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legal privilege - Studi sull'integrazione europea

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Sergio M. Carbone<br />

e Hauptzollamt Hamburg-Jonas (sentenza della Corte del 12 febbraio 2008,<br />

causa C-2/00) peraltro, non richiedono che la questione relativa alla soluzione di<br />

diritto comunitario accolta nell’atto amministrativo e confermata dal giudice<br />

nazionale sia stata a suo tempo avanzata dalla parte interessata essendo sufficiente<br />

che essa si sia rivelata “erronea alla luce di una sentenza successiva, sia<br />

stata esaminata dal giudice nazionale che statuisce in ultima istanza oppure<br />

avrebbe potuto essere sollevata d’ufficio da quest’ultimo” (cfr. spec. il par. 45<br />

della sentenza innanzi citata). In ogni caso, l’istanza di riesame, a seguito della<br />

situazione innanzi indicata, per ovvie esigenze di rispetto del principio della<br />

certezza del diritto, dovrà essere presentata all’amministrazione competente<br />

entro un termine ragionevole che gli Stati membri sono liberi di fissare “conformemente<br />

ai principi comunitari di effettività e di equivalenza”.<br />

Nei limiti ora indicati, comunque, non sembra che il riesame dell’atto amministrativo<br />

debba essere necessariamente condizionato all’esistenza di una specifica<br />

istanza in tal senso da parte dei soggetti interessati. Tale presentazione<br />

rileva, infatti, soltanto al fine di determinare il momento a partire dal quale l’amministrazione<br />

è tenuta a prendere una posizione al riguardo. Peraltro, essa potrà<br />

operare anche d’ufficio un riesame che adegui i contenuti dell’atto alla sopravvenuta<br />

evoluzione interpretativa del diritto comunitario qualora non sussistano<br />

ragioni ostative a seguito del consolidamento di specifiche situazioni soggettive<br />

al riguardo maturate secondo le precisazioni innanzi formulate.<br />

Ne risulta, quindi, un sistema tendente a far valere la illegittimità comunitaria<br />

degli atti amministrativi a seguito della progressiva evoluzione del diritto<br />

comunitario largamente condizionato dalle specifiche modalità di diritto interno<br />

con inevitabile pregiudizio dell’uniforme applicazione del diritto comunitario in<br />

tutti gli Stati che ad esso aderiscono con evidente discrasia rispetto al trattamento,<br />

ed alle uniformi modalità di rilevazione, del contrasto delle norme<br />

interne rispetto a quelle dell’ordinamento comunitario secondo le precise indicazioni<br />

da tempo formulate dalla giurisprudenza della Corte di giustizia.

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