Rolleiflex SL35 - Scatti nel Tempo
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La Rectaflex - seconda parte<br />
flex completamente differente d’aspetto.<br />
La Rotor aveva un caratteristico coperchio<br />
del prisma con inciso “Rotor” sul fronte del<br />
prisma; inoltre veniva eliminato il castello<br />
frontale per lasciar posto alla torretta;<br />
un’altra operazione necessaria era quella di<br />
eliminare il comando di sblocco dell’ottica,<br />
non più necessario, e coprirne il foro con<br />
una piccola borchia particolare. Da ultimo<br />
bisognava ripristinare il contatto della sincronizzazione<br />
del lampo abbinando una presa<br />
per il flash sul retro del Rotor stesso.<br />
La prima Rectaflex Rotor, abbiamo detto<br />
prima, fu preparata per Federico Patellani:<br />
era questa una macchina differente dalle<br />
successive, con il congegno di scatto ottenuto<br />
non da un grilletto bensì con un flessibile,<br />
con una torretta più artigianale e sicuramente<br />
fu preparata su una macchina con il<br />
millesimo di secondo (una della serie 16000<br />
o 20000), verso la prima metà del 1952. Il<br />
successo che ebbe il fotografo usandola sui<br />
set di Cinecittà provocò grande curiosità ed<br />
una discreta richiesta presso i professionisti<br />
per cui si giunse abbastanza presto alla fabbricazione<br />
di una prima serie ufficiale.<br />
La prima piccolissima serie della Rotor fu<br />
montata <strong>nel</strong> 1953 ed alcune (o tutte) vennero<br />
inviate, tramite l’Ambasciata americana di<br />
Roma, in Corea. Erano assemblate sul corpo<br />
della 25000 ed avevano il Rotor del primo<br />
tipo, contrassegnato con la sigla 0. Questa<br />
Rotor aveva la torretta senza la leva di blocco<br />
della rotazione. Gli apparecchi avevano i<br />
bottoni di carica e di riavvolgimento con la<br />
superficie superiore liscia.<br />
Una seconda serie fu preparata sempre<br />
<strong>nel</strong> 1953 e fu venduta principalmente in<br />
Francia. Queste potevano avere il Rotor della<br />
prima o della seconda serie (con la leva di<br />
blocco sul lato sinistro, in basso). I numeri<br />
di serie sono compresi tra il 28750 al 29600<br />
circa. Esse hanno sempre i bottoni di carica<br />
e di riavvolgimento con la parte superiore<br />
satinata.<br />
Una terza serie fu prodotta <strong>nel</strong> 1954,<br />
principalmente per gli Stati Uniti, ed ha numerazione<br />
di serie tra il 30450 ed il 30870<br />
circa. Su quest’ultima serie fu applicato il<br />
Rotor 1 od il Rotor 2, con leva di blocco<br />
della rotazione della torretta. L’impugnatura<br />
dell’ultima serie è leggermente diversa<br />
dalle precedenti. Gli ultimi Rotor hanno una<br />
colorazione particolare del disco dovuta all’anodizzazione<br />
dell’alluminio, tendono al<br />
nero blu o all’oro. Anche il corpo posteriore<br />
è rifinito con un altro tipo di vernice nera,<br />
più resistente che gli dà riflessi lucidi.<br />
In totale, secondo il racconto dei tecnici<br />
della Rectaflex con cui ho parlato, dovrebbero<br />
essere al massimo una cinquantina gli<br />
apparecchi realizzati, mentre le torrette costruite<br />
dovrebbero essere state 300.<br />
La Rectaflex Rotor poteva essere fornita<br />
con la sola impugnatura a pistola o con un<br />
calcio tipo fucile (codice ROCAL) in legno<br />
chiaro e da una speciale cinghia a tracolla<br />
che veniva applicata al fondo del calcio<br />
stesso od alla macchina stessa.<br />
Negli Stati Uniti la Rectaflex Rotor era<br />
invece venduta completa di calcio tipo fucile<br />
e del solo Angénieux 1:1.8/50mm a $<br />
585.00<br />
La combinazione delle ottiche da inserire<br />
sul congegno fotografico era a scelta<br />
del committente ma l’azienda consigliava<br />
alcuni accostamenti ottimali che erano i seguenti:<br />
28, 50, 90 oppure 28, 50, 135<br />
35, 50, 90 oppure 35, 50, 135<br />
scatti <strong>nel</strong> tempo __________________________________________________________________ 11