Waste n. 31 luglio 2024
Rigenerazione fibre, entriamo nel vivo del processo della filiera tessile Recupero e riciclo del vetro lastra per dare nuova vita al parabrezza
Rigenerazione fibre, entriamo nel vivo del processo della filiera tessile
Recupero e riciclo del vetro lastra per dare nuova vita al parabrezza
- No tags were found...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Anno VIII<br />
Luglio<br />
<strong>2024</strong><br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
PLATEAU<br />
ROYAL<br />
ISSN 2610-9069<br />
9<br />
772610 906904<br />
0 0 0 3 1 ><br />
Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
RIGENERAZIONE FIBRE, ENTRIAMO<br />
NEL VIVO DEL PROCESSO DELLA<br />
FILIERA TESSILE<br />
RECUPERO E RICICLO DEL<br />
VETRO LASTRA PER DARE<br />
NUOVA VITA AL PARABREZZA
2 SOMMARIO<br />
wasteweb.it<br />
waste@fiaccola.it<br />
Stampato su carta FSC<br />
ISSN 2610-9069<br />
Numero <strong>31</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
EDITORIALE<br />
3<br />
In primo piano<br />
8 Cestino d’oro<br />
Parte l’impianto per riciclo<br />
chimico nel Molisano<br />
9 Up e Downcycling<br />
Progetti geniali, idee bizzarre<br />
10 <strong>Waste</strong> Strategy<br />
Il fine vita del fotovoltaico<br />
12 Pillole dal laboratorio<br />
Impianto minimi, PNNR e rifiuti<br />
14 App e Sturtup<br />
L’angolo delle nuove idee<br />
15 Impressioni Bavaresi<br />
IFAT fa ancora da trend setter?<br />
Economia circolare<br />
16 Non solo questioni idriche<br />
Al Salone di Monaco, tutte le<br />
tecnologie ambientali<br />
18 Strategie di circolarità<br />
Vetro lastra parabrezza.<br />
Recupero non facile ma vale la<br />
pena dargli una second life<br />
24 CircolarMente<br />
Tracciabilità dei materiali per<br />
una progettazione circolare<br />
28 Intelligenza artigianale<br />
Nel Biellese, gli esperti del<br />
recupero, rigenerazione e riciclo<br />
delle fibre più preziose<br />
Energia<br />
32 Bio-LNG, poco ma buono<br />
Ripartito il tema sui<br />
biocombustibili. Il bio-LNG<br />
è soluzione a metà<br />
Rifiuti solidi<br />
36 Rifiuti misti da cantiere<br />
Non solo scarti da C&D, ma<br />
anche quelli che si producono<br />
o già presenti nel cantiere<br />
38 Abbattimento polveri<br />
Lanciata una nuova linea di<br />
cannoni più compatti e versatili<br />
48 Trituratori smart<br />
Per produrre combustibili<br />
sostitutivi ad alto contenuto<br />
energetico<br />
50 Sempre più in alto<br />
Macchine da lavoro e di grande<br />
portata nel settore del riciclaggio<br />
e impianti biogas<br />
52 Sinergia d’Oltralpe<br />
Nasce Aktid Italia: impianti<br />
per la valorizzazione e selezione<br />
dei rifiuti<br />
Biowaste<br />
56 Energia rinnovabile<br />
La sfida della decarbonizzazione<br />
si vince con l’economia circolare.<br />
Questo il paradigma di Bioenerys<br />
58 Miniera marina<br />
Soluzioni già applicabili<br />
per recuperare sostanze<br />
preziose da carapaci e gusci<br />
Acque reflue<br />
62 Bioraffinerie<br />
Nasce CAP Evolution per operare<br />
nei settori del waste, wastewater<br />
ed energy<br />
Veicoli&Allestimenti<br />
66 Normative batterie<br />
Facciamo il punto, nel settore<br />
automotive, sulla gestione, riciclo<br />
e recupero delle batterie<br />
Rubrica<br />
3 Editoriale<br />
6 Numeri e poltrone<br />
22 News economia circolare<br />
34 News energia<br />
40 News rifiuti solidi<br />
60 News biowaste<br />
61 News acque reflue<br />
Direttore Responsabile<br />
Lucia Edvige Saronni<br />
lsaronni@fiaccola.it<br />
Direttore Editoriale<br />
Giuseppe Guzzardi<br />
gguzzardi@fiaccola.it<br />
Consulenza Tecnico-Scientifica<br />
Marco Comelli<br />
mcomelli@fiaccola.it<br />
Coordinamento Editoriale<br />
Federica Lugaresi<br />
flugaresi@fiaccola.it<br />
Redazione<br />
Mauro Armelloni, Matthieu Colombo<br />
Fabrizio Parati, Emilia Longoni<br />
waste@fiaccola.it<br />
Collaboratori<br />
Ludovica Bianchi, Marco Capellini, Damiano<br />
Diotti, Antonio Fargas, Ginevra Fontana,<br />
Annalisa Gussoni, Alessandro Marangoni,<br />
Giovanni Milio, Mattia Molena, Eliana Puccio,<br />
Michele Ragonese, Riccardo Rossi<br />
Segreteria<br />
Jole Campolucci<br />
jcampolucci@fiaccola.it<br />
Impaginazione e progetto grafico<br />
Studio Grafico Page<br />
Novate Milanese (MI)<br />
Amministrazione<br />
Margherita Russo<br />
amministrazione@fiaccola.it<br />
Marzia Salandini<br />
msalandini@fiaccola.it<br />
Abbonamenti<br />
Mariana Serci<br />
Patrizia Zanetti<br />
abbonamenti@fiaccola.it<br />
Traffico e pubblicità<br />
Giovanna Thorausch<br />
marketing@fiaccola.it<br />
Marketing e pubblicità<br />
Sabrina Levada (Responsabile estero)<br />
slevada@fiaccola.it<br />
Agenti<br />
Giorgio Casotto<br />
T 0425 34045 - Cell. 348 5121572<br />
info@ottoadv.it per Friuli Venezia Giulia,<br />
Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna<br />
(escluse Parma e Piacenza)<br />
Trimestrale - LO-NO/00516/02.2021CONV<br />
Reg. Trib. Milano N. 230 del 19/07/2017<br />
Stampa<br />
Colorshade - Peschiera Borromeo (Mi)<br />
ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />
STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio <strong>31</strong>3<br />
21/11/1985 - Roc 32150<br />
Prezzi di vendita<br />
abb. annuo Italia Euro 100,00<br />
abb. annuo Estero Euro 200,00<br />
una copia Euro 20,00<br />
una copia Estero Euro 40,00<br />
È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale<br />
di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa<br />
rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali,<br />
ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati<br />
rimane esclusivamente agli autori. Il suo nominativo è inserito<br />
nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre<br />
comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo<br />
regolamento UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desiderasse<br />
ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta<br />
alla Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />
Organo di informazione<br />
e documentazione<br />
Questo periodico è associato<br />
all’Unione Stampa Periodica Italiana:<br />
numero di iscrizione 15794<br />
70 News veicoli&allestimenti Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
20123 Milano | Via Conca del Naviglio 37<br />
Tel. +39 02 89421350 - Fax +39 02 89421484<br />
fiaccola@fiaccola.it | www.fiaccola.com<br />
QUANDO<br />
LE IDEOLOGIE<br />
ESPLODONO<br />
È ormai luogo comune che la scomparsa del sacro dalle<br />
società occidentali sia in larga parte tradotto nella<br />
sacralizzazione autonoma di innumerevoli altri aspetti<br />
della vita. Spesso facevano parte di concetti religiosi più<br />
ampi, staccati dal contesto sono diventate religioni autonome,<br />
con chiese, sette, anatemi, evangelisti, eretici, e naturalmente<br />
fanatici.<br />
Si diceva delle chiese, definitori-garanti della credenza corretta.<br />
Ma il vero ruolo di queste organizzazioni è mediare tra le diverse credenze,<br />
stabilire una gerarchia delle stesse. Senza di esse, il panorama sarebbe dominato<br />
da microsette tutto sommato irrilevanti. Il potere, se volete l’influenza,<br />
è appannaggio delle chiese che meglio sanno definire le gerarchie di valori,<br />
con meccanismi per tenere insieme il maggior numero di credenti. Prima di<br />
accusarmi di cinismo o peggio, prendetevi cinque minuti per pensarci sopra.<br />
Il declino di una chiesa inizia quando la scala di valori comincia a non essere<br />
una scala, consentendo alle contraddizioni interne all’ideologia, insieme di credenze,<br />
di venire alla luce. Sta succedendo ora, prima ancora di avere raggiunto<br />
un livello ecclesiale, all’ideologia green. Nel mondo dell’energia, le contraddizioni<br />
sono esplose da tempo.<br />
Ora, sta purtroppo accadendo nella circolarità. Prendiamo il caso dell’automobile.<br />
Per una varietà di motivi, il riciclo è un fattore chiave della sostenibilità<br />
anche economica dell’industria, non ultimo il recupero dei materiali e dei componenti.<br />
Ne abbiamo parlato nello scorso numero. Il costo del riciclo è direttamente<br />
proporzionale allo sforzo necessario per smantellare un’auto in modo<br />
ordinato, ossia con i vari componenti individualmente gestibili. Altrimenti si finisce<br />
col prendersi a pugni col secondo principio della termodinamica, che<br />
vince sempre. I principi del design for disassembly scendono da lì.<br />
Con l’arrivo dell’elettrico, il 40% del valore di fine vita di un veicolo concentrato<br />
nelle batterie, la questione diventa cruciale. E in effetti, nelle considerazioni<br />
guida del nuovo regolamento EU, di cui parliamo in questo numero, al numero<br />
42 (sono 143 in tutto), appare il requisito della semplice rimozione e sostituzione<br />
delle batterie, sia a fine vita che in corso d’uso, dai veicoli a<br />
motore, anche da parte di professionisti indipendenti. Jubilate, exultate.<br />
Invece no. Nel regolamento non c’è un articolo, un comma, un punto,<br />
su questo. Prima di pensare alle famose manine, considerate che si<br />
tratti di un cratere lasciato dall’esplodere di una contraddizione: favorire<br />
il riciclo contro massima diffusione dell’auto a batterie, al minor costo<br />
e costruita con criteri tradizionali. Per non parlare di altre contraddizioni<br />
“minori”. Temo sia solo l’inizio delle esplosioni. Giù la testa.<br />
Musica: La colonna sonora di Ennio Morricone, 1971. Si, scion scion.<br />
Marco Comelli
9<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
4 PARTNERS<br />
ACCADUEO <strong>2024</strong> . . . . . . . . . . . . . .65<br />
bfwe.it<br />
AKTID ITALIA Srl . . . . . . . . . . .II Cop<br />
aktid.it<br />
BIOENERSYS Srl . . . . . . . . . . . . . . .5<br />
snam.it<br />
BUSI GROUP Srl . . . . . . . . . . . . . .21<br />
busigroup.it<br />
CAMS Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .41<br />
eu.camsrecycling.com<br />
CAP EVOLUTION Srl . . . . . . . . . . . .1<br />
capevolution.it<br />
DAIMLER TRUCK ITALIA Srl –<br />
MERCEDES BENZ . . . . . . . . . .IV Cop<br />
mercedes-benz-trucks.com<br />
ECOMONDO <strong>2024</strong> . . . . . . . . . .III Cop<br />
ecomondo.com<br />
ECOTEC SOLUTION Srl . . . . . .45, 47<br />
ecotecsolution.com<br />
FOR REC Srl . . . . . . . . . . . . . . . . .43<br />
forrec.eu<br />
MITAMBIENTE Srl . . . . . . . . . . . .23<br />
mitambiente.it<br />
NEXT GENERATION<br />
MOBILITY <strong>2024</strong> . . . . . . . . . . . . . . .71<br />
ngmobility.it<br />
OLEOMARKET Srl – OLMARK . . . .67<br />
olmark.com<br />
PALMIERI SpA . . . . . . . . . . . . . . .61<br />
palmierigroup.com<br />
POLLUTEC <strong>2024</strong> . . . . . . . . . . . . . .11<br />
pollutec.com<br />
SCAI SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<strong>31</strong><br />
scaispa.it<br />
SIMA Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .55<br />
sima-srl.it<br />
TANA ITALIA Srl . . . . . . . . . . . . . .27<br />
tanaitalia.com<br />
ZEROEMISSION/EOLICA <strong>2024</strong> . . .35<br />
zeroemission.show/eolica.show<br />
Anno VIII<br />
Luglio<br />
<strong>2024</strong><br />
RIGENERAZIONE FIBRE, ENTRIAMO<br />
NEL VIVO DEL PROCESSO DELLA<br />
FILIERA TESSILE<br />
PLATEAU<br />
ROYAL<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
ISSN 2610-9069<br />
772610 906904<br />
RECUPERO E RICICLO DEL<br />
VETRO LASTRA PER DARE<br />
NUOVA VITA AL PARABREZZA<br />
Si parla tanto di miniere urbane, ma anche<br />
quelle marine non scherzano.<br />
Dagli scarti ittici, ed in particolare da gusci<br />
di molluschi e carapaci di crostacei, che rappresentano<br />
uno scarto di lavorazione il cui<br />
range va dal 45% al 70%, si possono recuperare<br />
sostanze e composti preziosi. Da utilizzare<br />
soprattutto nell’industria alimentare,<br />
cosmetica, biomedica, farmaceutica e nutraceutica.<br />
Al momento, l’estrazione avviene<br />
con metodi chimici, non proprio redditizi dal<br />
punto di vista economico, ma si stanno cercando<br />
processi non tossici e a basso costo.<br />
0 0 0 3 1 ><br />
RACCOGLIAMO<br />
ENERGIA<br />
PER COSTRUIRE<br />
IL FUTURO<br />
BIOENERYS è la società, controllata al 100% da Snam, che si<br />
occupa di BIOMETANO con l’obiettivo di sviluppare il mercato<br />
attraverso l’incremento dei volumi di produzione contribuendo al<br />
raggiungimento dei target di decarbonizzazione.<br />
La società fa leva sulle competenze delle piattaforme BIOENERYS<br />
Agri e BIOENERYS Ambiente, che progettano, sviluppano e<br />
gestiscono impianti di biometano sia da rifiuti che da scarti<br />
agricoli e della filiera agro-industriale.<br />
Esempio perfetto di ECONOMIA CIRCOLARE, il biometano<br />
permette il completo recupero di scarti organici, agricoli e<br />
agroindustriali come fonte energetica utile nei trasporti e nei<br />
settori industriale, residenziale e terziario. Sfrutta le reti del gas<br />
esistenti e contribuisce a incrementare la produzione nazionale di<br />
energia rinnovabile.<br />
AZIENDE CITATE<br />
D<br />
Duracell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46<br />
N<br />
Niederstàtter . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />
A<br />
Acimit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7<br />
Aiki . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21<br />
Aktid . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .52<br />
Althesys . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />
Arera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12<br />
B<br />
Bini Technologies . . . . . . . . . . . . . . . .47<br />
Bioenerys . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .56<br />
Biofashiontech . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14<br />
Blue Alp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9<br />
Busi Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17<br />
C<br />
Cannoni Conrad . . . . . . . . . . . . . . . . . .38<br />
Cap Evolution . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .62<br />
Càpe Concept . . . . . . . . . . . . . . . . . . .44<br />
Cial . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />
City Green Light . . . . . . . . . . . . . . . . . .22<br />
Co.Re.Ve. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18<br />
Codiger . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .42<br />
Contarina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40<br />
CRAI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9<br />
Cyclus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21<br />
E<br />
Ecopower . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7<br />
Ecospray . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32<br />
EcotecSolution . . . . . . . . . . . . . . . . . .47<br />
F<br />
Fisia Italimpianti . . . . . . . . . . . . . . . . .61<br />
G<br />
Gruppo Safe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7<br />
Gruppo Snam . . . . . . . . . . . . . . . . . . .56<br />
Gruppo Zuser . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />
I<br />
Igus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .43<br />
K<br />
Kramer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50<br />
Krill Design . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .44<br />
M<br />
Mantovana Macchedil . . . . . . . . . . . . .38<br />
Matrec . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .24<br />
MEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17<br />
O<br />
OMB Technology . . . . . . . . . . . . . . . . .17<br />
P<br />
Palmieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16<br />
Pasa Labs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .36<br />
Petit Forestier . . . . . . . . . . . . . . . . . . .70<br />
Pneulife . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7<br />
R<br />
RDM Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .45<br />
RES . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8<br />
Retex . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7<br />
Ricrea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />
S<br />
Stadler . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17<br />
Starplast . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16<br />
U<br />
U-Control . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .54<br />
Untha . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48<br />
W<br />
Webuild . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .61<br />
www.bioenerys.it<br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
2 3<br />
4<br />
6 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
IN EVIDENZA<br />
1 2 3 4<br />
IN EVIDENZA<br />
PRIMO PIANO<br />
12 3<br />
4<br />
7<br />
Numeri e poltrone<br />
CIAL<br />
Poltrona<br />
d’alluminio<br />
Cambio al<br />
vertice del<br />
Consorzio<br />
Nazionale Imballaggi<br />
Alluminio: arriva infatti<br />
Stefano Stellini come<br />
nuovo Direttore<br />
Generale. CIAL dal 1997<br />
(in seno al sistema<br />
CONAI) si opera per<br />
avviare al recupero e al<br />
riciclo gli imballaggi di<br />
alluminio, arrivati al fine<br />
vita e provenienti dalla<br />
raccolta differenziata dei<br />
comuni e dei cittadini.<br />
RICREA<br />
Acciaio da record<br />
Abbiamo raggiunto un tasso di riciclo<br />
dell’immesso al consumo pari<br />
all’87,8% per la raccolta differenziata<br />
degli imballaggi in acciaio. Non solo: con<br />
487.548 tonnellate è stato largamente<br />
superato sia l’obiettivo del 70% fissato per il<br />
2025 che quello dell’80% fissato per il 2030<br />
dall’Unione Europea. Secondo il Consorzio<br />
Nazionale RICREA - uno dei sette sotto il<br />
cappello CONAI – sono state riciclate 428.043<br />
tonnellate di imballaggi in acciaio (+2%<br />
rispetto al 2022). La raccolta complessiva<br />
urbana (sia da superficie pubblica che<br />
privata) è stata di 499.063 tonnellate (anche<br />
qui con un incremento del 2% rispetto<br />
12 3<br />
4<br />
Stellini, laureato in<br />
Scienze Economiche e<br />
Bancarie all’Università<br />
di Siena e Master in<br />
Comunicazione presso<br />
Cà Foscari, ha ricoperto<br />
diversi incarichi in<br />
ambito comunicazione<br />
ambientale e per la<br />
promozione della<br />
raccolta differenziata e<br />
del riciclo del<br />
packaging.<br />
“Affronto questa nuova<br />
sfida con la stessa<br />
voglia e determinazione<br />
che ha caratterizzato la<br />
mia lunga esperienza<br />
nel settore del<br />
packaging,<br />
particolarmente vivace<br />
e in continua<br />
evoluzione, sia dal<br />
punto di vista normativo<br />
che tecnico e<br />
all’anno precedente). Nell’ultimo<br />
anno la quota di imballaggi procapite<br />
di imballaggi in acciaio<br />
raccolti è stata di 4,8 kg, un<br />
risultato raggiunto grazie<br />
all’Accordo Quadro ANCI-CONAI<br />
che sostiene il riciclo su di una<br />
copertura territoriale che vede<br />
attivi 50 milioni di abitanti, pari<br />
all’85% della popolazione italiana. Domenico<br />
Rinaldini, Presidente RICREA ha dichiarato:<br />
“Il ciclo virtuoso degli imballaggi in acciaio ha<br />
inizio nelle case degli italiani e si completa<br />
nelle acciaierie dove vengono fusi per<br />
rinascere in nuove forme. Continueremo a<br />
lavorare per confermare e se possibile<br />
migliorare ulteriormente i risultati ottenuti”.<br />
progettuale. Il compito<br />
di CIAL sarà sempre più<br />
favorire la naturale<br />
vocazione che pone la<br />
filiera del packaging in<br />
alluminio nella<br />
direzione della<br />
transizione ecologica<br />
del Paese, consapevoli<br />
del ruolo e del<br />
contributo che potrà<br />
continuare ad offrire per<br />
una concreta economia<br />
circolare, esprimendo<br />
una totale sostenibilità<br />
ambientale, economica<br />
e sociale” ha dichiarato<br />
il neo DG Stefano<br />
Stellini.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
ACIMIT<br />
Second chance<br />
Secondo lo studio<br />
dell’Associazione<br />
Costruttori Tessili Italiani<br />
(ACIMIT), sulla base del rapporto<br />
della società di ricerca<br />
McKynsey, se ci fosse una filiera<br />
priva di limitazioni oggettive<br />
(come ad esempio la presenza di<br />
molteplici materiali all’interno di<br />
un capo tessile) il riciclaggio da<br />
fibra a fibra potrebbe<br />
raggiungere dal 18 al 26 per<br />
cento dei rifiuti tessili lordi nel<br />
2030. Ciò sarebbe possibile “con<br />
12 3<br />
4<br />
CENTRO DI<br />
COORDINAMENTO RAEE<br />
Passa la palla<br />
Per i prossimi due<br />
anni, sarà Giuliano<br />
Maddalena il nuovo<br />
Presidente del CdC RAEE.<br />
Questo il risultato<br />
dell’elezione uscito<br />
dall’assemblea dei<br />
consorziati che ha anche<br />
rinnovato il Consiglio di<br />
amministrazione. Il<br />
manager, direttore del<br />
Consorzio Ecoped, subentra<br />
nell’incarico ad Alberto<br />
Canni Ferrari che termina il<br />
suo mandato.<br />
Nato a Milano nel 1970,<br />
Maddalena ha maturato una<br />
solida esperienza all’interno<br />
di multinazionali nell’ambito<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
investimenti in conto capitale<br />
compresi tra i 6 e i 7 miliardi di<br />
euro che porterebbero il settore<br />
- una volta maturato - a<br />
diventare autonomo e redditizio<br />
con profitti compresi tra 1,5 e 2,2<br />
miliardi di euro entro il 2030. Si<br />
consideri anche il benefico<br />
impatto ambientale e sociale:<br />
riduzione di emissioni in termini<br />
di CO 2 pari a circa 4 milioni di<br />
tonnellate e creazione di 15.000<br />
posti di lavoro”. I tessili hanno un<br />
impatto di grande caratura dato<br />
che l’8-10% delle emissioni dei<br />
gas serra proviene da questo<br />
della gestione e della<br />
lavorazione di materie prime<br />
non ferrose. Nel 2006 entra<br />
nel mondo del riciclo dei<br />
rifiuti come direttore dei<br />
Consorzi Ecoped e Ridomus,<br />
entrambi attivi nella<br />
gestione dei RAEE. Dal 2016<br />
è Ceo del gruppo SAFE,<br />
l’hub di consorzi per le<br />
economie circolari che<br />
riunisce attualmente anche i<br />
consorzi Ecopower e<br />
settore. Basti pensare che sono<br />
12,6 milioni di tonnellate i rifiuti<br />
tessili generati in Ue all’anno e<br />
che in USA ne viene riciclato solo<br />
il 14,7% (con 17 milioni di<br />
tonnellate generati all’anno).<br />
Pneulife per la gestione<br />
rispettivamente di<br />
accumulatori esausti e di<br />
pneumatici, e i Consorzi<br />
Retex.Green e RECREA per<br />
la gestione dei rifiuti tessili e<br />
moda. “Gli obiettivi fissati<br />
dall’Unione Europea in<br />
termini innanzitutto di<br />
raccolta, ma anche di riciclo<br />
e di recupero di materie<br />
prime seconde sono quanto<br />
mai sfidanti, sono certo che i<br />
costruttivi rapporti di<br />
collaborazione consolidati<br />
negli anni con tutti i soggetti<br />
della filiera ci consentiranno<br />
di proseguire nel percorso di<br />
crescita di cui il nostro<br />
Paese ha bisogno” ha<br />
precisato Giuliano<br />
Maddalena.
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
8 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
WASTE AWARD<br />
PUNTI COSPICUI<br />
PRIMO PIANO<br />
9<br />
Upcycling e Downcycling<br />
Marco Comelli<br />
Brava bravissima<br />
a RES che decide<br />
di investire nel<br />
riciclo chimico delle<br />
plastiche<br />
a Pettonarello (IS).<br />
Che verranno<br />
riconvertite in olio<br />
di pirolisi, chiudendo<br />
il cerchio almeno<br />
per alcuni di questi<br />
materiali. 20.000 ton<br />
all’anno in entrata<br />
e 15.000 di materia<br />
prima seconda<br />
in output. In parte<br />
i soldi arriveranno<br />
dal PNRR che<br />
imporrà l’avvio<br />
dell’impianto<br />
nel 2026.<br />
Cestino d’oro<br />
Anche il PNRR fa cose buone. E infatti parte l’investimento<br />
per la realizzazione di un impianto di riciclo chimico nel Molisano<br />
Questa è una storia apparentemente normale,<br />
che però ha caratteristiche che le<br />
fanno meritare il nostro non-premio. Un<br />
po’ sulla fiducia, visto che la realizzazione è appena<br />
iniziata, ma confidiamo per il meglio. Chi<br />
ci legge da sempre sa che una delle nostre aree<br />
di interesse prioritario è il riciclo chimico delle<br />
plastiche. Sul fronte meccanico siamo oramai<br />
arrivati al massimo da un punto di vista tecnologico,<br />
al netto di sorprese, e comunque la percentuale<br />
di sovvalli è sempre molto alta. Col chimico<br />
dovremmo riuscire a ripartire, col vantaggio<br />
che una pletora di plastiche ora escluse dal riciclo<br />
entrerebbero in gioco.<br />
Pronti…via!<br />
Rientra perfettamente nel quadro che la Re -<br />
cupero Etico Sostenibile (RES), società che opera<br />
da oltre 30 anni ed è quotata sul mercato EGM,<br />
abbia deciso di investire per la realizzazione a<br />
Pettonarello, in provincia di Isernia, entroterra<br />
Molisano, di un impianto di riciclo chimico con<br />
una potenzialità di 20.000 tonnellate l’anno in entrata,<br />
e 15.000 di materia prima seconda in uscita.<br />
L’impianto utilizzerà un processo a pirolisi per<br />
trattare il residuo plastico proveniente dall’adiacente<br />
impianto di recupero meccanico di RES.<br />
Tra le plastiche che verranno convertite in olio di<br />
pirolisi vi sono le pellicole a base di poliolefine, i<br />
termoretraibili utilizzati negli imballaggi anche<br />
di alimenti. In questo modo l’azienda riuscirà a<br />
coprire almeno per una parte dei rifiuti di plastica<br />
l’intero ciclo: raccolta, selezione, trattamento<br />
meccanico, trattamento chimico. Brava RES. Ma<br />
ancora più brava per due caratteristiche del progetto.<br />
In primo luogo, l’investimento di 20 milioni<br />
di euro sarà per buona parte finanziato con il<br />
PNRR, che tra l’altro imporrà il completamento<br />
e l’avviamento dell’impianto entro la metà del<br />
2026. Ma il “colpo da maestro” è il secondo fattore,<br />
la scelta della tecnologia.<br />
Come abbiamo, ahinoi, spesso documentato, le<br />
opposizioni locali agli impianti chimici di trattamento<br />
dei rifiuti si aggrappano alla “tecnologia<br />
non provata”, che per i processi sviluppati in Italia<br />
fotografa la situazione. Che poi non si riesca a<br />
provarla perché non te la fanno provare è un altro<br />
discorso. Al cuore di Pettonarello ci sarà un processo<br />
olandese, della BlueAlp, che ha alle spalle<br />
colossi come Shell e Borealis. L’impianto verrà<br />
costruito a moduli, come si fa oggi, a Eindhoven,<br />
e poi trasportato ed assemblato in Molise. Si<br />
tratta di una tecnologia alla portata delle nostre<br />
aziende, ma piuttosto che impantanarsi nelle<br />
politiche locali, RES ha tagliato la testa al toro.<br />
Come si dice a Milano, piuttosto che niente è<br />
meglio piuttosto.<br />
l<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
La pagina che sottolinea le notizie più interessanti del momento<br />
ma anche del futuro, in antitesi con baggianate sapienti<br />
e idee fuori moda o che hanno stancato o che lasciano il tempo che trovano<br />
wow<br />
Una sperimentazione<br />
della madonna...<br />
Che strategia! Siamo allineati sulla<br />
necessità di ridurre la produzione<br />
di rifiuti da imballaggio e<br />
promuovere un’economia<br />
circolare… ma non ci facciamo fare<br />
fessi dal progetto Reusable<br />
Packing Revolution. Viene proposto<br />
infatti insieme a CRAI di Torino, la<br />
possibilità di portare i propri<br />
contenitori da casa o l’utilizzo di<br />
quelli riutilizzabili Around, per<br />
l’acquisto di prodotti del banco<br />
gastronomia e del banco<br />
macelleria, al posto dei contenitori<br />
monouso.<br />
L’imballaggio Around è<br />
riutilizzabile fino a 200 volte e,<br />
dopo avere consumato il pasto<br />
senza produrre rifiuti da<br />
imballaggio, il contenitore andrà<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Riciclo avanzato che<br />
avanza<br />
Un nuovo impianto di<br />
pirolisi, il primo in<br />
Italia per dimensione,<br />
investimenti e capacità<br />
produttiva. RES,<br />
società di Isernia ha<br />
siglato un accordo con BlueAlp per il<br />
completamento del ciclo del rifiuto<br />
plastico attraverso pirolisi. Gli scarti di<br />
lavorazione della plastica, mediante<br />
questi processi chimici, possono<br />
essere così trasformati in materia<br />
vergine secondaria, da utilizzare per nuovi<br />
prodotti plastici. Nel nuovo<br />
impianto che verrà realizzato, si<br />
ricicleranno i rifiuti plastici misti,<br />
come le frazioni di film<br />
restituito entro 7 giorni nel punto<br />
vendita, dove sarà sanificato e<br />
rimesso in circolo. “L’idea del<br />
progetto Reusable Packaging<br />
Revolution di un riuso virtuoso dei<br />
contenitori per alimenti che durino<br />
non una volta soltanto è<br />
fondamentale in un’ottica di<br />
rispetto dell’ambiente” ha<br />
commentato l’assessore al<br />
Commercio della Città di Torino,<br />
Paolo Chiavarino.<br />
Apparentemente l’idea<br />
potrebbe funzionare ma…<br />
solita superficialità! Nessuno<br />
si accorge che i<br />
contenitori<br />
riutilizzabili sono<br />
un ulteriore<br />
strumento di<br />
fidelizzazione? E chi<br />
sanifica i contenitori<br />
Federica Lugaresi<br />
poliolefinici, attraverso il processo di<br />
decomposizione termochimico degli<br />
scarti plastici. Una nuova vita quindi per<br />
questi rifiuti, che diversamente sarebbero<br />
termovalorizzati o conferiti in discarica.<br />
Senza contare che il nuovo impianto<br />
produttivo - che sarà in grado di gestire<br />
fino a 20mila tonnellate all’anno di<br />
materiale in ingresso e con una capacità<br />
di 15mila ton /anno di materiale in uscita<br />
- impiegherà circa 20 lavoratori.<br />
L’investimento presso il sito di<br />
Pettonarello (IS), dove stanno per entrare<br />
in funzione gli impianti di lavaggio e<br />
granulazione delle plastiche, una volta<br />
ultimata la realizzazione dell’impianto di<br />
pirolisi, si aggirerà sui 35 milioni di<br />
euro, di cui 6,6 milioni finanziati dal<br />
PNRR. Bravi, bravissimi!!!!<br />
bleah!<br />
portati da casa? Con cosa e con<br />
quali garanzie? Come<br />
devono essere questi<br />
contenitori? Non si tratta<br />
di lotta agli imballaggi<br />
monouso: qui bisogna<br />
lottare contro<br />
l’irriflessività!!!!
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
10 PRIMO PIANO DISMISSIONI<br />
Il fine vita del fotovoltaico<br />
tra energia e ambiente<br />
L’aumento esponenziale dei rifiuti di pannelli fotovoltaici<br />
richiederà nei prossimi anni strategie e tecnologie adeguate<br />
Alessandro Marangoni<br />
Alessandro Marangoni, economista<br />
e docente universitario, è fondatore e ceo di<br />
Althesys, società professionale indipendente<br />
specializzata nella consulenza strategica<br />
e nello sviluppo di conoscenza.<br />
Opera con competenze di eccellenza nei settori<br />
chiave di ambiente, energia, infrastrutture e<br />
utility, nei quali assiste imprese e istituzioni.<br />
La straordinaria crescita dell’industria fotovoltaica<br />
europea, spinta dalle strategie<br />
comunitarie e dal progressivo calo dei costi<br />
della tecnologia, richiederà uno sforzo senza<br />
precedenti per il settore della gestione dei rifiuti.<br />
Solo in Europa, i quantitativi da smaltire potrebbero,<br />
infatti, essere compresi tra le 60 e le 80<br />
milioni di tonnellate entro il 2050 (fonte Solar<br />
Power Europe) e questo senza considerare le<br />
strutture portanti, che incrementerebbero non<br />
di poco tale ammontare. L’Italia sarà il terzo<br />
Paese UE per aumento dei rifiuti, dopo<br />
Germania e Paesi Bassi, con circa 1 milione di<br />
moduli da smaltire nel periodo tra 2022 e 2032<br />
(fonte GSE).<br />
Punti critici<br />
I processi di recupero, tuttavia, presentano diverse<br />
complessità, ad esempio, riguardo alla separazione<br />
dei componenti e all’ottenimento di<br />
materie prime seconde di qualità, che potrebbero<br />
a volte non essere competitive in termini di costo.<br />
WAS è il think tank italiano sull’industria del waste management e del riciclo.<br />
Monitorare il comparto del waste management e del riciclo, cogliere i trend evolutivi,<br />
analizzare le strategie aziendali e indirizzare le policy è la sua mission. L’osservatorio<br />
sviluppa analisi e studi sulla gestione dei rifiuti, la valorizzazione delle risorse e<br />
l’economia circolare, monitorando il settore con l’Annual Report.<br />
Al contempo, i costi di dismissione di un impianto<br />
fotovoltaico possono differire significativamente<br />
da un caso all’altro, a seconda delle caratteristiche<br />
e della localizzazione della specifica installazione.<br />
La situazione in Europa si sta intanto muovendo<br />
e sono diversi gli impianti di trattamento e recupero<br />
avviati o la cui realizzazione è prevista<br />
per i prossimi anni.<br />
A contribuire sono anche le strategie di sviluppo<br />
dell’economia circolare di molti player del waste<br />
management e gli obiettivi europei di “de-risking”<br />
per le materie prime critiche mediante<br />
l’aumento del riciclo.<br />
L’attuazione di iniziative e la costruzione di impianti<br />
da parte degli operatori sta però avvenendo<br />
in un quadro in cui mancano sia una strategia<br />
nazionale, che una programmazione di mediolungo<br />
periodo. Sono entrambe prerogative necessarie<br />
per scongiurare una potenziale situazione<br />
di emergenza nei prossimi anni. A questo<br />
si aggiunge il rischio, come spesso accade nel<br />
settore del waste management, di avere uno sbilanciamento<br />
significativo tra la domanda e l’offerta<br />
di capacità di trattamento.<br />
Peraltro, le tempistiche previste per la dismissione<br />
degli impianti potrebbero anche essere<br />
anticipate, soprattutto in conseguenza dell’innovazione<br />
tecnologica, con consistenti aumenti<br />
di efficienza, e riduzioni dei costi. Diversi operatori<br />
energetici, infatti, hanno già avviato programmi<br />
di revamping-repowering degli impianti,<br />
anticipando così la dismissione di quelli<br />
esistenti rispetto alla vita utile originariamente<br />
prevista.<br />
l<br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
12 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
PNNR E RIFIUTI<br />
PNNR E RIFIUTI<br />
PRIMO PIANO<br />
13<br />
IL BILANCIO DI SMALTIMENTO E AVVIO A RECUPERO ENERGETICO DEI RIFIUTI URBANI<br />
Tonnellate* e quota di smaltimento in discarica**. Anno 2022<br />
Smaltimento in discarica (%)<br />
di Andrea Ballabio,<br />
Donato Berardi<br />
e Nicolò Valle<br />
Il Laboratorio REF<br />
Ricerche è un think tank<br />
che intende riunire<br />
selezionati rappresentanti<br />
del mondo dell´impresa,<br />
delle istituzioni e della<br />
finanza al fine di<br />
rilanciare il dibattito<br />
sul futuro dei Servizi<br />
Pubblici Locali.<br />
Pillole dal laboratorio<br />
Diventa necessario ricostruire i fabbisogni di trattamento<br />
delle varie Regioni e delineare una strategia per uscire<br />
dall’impasse in cui versa il sistema. Qualè il percorso?<br />
Gli impianti "minimi" sono un istituto transitorio<br />
per superare i fallimenti di mercato<br />
e chiudere i divari territoriali. Per<br />
individuarli, occorre quantificare i fabbisogni di<br />
trattamento, all’interno di una strategia di policy<br />
codificata nella pianificazione regionale e in quella<br />
sovraordinata del Sistema-Paese.<br />
La strategia per classificare gli impianti<br />
“minimi”<br />
Secondo l’impostazione adottata dall’Autorità<br />
di Regolazione per Energia Reti e Ambiente<br />
(ARERA) con l’MTR-2, gli impianti “minimi”<br />
per il trattamento del Rifiuto Urbano Residuo<br />
(RUR) e della Frazione Organica (FORSU) sono<br />
quelle infrastrutture ritenute indispensabili<br />
per la gestione del ciclo dei rifiuti e vengono<br />
assoggettati alla regolazione dei costi riconosciuti<br />
e delle tariffe, che si caratterizza per incentivazioni<br />
coerenti con la gerarchia europea<br />
dei rifiuti. Una serie di pronunce giurisprudenziali,<br />
che si sono susseguite dall’inizio del<br />
2023, ha pesantemente messo in discussione<br />
l’intera materia, a partire dal ruolo di ARERA<br />
e di quello - da quest’ultima - affidato alle<br />
Regioni. Non soltanto, infatti, sono state sollevate<br />
questioni su talune categorizzazioni regionali<br />
del primo biennio (2022-2023), arrivan-<br />
LA STRATEGIA PER INDIVIDUARE GLI IMPIANTI “MINIMI”<br />
STATO<br />
individuazione degli impianti di recupero e<br />
di smaltimento di preminente interesse nazionale<br />
da realizzare<br />
Fonte: elaborazioni Laboratorio REF Ricerche<br />
Ministero dell’Ambiente<br />
e della Sicurezza Energetica<br />
PROGRAMMA NAZIONALE<br />
DI GESTIONE DEI RIFIUTI<br />
Analisi dei criteri di identificazione degli impianti<br />
«minimi», indispensabili alla chiusura<br />
dei cicli regionali di gestione dei rifiuti urbani<br />
REGIONI 1. Quantificazione dei relativi surplus/deficit territoriali nel trattamento,<br />
presenti e futuri<br />
2. Ricostruzione dei fabbisogni impiantistici da soddisfare, per RUR,<br />
rifiuti da trattamneto, scarti e rifiuto organico<br />
3. Adeguamento delle pianificazioni regionali e localizzazione degli<br />
impianti da realizzare, sulla base degli indirizzi del PNGR e dell’individuazione<br />
dello Stato<br />
4. Individuazione degli impianti di chiusura del ciclo «minimi», in tempo<br />
utile per la determinazione delle tariffe (30.06.<strong>2024</strong>)<br />
do all’annullamento dei provvedimenti, ma è<br />
stato richiesto un ripensamento generale del<br />
framework sotteso agli impianti “minimi”. Per<br />
ricomporre il quadro giuridico-regolatorio, appare<br />
più che mai necessario ricostruire quel<br />
“filo rosso” che tiene insieme gli indirizzi territoriali<br />
e nazionali, per restituire certezza alle<br />
regole e un level playing field agli operatori di<br />
mercato. Lo snodo cruciale di questa strategia<br />
è la quantificazione dei fabbisogni di trattamento,<br />
presenti e futuri, per tutti quei rifiuti<br />
che presentano particolari opportunità di recupero<br />
o criticità di smaltimento, adeguando<br />
di conseguenza la pianificazione regionale e<br />
realizzando gli impianti ove mancanti. Al contempo,<br />
andrebbe espletata un’attenta analisi<br />
delle condizioni di mercato in cui avviene la<br />
gestione dei rifiuti, poiché ogni intervento pubblico<br />
che porta all’individuazione degli impianti<br />
realmente strategici va giustificata adeguatamente.<br />
Alle Regioni, spetta il compito di declinare<br />
questa strategia, afferente alla pianificazione<br />
impiantistica, così da soddisfare i<br />
fabbisogni di trattamento attuali e prospettici,<br />
anche tenendo conto della produzione di rifiuti<br />
da parte delle attività economiche e dell’impatto<br />
atteso delle misure di prevenzione già<br />
previste. Al Ministero dell’Ambiente e della<br />
Sicurezza Energetica (MASE) compete, invece,<br />
vigilare circa l’esatta quantificazione dei fabbisogni<br />
impiantistici, operata dalle Regioni,<br />
arrivando financo al respingimento dei Piani<br />
Regionali non conformi.<br />
*Il bilancio è calcolato come differenza tra le tonnellate di rifiuti urbani e da trattamento dei rifiuti urbani gestite mediante incenerimento,<br />
coincenerimento e smaltimento in discarica e il fabbisogno di rifiuto indifferenziato (RU-RD) e di scarti della raccolta<br />
differenziata (19%).<br />
**Percentuale calcolata applicando la metodologia basata sui criteri previsti dall’Art. 5-bis “regole per calcolare il conseguimento<br />
degli obiettivi” del D.Lgs. 36/2003.<br />
Fonte: elaborazioni Laboratorio REF Ricerche sui dati ISPRA e Politecnico di Milano<br />
Una prima ricostruzione dei fabbisogni di<br />
trattamento<br />
Se per il rifiuto organico, eccezion fatta per la<br />
Campania, non si rinvengono situazioni di particolare<br />
criticità, ben diverso è il quadro relativo<br />
al RUR, ai rifiuti decadenti dagli urbani e agli<br />
scarti della raccolta differenziata. Pur trattandosi<br />
di una prima stima parziale e conservativa,<br />
emerge un fabbisogno complessivo di oltre<br />
2,8 milioni di tonnellate a livello nazionale,<br />
con appena 5 Regioni in grado di far fronte alle<br />
necessità di trattamento. Si tratta di un importo<br />
notevole, superiore agli 1,8 milioni di<br />
tonnellate quantificati dallo Sblocca Italia, che<br />
implica un ricorso “obbligato” all’export di rifiuti<br />
o che provoca l’insorgere di situazioni<br />
emergenziali che mettono a dura prova la tenuta<br />
dei territori.<br />
La Lombardia risulta essere la regione con il<br />
surplus più consistente (+247mila ton), a cui<br />
si aggiunge una gestione particolarmente virtuosa,<br />
dato che lo smaltimento in discarica è<br />
già ben al di sotto della soglia critica del 10%,<br />
prevista dalle politiche comunitarie per il 2035.<br />
Situazioni di particolare criticità si rinvengono<br />
in Lazio (-852mila ton) e in Campania<br />
(-690mila ton). Pertanto, ben 15 Regioni dovrebbero<br />
procedere ad individuare gli impianti<br />
“minimi”, in quanto il trattamento del RUR,<br />
dei rifiuti da rifiuti e degli scarti nei loro territori<br />
presenta dei deficit gestionali conclamati.<br />
Un’attività di pianificazione (regionale) ben<br />
fatta dovrebbe rispondere a tali fabbisogni, garantendo<br />
tariffe regolate e conferimenti certi<br />
all’impiantistica regionale.<br />
l<br />
Lombardia<br />
Molise<br />
Marche<br />
Basilicata<br />
Valle d’Aosta<br />
Emilia-Romagna<br />
Toscana<br />
Sardegna<br />
Umbria<br />
Piemonte<br />
Trentino-Alto Adige<br />
Friuli-Venezia Giulia<br />
Liguria<br />
Abruzzo<br />
Calabria<br />
Veneto<br />
Puglia<br />
Sicilia<br />
Campania<br />
Lazio<br />
NORD<br />
CENTRO<br />
SUD<br />
Per approfondire<br />
"Mercato" vs "regole":<br />
quale percorso?<br />
Position Paper n. 268 -<br />
Laboratorio REF, maggio<br />
<strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
14 PRIMO PIANO Soluzioni<br />
ANGOLO INNOVAZIONE<br />
IMPRESSIONI BAVARESI<br />
PRIMO PIANO<br />
15<br />
Trend setter?<br />
Federica Lugaresi<br />
App e Startup<br />
Eliana Puccio<br />
CARBON FOOTE<br />
Finora abbiamo parlato<br />
spesso di app per la<br />
raccolta dei rifiuti a<br />
360°. In questo numero<br />
ci soffermeremo sul<br />
riciclo dell’olio<br />
spiegandone la<br />
procedura. Ogni<br />
container è dotato di un<br />
sistema di gestione<br />
intelligente, che utilizza<br />
sensori per controllare<br />
l’interno dei contenitori.<br />
Quando viene raggiunta<br />
l’85% della capacità di<br />
La tecnologia può essere un ottimo alleato dell’uomo,<br />
anche nella raccolta differenziata. Spazio ad app e idee<br />
che generano nuove opportunità di business sostenibile<br />
raccolta, scatta la<br />
notifica e si procede<br />
con lo svuotamento.<br />
L'innovativa app dice<br />
agli utenti esattamente<br />
dove andare per<br />
posizionare gli oli,<br />
risparmiare loro<br />
tempo e<br />
incoraggiarli a<br />
riciclare.<br />
Lo<br />
smaltimento<br />
scorretto<br />
dell'olio<br />
contribuisce<br />
alla contaminazione di<br />
suoli e acque.<br />
Come spiegato<br />
dall’Agenzia portoghese<br />
per l’ambiente (APA),<br />
infatti, un unico “litro di<br />
olio domestico versato<br />
lungo lo scarico del<br />
lavello della cucina può<br />
contaminare un milione<br />
di litri d’acqua<br />
contemporaneamente,<br />
abbastanza perché una<br />
persona possa<br />
sopravvivere fino a 40<br />
anni.<br />
Numeri da capogiro, quelli snocciolati nel<br />
report finale di IFAT, con un’affluenza di<br />
pubblico al top: circa 142.000 visitatori<br />
provenienti da quasi 170 Paesi ed<br />
il 55% degli espositori dall’estero,<br />
con forte presenza, per la prima<br />
volta, dei cinesi.<br />
La forte connotazione internazionale<br />
del Salone bavarese è<br />
come sempre indiscussa, ma<br />
noi abbiamo avvertito quell’essere<br />
un filo sottotono rispetto<br />
alle edizioni precedenti: la foto<br />
di apertura (che si riferisce al<br />
primo giorno della kermesse) è<br />
emblematica, ma anche i prodotti<br />
e soluzioni presentati non erano proprio<br />
tutti “freschissimi”. Qualcosa avevamo già visto<br />
ad Ecomondo prima, e a Pollutec dopo.<br />
Non è la più forte<br />
delle specie che<br />
sopravvive,<br />
né la più intelligente,<br />
ma quella più reattiva<br />
ai cambiamenti<br />
(Charles Darwin)<br />
tutto a partire dal contesto residenziale. Il riutilizzo<br />
dell’acqua infatti diventerà uno strumento<br />
essenziale per garantire una fonte sicura,<br />
riducendo la pressione sulle falde e<br />
migliorando la resilienza dell’UE alle variazioni<br />
di clima. Diverse le soluzioni in vetrina (di alcune<br />
potete leggere nelle pagine seguenti)<br />
come per esempio il recupero delle acque<br />
grigie - non una preview di IFAT - per il quale<br />
è necessario seguire le leggi locali e ottenere<br />
le autorizzazioni necessarie prima di installare<br />
il sistema di recupero ad hoc.<br />
Gli occhi di <strong>Waste</strong> sono stati puntati anche sulla<br />
digitalizzazione nella gestione idrica. Per<br />
poter rispondere alle esigenze<br />
normative in costante evoluzione,<br />
si richiede sempre di più alle<br />
società del settore di avere sistemi<br />
digitali di raccolta e rendicontazione<br />
dei dati (al fine di<br />
comunicare e certificare i dati<br />
stessi che impattano sulla sostenibilità).<br />
A tal proposito, è<br />
stato presentato un dispositivo<br />
mobile per il rilevamento in loco<br />
della Legionella (o altri microrganismi),<br />
e capace di distinguere<br />
batteri vivi da quelli morti: requisiti che verranno<br />
applicati all’indagine batteriologica di<br />
qualsiasi risorsa idrica.<br />
BIOFASHIONTECH<br />
È una startup<br />
biotecnologica che<br />
trasforma gli scarti tessili<br />
in materie prime di pregio<br />
e prodotti intermedi con<br />
un impatto ambientale<br />
minimo. La missione è<br />
quella di dare ai rifiuti<br />
tessili un’altra possibilità<br />
di vita utile e ridurre<br />
l’impronta di carbonio<br />
dell’industria della moda.<br />
BFT tratta i rifiuti tessili<br />
utilizzando una tecnologia<br />
a basso consumo<br />
energetico, trasformandoli<br />
in nuovi materiali<br />
sostenibili. Rispetto alle<br />
comuni tecniche di riciclo,<br />
tra i vantaggi del BFT c’è<br />
che può essere utilizzato<br />
con materiali tessili<br />
multimateriali e di diversi<br />
colori oppure con una<br />
miscela di materiali tessili<br />
diversi senza che sia<br />
necessaria una selezione<br />
preliminare. Inoltre,<br />
non richiede nuove fibre<br />
vergini per<br />
migliorare le<br />
proprietà del<br />
filato riciclato<br />
finale, in quanto<br />
non genera nuovi<br />
filati o tessuti.<br />
É assodato che le sfide del nostro tempo,<br />
come la crisi climatica o la carenza di materie<br />
prime, possano essere risolte solo adattandosi<br />
ai cambiamenti, tramite una tecnologia<br />
intelligente ed efficiente anche dal punto di<br />
vista energetico. Questo è stato il messaggio<br />
passato dal Salone. Scontato che, per questa<br />
ragione, i rappresentanti dell’industria, economia<br />
e politica, associazioni e aziende siano<br />
stati richiamati dalla kermesse. In quest’ottica,<br />
ci ha colpito il concetto di “città spugna”,<br />
che mira a trasformare gli spazi urbani in sistemi<br />
capaci di assorbire, filtrare e gestire le<br />
risorse idriche in maniera efficiente, soprat-<br />
Un’occhiata nemmeno troppo veloce, l’abbiamo<br />
tirata pure alle soluzioni e tecnologie relative<br />
alla gestione dei flussi di materiale, di rifiuti e<br />
riciclaggio. E qui, abbiamo capito che nel 2030,<br />
si assisterà ad uno spostamento verso il disassemblaggio<br />
e riciclaggio automatizzati: i prodotti<br />
non verranno più scartati, ma sistematicamente<br />
smontati, aggiornati e riciclati, con<br />
pari livello di automazione degli attuali processi<br />
produttivi. Tiriamo le somme? Il settore delle<br />
tecnologie ambientali identifica senza dubbio<br />
una delle industrie innovative del momento.<br />
IFAT è solo una delle vetrine, ma c’è chi può e<br />
riesce a fare di meglio…<br />
l<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
16 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />
VISTO A IFAT<br />
VISTO A IFAT<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
17<br />
Ludovica Bianchi<br />
Questioni idriche…<br />
e non solo<br />
Trattamenti ottimizzati per le acque, acque reflue e rifiuti,<br />
ma anche opportunità offerte dalla digitalizzazione e<br />
resilienza climatica. Al Salone bavarese delle tecnologie<br />
ambientali, abbiamo trovato tutti gli argomenti più attuali<br />
STARPLAST<br />
La medaglia per il riuso delle acque grigie e piovane<br />
va a Starplast. Col sistema biogrigio Home,<br />
che verrà immesso sul mercato a brevissimo, si<br />
recuperano a livello domestico e per un consumo<br />
famigliare circa 1000 litri di acqua al giorno. Queste<br />
acque arrivano dalle docce, dalla lavatrice e dal<br />
lavandino del bagno. La normativa che regola questo<br />
recupero verrà recepita a stretto giro a livello comunitario, mentre<br />
in Italia già alcune zone stanno applicando (provincia di Bologna,<br />
Roma e Ragusa è già obbligatorio).<br />
3 sono gli stadi di trattamento: separazione tra solidi (quali pellicine,<br />
capelli che finiscono in un filtro a tasca) e liquidi leggeri tramite sedimentazione,<br />
mentre il resto segue gli altri due stadi fino ad arrivare<br />
all’ultrafiltrazione a membrana. Una volta filtrata, l’acqua viene<br />
stoccata in un serbatoio di recupero che è in realtà la struttura<br />
stessa della macchina (grande quanto una lavatrice) con una capacità<br />
da 330 litri. L’acqua così trattata, può essere riutilizzata per<br />
sub irrigazione di terreni agricoli, alimentazione delle cassette di<br />
scarico o per rialimentare la lavatrice stessa. Col sistema Bio Blu,<br />
invece si recuperano le acque piovane.<br />
CHE PASS!<br />
Una macchina progettata da Palmieri che è capace di<br />
pre triturare, deferrizzare e separare le parti solide dal<br />
FORSU. Viene quindi prodotta una purea organica che<br />
immessa nei biodigestori, verrà utilizzata per la produzione<br />
di biogas.<br />
Numeri da capogiro (anche se noi abbiamo<br />
percepito un flusso minore). IFAT Monaco<br />
ha mostrato ancora una volta di quali sfide<br />
e stimoli del mercato, l’industria internazionale si<br />
stia attualmente occupando. Tema chiave di questa<br />
edizione, l’adattamento alle conseguenze del cambiamento<br />
climatico: città e comuni si trovano sempre<br />
più a dovere far fronte alle conseguenze di periodi<br />
siccitosi alternati a forti piogge. Diventa indispensabile<br />
quindi una città (e un territorio) attenta<br />
all’acqua. Ma anche ad una gestione circolare dei<br />
rifiuti che devono, e possono, essere recuperati e<br />
valorizzati. Qui di seguito qualche flash di ciò che<br />
abbiamo visto.<br />
l<br />
ALTA SPECIALIZZAZIONE<br />
A Monaco le acque la fanno da<br />
padrona. Largo quindi a macchinari<br />
super mirati per il<br />
trattamento di reflui industriali<br />
come quelli esposti da<br />
Eco-Techno. In particolare nell’ambito<br />
di aziende chimico-farmaceutiche,<br />
galvaniche e metalmeccaniche<br />
tramite un processo di evaporazione<br />
sottovuoto - che avviene successivamente alla separazione<br />
dell’acqua dal rifiuto liquido - se ne riducono<br />
i volumi con un notevole vantaggio sui costi di<br />
smaltimento, in aggiunta al recupero della parte liquida<br />
riutilizzabile sempre in ambito industriale<br />
(90%) sul restante 10% di rifiuto liquido.<br />
La tecnologia utilizzata di cui sopra, comporta macchinari<br />
energivori che condensano la frazione liquida<br />
“rifiuto”.<br />
SEMPLIFICARE LA TECNOLOGIA - Ecosistemi IoT per<br />
applicazioni nella raccolta rifiuti anche porta a porta,<br />
e accessi smart per la raccolta differenziata. È ciò di<br />
cui si occupa Partitalia attraverso produzione e commercializzazione<br />
di smart card, tag e soluzioni IoT.<br />
LE 3 R DI BONFIGLIOLI<br />
Per Ridurre, Riutilizzare e Rici -<br />
clare, è ampia la scelta presentata<br />
di prodotti per l’automazione<br />
nel settore trattamento<br />
acque; riciclaggio primario<br />
(macchine per il riciclaggio dei<br />
materiali più pesanti quali pneus<br />
e autovetture) ma anche per le<br />
macchine di raccolta lattine e<br />
bottiglie; e biogas. La novità introdotta<br />
riguarda la sensorizzazione<br />
(IoT) dei riduttori che, nella<br />
realtà al momento è applicata<br />
solo su macchine grosse ed è<br />
ancora in fase di sviluppo. Ma<br />
Bonfiglioli da quest’anno si sta<br />
focalizzando particolarmente<br />
sul mondo acque in cui c’è un<br />
margine di miglioramento sull’efficientamento<br />
dei sistemi.<br />
Ecco che quindi l’azienda è presente<br />
coi propri prodotti nella<br />
prima parte del processo di desalinizzazione<br />
e riciclaggio di acque<br />
industriali (con motori di<br />
WireX<br />
Una novità assoluta presentata dalla famiglia<br />
Stadler in occasione del Salone: la macchina<br />
per la rimozione automatica del filo di legatura<br />
delle balle. Si tratta di un compito complesso<br />
che solitamente viene svolto manualmente ma<br />
da oggi il processo è completamente automatizzato.<br />
WireX consente di liberare con un unico<br />
passaggio le balle dai fili metallici (anche in<br />
caso di doppia legatura incrociata), migliorando<br />
l’efficienza della linea di selezione. Il tutto avviene<br />
tramite il rilevamento di sensori ed i sistemi<br />
di misurazione delle balle. Al termine<br />
del taglio, i fili vengono arrotolati e scaricati in<br />
un piccolo contenitore separato, pronto per il<br />
riciclaggio.<br />
"In qualità di produttori di impianti e attrezzature,<br />
il nostro ruolo principale nella catena del<br />
valore è quello di supportare l'industria del riciclaggio<br />
fornendo sistemi di selezione ad alte<br />
prestazioni", ha dichiarato Julia Stadler, Chief<br />
Digital Officer . "Siamo costantemente alla ricerca<br />
di nuovi modi per aiutare l'industria del<br />
riciclaggio ad ampliare la sua portata e la sua<br />
efficacia”. “Ma dobbiamo ancora affrontare sfide<br />
importanti come la redditività economica,<br />
la complessità della progettazione dei prodotti<br />
e la necessità di normative e cooperazione globali”<br />
ha puntualizzato il CEO Willi Stadler.<br />
azionamento di filtro e paratie<br />
per intercettare le grosse impurità)<br />
ma anche per essicatori<br />
a presse con riduttori. In tema<br />
di biogas invece si sta sviluppando<br />
un discorso di sensori per<br />
motoriduttori specifici per macchinari<br />
dedicati alla miscelazione<br />
dei materiali.<br />
Serie R3: per la triturazione<br />
primaria e dotata di sensori che<br />
misurano prestazioni, consumi e<br />
il tempo di ciclo della macchina).<br />
BIOFILTRI E BIOMODULI<br />
Per depurare aria, gas proveniente dal trattamento dei rifiuti, e acque reflue,<br />
Ecochimica propone un nuovo sistema di biofiltrazione. Desolforatori per<br />
alte concentrazioni di biometano con alta efficienza di rimozione dell’H2S a<br />
bassi costi di gestione; chimico per basse concentrazioni, desolforatori con<br />
il recupero del reagente, ma anche biologico con il solo utilizzo di batteri.<br />
Biocelle e bio tunnel vengono invece applicati per il compostaggio del digestato<br />
frazione solida.<br />
Tecnologia all’avanguardia<br />
IFAT è stata una vetrina importante anche<br />
per Busi Group. “L’edizione <strong>2024</strong><br />
di IFAT sarà strategica perché ci permetterà<br />
di consolidare le nostre relazioni<br />
in Europa, specialmente in<br />
Spagna, Francia, Svizzera e ampliare<br />
ulteriormente i nostri orizzonti. Il mercato<br />
internazionale pesa ora circa il<br />
25% del fatturato” hanno dichiarato i<br />
fratelli Busi.<br />
Tra le soluzioni del gruppo erano in<br />
esposizione un sistema CMPL 8 di<br />
OMB Technology per la raccolta rifiuti<br />
laterale e i cassonetti +B Lid: la soluzione<br />
è molto apprezzata in alcuni<br />
Paesi, come la Spagna, perché permette<br />
di ottimizzare i costi di raccolta<br />
e aumenta sensibilmente il comfort<br />
degli operatori rispetto al sistema con<br />
porta a porta, che viene svolto con<br />
compattatori a carico posteriore.<br />
In vetrina anche un sistema Legend a<br />
carico posteriore di OMB per la raccolta<br />
e compattazione dei rifiuti, allestito<br />
su un veicolo ad alimentazione<br />
elettrica e un veicolo di piccole dimensioni<br />
allestito con sistema T-Rex di<br />
OMB, ideale per il sistema di raccolta<br />
rifiuti “porta a porta”, in piccoli comuni,<br />
centri storici, località montane e grandi<br />
città; ed anche un camion con attrezzatura<br />
scarrabile e gru MEC.<br />
DAR VALORE AI ROTTAMI - Con Tecno Recycling Technology<br />
materiali da processare quali cavi in rame o alluminio, RAEE,<br />
radiatori e altri materiali compositi avranno una seconda vita.<br />
Una vasta gamma di macchine per la separazione di materiale<br />
ferroso e non, plastica, gomma, tessuti e molti altri tipi di rifiuti,<br />
si associa anche a macchinari quali trituratori, granulatori e<br />
compattatori per una riduzione di volume.<br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
18 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />
VETRO LASTRA<br />
VETRO LASTRA<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
19<br />
Un bel crash<br />
Spesso gli scarti<br />
di vetro vengono<br />
verificati<br />
manualmente,<br />
a metà del ciclo<br />
produttivo,<br />
per evitare<br />
che contengano<br />
particelle<br />
infondibili.<br />
Nelle demolizioni dei veicoli,<br />
il parabrezza identifica una parte<br />
in vetro non cosi semplice<br />
da recuperare e riciclare. Si tratta<br />
infatti di materiale in lastra che,<br />
a differenza del vetro cavo,<br />
non è regolamentato da nessun<br />
sistema. Ma vale sempre la pena<br />
smontarlo per dargli nuova vita<br />
Federica Lugaresi<br />
Da sempre utilizzato, il vetro è uno dei materiali<br />
più antichi e una risorsa che non va<br />
sprecata.<br />
Attualmente, ci si aspetta un importante sviluppo<br />
per il settore del vetro soprattutto in termini di<br />
riciclo e di crescita di domanda per manufatti.<br />
In Italia abbiamo numeri relativi al vetro cavo<br />
(quindi tutto ciò che è imballaggio) che è regolamentato<br />
da Co.Re.Ve. e dal sistema nazionale<br />
EPR, mentre nell’ambito del vetro lastra si possono<br />
fare solo delle stime mancando i numeri<br />
ufficiali di raccolta e riciclo.<br />
Il mercato<br />
Nel panorama italiano, nel 2022 si è avuto un incremento<br />
pari al 3,3 per cento di raccolta di vetro<br />
(con 2.591.000 ton). La crescita stimata (da<br />
Co.Re.Ve.) per l’anno <strong>2024</strong> è del 5%, con un tasso<br />
di riciclo pari all’83,17% nel 2023 ed ogni chilogrammo<br />
di vetro riciclato in più consente un risparmio<br />
di 0,7 kg di CO 2 .<br />
Relativamente al vetro piano sono 1.040.595<br />
ton/anno di immesso al consumo nei suoi diversi<br />
utilizzi (automotive e nel settore edilizia).<br />
Ma qui non esiste ancora un regolamento europeo<br />
e le vetrerie che devono per forza riutilizzare<br />
questo tipo di materiale, si devono adeguare<br />
al regolamento europeo cui fa riferimento<br />
il Consorzio. Si può presumere che il mercato<br />
del vetro lastra si aggiri intorno alle 400.000 tonnellate,<br />
che sono destinate in massima parte al<br />
riciclo nel settore imballaggi.<br />
Necessari sono gli investimenti<br />
Nei vetri parabrezza sono presenti altre componenti<br />
che vanno ad inquinare il materiale che<br />
andrà incontro alla nuova fusione. Non è sufficiente<br />
infatti triturarlo e rifonderlo per fare nuove<br />
bottiglie (con il 97% di vetro imballaggio e piano<br />
si riproduce vetro imballaggio).<br />
Ma c’è chi vuole fare la differenza come Euro -<br />
vetro - azienda specializzata nel recupero e riciclo<br />
- che negli ultimi anni ha cercato di riprodurre<br />
vetro piano con una partnership importante insieme<br />
ad uno dei principali produttori di parabrezza.<br />
Per raggiungere infatti obiettivi significativi è<br />
necessario che si instauri un’ampia collaborazione<br />
tra produttori/utilizzatori di vetro lastra e<br />
le aziende specializzate nella raccolta/riciclo.<br />
Ma anche un continuo investimento tecnologico<br />
negli impianti di trattamento, per poter rendere<br />
disponibili alle vetrerie sia quantità che qualità<br />
adeguate di vetro lastra lavorata.<br />
EUROVETRO IN PILLOLE<br />
L’azienda lombarda si occupa di riciclare<br />
vetro dal secondo dopoguerra, trasformando<br />
un rifiuto in una materia prima<br />
ed è oggi realtà leader in Italia e tra le<br />
prime in Europa per processi, volumi,<br />
tecnologia:<br />
• 290.000 tonnellate/anno di imballaggi<br />
in vetro riciclato, equivalenti ad una produzione<br />
di circa 450 milioni di bottiglie<br />
• 100.000 tonnellate/anno di vetro in lastra<br />
riciclato<br />
• 260 mila tonnellate di emissioni di CO 2<br />
nell’atmosfera risparmiate ogni anno.<br />
Parabrezza<br />
a fine vita.<br />
Per recuperarne<br />
il vetro vanno<br />
eliminate<br />
le componenti<br />
inquinanti.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
20 ECONOMIA CIRCOLARE<br />
VETRO LASTRA<br />
VETRO LASTRA<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
21<br />
Scarti di vetro<br />
misto.<br />
Il vetro Flint<br />
ha un elevato<br />
indice<br />
di rifrazione<br />
che conferisce<br />
estrema<br />
lucentezza: viene<br />
usato<br />
per realizzare<br />
oggetti di pregio.<br />
Vetro cavo<br />
da imballaggio.<br />
Selezione importante<br />
L’operatore in cernita, verifica che non ci sia – a<br />
metà del ciclo produttivo - dell’infondibile. Se si<br />
parla di vetro urbano, è tutto ciò che è ceramica,<br />
vetroceramica e pirex che crea delle piccole bollicine<br />
non fastidiose all’interno della nuova bottiglia;<br />
ma se viene creato un nuovo vetro lastra,<br />
anche il più piccolo “puntino”, ne vanifica la produzione<br />
e va gettato.<br />
Le tipologie di riciclo effettuate da Eurovetro si<br />
concentrano sul vetro urbano, la lastra float e i<br />
parabrezza. Nel primo caso il materiale in uscita<br />
è classificato per granulometria e colore.<br />
In merito a vetro lastra sul mondo del parabrezza<br />
- in cui la tecnologia utilizzata è quella chiamata<br />
« leva all’interno di sicurezza» - si procede diversamente.<br />
Si tratta di un prodotto che non tutti<br />
riescono a trattare, in teoria è molto duro ma<br />
non infrangibile. Viene lavorato con delle apparecchiature<br />
particolari, dove mediante una serie<br />
di triturazioni e per uno staccamento termico, si<br />
riesce a separare.<br />
Fatto cento di quello che entra in azienda e grazie<br />
oltre 200 macchine in sequenza con l’obiettivo<br />
di ottimizzare ogni aspetto del processo, il 97%<br />
del rifiuto che viene avviato a riciclo diventa materia<br />
prima per industria vetraria, settore edile<br />
ed industria siderurgica. Solo 1,5% del rifiuto<br />
viene destinato al recupero energetico e soltanto<br />
il 1,5% va a smaltimento.<br />
I prodotti finiti<br />
Ciò che viene ottenuto è del misto (piccolo, medio<br />
fine e grande); un bianco, mezzo bianco;<br />
flint e Isomix. Come detto sopra, di tutti questi<br />
prodotti il 97% finisce nell’industria vetraria,<br />
ma il restante 3% si sta cercando di piazzarlo<br />
in altri settori: manufatti, industria della ceramica,<br />
sottofondi e isolanti, agglomerati cementizi.<br />
Tutto il materiale riciclato è tracciato, si<br />
deve comunicare alla Regione e alla Provincia<br />
che utilizzo se ne faccia e quanto ne venga dedicato<br />
ad una particolare attività. Si tratta di<br />
materiale riciclato certificato, ed anche l’azienda<br />
ricevente, deve certificarne la reimmissione nel<br />
mercato.Grazie poi alla collaborazione con Aiki<br />
(ex Cobat) è stato studiato e creato un circuito<br />
per il recupero dei parabrezza auto da tutto il<br />
mondo dei demolitori.<br />
l<br />
CYCLUS<br />
Nella gestione dei veicoli fuori uso si presentano sfide e opportunità.<br />
Una di queste è Cyclus che nasce sotto il cappello di Aiki, e<br />
che fa da collettore tra i protagonisti dell’ELV. È una rete certificata<br />
che offre la possibilità di demolire i veicoli fuori uso<br />
assicurando la corretta gestione di ogni componente ,e che<br />
consente a Case automobilistiche e autodemolitori di garantire<br />
trasparenza, tracciabilità e sicurezza di ogni componente<br />
nella gestione dei veicoli a fine vita. È anche possibile consultare<br />
report, statistiche e schede automezzi e di avere accesso<br />
immediato al magazzino sia del singolo veicolo che all’intera<br />
lista dei ricambi.<br />
LEADER NELLE SOLUZIONI INTEGRATE PER<br />
IGIENE URBANA E RACCOLTA, COMPATTAZIONE E TRASPORTO RIFIUTI<br />
Produzione di bottiglie in vetro riciclato.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
www.busigroup.it
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
22<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
NEWS<br />
A San Pier d'Isonzo il sistema<br />
di illuminazione pubblica è 100%<br />
circolare con il progetto<br />
avanguardistico di City Green Light<br />
Fiat Lux<br />
Irene Boschi<br />
Grazie al progetto avanguardistico di City<br />
Green Light, attiva nella promozione<br />
di strumenti per l'efficientamento<br />
energetico, il comune friulano di San Pier<br />
d'Isonzo ha ottenuto il sistema di illuminazione<br />
pubblica 100% circolare.<br />
L'intervento, realizzato nell'ambito del Ser -<br />
vizio Luce 4 Consip, ha interessato l’intera<br />
rete di pubblica illuminazione, dai componenti<br />
elettrici (cavi e quadri; apparecchiature<br />
di illuminazione) a quelli infrastrutturali (cavi<br />
di alimentazione; cabine di trasformazione;<br />
canalizzazioni) ed è stato realizzato utilizzando<br />
oltre il 70% di materiali riciclati. L'opera<br />
di riqualificazione è stata avviata nel dicembre<br />
2023 e rientra in un contratto della durata di<br />
9 anni, che comprende anche la gestione, la<br />
manutenzione e l'ottimizzazione degli impianti<br />
di illuminazione pubblica, oltre alla fornitura<br />
di energia elettrica proveniente al 100%<br />
da fonti rinnovabili. Dai primi risultati che riguardano<br />
i consumi, è emerso che la sostituzione<br />
dei vecchi corpi illuminati ha portato<br />
a un risparmio energetico superiore al 60%,<br />
passando dai 189,82 MWh/annui pre-riqualificazione<br />
ai 59,28 MWh/annui post-riqualificazione.<br />
Al termine del mandato di City<br />
Green Light, probabilmente il risparmio energetico<br />
ottenuto dal Comune sarà di 130,54<br />
MWh/annui, pari al consumo medio annuo<br />
di circa 50 famiglie; mentre per quanto riguarda<br />
le emissioni di CO 2 , si ipotizza una riduzione<br />
di 33,4 tonnellate. “La combinazione<br />
di efficienza energetica, circolarità dei materiali<br />
e promozione della sostenibilità offre<br />
un modello replicabile nelle altre comunità<br />
- ha dichiarato Tomaso Naldi, Business Unit<br />
Director Northern Italy di City Green Light -<br />
, affinchè possano dare impulso concreto al<br />
loro sviluppo sostenibile".<br />
l<br />
Luglio <strong>2024</strong>
24 ECONOMIA CIRCOLARE ESPR<br />
ESPR<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
25<br />
Circolarmente<br />
Appuntamento con lo spazio dedicato a materiali<br />
e design circolari, nonché alle risorse materiche.<br />
Su questo numero un tema molto caldo: tracciabilità<br />
dei materiali per una progettazione circolare<br />
Marco Capellini<br />
CEO Matrec.com<br />
Con l’approvazione del regolamento europeo<br />
sulla “progettazione ecocompatibile”<br />
(ESPR – Ecodesign for Su -<br />
stai nable Products Regulation), la<br />
trac ciabilità dei materiali diventa un aspetto<br />
cruciale per le imprese. In particolare con<br />
l’introduzione del Passaporto digitale di prodotto<br />
(Allegato III del regolamento), sarà necessario<br />
fornire una serie di informazioni sul<br />
prodotto e sui materiali impiegati, al fine di<br />
permettere al consumatore di valutare le<br />
performances di sostenibilità e circolarità in<br />
fase di acquisto. Informazioni relative ad<br />
esempio alla presenza di sostanze pericolose,<br />
alla presenza di materiali riciclati o da<br />
fonte rinnovabile, alle certificazioni ambientali<br />
di materiali e prodotti, alle istruzioni di<br />
manutenzione, riparazione e disassemblaggio<br />
dei prodotti.<br />
Tutto più easy<br />
Con la tracciabilità sarà possibile separare più<br />
facilmente i materiali riciclabili da quelli non<br />
riciclabili, migliorando la qualità dei processi<br />
di riciclo ed il relativo tasso. Si assicura inoltre<br />
che i materiali riciclati siano utilizzati in modo<br />
appropriato, mantenendo il loro valore all'interno<br />
della catena produttiva.<br />
La tracciabilità, in particolare dei materiali,<br />
sarà inoltre utile e funzionale alle aziende per<br />
comunicare (e garantire), al mercato la qualità<br />
ambientale del prodotto finale. Ma non solo:<br />
è la base fondamentale per perseguire una<br />
misurazione della circolarità di prodotto e progetto.<br />
Per sapere quanto è circolare un prodotto<br />
è necessario infatti conoscere tutte le<br />
caratteristiche dei materiali impiegati e di<br />
come questi vengono trasformati per diventare<br />
componenti.<br />
L’avvio del processo di tracciabilità richiede necessariamente<br />
la capacità di seguire il percorso<br />
dei materiali lungo tutta la catena di produzione<br />
e distribuzione per entrare in possesso delle informazioni<br />
utili per il proprio progetto. Questo<br />
richiede il coinvolgimento dei fornitori che dovranno,<br />
a loro volta, coinvolgere altri fornitori<br />
per arrivare all’origine dell’informazione richiesta:<br />
un processo che inevitabilmente richiede<br />
tempo e preparazione da parte delle aziende.<br />
Non sfugge più nulla<br />
Nel progetto della Commissione è previsto un<br />
sistema di Blockchain dove a cascata le informazioni<br />
(validate e certificate), verranno messe<br />
a disposizione della filiera garantendo la privacy<br />
dei contenuti.<br />
L’importanza della tracciabilità dei dati ambientali<br />
relativi ai materiali è finalizzata a:<br />
- monitorare l'origine e il percorso dei materiali<br />
per assicurare che essi provengano da<br />
fonti responsabili e sostenibili, verso una riduzione<br />
dell'impatto ambientale della produzione;<br />
- aiutare le aziende a conoscere tutti gli<br />
aspetti che caratterizzano i materiali nel rispetto<br />
delle normative ambientali, per garantire<br />
la qualità dell’informazione da comunicare<br />
al consumatore;<br />
- fornire trasparenza sulle filiere di approvvigionamento,<br />
per evitare che taluni materiali<br />
possano provenire da aeree dove gli aspetti<br />
sociali non vengono tenuti adeguatamente in<br />
considerazione o dove i controlli ambientali<br />
non sono garantiti.<br />
Ad esempio, grazie alla tracciabilità sarà più<br />
semplice certificare l'origine del contenuto di<br />
riciclato di un materiale, garantendo che provenga<br />
da processi di riciclo responsabili.<br />
Questo non solo può ridurre l'uso di materiali<br />
vergini, ma ci si aspetta che possa essere una<br />
soluzione anche per ridurre il volume di rifiuti<br />
nelle discariche.<br />
Punto a favore<br />
Un altro aspetto fondamentale della tracciabilità<br />
è favorire il processo di recupero e riciclo<br />
delle materie prime critiche (CRM), su cui la<br />
stessa Commissione UE ha posto molta attenzione<br />
in quanto sono materiali di strategica<br />
importanza economica per l’Europa e caratterizzati<br />
allo stesso tempo da alto rischio di<br />
fornitura. Queste materie prime sono fondamentali<br />
per numerose attività industriali, e<br />
sono particolarmente importanti per la transizione<br />
ecologica: infatti, vengono utilizzate<br />
per esempio nelle turbine eoliche, nei pannelli<br />
fotovoltaici e nelle batterie. Queste tecnologie<br />
richiedono una grande quantità di minerali e<br />
metalli, con una domanda prevista in continua<br />
crescita nei prossimi anni. Si stima, per esempio,<br />
che al 2030 l’Europa avrà bisogno di 18<br />
volte più litio e 5 volte più cobalto rispetto ai<br />
livelli attuali per la fabbricazione di batterie<br />
per veicoli elettrici e stoccaggio di energia.<br />
Pronti a partire<br />
Le aziende a questo punto devono iniziare ad<br />
organizzarsi per evitare di trovarsi impreparate<br />
alle prossime scadenze legislative previste per<br />
il 2027/2028: scadenze che in prima battuta<br />
riguarderanno il settore del fashion e dell’arredo,<br />
che la Commissione UE ha definito come<br />
prioritari.Organizzarsi vuol dire iniziare a dialogare<br />
con la filiera (fornitori), per pianificare<br />
un percorso di raccolta e gestione delle informazioni<br />
utili a raccontare le caratteristiche di<br />
sostenibilità e circolarità del prodotto. l<br />
I circuiti sono<br />
considerati una vera<br />
miniera urbana<br />
di CRM, che sono<br />
ad alto rischio<br />
di fornitura. Con<br />
la tracciabilità<br />
si favorisce il loro<br />
recupero e riciclo.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
26<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
ANTICIPAZIONI<br />
Circola che ti ricircola<br />
Eliana Puccio<br />
Dal 5 all'8 novembre Rimini ospiterà la 27esima edizione<br />
di Ecomondo. Il layout espositivo si rinnova e si amplia. Spazio<br />
alla Gen Z, con la seconda edizione del Premio Lorenzo<br />
Cagnoni, che sarà assegnato alle tre start-up più innovative<br />
Èpartito il countdown per la fiera più<br />
attesa per le aziende protagoniste della<br />
circular economy, e non solo. Ecomondo,<br />
giunto alla sua 27esima edizione, attira da anni<br />
un bacino di utenti in continua crescita.<br />
Anche nel <strong>2024</strong> la manifestazione si presenta<br />
con numeri e progetti che lo riconfermano<br />
evento internazionale di riferimento in Europa<br />
e nel bacino del Mediterraneo per le tecnologie,<br />
i servizi e le soluzioni industriali nei settori dell'economia<br />
circolare. Sarà spazio di condivisione<br />
e co-progettazione sulle policy del Green Deal<br />
Europeo, in cui esperti, decision maker, imprenditori<br />
e professionisti del settore discuteranno<br />
le sfide e le opportunità legate alla politica<br />
ambientale e alla transizione energetica.<br />
Soprattutto, si respira più aria internazionale.<br />
Nella nuova edizione sono attese delegazioni<br />
di 120 paesi, 60 associazioni internazionali di<br />
settore e sono state attivate collaborazioni<br />
con oltre 100 riviste specializzate estere, per<br />
essere sempre più luogo d´incontro tra le<br />
best practice del ‘Made in Europe’ e la domanda<br />
internazionale di soluzioni per la transizione<br />
green. Tra i temi focus, intorno ai quali<br />
si svilupperanno l’area espositiva e il ricco<br />
programma di appuntamenti e conferenze,<br />
ci sono: Big data, intelligenza artificiale e sistemi<br />
predittivi per la transizione ecologica<br />
e la gestione degli effetti del cambiamento<br />
climatico; New Space economy per la sorveglianza<br />
ambientale e l’osservazione terrestre;<br />
Agricoltura 4.0 e capitale naturale per massimizzare<br />
la resa e tutelare i raccolti; Urban<br />
mining per il recupero di materiali preziosi e<br />
critici dai Raee.<br />
Cinque i distretti espositivi dedicati a progetti<br />
rivolti alle industries verticali, tra cui il Textile<br />
District; il Paper District; l’area Blue Economy,<br />
il progetto Green Jobs & Skills, l´Innovation<br />
District, dove sono attese 30 start up nell´area<br />
Start-Up & Scale-Up.<br />
l<br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
28 ECONOMIA CIRCOLARE Soluzioni<br />
In uno dei distretti tessili più<br />
famoso del mondo esiste chi, già<br />
da tempo, applica il paradigma della<br />
circolarità. Col recupero, rigenerazione<br />
e riciclo delle fibre più preziose<br />
ESCLUSIVA<br />
ECOFIBRE<br />
Laps. Materiale<br />
di scarto prezioso<br />
in quanto a fibra<br />
lunga.<br />
ECOFIBRE<br />
ECONOMIA CIRCOLARE<br />
29<br />
Intelligenza<br />
artigianale<br />
Federica Lugaresi<br />
La cernita delle<br />
fibre avviene<br />
in manuale.<br />
Selezione visiva<br />
per i colori, tattile<br />
per quanto<br />
riguarda<br />
la finezza,<br />
olfattiva per<br />
la natura della<br />
fibra stessa<br />
(viene effettuata<br />
anche la prova<br />
con la fiamma).<br />
Non si butta via niente. Cosi come per<br />
il maiale anche per il tessile. Ma bisogna<br />
saperlo fare.<br />
In realtà nel biellese, questa è una tradizione.<br />
Il recupero dei sottoprodotti di lavorazione c’è<br />
da sempre ma non tutte le aziende in questo<br />
ambito sono sopravvissute. E chi ha saputo unire<br />
una parte più industriale (con l’acquisto di<br />
materie prime all’origine) mantenendo quella<br />
dei sottoprodotti, ha creato una realtà che potesse<br />
essere interessante anche per la fornitura<br />
ai lanifici.<br />
Stiamo parlando dell’azienda Felice De Palma<br />
che da più di cinquant’anni recupera materie<br />
prime (lane, fibre naturali, sete) che hanno subito<br />
degli stress di lavorazione (filatura, pettinatura,<br />
lavorazioni di tintoria): scarti insomma<br />
dei vari step della filiera, per essere riusati nella<br />
filatura cardata. Si tratta per la precisione di fibre<br />
scartate perché non sufficientemente lunghe<br />
e quindi non idonee a certe applicazioni,<br />
ma che combinate con materie prime vergini<br />
(e qui sta la lungimiranza del suo fondatore<br />
N.d.R.), danno un prodotto di assoluta qualità<br />
pur essendo derivato da scarti.<br />
ETICHETTATURA<br />
La certificazione GRS (Global Recycled<br />
Standard) permette di marcare come tale<br />
una mista che contenga almeno un 51%<br />
che proviene da riciclo (tra il 20 e il 50% è<br />
necessario dichiarare la percentuale, sotto<br />
il 20% non è dichiarabile).<br />
Riuso e vero riciclo<br />
Tutto quello che viene ritirato, intendendo sempre<br />
le fibre dei vari processi della filiera tessile, non<br />
può essere contemplato come rifiuto, e quindi non<br />
si può parlare di riciclo. Per il riutilizzo di questi<br />
sottoprodotti e materie secondarie, è stata ottenuta<br />
ad hoc un’etichettatura ecolabel dell’Ue che può<br />
essere riportata nella vendita ai clienti e che è conservativa<br />
all’interno dei vari step nella produzione<br />
dei clienti stessi. ”Con gli impianti di mistatura poi,<br />
vengono fatti dei blend andando a colore miscelando<br />
i vari colori” dichiara Al berto Garbaccio. “Noi<br />
infatti non tingiamo ma riutilizziamo fibre già colorate,<br />
e quindi siamo a impatto zero sull’ambiente<br />
anche perchè evitiamo l’utilizzo dell’acqua”.<br />
In merito al riciclo vero e proprio, l’azienda è in<br />
grado di recuperare le filandre quindi scarti di<br />
filato o ritagli di tessuto (che sono considerati<br />
veri rifiuti in quanto non sottoposti alla lavorazione<br />
che viene chiamata sostanziale, e quindi<br />
destinati a discarica). “In questo caso, avvalendoci<br />
di un impianto interno, riportiamo le filandre e i<br />
ritagli di tessuto a fibra (con macchinari dotati<br />
di carde molto fini capaci di aprire tessuti e filati,<br />
e da cui esce una fibra lunga che dipende dalla<br />
natura del materiale in origine). In pratica più il<br />
tessuto di partenza è fatto da filati ritorti, più sarà<br />
scadente il prodotto che se ne ricava e in percentuali<br />
più basse si potrà utilizzare.<br />
Quello che esce dal recupero di questi scarti,<br />
non ha mai una lunghezza tale da poter essere<br />
usato al 100%. Nel senso che i filati hanno bisogno<br />
di una certa tenacità e resistenza, e quindi<br />
IMPRONTA<br />
Si tratta di un sistema di tracciamento in blockchain che Felice<br />
De Palma ha adottato combinando le tecnologie dei tag RFID,<br />
sensori IoT e rete per garantire la tracciabilità dei propri prodotti.<br />
Si possono così avere la provenienza dei materiali (i prodotti<br />
recuperati, ovvero riciclati sono di origine italiana e arrivano<br />
dal territorio biellese), origine delle fibre, data e ora e localizzazione<br />
dei processi; ma anche i dati di processo (limitato<br />
impatto ambientale poiché non vengono utilizzati prodotti<br />
chimici e intaccate risorse idriche).<br />
utilizzare un prodotto 100% di recupero non è<br />
fattibile (almeno per quanto riguarda l’abbigliamento)<br />
e quindi necessita sempre di venire miscelato<br />
con fibre più lunghe che ne aumentino<br />
le performance” continua Garbaccio.<br />
Quanto è riciclabile?<br />
I rifiuti ritirati, vengono sottoposti ad una lavorazione<br />
che ne consente il riutilizzo. Dal filato<br />
o dal tessuto, viene ricavata una fibra che può<br />
Macchina<br />
cardalupo<br />
per aprire la fibra<br />
che viene<br />
sfioccata.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
30 ECONOMIA CIRCOLARE<br />
ECOFIBRE<br />
Altri due<br />
momenti della<br />
lavorazione<br />
che portano alla<br />
filatura.<br />
CAPSULE<br />
Con una parte di questi filati cardati (in puro cachemire e pura<br />
lana) realizzati con materie prime seconde, vengono prodotti<br />
dei plaid con tutte le fibre recuperate. C’è anche una piccola collezione,<br />
chiamata Re-cachemire, composta da maglie dolcevita,<br />
girocollo e cappelli realizzati in cashmere sostenibile prodotto<br />
rigenerando fibre naturali, attraverso un’accurata selezione di<br />
materie prime provenienti dal recupero di sottoprodotti dei<br />
lanifici biellesi.<br />
essere riciclata. Ma quanto si allunga il fine<br />
vita? Bisogna ovviamente considerare che queste<br />
operazioni di riciclo producono delle fibre<br />
corte che vengono utilizzate in percentuale in<br />
una mista (in cui ci sono fibre più lunghe che<br />
ne garantiscono caratteristiche determinanti).<br />
Lo stesso tessuto o capo, prodotto con una parte<br />
di fibre riciclate, potrà a sua volta essere riciclato<br />
sempre.<br />
“Dipende anche quante volte si riesce a rimescolare<br />
con altre materie prime: ad un certo<br />
punto la fibra in sé viene stressata e si polverizza,<br />
quindi ha dei limiti strutturali. Ma l’utilizzo<br />
della fibra riciclata nella miscela della fibra vergine,<br />
(in percentuali variabili e che vengono dichiarate,<br />
quindi una sorta di diluizione) comunque<br />
ne allunga la vita e le da una nuova chance”<br />
precisa Luisa De Palma, figlia del fondatore.<br />
Questa sorta di rimpasto, si spiega meglio tramite<br />
un progetto in corso con brand di capi sportivi:<br />
sono stati recuperati dei loro scarti di tessuto<br />
elastico che è stato riportato a fibra. Ne è uscita<br />
una fibra molto corta e il fiocco ricavato è stato<br />
utilizzato al 20% per produrre un filato per la fabbricazione<br />
di berretti.<br />
Con la fine in mente<br />
La rigenerazione e il rimpasto di materiale scartato,<br />
viene pensato con un utilizzo finale.<br />
Il risultato della prima fase di riciclo, ovvero la trasformazione<br />
del tessuto (o del filato) in fibra, la si<br />
vede solo una volta eseguita e quindi si faranno<br />
le debite miscelazioni. Solo a questo punto si potrà<br />
valutare in che percentuale utilizzarla. Solitamente<br />
viene ordinata da clienti e quindi questo rigenerato<br />
è assolutamente customizzato.<br />
Un altro bell’esempio di economia circolare, è<br />
dato dalla raccolta di ritagli di tessuto (scarti di<br />
confezione abiti di un grande Gruppo), trasformati<br />
in fibra e riutilizzate al 55% con altre materie<br />
seconde ma non riciclate. Questa miscelazione<br />
è stata passata ad un’azienda che fa feltri per<br />
imbottiture, che verranno vendute allo stesso<br />
Gruppo dei ritagli di tessuto, che li utilizzerà<br />
come imbottiture per giacche: il fornitore è anche<br />
cliente finale!<br />
l<br />
Luglio <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
32 ENERGIA GAS DA SCARTI E RIFIUTI<br />
GAS DA SCARTI E RIFIUTI<br />
ENERGIA<br />
33<br />
Ecosistema bioLNG<br />
basato su impianti<br />
di micro e nanoliquefazione<br />
vista<br />
da Ecospray.<br />
Credit: Ecospray<br />
BIO-LNG: un poco di buono<br />
Marco Comelli<br />
Impianto di nanoliquefazione<br />
installato<br />
da Ecospray presso la<br />
discarica di Novi<br />
Ligure.<br />
Credit: Ecospray<br />
I recenti inciampi dell’elettrificazione dei trasporti hanno<br />
rilanciato il tema sui biocombustibili di seconda generazione.<br />
Ci occupiamo del bio-LNG, che è una soluzione ma non la soluzione<br />
Al bio-LNG si arriva in fondo ad una catena<br />
di produzione a più fasi. All’inizio c’è la<br />
raccolta di rifiuti e residui a base biologica,<br />
dalla FORSU ai residui agricoli, dalle deiezioni<br />
animali agli scarti della produzione alimentare,<br />
sino ai fanghi di depurazione acque e alle tradizionali<br />
discariche. Dopo trattamenti specifici, le<br />
matrici vengono date in pasto a colonie di batteri<br />
cosiddetti metanogeni, in assenza d’aria. La digestione<br />
anaerobica produce un biogas, di composizione<br />
molto variabile, che dipende dalle predette<br />
matrici.<br />
Come funziona<br />
In tutti i biogas i maggiori componenti sono il<br />
metano e la CO 2 , Un biogas di buona qualità<br />
contiene almeno il 50% di metano. È molto improbabile<br />
che la percentuale si discosti troppo<br />
verso l’alto da matrici simil-rifiuto. Avuto il biogas,<br />
se ne estrae il metano, isolandolo con diversi<br />
metodi. Tralasciamo il problema di cosa fare della<br />
CO 2. È il momento della liquefazione. Rispetto<br />
a qualche anno fa, quando l’unica soluzione era<br />
di mandare il metano via tubo a un impianto industriale<br />
di liquefazione, sono disponibili sistemi<br />
di micro (meno di 40 tonnellate al giorno) e persino<br />
nano-liquefazione (meno di dieci). A dire il<br />
vero questi impianti non nascono per il bio-LNG<br />
ma per risolvere il problema del cosiddetto<br />
“stranded and remote gas”, ossia il gas naturale<br />
presente insieme al petrolio su pozzi isolati (piattaforme)<br />
oppure in zone remote, che non si riusciva<br />
a gestire in forma gassosa e quindi veniva<br />
bruciato in torcia: uno spreco energetico colossale.<br />
In forma liquida il gas naturale è trasportabile,<br />
stoccabile e anche meno pericoloso.<br />
Potenzialità in soldoni<br />
Per dare un’idea dove sia arrivata la tecnologia,<br />
un’unità Ecospray è in grado di produrre 2,4 tonnellate<br />
di biometano liquefatto partendo da un<br />
flusso di biogas di 145 metri 3 /ora, che è quello<br />
che alimenta un impianto di cogenerazione agricola<br />
da 500 kW. L’assorbimento elettrico di iso-<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
lamento del metano e liquefazione è di circa 210<br />
kW, quindi tecnicamente un impianto a biogas<br />
sarebbe autonomo se raddoppiasse la produzione<br />
del digestore, e continuerebbe a poter vendere<br />
energia alla rete, anche se in misura circa<br />
dimezzata. Questo senza considerare la gestione<br />
della CO 2 . Ma quanto biometano sarebbe disponibile<br />
da liquefare, in altre parole quanto biogas<br />
e prima ancora che quantità di matrici potenzialmente<br />
sarebbe dedicabile al bio-LNG? E infine,<br />
che percentuale dell’energia utilizzata oggi<br />
per due tipologie di trasporti, quello pesante su<br />
strada e quello via mare, potrebbero essere coperte<br />
usando il bio-LNG?<br />
Dati scientifici<br />
Una ricerca del 2022 dell’università di Hanze, utilizzata<br />
tra l’altro dall’EBA (European Biogas<br />
Association) quindi tutt’altro che ostile, e relativa<br />
all’utilizzo del bio-LNG nei trasporti, è estremamente<br />
dettagliata e ricorre ad un’analisi di scenario<br />
per tenere conto di tutte le variabili. Per il<br />
potenziale di matrici utilizza i dati dello studio<br />
della società di ricerca Guidehouse International<br />
per conto dell’associazione Gas for Climate. Ci<br />
sarebbe da dire molto sulle metodologie di questo<br />
studio, ma Hanze lo prende a valore facciale. Lo<br />
studio considera solo il biometano da digestione<br />
anaerobica. Al 2030 viene così adottato il valore<br />
di 38 miliardi di metri cubi di biometano, che salirebbero<br />
a 91 miliardi metri cubi nel 2050. Da<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
notare che questo assume che quasi tutto il biogas<br />
venga isolato in biometano. Nel 2023 il consumo<br />
di gas naturale EU-27 è stato di 322,8 miliardi<br />
di metri cubi, il livello del 1995, ma al prezzo<br />
dell’asfissia di importanti industrie, dalla metallurgica<br />
alla chimica, compresi i fertilizzanti. Hanze<br />
assume come consumi di gas al 2050, una forchetta<br />
tra 238 e <strong>31</strong>7 miliardi metri cubi. Circa la<br />
metà dei 91 miliardi di metri cubi di biometano<br />
sarebbe disponibile per i trasporti pesanti su strada<br />
e per il marittimo. Si tratta di una stima massima,<br />
e lo studio tiene presente altre due possibilità,<br />
una media 30% e una bassa 10%.<br />
L’Università non lo dice, ma questi due dati possono<br />
essere visti anche come correttivi se la stima<br />
sulla disponibilità di matrici sostenibili e sullo sviluppo<br />
degli impianti si rivelasse troppo alta.<br />
Inoltre, suppone che tutto il bioemetano per trasporti<br />
venga liquefatto. Combinando questi dati<br />
con quelli (ricavati da diversi studi) della richiesta<br />
di energia dei settori trasporto pesante su strada<br />
e marittimo - una forchetta tra 72.7 e 161,7 miliardi<br />
di metri cubi di gas equivalenti al 2050 - e<br />
considerando le perdite e i consumi ausiliari,<br />
Hanze arriva alla conclusione che nella migliore<br />
delle ipotesi il bio-LNG potrà coprire il 18,7% del<br />
fabbisogno energetico di entrambi questi settori<br />
di trasporto in Europa. Nel caso peggiore la quota<br />
crolla all’1,7%, ma il dato medio sta tra l’8 e l’11%.<br />
Quindi, buono ma poco. E il resto, se resteranno<br />
gli imperativi alla neutralità carbonica? l
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
34 ENERGIA NEWS Soluzioni<br />
I ricercatori di NREL (Stati Uniti) hanno<br />
sfruttato l'assistenza robotica nella<br />
produzione di turbine eoliche lame<br />
Guarda che<br />
t’invento<br />
16-18<br />
OTTOBRE<br />
<strong>2024</strong><br />
FIERA<br />
ROMA<br />
CO-ORGANIZZATO DA<br />
SPONSOR<br />
Eliana Puccio<br />
Costruire lame eoliche con l'aiuto dei robot.<br />
Lo considera un successo Hunter<br />
Huth, ingegnere robotico di NREL e autore<br />
principale di un documento che descrive<br />
l'opera in tutti i dettagli.<br />
Insieme a lui di NREL, ci sono Casey Nichols,<br />
Scott Lambert, Petr Sindler, Derek Berry,<br />
David Barnes, Ryan Beach e David Snowberg.<br />
Il team si è avvalso dell'assistenza robotica<br />
per la produzione di turbine eoliche, che consentono<br />
l'eliminazione di condizioni di lavoro<br />
difficili per l'uomo, e migliorano anche la consistenza<br />
delle lame.<br />
Lo studio<br />
La ricerca si focalizza sulle operazioni post<br />
stampaggio. Le fasi successive interessano la<br />
rifinitura delle parti per rimuovere le sbavature<br />
rimaste, la molatura per produrre la forma<br />
del profilo alare desiderata, la levigatura, la<br />
sovralaminazione e la verniciatura.<br />
Tutto il lavoro deve essere svolto indossando<br />
respiratori e tute in Tyvek per proteggerli dalla<br />
polvere composita.<br />
“Lo scopo di questa ricerca era quello di sviluppare<br />
metodi di automazione che potessero<br />
essere utilizzati per rendere le pale prodotte<br />
a livello nazionale competitive a livello globale”,<br />
ha commentato Huth. “Attualmente le pale<br />
offshore non vengono prodotte negli Stati Uniti<br />
a causa degli alti tassi di manodopera.<br />
Il processo di finitura richiede molta manodopera<br />
ed ha un alto turnover a causa della natura<br />
dura del lavoro. Automatizzandolo, la produzione<br />
nazionale di pale offshore può diventare economicamente<br />
più fattibile”.<br />
l<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
FOTOVOLTAICO, ENERGIE RINNOVABILI, E-STORAGE,<br />
EV-CHARGING, E-MOBILITY, ADVANCED AIR MOBILITY,<br />
COMUNITÀ ENERGETICHE E TECNOLOGIE VERDI<br />
IN UN GRANDE EVENTO INTERNAZIONALE<br />
AREE SPECIALI<br />
FIERA E CONFERENZA INTERNAZIONALE<br />
flow batteries<br />
IN CONTEMPORANEA CON<br />
WWW.ZEROEMISSION.SHOW
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
36 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
RIFIUTI MISTI<br />
RIFIUTI MISTI<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
37<br />
C&D e poi e poi<br />
La sfida della gestione dei rifiuti nei cantieri<br />
non interessa solo gli scarti da demolizioni.<br />
Si producono, o si trovano, infatti enormi<br />
quantità di rifiuti misti e quindi…<br />
Annalisa Gussoni,<br />
Direttore<br />
Commerciale<br />
Pasa Labs srl<br />
Nel settore delle costruzioni, la gestione<br />
dei rifiuti rappresenta un tema rilevante<br />
non solo per le implicazioni ambientali,<br />
ma anche per quelle economiche e normative.<br />
L'attenzione generale si concentra spesso sui<br />
rifiuti derivanti dalle demolizioni, dati i volumi<br />
significativi e la complessità del loro trattamento.<br />
Tuttavia, una componente altrettanto<br />
cruciale, ma meno dibattuta, riguarda i rifiuti<br />
misti non derivanti da demolizione che includono<br />
un’enorme varietà di materiali che si formano<br />
durante la vita del cantiere, come ad es.<br />
residui di lavorazione e imballaggi, piccoli dispositivi<br />
elettronici, ecc. o che si ritrovano nei<br />
siti dismessi abbandonati dai precedenti utilizzatori,<br />
come latte di vernice, batterie, pannelli,<br />
cisternette con contenuto sconosciuto, o<br />
ancora residui di attività abitative abusive come<br />
abiti, residui alimentari, ecc..<br />
Parola d’ordine: caratterizzare…<br />
La corretta gestione di questi rifiuti è fondamentale<br />
per ridurre l’impatto ambientale<br />
complessivo del settore delle costruzioni, ed<br />
è un tema che si intreccia con le politiche di<br />
sostenibilità, l'efficienza delle risorse e la riduzione<br />
delle emissioni di carbonio. A livello<br />
I cantieri devono<br />
essere sempre<br />
più circolari.<br />
Qui un chiaro<br />
esempio<br />
di riutilizzo<br />
creativo di scarti<br />
di legno<br />
per costruzioni<br />
temporanee.<br />
globale, la produzione di rifiuti da costruzione<br />
è stimata in miliardi di tonnellate ogni anno,<br />
con una percentuale significativa costituita<br />
da rifiuti misti non derivanti da demolizione.<br />
Questi rifiuti, se non adeguatamente gestiti,<br />
possono contribuire all’inquinamento del<br />
suolo e delle acque, nonché alla proliferazione<br />
di discariche non controllate e non ultimo<br />
al blocco del cantiere a seguito di controlli da<br />
parte degli enti preposti. La gestione di tutti<br />
questi materiali appartenenti a tipologie molto<br />
differenti implica un costo importante sia<br />
in termini di caratterizzazione degli stessi<br />
che di smaltimento. Il costo medio di un’analisi<br />
di caratterizzazione di rifiuto per l’attribuzione<br />
dell’ EER è indicativamente pari a<br />
600 €: questo vuol dire che, se si ritrovano 5<br />
o 6 tipologie differenti di materiali, il costo<br />
per le sole analisi si aggirerà intorno ai 3000-<br />
4000 € a cui aggiungere il costo di campionamento<br />
e poi di smaltimento.<br />
…e analizzare<br />
Spesso si trovano contenitori, fusti o fustini,<br />
con tipologie di contenuto simili dal punto di<br />
vista visivo ma senza etichetta o codici di riferimento:<br />
questo comporta la necessità di analizzare<br />
il contenuto di ogni singolo contenitore<br />
con un aumento di costi rilevante. Per quanto<br />
riguarda lo smaltimento è bene tenere conto<br />
che i prezzi sono molto variabili in funzione<br />
della classificazione del materiale e che, spesso,<br />
è necessario contattare più di un’impresa<br />
di smaltimento in funzione dei EER che possono<br />
trattare.<br />
Rifiuti Misti che si formano con l’attività di cantiere non derivanti<br />
da demolizione e costruzione<br />
Materiali di imballaggio<br />
Residui di lavorazione<br />
Altri materiali<br />
cartone e carta plastica<br />
(pellicole e contenitori)<br />
scarti di legno, metalli<br />
tessili, elettronici<br />
Rifiuti misti che si possono trovare in cantiere<br />
non derivanti da demolizione e costruzione<br />
Materiali di imballaggio cartone e carta, plastica,<br />
pellicole, contenitori<br />
Residui di lavorazioni pregresse vernici, oli, liquidi antigelo,<br />
Altri materiali<br />
batterie, pneumatici, estintori<br />
Rifiuti generici<br />
scarti alimentari,<br />
rifiuti domestici, tessili<br />
Cantieri sempre più circolari<br />
Il ricorso a procedure attente e sostenibili che<br />
implementano il riutilizzo dei materiali come<br />
ad esempio il riuso creativo di scarti di legno<br />
per costruzioni temporanee, garantiscono lo<br />
smaltimento sostenibile ed il contenimento dell’impatto<br />
dell’intera filiera. Inoltre, porre attenzione,<br />
per lo smaltimento dei rifiuti speciali e<br />
pericolosi, nella scelta dei fornitori in modo che<br />
sia garantito il ricorso ad aziende iscritte all’Albo<br />
dei Gestori Ambientali nonchè la verifica dei codici<br />
che le stesse possono trattare evita la formazione<br />
di discariche ed abbandoni incontrollati.<br />
È estremamente importante in questo<br />
panorama anche la formazione e la sensibilizzazione<br />
del personale. Guardando al futuro, l’industria<br />
delle costruzioni deve affrontare la sfida<br />
di integrare principi di economia circolare e sostenibilità<br />
ambientale nei propri processi. La<br />
gestione dei rifiuti misti non derivanti da demolizione<br />
nei cantieri rappresenta una sfida, ma<br />
anche un'opportunità per promuovere pratiche<br />
sostenibili e innovative. La collaborazione tra<br />
tutti gli attori del settore edilizio e una visione a<br />
lungo termine orientata alla sostenibilità sono<br />
cruciali per trasformare i rifiuti da problema a<br />
risorsa, contribuendo a un futuro più verde per<br />
le prossime generazioni.<br />
l<br />
Durante la vita<br />
del cantiere si trovano<br />
quantità di rifiuti<br />
non ascrivibili alla<br />
tipologia da C&D.<br />
Come per esempio<br />
batterie di estintori,<br />
il cui contenuto deve<br />
essere verificato.<br />
Contenitori residui<br />
da lavorazioni<br />
pregresse all’interno<br />
del cantiere. Il costo<br />
per ciascuna analisi<br />
di caratterizzazione<br />
del rifiuto, affinchè<br />
si attribuisca<br />
il relativo EER,<br />
si aggira sui 600 €.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
38 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
CONTENIMENTO POLVERI<br />
CONTENIMENTO POLVERI<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
39<br />
Il cannone<br />
nebulizzatore<br />
Phoenix Plus<br />
in azione in una cava<br />
di inerti.<br />
Proiettili<br />
d’acqua<br />
Cannoni Conrad ha lanciato una nuova linea<br />
compatta di cannoni per l’abbattimento<br />
delle polveri: le origini e le nuove tendenze<br />
Eliana Puccio<br />
della nebulizzazione per l’abbattimento<br />
polveri ha avuto diffusione nel<br />
L’uso<br />
settore della demolizione e del riciclo<br />
materiali. I cannoni hanno cominciato a essere<br />
affiancati agli escavatori dotati di martello idraulico,<br />
pinza demolitrice o benna a polipo, per intercettare<br />
le emissioni polverose dell’attività demolitiva<br />
e delle attività successive di smaltimento<br />
e trasformazione del rifiuto.<br />
Sin dall’inizio il trend dei cannoni ha sempre seguito<br />
l’estetica e le dimensioni di quelli da neve,<br />
“antenati” da cui discende. Per questo motivo<br />
era comune trovare nei cantieri grandi escavatori<br />
al lavoro impiegati a demolire, in affiancamento<br />
a grandi cannoni dediti ad abbattere polveri con<br />
grandi quantità di acqua e con consumi elettrici<br />
ragguardevoli. Nell’ultimo decennio si è avuto<br />
un cambio di direzione, dando la precedenza a<br />
soluzioni più compatte e maneggevoli con consumi<br />
contenuti, ma con prestazioni che fanno<br />
invidia ai grossi cannoni in lamiera verniciata.<br />
Cannoni Conrad, marchio italiano dell’abbattimento<br />
polveri, è certamente la principale complice<br />
di questa inversione di tendenza. Con la<br />
sua nuova gamma di nebulizzatori ha dimostrato<br />
al settore e al mercato quanto le dimensioni<br />
non fossero importanti, bensì le prestazioni e<br />
gli allestimenti.<br />
Cannoni Conrad, divisione ecologica della<br />
Mantovana Macchedil, si concentra sulla nuova<br />
linea compatta di cannoni abbattimento polveri<br />
capace di raggiungere i 35 metri di gittata, andando<br />
così a coprire la stragrande maggioranza<br />
delle problematiche di contenimento polveri in<br />
edilizia e nel settore del riciclo.<br />
Compatta e potente<br />
Durante l’ultima edizione di IFAT a Monaco di<br />
Baviera, Cannoni Conrad ha presentato i nuovi<br />
prodotti con caratteristiche innovative nelle funzioni,<br />
nei consumi e nel design. I riscontri ricevuti<br />
sono stati positivi e decisamente incoraggianti,<br />
segno che il binomio dimensioni compatte + gittata<br />
al pari dei grandi modelli, convince gli utilizzatori<br />
e i dealer. I vantaggi, dopotutto, sono<br />
evidenti: la semplicità nel trasporto, l’ingombro<br />
ridotto, e l’estrema maneggevolezza, sono i primi<br />
plus che balzano all’occhio. Sintomo che<br />
l’aspetto logistico ha un peso anche nella scelta<br />
di questa tipologia di attrezzatura per il cantiere.<br />
Durante l’uso, la nuova funzione che regola la<br />
lunghezza del getto nebulizzante da 10 fino 35<br />
metri, è un vero passo avanti.<br />
Questa gamma offre infatti la possibilità di sfruttare<br />
al massimo la potenza del motore solo<br />
quando serve, andando a ridurre i consumi elettrici<br />
in modo significativo. Gli operatori in cantiere<br />
faranno un uso più puntuale e strategico del nebulizzatore,<br />
perché grazie alla regolazione potranno<br />
gestire il getto senza creare interferenze<br />
con altre aree di lavoro nelle vicinanze. La linea<br />
Phoenix ha finalmente superato il preconcetto<br />
di nebulizzatore piccolo per piccoli lavori. Oggi<br />
Phoenix Plus viene utilizzato nelle demolizioni<br />
interne ed esterne, nelle cave, in supporto a<br />
frantumatori, nelle discariche e nelle bonifiche.<br />
Esperienza sul campo<br />
Cannoni Conrad si contraddistingue per un approccio<br />
spalla a spalla con i clienti.<br />
La costante presenza dei propri tecnici in cantiere<br />
per approfondire le problematiche delle<br />
emissioni presso le sedi dei clienti ha permesso<br />
a questo brand italiano di proporre soluzioni<br />
personalizzate ad ampio spettro, come ad<br />
esempio le stazioni di abbattimento polveri autonome.<br />
Molto apprezzate sia nel settore delle<br />
demolizioni che nelle discariche, perché integrano<br />
il nebulizzatore con il serbatoio per l’acqua<br />
e il generatore di corrente per l’energia, creando<br />
a tutti gli effetti una stazione viaggiante perfettamente<br />
indipendente in grado di risolvere qualsiasi<br />
problema di polveri e odori. Queste stazioni<br />
possono essere allestite su skid inforcabili o<br />
carrellati, oppure possono essere realizzate<br />
selle personalizzate per camion dotati di gancio<br />
scarrabile.<br />
Il prossimo appuntamento con Cannoni Conrad<br />
sarà a Ecomondo di Rimini nel Padiglione C3<br />
stand n. 307 e sarà una nuova opportunità per<br />
parlare di come ridurre polveri e odori nei cantieri<br />
nel miglior modo possibile assicurando così<br />
un ambiente di lavoro salutare e sicuro per gli<br />
operatori.<br />
l<br />
Un esempio<br />
di stazione mobile<br />
per abbattimento<br />
polveri.<br />
A sinistra, come<br />
si presentava lo stand<br />
Cannoni Conrad<br />
a IFAT di Monaco.<br />
Lavori<br />
di rimozione<br />
pavimentazione<br />
in uno stabilimento<br />
di Torino. L’utilizzo<br />
del nebulizzatore<br />
consente di contenere<br />
le emissioni<br />
polverose.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
40 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
NEWS<br />
Eliana Puccio<br />
L’eredità<br />
ingombrante<br />
Al via i lavori di intervento per mettere in sicurezza l'area lungo<br />
Strada Claudia isolando le ex discariche di Roncade, con<br />
un finanziamento dalla regione Veneto di oltre 3,6 mln di euro<br />
Le ex discariche di Roncade, profonde tra<br />
i 5 e gli 8 metri, negli anni sono state<br />
oggetto di numerosi monitoraggi con la<br />
necessità di nuovi lavori per garantire la loro<br />
definitiva messa in sicurezza. La città ha ottenuto<br />
un finanziamento regionale di oltre 3,6<br />
milioni di euro nell’ambito del piano di bonifica<br />
dei siti inquinati. I lavori, iniziati a maggio, hanno<br />
interessato un’area complessiva di circa 60.000<br />
m 2 dove sono state conferite circa 260.000 tonnellate<br />
di rifiuti. La sindaca Pieranna Zottarelli<br />
ha commentato: “Grazie a un impegno costante<br />
della nostra Amministrazione con la collaborazione<br />
e il coordinamento del Bacino Priula -<br />
in virtù anche della qualità del progetto proposto<br />
da Contarina - siamo riusciti a ottenere un finanziamento<br />
dalla Regione del Veneto, che ci<br />
consente di ripristinare un’importante area del<br />
nostro territorio. 40 anni fa tutti i rifiuti prodotti<br />
venivano portati in discarica, senza nessuna<br />
cernita o attività di riciclo’.<br />
L’intervento di messa in sicurezza<br />
I lavori prevedono la sistemazione del capping<br />
per garantire l’isolamento dei rifiuti dall'ambiente<br />
esterno, la minimizzazione delle infiltrazioni<br />
d'acqua, il contenimento dei fenomeni<br />
di erosione e la resistenza agli assestamenti e<br />
abbassamenti dei terreni. L’intervento prevede:<br />
il taglio della vegetazione presente e la pulizia<br />
dell’area la sagomatura, compattazione e regolarizzazione<br />
della parte sommitale della copertura<br />
attuale per eliminare dossi e concavità<br />
e per aumentare le pendenze; la realizzazione<br />
del capping definitivo con uno spessore di 2 metri;<br />
semina di essenze erbacee sulla superficie<br />
risistemata; messa in opera di nuovi pozzi di<br />
controllo; sistemazione della recinzione e dei<br />
cancelli di accesso.<br />
l<br />
Dicembre Luglio 2023 <strong>2024</strong><br />
LA TECNOLOGIA GREEN CHE FA LA DIFFERENZA<br />
Alimentazione ibrida Completamente Elettrico<br />
Via Giulio Golini, 301 40024 Castel San Pietro Terme (BO) | +39 051 6946611 | info@camssrl.it | eu.camsrecycling.com
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
42<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
SINERGIE<br />
NEWS<br />
43<br />
Irene Boschi<br />
Un team che spacca<br />
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Codiger e CdC RAEE<br />
sottoscrivono un accordo quadro di collaborazione<br />
per la gestione dei rifiuti elettronici e la divulgazione scientifica<br />
La disinformazione sul<br />
corretto smaltimento dei<br />
rifiuti RAEE ad oggi è un lusso<br />
che non possiamo prenderci.<br />
A tal proposito, il Consiglio Na -<br />
zionale delle Ricerche (Cnr), la Con -<br />
ferenza permanente dei Di rettori<br />
Generali degli Enti Pubblici di Ri -<br />
cerca Italiani (Codiger) e il Centro di<br />
Coordinamento RAEE (CdC RAEE),<br />
l’organismo centrale che si occupa in Italia di<br />
ottimizzare la raccolta, il ritiro e la gestione dei<br />
RAEE provenienti dai nuclei domestici, hanno<br />
sottoscritto un accordo quadro di collaborazione.<br />
L'accordo prevede la promozione in tutti gli<br />
enti di ricerca pubblici nazionali la divulgazione<br />
scientifica sull’importanza del<br />
corretto riciclo e recupero dei<br />
RAEE.<br />
I tre enti svolgeranno attività di informazione<br />
e formazione sulla natura<br />
e la pericolosità dei RAEE per<br />
l’ambiente, ma anche sulle loro potenzialità<br />
economiche in termini di<br />
‘sostenibilità’ e sull’importanza del<br />
loro corretto riciclo e recupero.<br />
Il Cnr metterà a disposizione il proprio<br />
know-how e le informazioni acquisite direttamente<br />
dall’esperienza attualmente in corso. Il<br />
CdC RAEE opererà in sinergia con il Codiger<br />
per identificare gli argomenti di maggiore interesse<br />
scientifico.<br />
l<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Maneggevole e futuristica<br />
n RCYL è la bicicletta<br />
totalmente in plastica<br />
realizzata dall'azienda<br />
tedesca Igus.<br />
Il 50% deriva dal riciclo<br />
delle reti da pesca.<br />
L’avvio della produzione<br />
in serie della bicicletta<br />
RCYL è stato annunciato<br />
in anteprima alla fiera<br />
CyclingWorld Europe<br />
di Düsseldorf.<br />
"I visitatori facevano<br />
letteralmente la fila<br />
per fare un giro di prova,<br />
apprezzando sia la<br />
maneggevolezza,<br />
sia il design futuristico",<br />
ha raccontato Sven<br />
Terhardt, responsabile<br />
vendite e marketing di<br />
RCYL. Tra gli obiettivi c’è<br />
quello di immettere nel<br />
mercato internazionale<br />
5.000 biciclette entro<br />
il 2025. "Non si tratta<br />
solo di una bicicletta - ha<br />
aggiunto Terhardt - per<br />
noi è una piattaforma.<br />
Tutti i componenti in<br />
plastica utilizzati<br />
per la bici RCYL, infatti,<br />
sono prodotti da Igus<br />
che intende metterli<br />
a disposizione anche<br />
degli altri produttori.<br />
L'intera industria della<br />
bicicletta può lavorare<br />
con i nostri componenti,<br />
costruire filiere locali,<br />
scegliere soluzioni<br />
antiruggine, esenti da<br />
lubrificazione e ancora<br />
più sostenibili". Igus<br />
vuole creare una rete di<br />
concessionari o di aprire<br />
negozi propri nelle<br />
principali città. Tutte le<br />
biciclette saranno<br />
vendute comprensive<br />
dell'opzione di<br />
assistenza.
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
44 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
NEWS<br />
NEWS<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
45<br />
Ma che<br />
Bon Bon!<br />
Càpe Concept, brand sartoriale etico<br />
e sostenibile, realizza insieme a Krill Design<br />
un prototipo di borsa del tutto esclusivo.<br />
Ma soprattutto a basso impatto ambientale<br />
Eliana Puccio<br />
Bon Bon, la borsa<br />
realizzata<br />
con materiali<br />
eco-compatibili<br />
e processi produttivi<br />
a basso impatto<br />
ambientale.<br />
Chic e, perché no, anche green. È la bor sa<br />
“Bon Bon” firmata Càpe Con cept e realizzata<br />
in collaborazione con lo studio di<br />
design specializzato nello sviluppo di nuovi prodotti<br />
attraverso un processo 100% circolare.<br />
Unica nel suo genere per la sua natura assemblabile:<br />
i due manici tondi, curati, non<br />
sono solo un elemento di supporto, ma sono<br />
stati progettati per consentire al tessuto di essere<br />
intrecciato e annodato, creando una<br />
struttura avvolgente, a forma di caramella.<br />
Accessorio perfetto per le giornate primaverili<br />
ed estive: pensata per essere portata a mano<br />
o a braccio, e adatta a qualsiasi occasione, dal<br />
brunch in città alla passeggiata al tramonto<br />
lungo la spiaggia.<br />
La borsa è stata concepita a partire da un pannello<br />
di tessuto innovativo, composto da<br />
Cotone ed Econyl rigenerato, un materiale all'avanguardia<br />
ottenuto con il riciclo di rifiuti<br />
plastici, che consente di conferire alla borsa<br />
non solo una straordinaria<br />
resistenza, ma anche un'impronta<br />
ambientale ridotta.<br />
L’imbottitura interna è invece<br />
realizzata interamente con<br />
PET composto da 50% di fibra<br />
riciclata post consumo.<br />
Infine, i manici sono realizzati<br />
con l’utilizzo di Rekrill ® ,<br />
il biomateriale brevettato da<br />
Krill Design 100% naturale<br />
e privo di qualsiasi componente<br />
plastica.<br />
Ogni manico è un pezzo unico<br />
in quanto stampato grazie<br />
alle più innovative tecniche<br />
di stampa 3D. l<br />
Dicembre Luglio 2023 <strong>2024</strong><br />
Un carico carico di...?<br />
n RDM Group, produttore<br />
europeo di cartoncino a<br />
base riciclata ha aperto<br />
le porte dei propri<br />
stabilimenti italiani di<br />
Santa Giustina (Belluno)<br />
e Villa Santa Lucia<br />
(Frosinone) a tutti<br />
gli interessati, in occasione<br />
della Paper Week.<br />
L'iniziativa è stata<br />
realizzata nell’ambito<br />
della campagna di<br />
The reliable brand!<br />
AFFIDABILITÀ GARANTITA<br />
sensibilizzazione nazionale<br />
a favore della carta<br />
e del cartoncino e<br />
organizzata da Comieco<br />
in collaborazione con<br />
Federazione Carta<br />
e Grafica, Assocarta,<br />
Assografici e Unirima,<br />
con il patrocinio di ANCI<br />
e del Ministero<br />
dell’Ambiente e della<br />
Sicurezza Energetica.<br />
Bambini e i ragazzi hanno<br />
avuto l'opportunità di<br />
conoscere dal vivo questi<br />
materiali con alle spalle<br />
una storia secolare, e che<br />
nel corso del tempo hanno<br />
saputo trasformarsi e, in<br />
qualche modo innovarsi, al<br />
punto da rappresentare<br />
oggi uno dei cardini<br />
dell’economia circolare.<br />
PRODUZIONE DI CDR E CSS CON I TRITURATORI PRIMARI E SECONDARI DELLA LINEA UNTHA XR<br />
» Massima flessibilità per materiali e pezzatura<br />
» Motorizzazioni a ridotto consumo energetico<br />
ECOTEC SOLUTION SRL<br />
Via Bolzano 4 · I-39011 Lana (BZ) · T+F +39 0473 562 437<br />
info@ecotecsolution.com · www.ecotecsolution.com<br />
Trituratore mobile con<br />
azionamento elettrico<br />
» Alta produttività anche in un solo passaggio<br />
» Facile accessibilità per una manutenzione semplice
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
46 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
NEWS<br />
NEWS<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
47<br />
Una carica<br />
Net Zero<br />
Che smart<br />
questo tracker<br />
n Niente più scuse, né<br />
domande su come smaltire<br />
i propri rifiuti domestici.<br />
Bini Technologies ha lanciato<br />
il nuovo localizzatore di rifiuti<br />
domestici che grazie a GPT<br />
guida gli utenti nello<br />
smistamento dei propri rifiuti.<br />
Questo dispositivo intelligente<br />
analizza gli scarti e fornisce<br />
facilitarne il riciclaggio.<br />
Integrando l'intelligenza<br />
artificiale nella robotica<br />
domestica, Bini Technologies<br />
intende aumentare la<br />
consapevolezza delle abitudini<br />
di smistamento selettive<br />
da adottare per comportarsi<br />
in modo più rispettoso con<br />
l’ambiente che ci circonda.<br />
Il programma ‘Diamo la carica ad un futuro più<br />
Green’, al passo con il nuovo Regolamento UE.<br />
Duracell promuove la raccolta di ulteriori 100<br />
milioni di batterie esauste entro il 2030<br />
Ginevra Fontana<br />
Duracell ha lanciato il programma<br />
‘Diamo la carica ad un futuro più<br />
Green', avviando nuove campagne di<br />
informazione e sensibilizzazione per i cittadini<br />
che coinvolgeranno anche il nostro Paese.<br />
Dopo il successo delle iniziative “Big Battery<br />
Hunt” nel Regno Unito e “Batterie Challenge”<br />
in Germania che incentivavano i bambini a<br />
cercare le pile esauste in casa e smaltirle correttamente,<br />
Duracell promuoverà nuove attività<br />
educative nelle scuole che coinvolgeranno<br />
200 mila giovani studenti in Europa, di cui oltre<br />
45 mila solo in Italia.<br />
Ad oggi le pile alcaline vengono riciclate per<br />
più dell'85% permettendo di recuperare materie<br />
prime preziose (come ferro, zinco, manganese,<br />
grafite) che vengono riutilizzate in di-<br />
versi ambiti, come la costruzione di strade e la<br />
produzione di acciaio, zinco, rame, cemento e<br />
fertilizzanti. Già dagli anni Ottanta Duracell è<br />
stata pioniera nel passaggio dalle pile zincocarbone<br />
alla tecnologia alcalina che, grazie a<br />
un’efficienza 10 volte superiore, ha permesso<br />
di ridurre il suo impatto ambientale fino al 69%.<br />
In anticipo<br />
Il 98% degli imballaggi primari e secondari in<br />
cartone è realizzato con materiale riciclato e<br />
100% riciclabile. Marco Ferrari, Direttore<br />
Supply Chain di Duracell e responsabile<br />
Europa per la raccolta e il riciclo (in foto) ha<br />
spiegato: "Duracell ha anticipato i nuovi requisiti<br />
del Regolamento Europeo sulle<br />
Batterie, specialmente in materia di qualità<br />
e sicurezza.<br />
Non solo, ci siamo dati obiettivi di sostenibilità<br />
sempre più ambiziosi attraverso tutto il ciclo<br />
di vita delle batterie, mentre continueremo ad<br />
offrire prodotti al più alto standard di affidabilità,<br />
sicurezza e performance ai nostri consumatori".<br />
l<br />
Dicembre Luglio 2023 <strong>2024</strong><br />
istruzioni precise su come<br />
riciclarli correttamente.<br />
Grazie a questa tecnologia<br />
avanzata, gli utenti possono<br />
ridurre al minimo il loro<br />
impatto ambientale ricevendo<br />
consigli personalizzati sulla<br />
selezione dei rifiuti.<br />
Il tracker utilizza l’intelligenza<br />
artificiale, e in particolare<br />
la chat di Chat GPT per<br />
riconoscere diversi tipi<br />
di rifiuti e suggerire metodi<br />
di selezione appropriati per<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
ECOTEC SOLUTION SRL<br />
Via Bolzano 4 · I-39011 Lana (BZ)<br />
T+F +39 0473 562 437<br />
info@ecotecsolution.com<br />
www.ecotecsolution.com
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
48 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
TRITURATORI SMART<br />
TRITURATORI SMART<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
49<br />
Soluzioni sostenibili:<br />
l’azienda Zuser investe<br />
nella tecnologia<br />
di triturazione UNTHA per<br />
ridurre le emissioni di CO 2<br />
Ad alta efficienza<br />
energetica<br />
Eliana Puccio<br />
La protezione dell'ambiente e la riduzione<br />
delle emissioni di CO 2 sono temi centrali<br />
per il Gruppo Zuser.<br />
Nel sito di Zuser Ressourcenmanagement<br />
GmbH a Peggau, in Austria, sono stati effettuati<br />
consistenti investimenti per rendere l'azienda<br />
ancora più sostenibile: sistemi fotovoltaici su<br />
larga scala, mobilità elettrica e tecnologia di triturazione<br />
ad alta efficienza energetica.<br />
Zuser utilizza i trituratori UNTHA per produrre<br />
combustibile derivato dai rifiuti di alta qualità ,<br />
il cui utilizzo consente di risparmiare combustibili<br />
fossili.<br />
L’azienda produce oltre 100.000 tonnellate di<br />
combustibili sostitutivi (RDF) ad alto contenuto<br />
energetico ed elevato grado di purezza ogni anno.<br />
I materiali lavorati includono rifiuti commerciali,<br />
imballaggi leggeri, pneumatici usati e gomma.<br />
Un altro focus è il riciclaggio dei materiali.<br />
Vengono selezionati plastica di alta qualità come<br />
il PET e pellicole, nonché metalli ferrosi e non<br />
ferrosi dai rifiuti, assicurandosi che ritornino nel<br />
ciclo dei materiali. Gli scarti vengono processati<br />
utilizzando due trituratori UNTHA.<br />
André Riemer, responsabile della tecnologia di<br />
lavorazione in Zuser Ressourcenmanagement<br />
GmbH, riguardo ai due trituratori UNTHA ha<br />
spiegato:"I trituratori UNTHA XR3000RC mobile<br />
e XR3000C mobil-e sono efficienti dal punto<br />
di vista energetico, assicurano elevata velocità<br />
di produzione e un materiale in uscita estremamente<br />
omogeneo. Possono essere utilizzati in<br />
modo flessibile: grazie ai vari accessori disponibili<br />
come griglie e barre, sono adatti a triturare<br />
diverse tipologie materiali. Le versioni mobil-e<br />
sono dotate di cingoli, in questo modo i trituratori<br />
possono essere spostati con agio e collegati con<br />
una sola spina di corrente”.<br />
Tecnologia di triturazione efficiente<br />
La Zuser Ressourcenmanagement si affida a<br />
UNTHA da anni. I criteri di selezione per gli<br />
ultimi trituratori per il sito di Peggau includevano:<br />
efficienza energetica, motore elettrico,<br />
incremento di produzione e un materiale in<br />
uscita omogeneo.<br />
Vengono trattati materiali come imballaggi leggeri<br />
e rifiuti commerciali, oltre a pneumatici<br />
usati e gomma. La serie di modelli XR di UNTHA<br />
è ideale per queste applicazioni: trituratori monoalbero<br />
con velocità di produzione particolarmente<br />
elevate e un'unità motrice economica.<br />
Il sistema a bassa velocità Eco Power Drive di<br />
UNTHA consuma fino al 75 percento in meno<br />
di energia rispetto ai trituratori alimentati a diesel<br />
comparabili. Un separatore magnetico, posizionato<br />
sopra il nastro trasportatore di scarico,<br />
separa i metalli che vengono poi riciclati.<br />
Grazie al sottocarro elettrico a cingoli, il trituratore<br />
può essere utilizzato anche in altre posizioni<br />
del sito aziendale, garantendo una disponibilità<br />
del sistema del 100%. Le unità di<br />
taglio, le griglie perforate e barre utilizzate differiscono<br />
a seconda del materiale e dello scopo<br />
del riciclaggio.<br />
Sistema di taglio RC (Ripper-Cutter):<br />
Si tratta di un triturazione grossolana di vari<br />
materiali, come rifiuti commerciali e imballaggi<br />
leggeri. La forma speciale dei denti as-<br />
sicura una continua e ottimale presa del materiale.<br />
Questo elimina la necessità di un sistema<br />
di pressione aggiuntivo e la camera di<br />
taglio rimane più grande, consentendo velocità<br />
di produzione più elevate (fino a 70 t/h).<br />
A seconda della griglia forata utilizzata, sono<br />
possibili pezzature tra 90 e 300 mm.<br />
Sistema di taglio C (Cutter):<br />
Perfetto per la triturazione in un'unica fase di<br />
materiali impegnativi, quali pneumatici usati<br />
e gomma, fino a una dimensione delle frazioni<br />
da 45 a 130 mm (a seconda della griglia forata<br />
utilizzata). Quattro file di coltelli assicurano<br />
elevate velocità di produzione.<br />
Le piastre di taglio sono reversibili e possono<br />
essere riutilizzate fino a quattro volte. l<br />
Il trituratore UNTHA<br />
XR3000RC<br />
mobil-e tritura circa 18<br />
tonnellate/ora<br />
di imballaggi leggeri<br />
e rifiuti commerciali<br />
presso il sito Zuser<br />
Ressourcenmanagement.<br />
Triturazione<br />
dei pneumatici<br />
con un UNTHA<br />
XR3000C mobil-e: fino<br />
a 10 tonnellate di<br />
materiale sono<br />
triturate all'ora.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
50 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
MOVIMENTAZIONE<br />
MOVIMENTAZIONE<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
51<br />
Il sollevatore<br />
telescopico Kramer<br />
5509 è impiegato<br />
nella movimentazione<br />
dei rifiuti nei centri<br />
di raccolta Chiocchetti<br />
in Val Gardena (BZ).<br />
Sempre più in alto<br />
che per i servizi di rifiuti materiali, autospurgo<br />
e spazzamenti.<br />
Gli esperti Niederstätter al servizio<br />
del riciclaggio e degli impianti biogas.<br />
Consulenza e manutenzione al top<br />
Ginevra Fontana<br />
Sollevatori telescopici e pale caricatrici<br />
Kramer sono le macchine ideali per la<br />
movimentazione dei materiali industriali.<br />
I settori del riciclaggio e degli impianti biogas<br />
richiedono macchine da lavoro dotate di grande<br />
portata di sollevamento e ottime prestazioni,<br />
che possano trasportare o impilare i vari<br />
materiali agevolmente e in piena sicurezza.<br />
Le macchine operatrici Kramer sono state<br />
progettate per garantire la massima affidabilità<br />
nei lavori gravosi e il lavoro a turni.<br />
Al servizio 24 ore su 24<br />
Niederstätter SpA, azienda leader nel mercato<br />
della vendita, del noleggio e dei servizi<br />
per le macchine industriali, offre tanti modelli<br />
di sollevatori e pale.<br />
In caso di acquisto della macchina gli esperti<br />
possono analizzare i vari metodi di finanziamento,<br />
affrontando insieme all’azienda i passi<br />
burocratici per far fronte ai nuovi investimenti.<br />
Anche dopo l'acquisto, gli esperti tecnici del<br />
servizio Niederstätter sono al servizio 24 ore<br />
su 24 per dare il supporto adeguato con le<br />
manutenzioni periodiche o le riparazioni con<br />
ricambi originali. Con i veicoli propri dotati di<br />
officine mobili il servizio è disponibile e pronto<br />
per intervenire direttamente sul posto.<br />
Il sollevatore telescopico Kramer 5509 in<br />
azione: Chiocchetti conta su Niederstätter<br />
per la movimentazione rifiuti<br />
Niederstätter ha individuato nel sollevatore<br />
telescopico Kramer 5509 la macchina ideale<br />
da essere impiegata nella movimentazione<br />
dei rifiuti nei centri di raccolta rifiuti Chiocchetti<br />
in Val Gardena (BZ).<br />
La Chiocchetti Luigi Srl è un’azienda famigliare<br />
con diversi centri di raccolta rifiuti dislocati<br />
nella regione Trentino-Alto Adige. L’impresa<br />
offre una molteplicità di servizi sia per il settore<br />
pubblico sia per quello privato. Tra i servizi si<br />
trovano raccolta, smaltimento e riciclaggio di<br />
rifiuti, oltre ai servizi pubblici e lo spazzamento.<br />
Consulenza efficace e personalizzata<br />
Gli esperti della Niederstätter SpA hanno<br />
analizzato insieme al team Chiocchetti il tipo<br />
di esigenze specifiche richieste in azienda,<br />
per riuscire a lavorare efficientemente. Il<br />
macchinario che doveva essere sostituito,<br />
operava nel settore della movimentazione<br />
dei rifiuti nei centri di raccolta rifiuti della<br />
Chiocchetti Luigi Srl, ma veniva utilizzato an-<br />
Raggiunge i 9 metri di altezza<br />
Gli esperti hanno individuato nel sollevatore telescopico<br />
Kramer 5509 la macchina ideale per<br />
l’utilizzo designato. L'altezza di sollevamento<br />
fino a 9 metri, abbinata al carico utile massimo<br />
(LSP 500 mm) di 5.500 kg, sono gli elementi<br />
che caratterizzano il più grande sollevatore telescopico<br />
di Kramer. A garanzia dello svolgimento<br />
dei lavori più difficili in maniera efficiente,<br />
il motore Deutz integrato offre una coppia elevata,<br />
mentre il cambio ecospeedPRO integrato<br />
di serie garantisce un lavoro confortevole a velocità<br />
di marcia fino a 40 km/h. Infine, cicli di<br />
lavoro sicuri e veloci sono garantiti dai sistemi<br />
di assistenza intelligenti.<br />
L’opinione dell’esperto<br />
La macchina “sta rispondendo molto bene<br />
alle aspettative”, dichiara così Michele Chioc -<br />
chetti sull’utilizzo della Kramer 5509 nella propria<br />
azienda. Una delle tante ragioni per l’acquisto<br />
di questa macchina, oltre all’affidabilità<br />
del marchio Kramer, è stata la sua grande<br />
versatilità operativa. Al momento la macchina<br />
è impiegata nella sede in Val Gardena, dove<br />
carica cassoni scarrabili, ma veniva anche<br />
usato per alimentare una pressa stazionaria<br />
per il cartone e durante la stagione invernale<br />
è indispensabile per lo sgombero neve dell’area<br />
aziendale piuttosto vasto di 4.000 metri.<br />
La Chiocchetti Luigi Srl ha manifestato una<br />
grande soddisfazione dalla collaborazione<br />
con Niederstätter, per i servizi, come la consulenza<br />
e la manutenzione, che anche per la<br />
prestazione della macchina.<br />
Niederstätter ha recentemente partecipato<br />
alla fiera Edil Bergamo presentando tra le novità<br />
nuovi modelli di macchine Kramer, gru Liebherr<br />
e un accumulatore di energia per industria,<br />
eventi e gastronomia.<br />
l<br />
Le macchine<br />
operatrici Kramer<br />
sono state progettate<br />
per garantire<br />
la massima<br />
affidabilità<br />
nei lavori gravosi<br />
e dai turni pesanti.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
52 RIFIUTI SOLIDI Soluzioni<br />
SELEZIONE E RECUPERO<br />
SELEZIONE E RECUPERO<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
53<br />
Sinergia<br />
d’oltralpe<br />
Aktid, costruttore dei centri di selezione<br />
rifiuti di domani, si espande<br />
con la creazione di Aktid Italia<br />
per offrire al mercato internazionale le proprie<br />
soluzioni impiantistiche all’avanguardia<br />
Eliana Puccio<br />
Dal 1995 Aktid<br />
progetta e realizza<br />
impianti<br />
per la selezione<br />
e il recupero<br />
di tutte le tipologie<br />
di rifiuti solidi.<br />
Aktid, azienda con sede a Chambéry<br />
(Francia), leader francese nella progettazione<br />
e costruzione di impianti chiavi<br />
in mano per la selezione e il recupero di rifiuti,<br />
ha avviato un importante progetto di internazionalizzazione.<br />
Dopo avere aperto il capitale durante l’estate<br />
2023 per accelerare la crescita all’estero, Aktid<br />
ha creato Aktid Italia e acquisito Italproget, società<br />
italiana specializzata nella produzione di<br />
macchinari e componenti per gli impianti di selezione<br />
e valorizzazione dei rifiuti che lavora a<br />
stretto contatto con Aktid da oltre dieci anni.<br />
Con questa prima acquisizione, rafforza la sua<br />
posizione e amplia l’attività sul mercato europeo.<br />
Aktid Italia si occuperà della parte impiantistica.<br />
“Attingendo alla nostra esperienza e integrando<br />
la profonda conoscenza del mercato custodita<br />
da Italproget, crediamo che Aktid Italia possa<br />
diventare rapidamente uno dei principali attori<br />
del mercato italiano”, ha spiegato entusiasta<br />
Pierre-André Payerne, presidente di Aktid.<br />
“Siamo entusiasti di iniziare una storia comune<br />
con Aktid. Ci conosciamo da molto tempo e condividiamo<br />
gli stessi valori: soddisfazione del<br />
cliente, rispetto degli impegni presi e realizzazione<br />
di soluzioni affidabili, sostenibili ed efficienti<br />
nel tempo. Con il know-how tecnico e le innovazioni<br />
tecnologiche dei team R&S di Aktid potremo<br />
far crescere enormemente la nostra attività<br />
in Italia.” ha commentato Marco Crociani,<br />
amministratore delegato delle società italiane.<br />
Una storia iniziata anni fa...<br />
Dal 1995 Aktid progetta e realizza impianti<br />
per la selezione e il recupero di tutte le tipologie<br />
di rifiuti solidi: raccolta differenziata; rifiuti<br />
urbani indifferenziati; rifiuti commerciali<br />
e industriali; rifiuti da costruzione e demolizione;<br />
riciclaggio della plastica. Inoltre, è<br />
esperta nella messa in opera di impianti per<br />
la produzione di combustibili solidi secondari.<br />
Si occupa sia dello sviluppo di nuove linee, dalle<br />
più semplici alle più complesse, sia della modernizzazione<br />
e del revamping di impianti già<br />
esistenti per migliorarne le performance.<br />
Nel 2023 Aktid ha raggiunto gli 80 milioni di euro<br />
di fatturato con 120 dipendenti.<br />
I suoi clienti principali sono enti pubblici locali<br />
(Savoie Déchets, Metropoli di Tours, ecc.), grandi<br />
gruppi (Veolia, Suez e Gruppo Paprec) e centri<br />
di raccolta privati (Guyot Environnement, Gruppo<br />
Rouvreau, Gruppo Cassous).<br />
Installazioni e strumenti innovativi<br />
Le installazioni realizzate sono più di 150, tra le<br />
più significative ricordiamo: Syproval, che tratta<br />
110.000 ton/anno di rifiuti domestici, rifiuti industriali,<br />
rifiuti ingombranti e scarti per produrre<br />
CSS; Bennes Services, che tratta 150.000<br />
ton/anno di rifiuti da demolizione; Paprec<br />
Plastiques, che tratta 52.000 ton/anno di plastiche.<br />
Oltre alla realizzazione di grandi impianti,<br />
nel corso degli anni Aktid ha implementato anche<br />
numerosi strumenti innovativi tra cui le<br />
Smart Solutions®, una gamma di prodotti che<br />
applica processi di intelligenza artificiale per ottimizzare<br />
il funzionamento e migliorare le performance,<br />
la disponibilità e la qualità di selezione<br />
delle installazioni. Queste includono: ABI, Smart<br />
Regulation, Smart Packing e Smart Assistant.<br />
ABI (Aktid Business Intelligence) è il primo sistema<br />
di controllo (tipo MES) appositamente<br />
progettato per gli operatori dei centri di selezione<br />
e per tutti i segmenti di mercato. Disponibile su<br />
console e su applicazione mobile, presenta tutti<br />
i dati di funzionamento in modo visivo e molto<br />
intuitivo, consentendo un perfetto controllo della<br />
produttività e delle prestazioni degli impianti.<br />
Smart Regulation è invece un sistema automatizzato<br />
di regolazione del flusso, posizionato al-<br />
l’ingresso della linea, pensato e sviluppato per<br />
garantire un flusso regolare e costante dei rifiuti.<br />
Questa innovazione aumenta la produttività del<br />
processo e garantisce il controllo della qualità<br />
del prodotto selezionato. Smart Packing è un<br />
sistema automatico di svuotamento di silos e<br />
messa in balle che ottimizza il processo di confezionamento<br />
del materiale.<br />
Sulla base di tutti i dati raccolti, Smart Packing<br />
determina il ciclo ottimale di svuotamento e<br />
controlla di conseguenza tutte le apparecchiature<br />
di confezionamento (silos, nastri trasportatori,<br />
pressa per balle) senza necessità di ulteriore<br />
intervento manuale.<br />
Infine, Smart Assistant è una soluzione portatile<br />
che avvisa in maniera predittiva in caso di problemi<br />
imminenti e consiglia la manovra d’azione<br />
più corretta al personale operativo in tempo reale.<br />
Il valore aggiunto di Aktid risiede proprio nei<br />
significativi investimenti in innovazione. Inoltre,<br />
il ritorno di esperienza raccolto e analizzato in<br />
quasi trent’anni di attività consente all’azienda<br />
di offrire soluzioni altamente performanti. l<br />
Aktid ha realizzato<br />
strumenti innovativi<br />
tra cui<br />
le Smart Solutions®,<br />
una gamma<br />
di prodotti<br />
che applica processi<br />
di intelligenza<br />
artificiale<br />
per ottimizzare<br />
il funzionamento<br />
e migliorare<br />
le performance,<br />
la disponibilità<br />
e la qualità<br />
di selezione<br />
delle installazioni.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
54<br />
RIFIUTI SOLIDI<br />
NEWS<br />
NOVITÀ<br />
URRACO 5000 EK<br />
il trituratore elettrico semimobile Lindner<br />
Approccio Human-centered<br />
Irene Boschi<br />
<strong>Waste</strong> TAG+ si differenzia dagli altri sistemi tag per la sua<br />
soluzione plug and play: può essere montato,<br />
collegato e utilizzato anche in totale autonomia<br />
<strong>Waste</strong> TAG+ è il nuovo sistema integrato<br />
di pesatura e identificazione per il<br />
monitoraggio della raccolta rifiuti di<br />
U-Control. Si rivolge agli attori del settore Urban<br />
e Municipale per affrontare le nuove sfide della<br />
sostenibilità e della nettezza urbana, dalla velocizzazione<br />
dello smaltimento rifiuti all'incentivazione<br />
di un riciclo consapevole, con una conseguente<br />
razionalizzazione della tassazione sui<br />
rifiuti. <strong>Waste</strong> TAG+ monitora il processo di raccolta<br />
rifiuti, con lo scopo di tracciare il rifiuto<br />
dal punto di carico fino al punto di scarico. Infatti,<br />
il sistema consente di registrare - oltre al peso<br />
del rifiuto nel contenitore - anche dove viene<br />
trasportato e conferito.<br />
A realizzarlo è il Ceo di U-Control Alessandro<br />
Passera (in foto) accompagnato dal suo team<br />
di ingegneria software U-Control. A differenza<br />
degli altri sistemi, il tag può essere montato,<br />
collegato e utilizzato anche in totale autonomia.<br />
Pensato per due target principali<br />
Il primo, corrisponde ai costruttori di macchine<br />
all’interno dei settori Urban e Municipale, consentendo<br />
ai mezzi di tracciare il carico sin dal<br />
punto di raccolta; il secondo target è rappresentato<br />
dagli enti pubblici, dando loro la possibilità<br />
di avere accesso a un sistema di gestione<br />
della flotta mezzi e di raccolta di dati<br />
del peso del contenitore, correlabili alla<br />
fatturazione, grazie alla certificabilità<br />
OIML R76 delle sue celle<br />
di carico.<br />
“Grazie alle celle di carico certificabili<br />
e alla rilevazione del tag univoco<br />
applicato sul contenitore - ha<br />
commentato Passera - viene corredato<br />
il valore di carico della macchina in quel<br />
preciso momento.<br />
Inoltre, attraverso la soluzione plug and play,<br />
qualsiasi mezzo può essere dotato del sistema<br />
<strong>Waste</strong> TAG+ che viene applicato in autonomia<br />
o tramite l’assistenza sia tecnica che di montaggio<br />
dei nostri ingegneri.<br />
Dopo essere stati immagazzinati all’interno del<br />
display (dove subiscono un primo controllo di<br />
integrità) i dati vengono inviati nelle migliori condizioni<br />
verso il cloud, per essere verificati tramite<br />
un secondo controllo per poi venire finalmente<br />
stoccati e resi fruibili al cliente tramite accesso<br />
alle API o semplicemente al portale web". l<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
WASTE SOLUTION<br />
Alessandro Mandelli<br />
CEO di SIMA srl<br />
• PERSONALE QUALIFICATO<br />
• TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA<br />
• NOLEGGIO MACCHINARI<br />
• SERVIZIO CHIAVI IN MANO<br />
• ASSISTENZA E MANUTENZIONE<br />
IMPIANTI DI RICICLAGGIO<br />
CUSTOMIZZATI<br />
A SOSTEGNO<br />
DELL’ECONOMIA<br />
CIRCOLARE<br />
SIMA S.R.L<br />
Via E. De Amicis, 50<br />
20872 Cornate d’Adda (MB) Italia<br />
Centro strategico per il Service<br />
Via E. Berlinguer, 25<br />
20872 Cornate d'Adda (MB) Italia<br />
Tel. +39 039 585 27<br />
info@sima-srl.it<br />
www.sima-srl.it
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
56 BIOWASTE Soluzioni<br />
ENERGIA RINNOVABILE<br />
ENERGIA RINNOVABILE<br />
BIOWASTE<br />
57<br />
La sfida della decarbonizzazione<br />
si vince con l’economia circolare<br />
Continua la crescita di Bioenerys, l’azienda controllata al 100%<br />
da Gruppo Snam e leader nel settore della produzione di biometano<br />
Negli ultimi due anni, Bioenerys ha intrapreso<br />
un percorso di profonda riorganizzazione<br />
aziendale, diventando il<br />
principale operatore del mercato biogas-biometano<br />
in Italia, grazie alla gestione di 10 impianti<br />
dedicati al recupero di rifiuti organici e<br />
<strong>31</strong> agli scarti agricoli e agroindustriali.<br />
Posizionamento strategico<br />
Bioenerys Ambiente è la società del gruppo<br />
che si occupa specificamente della gestione<br />
degli impianti di biometano da FORSU (Fra -<br />
zione Organica del Rifiuto Solido Urbano), ed<br />
ha una distribuzione degli impianti lungo tutto<br />
il territorio nazionale. Questo approccio contribuisce<br />
alla soluzione efficace dei problemi legati<br />
alla gestione dei rifiuti per i Comuni e favorisce<br />
la produzione di energia rinnovabile. La distribuzione<br />
strategica degli impianti di Bioenerys<br />
Ambiente permette di ottimizzare la raccolta<br />
delle biomasse, riducendo le distanze di trasporto<br />
e, di conseguenza, l'impatto ambientale<br />
legato alla logistica. Questa rete capillare assicura<br />
inoltre che le biomasse siano trattate<br />
nel modo più efficiente possibile,<br />
riducendo al minimo l'emissione<br />
di CO 2 e migliorando l'efficienza<br />
com plessiva del processo di produzione<br />
di biometano.<br />
Gli impianti gestiti da Bioenerys<br />
Ambiente, grazie agli investimenti<br />
e all’impegno nella ricerca e sviluppo<br />
delle migliori tecnologie,<br />
hanno visto un incremento costante<br />
dei volumi di produzione<br />
che sono passati dai 13.000.000<br />
Smc del 2022 a 16.500.000 Smc<br />
dello scorso anno (+21%), biometano<br />
che è stato interamente inserito<br />
nella rete di trasporto e<br />
distribuzione del gas. Il trattamento<br />
degli scarti nel 2023 si è<br />
attestato a 212.000 ton/anno per la frazione<br />
organica dei rifiuti e a oltre a 50.000 t/anno<br />
di sfalci e potature, con una produzione di oltre<br />
50.000 t di compost che sono state utilizzate<br />
dagli agricoltori delle zone limitrofe agli<br />
impianti come fertilizzante in sostituzione dei<br />
concimi chimici.<br />
Collaborazione, la chiave vincente<br />
Bioenerys Ambiente lavora a stretto contatto<br />
con le amministrazioni comunali in cui sono<br />
situati gli impianti. Il recupero degli scarti e la<br />
loro trasformazione in biometano rappresentano<br />
un importante contributo, sia alla gestione<br />
sostenibile dei rifiuti, sia all’aumento della<br />
produzione di energia rinnovabile in ottica di<br />
economia circolare.<br />
La collaborazione con le amministrazioni locali<br />
è fondamentale per garantire che gli impianti<br />
operino in modo efficiente e in armonia<br />
con le esigenze della comunità. Questo include<br />
l'adozione di pratiche e processi all’avanguardia,<br />
l'uso di tecnologie a basse<br />
emissioni e la promozione di una cultura della<br />
sostenibilità all'interno e all'esterno dell'azienda.<br />
Bioenerys è infatti consapevole dell'importanza<br />
di educare e coinvolgere le<br />
comunità locali, promuovendo e incoraggiando<br />
pratiche di vita attente all’ambiente e ad<br />
un futuro più sostenibile. Un esempio virtuoso<br />
di questo tipo di collaborazioni è il progetto<br />
"In Classe con Bioenerys" attività educational<br />
realizzata da Bioenerys nelle scuole primarie<br />
e secondarie di 1° grado che vogliono esplo-<br />
rare e rafforzare una consapevolezza ambientale<br />
in modo interattivo e coinvolgente.<br />
Sensibilizzare da subito<br />
Attraverso attività didattiche pensate appositamente<br />
per questo progetto, studentesse e<br />
studenti possono comprendere l'importanza<br />
della riduzione, del riutilizzo e del riciclo delle<br />
risorse. Approcciare e studiare questi temi a<br />
scuola, consente di fornire non solo conoscenze<br />
teoriche, ma anche competenze pratiche<br />
e consapevolezza dei propri comportamenti<br />
quotidiani. La transizione ecologica rappresenta<br />
un imperativo per affrontare sfide quali<br />
il cambiamento climatico e la scarsità delle<br />
risorse naturali: il biometano è al centro di<br />
questo progetto, poiché rappresenta un esempio<br />
tangibile di come sia possibile coniugare<br />
sostenibilità ambientale ed energia pulita.<br />
Nel corso del <strong>2024</strong>, anno di lancio del progetto,<br />
l’attività ha toccato 86 scuole primarie e secon -<br />
darie di 1° grado dei Comuni in cui Bioenerys<br />
Ambiente ha i propri impianti per la produzione<br />
di biometano, raggiungendo oltre 6.000 persone<br />
tra alunni, genitori e personale scolastico.<br />
In conclusione, Bioenerys rappresenta un<br />
modello di eccellenza nel settore del biometano,<br />
combinando innovazione, sostenibilità<br />
e sicurezza. Con una visione chiara e un piano<br />
strategico ben definito, l’azienda continua a<br />
crescere e a contribuire attivamente alla transizione<br />
energetica, dimostrando che sia possibile<br />
costruire un futuro sostenibile partendo<br />
dai rifiuti e dagli scarti agricoli. l<br />
Nell’anno di lancio<br />
del progetto, l’attività<br />
ha interessato 86<br />
scuole primarie<br />
e secondarie<br />
dei Comuni in cui<br />
si trovano gli impianti<br />
di Bioenerys<br />
Ambiente<br />
per la produzione<br />
di biometano,<br />
raggiungendo oltre<br />
6.000 presenze<br />
tra alunni, genitori<br />
e personale<br />
scolastico.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
58 BIOWASTE Soluzioni<br />
In fondo<br />
al mar…<br />
COVER STORY<br />
Federica Lugaresi<br />
Del maiale non si butta via nulla. Adagio<br />
che vale anche per molluschi marini<br />
dotati di esoscheletro. Parti dure e molli<br />
da cui si ottengono biofiltri naturali, chitina e<br />
chitosano, e una “lana di mare” dalle proprietà<br />
acustiche e isolanti uniche. Ma andiamo con<br />
ordine.<br />
Chi e chi<br />
La FAO nell’anno 2022 ha registrato una produzione<br />
mondiale per il settore della pesca e<br />
acquacoltura in crescita dell’1,2%, con una<br />
produzione di circa 184,1 milioni di tonnellate.<br />
Nella fattispecie, solo il 40% dei crostacei è<br />
costituito da parti commestibili, mentre il restante<br />
60% è praticamente scarto, che va trattato<br />
e smaltito con i relativi costi. In realtà si<br />
GUSCI E MOLLUSCHI<br />
Esistono progetti, ma anche<br />
soluzioni già applicate<br />
e scalabili, per recuperare<br />
e riutilizzare gusci e carapaci<br />
di crostacei. Una miniera<br />
marina di sostanze preziose<br />
in nutraceutica e materiali<br />
di grande valore<br />
tratta di esoscheletri che contengono minerali<br />
e sostanze preziose, ricercate ed utilizzate in<br />
cosmesi, medicina, ma anche nel trattamento<br />
delle acque reflue.<br />
Dopo la cellulosa, la chitina è la biomassa naturale<br />
più abbondante, e viene prodotta in natura<br />
dagli artropodi per la fabbricazione del proprio<br />
esoscheletro. Attraverso la deacetilazione (processo<br />
chimico) si ottiene il chitosano. Queste<br />
due sostanze svolgono un ruolo importante per<br />
la salute umana (la prima ha un’azione antimicrobica,<br />
mentre la seconda riduce la pericolosità<br />
dei metalli pesanti). Vengono pertanto utilizzate<br />
come antiossidanti e agenti stabilizzanti, nonché<br />
come chelanti di molti metalli responsabili di<br />
allergie della pelle e utilizzati per il trattamento<br />
di alcune intossicazioni dovute all’accumulo di<br />
metalli nell’organismo. Da qui se ne può comprendere<br />
l’importanza: basti pensare che il relativo<br />
mercato è stato valutato 3,8 miliardi di dollari<br />
nel 2020, ma si stima che entro il 2027<br />
raggiungerà i 12,3 mld di dollari. Ricercatori<br />
dell’ENEA in sinergia con l’industria di settore,<br />
Aree di applicazione di chitina e chitosano.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
hanno iniziato a sviluppare tecnologie per valorizzare<br />
di questi scarti, puntando ad una produzione<br />
industriale ed economicamente sostenibile<br />
di chitosano.<br />
Al momento l’estrazione di queste due sostanze<br />
avviene con metodi chimici, non proprio redditizi<br />
dal punto di vista economico e nemmeno troppo<br />
rispettosi dell’ambiente, in quanto generano acque<br />
reflue contenenti sostanze chimiche tossiche.<br />
Si tratta di processi pure energivori che richiedono<br />
temperature elevate e grandi volumi<br />
di acqua. Tutte voci che incidono pesantemente<br />
sui costi del processo.<br />
Soluzioni verdi<br />
Esiste però un’alternativa ecologica con miscele<br />
di solventi verdi che consentono di estrarre chitina<br />
e chitosano arrivando a preparazioni non<br />
tossiche e a basso costo. Meglio ancora la via<br />
biologica per il recupero della chitina, poco costosa<br />
e meno dannosa per l’ambiente rispetto<br />
al trattamento di cui sopra. Ma purtroppo questo<br />
processo di estrazione è ancora limitato a studi<br />
di laboratorio che non risultano ancora scalabili.<br />
Passando dai crostacei ai bivalvi, in particolare<br />
le cozze, si sta lavorando per ottenere dal bisso<br />
(la parte molle con cui la conchiglia si ancora al<br />
substrato rigido) un filamento 100% rinnovabile,<br />
riciclabile e biodegradabile, il cosiddetto seawool<br />
(lana di mare).<br />
Il merito va alla startup inglese Seastex, che ha<br />
creato questo materiale innovativo, con proprietà<br />
acustiche ed isolanti pazzesche, che viene utilizzato<br />
comprimendolo in pannelli di forma e<br />
dimensioni variabili, grazie alla sua grande versatilità.<br />
Il Seastex proviene solo da cozze coltivate<br />
in linea, metodo che assicura la produzione di<br />
fibre più lunghe e quindi adatte ad una filatura.<br />
Si recuperano quindi queste barbe che vengono<br />
pulite da frammenti di gusci e sedimento, per<br />
poi trasformarle con una formula ecologica in<br />
fibre di bisso completamente nuove.<br />
La fibra così ottenuta, ha anche proprietà antincendio<br />
e, se venisse esposta a grande calore,<br />
la struttura della sua membrana cellulare<br />
tenderebbe a gonfiarsi, e creerebbe uno strato<br />
isolante capace di evitare la propagazione del<br />
fuoco. Un’alternativa ancora più ecologica di<br />
altre fibre naturali (seta, canapa, lana di pecora<br />
o seta) in quanto non ha bisogno di alimentazione,<br />
antibiotici o pesticidi; senza contare che<br />
è poi capace di assorbire CO2 (da viva e du-<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
GUSCI E MOLLUSCHI<br />
BIOWASTE<br />
rante la crescita). Uno degli obiettivi ambiziosi<br />
di Seastex è quello di catturare in modo definitivo<br />
il 25% delle emissioni globali di rifiuti di<br />
mitili su base annua entro il 2030.<br />
Non solo perle<br />
Sembra un po’ un esercizio di stile ma neanche<br />
più di tanto. Stiamo parlando del progetto<br />
Oyster2life portato avanti dal Politecnico di<br />
Milano per contrastare il cambiamento climatico,<br />
prendendosi cura degli oceani, utilizzando<br />
i gusci di scarto delle ostriche (che diversamente<br />
andrebbero smaltite). Il carbonato di calcio di<br />
cui sono costituite, permette la rimozione del<br />
carbonio e dell’azoto presente nelle acque marine,<br />
favorendo l’equilibrio degli ecosistemi marini,<br />
biodiversità e proteggendo la vita marina.<br />
Gli scarti delle ostriche, secondo un’idea dei<br />
ricercatori della Louisiana, potrebbero anche<br />
essere utilizzati per ripristinare e ricreare le<br />
barriere coralline lungo le coste.<br />
I gusci infatti andrebbero a costruire<br />
barriere artificiali composte<br />
da materiali naturali, sedimentando<br />
e creando rocce<br />
marine: queste ultime fungerebbero<br />
da base per la colonizzazione<br />
di coralli ed altri organismi<br />
costituenti le popolazioni<br />
tipiche dei reef.<br />
l<br />
Bissi di cozza.<br />
Prima di diventare<br />
“lana di mare”<br />
vengono ripuliti<br />
da frammenti<br />
di conchiglia<br />
e sedimenti.<br />
Il filamento che<br />
si ottiene è 100%<br />
rinnovabile,<br />
biodegradabile<br />
e riciclabile.<br />
59<br />
A sinistra, fibre<br />
derivate dal bisso<br />
che hanno proprietà<br />
isolanti e acustiche<br />
uniche. Vengono<br />
utilizzate per pannelli<br />
da interni.
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
60 BIOWASTE NEWS Soluzioni<br />
NEWS<br />
ACQUE REFLUE<br />
61<br />
Eliana Puccio<br />
Organico e durevole<br />
Krill Design, studio di design italiano specializzato nello sviluppo<br />
di prodotti all'interno di un processo 100% circolare e sostenibile,<br />
ha lanciato REKRILL-MENT Orange, un filamento speciale<br />
ganico e durevole, oltre che sostenibile: per<br />
ogni chilogrammo di REKRILL-MENT prodotto,<br />
viene compensato un chilogrammo<br />
di CO 2 .<br />
Il filamento consente una riduzione del 95%<br />
di CO 2 rispetto a uno di plastica convenzionale<br />
ed è prodotto in Italia.<br />
Un impianto record<br />
n È il più grande progetto degli ultimi<br />
dieci anni che riguarda il trattamento<br />
delle acque in Italia.<br />
A realizzarlo un consorzio di imprese<br />
guidato da Fisia Italimpianti (Gruppo<br />
Webuild) con una quota pari al 69,8%.<br />
Ha un valore di 91 milioni di euro, e<br />
prevede l’ampliamento e la gestione per<br />
quattro anni dell’impianto di depurazione<br />
delle acque reflue della città di Vicenza.<br />
Il progetto include la progettazione<br />
esecutiva, le attività di bonifica bellica, la<br />
riorganizzazione e la razionalizzazione del<br />
sistema fognario e di depurazione delle<br />
acque dell’area di Vicenza.<br />
Il progetto sarà completato entro 5 anni.<br />
REKRILL-MENT Oran -<br />
ge è un filamento innovativo,<br />
prodotto con<br />
il biomateriale brevettato<br />
REKRILL, che consente ai<br />
consumatori di realizzare<br />
creazioni 100% sostenibili.<br />
Viene generato con<br />
una miscela avanzata di<br />
biomateriali derivati dalle<br />
arance, è utilizzabile<br />
con qualsiasi stampante<br />
3D FDM, ed è 100% or-<br />
Il processo di trasformazione<br />
Stiamo parlando di una combinazione affascinante<br />
di tecnologia e sostenibilità.<br />
Prendiamo in esempio il percorso che parte<br />
dalla raccolta alla creazione di un materiale<br />
innovativo utilizzando le arance.<br />
Inizia con la raccolta di sottoprodotti alimentari,<br />
come bucce, semi e gusci di arance (elementi,<br />
considerati rifiuti, che in questo caso<br />
vengono valorizzati).<br />
Successivamente si passa alla fase di essiccazione<br />
che consente di eliminare l’umidità<br />
e garantire la stabilità del materiale.<br />
Questa fase è cruciale per preservare le caratteristiche<br />
del biomateriale e prevenirne<br />
la decomposizione.<br />
Yack Humberto Di Maio, R&D Director &<br />
Cofounder di Krill Design ha dichiarato: "RE-<br />
KRILL-MENT Orange è un traguardo unico<br />
per noi.<br />
Vedere un materiale sostenibile, nato da<br />
semplici bucce di arancia, trasformarsi in<br />
uno strumento alla portata di tutti per la realizzazione<br />
delle proprie idee e progetti, ci<br />
rende particolarmente orgogliosi. l<br />
FACILE MANUTENZIONE<br />
COMPATTA<br />
VERSATILE<br />
ROBUSTA<br />
Producing Biogas is easier and faster.<br />
Un innova 琀 vo sistema di pretra 琀 amento ri 昀 u 琀 solidi<br />
urbani in un unica macchina<br />
che vi farà evitare sprechi<br />
e risparmiare spazio,<br />
energia e tempo.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
palmierigroup.com
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
62 ACQUE REFLUE Soluzioni<br />
BIORAFFINERIE<br />
BIORAFFINERIE<br />
ACQUE REFLUE<br />
63<br />
Nasce CAP Evolution, la società<br />
di Gruppo CAP che opera nei settori<br />
del waste, wastewater ed energy<br />
CAP Evolution<br />
gestisce 40<br />
impianti<br />
di depurazione<br />
di Gruppo CAP,<br />
vere e proprie<br />
bioraffinerie.<br />
In foto,<br />
il Direttore<br />
Generale<br />
di CAP Evolution,<br />
Avv. Michele<br />
Falcone.<br />
Un upgrade circolare<br />
Gruppo CAP (Consorzio Acque Potabili)<br />
nasce nel 1928 con l’obiettivo di portare<br />
l’acqua nelle case milanesi. Ad oggi garantisce<br />
il servizio idrico integrato<br />
in un bacino di oltre 2 milioni di<br />
abitanti, gestisce il patrimonio di<br />
reti e impianti, pianifica e realizza<br />
gli investimenti e le opere di manutenzione<br />
ordinaria e straordinaria.<br />
Gestire il servizio idrico significa<br />
garantire a tutti acqua di<br />
qualità, sicura e costantemente controllata.<br />
L’azienda da anni ha abbracciato i principi su cui<br />
si basa l’economia circolare - riuso, riciclo e<br />
reimpiego - applicandoli a tutti gli<br />
ambiti della propria attività. Negli<br />
ultimi anni, l’utility lombarda ha<br />
intrapreso un percorso per diventare<br />
un’autentica holding della<br />
sostenibilità. In particolare, nel<br />
2019 ha adottato un Piano di<br />
Sostenibilità con il quale si è posta<br />
ambiziosi obiettivi nell’ambito del<br />
risparmio energetico, della transizione<br />
green e del trattamento<br />
delle acque reflue.<br />
L’Evolution per l’economia circolare<br />
Per sfruttare al meglio le nuove opportunità offerte<br />
dall’applicazione dei principi dell’economia circolare,<br />
è nata CAP Evolution, la società di Gruppo<br />
CAP che opera nei settori del waste, wastewater<br />
ed energy. Il settore idrico si allarga quindi anche<br />
ad altri ambiti, come quello degli scarti organici,<br />
che, nel corso del tempo, ha portato il Gruppo ad<br />
avvicinarsi a quello dei rifiuti, trasformando i depuratori<br />
in impianti di recupero risorse.<br />
CAP Evolution gestisce i 40 impianti di depurazione<br />
di Gruppo CAP, vere e proprie bioraffinerie<br />
che, oltre a occuparsi del trattamento delle acque<br />
reflue, agiscono in ottica di valorizzazione<br />
degli scarti ottenendo fertilizzanti, bioplastiche,<br />
cellulosa, minerali e biometano.<br />
Oggi, CAP Evolution intende dare nuova vita a<br />
scarti e rifiuti avviati a recupero per ottenere materie<br />
prime seconde, biogas, biometano ed elettricità.<br />
Dalla parte dell’ambiente<br />
Depurazione, rifiuti ed energia sono i settori nei<br />
quali opera CAP Evolution.<br />
Questi settori, diversi ma estremamente interconnessi<br />
tra di loro, nel corso degli anni sono stati<br />
al centro di numerose direttive nazionali ed europee<br />
per la tutela ambientale, come per esempio<br />
l’agenda 2030 dell’UE che prevede una diminuzione<br />
delle emissioni di gas serra del 40% (rispetto<br />
al 1990), l’aumento al 32% della quota di<br />
fonti rinnovabili sul totale e il miglioramento dell’efficienza<br />
energetica del 32,5%. Lavorare in ambito<br />
wastewater, gestire quindi il processo di depurazione<br />
delle acque reflue, significa venire a<br />
contatto con dei materiali di scarto quali sabbie,<br />
rifiuti organici ecc. L’obiettivo di CAP Evolution,<br />
anche grazie all’integrazione con impianti innovativi,<br />
è di arrivare a valorizzare energeticamente<br />
fino a 65mila tonnellate di fanghi e trasformarne<br />
20mila in fertilizzanti. Sempre in ottica di gestione<br />
rifiuti e simbiosi industriale, sono stati avviati progetti<br />
dedicati al recupero dei rifiuti liquidi, come<br />
ad esempio i residui delle aziende agro-alimentari<br />
del territorio, con la previsione di arrivare a<br />
200mila tonnellate autorizzate nel 2028. Per<br />
quanto riguarda il settore Energy, CAP Evolution<br />
gestisce gli impianti fotovoltaici e agrivoltaici di<br />
Gruppo CAP con l'ambizioso obiettivo di coprire<br />
il 50% dei consumi energetici di tutta l’azienda<br />
entro il 2030.<br />
Attualmente, il contributo energetico è del 3%,<br />
con previsioni di crescita al 35% entro il 2025 e al<br />
40% entro il 2026.<br />
L’obiettivo futuro è quello di aumentare la produzione<br />
di energia pulita, anche sfruttando gli<br />
impianti di depurazione, per poter ridurre la<br />
quantità di energia comprata e perseguire la<br />
neutralità energetica.<br />
l<br />
In foto, l'impianto<br />
di Robecco<br />
sul Naviglio.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
64<br />
ACQUE REFLUE<br />
NEWS<br />
Nuova Fiera del Levante, Bari<br />
Irene Boschi<br />
Chi inquina paga<br />
Aziende farmaceutiche e cosmetiche dovranno coprire i costi<br />
per il trattamento delle acque reflue e ammodernamento<br />
degli impianti. Lo stabilisce una nuova direttiva europea<br />
La manifestazione<br />
internazionale<br />
di riferimento per gli<br />
operatori del settore<br />
idrico, arriva per la<br />
17° edizione in Puglia.<br />
Promosso da<br />
In collaborazione con<br />
Main Media Partner<br />
Segreteria Organizzativa<br />
www.accadueo.com<br />
sponsor platinum sponsor gold sponsor silver<br />
Chi arreca danni ambientali, deve ritenersi<br />
responsabile e rimediare. A stabilirlo è il<br />
Trattato sul funzionamento dell’Unione<br />
Europea, in occasione dell’accordo concluso a<br />
fine gennaio tra Parlamento e Paesi Ue.<br />
Tra le dirette interessate ci sono le aziende farmaceutiche<br />
e quelle cosmetiche, che dovranno<br />
coprire fino all’80 per cento, i costi sostenuti<br />
dagli Stati membri per ammodernare gli impianti<br />
di trattamento delle acque reflue.<br />
L’accordo impone alle industrie dei due comparti<br />
di coprire appunto l’80% dei costi aggiuntivi di<br />
ammodernamento e trattamento per l’eliminazione<br />
di tali sostanze, mentre il restante 20%<br />
arriverà da finanziamenti nazionali.<br />
Secondo Bruxelles, infatti, il 59% dei microinquinanti<br />
rintracciati negli impianti di trattamento<br />
arriva proprio dalla produzione farmaceutica,<br />
il 14% da quella cosmetica.<br />
Ma ci sarà tempo fino al 2035 per adeguarsi a<br />
questa disposizione.<br />
Il trattamento delle acque reflue avviene in diversi<br />
modi: quello che prevede di rimuovere le<br />
sostanze organiche biodegradabili; quello che<br />
riduce il carico di fosforo e azoto; quello per i<br />
contaminanti più difficili quali appunto i composti<br />
farmaceutici, altri microinquinanti, e le microplastiche.<br />
l<br />
con il patrocinio di<br />
ASSOCIAZIONE<br />
IDROTECNICA<br />
I TA L I A N A<br />
EWA FONDAZIONE<br />
EARTH AND<br />
WATER AGENDA<br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
66 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />
NORMATIVE<br />
NORMATIVE<br />
VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />
67<br />
Regolamento batterie EU,<br />
ambizioni e realtà<br />
Sostituzione della batteria<br />
elettrica in un’auto.<br />
Il regolamento europeo<br />
definisce due parametri<br />
per il riciclo delle batterie:<br />
la percentuale<br />
di materia recuperata<br />
dal processo di riciclo,<br />
e la percentuale di materia<br />
riciclata utilizzata nelle batterie<br />
nuove. Sotto, pacco di batterie<br />
Tesla.<br />
recuperata dal processo di riciclo e la percentuale<br />
di materia riciclata utilizzata nelle<br />
batterie nuove. Va premesso che il regolamento<br />
riguarda tutte le batterie immesse<br />
sul mercato UE, quindi sia prodotte sul territorio<br />
dell’Unione che importate.<br />
Lo strumento di controllo è l’assegnazione<br />
della certificazione CE, che per le batterie deve<br />
seguire dei canoni molto stringenti, e che l’obbligo<br />
di passaporto digitale, accessibile da<br />
chiunque tramite un codice QR, rende in teoria<br />
difficilmente aggirabile.<br />
Il regolamento nella forma approvata (la<br />
Commissione si riserva di modificare i target<br />
Lo scorso febbraio è entrato in vigore<br />
il regolamento2023/1542/UE, che disciplina<br />
il riciclo (e non solo) di queste componenti.<br />
Cerchiamo di mettere ordine e fare chiarezza<br />
Marco Comelli<br />
Batterie Nissan Leaf<br />
in dettaglio.<br />
Il ruolo delle batterie nella tecnoeconomia<br />
di oggi è innegabile e non fa che crescere.<br />
Senza batterie non esisterebbero gli apparecchi<br />
digitali personali, a partire dagli<br />
smartphone. La transizione energetica, sia<br />
nella mobilità che nella diffusione delle rinnovabili,<br />
si fonda sulla disponibilità di sistemi<br />
di accumulo di energia elettrica. Un sistema<br />
economico che vuole rimanere competitivo<br />
deve lavorare affinché le tecnologie delle batterie<br />
e i materiali di cui sono costituite siano<br />
reperibili presso fonti affidabili e non ostili,<br />
economicamente o politicamente. L’utilizzo<br />
delle apparecchiature al massimo della loro<br />
vita utile e, dopo, il riciclo dei materiali cosiddetti<br />
critici, sono le strade con cui un’area<br />
economica che si trova svantaggiata sia sul<br />
fronte della tecnologia che delle materie prime<br />
può perseguire per avviarsi alla relativa<br />
indipendenza nel settore.<br />
Normativa corposa<br />
Il regolamento2023/1542/UE è il concentrato<br />
ambizioso di tutti quegli obiettivi e ne spiega<br />
le dimensioni: 117 pagine che cresceranno<br />
con il progressivo arrivo degli atti delegati che<br />
ne dettaglieranno le numerose aree tecniche<br />
di realizzazione. In questo primo esame ci concentreremo<br />
su due aspetti, che costituiscono<br />
anche due dei pilastri del testo. Per il secondo,<br />
ossia il passaporto digitale delle batterie, rimandiamo<br />
all’ampio box.<br />
Il primo definisce, in modo ormai classico<br />
per le policy UE, due parametri relativi al riciclo<br />
delle batterie: la percentuale di materia<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
68 VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />
NORMATIVE<br />
NORMATIVE<br />
VEICOLI&ALLESTIMENTI<br />
69<br />
Tabella 1.<br />
Obiettivo 2025 2027 2030 20<strong>31</strong><br />
Efficienza di riciclo 75 % delle piombo-acido<br />
in peso per tipo di batteria 65 % delle litio<br />
80 % delle nickel-cadmio<br />
50 % degli altri rifiuti<br />
Livello minimo<br />
90 %; Co 90 % di<br />
di materiali recuperati Cu; 90 % di Pb; 50 %<br />
di Li; 90 % di Ni<br />
Efficienza di riciclo<br />
80 % delle piombo-acido;<br />
in peso per tipo di batteria<br />
70 % delle litio<br />
Livello minimo<br />
95 % di Co; 95 % of Cu;<br />
di materiali recuperati<br />
95 % di Pb; 80 % di Li;<br />
95 % di Ni<br />
Obiettivo 20<strong>31</strong> 2036<br />
Livelli minimo 16 % di Co; 85 % di Pb; 26 % di Co; 85 % di Pb;<br />
di contenuto da riciclo 6 % di Li; 6 % di Ni 12 % di Li; 12 % di Ni<br />
sulla base dell’evoluzione tecnologica) definisce,<br />
al 2025 e al 2030, due obiettivi per l’efficienza<br />
di recupero complessivo dei materiali<br />
delle batterie in peso. Definisce anche due altri<br />
obiettivi, al 2027 e al 20<strong>31</strong>, per quanto riguarda<br />
il livello minimo degli specifici materiali recuperati<br />
(si veda tabella 1).<br />
Step by step<br />
Il secondo target temporale, il 20<strong>31</strong>, vede anche<br />
il debutto di un altro obiettivo: la percentuale minima<br />
di contenuto riciclato per alcuni materiali<br />
presenti nei componenti attivi delle batterie per<br />
autoveicoli elettrici, per le batterie industriali con<br />
potenza superiore a 2 kW e per le batterie di av-<br />
viamento al piombo (SLI). Obiettivi più ambiziosi<br />
si ripresenteranno nel 2036 (si veda tabella 2).<br />
Non stupiscano gli orizzonti temporali del target<br />
del contenuto di riciclo. Per arrivarci è necessario<br />
che esista il materiale riciclato e, per ora e fino<br />
almeno al 2030 se non oltre, del mercato di materie<br />
prime seconde da batterie al litio in Europa<br />
semplicemente non esiste in volume. Sono comunque<br />
obiettivi ambiziosi, non tanto in sè ma<br />
per come la UE vuole arrivarci, con una infrastruttura<br />
informativa, di tracciamento e di certificazione<br />
molto capillare, e che non si comprende<br />
se non si considera che l’obiettivo primario è l’indipendenza<br />
nel settore. Torneremo su altri aspetti<br />
del regolamento in prossimi articoli. l<br />
Tabella 2.<br />
Passaporto digitale delle batterie<br />
Sarà un documento complesso, a multipli livelli di protezione<br />
ed accesso contenente una quantità molto rilevante<br />
di informazioni relative sia alla batteria isolata che<br />
all’aggregazione di più batterie in un insieme unico, il cosiddetto<br />
“battery pack”. Il documento verrà conservato<br />
in un repository e sarà collegato in modo biunivoco ad<br />
una batteria fisica attraverso un QR-Code, e in futuro un<br />
tag RF-ID. Questo documento, che esisterà sia per le<br />
batterie isolate che concepite per essere inserite in un<br />
veicolo o un’apparecchiatura, vien reso necessario per i<br />
requisiti che il regolamento delle batterie in diversi articoli<br />
prescrive sia per la sostenibilità delle batterie (esempio<br />
l’impronta carbonica, ma anche il contenuto di materiale<br />
riciclato) sia per consentirne in sicurezza il riciclo, il riuso<br />
e la rilavorazione.<br />
È evidente che il passaporto si presta ad altri utilizzi, come<br />
il far rispettare eventuali limitazioni o divieti di importazione,<br />
o divieti di utilizzo di materie prime provenienti da<br />
determinati Paesi, per esempio zone di guerra o sotto<br />
embargo. Chiaramente, questi utilizzi, ma anche quelli<br />
più banali, richiedono che esista un modo per tracciare<br />
i materiali e le materie prime utilizzate. Per questo l’EU<br />
ha incaricato il JRC di Ispra di avviare un’attività di ricerca,<br />
anche con la collaborazione delle aziende, per individuare<br />
metodologie e realizzare un progetto di sistema. Ma vediamo<br />
cosa ci dovrà essere nel passaporto, dividendo per<br />
soggetti abilitati all’accesso.<br />
1. INFORMAZIONI RELATIVE AL MODELLO DI BATTERIA<br />
ACCESSIBILI AL PUBBLICO<br />
a) Parametri relativi alle prestazioni elettrochimiche e alla<br />
durabilità<br />
b) la composizione materiale della batteria, comprese la<br />
sua composizione chimica, le sostanze pericolose presenti<br />
nella batteria diverse dal mercurio, dal cadmio o dal piombo<br />
e le materie prime critiche presenti nella batteria;<br />
c) le informazioni sull’impronta di carbonio;<br />
d) le informazioni sull’approvvigionamento responsabile indicate<br />
nella relazione concernente la strategia relativa al<br />
dovere di diligenza per le batterie;<br />
e) le informazioni sul contenuto riciclato;<br />
f) la quota di contenuto rinnovabile;<br />
g) la capacità nominale (in Ah);<br />
h) la tensione minima, nominale e massima, con indicazione<br />
degli intervalli di temperatura ove pertinenti;<br />
i) la capacità di potenza originaria (in W) e limiti, con indicazione<br />
dell’intervallo di temperatura, ove pertinente;<br />
j) la durata di vita prevista della batteria, espressa in cicli, e<br />
la prova di riferimento utilizzata;<br />
k) la soglia di capacità per l’esaurimento (solo per le batterie<br />
per veicoli elettrici);<br />
l) l’intervallo di temperatura che la batteria può sopportare<br />
quando non è in uso (prova di riferimento);<br />
m) il periodo di applicazione della garanzia commerciale relativa<br />
alla vita di calendario;<br />
n) l’efficienza energetica di carica/scarica iniziale e al 50 %<br />
della vita in cicli;<br />
o) la resistenza interna degli elementi di batteria e del pacco<br />
batterie;<br />
p) il tasso C (C-rate) rilevato nella pertinente prova della vita<br />
in cicli;<br />
q) i requisiti relativi alla marcatura;<br />
r) la dichiarazione di conformità UE (CE);<br />
s) le informazioni relative alla prevenzione e gestione dei<br />
rifiuti di batterie<br />
2. INFORMAZIONI RELATIVE AL MODELLO DI BATTERIA<br />
ACCESSIBILI UNICAMENTE A PERSONE AVENTI UN IN-<br />
TERESSE LEGITTIMO E ALLA COMMISSIONE<br />
a) la composizione dettagliata, compresa l’indicazione dei<br />
materiali usati nel catodo, nell’anodo e nell’elettrolita;<br />
b) i numeri identificativi dei componenti e i recapiti dei fornitori<br />
dei ricambi;<br />
c) le informazioni necessarie allo smantellamento, comprendenti<br />
almeno:<br />
- i diagrammi esplosi del sistema a batteria/pacco batterie,<br />
con l’indicazione della posizione degli elementi di batteria;<br />
- le sequenze di smontaggio;<br />
- il tipo e il numero di tecniche di fissaggio da sbloccare;<br />
- gli utensili necessari per lo smontaggio;<br />
- le avvertenze circa eventuali rischi di danneggiamento delle<br />
parti;<br />
- la quantità di elementi usati e loro disposizione<br />
- le misure di sicurezza.<br />
3. INFORMAZIONI ACCESSIBILI UNICAMENTE AGLI OR-<br />
GANISMI NOTIFICATI, ALLE AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL<br />
MERCATO E ALLA COMMISSIONE<br />
- i risultati delle relazioni di prova attestanti la conformità ai<br />
requisiti stabiliti nel presente regolamento o in qualsiasi atto<br />
delegato o atto di esecuzione adottato ai sensi del presente<br />
regolamento.<br />
4. INFORMAZIONI E DATI RELATIVI A UNA SINGOLA BAT-<br />
TERIA ACCESSIBILI SOLO A PERSONE AVENTI UN INTE-<br />
RESSE LEGITTIMO<br />
a) i valori dei parametri di prestazione e durabilità quando<br />
la batteria è immessa sul mercato ed è soggetta a variazioni<br />
di stato;<br />
b) le informazioni sullo stato di salute della batteria;<br />
c) le informazioni sullo stato della batteria, definita come<br />
«originale», «sottoposta a cambio di destinazione», «riutilizzata»,<br />
«rifabbricata» oppure «rifiuto».<br />
d) le informazioni e i dati derivanti dal suo utilizzo, compreso<br />
il numero di cicli di carica e scarica e gli eventi<br />
negativi, quali gli incidenti, nonché le informazioni registrate<br />
periodicamente sulle condizioni ambientali di esercizio, inclusa<br />
la temperatura, e sullo stato di carica.<br />
Luglio <strong>2024</strong><br />
Luglio <strong>2024</strong>
e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
70 VEICOLI&ALLESTIMENTI Soluzioni<br />
NEWS<br />
Petit Forestier, leader europeo<br />
nel noleggio frigorifero,<br />
vuole accelerare la transizione<br />
energetica del settore<br />
con i suoi 15.000 clienti<br />
Traguardi<br />
ambiziosi<br />
Ginevra Fontana<br />
Leader europeo della refrigerazione, il<br />
Gruppo Petit Forestier continua a reinventarsi<br />
con due progetti strategici: la<br />
transizione energetica e la customer experience.<br />
Tra gli obiettivi del Gruppo c'è sicuramente quello<br />
di convertire il 40 per cento della propria flotta<br />
in elettrico e il 70% dei nuovi veicoli entro il 2030,<br />
e ridurre la propria impronta di carbonio del<br />
25% per camion.<br />
"Passare dal diesel all'elettrico significa trasformare<br />
l'ecosistema operativo dei nostri clienti.<br />
Non possiamo pensare di affrontare questo progetto<br />
senza mettere la loro soddisfazione al centro<br />
di tutti i nostri sforzi quotidiani’ ha dichiarato<br />
Jérôme Payonne, Direttore Marketing e Inno -<br />
vazione del Gruppo Petit Forestier, responsabile<br />
della strategia di sviluppo sostenibile.<br />
Aggiornamenti costanti<br />
Petit Forestier da anni lavora a soluzioni che includono<br />
veicoli commerciali di piccole dimensioni<br />
come i e-Doblò, e-Scudo furgonato e cassonato,<br />
adatti per le consegne espresse in<br />
centro città, veicoli commerciali più tradizionali<br />
come l'eDAILY declinato in 42q e 72q in anteprima,<br />
nonché veicoli commerciali pesanti,<br />
come la Renault D16 E-Tech da 16 tonnellate.<br />
Queste nuove soluzioni consentono a Petit<br />
Forestier e a tutti i suoi clienti di beneficiare di<br />
un'esperienza di consegna con un impatto inferiore:<br />
Zero emissioni di polveri sottili da combustione<br />
e zero emissioni di ossidi di azoto durante<br />
la guida; una riduzione dal 30 al 70% delle<br />
emissioni di CO 2 , legata al funzionamento di<br />
questi motori elettrici e al loro metodo di ricarica;<br />
meno rifiuti generati. Inoltre, l'azienda ha sviluppato<br />
una serie di servizi connessi sempre in<br />
un'ottica di riduzione delle emissioni: Smart<br />
Connect, una soluzione telematica semplice ed<br />
efficace per ottimizzare la gestione della flotta,<br />
Smart Elec, il servizio di ricarica 100% mobile e<br />
modulare, e un supporto specifico per il piano<br />
di transizione energetica.<br />
l<br />
Luglio <strong>2024</strong>
9<br />
LA RIVISTA TECNICA<br />
SULL’ECONOMIA CIRCOLARE<br />
Anno VIII<br />
Luglio<br />
<strong>2024</strong><br />
Soluzioni e tecnologie<br />
per l’ambiente<br />
Economia Circolare<br />
PLATEAU<br />
ROYAL<br />
ISSN 2610-9069<br />
772610 906904<br />
0 0 0 3 1 ><br />
Casa Editrice<br />
la fiaccola srl<br />
RIGENERAZIONE FIBRE, ENTRIAMO<br />
NEL VIVO DEL PROCESSO DELLA<br />
FILIERA TESSILE<br />
RECUPERO E RICICLO DEL<br />
VETRO LASTRA PER DARE<br />
NUOVA VITA AL PARABREZZA<br />
*IVA assolta dall’editore<br />
ABBONAMENTO ANNUO<br />
100,00*€ (5 numeri)<br />
www.wasteweb.it/abbonamenti/<br />
In ogni numero:<br />
Rifiuti solidi<br />
Acque reflue<br />
Biowaste<br />
Energia<br />
Visita la rivista online<br />
www.wasteweb.it<br />
20123 Milano - Via Conca del Naviglio, 37 - Tel. 02 89421350 - P.I. 00722350154<br />
www.fiaccola.com - abbonamenti@fiaccola.it