NELLE VALLI BOLOGNESI N°62
Il numero dell'estate 2024 della rivista su natura, cultura e tradizioni locali edito da Emil Banca
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Bologna dall’alto<br />
Da tetti e<br />
campanili<br />
una città<br />
mai vista<br />
Testo e foto di Fausto Carpani<br />
Nella foto un pallido sole invernale<br />
su San Petronio, ripreso dal tetto di Palazzo Malvasia,<br />
in via Zamboni anzi, in piazzetta San Donato.<br />
Questa è la “Scolara”, così detta<br />
perchè con i suoi rintocchi annunciava<br />
l’inizio e il termine delle lezioni<br />
dell’Università.<br />
1<br />
Prima di essere catturato dall’insana passione per le vie d’acqua di casa nostra,<br />
il Navile, al Navélli in primis, tanti anni fa presi a salire e scendere dalle antiche<br />
torri campanarie all’interno delle mura. Armato di macchina fotografica e relativi<br />
obiettivi, intorno agli anni ’80 dello scorso secolo, iniziai un pellegrinaggio<br />
verticale che mi portò a scoprire un mondo affascinante e sconosciuto: l’interno dei<br />
campanili e, una volta giunto nelle celle campanarie, scorci su Bologna veramente<br />
mozzafiato.<br />
Una volta giunti nella cella campanaria di San Petronio, ecco la visione che si ha…<br />
Scattai questa foto in occasione della visita a Bologna di Papa<br />
Giovanni Paolo II, di cui è visibile la Papamobile bianca. Mi trovavo<br />
nella cella campanaria di San Bartolomeo e Gaetano, alla quale ero<br />
salito insieme ai campanari. Una curiosità per gli appassionati di<br />
fotografia: apparecchio NIKON F2 Photomic, obiettivo Nikkor –UD<br />
Auto 1:3.5 f = 20 mm. Insomma, il leggendario “Padellone”.<br />
2<br />
Qui siamo all’interno<br />
del Campanile<br />
di San Petronio.<br />
Come ben si vede,<br />
sul muro qualcuno<br />
in anni lontani ha<br />
tracciato con i gessetti<br />
l’immagine di un<br />
granatiere.<br />
Dalla finestrella<br />
si intravede la Torre<br />
dell’Arengo.<br />
Qui sotto, invece, l’aspetto<br />
vagamente levantino del tetto<br />
della chiesa di San Giacomo.<br />
3<br />
1. Palazzo Re Enzo, la Torre dell’Arengo e San Petronio visti dalla cella<br />
campanaria di San Pietro - Eccoci quindi nella cella campanaria della<br />
Cattedrale, cui si giunge dopo un percorso elicoidale che si snoda tra<br />
l’antico campanile romanico-bizantino e quello elevato da Mastro Alberto<br />
nel XIII secolo. La cella ospita un complesso di quattro campane per un<br />
peso complessivo di oltre 60 quintali.<br />
2. Una veduta dalla Torre dell’Arengo, che ospita il Campanazzo (<br />
al Canpanâz), la campana dei grandi eventi, un mostro bronzeo di 47 q.li.<br />
3. Questo suggestivo tramonto invernale, l’ho ripreso dalla cella<br />
campanaria della chiesa di San Giacomo Maggiore, in via Zamboni,<br />
l’antica Strada San Donato, la strada dei Bentivoglio.<br />
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IL CUORE NEL TERRITORIO<br />
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