a cura di Gisella Modica - Mezzocielo
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“Cani <strong>di</strong> bancata” - Denuncia feroce del sistema mafioso - Spettacolo <strong>di</strong> Emma Dante<br />
propria liberazione il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> arresto,<br />
quasi avesse paura <strong>di</strong> tornare a casa e<br />
<strong>di</strong> essere esposta ad una possibile vendetta».<br />
Elisabetta Randazzo, vedova dell’allevatore<br />
Vito Pivetti, ucciso nell’aprile dell’83, riconosce<br />
e denuncia il killer del marito e colui<br />
che ritiene il mandante, Natale Di Maio,<br />
boss della zona. Per avvalorare la sua testimonianza<br />
non esita a denunciare anche i<br />
suoi figli che facevano parte della banda del<br />
marito, de<strong>di</strong>ta all’abigeato. Infatti l’uccisione<br />
<strong>di</strong> Pivetti era avvenuta dopo che i figli<br />
erano andati a rubare capi <strong>di</strong> bestiame in<br />
una fattoria il cui proprietario, per avere un<br />
risarcimento, si era rivolto a Di Maio. E il<br />
“risarcimento” era puntualmente arrivato.<br />
Al processo, iniziato alla fine dell’84, per gli<br />
omici<strong>di</strong> del capomafia <strong>di</strong> Vicari, Mariano<br />
Marsala, e del capomandamento <strong>di</strong> Lercara,<br />
Francesco Paolo Montalto, avvenuti nell’83<br />
7 mezzocielo aprile-maggio 2012<br />
mafiacamorrandrangheta<br />
all’interno della guerra <strong>di</strong> mafia scatenata<br />
dai “corleonesi”, la vedova <strong>di</strong> Marsala, Ignazia<br />
Balsamo, costituitasi parte civile, e la figlia<br />
<strong>di</strong> Montalto, Giuseppina, confermano<br />
in aula quanto avevano già <strong>di</strong>chiarato agli inquirenti<br />
su alcuni degli imputati da loro ritenuti<br />
responsabili degli omici<strong>di</strong>. Ignazia<br />
Balsamo mantenne le sue accuse, senza lasciarsi<br />
intimi<strong>di</strong>re dalle proteste degli avvocati<br />
<strong>di</strong>fensori per il tono “aggressivo” delle<br />
sue espressioni: «Confermo anche con il<br />
sangue che gli assassini <strong>di</strong> mio marito sono<br />
loro. Delinquenti, <strong>di</strong>sonesti».<br />
Più recentemente Caterina Somellini,<br />
madre <strong>di</strong> Giuseppe e Giovanna Giammona,<br />
uccisi a Corleone nel 1995, la seconda assieme<br />
al marito mentre era in auto con i due<br />
figli, si è costituita parte civile, anche a<br />
nome dei nipoti, nel processo contro Leoluca<br />
Bagarella e Giovanni Riina, condannati<br />
all’ergastolo.