Dove tutto è iniziato | Magazine Avventista - Numero speciale
L’anno 2024 è l’occasione per celebrare il 150° anniversario dell’invio ufficiale in Svizzera del primo missionario da parte della Conferenza Generale. Questo importante evento segna l’inizio della missione avventista nel mondo. Questo numero speciale ci invita a riflettere sulla nostra storia, sulla nostra identità e, soprattutto, sulla nostra missione continua.
L’anno 2024 è l’occasione per celebrare il 150° anniversario dell’invio ufficiale in Svizzera del primo missionario da parte della Conferenza Generale. Questo importante evento segna l’inizio della missione avventista nel mondo. Questo numero speciale ci invita a riflettere sulla nostra storia, sulla nostra identità e, soprattutto, sulla nostra missione continua.
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NUMERO SPECIALE
DOVE TUTTO
È INIZIATO...
NUMERO SPECIALE MAGGIO 2024 N°ISSN 2571-6859
Rivista della Federazione
Avventista della Svizzera
romanda e del Ticino (FSRT)
NUMERO SPECIALE
MAGGIO 2024
Rivista gratuita
Stampata in Germania
N° ISSN 2571-6859
Comitato di redazione:
Benjamin Calmant, Corrado
Cozzi, Raphael Nagler, Olivier
Rigaud, Nicolas Walther.
Direttore di pubblicazione:
Corrado Cozzi
Caporedattore: Benjamin
Calmant
Segretario di redazione:
Benjamin Calmant
Grafica e impaginazione:
Eunice Goi
Autori di questo numero:
Eric Belloy, Benjamin Calmant,
René Frauchiger, Jacques Frei,
Jean-Philippe Lehmann, Roland
Meyer, Edwin Sully Payet, Olivier
Rigaud, Susana Schulz, Stephan
Sigg, David Trim, Gilbert
Valentine, Karl Waber.
Foto: Adobe Stock , Archives
francophones de l’adventisme
Gli articoli pubblicati e firmati
sulla rivista Magazine Avventista
sono di esclusiva responsabilità
dei loro autori.
© FSRT - Tutti i diritti riservati -
2024
INDICE
4 EDITORIALE
LA MISSIONE È VIVENTE
6 INTRODUZIONE
8 MICHAEL B. CZECHOWSKI: LA MISSIONE A TUTTI I COSTI
12 VIVERE A TRAMELAN NEL 1866: COM’ERA IL JURA
BERNESE NEL XIX SECOLO?
14 SULLE ORME DELLA PRIMA COMUNITÀ DI TRAMELAN
18 DA OPPOSITORE A SOSTENITORE: IL PERCORSO DI
JAKOB ERZBERGER, PRIMO PASTORE EUROPEO
20 E IN ALTRE ZONE DELLA SVIZZERA, COM’ERA LA SITUAZIONE?
22 SITI STORICI
26 LA FACOLTÀ DI TEOLOGIA NASCE IN SVIZZERA
28 LA MISSIONE, NONOSTANTE TUTTO
30 LA VITA DI JOHN N. ANDREWS
32 LA SVIZZERA, UN CROGIOLO PER LA MISSIONE
AVVENTISTA INTERCULTURALE
34 BEI PAESAGGI E FORMAGGI GUSTOSI: ELLEN WHITE,
UNA TURISTA IN SVIZZERA
36 UNA CAPPELLA RITROVATA: IL RESTAURO DELLA
CHIESA DI TRAMELAN
38 STORIA DELLE PUBBLICAZIONI IN LINGUA FRANCESE
41 ESPOIR MÉDIAS: VERSO UN NUOVO MINISTERO
DELLE PUBBLICAZIONI
42 JEAN VUILLEUMIER: QUANDO LA SVIZZERA
EVANGELIZZÒ L’ARGENTINA
44 ALLA SCOPERTA DELLA NOSTRA STORIA: VISITA
AL MUSEO DELL’AVVENTISMO EUROPEO
46 LETTURE PER APPROFONDIRE LA NOSTRA STORIA
MESSAGGIO DEL PRESIDENTE FSRT
MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DSV
LA MISSIONE È VIVENTE
L’anno 2024 è l’occasione per celebrare
il 150° anniversario dell’invio ufficiale in
Svizzera del primo missionario da parte della
Conferenza Generale. Questo importante
evento segna l’inizio della missione avventista
nel mondo. Questo numero speciale
ci invita a riflettere sulla nostra storia, sulla
nostra identità e, soprattutto, sulla nostra
missione continua.
150 anni fa, John N. Andrews venne scelto
per attraversare gli oceani e portare il messaggio
avventista in Europa. Incarnava un
movimento emergente, una comunità di
credenti convinti dell’imminente ritorno di
Cristo. E così, con fede e determinazione,
questo missionario pose in Svizzera le prime
fondamenta di quella che sarebbe diventata
un’opera mondiale, toccando milioni di vite
nel corso dei secoli, fino ai giorni nostri.
In questa edizione speciale, abbiamo raccolto
articoli che ripercorrono il cammino di
questo primo missionario e dei pionieri che
hanno dato il loro sostegno e la loro fede
alla nascita delle prime comunità in Svizzera.
Ripercorreremo insieme momenti di lotta
e di perseveranza, ma anche di successo
e di crescita. Dalla prima chiesa di Tramelan,
ogni tappa della nostra storia testimonia la
fedeltà di Dio nei confronti della sua missione.
Ma questo numero non vuole solo essere
uno sguardo al passato, ma anche un invito
a impegnarci pienamente nella missione
che ci è stata affidata un secolo e mezzo fa.
Il nostro motto per questo anniversario è
chiaro:
« 150 anni, sempre in missione »
Queste parole risuonano come una chiamata
a continuare a portare la fiamma del
Vangelo alle generazioni future e a condividere
la Buona Novella con il mondo che ci
circonda, rispondendo all’appello che Gesù
ci rivolge in Matteo 28:19: “Andate dunque e
fate miei discepoli tutti i popoli […]”.
Leggendo queste pagine, speriamo che possiate
essere incoraggiati e ispirati dalla fede
incrollabile, dalla dedizione e dalla passione
dei nostri pionieri per la causa di Dio. Il loro
esempio ci incoraggia a perseverare nonostante
le sfide e gli scoraggiamenti, mantenendo
una piena fiducia nelle promesse del
Signore.
Che sia attraverso la nostra vita, la nostra
testimonianza personale o il nostro impegno
al servizio del prossimo, ognuno di noi,
secondo i propri doni e la propria chiamata,
ha un posto da occupare nell’adempimento
della missione, che, “150 anni dopo, continua
ancora”.
Che il Signore vi benedica e vi
custodisca nella sua gioia e nella
sua grande speranza.
OLIVIER RIGAUD
Presidente della FSRT
Presidente dell’Unione Svizzera
Da oltre 150 anni, la Chiesa Cristiana Avventista
del Settimo Giorno in Svizzera ha una
ricca storia. Una storia segnata da una forte
fede in Cristo, da una convinzione biblica e
da una dedizione alla missione di Gesù.
Le radici di questa missione risalgono
all’epoca in cui, nel 1874, John N. Andrews
venne mandato in Svizzera come missionario
dalla Conferenza Generale negli Stati
Uniti. Già allora esisteva un piccolo gruppo
di credenti avventisti, ma con Andrews la
missione in Svizzera ricevette un supporto
significativo. Molte cose sono cambiate da
allora, ma l’essenza di ciò che rappresentava
John N. Andrews, e molti altri dopo di lui, è
rimasta immutata. Oggi, un secolo e mezzo
dopo, possiamo affermare con gratitudine
che la vita continua: la missione è vivente.
La missione non è un concetto statico, è uno
stile di vita. È al centro di ciò che siamo e di
ciò in cui crediamo. La missione non si fa e
basta, si vive. È il modo in cui organizziamo
la nostra vita quotidiana, come interagiamo
con gli altri e come esprimiamo il nostro
amore per il Vangelo. È la volontà di portare
il messaggio del Vangelo a tutti, non solo a
parole, ma anche con le azioni.
In un mondo segnato dall’inquietudine e
dall’egocentrismo, il fatto che la missione sia
vivente ci ricorda che siamo chiamati a portare
la luce nelle tenebre e la speranza nei
cuori delle persone. La nostra missione non
è solo quella di essere testimoni del Vangelo,
ma di diventare noi stessi una buona notizia
servendo e amando, proprio come ha
fatto Gesù.
La missione è vivente nelle nostre chiese,
dove persone diverse si incontrano per rafforzarsi
e incoraggiarsi a vicenda. Vive nei
progetti che portano speranza e guarigione
nel mondo. Vive nei cuori e nelle azioni di
ogni persona che ha deciso di rispondere
alla chiamata di Gesù e di diffondere la buona
notizia della grazia di Dio.
Quando guardiamo indietro agli ultimi 150
anni, non lo facciamo solo per festeggiare,
ma anche per rinnovare il nostro impegno.
La missione non vive solo nel passato o nel
presente, ma si protende verso il futuro, con
la certezza che la grazia di Dio ci guida e ci
rafforza.
È con questo spirito che vogliamo andare
avanti, nella fede, nella speranza e
nell’amore, come testimoni viventi del messaggio
del Vangelo.
Perché la missione è vivente: oggi,
domani e fino al ritorno di Gesù.
STEPHAN SIGG
Presidente della DSV
Segretario Esecutivo dell’Unione Svizzera
4 5
"Il passato è passato?"
Probabilmente avete già sentito questa massima,
che potrebbe indurci a credere che la storia,
in particolare quella della nostra chiesa, non sia di
alcun interesse. Ma non è così! Guidiamo guardando
sempre nello specchietto retrovisore? Certo che
no! Ma è altrettanto possibile guidare serenamente
senza mai lanciarvi un’occhiata? Assolutamente no!
Trasformiamo dunque la nostra ricca storia, segnata
da sacrifici, passione e miracoli, in un prezioso strumento.
Uno strumento per comprendere meglio le
nostre origini e per perseguire con ancora più vigore
una missione che dura da oltre un secolo.
Nelle pagine che seguono, preparatevi a essere
travolti nel vortice della storia, tornando indietro
di oltre 150 anni, nel piccolo villaggio di Tramelan.
Un luogo che diventerà molto più di un semplice
punto sulla cartina della Svizzera, ma una
vera e propria rampa di lancio per l’evangelizzazione
mondiale. Allacciate le cinture di sicurezza,
perché questo viaggio nel tempo promette di
essere avvincente!
6 7
trovato tra loro un solo fratello in Gesù che
non abbia l’anima più nera della sua tonaca”.
E a proposito delle guerre per la difesa
dello Stato Pontificio, scrisse: “Non capisco
come la chiesa abbia bisogno dei servizi di
uomini assassini e crudeli. Io sono sotto la
protezione degli angeli”. Imparò un mestiere,
quello del rilegatore, “per provvedere
onorevolmente alle necessità della vita senza
derubare i poveri con il pretesto di salvare
le loro anime”.
MICHAEL B. CZECHOWSKI
LA MISSIONE A TUTTI I COSTI
La prima persona che portò il messaggio avventista in Svizzera e in Europa fu Michael
B. Czechowski. La sua storia è degna di un romanzo. Sacerdote polacco radiato,
fuggì in America, dove conobbe gli avventisti. Nonostante l’opposizione, decise di
tornare in Europa per evangelizzare, prima in Italia e poi in Svizzera. Piantò anche dei
semi in Germania, Francia, Ungheria e Romania, che furono poi raccolti da missionari
più ufficiali.
Quando John N. Andrews arrivò in Svizzera,
non era una terra che non aveva mai sentito
parlare dell’avventismo. Fu accolto da decine
di credenti provenienti da Tramelan, Le
Locle, La Chaux-de-Fonds, Fleurier, Bienna e
Buckten. Se c’erano già così tanti avventisti,
era perché prima del suo arrivo era stata
svolta un’opera di evangelizzazione. Il pioniere
di quest’opera fu proprio Michael B.
Czechowski.
Originario della nobiltà polacca, monaco fedele,
fu consacrato al sacerdozio dopo anni
di studio. Sapeva come comportarsi nelle
corti dei grandi, ma conosceva anche la povertà.
Grande viaggiatore, conosceva le diverse
mentalità europee. Nel 1844 si recò a
Roma, dove venne ricevuto in udienza privata
da Papa Gregorio XVI. In Svizzera, ormai
sacerdote sconsacrato, dichiarò: “Ho visitato
praticamente tutta la Svizzera, e non ho
Nel 1852, durante il loro viaggio verso
l’America, mentre si trovavano a Londra,
Czechowski e la moglie furono cacciati da
una locanda dall’oste, che aveva ceduto alle
pressioni dei gesuiti. Michael B. Czechowski
scrisse: “Camminai con mia moglie,
che era in condizioni di
salute precarie, dalle 18
alle 22, di notte, sotto la Furono soccorsi
pioggia, estranei in una da veri cristiani.
città sconosciuta, senza
poter chiedere in-
diventò mai settario,
Il missionario non
formazioni perché non dovunque andasse.
parlavo inglese. Alla
fine sentii un uomo parlare
francese. Gli chiesi
dove potevamo rifugiarci.
Ci indicò un albergo gestito
da un francese. Il proprietario
dell’albergo era protestante.
Quella notte, la nostra sofferenza fisica
fu grande, ma non fu nulla in confronto
alla nostra pena”. Grazie all’intervento di un
pastore battista, la coppia riuscì a imbarcarsi
per New York. Questo evento segnò la loro
vita, perché furono soccorsi da veri cristiani.
Il missionario non diventò mai settario, dovunque
andasse.
Nel 1857, dopo essere stato pastore dei
battisti, Michael B. Czechowski conobbe gli
avventisti del settimo giorno. Si trasferì come
rilegatore a Battle Creek, dove si fece notare
e finì per essere assunto come pastore. L’ex
sacerdote polacco fu il primo a predicare in
una grande città, in particolare a New York.
8
9
Avventisti Ticino play
Raggio
Già nel 1858 scrisse a Ellen White di voler
predicare in Europa. Nonostante i numerosi
tentativi, la sua richiesta rimase senza
risposta. Nel maggio 1864 lasciò l’America
con il sostegno delle altre comunità avventiste
che non avevano accettato il sabato.
Tornò in Europa con la sua famiglia e Annie
Buttler, sorella del futuro presidente della
Conferenza Generale degli avventisti del
settimo giorno, e predicò in Italia, Svizzera,
Germania, Francia, Ungheria e Romania.
Michael B. Czechowski fu il pioniere
dell’opera avventista in Europa. Nel 1870,
Jacques Erzberger divenne il primo pastore
ufficiale, seguito nel 1874 da John Andrews,
il primo missionario ufficiale. Un grande
grazie a questi tre uomini coraggiosi!
di luce
JACQUES FREI
Pastore in pensione, autore
e storico dilettante
1.
Ritratto di Michael B. Czechowski
2.
Autobiografia di Michael B. Czechowski
3.
Copia de “L’Évangile Éternel”, una rivista settimanale
pubblicata da Michael B. Czechowski,
che gli servì come strumento missionario in
Svizzera e altrove
4.
Mappa profetica creata da Michael B.
Czechowski, basata su mappe americane
OGNI SETTIMANA
NUOVI VIDEO
Temi spirituali • Studi biblici
Servizi di culto dal vivo il sabato
11
VIVERE A TRAMELAN NEL 1866.
COM’ERA IL JURA BERNESE
NEL XIX SECOLO?
I primi sabatisti in Svizzera, per lo più trentenni, vivevano per la maggior parte a Tramelan,
nel Canton Berna, e alcuni a Neuchâtel. Unitevi a me in un viaggio attraverso
la breve storia di questa regione, immersa nel suo contesto economico e religioso,
come se fossimo lì.
Ci chiamano tramelots. Ma nel 1865
Tramelan non esisteva ancora. Esistevano
due comuni: Tramelan-Dessus e Tramelan-Dessous.
E non fatevi ingannare, qui siamo
svizzeri da soli 50 anni. Mio nonno era
un abitante del vescovato di
Basilea, un territorio quasi
millenario che apparteneva
al vescovo di Basilea. Da non
confondere con la diocesi,
che è il territorio religioso.
Infatti, non appena la riforma
è arrivata in Svizzera,
tutta la parte meridionale
della diocesi l’ha accettata, più o meno volontariamente.
D’altra parte, fu sempre
Berna a esercitare una pressione sul territorio.
Il vescovato scomparve dopo l’invasione
La vita non è sempre
stata facile in questo
territorio. L’agricoltura
non è semplice e
la povertà ha spesso
bussato alla porta degli
abitanti del villaggio.
francese del 1798. Quando i francesi se ne
andarono, ci furono periodi di incertezza, e
poi il Congresso di Vienna decise di annettere
il territorio al Canton Berna. È stato allora
che siamo diventati veramente svizzeri,
anche se vivevamo come tali
da molto tempo.
La vita non è sempre stata
facile in questo territorio.
L’agricoltura non è semplice
e la povertà ha spesso
bussato alla porta degli abitanti
del villaggio. Anche le
guerre non hanno aiutato. Fortunatamente,
però, qualche decennio fa è arrivata l’industria
orologiera e da allora sono sorte molte
fabbriche. Le strade sono state migliorate
e la nuova costituzione federale del 1848
ha enormemente facilitato il commercio,
migliorando notevolmente il tenore di vita.
Qui non è raro trovare
agricoltori orologiai.
Durante la stagione calda
lavorano come agricoltori,
ma d’inverno
fabbricano orologi.
Il nostro pastore del momento,
Auguste Montandon, è un
diplomatico. Dice che le chiese
autonome e le nuove congregazioni
sono un sintomo della
vitalità del protestantesimo.
Qui sono tutti protestanti
riformati. La chiesa
è definita nazionale
e i nostri pastori sono
funzionari pubblici. Siamo battezzati da
bambini e iscritti nel registro della chiesa
come in quello dello stato. Ma questo è
sempre meno vero. Negli ultimi trent’anni,
la Svizzera francese è stata scossa da risvegli
spirituali. A Ginevra e nel Canton Vaud sono
nate nuove chiese indipendenti dallo stato.
Anche Neuchâtel è attualmente in fermento:
anche loro faranno il grande passo?
Qui a Tramelan, la chiesa libera di Vaud ha
iniziato a evangelizzare e a creare comunità,
il che sicuramente farà alimentare dibattiti
nelle famiglie. Ma ci siamo abituati.
Fin dall’inizio della riforma, gli anabattisti si
erano rifugiati in questa parte del vescovato
di Basilea. Non riconoscevano il battesimo
dei bambini, cosa che indispettiva le autorità,
visto che il battesimo era anche un atto
civile. Per questo motivo il riformatore
Zwingli li perseguitò violentemente e Berna
fece lo stesso. Nelle nostre montagne
hanno trovato un luogo in
cui essere lasciati in pace.
Il nostro pastore del momento,
Auguste Montandon,
è un diplomatico. Dice
che le chiese autonome e le
nuove congregazioni sono
un sintomo della vitalità del
protestantesimo.
D’altronde, è appena arrivato
un nuovo personaggio. Parla della fine dei
tempi, del vero giorno di riposo e della vera
chiesa di Dio. È polacco e, a quanto pare,
conosce molto bene la Bibbia. Anche lui fonderà
una nuova chiesa?
BENJAMIN CALMANT
Studente in storia del cristianesimo,
volontario presso gli archivi
francofoni sull’avventismo
12
13
SULLE ORME DELLA
PRIMA COMUNITÀ
DI TRAMELAN
Tramelan è considerata il punto di partenza dell’avventismo in Svizzera e in Europa.
Michael B. Czechowski vi giunse nell’estate del 1866 e ben presto diverse famiglie
si unirono ai ranghi della comunità. Furono anche alcuni tramelots a far sì che
il piccolo gruppo svizzero si unisse alla più grande famiglia avventista in America.
Ecco le figure emblematiche di questa comunità.
Quando Michael B. Czechowski arrivò in
Svizzera, la sua prima tappa fu Grandson,
nel Canton Vaud. Si trasferì poi a Saint-
Blaise, nel Canton Neuchâtel. Il suo primo
campo missionario fu vicino a La Chauxde-Fonds.
Alla fine convertì
un uomo chiamato “padre
Hanhardt”. Padre Hanhardt
riparava le cartine utilizzate
nelle scuole. Il sacerdote
polacco ebbe modo di
conoscere diverse persone,
tra cui la famiglia Borle (cfr.
p. 16).
Padre Hanhardt divenne colportore per
Michael B. Czechowski. Vendeva dei libri
dell’ex sacerdote polacco e condivideva la
sua testimonianza, cosa che interessava
In particolare Albert
Vuilleumier, che si interessava
di profezie e che di
recente aveva fatto un viaggio
in Inghilterra che lo aveva
segnato spiritualmente,
voleva saperne di più.
le folle. Allo stesso tempo, dal 1866, il missionario
indipendente aveva creato una
stampa e distribuiva una rivista: “L’Évangile
Éternel”. Fu con questi due mezzi che
il messaggio raggiunse per la prima volta
Tramelan.
Quando padre Hanhardt
arrivò a Tramelan, incontrò
l’insegnante locale, Jules-
Etienne Dietschy. Quest’ultimo
era molto interessato
ai racconti del colportore di
La Chaux-de-Fonds e chiese
di incontrare Michael
B. Czechowski. Padre Hanhardt, di ritorno
dai suoi giri nel Jura bernese, trasmise il
messaggio al missionario. Quest’ultimo si
recò quindi da Jules-Etienne Dietschy.
Era l’estate del 1866 e fu allora che la storia
prese un’altra piega.
Jules-Etienne Dietschy presentò Michael B.
Czechowski ad Auguste Montandon,
il pastore della parrocchia
riformata di Tramelan.
Montandon era un uomo
dalla mentalità aperta.
Concesse al missionario
straniero il diritto di
fare conferenze e presentazioni
nella sala del
collegio. Inoltre, permise
al predicatore avventista
di parlare a casa sua. Jules-
Etienne era sposato con Sophie,
nata Vuilleumier, figlia del sindaco
locale. La famiglia Vuilleumier si interessò
molto a quest’uomo venuto da lontano per
parlare con loro.
In particolare Albert Vuilleumier, che si interessava
di profezie e che di recente aveva
fatto un viaggio in Inghilterra che lo aveva
segnato spiritualmente, voleva saperne
di più. E non fu l’unico: oltre ad alcuni dei
suoi cugini, un altro uomo
andò ad ascoltare Michael B.
Czechowski durante le sue
presentazioni, alla presenza
del pastore Montandon:
si trattava di Jules-Henri
Guenin.
Si era abbonato alla rivista
“L’Évangile Éternel” e voleva
incontrarne l’editore. Saputo
che si trovava a Tramelan,
colse l’occasione per andare
ad ascoltarlo. Ma il fratello Guenin aveva
già intrapreso un personale cammino spirituale.
Scettico nei confronti della chiesa
nazionale, insieme a un cognato membro di
una chiesa libera partecipò a un gruppo di
studio biblico indipendente nella parrocchia
del pastore Montandon. Anche Albert Vuilleumier
lo accompagnava a volte. Sì, i due
Nel nuovo anno, decisero
collettivamente di osservare
il sabato e di organizzarsi
in un piccolo gruppo per
vivere insieme quel giorno.
uomini si conoscevano già. Durante questi
studi venne affrontato il tema del sabato
e Jules-Henri si convinse che la Bibbia non
aveva posto fine all’osservanza di quel
giorno.
Chiedendo a Dio dei segni
per sapere se dovesse rinunciare
alla domenica e
fare del sabato un giorno
di riposo, prese la ferma
decisione di farlo, prima
ancora di incontrare
Michael B. Czechowski.
Per questo motivo, quando
quest’ultimo face visita
all’abbonato della sua rivista,
rimase sorpreso di trovare un
uomo che osservava i comandamenti di Dio.
I coniugi Dietschy, Jules-Etienne e sua moglie
Sophie, la famiglia Vuilleumier, con
Albert, Adémar, Luc e le loro mogli, e la famiglia
Guenin, formarono la comunità di
Tramelan, che sarà ricordata come la culla
dell’avventismo in Europa. Nel nuovo anno,
decisero collettivamente di osservare il
sabato e di organizzarsi in
un piccolo gruppo per vivere
insieme quel giorno. Nell’
estate successiva, tra luglio
e settembre 1867, l’intera
congregazione fu battezzata
da Michael B. Czechowski.
Albert Vuilleumier venne
nominato anziano, mentre
Jules-Etienne Dietschy e
Jules-Henri Guenin divennero
diaconi.
In seguito, nacquero tensioni con il missionario
polacco che aveva nascosto loro l’esistenza
degli avventisti del settimo giorno
negli Stati Uniti. Nel 1868, Albert Vuilleumier
trovò per caso una copia della rivista “Review
and Herald” in una stanza occupata
dal predicatore. Dato che quest’ultimo era
sempre più assente e impegnato su altri
14
15
Louise Pigueron (a sinistra)
e Anna De Prato, sua figlia (a destra).
Louise fu una delle prime due persone battezzate
da Michael B. Czechowski. Entrambe rimasero
fedeli all’avventismo fino alla morte.
Jules-Étienne Dietschy che presentò
Michael B. Czechowski al pastore di Tramelan
e alla famiglia di sua moglie, la famiglia
Vuilleumier. Era un insegnante di scuola elementare
che perse il lavoro a causa del sabato.
Jean-Sigismond Hanhardt, una delle
prime persone convertite da Michael B.
Czechowski; era un cartografo di professione,
responsabile della riparazione delle cartine
utilizzate nelle scuole. Divenne colportore per
l’ex sacerdote, introducendo quest’ultimo a
Tramelan.
Albert Vuilleumier fu il primo anziano
consacrato da Michael B. Czechowski. Iniziò
la corrispondenza con Battle Creek dopo aver
trovato una copia della rivista “Review and
Herald” in una delle stanze occupate dal missionario
polacco. Era cognato di Jules-Etienne
Dietschy e amico di Jules-Henri Guenin.
fronti, Albert Vuilleumier prese l’iniziativa di
contattare Battle Creek. Questo gesto ebbe
conseguenze importanti. La fiducia tra la comunità
svizzera e il missionario si incrinò e
il predicatore si vide tagliare i fondi dai suoi
donatori; quanto agli svizzeri invece, entrarono
a far parte di una grande famiglia,
diventata ormai internazionale. Nel 1869,
Jakob Erzberger fu inviato negli Stati Uniti per
rappresentare la nuova missione svizzera.
1864
Arrivo di Michael B.
Czechowski in Italia
Arrivo in Svizzera
1865
1866
Primo battesimo in
Svizzera e arrivo
a Tramelan
Creazione della
prima comunità
a Tramelan
1867
1868
Scoperta della rivista
e contatti con gli
Stati Uniti
Nello stesso anno, la famiglia di Albert
Vuilleumier organizzò dei laboratori di cucito
nella loro grande casa, che in seguito
diventò la prima cappella della Svizzera.
Mentre “Mina” dava lezioni di cucito, Albert
ne approfittava per far conoscere le verità
bibliche che avevano scoperto. È così che
Fanny Roth si convertì e portò con sé il marito.
Al ritorno dagli Stati Uniti, Jakob Erzberger
battezzò la famiglia. Questi ultimi alla fine acquistarono
la casa dalla famiglia Vuilleumier
e nel 1883 fecero costruire la cappella dal
figlio, dove prima si trovava l’orto.
Le famiglie Dietschy, Vuilleumier, Guenin e
Roth furono i tramelots della prima comunità.
Seguirono le orme di Borle, Hanhardt
e Pigueron. Altri nomi si aggiunsero presto
per arricchire le file delle chiese della Svizzera
romanda. Jakob Erzberger, un giovane
missionario protestante battezzato da
Albert Vuilleumier, diventò un efficace missionario
in lingua tedesca, ma non solo.
Jakob Erzberger
parte per gli
Stati Uniti
1869
BENJAMIN CALMANT
Studente in storia del cristianesimo,
volontario presso gli archivi
francofoni sull’avventismo
1874
Arrivo di
John Andrews
Lancio di
“Les Signes
des Temps”
1876
1885
Arrivo di
Ellen White
Costruzione
della cappella
di Tramelan
1886
16
Jules-Henri Guenin, un agricoltore di
Tramelan, era un amico di Albert Vuilleumier.
Aveva deciso di osservare il sabato ancor
prima di conoscere Michael B. Czechowski;
era abbonato alla rivista “L’Évangile Éternel”.
Jean-Georges Roth, commerciante,
si convertì in un secondo momento. Acquistò
la proprietà della famiglia Vuilleumier e nel
1833 vi fece costruire la cappella, che fu
inaugurata da Ellen White.
17
DA OPPOSITORE A SOSTENITORE:
IL PERCORSO DI JACOB ERZBERGER,
PRIMO PASTORE EUROPEO
Missionario fin dall’inizio, Jakob Erzberger ha avuto un profondo impatto nel portare
il messaggio avventista in Europa. Senza di lui, l’opera non avrebbe seguito la stessa
traiettoria. Ripercorriamo la vita di questo svizzero, primo pastore europeo, che
lasciò Basilea per la Germania, passando per gli Stati Uniti.
Il periodo di fondazione dell’avventismo in
Svizzera è indissolubilmente legato al nome
di Jakob Erzberger. Ha segnato gli inizi della
chiesa in Svizzera, in Germania e in altri
paesi europei. Nacque il 23 marzo 1843 a
Seltisberg, nel Canton Basilea Campagna.
Suo padre, un tessitore, morì quando Jakob
aveva solo tre anni e la famiglia conobbe
la povertà, diventando dipendente
dall’assistenza sociale. Nel 1864 si unì a
un’organizzazione missionaria di tradizione
pietista, Sainte Chrischona. Questa organizzazione
formava giovani uomini da inviare
in Svizzera come missionari itineranti.
Quando venne inviato in una prigione di
Porrentruy, nel Canton Jura, un detenuto
originario di Tramelan gli parlò di un gruppo
di cristiani che osservavano il sabato.
Quando si recò in quella regione, conobbe
personalmente quei sabatisti, discepoli di
Michael B. Czechowski. All’inizio molto scettico,
finì per sottomettersi alla Parola di Dio.
Nell’autunno del 1868, quando Erzberger
tornò alla scuola missionaria di Sainte
Chrischona con le sue nuove conoscenze
teologiche, il direttore della scuola non
gli diede molte speranze di continuare gli
studi a queste condizioni. Deluso, lasciò la
scuola missionaria e tornò a Tramelan. Su
richiesta, decise di servire come predicatore
nel piccolo gruppo di Tramelan. Nello
stesso anno fu battezzato e si unì alla comunità.
In quell’anno i tramelots entrarono
in contatto con gli Stati Uniti, il che portò
alla rottura con il missionario polacco, che
lasciò il paese. Nel 1869, gli americani chiesero
un rappresentante dei sabatisti
svizzeri per partecipare alla loro
prossima riunione negli Stati
Uniti, che si sarebbe tenuta il
16 maggio 1869.
Jakob Erzberger venne inviato
come delegato svizzero.
Partì il 6 maggio 1869
per Le Havre, passando per
Bienna, Neuchâtel e Parigi.
Da lì, prese il piroscafo Queen of
England per Liverpool. Proseguì il
viaggio sulla nave d’emigrazione “Louisiana”
fino a New York, dove arrivò il 5
giugno 1869. Erzberger parlava tedesco e
francese, ma non una parola di inglese. Si
trovò quindi in un paese dove non conosceva
nessuno. Fu accolto calorosamente nella
casa di James ed Ellen G. White e ricevette
studi biblici da James White. John H. Kellogg
gli diede lezioni di inglese.
Negli Stati Uniti, a South Lancaster, nel
Michigan, il missionario svizzero venne
ufficialmente consacrato come pastore,
il 15 agosto 1870, da James White, Joseph
Harvey Waggoner e John N. Andrews, che
gli affidarono il lavoro missionario in Europa.
Dopo 15 mesi negli Stati Uniti, tornò in
Svizzera nel 1870. Dopo il suo arrivo, lavorò
principalmente nella Svizzera romanda,
dove organizzò riunioni molto frequentate.
A quel tempo, esistevano già comunità
avventiste a Tramelan, Le Locle, La Chauxde-Fonds,
Fleurier, Bienna, Buckten (BL) e
Neuchâtel.
Nei decenni successivi Erzberger, come primo
pastore avventista ufficiale in Europa,
contribuì in modo determinante alla crescita
dell’avventismo in Svizzera e in
Germania. Dopo l’arrivo dell’americano
John N. Andrews, il giovane
basilese lavorò a stretto
contatto con lui. Già nel
1875, Erzberger e Andrews
risposero a un invito a
recarsi in Germania, dove
visitarono gruppi di cristiani
che osservavano il sabato
biblico indipendentemente
dagli avventisti.
Nel 1875, nella regione di Wuppertal, sul
terreno di un movimento di risveglio pietistico
e libero, venne fondata la prima chiesa
avventista in Germania, di cui Erzberger
assunse l’organizzazione e la guida. Tra il
1876 e il 1878, Erzberger tradusse e scrisse
diversi opuscoli, che fece stampare a proprie
spese. Le sue pubblicazioni furono i
primi scritti avventisti a essere pubblicati in
Germania.
Dopo la morte di Andrews nel 1883,
Erzberger collaborò con il missionario
tedesco Ludwig Richard Conradi, che sviluppò
un’attività missionaria sistematica
da Amburgo. Contagiato dallo zelo missionario
di Conradi, Erzberger tenne con
successo numerose conferenze sugli scritti
profetici della Bibbia in diverse città
svizzere (Basilea, Berna, Losanna e Zurigo).
Per molti anni, Jakob Erzberger rimase
l’unico predicatore delle chiese avventiste
della Svizzera tedesca.
Erzberger accompagnò Ellen G. White durante
il suo soggiorno in Svizzera dal 1885
al 1887, seguendola in vari eventi e visite
alle chiese. Dal 19 al 21 marzo 1886, Ellen
G. White e Jakob Erzberger visitarono la
comunità di Bienna, dove tennero diversi
momenti di predicazione. Dal 1885 al 1887
prestò servizio come predicatore a Basilea.
Dal 1904 in poi, Erzberger lavorò principalmente
come evangelista itinerante in Germania.
Tornato dalla Germania alla Svizzera
nel 1906, continuò a presentare diverse
serie di conferenze nei suoi viaggi.
Indebolito dalla malattia e dalla sua vita
di predicatore, missionario e pioniere,
Erzberger trascorse gli ultimi anni della sua
vita a Gelterkinden, spostandosi nel 1909 a
Sissach, dove morì il 13 luglio 1920; fu sepolto
nel cimitero locale. Tenne il suo ultimo
sermone tre mesi prima della morte, il
24 aprile, nella chiesa avventista di Sissach.
Sebbene al grande evangelista e stratega
missionario avventista Jakob Erzberger non
siano stati affidati compiti organizzativi di
rilievo nella guida della chiesa, il nativo del
Canton Basilea Campagna è oggi una delle
importanti figure pionieristiche del movimento
avventista europeo.
BENJAMIN CALMANT
Studente in storia del cristianesimo,
volontario presso gli archivi
francofoni sull’avventismo
18 19
E IN ALTRE ZONE DELLA SVIZZERA,
COM’ERA LA SITUAZIONE?
I primi missionari arrivarono nella Svizzera romanda, ma anche le regioni di
lingua tedesca e italiana della Confederazione non rimasero inesplorate. Nella
Svizzera tedesca, Jakob Erzberger fu uno dei principali pionieri, non senza rischi.
Per il Ticino, gli inizi furono più lenti.
Prima di iniziare nella Svizzera tedesca, la
missione iniziò con uno svizzero tedesco.
Appena convertito, Jakob Erzberger si
mise all’opera per evangelizzare ovunque
potesse. In particolare, assistette John
N. Andrews quando si stabilì a Basilea,
ma anche nei suoi viaggi missionari in
Germania.
Per quanto riguarda la
Svizzera tedesca, un giovane
di nome Adam Sulser
fece il suo colportaggio a
Orbe (VD), pur provenendo
da un villaggio del Canton
San Gallo: Azmoos. Il villaggio
si trovava al confine con il Liechtenstein
e non lontano dall’Austria. Nel 1879, il
missionario avventista, pieno di zelo dalla
sua conversione a Tramelan, organizzò
conferenze proprio a Orbe. È lì che incontrò
Adam. Quest’ultimo, di confessione battista,
rimase impressionato dalle parole del
basilese e non tardò ad accettare il sabato.
Nel 1879, il missionario
avventista, pieno di zelo
dalla sua conversione
a Tramelan, organizzò
conferenze proprio a Orbe.
È lì che incontrò Adam.
Tornò quindi nella sua terra natale e decise
di rispettare il quarto comandamento.
Lavorava in un laboratorio di selleria e riposava
il settimo giorno. Essendo il miglior artigiano
dell’azienda per cui lavorava, la sua
assenza il sabato non gli impedì di essere
ben visto. Ma le cose non durarono a lungo.
Altre due persone furono
rapidamente convinte
dalle argomentazioni del
giovane Adam, che era
rimasto in contatto con
Jakob Erzberger. Le nuove
conversioni non piacquero
alla popolazione locale.
Quando l’ex allievo di
Chrischona venne a rafforzare la fede dei
giovani convertiti, la gente del posto lo
portò in tribunale per impedirglielo. Il giudice
ascoltò il caso di Jakob, ma non trovò
nulla di sbagliato; quest’ultimo poté quindi
continuare il suo ministero.
Ma gli abitanti del Canton San Gallo, preoccupati
per questa religione che cominciava
Una sera, alcuni giovani del
villaggio tentarono di introdursi
nella casa dove dormiva Jakob
Erzberger, venuto a visitare il
piccolo gruppo. Erzberger si
svegliò, si rese conto della situazione
e decise di fuggire.
a farsi sentire, non si fermarono.
Una sera, alcuni
giovani del villaggio
tentarono di introdursi
nella casa dove dormiva
Jakob Erzberger,
venuto a visitare il piccolo
gruppo. Erzberger
si svegliò, si rese conto
della situazione e decise di fuggire. Legò insieme
alcune lenzuola e si calò dalla finestra,
azione che gli permise di meditare sul
testo di Atti 9:24-25. Questo non fermò i
battesimi, che ebbero luogo nei dintorni di
Basilea. Una volta piantati i semi della missione,
il messaggio non si fermò.
Una nuova spinta all’opera in questa zona
venne data quando, nel gennaio 1886, L.
R. Conradi arrivò dagli Stati Uniti e iniziò,
sempre assistito da Jakob Erzberger, a lavorare
per la popolazione di lingua tedesca. Il
13 agosto 1887, furono battezzate 14 persone
a Zurigo e lo stesso pomeriggio venne
fondata una chiesa di 17 membri. Anche
la rivista tedesca “Herold der Wahrheit”,
publicata dal gennaio 1884, si rivelò molto
efficace nel creare legami con la popolazione
di lingua tedesca.
In Ticino le cose andarono diversamente.
Il cantone di lingua italiana, entrato a far
parte della Confederazione all’inizio del XIX
secolo, dovette attendere fino al 1910 per
beneficiare dell’arrivo di un missionario.
Ma non fu uno qualunque a percorrere le
strade di Lugano con la
missione di portare il messaggio
in quel cantone. Si
trattava di Alfred Vaucher.
All’epoca aveva 23 anni e
lavorava come evangelista
in Italia. Il giovane Alfred
era il nipote di Catherine
Revel, la prima convertita
di Michael B. Czechowski. Nel 1910, dopo il
matrimonio con Emma Rochat, venne inviato
a Lugano. Tuttavia, vi rimase solo pochi
mesi prima di essere chiamato a lavorare
in Italia.
Solo nel 1915 vene fondata una comunità in
Ticino. Si trattava di 7 persone provenienti
dalla Svizzera tedesca. Costituirono la base
su cui si sviluppò la chiesa ticinese fino al
1928, quando arrivò il pastore Hollenweger
che prese in carico le redini della missione.
Il 3 agosto 1929, alla presenza del Presidente
d’Unione, fu fondata la chiesa di
Lugano, che divenne attiva organizzando
conferenze tra Lugano e Locarno. Grazie al
lavoro attivo dei fratelli, la famiglia Walther
fu battezzata. Da quel momento in poi, la
chiesa ormai organizzata crebbe e i pastori
si occuparono sistematicamente dei servizi
di culto e dei programmi missionari.
* Questo articolo si basa su un
capitolo del libro di Karl Waber e
su materiale prodotto da pastori
ticinesi.
20
21
r Siebenten-Tags-Adventisten der Schweiz », volume 1 ;
Rümelinbachweg entre Czechowski crochets renvoient et le 60 pasteur [–] à une description plus détaillée dans le En d'édition livre janvier de Karl en 2024, Suisse. Waber, la maison Le était (anciennement
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signe (--) se trouve «Streiflichter à la fin du aus texte, der le Geschichte bâtiment mentionné der Siebenten-Tags-Adventisten in der Schweiz», volume 1 ;
La Montandon maison actuelle ont débattu de l'Église de la
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Avril 1876, première propriété
certains renvoient au volume II. Si ce signe (--) se trouve à la fin du texte, de maison le la bâtiment maison n'existe mentionné d'édition plus. (--) Henry P. Le Locle ( ?) [55]
[13] Le Weiherweg, acquise à Belchenstr. Bâle. Maison 20 d'habitation
1882. d'Andrews seconde lieu et premier d'édition, lieu ate-
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Sur la photo, il est écrit à la
[13] de M. Sur inaugurée B. la photo, Czechowski
en il 1931. est écrit à la
C'est ici, dans l'arrière-boutique,
de
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Weiherweg, probablement 1885. troisième Belchenstr. pendant lieu d'édition, 2040 [77, jours. 86] WEIHERWEG, Spalenring main : « Home
BELCHENSTR. 90 [56] in Switzerland».
20
SPALENRING 90
Grandson, main : «Home maison in d'habitation Switzerland». [13]
que se tenaient des conférences
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salle di composizione Kohlenberg, e appartamento
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d'Andrews. a été supprimé Il est mort et la
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1882. (anciennement Seconda casa editrice, Müllerweg studio 68) Aprile 1876, prima proprietà acquiancs
droite ont été Auvernier, créés à l'aide église de la [20]
Il s'agissait probablement de la
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di Andrews. Morì in questa casa il
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inaugurée 1931.
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il est écrit à la
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quell’epoca. Blauenstr. locaux abritent 90 [149/150] un restaurant
ette Alle del
a
pomeriggio […] tre persone
sono Après lieux
Rümelinbachweg 1888. monument Ancienne Aujourd'hui imprimerie impressionnant 60 [–] (2024), lesde
Bâle, cette
McDonalds.
jourd'hui, Bonfantini,
Maison
Kannenfeld-Park époque.
. qu'à La Chaux-de-Fonds, s'est d'utiliser fondé une
conférences. rassemblés l'église église
Il n'est lorsque pour à Tramelan.
adventistes aux USA, la réorganisation
locaux cette
La Chaux-de-Fonds, Rue Jacob
pas certain
on qui y trouve a imprimé
d'habitation
[81] un grand des
de la famille
De Forest 31, et lieu de l'école Ristorante Claramatte. La sala di
DRAHTZUGSSTRASSE 32
qu'à
la Autres Rue Jacob des Ellen conférences
des
tenere delle conferenze pubbliche.
Brand
state battezzate nel lago di
White de 12 l'emplacement a publiques. contacts
visité La Chaux-de- Celle-ci avec les
exact a cette pu Questo avvenne nel marzo
Bâle,
1867.
Cimetière comme Wolf communauté [81]
Brand 12
Bonfantini, maison époque. abritent actuelle qui un a imprimé restaurant de l'Église des
Ce immeuble traités parc adventistes était d'habitation. autrefois et, en un (--) juillet cimetière,
1876, c'est le premier là qu'Andrews
24
867. Neuchâtel”. Hauterive, adventistes BIRMANNSGASSE
McDonalds.
23 Drahtzugsstrasse
traités adventistes et, en juillet
32 numéro [126].
Fonds C'est avoir église. à lieu maison
en cet Le 1887 endroit aux
code mars USA, d'habitation
et QR y que a 1867. la réorganisation
32, 34]
SDA La tombe a eu lieu du cimetière le 15. 12. 1883. de À
C'est à cet endroit que se réunit
ne prononcé se mène réunit qu'à
de a été la
NONNENWEG 20,
Birmannsgasse Drahtzugsstrasse
adventiste de Bâle.
1876, premier 31, 32 Nonnenweg numéro
[126].
Elle a été
St. Johannvorstadt communale de Bâle. 29 [122] Aucune questa casa fu utilizzata nel 1887 da
e Neuchâtel [26,
de la20,
Petersgasse Restaurant
inaugurée CASA ALL’ANGOLO
enterré revue « à Les 46 l'origine
Claramatte. [18, Signes 30, en des 57] 1883. Temps». La salle
aujourd'hui un la sermon. gare [52], comme
de Fleurier. l'Église La Coudre communauté
Noël Kannenfeld 1886, la a propre été déplacée chapelle ici, a
aujourd'hui l'Église adventiste.
me-
été
». Ufficio della grande Società internazionale
adventiste. (--)
NEUCHÂTEL, LA COUDRE
St. maison Johannvorstadt Restaurant
en
revue d'angle « Les
Claramatte.
1931.
Restaurant photo historique zur Mägd. n'existe. Dans Au la-
Conradi ed Erzberger per raggiungere
le persone sull’altra sponda del
de nche
TRAMELAN, LES REUSILLES
Signes 29 des [122] Temps
La salle (rue de Saint-Pierre)
cette maison a été utilisée en
7
SDA 8
Rue Czechowski de a eu la lieu dîme a le fait 53 15. construire 12. 1883. la À
été
Casa delle famiglie Vuilleumier
avec inaugurée les
e
ossements. par E. G. White.
[101, Restaurant de 155, cette 211, maison tome zur Mägd. a II] été utilisée Dans laen
del Trattato
Bâle, Ancienne jourd'hui, salle
Cimetière imprimerie
du
dopo la vendita
Wolf y trouve premier
[81] un étage, grand
x Fu in questa casa che Czechowski e
nche une La Étang Les Chaux-de-Fonds,
Noël Maison maison Tuileries, 1886, la Rouges d'habitation Gruyère la
école
propre Terres [17, Rue [39] des chapelle
20] Jacob 1 en familles 1867. a Andrews nel 1874/75. La casa Anna è stata
demolita nel 2022. Andrews (1885, nièce) et Joseph
Oyer (1884), Edith
1887 par Conradi et Erzberger
Conradi della
Bureau grande 1887 par salle Conradi la du Société premier et Erzberger internationale
Conradi pour du atteindre Traité et Erzberger [78] après des personnes la ont vente donné de
l'autre Kannenfeld traités côté adventistes du a été Rhin déplacée et, (Petit-Bâle).
étage, casa di Weiherweg La Bonfantini, immeuble tombe 48 du d'habitation. Erzberger ont
(1895-1929).
qui cimetière a imprimé de (--) donné Reno (Kleinbasel).
il pastore Montandon discussero la
ns
de
pour atteindre des personnes desde
urs une la
questione Brand
été Vuilleumier Fin Elle Czechowski
del 12
inaugurée août fut expropriée 1868, et
sabato (11/09/1866).
écrit
par Jakob Andrews E.
: et "Le
G. Erzberger vendue dimanche
White.
La Chaux-de-Fonds
Neuchâtel, 260des conférences sur le retour de
Barfüsserplatz ain ns la Neuchâtel, C'est 1874/75. s'est aux 19 août enchères fait à cet 1866, baptiser La endroit maison nous 1870, au que avons a clair été faute se réunit de démolie
lune moyens réunion dans 2022. financiers. très de ce (--) l'Église lac l'Hopital réjouissante par adventiste. Albert dans la
eu de une
Harvey Waggoner (1889) sont
en juillet ici, BASILEA, CIMITERO WOLF
Petersgasse Jésus 1886. 46 [18, La 30, salle 57] est un
26
s
at,
Rue
260
Casino la des l'autre maison conférences côté municipal au du Weiherweg Rhin sur dans (Petit-Bâle). retour lequel 48 ; de
avec 1876, les premier ossements. numéro de la
se
1895–1929. Jésus en 1886. La salle est un 25 BARFÜSSERPLATZ
La tomba del cimitero di Kannenfeld
ette 39, aujourd'hui Faubourg
également
de Rocher
enterrés
12 [132]
39, Faubourg de l'Hopital
ici. Secteur
(rue monument Saint-Pierre) impressionnant de
s
e La Chaux-de-Fonds
C'est
is
Anna revue Oyer « Les (1884), Signes des Edith Temps». venne trasferita qui, insieme alle
qu'à Chapelle Vuilleumier.
LA CHAUX-DE-FONDS
maison d'école adventiste des actuelle Tuileries
50.
dans cette maison l'on Chapelle adventiste actuelle
ci,
sont déroulées diverses 10confé-
rences monument et manifestations impressionnant publi-
de varie Birmannsgasse conferenze
Casinò comunale cette Ancienne époque. dove imprimerie si svolsero
ossa. Qui sono sepolti anche Anna
is
nfépu
la Czechowski fece costruire la casa
9 HAUTERIVE,
Rue de
CASA
Rocher
RESIDENZIALE
Faoug, église [28] 12 [132]
RUE DE ROCHER 12 s'est rassemblés lorsque Ellen
près de Grandson … À trois
Andrews
Bonfantini, ed
(1885,
eventi qui 31, pubblici. a Nonnenweg
nièce)
imprimé
et Joseph
262C'est Lieu au dans bord cette du maison lac de Morat, que l'on Questa fu la casa in cui si White riunirono a visité La Chaux-de-
des 20, Oyer (1884), Edith Andrews (1885,
867.
“Rouges Terres” heures nel de 1867. l'après-midi Fu espropriata
e
... trois
Pré Autres cette Margaret époque. [97, 99, tome II]
Harvey Waggoner (1889) sont
le persone quando Ellen White
Birmannsgasse ques. visitò
Drahtzugsstrasse
Une conférence 31, sous Nonnenweg 259
tente a eu 20,
maison traités d'angle adventistes 32 [126]. et, en juillet sua nipote) e Joseph Harvey Waggoner
(1889).
Neuchâtel,
s'est rassemblés lorsque Ellen
Czekowski
venduta personnes all’asta
a fait
ont nel
la
été 1870
demande
Fonds lieux en 1887 et y a prononcé
baptisées
260Restaurant également enterrés ici. Secteur
la ephe
La Chaux-de-Fonds nel 1887 e vi
Drahtzugsstrasse maison lieu en d'angle
[101, 1876, 155, le 211, premier tome Claramatte. II] numéro La de salle la
nche per mancanza 39, Faubourg
White d'utiliser a visité
dans
di
le
fondi. l'église
lac de de l'Hopital
La pour Chaux-de- des conférences
[208]
un sermon.
nt de
Neuchâtel".
1912 sur 32 cette [126]. prairie.
de 50.
6).
tenne un sermone.
Pieterlen
[101, Quelques Restaurant 155, 211, photos tome Claramatte. II]
Bureau revue cette [208]
« de Les maison la Signes Société a été des internationale
du Traité après la vente de
utilisée Temps». en
une Pieterlen Chapelle
Fonds en publiques. adventiste
1887 et y Celle-ci a
actuelle
prononcé a pu
Neuchâtel [52], La Coudre
Bâle, rappellent La salle ce
ZURIGO, TEATRO FOYER
ur
grand Bureau
Kannenfeld-Park
de cette événement. de maison la Société
[81]
1887 par Conradi et Erzberger
a été internationale
ns la
STAGNO DELLA GRUÈRE
er 11 258 De
un avoir 1896
sermon.
La Chaux-de-Fonds,
lieu à 1900, en mars l'école 1867. privée
Rue de la dîme 53
Rue Jacob 27 De 1896 à 1900, l'école privée
Nel 1887 Ellen G. White tenne in
ZURIGO, STAMPFENBACHSTRASSE
PIETERLEN Brand Ce utilisée en
parc
1887 du par Traité
était autrefois
Conradi après et Erzberger la
un
vente
cimetière,
privata
Autres pour atteindre lieux des personnes de
Alla fine dell’agosto del 1868, Jakob
12 de questo la edificio maison la sua au Weiherweg conferenza 48 ;
des adventistes se trouvait dans
Maison
12
des adventistes se trouvait dans
28
Questa proprietà venne acquistata
d'habitation des familles
Dal 1896 al 1900, la scuola
la pour maison
c'est
atteindre au
là qu'Andrews
Weiherweg des personnes 48
a été
l'autre côté du Rhin (Petit-Bâle).
Erzberger La Chaux-de-Fonds, venne battezzato al Rue chiaro
di Brand Étang luna in questo de 12 la Gruyère stagno da [39] Albert
Jacob
C'est sull’amore
;
enterré de 260
1895–1929. di Dio. Oggi è la sede della
Corte Suprema.
'haest
II]
at,
ce qu'on appelle le «château de
Vuilleumier
à cet endroit
et que se réunit ce qu'on appelle le « château de dalla chiesa avventista nel 1923 e
avventista si trovava nel cosiddetto aujourd'hui
1895–1929.
à l'origine en 1883.
eis
perles».
1874/75. La
l'Église
maison
adventiste.
perles ».
servì come cappella, sede dell’associazione
e casa editrice. Fu venduta
a été démolie
en 2022. (--)
“castello di perle”. l'autre côté du Rhin (Petit-Bâle). Pré
Neuchâtel
Margaret
[52],
[97,
La
99,
Coudre
tome II]
261
Vuilleumier.
Pieterlen
C'est Fin août à
[208]
cet 1868, endroit Jakob que Erzberger se réunit
nfépu
GLAND, SANATORIO DEL LEMANO
Bâle,
Pré Margaret
Cimetière
[97,
Wolf
99, tome
[81]
Rue de la dîme 53
alla fine del 1948, quando i membri
Une conférence sous tente a eu
De
aujourd'hui s'est 1896 fait à baptiser 1900,
l'Église
l'école au adventiste. clair privée de
La
Une
tombe
conférence
du cimetière
sous tente
de
Birmannsgasse Maison d'habitation 31, Nonnenweg des familles 20, di Zurigo si divisero in due comunità.
13 TRAMELAN
14 a eu
lieu en 1912 sur cette prairie.
des lune adventistes dans ce lac se par trouvait Albertdans
ZURIGO,
259 Nel 1904, l’istituto sanitario Kannenfeld di Basilea
si trasferì a Gland e avec divenne 20, Cappella
Birmannsgasse lieu en 1912
a
sur
été
31, Nonnenweg cette
déplacée
prairie.
ici,
maison Vuilleumier CRAMERSTRASSE
Il 15 agosto 1867, Czechowski fondò
Neuchâtel,
d'angle
Quelques photos
et Andrews
263
263
rappellent ce
ce Vuilleumier.
262
29
qu'on appelle le «château de
maison Quelques
les il ossements.
[101, 1874/75.
metodista. 155, 211, La
Nel tome maison
1937, II] l’edificio
fu grand acquistato événement.
illes una chiesa a Tramelan. La comunità
39, Faubourg de l'Hopital
a été démolie
en 2022. de
d'angle photos rappellent ce
perles».
Sanatorio del Lemano, oggi
Anna
clinica
[101, grand
Oyer
155, 211, événement.
(1884), Edith
Bureau
dagli
la (--) Société
avventisti.
venne organizzata il 15 dicembre
internationale
du Traité après la vente de
Mappa della Svizzera alla pagina seguente
Neuchâtel,
Chapelle adventiste actuelle
Oggi, sul posto sorge una nuova
1883. Nel Natale del 1886, la cappella
venne inaugurata da Ellen White.
chiesa avventista.
La Lignière, sempre di proprietà della
Andrews (1885,
tome
nièce)
II]
et Joseph
mo- 39, Faubourg de l'Hopital
259
cappella.
ger
Harvey
Bureau de
Waggoner
la Société
(1889)
internationale
du Traité après la vente de 262
sont
la maison au Weiherweg 48 ;
Chapelle adventiste actuelle
261
également enterrés ici. Secteur
1895–1929.
22
la maison au Weiherweg 263 48 ;
261
23
50.
Pieterlen 1895–1929. [208]
Pré Margaret [97, 99, tome II]
s. (--)
r. 20 [77, 86]
'édition, ate-
, apparteest
mort
e 23.8.1883.
aison était
1865 – 1868
un sermon dans l'église de
illage.
Elle fut expropriée et vendue
aux enchères en 1870, faute de
moyens financiers.
Les codes QR dans la colonne de droite ont été créés à l'aide de la
(www.map.geo.admin.ch). Ils permettent de localiser les lieux avec p
entre crochets renvoient à une description plus détaillée dans le
«Streiflichter aus der Geschichte 27 > der 29 Siebenten-Tags-Adventisten in de
certains renvoient au volume II. Si ce signe (--) se trouve à la fin du texte
Faoug, église [28]
ou représenté n'existe 15 > 26
Lieu au bord du lac de Morat,
plus.
Czekowski
Grandson,
a fait
maison
la demande
d'habitation [13]
d'utiliser En l'église 1865, pour à Grandson, des conférences
publiques. Czechowski Celle-ci a pu louer a pu
BASILEA
ZURIGO
GIURA
un
avoir lieu appartement en mars 1867.
11
pour douze francs
7 13
par mois
12
pour sa famille dans la
10
9 maison «La Ruche».
NEUCHÂTEL
Étang de la 8Gruyère [39]
6
BERNA
Fin août 1868, Jakob Erzberger
s'est fait Ste-Croix, baptiser FRIBURGO église au clair [15] de
VAUD
lune dans On ce y lac trouve par Albert une église dans
Vuilleumier. laquelle Czechowski a donné
une conférence en 1865, dont on
GINEVRA
a retrouvé une annonce historique.
n, Les Reusilles [23]
t dans cette maison que
howski et le pasteur
tandon ont débattu de la
4
tion du sabbat
5
(11.9.1866).
1 5
2
3
x (St. 14 Balise), maison d'haet
imprimerie [25, 28].
plaque d'édition, commémorative est
ropre sée sur avec la maison « Le
son». C'est ici que
Buttes, église [16]
24 25
LA FACOLTÀ DI TEOLOGIA
NASCE IN SVIZZERA
Non sono solo gli evangelisti a essere itineranti,
anche le loro scuole lo sono. Prima
di stabilirsi a Collonges-sous-Salève, dove
esiste tuttora, la Facoltà di Teologia ha vissuto
qualche cambiamento, attraversando
due confini. Questa scuola fu all’origine
della formazione e dell’invio di numerosi
missionari in Europa e nel resto del mondo.
Ecco un racconto di questo viaggio movimentato
e delle sue figure
chiave.
Il 23 gennaio 1893, venne
aperto il primo centro di
formazione a Peseux, vicino
a Neuchâtel, sotto la
direzione di Joseph Curdy,
evangelista, editore, insegnante
e amministratore,
che entrò al servizio della chiesa nel 1885.
Joseph Curdy lavorò nelle valli valdesi del
Piemonte, in Belgio, Francia e Canada. Proprio
qui, agli inizi della scuola, studiò David
Lecoultre, che poi servì come predicatore in
Francia e in Svizzera.
Per sopperire alla mancanza di
materiale didattico, Alfred-Félix
Vaucher scrisse il suo libro di
472 pagine intitolato “L’Histoire
du salut : un cours de théologie
biblique”.
Nel 1895 la scuola si trasferì a La Chauxde-Fonds,
per poi stabilirsi prima a Ginevra
(1901-1902) e poi a Parigi (1902-1903).
Fu qui che il giovane Alfred-Félix Vaucher,
all’età di 15 anni, completò i sei mesi di
formazione. Il resto della sua formazione la
fece da autodidatta. Sempre in questo periodo
e nella stessa scuola (Ginevra-Parigi)
si formò anche Ulysse Augsburger che esercitò
il suo ministero pastorale
e amministrativo in
Nord Africa, in Francia e in
Svizzera.
Dal 1904 al 1911, Jean
Vuilleumier, figlio di
Albert Vuilleumier, assunse
la direzione della
Scuola Missionaria Avventista
di Gland, che era appena stata fondata
nella nuovissima proprietà della clinica La
Lignière. Jean Vuilleumier lavorò anche negli
Stati Uniti, in Sud America e in Canada.
Dal 1911 al 1917, la scuola venne diretta da
Paul Steiner. Il piccolo centro di formazione
si trasferì a Nîmes (1919-1920) sotto la
direzione di Jules-César Guenin (1883-
1965), che fu evangelista, insegnante, autore
e amministratore in Svizzera, Portogallo
e Francia. Da Nîmes, la scuola tornò
a La Lignière e fu diretta da Alfred-Félix
Vaucher fino al 1921, data del trasferimento
definitivo a Collonges-sous-Salève, dove
si trova tuttora. Per sopperire alla mancanza
di materiale didattico, Alfred-Félix
Vaucher scrisse il suo libro di 472 pagine
intitolato “L’Histoire du salut : un cours de
théologie biblique”.
UN AFFARE DI FAMIGLIA
Nel 1907, il mio prozio paterno, Paul Meyer
(1886-1945), fece la sua formazione pastorale
quando la scuola era a Gland. Dal 1912
lavorò in Portogallo come pastore e amministratore,
incarico che poi riprese in Francia.
Anche suo fratello minore, Oscar Meyer
(1887-1960), fu uno studente della Scuola
Missionaria avventista di Gland. Lavorò
come pastore e amministratore in Svizzera
e in Francia. Un altro dei loro fratelli,
Albert Meyer (1889-1963), mio nonno, iniziò
la sua attività pastorale nel 1916. Esercitò
le sue funzioni pastorali e amministrative
in Svizzera, Francia e Nord Africa, dove
fu affiancato da Ernest Veuthey.
È passato più di mezzo secolo dall’inizio
delle attività missionarie di Michael
B. Czechowski nel 1864 e dall’apertura
del Seminario Avventista del Salève nel
1921. In questi 56 anni, la Svizzera ha svolto
un ruolo fondamentale nella formazione
dei primi pastori e missionari. Come un
apiario, la Svizzera ha lavorato instancabilmente
per predicare il Vangelo eterno
molto prima che la Conferenza Generale
inviasse il suo primo missionario fuori dagli
Stati Uniti, nella figura di John N. Andrews.
È a questi pionieri svizzeri, alle loro consorti
e ai loro figli, che dobbiamo la nascita delle
prime chiese su questo territorio e ben
oltre i suoi confini.
LA STORIA DEL CENTRO DI FORMAZIONE
1893
1895
1901
1902
1904
1919
1920
1921
Peseux
La Chaux-de-Fonds
Ginevra
Parigi
Gland
Nîmes
Gland
Collonges-sous-Salève
ROLAND MEYER
Professore emerito di teologia sistematica
26 27
LA MISSIONE,
NONOSTANTE TUTTO
La missione in Europa non era affatto scontata per la chiesa madre americana. Ci
volle un missionario intrepido e indipendente, oltre a lettere e appelli, per convincere
finalmente gli avventisti del Nuovo Mondo ad acconsentire di inviare un missionario
in Svizzera. E questo nonostante il sostegno di leader rinomati come James White.
Nel novembre 1869, i leader avventisti a
Battle Creek, nel Michigan, scoprirono con
stupore di non essere gli unici avventisti.
Vennero a conoscenza di una sessantina di
correligionari in Svizzera, membri di congregazioni
organizzate: una quarantina in
una chiesa a Tramelan (vicino a Berna), il
resto in diverse piccole comunità della Svizzera
francofona. Come John N. Andrews,
allora caporedattore della rivista “Review
and Herald”, osservò con una punta di rimprovero:
“Non possiamo prenderci il merito
di essere stati strumenti nella costituzione
di questo gruppo di osservanti dei comandamenti”.
Invece, le prime chiese avventiste
in Europa vennero fondate da Michael B.
Czechowski.
I leader confessionali sapevano che l’Advent
Christian Church aveva accettato Michael
B. Czechowski e che, con il loro aiuto, era
partito per l’Europa. “Ma pensavamo”, scrisse
Andrews, “che avesse rinunciato all’osservanza
del settimo giorno. Fu quindi con
grande sorpresa che apprendemmo […] che
[Czechowski] non solo osservava lui stesso
il sabato, ma che aveva fondato un gruppo
di osservatori del sabato in Svizzera”.
Per i quattro anni successivi, gli avventisti
del settimo giorno americani rifiutarono
l’idea di avere la responsabilità di aiutare
questi avventisti europei. James White cercò
di raccogliere fondi per loro, scrivendo
sulla rivista “Review and Herald”: “Servono
mezzi. Altri paesi ci chiedono aiuto”. Ma,
come scrisse in seguito sul numero del giugno
1870: “Il nostro popolo risponde molto
lentamente all’appello per raccogliere mezzi
per aiutare la causa in Svizzera […]; siamo
rimasti delusi”. La riluttanza ad aiutare i credenti
europei si protrasse per i tre anni
successivi.
Nel 1873, gli avventisti del settimo giorno
cominciarono finalmente a voltare pagina.
All’undicesima sessione della Conferenza Generale,
tenutasi nel marzo del 1873 a Battle
Creek, i leader della denominazione condivisero
un’accorata lettera di credenti svizzeri,
inviata nel novembre 1872 e scritta da
Albert Vuilleumier (1835-1923), ma firmata
anche da Jules-Etienne Dietschy e Jules-Henri
Guenin, i leader “autoctoni” della chiesa in
Europa. Albert Vuilleumier e i suoi colleghi
notarono che “l’ultimo numero della rivista,
ricevuto questa settimana, indicava che
la Conferenza Generale si terrà presto; vi
preghiamo di considerare, sotto lo sguardo
del Signore, se non sarà necessario inviare
un messaggero americano in Europa per
dirigere la diffusione della verità. Oh, cari
fratelli, pregate per noi e per l’opera in Europa.
Questa è la preghiera accorata dei vostri
affezionati fratelli in Cristo Gesù, che vi rinnovano
la certezza del loro amore cristiano”.
Questa lettera, che richiama l’appello articolato
nella visione macedone di Paolo (cfr.
Atti 16:9), era impossibile da respingere. Gli
avventisti americani accettarono l’idea di inviare
uno o più missionari in Europa. L’anno
successivo decisero che il primo missionario
sarebbe stato John N. Andrews.
DAVID TRIM
Direttore del Dipartimento
Archives, Statistics, and Research
della Conferenza Generale
John N. Andrews,
un altro Czechowski?
In occasione del centenario della visita di
Ellen White in Europa, nel 1985 fu pubblicato
un piccolo opuscolo. A pagina 11
dell’opuscolo si legge un’informazione
sorprendente: “James White ha preso
accordi privati in vista della partenza di
Andrews. In assenza di una decisione ufficiale,
Andrews partirà per l’Europa in
modo non ufficiale”. La storia di John N.
Andrews, il grande e primo missionario
ufficiale della Chiesa Cristiana Avventista
del Settimo Giorno, inviato dalla Conferenza
Generale, è forse solo un mito? Anche
lui, come il suo predecessore polacco
dieci anni prima, sarebbe partito senza
l’approvazione dell’organizzazione? Nel
verbale della 13ª sessione della Conferenza
Generale del 15 agosto 1874 si legge:
Il Presidente ha raccomandato alla Conferenza
di prendere provvedimenti in merito,
soprattutto in considerazione del fatto
che J. N. Andrews si appresta a partire
per impegnarsi nella causa in Svizzera.
In altre parole, a partire con i propri mezzi.
Gilbert Valentine, autore della biografia
più completa e dettagliata del missionario,
riporta scambi tra John N. Andrews
e le persone a lui vicine, secondo i quali
il missionario, in quel momento, stava
cercando di vendere la sua casa e voleva
partire per l’Europa, con o senza l’approvazione
della Conferenza Generale.
Questo era impensabile per James White
e per l’allora Presidente della Conferenza
Generale, che sapeva meglio di chiunque
altro di cosa stava parlando. Si trattava
di George I. Butler, la cui sorella partì nel
1874 con Michaëł B. Czechowski, proprio
senza l’approvazione dell’organizzazione
religiosa. La giovane morì in Svizzera, lontano
dalla sua famiglia. Si decise quindi
che John N. Andrews passasse alla storia
come il primo missionario ufficiale. Si è
però rischiato che l’Europa non fosse mai
collegata agli Stati Uniti e che il mondo
non conoscesse il messaggio avventista.
Comitato editoriale
28
LA VITA DI John N. Andrews
Aveva 15 anni nel 1844, durante la grande delusione. Ma accettò rapidamente il sabato
e divenne un riferimento teologico e un grande intellettuale della chiesa avventista.
Fu anche il primo missionario a lasciare l’America per recarsi in Svizzera, paese
che costituì la sua ultima dimora. Ecco la storia della sua vita.
John N. Andrews nacque il 22 luglio 1829 a
Poland, nel Maine. Lasciò la scuola all’età di
11 anni, diventando autodidatta. Si dice che
in seguito parlasse correntemente sette
lingue e sapesse recitare a memoria il Nuovo
Testamento. All’inizio del 1845, all’età
di 15 anni, dopo aver letto un opuscolo,
Andrews accettò il sabato.
Il resto della vita di Andrews fu al servizio
della chiesa avventista.
Quando nel 1852 venne
fondata la prima stampa
avventista a Rochester,
New York, Andrews fece
parte del comitato editoriale,
insieme a J. Bates e
J. White. Nel 1853 venne
consacrato come pastore.
Nel 1855 scrisse un articolo
per dimostrare biblicamente
che il sabato iniziava a partire dal
tramonto.
Andrews partì per
essere un pastore, ma
anche per istruire
su come evangelizzare.
Il 29 ottobre 1856, Andrews sposò Angeline
Stevens, un’amica d’infanzia. In seguito,
malato e scoraggiato, lasciò il ministero.
Tornò, persuaso da James ed Ellen White.
Nel 1858 propose uno studio sulla “Systematic
Benevolence”, concetto precursore
del principio della decima. Nel 1861 pubblicò
la prima di diverse edizioni di “History
of the Sabbath”. Nel 1864 ottenne lo status
di obiettore di coscienza durante la guerra
civile americana. Nel 1867 venne eletto
Presidente della Conferenza Generale.
Angeline morì nel 1872. Fu da vedovo, con
i figli adolescenti, Charles (16 anni) e Mary
(12 anni), e un avventista svizzero, Ademar
Vuilleumier, che, su richiesta del gruppo
avventista svizzero già esistente, si recò in
Europa nel 1874. Fu il primo missionario
ufficiale degli avventisti del settimo giorno
inviato fuori dagli Stati Uniti. Ellen White
scrisse: “Vi abbiamo mandato l’uomo più
abile delle nostre file” (Manuscript
Releases, vol. 5, p. 436).
Andrews partì per essere un pastore,
ma anche per istruire su
come evangelizzare. Tuttavia, dovette
affrontare difficoltà finanziarie,
unite a una scarsa comprensione
della cultura europea.
Ciò gli causò angosce personali
e difficoltà economiche familiari.
Nonostante le difficoltà, Andrews aprì una
tipografia a Basilea, in Svizzera, nel marzo
del 1876. La tipografia servì come base
per altre missioni in Europa. Il suo lavoro
venne supportato dalla rivista “Les Signes
des Temps”. Andrews venne criticato dai dirigenti
della Conferenza Generale per non
aver seguito il “modello americano” di missione
estera, ma il suo approccio fu alla fine
compreso e giustificato.
Andrews morì di tubercolosi il 21 ottobre
1883. Venne sepolto a Basilea, in Svizzera,
lasciando dietro di sé un duraturo impatto
sulla missione avventista.
EDWIN SULLY PAYET
Direttore del Centro di Ricerca
“Ellen White” e professore di
teologia
30 31
LA SVIZZERA, UN CROGIOLO
PER LA MISSIONE AVVENTISTA
INTERCULTURALE
Salutato dalla storia come missionario e pioniere dell’opera avventista in Europa,
il percorso di John N. Andrews oltre l’Atlantico fu tutt’altro che tranquillo. La
sua più grande sfida fu quella dell’adattamento culturale. Il professor Gilbert
Valentine, grande esperto della figura di Andrews, ripercorre le questioni e le sfide
affrontate dal missionario americano al suo arrivo in Svizzera.
John N. Andrews credeva fermamente che
Dio avesse aperto la strada per la nascita
della chiesa avventista in Europa. Considerava
come provvidenziale
la richiesta di aiuto da
parte di giovani famiglie di
orologiai che osservavano
il sabato in Svizzera. “Dio
ci ha preceduto”, scrisse.
La richiesta di missione era
“certamente” una chiamata
alla chiesa a seguire la
guida di Dio, riferì ai suoi
colleghi in America un anno dopo il suo arrivo.
Ma il compito non sarebbe stato facile.
Sfide enormi e inaspettate attendevano lo
Come missionario americano
e novizio, John N. Andrews
subì un forte shock culturale.
Il suo “parlare diretto”
poco diplomatico offese
spesso i suoi nuovi fratelli
di chiesa.
studioso-predicatore quarantacinquenne,
da poco vedovo, quando arrivò a Neuchâtel
nel novembre 1874 come primo missionario
“ufficiale” dell’avventismo.
Dal punto di vista finanziario,
si trattava di un periodo
difficile. Poco prima del suo
arrivo, l’economia mondiale
era entrata in quella
che divenne nota come la
“grande depressione”. Le
finanze della chiesa erano
pochissime. I fondi provenienti dall’America
erano incerti e irregolari. La catena delle re
sponsabilità finanziarie era ambigua e creava
dolorosi malintesi. Andrews non riceveva alcuno
stipendio dalla Conferenza Generale
e i finanziamenti in Svizzera erano difficili e
complicati.
I credenti svizzeri, scoraggiati, avevano subito
dolorose perdite finanziarie sotto la guida
di Michael B. Czechowski e i
suoi errori morali li avevano
messi in grave imbarazzo.
Nel 1874, intrapresero
nuovi investimenti nell’industria
orologiera. Questi
investimenti assorbirono le
loro energie, il personale e
i fondi. Questa successione
di eventi causò ad Andrews
una grande frustrazione.
Come missionario americano e novizio, John
N. Andrews subì un forte shock culturale.
Il suo “parlare diretto” poco diplomatico
offese spesso i suoi nuovi fratelli di chiesa.
Il suo traduttore imbarazzato complicò la
situazione. Gli incauti commenti negativi
sugli usi e costumi svizzeri furono ancora
più offensivi. All’inizio, non si rendeva conto
che la sua concezione della spiritualità venuta
dal Nuovo Mondo era percepita come
condiscendente dai suoi ascoltatori. Ciò che
egli percepiva come “lassismo spirituale” era
semplicemente una questione di approcci
religiosi diversi. Quando osò dare consigli al
piccolo gruppo sulle loro decisioni commerciali,
perse la loro fiducia. Per i primi dodici
mesi, i suoi membri ascoltarono ma non
seguirono alcun consiglio. Questo lo portò a
considerare il tutto come “ostinazione”. Per
un certo periodo, perse ogni influenza pastorale
su di loro. Ma imparò dai suoi errori
e alla fine riparò i danni.
La mancanza di conoscenza del francese
parlato rappresentò un grosso handicap per
il missionario americano, impedendogli di
sentirsi rapidamente parte della comunità.
Non riusciva a partecipare alle conversazioni
Alla fine riconobbe che
le differenze di usi e
costumi non erano né
buone né cattive, ma solo
diverse.
sociali in chiesa o a parlare facilmente con la
gente per strada. Alla fine riuscì a padroneggiare
la lingua scritta, anche se il suo cervello
ormai invecchiato aveva perso la plasticità
linguistica. Divenne un eccellente editore e
fondò “Les Signes des Temps”. Dopo tre
anni, il suo francese parlato era abbastanza
fluente da poter predicare
pubblicamente, ma sembra
che non sia mai riuscito
a pensare veramente in
francese. L’apprendimento
della lingua lo aiutò anche
a comprendere la cultura locale
e alla fine riconobbe che
le differenze di usi e costumi
non erano né buone né cattive,
ma solo diverse.
Uno dei principali aggiustamenti che John N.
Andrews dovette fare era dovuto al fatto che
i metodi di evangelizzazione così efficaci in
Nord America non funzionavano altrettanto
bene in Europa. Gli ci volle un po’ di tempo
per capire che l’Europa non era l’America
e che erano necessari approcci diversi. Si
adattò, ma non fu altrettanto facile per i suoi
colleghi e supervisori americani. Venne fortemente
criticato perché non seguiva “il metodo
americano”. Ma perseverò, ottenendo
alla fine successo.
La Svizzera si rivelò un ricco terreno di
formazione per la chiesa avventista e per
John N. Andrews, che imparò lentamente a
condurre una missione interculturale.
GILBERT VALENTINE
Professore di storia, La Sierra University
32 33
BEI PAESAGGI E
FORMAGGI GUSTOSI:
Ellen White,
UNA TURISTA IN SVIZZERA
Ellen G. White si recò in Svizzera tra il 1885 e il 1887, dopo la morte di John N.
Andrews. Partecipò a conferenze, incontrò giovani fratelli e sorelle nella fede e
contribuì alla creazione di nuove chiese. Ma non si fermò a questo: le piaceva
anche l’ambiente e la tavola.
Probabilmente conoscete la profetessa Ellen
G. White, o almeno il suo ruolo di scrittrice.
Ma conoscete Ellen G. White come turista?
L’americana, vedova di 58 anni, accompagnata
dal figlio William, non venne in Svizzera
solo come conferenziera e figura di riferimento
del movimento avventista. Si godette
anche il paesaggio e la cucina locale.
Nelle sue lettere da Tramelan, Basilea e altrove,
possiamo notare che si meravigliava
dello spettacolo della natura. Durante i suoi
numerosi viaggi in Europa, e in particolare
in Svizzera, fu in costante ammirazione, incantata
da ciò che vedeva. Leggete le sue
parole in un manoscritto del 1886 che documenta
il suo soggiorno:
Abbiamo percorso circa 8
chilometri. Il paesaggio era
magnifico. Tramelan è piena
di ricche pinete. Il territorio
è montuoso. Ci sono buoni
pascoli per il bestiame.
[Letters 64, 1886, par. 18]
Guardate come Ellen G. White descrisse ciò
che vide! Si rallegrò alla vista dei paesaggi
svizzeri. Noi, che a volte li vediamo ogni
giorno, ci rendiamo ancora conto che le
montagne intorno a noi sono una testimonianza
della bellezza dell’opera di Dio? Continuò
dicendo:
Eravamo su un’altura, e lo scenario delle
foreste di pini verde scuro, mescolato con
il verde vivo e vivace degli aceri e dei
frassini sui fianchi delle montagne, creava
La natura è e rimane
una rivelazione naturale
dell’esistenza di
un Creatore amorevole che
desidera il nostro bene.
un’immagine della natura che il tratto di
un talento artistico non può assolutamente
eguagliare. [Letters 64, 1886, par. 22]
Agli occhi di Ellen G. White, Dio è un artista.
Anche noi, che viviamo in Svizzera, abbiamo
il privilegio di ammirare ogni giorno i suoi
“quadri” più belli. I ricordi di Ellen G. White
sulla Svizzera non si limitano al paesaggio.
Ellen G. White apprezzò anche alcuni prodotti
locali. In particolare, e sorprendentemente,
il formaggio. Nelle sue lettere menzionò
regolarmente questo alimento, come
parte essenziale dei pasti, elemento che a
volte creava un’atmosfera piacevole. Tra le
altre cose, dichiarò:
Ci sono buoni pascoli per il
bestiame. Le mucche sembrano
essere molto numerose
qui, e a questo proposito, il
latte, il burro e il formaggio
devono essere di gran lunga
superiori a quelli di Basilea,
dove il bestiame è per lo più
legato nelle stalle o usato per lavorare la
terra. [Letters 64, 1886, par. 18].
Ciò che impariamo da Ellen G. White è che
anche nel cuore della missione possiamo, e
forse dovremmo, continuare a godere delle
bellezze e dei tesori che Dio ha disseminato
in questo mondo. La natura è e rimane
una rivelazione naturale dell’esistenza di un
Creatore amorevole che desidera il nostro
bene (Cfr. Salmo 19:2; Romani 1:20).
34
35
UNA CAPPELLA RITROVATA:
IL RESTAURO DELLA
chiesa di Tramelan
“La presenza del Signore non
dipende dai numeri […]. Questa casa,
per quanto piccola, è registrata nei
cieli […]”. Ms 49, 1886
È con queste poche parole che Ellen White
descrisse la piccola cappella di Tramelan durante
il sermone inaugurale del 25 dicembre
1886. Tramelan, la prima cappella avventista
in Europa.
La cappella fu progettata interamente in
legno. Venne costruita nel 1883 dietro la
casa della famiglia Roth, che ne curò la costruzione
e il finanziamento. Questa cappella
fu il punto di partenza per molti missionari.
In seguito la comunità si trasferì in un altro
edificio del comune e per molti decenni il
sito perse il suo ruolo originario di cappella.
La proprietà fu venduta nel 1988. Tuttavia,
alcuni membri di chiesa volevano riportare
il sito al suo scopo originario. Così, dal 2012,
la sala è stata affittata al proprietario dell’
epoca. Poi, il 1° settembre 2014, la chiesa
ha avuto la possibilità di acquistare la proprietà
e la cappella. Tra il 2017 e il 2022 sono
stati intrapresi dei lavori di ristrutturazione.
L’obiettivo era quello di riportare l’edificio e
la sala di culto il più vicino possibile al loro
aspetto originale.
Durante questi lavori, sotto la pittura bianca
delle facciate interne, è stata scoperta una
decorazione tipica della fine del XIX secolo.
Sono bastate alcune squame di vernice per
attirare l’attenzione di un esperto, che ha
notato un motivo più antico dipinto sotto
l’intonaco recente.
L’edificio e la sala di culto sono stati riportati
al loro antico splendore! Oggi vengono organizzate
attività come meditazioni, concerti
e conferenze per riportare in vita il luogo
e permettere ai visitatori di sperimentare
l’impegno e la fede dei pionieri della chiesa
in Svizzera.
RETO MAYER
Tesoriere associato,
Divisione Intereuropea
La casa fu costruita da Albert
Vuilleumier e da suo cognato,
Édouard, nel 1864. Si trovava
proprio di fronte alla casa
del padre di Albert, allora
sindaco del comune. Con il
padre viveva anche la sorella
di Albert, sposata con Jules-
Étienne Dietschy, la prima
persona che accolse e introdusse
Michael B. Czechowski a Tramelan.
Nel 1873, Albert si trasferì con la famiglia
a Neuchâtel e nei dintorni,
dove John N. Andrews avrebbe vissuto
all’inizio del suo ministero svizzero.
La casa rimase quindi interamente
di proprietà di Édouard Vuilleumier,
che la vendette alla famiglia Roth nel
1876. Il figlio di Jean-Georges Roth,
Gustave, progettò e supervisionò la
costruzione della sala
nell’orto della proprietà.
Fin dal 1867, i
sabatisti di Tramelan
si riunirono in questa
casa per celebrare
il sabato, partecipare
a momenti di preghiera
e studiare la
Bibbia.
36 37
STORIA DELLE PUBBLICAZIONI
IN LINGUA FRANCESE
DAL 1876 A INTERNET
Il ministero delle pubblicazioni è un
marchio di fabbrica degli avventisti. Dai
milleriti a internet, riscoprite i grandi
titoli che hanno diffuso il messaggio
avventista, e che continuano a farlo.
Ciò che ha costituito la forza del millerismo
fu l’opera editoriale intrapresa da Joshua
Himes, imitata da altri. James White seguì il
suo esempio pubblicando The Present Truth
nel 1849, che divenne The Advent Review
and Sabbath Herald nel 1850, e poi Adventist
Review.
Ma anche Michael B. Czechowski imitò questo
modello e nel 1866 fondò un periodico il cui
titolo completo era L’évangile éternel et l’accomplissement
des prophéties sur la venue
du Sauveur. Fu pubblicato settimanalmente
per un anno e, dopo un’interruzione di alcuni
mesi, per un secondo anno. Aveva le dimensioni
di un grande foglio A3 piegato a metà.
Gli articoli erano principalmente studi biblici,
prima su Daniele e poi sul libro dell’Apocalisse.
In un secondo momento, vi aggiunse
notizie e alcune lettere ricevute.
Quando arrivò in Svizzera, John Andrews
fondò una rivista missionaria. Nel 1876, appena
due anni dopo il suo arrivo, pubblicò
Les Signes des Temps, pubblicato ancora oggi
a quasi 150 anni dalla sua nascita. I temi principali
delle prime edizioni erano, ovviamente,
le profezie. Il primo numero includeva persino
un testo di Ellen G. White.
Questa rivista fu all’origine dell’inizio
dell’avventismo nel dipartimento di Tarn, in
Francia. Anche se a volte veniva distribuita
casualmente presso indirizzi di protestanti
francofoni che venivano raccolti come meglio
potevano, una copia finì nelle mani di Louis
Carayon. Egli sarà il pioniere dell’opera nel
sud della Francia e il piccolo comune di Viane
vedrà la costruzione di una delle prime cappelle
in Francia.
Sebbene Les Signes des Temps avesse una
vocazione missionaria, la comunità svizzera
ed europea sentì presto il bisogno di far
circolare le informazioni tra i suoi membri
e credenti. Così, a partire dal 1889, furono
stampati e inviati da Basilea rapporti statistici.
Vennero regolarmente e sempre più
spesso inseriti articoli di esortazione e spiegazione.
Nel settembre 1896, Le Messager fu
pubblicato con il sottotitolo Supplément aux
Signes des Temps. Un “avviso speciale” giustificava
la decisione di creare una pubblicazione
separata per comunicare i rapporti mensili. Il
numero di pagine variava da 4 a 8 per includere
le “notizie dell’opera” e poteva arrivare a
più di 30 pagine con i resoconti delle sessioni
amministrative.
Nel 1908 la rivista divenne indipendente da
Les Signes des Temps, mantenendo solo il
sottotitolo Organe mensuel des Ouvriers et des
Églises de l’Union latine. Un ulteriore cambiamento
avvenne nel 1922, quando la tipografia
si trasferì a Dammarie-les-Lys. La rivista
divenne così Revue Adventiste, nome che
porta ancora oggi.
La missione e la comunicazione non furono le
uniche aree di pubblicazione. Anche la salute
diventò un campo di ministero per le pubblicazioni.
Nel 1891 fu lanciato Le Vulgarisateur.
Lo scopo di questa rivista era quello di offrire
articoli a un prezzo molto moderato su
argomenti diversi come le invenzioni, la manutenzione
domestica, la salute e la cultura
generale. È interessante notare che la rivista
includeva diverse pubblicità. Nel 1923,
la rivista si specializzò in salute e cambiò
nome in Vita e Salute. Il celebre dottor Jean
Nussbaum ne divenne caporedattore. La rivista
raggiunse una tiratura di oltre 100.000
copie per numero, chiudendo i battenti all’inizio
degli anni 2000.
Per quasi 150 anni, il ministero delle pubblicazioni
è stato caratterizzato dalla carta
stampata nel senso fisico del termine; negli
ultimi 20 anni la chiesa ha iniziato a far evolvere
questo settore. La pubblicazione passa
ora attraverso la fibra e gli schermi, ma i principi
e la volontà di evangelizzare non sono
cambiate.
BENJAMIN CALMANT
Studente in storia del cristianesimo,
volontario presso gli archivi
francofoni sull’avventismo
ERIC BELLOY
Tesoriere della FSRT
e Direttore di Espoir Médias
38 39
1866
Appena arrivato in Svizzera,
Michael B. Czechowski
pubblicò un settimanale
per presentare le profezie.
1896
Pubblicato inizialmente
come rapporto missionario,
Le Messager divenne l’organo
ufficiale per le comunicazioni
con i membri.
1922
Quando la tipografia si
trasferì, la rivista venne
ribattezzata Revue
Adventiste, nome che porta
ancora oggi.
1876
La rivista Les Signes des
Temps fu fondata nel
1876 da John N. Andrews,
seguendo le orme del suo
omonimo americano,
qualche anno prima.
È ancora in circolazione,
quasi 150 anni dopo.
VERSO UN NUOVO MINISTERO
DELLE PUBBLICAZIONI
Il passaggio ai media digitali è avvenuto gradualmente
con il progredire della tecnologia.
Internet, che ha fatto la sua comparsa negli
anni ‘90, ha permesso la pubblicazione gratuita
di articoli online, seguendo il passaggio
dalla carta stampata al formato digitale.
Successivamente, con la nascita e la crescita
dei social network negli anni 2000, è decollata
la produzione e la distribuzione di risorse
audiovisive.
Questa transizione ha anche modificato il lavoro
di redazione, richiedendo l’integrazione
di competenze che prima facevano parte
dell’industria cinematografica. Sebbene la
pubblicazione scritta attraverso le riviste
stampate persista, ha dovuto cedere il passo
alle nuove tecnologie, richiedendo nuove
competenze.
Questa evoluzione ha influenzato anche la
collaborazione tra le istituzioni avventiste
francofone. La pubblicazione scritta facilita
il contributo tra i collaboratori francofoni e
consente una pubblicazione centralizzata,
mentre la produzione audiovisiva richiede
specifiche risorse tecniche, limitandone la
centralizzazione.
Per quanto riguarda la Federazione delle
Chiese avventiste della Svizzera romanda
e del Ticino, lo studio Espoir Médias è stato
fondato nel 2019, poco prima della pandemia
del Covid-19. La crisi sanitaria ha accelerato la
creazione di questo studio, dando credibilità
a questa nuova forma di pubblicazione.
Nonostante i dubbi iniziali sulla rilevanza e sul
costo di questo nuovo ministero tecnologico,
la pandemia ne ha dimostrato la sua utilità,
in particolare consentendo di trasmettere online
i servizi di culto durante il lockdown.
Altri studi sono nati nei paesi francofoni,
dando talvolta l’impressione di una sorta
di concorrenza. Tuttavia, si sta realizzando
una collaborazione, incoraggiata da incontri
regolari tra i responsabili e dalla creazione
dell’FMA (French Media Advisory), finalizzata
a mettere in comune le produzioni per una
più ampia distribuzione.
In sintesi, i mezzi e i supporti di pubblicazione
evolvono con la tecnologia e le abitudini della
società, ma il desiderio di trasmettere un
messaggio biblico di amore e verità rimane
immutato.
Nascita dei
periodici avventisti
1891
Le Vulgarisateur si proponeva di educare i lettori
e migliorare le loro conoscenze generali.
1923
La rivista si concentrò sui temi della salute,
cambiando nome in Vita e Salute, che diede
anche il nome alla casa editrice che si era appena
trasferita da Gland (Svizzera) a Dammarie-les-Lys
Segui Espoir Médias
Espoir Médias
40 (Francia).
41
Jean Vuilleumier
QUANDO LA SVIZZERA
EVANGELIZZÒ L’ARGENTINA
Jean, uno dei figli di Albert Vuilleumier, nacque nel 1864 e ben presto si impegnò
nella missione. Assistente di John N. Andrews, divenne anche lui missionario
internazionale e, sprezzante del pericolo, partecipò alla nascita del messaggio
avventista in Sud America.
Quando Jean Vuilleumier arrivò in Argentina
nell’ottobre del 1895, non aveva idea
che stava per fare la storia. Nei cinque anni
in cui lavorò in Argentina e Uruguay, visitò,
condivise, predicò e lavorò con dedizione e
passione. Senza il suo impulso, non sarebbe
nato El Faro, il primo giornale avventista
in lingua spagnola, di cui fu creatore, editore
e colportore. Fu il più qualificato tra
i missionari che percorsero queste terre.
Dio lo aveva preparato per la sua missione:
era nato in una famiglia svizzera di pionieri
avventisti e aveva beneficiato dell’influenza
del padre, Albert Vuilleumier. Aveva lavorato
nella casa editrice di Basilea, con John N.
Andrews, dove aveva imparato a scrivere
e a editare i testi. Durante il soggiorno di
Ellen G. White in Europa, non solo la incontrò
e ascoltò, ma la accompagnò anche
in vari luoghi come traduttore. In seguito
fece esperienza di evangelizzazione negli
Stati Uniti. A 31 anni, la sua esperienza era
notevole. Era la persona ideale per condividere
il Vangelo tra gli immigrati europei in
Sud America, tanto più che condivideva la
loro cultura, parlava la loro lingua e aveva
una solida base teologica.
Cinque giorni dopo il suo arrivo in Argentina,
partì per l’Uruguay, dove vivevano molte
famiglie di origine svizzera. Non avendo un
indirizzo fisso, si fermava ovunque lo accoglievano.
In seguito, fece lo stesso in alcune
zone dell’Argentina dove vivevano svizzeri,
francesi e tedeschi. Portato per le lingue,
imparò presto lo spagnolo, che fu in grado
di predicare e anche di tradurre.
Il suo modo di lavorare era molto vario. Visitava
una famiglia, anche più di una volta
alla settimana, leggeva brani della Bibbia o
presentava il suo “strumento” preferito: le
profezie di Daniele. Parlava loro di temperanza,
li esortava a rinunciare all’alcol e insegnava
loro a cantare. Per i bambini c’erano
sempre storie della Bibbia. Allo stesso
tempo, trovava una sala e distribuiva inviti
per conferenze. Teneva queste conferenze
anche se vi partecipavano solo tre persone.
In diverse occasioni dovette chiedere l’intervento
della polizia a causa di manifestazioni
ostili fuori dalla sala.
Camminava per città e campi. Si muoveva
a cavallo o su un carretto preso in prestito
(in seguito ebbe un suo Tillbury).
Quando viaggiava in treno o in nave,
distribuiva sempre pubblicazioni ai
passeggeri. Aveva una grande capacità
di rimanere fedele al suo compito,
senza mai vacillare. Gli vennero
chiuse le porte in faccia, fu espulso
da una città, cadde da cavallo, si inzuppò
di pioggia mentre il suo cavallo
camminava nel fango, tutti gli articoli
del giornale El Faro andarono persi
e dovette ricominciare da capo... ma
continuò con entusiasmo a svolgere
la sua missione. Nel suo diario non
menziona quasi mai la tristezza o la
preoccupazione. È chiaro che non si
arrese mai allo scoraggiamento.
In Argentina conobbe la moglie di
origine svizzera, Berthe Hämmerly,
con la quale ebbe due figlie. Tre anni
dopo il matrimonio, la donna morì.
Jean decise di tornare in Svizzera con
le bambine.
I frutti del suo lavoro e del suo fervore
missionario sono visibili ancora oggi
nelle migliaia di discendenti delle
famiglie che hanno accettato Gesù
Cristo come loro Salvatore. Solo in cielo
Jean Vuilleumier vedrà come Dio ha
benedetto i suoi sforzi. Non avendo
lasciato discendenti in Sud America
che ricordino e parlino della sua vita,
la sua eredità vive nei cuori di coloro
che leggono il suo diario e ammirano
il suo spirito missionario.
SUSANA SCHULZ
Traduttrice del diario di J. Vuilleumier
dal francese allo spagnolo
42 43
ALLA SCOPERTA DELLA
NOSTRA STORIA:
VISITA AL
Museo
dell’avventismo
europeo
Gli archivi storici della Federazione
della Svizzera romanda e del Ticino e
dell’Unione Franco-Belga, così come
il museo dell’avventismo europeo, si
trovano nel seminterrato della biblioteca
del campus avventista del Salève, a
Collonges. Qui sono conservati con cura
numerosi documenti, libri, riviste, foto
e oggetti che illustrano la storia della
chiesa avventista. Questi documenti
provengono dalle amministrazioni
avventiste, ma anche, per la maggior
parte, da donatori privati. L’archivio è
un centro di documentazione sulla storia
della nostra chiesa, dai suoi inizi in
Europa fino ad oggi. Riunisce diverse
categorie di documenti.
ARCHIVI AMMINISTRATIVI
I documenti archiviati ripercorrono la storia
delle nostre Federazioni, Unioni e Divisioni,
con rapporti di comitato, corrispondenza e
libri contabili. Questi documenti ci aiutano
a capire come si è sviluppata la nostra chiesa
nei paesi dell’Europa latina.
COLLEZIONI PRIVATE
Gli archivi ospitano un centinaio di collezioni
private di importanti operai di chiesa,
tra cui quelle delle famiglie Augsburger,
Badaut, Erzberger, Fridlin,
Gerber, Guenin, Lanarès,
Nussbaum, Tièche, Vaucher,
Villeneuve, Vuilleumier, Zurcher,
ecc.
LIBRI E PERIODICI
ANTICHIS
Gli archivi conservano circa
2.300 libri editi dalla chiesa avventista
in lingua francese fin dalle origini e
circa 200 periodici, tra cui l’intera collezione
di Revue Adventiste e l’intera collezione di
Signes des Temps dal primo numero pubblicato
nel luglio 1876.
UNA FOTOTECA
Gli archivi conservano un’ampia collezione
di fotografie e diapositive, preziose testimonianze
della vita dei nostri pionieri.
BIBLIOTECHE DEI PIONIERI
Gli archivi ospitano i 780 libri della biblioteca
personale di John Andrews e i 1.400
libri della biblioteca personale di Alfred
Vaucher. Alcuni di questi libri di studio sono
molto antichi e preziosi.
Sarebbe stato un peccato conservare questi
tesori della nostra storia in pesanti scatoloni.
Ecco perché si è deciso di aprire un
museo a Collonges per dare a tutti la possibilità
di scoprirli.
Il museo presenta la storia di Michaël B.
Czechowski, quella di Ellen White durante
il suo soggiorno in Svizzera, quella di John
Andrews a Basilea, quella della chiesa di
Tramelan e dei primi avventisti svizzeri. I
visitatori vengono guidati attraverso
le varie sale per scoprire l’incredibile
missione dei pionieri
dell’avventismo in Europa, la
forza della loro fede e l’opera
che hanno realizzato.
Lungo il percorso, scopriamo
la storia della clinica La
Lignière dal 1904 e quella
di Collonges dal 1893. Infine,
ci si lascia ispirare dalla storia
di Jean Weidner durante il terribile
periodo della Seconda Guerra Mondiale. È
presente anche una sala che espone Bibbie
rare e antiche, un vero e proprio tesoro
conservato negli archivi.
JEAN-PHILIPPE LEHMANN
Direttore generale del campus
avventista del Salève
Il museo può essere visitato su appuntamento
contact@campusadventiste.edu
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Letture PER APPROFONDIRE
LA NOSTRA STORIA
Il blog degli archivi
dell’avventismo
francofono
Blog del centro di documentazione
sulla storia
dell’avventismo in Francia,
Svizzera, Belgio e
Lussemburgo.
Archivi di Revue
Adventiste
Rileggete le prime riviste
della nostra storia e scoprite
la vita e la fede dei
nostri pionieri.
AdventTrail
Un sito che permette di
scoprire i luoghi principali
della nostra storia
avventista in Svizzera.
Mervyn Maxwell
Messagers pour le
monde : Les débuts du
mouvement
adventiste (1999)
L’opera più completa e
accessibile sulla storia
avventista. Include diverse
pagine su Michael B.
Czechowski e sulla storia
in Svizzera.
George R. Knight
Notre église,
Des moments
historiques et
décisifs
Il libro più recente, con
un approccio più critico.
Contiene anche alcune
pagine sulla storia della
missione, in particolare
in Svizzera.
Campus avventista del
Salève
130 anni di storia
Opuscolo sullo sviluppo
della scuola di
formazione teologica,
da Péseux in Svizzera a
Collonges-sous-Salève.
CHF 10.-
ellen
white
Questo libro offre
ciò di cui oggi
ha tanto bisogno
il cuore umano...
la speranza!
46
Alfred Vaucher
M. B. Czechowski, un
avventista europeo
Alfred Vaucher ha realizzato
un’opera meticolosa
che ripercorre il cammino
del missionario polacco
dal periodo del suo
sacerdozio fino alla sua
scomparsa, passando per
la campagna bernese.
Jean Zurcher
Ellen G. White
in Svizzera
Nel 1887 si tenne una
riunione di esperti per
raccontare e lavorare sulla
storia della visita di Ellen
White in Europa. La Svizzera
decise di realizzare un
opuscolo sull’esperienza
elvetica.
La storia della cristianità solleva questioni dolorose. In che modo
il messaggio d'amore di Gesù Cristo si sia potuto corrompere generando
controversie, ingiustizie e violenza? Questo libro illumina
le tracce del passato e ci prepara per l'appuntamento da non mancare:
il ritorno glorioso di Gesù.
+41 21 632 50 32 www.vie-sante.ch librairie@vie-sante.ch
ASSEMBLEA SPIRITUALE
DELL’UNIONE SVIZZERA
CON LA PRESENZA DEL
Pastore Ted Wilson
SABATO
6 LUGLIO 2024
DALLE 10:00 ALLE 21:00
HALLE MARCHÉ CONCOURS
SAIGNELÉGIER
ISCRIZIONE OBBLIGATORIA
UNIONE SVIZZERA DELLE CHIESE AVVENTISTE DEL SETTIMO GIORNO
adventiste.ch/notre-actualite/150ans-toujours-en-mission 150ans.missionsuisse@adventiste.ch