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NELLE VALLI BOLOGNESI N°62

Il numero dell'estate 2024 della rivista su natura, cultura e tradizioni locali edito da Emil Banca

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FOTONATURALISMO<br />

L’undicesima puntata<br />

di un piccolo corso<br />

sui segreti<br />

del fotografo<br />

naturalista<br />

WildWatching<br />

Documentare<br />

il micromondo<br />

Testi e foto di Paolo Taranto<br />

Quando si intende documentare piccoli<br />

soggetti ad esempio insetti o altri<br />

invertebrati ma anche fiori, o rettili e<br />

anfibi è necessario usare obiettivi che<br />

mettano a fuoco a brevi distanze, detti<br />

obiettivi macro. Per definizione si parla<br />

di fotografia macro quando il rapporto<br />

di riproduzione del soggetto è uguale o<br />

superiore a 1 cioè quando le dimensioni<br />

dell’immagine sul sensore sono le stesse<br />

o superiori alle dimensioni del soggetto su<br />

scala reale. Gli obiettivi che caratterizzano<br />

questa tipologia di tecnica fotografica<br />

naturalistica sono detti appunto “macro”<br />

perché hanno la possibilità di mettere a<br />

fuoco a distanze più ravvicinate rispetto a<br />

obiettivi con la stessa lunghezza focale ma<br />

non “macro”; per esempio un obiettivo 100<br />

mm generalmente ha una distanza minima<br />

di messa a fuoco (MDF) di circa 1 metro o<br />

più mentre un 100 mm macro ha una MDF<br />

di circa 30 cm.<br />

Dunque gli obiettivi macro consentono<br />

di mettere a fuoco un soggetto a distanza<br />

molto ravvicinata e questo parametro si<br />

valuta in base alla distanza minima di<br />

messa a fuoco (MDF): un obiettivo macro<br />

in genere ha MDF nell’ordine di 20-30 cm;<br />

attenzione però questa distanza si riferisce<br />

alla distanza tra il soggetto e il sensore<br />

della fotocamera non la lente dell’obiettivo!<br />

Dunque un 100 macro che ha una distanza<br />

di messa a fuoco di 31 cm per esempio,<br />

può essere avvicinato fino a circa 14 cm<br />

dal soggetto, poiché i 31 cm di MDF si<br />

riferiscono appunto alla distanza tra il<br />

soggetto e il sensore della fotocamera.<br />

Se si possiede una fotocamera reflex<br />

o mirrorless si può quindi acquistare<br />

un obiettivo macro apposito; poiché la<br />

fotografia macro si suddivide in varie<br />

FOTOGRAFIA MACRO CLASSICA<br />

è fatta con obiettivi dai 50-60<br />

ai 180-200 mm; le foto sono ritratti molto<br />

dettagliati con sfondi sfuocati e uniformi<br />

categorie vi sono quindi molte tipologie<br />

diverse di obiettivi macro sia per la diversa<br />

lunghezza focale (dai 50-60 mm ai 180-<br />

200 mm) sia in funzione dell’apertura<br />

massima del diaframma; ma vi sono anche<br />

diverse altre categorie di obiettivi macro ad<br />

esempio i grandangoli macro, gli obiettivi<br />

per la macro spinta e quelli per la macro<br />

creativa.<br />

Gli obiettivi per la macro classica<br />

(50-200 mm) hanno costi diversi<br />

in funzione dell’apertura massima,<br />

dell’autofocus, della lunghezza focale,<br />

della stabilizzazione. Obiettivi più lunghi<br />

ad es un 180 mm consentono di ottenere<br />

lo stesso ingrandimento del soggetto ma a<br />

distanze maggiori rispetto a obiettivi più<br />

corti, il che può risultare molto comodo<br />

quando gli insetti sono attivi e non lasciano<br />

facilmente avvicinare il fotografo, inoltre<br />

producono uno sfuocato uniforme molto<br />

più semplicemente rispetto ad obiettivi più<br />

corti. Autofocus e stabilizzazione sono utili<br />

se si scatta molto a mano libera anche se<br />

tipicamente nella macro classica si scatta<br />

da treppiedi. Un’apertura molto ampia<br />

come ad es F 2.8 non è importante per la<br />

macro classica perché si tende sempre a<br />

chiudere il diaframma almeno a F 8-9 ma<br />

tale ampia apertura può essere invece utile<br />

per la macro creativa in quanto consente<br />

di ottenere bellissimi effetti con sfondi<br />

variegati e sfuocati.<br />

I così detti obiettivi macro “spinti”<br />

consentono di avvicinarsi enormemente<br />

ai soggetti e ottenere foto estremamente<br />

dettagliate con ingrandimenti molto<br />

forti. La capacità di ingrandimento di un<br />

obiettivo macro si misura con un rapporto,<br />

cioè il rapporto tra la reale dimensione del<br />

soggetto e la sua dimensione sul sensore<br />

della fotocamera, questo rapporto è detto<br />

rapporto di ingrandimento o rapporto<br />

di riproduzione; per esempio se si usa<br />

un obiettivo macro con rapporto 1:1,<br />

quando la fotocamera è posizionata alla<br />

minima distanza di messa a fuoco dal<br />

soggetto la dimensione del soggetto nella<br />

foto risulterà uguale alla sua dimensione<br />

reale; alcuni obiettivi macro raggiungono<br />

rapporti maggiori per esempio un obiettivo<br />

con ingrandimento 2:1 riporta il soggetto<br />

sul sensore con una dimensione doppia<br />

rispetto alla realtà; alcuni obiettivi macro<br />

arrivano addirittura a rapporti di 5:1. Per la<br />

foto macro spinta è però necessario avere<br />

soggetti perfettamente immobili ad esempio<br />

nelle prime ore di una fredda mattina<br />

quando gli insetti sono “addormentati”<br />

ed è anche fondamentale poter applicare<br />

la tecnica del Focus Stacking perché a<br />

forti ingrandimenti si ha una profondità<br />

di campo nella messa a fuoco quasi<br />

inesistente, il Focus Stacking consiste nello<br />

scattare tutta una serie di foto cambiando<br />

leggermente il fuoco da uno scatto all’altro<br />

e unire poi queste foto in post-produzione<br />

per ottenere una foto dove tutto il soggetto<br />

è a fuoco; si può ottenere questo effetto o<br />

con la funzione interna di alcuni modelli<br />

di fotocamere attuali oppure con apposite<br />

teste a slitta motorizzate.<br />

FOTOGRAFIA MACRO CREATIVA<br />

Gli obiettivi utilizzati sono più o meno gli stessi della macro classica ma con apertura<br />

luminosa (ad es. F2.8); si tende a non ingrandire troppo il soggetto, quindi non si<br />

scattano ritratti, bensì foto con un soggetto relativamente piccolo rispetto<br />

al fotogramma e sfondi molto colorati e variegati, non con sfocatura uniforme.<br />

FOTOGRAFIA MACRO AMBIENTATA<br />

In questo caso si usano appositi obiettivi grandangolari macro<br />

e il risultato è quello di avere nella foto il soggetto in primo piano<br />

con una inquadratura grandangolare che mostra l’ambiente in cui vive.<br />

FOTOGRAFIA MACRO<br />

D’AZIONE<br />

E’ un tipo di fotografia macro dove<br />

il soggetto può essere più o meno<br />

grande e lo sfondo più o meno<br />

variegato, ma ciò che accomuna<br />

tutte queste foto è l’azione,<br />

solitamente dedicata a insetti in<br />

volo (farfalle, libellule, api etc.)<br />

FOTOGRAFIA MACRO SPINTA<br />

Quest’ultimo tipo di fotografia macro<br />

prevede invece l’uso di obiettivi specifici<br />

che forniscono elevati rapporti<br />

di ingrandimento oppure di accessori<br />

da applicare a normali obiettivi per ottenere<br />

forti ingrandimenti. Spesso le foto realizzate<br />

con questi metodi richiedono la tecnica<br />

del Focus-Stacking<br />

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