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AUTOBUS luglio/agosto 2024

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VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />

Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />

in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

LUGLIO/AGOSTO N. 7/8 - <strong>2024</strong><br />

ANNO 33°- euro 5,00<br />

IN QUESTO NUMERO<br />

LE SFIDE DEL TURISMO IN BUS,<br />

I TREND DELL’ELETTRICO, LE<br />

FABBRICHE EKOENERGETYKA E<br />

KARSAN, BUSWORLD TURCHIA,<br />

AUTOSTAZIONE DI AVELLINO<br />

Il dragone<br />

ha la coda<br />

lunga


Sommario<br />

Autobus n° 7/8 - <strong>2024</strong> - anno 33°<br />

Ready for<br />

any challenge<br />

The new Volvo 9000 coach range<br />

RUBRICHE<br />

POST-IT<br />

Metà funivia, metà<br />

e-bus. Si parte!<br />

4<br />

RETI & ENERGIA<br />

Aggiudicata gara Atac<br />

per 331 punti di ricarica<br />

8<br />

IL PUNTO<br />

TECNO<br />

Gli assali elettrici che<br />

vengono dal bresciano<br />

6<br />

MAPPAMONDO<br />

Il coach col pantografo:<br />

test in Brasile<br />

9<br />

Periscopio<br />

Volvo Buses annuncia<br />

lo stop alla<br />

produzione della<br />

gamma 9700 e 9900<br />

con Sunsundegui<br />

11<br />

Procede la gara per<br />

il tpl in Umbria.<br />

Quattro i lotti, 8 gli<br />

anni, 13 le offerte,<br />

750 i milioni<br />

12<br />

Solaris consegna<br />

la prima flotta<br />

di e-bus a Tep<br />

Parma. Una città in<br />

transizione<br />

13<br />

Inchiesta #1<br />

14<br />

<strong>AUTOBUS</strong> E<br />

TURISMO<br />

Il ruolo del<br />

trasporto persone<br />

nel futuro del<br />

turismo<br />

Inchiesta #2<br />

18<br />

RADIOGRAFIA<br />

DELL’ELETTRICO<br />

Nello studio<br />

Motus-E dati e<br />

prospettive del<br />

mercato e-bus<br />

EKOENERGETYKA<br />

Dalla Polonia arrivano il 20 per<br />

cento dei charger per e-bus di tutta<br />

Europa. Una fabbrica che cresce<br />

24<br />

KARSAN<br />

I progetti europei di Karsan prendono<br />

le mosse da uno stabilimento dai<br />

connotati automobilistici<br />

38<br />

Autostazione<br />

22<br />

NUOVO HUB<br />

AD AVELLINO<br />

La nuova<br />

autostazione Air<br />

Campania da 400<br />

corse al giorno<br />

ABBONATI<br />

IMPRESSIONE DI GUIDA<br />

Al volante dello snodato Yutong U18, alfiere della nuova<br />

gamma proposta dal costruttore cinese sul mercato europeo.<br />

Doppio assale motore, dotazione maxi di batterie, interni dal<br />

buon feeling. Lo abbiamo provato su un percorso misto...<br />

28<br />

SUBITO<br />

Rubriche<br />

Amarcord 42<br />

Listini 44<br />

Volvo Buses. Driving quality of life<br />

SALONE<br />

34<br />

BUSWORLD<br />

TURCHIA<br />

Siamo stati a<br />

Istanbul per<br />

la fiera bus<br />

turca. Una<br />

novità, tante<br />

conferme, un<br />

appuntamento<br />

sempre<br />

partecipato<br />

IL SONDAGGIO DEL MESE<br />

La maggioranza uscita dalle ultime elezioni<br />

europee ha visto fortemente ridimensionato<br />

il partito verde. Si va incontro a una revisione<br />

delle scadenze per l’impiego di veicoli diesel?<br />

Rispondi su<br />

www.vadoetorno.com<br />

Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono basate<br />

su un campione scientifico<br />

LE RISPOSTE<br />

DEL MESE SCORSO<br />

Si susseguono i colpi di scena nella<br />

vicenda, infinita, di Industria Italiana<br />

Autobus, destinata, a quanto pare,<br />

a finire in mani private e forse anche<br />

straniere. Perderemo anche questo asset?<br />

85%<br />

sì<br />

15%<br />

no<br />

3


Post-it<br />

TRA MOBILITÀ ELETTRICA TERRESTRE E SISTEMI FUNIVIARI AEREI<br />

Un po’ funivia, un po’ (mini)bus<br />

CONNX È LA SCOMMESSA (DRIVERLESS) DI LEITNER<br />

Ha superato con successo l’articolata<br />

fase di test e tra un anno sarà definitivamente<br />

pronta per fare il proprio<br />

ingresso nel mercato, macinando chilometri<br />

in strada: ConnX, la rivoluzione ecologica<br />

della mobilità urbana, ideata e brevettata<br />

dall’azienda altoatesina Leitner (gruppo<br />

Hti), è ora realtà. E così il veicolo che<br />

mette in connessione i sistemi funiviari<br />

aerei e la mobilità elettrica terrestre non<br />

sarà più solo un prototipo, bensì un concreto<br />

strumento in più a disposizione delle<br />

nostre città. Un mezzo in grado di offrire<br />

massima flessibilità nell’ulteriore sviluppo<br />

del trasporto pubblico, grazie, appunto, ad<br />

una soluzione ibrida che possiamo definire<br />

unica. Scopriamola.<br />

Dall’idea alla realtà<br />

Il primo prototipo nato a Vipiteno era stato<br />

realizzato nel 2021. Quattro<br />

anni dopo, nel 2025, questa<br />

piccola-grande rivoluzione<br />

della mobilità urbana potrà realizzarsi<br />

nella pratica. Ma come<br />

funziona ConnX nel dettaglio?<br />

La combinazione di funivia e<br />

veicoli elettrici a guida autonoma<br />

consente la movimentazione<br />

rimanendo comodamente<br />

seduti al proprio posto in cabi-<br />

4<br />

na. Inoltre, l’interazione tra la linea aerea<br />

e quella terrestre consente di adattarsi alle<br />

più diverse esigenze urbanistiche; in questo<br />

modo è possibile aggirare le barriere<br />

infrastrutturali esistenti, come edifici o monumenti.<br />

ConnX non è adatto solo come<br />

sistema di ‘collegamento mancante’ tra diversi<br />

sistemi di trasporto o tra due funivie,<br />

ma anche come collegamento dell’ultimo<br />

miglio, per persone e merci.<br />

Il cuore della nuova soluzione è rappresentato<br />

da una funivia la cui cabina, una volta<br />

entrata in stazione, viene trasferita su un<br />

veicolo elettrico autonomo che poi prosegue<br />

su strada il proprio percorso.<br />

Il sistema presenta due vantaggi per i contesti<br />

urbani: da un lato, come detto, consente<br />

di superare più facilmente con una funivia<br />

eventuali ostacoli topografici o strutturali,<br />

dall’altro, la doppia soluzione è un importante<br />

alternativa per tutte quelle aree in cui,<br />

per svariati motivi, non è possibile implementare<br />

una variante di funivia continua.<br />

In viaggio con ConnX<br />

ConnX rafforza così i vantaggi essenziali<br />

delle funivie e crea un valore aggiunto in<br />

termini ecologici, strutturali ed economici<br />

rispetto ai mezzi di trasporto esistenti su<br />

strada e su rotaia. Oltre ai brevi tempi di<br />

costruzione e ai bassi costi di investimento<br />

e di esercizio, la soluzione ibrida porta<br />

una significativa riduzione delle emissioni<br />

acustiche e crea anche un uso efficiente<br />

della mobilità elettrica nel trasporto pubblico.<br />

Anche i tempi di viaggio regolari, il<br />

trasporto continuo e le opzioni di pianificazione<br />

flessibili per le fermate soddisfano<br />

pienamente i requisiti basilari per un sistema<br />

di trasporto pubblico.<br />

Inoltre, alla velocità di oltre dieci metri al<br />

secondo (quasi 40 Km/h), la capacità di<br />

trasporto può essere mantenuta per tutto il<br />

tempo di funzionamento grazie alla movimentazione<br />

autonoma su corsie dedicate,<br />

senza interferenze o ritardi da parte di altri<br />

utenti della strada, fino a pendenze del 10<br />

per cento. Insomma, ConnX è un mix di<br />

sistemi particolarmente mutevole, che rende<br />

la funivia un mezzo di trasporto ancora<br />

più efficace per le aree urbane.


LA NOVITÀ TARGATA BRIST<br />

Tecno<br />

Un asso per gli e-bus<br />

L’ASSALE ELETTRICO ‘CORNER DRIVE’ PER CLASSE I E II LOW FLOOR A BATTERIA<br />

HITACHI E<br />

Il pr<br />

LA PRIMA<br />

Il fornitore di assali Brist ha svelato<br />

l’ultima tecnologia di assali elettrici<br />

per autobus a pianale ribassato e-<br />

Cor225 Lf, prima all’Act Expo di Las<br />

Vegas e poi al Busworld Turkey di fine<br />

maggio (di cui potete leggere il nostro<br />

resoconto a pagina 34).<br />

Il prodotto si aggiunge a una famiglia di<br />

soluzioni dedicate al mercato dei veicoli<br />

commerciali a zero emissioni.<br />

L’azienda, con sede in Italia a Montichiari<br />

(Brescia), è nota nel segmento dei<br />

minibus, midibus e Bus Rapid Transit,<br />

e ora sta espandendo il portafoglio di<br />

soluzioni e-mobility al segmento degli<br />

autobus full-size. Tra le sue referenze<br />

figurano noti produttori di veicoli elettrici<br />

come Hyundai, Alexander Dennis,<br />

Karsan, Isuzu e i cinesi di Crrc.<br />

Su misura per gli elettrici<br />

L’assale elettrico a trazione angolare e-<br />

Cor225 Lf, finalizzato ad aumentare l’efficienza,<br />

il bilanciamento e la struttura<br />

dei veicoli elettrici, è caratterizzato da<br />

ampie aree ventilate dedicate al motore<br />

LA GOMMA PER GLI E-BUS<br />

elettrico e affronta le sfide del comportamento<br />

termico degli assali elettrici. Il<br />

design brevettato è innovativo ma semplice,<br />

con l’obiettivo di essere affidabile<br />

L’assale consente di<br />

tagliare oltre 400 kg di<br />

peso, mentre il risparmio<br />

energetico è indicato tra<br />

il 2 e l’8 per cento<br />

Hankook ha presentato lo pneumatico<br />

e-Smart City Au56, sviluppato specificamente<br />

per bus urbani elettrici. I pneumatici<br />

per e-bus devono avere una bassa<br />

resistenza al rotolamento e devono trasferire<br />

in modo sicuro la coppia elevata<br />

su strada senza generare un’abrasione<br />

eccessiva. Inoltre, sono chiamati a gestire<br />

il peso elevato dei Bev dovuto alla<br />

presenza delle batterie. Inoltre, anche<br />

la bassa rumorosità di rotolamento è un<br />

requisito particolare nel traffico cittadino,<br />

e competitivo. L’accesso individuale al<br />

motore elettrico e agli ingranaggi è facilmente<br />

consentito. Rispetto al concetto<br />

di assale a portale elettrificato, il layout<br />

dell’assale elettrico a trazione angolare<br />

consente di risparmiare oltre 400 kg di<br />

peso, mentre il risparmio energetico è<br />

indicato tra il 2 e l’8 per cento.<br />

Il cuore del sistema è il motore a bobina<br />

da 800 V montato direttamente sul telaio,<br />

evitando così le vibrazioni provenienti<br />

della strada; la coppia erogata può arrivare<br />

a 37.000 Nm alla ruota, mentre<br />

la potenza continua raggiunge i 510 kW.<br />

Il motore è accompagnato da un albero di<br />

trasmissione flessibile e da due riduzioni.<br />

Tutti i componenti sono ‘impacchettati’<br />

nell’area del passaruota, offrendo uno<br />

spazio maggiore per l’alloggiamento della<br />

batteria. La tecnologia Brist offre un<br />

elevato grado di flessibilità (la larghezza<br />

del corridoio dell’autobus può essere regolata<br />

in base alle esigenze degli Oem) e<br />

consente di avere un design a pavimento<br />

completamente ribassato per l’intera lunghezza<br />

dell’autobus.<br />

dove gli elettrici hanno il loro habitat naturale.<br />

Il modello sarà inizialmente disponibile<br />

nella misura per veicoli commerciali<br />

275/70 R 22,5, è adatto a tutte le posizioni<br />

degli assi ed è idoneo all’uso anche<br />

in inverno. E-Smart City Au56 è dotato<br />

di fianchi strategicamente rinforzati per<br />

proteggersi dagli impatti e dai danni sui<br />

marciapiedi e alle fermate. Un’ulteriore<br />

sicurezza è offerta dal nuovo indicatore<br />

a tre livelli, che mostra l’usura del fianco<br />

in un colpo d’occhio.<br />

<strong>2024</strong><br />

Un evento che cambia, si evolve<br />

e si sviluppa. Un bouquet che<br />

raccoglie le sfide delle transizioni<br />

energetica e digitale. Un palco<br />

per i protagonisti del trasporto<br />

G enov<br />

sere d<br />

Sarà<br />

2025. Hitach<br />

un ordine da<br />

del sistema<br />

linea Val Bis<br />

Assi di Forza<br />

che opereran<br />

diverse tecno<br />

Hitachi Ene<br />

per l’acquist<br />

di un tender<br />

bus) è stato r<br />

fatto che «la<br />

mercato di r<br />

L’accordo co<br />

piano del Co<br />

completame<br />

2025, introd<br />

l’uso di veic<br />

mezzi pubbl<br />

bilità efficien<br />

anche grazie<br />

riservate e p<br />

di preferenzi<br />

KEMPO<br />

AEP TICKETING SOLUTIONS<br />

ENEL X<br />

In Francia, in tutta la regione Bourgogne-Franche-Comté,<br />

si viaggia con il<br />

sistema di bigliettazione elettronica interurbano<br />

firmato dall’italiana Aep Ticketing<br />

solutions. Il progetto di Aep in<br />

questa area era già partito nel 2021, con<br />

biglietti cartacei e carte di trasporto: in<br />

questi anni l’azienda di Firenze ha lavorato<br />

per sviluppare il sistema del primo<br />

progetto regionale con Emv (Europay<br />

Mastercard e Visa) in Francia. Il pagamento<br />

del biglietto unitario con modalità<br />

contactless è stato installato e attivato<br />

per tutto il parco mezzi della rete Mobigo,<br />

forte di ben 460 bus e al momento<br />

operativo su 350 veicoli che circolano<br />

quotidianamente in Regione.<br />

Per la prima volta la soluzione è centralizzata<br />

a livello regionale e viene utilizzata<br />

da 41 compagnie: una novità rispetto<br />

ai tradizionali sistemi Emv che vengono<br />

applicati a livello delle singole compagnie.<br />

A supportare il lavoro, come partner<br />

dell’iniziativa, Bnp Paribas e N&TS.<br />

6<br />

www.mobilityinnovationtour.com<br />

7


LA GARA ATAC PER ELETTRIFICARE I DEPOSITI<br />

Scossa capitale<br />

Reti & energia<br />

EUROSISTEMI SI AGGIUDICA L’APPALTO. FINE LAVORI? GIUGNO 2026<br />

LA SPERIMENTAZIONE DI VOLKSWAGEN IN BRASILE<br />

Mappamondo<br />

Il coach col pantografo<br />

IN STRADA UN PROTOTIPO CON BATTERIE AL NIOBIO<br />

La gara indetta da Atac per l’elettrificazione<br />

dei quattro depositi di proprietà a Roma<br />

– quelli di Portonaccio, Grottarossa,<br />

Tor Sapienza e Trastevere –, che ospiteranno<br />

i 411 e-bus che sbarcheranno nella capitale<br />

da qui al 2026 (si tratta di 396 Iveco E-Way<br />

da 12 metri e 15 da autosnodati da 18), ha un<br />

vincitore: Eurosistemi.<br />

Le prime consegne della ‘valanga’ di e-bus<br />

targati Iveco sono previste per la fine del <strong>2024</strong><br />

e tutti gli altri veicoli a batteria saranno consegnati<br />

entro la metà del 2026. Il costruttore<br />

non fornirà solo i mezzi, ma si prenderà in<br />

carico anche la manutenzione, con un piano<br />

full service della durata di dieci anni.<br />

ALLE PENDICI DELL’ETNA<br />

DEPOSITO DIESEL FREE<br />

Tanto lavoro da fare (e in fretta)<br />

Ma veniamo all’appalto vinto da Eurosistemi.<br />

Come rende noto l’operatore capitolino stesso,<br />

il Consiglio di amministratore ha aggiudicato<br />

la gara da 47 milioni (finanziata, così<br />

come per la maxi-commessa di elettrici vinta<br />

da Iveco Bus, dai fondi messi in campo dal<br />

Piano nazionale di rirpesa e resilienza) che<br />

prevederà la creazione, in totale, di 331 punti<br />

di ricarica. Gli impianti di Trastevere, Portonaccio<br />

e Tor Sapienza ospiteranno 202 mezzi<br />

da 12 metri; Tuscolana e Grottarossa, invece,<br />

accoglieranno 194 autobus da 12 metri, con il<br />

secondo deposito che ospiterà anche 15 vei-<br />

Saranno creati in totale 331<br />

punti di ricarica per gli<br />

e-bus che si riverseranno<br />

per le strade di Roma<br />

entro fine 2026<br />

Il piano per la decarbonizzazione e l’ammodernamento<br />

della flotta di autobus destinati<br />

al trasporto pubblico locale della città di<br />

Catania è iniziato nel 2019 e si concluderà<br />

nel 2033. In questi primi cinque anni la città<br />

dell’elefante ha rinnovato il parco mezzi con<br />

diversi autobus a metano, ma sono arrivati<br />

anche i primi elettrici. E nel prossimo futuro<br />

arriveranno anche quelli a idrogeno, che<br />

come i Bev necessitano di apposite infrastrutture<br />

di rifornimento. Ecco, a tal proposito<br />

è da sottolineare come, lato H2, sia in<br />

Il serbatoio di rifornimento diesel è stato<br />

rimosso per sempre dal deposito First<br />

Bus di York, Inghilterra. Ciò significa che<br />

l’operatore gestirà la sua flotta solo con<br />

la ricarica elettrica, diventando di fatto la<br />

prima realtà nello Yorkshire a compiere<br />

questa transizione. E a dire addio, per<br />

sempre, al combustibile fossile<br />

First York dispone ora di una flotta di 86<br />

autobus a zero emissioni.<br />

La rimozione del serbatoio di carburante<br />

è l’ultimo passo della trasformazione<br />

coli da 18 metri. Nove le aziende partecipanti<br />

al bando, ma la migliore offerta – con uno<br />

sconto del 15 per cento sul prezzo base – è<br />

stata quella recante la firma di Eurosistemi,<br />

che ha conseguentemente ottenuto l’aggiudicazione<br />

dell’appalto.<br />

L’azienda ha sede a Molfetta e si occupa di<br />

progettazione, realizzazione e manutenzione<br />

di impianti tecnologici. Ha lavorato con realtà<br />

del calibro di Fca, Ferrari e Maserati e<br />

si è aggiudicata a fine 2023 la realizzazione<br />

di nuova rete in fibra ottica per le linee M1 e<br />

M2 di Atm a Milano.<br />

«Contestualmente all’aggiudicazione dell’accordo<br />

quadro è stato approvato anche il primo<br />

contratto applicativo, che riguarda specificamente<br />

l’adeguamento del deposito di Portonaccio.<br />

I lavori nello stabilimento si concluderanno<br />

entro la fine del <strong>2024</strong>, in concomitanza<br />

con l’arrivo dei primi bus elettrici. Successivamente,<br />

con ulteriori contratti applicativi, le<br />

attività di adeguamento interesseranno gli altri<br />

tre stabilimenti. Tutte le operazioni dovranno<br />

concludersi entro la fine di giugno del 2026»,<br />

puntualizza Atac. Insomma, c’è da fare (molto)<br />

in fretta.<br />

fase di edificazione a Belpasso, in provincia<br />

di Catania, il primo impianto siciliano per la<br />

produzione di idrogeno verde, a cura del<br />

Gruppo Eneron. Il sito, che dovrebbe entrare<br />

in funzione tra la fine del 2025 e i primi<br />

mesi del 2026, avrà una capacità di circa<br />

850 tonnellate l’anno di idrogeno.<br />

Secondo la roadmap, nel 2026 la flotta<br />

Amts (il gestore del tpl in città) sarà completamente<br />

rinnovata e si troverà a fare<br />

affidamento solo su mezzi a basse e zero<br />

emissioni, per un totale di 236 torpedoni.<br />

della rimessa, portata a termine con un<br />

investimento di 13 milioni di sterline da<br />

parte di First Bus e un cofinanziamento<br />

governativo di 10,2 milioni di sterline assicurato<br />

dal Consiglio della città di York.<br />

Con un peso di 10 tonnellate, il serbatoio<br />

conteneva 44.000 litri di carburante, che<br />

bastavano per sette giorni; le consegne<br />

di gasolio venivano effettuate due volte<br />

alla settimana per mantenere i livelli,<br />

spiega l’operatore. Ora la nuova era<br />

elettrica ‘alla spina’.<br />

Volkswagen Truck & Bus ha avviato i<br />

test di un prototipo di autobus elettrico<br />

(a pianale alto, peraltro) alimentato<br />

con batterie al niobio sviluppate da Cbmm<br />

insieme a Toshiba. Il test si svolge in Brasile.<br />

Si tratta di una novità assoluta in campo autobus.<br />

A caratterizzare questa tecnologia è la<br />

capacità di sopportare ricariche ultra rapide.<br />

Secondo quanto dichiarato dai tre partner<br />

industriali, l’autonomia massima del veicolo<br />

può essere raggiunta «in soli 10 minuti<br />

di ricarica (...) e la vita utile può essere fino<br />

a tre volte superiore rispetto alle batterie<br />

convenzionali».<br />

Cbmm, leader<br />

mondiale nella<br />

produzione e commercializzazione<br />

di<br />

prodotti a base di<br />

niobio, e la giapponese<br />

Toshiba hanno<br />

lavorato per sei anni<br />

nell’ambito di una<br />

collaborazione per<br />

sviluppare la tecnologia<br />

Nto, che vede<br />

il niobio aggiunto<br />

all’anodo delle<br />

batterie agli ioni<br />

di litio, in presenza<br />

anche di titanio.<br />

Il prototipo testato<br />

da Volkswagen<br />

Un’offerta completa<br />

Il costruttore nordirlandese Wrightbus<br />

ha lanciato un servizio dedicato alla<br />

conversione di bus diesel all’elettrico.<br />

La nuova entità si chiama NewPower e<br />

ha trovato casa presso la precedente sede<br />

della startup Arrival.<br />

Wrightbus diventa così il primo costruttore<br />

ad aggiungere la conversione di bus<br />

alla sua offerta.<br />

NewPower trasformerà i mezzi installando<br />

la catena cinematica Voith (Veds) abbinata<br />

a pacchi batteria Nmc (il fornitore non<br />

è menzionato) e a un impianto Hvac che<br />

porta la firma di Grayson.<br />

Wrightbus afferma che NewPower ha già<br />

arricchito il suo team con assunzioni di<br />

senior provenienti dal mondo automobilistico,<br />

con esperienze pregresse tra Land<br />

Rover, Bmw, McLaren. Si prevede che la<br />

nuova impresa creerà inizialmente 22 po-<br />

si basa su un telaio da 18 tonnellate e ha<br />

un’autonomia stimata di 60 chilometri.<br />

Viene caricato tramite pantografo a una<br />

potenza massima di 300 kW.<br />

Il prototipo presenta quattro pacchi batteria<br />

da 30 kWh ciascuno. Questa tecnologia<br />

sarà convalidata e migliorata durante i test<br />

in condizioni di servizio reale. Dalla sperimentazione<br />

verranno tratti dati utili all’analisi<br />

del comportamento della batteria Nto e<br />

del veicolo in sé, al fine di individuare gli<br />

eventuali accorgimenti necessari prima della<br />

futura commercializzazione del prodotto.<br />

sti di lavoro e che entro la fine dell’anno<br />

il personale sarà composto da 65 persone.<br />

La conversione, in base alle informazioni<br />

contenute nell’annuncio dato da<br />

Wrightbus, richiede tre settimane. I team<br />

possono lavorare su sei autobus alla volta,<br />

offrendo la possibilità di decarbonizzare<br />

ben 500 autobus all’anno.<br />

Nuovo contratto da<br />

88 bus elettrici<br />

Solaris - Nobina: maxi<br />

fornitura nordica<br />

Solaris si è assicurata nuovi contratti<br />

per la fornitura di autobus<br />

elettrici nel mercato scandinavo,<br />

in particolare in quello svedese.<br />

Nobina, il più grande operatore<br />

della regione, ha infatti ordinato<br />

al costruttore polacco un totale di<br />

88 autobus elettrici per la sua flotta<br />

operante in tre regioni: Skåne,<br />

Värmland e Malmö.<br />

Entrando nello specifico della commessa,<br />

si tratta di 18 autobus elettrici<br />

articolati Urbino 18 e 70 autobus<br />

elettrici a tre assi Urbino 15 Le,<br />

un modello omologato anche per i<br />

servizi interurbani. Le consegne sono<br />

previste per il <strong>2024</strong> e il 2025.<br />

Svezia, sei player del<br />

tpl scrivono al governo<br />

Superare il limite<br />

dei 24 metri<br />

Sei player del settore svedese del<br />

trasporto in autobus (tra cui le tre<br />

maggiori aree metropolitane del Paese)<br />

hanno inviato una lettera al governo<br />

per sollecitare la possibilità<br />

di omologare bus lunghi fino a 25,5<br />

metri. Attualmente, il limite legale<br />

per la lunghezza degli autobus in<br />

Svezia è di 24 metri (così come in<br />

Italia, peraltro).<br />

Nella loro lettera al governo, viene<br />

sottolineato lo svantaggio competitivo<br />

legato al fatto che questa<br />

limitazione lascia spazio a un solo<br />

fornitore, che oltretutto non è più<br />

esistente (il non esplicitamente nominato<br />

Van Hool).<br />

8<br />

9


l’Autobus<br />

che si legge<br />

abbonati a<br />

VOLVO BUSES CAMBIA STRATEGIA<br />

Periscopio<br />

Coach sì, ma solo a due piani<br />

SOSPESA LA PRODUZIONE DELLA GAMMA 9700 E 9900 CON SUNSUNDEGUI<br />

Non è una (bella) notizia che può<br />

passare inosservata. Ed è una notizia<br />

che tanto racconta della difficoltà<br />

degli Oem europei di costruire bus,<br />

soprattutto turistici, in-house e alle nostre<br />

coordinate geografiche: Volvo Buses ha<br />

deciso di sospendere la produzione della<br />

gamma coach 9700 e 9900.<br />

Non si avvierà quindi, in base a quanto di<br />

poco noto al momento, la collaborazione<br />

con il carrozziere spagnolo Sunsundegui<br />

(siglata a seguito della riorganizzazione<br />

del business annunciata nel maggio<br />

2023), in base alla quale quest’ultimo<br />

avrebbe dovuto produrre le carrozzerie<br />

per i due modelli su licenza Volvo. L’unico<br />

turistico della gamma 9000 in listino<br />

rimarrà dunque il due piani 9700 Dd,<br />

recentemente consegnato anche in Italia.<br />

Il motivo addotto dalla casa svedese è<br />

che la collaborazione «richiede un investimento<br />

aggiuntivo così elevato che<br />

L’unico turistico della gamma<br />

9000 a portafoglio rimarrà<br />

dunque il double-decker<br />

9700 con carrozzeria firmata<br />

dai finlandesi di Carrus<br />

Non si avvierà<br />

quindi la<br />

collaborazione<br />

con il<br />

carrozziere<br />

Sunsundegui<br />

(siglata a<br />

seguito della riorganizzazione<br />

del business<br />

annunciata<br />

nel maggio<br />

2023), in base<br />

alla quale<br />

quest’ultimo<br />

avrebbe dovuto<br />

produrre le<br />

carrozzerie per<br />

i due modelli<br />

su licenza<br />

Volvo. L’unico<br />

turistico della<br />

gamma 9000<br />

in listino<br />

rimarrà il due<br />

piani 9700 Dd,<br />

recentemente<br />

consegnato<br />

anche in Italia.<br />

non è possibile rendere la cooperazione<br />

redditizia». Prosegue invece la collaborazione<br />

tra Volvo Buses e Sunsundegui<br />

che vede la casa svedese fornire i telai<br />

e quella spagnola carrozzarli, vendendoli<br />

con il proprio brand. E proseguirà senza<br />

cambiamenti anche la produzione del<br />

Volvo 9700 Dd con carrozzeria firmata<br />

dai finlandesi di Carrus.<br />

Lo stop per i Volvo 9700 e 9900 è valido<br />

fino a nuovo avviso. Volvo Buses dichiara<br />

che al momento non ha una prospettiva<br />

temporale su quando potrà offrire<br />

nuovamente i due modelli. Non è chiaro<br />

peraltro se il gruppo avesse già ricevuto<br />

ordini per i nuovi veicoli carrozzati da<br />

Sunsundegui; qualora fosse, gli ordini<br />

non saranno evasi (di certo non ne risultano<br />

dall’Italia).<br />

Intervistato dal media di settore svedese<br />

Bussmagasinet.se - che per primo ha<br />

riportato la notizia - Joakim Kenndal,<br />

responsabile stampa di Volvo Buses, ha<br />

dichiarato: «Abbiamo anche discussioni<br />

in corso con alcuni altri carrozzieri, con i<br />

quali abbiamo diverse altre collaborazioni.<br />

Ma non abbiamo trattative in essere in<br />

questo momento su questi due modelli».<br />

Inoltre, sempre secondo il media svedese,<br />

«molte attrezzature produttive Volvo sono<br />

state trasferite dal vecchio stabilimento di<br />

Volvo Buses in Polonia a Sunsundegui in<br />

Navarra, Spagna. Al momento non è chiaro<br />

che fine faranno queste attrezzature».<br />

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URBANO SEMPRE PIÙ ELETTRICO<br />

«Gli autobus urbani continueranno a elettrificarsi<br />

a un ritmo sempre più rapido e<br />

supereranno il 60 per cento delle vendite<br />

già entro il 2030, raggiungendo l’83<br />

per cento entro il 2040 e l’86 per cento<br />

al 2050», si legge nell’ultimo Electric<br />

Vehicle Outlook <strong>2024</strong> di Bloomberg New<br />

Energy Finance.<br />

Oggi i Classe I (di tutte le motorizzazioni)<br />

sono stimati in 3,4 milioni di unità in tutto<br />

il mondo e non emettono più dell’1 per<br />

cento delle emissioni di CO2 del trasporto<br />

stradale a livello globale.<br />

La Cina è in testa al mercato globale<br />

sull’adozione di autobus elettrici, a testimonianza<br />

delle sue politiche aggressive<br />

e degli ingenti investimenti in infrastrutture<br />

per veicoli elettrici. I Paesi europei<br />

stanno seguendo l’esempio, spinti dagli<br />

obiettivi della roadmap dell’Unione Europea<br />

in materia di emissioni di anidride<br />

carbonica, che impongono riduzioni significative<br />

delle emissioni di gas serra nei<br />

settori dei trasporti.<br />

11


12<br />

AUTOGUIDOVIE SI ALLARGA<br />

Autoguidovie rafforza ulteriormente la<br />

propria presenza sul mercato, annunciando<br />

l’acquisizione di Autoservizi Zani Evaristo,<br />

azienda impegnata da oltre 60 anni nel<br />

settore del trasporto pubblico locale del<br />

Nord Italia. Questa operazione rappresenta<br />

un ulteriorepasso avanti nella strategia di<br />

crescita e consolidamento di Autoguidovie<br />

nel mercato italiano del trasporto persone<br />

e della mobilità sostenibile.<br />

INSIEME PER L’ULTIMO MIGLIO<br />

Da Ferentino, in provincia di Frosinone, arriva<br />

una bella notizia. Sì, perché in un quadro economico<br />

mai facile e in uno scenario industriale<br />

talvolta sconfortante, con aziende che falliscono,<br />

delocalizzano, chiudono e licenziano i<br />

dipendenti, Tecnobus ha deciso di allargarsi,<br />

rilevando l’ex fabbrica Valeo (20.000 metri<br />

quadri). Un investimento che fa parte di una<br />

strategia messa a punto dall’amministratore<br />

unico Paolo Marini per rilanciare con forza<br />

il ruolo e la produzione del costruttore di minibus<br />

elettrici (il Gulliver è modello iconico,<br />

storico ma attuale), che punta a ritagliarsi un<br />

ruolo non secondario nel mercato dell’autobus<br />

italiano, ma, anzi, quello di player leader di<br />

riferimento a livello nostrano ed europeo nel<br />

segmento del cosiddetto ‘ultimo miglio’.<br />

Per raggiungere questo obiettivo, strategico<br />

l’accordo siglato con la startup padovana Next<br />

Modular Vehicles, ideatrice di un pod elettrico<br />

e potenzialmente a guida autonoma (lo vedete<br />

in foto sulla sinistra) che nelle speranze dei<br />

suoi fondatori rivoluzionerà il trasporto persone,<br />

non solo per il suo avveniristico design, ma<br />

per la capacità di agganciarsi e sganciarsi da<br />

altri moduli, così da saper rispondere al meglio<br />

e in tempo reale alle esigenze di mobilità nelle<br />

città. Ecco: i moduli Next, una volta che la<br />

fabbrica Tecnobus sarà pronta – a settembre<br />

2025 – saranno prodotti su una linea dedicata,<br />

al fianco dei Gulliver.<br />

Periscopio<br />

LA GARA PER IL TPL DELLA REGIONE UMBRIA<br />

Verso una nuova era<br />

SONO ARRIVATE 13 OFFERTE: CHI VINCERÀ?<br />

Afine giugno è scaduto il termine<br />

per presentare le domande<br />

di partecipazione al bando pubblicato<br />

dalla Regione Umbria per la<br />

gestione del servizio di tpl regionale.<br />

Una gara con la ‘g’ maiuscola, suddivisa<br />

in 4 lotti, per un valore complessivo<br />

di 749 milioni di euro.<br />

I quattro lotti della gara di servizio sono<br />

Perugia 1, Perugia 2, Spoleto e Terni.<br />

La durata? 96 mesi, 8 anni insomma.<br />

Una gara, quella per la gestione del tpl<br />

dell’Umbria che ha fatto molto discutere<br />

per come è stata strutturata dalla<br />

Regione, vista la decisione di spacchettarla,<br />

appunto, in quattro lotti; aspetto,<br />

quest’ultimo, che ha fatto storcere il<br />

naso non solo ai sindacati di settore,<br />

ma anche – per non dire soprattutto –<br />

I nuovi mezzi,<br />

marca Otokar e<br />

modello Kent, sono<br />

lunghi 10,8 metri<br />

e presentano 89<br />

posti complessivi<br />

(di cui 26 a sedere);<br />

hanno due porte a<br />

doppia anta per la<br />

salita/discesa dei<br />

passeggeri, sono<br />

accessibili alle<br />

persone disabili<br />

con carrozzella<br />

(in questo caso la<br />

capienza scende a<br />

80 posti proprio<br />

per fare spazio alla<br />

carrozzina), grazie<br />

alla presenza della<br />

pedana manuale e<br />

uno spazio apposito<br />

per il viaggio in<br />

sicurezza. Inoltre è<br />

prevista la cabina<br />

chiusa per il<br />

conducente e sono<br />

motorizzati Euro<br />

6 a metano. Come<br />

per tutti i mezzi di<br />

Autolinee Toscane<br />

è stato installato<br />

il sistema Avm,<br />

videosorveglianza<br />

e contapasseggeri,<br />

obliteratrice e<br />

validatrice.<br />

Si rinnova la flotta<br />

di autobus urbani di<br />

Autolinee Toscane,<br />

anche a Siena. Sono infatti<br />

arrivati in città i nuovi mezzi<br />

da 10,8 metri targati O-<br />

tokar, modello Kent, a metano,<br />

che l’operatore unico<br />

della regionale ha scelto,<br />

Otokar sta<br />

proseguendo con<br />

le consegne a ritmo<br />

serrato: quella di Siena<br />

è solo l’ultima di altre<br />

effettuate in Toscana.<br />

A Grosseto e Pisa le<br />

più recenti<br />

all’Art (Autorità Regolazione Trasporti).<br />

Dubbi sollevati, ma non raccolti<br />

dalla giunta, che ha tirato dritto per la<br />

sua strada. E ora c’è molta soddisfazione<br />

in Regione, visto che sono arrivate<br />

ben 13 offerte di fornitori interessati a<br />

farsi carico della gestione del trasporto<br />

pubblico locale. Il prossimo passo, prima<br />

dell’apertura delle buste contenenti<br />

le offerte, è la nomina della commissione<br />

di verifica requisiti.<br />

Da riportare, infine, come il Tar<br />

dell’Umbria abbia recentemente respinto<br />

la richiesta da parte di Busitalia<br />

(vecchio gestore del tpl regionale) di<br />

sospendere la procedura di gara. Che,<br />

invece, arriverà fino allo striscione del<br />

traguardo: resta solo da conoscere chi<br />

lo taglierà per primo.<br />

Toscana a basse emissioni (turche)<br />

grazie a un cofinanziamento<br />

della Regione Toscana,<br />

per rinnovare la sua flotta.<br />

Per il bacino di Siena sono<br />

52 i nuovi bus acquistati<br />

da novembre 2021 (quando<br />

Autolinee Toscane ha preso<br />

le redini del trasporto regionale)<br />

ad oggi e ulteriori<br />

35 arriveranno entro la fine<br />

del <strong>2024</strong>.<br />

Il costruttore turco ha recentemente<br />

consegnato il<br />

medesimo modello, in due<br />

unità (delle 7 previste) al<br />

bacino di Grosseto, alle<br />

quali si aggiungono due<br />

(dei 5 totali) extraurbani<br />

modello Vectio Uh, alimentati<br />

a gasolio e con motorizzazione<br />

Euro 6.<br />

I PRIMI E-BUS ELETTRICI DI SEMPRE DI TEP<br />

Periscopio<br />

Parma svolta con Solaris (e Siemens)<br />

QUATTORDICI URBINO ELECTRIC E INFRASTRUTTURA DI RICARICA<br />

Tep ha presentato 14 autobus elettrici<br />

e il nuovo impianto di ricarica presso<br />

il deposito di via Taro, segnando<br />

un significativo passo avanti verso una<br />

mobilità pubblica a impatto zero.<br />

Con l’acquisto dei nuovi e-bus, l’età media<br />

della flotta urbana scende a 7,8 anni,<br />

confermando il parco autobus di Parma<br />

come uno dei più giovani in Italia.<br />

I nuovi mezzi a batteria, modello Solaris<br />

Urbino Electric da 12 metri di lunghezza,<br />

rappresentano una nuova era per<br />

la mobilità sostenibile in città. Offrono<br />

un’autonomia di oltre 250 km e possono<br />

trasportare fino a 80 passeggeri, garantendo<br />

accessibilità e comfort; sono infatti<br />

dotati di due postazioni per passeggeri<br />

con disabilità motorie e carrozzine per<br />

bambini, oltre che di pedana manuale<br />

per la salita e la discesa.<br />

Questi veicoli fanno parte del piano di<br />

elettrificazione della flotta urbana annunciato<br />

nel 2022, che mira a rendere<br />

la mobilità cittadina a zero emissioni.<br />

I nuovi bus saranno operativi sulle linee<br />

2 e 8, affiancando le linee 1, 3, 4 e 5<br />

già servite da filobus elettrici, e contribuiranno<br />

in modo sensibile al raggiungimento<br />

dell’obiettivo di neutralità carbonica<br />

che Parma si è data per il 2030.<br />

La flotta di Atc Esercizio, La Spezia, ha<br />

dato il benvenuto a dieci autobus firmati<br />

Irizar su telaio Scania: si tratta del<br />

modello i4 a metano. I nuovi arrivati nella<br />

famiglia dell’operatore spezzino saranno<br />

messi alla frusta per i profili di missione<br />

extraurbani.<br />

La capienza di<br />

ogni Classe II<br />

prevede 41 posti<br />

a sedere, 14<br />

in piedi e uno<br />

spazio riservato<br />

alle persone<br />

con ridotta capacità<br />

motoria<br />

che necessitano<br />

di carrozzina.<br />

L’equipaggiamento<br />

prevede<br />

altoparlanti,<br />

display a led e<br />

cinque teleca-<br />

I nuovi Urbino del costruttore polacco<br />

(parte del Gruppo Caf) sono i primi<br />

veicoli elettrici puri a batteria che l’azienda<br />

mette in servizio a Parma, fatta<br />

eccezione per le vetture filoviarie, che<br />

rappresentano un tassello fondamenta-<br />

10 Scania-Irizar i4 per La Spezia<br />

mere per garantire la sicurezza ai passeggeri<br />

e all’autista. Ecco, a proposito del conducente,<br />

gli i4 presentano un posto di guida<br />

migliorato e le funzionalità dello stesso sono<br />

state progettate al fine di massimizzare il<br />

comfort e l’ergonomia dell’autista.<br />

Tep ha<br />

inaugurato<br />

anche<br />

l’impianto di<br />

ricarica con<br />

24 postazioni,<br />

realizzato<br />

da Baiocchi<br />

Tecnologie di<br />

Langhirano,<br />

con colonnine<br />

fornite da<br />

Siemens,<br />

modello<br />

SiCharge.<br />

L’infrastruttura<br />

permetterà<br />

di rifornire<br />

le batterie<br />

durante<br />

l’orario<br />

notturno, in<br />

appena tre<br />

ore.<br />

le della mobilità green cittadina. A tal<br />

proposito, oggi Tep possiede la quinta<br />

flotta filoviaria in Italia per ampiezza,<br />

alle spalle delle aziende di quattro città<br />

capoluogo di regione, ovvero Milano,<br />

Napoli, Bologna e Roma.<br />

Joint venture<br />

Daimler, Paccar e Accelera<br />

per la tecnologia fuel cell<br />

Amplify Cell Technologies è il<br />

nome della joint venture costituita<br />

da Daimler Truck, Paccar e Accelera<br />

by Cummins finalizzata alla<br />

localizzazione della produzione di<br />

celle per batterie e della catena di<br />

fornitura delle stesse negli Stati<br />

Uniti. L’obiettivo è iniziare la costruzione<br />

di uno stabilimento da<br />

21 gigawattora (GWh) nella contea<br />

di Marshall, nel Mississippi,<br />

con possibilità di ulteriore espansione<br />

in base alla crescita della<br />

domanda. La fabbrica dovrebbe<br />

creare più di 2.000 posti di lavoro<br />

e l’inizio della produzione è previsto<br />

per il 2027.<br />

Amplify Cell Technologies ha inoltre<br />

nominato Kel Kearns nuovo<br />

amministratore delegato: Kearns<br />

guiderà Amplify nella produzione<br />

di celle per batterie al litio-ferro-fosfato<br />

(Lfp) differenziate.<br />

13


L’utilità del bus<br />

nel comparto<br />

turistico è<br />

maggiore di<br />

quanto si<br />

immagina. Ed è<br />

proprio questo<br />

che il professor<br />

Paolo Beria<br />

(laboratorio<br />

Traspol del<br />

Politecnico<br />

di Milano) ha<br />

dimostrato<br />

con lo studio<br />

‘Verso una<br />

strategia<br />

nazionale per<br />

il trasporto<br />

con autobus<br />

e turismo’<br />

presentato a<br />

Nme.<br />

INCHIESTA Il rapporto Traspol sul segmento turistico<br />

NO <strong>AUTOBUS</strong>... NO PARTY<br />

Senza autobus, niente turismo. O quasi. Il ruolo che riveste<br />

il trasporto collettivo su gomma è fondamentale non solo<br />

per il trasporto pubblico locale, ma anche per la visita delle<br />

tante meraviglie d’Italia. E sarebbe un (doppio) peccato<br />

mortale mettersi il bastone tra le ruote...<br />

Autobus e turismo, è un binomio rodato<br />

e che funziona. Il trasporto su<br />

gomma ricopre un ruolo fondamentale<br />

sia in alcuni segmenti turistici sia per<br />

percorrere il cosiddetto ‘ultimo miglio’,<br />

rendendo possibile l’accesso agli aeroporti<br />

o le escursioni ai crocieristi.<br />

Nel recente passato, prima della pandemia,<br />

l’autobus ha ottenuto risultati quasi<br />

equiparabili a quelli del treno tra le modalità<br />

di ingresso di turisti stranieri in<br />

Italia. Considerando la capacità di spesa<br />

di chi viaggia a bordo di questo mezzo,<br />

che non è inferiore rispetto ad altri profili,<br />

e le potenzialità derivanti dai pagamenti<br />

contactless e dalle sinergie territoriali che<br />

sfociano nelle card turistiche, è facile intuire<br />

che l’utilità dell’autobus nel turismo<br />

sia maggiore di come la si immagina. Ed<br />

è proprio questo che il professore e studi<br />

Paolo Beria (laboratorio Traspol del Politecnico<br />

di Milano) ha voluto dimostrare<br />

con l’elaborato ‘Verso una strategia<br />

nazionale per il trasporto con autobus e<br />

turismo’ presentato all’ultima edizione di<br />

Next Mobility Exhibition.<br />

L’autobus, pilastro del turismo<br />

Lo studio, come anticipato, vuole provare<br />

l’importanza del trasporto via autobus<br />

all’interno del settore turistico.<br />

Per decretarne il peso si parte da un dato<br />

generale: gli ingressi dei turisti internazionali<br />

nel ‘Belpaese’, che nel 2022 hanno<br />

Nella classifica generale legata agli<br />

ingressi dei turisti stranieri (solo<br />

passeggeri) il torpedone impatta nel<br />

2022 per lo 0,7 per cento. In passato,<br />

nel 2019, prima degli sconvolgimenti<br />

del Covid-19, era invece riuscito a<br />

guadagnarsi l’1,7 per cento.<br />

raggiunto quota 75 milioni, un volume<br />

significativo che descrive la ripresa dopo<br />

l’arresto provocato dall’emergenza pandemica,<br />

sebbene i numeri siano ancora al di<br />

sotto della punta record del 2019 pari a 96<br />

milioni di turisti stranieri.<br />

Tanti o pochi, hanno tutti un tratto in comune:<br />

per raggiungere la propria destinazione<br />

utilizzano mezzi di trasporto.<br />

In termini assoluti, automobili e aerei<br />

sono i modi di spostamento largamente<br />

dominanti. Nella classifica generale legata<br />

agli ingressi dei turisti stranieri (solo<br />

passeggeri) il torpedone impatta nel 2022<br />

per lo 0,7 per cento. In passato, nel 2019,<br />

prima degli sconvolgimenti del Covid-19,<br />

era invece riuscito a guadagnarsi l’1,7<br />

per cento. «Se ci limitiamo al trasporto<br />

pubblico terrestre - ha spiegato Beria - i<br />

bus (annualità 2018 e 2019) sono quasi<br />

perfettamente comparabili con il trasporto<br />

ferroviario: circa 1,5 milioni di ingressi/<br />

anno ciascuno». Le ripartizioni delle quote<br />

sono però cambiate nel 2022, a favore del<br />

‘ferro’ che ha conquistato 76,6 per cento<br />

nei confronti della ‘gomma’, ferma a 23,4<br />

per cento, anche se poi bisognerà attendere<br />

il naturale riassestamento dei flussi post<br />

pandemia dei prossimi anni per un quadro<br />

più veritiero.<br />

Il peso dello straniero<br />

Alla base delle motivazioni dei turisti stranieri<br />

(anno di riferimento 2019) che privilegiano<br />

il trasporto con autobus piuttosto<br />

che altre forme ci sono svago e vacanze (3<br />

per cento), motivi religiosi e pellegrinaggi<br />

(3,9 per cento), studio e corsi (1,6 per cento)<br />

e transito (2,0 per cento).<br />

L’analisi entra ancora più in dettaglio, rilevando<br />

le caratteristiche dei principali utenti<br />

per classi di età. Nel 2019 «il bus è il modo<br />

preferito per gli over 65 e la sua utenza<br />

solo per il 21 per cento è costituita da under<br />

45 - chiarisce Paolo Beria -. L’aereo<br />

sta all’estremo opposto: 71 per cento under<br />

45». Ma nel 2022 la distribuzione anagrafica<br />

del bus appare completamente stravolta:<br />

si è allineata a quella degli altri vettori con<br />

picchi nella fascia 35-44 e 45-64. In questo<br />

caso però il dato risulterebbe meno affidabile<br />

poiché il campione intervistato è pari a<br />

1/3. Ma quali sono le mete più gettonate?<br />

Le destinazioni italiane dove il pullman è<br />

un mezzo di ingresso statisticamente significativo<br />

sono concentrate nel Nord Est.<br />

Tpl e lunga percorrenza<br />

Risulta difficile «quantificare l’utilizzo<br />

Lo studio<br />

vuole provare<br />

l’importanza<br />

del trasporto<br />

pesante<br />

su gomma<br />

all’interno<br />

del settore<br />

turistico. Per<br />

decretarne il<br />

peso si parte<br />

da un dato<br />

generale: gli<br />

ingressi dei<br />

turisti internazionali<br />

nel<br />

‘Belpaese’.<br />

Nel 2022,<br />

hanno raggiunto<br />

quota<br />

75 milioni,<br />

un volume<br />

significativo<br />

che descrive<br />

la ripresa dopo<br />

l’arresto<br />

provocato<br />

dalla pandemia,<br />

sebbene<br />

i dati siano<br />

ancora al di<br />

sotto della<br />

punta record<br />

del 2019<br />

(96 milioni di<br />

turisti stranieri).<br />

Tanti o<br />

pochi, ognuno<br />

di loro ha<br />

in comune<br />

una peculiarità:<br />

per<br />

raggiungere<br />

la propria<br />

destinazione<br />

utilizza mezzi<br />

di trasporto,<br />

auto e aerei<br />

soprattutto,<br />

ma non solo.<br />

14<br />

15


IL TURISMO IN BUS È ‘POVERO’?<br />

C’è da sfatare un luogo<br />

comune ampiamente<br />

diffuso che riguarda coloro<br />

che scelgono il bus per<br />

fini turistici. Questi turisti,<br />

che nel granturismo<br />

trovano il perfetto alleato<br />

per muoversi non hanno<br />

il portafogli sgonfio. «Se<br />

guardiamo al dato origine<br />

per origine - si legge nella<br />

documentazione - non<br />

è vero che il turista che<br />

sale in autobus ha minore<br />

capacità di spesa e/o si<br />

trattiene meno notti». Le<br />

spese che mediamente<br />

sostengono i ‘turisti bus’<br />

sono infatti comparabili a<br />

quelle delle altre tipologie<br />

e anzi, questi ultimi<br />

fanno registrare risultati<br />

leggermente superiori<br />

alla media in termini<br />

di permanenza nella<br />

località. Una situazione<br />

COME SI MUOVONO LE PERSONE A ROMA?<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

0%<br />

72% 73%<br />

71%<br />

che viene avvalorata<br />

anche dal trend della<br />

spesa media sostenuta<br />

dai turisti stranieri con<br />

pernottamento: negli<br />

ultimi cinque anni della<br />

rilevazione (2018-2022)<br />

l’andamento mostra una<br />

crescita netta, con risultati<br />

di gran lunga superiori<br />

a quelli del ‘turista nave’<br />

e quasi pari a quelli del<br />

‘turista strada’ (privati).<br />

BUS E TRAM METROPOLITANA TAXI<br />

UTILIZZO DEI SERVIZI PUBBLICI: CONFRONTO ROMANI/TURISTI<br />

ROMANI TURISTI<br />

Fonte: Beria P., Tolentino S. (<strong>2024</strong>), ‘Verso una strategia nazionale per il trasporto con<br />

autobus e turismo’.<br />

65%<br />

39%<br />

27%<br />

Nel 2022<br />

avevano<br />

attivato il<br />

servizio di<br />

bigliettazione<br />

elettronica<br />

ben 22 città<br />

nostrane e<br />

ciò, secondo<br />

quanto scritto<br />

nello studio,<br />

rende l’Italia il<br />

Paese europeo<br />

con maggior<br />

numero di<br />

cittadini che<br />

possono<br />

accedere<br />

ai servizi di<br />

trasporto<br />

attraverso<br />

pagamento<br />

contactless<br />

Emv.<br />

complessivo del trasporto pubblico locale<br />

e del tpl con bus in particolare da<br />

parte del sottoinsieme dei viaggiatori per<br />

motivi legati al turismo». Non ci sono<br />

statistiche in merito che corrono in aiuto.<br />

Ma attraverso la letteratura è possibile<br />

capire quali siano le determinanti relative<br />

all’utilizzo o meno del tpl e dell’apprezzamento<br />

dello stesso da parte dei turisti.<br />

Se ne individuano cinque: età, genere,<br />

motivo della visita, durata e modalità di<br />

accesso.<br />

L’identikit del viaggiatore sul tpl<br />

Per sommi capi, dunque, hanno maggiore<br />

probabilità di usare i trasporti pubblici:<br />

i visitatori giovani; le donne, che tra i<br />

due sessi figurano le più propense; chi<br />

fa visite prolungate, chi non si reca da<br />

familiari e amici e chi in generale non<br />

viaggia in gruppi familiari, perché in<br />

questi casi emerge una preferenza verso<br />

l’automobile anche per una questione di<br />

Il bus è il modo preferito per gli<br />

over 65 e la sua utenza solo per il<br />

21 per cento è costituita da under<br />

45. Le destinazioni italiane dove<br />

il pullman è un mezzo di ingresso<br />

statisticamente significativo sono<br />

concentrate nel Nord Est.<br />

suddivisione dei costi.<br />

Infine, «l’uso del trasporto pubblico per<br />

raggiungere la località turistica è poi positivamente<br />

correlato con l’uso del tpl nel<br />

resto della vacanza». Tracciati i contorni,<br />

è la volta di capire cosa apprezzano i turisti<br />

del tpl. Sicuramente le informazioni<br />

chiare, ricevute tramite canali tradizionali<br />

come uffici del turismo, internet e alberghi;<br />

la facilità d’uso, che si ricollega al<br />

punto precedente e che ad esempio deve<br />

rendere comprensibili percorsi e interscambi;<br />

la frequenza delle corse, anche<br />

se poi gli spostamenti vengono svolti<br />

fuori dagli orari di punta. E poi ancora<br />

le tariffe e il comfort, che tiene in considerazione<br />

la pulizia di luoghi e mezzi e lo<br />

spazio a disposizione durante il viaggio.<br />

Le differenze di percezione del tpl da parte<br />

dei turisti sono determinate da elementi<br />

culturali e dalla qualità del servizio nella<br />

destinazione turistica ma, «indipendentemente<br />

dal paese, il trasporto pubblico è<br />

considerato l’elemento più importante<br />

della mobilità turistica, più di taxi e simili<br />

e dei noleggi». A tal proposito, una<br />

recente indagine su 687 turisti nella città<br />

di Roma evidenzia come il tasso di utilizzo<br />

di bus e tram tra turisti e abitanti<br />

locali sia tra loro comparabile.<br />

Sinergie e pagamenti<br />

In relazione a tpl e turismo locale esistono<br />

due grandi prospettive che potrebbero<br />

serrare ancora di più ‘l’unione’ e migliorarla.<br />

Si tratta della creazione di soluzio-<br />

ni integrate con altre attività all’interno<br />

di un territorio di riferimento, come le<br />

card turistiche (esistono già diversi casi<br />

di successo come in Trentino, Parigi<br />

e Vienna), e la possibilità di pagamento<br />

contactless, ai tornelli della metropolitana<br />

come all’obliteratrice dei bus.<br />

In molte città italiane, tali tecnologie sono<br />

già attive: la carta di credito diventa<br />

il ‘passepartout’ della mobilità, abolendo<br />

gli altri supporti fisici, come il biglietto.<br />

Tra l’altro, grazie a questo sistema quasi<br />

sempre viene introdotto un meccanismo<br />

di best-fare, attraverso il quale l’utente<br />

non dovrà preoccuparsi di acquistare la<br />

tariffa più adeguata alla visita ex ante.<br />

Nel 2022 avevano attivato il servizio 22<br />

città nostrane e ciò rende l’Italia il Paese<br />

europeo con maggior numero di cittadini<br />

che possono accedere ai servizi di trasporto<br />

attraverso pagamento contactless<br />

Emv.<br />

In tutto questo c’è sempre da tenere a<br />

mente che l’autobus è anche il mezzo<br />

dell’ultimo miglio, ovvero quello a cui<br />

il turista si appoggia per raggiungere la<br />

meta partendo dal terminale dello spostamento<br />

principale. In particolare, risulta<br />

QUANTO SPENDONO I TURISTI STRANIERI?<br />

1.000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

-<br />

AEREO<br />

2018<br />

strategico per l’accesso agli aeroporti e<br />

per le escursioni delle crociere. Da ogni<br />

angolo lo si guardi, l’autobus appare fondamentale<br />

per il turismo e andrebbe ulte-<br />

FERRO NAVE STRADA<br />

(PRIVATI)<br />

2019 2020 2021 2022<br />

PULLMAN<br />

Spesa media turisti stranieri con pernottamento (solo passeggeri, escluso frontalieri) in Italia<br />

Fonte: Beria P., Tolentino S. (<strong>2024</strong>), ‘Verso una strategia nazionale per il trasporto con<br />

autobus e turismo’.<br />

riormente valorizzato. D’altronde senza il<br />

primo il secondo non esisterebbe o quantomeno<br />

sarebbe completamente diverso.<br />

Maurizio Zanoni<br />

L’autobus, infine,<br />

è anche<br />

il mezzo strategico<br />

dell’ultimo<br />

miglio,<br />

quello a cui<br />

il turista si<br />

appoggia per<br />

raggiungere<br />

la meta partendo<br />

dal terminale<br />

dello<br />

spostamento<br />

principale. Per<br />

questa ragione<br />

andrebbe<br />

maggiormente<br />

valorizzato.<br />

16<br />

17


INCHIESTA Il report Motus-E sull’elettrificazione del tpl<br />

ADESSO VIENE<br />

IL BELLO...<br />

Il report “Evoluzione<br />

dell’elettrificazione<br />

del trasporto<br />

pubblico locale”<br />

di Motus-E,<br />

è stato curato<br />

da Sustainable<br />

Bus, media<br />

di settore in<br />

inglese appartenente<br />

alla<br />

nostra medesima<br />

scuderia<br />

editoriale, in<br />

collaborazione<br />

con il centro<br />

studi bolzanino<br />

Eurac Research.<br />

Il 2023 ha segnato un’impennata storica per<br />

l’elettrificazione del trasporto pubblico<br />

urbano in Italia, con oltre 2.500 bus a zero<br />

emissioni aggiudicati. Il nuovo report Motus-E,<br />

curato da Sustainable Bus ed Eurac Research,<br />

analizza le tendenze, la domanda energetica<br />

e le prospettive future del settore. Provando a<br />

delineare gli scenari futuri<br />

H2, QUESTO SCONOSCIUTO<br />

Al di là delle progettualità<br />

in essere e delle<br />

potenzialità future,<br />

certamente molto<br />

promettenti, uno sguardo<br />

allo stato dell’arte<br />

restituisce una prospettiva<br />

tranchant del peso<br />

specifico della tecnologia<br />

a idrogeno nel mercato<br />

autobus. Poco più di 200<br />

le unità immatricolate in<br />

Europa nel 2023. Ben +109<br />

per cento rispetto all’anno<br />

prima, ma pur sempre uno<br />

share di poco più dell’1<br />

per cento (1,3, per la<br />

precisione) nel segmento<br />

Classe I. Nell’ultimo<br />

lustro, fatti 100 i bus a<br />

zero emissioni consegnati<br />

nel nostro continente, 97<br />

sono alimentati a batteria,<br />

3 dalla fuel cell. Sempre<br />

nel 2023, in Italia non<br />

sono stati immatricolati<br />

bus a idrogeno. Però,<br />

d’altro canto, sono andati<br />

in aggiudicazione i due<br />

tender più grandi banditi<br />

La spinta verso l’elettrico ha visto nel<br />

2023 una vera impennata, con volumi<br />

senza precedenti di bus urbani a zero<br />

emissioni aggiudicati in Italia. Le scadenze<br />

legate al Pnrr e la roadmap di riduzione<br />

delle emissioni hanno dettato i contorni di<br />

un’annata in cui due terzi dei Classe I a gara<br />

sono stati elettrici. Elementi che si innestano<br />

in un panorama europeo che vede l’elettrico<br />

unica tecnologia ad avere alle spalle dieci<br />

anni di crescita ininterrotta. E ora il focus si<br />

sposta da un lato sulla messa in esercizio dei<br />

veicoli (infrastrutture, domanda energetica,<br />

pianificazione…) e dall’altro sulle soluzioni<br />

più appropriate per la transizione energetica<br />

del segmento interurbano.<br />

Il report “Evoluzione dell’elettrificazione<br />

del trasporto pubblico locale” di Motus-E,<br />

pubblicato nella seconda metà di giugno,<br />

offre uno sguardo approfondito sulla transizione<br />

verso una mobilità urbana sempre<br />

più consacrata all’elettrico, sia in Italia che<br />

in Europa. Realizzato da Sustainable Bus,<br />

media di settore in inglese appartenente alla<br />

nostra medesima scuderia editoriale, in<br />

collaborazione con il centro studi bolzanino<br />

Eurac Research, il lavoro ha l’obiettivo di<br />

inquadrare il fenomeno dello switch verso la<br />

mobilità elettrica del tpl fotografando stato<br />

dell’arte, tendenze, prospettive. Il risultato è<br />

una bella radiografia dell’elettrificazione del<br />

tpl, insomma, suffragata di dati, esperienze e<br />

proiezioni future, anche riguardanti gli impatti<br />

sulla rete e la transizione verso fonti di<br />

energia non fossili.<br />

L’ascesa dell’elettrico<br />

Negli ultimi anni, il mercato europeo degli<br />

autobus urbani ha visto una significativa<br />

crescita delle trazioni alternative. Nel 2023,<br />

finora in Europa su<br />

questa tecnologia, per<br />

130 bus a Bologna e 90<br />

a Venezia. Tante ombre<br />

e poche luci, per quanto<br />

abbaglianti, insomma.<br />

Sarà interessante capire<br />

che ruolo potrà giocare<br />

l’idrogeno nel segmento<br />

Classe II. Nel frattempo, un<br />

aggiornamento del Piano<br />

strategico nazionale ha<br />

aperto al finanziamento<br />

di interurbani a batteria a<br />

partire da quest’anno.<br />

queste rappresentavano il 73 per cento delle<br />

nuove immatricolazioni, con gli autobus a<br />

zero emissioni a coprire oltre il 40 per cento<br />

del totale (il 27,5 per cento in Italia, nona in<br />

Europa a fine 2023 per e-bus in circolazione,<br />

poco più di 900).<br />

Mentre a livello continentale le trazioni a<br />

gas naturale compresso (Cng) sono da anni<br />

in stallo e la tecnologia fuel cell rimane una<br />

nicchia (copre appena l’1,3 per cento degli<br />

autobus a zero emissioni, come dettagliato<br />

nel box), la tecnologia battery-electric è l’unica<br />

a mantenere una crescita costante da oltre<br />

dieci anni. È questo un dato oggettivo che<br />

prescinde dal fatto che il logo apposto sopra<br />

il report sia quello di un’organizzazione che<br />

raccoglie gli attori della filiera dei trasporti<br />

UN 2023 DA RICORDARE<br />

Tipologia<br />

Valore<br />

Bus urbani a gara Circa 3.700<br />

Bus a batteria aggiudicati 2.326<br />

Bus fuel cell aggiudicati 165<br />

Tot bus zero emissioni aggiudicati 2.491<br />

Di cui Classe Il 68<br />

Quota di bus zero emissioni sugli<br />

urbani a gara nel 2023 67%<br />

Elaborazione Sustainable Bus.<br />

Fonte: report Motus-E, ‘Evoluzione dell’elettrificazione<br />

del trasporto pubblico locale’.<br />

con l’obiettivo di accelerare la transizione<br />

verso la mobilità elettrica. Bastano i numeri:<br />

gli autobus a batteria hanno conosciuto nel<br />

2023, in Europa, un aumento del 53 per cento<br />

nelle immatricolazioni, raggiungendo un<br />

totale di 6.300 unità. Più di metà dei 19mila<br />

e-bus immatricolati negli ultimi 12 anni sono<br />

stati ‘targati’ nel biennio 2022-2023: un<br />

fatto, quest’ultimo, che evidenzia in maniera<br />

inconfutabile un’accelerazione significativa<br />

dell’adozione di questa tecnologia.<br />

Tre pilastri per la transizione<br />

Accelerazione che, alle nostre latitudini,<br />

dove il 2023 ha visto un +250 per cento<br />

di immatricolazioni elettriche (400), poggia<br />

su tre pilastri. Innanzitutto la messa a<br />

disposizione, a partire dal 2019, di piani di<br />

finanziamento senza eguali per il rinnovo<br />

LA CRESCITA DEGLI ELETTRICI IN EUROPA<br />

<strong>AUTOBUS</strong> IMMATRICOLATI<br />

7.000<br />

5.250<br />

3.500<br />

1.750<br />

0<br />

15 15 42 101<br />

delle flotte: Piano strategico nazionale mobilità<br />

sostenibile e Pnrr valgono, insieme<br />

ai rispettivi ‘addendum’ e ‘complementare’,<br />

oltre che ai Por-Fesr, 7,5 miliardi di euro.<br />

Il secondo pilastro è costituito dall’edificazione<br />

di una impalcatura legislativa volta<br />

a dirottare la quasi totalità (oltre l’80 per<br />

259 356<br />

1.672<br />

+205%<br />

548<br />

+48%<br />

2.210<br />

+53%<br />

4.152<br />

+26%<br />

3.282<br />

6.354<br />

2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023<br />

ANNO<br />

Dati Chatrou Cme Solutions. Anni 2012-2019: Europa occidentale + Polonia / Anni 2020-<br />

2023: Eu27+Uk+|ce+No+Ch.<br />

Fonte: report Motus-E, ‘Evoluzione dell’elettrificazione del trasporto pubblico locale’.<br />

cento) dei fondi verso veicoli a trazione<br />

alternativa e, per l’urbano, zero emissioni.<br />

Terzo supporto: le normative europee che<br />

con la Clean vehicle directive prima e con<br />

l’approvazione dei nuovi standard per la<br />

riduzione delle emissioni di Co2 da veicoli<br />

pesanti hanno determinato una roadmap<br />

Gli autobus a<br />

batteria hanno<br />

conosciuto<br />

nel 2023, in<br />

Europa, un<br />

aumento del<br />

53 per cento<br />

nelle immatricolazioni,<br />

toccando le<br />

6.300 unità.<br />

Più di metà<br />

dei 19mila e-<br />

bus registrati<br />

negli ultimi 12<br />

anni sono stati<br />

‘targati’ nel<br />

biennio 2022-<br />

2023.<br />

18<br />

19


EVOLUZIONE PRODOTTO E TECNOLOGIE<br />

La transizione verso<br />

l’elettrico non è una mera<br />

dinamica di mercato, ma<br />

un processo che interessa<br />

e determina cambiamenti<br />

significativi in termini di<br />

concezione del prodotto e<br />

organizzazione industriale.<br />

Grazie alla maggiore<br />

flessibilità progettuale offerta<br />

dai motori elettrici, che sono<br />

più compatti rispetto a quelli<br />

termici, i costruttori stanno<br />

introducendo significative<br />

modifiche nel layout degli<br />

autobus.<br />

Una delle principali è<br />

l’eliminazione progressiva<br />

della torre motore<br />

posteriore. Questo permette<br />

di ottimizzare lo spazio,<br />

consentendo una completa<br />

occupazione del retro da<br />

parte dei sedili.<br />

Inoltre, i moduli batteria,<br />

originariamente collocati<br />

nel retro degli autobus<br />

nelle prime generazioni di<br />

e-bus, stanno gradualmente<br />

trovando posto sul tetto. E i<br />

prossimi passi evolutivi, già<br />

adottati da alcuni costruttori,<br />

prevedono l’integrazione<br />

diretta dei moduli batteria<br />

nel telaio dell’autobus,<br />

con posizionamento sotto<br />

il pavimento, a beneficio<br />

della distribuzione delle<br />

masse (ma non senza<br />

qualche incognita in termini<br />

di accessibilità e facilità<br />

di manutenzione). Questi<br />

sviluppi vanno di pari<br />

passo con uno straordinario<br />

incremento della capacità<br />

energetica disponibile a<br />

bordo bus. Negli ultimi<br />

quattro anni, in base a<br />

un’analisi ospitata nel<br />

report Motus-E, la capacità<br />

massima disponibile su bus<br />

da 12 metri è aumentata,<br />

in media, da 329 kWh<br />

nel 2020 a 441 kWh nel<br />

<strong>2024</strong>. Un dato ancora<br />

più emblematico: nel<br />

2020 c’erano sul mercato<br />

europeo quattro modelli<br />

con capacità batteria<br />

superiore a 400 kWh. Oggi<br />

se ne contano 35. Quasi<br />

decuplicati.<br />

Le strategie industriali<br />

stanno anche subendo una<br />

trasformazione radicale.<br />

Due tra i principali costruttori<br />

europei hanno abbandonato<br />

la fornitura di autobus<br />

completi per concentrarsi<br />

sulla produzione di telai<br />

e componenti (Volvo<br />

e Scania). Dei passi<br />

verso lo stesso modello<br />

di business, improntato<br />

alla verticalità, sono stati<br />

compiuti anche da Byd ed<br />

Ebusco. D’altro canto, una<br />

necessità improrogabile<br />

per i costruttori è quella<br />

di aumentare la capacità<br />

produttiva: il target del 90<br />

per cento di immatricolazioni<br />

Ze nel segmento urbano<br />

al 2030 significa circa<br />

12.500 e-bus all’anno. Non<br />

è un caso che Solaris ha<br />

annunciato aumenti della<br />

capacità produttiva, MAN<br />

sta qualificando anche lo<br />

stabilimento turco di Ankara<br />

per la produzione di e-bus,<br />

Iveco si appresta ad avviare<br />

la produzione di bus elettrici<br />

anche ad Annonay.<br />

L’adozione di flotte elettriche<br />

ha generato infine una<br />

crescente domanda di<br />

soluzioni integrate che<br />

includono non solo la<br />

fornitura di veicoli, ma<br />

anche la consulenza per<br />

l’elettrificazione delle linee,<br />

la pianificazione delle<br />

infrastrutture di ricarica e la<br />

gestione energetica.<br />

La conseguenza<br />

della grande<br />

profusione di<br />

finanziamenti è<br />

un’esplosione<br />

dei volumi di<br />

autobus messi a<br />

gara, culminato<br />

in un dato 2023<br />

di - tenetevi<br />

forte - circa<br />

2.500 bus a<br />

zero emissioni<br />

aggiudicati<br />

(2.326 a<br />

batteria e 165<br />

fuel cell) per<br />

un investimento<br />

di 1,8 miliardi<br />

di euro. Due<br />

urbani su tre<br />

di quelli messi<br />

a gara sono a<br />

zero emissioni.<br />

che condurrà a un immatricolato Classe I<br />

per il 90 per cento a zero emissioni nel<br />

2030 (full electric nel 2035).<br />

Dicevamo, l’Italia era al 31 dicembre 2023<br />

nona in Europa per e-bus in esercizio. E<br />

degno di nota è il fatto che il 79 per cento<br />

dell’immatricolato 2022-2023 è ascritto<br />

alle regioni del nord Italia.<br />

Guardando al futuro, la conseguenza diretta<br />

di una simile profusione di finanziamenti e<br />

paletti normativi è una vera esplosione dei<br />

L’ELETTRICO ACCORCIA LE DISTANZE<br />

<strong>AUTOBUS</strong> CLASSe 1 IMMATRICOLATI<br />

16.000<br />

12.000<br />

8.000<br />

4.000<br />

0<br />

2020<br />

volumi di autobus messi a gara, culminato<br />

in un dato 2023 di - tenetevi forte - circa<br />

2.500 bus a zero emissioni aggiudicati<br />

(2.326 a batteria e 165 fuel cell) per un<br />

investimento di 1,8 miliardi di euro. In pratica,<br />

due urbani su tre di quelli messi a gara<br />

sono a zero emissioni.<br />

Un decollo facilmente spiegabile con il fatto<br />

che la contrattualizzazione degli acquisti<br />

entro fine 2023 è uno dei rigidi requisiti<br />

Pnrr. Superare quella data avrebbe signi-<br />

2021 2022 2023<br />

ANNO<br />

e-BUS F-BUS MeRCATO BUS URBANI<br />

Immatricolazioni di bus urbani in Europa. Fonte: elaborazioni Sustainable<br />

Bus su dati Chatrou CME Solutions relativi a bus battery-electric > 8 ton.<br />

Fonte: report Motus-E, ‘Evoluzione dell’elettrificazione del trasporto pubblico locale’.<br />

ficato perdere i fondi. Certo, ora i veicoli<br />

vanno ‘messi a terra’, per usare un’espressione<br />

tanto cara all’establishment politico<br />

istituzionale. Dovranno essere tutti in<br />

esercizio entro giugno 2026, passando per<br />

l’ottemperanza di un target intermedio di<br />

veicoli consegnati (ma attenzione: non ‘in<br />

esercizio’!) entro fine <strong>2024</strong>.<br />

Il post 2026 è un’incognita<br />

Compiutamente analizzati i volumi (senza<br />

precedenti) di e-bus aggiudicati a gara nel<br />

2023, il report si concentra sull’orizzonte<br />

temporale degli stanziamenti. Anche 1,2<br />

miliardi di Psnms sono ‘scaduti’ col 2023<br />

(quelli destinati ai comuni ad alto tasso di<br />

inquinamento). Tra secondo e terzo quinquennio<br />

di Piano strategico rimangono 1,7<br />

miliardi di euro. Fondi sufficienti, ai valori<br />

attuali, e non senza una certa quota di approssimazione,<br />

per acquistare intorno ai 350<br />

e-bus all’anno (considerato che l’obbligo di<br />

cofinanziamento è stato rinviato sine die).<br />

Insomma: senza un’ulteriore iniezione di finanziamenti,<br />

il triennio <strong>2024</strong> - 2026 rimarrà<br />

un caso isolato.<br />

Le speranze degli addetti ai lavori si concentrano<br />

sul Social climate fund europeo, un<br />

piano di finanziamento del valore di 65 miliardi<br />

di euro (che diventano 86 includendo<br />

il cofinanziamento al 25 per cento da parte<br />

degli Stati membri) proposto dalla (vecchia)<br />

Commissione Europea nell’ambito del Gre-<br />

QUATTRO ANNI DI AVANZAMENTI TECNOLOGICI<br />

2020 <strong>2024</strong><br />

N. modelli % N. modelli %<br />

Modelli e-bus 12m 19 32<br />

Capacità max batteria +400 kWh 3 16% 27 84%<br />

Capacità max batteria +500 kWh 1 5% 8 25%<br />

Media capacità max 329 kWh 441 kWh<br />

Trend aumento capacità max 2020 - <strong>2024</strong> + 34%<br />

Dati relativi al mercato europeo. Elaborazione Sustainable Bus.<br />

Fonte: report Motus-E, ‘Evoluzione dell’elettrificazione del trasporto pubblico locale’.<br />

en deal europeo. L’unico elemento già noto<br />

è che, in base alla bozza in discussione, l’Italia<br />

si dovrebbe vedere aggiudicati circa 7<br />

miliardi di euro e sarà il terzo beneficiario<br />

europeo. Destinazione degli investimenti?<br />

Efficientamento energetico degli edifici,<br />

sostegni al reddito, decarbonizzazione dei<br />

trasporti. La ripartizione è tutt’altro che nota,<br />

così come lo stesso percorso del provvedimento,<br />

stanti le recenti elezioni europee,<br />

Tra secondo e terzo quinquennio di<br />

Piano strategico della mobilità sostenibile<br />

rimangono 1,7 miliardi di euro. Fondi<br />

sufficienti per acquistare intorno ai 350<br />

e-bus all’anno (considerato il rinvio sine<br />

die dell’obbligo di cofinanziamento)<br />

potrebbe rivelarsi tutt’altro che lineare.<br />

Mercato, quadro normativo, gare. La conclusione<br />

del report si focalizza sulle previsioni<br />

di sviluppo del parco circolante a zero<br />

emissioni in Italia, e sulla relativa richiesta<br />

energetica. «Considerando un valore di circa<br />

37.500 bus elettrici circolanti nel 2050 ed<br />

una capacità richiesta di 78 kW per bus, si<br />

ottiene una capacità necessaria complessiva<br />

di circa 2,55 GW». Un valore, si legge, «inferiore<br />

alla capacità di fonti di energia rinnovabile<br />

installata in Italia nel 2023, pari a 5,23<br />

GW di fotovoltaico e 488 MW di eolico)».<br />

Insomma: «L’elettrificazione della flotta di<br />

bus urbani non rappresenta quindi un problema<br />

dal punto di vista dei consumi elettrici<br />

complessivi. È altresì vero che verrà richiesto<br />

un adattamento della rete a livello locale, per<br />

quanto concerne le ricariche all’interno del<br />

singolo deposito». È proprio qui che si gioca<br />

la partita.<br />

Riccardo Schiavo<br />

Considerando<br />

circa 37.500<br />

e-bus circolanti<br />

nel 2050<br />

ed una capacità<br />

richiesta<br />

di 78 kW/<br />

bus, si ottiene<br />

una capacità<br />

necessaria<br />

di circa 2,55<br />

GW. Un valore<br />

“inferiore alla<br />

capacità di<br />

fonti di energia<br />

rinnovabile<br />

installata<br />

in Italia nel<br />

2023.<br />

20<br />

21


PRESENTAZIONE Autostazione Air Campania di Avellino<br />

La struttura,<br />

dotata di 24<br />

stalli, gestisce<br />

400 corse ogni<br />

giorno che<br />

collegano tutta<br />

la Campania e<br />

una parte del<br />

Lazio, del Molise<br />

e della Puglia.<br />

accoglie anche attività direzionali (di<br />

Air Campania, Automobile Club d’Italia<br />

e Automobile Club Avellino) e commerciali.<br />

Al piano interrato il garage: 220<br />

posti auto e 4 wallbox per la ricarica<br />

delle auto elettriche; al piano del piazzale<br />

sono presenti locali di servizio e una<br />

galleria con negozi; a livello della hall<br />

di ingresso la sala di attesa e la galleria<br />

commerciale Airone; mentre il piano<br />

ammezzato è dotato di 13 spazi per attività<br />

direzionali e uffici di coworking.<br />

A proposito della zona Airone, qui l’utenza<br />

trova di tutto e di più: Mondadori,<br />

McDonald, parafarmacia, bar, tabacchi,<br />

gelateria, pizzerie, paninerie e chi più ne<br />

ha più ne metta.<br />

Anthony Acconcia, amministratore Air<br />

Campania, spiega: «Questa autostazione,<br />

la più bella della Campania e probabil-<br />

L’Autostazione<br />

di Air<br />

Campania<br />

occupa una<br />

superficie di<br />

20mila metri<br />

quadrati e si<br />

trova in una<br />

posizione<br />

strategica,<br />

al centro<br />

del capoluogo<br />

irpino:<br />

movimenta<br />

18mila perso-<br />

BUSCENTRICA<br />

L’hub nevralgico per la mobilità in Campania (e nel Sud Italia) è<br />

stato recentemente inaugurato: costato 28 milioni di euro, occupa<br />

una superficie di 20mila metri quadri e, forte di 24 stalli, gestisce<br />

quotidianamente 400 corse. D’altronde Air Campania si dice pronta a<br />

guidare il cambiamento della mobilità regionale. Partendo proprio da qui<br />

La premessa è la seguente: guidare il<br />

cambiamento della mobilità regionale.<br />

Come? Presto detto: rinnovando la<br />

flotta di bus (l’ammodernamento del parco<br />

macchine sta proseguendo a ritmo serrato)<br />

e inaugurando un’autostazione che si candida<br />

a diventare uno dei poli di transito<br />

maggiormente nevralgici della Campania.<br />

È costata 28 milioni di euro (di cui 12<br />

finanziati dalla Regione stessa), occupa<br />

una superficie complessiva di 20mila metri<br />

quadrati, gestisce quotidianamente 400<br />

corse, movimentando ogni giorno 18mila<br />

persone (che fanno 6,5 milioni l’anno), orchestrate<br />

da 24 stalli: è la nuova autostazione<br />

di Air Campania di Avellino.<br />

Dai 24 stalli del terminal partono le corse<br />

che collegano tutta la Campania, una parte<br />

del Lazio, del Molise e della Puglia; le linee<br />

dirette a Roma, alle stazioni ferroviarie<br />

di Napoli e Caserta, la Tav di Afragola e<br />

l’aeroporto di Capodichino; i collegamenti<br />

con le Università di Benevento, Caserta,<br />

Fisciano e Napoli.<br />

Gli stalli sono dotati di paline ‘intelligenti’,<br />

che, grazie al progetto Intelligent Transport<br />

System della Campania, sono collegate ai<br />

sistemi di infomobilità presenti sui nuovi<br />

bus consegnati da Acamir (379 nell’ultimo<br />

triennio, che hanno consentito di rinnovare<br />

il 50 per cento della flotta di Air Campania,<br />

oggi forte di 774 bus con età media di 9,4<br />

anni) e alle 500 fermate smart che entro i<br />

prossimi mesi saranno installate nei territori<br />

di Avellino e Caserta.<br />

L’autostazione è dotata di sala d’aspetto<br />

con monitor per avvisare gli utenti degli<br />

orari delle partenze; all’esterno e sulla<br />

banchina si trovano panchine smart che<br />

permettono di ricaricare il proprio portatile<br />

attraverso un cavo usb o lo smartphone<br />

con la ricarica wireless. Le aree comuni<br />

sono servite da un impianto fotovoltaico<br />

da 80 kW.<br />

E, ancora, un sistema di videosorveglianza<br />

con 165 telecamere, gestite da una control<br />

room, monitora h24 tutte le aree interne ed<br />

esterne, perché sappiamo quanto è importante<br />

il capitolo sicurezza in questi luoghi<br />

di transito.<br />

Non solo bus<br />

L’edificio, distribuito su più piani (raggiungibili<br />

con scale mobili o ascensori),<br />

mente di tutta Italia per quanto riguarda<br />

il tpl su gomma, è uno snodo cruciale<br />

per la mobilità urbana ed extraurbana.<br />

La Regione ha compiuto sforzi enormi<br />

nel settore dei trasporti e questa opera ne<br />

è testimonianza tangibile. Air Campania<br />

è oggi un modello efficace e un esempio<br />

per il Sud. Guardiamo al futuro con<br />

l’obiettivo di mantenere alti standard<br />

di qualità e di soddisfare le esigenze<br />

di mobilità della regione. Il prossimo<br />

passo è la rivoluzione digitale, che ci<br />

vedrà protagonisti grazie al progetto Intelligent<br />

Transport System della Campania,<br />

avviato su impulso del presidente<br />

De Luca. Un progetto già partito che ci<br />

vedrà protagonisti e cambierà la mobilità,<br />

permettendo agli utenti di ottenere<br />

informazioni in tempo reale su orari e<br />

ritardi».<br />

ne al giorno,<br />

ovvero 6,5<br />

milioni l’anno.<br />

I lavori per<br />

la realizzazione<br />

sono<br />

costati circa<br />

28 milioni di<br />

euro, di cui<br />

12 finanziati<br />

dalla Regione<br />

Campania.<br />

22<br />

23


INCHIESTA Ekoenergetyka, stabilimento e strategie<br />

A inizio giugno<br />

abbiamo<br />

visitato (unico<br />

media italiano<br />

di settore)<br />

il quartier<br />

generale di<br />

Ekoenergetyka<br />

in occasione<br />

di un evento<br />

dell’associazione<br />

CharIn, che<br />

raccoglie player<br />

industriali con<br />

l’obiettivo di<br />

promuovere<br />

lo standard<br />

di ricarica<br />

Ccs a livello<br />

globale. Focus<br />

del momento:<br />

Megawatt<br />

charging (Mcs).<br />

LA RICARICA<br />

DIVENTA MEGA<br />

Ekoenergetyka, tra i leader europei nelle stazioni di<br />

ricarica per e-bus, punta ora sul settore auto e truck e<br />

sul megawatt charging. Espansione in corso tra Europa<br />

(Italia compresa) e nord America<br />

La polacca Ekoenergetyka è un nome<br />

noto nel mondo dell’autobus. Le sue<br />

stazioni di ricarica fanno il ‘pieno’ agli<br />

autobus Ratp di Parigi, ai torpedoni gialli di<br />

Bvg Berlino, alla flotta elettrica di Vhh ad<br />

Amburgo e agli e-bus della spagnola Tmb<br />

Barcellona, senza dimenticare i nordici di<br />

Nobina. Forte di un market share del 20 per<br />

cento per quanto riguarda il settore delle<br />

ricariche per bus elettrici urbani in Europa,<br />

ora l’azienda punta a crescere combinando<br />

lo sviluppo delle future applicazioni megawatt<br />

charging (Ekoenergetyka ha annunciato<br />

che presenterà un connettore dedicato<br />

nella seconda metà del <strong>2024</strong>), un’espansione<br />

a livello europeo e nord americano e un<br />

ESCLUSIVA<br />

‘pivot’ della propria strategia verso l’auto<br />

privata e il mondo truck. È un dato di fatto<br />

che il mercato del bus, del resto, per quanto<br />

antesignano della transizione all’elettrico,<br />

rimane una nicchia dai volumi poco significativi<br />

rispetto alle opportunità pressoché<br />

esponenziali offerte dall’elettrificazione<br />

delle flotte van e truck, sempre restando nel<br />

perimetro dei veicoli commerciali. Opportunità<br />

che, peraltro, rispetto all’autobus si<br />

prestano a soluzioni ben più standardizzate.<br />

Il futuro è... mega<br />

A inizio giugno abbiamo avuto l’opportunità<br />

di visitare (unico media italiano di<br />

settore) il quartier generale dell’azienda<br />

a Zielona Góra, zona economica speciale<br />

polacca due ore di auto a est di Berlino,<br />

in occasione del Testival (sic) e conferenza<br />

promossa dall’associazione industriale<br />

CharIn, che raccoglie gruppi automotive,<br />

fornitori di infrastrutture di ricarica e altri<br />

stakeholder del mondo Ev accomunati<br />

dall’obiettivo di promuovere lo standard<br />

di ricarica Ccs a livello globale. Focus del<br />

momento: prospettive e sviluppi offerti<br />

dalla tecnologia Megawatt charging (Mcs).<br />

Veniamo allo stabilimento, reduce di un<br />

investimento di 50 milioni di euro per la<br />

realizzazione di centro ricerca e sviluppo,<br />

laboratori e training hub. Il plant copre<br />

oltre 7mila metri quadri e si configura come<br />

una vera cittadella di edifici nuovi di<br />

zecca, la cui costruzione è sospinta dalle<br />

condizioni favorevoli offerte dalla zona<br />

economica speciale Kostrzyn–Słubice in<br />

cui sono inseriti.<br />

Dall’area dedicata all’elettronica escono<br />

55mila pezzi all’ora. Qui nasce (e viene<br />

testato) il cuore tecnologico delle stazioni<br />

di ricarica, dotate di elettronica di potenza<br />

proprietaria. La produzione avviene su un<br />

unico turno, e la sensazione è che gli spazi<br />

vuoti da riempire in stabilimento siano ancora<br />

cospicui. A fianco c’è l’area dedicata<br />

ai cablaggi: entrambe sono collocate in un<br />

edificio di nuova realizzazione, inaugurato<br />

un paio di anni fa. I lavoratori nelle due<br />

sezioni sono in totale meno di cinquanta,<br />

equamente distribuiti. L’unica differenza è<br />

che la parte cablaggi presto inizierà a lavorare<br />

su due turni, raddoppiando di fatto<br />

la produzione.<br />

Il suono della ricarica<br />

Interessante la visita alla camera anecoica<br />

per la misurazione della rumorosità delle<br />

stazioni di ricarica. I decibel emessi dalla<br />

colonnina vengono conteggiati dopo un’ora<br />

di funzionamento ‘a manetta’, quando il sistema<br />

di raffreddamento è ben avviato per<br />

tenere sotto controllo la temperatura dell’infrastruttura.<br />

Proprio le operazioni di cooling<br />

sono infatti responsabili della gran parte delle<br />

emissioni sonore, rigidamente normate a<br />

livello statale. Esiste di fatto una proporzionalità<br />

diretta tra la rumorosità emessa dalla<br />

stazione e la potenza di ricarica.<br />

Poco distante, ecco un altro spazio dall’elevata<br />

impronta futuristica, dove viene analizzato<br />

l’effetto di campi magnetici esterni,<br />

con particolar riguardo per quelli di origine<br />

automotive, sul corretto svolgimento della<br />

ricarica.<br />

Proseguiamo nell’ampia area dove vengono<br />

assemblate, su due linee, le stazioni di<br />

ricarica della gamma Axon, fresca di lancio<br />

quest’anno. Venti operai per ciascuna linea.<br />

Qui si lavora su un unico turno, durante il<br />

quale, a partire da inizio 2025, saranno prodotte<br />

un totale di 96 colonnine. La linea, il<br />

Lo stabilimento<br />

copre oltre<br />

7mila metri<br />

quadri e si<br />

configura come<br />

una vera<br />

cittadella di<br />

edifici nuovi di<br />

zecca, la cui<br />

costruzione è<br />

sospinta dalle<br />

condizioni favorevoli<br />

offerte<br />

dalla zona<br />

economica<br />

speciale Kostrzyn–Słubice.<br />

24<br />

25


MEGAWATT CHARGING!<br />

Quando parliamo di<br />

Megawatt charging, di cosa<br />

parliamo, esattamente?<br />

A fornire una panoramica<br />

dettagliata di caratteristiche<br />

e implicazioni della nuova<br />

tecnologia ha pensato<br />

Adrian Dominiczak, che in<br />

Ekoenergetyka ricopre il<br />

ruolo di Responsabile del<br />

Dipartimento di consulenza<br />

tecnica e commerciale.<br />

L’orizzonte di impiego<br />

del Megawatt charging<br />

è eminentemente truck,<br />

per lo meno nella sua<br />

fase nascente. L’obiettivo<br />

è quello di fornire la<br />

possibilità agli operatori<br />

di camion elettrici (le<br />

previsioni della International<br />

energy agency parlano di<br />

una forchetta tra 190mila<br />

e 520mila camion elettrici<br />

circolanti in Europa al<br />

2030) di essere soggetti a<br />

periodi di fermo macchina<br />

per la ricarica che<br />

corrispondano ai tempi di<br />

riposo obbligati alla guida.<br />

Il driver dello sviluppo di<br />

infrastrutture di ricarica è la<br />

normativa Afir, che prevede<br />

l’installazione di punti di<br />

ricarica ogni 60 chilometri<br />

sulle direttrici Ten-T entro<br />

il 2030.<br />

Lo standard Mcs (Megawatt<br />

charging system) è<br />

banalmente un’estensione<br />

del paradigma Ccs<br />

(Combined charging<br />

system) di tipo 2, lo<br />

standard per le ricariche<br />

e-bus. La tecnologia Ccs2<br />

prevede potenza di ricarica<br />

massima di 350 e 500<br />

kW (più precisamente:<br />

fino a 350 e 500 Ampere<br />

rispettivamente, traducibili<br />

nei sopradetti kW in caso<br />

di tensione di ricarica a<br />

quota 1.000 V in corrente<br />

continua), a seconda che si<br />

tratti di power range Ufc o<br />

Hpc. Anche se, a livello di<br />

sviluppi futuri, potenze fino<br />

ad 850 kW sembrano alla<br />

portata di un’infrastruttura<br />

Ccs2 Hpc.<br />

Il Megawatt charging, in<br />

compenso, è uno sviluppo<br />

dello standard di tipo 4.<br />

Tre i livelli di Mcs, per<br />

rispettivamente 350,<br />

1.000 e 3.000 Ampere in<br />

ricarica. La differenza? Il<br />

primo caso non prevede<br />

raffreddamento a liquido,<br />

il secondo livello richiede<br />

connettore di ricarica<br />

attrezzato con liquidcooling,<br />

tecnologia che<br />

nel terzo caso è presente<br />

anche sulla presa di<br />

alimentazione del veicolo.<br />

Ipotizzando un voltaggio<br />

in corrente continua di<br />

1.000 Volt, il secondo<br />

livello può sviluppare<br />

una potenza di ricarica di<br />

1.000 kW. Mentre il terzo<br />

livello, spingendo agli<br />

estremi anche il voltaggio<br />

(quota 1.250), può arrivare<br />

sulla carta e in teoria<br />

(sottolineiamo: sulla carta<br />

e in teoria) a caricare a<br />

quota 3.750 kW. Tutto<br />

molto bello. Eppure… il<br />

risvolto della medaglia è<br />

facilmente individuabile.<br />

La domanda di energia<br />

dalla rete elettrica arriva a<br />

quota 1.650 kVA in caso<br />

di ricarica a 1.000 kW (e<br />

addirittura 4.125 kVA in<br />

caso dei fantomatici 3.750<br />

kW).<br />

Le stazioni di<br />

ricarica della<br />

gamma Axon,<br />

fresca di lancio<br />

quest’anno.<br />

Venti operai per<br />

ciascuna linea.<br />

Qui si lavora<br />

su un unico<br />

turno, durante<br />

il quale, a<br />

partire da inizio<br />

2025, saranno<br />

prodotte un<br />

totale di 96<br />

colonnine. La<br />

linea, il cui<br />

ampliamento<br />

ha costituito il<br />

pretesto per la<br />

nostra visita, si<br />

arricchirà infatti<br />

di elementi di<br />

automazione<br />

entro inizio<br />

dell’anno<br />

prossimo,<br />

quando<br />

verranno<br />

introdotti robot<br />

industriali<br />

cui ampliamento ha costituito il pretesto per<br />

la nostra visita, si arricchirà infatti di elementi<br />

di automazione entro inizio dell’anno<br />

prossimo, quando verranno introdotti robot<br />

industriali. Tra i progetti c’è anche quello di<br />

introdurre nel processo produttivo la tecnologia<br />

Andon, volta migliorare la comunicazione<br />

e la risoluzione dei problemi in tempo<br />

La storia di Ekoenergetyka ha<br />

avuto origine nel 2009 da un<br />

progetto accademico. Oggi vi<br />

lavorano oltre mille persone. A<br />

sostenere la crescita dell’azienda<br />

è oggi il fondo di private equity<br />

Enterprise Investors, detentore<br />

reale, individuando e risolvendo rapidamente<br />

eventuali difetti al prodotto.<br />

Questa è l’unica area dello stabilimento dove<br />

è implementata una modalità di lavoro<br />

seriale. Di fatto, la linea Axon è l’unica che<br />

per volumi si presta a un simile approccio,<br />

mentre per esempio le soluzioni di ricarica<br />

customizzate per gli operatori di tpl sono<br />

UN VIAGGIO DAL BUS ALL’AUTOMOBILE<br />

dal 2022 di una “significativa<br />

quota di minoranza” dell’azienda<br />

(ha investito 45 milioni di euro).<br />

A metà giugno l’azienda ha<br />

annunciato l’ottenimento di un<br />

prestito da 170 milioni di euro<br />

volto a finanziare l’espansione<br />

europea.<br />

Il Ceo e co-fondatore<br />

Maciej Wojeński presenta<br />

Ekoenegetyka come il principale<br />

fornitore di infrastrutture di<br />

ricarica Dc nell’Europa centrale<br />

e orientale.<br />

La relazione con il connazionale<br />

(e geograficamente non<br />

distante: meno di 200 km)<br />

Solaris ha rappresentato<br />

la porta che ha aperto ad<br />

Ekoenergetyka il segmento<br />

dell’autobus. Il primo charger<br />

Dc per e-bus ‘made in Zielona<br />

Góra’ è stato consegnato a<br />

Solaris nel 2012. Vi ha fatto<br />

seguito la tecnologia di ricarica<br />

via pantografo messa a punto<br />

nel 2015. Fino al 2018, di fatto,<br />

Ekoenergetyka si è focalizzata<br />

sul mondo autobus. La prima<br />

colonnina Dc per auto private<br />

è datata 2018. L’espansione<br />

in ambito e-truck è ancora più<br />

recente e porta la data del 2023,<br />

annata cruciale che ha visto<br />

l’inaugurazione di training center<br />

e camere anecoiche.<br />

Nelle parole del fondatore<br />

Wojeński, “Cinque anni fa oltre<br />

il 90 per cento delle nostre<br />

vendite era in ambito bus. Nel<br />

2018-2019 abbiamo operato un<br />

cambio di direzione strategica,<br />

iniziando a sviluppare prodotti<br />

dedicati al mercato dell’auto<br />

privata e rivolgendoci ai Cpo<br />

(Charging point operator, n.d.r.).<br />

Oggi il 50 per cento delle nostre<br />

vendite proviene da quest’ultimo<br />

segmento. Prevediamo che<br />

nell’arco di qualche anno il 70<br />

realizzate in un altra area della fabbrica dove<br />

si lavora ad isola. Così come ad isola<br />

si opera nell’area dedicata all’installazione<br />

del case esterno delle colonnine.<br />

Un listino in evoluzione<br />

L’azienda offre sistemi di ricarica che spaziano<br />

dai 30 ai 400 kW. A completare il<br />

per cento del nostro fatturato<br />

sarà coperto dalle soluzioni con<br />

più alti volumi e produzione<br />

seriale, ovvero quelle dirette<br />

al mondo auto e truck. Il<br />

settore dell’autobus è molto<br />

specifico, fatto di soluzioni molto<br />

customizzate”.<br />

Il cambio di direzione si<br />

coniuga con il rafforzamento<br />

ed espansione del network<br />

europeo. “Da tre anni a questa<br />

parte stiamo investendo molto<br />

nella nostra organizzazione per<br />

ampliare il raggio d’azione in<br />

Europa - sempre Wojeński -.<br />

Abbiamo già introdotto team<br />

di vendita e post vendita in<br />

Spagna, Benelux, area Dach,<br />

Scandinavia, paesi baltici e<br />

balcanici. L’Italia è nella nostra<br />

tabella di marcia (da noi è<br />

oggi attivo un organico di due<br />

persone, n.d.r.). Oggi la regione<br />

Dach è il nostro mercato<br />

listino ci sono le stazioni di ricarica a pantografo<br />

in grado di toccare quota 500 kW.<br />

E non occorre molta fantasia per immaginare<br />

la prossima frontiera: megawatt charging.<br />

Vale a dire, il tema caldo dell’iniziativa promossa<br />

da CharIn e ospitata a Zielona Góra.<br />

Ekoenergetyka ha annunciato che rilascerà<br />

un connettore dedicato al Mcs entro il <strong>2024</strong>.<br />

principale, seguita dalla Francia.<br />

Benelux e Uk sono mercati<br />

emergenti”.<br />

Il tema della profittabilità,<br />

parlando di elettromobilità, è<br />

di quelli caldi. A che punto è<br />

Ekoenergetyka? Una premessa:<br />

l’azienda, non quotata in borsa,<br />

mantiene sotto stretto riserbo le<br />

informazioni relative a bilancio,<br />

fatturato e struttura societaria.<br />

Parola, di nuovo, al Ceo:<br />

“Nonostante stiamo investendo<br />

moltissimo, siamo a buon punto<br />

per raggiungere la profittabilità.<br />

Il nostro fatturato, dal 2019 in<br />

poi, è cresciuto dell’80-90 per<br />

cento all’anno. E prevediamo<br />

di raggiungere un fatturato di<br />

un miliardo di euro nel 2030.<br />

Ad oggi abbiamo circa 300<br />

milioni di euro di contratti in libro<br />

ordini, si tratta di un volume<br />

che cerchiamo di mantenere<br />

costante”.<br />

Oggi, la principale soluzione tecnologica<br />

messa a listino dal gruppo polacco è la già<br />

menzionata gamma Axon, costituita da stazioni<br />

di ricarica suddivise in caricatore e<br />

satelliti. Questi ultimi sono posizionati in<br />

prossimità delle aree di parcheggio e collegati<br />

(più di uno) al charger vero e proprio,<br />

in posizione più arretrata. L’ultimo lancio è<br />

quello dell’accoppiata tra power unit Axon<br />

Side 360 Dlbs e satellite Sat400, in grado<br />

di fornire fino a 360 kW (tramite tecnologia<br />

cavi raffreddati a liquido) e alimentare<br />

fino a sei veicoli. Il tutto arricchito da<br />

tecnologia di bilanciamento dinamico della<br />

ricarica in modo da prioritizzare i veicoli in<br />

ricarica in base all’effettivo stato di carica<br />

della batteria.<br />

Monitoraggio costante<br />

Tornando allo stabilimento, un altro spazio<br />

cruciale per le attività di Ekoenergetyka è<br />

quello dedicato al monitoraggio, dove uno<br />

staff di operatori turna su 24 ore, sette giorni<br />

su sette, per garantire una supervisione<br />

continua alle 2mila stazioni di ricarica collegate<br />

al sistema (il servizio è chiaramente<br />

opzionale). Il 70 per cento delle colonnine<br />

monitorate afferiscono al segmento del trasporto<br />

pubblico. Quando si verifica un problema,<br />

gli operatori si mettono in contatto<br />

con il cliente, coinvolgendo eventualmente<br />

il service partner locale. Tempo di reazione<br />

medio? 9 minuti. Tutte le problematiche<br />

software, assicurano, vengono gestite da remoto<br />

(si tratta del 65 per cento dei casi):<br />

il software è proprietario Ekoenergetyka.<br />

Riccardo Schiavo<br />

L’azienda offre<br />

sistemi di<br />

ricarica che<br />

spaziano dai<br />

30 ai 400 kW.<br />

A completare<br />

il listino ci sono<br />

le stazioni<br />

di ricarica a<br />

pantografo da<br />

500 kW. Prossima<br />

frontiera:<br />

megawatt<br />

charging. Ekoenergetyka<br />

ha<br />

annunciato che<br />

rilascerà un<br />

connettore dedicato<br />

al Mcs<br />

entro il <strong>2024</strong>.<br />

26<br />

27


IMPRESSIONI DI GUIDA Yutong U18<br />

Nuova<br />

La nostra prova su<br />

strada con il 18<br />

metri (quasi 19,<br />

per la verità...)<br />

firmato Yutong.<br />

Uno snodato che<br />

può trasportare<br />

massimo 120<br />

passeggeri , 41 dei<br />

quali seduti.<br />

YUTONG<br />

U18<br />

18,7 METRI<br />

ZF AXTRAX X 2<br />

CATL 563 KWH<br />

gamma,<br />

Inizia l’avvicendamento di gamma<br />

per Yutong: la serie U entro un paio<br />

d’anni rimpiazzerà la gamma E<br />

nell’offerta europea. Lo snodato di<br />

Arriva, per ora esemplare unico in<br />

Italia, presenta due assali motore<br />

gioco in<br />

MOTORE<br />

Modello<br />

Tipologia<br />

Disposizione<br />

2 x Zf AxTrax<br />

4 x asincrono trifase<br />

Assali elettrificati - motori<br />

ai mozzi<br />

Potenza picco / cont. kW 500 / 250<br />

Coppia picco (alla ruota) Nm 22.000<br />

Rapporto di trasmissione 22,66<br />

Giri regime max 1/min 485<br />

Tensione nominale V 400<br />

Peso kg 2 x 1.250<br />

Raffreddamento<br />

acqua glicolata<br />

BATTERIA<br />

Fornitore<br />

Catl<br />

Formula<br />

Lfp<br />

Capacità installata per modulo kWh 35,2<br />

Pacchi batteria montati n 16<br />

Peso per pacco batteria kg 221<br />

Densità energetica Wh/kg 160<br />

Capacità totale kWh 563,83<br />

attacco<br />

28<br />

Negli ultimi anni ci siamo abituati a<br />

vedere sulle nostre strade autobus<br />

e marchi nuovi, di provenienza<br />

orientale. Il passaggio sempre più veloce,<br />

specialmente in ambito urbano, verso la<br />

trazione elettrica ha aperto le porte del<br />

vecchio continente a un numero sempre<br />

maggiore di mezzi cinesi.<br />

Yutong, uno dei maggiori produttori mon-<br />

diali di e-bus (se non il primo in assoluto<br />

per volumi di vendita), è presente oggi in<br />

Italia con 92 mezzi e altri 83 in consegna<br />

e rappresentato dal 2020 dal dealer<br />

Powerbus, con sede a Marghera: Arriva<br />

ha scelto di puntare sullo snodato U18<br />

con una lunghezza di 18,72 metri, quindi<br />

prossima al massimo ammissibile per<br />

quella categoria di veicoli, per il trasporto<br />

dei passeggeri tra parcheggi e terminal<br />

dell’aeroporto di Malpensa. Immesso in<br />

servizio nel primi mesi del <strong>2024</strong>, l’autosnodato<br />

fa parte della gamma più recente<br />

del costruttore cinese, caratterizzata<br />

da una linea rinnovata, dall’aspetto più<br />

arioso e leggero, e soprattutto da un innovativo<br />

frontale che vede nei proiettori<br />

sovrapposti l’elemento caratterizzante.<br />

29<br />

© Autobus <strong>2024</strong>


IMPRESSIONI DI GUIDA Yutong U18<br />

. MECCANICA<br />

Due assali motori:<br />

per servirla!<br />

Sedici moduli batteria<br />

Catl garantiscono 563<br />

kWh di capacità. La<br />

catena cinematica è Zf<br />

La gamma Yutong U è stata presentata<br />

al pubblico, pensate, addirittura<br />

nel 2019, al Busworld di Bruxelles.<br />

In mezzo c’è stata tanto una pandemia<br />

quanto un quinquennio che ha visto sestuplicarsi<br />

i volumi di e-bus circolanti in<br />

territorio europeo: erano 3mila nel 2019,<br />

19mila al 31 dicembre 2023.<br />

Siamo insomma rapidamente arrivati al<br />

<strong>2024</strong>, e i primi Yutong serie U sono in<br />

strada qui da noi. La gamma, presentata<br />

già nel 2019 come customizzata ad hoc<br />

per il mercato europeo, è destinata a sostituire<br />

l’attuale serie E (protagonista negli<br />

ultimi anni di un boom di immatricolazioni<br />

nei paesi nordici) nell’arco di un<br />

paio di anni, secondo quanto dichiarato<br />

dal gruppo cinese in occasione di Next<br />

Mobility Exhibition e ribadito durante<br />

la nostra visita negli stabilimenti cinesi<br />

a metà maggio (vedi <strong>AUTOBUS</strong> di giugno).<br />

Nel frattempo, le due ‘famiglie’ di<br />

veicoli verranno offerte parallelamente.<br />

La batteria, di<br />

produzione della<br />

cinese Catl, è<br />

composta da<br />

sedici moduli da<br />

35,2 kWh, per<br />

un totale di 564<br />

kWh, il che colloca<br />

l’articolato Yutong<br />

nella fascia medioalta<br />

del mercato.<br />

Ogni modulo<br />

pesa 221 kg, per<br />

una massa totale<br />

della dotazione di<br />

batterie pari a 3,5<br />

ton. La progressiva<br />

diminuzione<br />

dell’ingombro delle<br />

batterie, per le<br />

quali si è raggiunta<br />

una densità<br />

energetica di 160<br />

Wh/kg, permette<br />

ora di avere<br />

un padiglione<br />

regolare e piatto,<br />

a tutto vantaggio<br />

di un’estetica<br />

armonica.<br />

La ricarica,<br />

sul veicolo in<br />

dotazione ad<br />

Arriva Italia,<br />

viene effettuata<br />

mediante<br />

connettore plug-in<br />

Ccs2.<br />

CARTA D’IDENTITÀ<br />

Lunghezza mm 18.720<br />

Altezza mm 3.180<br />

Larghezza mm 2.550<br />

Passo mm 5.900 + 6.650<br />

Sbalzo anteriore mm 2.740<br />

Sbalzo posteriore mm 3.430<br />

Posti a sedere n 41<br />

Posti in piedi n 79*<br />

Tara kg 20.900<br />

Altezza ingresso da terra mm 330<br />

Lunghezza vetro – vetro mm 18.015<br />

Lunghezza utile mm 17.040<br />

Larghezza vetro – vetro mm 2.520<br />

Larghezza utile mm 2.370<br />

Altezza interna mm 2.300<br />

Luce porte mm 1.190<br />

Larghezza corridoio mm 520<br />

Altezza podeste mm 360<br />

Larghezza sedute / schienale passeggeri mm 430<br />

Altezza schienale passeggeri mm 560<br />

Altezza piattaforma driver da terra mm 650<br />

Larghezza cockpit mm 920<br />

Altezza interna al cockpit mm 2.000<br />

Profondità cockpit mm 1.420<br />

Larghezza /profondità seduta driver mm 520 / 490<br />

Altezza schienale driver mm 860<br />

Pneumatici 275/80 R22,5<br />

Motore Zf AxTrax x 2<br />

Potenza di picco kW 125 x 4<br />

Potenza continua Nm 60 x 4<br />

Batteria<br />

Catl<br />

Formula batteria<br />

Lfp<br />

Capacità batteria kWh / moduli n 564 / 16<br />

Densità energetica Wh/kg 160<br />

*75 in presenza di carrozzina, 71 in presenza di due<br />

carrozzine<br />

L’assale motore è doppio<br />

Equipaggiato con due assali elettrificati di<br />

tipo Zf AxTrax, lo Yutong U18 è capace di<br />

erogare una potenza di 500 kW (ottenuti<br />

moltiplicando per quattro i 125 garantiti<br />

da ogni motore al mozzo ruota) e una coppia<br />

di 240 Nm, valori adeguati al trasporto<br />

dei 120 passeggeri che possono essere<br />

ospitati a bordo del veicolo alla massima<br />

capienza. La batteria, di produzione Catl,<br />

è composta da sedici moduli da 35,2 kWh,<br />

per un totale di 564 kWh, il che colloca<br />

l’articolato Yutong nella fascia medio-alta<br />

del mercato. Ogni modulo pesa 221 kg,<br />

per una massa totale della dotazione di<br />

batterie pari a 3,5 ton.<br />

La progressiva diminuzione dell’ingombro<br />

delle batterie, per le quali si è raggiunta<br />

una densità energetica di 160 Wh/kg, permette<br />

ora di avere un padiglione regolare<br />

e piatto, a tutto vantaggio di un’estetica<br />

armonica.<br />

La ricarica luminosa<br />

La ricarica, sul veicolo in dotazione ad<br />

Arriva Italia, viene effettuata mediante<br />

connettore plug-in Ccs2. Un piccolo<br />

particolare che risulta utile nella pratica<br />

risiede nell’illuminazione della presa per<br />

la ricarica: una volta connessa correttamente<br />

la spina, un led si illumina in verde<br />

per segnalare la carica in atto, o in<br />

rosso per segnalare un problema. Rimane<br />

comunque la necessità di verificare dal<br />

quadro strumenti lo stato di carica, ma<br />

l’indicazione è di aiuto per determinare la<br />

corretta carica. Al posteriore, facilmente<br />

raggiungibili sotto il portellone, trovano<br />

posto i sistemi di raffreddamento batterie<br />

e la power distribution unit.<br />

L’indicatore di autonomia è sufficientemente<br />

affidabile: abbiamo percorso 46<br />

km e l’autonomia indicata è scesa da 382<br />

a 332 km, quindi un calo di 50 km con<br />

una differenza di soli 4 km, pari a circa<br />

l’8 per cento.<br />

Un percorso misto<br />

In termini di percentuale di carica, sia-<br />

mo passati dal 100 per cento alla partenza<br />

al valore di 86 all’arrivo, quindi un<br />

consumo del 14 per cento.<br />

Va tenuto presente che una parte del percorso<br />

si è svolta in superstrada, spingendo<br />

l’autosnodato alla massima velocità<br />

consentita pari a 70 km/h, condizioni<br />

sicuramente non favorevoli in termini<br />

di consumo di energia: nel complesso<br />

il risultato è soddisfacente e l’autonomia<br />

è tale da permettere un servizio regolare<br />

di giornata in ambito urbano o<br />

assimilabile. Possiamo anche affermare<br />

con sufficiente certezza che, con una<br />

calibrazione più efficace della rigenerazione<br />

di energia in frenata (vedi box ‘al<br />

volante’), il risultato sarebbe ancora più<br />

lusinghiero.<br />

30<br />

31


IMPRESSIONI DI GUIDA Yutong U18<br />

INTERNI<br />

Tra tradizione<br />

e innovazione<br />

Abitacolo razionale e<br />

luminoso. 41 le sedute.<br />

Al posto guida occorre<br />

‘occhio’...<br />

A<br />

livello estetico, il nuovo U18 può<br />

piacere o meno, sicuramente non<br />

passa inosservato: proposto in una<br />

verniciatura bicolore, presenta i montanti, il<br />

padiglione e una fascia nella parte inferiore<br />

di colore grigio, che risaltano su un corpo<br />

vettura nero lucido. Neri anche il frontale<br />

e il posteriore, inquadrati all’interno di<br />

una cornice grigia. Nonostante l’abbondante<br />

impiego di colori scuri, l’impressione è<br />

di una linea leggera, la cosa è confermata<br />

all’interno, dove le ampie superfici vetrate<br />

conferiscono una buona visibilità anche<br />

nei punti tradizionalmente più bui come,<br />

ad esempio, il soffietto centrale. Completamente<br />

opposta, dal punto di vista cromatico,<br />

la scelta per gli interni: colori chiari,<br />

superfici ampie e ben illuminate e un abbondante<br />

impiego di pannellature trasparenti<br />

fanno sì che l’esperienza di viaggio da<br />

passeggero sia caratterizzata da una grande<br />

luminosità.<br />

120 passeggeri a bordo<br />

41 le sedute, a cui si aggiunge spazio in<br />

piedi per un massimo di 79 passeggeri, o<br />

75 in presenza di carrozzella o ancora 71<br />

in caso di coabitazione a bordo di due carrozzelle.<br />

Il pianale è completamente ribassato, fatta<br />

eccezione per un ‘podio’ che occupa la porzione<br />

sinistra del posteriore ed è accessibile<br />

mediante due gradini. Una configurazione<br />

che, seppur mantenendo razionalità, provoca<br />

un certo restringimento del corridoio in<br />

corrispondenza con la porta posteriore. Posteriore<br />

che è occupato da un’ampia superficie<br />

vetrata, consentita dalla disposizione<br />

dei pacchi batteria. Un particolare che giova<br />

al conseguimento della già citata buona<br />

luminosità interna. Rispetto all’allestimento<br />

standard, le uniche specifiche aggiunte<br />

sono rappresentate dai due monitor per le<br />

informazioni ai passeggeri. Presenti nell’abitacolo<br />

anche alcune prese usb alloggiate<br />

nelle paretine laterali.<br />

Dall’abitacolo al posto guida<br />

Il sistema di climatizzazione, rigorosamente<br />

elettrico e dotato di sistema a pompa di<br />

calore, garantisce 32 kW in raffreddamento<br />

e 37 in riscaldamento.<br />

Il posto di guida è comodo (la seduta è<br />

Isri), prevede spazi adeguati anche per autisti<br />

di statura elevata e il sedile offre diverse<br />

possibilità di regolazione. Il quadro strumenti,<br />

completamente digitale, ha comunque<br />

un’impostazione tradizionale con due<br />

quadranti (tachimetro e gestione della batteria)<br />

e altri indicatori di minori dimensioni;<br />

al di sopra del quadro digitale si trova<br />

una serie di spie di tipo tradizionale. Sono<br />

previsti spazi per posizionare gli effetti personali<br />

dell’autista ma si sente la mancanza<br />

di piani di appoggio che permettano di contenere<br />

oggetti di piccole dimensioni (penne,<br />

telefono, occhiali…) senza che si spostino,<br />

rotolando ad ogni svolta o frenata.<br />

Nel complesso la postazione di guida è<br />

confortevole ed ergonomica, tuttavia, una<br />

cosa che colpisce in maniera negativa è la<br />

dimensione eccessivamente ridotta dei caratteri<br />

sul display digitale: se i quadranti<br />

sono ancora leggibili, lo stesso non si può<br />

dire degli altri indicatori, compreso quello,<br />

importantissimo, relativo alla percentuale<br />

di carica della batteria e all’autonomia.<br />

Purtroppo, complice l’aumento dell’età media<br />

del personale di guida, l’ipermetropia è<br />

una realtà di cui tenere conto: un carattere<br />

troppo piccolo richiede, nel migliore dei<br />

casi, un adattamento della messa a fuoco<br />

che potrebbe avere risvolti potenzialmente<br />

critici in caso di emergenza.<br />

Una procedura macchinosa...<br />

Non propriamente agevole risulta la procedura<br />

per l’avviamento: dopo aver attivato le<br />

batterie, è necessario attivare anche un interruttore<br />

generale che, per fortuna, si trova<br />

in prossimità del precedente, e dare il consenso<br />

mediante un ulteriore pulsante nascosto<br />

sul piantone del volante, assolutamente<br />

invisibile e praticamente impossibile da individuare<br />

se non se ne conosce esattamente<br />

la posizione. La sequenza è macchinosa e<br />

tutt’altro che immediata; sebbene nel corso<br />

L’impressione<br />

è di una linea<br />

leggera, la cosa<br />

è confermata<br />

all’interno,<br />

dove le ampie<br />

superfici vetrate<br />

conferiscono una<br />

buona visibilità<br />

anche nei punti<br />

tradizionalmente<br />

più bui come il<br />

soffietto centrale.<br />

Opposta, dal<br />

punto di vista<br />

cromatico, la scelta<br />

per gli interni:<br />

colori chiari,<br />

superfici ampie e<br />

ben illuminate e<br />

un abbondante<br />

impiego di<br />

pannellature<br />

trasparenti fanno<br />

sì che l’esperienza<br />

da passeggero<br />

sia caratterizzata<br />

da una grande<br />

luminosità.<br />

della prova non ci abbia creato particolari<br />

problemi, è facile pensare quanto questo<br />

possa risultare poco pratico per chi questo<br />

mezzo dovrà avviarlo svariate volte in un<br />

giorno nel corso dell’esercizio quotidiano.<br />

Nel complesso, lo snodato Yutong U18<br />

ha dato l’impressione di un mezzo valido,<br />

piacevole da guidare e comodo dal punto<br />

di vista dell’utente, l’accesso è facile e gli<br />

spazi sono abbondanti. Dal punto di vista<br />

del conducente, alcuni aspetti sono sicuramente<br />

migliorabili, rimane comunque<br />

un’impressione positiva.<br />

Alessandro Razze<br />

AL VOLANTE<br />

Abbiamo impegnato lo Yutong U18 su<br />

un percorso misto che comprendesse<br />

superstrada, strada extraurbana e<br />

percorsi cittadini, su un mix planimetrico<br />

e altimetrico più sfidante possibile.<br />

Dovremmo essere ormai assuefatti<br />

all’elettrico, invece ogni volta sorprende<br />

l’assoluto silenzio (Yutong promette un<br />

massimo di 66 dBA emessi a velocità<br />

media) e la mancanza di vibrazioni.<br />

Se si esclude il caratteristico ronzio<br />

prodotto dalla catena cinematica,<br />

il rotolamento delle ruote supera,<br />

complice la pavimentazione non sempre<br />

impeccabile, ogni altro suono prodotto<br />

dal mezzo. Scattante e preciso, si<br />

districa facilmente anche nelle situazioni<br />

più complesse, riuscendo a svicolare<br />

anche su rotonde di piccolo raggio. Un<br />

aspetto particolarmente apprezzato<br />

riguarda lo sterzo: solitamente sui<br />

mezzi elettrici risulta troppo morbido, in<br />

questo caso, invece, è stato calibrato<br />

in maniera piacevole, con il giusto<br />

rapporto tra l’esigenza di non richiedere<br />

uno sforzo eccessivo e la sensazione<br />

di controllo e precisione. Risulta quanto<br />

meno singolare il fatto che, sollevando<br />

il piede dall’acceleratore, non si attivi<br />

alcun tipo di rigenerazione dell’energia e<br />

il veicolo si limiti a veleggiare; la frenata<br />

rigenerativa viene attivata solamente<br />

azionando il pedale del freno. A.R.<br />

32<br />

33


BUSWORLD TURCHIA La fiera dell’autobus di Istanbul<br />

Nella foto<br />

di apertura,<br />

lo stand di<br />

Bozankaya<br />

dominato<br />

dal nuovo,<br />

nuovissimo<br />

e-bus da<br />

12 metri,<br />

tutto made<br />

in Turchia,<br />

con batterie<br />

allocate<br />

al tetto e<br />

disponibile,<br />

una volta<br />

partita la messa<br />

in produzione<br />

in serie, in<br />

diverse varianti<br />

di lunghezza,<br />

le seguenti:<br />

10,12, 18 e 25<br />

metri.<br />

L’azienda ha<br />

anche lanciato<br />

un sistema di<br />

ricarica che<br />

fornisce fino<br />

a 360 kW di<br />

energia.<br />

MAMMA LI TURCHI!<br />

Siamo stati a Istanbul per l’edizione <strong>2024</strong> del Busworld<br />

Turchia, Paese nel quale la transizione energetica non ha<br />

ancora fatto breccia - ad oggi, appena l’uno per cento<br />

(peraltro scarso) dell’immatricolato è rappresentato dagli<br />

elettrici - ma nel quale l’autobus ricopre un ruolo da assoluto<br />

protagonista nell’ecosistema dei trasporti. La notizia? Il ritorno<br />

su ruote gommate di Bozankaya. Il nostro racconto<br />

Dal 29 al 31 maggio Istanbul è tornata<br />

a ospitare il Busworld Turchia,<br />

appuntamento cult del mondo<br />

dell’autobus in Anatolia, mercato importante<br />

per volumi e sempre frizzante:<br />

per rendere bene l’idea, nei primi cinque<br />

mesi del <strong>2024</strong> sono state prodotte 26.563<br />

unità (19.367 delle quali sono minibus!).<br />

È stata, peraltro come sempre, una fiera<br />

molto partecipata: nei due giorni che abbiamo<br />

trascorso all’Istanbul Expo Center,<br />

infatti, ci siamo destreggiati tra due padiglioni<br />

contenuti, ma davvero affollati.<br />

Lato costruttori bus&coach, presenti tutti<br />

i big player turchi, a eccezione di Temsa<br />

(che dichiara di puntare sulle kermesse di<br />

respiro internazionale), e due soli Oem<br />

stranieri come Iveco Bus e i cinesi di Crrc.<br />

L’unica vera novità della fiera è stato il<br />

ritorno in campo – nel settore della gom-<br />

34 35


Nella foto in<br />

grande uno<br />

spaccato dello<br />

stand Iveco Bus,<br />

con l’E-Way in<br />

primo piano e<br />

l’Evadys sullo<br />

sfondo. Dunque,<br />

procedendo<br />

da sinsitra<br />

verso destra:<br />

Bmc Procity<br />

Ev, il City Bus<br />

Electric di Crrc,<br />

l’Alfa Lux di Habas,<br />

il Citiport<br />

12 di Isuzu, l’e-<br />

Ata Hydrogen<br />

di Karsan e, in<br />

ultimo, l’e-Kent<br />

firmato Otokar.<br />

ma – di Bozankaya, che ha messo in bella<br />

mostra un e-bus dal color verde sgargiante<br />

con il quale punta vincere tender in Europa.<br />

Dunque, oltre ai numerosissimi allestitori,<br />

ecco Bmc, Habas, Isuzu, Karsan, Otokar,<br />

con modelli elettrici, a idrogeno e autonomi<br />

che abbiamo già avuto modo di conoscere,<br />

ma che rappresentano una news almeno<br />

in madrepatria, dove appena l’1 per cento<br />

del mercato è appannaggio dei torpedoni a<br />

emissioni zero. Ecco, allora, la carrellata di<br />

(quasi) tutto quello che abbiamo visto nella<br />

nostra puntata in terra di Turchia.<br />

BMC<br />

La casa di Smirne si sta muovendo nell’ombra<br />

(e poco) in Europa e i suoi ultimi modelli<br />

sono un po’ datati: infatti, a fianco di<br />

due modelli diesel e lunghi 8,5 metri – il<br />

Neocity Vip e il Procity, quest’ultimo in<br />

versione omologata per la clientela europea<br />

– trovano spazio i fratelli maggiori (da<br />

12 metri) a batteria, ovvero il Neocity Ev<br />

(lanciato nel 2018) e il Procity Ev, tenuto a<br />

battesimo l’anno scorso e ancora impegnato<br />

a farsi largo tra la nutrita concorrenza nel<br />

segmento degli e-bus urbani<br />

BOZANKAYA<br />

Vera novità del Busworld Turchia <strong>2024</strong> il<br />

ritorno in campo di Bozankaya, che ha deciso<br />

di ributtarsi con decisione nel segmento<br />

dei bus (elettrici). Dopo aver dedicato gli<br />

ultimi anni alla produzione di treni, tram<br />

(recente una consegna di 20 pezzi a Napoli)<br />

e filobus, il costruttore ha scelto di rimettersi<br />

in gioco sul versante della gomma e ha<br />

scelto l’evento casalingo per annunciarlo,<br />

con un modello a batteria che sarà disponibile<br />

con lunghezze di 10, 12, 18 e 25<br />

metri. Prima di questo modello Bozankaya<br />

aveva lanciato nel 2017 la gamma di e-bus<br />

Sileo, anche in versione snodata, che è stata<br />

venduta anche in Europa, in particolare a<br />

Bonn, Germania.<br />

CRRC<br />

Ha fatto timidamente capolino a Istanbul<br />

anche il colosso cinese Crrc, il più grande<br />

produttore mondiale di materiale rotabile<br />

in termini di fatturato: non solo ferro, ma<br />

anche gomma. Al Busworld Turchia il gigante<br />

del Paese del Dragone ha esposto il<br />

City Bus Electric 12, dove 12 sono i metri<br />

di lunghezza, mentre il numero massimo di<br />

pacchi batteria installabili sono dieci (tra<br />

posteriore e tetto), per un’autonomia fino<br />

a 350 km.<br />

HABAS<br />

Interessante e diversa dagli altri attori protagonisti<br />

all’evento l’offerta di Habas: presso<br />

lo stand del neonato costruttore turco<br />

(che ha debuttato al Busworld 2023 di Bruxelles)<br />

due autobus elettrici e uno a idrogeno.<br />

A batteria ecco l’Alfa City, un Classe<br />

I da 8,2 metri di lunghezza, e il turistico<br />

(sempre da 8,2 metri) Alfa Lux, mentre ad<br />

H2 ecco gli 11,8 metri del Comfort City.<br />

ISUZU<br />

Basata proprio a Istanbul, anche Anadolu<br />

Isuzu ha marcato visita e lo ha fatto con un<br />

quartetto, svelando per la prima volta in casa<br />

il Novo Volt, un Classe III compatto ed<br />

elettrico (immatricolabile anche in Classe<br />

II), che l’Oem aveva già lanciato in occasione<br />

del Busworld Europe 2023 e visto<br />

recentemente anche a Next Mobility Exhibition<br />

a Milano. Dunque, il Citiport 12, il<br />

Novo Citi Volt e il Grand Toro. Insomma,<br />

due mezzi a batteria e altrettanti diesel.<br />

IVECO BUS<br />

Iveco Bus non è passato inosservato al<br />

Busworld Turchia: svelato in anteprima<br />

mondiale l’Evadys che trasporterà parte<br />

della squadra olimpica turca alle Olimpiadi<br />

in programma nei prossimi mesi a<br />

Parigi, un mezzo che ha calamitato l’attenzione<br />

di tutti i presenti, per quanto<br />

non sia certo una novità di prodotto. Al<br />

fianco del coach, ecco il Crossway da 12<br />

metri nella sua versione standard motorizzata<br />

diesel (e con il vecchio design,<br />

come per l’Evadys). Stessa lunghezza<br />

per l’E-Way, il Classe I elettrico di casa.<br />

KARSAN<br />

Tridente d’attacco per Karsan, tutto a<br />

zero emissioni e ad alta tecnologia: il<br />

produttore di Bursa, infatti, ha orgogliosamente<br />

rivendicato la scelta di fare allin<br />

sulle trazioni alternative, per quanto<br />

in patria il diesel la faccia ancora da<br />

assoluto padrone. A dominare lo stand<br />

i 12 metri dell’e-Ata Hydrogen, i sei<br />

metri elettrici dell’e-Jest e gli 8 a guida<br />

autonoma dell’e-Atak.<br />

OTOKAR<br />

Il market leader del mercato turco – l’azienda<br />

dichiara che un autobus su tre in<br />

patria è targato Otokar, che diventano<br />

45 su 100 escludendo i Classe III – ha<br />

esposto quattro mezzi: i sei metri metri<br />

elettrici e driverless dell’e-Centro Autonomo,<br />

il Centro motorizzato diesel Euro<br />

6 per il mercato interno, il turistico di<br />

punta Sultan Giga e l’e-Kent a batteria.<br />

E tutti gli altri<br />

Presente, ovviamente, anche il mondo<br />

della componentistica, di cui facciamo<br />

una rapida carrellata, partendo partire da<br />

Zf, che ha scelto di mostrare a Istanbul<br />

la nuova generazione dell’assale per autobus<br />

urbani Low Floor: Ax Trax 2 Lf.<br />

Un altro nuovo assale per bus a pianale<br />

ribassato è stato firmato dall’azienda italiana<br />

(bresciana) Brist, mentre Abb ha<br />

alzato il sipario sul nuovo motore Amxe<br />

E205D per autobus, coach e anche truck,<br />

in coppia con l’inverter Hes580. Infine<br />

Ballard, con l’ultima generazione del<br />

modulo fuel cell FcMove.<br />

Fabio Franchini<br />

Quello turco<br />

è un mercato<br />

importante<br />

per volumi<br />

e sempre<br />

frizzante:<br />

per rendere<br />

bene l’idea,<br />

nei primi cinque<br />

mesi del<br />

<strong>2024</strong> (da<br />

gennaio a<br />

maggio) sono<br />

state prodotte<br />

26.563<br />

unità (19.367<br />

delle quali sono<br />

minibus!).<br />

Prossima<br />

edizione? Appuntamento<br />

al 2026!<br />

36<br />

37


INCHIESTA Abbiamo visitato la fabbrica Karsan di Hasanga<br />

ESCLUSIVA<br />

DOVE TUTTO PRENDE VITA<br />

Siamo stati ad Hasanga, nel distretto di Bursa, casa di Karsan, per un tour in<br />

quella che è la più grande fabbrica del costruttore turco, che può contare<br />

su un totale di tre stabilimenti dove vengono prodotti tutti i modelli a<br />

portafoglio: un’offerta full line a emissioni zero, dai 6 ai 18 metri, passando<br />

anche per il midi driverless e il 12 metri a idrogeno. Il nostro reportage<br />

Si parla spesso e a ragion veduta della<br />

Turchia come fabbrica d’Europa, visto<br />

che numerose aziende, italiane e<br />

continentali, dei più disparati settori, hanno<br />

delocalizzato parte della loro produzione in<br />

Anatolia. Tra queste anche diverse realtà<br />

dell’automotive e dell’autobus: Daimler<br />

Buses, MAN e Iveco Bus (quest’ultimo<br />

tramite partnership produttiva con l’Oem<br />

locale Otokar), per esempio, hanno plant<br />

nel Paese che fa da ponte tra Vecchio Continente<br />

e Asia.<br />

A fine maggio abbiamo avuto il piacere, come<br />

antipasto della tre giorni del Busworld<br />

Nello stabilimento<br />

che abbiamo<br />

visitato,<br />

Hasanga 1,<br />

che si estende<br />

su una<br />

superficie<br />

complessiva<br />

di 200mila<br />

metri quadri<br />

(di cui 90mila<br />

coperti)<br />

vengono<br />

sfornate<br />

65mila unità<br />

all’anno,<br />

volume che<br />

comprende<br />

anche<br />

le auto che<br />

l’Oem turco<br />

assemblea<br />

per Peugeot,<br />

Hyundai<br />

e Renault,<br />

alle quali si<br />

aggiungono i<br />

sette modelli<br />

bus ad oggi<br />

a listino.<br />

Nella foto di<br />

apertura uno<br />

spaccato della<br />

fabbrica Karsan<br />

di Hasanga 1 che<br />

abbiamo avuto<br />

modo di visitare<br />

a fine maggio:<br />

sulla sinistra in<br />

livrea viola gli 8<br />

In foto, operai<br />

al lavoro<br />

nella nuova,<br />

mastodontica<br />

fabbrica di<br />

metri dell’ e-Atak, Zhengzhou,<br />

mentre a destra, che abbiamo<br />

in verde, un e-Ata avuto modo di<br />

da 12 metri, giunti visitare a metà<br />

alle linee finali.<br />

maggio.<br />

38<br />

39


Per ogni turno in<br />

fabbrica lavorano<br />

70 operai e,<br />

volendo ‘stressare’<br />

al massimo le linee,<br />

possono essere<br />

prodotti 6 midibus<br />

e 10 minibus al<br />

giorno. Cosa che<br />

potrebbe accadere<br />

nel prossimo<br />

futuro quando<br />

anche in Turchia gli<br />

e-bus inizieranno<br />

a mettere la<br />

freccia e chiedere<br />

strada. O se Karsan<br />

continuerà a<br />

crescere in Europa,<br />

confermando un<br />

trend già in essere.<br />

Turchia di cui vi abbiamo raccontato nelle<br />

precedenti pagine, di visitare uno dei tre<br />

stabilimenti produttivi di Karsan, che tra i<br />

gruppi turchi è quello che ha raccolto con<br />

maggior entusiasmo e anticipo la sfida della<br />

transizione energetica, avendo messo a<br />

punto una gamma completa, dai 6 ai 18<br />

metri, tutta elettrica, con declinazioni anche<br />

in idrogeno e a guida autonoma. Aspetto,<br />

questo, che le conferisce il titolo di prima<br />

e unica casa anatolica (ad oggi) ad avere a<br />

portafoglio una proposta full line a emissioni<br />

zero.<br />

Tra mercato interno ed export<br />

In patria, dove però gli e-bus sono ancora<br />

poco, pochissimo conosciuti – neanche<br />

l’1 per cento dell’immatricolato interno<br />

è alimentato a batteria – la casa di Bursa<br />

si è ritagliata una fetta di mercato con i<br />

sei metri del Jest a motorizzazione diesel,<br />

ancora padrone del mercato. Questo<br />

modello, però, nella sua versione elettrica<br />

(e-Jest) è il minibus elettrico più venduto<br />

in Europa da quattro anni a questa parte:<br />

nel 2023, il 28,5 per cento del mercato<br />

europeo dei minibus ‘alla spina’ porta la<br />

firma di Karsan (388 immatricolazioni).<br />

E lo stesso vale per il midibus e-Atak,<br />

numero uno nel suo segmento a trazione<br />

elettrica con una quota del 24 per cento<br />

l’anno passato (117 immatricolazioni).<br />

Insomma, Karsan è il top player europeo<br />

dei ‘corti’ a batteria. E infatti l’86 per<br />

cento dell’export (che pesa oltre il 50 per<br />

cento della produzione annua) è elettrico,<br />

mentre l’immatricolato nazionale è prati-<br />

Al momento la capacità produttiva<br />

è di tre Jest al giorno, di altrettanti<br />

Atak e di un e-Ata. I mezzi diesel ed<br />

elettrici viaggiano sulla stessa linea di<br />

produzione, altamente robotizzata,<br />

senza che questa versatilità rallenti il<br />

lavoro degli operai.<br />

camente tutto diesel.<br />

Dentro il sito di Hasanga<br />

E proprio questi due modelli di cui abbiamo<br />

appena scritto, insieme agli altri<br />

a portafoglio (ovvero l’e-Ata da 12 e 18<br />

metri e l’e-Ata Hydrogen), vengono progettati<br />

e costruiti nel distretto produttivo<br />

di Hasanga (Bursa), forte di tre fabbriche.<br />

In quella che abbiamo visitato, Hasanga<br />

1, che si estende per una superficie complessiva<br />

di 200mila metri quadri (di cui<br />

90mila coperti) vengono sfornate 65mila<br />

unità all’anno, volume che comprende anche<br />

le auto che l’Oem turco assemblea per<br />

Peugeot, Hyundai e Renault. Nel plant di<br />

Hasanga 2 (15mila mq), invece, prendono<br />

vita le carrozzerie di tutte le gamme<br />

(4.500 pezzi l’anno), mentre nell’Osb Factory<br />

(30.000 mq), che ospita le vasche di<br />

cataforesi, Karsan si dedicata ai trattori e<br />

alla componentistica.<br />

Karsan, dunque, ha aperto le porte di casa a<br />

un drappello di giornalisti di tutta Europa,<br />

con <strong>AUTOBUS</strong> unico rappresentante per<br />

l’Italia. Nel nostro tour all’interno del sito<br />

di Hasanga 1, passeggiando tra le linee,<br />

abbiamo scambiato quattro chiacchiere con<br />

Ender Kayhan, direttore della fabbrica, che<br />

ci ha raccontato come al momento la capacità<br />

produttiva sia di tre Jest al giorno, di<br />

altrettanti Atak e di un e-Ata, spiegandoci<br />

come i pezzi diesel ed elettrici viaggino<br />

sulla stessa linea di produzione, altamente<br />

robotizzata, almeno fino all’installazione<br />

delle batterie e del motore. Sostanzialmente<br />

per gli operai non ci sono differenze e<br />

tempistiche diverse nell’assemblaggio di<br />

un Jest diesel rispetto all’e-Jest e lo stesso<br />

vale, ovviamente, per l’Atak/e-Atak.<br />

Leggermente diversa, invece, la questione<br />

per i 12 metri a idrogeno dell’e-Ata<br />

Hydrogen rispetto alla versione ‘standard’<br />

a batteria e-Ata. Per ogni turno<br />

in fabbrica lavorano 70 operai (in totale<br />

Karsan ha 2.600 dipendenti, 300 dei<br />

quali ad Hasanga) e volendo ‘stressare’<br />

al massimo le linee, Kayhan ci dice che<br />

potrebbero essere prodotti 6 midibus e<br />

10 minibus al giorno. Cosa che potrebbe<br />

accadere nel prossimo futuro quando<br />

anche in Turchia gli e-bus inizieranno a<br />

mettere la freccia e chiedere strada. O se<br />

Karsan continuerà a crescere in Europa.<br />

Fabio Franchini<br />

Karsan è il<br />

top player<br />

europeo dei<br />

corti a batteria:<br />

l’e-Jest<br />

e l’e-Atak<br />

sono leader<br />

nei rispettivi<br />

segmenti,<br />

minibus e<br />

midibus. Un<br />

altro dato<br />

interessante?<br />

L’86 per<br />

cento dell’export<br />

è elettrico,<br />

l’immatricolato<br />

nazionale è<br />

praticamente<br />

tutto diesel.<br />

40<br />

41


I VOLVO - MAURI<br />

Amarcord<br />

Accoppiata vincente<br />

LA STORIA DEI 25 ESEMPLARI PROTAGONISTI A RIMINI<br />

Entrambe le<br />

fotografie dei<br />

Volvo - Mauri<br />

a pagina 43<br />

sono di Roberto<br />

Renzi, così<br />

come quella<br />

quella degli<br />

interni nella<br />

pagina seguente.<br />

L’immagine<br />

in grande a pagina<br />

44 è di<br />

Giorgio Fantini.<br />

Amarcord<br />

Il panorama filoviario italiano nei primi<br />

anni Settanta non era certamente esaltante.<br />

Molte reti erano state chiuse, mentre<br />

quelle ancora in esercizio disponevano di<br />

vetture, salvo rari casi, giunte a fine corsa.<br />

Tra l’altro, dal 1966 in Italia non si producevano<br />

più filotelai e non era prevista la<br />

produzione di nuovi filobus. La crisi del<br />

petrolio e il problema dell’inquinamento<br />

atmosferico, già importante all’epoca, portò<br />

però a una diversa considerazione del<br />

filobus e si pensò sia all’ammodernamento<br />

di parte delle vetture esistenti, che – finalmente<br />

– allo sviluppo di nuovi veicoli.<br />

Per il telaio si dovette guardare all’estero,<br />

scoprendo un prodotto decisamente interessante<br />

ed avveniristico per l’epoca, anche<br />

destinato al mercato degli autobus urbani:<br />

il B 59, firmato Volvo. Il telaio era di tipo<br />

semi-ribassato, con il motore alloggiato<br />

nella parte posteriore e il piano di calpestio<br />

interno a soli 58 centimetri dal suolo, per<br />

più di due terzi della lunghezza del veicolo.<br />

Innovativo era anche il ristretto raggio di<br />

volta: le ruote anteriori potevano sterzare<br />

fino a 60 gradi.<br />

Verso la metà degli anni Settanta furono<br />

realizzati due prototipi, il primo con carrozzeria<br />

in lega leggera fornita dall’Officina<br />

Meccanica della Stanga e consegnato<br />

all’Atm di Milano nel 1975, e il secondo,<br />

carrozzato nel 1976 dalla Mauri di Desio,<br />

che propose la cassa in lega leggera<br />

di alluminio, magnesio e silicio. Mentre a<br />

Milano non si diede seguito alla costruzione<br />

di serie, l’Atam di Rimini si dimostrò<br />

interessata al progetto. L’operatore romagnolo<br />

gestiva la storica linea filoviaria 11<br />

da Rimini a Riccione e l’intensificazione<br />

Rimini-Miramare (linea 10), disponendo di<br />

vetture risalenti per buona parte agli anni<br />

Cinquanta e Sessanta, ormai a fine vita operativa<br />

e non più rispondenti ai canoni dei<br />

nuovi autobus.<br />

Il ruolo innovativo di Mauri<br />

Mauri propose un veicolo avveniristico, in<br />

linea con le migliori realizzazioni europee<br />

per estetica e comfort. Il filobus prototipo,<br />

numerato 1001, fu presentato a Rimini il<br />

22 <strong>luglio</strong> 1976; il veicolo fu provato anche<br />

sulle reti di Milano, Como e sulla linea<br />

Torino-Chieri. Notevoli erano le differenze<br />

con i filobus allora in dotazione. L’estetica<br />

del mezzo, innanzitutto, era decisamente<br />

moderna ed elegante; la livrea era arancione<br />

e sulle prime vetture due fasce color<br />

grigio chiaro caratterizzavano il ricasco del<br />

tetto e la parte inferiore della cassa, raccordandosi<br />

al colore dei paraurti. La livrea<br />

fu poi semplificata: rimase solo la fascia<br />

intermedia, di colore grigio e non più nero<br />

come in origine. I posti a sedere erano 29<br />

e quelli in piedi 70 (erano rispettivamente<br />

33 e 70 sul prototipo).<br />

L’accessibilità era garantita da tre porte, di<br />

cui due per la salita e una per la discesa.<br />

L’ultima porta era ad unica semi-anta, peraltro<br />

utilizzata raramente. Nel prototipo<br />

1001 la prima porta era rototraslante verso<br />

l’interno, mentre quelle centrali e posteriori<br />

rototraslanti verso l’esterno; negli esemplari<br />

di serie la porta centrale sarà rototraslante<br />

verso l’interno. Era a disposizione del<br />

conducente un sistema televisivo a circuito<br />

chiuso per il controllo della terza porta.<br />

L’interno del veicolo, molto luminoso, prevedeva<br />

nella parte anteriore una zona di<br />

transito veloce, per brevi tratte, con pochi<br />

posti a sedere, e nella parte posteriore, dotata<br />

di più sedute, la zona per gli spostamenti<br />

più lunghi. L’ambiente era ventilato<br />

da finestrini apribili per la metà superiore.<br />

Ben studiato il posto guida. Il piccolo cruscotto,<br />

dotato della necessaria strumentazione,<br />

permetteva un’ottima visibilità e una<br />

certa ampiezza del vano conducente stesso.<br />

Era anche previsto il posto del bigliettaio,<br />

mantenuto fino all’estate del 1987, quando<br />

venne soppresso e furono installate ben tre<br />

obliteratrici che sostituirono l’unica obliteratrice<br />

Ascot degli anni 70. Gli indicatori di<br />

percorso anteriori, del tipo a rulli con iscrizioni<br />

stampate su tela plastificata, furono<br />

prima modificati negli anni Ottanta, quando<br />

rimasero solo i rulli con i numeri di linea,<br />

e poi sostituiti nel 1996 con indicatori a<br />

display luminosi forniti da Aesys.<br />

Molte novità anche per la trazione. La più<br />

importante era l’adozione di un gruppo ausiliario<br />

per gli spostamenti in marcia autonoma,<br />

quindi senza la rete aerea, pur solo<br />

in situazioni di emergenza, per le uscite e<br />

i rientri in deposito. Una novità che conferì<br />

al filobus una flessibilità allora sconosciuta.<br />

La marcia autonoma era garantita da un<br />

motore Diesel Hatz a quattro cilindri della<br />

cilindrata di 4.028 cc, che permetteva al<br />

filobus di raggiungere una velocità di circa<br />

30 km/h. La marcia autonoma fu utilizzata<br />

quotidianamente quando fu inaugurato il<br />

nuovo deposito di Viale della Repubblica,<br />

struttura utilizzata ancora oggi da Start Romagna.<br />

Il prototipo 1001, in origine sprovvisto,<br />

fu poi equipaggiato con l’importante<br />

accessorio.<br />

Innovativo anche l’azionamento a ‘logica<br />

statica’, che prometteva avviamenti e decelerazioni<br />

senza strappi, con conseguente<br />

minore usura dei componenti meccanici e<br />

un migliore comfort di marcia.<br />

Un ottimo acquisto<br />

Confortevoli sia per il personale di guida<br />

che per i passeggeri, soppiantarono già nel<br />

1978 i filobus di precedente dotazione e la<br />

maggior parte di loro restò attiva sulle strade<br />

della Riviera Romagnola fino al 2009,<br />

quando furono sostituiti dai nuovi articolati<br />

Ag 300 T prodotti da Van Hool. Macchine<br />

instancabili che lavoravano giorno e notte<br />

con turni di servizio che potevano superare<br />

le 22 ore giornaliere. Durante la punta<br />

estiva di <strong>luglio</strong> e <strong>agosto</strong> era utilizzata in<br />

pratica l’intera dotazione e di guasti se ne<br />

ricordano pochi.<br />

Oggi tre esemplari sono ancora accantonati<br />

accanto al vecchio deposito Atam, il 1017<br />

è stato acquistato da un privato di Torriana<br />

per preservazione statica. Nel 1980 anche<br />

l’Aem di Cremona acquistò 8 esemplari<br />

del tutto simili ai 17 consegnati a Rimini:<br />

sostituirono i Fiat 2405 F Menarini del<br />

1964, che furono venduti poi alla rete di<br />

Carrara. Anche a Cremona i Volvo Mauri<br />

erano intensamente utilizzati, sulle linee 1<br />

e 2, e pare che fosse solo disponibile solo<br />

un esemplare di scorta. I filobus a Cremona<br />

terminarono il servizio nel 2002, quando la<br />

rete filoviaria su sospesa.<br />

I filobus Volvo Mauri, seppur prodotti in<br />

soli 25 esemplari, destarono interesse di<br />

altre reti filoviarie e soprattutto di costruttori<br />

come Menarini, Inbus, Macchi, che<br />

ripresero a produrre filotelai e che già nel<br />

1981 presentarono la nuova generazione di<br />

veicoli filoviari.<br />

Stefano Alfano<br />

42<br />

43


Motore anteriore<br />

Linea<br />

INDCAR<br />

Mobi<br />

Lunghezza mm 8.000* / 8.500**<br />

Posti n. 31 - 41 / 33***<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 180 - 210<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo euro<br />

Classe I: 170.000 / 180.000<br />

scuolabus: 124.000 / 126.000<br />

linea: 140.000 / 142.000<br />

* disponibile in versione Classe I, scuolabus,<br />

linea<br />

** disponibile in versione Classe I low<br />

entry, scuolabus, linea<br />

*** 45 / 50 su scuolabus<br />

Wing<br />

Lunghezza mm 7.700<br />

Posti n. 28 / 24 / 21*<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 180 - 210<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo € 148.000/145.000/158.000<br />

* versione Turismo Th, con sollevatore<br />

su porta d’emergenza posteriore<br />

Mago2<br />

Lunghezza mm 8.800<br />

Posti n. 30 / 32 / 34*<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 220<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo € 180.000/182.000/178.000<br />

* versione Cabrio<br />

Next L8/L9/10<br />

Lunghezza mm 8.700/9.400/10.000<br />

Posti n. 30/34 ; 38*; 42<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 220 - Mb / 238<br />

Trasmissione mecc. 6 marce<br />

Prezzo € 190.000/192.000; 210.000<br />

* 36 con sollevatore (predisposto montaggio<br />

su porta emergenza centrale)<br />

ISUZU<br />

Novo Ultra<br />

Lunghezza mm 7.305<br />

Posti n. 29* / 33**<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />

Trasmissione<br />

automatica<br />

Prezzo euro Classe II: 108.000<br />

Classe III: 115.000<br />

scuolabus***: 88.000<br />

* versione Classe III<br />

** versione ClasseII<br />

*** modello Novo Scuolabus, 45 posti<br />

Turquoise scuolabus<br />

Lunghezza mm 7.720<br />

Posti n. 50<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />

Trasmissione<br />

automatica<br />

Prezzo euro 98.000<br />

Novo Citi*<br />

Lunghezza mm 7.502<br />

Posti n. 54<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Isuzu 4HK1E6C / 190<br />

Trasmissione<br />

automatica<br />

Prezzo euro 110.000<br />

* Classe I<br />

MERCEDES<br />

Sprinter City 45 - 75<br />

Lunghezza mm 7.400 / 8.500<br />

Posti n. 28 / 38<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 651 / 140 - 160<br />

Trasmissione aut. 7G-Tronic Plus<br />

Prezzo euro 190.000 / 270.000<br />

Sprinter Basic 45 - Mobility<br />

45 - Transfer 45<br />

Lunghezza mm 7.400<br />

Posti n. - / 18 / 22<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 651 / 140<br />

Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus<br />

Prezzo € 115.000/170.000/160.000<br />

Sprinter Travel 75<br />

Lunghezza mm 8.500<br />

Posti n. 21<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 651 / 160<br />

Trasm. man.Tsg 480/aut. 7G-Tronic Plus<br />

Prezzo euro 240.000<br />

TEMSA<br />

Prestij Sx<br />

Classe. III - Cl. II - Scuolabus<br />

Lunghezza mm 7.168<br />

Posti n. 29 / 35 / 45<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 150<br />

Trasmissione<br />

manuale<br />

Prezzo € 112.000 / 205.000 / 90.000<br />

Motore elettrico<br />

TECNOBUS<br />

Gulliver<br />

Lunghezza mm 5.320<br />

Posti n. 24 / 25 / 31<br />

Motore/kW Amre / 32.3<br />

Batterie FZSoNick ; Ni/NaCI<br />

Capacità max kWh 2 x 71,2<br />

Prezzo € 290.000/330.000<br />

AYATS<br />

Horizon intercity<br />

Lunghezza mm 13.350 / 14.350<br />

Posti n. 96 / 106<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore<br />

Mercedes<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo euro 532.000 / 540.000<br />

IRIZAR<br />

i4 su telaio Scania<br />

Lunghezza mm 10.700* / 11.480**<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Scania 320<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 266.500 / 269.100<br />

* disponibile in versione L<br />

** disponibile in versione H, M ed L<br />

Lunghezza mm 12.200*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Scania 320 / 410<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 270.400 / 274.300<br />

* disponibile in versione H, M ed L<br />

Lunghezza mm 12.920*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Scania 320 / 410<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 276.900 / 280.800<br />

* disponibile in versione H, M ed L<br />

Lunghezza mm 13.640 (6x2)*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Scania 410<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 309.400<br />

* disponibile in versione H, M ed L<br />

i4 integrale<br />

Lunghezza mm 10.700*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 341<br />

Trasmissione<br />

Zf Astronic<br />

Prezzo euro 273.000<br />

* disponibile in versione H ed M. Versione<br />

L di serie con cambio Ecolife a 3.000<br />

€ in più rispetto al prezzo riportato<br />

Lunghezza mm 12.200*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367<br />

Trasmissione<br />

Zf Astronic<br />

Prezzo euro 278.200 / 282.100<br />

* disponibile in versione H ed M. Versione<br />

L di serie con cambio Ecolife a 3.000<br />

€ in più rispetto al prezzo riportato<br />

Lunghezza mm 12.920*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367<br />

Trasmissione<br />

Zf Astronic<br />

Prezzo euro 284.700 / 289.900<br />

* disponibile in versione H ed M. Versione<br />

L di serie con cambio Ecolife a 3.000<br />

€ in più rispetto al prezzo riportato<br />

Lunghezza mm 13.640 (6x2)*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 367 / 408<br />

Trasmissione<br />

Zf Astronic<br />

Prezzo euro 328.900 / 332.800<br />

* disponibile in versione H ed M. Versione<br />

L di serie con cambio Ecolife a 3.000<br />

€ in più rispetto al prezzo riportato<br />

Lunghezza mm 14.980 (6x2)*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 367 / 408<br />

Trasmissione<br />

Zf Astronic<br />

Prezzo euro 339.300 / 343.200<br />

* disponibile in versione H ed M. Versione<br />

L di serie con cambio Ecolife a 3.000<br />

€ in più rispetto al prezzo riportato<br />

i3 integrale<br />

Lunghezza mm 10.800 / 12.050<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo euro 296.400 / 306.800*<br />

* 302.900 € per i3 12.05 con 341 cv<br />

Lunghezza mm 12.750<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 341 / 367<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo euro 312.000 / 315.900<br />

Lunghezza mm 14.980 (6x2)*<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx11 367 / 408<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo euro 365.300 / 370.500<br />

* disponibile in versione H, M ed L<br />

IVECO BUS<br />

Crossway<br />

Lungh. mm 10,8 / 12 / 13<br />

Posti n. 47 / 55 /59<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Fpt / 360<br />

Trasm. man. / aut. / aut. 4 o 6 marce<br />

Prezzo € 260.700/266.600/277.300<br />

MAN<br />

Lion’s Intercity<br />

Lungh. mm 12 / 13<br />

Posti n. 70 / 74<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Man / 290<br />

Trasm. man. / aut. / a 4 o 6 marce<br />

Prezzo euro 345.000 / 373.000<br />

Lion’s City LE / U<br />

Lungh. mm 12 / 12<br />

Posti n. 83<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Man 290 / 320<br />

Trasmissione aut. / a 4 o 6 marce<br />

Prezzo euro 355.000 / 397.000<br />

44<br />

45


Linea<br />

Linea<br />

Linea<br />

Turismo<br />

MERCEDES<br />

Intouro - Intouro M - Intouro L<br />

Lungh. mm 12.100 / 12.600 / 13.300<br />

Posti n. 51 / 55 / 59<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 936 / 295<br />

Trasm. manuale Go 190<br />

Prezzo € 308.750/321.750/338.000<br />

Sollevatore Prm a 31.500 euro<br />

Citaro Ü - LE Ü - LE MÜ*<br />

Lungh. mm 12.100 / 12.200 / 13.200<br />

Posti n. 82 / 84 / 88**<br />

Motorizzazione<br />

Diesel***<br />

Motore/cv Om 936 / 295<br />

Trasmissione aut. Voith Diwa.6<br />

Prezzo € 422.500/419.250/448.500<br />

* in versione 2 o 3 porte<br />

** 83 su versione 3 porte (da 461.500 €)<br />

*** modulo mild hybrid a 24.800 euro<br />

Citaro GÜ<br />

Lungh. mm 18.100<br />

Posti n. 127<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 470 / 355<br />

Trasmissione aut. Voith Diwa.6<br />

Prezzo € 598.000<br />

Tutti i Citaro Classe II prevedono rampa<br />

Prm a 2.500 euro<br />

SCANIA<br />

Interlink Ld<br />

Lunghezza mm<br />

10.890 / 12.190 / 12.790 / 13.990*<br />

Posti seduti n. 45 / 53 / 57 / 63<br />

Motorizzazione<br />

Diesel**<br />

Motore/cv Scania Dc09 / 320***<br />

Trasmissione<br />

aut. / Zf Ecolife<br />

Prezzo euro<br />

327.611/338.428/344.867/379.637<br />

* tre assi<br />

** anche Cng su versione da 12.190 mm.<br />

Prezzo 422.907€<br />

*** opzionale motore Scania Dc09 da<br />

360 cavalli<br />

Interlink Md<br />

Lunghezza. mm<br />

10.890 / 12.190 / 12.790 / 13.990*<br />

Posti seduti n. 45 / 53 / 57 / 63<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Scania Dc09 / 360**<br />

Trasmissione<br />

aut. / Zf Ecolife<br />

Prezzo €<br />

343.580/357.488/366.244/402.096<br />

* tre assi<br />

** opzionale motore Dc13 da 410 cavalli<br />

sul 13.990 mm<br />

SETRA<br />

415 - 416 - 418 Le Business<br />

Lungh. mm 12.300 / 13.000 / 14.600*<br />

Posti seduti n. 49 / 53 / 61<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Om 936 / 295<br />

Trasmissione manuale Go 190<br />

Prezzo € 370.500/384.750/432.250<br />

* tre assi<br />

Rampa Prm 2.500 euro<br />

SOLARIS<br />

Interurbino<br />

Lunghezza mm 12<br />

Posti n. Fino a 65<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Daf Mx-11/ 341<br />

Trasmissione Zf Ecolife - Voith Diwa<br />

Prezzo euro 401.000<br />

TEMSA<br />

Ld* 12 - 13<br />

Lunghezza mm 12.365 / 13.080<br />

Posti n. 55 / 59<br />

Motore/cv Daf Mx-11 / 367<br />

Trasmissione Zf aut. - manuale<br />

Prezzo euro 326.000 / 342.000<br />

Omologabile anche in Classe III<br />

* versione Sb Plus con motore Fpt da<br />

320 cavalli e cambio automatico Allison<br />

T350R o meccanico Zf. Prezzi: 308.000<br />

per il 12 metri, 326.000 per il 13<br />

Md9* - Md9 Le**<br />

Lunghezza mm 9.480 / 9.536<br />

Posti n. 39 / 36<br />

Motore/cv Fpt N67 / 320***<br />

Trasm.<br />

man. Zf - aut. Allison<br />

Prezzo euro 233.000 / 226.000<br />

* omologabile anche in Classe III<br />

** omologabile anche in Classe I<br />

*** Cummins Isb 6.7 250 cv per Md9 Le<br />

Md7 Plus<br />

Lunghezza mm 7.745<br />

Posti n. 33<br />

Motore/cv Fpt / 186<br />

Trasm.<br />

man. Zf - aut. Allison<br />

Prezzo euro 205.000<br />

Omologabile anche in Classe III<br />

Prestij SxMd7 Plus<br />

Lunghezza mm 7.168<br />

Posti n. 35*<br />

Motore/cv Fpt / 150<br />

Trasm.<br />

man. M038S5<br />

Prezzo euro 178.000**<br />

Omologabile anche in Classe III e scuolabus<br />

*29 in Classe III e 45 nella versione<br />

scuolabus<br />

***185.000 per il Classe III e 147.000 per<br />

lo scuolabus<br />

VOLVO<br />

8908R<br />

Lunghezza mm 12.300 / 13.200<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Volvo D8K 320 / 350<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift*<br />

Prezzo euro 309.000 / 329.000<br />

* con cambio Zf 6AP1400B a 315.000 /<br />

335.000 €<br />

Lungh. mm 14.000 / 14.900 (6x2)<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Volvo D8K 350<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo euro 339.000 / 357.000<br />

8908Rle<br />

Lungh. mm 10.800* / 12.000 / 13.000<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Volvo D8K 320 / 350<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift**<br />

Prezzo € 289.000/299.000/319.000<br />

* anche con motore 280 cv e cambio Zf<br />

a 285.000 €<br />

** con cambio Zf 6AP1400B a<br />

295.000/305.000/325.000 €<br />

Lungh. mm 13.700 / 14.700 (6x2)<br />

Posti n. -<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore/cv Volvo D8K 350<br />

Trasmissione<br />

Zf Ecolife<br />

Prezzo € 335.000 / 345.000<br />

VDL<br />

Futura Fmd2<br />

Lungh. mm 12.900 / 13.500 / 14.800*<br />

Posti n. 57 / 61 / 67<br />

Motore/cv Daf 370 / 370 / 410<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 317.000/327.000/350.000<br />

* tre assi<br />

Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile<br />

anche con pedana disabili e cambio<br />

automatico<br />

Futura Fdd2<br />

Lungh. mm 13.100 / 14.100 (6x2)<br />

Posti n. 79 / 91<br />

Motore/cv Daf / 530<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 645.000 / 655.000<br />

Disponibile anche con rampa disabili e<br />

cambio automatico<br />

IVECO BUS<br />

EVADYS<br />

Lunghezza mm 12.000<br />

Posti n. 49*/53**<br />

Motorizzazione<br />

Diesel<br />

Motore marca/cv Fpt Cursor 9/400<br />

Trasmissione mec./auto/automatiz.<br />

Prezzo euro 312.900/302.200<br />

*Porta doppia con rampa. **Porta singola<br />

con rampa<br />

IRIZAR<br />

i8 su telaio Scania<br />

Lunghezza mm 12.380 / 13.380<br />

Posti n. 50 / 55<br />

Motore/cv Scania 450 / 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 368.750 / 416.250<br />

Lunghezza mm 14.380 / 15.380<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Scania 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 422.500 / 431.250<br />

i8 integrale<br />

Lunghezza mm 12.380 / 13.380<br />

Posti n. 51 / 55<br />

Motore/cv Daf Mx11/13 449 / 482<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 371.250 / 413.750<br />

Lunghezza mm 14.380 / 15.380<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Daf Mx13 530<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 426.360 / 435.000**<br />

* disponibile anche i8 Integral 14.38 con<br />

Daf 482 cv a 421.250 €<br />

i6 su telaio Scania<br />

Lunghezza mm 10.800/12.350<br />

Posti n. 47 / 55*<br />

Motore/cv Scania 410**<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 303.750 / 306.250*<br />

*50 con pedana<br />

**disponibile anche i6 10,80 con Scania<br />

410 cv a 312.500 €<br />

Lunghezza mm 12.370<br />

Posti n. 53<br />

Motore/cv Scania 450*<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 342.500<br />

Lunghezza mm<br />

13.350 (6x2)<br />

Posti n. 55<br />

Motore/cv Scania 410<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 312.500 / 321.200*<br />

* disponibile anche i6 13.35 con motore<br />

450 cv a 330.330 €<br />

Lunghezza mm<br />

13.370 (6x2)<br />

Posti n. 59<br />

Motore/cv Scania 450 / 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 383.750 / 390.000<br />

Lungh. mm 14.350/14.370 (6x2)<br />

Posti n. 63 / 63<br />

Motore/cv Scania 450 / 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 362.500 / 393.750<br />

Lunghezza mm<br />

15.370 (6x2)<br />

Posti n. 69<br />

Motore/cv Scania 490<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 401.250<br />

i6 integrale<br />

Lunghezza mm 10.800<br />

Posti n. 47<br />

Motore/cv Daf Mx11 408<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 307.500 / 316.250<br />

46<br />

45 47


Turismo<br />

Turismo<br />

Lunghezza mm 12.350 / 12.370<br />

Posti n. 55* / 53<br />

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 315.750 / 347.500<br />

* 53 con pedana<br />

Lunghezza mm 13.350<br />

Posti n. 59*<br />

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 322.500** / 333.750<br />

* 52 con pedana<br />

** anche versione a 328.750 €, sempre<br />

408 cv<br />

Lunghezza mm<br />

13.370 (6x2)<br />

Posti n. 59<br />

Motore/cv Daf Mx13 482<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 388.750<br />

Lungh. mm 14.350 / 14.370 (6x2)<br />

Posti n. 63<br />

Motore/cv Daf Mx13 482 / 530<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 371.250* / 413.750<br />

* anche versione a 396.250 €, sempre<br />

482 cv<br />

Lunghezza mm<br />

15.370 (6x2)<br />

Posti n. 69<br />

Motore/cv Daf Mx13 530<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 410.000<br />

i6S su telaio Scania<br />

Lunghezza mm 12.350<br />

Posti n. 55*<br />

Motore/cv Scania 410 / 450<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 315.000 / 323.750<br />

*50 con pedana<br />

Lunghezza mm<br />

15.350 (6x2)<br />

Posti n. 71<br />

Motore/cv Scania 450<br />

Trasmissione Scania automatizzato<br />

Prezzo euro 370.000<br />

i6S integrale<br />

Lunghezza mm 12.350<br />

Posti n. 55*<br />

Motore/cv Daf Mx11 408 / 449<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 321.250 / 326.250<br />

* 53 con pedana<br />

Lunghezza mm<br />

15.350 (6x2)<br />

Posti n. 71<br />

Motore/cv Daf Mx11 482<br />

Trasmissione -<br />

Prezzo euro 378.750<br />

MAN<br />

Lion’s Coach<br />

Lunghezza mm 12.101 / 13.091<br />

Posti n. 55 / 57<br />

Motore/cv Man / 420<br />

Trasm. mec. / automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 392.000 / 416.000<br />

Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Man / 460<br />

Trasmissione automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 432.000 / 440.000<br />

MERCEDES<br />

Tourismo Rhd - M/2 Rhd<br />

Lunghezza mm 12.300 / 13.100<br />

Posti n. 51 / 55<br />

Motore/cv Om 470 / 422<br />

Trasm. mecc. Go 210 / rob. Go 250<br />

Prezzo euro 488.500 / 512.300<br />

Tourismo M/3 Rhd - L<br />

Lungh. mm 14.100 / 15.100 (6x2)<br />

Posti n. 55 / 59<br />

Motore/cv Om 470 / 422<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo euro 530.100 / 546.000<br />

Su tutti i Tourismo, sollevatore Prm a<br />

29.700 €. Toilette a 11.800 €<br />

NEOPLAN<br />

Tourliner<br />

Lunghezza mm 12.101 / 13.091<br />

Posti n. 55 / 57<br />

Motore/cv Man / 460<br />

Trasmissione automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 424.000 / 448.000<br />

Lungh. mm 13.361 / 13.901 (6x2)<br />

Posti n. 59 / 65<br />

Motore/cv Man / 460<br />

Trasmissione automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 464.000 / 472.000<br />

Cityliner<br />

Lungh. mm 12.240/12.990*/13.990*<br />

Posti n. 55 / 59 / 65<br />

Motore/cv Man 460 / 500 / 500<br />

Trasmissione automatizz. 12 marce<br />

Prezzo € 480.000/512.000/520.000<br />

* tre assi<br />

Skyliner<br />

Lunghezza mm<br />

14.000 (6x2)<br />

Posti n. 85<br />

Motore/cv Man / 500<br />

Trasmissione automatizz. 12 marce<br />

Prezzo euro 720.000<br />

SCANIA<br />

Touring Hd<br />

Lunghezza mm 12.090<br />

Posti n. 55<br />

Motore/cv Scania Dc13 / 410*<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 326.667<br />

* opzionale motore Scania Dc13 450 cv<br />

Lunghezza mm<br />

12.070 (6x2)<br />

Posti n. 63<br />

Motore/cv Scania Dc13 / 450<br />

Trasmissione Scania Opticruise<br />

Prezzo euro 375.000<br />

SETRA<br />

S 511 Hd - S 515 Hd<br />

Lunghezza mm 10.500 / 12.300<br />

Posti n. 43 / 51<br />

Motore/cv Om 470 / 388 - 422<br />

Trasmissione<br />

mecc. Go-210<br />

Prezzo euro 452.000 / 500.600<br />

S 516 Hd/2 - Hd/3* - Hdh*<br />

Lungh. mm 13.100/13.100/13.300<br />

Posti n. 55<br />

Motore/cv Om 470 / 422 - 422- 470<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo € 521.600/548.600/608.900<br />

* tre assi<br />

S 517 Hd - Hdh<br />

Lungh. mm 13.900 / 14.200 (6x2)<br />

Posti n. 59<br />

Motore/cv Om 470 / 422 - 470<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo € 556.300 / 625.700<br />

S 531 Dt<br />

Lungh. mm<br />

14.000 (6x2)<br />

Posti n. 83<br />

Motore/cv Om 471 / 510<br />

Trasmissione robotizzato Go 250<br />

Prezzo euro 736.800<br />

Su tutti i Setra (esclusi S 511 Hd, S 531<br />

Dt e gli Hdh) sollevatore Prm a 26.500 €.<br />

Su tutti i Setra (esclusi S 531 Dt e gli<br />

Hdh), toilette a 11.300 euro.<br />

TEMSA<br />

Hd 12 - 13<br />

Lungh. mm 12.276 / 13.076<br />

Posti n. 55 / 59<br />

Motore/cv Daf Mx-11 / 435<br />

Trasmissione Zf Astronic - man.<br />

Prezzo € 296.000 / 325.000<br />

Maraton 12 - 13<br />

Lungh. mm 12.365 / 13.080<br />

Posti n. 53 / 57<br />

Motore/cv Daf Mx-11 / 435<br />

Trasmissione<br />

Zf - man.<br />

Prezzo € 337.000 / 344.000<br />

VAN HOOL<br />

Ex11* - Ex15**<br />

Lunghezza mm 10.700 / 12.480<br />

Posti n. 39 / 51<br />

Motore/cv Daf Mx11 / 341 - 408<br />

Trasm. Daimler Go / Zf Traxon<br />

Prezzo €<br />

Ex11L 230.000<br />

Ex11H 252.500<br />

Ex15L 231.000<br />

Ex15M 252.500<br />

Ex15H 255.000<br />

* disponibile in versione L ed H<br />

** disponibile in versione L, M ed H<br />

Ex16* - Ex17H<br />

Lungh. mm 13.260** / 14.220***<br />

Posti n. 63 / 65<br />

Motore/cv Daf Mx11-13 / 341 - 483<br />

Trasm.<br />

Prezzo €<br />

Daimler Go / Zf Traxon<br />

Ex16L 232.000<br />

Ex16M 255.000<br />

Ex16H 279.500<br />

Ex17H 284.500<br />

* disponibile in versione L, M ed H<br />

** Ex16H lungo 13.385 su tre assi (59<br />

posti)<br />

*** tre assi<br />

Astron Tx16 - Tx17 (6x2)<br />

Lunghezza mm 13.200 / 14.040<br />

Posti n. 55 / 59<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 353.200 / 359.000<br />

Astronef Tx15-Tx16-Tx17 (6x2)<br />

Lungh. mm 12.300 / 13.200 / 14.040<br />

Posti n. 51 / 55 / 59<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 351.000/356.800/362.400<br />

48<br />

49


Altano Tx17-Tx18-Tx19 (6x2)<br />

Lungh. mm 12.300 / 13.200 / 14.040<br />

Posti n. 59 / 63 / 67<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 376.000/382.300/388.500<br />

Altano Tdx20-Tdx21 (6x2)<br />

Lungh. mm 13.560 / 14.590<br />

Posti n. 63 / 67<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 394.100 / 401.800<br />

Astromega Tdx25-Tdx27 (6x2)<br />

Lungh. mm 13.150 / 14.105<br />

Posti n. 81 / 89<br />

Motore/cv Daf Mx-13 / 483<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 440.000 / 451.700<br />

VDL<br />

Futura Fmd2<br />

Lungh. mm 12.875 / 13.475 / 14.845*<br />

Posti n. 57 / 61 / 67<br />

Motore/cv Daf 370 / 370 / 410<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 349.000 / 360.000 / 352.000<br />

* tre assi<br />

Il Futura Fmd2 da 14,8 metri è disponibile<br />

anche con pedana disabili e cambio<br />

automatico<br />

Futura Fhd2<br />

Lunghezza mm<br />

10.605 / 12.195* / 12.875* / 13.475<br />

Posti n. 43 / 53 / 57 / 61<br />

Motore/cv Daf 370 / 410 / 410 / 410<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo €<br />

352.000 / 374.000 / 380.000 / 386.000<br />

* disponibili anche con pedana disabili.<br />

Da 1 a 6 posti per carrozzine a bordo<br />

Lunghezza mm 13.945 / 14.845 (6x2)<br />

Posti n. 63 / 67<br />

Motore/cv Daf / 450<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 418.000 / 429.000<br />

Disponibili anche con pedana disabili e<br />

cambio automatico<br />

50<br />

Turismo<br />

Futura Fdd2<br />

Lunghezza mm 13.085 / 14.145 (6x2)<br />

Posti n. 79 / 91<br />

Motore/cv Daf / 530<br />

Trasmissione<br />

Zf Traxon<br />

Prezzo € 710.000 / 721.000<br />

Disponibile anche con rampa disabili e<br />

cambio automatico<br />

VOLVO<br />

9700<br />

Lunghezza mm 12.400 / 13.100<br />

Posti n. 55 / 57<br />

Motore/cv Volvo D13K 430 / 420<br />

Trasmissione<br />

-Volvo I-Shift<br />

Prezzo euro 368.000 / 377.000<br />

Lungh. mm 13.100/13.900/15.000 (6x2)<br />

Posti n. 59 / 63 / 65<br />

Motore/cv Volvo D13K 460<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift<br />

Prezzo € 390.000 / 398.000 / 407.000<br />

9900<br />

Lunghezza mm 12.400<br />

Posti n. 53<br />

Motore/cv Volvo D13K 460<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift<br />

Prezzo euro 382.000<br />

Lungh. mm 13.100 / 13.900 (6X2)<br />

Posti n. 57 / 61<br />

Motore/cv Volvo D13K 460<br />

Trasmissione<br />

Volvo I-Shift<br />

Prezzo euro 402.000 / 415.000<br />

periodico di cultura,<br />

economia e tecnica<br />

fondato nel 1991<br />

Direttore responsabile<br />

Stefano Agnellini<br />

Coordinatore redazionale<br />

Riccardo Schiavo<br />

In redazione<br />

Fabio Butturi, Ornella Cavalli,<br />

Fabrizio Dalle Nogare,<br />

Stefano Eliseo, Fabio Franchini,<br />

Cristina Scuteri, Luca Vitali<br />

Hanno collaborato<br />

Bruno Boni, Mario Bassoli, Dante<br />

Ferrari, Claudio Frutti, Ivan Poli,<br />

Ugo Righi, Fabio Terni<br />

Informazioni sulle gare pubbliche<br />

fornite dalla Roga Italia<br />

Modena<br />

Impaginazione e grafica<br />

Marco Zanusso<br />

Gestione editoriale<br />

Fabio Zammaretti<br />

VADO E TORNO<br />

EDIZIONI<br />

Via Brembo 27<br />

20139 Milano<br />

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Mario Albano,<br />

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di Milano n.786<br />

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