AUTOBUS luglio/agosto 2024

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11.07.2024 Views

IMPRESSIONI DI GUIDA Yutong U18 INTERNI Tra tradizione e innovazione Abitacolo razionale e luminoso. 41 le sedute. Al posto guida occorre ‘occhio’... A livello estetico, il nuovo U18 può piacere o meno, sicuramente non passa inosservato: proposto in una verniciatura bicolore, presenta i montanti, il padiglione e una fascia nella parte inferiore di colore grigio, che risaltano su un corpo vettura nero lucido. Neri anche il frontale e il posteriore, inquadrati all’interno di una cornice grigia. Nonostante l’abbondante impiego di colori scuri, l’impressione è di una linea leggera, la cosa è confermata all’interno, dove le ampie superfici vetrate conferiscono una buona visibilità anche nei punti tradizionalmente più bui come, ad esempio, il soffietto centrale. Completamente opposta, dal punto di vista cromatico, la scelta per gli interni: colori chiari, superfici ampie e ben illuminate e un abbondante impiego di pannellature trasparenti fanno sì che l’esperienza di viaggio da passeggero sia caratterizzata da una grande luminosità. 120 passeggeri a bordo 41 le sedute, a cui si aggiunge spazio in piedi per un massimo di 79 passeggeri, o 75 in presenza di carrozzella o ancora 71 in caso di coabitazione a bordo di due carrozzelle. Il pianale è completamente ribassato, fatta eccezione per un ‘podio’ che occupa la porzione sinistra del posteriore ed è accessibile mediante due gradini. Una configurazione che, seppur mantenendo razionalità, provoca un certo restringimento del corridoio in corrispondenza con la porta posteriore. Posteriore che è occupato da un’ampia superficie vetrata, consentita dalla disposizione dei pacchi batteria. Un particolare che giova al conseguimento della già citata buona luminosità interna. Rispetto all’allestimento standard, le uniche specifiche aggiunte sono rappresentate dai due monitor per le informazioni ai passeggeri. Presenti nell’abitacolo anche alcune prese usb alloggiate nelle paretine laterali. Dall’abitacolo al posto guida Il sistema di climatizzazione, rigorosamente elettrico e dotato di sistema a pompa di calore, garantisce 32 kW in raffreddamento e 37 in riscaldamento. Il posto di guida è comodo (la seduta è Isri), prevede spazi adeguati anche per autisti di statura elevata e il sedile offre diverse possibilità di regolazione. Il quadro strumenti, completamente digitale, ha comunque un’impostazione tradizionale con due quadranti (tachimetro e gestione della batteria) e altri indicatori di minori dimensioni; al di sopra del quadro digitale si trova una serie di spie di tipo tradizionale. Sono previsti spazi per posizionare gli effetti personali dell’autista ma si sente la mancanza di piani di appoggio che permettano di contenere oggetti di piccole dimensioni (penne, telefono, occhiali…) senza che si spostino, rotolando ad ogni svolta o frenata. Nel complesso la postazione di guida è confortevole ed ergonomica, tuttavia, una cosa che colpisce in maniera negativa è la dimensione eccessivamente ridotta dei caratteri sul display digitale: se i quadranti sono ancora leggibili, lo stesso non si può dire degli altri indicatori, compreso quello, importantissimo, relativo alla percentuale di carica della batteria e all’autonomia. Purtroppo, complice l’aumento dell’età media del personale di guida, l’ipermetropia è una realtà di cui tenere conto: un carattere troppo piccolo richiede, nel migliore dei casi, un adattamento della messa a fuoco che potrebbe avere risvolti potenzialmente critici in caso di emergenza. Una procedura macchinosa... Non propriamente agevole risulta la procedura per l’avviamento: dopo aver attivato le batterie, è necessario attivare anche un interruttore generale che, per fortuna, si trova in prossimità del precedente, e dare il consenso mediante un ulteriore pulsante nascosto sul piantone del volante, assolutamente invisibile e praticamente impossibile da individuare se non se ne conosce esattamente la posizione. La sequenza è macchinosa e tutt’altro che immediata; sebbene nel corso L’impressione è di una linea leggera, la cosa è confermata all’interno, dove le ampie superfici vetrate conferiscono una buona visibilità anche nei punti tradizionalmente più bui come il soffietto centrale. Opposta, dal punto di vista cromatico, la scelta per gli interni: colori chiari, superfici ampie e ben illuminate e un abbondante impiego di pannellature trasparenti fanno sì che l’esperienza da passeggero sia caratterizzata da una grande luminosità. della prova non ci abbia creato particolari problemi, è facile pensare quanto questo possa risultare poco pratico per chi questo mezzo dovrà avviarlo svariate volte in un giorno nel corso dell’esercizio quotidiano. Nel complesso, lo snodato Yutong U18 ha dato l’impressione di un mezzo valido, piacevole da guidare e comodo dal punto di vista dell’utente, l’accesso è facile e gli spazi sono abbondanti. Dal punto di vista del conducente, alcuni aspetti sono sicuramente migliorabili, rimane comunque un’impressione positiva. Alessandro Razze AL VOLANTE Abbiamo impegnato lo Yutong U18 su un percorso misto che comprendesse superstrada, strada extraurbana e percorsi cittadini, su un mix planimetrico e altimetrico più sfidante possibile. Dovremmo essere ormai assuefatti all’elettrico, invece ogni volta sorprende l’assoluto silenzio (Yutong promette un massimo di 66 dBA emessi a velocità media) e la mancanza di vibrazioni. Se si esclude il caratteristico ronzio prodotto dalla catena cinematica, il rotolamento delle ruote supera, complice la pavimentazione non sempre impeccabile, ogni altro suono prodotto dal mezzo. Scattante e preciso, si districa facilmente anche nelle situazioni più complesse, riuscendo a svicolare anche su rotonde di piccolo raggio. Un aspetto particolarmente apprezzato riguarda lo sterzo: solitamente sui mezzi elettrici risulta troppo morbido, in questo caso, invece, è stato calibrato in maniera piacevole, con il giusto rapporto tra l’esigenza di non richiedere uno sforzo eccessivo e la sensazione di controllo e precisione. Risulta quanto meno singolare il fatto che, sollevando il piede dall’acceleratore, non si attivi alcun tipo di rigenerazione dell’energia e il veicolo si limiti a veleggiare; la frenata rigenerativa viene attivata solamente azionando il pedale del freno. A.R. 32 33

IMPRESSIONI DI GUIDA Yutong U18<br />

INTERNI<br />

Tra tradizione<br />

e innovazione<br />

Abitacolo razionale e<br />

luminoso. 41 le sedute.<br />

Al posto guida occorre<br />

‘occhio’...<br />

A<br />

livello estetico, il nuovo U18 può<br />

piacere o meno, sicuramente non<br />

passa inosservato: proposto in una<br />

verniciatura bicolore, presenta i montanti, il<br />

padiglione e una fascia nella parte inferiore<br />

di colore grigio, che risaltano su un corpo<br />

vettura nero lucido. Neri anche il frontale<br />

e il posteriore, inquadrati all’interno di<br />

una cornice grigia. Nonostante l’abbondante<br />

impiego di colori scuri, l’impressione è<br />

di una linea leggera, la cosa è confermata<br />

all’interno, dove le ampie superfici vetrate<br />

conferiscono una buona visibilità anche<br />

nei punti tradizionalmente più bui come,<br />

ad esempio, il soffietto centrale. Completamente<br />

opposta, dal punto di vista cromatico,<br />

la scelta per gli interni: colori chiari,<br />

superfici ampie e ben illuminate e un abbondante<br />

impiego di pannellature trasparenti<br />

fanno sì che l’esperienza di viaggio da<br />

passeggero sia caratterizzata da una grande<br />

luminosità.<br />

120 passeggeri a bordo<br />

41 le sedute, a cui si aggiunge spazio in<br />

piedi per un massimo di 79 passeggeri, o<br />

75 in presenza di carrozzella o ancora 71<br />

in caso di coabitazione a bordo di due carrozzelle.<br />

Il pianale è completamente ribassato, fatta<br />

eccezione per un ‘podio’ che occupa la porzione<br />

sinistra del posteriore ed è accessibile<br />

mediante due gradini. Una configurazione<br />

che, seppur mantenendo razionalità, provoca<br />

un certo restringimento del corridoio in<br />

corrispondenza con la porta posteriore. Posteriore<br />

che è occupato da un’ampia superficie<br />

vetrata, consentita dalla disposizione<br />

dei pacchi batteria. Un particolare che giova<br />

al conseguimento della già citata buona<br />

luminosità interna. Rispetto all’allestimento<br />

standard, le uniche specifiche aggiunte<br />

sono rappresentate dai due monitor per le<br />

informazioni ai passeggeri. Presenti nell’abitacolo<br />

anche alcune prese usb alloggiate<br />

nelle paretine laterali.<br />

Dall’abitacolo al posto guida<br />

Il sistema di climatizzazione, rigorosamente<br />

elettrico e dotato di sistema a pompa di<br />

calore, garantisce 32 kW in raffreddamento<br />

e 37 in riscaldamento.<br />

Il posto di guida è comodo (la seduta è<br />

Isri), prevede spazi adeguati anche per autisti<br />

di statura elevata e il sedile offre diverse<br />

possibilità di regolazione. Il quadro strumenti,<br />

completamente digitale, ha comunque<br />

un’impostazione tradizionale con due<br />

quadranti (tachimetro e gestione della batteria)<br />

e altri indicatori di minori dimensioni;<br />

al di sopra del quadro digitale si trova<br />

una serie di spie di tipo tradizionale. Sono<br />

previsti spazi per posizionare gli effetti personali<br />

dell’autista ma si sente la mancanza<br />

di piani di appoggio che permettano di contenere<br />

oggetti di piccole dimensioni (penne,<br />

telefono, occhiali…) senza che si spostino,<br />

rotolando ad ogni svolta o frenata.<br />

Nel complesso la postazione di guida è<br />

confortevole ed ergonomica, tuttavia, una<br />

cosa che colpisce in maniera negativa è la<br />

dimensione eccessivamente ridotta dei caratteri<br />

sul display digitale: se i quadranti<br />

sono ancora leggibili, lo stesso non si può<br />

dire degli altri indicatori, compreso quello,<br />

importantissimo, relativo alla percentuale<br />

di carica della batteria e all’autonomia.<br />

Purtroppo, complice l’aumento dell’età media<br />

del personale di guida, l’ipermetropia è<br />

una realtà di cui tenere conto: un carattere<br />

troppo piccolo richiede, nel migliore dei<br />

casi, un adattamento della messa a fuoco<br />

che potrebbe avere risvolti potenzialmente<br />

critici in caso di emergenza.<br />

Una procedura macchinosa...<br />

Non propriamente agevole risulta la procedura<br />

per l’avviamento: dopo aver attivato le<br />

batterie, è necessario attivare anche un interruttore<br />

generale che, per fortuna, si trova<br />

in prossimità del precedente, e dare il consenso<br />

mediante un ulteriore pulsante nascosto<br />

sul piantone del volante, assolutamente<br />

invisibile e praticamente impossibile da individuare<br />

se non se ne conosce esattamente<br />

la posizione. La sequenza è macchinosa e<br />

tutt’altro che immediata; sebbene nel corso<br />

L’impressione<br />

è di una linea<br />

leggera, la cosa<br />

è confermata<br />

all’interno,<br />

dove le ampie<br />

superfici vetrate<br />

conferiscono una<br />

buona visibilità<br />

anche nei punti<br />

tradizionalmente<br />

più bui come il<br />

soffietto centrale.<br />

Opposta, dal<br />

punto di vista<br />

cromatico, la scelta<br />

per gli interni:<br />

colori chiari,<br />

superfici ampie e<br />

ben illuminate e<br />

un abbondante<br />

impiego di<br />

pannellature<br />

trasparenti fanno<br />

sì che l’esperienza<br />

da passeggero<br />

sia caratterizzata<br />

da una grande<br />

luminosità.<br />

della prova non ci abbia creato particolari<br />

problemi, è facile pensare quanto questo<br />

possa risultare poco pratico per chi questo<br />

mezzo dovrà avviarlo svariate volte in un<br />

giorno nel corso dell’esercizio quotidiano.<br />

Nel complesso, lo snodato Yutong U18<br />

ha dato l’impressione di un mezzo valido,<br />

piacevole da guidare e comodo dal punto<br />

di vista dell’utente, l’accesso è facile e gli<br />

spazi sono abbondanti. Dal punto di vista<br />

del conducente, alcuni aspetti sono sicuramente<br />

migliorabili, rimane comunque<br />

un’impressione positiva.<br />

Alessandro Razze<br />

AL VOLANTE<br />

Abbiamo impegnato lo Yutong U18 su<br />

un percorso misto che comprendesse<br />

superstrada, strada extraurbana e<br />

percorsi cittadini, su un mix planimetrico<br />

e altimetrico più sfidante possibile.<br />

Dovremmo essere ormai assuefatti<br />

all’elettrico, invece ogni volta sorprende<br />

l’assoluto silenzio (Yutong promette un<br />

massimo di 66 dBA emessi a velocità<br />

media) e la mancanza di vibrazioni.<br />

Se si esclude il caratteristico ronzio<br />

prodotto dalla catena cinematica,<br />

il rotolamento delle ruote supera,<br />

complice la pavimentazione non sempre<br />

impeccabile, ogni altro suono prodotto<br />

dal mezzo. Scattante e preciso, si<br />

districa facilmente anche nelle situazioni<br />

più complesse, riuscendo a svicolare<br />

anche su rotonde di piccolo raggio. Un<br />

aspetto particolarmente apprezzato<br />

riguarda lo sterzo: solitamente sui<br />

mezzi elettrici risulta troppo morbido, in<br />

questo caso, invece, è stato calibrato<br />

in maniera piacevole, con il giusto<br />

rapporto tra l’esigenza di non richiedere<br />

uno sforzo eccessivo e la sensazione<br />

di controllo e precisione. Risulta quanto<br />

meno singolare il fatto che, sollevando<br />

il piede dall’acceleratore, non si attivi<br />

alcun tipo di rigenerazione dell’energia e<br />

il veicolo si limiti a veleggiare; la frenata<br />

rigenerativa viene attivata solamente<br />

azionando il pedale del freno. A.R.<br />

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