TuttoBallo20 - LUGLIO_AGOSTO 2024
Cari amici e lettori, Il sole caldo, la sabbia soffice, il profumo del mare... l'estate è arrivata e TuttoBallo20 vi accompagna con un numero speciale ricco di spunti per vivere al meglio questa stagione. Tra le pagine troverete interviste esclusive a Orietta Berti e Silvia Mezzanotte, un tuffo nella vita e nella carriera di due icone dello spettacolo. Scoprirete eventi imperdibili, spettacoli mozzafiato, libri appassionanti da leggere sotto l'ombrellone e playlist con la migliore musica da ascoltare in riva al mare. Ma TuttoBallo20 non si ferma qui! In copertina, l'intervista Orietta Berti e Fiorello che presentano il loro tormentone dell’estate con “Una Vespa in 2”. TuttoBallo20 è l’'occasione unica per scoprire il lato più profondo dell'artista emiliana. Mentre in contro copertina, una storia di talento e passione: quella di Anti, la BGirl italiana che ha conquistato il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024 nella disciplina Breaking. Preparatevia immergervi nel ritmo dell'estate con TuttoBallo20, il magazine che vi farà ballare con la leggerezza dei giorni spensierati.
Cari amici e lettori,
Il sole caldo, la sabbia soffice, il profumo del mare... l'estate è arrivata e TuttoBallo20 vi accompagna con un numero speciale ricco di spunti per vivere al meglio questa stagione.
Tra le pagine troverete interviste esclusive a Orietta Berti e Silvia Mezzanotte, un tuffo nella vita e nella carriera di due icone dello spettacolo. Scoprirete eventi imperdibili, spettacoli mozzafiato, libri appassionanti da leggere sotto l'ombrellone e playlist con la migliore musica da ascoltare in riva al mare.
Ma TuttoBallo20 non si ferma qui! In copertina, l'intervista Orietta Berti e Fiorello che presentano il loro tormentone dell’estate con “Una Vespa in 2”. TuttoBallo20 è l’'occasione unica per scoprire il lato più profondo dell'artista emiliana. Mentre in contro copertina, una storia di talento e passione: quella di Anti, la BGirl italiana che ha conquistato il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024 nella disciplina Breaking.
Preparatevia immergervi nel ritmo dell'estate con TuttoBallo20, il magazine che vi farà ballare con la leggerezza dei giorni spensierati.
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ph © Gianni Brucculeri
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TuttoBallo - Marzo/aprile 2024 - n. 39
Copertina: Elisabetta Gregoraci.
Contro Copertina:
Editore "Stefano Francia" EnjoyArt
Direttore - Fabrizio Silvestri
Vice direttore - Eugenia Galimi
Segretaria di redazione - Pina delle Site
Redazione - Marina Fabriani Querzè, Luca Fochetti.
COLLABORATORI: Lisa Bernardini, Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio,
Eelonora de Angelis, Francesco Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri
Menga, Sandro Mallamaci, Walter Garibaldi, Davide Ferraro, Francesco Leone,
Assia Karaguiozova,, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Francesca Meucci.
Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco
Magliocca Photographe Paris, Luca Valletta, Raul Duran, Raul, Alessio
Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro Risuleo. Altre foto pubblicate
sono state concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine social dei
protagonisti.
Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,
vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65
comma 2 e 70 comma 1 bis della Lg. 633/1941.
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collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.
Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia EnjoyArt
per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com
Editoriale
Cari amici e lettori,
Il sole caldo, la sabbia soffice, il profumo del mare...
l'estate è arrivata e TuttoBallo20 vi accompagna con un
numero speciale ricco di spunti per vivere al meglio
questa stagione.
Tra le pagine troverete interviste esclusive a Orietta
Berti e Silvia Mezzanotte, un tuffo nella vita e nella
carriera di due icone dello spettacolo. Scoprirete eventi
imperdibili, spettacoli mozzafiato, libri appassionanti
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musica da ascoltare in riva al mare.
Ma TuttoBallo20 non si ferma qui! In copertina,
l'intervista Orietta Berti e Fiorello che presentano il loro
tormentone dell’estate con “Una Vespa in 2”.
TuttoBallo20 è l’'occasione unica per scoprire il lato più
profondo dell'artista emiliana. Mentre in contro
copertina, una storia di talento e passione: quella di
Anti, la BGirl italiana che ha conquistato il pass per le
Olimpiadi di Parigi 2024 nella disciplina Breaking.
Preparatevia immergervi nel ritmo dell'estate con
TuttoBallo20, il magazine che vi farà ballare con la
leggerezza dei giorni spensierati.
Contro Copertina: Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua, Nino Frassica protagonisti del film Pare Parecchio Parigi. o1Distribution
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L'associazione Il Valore del Femminile organizza nel pomeriggio del 12 e nell’intera giornata d lla raccolta di
Proposte progettuali per la realizzazione di eventi, manifestazioni, iniziative e progetti di interesse per
l’Amministrazione capitolina di rilevanza cittadina” promosso da Roma Capitale in collaborazione con Zètema
Progetto Cultura.
Il festival intende affrontare il tema della creatività da molteplici punti di vista coinvolgendo le arti figurative, la
danza, il teatro, la parola. Tutto si svolge negli spazi della Sala Conferenze e della Sala Nagasawe che per
entrambe le giornate ospita l'esposizione degli artisti Romolo Basili, Gabriella Gentile, Gabriele Albanese,
Adele Minu, Raffaella VIO, Fabio Massimo Papi e Francesca Colaciello. L’evento fa parte dei Rome Future
Days ed è realizzato in collaborazione con CFC e l'Università la Sapienza di Roma.
L’evento ha inizio alle ore 15,30 all'interno della SALA CONFERENZE con testimonial d’eccezione che
raccontano la creatività nella cultura, nell’innovazione e nell’arte moderati dalla giornalista Maria Paola Raiola.
Intervengono Paolo De Nardis, Professore Emerito di Sociologia, Gigliola Crocetti, Amministratore delegato
S.I.Co. - Società Italiana Counseling, Virginia Vandini, Presidente dell’Associazione Il valore del femminile,
Emilio Fabio Torsello e Mara Sabia, Fondatori Associazione LaSetta dei Poeti estinti, Cristina Colaninno,
Giornalista e Formatrice, Andrea Pastina, Business Strategist e il disegnatore Gabriele Albanese.
Al termine di questa attività nella stessa sala, dalle 17.30 alle 18.30, si svolge uno spettacolo musicale a cura
di Mandenko, musica e danza del West Africa di Moira Franceschini e Ivan Navarra.
Contemporaneamente nella SALA NAGASAWE dalle 17.00 alle 19.00 vengono realizzate due attività tese a
fornire stimoli e ispirazioni per la creatività che favoriscono il benessere della persona.
Heike Hoerdermann, insegnante di Jin Shin Jyutsu, nel suo workshop mostra tecniche di gestione del respiro
e di attivazione dei flussi energetici a partire dalle mani e la craniosacralista biodinamica Anna Maria
Materazzo spiega “Come muovere l’energia”
La giornata si conclude con una sessione di counseling individuale nel gruppo tesa a contattare e liberare il
potenziale creativo in ognuno.
Artisti, attori, musicisti, formatori, counselor e arteterapeuti partecipano attivamente all'evento, con spazi
dedicati a workshop, alle dimostrazioni artistiche e agli incontri con il pubblico nella sala conferenze. Questo
offre ai visitatori l'opportunità di scoprire e connettersi direttamente con i creativi i quali hanno l’occasione di
esprimere il loro personale approccio e coinvolgere il pubblico attivando i processi condivisi. Germano Fazio,
Insegnante di Qi Gong affronta infatti le tematiche relative a “Movimento e respiro” e dopo di lui Claudio
Polito, insegnante di Yoga racconta “Il canto vedico nella tradizione di T. Krishnamacharya” Conclude la
mattinata l’esperienza di counseling di gruppo: “Scopri le tue vulnerabilità: il tesoro dell’espressione creativa”.
Il pomeriggio del 13 luglio la sala è animata da “Il ritmo ancestrale del tamburo sciamanico e il suono interiore”
di Cristina Paciotti e dalla danza consapevole di Shanti Monica Bruni, insegnante di Movement Medicine. Non
mancano quindi le esibizioni musicali, spettacoli di danza e performance, che offrono una varietà di
esperienze artistiche che si concludono con una sessione di counseling intitolata “La potenza dell’Ascolto
nella manifestazione della creatività”.
E’ presente un’area di intrattenimento per i bambini nel parco gestita da Circo Svago una realtà capace di
coinvolgere i più piccoli ma anche gli adulti.
Nella mattina del 13 luglio dalle ore 10,00 alle 13,00 nella SALA CONFERENZE si racconta Il ruolo del gioco
per l’espressione creativa con la presentazione del libro “La Cacciata dal Paradiso. Come ritrovare l’Amore
perduto”di Virginia Vandini e Frida Aslan. Il gioco delle carte nella conoscenza del Sé. Segue il laboratorio di
poesia creativa: “Dar voce alle parole” con Emilio Fabio Torsello e Mara Sabia dell’Associazione La Setta dei
Poeti estinti . Conclude la mattinata il laboratorio di disegno libero tenuto da Gabriele Albanese.
Nel pomeriggio, dopo l’intervista di Maria Paola Raiola a Eddie Settembrini e Patrizio Smiraglia, autori di
Lercio.it che raccontanto Il lato “oscuro” della creatività, si svolgono laboratori esperienziali e di
improvvisazione teatrale con spettacolo finale. Dalle 15.30 Fabrizio Silvestri, autore Radio TV Rai - Podcaster
tiene il laboratorio esperienziale: “Come comunicare la creatività con il Podcast”. Subito dopo Sandro Fuffo
Bernardini e Nicole Fondato raccontano il loro Plumcake Podcast. Chiude le attività l’attrice e formatrice
Viviana Colais con il suo “Laboratorio di improvvisazione teatrale Come SE” al termine del quale si esibisce
nel monologo:“Un’altra opportunità per lavorare su sé stessi grazie alla Fisica Quantistica”.
Nel parco è inoltre disponibile un punto ristoro grazie alla presenza di un food truck vegano.
Abitare a Roma, la storica freepress romana, ha deciso di supportare l’iniziativa con una media partnership e
anche Radio Centro Idea fa lo stesso. Samarcanda Plus è mobility partner dell’iniziativa, fornisce il codice
Creative24, valido dal’11 al 18 luglio che offre uno sconto di 5 euro sulla prima corsa richiesta direttamente in
APP per accompagnare gli ospiti all’evento.
di
Giovanna Delle Site
Studio, ricerca, passione e dedizione, competenze. Questo e tanto altro descrive
l’ideatore di un’esperienza valoriale, per molti aspetti unica nel suo genere, che
lascia certamente un segno indelebile a chi la vive.
Partiamo per il Madagascar, alla scoperta di un’immersione nella natura che
stupisce e fa riflettere, fatta di incontri ravvicinati con i suoi miracoli e resa ancor più
preziosa dalla guida di studiosi esperti in un ambiente incontaminato, ricco di
meraviglie e di un’incredibile biodiversità.
“In viaggio con i biologi ” è un progetto realizzato con cura che, nell’unire il piacere
del viaggio all’obiettivo di accrescere la responsabilità e la sensibilità dei viaggiatori
alla scoperta di specie animali e vegetali rare, svolge con originalità un ruolo
fondamentale nella promozione della consapevolezza ambientale.
Incontriamo il Dr. Stefano Nannarelli, biologo naturalista, un solido background di
ricerca scientifica in ambienti marini e capofila nella realizzazione del progetto.
Stefano, possiamo definirti l’anima di questo viaggio?
Sì, insieme ad Alessandra De Lucia, biologa napoletana, mia collaboratrice
già dal 2004 presso il Centro di recupero delle tartarughe marine a Linosa;
La tua è un’esperienza che parte da lontano, ideatore e collaboratore di
tantissimi progetti dedicati all’ambiente e alla salvaguardia del mare e
delle specie marine. “ In viaggio con i biologi” è però qualcosa di
diverso, completamente tuo. Quando e come nasce ?
L’idea nasce da una delusione. Ho fondato e tenuto in vita fino al 2017 il
Centro di recupero delle tartarughe marine a Linosa, esperienza bellissima e
mio malgrado terminata. L’entusiasmo e la passione cresciuti nel frattempo
non potevano però essere vanificati e così, rimodulando tutto, è nata l’idea di
“In viaggio con i biologi” il cui focus si basa sulla divulgazione e sulla
sensibilizzazione. Credo che mai come in questo momento sia importante far
avvicinare le persone all'ambiente e che l’approccio migliore sia mostrare,
raccontare, farle immergere nelle meraviglie che ci offre. Troppo spesso si
parla di rispetto per la natura ma non basta, a volte il rispetto crea anche
distanza. Bisogna innamorarsi per dare tutto e questo è ciò a cui ambiamo,
partendo dalla conoscenza.
Ci descrivi una giornata tipo “in viaggio” con voi?
Le nostre esperienze e competenze sono prevalentemente marine, quindi,
prima di tutto si guarda al meteo. In Madagascar condividiamo con i
partecipanti una villa sul mare che è base di partenza per le escursioni; si
inizia la sera, quando spieghiamo attraverso delle lezioni quello che vedremo
e faremo il giorno dopo. Al mattino si esce seguendo il programma
prestabilito, che può prevedere whale watching e quindi possibilità di
avvistamento di megattere e squali balena, escursioni alla isole dove
assistere alla nidificazione e alla schiusa delle uova di tartarughe marine, e’ il
caso di Nosy Iranja, autentico paradiso terrestre dove trascorriamo due notti,
fino al monitoraggio delle aree di foraggiamento eallo snorkeling sulle
scogliere coralline. Durante queste attività guidiamo costantemente i
partecipanti spiegando ciò che osserviamo, offrendo allo stesso tempo
nozioni ed emozioni. Il tutto in un clima informale e rilassato.
Identikit del viaggiatore ideale alla tua guida:
Curioso, adattabile, consapevole che in viaggi come questo bisogna lasciare
a casa abitudini e talvolta confort, dando spazio a quella parte di noi a cui
troppo spesso, per tanti motivi, non diamo ascolto. La voglia di conoscere di
pari passo a quella di riscoprire anche se stessi.
Meraviglia, stupore, ispirazione, gioia : sono certamente sensazioni che
trasmetti mettendo a disposizione la tua passione e le tue conoscenze
da esperto. Ce n’è qualcuna che, al contrario, i viaggiatori trasmettono
a Stefano alla fine di ogni viaggio?
Tantissime ma la più emozionante è vedere la trasformazione tra quando
arrivano e quando ripartono. Capisci così di aver trasmesso qualcosa e
questo ti resta dentro.
Da una mente così originale e poliedrica ci aspettiamo certamente altri
progetti in lavorazione, ti va una piccolissima anticipazione solo per i
nostri lettori?
Altre mete sicuramente, seguendo i ritmi migratori degli animali. Ho però a
cuore, in particolare, un’idea che mi è venuta osservando i bambini in
Madagascar. Passano tante ore giocando in mare ma non sanno cosa
custodisca, non hanno maschere o occhialini. L’idea, ovviamente legata ai
principi delle nostre attività, è trovare il modo di portare nelle piccole
comunità che frequentiamo questi strumenti, distribuendo loro un libretto a
fumetti da colorare in cui sono descritte le specie locali. Partire da qui per
affrontare temi più generali sull’ambiente marino. Conoscere, divertirsi,
innamorarsi, credo che queste siano le basi per garantire il futuro alle
prossime generazioni.
Ringraziando Stefano non ci rimane che augurare buon viaggio a tutti i lettori
che seguiranno i nostri amici biologi in Madagascar.
In viaggio con i biologi
@inviaggioconibiologi
info@marineturtle.it
Antilai Sandrini, meglio nota come B-Girl Anti, ha
scritto la storia, diventando la prima atleta italiana a
qualificarsi per il debutto del Breaking alle Olimpiadi
di Parigi 2024
L'atleta di Aviano ha raggiunto questo traguardo
dopo un percorso impegnativo, culminato
all'Olympic Qualifier Series di Budapest, in
Ungheria. Grazie al suo ottavo posto nella fase di
Shanghai, Anti ha dovuto conquistare un posto nella
top 10 anche in Ungheria per ottenere un pass per
Parigi.
La competizione è stata dura, con avversarie di
altissimo livello. Tuttavia, Anti ha dimostrato grinta e
determinazione, superando brillantemente le preselezioni,
le pre-qualificazioni e il round finale.
Nella battaglia per i quarti di finale, Anti ha ottenuto
un eccellente secondo posto nel Gruppo A, con 32
voti, dietro all'americana Logistx (43 voti). In
semifinale, ha dovuto cedere alla giapponese Ami,
che si è aggiudicata la la gara per 3-0. Nonostante
la sconfitta in semifinale, Anti ha conquistato il pass
per le Olimpiadi, diventando la prima italiano a
qualificarsi nella nuova disciplina del Breaking.
"È un sogno che si realizza - ha dichiarato Anti -
Ho lavorato duramente per questo traguardo e
non posso che essere felice. Sono orgogliosa di
rappresentare l'Italia alle Olimpiadi di Parigi
2024, sarà un'esperienza indimenticabile." Con
questo risultato, Anti si unisce al gruppo di 361 atleti
italiani qualificati
La sua qualificazione non solo rappresenta un
momento storico per il Breaking italiano, ma è
anche una dimostrazione di talento, passione e
determinazione. Anti sarà protagonista IL 9 E 10
agosto al 'La Concorde Stadium' di Parigi, dove
sfiderà le migliori B-Girl del mondo nella nuova
disciplina del Breaking.
A Budapest meno bene sono andate le altre due
componenti della nazionale femminile del breaking:
B-Girls Alessandrina, all’anagrafe Alessandra
Chillemi, siciliana che ha raggiunto la top 16 e la B-
Girl toscana Spidergirl, al secolo Chiara Ceseri, la
più piccola della squadra azzurra con i suoi 17 anni,
che si è fermata nella top 32 della classifica finale.
La storia della Breakdance, sarà raccontata in un
documentario dal titolo “Breaking - Dalla Strada alle
Olimpiadi” firmato dal nosstro direttore Fabrizio
Silvestri per Rai Documentari.
I valori dello sport
Sandro Mallamaci
Lealtà, inclusività, solidarietà sono alcuni dei valori promossi dallo sport, ovviamente nel rispetto della persona. Praticare
uno sport, sin da bambini, serve innanzitutto ad imparare a relazionarsi, a condividere diritti e doveri in seno ad un gruppo ed
è di conseguenza un modo per creare il buon cittadino adulto del domani.
I sani principi quindi devono essere trasmessi da adulti all'altezza di questo delicato compito, perché loro sono i primi
formatori insieme agli insegnanti della scuola primaria. L'età dell'apprendimento è un'età delicata. La competenza specifica è
quindi condizione necessaria per promuovere una giusta cultura del rispetto dei valori: non basta solo sbandierarli.
Dal dire al fare ... c'è di mezzo la cruda realtà che ci mette di fronte a fatti di cronaca a dir poco spiacevoli. Gli abusi e le
violenze sono ormai all'ordine del giorno, ed a subirli sono sempre i soggetti più fragili: i minori e le donne. Lo Stato per
questo si è preoccupato di tutelare proprio questi soggetti attraverso la promulgazione di leggi specifiche nell'intento di
prevenire i relativi reati e di sanzionare comportamenti sbagliati. Ma questo non basta. Nessuna norma ha mai garantito che
un reato non sia commesso. È necessario che si acquisisca una mentalità e una cultura del rispetto e della prevenzione. Ed
è necessaria proprio la prevenzione attraverso una competente analisi dei fattori di rischio diverse a seconda delle
circostanze. L'ambiente dello sport in genere presenta delle specificità che devono essere attenzionate e valutate adottando
idonee misure. Tra queste assume una certa importanza l'adozione di un apposito codice di comportamento
obbligatoriamente previsto dalla normativa.
Il Coni ha, per questo, istituito il Garante del codice di comportamento sportivo, oltre ad adottare un suo specifico codice
comportamentale nel quale si delineano i principi dello sport fondamentali quali la lealtà, il rispetto della salute, la non
violenza, il rispetto dell'integrità fisica e morale dell'avversario, la riservatezza, l' imparzialità.
Le singole federazioni e associazioni sportive, per propria competenza, hanno l'obbligo di adottarne dei propri specifici
prevedendo sistemi organizzativi idonei a garanzia di quanto previsto dalla norma, cominciando dall'organizzazione degli
spazi.
Una particolare attenzione meritano agli ambienti utilizzati come spogliatoi.
Momento fondamentale per creare lo spirito di squadra ma anche più critico, dove ci si preoccupa di garantire la privacy non
potendo adottare sistemi di videosorveglianza ma per questo dove è più facile che si verifichino fenomeni di violenza in
genere.
Inoltre è molto frequente che si manifesti la cosiddetta sindrome da spogliatoio, ovvero un profondo disagio nel condividere
spazi con altri soggetti in situazioni di nudità collettiva, che per molti è motivo di stati d'ansia importanti e per altri anche
occasioni per manifestare fenomeni di bullismo. Quindi è necessario tenere conto di fattori psicologici soggettivi, quali
pudore e vergogna, che sono più diffusi di quanto si creda anche se molti cercano di nasconderli.
Da non sottovalutare anche il rischio di molestie sessuali: a questo proposito la separazione degli spogliatoi tra uomini e
donne non è sufficiente in quanto l'attrazione e la tentazione esiste anche tra persone dello stesso sesso. Fondamentale è la
responsabilizzazione dei collaboratori anche attraverso momenti formativi e di confronto. La particolare delicatezza
dell'argomento merita ovviamente un maggiore approfondimento. Si coglie comunque l'occasione per invitare tutti a fare la
propria parte.
ASC Swell 2024 :Una manifestazione da record. Tra calcio, fitness e
padel più di 2000 presenze a Steccato di Cutro
Eugenia Galimi
Vice direttore
Tempo di saluti, ringraziamenti ed emozioni per
un’ottava edizione che ha confermato tutte le
premesse ed ambizioni della vigilia. In un clima di
grande divertimento e ricco di sorrisi, cala il sipario
sull’ASC Swell 2024. Sono stati quattro giorni intensi
sotto ogni punto di vista che hanno messo in luce,
ancora una volta, l’importanza di un evento divenuto
un appuntamento fisso per migliaia di persone,
associazioni e società sportive. Il “Serené Resort” di
Steccato di Cutro ha fatto da cornice a una
manifestazione capace di rendere unico il legame tra
sport, benessere fisico e intrattenimento. Di pari
passo con tutto questo, poi, non è mancato lo spirito
agonistico che ha trovato espressione massima nella
“Swell Padel Cup” e nel coinvolgente torneo di calcio
giovanile che ha visto scendere in campo centinaia di
ragazzi di molteplici categorie. Ma, come detto, non è
solo lo sport a caratterizzare l’ASC Swell.
Infatti non vanno dimenticate le tre serate vissute all’insegna dell’intrattenimento e del
divertimento. Esibizioni musicali e di danza, live music e momenti di aggregazione hanno
fatto d’accompagnamento agli show dei prestigiosi ospiti presenti per questa ottava
edizione. Grazie alla magistrale conduzione, sul palco, della coppia di presentatori
Michelangelo Marino e Vicky Catalano, si sono esibiti due grandi comici a livello nazionale:
Max Cavallari ha impreziosito la seconda serata facendo ridere ma anche emozionare
ripercorrendo la sua carriera nel duo dei “Fichi d’India”. Poi è toccato a Santo Palumbo
vestire il ruolo di ospite nel “Gran Galà ASC” della terza serata. Quest’ultimo, però, ha dato
un contributo non indifferente all’ottava edizione anche nelle vesti di conduttore e direttore
artistico. Sul fronte musicale, lo Swell 2024 ha, inoltre, potuto godere delle esibizioni di
Giuseppe De Lorenzo al sax e del Joe Pugliese Group.
A conferma dei grandi sforzi del team organizzatore messi in campo anche quest’anno, non
è mancata la presenza e il supporto di Luca Stevanato, Presidente Nazionale ASC: “La
natura dello sport ti spinge, costantemente, a migliorare e ad alzare l’asticella verso
obiettivi maggiori. Quest’anno lo Swell ha ampliato, ancora di più, il numero di discipline
dimostrando quanto sia importante poter offrire diverse opportunità per approcciarsi allo
sport e viverlo in maniera professionale e divertente. Queste manifestazioni diventano dei
poli attrattivi a livello nazionale e possono unire l’ambito sportivo con quello ludico e
culturale. In un periodo storico difficile come quello che stiamo affrontando e ricco di
cambiamenti, gli Enti di promozione sportiva vogliono essere un punto di riferimento,
d’aiuto e di supporto per società ed associazioni. Lo Swell, poi, rappresenta anche
l’occasione di fare rete mettendo in contatto le diverse anime del mondo dello sport dentro
e fuori dal campo”.
Parole importanti queste che lanciano un segnale estremamente positivo per il futuro
prossimo. Prima di proiettarsi al prossimo anno, però, è tempo di bilanci in casa ASC
Reggio Calabria. L’esito estremamente positivo di questa ottava edizione rappresenta un
punto di arrivo ma anche di rilancio nel solco tracciato dagli organizzatori. Su questa
lunghezza d’onda, c’è tanto orgoglio nelle parole di Antonio Eraclini: “La forza dello Swell è
far coesistere, sullo stesso livello, sport e aggregazione. Devo ringraziare tutta la squadra
che, anche quest’anno, ha lavorato per l’ottava edizione dallo staff allestimento, al team
organizzatore sino ai tecnici e agli istruttori. I nostri numeri si confermano importantissimi
considerando che non si tratta di un evento che si svolge in piena estate. Quest’anno sono
state coinvolte tutte le province calabresi, la Sicilia, la Campania e il Lazio. Allargando il
proprio raggio, lo Swell sta diventando l’evento sportivo di riferimento del mese di giugno.
Per la prossima stagione abbiamo in serbo tante novità e nuove discipline”.
@whynot_book
Davide Ferraro
La Parata dell'Orgoglio di New York, che si svolge
annualmente in onore del "Christopher Street Liberation
Day", è considerata un momento chiave per i diritti
LGBTQIA+.Fred Sargeant, uno degli organizzatori delle
prime parate, dichiarò che l'obiettivo era di commemorare i
moti di Stonewall e promuovere l'inclusione e la visibilità
della comunità LGBT.Se inizialmente le marce avevano un
carattere più di protesta che di celebrazione, esse hanno
contribuito a far emergere la comunità LGBT nell'im
maginario collettivo.
Cosa è il Pride? Il Pride, originariamente noto come Gay
Pride, è un movimento globale che celebra l'orgoglio, la
diversità e l'inclusione della comunità LGBTQIA+.Questa
manifestazione si oppone a ogni discriminazione e
violenza basata sull'orientamento sessuale e l'identità di
genere, promuovendo il diritto di ogni individuo a
esprimere liberamente la propria identità.Il Pride Month,
che si svolge ogni anno nel mese di giugno, è un periodo
dedicato alla riflessione e sensibilizzazione su questi temi.
Storia del Pride in Italia. L'origine del Pride italiano risale ai
moti di Stonewall del 1969 a New York.In Italia, il
movimento ha iniziato a prendere forma nel 1972 con la
protesta contro un convegno che proponeva terapie per
"curare" l'omosessualità.La prima marcia significativa
avvenne a Pisa nel 1979 in seguito all'omicidio di Dario
Taddei, considerato il primo Pride non ufficiale italiano.Il
primo Pride ufficiale si è svolto a Roma nel 1994,
radunando oltre diecimila partecipanti e segnando una
svolta per la visibilità e i diritti LGBT in Italia.
Il Pride è una manifestazione pubblica aperta a tutti,
indipendentemente dall'orientamento sessuale e
dall'identità di genere.L'obiettivo è quello di promu overe
l'inclusione e il rispetto per la diversità, coinvolgendo
anche persone eterosessuali e cisgender. I Protagonisti
della storia italiana del movimento LGBTQIA+ sono
molteplici, tra i quali i pionieri del movimento: Mario Mieli:
scrittore e attivista, considerato uno dei fondatori del
movimento omosessuale italiano e autore del saggio
"Elementi di critica omosessuale".
Fuori!: associazione nata nel 1971 a Torino, tra le prime del
movimento di liberazione omosessuale italiano. Franco
Grillini: politico e giornalista, presidente onorario di
Arcigay.
Angelo Pezzana: attivista, politico e giornalista, tra i
fondatori di Fuori! e promotore di diverse iniziative in
difesa dei diritti LGBT.
Il Pride negli anni ha rappresentato e rappresenta un grido
di libertà e di uguaglianza, un messaggio potente che ci
ricorda che la lotta per i diritti non è mai finita. Come
diceva Harvey Milk, uno dei primi politici apertamente gay
negli Stati Uniti: "Se non usciamo fuori dall'ombra, per far
vedere al mondo chi siamo, come si faranno a cambiare le
cose?" Continuiamo a marciare, continuiamo a lottare,
continuiamo a celebrare la nostra esistenza, perché
l'orgoglio di essere sé stessi è la più grande rivoluzione.
Franco Grillini (Pianoro, 14 marzo 1955) politico, attivista e giornalista italiano.
Angelo Pezzana (Santhià, 15 settembre 1940) attivista, politico e giornalista italiano.
@whynot_book
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Francesco Leone (@gliindecisi18)
RAGAZZO MORSO DA RAMARRO
Il narcisimo nell’opera del Caravaggio
Patrizia Sciolla
Il quadro pare rappresentare i pericoli che possono
nascondersi dietro la bellezza... Il ramarro è un animale a
sangue freddo ed è il simbolo della freddezza in amore...
Forse c’è un’allusione alla delusione d’amore... il giovane
amante lo scoprirà dolorosamente.
SPUNTI PSICOLOGICI RIFLESSIVI
Vi è mai capitato di essere attratti dalla bellezza? Diciamo
da… un Narcisista.... ecco forse dovremmo chiederci cosa
stiamo trascurando di noi... se ci affascina chi pensa troppo
a se’ forse abbiamo bisogno di dare per sentirci amabili....
ed allora se “diamo” qualcuno “prende”... ci vuole equilibrio
per non essere ingannati dalla bellezza!
In Amore funziona cosi: incontriamo i partner “sbagliati” fino
a quando non abbiamo superato i nostri traumi o imparato
a tollerare le nostre ferite… Accade infatti che ci
innamoriamo per contrapposizione e che finiamo con
“usare” il partner per confermare la nostra coscienza! Più
lui farà qualcosa che noi riteniamo inaccettabile più noi ci
sentiamo nel “giusto” …. Questo modo di vivere la coppia
naturalmente non può durare nel tempo.
Abbiamo invece bisogno di fare un Vero incontro con l’altro
una Vera accettazione di come il partner è ed amarlo per
come riesce a manifestarsi…. Ma quanta difficoltà!!!!
Quanto siamo disposti a mettere da parte quella coscienza
che abbiamo ritenuto giusta fin’ora a favore della flessibilità
che richiede il nostro incontro?
Allora non sarà la delusione ritrovarsi un ramarro a sangue
freddo perché saremo in grado di non pretendere da lui il
calore che vorremmo coscienti del fatto che non Sa
darcelo!
Ma andiamo a vedere chi sono i “narcisi”, oggi ne sentiamo
molto parlare tanto che si è pensato di non considerare più
il narcisismo come patologia, se tutti abbiamo ormai
sviluppato questi tratti allora non possiamo più considerarli
patologici!
Gli studi e le ricerche degli ultimi due decenni in relazione
alla crescita personale e all’evoluzione psicologica
dell’individuo mostrano chiaramente come nella società del
benessere i giovani siano troppo protetti e non sospinti ad
affrontare ostacoli, fatiche e sofferenze per sviluppare
resilienza e motivazione all’impegno e allo sforzo per
raggiungere risultati e migliorare sé stessi.
Non è un caso che le psicopatologie basate sulla paura e
sull’insicurezza siano divenute una sorta di pandemia
adolescenziale: i disturbi d’ansia e panico raggiungono
picchi del 30% della popolazione, le uscite psicotiche e i
disturbi borderline sono in aumento esponenziale,
l’anoressia giovanile come causa di morte è seconda solo
agli incidenti stradali.
Oggi più che con narcisisti patologici abbiamo a che fare
con egocentrici infantili, fragili e insicuri, che per questo
sono incapaci di assumersi responsabilità e di empatizzare
con gli altri.
Parafrasando proprio Freud, cioè colui che ha formulato il
concetto di narcisismo, non si tratta di persone obnubilate
da un’eccessiva stima di sé e compiacimento del proprio
essere, bensì, al contrario, di soggetti vittime dei loro
meccanismi di difesa, innescati dalle rispettive fragilità e
insicurezze.
Il narcisista patologico è mosso da un bisogno continuo di
trovare conferme all’autostima e dalla necessità di
alimentare il proprio ego spropositato.
Per farlo va in cerca di quello che viene chiamato
“nutrimento narcisistico”, ovvero di “cibo” per saziare la
propria fame di grandezza. Questo nutrimento per
l’autostima può venirgli dalla ricchezza, dalla fama, dagli
status symbol, ma anche da persone che lo venerano e lo
ammirano incondizionatamente.
DA DOVE DERIVANO I NARCISISTI?
Naturalmente la nostra personalità deriva dai meccanismi
assaporati durante l’infanzia come le nostre figure di
riferimento più vicine.
I genitori dovrebbero ammirare, vedere ed apprezzare i
propri figli… anche con quella “giusta postura”. Devono
sapersi aprire alla venerazione. Questo può essere
minaccioso e gratificante allo stesso tempo, l’equilibrio è
difficile. Nel caso dei genitori del nostro amico Narciso in
effetti è stato sicuramente un processo complicato e di non
esito ottimale.
Dall’altro lato abbiamo l’Umiliazione che diventa una forza a
rimpicciolire l’essere umano e dunque al bambino: “non
pensare di essere chissà cosa … ecc…”, a volte per non
ingigantire l’Ego del figliolo si sono trovati a dover sminuire
le sue prodezze!
I bambini strumentalizzano giustamente i genitori e
sfruttano tutte le loro potenzialità per i loro bisogni. Ma se
non maturano mai non vedranno la loro immagine allo
specchio. Quindi per sopravvivere all’insuccesso, alla
sconfitta, all’impotenza serve un rafforzamento interno
molto molto importante. Le difese servono per rimanere
“gonfi”, per non crollare e per non sentirsi al disotto dello
zerbino.
LE SUE DIFESE
1.Vittimizzazione
2.Diritto di ottenere ciò che gli è dovuto
3.Hanno bisogno di sentirsi “qualcuno” perché loro pensano
di non valere.
4.Sono la compensazione dell’assenza dell’ autostima
5.Una lotta per avere importanza perché da piccolo non
aveva potere di cambiare le cose e avere attenzione.
6.Le difese narcisistiche patologiche consentono al
narcisista di rimanere in sospeso e di non sentire
umiliazione vergogna fallimento perché senza un’autostima
che funga da cuscinetto.
La mancanza di Valore forma una vita davvero affranta e
dunque le difese sono molto fragili e primitive e servono per
sopravvivere
MA ALLORA QUAL’E’ IL TRUCCO IN AMORE?
In amore dobbiamo ricercare la sintonia ogni piatto il suo
vino:
Se siamo un Brasato al Barolo dobbiamo incontrare il
Barolo e non sarà adeguata la Coca cola…. Lei è ottima
con la sua pizza! Dunque anche quando i due prodotti sono
ottimi serve che siano in sintonia nell’incontro!
a cura dell’esperto
Giovanni Innocenti
Nella mla ormal trentennale esperienza, prima come collezionista e
successivamente come esperto e perito d'arte di pittura e scultura
modemo/contemporanea, mi sono formato, grazie anche ad alcuni
grandi Maestri, attraverso lo studio approfondito di alcuni dei grandi
nomi del nostro Novecento quali Giorgio de Chirico, Giorgio
Morandi, Renato Guttuso ed Antonio Donghi e non ultimi i
Macchiaioli, per tradizione familiare.
Di conseguenza quando ho cominciato ad avvicinarmi alle nuove
realtà e proposte pittoriche ( che non conoscevo prima di quel
momento) ho usato “i piedi di piombo” prima di esprimere giudizi
affrettati ed ingiusti.
Debbo riconoscere però che in un mondo pittorico fatto, per
esempio, da installazioni ed altre manifestazioni, ci sono artisti che
non disdegnano ii figurativo ed altre forme artistiche gia consolidate
nel tempo.
Certamente la maggior parte delle pittrici e dei pittori si dedicano
all'astrattismo e, debbo riconoscere, con ottimi risultati in termini di
idee nella costruzione dell'opera e del suo cromatismo. Penso, per
dare un'idea, a tutti coloro, e ce ne sono, che utilizzano i materiali di
riciclo; tecnica, a mio parere, molto affascinante e che sono sicuro
avrà ancora futuro notevole. Nel titolo ho parlato di prospettive
future. Sono molto fiducioso nel futuro delta pittura in Italia.
Chi mi conosce bene sa quanto mi stia spendendo per far
emergere giovani validi talenti.
Gli artisti e le artiste Ii abbiamo ma spetta agli addetti ai lavori, essi
siano musei, gallerie, storici e critici d'arte ed istituzioni pubbliche e
private,di dare a tutti loro, nessuno escluso, la possibilità di
emergere soprattutto senza quei “favoritismi” che non fanno bene a
nessuno ed anzi nuociono a tutti, a mio parere, e danno
un'immagine distorta dei veri valori in campo. Pertanto esorto tutti i
giovani artisti a dare impulso alla loro crescita creativa e personale
sapendo che nel sottoscritto troveranno sempre un loro sostenitore.
Concludo dicendo che ho molta fiducia nelle muove generazioni
che stanno uscendo allo scoperto in un mondo come quello
dell'arte pieno di trappole ed insidie da evitare il più possibile.
Arte e ambiente,
una creazione di Edoardo Malagigi: la foca monaca
TALLURI MARCO
blogger
Edoardo Malagigi ha insegnato per 40 anni all’Accademia di Belle Arti di Firenze e da tempo è
impegnato a realizzare installazioni artistiche utilizzando come materia prima dei rifiuti.
Lo ha fatto nel 2009 in Sardegna a Pula (CA) dove ha coinvolto la popolazione locale
realizzando “Schillellè”, un pesce lungo 8 metri, fatto di rifiuti che il mare riporta sulla
terra ferma; bottiglie, scarpe, reti, legni, plastiche varie. Ha le sembianze del popolare
muggine dal quale si estrae la “bottarga”.
Un’altra esperienza del genere lo ha visto protagonista nel 2013, a Naha la capitale dell’isola di
Okinawa in Giappone. Sono stati raccolti migliaia di piccoli rifiuti arrivati dall’oceano al porto di Naha.
Questi sono stati poi lavati e poi ancora piegati con la tecnica degli origami diventando così dei fiori da
collocarsi all’esterno di una forma lunga otto metri simile al dugongo un mammifero in via di estinzione,
che ancora frequenta le coste dell’isola. Nell’agosto del 2019 , nella zona industriale di Pisa, in un
capannone di Herambiente, dove – insieme ad un gruppo di volontari – ha realizzato un capodoglio
lungo 12 metri, delle dimensioni reali di questo mammifero marino che vive nel Santuario dei cetacei
Pelagos, che si estende fra la Liguria, la Corsica e la Toscana.
Si tratta di tetrapak usati, i diffusissimi contenitori di latte e bevande. Gli artisti ricavano da ciascun
contenitore due “ondine” che poi vengono applicate sullo scheletro usando della colla a caldo. Ne sono
state necessarie più di cinquemila di queste ‘ondine’, che vengono disposte come delle tegole su di un
tetto, perché l’installazione artistica sarà esposta all’aperto e quindi in questo modo la pioggia potrà
scorrere lungo la ‘pelle’ del capodoglio. Malagigi ha realizzato un capodoglio, chiamato “Giovanni”, per
richiamare l’attenzione sul Santuario dei cetacei Pelagos, nel quale vivono questi mammiferi, insieme a
tanti delfini ed anche balene.
La scelta di usare dei rifiuti, come i tetrapak usati, è una scelta culturale e fortemente voluta dall’artista
che in questo modo vuole manifestare un forte impegno a tutela dell’ambiente, sposando in pieno la
logica dell’economia circolare. Secondo Malagigi è possibile riusare i materiali ‘scartati’, diventati rifiuti,
come materie prime seconde, l’artista li ha definiti la sua ‘nuova tavolozza’, che ha preso il posto dei
tradizionali materiali usati per realizzare le tradizionali opere d’arte, il marmo, il legno, la pietra.
Una scelta che ha continuato a praticare di nuovo in Sardegna con l’operazione “Foca Monaca”,
un’iniziativa organizzato dall’associazione Earth Gardeners, in collaborazione con la Cooperativa
Diomedea e la LIPU.
Il progetto Operazione Foca monaca e le diverse attività che lo compongono sono finalizzate a far
conoscere, a far “diventare popolare”, la Foca monaca (Monachus monachus) per evitare che venga
disturbata nel caso decida di fermarsi sulle coste sarde perché è davvero indispensabile che si eviti di
disturbarla nei luoghi di avvistamento.
Fra le iniziative del progetto la realizzazione di due opere d’arte collettiva dirette da due artisti di fama
internazionale, appunto Edoardo Malagigi e Angela Nocentini, docente di Scultura per la scenografia e
Anatomia artistica all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Le due opere rappresentano Foche monache in dimensioni naturali costruite con cartoni sottratti al
macero e pasta di giornali invenduti.
Il laboratorio di costruzione delle strutture portanti è iniziato il 2 ottobre 2021 a Sassari nei locali messi a
disposizione dalla libreria Messaggerie sarde, partner e sponsor del progetto, con la costruzione della
struttura portante di una foca e lo “scheletro” dell’altra, utilizzando le scatole in cartone che accolgono
per il trasporto i libri della storica libreria sassarese. La pasta di giornale con cui sono state ricoperte le
strutture da tutti i cittadini che parteciperanno, simulerà la pelle.
Il laboratorio collettivo finale si è tenuto presso la stessa libreria dal 10 al 12 aprile 2022 per essere
successivamente consegnata all’Area Marina Protetta di Capo Carbonara a Villasimius che la esporrà
nel Museo del Mare. Per Edoardo Malagigi l’opera finale realizzata grazie al contributo di tante persone
che hanno partecipato al laboratorio conclusivo: “Sembra un oggetto preistorico, una pietra, e ha una
pelle molto piacevole al tatto.”
"Just Dance VR: Welcome to Dancity
Il Ballo Virtuale a 360 Gradi Conquistando il Meta Quest!"
Si intitola Just Dance VR: Welcome to Dancity il nuovo capitolo della celebre saga videoludica pensato
appositamente per i visori della realtà virtuale. Si inizierà in esclusiva con la gamma Quest di Meta - con i modelli 2, 3
e Pro - dal prossimo 15 ottobre e già si può immaginare quanti danni si faranno in casa mentre si balla da soli o in
compagnia (virtuale) immersi in mondi futuristici e ricchi di dettagli e decorazioni.
Una delle fondamenta di Just Dance VR: Welcome to Dancity è la possibilità di personalizzare al meglio l'esperienza,
che va ben oltre la semplice danza seguendo la musica e le immagini. In primis, si potrà scegliere ogni dettaglio del
proprio avatar dalla forma del corpo alle espressioni facciali, dall'incarnato ai capelli fino naturalmente ai vestiti. Si
potrà quindi andare a ballare in club virtuali dove incontrare altri giocatori dal resto del mondo oppure riunirsi nello
spazio personale del proprio appartamento, un'area privata dove divertirsi con minigiochi e attività di gruppo (incluso
il basket) fino a sei persone massimo. Sarà possibile inviare anche adesivi per interagire con gli utenti che non sono
nella propria lista contatti personali e conversare via vocale con quelli che si è registrato. Il tutto, in un ambiente
virtuale a 360 gradi esplorabile e molto curato. Ci saranno 25 brani al lancio come Don't Stop Me Now dei Queen,
Bad Liar di Selena Gomez, Starships di Nicki Minaj e Call Me Maybe di Carly Rae Jepsen.
Da quanto trapelato, il gioco era originariamente destinato ai visori Pico del colosso cinese ByteDance, ma dopo una
serie di licenziamenti che hanno ridimensionato il team, Ubisoft ha deciso di continuare lo sviluppo con un altro
partner come appunto Meta. L'appuntamento è dunque per il prossimo 15 ottobre con il lancio che interesserà i visori
Quest 2, Quest 3 e Quest Pro.
STEFANO FRANCIA ENJOYART
presenta
COMPILATION DILLO ALLA DANZA
IN COLLABORAZIONE CON ALWAYS POMODORO STUDIO
DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME
Ascolta cliccando
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Orietta Berti l’usignolo di Cavriago (RE), ha esordito negli anni '60 con il suo primo successo "Fin che la barca va".
Con il suo stile unico e la voce potente, Orietta ha conquistato il pubblico italiano e internazionale. Nel corso degli
anni ha inciso numerosi successi come "Tu sei quello", "Non illuderti mai", "Io tu e le rose" e "Io ti darò di più". Da
qualche anno ogni estate ci regala tormentoni straordinari, insieme a giovani artisti. Con una carriera lunga e ricca di
successi, Orietta Berti rimane un'icona della musica apprezzata anche dalle nuove generazioni. L’estate 2024 la
vede duettare con Fiorello su una “Vespa per due”.
GUARDA IL VIDEO
Orietta grazie per accettato questa intervista. Ogni estate lei ci regala un hit con collaborazioni interessanti.
L'estate 2024 la vede in vespa con Fiorello, come nasce questa collaborazione?
“Grazie a voi… Allora, con Fiorello ci conosciamo da tantissimi anni, però quando andai a presentare il mio cofanetto
per i 55 anni ++ a Viva Rai2 e per gioco gli regalai una cover per il telefonino con me vestita da Fatina del mare a
Sanremo 2022 lui se ne innamorò. Siamo sempre rimasti in contatto grazie al nostro caro amico in comune Pasquale
Mammaro e, lo scorso anno, abbiamo presentato da lui La discoteca italiana (con Rovazzi) e a settembre 2023, è
nata l'idea di questo jingle per il programma… che ha avuto tantissimo successo tra i telespettatori; poi al dopo
Festival quest'anno a Sanremo con i La Sad ... Rosario e Danti mi hanno detto “abbiamo fatto del jingle una
canzone”… e cosi è venuta fuori “UNA VESPA IN 2”. Ci siamo divertiti come matti...con Fiorello è così sempre”.
Tra i tanti duetti celebri della sua carriera, quale le è rimasto più nel cuore e per quale motivo?
Penso che ogni collaborazione, duetto sia unico e pieno di emozione… sempre.
Dal duetto ad “Anima mia” con Claudio Baglioni cantando “Il nostro concerto” di Umberto Bindi e Giorgio Calabrese
che fu emozionantissimo per tutti, ai tanti duetto nei programmi tv con Morandi, Albano, Ranieri…fino ai più recenti
…con le nuove generazioni che provano per me un grande affetto e mi danno tantissima energia, da Manuelito “Hell
Raton” per “Luna Piena” (scritta insieme a Rose Villain e suo marito Andy Prodsixpm), fino a Lodo Guenzi (dello
Stato Sociale) con “Merendine Blu”, fino al caro Fabio Rovazzi con “La discoteca italiana”. Però se devo proprio
sceglierne uno…quello che ha sorpreso tutti è stato quello con Fedez e Achille Lauro con il brano “Mille”. Prima di
tutto perché venivamo da un anno di lockdown per il covid, ricordo ancora quel Sanremo 2021, unico ed irripetibile
per le condizioni e nella atmosfera, dove conobbi Fedez…che mi propose il brano. Nacque tutto così “quasi per
gioco”, in modo naturale senza chissà quali pretese, Federico mi disse che aveva un brano per me e che se non mi
piaceva ne avremmo fatto uno per l’inverno. Poi arrivò anche Lauro che ascoltando il brano decise di parteciparvi.
Non era scontato che andasse bene…perché ogni progetto, ogni canzone è imprevedibile… ma alla fine quando uscì
ebbe un successo incredibile… diventò virale subito sui social…e unì tutte le generazioni dai più piccoli, ai giovani,
agli adulti… la musica è così…imprevedibile e magica”.
Con quale artista, italiano o internazionale, le piacerebbe collaborare in futuro?
“Ci sono tanti bravissimi artisti con cui vorrei collaborare in futuro, sia della mia generazioni che della generazione Z
di oggi…però lo terrò come sorpresa… per il prossimo progetto “
Come è cambiato il suo stile musicale nel corso degli anni e come si è adattata ai nuovi generi e tendenze?
“Lo stile musicale cambia come cambia la musica e la società che ci circonda e che vive quel momento storico. Si
evolve la tecnica perché con lo studio e con l’esperienza la voce si arricchisce (se curata ed allenata) di note e di
sfumature. Quello che non cambia è la personalità vocale ed interpretativa, perché l’emozione nel cantare deve
travolgere prima l’interprete e poi deve essere trasmessa al pubblico. Io nella mia carriera ho sempre sperimentato e
grazie ai consigli di Giorgio Calabrese e dei mie collaboratori alla Polydor (Philips) che era una multinazionale
discografica, ho sempre provato generi diversi senza mai perdere la mia identità. Dal bel canto con melodie larghe
con brani come “Tu sei quello”, “Io ti darò di più”, “Quando l’amore diventa poesia”, fino alle canzoni allegre ed
ironiche scritte da Pace-Panzeri-Pilat-Conti come “Via dei ciclamini”, “Fin che la barca va”, “Non illuderti mai”, alle
canzoni folk (di cui incisi 75 brani in 3 LP) quando negli anni ’70 uscirono i cantautori; poi negli anni ’80 con i brani di
Umberto Balsamo dai suoni elettronici, poi i brani latini in spagnolo che incisi con la grande orchestra di Demo
Morselli, quelli Swing che incisi con la big band di Sandro Comini, l’omaggio alla musica napoletana classica con il
Maestro Enzo Campagnoli e la sua MusicAnima symphony orchestra, fino alle recenti collaborazioni che hanno i
suoni contaminati dalla dance, al rap, al trap.”
C'è un genere musicale, diverso da quello che canta abitualmente, che le piacerebbe esplorare di più?
“Esplorare fa sempre bene, pensi che per il cofanetto dei mie 50 anni di carriera ho inciso anche un meraviglioso
brano della cultura musicale flamenca che si intitola “Intentalo encontrar” della cantautrice spagnola Mayte Martin…
era un brano bellissimo che mi fece ascoltare mio figlio e me ne innamorai subito. A Sanremo di quest’anno grazie a
Fiorello abbiamo duettato insieme ai La Sad in una versione punk di “Via dei ciclamini”. I La Sad sono dei ragazzi
favolosi e ci siamo divertiti tantissimo. Chissà forse esplorare un brano rock melodico… potrebbe essere una cosa
curiosa.”
ph © Gianni Brucculeri
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Come pensa che la tecnologia stia influenzando il mondo della musica e quale ruolo potrebbe avere in
futuro?
“La tecnologia ha sempre influenzato la musica, oggi ancor di più perché con il digitale si può fare letteralmente
qualsiasi cosa dal computer di casa volendo. Il mio pensiero è che però occorre sempre seguire il cuore, l’emotività,
a volte l’imperfezione della musica, perché senza quello la musica diventa fredda e prevedibile. Per quello i grandi
Maestri della musica saranno sempre fondamentali. L’intelligenza artificiale potrebbe creare o ricreare la struttura di
brani di successo del passato, aiutare la voce…ma non potrà mai avere quel piglio geniale, quell’idea spiazzante,
quella emotività che creano e trasmettono le emozioni forti… quelle che ti danno i brividi… quelle che non ti
aspetteresti mai.”
Quanto è importante per lei la famiglia e qual è il ruolo che ha nella sua vita?
“La famiglia è fondamentale per me come per tutti, perché ti da quella sicurezza e quel supporto che ti aiuta a
superare qualsiasi cosa. Inoltre io e Osvaldo abbiamo iniziato questo viaggio nella musica e nello spettacolo
insieme… da giovanissimi…e dopo tanti anni e tantissime esperienze vissute insieme in giro per il mondo, oggi sono
i miei figli che mi seguono nel lavoro e Osvaldo coordina da casa tutto…perché per me confrontarmi con lui è
fondamentale. Penso sia per me un valore aggiunto questo, anche se come ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro... ”
C'è un aneddoto divertente o un segreto che non ha mai rivelato prima d'ora e che le piacerebbe
condividere?
“C’è ne sono tantissimi che con Osvaldo abbiamo vissuto in questo meraviglioso viaggio, alcuni li ho inseriti nel libro
biografico che nel 2020 ho scritto per Rizzoli dal titolo “Tra bandiere rosse ed acquasantiere”…ma ne dovrei scrivere
altri 10 di libri per raccontarli quasi tutti. Pensi che ancora oggi ricevo sia via social che per posta migliaia di foto,
manifesti, video o semplici ricordi legati alle mie canzoni, alle tournee in giro per il mondo o ai programmi tv… e ogni
volta mi stupisco perché mi riportano aneddoti, incontri, ricordi di quei momenti, di quelle persone e di quelle
esperienze che quando iniziai ad avvicinarmi alla musica per volontà di mio padre (che mi voleva soprano) non avrei
nemmeno immaginato. Dall’incontro con tre Papi (Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI, Papa Francesco),
l’incontro con il Dalai Lama, il viaggio in Madagascar per aiutare una missione religiosa di lebrosi insieme al caro
Padre Ugolino Vagnuzzi, il cinema con Ugo Tognazzi, Monicelli, Scola, Paolo Villaggio, i concerti in tutto il mondo e i
viaggi in tutta Europa come inviata di “Quelli del calcio” con Fabio Fazio. Insomma una VITA”
Qual è il consiglio più prezioso che vorrebbe dare ai suoi fan e a chi la segue con affetto?
“Intanto voglio ringraziarli di cuore (sempre) perché se dopo quasi 60 anni sono ancora qui è grazie a loro, è grazie
all’affetto e alla stima del pubblico che mi ha sempre seguito. Un consiglio che posso dare è di cercare di essere
sempre se stessi, senza imitare gli altri, perché ognuno di noi è unico e meraviglioso…inoltre di essere onesti con gli
altri e con se stessi, consapevoli dei propri limiti e dei propri pregi…perché bisogna sempre sognare ed essere
ambiziosi, ma senza sperare di diventare quello che non si è. Inoltre consiglierei di seguire la propria passione, con
dedizione e studio, ma avendo ben chiara anche l’idea di un piano B, perché la passione nella vita non
necessariamente deve diventare il proprio mestiere.”
Usa i social media e come li trova per interagire con i suoi fan?
“Si, i social networks sono ormai fondamentali e fanno parte del lavoro un po’ di tutti. Li uso con l’aiuto di mio figlio e
devo ammettere che è molto divertente e bello interagire direttamente con gli amici, gli ammiratori, le persone che ti
seguono o che semplicemente ti scrivono per un saluto affettuoso. Io ho sempre ricevuto tanti stimoli, spunti e
consigli dal mio pubblico e oggi con i social arrivano i modo diretto ed immediato ogni giorno. Pensi che per la
copertina del mio ultimo cofanetto “LA MIA VITA E’ UN FILM – 55 ANNI ++ DI MUSICA” la copertina dell’album è
arrivata cosi, dai social networks. Il suo autore Andrea in arte “NeroBlK” è un designer digitale di Bologna che
sapendo del mio progetto mi invio su instagram questo bellissimo lavoro grafico dove fece un mash
up/fotomontaggio su un bellissimo quadro della regina Anna d’Austria e ci mise il mio volto in posto del suo. Un
lavoro grafico favoloso che abbiamo deciso grazie al suo consenso di farlo diventare la copertina del cofanetto. I
social come ogni strumento tecnologico sono una risorsa utile e propositiva, occorre non esagerare nell’uso ma al
giorno d’oggi sono una forma comunicativa della società.”
Lei ha partecipato per ben dodici volte al Festival di Sanremo, Carlo Conti torna alla conduzione del festival
dopo 5 anni di Amadeus ai quali lei ha partecipato come cantante e conduttrice sulla nave…, ipotizza una
tredicesima partecipazione?
“Dipende se uno ha una bella canzone da proporre o un bel progetto per parteciparvi… di certo è sempre
emozionante e divertente farne parte”
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Qual è l' edizione del Festival di Sanremo che le è
rimasta maggiormente impressa e perché?
“Sono tante quelle che ricordo con affetto, sia quella del
1992 con il grande Giorgio Faletti dove partecipammo
con il brano “Rumba di Tango” (scritta da Giorgio) e fu
una settimana di risate divertimento perché Giorgio era
incredibile. Ma anche quella del 2022 sulla nave con il
caro Fabio Rovazzi è stata molto divertente, in veste di
presentatori dei collegamenti esterni. Poi il Sanremo del
2021 quando ho partecipato con il brano “Quando ti sei
innamorato” in pieno lockdown covid. Quello penso sia
stato un Sanremo, come ripeto, unico ed irripetibile, per
l’atmosfera, per l’emotività, per la solidarietà tra i
partecipanti che capivano di non essere solo dei cantanti
o musicisti in quel momento storico. Poi per me fu un
Sanremo fatto di tanti momenti curiosi e belli vissuti
insieme a tanti giovani artisti molto talentuosi con cui
sono diventata amica e per il quale proviamo stima ed
affetto reciproco da quel momento, come per esempio
Francesca Michielin, Fedez, Achille Lauro, Ermal
Meta…fino ai Maneskin che in quel Sanremo vinsero ed
iniziarono un percorso meraviglioso nella musica
mondiale.”
Come immagina il suo futuro tra qualche anno e quali
sono i suoi sogni per il tempo che verrà?
“Prima di tutto pensando alla salute mia e dei miei famigliari
che è sempre la cosa più importante…senza quella non si fa
niente. Poi ho ancora tanti progetti nella musica e in tv che
non vedo l’ora di iniziare...intanto questa estate portiamo il
buonumore con il brano “UNA VESPA IN 2”insieme al caro
Rosario Fiorello. Sono onorata e felice di aver duettato con lui
perché Rosario oltre ad essere il numero uno nel suo campo,
ha quella straordinaria capacità di rallegrare il prossimo e di
mostrare con leggerezza le belle cose della vita di tutti i
giorni… e questo per me è una medicina che fa bene a tutti…
soprattutto in questo difficile momento storico che il mondo
sta vivendo… Viva “Una vespa in 2” e Viva Fiorello… che
porta il buonumore.”
GUARDA IL VIDEO
Merano si conferma come una città ponte tra culture, che
celebra la diversità e il patrimonio culturale che la
contraddistingue. L'estate si apre con una programmazione ricca
di eventi che mescola musica, incontri e arte, che abbraccia il
passato, il presente e i progetti per il futuro.
Il prestigioso "La Milanesiana" farà tappa a Merano il 19 luglio,
con un incontro imperdibile con lo scrittore e vincitore del premio
Pulitzer Michael Cunningham. In seguito, Massimo Lopez e
Tullio Solenghi faranno ritorno sul palco con un nuovo
spettacolo, "Dove eravamo rimasti", che promette di regalare al
pubblico una serata di risate e spettacolo di altissimo livello. La
"La Milanesiana" si propone come un laboratorio di eccellenza
nel campo della letteratura, cinema, musica, arte, scienza e
filosofia, promuovendo il dialogo tra diverse discipline e culture.
Il tema di quest'anno, "LA TIMIDEZZA (e i suoi contrari)"
richiama all'arte dell'ascolto e dell'osservazione in contrasto con
le Guerre, nel rispetto della Natura, esplorando temi profondi e
attuali.
In parallelo, la rassegna
"Appuntamento a Merano",
organizzata dal Comune in
collaborazione con la Biblioteca
Civica, accoglierà autori e
personalità di rilievo del
panorama culturale. Il programma
italiano vedrà la presenza di
figure come Marco Balzano,
Carlotta Vagnoli, Lella Costa
(foto) e Paolo Rossi, garantendo
momenti di riflessione e
approfondimento su tematiche
attuali e di rilevanza sociale.
Tra incontri culturali e spettacoli
musicali, chiunque decida di
partecipare a questi appuntamenti
potrà godere della bellezza
naturale di Merano e visitare i
suoi musei, tra cui il Palais
Mamming Museum, che
attualmente ospita "Women in
Art", e Merano Arte, che presenta
"La Linea Insubrica", una mostra
che riflette criticamente
sull'Europa contemporanea.
Infine, il Touriseum e il Museo
delle donne offrono prospettive
uniche sulla storia e la società,
esplorando i temi della moda,
degli accessori e degli oggetti che
hanno caratterizzato la vita
quotidiana femminile. "Le donne
ci sono!" e "Succu... cosa?" sono
solo due delle mostre che invitano
il pubblico a scoprire le storie di
donne coraggiose che hanno
segnato la storia e che
continuano a ispirare ancora oggi.
Un premio Pulitzer, Lopez & Solenghi, attori e scrittori: a Merano un’estate di incontri con musica e
risate
Per geografia e vocazione, Merano è città ponte fra culture e continua a coltivare questo suo spirito. Lo
documenta il calendario che cadenzerà l’estate che bussa alle porte.
Per il secondo anno consecutivo, accoglierà una tappa de “La Milanesiana”, il prestigioso festival itinerante
delle arti che porta su vari palcoscenici personalità di fama nazionale e internazionale, mentre con la
rassegna “Appuntamento a Merano” ospiterà incontri con autori e figure di spicco del panorama culturale, in
una città dal vivace paesaggio museale dove si abbracciano passato, presente e visione del futuro.
ph © Marco Di Gennaro - Site.it
Capistrello, un piccolo paese in provincia de L’Aquila, ha commemorato
l'ottantesimo anniversario della strage di 33 Martiri con un'importante
iniziativa culturale che ha visto la presentazione del libro "4 Giugno 1944 -
Le voci spezzate dei Martiri di Capistrello" di Alfio Di Battista e la
rappresentazione teatrale dell'omonimo testo, a cura della Compagnia di
Avezzano, Proteo, diretta da Francesco Frezzini.
Il primo evento, il 16 giugno, ha permesso di approfondire una tragica
vicenda avvenuta all’interno del paese alla fine della seconda guerra
mondiale e raccontata nelle pagine del libro “4 Giugno 1944 – Le voci
spezzate dei Martiri di Capistrello” di Alfio Di Battista per Radici Edizioni.
Il secondo evento, si è svolto nella serata di sabato 22 giugno, con la
rappresentazione teatrale che ha portato sul palco la vicenda di 33 Martiri,
coinvolgendo un cast di oltre 60 persone tra attori e comparse, musicisti,
scenografi, assistenti di scena, fotografi, tecnici audio e delle luci,
videomaker e costumiste. L'iniziativa, nata da un'idea dell'Associazione
Amici dell'Emissario - Capistrello, ha rappresentato un importante
sforzo organizzativo e artistico che ha avuto l'obiettivo di ricordare i tragici
eventi del 1944 e riflettere sui tempi che viviamo.
L'opera teatrale è stata un'occasione per denunciare la follia della guerra e
il suo impatto devastante sulla vita di persone innocenti. Il trasferimento ai
conflitti in corso in Ucraina, in Medio Oriente e in altri luoghi del mondo ha
sottolineato l'urgenza di mobilitarsi contro la guerra e promuovere la pace,
l’inclusione e il sostegno delle persone più fragili.
Attraverso la narrazione delle storie dei Martiri di Capistrello, l'evento ha
voluto ricordare il sacrificio di coloro che hanno perso la vita per la libertà e
sensibilizzare le nuove generazioni sulla necessità di costruire un futuro di
pace e rispetto. Lo spettacolo teatrale ha visto anche la straordinaria
partecipazione del cantante Danilo Sacco, che ha contribuito a creare
un'atmosfera emozionante e suggestiva interpretando la celeberrima
canzone dei Nomadi: Auschwitz (La canzone del bambino nel vento)
L'iniziativa di Capistrello è un esempio di come la cultura possa svolgere
un ruolo fondamentale nel mantenere viva la memoria storica e nel
promuovere i valori della pace e della non violenza. Ricordare le tragedie
del passato è un modo per imparare dagli errori e costruire un futuro
migliore. L'evento, patrocinato dal Consiglio Regionale d'Abruzzo, dalla
Provincia dell'Aquila e dai comuni di Capistrello, Avezzano, Luco dei Marsi
e Borgorose, ha visto la partecipazione delle associazioni ANPIMarsica.
Il pubblico è stato congedato dalle parole del Sindaco Maurizio Murzilli,
che ha ribadito la necessità di ricordare per responsabilizzare le nuove
generazioni, e del Vescovo Monsignor Giovanni Massaro, che ha
sottolineato come l'uomo ancora non abbia compreso che dalla guerra non
può nascere la pace.
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Mathias Dingman fot Johan Person
“COLLINE IN MOVIMENTO”
Galà Internazionale di danza con le stelle più prestigiose delle compagnie mondiali.
"Colline In Movimento" è un prestigioso Gran Galà internazionale di danza che avrà luogo tra i suggestivi
vigneti di Colle Manora a Fubine Monferrato. L’evento è ispirato alla terra patrimonio dell'Unesco e vedrà la
partecipazione dei Primi Ballerini di rinomate Compagnie di Balletto provenienti da tutto il mondo.
Il Sindaco di Fubine Monferrato, Lino Pettazzi, insieme a Patrizia Campassi, ideatrice e direttore artistico del
Galà, si impegnano a diffondere la cultura della danza e del balletto attraverso uno spettacolo che non solo
intrattiene, ma che offre anche l'opportunità di apprezzare l'arte come strumento di dialogo interculturale.
Inoltre, l'evento avrà anche uno scopo benefico, promuovendo l'istituzione di Borse di Studio chiamate "Semi
D'Arte", destinate a studenti eccellenti provenienti da rinomate Accademie Nazionali e Internazionali, al fine di
sostenere il loro percorso artistico.
Marina e Giorgio SchÖn, insieme al Comune di Fubine Monferrato, sono i promotori di questo evento artistico
di alto livello che celebra non solo la danza ma anche l'arte dell'eleganza incarnata da Mila SchÖn, la celebre
stilista che ha saputo fondere moda e arte, ispirandosi alle grandi personalità artistiche contemporanee.
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Durante la serata, prestigiosi ballerini internazionali si esibiranno
sul palcoscenico, tra cui Yasmine Naghdi e Mathias Dingman del
Royal Ballet, Viktoria Dimovska e Adel Kinzikeev del Teatro
Nazionale di Opera e Balletto di Lviv, Kwinten Guilliams e Hideo
Kishimoto del Ballet Bejart di Losanna, e molti altri.
L'evento culminerà con la consegna del Premio Monferrato
DanzArte alla Carriera alla celebre coppia di Étoiles, Luciana
Savignano e Marco Pierin, e con la presentazione del Premio "
#Liberaconnessione" che invita giovani artisti da tutto il mondo a
esprimere la loro passione per l'arte e la danza sui social media,
celebrando la diversità culturale e la connessione tra territori.
In un'epoca in cui le frontiere si abbassano, l'arte diventa un
potente strumento di comunicazione e di connessione tra le
persone. "Colline in Movimento" non è solo un evento artistico,
ma un'esperienza che unisce culture, talenti e passioni senza
confini.
Primi Ballerini Teatro Nazionale di Ilviv- Viktorya Dimovska e Adel Kinzikeev
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Stravinskij/Rachmaninov
Soirée pianoforte e balletto
al Comunale di Bologna
Alla fine del mondo_@Wagner Mela
Il palcoscenico del Teatro Comunale Nouveau di Bologna ha accolto un progetto unico che ha unito la musica
di due grandi compositori, Stravinskij e Rachmaninov, con la danza. L'ideatore di questo evento, Daniele
Cipriani, con la consulenza musicale di Gastón Fournier-Facio, ha confezionato una "Soirée
Stravinskij/Rachmaninov" all'interno della Stagione di Danza 2024 del TCBO.
Protagonista della serata la pianista di fama internazionale Beatrice Rana, reduce dal suo debutto come solista
con i Berliner Philharmoniker, che ha suonato insieme a Massimo Spada la versione originale per due
pianoforti delle Danze sinfoniche op.45 di Sergej Rachmaninov. Per questa coreografia, intitolata "Alla fine del
mondo", Simone Repele e Sasha Riva hanno attinto particolari aneddoti della vita del compositore russo,
come il suo amore per i fiori di lillà, la sua intolleranza al rumore e le sue grandi mani,
Nonostante Rachmaninov non abbia mai scritto espressamente per la danza, aveva lavorato con Michel
Fokine, storico collaboratore dei Ballets Russes, proponendogli di realizzare un balletto sulle sue Danze
sinfoniche op .45. Purtroppo, il progetto naufragò con la scomparsa di Fokine
I costumi dello spettacolo sono stati firmati da Anna Biagiotti, le scene da Michele della Cioppa e il
disegno luci da Alessandro Caso. Il corpo di ballo era composto da Claudio Cangialosi, Riccardo
Ciarpella, Francesco Curatolo, Chiara Dal Borgo, Anne Jung, Giulia Pizzuto, Chiara Ranca, Simone
Repele. Nella seconda parte della serata, i due pianisti, questa volta a quattro mani, hanno
interpretato la versione originale del 1913 del Sacre du Printemps di Igor Stravinskij per la
coreografia "La sagra della primavera" di Uwe Scholz, ripresa da Giovanni di Palma. Protagonista di
questo balletto è stato il Primo ballerino dell'Opera di Vienna Davide Dato.
La carriera di Stravinskij si sviluppò a Parigi, dove creò per i Balletti russi di Sergej Djagilev tre
capolavori che lo portarono alla ribalta internazionale: L'Uccello di fuoco, Petruška e, in particolare,
La sagra della primavera. Questa travolgente partitura, eseguita per la prima volta il 29 maggio 1913
al Théâtre des Champs-Élysées, ha lasciato un segno indelebile nella
La "Soirée Stravinskij/Rachmaninov" è stata un evento di grande successo, che ha unito la maestria
di due grandi pianisti, Beatrice Rana e Massimo Spada, con la delicatezza e l'emozione della danza.
Un connubio perfetto tra musica e movimento che ha saputo conquistare il pubblico del Teatro
Comunale.
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Alla fine del mondo_@Wagner Mela
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‘La Culla’
danza contemporanea nelle Marche
Torna a luglio la rassegna di danza contemporanea "La
Culla" nelle Marche**
La rassegna annuale di danza contemporanea "La
Culla" fa il suo ritorno nelle affascinanti terre delle
Marche. L'evento, nato nel 2016 grazie alla
collaborazione tra lo Studio Movimento Danza
marchigiano e la compagnia De Dutch Don't Dance
Division (DeDDDD) olandese, promette di far rivivere al
pubblico l'energia espressiva e creativa della danza
contemporanea.
La rassegna, che si era interrotta nel 2020 a causa della
pandemia, torna quest'anno con una nuova edizione
diffusa tra quattro rinomate location: Fossombrone,
Urbino, Macerata Feltria e Acqualagna. Due prime date
sono fissate rispettivamente per il 4 luglio e il 7 luglio,
entrambe ad ingresso libero per tutti gli appassionati di
danza e arte.
Il progetto "La Culla" si pone l'ambizioso obiettivo di
creare un connubio unico tra arte, cultura, territorio e
danza, contribuendo a diffondere e promuovere il
linguaggio universale della danza. Con spettacoli che si
terranno in location di alto valore culturale e storicoartistico,
il pubblico potrà godere di performance che
mirano a fondere tradizione e innovazione in un dialogo
creativo involgente.
Il primo spettacolo, intitolato "Passion", si svolgerà
giovedì 4 luglio alle ore 21 nella suggestiva chiesa di
San Filippo a Fossombrone, capolavoro di architettura
barocca che si presta perfettamente ad accogliere
espressioni artistiche contemporanee. Gli allievi di
Studio Movimento Danza con la compagnia DeDDDD
saranno i protagonisti di questa serata indimenticabile.
La rassegna continuerà domenica 7 luglio ad Urbino,
città rinascimentale per eccellenza, con lo spettacolo
"Dream dance". Il Teatro Sanzio sarà la cornice perfetta
per questo evento che unisce arte classica e
contemporanea, con gli allievi di Studio Movimento
Danza, la compagnia DeDDDD e il talentuoso ballerino
Luigi Imperato pronti a emozionare il pubblico con la
loro performance unica.
Gli appuntamenti a Macerata Feltria e Acqualagna, con i
titoli "The ring" e "Relax, no relax", sono in programma
per l'autunno, con le date ancora da definire. Lasciatevi
coinvolgere dalla magia della danza contemporanea e
immergetevi in un mondo di emozioni e creatività con la
rassegna "La Culla" nelle Marche.
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OFFICINA DELLE ARTI
PIER PAOLO PASOLINI
Officina Pasolini chiude la sua stagione 2023-
2024 con una programmazione ricca di eventi
culturali e artistici nel mese di luglio. Il mese si
apre con la presentazione del libro "Territorial
Pissings" che raccoglie le ultime interviste a
Kurt Cobain, a trent'anni dalla sua morte. Il libro
offre uno sguardo intimo sull'artista raccontato
attraverso le sue stesse parole, permettendo di
comprendere meglio la sua vita e la sua
musica. Il Laboratorio di Officina Pasolini
ospiterà vari eventi che spaziano dalla
letteratura alla musica e al teatro.
Tra gli eventi in programma, spicca il Match di
Improvvisazione Teatrale che vedrà attori
diplomati sfidarsi in un contest artistico senza
regole predefinite. Le due squadre si
confronteranno su temi estratti a sorte,
mostrando talento e creatività di fronte a un
pubblico che decreterà alla fine la squadra
vincitrice.
I giovani artisti della sezione Canzone di
Officina Pasolini saranno protagonisti di due
serate musicali in "Open Stage - Le canzoni
stanno bene" dove potranno esprimere il loro
talento e la loro crescita artistica acquisita
durante il percorso di formazione. Sarà
un'occasione per scoprire le loro creazioni e
apprezzare la loro collaborazione e creatività.
L'offerta musicale continuerà con il concerto di
Sarita, cantante italo-argentina, che presenterà
il suo album di debutto "A Flor de Piel". Un mix
di sonorità pugliesi e latino-americane che
creano un'atmosfera unica, accompagnata
dalle melodie della chitarra classica di
Giuseppe De Trizio e del sax soprano di
Claudio Carboni.
Infine, la stagione di eventi gratuiti si
concluderà con Woodstock Pasolini, una festa
che vedrà esibizioni musicali, performance
teatrali e proiezioni di cortometraggi e videoclip
realizzati dagli artisti del Laboratorio di Alta
formazione. Sarà un'occasione di condivisione
artistica e divertimento per chiunque voglia
partecipare.
SARITA
STEFANO FRANCIA ENJOYART
presenta
COMPILATION DILLO ALLA DANZA
IN COLLABORAZIONE CON ALWAYS POMODORO STUDIO
DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME
Ascolta cliccando
Play
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Dal 27 luglio al 3 agosto, il fascino senza tempo della
Basilicata tornerà a risuonare con la melodia avanguardista e
innovativa dell'Open Sound Festival. Questo boutique festival,
giunto alla sua edizione 2024, si presenterà in due location
uniche e immersive: l'incantevole paesaggio montano del
Parco Nazionale del Pollino e la storica città di Matera, per
un'esperienza unica e coinvolgente.
Un Viaggio Sonoro tra Natura e Storia
San Severino Lucano, situato nel cuore del Parco Nazionale
del Pollino, farà da scenario al primo atto del festival. Dal 27
luglio, questa località ospiterà performance che sfidano i
confini del suono tradizionale, incorniciate dalla bellezza
naturale dei dintorni. Tra gli artisti in programma, spiccano
Paolo Angeli e il celebre chitarrista tuareg Bombino, che
promettono di trasportare gli spettatori in un viaggio tra culture
musicali diverse, sotto il cielo stellato della Basilicata.
Matera: La Città dei Sassi Incontra l'Avanguardia Sonora
Il festival si sposterà poi a Matera dal 31 luglio al 3 agosto,
trovando casa presso Le Monacelle, un ex convento nel cuore
della città. Grazie alla sua vista mozzafiato sul Parco della
Murgia Materana, questa location esclusiva si prepara ad
accogliere un pubblico appassionato di musica e cultura, pronti
a lasciarsi affascinare dalle esibizioni di artisti di fama
internazionale. L'apertura del segmento materano vedrà
protagonisti Raffaele Costantino con le sue note afro-futuriste
e il dj serbo Vladimir Ivkovic, icona del clubbing resiliente. Il
festival proseguirà con le suggestioni sonore di Fossick Project
(Marta Del Grandi e Cecilia Valagussa), Paolo Baldini Dubfiles,
Ko Shin Moon e molti altri. Il gran finale sarà affidato al
britannico James Holden, una delle figure più influenti della
scena musicale elettronica.
Innovazione e Tradizione: La Pubblicazione del Disco
Una delle principali novità di quest'anno è la prima
pubblicazione discografica di Open Sound, in collaborazione
con Hyperjazz Records. Questo vinile rappresenta il culmine
del progetto OSA, un percorso di innovazione che ha visto
artisti dialogare con le origini sonore della Basilicata,
attraverso residenze artistiche e performance co-creative. Il
disco verrà presentato durante il festival, sottolineando ancora
una volta l'impegno dell'Open Sound Festival nell'esplorazione
e nella valorizzazione del paesaggio sonoro locale.
Una Storia di Successo e Crescita
Dalla sua nascita nel 2019, in occasione di Matera Capitale
Europea della Cultura, l'Open Sound Festival, sotto la
direzione generale di Nico Ferri e la direzione artistica di
Alioscia Bisceglia, ha saputo catturare l'attenzione di un vasto
pubblico di appassionati, addetti ai lavori e turisti culturali. Con
eventi replicati in città come Milano, Torino, Napoli, Bari e
persino all'estero, questo festival ha ospitato alcuni dei nomi
più interessanti della scena musicale contemporanea, tra cui
Clap!Clap!, Nu Genea, Jeff Mills, Dardust e molti altri.
Un'Esperienza da Non Perdere
Non perdete l'occasione di immergervi in un'intensa e
affascinante esperienza musicale, capace di unire tradizione e
avanguardia, natura e storia. L'Open Sound Festival vi aspetta
dal 27 luglio al 3 agosto tra le splendide location del Parco
Nazionale del Pollino e Matera. Un appuntamento imperdibile
per chi desidera esplorare nuove dimensioni sonore e vivere
una vacanza culturale indimenticabile in uno dei territori più
suggestivi d'Italia. Preparatevi a lasciarvi sorprendere dalle
vibrazioni uniche di questo festival, dove il suono del domani
affonda le sue radici nei ritmi e nei riti di ieri, intrecciando storie
e suoni in un'esperienza di land music davvero ineguagliabile.
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FossickProjectCecicliaMarta
bombino-credit-Ron-Wyman-
Vladimir Ivkovic
James_Holden_ foto di _Laura_Lewis_
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FRANCESCA GUIDI
Artista di Luce
Dal 17 luglio Perugia celebra la donna a
passo di danza
Carolyn Carlson foto web
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Carolyn Carlson foto web .
Il 17 luglio a Perugia partirà ufficialmente la
seconda edizione di Umbria Danza Festival,
evento organizzato e realizzato da Dance
Gallery che è stato riconosciuto
professionalmente dal Mic.
Il programma del festival, definito dai più
fresco e rinnovato, vedrà la figura della donna
come protagonista, con personaggi illustri a
fare da presentatrici: Insieme alla regista
Francesca Pedroni dovrebbe esserci anche la
storica coreografa e ballerina statunitense
Carolyn Carlson.
Nella giornata di lunedì il primo spettacolo,
prodotto da Dance Gallery e Parca, sarà
“GOCCE – Rituale di Comunità” di Federica
Loredan. L’evento, che si svolgerà nell’area
della Torre di Pretola, lungo il fiume Tevere,
vedrà garantita anche l’interpretazione nella
Lingua italiana dei segni. Inoltre, per chi
acquisterà il biglietto, sarà inclusa la visita
guidata lungo il Tevere a cura dell’Ecomuseo,
con orario di inizio fissato per le 17:45.
Per 7 giorni, fino al 23 luglio, parteciperanno
performer, artiste, artisti, danzatrici e
coreografi, che impreziosiranno e renderanno
ancor più magico il territorio del capoluogo
umbro.
Leggi anche: Festival dei Due Mondi: apertura
della sezione dedicata alla danza
Gli organizzatori hanno parlato di prezzi e
tematiche accessibili, oltre che inclusivi. La
stessa direttrice artistica del Festival, Valentina
Romito, ha raccontato: “Un invito ad essere in
sintonia con gli altri esseri viventi, con la
natura che ci circonda, con i luoghi che
abitiamo o che scopriamo; ad essere aperti e
audaci, a frugare nelle pieghe delle partiture
coreografiche per trovare quelle connessioni
con la nostra parte più intima, più politica, più
femminile, più trasgressiva, più gentile, più
giocosa, più antica, più oscura, più danzante.
Perché la danza è l’arte del movimento e il
movimento appartiene a tutte e tutti“.
Fonte: www.perugiatoday.it
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FUORI PROGRAMMA 2024
Festival internazionale di danza contemporanea
Cie_Linga_SEMA_photo_gregory-batardon Alexis 2.0 di Aristide Rontini © Stefano LÉO LÉRUS_COMPAGNIE ZIMARÈL
IX edizione del festival internazionale di danza contemporanea Fuori Programma, con la direzione artistica di Valentina
Marini, prodotto da E.D.A e sostenuto dal Ministero della Cultura, ha offrto una variegata selezione di performance con
artisti provenienti da diverse parti del mondo.
Tra i nomi di spicco presenti all'evento, l'artista libanese Bassam Abou Diab che ha proposto un progetto speciale
che riflette sulla funzione dell'arte nel movimento di protesta libanese. Il coreografo curdo Rauf "RubberLegz" Yasit
e l'artista albanese Brigel Gjoka hanno unito le loro forze con la collaborazione di William Forsythe, utilizzando la
danza come strumento politico per superare ogni barriera.
La programmazione ha incluso anche la presenza di artisti come Léo Lérus con la Compagnie Zimarèl, Asier
Zabaleta con una formazione di performer del Mozambico, e Amos Ben-Tal insieme al collettivo Off Projects.
Tra il Teatro Biblioteca Quarticciolo, Parco Tor Tre Teste Alessandrino
Teatro India, Circo Massimo e Terrazza dei Laboratori dei Cerchi l’organizzazione ha presentato molte esibizioni tra le
quali quella della celebre compagnia svizzera Linga e della tedesca Frantics Dance Company.
Tra gli artisti italiani presenti al festival, Adriana Borriello insieme al compositore belga Thierry De Mey, che hanno
presentato due lavori in Prima Assoluta. Altri nomi italiani notevoli includono mk con una nuova versione delle sue
"vedute" urbane, il progetto speciale "picnic sul ciglio della notte" firmato da DOM-, e la giovane performer Flavia
Zaganelli. Il festival ha proposto inoltre laboratori, workshop e incontri per promuovere la collaborazione e la
condivisione di esperienze artistiche. Grazie alla sua capacità di offrire formati artistici originali e un programma diffuso
nella città, Fuori Programma contribuisce alla rigenerazione del tessuto comunitario e offre un'esperienza culturale
unica sia per la comunità locale che per i visitatori internazionali.
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Fino al 28 luglio 2024, la Pelanda del Mattatoio di Roma ospiterà per il terzo anno consecutivo Riverberi, la
programmazione artistica di SPAZIO GRIOT. Curato da Johanne Affricot ed Eric Otieno Sumba, il programma
includerà la mostra Riverberi, composta da tre videoinstallazioni realizzate da artiste internazionali di grande
spessore. La prima installazione, "Whiteface" di Candice Breitz, sarà presentata per la prima volta in Italia. Breitz,
celebre per esplorare il tema della segregazione razziale in Sud Africa, utilizza un archivio video per mettere in
discussione la bianchezza e la supremazia bianca, offrendo una prospettiva critica sul modo in cui queste
ideologie si manifestano nella società contemporanea. La seconda opera, "A Plot A Scandal" di Ligia Lewis,
debutterà in Europa come adattamento visivo di una performance che intreccia narrazioni storiche, politiche e
mitiche. Lewis esplora temi come i diritti naturali, la ribellione degli schiavi e forme di resistenza locale attraverso
la pratica della danza. Infine, "Path to the Stars" di Mónica de Miranda, artista portoghese-angolana, presenterà un
viaggio simbolico lungo il fiume Kwanza in Angola, che metterà in luce figure storiche e risorse ecologiche contronarrative
legate alla lotta per l'Indipendenza dell'Angola. Questo evento, promosso da SPAZIO GRIOT, si inserisce
in un progetto più ampio di amplificazione delle voci marginalizzate nell'arte e nella cultura, promuovendo un
pensiero critico e nuovi immaginari possibili."
Lhal
Candice Breitz "Whiteface"
Mónica de Miranda © Courtesy de Jahmek Contemporary Art
Ligia Lewis, A plot, A scandal, Credits_Rachel-Israela-Scheidt
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Musica, storia e natura si fondono in un paesaggio unico al mondo
fino al 14 luglio, nell'incantevole scenario del Parco dell'Appia Antica a
Roma. Roma Unplugged Festival per la sua terza edizione è un evento che
celebra la musica, la storia e la natura in un connubio unico al mondo.
Questa manifestazione, organizzata da ETICAARTE con la direzione
artistica di Gian Luca Pecchini e nell'ambito del programma dell'Estate
Romana, offre un'esperienza indimenticabile che unisce le voci più
interessanti del jazz e non solo, illuminando i tesori archeologici e storici di
Roma.
L'eclettico programma del festival presenterà una serie di eventi
straordinari, tra cui lezioni-concerto, concerti itineranti, visite guidate e
racconti di storia per creare un dialogo senza fine tra arte, cultura e natura.
I luoghi prescelti per la rassegna includono la Dimora Storica del Lazio
Casale delle Vignacce, il Mausoleo di Romolo nella Villa di Massenzio e il
Mausoleo di Cecilia Metella, che apriranno le loro porte agli spettacoli e
agli eventi culturali.
Il festival vede la partecipazione di artisti di fama internazionale, tra cui la
cantautrice Noemi, il trio composto da Maria Pia De Vito, Omar Sosa e
Trilok Gurtu con il progetto Mater, Michael League con il progetto Bokantè,
la talentuosa Adriana Calcanhotto e molte altre voci straordinarie che
solcheranno il palco per incantare il pubblico.
In parallelo ai concerti, la rassegna "Racconti di Storia" offrirà un ciclo di
incontri che esplorano gli eventi, i personaggi e le idee che hanno marcato
la storia della Regina Viarum nel corso dei secoli. Gli spettacoli, le lezioniconcerto
e gli appuntamenti di approfondimento culturale renderanno il
festival un'esperienza coinvolgente e stimolante per gli appassionati di arte
e storia.
Con il patrocinio della Regione Lazio e dell'VIII Municipio, Roma
Unplugged Festival è un evento che celebra l'incontro tra passato e
presente, musica e cultura, creando un'atmosfera unica e suggestiva che
porta il pubblico in un viaggio verso le profonde radici storiche e artistiche
di Roma.
“MONFERRATO DANZARTE”
tra i premiati Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko
Nella giornata di Domenica 12 Maggio si è svolto il
passaggio di testimone dal prestigioso Premio Arenzano
Danza, al compimento del suo venticinquesimo anno, al
nascente Monferrato DanzArte, alla sua prima edizione, che
ne eredita il grande bagaglio di esperienze, competenze e
ospiti internazionali.
L’evento si è svolto nella splendida cornice di Fubine
Monferrato, all’interno dell’affascinante struttura di Enosis
Casa di Pisopo, opera architettonica di grande interesse a
cornice del centro di ricerche all’interno della Cascina
Meraviglia, struttura seicentesca recuperata a partire dal
2005 che oggi ospita laboratori, aule didattiche e spazi
polifunzionali. Il nome di questo luogo già lo descrive dal
momento che tutto intorno si aprono i suggestivi panorami
sulle dolci colline circostanti, in questa stagione rigogliose di
verde e caratterizzate dai vigneti sperimentali in cui si
possono trovare ben 37 diversi tipi di vigneti.
Per questa edizione così unica i Premi sono stati assegnati
alle due stelle Scaligere del momento: Nicoletta Manni,
Étoile, e Timofej Andrijashenko, Primo Ballerino del
prestigioso teatro milanese.
Le motivazioni per l’assegnazione di questo premio
riguardano certamente il valore artistico e le abilità tecniche
di questi due splendidi ballerini, ma soprattutto la loro
dedizione, la serietà, l’impegno, la sobrietà, l’autenticità che li
contraddistingue umanamente e che fa di loro un esempio
per tutti i giovani impegnati a seguire le loro orme.
Ad accompagnarci nel racconto dell’evento la voce vellutata
di Massimo Poggio, che ha fatto da collante tra il mondo
della danza e la bellezza di questo territorio straordinario. A
raccontare la storia dei due premiati la voce e la presenza di
Maria Luisa Buzzi, Direttrice di Danza&Danza e
Danza&Danza International, amica di lunga data della
coppia, era presente nel backstage il giorno in cui Nicoletta
Manni ha ricevuto l’importante nomina ad Étoile, come ci ha
raccontato.
A presentare il Premio e dialogare con gli artisti l’energica
presenza della Direttrice Artistica del Premio Patrizia
Campassi. In un fluire di domande e risposte, video e
immagini da commentare, i due artisti ci hanno regalato una
piccola parte di loro stessi attraverso aneddoti e osservazioni
riguardo la vita professionale, alle loro storie personali,
all’intrecciarsi dei loro destini sul palcoscenico e nella vita.
Nicoletta è molto a suo agio nel parlare in pubblico con una
grande proprietà di linguaggio e la sua presenza sempre
quieta e solare, Timofej mostra un’adorabile timidezza nel
parlare in pubblico e questo sorprende chiunque lo abbia
visto dominare la scena con grande potenza, sicurezza e
quella nota un po’ selvaggia, istintiva, che fa di lui un
ballerino davvero particolare e sempre interessante da
guardare. Non sono mancati gli omaggi ad alcune figure
importanti che Nicoletta ha avuto il privilegio di incontrare sul
suo cammino, prima tra tutte Loreta Alexandrescu,
compianta maestra di danza e di vita che è sempre stata al
suo fianco dagli anni della scuola fino alla sua affermazione
nel corpo di ballo.
Carla Fracci, che ha curato l’allestimento di Giselle del 2021, un balletto che per la coppia di artisti rappresenta “un
pezzo di cuore”, questa l’espressione usata da Nicoletta, dal momento che è stato il primo balletto che entrambi
hanno danzato nel ruolo principale e che ha segnato in qualche modo l’inizio della loro storia d’amore. L’incontro con
Carla Fracci ha permesso loro di aggiungere profondità a quei personaggi, portando alla luce dettagli quasi invisibili
ma che invece hanno fatto una grande differenza. Infine Luciana Savignano, con cui ha avuto il piacere di condividere
la sala prove per la trasmissione della coreografia del solo “La Luna” che Maurice Bejart aveva creato proprio per la
nostra Luciana e che è andato in scena al Gala dedicato a Carla Fracci. Una costellazione al femminile.
A rappresentare la trasmissione della danza attraverso le generazioni, la presenza degli allievi del Centro di Alta
Formazione per la Danza Arte Mente, capitanato da Nicolò Abbattista e Christian Consalvo, che hanno danzato in una
coreografia site specifica firma dei due Direttori in collaborazione con Giovanni Careccia, consumata tra lo spazio
interno e lo spazio esterno grazie al supporto tecnologico delle telecamere che hanno permesso al pubblico, seduto
sia dentro che fuori, di fruire di questa performance piena di energia giovane e fresca.
Molto partecipativa la presenza delle istituzioni del luogo per questo progetto che ha manifestato l’ambizione di creare
un polo culturale in questo territorio e già in questa giornata è stato annunciato il prossimo appuntamento per il 13 di
Luglio, con un Gala che si volgerà nella location di “Colle Manora” di Giorgio e Marina Shon, con ospiti d’eccezione
come Yasmine Naghdi accompagnata da giovani promesse della danza provenienti da prestigiose Accademie
Nazionali. In questa occasione saranno premiati Marco Pierini e Luciana Savignano, indimenticabili Étoile che proprio
nel 1999 furono i primi ad essere insigniti del Premio DanzArenzano Arte.
La storia continua, quindi, e la vulcanica Direttrice del Premio Patrizia Campassi ha deciso di mantenere teso questo
filo rosso con l’eccellenza della danza internazionale ripartendo proprio da qui, dal Monferrato, da questa terra che
sente sua per nascita. A lei auguriamo di perseguire con successo in ogni suo progetto a sostegno della promozione
e diffusione della danza.
A Nicoletta e Timofej vanno tutti i nostri complimenti per gli straordinari e meritati riconoscimenti che hanno ricevuto e
molti altri ne arriveranno. Restiamo in trepidante attesa di assistere alla loro evoluzione di artisti e grati per la bellezza
che doneranno a tutti noi attraverso la danza.
A rappresentare il direttore Responsabile Fabrizio Silvestri della rivista online TuttoBallo, l’Ex assessore alla cultura e
turismo del Comune di Arenzano Mauro Roberto Gavazzi.
Dal 15 al 20 luglio, la splendida località siciliana di San
Vito Lo Capo, in provincia di Trapani, accoglierà la 16ma
edizione del SiciliAmbiente Film Festival, un evento che
ogni anno si conferma come un imperdibile appuntamento
per gli amanti del cinema e della cultura. Sei giorni intensi
di proiezioni, incontri e dibattiti, tutti dedicati a temi di
grande rilevanza come il cinema, l’ambiente e i diritti
umani.
Il Festival che Fa la Differenza
Nato come festival di nicchia, il SiciliAmbiente è diventato
un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale,
grazie alla sua capacità di coniugare una produzione
cinematografica di qualità con un forte impegno tematico.
Antonio Bellia, fondatore e direttore artistico del festival,
sottolinea l’importanza del festival nel contesto attuale:
"Sedici edizioni sono tante per un festival che parla di
ambiente e diritti. Quest’anno, in un periodo di enorme
crisi sociale e ambientale, il messaggio che vogliamo
mandare è di speranza e convinzione che le cose possano
cambiare grazie alle nuove generazioni. SiciliAmbiente
2024 sarà un momento di riflessione e di cruda
testimonianza, guardando al passato, al presente e al
futuro del nostro pianeta".
Una Programmazione Ricca e Variegata
Quest’anno il festival presenta una programmazione di
trenta sei film, tra cui cinque anteprime mondiali, quattro
anteprime italiane e sedici anteprime regionali. La varietà
di generi e stili narrativi, rappresentata da documentari,
cortometraggi, animazioni e lungometraggi provenienti da
venticinque Paesi, offre una panoramica eclettica e
contemporanea. Tra le opere in concorso, spiccano film
come “Pink Swing” di Ala’a Al-Qaisi e “L’orgoglio di Alice”
di Nicolò Canestrelli, insieme a progetti di prestigiose
scuole di cinema italiane come il Centro Sperimentale di
Cinematografia e la Civica Scuola di Cinema “Luchino
Visconti”.
Un Festival Che Supporta i Nuovi Talenti
Il SiciliAmbiente ha sempre avuto un’attenzione particolare
per i nuovi talenti, offrendo loro una piattaforma per
emergere e farsi conoscere. Questa edizione non fa
eccezione, e include una decina di opere prime che
promettono di stupire il pubblico con visioni originali e
racconti profondamente significativi.
Bangarang
Water for life
Temi Urgenti e Attuali
I film selezionati quest’anno trattano una vasta gamma di
temi urgenti, dalla sostenibilità alla lotta per l’uguaglianza
dei diritti. Documentari come "The Forgotten Nuclear
Victims” di Suliane Favennec e “Bangarang” di Giulio
Mastromauro, offrono un crudo spaccato delle
conseguenze umane e ambientali di politiche
irresponsabili.
come “Nenet VS Gas” di Sergio Ghizzardi e "Water for
Life" di Will Parrinello, esplorano le lotte di comunità fragili
e i loro tenaci difensori, confermando l’importanza del
cinema come strumento di denuncia e riflessione.
Ospiti e Proiezioni da Non Perdere
Tra gli ospiti più attesi, Nico Bonomolo, un maestro del
cinema d'animazione italiano, tornerà al festival con una
personale fuori concorso, presentando i suoi pluripremiati
cortometraggi. Inoltre, Bonomolo condurrà una
masterclass esclusiva, offrendo un’opportunità unica ai
partecipanti di apprendere da uno dei più brillanti animatori
contemporanei.
Le proiezioni avranno luogo in due suggestive location: la
sala del Giardino di Palazzo La Porta, per le presentazioni
dei libri con gli aperitivi letterari, e una sala affacciata al
mare nell'area portuale, dove ogni sera si terranno le
proiezioni seguite dai dibattiti e incontri con registi e
protagonisti del cinema.
Un Evento di Cultura e Impegno Sociale
Il SiciliAmbiente Film Festival è promosso da Demetra
Produzioni, Associazione Culturale Cantiere 7 e Comune
di San Vito lo Capo, con la collaborazione di Amnesty
International Italia, Greenpeace Italia e AAMOD. Grazie al
contributo della Regione Siciliana e al sostegno del MiC e
dei fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, il festival
continua a crescere e a portare avanti la sua missione di
sensibilizzazione e impegno civico attraverso il cinema.
Quest’anno, il SiciliAmbiente Film Festival si presenta
come un evento imprescindibile per chiunque sia
interessato a cinema, cultura, e tematiche sociali.
Un’occasione unica per immergersi in racconti di speranza,
denuncia, bellezza e riflessione, in uno dei borghi marinari
più affascinanti d’Italia. Non perdete l’opportunità di
partecipare a questo evento unico e di vivere giorni intensi
di cinema e dibattito nella splendida cornice di San Vito Lo
Capo..
TuttoBallo
Un festival prezioso in un luogo di maestosa bellezza. Per riconnettersi con la storia e attivare un nuovo
rapporto simbiotico con la Natura e con il Mito, provando a interpretare la condizione del mondo
contemporaneo attraverso l’Antico.
Giunto alla sua terza edizione, torna il Segesta Teatro Festival, con la direzione artistica di Claudio Collovà,
che dal 26 luglio al 25 agosto è in programma nel Parco Archeologico di Segesta diretto da Luigi Biondo, in
particolare al Teatro Antico e al Tempio, immersi in uno scenario naturale unico: due luoghi che, come
sottolinea il direttore artistico, nella loro immutata bellezza, offrono al nostro sguardo il senso della comunità,
in un tempo sospeso al tramonto, all’alba e in notturna, in grado di riunirci ancora oggi attorno alla sacralità
della condivisione, alla bellezza e alla forza delle parole, dei gesti e della musica.
Sostenuto dal MiC - Ministero della Cultura e promosso dal Parco Archeologico di Segesta, il Festival offrirà al
pubblico un cartellone di eventi fra teatro, danza, musica, spettacoli all’alba e al tramonto e uno speciale
progetto multimediale nel buio della notte, dedicato all’osservazione astronomica e all’esplorazione dei miti
celesti. Aperte le prevendite per tutti gli spettacoli in programma sul sito del Segesta Teatro Festival e sul
circuito vivaticket.com. I biglietti saranno disponibili anche sul sito coopculture.it con possibilità di
abbonamenti e riduzioni. Numerosi gli artisti in cartellone: Sergio Cammariere, Lina Sastri, Danilo Capezzani
con la compagnia Ivona, Noa, Frida Bollani Magoni
insieme ad Albert Eno, Claudio Collovà, Viola
Graziosi, la Mono Dance Company, il progetto site
specific Deep Sky, Daniele Salvo, Giovanni
Calcagno e Vincenzo Pirrotta, Alberto Samonà con
Tito Rinesi & Ensemble Dargah, Nick The Nightfly,
Mimmo Cuticchio, Gabriele Vacis, Acoustic Swing
Trio, Claudio Terzo, Giacomo Barraco, Francesco
Marilungo con la compagnia Körper, Pippo Pollina
alla guida del Palermo Acoustic Quintet e Roberto
Latini
Noa
L’edizione 2024 presenta 5 Prime nazionali, 7 progetti firmati da artisti under 35 di cui 2 in prima assoluta, 3
appuntamenti all’alba, 11 spettacoli teatrali, 8 concerti, 3 coreografie, per un totale di 23 appuntamenti in
cartellone (30 con le repliche), cui si aggiungono i 4 laboratori tenuti da Ilenia Romano, Miriam Palma,
Alessandra Luberti e Stefano Maltese.
Molteplicità delle forme espressive e rilettura dei classici e del Mito in chiave contemporanea sono i due assi
attorno al quale ruota un programma, attraversato da riflessioni sulla guerra e dal bisogno di pace in un
mondo sconvolto da nuovi conflitti, impensabili fino a poco tempo fa. Come testimonia la presenza in
programma di spettacoli come I Persiani di Claudio Collovà con Giuseppe Pambieri, Sette a Tebe. Un terribile
amore per la guerra di Gabriele Vacis e Gli Spartani di Daniele Salvo, ma anche il concerto di Noa, artista
israeliana da sempre impegnata sul fronte della pace. E, ancora, la spiritualità dei Dervisci e il ponte fra
Oriente e Occidente secondo la scrittura di Alberto Samonà o lo smarrimento esistenziale del soldato in
Histoire du Soldat di Mimmo Cuticchio.
Con 22 compagnie, oltre 150 fra artisti e tecnici e una presenza notevole di giovani autori, l’edizione 2024
propone un festival ideato e prodotto con estrema cura e passione, che guarda al presente e al futuro,
tenendo stretta la relazione fra territorio e la scena performativa nazionale e internazionale.
Mono Dance Company_Bach incontra Dante
Sergio Cammariere
Albert Eno
Lina Sastri
Frida Magoni Bollani_@FrancescoPrandoni
TuttoBallo
Foto di Fabio Paleari
Dal 14 al 23 giugno, Lido di Camaiore (Lucca) ha
ospitato La Prima Estate, rassegna musicale che per
due weekend ha infiammato la Versilia con un ricco
cartellone di artisti internazionali e italiani. Sei giorni di
concerti, diciotto artisti che hanno affascinato il
pubblico con performance indimenticabili, un palco
unico a pochi passi dal mare e un'atmosfera vibrante
hanno regalato un'esperienza emozionante e
coinvolgente a tutti i partecipanti. La rassegna ha
saputo distinguersi per la sua proposta musicale
ricercata, capace di spaziare dall'alternative rock al
cantautorato, dal soul al post punk, dall'indie rock
all'elettronica. Un'esperienza che è andata oltre la
semplice musica, offrendo al pubblico anche yoga
mattutino sulla spiaggia , talk letterari e una guida
digitale per scoprire i tesori della Versilia. “Più che un
festival, una vacanza” il titolo di questa terza edizione.
Sul litorale toscano sono arrivati moltissimi artisti:
l’icona della consolle Peggy Gou, la dj sudcoreana
incoronata divinità dell’elettronica in uscita a giugno
con il suo album di debutto; il fascino ammaliante del
cantautorato di Paolo Nutini e il morbido soul di
Michael Kiwanuka, per l’unica data italiana. Ancora, da
Versailles alla conquista del mondo intero, la coolness
tutta francese dei Phoenix. Un cartellone che in questa
edizione ha regalato una decisa anima rock,: i
leggendari Jane’s Addiction tornati con l’unica data
italiana dopo otto lunghi anni di assenza dal nostro
Paese, regalando al pubblico “LOLLA: LA STORIA
DEL LOLLAPALOOZA”, Il documentario che racconta
la storia un rivoluzionario movimento musicale e
culturale, (ndr disponibile su Paramount+). Hanno
chiuso il festival altri due grandi nomi: i Fontaines D.C.,
freschi del successo di Starburster, lo strepitoso pezzo
che anticipa l’arrivo del nuovo disco; e il sound potente
e incalzante dei pluripremiati Kasabian, in procinto di
pubblicare “Happenings”, il nuovo album annunciato
per l’estate. Tra le attività del festival, anche
quest’anno gli organizzatori hanno proposto le mattine
all’insegna dello Yoga e wellness al Bagno Cavallone.
La Prima Estate Talk, la serie di incontri a cura di
Michele Boroni con gli autori dei più interessanti libri
dedicati alla musica usciti negli ultimi mesi. Da
segnalare anche la presenza di artisti emergenti,
valorizzati grazie al palco dedicato a loro, e l'iniziativa
ecologica del Bar del Riciclo. La Prima Estate ha
confermato il suo successo, consolidandosi come una
delle rassegne musicali più interessanti e complete del
panorama italiano. Un'esperienza immersiva che ha
unito musica, cultura e bellezza del territorio,
regalando al pubblico due weekend indimenticabili.
PEGGY GOU_21 giugno 2024_Stefano Dalle Luche_STE
Fontaines DC_foto di Fabio Paleari.
Kasabian_foto di Fabio Paleari
Bagno Cavallone_Stefano Dalle Luche_STE
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La storia racconta che Il 23 agosto del 1978, al Teatro Bussola
domani sul lungomare di Lido di Camaiore ci fu l'ultimo concerto
dal vivo di Mina, un evento indelebile che la consacrò come
leggenda della musica italiana. È proprio in questa atmosfera
magica che si ambienta il nuovo recital dedicato alla Tigre di
Cremona. Attraverso le canzoni più belle di Mina, due attori
svelano la loro insolita storia d'amore, accompagnati da dieci
elementi d'orchestra e dalle luci evocative della Bussola. A
interpretare i brani, Silvia Mezzanotte, una delle voci più amate e
poliedriche del panorama musicale italiano. Dopo la fortunata
esperienza con i Matia Bazar e numerose tournée in Italia e
all'estero, Silvia Mezzanotte ha pubblicato tre album da solista e
partecipato a diverse produzioni teatrali e televisive. Tra le sue
performance più acclamate, la vittoria del Tale e Quale Show nel
2016, con un'indimenticabile interpretazione di "Brava", brano
portato al successo proprio da Mina.
Qual è stata la tua reazione quando ti è stato proposto di
essere la protagonista di Vorrei che fosse amore - Omaggio a
M?
La prima reazione, potrà sembrare strano, è stata un no secco e
deciso. Sono sempre stata un po' distante dal repertorio di Mina,
per paura, per devozione, per amore. Diciamo che dopo la vittoria
a Tale e Quale show, (in cui ho cantato Brava) mi sono sentita un
po' più autorizzata. Ma ho accettato di essere protagonista di
questo show solo dopo aver letto il copione del regista Gabriele
Colferai. Sono subito rimasta affascinata dalla storia d'amore che
nasce tra i due attori protagonisti (Gabriele e Beatrice Baldaccini)
proprio il 23 agosto 1978 durante l'ultimo concerto di Mina alla
Bussola. Ogni episodio di questa storia è raccontato attraverso le
canzoni più belle di Mina, da Grande Grande Grande, Ancora
Ancora Ancora, E se domani, Anche un uomo e tante altre.
Come ti sei preparata per interpretare le canzoni più belle di
Mina in questo recital?
Ho studiato tanto. Il maestro Andrea Albertini ha elaborato
arrangiamenti molto raffinati per l'ensemble musicale tutto al
femminile Le Muse, che mi accompagna in questo viaggio. Volevo
essere un tutt'uno con questa splendida orchestra di donne, ed ho
cercato di interpretare le canzoni sfruttando tutta la mia
esperienza, la maturità vocale dei miei anni, e la tecnica che ormai
mi è propria. Non nascondo che in certi brani ho introdotto anche
alcuni elementi vocali che appartengono alla mia dimensione
Matia Bazar, proprio perché volevo dare a questo spettacolo un
taglio molto personale, rispettandone le canzoni ma rendendole il
più possibile più vicine alla mia anima.
Cosa ti ha ispirato di più nel repertorio di Mina per questo
concerto speciale?
Ho scelto di titolare il recital, Vorrei che fosse amore, perché è
stata la canzone che mi ha ispirata, anche se conoscevo già a
memoria ogni brano. In particolare, ho voluto creare un duetto
inedito su Amore Unico Amore, volendo cantare con Beatrice,
l'attrice protagonista, per rappresentare in questa canzone
meravigliosa l'amore visto da donne di generazioni diverse, che
sposano la loro voce in un momento musicale unico.
Come sono state scelte le canzoni da includere nello
spettacolo su Mina?
Ogni canzone racconta un momento di questa storia d'amore e ne
sottolinea l'evoluzione. È la colonna sonora della vita di questi
attori ma, in fondo, è la colonna sonora delle vite di ognuno di noi.
Facciamo un passo indietro, come hai vissuto il passaggio dalla collaborazione con i Matia 6. Bazar alla tua carriera da
solista e agli spettacoli teatrali e televisivi?
Dopo la scomparsa di Giancarlo Golzi, batterista e fondatore storico dei Matia Bazar, sono stata contattata da Carlo Conti per
Tale e Quale. Ho vinto la trasmissione e da lì ho ripreso a fare TV e spettacoli da solista. In seguito, mi sono arrivate richieste
per nuove progettualità, le ho accolte mettendomi in gioco e sperimentando la mia voce in ambiti che certamente non avrei
pensato di esplorare se fossi rimasta nel mondo Matia. E, oggi, non ho alcuna intenzione di fermarmi.
A Tale e Quale show del 2016, che hai vinto, hai interpretato anche Mina, con Brava: è più difficile imitare Mina o
cantare Mina?
Sono entrambe situazioni complesse: nell'imitazione si rischia facilmente la caricatura. Per interpretarla, serve equilibrio nel
rispettare i brani originali e la volontà di darne una propria rappresentazione. Ma a questo sono avvezza. È esattamente ciò che
ho fatto quando sono diventata la Voce dei Matia Bazar.
Qual è la tua canzone preferita di Mina e perché?
Io domani che è la chiave di tutto lo spettacolo, grazie anche ad una mia versione, davvero originale.
Cosa ti piace di più nell'interpretare le canzoni di Mina?
Mi piace sentire che la gente ama questi brani ed ha voglia di ascoltarli live. Se questo avviene attraverso una grande orchestra
e arrangiamenti finissimi, oltre che alla mia voce, è una vera magia. Il pubblico percepisce vibrazioni che fanno stare bene, che
emozionano generando una condivisione, uno scambio meraviglioso e unico.
Tu hai ottenuto un successo straordinario anche con un altro spettacolo: Le mie Regine- Tutte le donne che hanno
fatto grande la musica. Qual è stato il momento più emozionante che hai vissuto durante la tournée?
È uno spettacolo stabile che porto con me ormai da molti anni. Mi piace raccontare la vita e le emozioni delle donne,
condividendo con le donne anche le difficoltà che miti come Ella Fitzgerald, Mia Martini, Noa, ma anche la stessa Mina hanno
incontrato nella loro carriera, spiegando come sia stata ispirata dalle loro storie e dalla loro vita.
Hai avuto l'opportunità di incontrare Mina personalmente?
Purtroppo, no, ma è un sogno nel cassetto. Chissà che prima o poi non si avveri…
Quali sono i tuoi progetti futuri nel mondo della musica e dello spettacolo?
Al momento sono in tour con cinque spettacoli diversi un mio concerto con quattro musicisti pop rock che sta facendo il giro
delle piazze italiane, il Vacanze romane Tour con Carlo Marrale in cui raccontiamo la nostra storia nei Matia Bazar che portiamo
anche all’estero, Duettango con il maestro Filippo Arlia- Omaggio ad Astor Piazzolla, Le mie Regine con un trio di musicisti in
acustico in cui canto le canzoni più belle delle più grandi donne di spettacolo e Vorrei che fosse amore Omaggio a Mina con
l'orchestra LE MUSE. Inoltre, ho un'accademia di canto la The Vocal Academy con sede principale a Mazara del Vallo e altre
sedi in tutta Italia che mi impegna molto.
STEFANO FRANCIA ENJOYART
presenta
COMPILATION DILLO ALLA DANZA
IN COLLABORAZIONE CON ALWAYS POMODORO STUDIO
DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME
Ascolta cliccando
Play
Dal suo debutto nel 1996 al Point Theatre di Dublino, ha
visitato oltre 1.000 luoghi in tutto il mondo ed è stato visto dal
vivo da oltre 60 milioni di persone in 60 paesi diversi in ogni
continente: Lord of the Dance, il più grande spettacolo di
danza irlandese al mondo, è una delle produzioni di danza di
maggior successo al mondo ed è lo spettacolo itinerante di
maggior successo nella storia dell’intrattenimento (il record di
21 spettacoli consecutivi soldout alla leggendaria Wembley
Arena stabilito nel 1998 resiste ancora oggi!)
Ballerino, coreografo e regista, Michael Flatley, l’ideatore dello
spettacolo che ha cambiato per sempre il volto della danza
irlandese, presenta un nuovo tour speciale di Lord of the
Dance che farà rivivere lo spettacolo originale portandolo a un
nuovo livello, pensato anche per le nuove generazioni di fan,
con nuovi allestimenti, nuovi costumi, nuove coreografie ed
effetti speciali.
Il tour A Lifetime of Standing Ovations di Lord of the Dance
arriverà in Europa la prossima primavera e in Italia ha fatto
tappa a Milano per due date uniche il 10 e 11 giugno 2024 al
TAM – Teatro Arcimboldi Milano. Descritto dal Los Angeles
Times come uno “stravagante capolavoro” e dal Daily Post
come “un’esibizione divertente ed energica che farà battere i
piedi anche a voi”, Lord of the Dance presenta oltre 150.000
tap per performance mentre trasporta il pubblico in un tempo e
in un luogo mitici, catturando i cuori in un vortice di movimento,
danza di precisione, musica originale, narrazione e sensualità,
effetti artistici speciali e pirotecnici.
Lo spettacolo trascende la cultura e la lingua, librandosi
nell’anima con incredibili mosse aeree, danze di precisione
senza pari ed effetti scenici all’avanguardia: Lord of the Dance
ha portato l’arta della danza irlandese sulla scena mondiale e
l’ha catapultata su un piano superiore, ottenendo un
riconoscimento mondiale senza precedenti, tuffandosi
direttamente nei cuori e nelle menti di milioni di persone in
tutto il mondo. Gran parte del segreto del suo fenomenale
successo è che parla a tutti, superando i confini di età, genere
e diversità culturale: Lord of the Dance è diventato sinonimo di
arte spettacolare, il suo fascino lo ha reso una delle meraviglie
moderne del mondo!
ANASTASIA Il musical
Prima nazionale
Milano - TAM Teatro Arcimboldi
dal 25 dicembre al 12 gennaio
Con una prima nazionale in esclusiva a Milano presso il TAM Teatro Arcimboldi, dal 25 dicembre
2024 al 12 gennaio 2025, e due anteprime una a Montecatini, al Teatro Verdi il 28 e 29 settembre
2024, e una a Trieste al Teatro Politeama Rossetti dal 11 al 15 dicembre, arriva ANASTASIA Il
Musical, lo spettacolo basato sull’omonimo film di animazione del 1997 che ha ispirato anche la
versione teatrale di Broadway del 2017. Anastasia, il film d’animazione che ha conquistato una
generazione di adulti e bambini, avrà finalmente il suo debutto in un’opera teatrale voluta da
Broadway Italia, già produttore di “The Phantom of the Opera”, e che porta la firma di un regista
apprezzato a livello internazionale come Federico Bellone coadiuvato alla regia da Chiara Vecchi,
che ne cura anche le coreografie.
Con la magia della musica dal vivo diretta dal Maestro Giovanni Maria Lori, che dirigerà brani
indimenticabili come “Quando viene dicembre” o “Viaggio nel passato”, Anastasia, il musical
trasporta gli spettatori in un'epoca di sfarzo, mistero e passione per seguire le vicende di Anya, una
giovane donna che potrebbe essere la Granduchessa Anastasia, l'unica sopravvissuta alla tragica
fine della famiglia Romanov. Un’avvincente avventura, tra intrighi politici e colpi di scena, composta
da Stephen Flaherty e Lynn Ahrens.
Anastasia non è solo un musical, ma un'esperienza teatrale indimenticabile che lascerà il pubblico
con il fiato sospeso fino all'ultima scena in un vortice di emozioni, tra amore, mistero e speranza. “Ci
fu un tempo, non molti anni or sono, in cui vivevamo in un mondo incantato fatto di eleganti palazzi e
di feste grandiose. L'anno era il 1916 e mio figlio Nicola era lo zar di tutte le Russie. Stavamo
festeggiando il trecentesimo anniversario dell'ascesa al trono della nostra famiglia, e quella sera
nessuna stella era più brillante della nostra dolce Anastasia, la mia più giovane nipote”. Con queste
toccanti parole, la nonna di Anastasia ricorda la giovane nipote nel classico film di animazione del
1997 e proprio da tutto ciò nasce l’ispirazione alla realizzazione di ANASTASIA – Il
TuttoBallo
Villa Ada Festival 2024
Musica, Risate e Cultura nel Cuore di Roma
Sabina Guzzanti©Laila Pozzo21
Selton
band brasiliana ma di casa a Milano, presenta a Villa Ada
il nuovo album “Gringo Vol. 1”.
TuttoBallo
Fabio Celanza_ph_Migliorato-NR
Il calore dell'estate romana si mescola alla magia delle esibizioni live e degli spettacoli comici, creando
un'atmosfera unica al Villa Ada Festival. Oltre 30 appuntamenti, due palchi e un'area free sempre aperta
dalle ore 18 accolgono gli amanti della musica e della cultura per una serie di eventi indimenticabili. Iniziato
con grande energia, il festival ha già visto esibirsi artisti del calibro di Piotta, Gio Evan, Savana Funk e
Nobraino. Ma le sorprese non finiscono qui. La lineup del Villa Ada Festival vanta nomi di spicco come Elio
e le Storie Tese, che porteranno sul palco il loro tour estivo "Mi resta solo un dente e cerco di riavvitarlo".
Uno spettacolo che mescola il sacro e il profano in una narrazione ironica e brillante. Tra le altre eccellenze
Yngwie Malmsteen con la sua leggendaria chitarra elettrica, Margherita Vicario con il GLORIA! Tour 2024,
il Power Duo Fest con sei band rappresentative del rock italiano, con i partenopei The Devils come
headliner. Il Villa Ada Festival non si limita alla musica, ma si apre anche a dibattiti e eventi a tema.
"Dialogues for Gaza" una giornata dedicata alla cultura e alla storia del popolo palestinese, con incontri,
talk, letture e musica a sostegno di progetti umanitari. Luglio porta sul palco artisti di fama internazionale
come i The Libertine, Palye Royal, Ghemon e i Fear, icone del punk anni Ottanta. Tra i momenti imperdibili,
l'esibizione di Moodymann, produttore innovativo e ricercato, e l'appuntamento solidale con Every Child Is
My Child + De Core Festival, il 30 luglio il palco si accende per Sabina Guzzanti e i suoi monologhi taglienti
e sarcastici dedicati a politica e attualità. L'eclettismo musicale continua ad agosto con eventi imperdibili
come l'Agua Tour Mondiale degli Inti-Illimani e Giulio Wilson, i Fat Freddy's Drop e i Selton.
Tre al momento gli appuntamenti in programma ad agosto: il 4 con l’Agua Tour Mondiale della leggendaria
band cilena Inti-Illimani con il cantautore italiano Giulio Wilson, insieme per una irresistibile festa latina; il 6
con i Fat Freddy’s Drop e la loro combinazione psichedelica di dub, reggae, soul, jazz, rhythm and blues e
l’8 con l’energia contagiosa dei Selton, band brasiliana ma di casa a Milano, che presenta a Villa Ada il
nuovo album “Gringo Vol. 1”. Il Villa Ada Festival si conferma così non solo un momento di svago e
divertimento, ma anche un'occasione per riflettere sulla cultura, la solidarietà e l'importanza dell'arte nella
società contemporanea. Vieni a vivere l'esperienza unica del Villa Ada Festival, dove la musica, la risata e
la cultura si fondono in un mix indimenticabile nel cuore verde della Capitale.
prima assoluta di
“Gershwin Postcards”
firmata da Mauro de Candia
con Gabriele Mirabassi al clarinetto
La Compagnia Cantiere Danza è una formazione unica in Italia: è infatti composta dai giovani talenti individuati tra
differenti scuole di danza della penisola. Al 49° Cantiere Internazionale d’Arte, la compagine presenterà a
Montepulciano la première di “Gershwin Postcards”, coreografia firmata da Mauro de Candia, con la partecipazione di
Giulio Diligente come interprete principale, proveniente dal Finnish National Ballet. L’esecuzione musicale dal vivo è
affidata al trio guidato da Gabriele Mirabassi, clarinettista tra i più acclamati del jazz attuale, a cui si uniscono i pianisti
Manuel Magrini ed Enrico Mirabassi. Giovedì 25 luglio, alle 21.30, debutta quindi tra le architetture rinascimentali
poliziane la nuova creazione commissionata a Mauro de Candia che sceglie di dialogare per la prima volta nella sua
carriera con il celeberrimo compositore americano.
“Gershwin Postcards” è un susseguirsi di immagini danzate, ora
ironiche ora poetiche, nel riconosciuto taglio drammaturgico
proprio del coreografo barlettano che si muove tra brani
emozionanti e opere orchestrali caratterizzate da una modernità
sorprendente. Il centenario di Rapsodia in blue ispira quindi una
produzione che impegna la Compagnia Cantiere Danza: dieci
ballerini di età compresa tra i 14 e i 20 anni hanno l’opportunità
di passare dal periodo formativo all’esperienza professionale di
un progetto tanto ambizioso, ideato e curato da Azzurra Di
Meco.
“
Il fortunato esordio avvenuto nel 2023 al fianco di Silvia Azzoni,
prima ballerina Hamburg Ballet John Neumeier, madrina e
testimonial della Compagnia Cantiere Danza, aveva già
assicurato al giovane gruppo anche il palcoscenico del festival
Bolzano Danza, con Oleksandr Ryabko ospite, sulla coreografia
di Kristina Paulin (co-direttrice artistica del prestigioso
Badisches Staatstheater Karlsruhe) e le musiche eseguite dai
solisti dell’Orchestra Haydn. Per il 2024, si apre invece una
nuova collaborazione, propiziata dal sostegno di Arte&BallettO
e dedicata a George Gershwin, talento prodigioso fin dalla
tenera età. Le sue composizioni hanno sempre oscillato tra
musica popolare e colta, tra Broadway e le sale da concerto; un
successo straordinario condensato in pochi anni di creatività e
tristemente interrotto da una grave malattia all'età di soli 38
anni.
“Tra Gershwin e la danza - osserva Mauro de Candia - vi è
stata una grande storia d'amore. A testimoniarlo non sono solo i
classici del cinema dell'epoca d'oro di Hollywood con star come
Fred Astaire, Ginger Rogers e Gene Kelly. È soprattutto la
musica stessa di Gershwin che sembra trovarsi completamente
a suo agio se accostata alla danza.”
L’impaginazione musicale, tra partitura scritta e
improvvisazione, parte doverosamente da Rapsodia in blue, per
poi annoverare brani senza tempo quali Bess, You Is My
Woman Now, I loves you Porgy, It ain't necessarily so fino a My
man's gone now.
TuttoBallo
TuttoBallo
Caro Alfonso grazie di questo incontro.
Partiamo dalla tua passione per la danza.
Una passione alquanto "di famiglia"?
Vengo da una famiglia legata sempre al ballo e all'arte e
questo sicuramente ci ha molto avvantaggiato anche se
nessuno di noi "fratelli Paganini" avrebbe mai immaginato
che avremmo fatto i ballerini.
Che ricordi della tua infanzia legata alla scuola di
Ballo del Teatro dell'Opera di Roma....
Io e i miei fratelli siamo stati iscritti a nostra insaputa alla
Scuola di Ballo del Teatro dell'Opera da nostro padre che
non diede molte possibilità di replica. Ci disse che era
perché avremmo potuto avere un futuro ed inoltre ci
avrebbe permesso di toglierci dalla pericolosità di giocare
in strada e quant'altro. La reazione di noi tutti fu
semplicemente "Ma quindi dobbiamo metterci la
calzamaglia, quella stretta stretta?"....l'abbiamo portata
tutti noi per 40 anni!!!!! Se chiudo gli occhi sento ancora il
profumo delle sale, le voci dei miei insegnanti che porterò
per sempre dentro di me.
Il tuo primo personaggio principale interpretato....
Sicuramente tri i primi ruoli interpretati c'è Rotbarth. il
genio del male nel balletto "Il Lago dei Cigni" di cui ho
avuto l'onore di essere scelto quando ero molto giovane
dal grande coreografo Yuri Grigorovich. La sua versione è
ancora oggi una delle piu belle ed emozionanti di questo
titolo e fu per me un'esperienza unica. L'ho ballato diverse
volte ma per sempre rimarrà in me quel ricordo con il
Maestro Grigorovich in sala.
Il tuo personaggio più amato....
Di sicuro è Tebaldo, il cattivo del balletto " Romeo e
Giulietta". Questo personaggio mi fu affidato molte volte e
quando lo interpretai la prima volta fu una grande sorpresa
per tutti perché è un personaggio lontano dai mio carattere
molto ironico e allegro che ho da sempre ma Tebaldo ha
per me una connotazione musicale e di danza in cui mi
sono sempre sentito comodo, ero come tirare fuori una
parte di me sconosciuta ogni volta che la ballavo e da cui
ho tratto tanto soddisfazione per me e per il pubblico.
Tra i tanti direttori che hai avuto , una è stata un
incontro speciale. Carla Fracci. Parlaci di lei...
Sono stati due: il grande Mario Pistoni, un coreografo a
mio avviso poco ricordato per la sua immensa grandezza
(ricordiamo tra i tanti il meraviglioso balletto " La Strada"
con le musiche di Nino Rota ed ispirato al film di Federico
Fellini) e la divina Carla Fracci, a cui ero legato molto
affettivamente perché mi ha permesso di conoscere oltre
la sua immensa grandezza anche il suo lato molto
simpatico che aveva... era una donna molto ironica e una
professionista da cui tutti abbiamo imparato rigore e
serietà nel lavoro. Sono stati due direttori avuti in due
momenti di età e carriera diversi ma di sicuro i più
determinanti.
La tua ironia ti ha sempre contraddistinto, spesso
facendo degli scherzi in scena a colleghi e guest.
Racconta un aneddoto simpatico.
Per chi mi conosce io faccio scherzi sempre! E' sempre
stato il mio antidoto per avere un buon rapporto con tutti e
di avere una serenità interna. Sono fatto cosi! di sicuro
uno scherzo tra i più memorabili che ricordo fu questo: In
teatro venne invitata una nuova stella della danza che
nessuno conosceva e che arrivava da noi per la
produzione di Bella Addormentata.
TuttoBallo
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Era Svetlana Zakharova!!! Io ero nel cast come uno dei
cavalieri nel celebre "Adagio della Rosa". Questo adagio
per chi lo conosce si caratterizza in un passaggio di mano
alla prima ballerina che è in punta e che ogni cavaliere
tiene per permetterle di eseguire una "promenade in
attitude". Questo avviene 4 volte. Io ero il quarto cavaliere
e quando toccò a me, presi la mano di Svetlana
Zakharova e dando la schiena al pubblico le feci un
sorriso a 36 denti di cui pero 3/4 anneriti con il pennarello
nero!!!! Stava praticamente morendo ma la sua
professionalità le permise di non lasciarsi andare a risate
a crepapelle!!!!
Il ballerino che piu hai amato nel corso della tua
carriera e perché?
Rudolph Nureyev che ho conosciuto in teatro e con cui ho
avuto un rapporto di ammirazione ogni volta che veniva a
danzare al Teatro dell'Opera. Era anche lui una persona
molto ligia con tutti e si doveva rigare dritto, ma sapeva
anche essere molto ironico e tenero quando lo voleva.
insieme anche Ferando Bujones, che ho amato come
danzatore dotato di una tecnica oggi attuale all'epoca fuori
misura totalmente.
Hai recentemente fatto questa nuova creazione dal
titolo "Piazzolla Passion"...ce ne parli
Si, abbiamo debuttato con la Romae Capital Ballet al
Teatro Parioli in Roma con un immenso consenso di
pubblico per ben due serate. Lo spettacolo si avvale della
presenza straordinaria di Amilcar Moret Gonzalez,
conosciuto al grande pubblico dal talent "Amici" e dalla
presenza dal vivo, oltre che di 4 danzatori classici, di 2
coppie di tangheri coordinati da Daniela Ayala e da violino
(Elvin Dimitri) e pianoforte (Fabio Montani), la voce
narrante è Giada Gagliardi.
Ho messo molto amore in questo lavoro e credo che il
pubblico lo abbia percepito cosi come ogni menbro della
compagnia ha dato a questo spettacolo a mia avviso il
giusto carattere.
Quest'estate lo replicheremo al Teatro Sociale di Como, al
Teatro Romano di Falerano e all'Arena Milano Est....e
saremo lo spettacolo di capodanno in programmazione al
Teatro Nuovo diVerona il 31 Dicembre.....sono molto felice
di questo!
Oggi dirigi una tua scuola da diversi anni e dirigi un
tuo Teatro, il Teatro Paganini....
Si l'ho costruito io nella zona di Grotte Celoni in Roma e
ne vado molto orgoglioso perché si fanno molti spettacoli
di danza e non solo.
Se volessi riassumere la danza in due parole...
Nobile e meravigliosa
TuttoBallo
ANTONIO CALBI
nuovo presidente
dell’Accademia Nazionale di Danza
Antonio Calbi è stato recentemente
nominato nuovo presidente
dell'Accademia Nazionale di Danza
di Roma dal Ministro dell'Università
e della Ricerca, Anna Maria Bernini.
Con una vasta esperienza nel
mondo dello spettacolo, Calbi ha
ricoperto ruoli di rilievo presso
istituzioni culturali di prestigio come
il Teatro Eliseo, il Teatro di Roma e
l'Istituto Nazionale del Dramma
Antico di Siracusa.
Il suo background comprende anche
collaborazioni con importanti figure
nel campo della danza e dell'arte,
come la direzione della Scuola
d'Arte Drammatica Paolo Grassi di
Milano e la cura di festival e
rassegne di danza sia italiana che
internazionale. Attualmente, Calbi
dirige l'Istituto Italiano di Cultura di
Parigi, dimostrando così una
passione costante per promuovere
la cultura e l'arte a livello
internazionale.
Con il suo nuovo incarico come
presidente dell'Accademia
Nazionale di Danza, Calbi si
impegna a formare e supportare
danzatrici, danzatori e coreografi
con solide basi tecniche e sensibilità
contemporanee. Inoltre, si propone
di organizzare eventi internazionali
e festival per promuovere la danza a
livello globale e coinvolgere il
pubblico in modo innovativo.
La nomina di Antonio Calbi è stata
accolta con entusiasmo sia dal
Ministro Bernini che dalla direttrice
dell'Accademia Nazionale di Danza,
Anna Maria Galeotti, che vedono in
lui una figura di grande spessore e
esperienza capace di contribuire
significativamente allo sviluppo e al
prestigio dell'istituzione. L'impegno
di Calbi nel campo della danza e
della cultura promette di portare
nuove prospettive e opportunità per
l'Accademia e per l'intero panorama
artistico italiano.
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Da anni alla conduzione di programmi di approfondimento
per i quali recentemente ha ricevuto anche un nuovo
premio sulle sponde del Lago di Garda, la giornalista e
conduttrice Francesca Ghezzani è passata sul canale
Primo Piano della piattaforma Canale Europa tv con il
programma “IPSO FACTO. L’Italia si racconta”.
Opinionisti, esperti e testimonianze dirette si alternano
ogni settimana in collegamento da tutta Italia e dall’estero
per trattare e approfondire argomenti di attualità e di
pubblica utilità.
Francesca, come sei dentro e fuori lo studio
televisivo?
Che domanda curiosa… andrebbe fatta a chi mi circonda
in entrambi gli ambienti. Penso, comunque, di essere
esattamente la stessa persona in ambedue le circostanze,
ovvero me stessa. Di indole gentile, curiosa, accogliente e
assetata di sapere, sempre di corsa e maledettamente
perfezionista. Forse, però, una differenza sostanziale c’è:
nel fuori onda è alquanto difficile trovarmi con i tacchi!
Cosa ami del tuo lavoro e cosa non sopporti?
Amo la possibilità di conoscere tante storie e altrettanti
addetti ai lavori indiscutibilmente preparati nelle loro
materie di competenza; adoro il contatto con chi ci segue
da casa, come se ci legasse un filo invisibile; e mi
interessano infine i “segreti” del dietro le quinte tra
confidenze e problemi personali, gaffes, adrenalina,
imprevisti dell’ultimo secondo e la gioia di risolverli. Non
sopporto, invece, le prime donne, gli arrivisti, gli egoriferiti
e chi mette in ombra gli altri per mettere in luce se stesso.
Come vivi eventuali critiche?
Se fondate, costruttive e non mosse da mera cattiveria,
ben vengano per migliorarsi.
La gavetta e lo spirito di sacrificio: ti sono sempre
appartenuti?
Oh, sì, direi proprio da sempre, insieme a un senso del
dovere che a volte io stessa definisco nevrotico!
Che rapporto hai con la fede?
Diciamo che negli ultimi anni mi sono molto allontanata da
una religione in particolare per dare più ascolto alla
spiritualità in generale. Questo mi dà forza e risponde a
tante mie domande esistenziali.
E con la morte?
La morte delle persone che amo mi spaventa
enormemente, la mia molto meno, anche se in questa
fase della vita sento forte la responsabilità di chi ha ancora
figli da crescere e per i quali la presenza genitoriale è
fondamentale come guida. Penso anche che, davanti a
certi dolori fisici o dell’animo, possa rappresentare una
liberazione e, mettendoci davanti a un tempo finito,
avvalori ogni giorno il dono dell’esistenza stessa.
Hai parlato di figli: che mamma sei?
Sono una mamma che fa del suo meglio conciliando tutto
il possibile. Chiedo scusa quando sbaglio e mi metto in
ascolto ogni qualvolta serva senza risparmiarmi. Ecco, in
questo ambito il perfezionismo non mi appartiene:
preferisco che mia figlia mi veda come una persona
autentica e risolta tra pregi e difetti, equilibrata anziché
perfetta, capace di farsi rispettare ma anche pronta a
ridere di sé e dei propri limiti. Voglio, in assoluto, che
sappia di poter contare su di me ora e per sempre se ne
avrà bisogno, anche una volta spiccato il volo.
Rifaresti tutto quello che hai fatto fino a oggi?
Sì, per ora sì. Alcune cose oggi le rifarei con la
lungimiranza che gli “anta” ti regalano… in cambio di
qualche zampa di gallina (ride – ndr). Ogni traguardo va
festeggiato, ma lo vivo come un punto di partenza
nell’ottica di un continuo miglioramento esistenziale ed
evolutivo.
C’è un programma che ti piacerebbe condurre o un
progetto in cantiere?
Mi piacerebbe un programma di cronaca nera, mentre per
i progetti in cantiere sto cercando di ritagliarmi del tempo
per scrivere dei saggi di inchiesta/approfondimento su
tematiche sociali.
Quando andrai in vacanza?
La stagione del programma radiofonico “Excursus” che
conduco su Radio Video Music si conclude in questo inizio
luglio, mentre in tv continuerò con la trasmissione fino a
tutto il mese, per poi fermarmi ad agosto e riprendere a
settembre.
Lisa Bernardini
TuttoBallo
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Giornalista e scrittrice da oltre 300 mila copie vendute,
Maria Luisa Minarelli torna in libreria con il romanzo giallo
noir “L’ultima canzone all’Eden” per la casa editrice
Indomitus Publishing.
Ci troviamo a Bologna, nel maggio del 1938. Ottavia De
Angelis, cantante e diva del palcoscenico, è bella,
generosa e innamorata, eppure c’è chi la odia. Tocca al
maresciallo Vittorio Righi cercare di far luce sulla sua
sorte. Nei giorni della visita di Hitler in Italia, comincia
l’indagine più difficile che abbia mai affrontato, condotta
negli ambienti dell’alta società bolognese, resi intoccabili
dalla protezione delle autorità.
Maria Luisa, perché le “belle e brave” sono sempre
odiate da qualcuno?
Di fronte al binomio bellezza-intelligenza sarebbe banale
presumere che a suscitare l’odio verso le donne più dotate
sia l’invidia. In realtà, c’è molto di più. Le donne intelligenti
sanno guardare dentro le persone, con un’occhiata ne
colgono i limiti intellettuali e morali, e i mediocri si sentono
messi a nudo. E non perdonano. Anche perché le occhiate
delle persone intelligenti, specie se donne, possono
essere molto eloquenti.
Bologna, e una classe sociale ipocrita e solo
apparentemente dorata, sono al centro del libro, oltre
al caso da risolvere. Voleva esserci tra le righe una
denuncia dell’ambiente?
La denuncia della mediocrità della classe sociale
dominante al centro del libro non è velata, ma emerge in
chiaro dalle chiacchiere e dai pettegolezzi che le persone
si scambiano. il mio è però un romanzo storico, e si
riferisce unicamente alla società bolognese degli anni
Trenta, che si cullava nella comoda acquiescenza alla
tradizione e nell’aderenza ai dogmi del fascismo.
Come dobbiamo immaginarci l’atmosfera che si
respirava all’Eden?
Credo che le serate all’Eden fossero molto piacevoli.
Spettacoli sfarzosi, pubblico elegante, champagne a fiumi,
l’Eden era uno dei luoghi in cui la crème della città
celebrava i propri riti, dimenticando i problemi, ignara del
futuro, esercitando il proprio privilegio al divertimento e
alla spensieratezza.
Lei esplora il tema della giustizia e della verità:
possiamo dire che la risoluzione di un caso non
coincide necessariamente con l’ottenimento della
giustizia?
Naturalmente, e non solo perché gli errori giudiziari sono
più frequenti di quanto si creda, ma perché le indagini, e
nei miei libri accade spesso, possono danneggiare anche
degli innocenti. Inoltre la giustizia umana non riesce a
scandagliare fino in fondo il cuore degli uomini, e quello
che per la Legge è un delitto potrebbe essere un atto di
giustizia per chi lo compie.
Per concludere: a parte il suo maresciallo Vittorio
Righi, un personaggio di straordinaria profondità
psicologica, quali sono i personaggi della letteratura
gialla, chiamati a risolvere casi, che ama di più?
In primis, il commissario Maigret, che ho sempre amato
per la sua umanità. Tra i più recenti, il commissario
Ricciardi di Maurizio De Giovanni, che mette le sue
tormentate visioni al servizio della verità. Infine, il sergente
bolognese Sarti Antonio di Loriano Macchiavelli, tenace e
intuitivo nella modestia del suo grado, con l’impagabile
informatore Rosas.
Adriano Bartolucci Proietti
ambasciatore per i diritti e l'uguaglianza nel mondo
Intervista
di Francesco Leone
Chi è Adriano Bartolucci Proietti e qual è il suo impegno per il
Sociale?
Adriano è un militante che da sempre si batte per i diritti civili ed in
particolare per la rivendicazione, tutela e promozione di quelli delle
persone lgbtqia+
Hai fatto tante cose, tutte molto importanti, ultimo e non ultimo
la creazione di GAYCS Lgbt… ci spieghi cos’è?
Gaycs Lgbt è un’associazione di promozione sociale che nel 2012ha
creato il dipartimento Lgbt di Aics – Associazione Italiana Cultura
Sport, primo ed unico ente di promozione sociale e sportivo a farlo in
Italia.
Cosa sono gli Italia Gaymes e gli EuroGames…
anche quest’anno si svolgeranno?
Gli Italian Gaymes sono il più grande evento multisportivo
Lgbtqia+ che si realizza in Italia, quest’anno ci sarà a
settembre a Roma la decima edizione realizzata
sempre in collaborazione con Yellow Sport.
Gli EuroGames si sono tenuti in Italia solo
nel 2019 e sono stati organizzati da Gaycs
Lgbt. Un evento epocale che ha cambiato
lo scenario in Italia. Oltre tremila atleti
provenienti da 55 paesi del mondo per 13
discipline sportive su 19 strutture che la
Capitale ha messo a disposizione. Ogni
anno cambiano città europea e
quest’anno si terranno a Vienna.
Sei il creatore dei Rainbow
Awards. Cosa sono e come ti
è venuta l’idea?
I Rainbow Awards nascono nel
2022 con l’intento di creare un
evento celebrativo che
mancava nel panorama della
comunità Lgbtqia+, un
riconoscimento ufficiale
dedicato a tutti coloro che si
erano distinti, con il proprio
operato e nei propri campi, a
favore della promozione, tutela
e rivendicazione dei diritti per la
nostra comunità. La prima
edizione dei Rainbow Awards
si è svolta il 28 novembre 2022
presso il Teatro Rossini di
Roma, rivelandosi un evento
dall’incredibile riscontro, che ha
avuto come protagonisti
importanti esponenti del mondo
della politica, della cultura e
dello sport, tutti uniti e coesi da
una comune unione d’intenti.
Francesco Leone (@gliindecisi18)
La seconda edizione dei Rainbow Awards si è svolta a Roma, il 13 novembre 2023 presso lo storico Teatro Sala
Umberto, con il patrocinio ed il contributo della Presidenza dell’Assemblea Capitolina di Roma Capitale e con la direzione
artistica delle Karma B.
L’edizione 2023 è riuscita a riunire nella stessa sala un ensemble straordinario: il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, Elly
Schlein (segretaria del PD), Emma Bonino, Alessandro Onorato (Assessore ai Grandi Eventi di Roma Capitale),
l’onorevole Alessandro Zan e Luca Paladini (consigliere regionale Lombardia e Portavoce dei Sentinelli). E poi ancora,
Vladimir Luxuria, la linguista Vera Gheno, Vincenzo Schettini (La Fisica che ci piace), Le Iene, Le Coliche, Giuseppe
Fiorello, solo per citarne alcuni. La serata è stata un tributo a Michela Murgia, figura di spicco amata dalla comunità
lgbtqia+, rappresentata da alcuni membri della sua queer family, tra cui il marito, Lorenzo Terenzi, il figlio, Francesco
Leone, il Premio Strega Teresa Ciabatti e la scrittrice Chiara Tagliaferri.
L’edizione 2023 dei Rainbow Awards è stata inserita nel calendario degli eventi della 4Weeks4Inclusion, la maratona di
300 eventi dedicati alla diversità e all’inclusione, organizzata da TIM Group, ed è stata trasmessa in diretta sulla
piattaforma di 4w4i. Rainbow Awards ha inoltre vinto il Premio come Miglior Contenuto glbtqia+ della 4Weeks4Inclusion,
nella cui categoria gareggiavano progetti virtuosi di importanti aziende leader. In soli 2 anni, i Rainbow Awards sono
riusciti a riunire tutte le migliori menti, idee, progetti e contenuti, interni e intorno alla comunità.
So che fai anche Radio cose RID?
Si a settembre 2023 è iniziata una nuova avventura sulle onde FM 96.8 di RID – Radio Incontro Donna. La trasmissione
“Il salotto di Rid, bevendo un Cocktail” chiude il palinsesto settimanale il venerdì dalle 17 alle 19 con ospiti e notizie che
avvicinano il mondo rainbow agli ascoltatori della storica emittente romana (che può essere ascoltata in tutta Italia in
DAB, sulle app e dal sito www.rid968.com). Uno spazio essenziale per comunicare dentro e fuori la nostra comunità, per
me il ritorno ad un amore antico e mai dimenticato.
So che fai anche Radio cose RID?
Si a settembre 2023 è iniziata una nuova avventura sulle onde FM 96.8 di RID – Radio Incontro Donna. La trasmissione
“Il salotto di Rid, bevendo un Cocktail” chiude il palinsesto settimanale il venerdì dalle 17 alle 19 con ospiti e notizie che
avvicinano il mondo rainbow agli ascoltatori della storica emittente romana (che può essere ascoltata in tutta Italia in
DAB, sulle app e dal sito www.rid968.com). Uno spazio essenziale per comunicare dentro e fuori la nostra comunità, per
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Francesco Leone (@gliindecisi18)
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TuttoBallo
“Da ormai un paio d’anni, Guzzanti, figlia, sorella e
soprattutto madre di tanti orfani dei bei tempi andati, si
dedica al dialogo sia con Meloni che con Schlein, con
l’unico obiettivo di attenuare il danno. Un lavoro
impegnativo, spesso estenuante, portato avanti con
abnegazione e sacrificio e senza che nulla gliene venga
in tasca. Di qui l’idea di cominciare a monetizzare questa
attività con una serie di conferenze spettacolo, che i
giovani d’oggi chiamano stand up comedy, sul nostro
presente travagliato. Ovviamente non si parlerà solo di
politica ma anche di argomenti veramente importanti
come lo sviluppo tecnologico in mano a 4 esaltati
irresponsabili e più in generale di come conservare una
qualche forma di dignità nel 21 secolo.” Sabina Guzzanti
Nuovo tour estivo per Sabina Guzzanti che non perde
mai occasione per esprimere le proprie posizioni in
merito allo stato delle cose in materia di libertà del
pensiero, tema che le è molto caro.
Con il suo inconfondibile stile, che mescola ironia
tagliente e critica sociale, "Liberidì Liberidà" invita gli
spettatori a riflettere su cosa significhi essere veramente
liberi in un’epoca di grandi cambiamenti e incertezze.
Da sempre in prima linea nel mettere sotto accusa il
potere e la classe dirigente nazionale, voce scomoda e
per questo spesso criticata, Sabina Guzzanti, torna a
incontrare il suo pubblico con un monologo essenziale e
come sempre corrosivo.
SABINA GUZZANTI - LIBERIDÌ LIBERIDÀ – tour 2024
13 luglio Palermo
20 luglio Milano
25 luglio Castelnuovo Magra (SP)
27 luglio Terni
30 luglio Roma
2 agosto Padova
2 settembre Fiesole (FI)
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Intervista
di Davide Ferraro
@whynot_book
TuttoBallo
La lunga amicizia con Franca Valeri. La storia d’amore («senza sesso») con Paolo Poli. Il signore della cultura in tv apre
l’album dei ricordi più belli e racconta come la tv sia ancora la sua passione, sempre affiancato a personalità forti . Lo
conosciamo così, Pino Strabioli: autore, regista, attore, conduttore e cultore dei grandi protagonisti dello spettacolo del secolo
passato. Quasi trent’anni di carriera Pino Strabioli, artista poliedrico, si racconta tra teatro, cinema e televisione. Tre linguaggi
differenti ma accomunati da una sola passione, il piacere di volere raccontare le emozioni non dimenticandosi della semplicità
della vita. Persona umile che nelle sue trasmissioni non perde mai il contatto diretto con la realtà e il modo autentico di fare
spettacolo e informazione creando una forte empatia con il pubblico.
Tra teatro e televisione, passando per il cinema, chi è Pino Strabioli ?
Chi sono? Non è ‘ facile rispondere, mi ritengo fortunato, vivo delle mie passioni, cerco di condividerle. Il teatro è la casa, la tv
va nelle case, al cinema mi sento un ospite, ne ho fatto pochissimo.
Dopo molti anni di carriera anche in diversi panorami dello spettacolo, qual è l’idea che ha del suo lavoro rapportato
al contesto contemporaneo?
E’ importante essere radicati all’oggi, osservarlo, scoprirlo, cercare di capirlo senza mai però dimenticare da dove veniamo.
Viviamo un momento complicato e soprattutto per questo dobbiamo insistere sulla memoria, sulle conquiste acquisite, sulla
difese dei diritti.
Lei è riuscito a fare una televisione che fonda le basi sul racconto e sul contenuto ma soprattutto sulla cultura.
Questa tv di oggi come la vede e cosa si aspetta per il futuro ?
Non ho enormi aspettative, c’è una tv che non mi piace e che rischia derive desolanti ma c’ è anche una tv che prova a
resistere, capace di incuriosirci, credo ancora nella funzione educativa, creativa, stimolante di questo elettrodomestico che ha
compiuto 70 anni.
Lei è anche scrittore ed un libro che ho letto “Sempre fiori mai un fioraio” è un racconto realistico della vita di Paolo
Poli . Cosa è stato per lei Paolo Poli e cosa ha rappresentato nella sua carriera ?
Poli e’ stato uno degli incontri più importanti della mia vita, pensiero libero e coraggio, irriverenza e rispetto, stupore, sagacia,
meraviglia, carezza e graffio. Sono stato con lui in palcoscenico, ho imparato il mestiere e forse anche un po’ a vivere meglio,
abbiamo raccontato i vizi capitali in tv, ho raccolto nel libro che citi i suoi ricordi, l’infanzia, la guerra, gli amori, la famiglia. Mi
manca la sua intelligenza. Dal libro ho tratto lo spettacolo che sto portando in giro, i giovani che lo scoprono si innamorano
della sua modernità, chi lo ha conosciuto come uomo o come artista ritrova la sua grandezza. Stiamo toccando le cento
repliche anche in estate lo riproporremo.
@whynot_book
TuttoBallo
Tante cose da raccontare e comunicare. All’interno del suo
viaggio chiamato Vita ci sono stati altri incontri che Lei porta con
sè …quali ?
Tantissimi, anche quelli incontrati una sola volta, non potrò mai
dimenticare una giornata a casa di Dario Fo e Franca Rame, un
pomeriggio con Alda Merini, un giro in macchina con Moira Orfei e
Piera degli Esposti, una sigaretta fumata con Raffaella Carra’.
Lei ha intervistato decine di personaggi straordinari. Come si
sente quando l’intervistato è lei ?
Mi annoio un po’ di me stesso. Non credo lei abbia un preferito di tutti
si è portato all’interno del suo cuore qualcosa , ci dice qualcosa di
questi tre personaggi : Sandra Milo, De sica , Franca Valeri…Sandra la
giovinezza, le risate, amava la vita, profonda nella sua apparente
leggerezza, ero sicuro avrebbe sconfitto la vecchiaia e addirittura la
morte. Franca la lucidità, la riflessione, l’osservazione, una vera
intellettuale, la grandezza alla portata di tutti, una rivoluzione. Mi
mancano moltissimo.
@whynot_book
TuttoBallo
Garbato, educato, gentile: c’è niente che la faccia arrabbiare?
L’arroganza, la presunzione di chi non sa, il giudizio, il negare l’evidenza, la sopraffazione sui deboli,
l’’ottusità….potrei continuare per ore.
I suoi programmi percorrono una strada che esplora, riscopre e riassembla archivi, pescando nei
ricordi: cos’è per lei la memoria?
La memoria siamo noi, siamo quello che resta, e’ la fatica e il coraggio di chi si è battuto per gli atri, tendiamo
al dimenticare, alla rimozione, qualcuno addirittura vorrebbe riscrivere la storia, violare la memoria.
Il rapporto con Maurizio Costanzo?
Forte, arricchente, lui era un forziere di memorie, pomeriggi interi ad ascoltarlo, aveva una curiosità
sincera,non conosceva il pregiudizio, affiancarlo in alcuni programmi e’ stato un vero regalo.
L’intervista che le dispiace non aver fatto e chi vorrebbe intervistare?
Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Carmelo Bene, Vittorio De Sica , ho avuto però la fortuna di lavorare
con Christian e godere dei suoi racconti. Mi piacerebbe molto intervistare Sophia Loren.
Cosa vorrebbe che le chiedessero e non le hanno mai chiesto ?
Se sono felice ma non saprei rispondere.
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Giovanni Margarone
“Quando scrivo le storie dei miei
personaggi, piango, rido e mi diverto”
Giovanni Margarone è nato ad Alessandria, da padre siciliano e madre ligure; ha vissuto a Savona fino a ventun anni,
quando lasciò la sua terra per motivi di lavoro. Era il 1986. Lettore assiduo e profondo cultore di lettere, filosofia e musica,
ha sempre avuto una vocazione naturale per la scrittura e la musica sin dall’età di 12 anni, quando parallelamente allo
studio del pianoforte scriveva romanzi e racconti - mai pubblicati - che gelosamente ha conservato fra i cimeli della
giovinezza. Dopo aver ricevuto numerosi riconoscimenti in concorsi letterari nazionali e internazionali, è tornato con il
romanzo "Quella notte senza luna" pubblicato con Elison Paperback, un libro nato in un periodo difficile della sua vita.
I suoi romanzi sono del genere narrativo di formazione per via dell’evoluzione che fanno compiere ai protagonisti
(evoluzione innanzitutto interiore, e non solo). Libro dopo libro, si sente anche lei cambiato insieme a loro?
Sono passati ormai quasi 10 anni da quando scrissi il primo romanzo dell’età matura –
“Note fragili” - senza contare quelli che avevo scritto da ragazzo, e questo ultimo
decennio è stato per me particolare, un po’ per i fatti che mi sono capitati, un po’ perché
mi sta traghettando verso i 60 anni. È un’età, la mia, in cui la gente inizia a dire “ma non
li dimostra” soprattutto per i miei capelli folti, castani e rigorosamente di colore naturale.
Ma su questo ci faccio una risata, perché non soffro della crisi di vecchiaia: sono
sempre stato consapevole che gli anni passano per tutti, quindi anche per me. Non
credo sia la strada giusta quella di affliggersi perché il nostro conta-anni va verso il
fondo scala, anzi bisogna esserne orgogliosi. E poi sono gli anni in cui arriva la
saggezza, forte dell’esperienza di vita vissuta nei lustri precedenti. Guardare con
serenità gli anni che passano è elisir di lunga vita: è perfettamente inutile piangersi
addosso. La vita va così. Tornando ai miei libri, devo dire che sono stati buoni compagni
di questi dieci anni e devo ringraziare profondamente i personaggi che li hanno animati,
sempre tutti diversi, unici e, soprattutto, umani. In loro c’è molto di me, perché io li ho
creati e ciò che provano e vivono nelle loro vicende è come se l’avessi vissuto anch’io.
Quando scrivo le storie dei miei personaggi, mi commuovo, alle volte anche piango; ma
anche rido, e mi diverto a farli recitare, un po’ come fa il burattinaio nei suoi spettacoli. I
romanzi sono finzione e se non si hanno idee sempre nuove, lampi di ispirazione carpiti
anche dal mondo che ci circonda, non si può scrivere.
Vorrei citare il pianista Giovanni Allevi, un ragazzo geniale – a
cui non posso fare altro di augurare che la sua malattia lo lasci
in pace, con tutto il cuore - il quale dice che “la musica è nell’aria
e il compositore cattura le note e le scrive sul pentagramma”.
Lo scrittore fa lo stesso: le parole che vagano nell’aria le cattura
e ne fa un’opera. Con queste premesse posso dire di essere
cambiato, perché scrivendo sono maturato, soprattutto sul piano
artistico. Di ciò che ho imparato nel silenzio del mio studio,
digitando pagine su pagine, per ore ed ore, ne faccio tesoro.
Leggendo ciò che scrive, l’immaginazione spazia
tra i colori, il freddo e il caldo, i crepuscoli, i cieli,
il mare, suoni e rumori. Le origini e l’aver vissuto
in diverse regioni pensa abbia contribuito a
formare la sua cifra stilistica?
Ogni mio romanzo è diverso dall’altro, non scriverò
mai “sequel”. La parola “fine” per me è definitiva. Le
ambientazioni - le “locations”, come si dice in gergo
cinematografico - sono anch’esse sempre diverse,
volutamente. Non sarebbe noioso scrivere cinque
romanzi (tanti ne sono stati pubblicati), più altri
cinque ancora inediti, sempre ambientati, che ne so,
in Piemonte? E questa poliedricità si estende a tutto il
resto: paesaggi, stagioni, caratteri dei personaggi e
altro ancora.
TuttoBallo
Penso proprio che il fatto di aver vissuto in luoghi diversi, di
essere di sangue misto e avere interessi molto diversi fra loro
abbia contribuito - e non poco - allo sviluppo della mia cifra
stilistica aperta e libera. Ritengo che vedere le cose da più
prospettive ampli la nostra mente; vedere oltre è segno di
maturità intellettuale ed intelligenza. Questo, purtroppo, non
sempre succede, ed è da qui che nascono i pregiudizi, le
discriminazioni, le intolleranze che io combatto fermamente. Il
grande storico contemporaneo Alessandro Barbero, tra tutto
ciò che magistralmente dice, sottolinea sempre che solo una
visione d’insieme della storia – osservata da più punti di vista -
può far comprendere appieno la storia stessa. L’esperienza
storica personale nostra e dei nostri avi non è sufficiente,
perché basata sulle proprie convinzioni, ideologie, opinioni
riguardo a un fatto storico. Lui afferma che la mente storica
dev’essere aperta per forza, solo così possiamo essere in
grado di esprimere giudizi il più possibile obiettivi sui fatti
passati. Pertanto, viva l’apertura mentale (che ci rende
persone libere e non schiave dei preconcetti) e abbasso
l’ottusità. I miei libri volutamente li voglio “aperti”, sia per i temi
trattati, sia per i personaggi e gli scenari. Il libro “aperto”
stimola la fantasia del lettore, per questo vorrei che il “sequel”
lo scrivesse lui!
Ci dica qualcosa in più su "Quella notte senza luna"…
“Quella notte senza luna” è un libro particolare, scritto in un
periodo “particolare” per me. I temi trattati sono assolutamente
attuali. Tutto questo perché volevo parlare di un qualcosa del
quale la gente, alle volte, non vuole parlare. Sì, perché la
miseria non piace, i miseri danno fastidio ed essere biasimati
brucia. Elena, la protagonista, è una mendicante: ho detto
tutto. Ma la sua profondità d’animo e intellettuale (benché
quasi analfabeta) è tale che, come ho scritto nel libro, “farebbe
le scarpe alle menti più raffinate”. Ho voluto dimostrare,
creando Elena, che gli ultimi non sono immondizia, sono
persone sfortunate ma degne e vanno rispettate, non
ripudiate. Accettare la diversità (e magari capirla) è segno di
quell’apertura mentale che purtroppo spesso manca. Se nei
secoli l’uomo fosse stato sempre ottuso, saremmo ancora
all’età della pietra, perché la scienza, che induce sempre a
guardare oltre l’orizzonte delle cose, non si sarebbe
sviluppata. Nulla sarebbe progredito se non ci fosse stato un
continuo scambio tra popoli, razze e culture diverse. La
diversità fa parte del mondo, da sempre. Il messaggio di
questo romanzo, più degli altri che ho scritto: su questa Terra
siamo in fondo tutti uguali, e la discriminazione - di qualunque
genere - va bandita, sempre.
In altre interviste ha sempre dichiarato che scrivere la
allieta, portandola a una profonda serenità interiore. Lei
scrive per se stesso o per essere letto?
Ma per essere letto! Scrivere per se stessi per me è egoismo
puro. La scrittura dev’essere pubblica; essere letti è
essenziale. Ogni romanzo, di qualsiasi genere sia, è un
contenitore di messaggi, di idee e ciò va propagato. Scrivere
mi allieta, mi rasserena, è vero; ma mi allieta ancora di più
sapere che gente che non conosco leggerà ciò che scrivo, e
anche se mi criticheranno ne prenderò atto per correggere gli
errori: anche questo fa crescere. Se qualcuno, invece, mi
loderà e mi ringrazierà, io non potrò fare altro che inchinarmi.
Ringrazio tutti: sia chi mi critica, sia chi mi loda, perché nella
vita bisogna accettare sia gli alti, sia i bassi.
Scrivere per essere letti è una grande responsabilità, non
trova?
Ovviamente lo è, ma la accetto di buon grado.
GIANLUCA MAGNI
Talentuoso Artista Poliedrico
Nato a Pisa, Giuanluca Magni si distingue per la sua
versatilità e talento nel mondo dell'intrattenimento. Con
un'impressionante carriera che abbraccia cinema,
televisione, teatro e molto altro, Magni rappresenta un
perfetto connubio di passione, impegno e abilità artistiche.
La sua formazione artistica è un percorso ricco e
diversificato, che include esperienze cruciali con talenti e
istituzioni stimati. Dai corsi al Centro Teatro Attivo di Milano
e agli stage con registi di fama come Dante Marraccini e
Susan Stransberg all'accademia Silvio D’Amico di Roma,
Magni ha costantemente affinato le sue capacità e
abbracciato nuove sfide nel mondo della recitazione.
Il suo curriculum cinematografico è impressionante, con una
vasta gamma di ruoli che dimostrano la sua capacità di
immergersi in personaggi complessi e variegati. Dai film
come "Lucrezia Borgia" e "Un Tè con Mussolini" alle
produzioni più recenti come "Enigma" e "The Scheme",
Magni ha dimostrato di poter interpretare una vasta gamma
di ruoli con maestria e versatilità.
Anche in televisione, Magni ha lasciato il segno con
partecipazioni in serie di successo come "Il Bello delle
Donne 3" e "Una giornata particolare", dimostrando la sua
abilità nell'interpretare personaggi indimenticabili. La sua
carriera teatrale e i numerosi premi conferiti a Magni
testimoniano il suo impegno e la sua dedizione all'arte della
recitazione.
Oltre alla sua bravura come attore, Magni è anche un abile
combattente, dotato di competenze in spada medioevale,
equitazione e combattimenti corpo a corpo. Queste abilità,
unite al suo talento artistico, fanno di Giuanluca Magni un
artista poliedrico e completo, in grado di eccellere in
qualsiasi contesto e ruolo che si trovi ad interpretare.
Sherlock Holmes, l’amato detective nato dalla fantasia di Sir
Arthur Conan Doyle, si prepara a tornare sul piccolo
schermo con un nuovo adattamento, che sarà basato sulla
serie di romanzi firmati da Andy Lane intitolata Young
Sherlock Holmes.
Prime Video ha infatti annunciato di aver ordinato la messa
in sviluppo della serie intitolata Young Sherlock, che vedrà il
coinvolgimento nientemeno che di Guy Ritchie, già regista
dei due film di Sherlock Holmes con Robert Downey Jr. e
Jude Law nei panni di Watson. Il filmmaker londinese
dirigerà gli episodi della serie e sarà inoltre coinvolto come
produttore esecutivo.
È stato inoltre confermato che a prestare il volto a questa
giovane incarnazione del detective sarà il 26enne Hero
Fiennes Tiffin, già noto per aver interpretato Hardin Scott
nella saga di After, e l’undicenne Tom Riddle in Harry Potter
e il principe mezzosangue. Amazon ha inoltre rilasciato la
prima sinossi ufficiale della serie, che recita:
Young Sherlock sarà una storia d’origine ricca di azione
incentrata sull’amato detective di Sir Arthur Conan Doyle in
una re-immaginazione esplosiva di questo personaggio
iconico. All’età di 19 anni, Sherlock Holmes è caduto in
disgrazia, grezzo, senza filtri e non formato, quando si ritrova
coinvolto in un misterioso omicidio all’Università di Oxford
che minaccia la sua libertà. Tuffandosi nel suo primo caso in
assoluto con una selvaggia mancanza di disciplina, Sherlock
riesce a svelare una cospirazione mondiale che cambierà la
sua vita per sempre.
Sul nuovo progetto ha aggiunto qualche dettaglio in più lo
stesso Guy Ritchie: «In Young Sherlock scopriremo una
nuova esilarante versione del detective che tutti pensano di
conoscere, in un modo mai immaginato prima. Andremo a
scoprire questo personaggio enigmatico, scoprire cosa lo
spinge all’azione e cosa lo porterà a diventare il genio che
tutti amiamo.» La serie sarà composta da otto episodi e
debutterà su Prime Video.
Foto: MovieStillsDB
Fonte: Variety
Al cinema un viaggio nell'angoscia e nella
ricerca di giustizia a favore dei più deboli.
Padre Pio di Abel Ferrara si eleva come una parabola laica sulla necessità di portare le proprie idee e azioni fino alle estreme
conseguenze. Il film racconta, in montaggio alternato, la storia del giovane Padre Pio (Shia LaBeouf) da Pietrelcina e dei
cittadini di San Giovanni Rotondo negli anni del primo dopoguerra. L'intero film ruota attorno ai tragici eventi dell'eccidio
avvenuto nel 1920, in cui persero la vita quattordici persone, perlo più appartenenti al Partito Socialista, e racconta il clima teso
e di scontro sociale che ha caratterizzato gli anni del biennio rosso. Le tensioni e le sofferenze della massa contadina locale si
intrecciano, senza mai realmente fondersi, con la figura del giovane Padre Pio già segnato dalle esperienze di dolore che
caratterizzeranno l'intera vita del santo cappuccino. Le tentazioni e la lotta col demonio, la vicinanza spirituale ai fedeli, il
ministero della confessione sono alcuni dei tratti della figura del santo che il film sceglie di mettere in luce e raccontare. Nel
complesso il film non può definirsi come una vera e propria biografia del santo. La gran parte delle scene narrative sono
dedicate alle vicende politiche del luogo e in particolare allo scontro tra socialisti e proprietari terrieri. La figura di Padre Pio
appare più sullo sfondo e le scene a lui dedicate, più che contribuire all'evoluzione della trama, servono come strumento di
espressione e comprensione della spiritualità del santo.
Mentre Padre Pio si muove sui piani alti della Fede, invitando i contadini a seguirlo lungo la sua ascesi, il film ci trasporta anche
nella realtà esistenziale dei contadini che rientrano dalla Prima Guerra Mondiale stanchi e mutilati, ma pronti a gridare "Viva
l'Italia!". C'è chi non è tornato, e la vittoria viene interpretata come un successo solo per quei latifondisti che sfruttano la
manodopera contadina. Le prime elezioni politiche libere si avvicinano, ei rappresentanti del Partito Socialista cercano di
convincere i contadini a votare per loro. Ma i potenti, i proprietari terrieri e la Chiesa rispondono con aggressioni e minacce.
La maggior parte del film è dedicata agli ultimi del mondo, ammazzati dalla fatica, trattati come bestie da soma e abbandonati al
loro destino dalle istituzioni, in primis la Chiesa, connivente e servile con l'establishment. Padre Pio rappresenta un'altra Chiesa,
quella dello spirito, e la sua battaglia interiore è lo specchio di quell'esteriore dei contadini che prendono coscienza della loro
condizione e lottano per cambiarla. Padre Pio comunica una rabbia ancestrale verso un mondo ingiusto e ingrato, invitando a
guardare "da una prospettiva più alta". La cinepresa di Ferrara, però, resta appiccicata a quel popolo rurale e analfabeta che
non può che combattere dal basso.
Padre Pio racchiude molti temi cari alla regista: la ricerca della redenzione, la religione come dogma indiscutibile, la colpa e
l'ipocrisia di un clero che benedice le armi degli oppressori. Il film è potente e viscerale, con qualche primo piano didattico e
qualche scena d'azione che sfiora il compiacimento autoriale. Nonostante la definizione manichea del Bene e del Male, Padre
Pio non cade nella retorica, rimanendo attento ai dettagli e sostenuto da un commento sonoro calzante. La sceneggiatura di
Ferrara e Maurizio Braucci, già soci di Napoli Napoli Napoli e Pasolini, trova una sintesi sobria tra il detto e il non detto, tra nuda
realtà e visione.
Shia LaBeouf -Padre Pio
Regia di Abel Ferrara
GUARDA IL TRAILER DI “PADRE PIO”
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L’ultima vendetta di
Liam Neeson
L’attore britannico torna in un film thriller ambientato nell’Irlanda degli anni ’70
dal titolo “L’ultima Vendetta”. Dopo essere stato presentato alla Mostra del
Cinema di Venezia 2023, "L'ultima vendetta" (In the Land of Saints and Sinners) si
prepara a sbarcare nei cinema italiani il 17 luglio.
Il film, diretto da Robert Lorenz e interpretato da Liam Neeson, ci porta nell'Irlanda degli anni '7 0, dove
Finbar Murphy (Neeson) cerca di lasciarsi alle spalle un oscuro passato nella tranquilla cittadina costiera di
Glencolmcille. Tuttavia, la pace di Finbar viene sconvolta dall'arrivo di una banda di terroristi guidati dalla
spietata Doireann (Kerry Condon).
Quando uno dei terroristi abusa di una ragazzina del posto, Finbar si trova di fronte a un bivio: rivelare la
sua identità segreta o difendere la sua comunità ei suoi amici.Il film si preannuncia ricco di suspense e
azione, con Neeson che torna a vestire i panni di un uomo costretto a confrontarsi con il suo passato e a
fare i conti con la violenza. Oltre a Neeson, il cast comprende anche Jack Gleeson ("Il Trono di Spade"),
Colm Meaney ("Star Trek") e Ciarán Hinds (Lara Croft: Tomb Raider - La culla della vita).
"L'ultima vendetta" è un film che promette di tenere il pubblico incollato allo schermo con la sua trama ricca
di colpi di scena e le sue intense scene. L'appuntamento con "L'ultima vendetta" è per il 17 luglio nei
cinema italiani.
GRARDA IL TRAILER DE “L’ULTIMA VENDETTA”
Gianni "snodo " Zanin & Piera Sacchi
Esibizione Be-Boop Rapallo 1954
Collezione privata - Associazione Culturale Happy Days - Milano
esposta alla mostra “Scatti di Danza - Fotografie di ieri e di oggi””2013
Sono bastate poche ore ad Oceania 2 per far capire che il suo arrivo sul grande schermo non è frutto del caso. Stando a
quanto riportato da Oltreoceano, le prime immagini del ritorno di Vaiana non sono passate infatti inosservate e hanno
conquistato subito un record.
Il trailer, a quanto pare, è stato visto da 178 milioni di persone nelle prime 24 ore dalla sua pubblicazione, cifra che supera
quella di qualsiasi altro trailer per un film d’animazione nella storia della Disney e della Pixar. Il precedente record per
Pixar apparteneva a Inside Out 2, che con 157 milioni di views nelle scorse settimane aveva reclamato per sé questo
primato. Per Disney Animation, invece, a detenere questo titolo era Frozen 2 con 116 milioni di persone. Tra i dati
significativi che vengono riportati, è il fatto che questo Oceania 2 sia riuscito a superare di gran lunga anche i risultati del
trailer de Gli Incredibili 2, fermo a 113 milioni.
Trailer dal sito ufficiale Disney
Sembra esserci entusiasmo quindi per l’uscita nelle sale del film, annunciata solo pochi mesi fa a gran sorpresa. Il sequel
ci farà ritrovare Vaiana Waialiki e il semidio Maui, ancora una volta doppiati da Auli’i Cravalho e Dwayne Johnson: la
ragazza si imbarcherà in una nuova avventura in mari perduti dopo aver ricevuto una chiamata dai suoi antenati. Lo
stesso attore, inoltre, tornerà a interpretare il personaggio nel live-action in corso di produzione.
Oceania 2 sarà diretto da David Derrick Jr., Jason Hand e Dana Ledoux Miller e includerà nuove canzoni di Abigail Barlow
e Emily Bear. Originariamente, il sequel era stato pensato come serie tv, ma ha poi conquistato i gradi per un’uscita
theatrical. Il primo film, nel 2016, ha incassato 687 milioni di dollari al botteghino globale.
Arriverà nelle sale il 27 novembre 2024, mentre per il live-action diretto da Thomas Kail bisognerà aspettare il 10 luglio
2026. Fonte: THR
I Sud Sound System, leggendaria band salentina e pioniera del raggamuffin e del dancehall in Italia, sono pronti a
sorprendere ancora una volta i fan con un nuovo album, "Intelligenza Naturale" uscito il 1° luglio.
L'uscita dell'album è anticipata da due singoli: "El Son ido de l'alma", uscito il 4 giugno, e il nuovo "TQP" ft.Guè,
disponibile e frutto della collaborazione tra due delle realtà più importanti del reggae e dell'hip hop italiano.
"Intelligenza Naturale" si distingue dai lavori precedenti per una maggiore consapevolezza e maturità nel concepire
la musica, mantenendo sempre viva l'originalità che ha contraddistinto la band fin dagli esordi . L'album riflette la
visione dei Sud Sound System sul rapporto tra natura e tecnologia, attraverso un paesaggio sonoro variegato che
mescola diversi generi e stili. Oltre a Guè, l'album vede la partecipazione di artisti come Alborosie, Negramaro, Ensi,
Puccia e Antonio Castrignanò.
"TQP" è un brano old school che ci riporta indietro di qualche anno, con un suono hip hop che ben si sposa con i
flow e le liriche di Sud Sound System e Guè. La collaborazione nasce dalla stima reciproca e dall'amicizia nata tra gli
artisti nei primi anni 2000.
Finda i loro esordi negli anni '90, i Sud Sound System hanno rivoluzionato il panorama musicale italiano, portando il
sound e l'energia della dancehall giamaicana nel cuore della cultura musicale italiana. Con testi che spaziano dall'
impegno sociale alla celebrazione della vita, i Sud Sound System hanno dato vita a un genere unico che ha ispirato
molti artisti.
"Intelligenza Naturale" e "TQP" sono solo l'inizio di un nuovo capitolo per i Sud Sound System, che promettono
grandi sorprese per i loro fan.
TOUR 2024
12/07 Desio (MB)
13/07 Abbadia San Salvatore (SI)
17/07 Fara Gera d'Adda (BG)
20/07 Gallipoli (LE)
21/07 Fermo
26/07 Galatina (LE)
27/07 Cisternino (BR)
03/08 Cammarata (AG)
05/08 TBA
11/08 Banari (SS)
16/08 Marittima (LE)
17/08 Pesaro
20/08 Candida (AV)
24/08 Badolato (CZ)
01/09 Borgo Quinzio (RI)
07/09 Tergu (SS)
14/09 Pantano P. (PZ)
15/09 Giovinazzo (BA)
21/09 TBA
Silvia Salemi, una delle voci più riconoscibili e amate della musica
italiana, torna a incantare il suo pubblico con l'emozionante
raccolta "23 ORE". Questo nuovo progetto segna un punto
importante nella carriera della cantautrice, riunendo i brani
rimasterizzati del suo ultimo album "23" (2017) e i singoli pubblicati
negli ultimi anni, oltre a inediti che trasportano l'ascoltatore in un
viaggio emozionante attraverso il tempo e le emozioni.
"23 ORE" è un racconto musicale che si sviluppa nell'arco di
ventitré ore, lasciando idealmente sospesa la ventiquattresima ora.
Ispirandosi alle “Occasioni” di Eugenio Montale, Salemi invita a
riflettere sulle scelte non compiute e sulle opportunità ancora da
cogliere. In ogni brano, di questa raccolta composta da diciotto
pezzi, il percorso emotivo e narrativo esplora il potenziale nascosto
nelle pieghe del tempo, culminando in un'ultima ora capace di
riscatto e cambiamento.
La raccolta include alcuni dei brani più significativi della carriera
recente di Silvia Salemi. Particolarmente significativo è il brano
“Mille Luci”, colonna sonora originale del film “Mamma qui
comando io” di Federico Moccia, che arricchisce ulteriormente
questa straordinaria raccolta.
Sull’ispirazione dietro il progetto, Silvia Salemi racconta: "In un
giorno, come in una vita, possono accadere tante cose. Ventitré
ore che aspettano quell’ultima ora per completare un giorno, un
percorso. Un’ora magica in cui tutto può succedere..." Questo
pensiero rappresenta pienamente lo spirito dell'album, una
riflessione sul potere dei momenti non ancora vissuti e sulla
possibilità di cambiare le nostre vite fino all'ultimo istante.
Silvia Salemi, nata a Syracuse nel 1978, ha iniziato la sua brillante
carriera musicale vincendo il Festival di Castrocaro nel 1995 con il
brano “Con questo sentimento”. Successivamente ha partecipato a
quattro edizioni del Festival di Sanremo, ottenendo il
riconoscimento della critica per il miglior testo con “A casa di Luca”
nel 1997. La sua carriera l'ha vista impegnata in numerose
performance live e partecipazioni televisive, come il Festivalbar del
1998.
Parallelamente alla musica, Silvia ha sviluppato una carriera da
conduttrice radiofonica e televisiva, lavorando per Rai Radio 2 e
Rai Isoradio, e apparendo in programmi come “Piccole luci” su
Rete 4 e “La vita in diretta Estate” su Rai 1. Inoltre, ha esplorato il
mondo della scrittura con il suo romanzo autobiografico “La voce
nel cassetto” e ha calcato i palcoscenici teatrali insieme a
Giuseppe Zeno.
Con la pubblicazione di "23 ORE", Silvia Salemi si prepara anche
a tornare sulle scene live con il “VOICE: Voce Summer Tour”, una
serie di concerti estivi che anticiperanno il progetto indoor che
l'artista porterà nelle principali città italiane tra il 2024 e il 2025.
Questo tour rappresenta una straordinaria opportunità per i fan di
vivere dal vivo l'energia e l'emozione dei nuovi brani di Salemi. "23
ORE" di Silvia Salemi non è solo una raccolta di canzoni, ma un
potente racconto di vita e di emozioni, che invita a riflettere
sull'importanza del tempo e delle scelte. Con questo progetto,
Silvia si conferma una delle artiste più complete e versatili del
panorama musicale italiano, capace di coniugare passato e
presente in un viaggio sonoro unico e coinvolgente. Non perdete
l'occasione di ascoltare "23 ORE" e di seguire Silvia Salemi nei
suoi futuri concerti, dove il tempo e la musica si incontrano in
un'esperienza indimenticabile.
Andrea Govoni
“La barista”
Nuovo singolo per il cantautore Andrea Govoni, La Barista e il suo imperdibile video, anticipando l’album che sarà
pubblicato in autunno. L’artista, con vent'anni di musica alle spalle e innumerevoli collaborazioni con grandi nomi
della scena nazionale e internazionale, da qualche tempo si è trasferito a Milano ma con la sua Emilia sempre nel
cuore racconta il suo viaggio attraverso e con la musica.
Lasciate le campagne emiliane, con Modena ha salutato e celebrato la sua terra; con Chinatown ha cantato
l’abbracciodi Milano che lo ha accolto amorevolmentee con Volkswaghen ‘86regalandoci un po' di spensierata
allegria, ci ha mostrato un’istantanea di quegli anni in cui bastava davvero una gita fuori porta con gli amici per
mettere da parte le preoccupazioni; con La Barista torna sulla sua amata riviera romagnola, a Milano Marittima, a
quelle estati che sono parte della sua infanzia e che hanno incorniciato i ricordi più belli.
Un brano estivo con uno spiritello rock e un pizzico di sapore caraibico, che non rinuncia a quel marchio danzereccio
e spensierato che Andrea ama da sempre. La Barista ricorda un po' la musica che suonava nei Jukebox negli anni
’70 facendoci ballare senza ritegno.
Andrea Govoni in merito all’uscita ci ha spiegato come nasce questo progetto: “Dopo una stagione ricca di
registrazioni, canzoni e concerti, con La Barista inauguro la mia prima vera Estate da cantautore; un brano che arriva
come un raggio di sole in questo viaggio costante alla ricerca del mio suono, che non è altro che la vibrazione
dell’anima o forse anche un po’ la raccolta delle mie “rock-ambolesche” avventure romanzate in musica. Sicuramente
è la canzone più divertente dell’album che richiama quell’inconsapevole ironia che forse caratterizza noi Emiliano -
Romagnoli, come alcuni dei miei eroi come Dalla, Vasco, Zucchero i quali hanno saputo miscelare dolcezza,
trasgressione, ironia, toccando differenti tematiche prese dal quotidiano, facendole proprie in modo spesso scomodo,
ma anche goliardico. La canzone racconta un colpo di fulmine a ciel sereno, un’amore a prima vista per una
meravigliosa ragazza, La Barista di un baretto sulla spiaggia. Per il video, non poteva esserci luogo migliore che la
Riviera, culla dei miei ricordi d’infanzia con un’amica speciale; ad interpretare il ruolo de La Barista, Laura Gigante, la
“Chiara” attrice protagonista del film cult Albakiara del regista Stefano Salvati, interprete di Percoco uscito lo scorso
24 maggio e primo in classifica su RaiPlay (regia di Pierluigi Ferrandini). Laura, bellezza acerba, senza tempo,
raffinata ha un animo scatenato, sbarazzino. Una personalità cinematografica unica nel suo genere, ma non solo, è
per me un’amica preziosa con cui ho condiviso anni d’oro. Un bel legame, profondo con una connessione artistica e
mentale, indissolubile. Nel nostro osservarci da lontano, abbiamo mantenuto un feeling speciale e quel pizzico di
spirito rock che è stato il collante perfetto per rappresentare il brano, divertente e spensierato che scivola da solo
come le onde del mare sulla riva, con un romantico lieto fine d’altri tempi. Un onore averla al mio fianco per questo
nuovo viaggio, perché le canzoni per me sono un po’ come noi, viaggiatrici senza tempo!”
GUARDA IL VIDEO
STEFANO FRANCIA ENJOYART
presenta
COMPILATION DILLO ALLA DANZA
IN COLLABORAZIONE CON ALWAYS POMODORO STUDIO
DISPONIBILE SU TUTTE LE PIATTAFORME
Ascolta cliccando
Play
L'eclettico artista Bernardo Lanzetti ha recentemente
incantato il pubblico di The Voice Senior con una
performance straordinaria che ha letteralmente acceso
di colori il palco e gli spettatori, catturando l'attenzione
di Antonella Clerici e dei media di settore. Con le sue
sperimentazioni musicali inedite per la televisione,
Lanzetti ha dimostrato una volta di più il suo talento e
la sua capacità di innovare e sorprendere.
Oltre al successo del brano "Una sera che piove",
scritto per Loredana Bertè e incluso nel suo ultimo
disco, Bernardo Lanzetti ha riportato l'attenzione su di
sé come autore, interprete e innovatore.
Attivo nel panorama musicale dal lontano 1973, prima con il
gruppo Acqua Fragile, ancora oggi in attività, e
successivamente come front-man della celebre PFM, Lanzetti
ha collezionato una serie di avventure teatrali, collaborazioni
di prestigio e sperimentazioni che lo hanno consacrato come
una delle voci più significative e attive nel mondo del Rock
Progressivo, sia in Italia che all'estero.
Oltre alla sua carriera musicale, Bernardo Lanzetti ha
mostrato il suo talento anche come traduttore, contribuendo
alla trasposizione dei dialoghi di film cult come "Without Air"
di Neil Abrahamson e "Pushing Hands" del premio Oscar Ang
Lee, e all'album "Nebraska" di Bruce Springsteen.
Tra le sue numerose collaborazioni artistiche, spiccano quelle
con il Maestro Giorgio Gaslini e Ivano Fossati, la scrittura di
brani per artiste del calibro di Loredana Bertè e Ornella
Vanoni, nonché le esibizioni sul palco accanto a leggende
della musica come Steve Hackett dei Genesis, Greg Lake
degli Emerson Lake & Palmer e Ian Anderson dei Jethro Tull
nel panorama del Rock Progressivo internazionale. Bernardo
Lanzetti ha anche calcato le scene teatrali di Parma e Milano
come vocalist e attore, regalando emozionanti concerti in
tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna fino al
Giappone. Con la sua straordinaria versatilità e la sua innata
capacità di emozionare il pubblico, Bernardo Lanzetti si
conferma non solo un'icona della musica italiana, ma anche
un'artista che continua a spaziare e a sorprendere con la sua
straordinaria creatività e il suo talento senza tempo.
La Premiata Forneria Marconi, conosciuta semplicemente come PFM, è una delle band più iconiche e influenti della scena
musicale italiana e internazionale. Fondata nel 1970 a Milano, la PFM ha saputo affermarsi come uno dei pilastri del rock
progressivo, distinguendosi per la loro fusione di stili complessi, testi poetici e virtuosismo strumentale.
Dopo il successo del loro trionfale tour invernale, durante il quale hanno registrato sold out in ogni tappa, la PFM è pronta
a entusiasmare il pubblico con un tour estivo che prenderà il via il 28 giugno ai Musei Civici di Palazzo Farnese a
Piacenza. Questo tour è destinato a rivelarsi un altro capitolo indimenticabile nella lunga storia di successi della band.
Con due spettacoli distinti in programma, "PFM canta De André" e "PFM live", la band ha l'obiettivo di onorare la loro
collaborazione con il leggendario cantautore genovese e di celebrare i loro più grandi successi con il pubblico. La
formazione eccezionale di PFM, composta da Franz Di Cioccio alla voce e alla batteria, Patrick Djivas al basso, Marco
Sfogli alla chitarra elettrica, Alessandro Scaglione alle tastiere, Eugenio Mori alla batteria, insieme agli ospiti speciali Luca
Zabbini e Michele Ascolese, promette serate cariche di energia e emozioni intense.
Grazie alla produzione curata da D&D Concerti, il tour estivo della PFM si presenta come un evento imperdibile per gli
appassionati della musica progressiva e per coloro che amano la storia della musica italiana. Con un repertorio che
mescola successi intramontabili e esperimenti musicali innovativi, la PFM continua a essere una delle formazioni musicali
più rispettate e amate a livello mondiale, confermandosi come una vera leggenda vivente della musica italiana.
9 luglio ARGENTA (FE)
20 luglio AREZZO
31 luglio RAGUSA
1 agosto SIRACUSA
3 agosto SIROLO (AN)
4 agosto MELPIGNANO (LE)
6 agosto SERAVEZZA (LU)
8 agosto ARENZANO (GE)
10 agosto ROCCELLA JONICA
11 agosto SUBIACO (RM)
16 agosto MONTELAPIANO (CH)
17 agosto CASTIGLIONE DEL LAGO (PG)
21 agosto OSTUNI
24 agosto CASTAGNOLA DELLE LANZE
26 agosto GRUMENTO NOVA (PZ)
3 settembre VICENZA
4 settembre MACERATA
11 settembre TORINO
14 settembre PRATOLA PELIGNA
I Jalisse , duo musicale composto da Alessandra Drusian e Fabio Ricci, ritornano con un nuovo brano "Il Paradiso è qui", una
canzone che celebra la forza di volontà e la capacità di costruire la propria felicità giorno dopo giorno.Con la loro semplicità e
determinazione, i Jalisse hanno saputo conquistare il cuore del pubblico, rimanendo sempre fedeli a se stessi e ai valori in cui
credono . Il loro percorso musicale inizia nel 1995, con la vittoria al Festival di Sanremo con il brano "Fiumi di parole". Da quel
momento, i Jalisse hanno collezionato successi, partecipando a numerosi programmi televisivi e pubblicando album di grande
successo. Nonostante la fama, i Jalisse sono sempre rimasti con i piedi per terra, mantenendo un forte legame con la loro
famiglia e con la loro "normalità ". Per loro, il Paradiso è qui, non in un luogo lontano, ma dentro di noi, nella semplicità dei gesti
quotidiani e nella forza dell'amore. Con "Il Paradiso è qui", i Jalisse lanciano un messaggio di speranza e di positività,
invitandoci a spezzare le catene della violenza, del pregiudizio e della discriminazione. Il loro brano è un inno alla libertà e alla
determinazione, un invito a costruire un mondo migliore, partendo da noi stessi. I Jalisse sono un esempio di come la semplicità
e la determinazione possano portare al successo. Con la loro musica e il loro messaggio di speranza, continuano a ispirare e a
emozionare il pubblico di tutte le età.
Nella loro carriera i Jalisse hanno pubblicato 7 album in studio e sono stati ambasciatori dell'UNICEF per l'Italia.
MARIO BIONDI
IMario Biondi omaggia il cantautorato italiano con un EP e un tour da oltre 100
Il celebre cantante Mario Biondi, reduce dal successo del suo primo tour in Australia che lo ha confermato tra gli artisti italiani
più attivi e apprezzati all'estero, omaggia il grande cantautorato
Con un EP dal titolo “Oro” che contiene quattro nuove versioni stile Biondi: "La donna cannone", capolavoro di Francesco de
Gregori, "E tu come stai" di Claudio Baglioni, “Pensiero Stupendo” di Patty Pravo e “Sulla Terra io e te” di Riccardo
Cocciante, un featuring con Alessandro Quarta doppiatore, direttore del doppiaggio e cantante italiano.
L'EP, pubblicato da Beyond e distribuito da The Orchard, rappresenta il primo progetto interamente in italiano nella discografia
di Mario Biondi.
Sul fronte live, con l'aggiunta di 10 imperdibili date estive in luoghi dal grande fascino artistico e culturale del nostro Paese e
10 concerti nei teatri che copriranno tutta la penisola tra novembre e dicembre, il progetto "Crooning Under cover" supererà il
traguardo dei 100 concerti realizzati in Italia e altri 22 paesi nel mondo tra il 2023 e il 2024.
Mario Biondi si conferma così come uno degli artisti italiani più apprezzati al mondo che saluterà l'estate 2024 con uno
speciale evento che si terrà il 14 settembre al Teatro Antico di Taormina, uno spettacolo che celebrerà il mondo del crooning,
del jazz e del soul di cui Mario Biondi è uno dei maggiori esponenti. A questo speciale concerto prenderanno parte grandi
ospiti e amici di sempre.
MARCO LIGABUE
"IL VENTO DELL'ESTATE": un brano che
rappresenta una fresca e coinvolgente
proposta, perfetta per la stagione estiva,
mettendo in luce i temi della libertà e
della voglia di viaggiare.
Dopo oltre dieci anni di carriera solista e il successo del suo libro
"Salutami tuo fratello", Marco Ligabue continua a focalizzarsi sulla
sua musica e sui live. "Il Vento dell'Estate", ultimo singolo
pubblicato, è un inno a quelle emozioni che spesso accompagnano
l'arrivo della bella stagione: il desiderio di abbandonare tutto per
partire verso mete sconosciute, magari esotiche, e vivere senza le
preoccupazioni quotidiane. Marco Ligabue descrive questo
sentimento con una riflessione sincera: «Legami, consuetudini,
appartenenze e sacrifici di anni ci tengono spesso agganciati a un
posto, a una terra. Combattuti da questo dubbio, partire o restare,
noi 'alberi' di provincia sappiamo crescere tra le piccole cose,
festeggiando ogni anno l'arrivo del vento dell'estate. Consapevoli
che nelle radici profonde puoi trovare la forza di puntare in alto.»
Il brano è nato da una collaborazione musicale istintiva in sala
prove, caratterizzata dagli incastri di basso, batteria e chitarra. Alla
batteria troviamo Lenny Ligabue, il nipote di Marco, che porta una
forza rock distintiva. Johnny Gasparini, chitarrista correggese,
accompagna Marco da 11 anni e contribuisce con il suo estro alla
chitarra. Jack Barchetta al basso e il giovane produttore Francesco
Landi, che ha rifinito l’arrangiamento finale, completano la
formazione che ha dato vita a "Il Vento dell'Estate".
Per il videoclip della canzone, Marco Ligabue ha collaborato con il
regista Fabio Fasulo e la travel blogger Linda Campostrini.
Campostrini, originaria della provincia di Rimini, ha viaggiato in 58
paesi e fatto il giro del mondo quattro volte in dieci anni,
incarnando perfettamente lo spirito di libertà e avventura che il
brano vuole trasmettere. La sua presenza nel video rappresenta la
gioia di vivere e il desiderio di scoprire il mondo da una prospettiva
unica e straordinaria.
GUARDA IL VIDEO
"LAMBRETTA '61"
Il nuovo singolo di Marcello Romeo
raccoglie l'essenza di un amore atentico
Il singolo "Lambretta '61" è stato creato con passione e sensibilità,
prendendo forma in uno studio musicale grazie al contributo di
talentuosi collaboratori come Roberto Costa. Gabriella Musolesi
stessa ha potuto vivere l'emozione di ascoltare la prima versione
del brano al pianoforte e voce, cogliendone appieno l'essenza del
suo amore travolgente nato sulle strade di Bologna.
Marcello Romeo, un artista che preferisce i piccoli teatri e la musica
intima che tocca i cuori, ha saputo immergersi nella storia di
"Lambretta '61" con rispetto e delicatezza, offrendo
un'interpretazione coinvolgente che lascia spazio alle emozioni. Il
video che accompagna il singolo ci trasporta in un viaggio tra
passato e presente, attraverso immagini evocative della Bologna
degli anni Sessanta e di oggi.
Nato in Libia ma cresciuto artisticamente a Bologna, Marcello
Romeo si è distinto fin da giovane come cantautore e musicista
versatile, con una passione per la musica che lo ha accompagnato
in ogni ambito della sua vita. Dopo un periodo dedicato alla ricerca
nel campo della medicina, Marcello ha scelto di riportare la musica
al centro della sua esistenza, trovando nella creazione artistica e
nei palcoscenici il suo vero rifugio.
Per Marcello Romeo, la musica è stata sempre la colonna sonora
imprescindibile della sua vita, un filo conduttore che ha guidato
ogni suo passo e ha colorato i suoi ricordi più preziosi. Con
"Lambretta '61", il cantautore regala al pubblico un'esperienza
musicale autentica e coinvolgente, dimostrando una volta di più il
potere universale dell'amore e della musica nella nostra esistenza.
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ARIANNA RICCI
UNA GIOVANE FUMETTISTA DAL TALENTO VIBRANTE PRESENTA IL
SUO PRIMO GRAFIC NOVEL DAL TITOLO “OSSA”
Arianna Ricci, nata nel 2003, è un'artista abruzzese che si è fatta notare per il suo
talento nel mondo del fumetto. Con uno stile che richiama l'universo di Tim Burton,
Arianna crea mondi fantastici popolati da personaggi originali e ricchi di sfumature.
Arianna coltiva la sua passione per l'arte fin da bambina, mescolando colori e parole.
Si avvicina poi alla grafica digitale, tecnica che oggi affianca al suo amato acquarello.
Durante l'infanzia, i suoi quaderni si riempiono di storie di un mondo parallelo,
popolato da figure che incarnano i vari tipi umani. Questi personaggi la seguono nella
crescita, evolvendosi dai cagnolini degli anni della scuola ai coloriti adolescenti che
popolano oggi il suo mondo parallelo "Divino Regno ". In questo universo ideale, i
personaggi mettono in campo le proprie doti magiche, metafora delle potenzialità
inespresse che ogni giovane possiede. Nel "Divino Regno" vivono in particolare gli
adolescenti, che raccontano le aspirazioni e le paure che li attanagliano in questi anni
veloci e complessi. Il primo fumetto autoprodotto di Arianna, "Ossa", racconta la storia
di Isabella, costretta a lasciare il suo villaggio e l'amico del cuore, Teodoro. La storia
affronta il tema dell'ansia che precede l'abbandono della propria comfort-zone, l
'uscita dal guscio protettivo necessaria per affrontare il mondo esterno. Arianna Ricci
è un'artista giovane ma già dotata di una forte personalità artistica il suo talento e la
sua capacità di raccontare storie universali, si presenta come una delle voci più
interessanti del fumetto italiano contemporaneo.
instagram@divinoregno
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ALFIO DI BATTISTA
4 giugno 1944: le voci spezzate dei martiri di Capistrello
“Un libro che da voce alle vittime permettendoci di conoscere le loro storie e di
entrare in empatia con il loro dolore”.
Il libro di Alfio Di Battista, "4 giugno 1944: le voci spezzate dei martiri di
Capistrello", è un'opera teatrale che riporta alla luce la tragica strage avvenuta a
Capistrello sul finire della seconda guerra mondiale.
In quel drammatico giorno, 33 persone innocenti, tra cui un bambino di 13 anni,
vennero uccise a sangue freddo dai soldati dell’esercito tedesco in ritirata.
Di Battista, con grande sensibilità e pathos, dà voce alle vittime della strage,
permettendoci di ascoltare le loro storie e di entrare in empatia con il loro dolore.
Le loro voci spezzate, interrotte brutalmente dalla violenza, ci ricordano la
crudeltà della guerra e l 'importanza di preservare la memoria di coloro che
hanno perso la vita per mano dell'odio e dell’ardente desiderio di potere.
La prima parte del libro è un saggio storico che ricostruisce i fatti della strage,
mentre la seconda è un testo teatrale che mette in scena le storie della seconda
guerra mondiale. La parte saggistica è ben documentata e fornisce un quadro
completo della strage, con informazioni dettagliate sulle vittime, sui colpevoli e
sul contesto storico in cui si è verificata. I dialoghi, nella parte teatrale del testo,
sono realistici e credibili, e i personaggi sono ben delineati. "4 giugno 1944: le
voci spezzate dei martiri di Capistrello" è un libro importante che ci ricorda la
tragedia della guerra e il valore della memoria. È un libro che dovrebbe essere
letto da tutti, soprattutto dalle nuove generazioni, per evitare che simili atrocità si
ripetano in futuro.
https://www.facebook.co
m/alfio.d.battista
ALFIO DI BATTISTA: Alfio Cataldo Di Battista è nato in Francia ad Avignone e
residente a Capistrello (AQ). Nella vita si occupa di consulenza finanziaria come
funzionario per conto di un importante istituto bancario , operando nel settore del
private banking. Prima di approdare alla finanza, Alfio Di Battista ha intrapreso
diversi percorsi professionali. Ha frequentato le scuole di volo dell'aeronautica
militare, conseguendo il brevetto di pilota d'aeroplano. Successivamente, ha
lavorato come tecnico per una società specializzata in sondaggi e trivellazioni nel
campo della geologia . Oltre alla sua professione in ambito finanziario, Alfio Di
Battista coltiva una profonda passione per la politica e la scrittura. Prima dell’uscita
del libro "4 giugno 1944..." con Radici Ediioni ha pubblicato: "Il confine Invisibile",
"La partenza intelligente" e "La strage, la notte, la follia, 4 giugno 1944".
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“Gli Accordi spezzati”
ROBERTO MAGGI
Il nuovo libro di Roberto Maggi, il romanzo “Gli accordi spezzati” (Bastogi Libri,
giugno 2024), si presenta come un lavoro estremamente variegato, abilmente
intrecciato su vari piani temporali.
Una trama intricata, nella quale, man mano che si procede, si vanno delineando
gli incastri delle vite degli attori, destinati a rincorrersi nel tempo, ognuno teso
alla ricerca di sé, delle proprie radici e delle testimonianze altrui, sulle tracce di
un passato ripercorso a ritroso.
Esistenze raccontate in modo separato e parallelo (ognuna di esse connotata
con il titolo di uno specifico “Album” al posto del tradizionale capitolo), attraverso
continui rimandi e flashbacks, sovente sotto forma di rievocazioni oniriche,
durante i quali i vari caratteri si svelano lentamente, mostrando gli elementi e le
connessioni che li legano, i momenti cruciali che li hanno accomunati e poi
fatalmente allontanati.
Una narrazione sospesa, ricca di sfumature poetiche, giocata in modo articolato
su più livelli come in una trasposizione cinematografica, che fluisce altalenante
tra presente e passato, andando a ricostruire pian piano i retroscena delle
esperienze vissute, le ragioni delle scelte fatte dai protagonisti, alla luce dei
sentimenti e delle fratture che ne hanno determinato, loro malgrado, il corso.
Ognuno di essi con il proprio carico di sofferenza e caducità, una propria voce e
una corposa complessità psicologica: spaccati emotivo-intellettivi dell’universo
maschile e femminile da cui emergono riflessioni, dubbi, domande, conclusioni
talvolta amare talora ironiche.
“… una storia senza tempo, che pure traspira ovunque una viva
contemporaneità, e il linguaggio adottato è ricco e variegato, ora quotidiano e
ordinario, ora più forbito; con elementi che spesso si piegano a
un’anticonformista volontà inventiva, all’interno di un periodare più volte
paratattico, con pennellate giustapposte in sequenza, create e sapientemente
accostate le une alle altre per dipingere e raffigurare in una forma genuinamente
visiva, non soltanto descrittiva e narrativa.” *
Ciò che preme nel dipanarsi del racconto, al di là della complessità della trama,
è l’indagine introspettiva, lo scavo interiore mirato alla scoperta di questi caratteri
ora fragili ora induriti, in una sorta di processo psicanalitico, nel quale si rivelano
le ragioni e le cause che ne hanno determinato gli sviluppi esistenziali.
“Nell’insieme, tutto ciò rappresenta un aspetto senza dubbio originale della
scrittura di Maggi: una verticalità di sentimenti e di emozioni (pronta a
sospendere, quando è il caso, il flusso per altro non lineare della narrazione) che
attiene alla sostanza medesima della Poesia: quell’essenza poietica, appunto,
che è creatività allo stato puro.” *
E tutta la narrazione viene accompagnata -diremmo quasi condizionata- dalla
musica, sia nei richiami delle citazioni iniziali che nelle “composizioni” liriche -
ispirate da brani famosi- disseminate nel testo, che fanno da supporto cardine
alla narrazione. Ma non solo: anche dal punto di vista stilistico si percepisce
l’assonanza ritmica insita in determinati passaggi. La musica si pone, quindi,
come causa primaria delle vicende tutte: in definitiva, una presenza possente
che scandisce il dipanarsi degli avvenimenti e degli stati d’animo e che
costituisce il motore originario, il nucleo vitale da cui tutto prende vita e a cui tutto
ritorna, facendo nuovamente incrociare quelle strade solitarie apparentemente
perdute.
* Estratti dalla prefazione al libro di Marina Caracciolo
Roberto Maggi
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BODIES ARMY
di Vincenzo Cohen
E' in uscita il nuovo Catalogo d'Arte di Vincenzo
Cohen, artista italiano di respiro internazionale
impegnato nella produzione di pitture a carattere
sociale. Il libro BODIES ARMY - "Armata di corpi"
edito dalla casa editrice danese SNAP Collective
racconta le ultime produzioni dell'autore incentrate
intorno alla figura umana e all'universo maschile. Il
corpo umano è il protagonista principale concepito
come corazza e scudo protettivo. La fonte
d'ispirazione dei dipinti nasce dall'osservazione
diretta attraverso il disegno dal vero e la scultura di
ascendenza greco-romana.
Nella prima parte del catalogo i soggetti illustrati
tratti dalla collezione "Armored corps" - "Corpicorazzati"
mirano a riprodurre il concetto di
"introiezione" attraverso lo spirito di resilienza
dell'uomo e l'indagine delle profondità della psiche
umana. All'interno di questa prima parte è presente
una sezione dedicata agli "scudi umani", esempi di
figure rappresentate nell'atto di contorcersi e
proteggersi usando il corpo come scudo verso
l'esterno e un contributo scientifico sulla metafora
dello scudo e le implicazioni connesse al concetto
di trauma curato dalla Dott.sa Silvia Michelini,
esperta in Pisicologia Relazionale Integrata. La
seconda parte del catalogo è invece dedicata alla
collezione d'arte digitale intitolata "DOPPIO" in cui
alcune opere tratte da diverse collezioni pittoriche
sono reinterpretate digitalmente a rappresentare la
dicotomia esistente tra zone "in luce" e "in ombra",
l'oscillazione tra poli all'interno della personalità
umana.
Attraverso la rappresentazione di figure contorte,
solitamente ripiegate su se stesse che descrivono
paure innate, meccanismi di difesa verso l'esterno,
il libro racconta il modo in cui il corpo diventa
fortezza in cui rifugiarsi, simulacro, protezione di
sé.
Il cataogo in promozione è stato presentato presso
la Biblitoteca Reale Danese e distribuito attraverso
il sito web di Snap Collective nella stagione estiva
2024.
https://www.vincenzocohen.com/
https://linktr.ee/vincenzocohen
https://snap-collective.com/ https://shop.snap-collective.com/products/bodies-army-by-cohen-vincenzo
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MARIANO CIGLIANO
“IL FATTACCIO DI PONTE MILVIO”
L'Airone Editrice arriva in libreria con un avvincente noir, intriso di corruzione,
ambiguità, aspettative e sorprese. A scriverlo e a circoscriverlo in un quartiere
più che noto di Roma Nord, è un autore che dell'attività forense è un grande
esperto, Mariano Cigliano, e che cala il suo personaggio principale proprio nei
panni di un avvocato in lotta con i suoi fantasmi e le sue debolezze. Il Fattaccio
di Ponte Milvio, ora in libreria, narra di un misterioso omicidio innescato in un
gioco di scatole cinesi che sconfessa le aspettative del lettore e lo avvince
tenendolo col fiato sospeso fino alle ultime battute.
Professionista stimato e conosciuto nell’ambiente forense della capitale,
l’avvocato Manfredini non disdegna la frequentazione eccitante e segreta del
mondo più corrotto e vizioso delle notti romane, che sollecita la sua irrisolta
voglia di avventura e trasgressione. Una notte, il gioco morboso della sua doppia
vita assume i contorni oscuri di un omicidio efferato nel quale l’avvocato
Manfredini si ritrova coinvolto suo malgrado. Una caduta rovinosa che sembra
condannarlo senza appello, anche se nella sua mente intossicata dall’alcol e
dalle droghe emergono solo ricordi confusi: un violento litigio con Eva nella casa
di lei e poi nei pressi di Ponte Milvio, urla, strattonamenti, schegge di un
bicchiere brandite come pugnali... La morte di Eva spalanca le porte di un
labirinto opprimente in cui, oltre a Manfredini, si muovono a passi circospetti
anche gli altri personaggi di questa storia. E tra di loro, forse, c’è qualcuno
disposto a offrire una via di scampo al presunto omicida. Ma in che modo e a
quale prezzo?
MARIANO CIGLIANO, avvocato, partner di un noto studio romano, si divide tra la
passione per il diritto e quella per la letteratura. Ha esordito nel 2005 con Rachele
Blu (Robin), al quale nel 2016 è seguito Dolores (Gremese). Amante dell’arte
orientale, è in viaggio spesso tra gli Stati Uniti e le Filippine, dove sono dislocate
due delle principali sedi del suo studio legale e da dove proviene anche la moglie
Jinky. È un appassionato bibliofilo.
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La Ferocia
NICOLA LAGIOIA
Un romanzo ricercato, ma anche molto crudo che racconta con un linguaggio
incalzante e mai banale la storia di un costruttore edile senza scrupoli diventato
ricchissimo grazie al potere di ricatto nei confronti di tutti gli esponenti del potere
locale.
In una calda notte di primavera, una giovane donna cammina nel centro esatto
della strada provinciale. È nuda e coperta di sangue. Quando, poche ore dopo,
verrà ritrovata morta ai piedi di un autosilo, la sua identità verrà finalmente alla
luce: è Clara Salvemini, prima figlia della più influente famiglia di costruttori
locali.
Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero andate cosi? Cosa legava Clara
agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli - in particolare
quello con Michele, l’ombroso, il diverso, il ribelle - può aver giocato un ruolo
determinante nella sua morte?
Nicola Lagioia mette in scena il grande dramma degli anni che stiamo vivendo.
Dopo avere descritto l’abisso della perversione il libro si chiude con un lieto fine
in cui tutto il marcio viene travolto e ogni cosa ritorna al suo posto .
La Ferocia è diventato uno spettacolo teatrale che racconta una saga familiare
dove le ombre del passato si proiettano sulle fragilità dei figli, in un gioco di
specchi tra colpe e debolezze. - Editore Einaudi
NICOLA LAGIOIA: (Bari, 1973) è uno scrittore italiano, conduttore radiofonico e
direttore del Salone del libro di Torino (2017-2023).Laureato in giurisprudenza,
ha lavorato come red attore e ghost writer prima di dedicarsi alla
scrittura.Esordisce nel 2001 con il romanzo "Tre sistemi per sbarazzarsi di
Tolstoj ", vincitore del Premio Lo Straniero.Nel 2015 vince il Premio Strega con
"La ferocia".
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Il mio posto è qui
DANIELA PORTO
Per la prima volta ho visto prima il film e poi letto il libro.
Il film è fedele alla narrazione del libro, il libro è entusiasmante.
Una scenografia romantica e dolce ed una scrittura poetica.
Calabria, 1940. Marta e Michele sono innamorati. La notte prima che lui parta
per la guerra i due fanno l’amore. Ma Michele non torna dal fronte e Marta,
rimasta incinta, dà alla luce il piccolo Michelangelo. Se durante la guerra una
ragazza madre non dava scandalo, una volta tornata la pace la sua condizione
in paese diventa scomoda. È così che il padre, per salvare l’onore della famiglia,
la promette in sposa a Gino, un uomo che non ama. Marta è costretta ad avere a
che fare con Lorenzo, l’assistente del parroco, noto in paese come «l’uomo dei
matrimoni», per il suo gusto raffinato messo al servizio delle giovani spose, ma
guardato di sottecchi per i suoi modi effemminati. Tra i due nasce ben presto una
profonda amicizia e Marta conosce un mondo fatto di persone emarginate e
anticonvenzionali, ma autentiche.
Ci si innamora del dolce Lorenzo e di Marta, i due personaggi principali. Sullo
sfondo della storia c’è l’emancipazione della donna, la sua forza ed il coraggio di
spazzare via il tempo e le avversità della famiglia. Il mondo delle donne scritto da
una donna! Un libro tutto femminile . Editore Sperling & Kupfer
DANIELA PORTO: Laureata dal 2003 in Discipline Arti Musica e Spettacolo alla
Universita' di Roma. Dal 2005 collabora con la Orisa Produzioni come
responsabile editoriale e di produzione. “Il mio posto e' qui” e' il suo primo
romanzo, da cui e' tratto il film co-diretto dalla autrice insieme a Cristiano
Bortone, vincitore del Premio David Giovani.
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Le radici dell’orgoglio
GIORGIO UMBERTO BOZZO
La storia del movimento e della comunità LGBTQIA+ in Italia,
raccontata attraverso testimonianze dirette di protagonisti e
osservatori privilegiati, documenti e riviste, corrispondenza privata e
pubblica, articoli e inchieste di quotidiani e rotocalchi, narrazione di
eventi politici, vicende di cronaca, fenomeni di costume e di
spettacolo, per ricostruire una memoria storica collettiva prima che sia
definitivamente perduta.
In questo primo volume, il racconto storico e giornalistico del decennio
che ha preceduto la nascita di una coscienza di liberazione
omosessuale nel nostro Paese e i primi anni del primo movimento, il
FUORI!, che, fondato tra la primavera e l'estate del 1971, si è subito
posto con gioia rivoluzionaria in una disposizione di critica e sfida alla
società patriarcale ed eteronormativa.
Questo saggio, così come il podcast, “Le Radici dell’Orgoglio” e tutte
le iniziative recuperano la storia e la memoria della comunità
LGBTQIA+ vogliono pagare un tributo a tutti coloro che non si sono
piegati alla menzogna e alla negazione e che hanno scelto di
impegnarsi in una lotta di liberazione ed emancipazione non solo per
se stessi, ma per tutti coloro che mai ne avrebbero avuto il coraggio.
L’orgoglio che oggi proviamo lo dobbiamo a loro. Edizioni GUR
GIORGIO UMBERTO BOZZO (Rapallo,1963) è un autore
radiotelevisivo, drammaturgo, regista teatrale e produttore culturale.
Per oltre trent'anni si è occupato di ricerca e di raccolta di
testimonianze sulla storia sociale e politica del movimento e della
comunità LGBTQIA+ del nostro paese
@whynot_book
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Storia culturale della comunità lgbt+
MAYA DE LEO
Un libro avvincente, capace di toccare ogni registro dell'esperienza (e
della scrittura): epico, tragico, comico, romantico» (Vittorio Lingiardi,
«la Repubblica»). Queer rappresenta la prima storia completa delle
sessualità e delle identità LGBT+ in Occidente dal XVIII secolo al
tempo presente. Intrecciando nell'analisi una varietà di fonti, dalle
memorie alla letteratura, dalla trattatistica alla cronaca, offre una
lettura inedita della storia contemporanea: dal ruolo della sessualità
nella formazione degli stati-nazione alle guerre mondiali, dal giro di
vite del dopoguerra alla rivolta di Stonewall, dalla crisi dell'Hiv alla
rivoluzione queer degli anni Novanta, fino alle nuove sfide degli anni
Duemila con la loro apertura verso il futuro.
L’autrice studiosa della storia dell'omossessualità e del genere,
ricostruisce le vite reali dietro sigle e acronimi.
Un capolavoro, un saggio, una storia che riguarda la vita e la memoria
di milioni di persone, non solo le dirette e i diretti interessati, anche i
loro genitori, amici, fratelli e sorelle, colleghi e colleghe.
Organizzato in tre parti "Archeologia della comunità LGBT+", "Nascita
e tramonto del closet", "Rivoluzioni, resistenze, intersezioni", fino agli
orizzonti (anti)identitari dei giorni nostri, più "Epilogo" denso di
suggestioni e spunti per un futuro che è già presente.
Ricco di più fonti: non solo documentarie ma anche le piccole e
uniche storie delle narrazioni individuali, letterarie e non, la cui
stupefacente ricchezza è impossibile riassumere.
Un libro che rivendica la storia del movimento LGBTQ+ senza di essa
saremo nulla. Importante leggerlo per aprire gli occhi si tutto ciò che
oggi siamo e quello che vorremo essere in futuro. Edizioni Et la sotria
mAYA DE LEO docente a contratto di Storia dell'omosessualità
presso il Corso di laurea in DAMS dell'Università degli studi di Torino
ed è stata docente a contratto di Storia di genere presso il Corso di
laurea magistrale in Scienze Storiche dell'Università degli studi di
Genova. Studiosa di storia LGBT+ e teoria queer, ha conseguito il
Dottorato di Ricerca in Storia presso l'Università degli Studi di Pisa
con una ricerca dedicata alle rappresentazioni dell'omosessualità tra
Otto e Novecento. Ha pubblicato numerosi contributi su riviste
scientifiche («Storica», «Genesis », «Contemporanea») e volumi
collettanei. Per Einaudi ha pubblicato Queer. Storia culturale della
comunità LGBT+ (2021 e 2023).
@whynot_book
Pensiero del mese
DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE
https://www.solomente.it
Dicono che gli amici veri si contano sulle dita di una
mano.
Ci sono persone che definiamo amici per un periodo più
o meno lungo della nostra vita e magari le vediamo tutti i
giorni. Poi spariscono, in una sorta di selezione
naturale.
Poi ci sono gli Amici, quelli con la A maiuscola. Quelli
che, anche se li vedi poco, quando ci stai insieme il
tempo trascorso separati non conta nulla.
Con gli Amici puoi parlare di tutto.
Gli Amici ti ascoltano.
Tu sai che gli Amici, nel momento del bisogno,
correranno in tuo aiuto.
Gli Amici ti sostengono e stanno dalla tua parte.
Gli Amici non hanno paura di dirti quando sbagli.
Gli Amici ti fanno ridere fino al mal di pancia.
Gli Amici si fidano di te e tu puoi fidarti di loro.
Gli Amici ti abbracciano forte.
Gli Amici condividono con te gioie e dolori.
Gli Amici ci sono, sempre, anche quando non sono
accanto a te.
Gli Amici ti vogliono bene e te lo dimostrano.
Senza gli Amici la vita sarebbe come una musica senza
note o un libro di pagine senza parole.
Ringraziamoli di esistere, gli Amici, diciamo loro 'ti
voglio bene' e abbracciamoli forte perché gli Amici sono
preziosi e non spariscono. Mai.
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