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AUTOBUS luglio/agosto 2024

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MEGAWATT CHARGING!<br />

Quando parliamo di<br />

Megawatt charging, di cosa<br />

parliamo, esattamente?<br />

A fornire una panoramica<br />

dettagliata di caratteristiche<br />

e implicazioni della nuova<br />

tecnologia ha pensato<br />

Adrian Dominiczak, che in<br />

Ekoenergetyka ricopre il<br />

ruolo di Responsabile del<br />

Dipartimento di consulenza<br />

tecnica e commerciale.<br />

L’orizzonte di impiego<br />

del Megawatt charging<br />

è eminentemente truck,<br />

per lo meno nella sua<br />

fase nascente. L’obiettivo<br />

è quello di fornire la<br />

possibilità agli operatori<br />

di camion elettrici (le<br />

previsioni della International<br />

energy agency parlano di<br />

una forchetta tra 190mila<br />

e 520mila camion elettrici<br />

circolanti in Europa al<br />

2030) di essere soggetti a<br />

periodi di fermo macchina<br />

per la ricarica che<br />

corrispondano ai tempi di<br />

riposo obbligati alla guida.<br />

Il driver dello sviluppo di<br />

infrastrutture di ricarica è la<br />

normativa Afir, che prevede<br />

l’installazione di punti di<br />

ricarica ogni 60 chilometri<br />

sulle direttrici Ten-T entro<br />

il 2030.<br />

Lo standard Mcs (Megawatt<br />

charging system) è<br />

banalmente un’estensione<br />

del paradigma Ccs<br />

(Combined charging<br />

system) di tipo 2, lo<br />

standard per le ricariche<br />

e-bus. La tecnologia Ccs2<br />

prevede potenza di ricarica<br />

massima di 350 e 500<br />

kW (più precisamente:<br />

fino a 350 e 500 Ampere<br />

rispettivamente, traducibili<br />

nei sopradetti kW in caso<br />

di tensione di ricarica a<br />

quota 1.000 V in corrente<br />

continua), a seconda che si<br />

tratti di power range Ufc o<br />

Hpc. Anche se, a livello di<br />

sviluppi futuri, potenze fino<br />

ad 850 kW sembrano alla<br />

portata di un’infrastruttura<br />

Ccs2 Hpc.<br />

Il Megawatt charging, in<br />

compenso, è uno sviluppo<br />

dello standard di tipo 4.<br />

Tre i livelli di Mcs, per<br />

rispettivamente 350,<br />

1.000 e 3.000 Ampere in<br />

ricarica. La differenza? Il<br />

primo caso non prevede<br />

raffreddamento a liquido,<br />

il secondo livello richiede<br />

connettore di ricarica<br />

attrezzato con liquidcooling,<br />

tecnologia che<br />

nel terzo caso è presente<br />

anche sulla presa di<br />

alimentazione del veicolo.<br />

Ipotizzando un voltaggio<br />

in corrente continua di<br />

1.000 Volt, il secondo<br />

livello può sviluppare<br />

una potenza di ricarica di<br />

1.000 kW. Mentre il terzo<br />

livello, spingendo agli<br />

estremi anche il voltaggio<br />

(quota 1.250), può arrivare<br />

sulla carta e in teoria<br />

(sottolineiamo: sulla carta<br />

e in teoria) a caricare a<br />

quota 3.750 kW. Tutto<br />

molto bello. Eppure… il<br />

risvolto della medaglia è<br />

facilmente individuabile.<br />

La domanda di energia<br />

dalla rete elettrica arriva a<br />

quota 1.650 kVA in caso<br />

di ricarica a 1.000 kW (e<br />

addirittura 4.125 kVA in<br />

caso dei fantomatici 3.750<br />

kW).<br />

Le stazioni di<br />

ricarica della<br />

gamma Axon,<br />

fresca di lancio<br />

quest’anno.<br />

Venti operai per<br />

ciascuna linea.<br />

Qui si lavora<br />

su un unico<br />

turno, durante<br />

il quale, a<br />

partire da inizio<br />

2025, saranno<br />

prodotte un<br />

totale di 96<br />

colonnine. La<br />

linea, il cui<br />

ampliamento<br />

ha costituito il<br />

pretesto per la<br />

nostra visita, si<br />

arricchirà infatti<br />

di elementi di<br />

automazione<br />

entro inizio<br />

dell’anno<br />

prossimo,<br />

quando<br />

verranno<br />

introdotti robot<br />

industriali<br />

cui ampliamento ha costituito il pretesto per<br />

la nostra visita, si arricchirà infatti di elementi<br />

di automazione entro inizio dell’anno<br />

prossimo, quando verranno introdotti robot<br />

industriali. Tra i progetti c’è anche quello di<br />

introdurre nel processo produttivo la tecnologia<br />

Andon, volta migliorare la comunicazione<br />

e la risoluzione dei problemi in tempo<br />

La storia di Ekoenergetyka ha<br />

avuto origine nel 2009 da un<br />

progetto accademico. Oggi vi<br />

lavorano oltre mille persone. A<br />

sostenere la crescita dell’azienda<br />

è oggi il fondo di private equity<br />

Enterprise Investors, detentore<br />

reale, individuando e risolvendo rapidamente<br />

eventuali difetti al prodotto.<br />

Questa è l’unica area dello stabilimento dove<br />

è implementata una modalità di lavoro<br />

seriale. Di fatto, la linea Axon è l’unica che<br />

per volumi si presta a un simile approccio,<br />

mentre per esempio le soluzioni di ricarica<br />

customizzate per gli operatori di tpl sono<br />

UN VIAGGIO DAL BUS ALL’AUTOMOBILE<br />

dal 2022 di una “significativa<br />

quota di minoranza” dell’azienda<br />

(ha investito 45 milioni di euro).<br />

A metà giugno l’azienda ha<br />

annunciato l’ottenimento di un<br />

prestito da 170 milioni di euro<br />

volto a finanziare l’espansione<br />

europea.<br />

Il Ceo e co-fondatore<br />

Maciej Wojeński presenta<br />

Ekoenegetyka come il principale<br />

fornitore di infrastrutture di<br />

ricarica Dc nell’Europa centrale<br />

e orientale.<br />

La relazione con il connazionale<br />

(e geograficamente non<br />

distante: meno di 200 km)<br />

Solaris ha rappresentato<br />

la porta che ha aperto ad<br />

Ekoenergetyka il segmento<br />

dell’autobus. Il primo charger<br />

Dc per e-bus ‘made in Zielona<br />

Góra’ è stato consegnato a<br />

Solaris nel 2012. Vi ha fatto<br />

seguito la tecnologia di ricarica<br />

via pantografo messa a punto<br />

nel 2015. Fino al 2018, di fatto,<br />

Ekoenergetyka si è focalizzata<br />

sul mondo autobus. La prima<br />

colonnina Dc per auto private<br />

è datata 2018. L’espansione<br />

in ambito e-truck è ancora più<br />

recente e porta la data del 2023,<br />

annata cruciale che ha visto<br />

l’inaugurazione di training center<br />

e camere anecoiche.<br />

Nelle parole del fondatore<br />

Wojeński, “Cinque anni fa oltre<br />

il 90 per cento delle nostre<br />

vendite era in ambito bus. Nel<br />

2018-2019 abbiamo operato un<br />

cambio di direzione strategica,<br />

iniziando a sviluppare prodotti<br />

dedicati al mercato dell’auto<br />

privata e rivolgendoci ai Cpo<br />

(Charging point operator, n.d.r.).<br />

Oggi il 50 per cento delle nostre<br />

vendite proviene da quest’ultimo<br />

segmento. Prevediamo che<br />

nell’arco di qualche anno il 70<br />

realizzate in un altra area della fabbrica dove<br />

si lavora ad isola. Così come ad isola<br />

si opera nell’area dedicata all’installazione<br />

del case esterno delle colonnine.<br />

Un listino in evoluzione<br />

L’azienda offre sistemi di ricarica che spaziano<br />

dai 30 ai 400 kW. A completare il<br />

per cento del nostro fatturato<br />

sarà coperto dalle soluzioni con<br />

più alti volumi e produzione<br />

seriale, ovvero quelle dirette<br />

al mondo auto e truck. Il<br />

settore dell’autobus è molto<br />

specifico, fatto di soluzioni molto<br />

customizzate”.<br />

Il cambio di direzione si<br />

coniuga con il rafforzamento<br />

ed espansione del network<br />

europeo. “Da tre anni a questa<br />

parte stiamo investendo molto<br />

nella nostra organizzazione per<br />

ampliare il raggio d’azione in<br />

Europa - sempre Wojeński -.<br />

Abbiamo già introdotto team<br />

di vendita e post vendita in<br />

Spagna, Benelux, area Dach,<br />

Scandinavia, paesi baltici e<br />

balcanici. L’Italia è nella nostra<br />

tabella di marcia (da noi è<br />

oggi attivo un organico di due<br />

persone, n.d.r.). Oggi la regione<br />

Dach è il nostro mercato<br />

listino ci sono le stazioni di ricarica a pantografo<br />

in grado di toccare quota 500 kW.<br />

E non occorre molta fantasia per immaginare<br />

la prossima frontiera: megawatt charging.<br />

Vale a dire, il tema caldo dell’iniziativa promossa<br />

da CharIn e ospitata a Zielona Góra.<br />

Ekoenergetyka ha annunciato che rilascerà<br />

un connettore dedicato al Mcs entro il <strong>2024</strong>.<br />

principale, seguita dalla Francia.<br />

Benelux e Uk sono mercati<br />

emergenti”.<br />

Il tema della profittabilità,<br />

parlando di elettromobilità, è<br />

di quelli caldi. A che punto è<br />

Ekoenergetyka? Una premessa:<br />

l’azienda, non quotata in borsa,<br />

mantiene sotto stretto riserbo le<br />

informazioni relative a bilancio,<br />

fatturato e struttura societaria.<br />

Parola, di nuovo, al Ceo:<br />

“Nonostante stiamo investendo<br />

moltissimo, siamo a buon punto<br />

per raggiungere la profittabilità.<br />

Il nostro fatturato, dal 2019 in<br />

poi, è cresciuto dell’80-90 per<br />

cento all’anno. E prevediamo<br />

di raggiungere un fatturato di<br />

un miliardo di euro nel 2030.<br />

Ad oggi abbiamo circa 300<br />

milioni di euro di contratti in libro<br />

ordini, si tratta di un volume<br />

che cerchiamo di mantenere<br />

costante”.<br />

Oggi, la principale soluzione tecnologica<br />

messa a listino dal gruppo polacco è la già<br />

menzionata gamma Axon, costituita da stazioni<br />

di ricarica suddivise in caricatore e<br />

satelliti. Questi ultimi sono posizionati in<br />

prossimità delle aree di parcheggio e collegati<br />

(più di uno) al charger vero e proprio,<br />

in posizione più arretrata. L’ultimo lancio è<br />

quello dell’accoppiata tra power unit Axon<br />

Side 360 Dlbs e satellite Sat400, in grado<br />

di fornire fino a 360 kW (tramite tecnologia<br />

cavi raffreddati a liquido) e alimentare<br />

fino a sei veicoli. Il tutto arricchito da<br />

tecnologia di bilanciamento dinamico della<br />

ricarica in modo da prioritizzare i veicoli in<br />

ricarica in base all’effettivo stato di carica<br />

della batteria.<br />

Monitoraggio costante<br />

Tornando allo stabilimento, un altro spazio<br />

cruciale per le attività di Ekoenergetyka è<br />

quello dedicato al monitoraggio, dove uno<br />

staff di operatori turna su 24 ore, sette giorni<br />

su sette, per garantire una supervisione<br />

continua alle 2mila stazioni di ricarica collegate<br />

al sistema (il servizio è chiaramente<br />

opzionale). Il 70 per cento delle colonnine<br />

monitorate afferiscono al segmento del trasporto<br />

pubblico. Quando si verifica un problema,<br />

gli operatori si mettono in contatto<br />

con il cliente, coinvolgendo eventualmente<br />

il service partner locale. Tempo di reazione<br />

medio? 9 minuti. Tutte le problematiche<br />

software, assicurano, vengono gestite da remoto<br />

(si tratta del 65 per cento dei casi):<br />

il software è proprietario Ekoenergetyka.<br />

Riccardo Schiavo<br />

L’azienda offre<br />

sistemi di<br />

ricarica che<br />

spaziano dai<br />

30 ai 400 kW.<br />

A completare<br />

il listino ci sono<br />

le stazioni<br />

di ricarica a<br />

pantografo da<br />

500 kW. Prossima<br />

frontiera:<br />

megawatt<br />

charging. Ekoenergetyka<br />

ha<br />

annunciato che<br />

rilascerà un<br />

connettore dedicato<br />

al Mcs<br />

entro il <strong>2024</strong>.<br />

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