Lupi e tesori - Comune di Parma

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30.12.2012 Views

Era quasi l’ora di pranzo quando dalla grande casa vicina alla strada del Lupo che dava ospitalità ai viandanti cominciarono a vedere la colonna tedesca che si avvicinava. Erano bianchi di polvere, venivano da lontano. Ma chissà da dove. Forse dalla linea, di là dalla Cisa oppure da Reggio. Ma perché lì? lì non c’era proprio niente a parte vecchi donne e un lupo che aspettava. Si, c’era lo zio Orazio nascosto nel fienile. Era dal quarantatre che stava nascosto nel fienile per non essere mandato ad incontrare il suo destino come gli altri. Ma a chi interessava lo zio Orazio e le ragazzette che riusciva a portarsi nel fienile? La zia Peppina poteva raccontare la storia del tesoro del brigante chissacomesichiamava, la zia Esterina poteva offrire le uova coi pomodori anche se era l’unico pasto della giornata, ma chi avrebbe avuto il coraggio di dire all’ufficiale che avevano sbagliato strada? che il ponte era più giù lungo il torrente, a Castelnuovo, non lì. Eppure lo avevano costruito loro chi glielo diceva adesso? Un centinaio di soldati impolverati si era appostato nel boschetto di nocciole nel giardino della grande casa, gli altri nascondevano i mezzi, una ventina tra macchine e anfibi e camion. Nessuno parlava e solo l’ufficiale era entrato in casa e continuava a ripetere fuoco fuoco fuoco e manciare manciare

La zia Esterina aveva portato le uova coi pomodori per l’ufficiale. L’ufficiale vicino al camino bruciava documenti e lettere e fotografie. Anche di bambini. I soldati si erano sparpagliati a cercare cibo in giro. La zia Peppina pensava che ormai era arrivato il momento di raccontare la storia del tesoro del brigante chissacomesichiamava e il lupo aspettava. L’ufficiale forse un capitano continuava a bruciare documenti carte e fotografie. Poi all’improvviso grrr grrr grrr il suono di quella specie di radiotelefono che più che un suono sembrava un ringhio ma non era il lupo, il lupo stava zitto e aspettava. L’ordine era stato perentorio perché nel giro di qualche minuto tutta la soldataglia era radunata di nuovo vicino ai mezzi. Che avevano sbagliato strada glielo aveva detto qualcun’ altro. Il lupo era fermo e aspettava. Davanti a uno dei camion tedeschi. L’autista del camion tedesco aveva gli occhi azzurri senza espressione e il lupo lo guardava proprio fisso negli occhi. Fermo davanti al camion, fermo e aspettava.

Era quasi l’ora <strong>di</strong> pranzo quando dalla grande casa vicina alla strada del Lupo che dava<br />

ospitalità ai viandanti cominciarono a vedere la colonna tedesca che si avvicinava.<br />

Erano bianchi <strong>di</strong> polvere, venivano da lontano. Ma chissà da dove. Forse dalla linea, <strong>di</strong> là<br />

dalla Cisa oppure da Reggio.<br />

Ma perché lì? lì non c’era proprio niente a parte vecchi donne e un lupo che aspettava.<br />

Si, c’era lo zio Orazio nascosto nel fienile.<br />

Era dal quarantatre che stava nascosto nel fienile per non essere mandato ad incontrare il<br />

suo destino come gli altri.<br />

Ma a chi interessava lo zio Orazio e le ragazzette che riusciva a portarsi nel fienile?<br />

La zia Peppina poteva raccontare la storia del tesoro del brigante chissacomesichiamava,<br />

la zia Esterina poteva offrire le uova coi pomodori anche se era l’unico pasto della<br />

giornata, ma chi avrebbe avuto il coraggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>re all’ufficiale che avevano sbagliato<br />

strada? che il ponte era più<br />

giù lungo il torrente, a Castelnuovo, non lì.<br />

Eppure lo avevano costruito loro chi glielo <strong>di</strong>ceva adesso?<br />

Un centinaio <strong>di</strong> soldati impolverati si era appostato nel boschetto <strong>di</strong> nocciole nel giar<strong>di</strong>no<br />

della grande casa, gli altri nascondevano i mezzi, una ventina tra macchine e anfibi e<br />

camion.<br />

Nessuno parlava e solo l’ufficiale era entrato in casa e continuava a ripetere fuoco fuoco<br />

fuoco e manciare manciare

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