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Dove tutto è iniziato | Magazine Avventista - Numero speciale

L’anno 2024 è l’occasione per celebrare il 150° anniversario dell’invio ufficiale in Svizzera del primo missionario da parte della Conferenza Generale. Questo importante evento segna l’inizio della missione avventista nel mondo. Questo numero speciale ci invita a riflettere sulla nostra storia, sulla nostra identità e, soprattutto, sulla nostra missione continua.

L’anno 2024 è l’occasione per celebrare il 150° anniversario dell’invio ufficiale in Svizzera del primo missionario da parte della Conferenza Generale. Questo importante evento segna l’inizio della missione avventista nel mondo. Questo numero speciale ci invita a riflettere sulla nostra storia, sulla nostra identità e, soprattutto, sulla nostra missione continua.

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NUMERO SPECIALE

DOVE TUTTO

È INIZIATO...

NUMERO SPECIALE MAGGIO 2024 N°ISSN 2571-6859


Rivista della Federazione

Avventista della Svizzera

romanda e del Ticino (FSRT)

NUMERO SPECIALE

MAGGIO 2024

Rivista gratuita

Stampata in Germania

N° ISSN 2571-6859

Comitato di redazione:

Benjamin Calmant, Corrado

Cozzi, Raphael Nagler, Olivier

Rigaud, Nicolas Walther.

Direttore di pubblicazione:

Corrado Cozzi

Caporedattore: Benjamin

Calmant

Segretario di redazione:

Benjamin Calmant

Grafica e impaginazione:

Eunice Goi

Autori di questo numero:

Eric Belloy, Benjamin Calmant,

René Frauchiger, Jacques Frei,

Jean-Philippe Lehmann, Roland

Meyer, Edwin Sully Payet, Olivier

Rigaud, Susana Schulz, Stephan

Sigg, David Trim, Gilbert

Valentine, Karl Waber.

Foto: Adobe Stock , Archives

francophones de l’adventisme

Gli articoli pubblicati e firmati

sulla rivista Magazine Avventista

sono di esclusiva responsabilità

dei loro autori.

© FSRT - Tutti i diritti riservati -

2024

INDICE

4 EDITORIALE

LA MISSIONE È VIVENTE

6 INTRODUZIONE

8 MICHAEL B. CZECHOWSKI: LA MISSIONE A TUTTI I COSTI

12 VIVERE A TRAMELAN NEL 1866: COM’ERA IL JURA

BERNESE NEL XIX SECOLO?

14 SULLE ORME DELLA PRIMA COMUNITÀ DI TRAMELAN

18 DA OPPOSITORE A SOSTENITORE: IL PERCORSO DI

JAKOB ERZBERGER, PRIMO PASTORE EUROPEO

20 E IN ALTRE ZONE DELLA SVIZZERA, COM’ERA LA SITUAZIONE?

22 SITI STORICI

26 LA FACOLTÀ DI TEOLOGIA NASCE IN SVIZZERA

28 LA MISSIONE, NONOSTANTE TUTTO

30 LA VITA DI JOHN N. ANDREWS

32 LA SVIZZERA, UN CROGIOLO PER LA MISSIONE

AVVENTISTA INTERCULTURALE

34 BEI PAESAGGI E FORMAGGI GUSTOSI: ELLEN WHITE,

UNA TURISTA IN SVIZZERA

36 UNA CAPPELLA RITROVATA: IL RESTAURO DELLA

CHIESA DI TRAMELAN

38 STORIA DELLE PUBBLICAZIONI IN LINGUA FRANCESE

41 ESPOIR MÉDIAS: VERSO UN NUOVO MINISTERO

DELLE PUBBLICAZIONI

42 JEAN VUILLEUMIER: QUANDO LA SVIZZERA

EVANGELIZZÒ L’ARGENTINA

44 ALLA SCOPERTA DELLA NOSTRA STORIA: VISITA

AL MUSEO DELL’AVVENTISMO EUROPEO

46 LETTURE PER APPROFONDIRE LA NOSTRA STORIA



MESSAGGIO DEL PRESIDENTE FSRT

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DSV

LA MISSIONE È VIVENTE

L’anno 2024 è l’occasione per celebrare

il 150° anniversario dell’invio ufficiale in

Svizzera del primo missionario da parte della

Conferenza Generale. Questo importante

evento segna l’inizio della missione avventista

nel mondo. Questo numero speciale

ci invita a riflettere sulla nostra storia, sulla

nostra identità e, soprattutto, sulla nostra

missione continua.

150 anni fa, John N. Andrews venne scelto

per attraversare gli oceani e portare il messaggio

avventista in Europa. Incarnava un

movimento emergente, una comunità di

credenti convinti dell’imminente ritorno di

Cristo. E così, con fede e determinazione,

questo missionario pose in Svizzera le prime

fondamenta di quella che sarebbe diventata

un’opera mondiale, toccando milioni di vite

nel corso dei secoli, fino ai giorni nostri.

In questa edizione speciale, abbiamo raccolto

articoli che ripercorrono il cammino di

questo primo missionario e dei pionieri che

hanno dato il loro sostegno e la loro fede

alla nascita delle prime comunità in Svizzera.

Ripercorreremo insieme momenti di lotta

e di perseveranza, ma anche di successo

e di crescita. Dalla prima chiesa di Tramelan,

ogni tappa della nostra storia testimonia la

fedeltà di Dio nei confronti della sua missione.

Ma questo numero non vuole solo essere

uno sguardo al passato, ma anche un invito

a impegnarci pienamente nella missione

che ci è stata affidata un secolo e mezzo fa.

Il nostro motto per questo anniversario è

chiaro:

« 150 anni, sempre in missione »

Queste parole risuonano come una chiamata

a continuare a portare la fiamma del

Vangelo alle generazioni future e a condividere

la Buona Novella con il mondo che ci

circonda, rispondendo all’appello che Gesù

ci rivolge in Matteo 28:19: “Andate dunque e

fate miei discepoli tutti i popoli […]”.

Leggendo queste pagine, speriamo che possiate

essere incoraggiati e ispirati dalla fede

incrollabile, dalla dedizione e dalla passione

dei nostri pionieri per la causa di Dio. Il loro

esempio ci incoraggia a perseverare nonostante

le sfide e gli scoraggiamenti, mantenendo

una piena fiducia nelle promesse del

Signore.

Che sia attraverso la nostra vita, la nostra

testimonianza personale o il nostro impegno

al servizio del prossimo, ognuno di noi,

secondo i propri doni e la propria chiamata,

ha un posto da occupare nell’adempimento

della missione, che, “150 anni dopo, continua

ancora”.

Che il Signore vi benedica e vi

custodisca nella sua gioia e nella

sua grande speranza.

OLIVIER RIGAUD

Presidente della FSRT

Presidente dell’Unione Svizzera

Da oltre 150 anni, la Chiesa Cristiana Avventista

del Settimo Giorno in Svizzera ha una

ricca storia. Una storia segnata da una forte

fede in Cristo, da una convinzione biblica e

da una dedizione alla missione di Gesù.

Le radici di questa missione risalgono

all’epoca in cui, nel 1874, John N. Andrews

venne mandato in Svizzera come missionario

dalla Conferenza Generale negli Stati

Uniti. Già allora esisteva un piccolo gruppo

di credenti avventisti, ma con Andrews la

missione in Svizzera ricevette un supporto

significativo. Molte cose sono cambiate da

allora, ma l’essenza di ciò che rappresentava

John N. Andrews, e molti altri dopo di lui, è

rimasta immutata. Oggi, un secolo e mezzo

dopo, possiamo affermare con gratitudine

che la vita continua: la missione è vivente.

La missione non è un concetto statico, è uno

stile di vita. È al centro di ciò che siamo e di

ciò in cui crediamo. La missione non si fa e

basta, si vive. È il modo in cui organizziamo

la nostra vita quotidiana, come interagiamo

con gli altri e come esprimiamo il nostro

amore per il Vangelo. È la volontà di portare

il messaggio del Vangelo a tutti, non solo a

parole, ma anche con le azioni.

In un mondo segnato dall’inquietudine e

dall’egocentrismo, il fatto che la missione sia

vivente ci ricorda che siamo chiamati a portare

la luce nelle tenebre e la speranza nei

cuori delle persone. La nostra missione non

è solo quella di essere testimoni del Vangelo,

ma di diventare noi stessi una buona notizia

servendo e amando, proprio come ha

fatto Gesù.

La missione è vivente nelle nostre chiese,

dove persone diverse si incontrano per rafforzarsi

e incoraggiarsi a vicenda. Vive nei

progetti che portano speranza e guarigione

nel mondo. Vive nei cuori e nelle azioni di

ogni persona che ha deciso di rispondere

alla chiamata di Gesù e di diffondere la buona

notizia della grazia di Dio.

Quando guardiamo indietro agli ultimi 150

anni, non lo facciamo solo per festeggiare,

ma anche per rinnovare il nostro impegno.

La missione non vive solo nel passato o nel

presente, ma si protende verso il futuro, con

la certezza che la grazia di Dio ci guida e ci

rafforza.

È con questo spirito che vogliamo andare

avanti, nella fede, nella speranza e

nell’amore, come testimoni viventi del messaggio

del Vangelo.

Perché la missione è vivente: oggi,

domani e fino al ritorno di Gesù.

STEPHAN SIGG

Presidente della DSV

Segretario Esecutivo dell’Unione Svizzera

4 5



"Il passato è passato?"

Probabilmente avete già sentito questa massima,

che potrebbe indurci a credere che la storia,

in particolare quella della nostra chiesa, non sia di

alcun interesse. Ma non è così! Guidiamo guardando

sempre nello specchietto retrovisore? Certo che

no! Ma è altrettanto possibile guidare serenamente

senza mai lanciarvi un’occhiata? Assolutamente no!

Trasformiamo dunque la nostra ricca storia, segnata

da sacrifici, passione e miracoli, in un prezioso strumento.

Uno strumento per comprendere meglio le

nostre origini e per perseguire con ancora più vigore

una missione che dura da oltre un secolo.

Nelle pagine che seguono, preparatevi a essere

travolti nel vortice della storia, tornando indietro

di oltre 150 anni, nel piccolo villaggio di Tramelan.

Un luogo che diventerà molto più di un semplice

punto sulla cartina della Svizzera, ma una

vera e propria rampa di lancio per l’evangelizzazione

mondiale. Allacciate le cinture di sicurezza,

perché questo viaggio nel tempo promette di

essere avvincente!

6 7



trovato tra loro un solo fratello in Gesù che

non abbia l’anima più nera della sua tonaca”.

E a proposito delle guerre per la difesa

dello Stato Pontificio, scrisse: “Non capisco

come la chiesa abbia bisogno dei servizi di

uomini assassini e crudeli. Io sono sotto la

protezione degli angeli”. Imparò un mestiere,

quello del rilegatore, “per provvedere

onorevolmente alle necessità della vita senza

derubare i poveri con il pretesto di salvare

le loro anime”.

MICHAEL B. CZECHOWSKI

LA MISSIONE A TUTTI I COSTI

La prima persona che portò il messaggio avventista in Svizzera e in Europa fu Michael

B. Czechowski. La sua storia è degna di un romanzo. Sacerdote polacco radiato,

fuggì in America, dove conobbe gli avventisti. Nonostante l’opposizione, decise di

tornare in Europa per evangelizzare, prima in Italia e poi in Svizzera. Piantò anche dei

semi in Germania, Francia, Ungheria e Romania, che furono poi raccolti da missionari

più ufficiali.

Quando John N. Andrews arrivò in Svizzera,

non era una terra che non aveva mai sentito

parlare dell’avventismo. Fu accolto da decine

di credenti provenienti da Tramelan, Le

Locle, La Chaux-de-Fonds, Fleurier, Bienna e

Buckten. Se c’erano già così tanti avventisti,

era perché prima del suo arrivo era stata

svolta un’opera di evangelizzazione. Il pioniere

di quest’opera fu proprio Michael B.

Czechowski.

Originario della nobiltà polacca, monaco fedele,

fu consacrato al sacerdozio dopo anni

di studio. Sapeva come comportarsi nelle

corti dei grandi, ma conosceva anche la povertà.

Grande viaggiatore, conosceva le diverse

mentalità europee. Nel 1844 si recò a

Roma, dove venne ricevuto in udienza privata

da Papa Gregorio XVI. In Svizzera, ormai

sacerdote sconsacrato, dichiarò: “Ho visitato

praticamente tutta la Svizzera, e non ho

Nel 1852, durante il loro viaggio verso

l’America, mentre si trovavano a Londra,

Czechowski e la moglie furono cacciati da

una locanda dall’oste, che aveva ceduto alle

pressioni dei gesuiti. Michael B. Czechowski

scrisse: “Camminai con mia moglie,

che era in condizioni di

salute precarie, dalle 18

alle 22, di notte, sotto la Furono soccorsi

pioggia, estranei in una da veri cristiani.

città sconosciuta, senza

poter chiedere in-

diventò mai settario,

Il missionario non

formazioni perché non dovunque andasse.

parlavo inglese. Alla

fine sentii un uomo parlare

francese. Gli chiesi

dove potevamo rifugiarci.

Ci indicò un albergo gestito

da un francese. Il proprietario

dell’albergo era protestante.

Quella notte, la nostra sofferenza fisica

fu grande, ma non fu nulla in confronto

alla nostra pena”. Grazie all’intervento di un

pastore battista, la coppia riuscì a imbarcarsi

per New York. Questo evento segnò la loro

vita, perché furono soccorsi da veri cristiani.

Il missionario non diventò mai settario, dovunque

andasse.

Nel 1857, dopo essere stato pastore dei

battisti, Michael B. Czechowski conobbe gli

avventisti del settimo giorno. Si trasferì come

rilegatore a Battle Creek, dove si fece notare

e finì per essere assunto come pastore. L’ex

sacerdote polacco fu il primo a predicare in

una grande città, in particolare a New York.

8

9



Avventisti Ticino play

Raggio

Già nel 1858 scrisse a Ellen White di voler

predicare in Europa. Nonostante i numerosi

tentativi, la sua richiesta rimase senza

risposta. Nel maggio 1864 lasciò l’America

con il sostegno delle altre comunità avventiste

che non avevano accettato il sabato.

Tornò in Europa con la sua famiglia e Annie

Buttler, sorella del futuro presidente della

Conferenza Generale degli avventisti del

settimo giorno, e predicò in Italia, Svizzera,

Germania, Francia, Ungheria e Romania.

Michael B. Czechowski fu il pioniere

dell’opera avventista in Europa. Nel 1870,

Jacques Erzberger divenne il primo pastore

ufficiale, seguito nel 1874 da John Andrews,

il primo missionario ufficiale. Un grande

grazie a questi tre uomini coraggiosi!

di luce

JACQUES FREI

Pastore in pensione, autore

e storico dilettante

1.

Ritratto di Michael B. Czechowski

2.

Autobiografia di Michael B. Czechowski

3.

Copia de “L’Évangile Éternel”, una rivista settimanale

pubblicata da Michael B. Czechowski,

che gli servì come strumento missionario in

Svizzera e altrove

4.

Mappa profetica creata da Michael B.

Czechowski, basata su mappe americane

OGNI SETTIMANA

NUOVI VIDEO

Temi spirituali • Studi biblici

Servizi di culto dal vivo il sabato

11



VIVERE A TRAMELAN NEL 1866.

COM’ERA IL JURA BERNESE

NEL XIX SECOLO?

I primi sabatisti in Svizzera, per lo più trentenni, vivevano per la maggior parte a Tramelan,

nel Canton Berna, e alcuni a Neuchâtel. Unitevi a me in un viaggio attraverso

la breve storia di questa regione, immersa nel suo contesto economico e religioso,

come se fossimo lì.

Ci chiamano tramelots. Ma nel 1865

Tramelan non esisteva ancora. Esistevano

due comuni: Tramelan-Dessus e Tramelan-Dessous.

E non fatevi ingannare, qui siamo

svizzeri da soli 50 anni. Mio nonno era

un abitante del vescovato di

Basilea, un territorio quasi

millenario che apparteneva

al vescovo di Basilea. Da non

confondere con la diocesi,

che è il territorio religioso.

Infatti, non appena la riforma

è arrivata in Svizzera,

tutta la parte meridionale

della diocesi l’ha accettata, più o meno volontariamente.

D’altra parte, fu sempre

Berna a esercitare una pressione sul territorio.

Il vescovato scomparve dopo l’invasione

La vita non è sempre

stata facile in questo

territorio. L’agricoltura

non è semplice e

la povertà ha spesso

bussato alla porta degli

abitanti del villaggio.

francese del 1798. Quando i francesi se ne

andarono, ci furono periodi di incertezza, e

poi il Congresso di Vienna decise di annettere

il territorio al Canton Berna. È stato allora

che siamo diventati veramente svizzeri,

anche se vivevamo come tali

da molto tempo.

La vita non è sempre stata

facile in questo territorio.

L’agricoltura non è semplice

e la povertà ha spesso

bussato alla porta degli abitanti

del villaggio. Anche le

guerre non hanno aiutato. Fortunatamente,

però, qualche decennio fa è arrivata l’industria

orologiera e da allora sono sorte molte

fabbriche. Le strade sono state migliorate

e la nuova costituzione federale del 1848

ha enormemente facilitato il commercio,

migliorando notevolmente il tenore di vita.

Qui non è raro trovare

agricoltori orologiai.

Durante la stagione calda

lavorano come agricoltori,

ma d’inverno

fabbricano orologi.

Il nostro pastore del momento,

Auguste Montandon, è un

diplomatico. Dice che le chiese

autonome e le nuove congregazioni

sono un sintomo della

vitalità del protestantesimo.

Qui sono tutti protestanti

riformati. La chiesa

è definita nazionale

e i nostri pastori sono

funzionari pubblici. Siamo battezzati da

bambini e iscritti nel registro della chiesa

come in quello dello stato. Ma questo è

sempre meno vero. Negli ultimi trent’anni,

la Svizzera francese è stata scossa da risvegli

spirituali. A Ginevra e nel Canton Vaud sono

nate nuove chiese indipendenti dallo stato.

Anche Neuchâtel è attualmente in fermento:

anche loro faranno il grande passo?

Qui a Tramelan, la chiesa libera di Vaud ha

iniziato a evangelizzare e a creare comunità,

il che sicuramente farà alimentare dibattiti

nelle famiglie. Ma ci siamo abituati.

Fin dall’inizio della riforma, gli anabattisti si

erano rifugiati in questa parte del vescovato

di Basilea. Non riconoscevano il battesimo

dei bambini, cosa che indispettiva le autorità,

visto che il battesimo era anche un atto

civile. Per questo motivo il riformatore

Zwingli li perseguitò violentemente e Berna

fece lo stesso. Nelle nostre montagne

hanno trovato un luogo in

cui essere lasciati in pace.

Il nostro pastore del momento,

Auguste Montandon,

è un diplomatico. Dice

che le chiese autonome e le

nuove congregazioni sono

un sintomo della vitalità del

protestantesimo.

D’altronde, è appena arrivato

un nuovo personaggio. Parla della fine dei

tempi, del vero giorno di riposo e della vera

chiesa di Dio. È polacco e, a quanto pare,

conosce molto bene la Bibbia. Anche lui fonderà

una nuova chiesa?

BENJAMIN CALMANT

Studente in storia del cristianesimo,

volontario presso gli archivi

francofoni sull’avventismo

12

13



SULLE ORME DELLA

PRIMA COMUNITÀ

DI TRAMELAN

Tramelan è considerata il punto di partenza dell’avventismo in Svizzera e in Europa.

Michael B. Czechowski vi giunse nell’estate del 1866 e ben presto diverse famiglie

si unirono ai ranghi della comunità. Furono anche alcuni tramelots a far sì che

il piccolo gruppo svizzero si unisse alla più grande famiglia avventista in America.

Ecco le figure emblematiche di questa comunità.

Quando Michael B. Czechowski arrivò in

Svizzera, la sua prima tappa fu Grandson,

nel Canton Vaud. Si trasferì poi a Saint-

Blaise, nel Canton Neuchâtel. Il suo primo

campo missionario fu vicino a La Chauxde-Fonds.

Alla fine convertì

un uomo chiamato “padre

Hanhardt”. Padre Hanhardt

riparava le cartine utilizzate

nelle scuole. Il sacerdote

polacco ebbe modo di

conoscere diverse persone,

tra cui la famiglia Borle (cfr.

p. 16).

Padre Hanhardt divenne colportore per

Michael B. Czechowski. Vendeva dei libri

dell’ex sacerdote polacco e condivideva la

sua testimonianza, cosa che interessava

In particolare Albert

Vuilleumier, che si interessava

di profezie e che di

recente aveva fatto un viaggio

in Inghilterra che lo aveva

segnato spiritualmente,

voleva saperne di più.

le folle. Allo stesso tempo, dal 1866, il missionario

indipendente aveva creato una

stampa e distribuiva una rivista: “L’Évangile

Éternel”. Fu con questi due mezzi che

il messaggio raggiunse per la prima volta

Tramelan.

Quando padre Hanhardt

arrivò a Tramelan, incontrò

l’insegnante locale, Jules-

Etienne Dietschy. Quest’ultimo

era molto interessato

ai racconti del colportore di

La Chaux-de-Fonds e chiese

di incontrare Michael

B. Czechowski. Padre Hanhardt, di ritorno

dai suoi giri nel Jura bernese, trasmise il

messaggio al missionario. Quest’ultimo si

recò quindi da Jules-Etienne Dietschy.

Era l’estate del 1866 e fu allora che la storia

prese un’altra piega.

Jules-Etienne Dietschy presentò Michael B.

Czechowski ad Auguste Montandon,

il pastore della parrocchia

riformata di Tramelan.

Montandon era un uomo

dalla mentalità aperta.

Concesse al missionario

straniero il diritto di

fare conferenze e presentazioni

nella sala del

collegio. Inoltre, permise

al predicatore avventista

di parlare a casa sua. Jules-

Etienne era sposato con Sophie,

nata Vuilleumier, figlia del sindaco

locale. La famiglia Vuilleumier si interessò

molto a quest’uomo venuto da lontano per

parlare con loro.

In particolare Albert Vuilleumier, che si interessava

di profezie e che di recente aveva

fatto un viaggio in Inghilterra che lo aveva

segnato spiritualmente, voleva saperne

di più. E non fu l’unico: oltre ad alcuni dei

suoi cugini, un altro uomo

andò ad ascoltare Michael B.

Czechowski durante le sue

presentazioni, alla presenza

del pastore Montandon:

si trattava di Jules-Henri

Guenin.

Si era abbonato alla rivista

“L’Évangile Éternel” e voleva

incontrarne l’editore. Saputo

che si trovava a Tramelan,

colse l’occasione per andare

ad ascoltarlo. Ma il fratello Guenin aveva

già intrapreso un personale cammino spirituale.

Scettico nei confronti della chiesa

nazionale, insieme a un cognato membro di

una chiesa libera partecipò a un gruppo di

studio biblico indipendente nella parrocchia

del pastore Montandon. Anche Albert Vuilleumier

lo accompagnava a volte. Sì, i due

Nel nuovo anno, decisero

collettivamente di osservare

il sabato e di organizzarsi

in un piccolo gruppo per

vivere insieme quel giorno.

uomini si conoscevano già. Durante questi

studi venne affrontato il tema del sabato

e Jules-Henri si convinse che la Bibbia non

aveva posto fine all’osservanza di quel

giorno.

Chiedendo a Dio dei segni

per sapere se dovesse rinunciare

alla domenica e

fare del sabato un giorno

di riposo, prese la ferma

decisione di farlo, prima

ancora di incontrare

Michael B. Czechowski.

Per questo motivo, quando

quest’ultimo face visita

all’abbonato della sua rivista,

rimase sorpreso di trovare un

uomo che osservava i comandamenti di Dio.

I coniugi Dietschy, Jules-Etienne e sua moglie

Sophie, la famiglia Vuilleumier, con

Albert, Adémar, Luc e le loro mogli, e la famiglia

Guenin, formarono la comunità di

Tramelan, che sarà ricordata come la culla

dell’avventismo in Europa. Nel nuovo anno,

decisero collettivamente di osservare il

sabato e di organizzarsi in

un piccolo gruppo per vivere

insieme quel giorno. Nell’

estate successiva, tra luglio

e settembre 1867, l’intera

congregazione fu battezzata

da Michael B. Czechowski.

Albert Vuilleumier venne

nominato anziano, mentre

Jules-Etienne Dietschy e

Jules-Henri Guenin divennero

diaconi.

In seguito, nacquero tensioni con il missionario

polacco che aveva nascosto loro l’esistenza

degli avventisti del settimo giorno

negli Stati Uniti. Nel 1868, Albert Vuilleumier

trovò per caso una copia della rivista “Review

and Herald” in una stanza occupata

dal predicatore. Dato che quest’ultimo era

sempre più assente e impegnato su altri

14

15



Louise Pigueron (a sinistra)

e Anna De Prato, sua figlia (a destra).

Louise fu una delle prime due persone battezzate

da Michael B. Czechowski. Entrambe rimasero

fedeli all’avventismo fino alla morte.

Jules-Étienne Dietschy che presentò

Michael B. Czechowski al pastore di Tramelan

e alla famiglia di sua moglie, la famiglia

Vuilleumier. Era un insegnante di scuola elementare

che perse il lavoro a causa del sabato.

Jean-Sigismond Hanhardt, una delle

prime persone convertite da Michael B.

Czechowski; era un cartografo di professione,

responsabile della riparazione delle cartine

utilizzate nelle scuole. Divenne colportore per

l’ex sacerdote, introducendo quest’ultimo a

Tramelan.

Albert Vuilleumier fu il primo anziano

consacrato da Michael B. Czechowski. Iniziò

la corrispondenza con Battle Creek dopo aver

trovato una copia della rivista “Review and

Herald” in una delle stanze occupate dal missionario

polacco. Era cognato di Jules-Etienne

Dietschy e amico di Jules-Henri Guenin.

fronti, Albert Vuilleumier prese l’iniziativa di

contattare Battle Creek. Questo gesto ebbe

conseguenze importanti. La fiducia tra la comunità

svizzera e il missionario si incrinò e

il predicatore si vide tagliare i fondi dai suoi

donatori; quanto agli svizzeri invece, entrarono

a far parte di una grande famiglia,

diventata ormai internazionale. Nel 1869,

Jakob Erzberger fu inviato negli Stati Uniti per

rappresentare la nuova missione svizzera.

1864

Arrivo di Michael B.

Czechowski in Italia

Arrivo in Svizzera

1865

1866

Primo battesimo in

Svizzera e arrivo

a Tramelan

Creazione della

prima comunità

a Tramelan

1867

1868

Scoperta della rivista

e contatti con gli

Stati Uniti

Nello stesso anno, la famiglia di Albert

Vuilleumier organizzò dei laboratori di cucito

nella loro grande casa, che in seguito

diventò la prima cappella della Svizzera.

Mentre “Mina” dava lezioni di cucito, Albert

ne approfittava per far conoscere le verità

bibliche che avevano scoperto. È così che

Fanny Roth si convertì e portò con sé il marito.

Al ritorno dagli Stati Uniti, Jakob Erzberger

battezzò la famiglia. Questi ultimi alla fine acquistarono

la casa dalla famiglia Vuilleumier

e nel 1883 fecero costruire la cappella dal

figlio, dove prima si trovava l’orto.

Le famiglie Dietschy, Vuilleumier, Guenin e

Roth furono i tramelots della prima comunità.

Seguirono le orme di Borle, Hanhardt

e Pigueron. Altri nomi si aggiunsero presto

per arricchire le file delle chiese della Svizzera

romanda. Jakob Erzberger, un giovane

missionario protestante battezzato da

Albert Vuilleumier, diventò un efficace missionario

in lingua tedesca, ma non solo.

Jakob Erzberger

parte per gli

Stati Uniti

1869

BENJAMIN CALMANT

Studente in storia del cristianesimo,

volontario presso gli archivi

francofoni sull’avventismo

1874

Arrivo di

John Andrews

Lancio di

“Les Signes

des Temps”

1876

1885

Arrivo di

Ellen White

Costruzione

della cappella

di Tramelan

1886

16

Jules-Henri Guenin, un agricoltore di

Tramelan, era un amico di Albert Vuilleumier.

Aveva deciso di osservare il sabato ancor

prima di conoscere Michael B. Czechowski;

era abbonato alla rivista “L’Évangile Éternel”.

Jean-Georges Roth, commerciante,

si convertì in un secondo momento. Acquistò

la proprietà della famiglia Vuilleumier e nel

1833 vi fece costruire la cappella, che fu

inaugurata da Ellen White.

17



DA OPPOSITORE A SOSTENITORE:

IL PERCORSO DI JACOB ERZBERGER,

PRIMO PASTORE EUROPEO

Missionario fin dall’inizio, Jakob Erzberger ha avuto un profondo impatto nel portare

il messaggio avventista in Europa. Senza di lui, l’opera non avrebbe seguito la stessa

traiettoria. Ripercorriamo la vita di questo svizzero, primo pastore europeo, che

lasciò Basilea per la Germania, passando per gli Stati Uniti.

Il periodo di fondazione dell’avventismo in

Svizzera è indissolubilmente legato al nome

di Jakob Erzberger. Ha segnato gli inizi della

chiesa in Svizzera, in Germania e in altri

paesi europei. Nacque il 23 marzo 1843 a

Seltisberg, nel Canton Basilea Campagna.

Suo padre, un tessitore, morì quando Jakob

aveva solo tre anni e la famiglia conobbe

la povertà, diventando dipendente

dall’assistenza sociale. Nel 1864 si unì a

un’organizzazione missionaria di tradizione

pietista, Sainte Chrischona. Questa organizzazione

formava giovani uomini da inviare

in Svizzera come missionari itineranti.

Quando venne inviato in una prigione di

Porrentruy, nel Canton Jura, un detenuto

originario di Tramelan gli parlò di un gruppo

di cristiani che osservavano il sabato.

Quando si recò in quella regione, conobbe

personalmente quei sabatisti, discepoli di

Michael B. Czechowski. All’inizio molto scettico,

finì per sottomettersi alla Parola di Dio.

Nell’autunno del 1868, quando Erzberger

tornò alla scuola missionaria di Sainte

Chrischona con le sue nuove conoscenze

teologiche, il direttore della scuola non

gli diede molte speranze di continuare gli

studi a queste condizioni. Deluso, lasciò la

scuola missionaria e tornò a Tramelan. Su

richiesta, decise di servire come predicatore

nel piccolo gruppo di Tramelan. Nello

stesso anno fu battezzato e si unì alla comunità.

In quell’anno i tramelots entrarono

in contatto con gli Stati Uniti, il che portò

alla rottura con il missionario polacco, che

lasciò il paese. Nel 1869, gli americani chiesero

un rappresentante dei sabatisti

svizzeri per partecipare alla loro

prossima riunione negli Stati

Uniti, che si sarebbe tenuta il

16 maggio 1869.

Jakob Erzberger venne inviato

come delegato svizzero.

Partì il 6 maggio 1869

per Le Havre, passando per

Bienna, Neuchâtel e Parigi.

Da lì, prese il piroscafo Queen of

England per Liverpool. Proseguì il

viaggio sulla nave d’emigrazione “Louisiana”

fino a New York, dove arrivò il 5

giugno 1869. Erzberger parlava tedesco e

francese, ma non una parola di inglese. Si

trovò quindi in un paese dove non conosceva

nessuno. Fu accolto calorosamente nella

casa di James ed Ellen G. White e ricevette

studi biblici da James White. John H. Kellogg

gli diede lezioni di inglese.

Negli Stati Uniti, a South Lancaster, nel

Michigan, il missionario svizzero venne

ufficialmente consacrato come pastore,

il 15 agosto 1870, da James White, Joseph

Harvey Waggoner e John N. Andrews, che

gli affidarono il lavoro missionario in Europa.

Dopo 15 mesi negli Stati Uniti, tornò in

Svizzera nel 1870. Dopo il suo arrivo, lavorò

principalmente nella Svizzera romanda,

dove organizzò riunioni molto frequentate.

A quel tempo, esistevano già comunità

avventiste a Tramelan, Le Locle, La Chauxde-Fonds,

Fleurier, Bienna, Buckten (BL) e

Neuchâtel.

Nei decenni successivi Erzberger, come primo

pastore avventista ufficiale in Europa,

contribuì in modo determinante alla crescita

dell’avventismo in Svizzera e in

Germania. Dopo l’arrivo dell’americano

John N. Andrews, il giovane

basilese lavorò a stretto

contatto con lui. Già nel

1875, Erzberger e Andrews

risposero a un invito a

recarsi in Germania, dove

visitarono gruppi di cristiani

che osservavano il sabato

biblico indipendentemente

dagli avventisti.

Nel 1875, nella regione di Wuppertal, sul

terreno di un movimento di risveglio pietistico

e libero, venne fondata la prima chiesa

avventista in Germania, di cui Erzberger

assunse l’organizzazione e la guida. Tra il

1876 e il 1878, Erzberger tradusse e scrisse

diversi opuscoli, che fece stampare a proprie

spese. Le sue pubblicazioni furono i

primi scritti avventisti a essere pubblicati in

Germania.

Dopo la morte di Andrews nel 1883,

Erzberger collaborò con il missionario

tedesco Ludwig Richard Conradi, che sviluppò

un’attività missionaria sistematica

da Amburgo. Contagiato dallo zelo missionario

di Conradi, Erzberger tenne con

successo numerose conferenze sugli scritti

profetici della Bibbia in diverse città

svizzere (Basilea, Berna, Losanna e Zurigo).

Per molti anni, Jakob Erzberger rimase

l’unico predicatore delle chiese avventiste

della Svizzera tedesca.

Erzberger accompagnò Ellen G. White durante

il suo soggiorno in Svizzera dal 1885

al 1887, seguendola in vari eventi e visite

alle chiese. Dal 19 al 21 marzo 1886, Ellen

G. White e Jakob Erzberger visitarono la

comunità di Bienna, dove tennero diversi

momenti di predicazione. Dal 1885 al 1887

prestò servizio come predicatore a Basilea.

Dal 1904 in poi, Erzberger lavorò principalmente

come evangelista itinerante in Germania.

Tornato dalla Germania alla Svizzera

nel 1906, continuò a presentare diverse

serie di conferenze nei suoi viaggi.

Indebolito dalla malattia e dalla sua vita

di predicatore, missionario e pioniere,

Erzberger trascorse gli ultimi anni della sua

vita a Gelterkinden, spostandosi nel 1909 a

Sissach, dove morì il 13 luglio 1920; fu sepolto

nel cimitero locale. Tenne il suo ultimo

sermone tre mesi prima della morte, il

24 aprile, nella chiesa avventista di Sissach.

Sebbene al grande evangelista e stratega

missionario avventista Jakob Erzberger non

siano stati affidati compiti organizzativi di

rilievo nella guida della chiesa, il nativo del

Canton Basilea Campagna è oggi una delle

importanti figure pionieristiche del movimento

avventista europeo.

BENJAMIN CALMANT

Studente in storia del cristianesimo,

volontario presso gli archivi

francofoni sull’avventismo

18 19



E IN ALTRE ZONE DELLA SVIZZERA,

COM’ERA LA SITUAZIONE?

I primi missionari arrivarono nella Svizzera romanda, ma anche le regioni di

lingua tedesca e italiana della Confederazione non rimasero inesplorate. Nella

Svizzera tedesca, Jakob Erzberger fu uno dei principali pionieri, non senza rischi.

Per il Ticino, gli inizi furono più lenti.

Prima di iniziare nella Svizzera tedesca, la

missione iniziò con uno svizzero tedesco.

Appena convertito, Jakob Erzberger si

mise all’opera per evangelizzare ovunque

potesse. In particolare, assistette John

N. Andrews quando si stabilì a Basilea,

ma anche nei suoi viaggi missionari in

Germania.

Per quanto riguarda la

Svizzera tedesca, un giovane

di nome Adam Sulser

fece il suo colportaggio a

Orbe (VD), pur provenendo

da un villaggio del Canton

San Gallo: Azmoos. Il villaggio

si trovava al confine con il Liechtenstein

e non lontano dall’Austria. Nel 1879, il

missionario avventista, pieno di zelo dalla

sua conversione a Tramelan, organizzò

conferenze proprio a Orbe. È lì che incontrò

Adam. Quest’ultimo, di confessione battista,

rimase impressionato dalle parole del

basilese e non tardò ad accettare il sabato.

Nel 1879, il missionario

avventista, pieno di zelo

dalla sua conversione

a Tramelan, organizzò

conferenze proprio a Orbe.

È lì che incontrò Adam.

Tornò quindi nella sua terra natale e decise

di rispettare il quarto comandamento.

Lavorava in un laboratorio di selleria e riposava

il settimo giorno. Essendo il miglior artigiano

dell’azienda per cui lavorava, la sua

assenza il sabato non gli impedì di essere

ben visto. Ma le cose non durarono a lungo.

Altre due persone furono

rapidamente convinte

dalle argomentazioni del

giovane Adam, che era

rimasto in contatto con

Jakob Erzberger. Le nuove

conversioni non piacquero

alla popolazione locale.

Quando l’ex allievo di

Chrischona venne a rafforzare la fede dei

giovani convertiti, la gente del posto lo

portò in tribunale per impedirglielo. Il giudice

ascoltò il caso di Jakob, ma non trovò

nulla di sbagliato; quest’ultimo poté quindi

continuare il suo ministero.

Ma gli abitanti del Canton San Gallo, preoccupati

per questa religione che cominciava

Una sera, alcuni giovani del

villaggio tentarono di introdursi

nella casa dove dormiva Jakob

Erzberger, venuto a visitare il

piccolo gruppo. Erzberger si

svegliò, si rese conto della situazione

e decise di fuggire.

a farsi sentire, non si fermarono.

Una sera, alcuni

giovani del villaggio

tentarono di introdursi

nella casa dove dormiva

Jakob Erzberger,

venuto a visitare il piccolo

gruppo. Erzberger

si svegliò, si rese conto

della situazione e decise di fuggire. Legò insieme

alcune lenzuola e si calò dalla finestra,

azione che gli permise di meditare sul

testo di Atti 9:24-25. Questo non fermò i

battesimi, che ebbero luogo nei dintorni di

Basilea. Una volta piantati i semi della missione,

il messaggio non si fermò.

Una nuova spinta all’opera in questa zona

venne data quando, nel gennaio 1886, L.

R. Conradi arrivò dagli Stati Uniti e iniziò,

sempre assistito da Jakob Erzberger, a lavorare

per la popolazione di lingua tedesca. Il

13 agosto 1887, furono battezzate 14 persone

a Zurigo e lo stesso pomeriggio venne

fondata una chiesa di 17 membri. Anche

la rivista tedesca “Herold der Wahrheit”,

publicata dal gennaio 1884, si rivelò molto

efficace nel creare legami con la popolazione

di lingua tedesca.

In Ticino le cose andarono diversamente.

Il cantone di lingua italiana, entrato a far

parte della Confederazione all’inizio del XIX

secolo, dovette attendere fino al 1910 per

beneficiare dell’arrivo di un missionario.

Ma non fu uno qualunque a percorrere le

strade di Lugano con la

missione di portare il messaggio

in quel cantone. Si

trattava di Alfred Vaucher.

All’epoca aveva 23 anni e

lavorava come evangelista

in Italia. Il giovane Alfred

era il nipote di Catherine

Revel, la prima convertita

di Michael B. Czechowski. Nel 1910, dopo il

matrimonio con Emma Rochat, venne inviato

a Lugano. Tuttavia, vi rimase solo pochi

mesi prima di essere chiamato a lavorare

in Italia.

Solo nel 1915 vene fondata una comunità in

Ticino. Si trattava di 7 persone provenienti

dalla Svizzera tedesca. Costituirono la base

su cui si sviluppò la chiesa ticinese fino al

1928, quando arrivò il pastore Hollenweger

che prese in carico le redini della missione.

Il 3 agosto 1929, alla presenza del Presidente

d’Unione, fu fondata la chiesa di

Lugano, che divenne attiva organizzando

conferenze tra Lugano e Locarno. Grazie al

lavoro attivo dei fratelli, la famiglia Walther

fu battezzata. Da quel momento in poi, la

chiesa ormai organizzata crebbe e i pastori

si occuparono sistematicamente dei servizi

di culto e dei programmi missionari.

* Questo articolo si basa su un

capitolo del libro di Karl Waber e

su materiale prodotto da pastori

ticinesi.

20

21



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quell’epoca. Blauenstr. locaux abritent 90 [149/150] un restaurant

ette Alle del

a

pomeriggio […] tre persone

sono Après lieux

Rümelinbachweg 1888. monument Ancienne Aujourd'hui imprimerie impressionnant 60 [–] (2024), lesde

Bâle, cette

McDonalds.

jourd'hui, Bonfantini,

Maison

Kannenfeld-Park époque.

. qu'à La Chaux-de-Fonds, s'est d'utiliser fondé une

conférences. rassemblés l'église église

Il n'est lorsque pour à Tramelan.

adventistes aux USA, la réorganisation

locaux cette

La Chaux-de-Fonds, Rue Jacob

pas certain

on qui y trouve a imprimé

d'habitation

[81] un grand des

de la famille

De Forest 31, et lieu de l'école Ristorante Claramatte. La sala di

DRAHTZUGSSTRASSE 32

qu'à

la Autres Rue Jacob des Ellen conférences

des

tenere delle conferenze pubbliche.

Brand

state battezzate nel lago di

White de 12 l'emplacement a publiques. contacts

visité La Chaux-de- Celle-ci avec les

exact a cette pu Questo avvenne nel marzo

Bâle,

1867.

Cimetière comme Wolf communauté [81]

Brand 12

Bonfantini, maison époque. abritent actuelle qui un a imprimé restaurant de l'Église des

Ce immeuble traités parc adventistes était d'habitation. autrefois et, en un (--) juillet cimetière,

1876, c'est le premier là qu'Andrews

24

867. Neuchâtel”. Hauterive, adventistes BIRMANNSGASSE

McDonalds.

23 Drahtzugsstrasse

traités adventistes et, en juillet

32 numéro [126].

Fonds C'est avoir église. à lieu maison

en cet Le 1887 endroit aux

code mars USA, d'habitation

et QR y que a 1867. la réorganisation

32, 34]

SDA La tombe a eu lieu du cimetière le 15. 12. 1883. de À

C'est à cet endroit que se réunit

ne prononcé se mène réunit qu'à

de a été la

NONNENWEG 20,

Birmannsgasse Drahtzugsstrasse

adventiste de Bâle.

1876, premier 31, 32 Nonnenweg numéro

[126].

Elle a été

St. Johannvorstadt communale de Bâle. 29 [122] Aucune questa casa fu utilizzata nel 1887 da

e Neuchâtel [26,

de la20,

Petersgasse Restaurant

inaugurée CASA ALL’ANGOLO

enterré revue « à Les 46 l'origine

Claramatte. [18, Signes 30, en des 57] 1883. Temps». La salle

aujourd'hui un la sermon. gare [52], comme

de Fleurier. l'Église La Coudre communauté

Noël Kannenfeld 1886, la a propre été déplacée chapelle ici, a

aujourd'hui l'Église adventiste.

me-

été

». Ufficio della grande Società internazionale

adventiste. (--)

NEUCHÂTEL, LA COUDRE

St. maison Johannvorstadt Restaurant

en

revue d'angle « Les

Claramatte.

1931.

Restaurant photo historique zur Mägd. n'existe. Dans Au la-

Conradi ed Erzberger per raggiungere

le persone sull’altra sponda del

de nche

TRAMELAN, LES REUSILLES

Signes 29 des [122] Temps

La salle (rue de Saint-Pierre)

cette maison a été utilisée en

7

SDA 8

Rue Czechowski de a eu la lieu dîme a le fait 53 15. construire 12. 1883. la À

été

Casa delle famiglie Vuilleumier

avec inaugurée les

e

ossements. par E. G. White.

[101, Restaurant de 155, cette 211, maison tome zur Mägd. a II] été utilisée Dans laen

del Trattato

Bâle, Ancienne jourd'hui, salle

Cimetière imprimerie

du

dopo la vendita

Wolf y trouve premier

[81] un étage, grand

x Fu in questa casa che Czechowski e

nche une La Étang Les Chaux-de-Fonds,

Noël Maison maison Tuileries, 1886, la Rouges d'habitation Gruyère la

école

propre Terres [17, Rue [39] des chapelle

20] Jacob 1 en familles 1867. a Andrews nel 1874/75. La casa Anna è stata

demolita nel 2022. Andrews (1885, nièce) et Joseph

Oyer (1884), Edith

1887 par Conradi et Erzberger

Conradi della

Bureau grande 1887 par salle Conradi la du Société premier et Erzberger internationale

Conradi pour du atteindre Traité et Erzberger [78] après des personnes la ont vente donné de

l'autre Kannenfeld traités côté adventistes du a été Rhin déplacée et, (Petit-Bâle).

étage, casa di Weiherweg La Bonfantini, immeuble tombe 48 du d'habitation. Erzberger ont

(1895-1929).

qui cimetière a imprimé de (--) donné Reno (Kleinbasel).

il pastore Montandon discussero la

ns

de

pour atteindre des personnes desde

urs une la

questione Brand

été Vuilleumier Fin Elle Czechowski

del 12

inaugurée août fut expropriée 1868, et

sabato (11/09/1866).

écrit

par Jakob Andrews E.

: et "Le

G. Erzberger vendue dimanche

White.

La Chaux-de-Fonds

Neuchâtel, 260des conférences sur le retour de

Barfüsserplatz ain ns la Neuchâtel, C'est 1874/75. s'est aux 19 août enchères fait à cet 1866, baptiser La endroit maison nous 1870, au que avons a clair été faute se réunit de démolie

lune moyens réunion dans 2022. financiers. très de ce (--) l'Église lac l'Hopital réjouissante par adventiste. Albert dans la

eu de une

Harvey Waggoner (1889) sont

en juillet ici, BASILEA, CIMITERO WOLF

Petersgasse Jésus 1886. 46 [18, La 30, salle 57] est un

26

s

at,

Rue

260

Casino la des l'autre maison conférences côté municipal au du Weiherweg Rhin sur dans (Petit-Bâle). retour lequel 48 ; de

avec 1876, les premier ossements. numéro de la

se

1895–1929. Jésus en 1886. La salle est un 25 BARFÜSSERPLATZ

La tomba del cimitero di Kannenfeld

ette 39, aujourd'hui Faubourg

également

de Rocher

enterrés

12 [132]

39, Faubourg de l'Hopital

ici. Secteur

(rue monument Saint-Pierre) impressionnant de

s

e La Chaux-de-Fonds

C'est

is

Anna revue Oyer « Les (1884), Signes des Edith Temps». venne trasferita qui, insieme alle

qu'à Chapelle Vuilleumier.

LA CHAUX-DE-FONDS

maison d'école adventiste des actuelle Tuileries

50.

dans cette maison l'on Chapelle adventiste actuelle

ci,

sont déroulées diverses 10confé-

rences monument et manifestations impressionnant publi-

de varie Birmannsgasse conferenze

Casinò comunale cette Ancienne époque. dove imprimerie si svolsero

ossa. Qui sono sepolti anche Anna

is

nfépu

la Czechowski fece costruire la casa

9 HAUTERIVE,

Rue de

CASA

Rocher

RESIDENZIALE

Faoug, église [28] 12 [132]

RUE DE ROCHER 12 s'est rassemblés lorsque Ellen

près de Grandson … À trois

Andrews

Bonfantini, ed

(1885,

eventi qui 31, pubblici. a Nonnenweg

nièce)

imprimé

et Joseph

262C'est Lieu au dans bord cette du maison lac de Morat, que l'on Questa fu la casa in cui si White riunirono a visité La Chaux-de-

des 20, Oyer (1884), Edith Andrews (1885,

867.

“Rouges Terres” heures nel de 1867. l'après-midi Fu espropriata

e

... trois

Pré Autres cette Margaret époque. [97, 99, tome II]

Harvey Waggoner (1889) sont

le persone quando Ellen White

Birmannsgasse ques. visitò

Drahtzugsstrasse

Une conférence 31, sous Nonnenweg 259

tente a eu 20,

maison traités d'angle adventistes 32 [126]. et, en juillet sua nipote) e Joseph Harvey Waggoner

(1889).

Neuchâtel,

s'est rassemblés lorsque Ellen

Czekowski

venduta personnes all’asta

a fait

ont nel

la

été 1870

demande

Fonds lieux en 1887 et y a prononcé

baptisées

260Restaurant également enterrés ici. Secteur

la ephe

La Chaux-de-Fonds nel 1887 e vi

Drahtzugsstrasse maison lieu en d'angle

[101, 1876, 155, le 211, premier tome Claramatte. II] numéro La de salle la

nche per mancanza 39, Faubourg

White d'utiliser a visité

dans

di

le

fondi. l'église

lac de de l'Hopital

La pour Chaux-de- des conférences

[208]

un sermon.

nt de

Neuchâtel".

1912 sur 32 cette [126]. prairie.

de 50.

6).

tenne un sermone.

Pieterlen

[101, Quelques Restaurant 155, 211, photos tome Claramatte. II]

Bureau revue cette [208]

« de Les maison la Signes Société a été des internationale

du Traité après la vente de

utilisée Temps». en

une Pieterlen Chapelle

Fonds en publiques. adventiste

1887 et y Celle-ci a

actuelle

prononcé a pu

Neuchâtel [52], La Coudre

Bâle, rappellent La salle ce

ZURIGO, TEATRO FOYER

ur

grand Bureau

Kannenfeld-Park

de cette événement. de maison la Société

[81]

1887 par Conradi et Erzberger

a été internationale

ns la

STAGNO DELLA GRUÈRE

er 11 258 De

un avoir 1896

sermon.

La Chaux-de-Fonds,

lieu à 1900, en mars l'école 1867. privée

Rue de la dîme 53

Rue Jacob 27 De 1896 à 1900, l'école privée

Nel 1887 Ellen G. White tenne in

ZURIGO, STAMPFENBACHSTRASSE

PIETERLEN Brand Ce utilisée en

parc

1887 du par Traité

était autrefois

Conradi après et Erzberger la

un

vente

cimetière,

privata

Autres pour atteindre lieux des personnes de

Alla fine dell’agosto del 1868, Jakob

12 de questo la edificio maison la sua au Weiherweg conferenza 48 ;

des adventistes se trouvait dans

Maison

12

des adventistes se trouvait dans

28

Questa proprietà venne acquistata

d'habitation des familles

Dal 1896 al 1900, la scuola

la pour maison

c'est

atteindre au

là qu'Andrews

Weiherweg des personnes 48

a été

l'autre côté du Rhin (Petit-Bâle).

Erzberger La Chaux-de-Fonds, venne battezzato al Rue chiaro

di Brand Étang luna in questo de 12 la Gruyère stagno da [39] Albert

Jacob

C'est sull’amore

;

enterré de 260

1895–1929. di Dio. Oggi è la sede della

Corte Suprema.

'haest

II]

at,

ce qu'on appelle le «château de

Vuilleumier

à cet endroit

et que se réunit ce qu'on appelle le « château de dalla chiesa avventista nel 1923 e

avventista si trovava nel cosiddetto aujourd'hui

1895–1929.

à l'origine en 1883.

eis

perles».

1874/75. La

l'Église

maison

adventiste.

perles ».

servì come cappella, sede dell’associazione

e casa editrice. Fu venduta

a été démolie

en 2022. (--)

“castello di perle”. l'autre côté du Rhin (Petit-Bâle). Pré

Neuchâtel

Margaret

[52],

[97,

La

99,

Coudre

tome II]

261

Vuilleumier.

Pieterlen

C'est Fin août à

[208]

cet 1868, endroit Jakob que Erzberger se réunit

nfépu

GLAND, SANATORIO DEL LEMANO

Bâle,

Pré Margaret

Cimetière

[97,

Wolf

99, tome

[81]

Rue de la dîme 53

alla fine del 1948, quando i membri

Une conférence sous tente a eu

De

aujourd'hui s'est 1896 fait à baptiser 1900,

l'Église

l'école au adventiste. clair privée de

La

Une

tombe

conférence

du cimetière

sous tente

de

Birmannsgasse Maison d'habitation 31, Nonnenweg des familles 20, di Zurigo si divisero in due comunità.

13 TRAMELAN

14 a eu

lieu en 1912 sur cette prairie.

des lune adventistes dans ce lac se par trouvait Albertdans

ZURIGO,

259 Nel 1904, l’istituto sanitario Kannenfeld di Basilea

si trasferì a Gland e avec divenne 20, Cappella

Birmannsgasse lieu en 1912

a

sur

été

31, Nonnenweg cette

déplacée

prairie.

ici,

maison Vuilleumier CRAMERSTRASSE

Il 15 agosto 1867, Czechowski fondò

Neuchâtel,

d'angle

Quelques photos

et Andrews

263

263

rappellent ce

ce Vuilleumier.

262

29

qu'on appelle le «château de

maison Quelques

les il ossements.

[101, 1874/75.

metodista. 155, 211, La

Nel tome maison

1937, II] l’edificio

fu grand acquistato événement.

illes una chiesa a Tramelan. La comunità

39, Faubourg de l'Hopital

a été démolie

en 2022. de

d'angle photos rappellent ce

perles».

Sanatorio del Lemano, oggi

Anna

clinica

[101, grand

Oyer

155, 211, événement.

(1884), Edith

Bureau

dagli

la (--) Société

avventisti.

venne organizzata il 15 dicembre

internationale

du Traité après la vente de

Mappa della Svizzera alla pagina seguente

Neuchâtel,

Chapelle adventiste actuelle

Oggi, sul posto sorge una nuova

1883. Nel Natale del 1886, la cappella

venne inaugurata da Ellen White.

chiesa avventista.

La Lignière, sempre di proprietà della

Andrews (1885,

tome

nièce)

II]

et Joseph

mo- 39, Faubourg de l'Hopital

259

cappella.

ger

Harvey

Bureau de

Waggoner

la Société

(1889)

internationale

du Traité après la vente de 262

sont

la maison au Weiherweg 48 ;

Chapelle adventiste actuelle

261

également enterrés ici. Secteur

1895–1929.

22

la maison au Weiherweg 263 48 ;

261

23

50.

Pieterlen 1895–1929. [208]

Pré Margaret [97, 99, tome II]



s. (--)

r. 20 [77, 86]

'édition, ate-

, apparteest

mort

e 23.8.1883.

aison était

1865 – 1868

un sermon dans l'église de

illage.

Elle fut expropriée et vendue

aux enchères en 1870, faute de

moyens financiers.

Les codes QR dans la colonne de droite ont été créés à l'aide de la

(www.map.geo.admin.ch). Ils permettent de localiser les lieux avec p

entre crochets renvoient à une description plus détaillée dans le

«Streiflichter aus der Geschichte 27 > der 29 Siebenten-Tags-Adventisten in de

certains renvoient au volume II. Si ce signe (--) se trouve à la fin du texte

Faoug, église [28]

ou représenté n'existe 15 > 26

Lieu au bord du lac de Morat,

plus.

Czekowski

Grandson,

a fait

maison

la demande

d'habitation [13]

d'utiliser En l'église 1865, pour à Grandson, des conférences

publiques. Czechowski Celle-ci a pu louer a pu

BASILEA

ZURIGO

GIURA

un

avoir lieu appartement en mars 1867.

11

pour douze francs

7 13

par mois

12

pour sa famille dans la

10

9 maison «La Ruche».

NEUCHÂTEL

Étang de la 8Gruyère [39]

6

BERNA

Fin août 1868, Jakob Erzberger

s'est fait Ste-Croix, baptiser FRIBURGO église au clair [15] de

VAUD

lune dans On ce y lac trouve par Albert une église dans

Vuilleumier. laquelle Czechowski a donné

une conférence en 1865, dont on

GINEVRA

a retrouvé une annonce historique.

n, Les Reusilles [23]

t dans cette maison que

howski et le pasteur

tandon ont débattu de la

4

tion du sabbat

5

(11.9.1866).

1 5

2

3

x (St. 14 Balise), maison d'haet

imprimerie [25, 28].

plaque d'édition, commémorative est

ropre sée sur avec la maison « Le

son». C'est ici que

Buttes, église [16]

24 25



LA FACOLTÀ DI TEOLOGIA

NASCE IN SVIZZERA

Non sono solo gli evangelisti a essere itineranti,

anche le loro scuole lo sono. Prima

di stabilirsi a Collonges-sous-Salève, dove

esiste tuttora, la Facoltà di Teologia ha vissuto

qualche cambiamento, attraversando

due confini. Questa scuola fu all’origine

della formazione e dell’invio di numerosi

missionari in Europa e nel resto del mondo.

Ecco un racconto di questo viaggio movimentato

e delle sue figure

chiave.

Il 23 gennaio 1893, venne

aperto il primo centro di

formazione a Peseux, vicino

a Neuchâtel, sotto la

direzione di Joseph Curdy,

evangelista, editore, insegnante

e amministratore,

che entrò al servizio della chiesa nel 1885.

Joseph Curdy lavorò nelle valli valdesi del

Piemonte, in Belgio, Francia e Canada. Proprio

qui, agli inizi della scuola, studiò David

Lecoultre, che poi servì come predicatore in

Francia e in Svizzera.

Per sopperire alla mancanza di

materiale didattico, Alfred-Félix

Vaucher scrisse il suo libro di

472 pagine intitolato “L’Histoire

du salut : un cours de théologie

biblique”.

Nel 1895 la scuola si trasferì a La Chauxde-Fonds,

per poi stabilirsi prima a Ginevra

(1901-1902) e poi a Parigi (1902-1903).

Fu qui che il giovane Alfred-Félix Vaucher,

all’età di 15 anni, completò i sei mesi di

formazione. Il resto della sua formazione la

fece da autodidatta. Sempre in questo periodo

e nella stessa scuola (Ginevra-Parigi)

si formò anche Ulysse Augsburger che esercitò

il suo ministero pastorale

e amministrativo in

Nord Africa, in Francia e in

Svizzera.

Dal 1904 al 1911, Jean

Vuilleumier, figlio di

Albert Vuilleumier, assunse

la direzione della

Scuola Missionaria Avventista

di Gland, che era appena stata fondata

nella nuovissima proprietà della clinica La

Lignière. Jean Vuilleumier lavorò anche negli

Stati Uniti, in Sud America e in Canada.

Dal 1911 al 1917, la scuola venne diretta da

Paul Steiner. Il piccolo centro di formazione

si trasferì a Nîmes (1919-1920) sotto la

direzione di Jules-César Guenin (1883-

1965), che fu evangelista, insegnante, autore

e amministratore in Svizzera, Portogallo

e Francia. Da Nîmes, la scuola tornò

a La Lignière e fu diretta da Alfred-Félix

Vaucher fino al 1921, data del trasferimento

definitivo a Collonges-sous-Salève, dove

si trova tuttora. Per sopperire alla mancanza

di materiale didattico, Alfred-Félix

Vaucher scrisse il suo libro di 472 pagine

intitolato “L’Histoire du salut : un cours de

théologie biblique”.

UN AFFARE DI FAMIGLIA

Nel 1907, il mio prozio paterno, Paul Meyer

(1886-1945), fece la sua formazione pastorale

quando la scuola era a Gland. Dal 1912

lavorò in Portogallo come pastore e amministratore,

incarico che poi riprese in Francia.

Anche suo fratello minore, Oscar Meyer

(1887-1960), fu uno studente della Scuola

Missionaria avventista di Gland. Lavorò

come pastore e amministratore in Svizzera

e in Francia. Un altro dei loro fratelli,

Albert Meyer (1889-1963), mio nonno, iniziò

la sua attività pastorale nel 1916. Esercitò

le sue funzioni pastorali e amministrative

in Svizzera, Francia e Nord Africa, dove

fu affiancato da Ernest Veuthey.

È passato più di mezzo secolo dall’inizio

delle attività missionarie di Michael

B. Czechowski nel 1864 e dall’apertura

del Seminario Avventista del Salève nel

1921. In questi 56 anni, la Svizzera ha svolto

un ruolo fondamentale nella formazione

dei primi pastori e missionari. Come un

apiario, la Svizzera ha lavorato instancabilmente

per predicare il Vangelo eterno

molto prima che la Conferenza Generale

inviasse il suo primo missionario fuori dagli

Stati Uniti, nella figura di John N. Andrews.

È a questi pionieri svizzeri, alle loro consorti

e ai loro figli, che dobbiamo la nascita delle

prime chiese su questo territorio e ben

oltre i suoi confini.

LA STORIA DEL CENTRO DI FORMAZIONE

1893

1895

1901

1902

1904

1919

1920

1921

Peseux

La Chaux-de-Fonds

Ginevra

Parigi

Gland

Nîmes

Gland

Collonges-sous-Salève

ROLAND MEYER

Professore emerito di teologia sistematica

26 27



LA MISSIONE,

NONOSTANTE TUTTO

La missione in Europa non era affatto scontata per la chiesa madre americana. Ci

volle un missionario intrepido e indipendente, oltre a lettere e appelli, per convincere

finalmente gli avventisti del Nuovo Mondo ad acconsentire di inviare un missionario

in Svizzera. E questo nonostante il sostegno di leader rinomati come James White.

Nel novembre 1869, i leader avventisti a

Battle Creek, nel Michigan, scoprirono con

stupore di non essere gli unici avventisti.

Vennero a conoscenza di una sessantina di

correligionari in Svizzera, membri di congregazioni

organizzate: una quarantina in

una chiesa a Tramelan (vicino a Berna), il

resto in diverse piccole comunità della Svizzera

francofona. Come John N. Andrews,

allora caporedattore della rivista “Review

and Herald”, osservò con una punta di rimprovero:

“Non possiamo prenderci il merito

di essere stati strumenti nella costituzione

di questo gruppo di osservanti dei comandamenti”.

Invece, le prime chiese avventiste

in Europa vennero fondate da Michael B.

Czechowski.

I leader confessionali sapevano che l’Advent

Christian Church aveva accettato Michael

B. Czechowski e che, con il loro aiuto, era

partito per l’Europa. “Ma pensavamo”, scrisse

Andrews, “che avesse rinunciato all’osservanza

del settimo giorno. Fu quindi con

grande sorpresa che apprendemmo […] che

[Czechowski] non solo osservava lui stesso

il sabato, ma che aveva fondato un gruppo

di osservatori del sabato in Svizzera”.

Per i quattro anni successivi, gli avventisti

del settimo giorno americani rifiutarono

l’idea di avere la responsabilità di aiutare

questi avventisti europei. James White cercò

di raccogliere fondi per loro, scrivendo

sulla rivista “Review and Herald”: “Servono

mezzi. Altri paesi ci chiedono aiuto”. Ma,

come scrisse in seguito sul numero del giugno

1870: “Il nostro popolo risponde molto

lentamente all’appello per raccogliere mezzi

per aiutare la causa in Svizzera […]; siamo

rimasti delusi”. La riluttanza ad aiutare i credenti

europei si protrasse per i tre anni

successivi.

Nel 1873, gli avventisti del settimo giorno

cominciarono finalmente a voltare pagina.

All’undicesima sessione della Conferenza Generale,

tenutasi nel marzo del 1873 a Battle

Creek, i leader della denominazione condivisero

un’accorata lettera di credenti svizzeri,

inviata nel novembre 1872 e scritta da

Albert Vuilleumier (1835-1923), ma firmata

anche da Jules-Etienne Dietschy e Jules-Henri

Guenin, i leader “autoctoni” della chiesa in

Europa. Albert Vuilleumier e i suoi colleghi

notarono che “l’ultimo numero della rivista,

ricevuto questa settimana, indicava che

la Conferenza Generale si terrà presto; vi

preghiamo di considerare, sotto lo sguardo

del Signore, se non sarà necessario inviare

un messaggero americano in Europa per

dirigere la diffusione della verità. Oh, cari

fratelli, pregate per noi e per l’opera in Europa.

Questa è la preghiera accorata dei vostri

affezionati fratelli in Cristo Gesù, che vi rinnovano

la certezza del loro amore cristiano”.

Questa lettera, che richiama l’appello articolato

nella visione macedone di Paolo (cfr.

Atti 16:9), era impossibile da respingere. Gli

avventisti americani accettarono l’idea di inviare

uno o più missionari in Europa. L’anno

successivo decisero che il primo missionario

sarebbe stato John N. Andrews.

DAVID TRIM

Direttore del Dipartimento

Archives, Statistics, and Research

della Conferenza Generale

John N. Andrews,

un altro Czechowski?

In occasione del centenario della visita di

Ellen White in Europa, nel 1985 fu pubblicato

un piccolo opuscolo. A pagina 11

dell’opuscolo si legge un’informazione

sorprendente: “James White ha preso

accordi privati in vista della partenza di

Andrews. In assenza di una decisione ufficiale,

Andrews partirà per l’Europa in

modo non ufficiale”. La storia di John N.

Andrews, il grande e primo missionario

ufficiale della Chiesa Cristiana Avventista

del Settimo Giorno, inviato dalla Conferenza

Generale, è forse solo un mito? Anche

lui, come il suo predecessore polacco

dieci anni prima, sarebbe partito senza

l’approvazione dell’organizzazione? Nel

verbale della 13ª sessione della Conferenza

Generale del 15 agosto 1874 si legge:

Il Presidente ha raccomandato alla Conferenza

di prendere provvedimenti in merito,

soprattutto in considerazione del fatto

che J. N. Andrews si appresta a partire

per impegnarsi nella causa in Svizzera.

In altre parole, a partire con i propri mezzi.

Gilbert Valentine, autore della biografia

più completa e dettagliata del missionario,

riporta scambi tra John N. Andrews

e le persone a lui vicine, secondo i quali

il missionario, in quel momento, stava

cercando di vendere la sua casa e voleva

partire per l’Europa, con o senza l’approvazione

della Conferenza Generale.

Questo era impensabile per James White

e per l’allora Presidente della Conferenza

Generale, che sapeva meglio di chiunque

altro di cosa stava parlando. Si trattava

di George I. Butler, la cui sorella partì nel

1874 con Michaëł B. Czechowski, proprio

senza l’approvazione dell’organizzazione

religiosa. La giovane morì in Svizzera, lontano

dalla sua famiglia. Si decise quindi

che John N. Andrews passasse alla storia

come il primo missionario ufficiale. Si è

però rischiato che l’Europa non fosse mai

collegata agli Stati Uniti e che il mondo

non conoscesse il messaggio avventista.

Comitato editoriale

28



LA VITA DI John N. Andrews

Aveva 15 anni nel 1844, durante la grande delusione. Ma accettò rapidamente il sabato

e divenne un riferimento teologico e un grande intellettuale della chiesa avventista.

Fu anche il primo missionario a lasciare l’America per recarsi in Svizzera, paese

che costituì la sua ultima dimora. Ecco la storia della sua vita.

John N. Andrews nacque il 22 luglio 1829 a

Poland, nel Maine. Lasciò la scuola all’età di

11 anni, diventando autodidatta. Si dice che

in seguito parlasse correntemente sette

lingue e sapesse recitare a memoria il Nuovo

Testamento. All’inizio del 1845, all’età

di 15 anni, dopo aver letto un opuscolo,

Andrews accettò il sabato.

Il resto della vita di Andrews fu al servizio

della chiesa avventista.

Quando nel 1852 venne

fondata la prima stampa

avventista a Rochester,

New York, Andrews fece

parte del comitato editoriale,

insieme a J. Bates e

J. White. Nel 1853 venne

consacrato come pastore.

Nel 1855 scrisse un articolo

per dimostrare biblicamente

che il sabato iniziava a partire dal

tramonto.

Andrews partì per

essere un pastore, ma

anche per istruire

su come evangelizzare.

Il 29 ottobre 1856, Andrews sposò Angeline

Stevens, un’amica d’infanzia. In seguito,

malato e scoraggiato, lasciò il ministero.

Tornò, persuaso da James ed Ellen White.

Nel 1858 propose uno studio sulla “Systematic

Benevolence”, concetto precursore

del principio della decima. Nel 1861 pubblicò

la prima di diverse edizioni di “History

of the Sabbath”. Nel 1864 ottenne lo status

di obiettore di coscienza durante la guerra

civile americana. Nel 1867 venne eletto

Presidente della Conferenza Generale.

Angeline morì nel 1872. Fu da vedovo, con

i figli adolescenti, Charles (16 anni) e Mary

(12 anni), e un avventista svizzero, Ademar

Vuilleumier, che, su richiesta del gruppo

avventista svizzero già esistente, si recò in

Europa nel 1874. Fu il primo missionario

ufficiale degli avventisti del settimo giorno

inviato fuori dagli Stati Uniti. Ellen White

scrisse: “Vi abbiamo mandato l’uomo più

abile delle nostre file” (Manuscript

Releases, vol. 5, p. 436).

Andrews partì per essere un pastore,

ma anche per istruire su

come evangelizzare. Tuttavia, dovette

affrontare difficoltà finanziarie,

unite a una scarsa comprensione

della cultura europea.

Ciò gli causò angosce personali

e difficoltà economiche familiari.

Nonostante le difficoltà, Andrews aprì una

tipografia a Basilea, in Svizzera, nel marzo

del 1876. La tipografia servì come base

per altre missioni in Europa. Il suo lavoro

venne supportato dalla rivista “Les Signes

des Temps”. Andrews venne criticato dai dirigenti

della Conferenza Generale per non

aver seguito il “modello americano” di missione

estera, ma il suo approccio fu alla fine

compreso e giustificato.

Andrews morì di tubercolosi il 21 ottobre

1883. Venne sepolto a Basilea, in Svizzera,

lasciando dietro di sé un duraturo impatto

sulla missione avventista.

EDWIN SULLY PAYET

Direttore del Centro di Ricerca

“Ellen White” e professore di

teologia

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LA SVIZZERA, UN CROGIOLO

PER LA MISSIONE AVVENTISTA

INTERCULTURALE

Salutato dalla storia come missionario e pioniere dell’opera avventista in Europa,

il percorso di John N. Andrews oltre l’Atlantico fu tutt’altro che tranquillo. La

sua più grande sfida fu quella dell’adattamento culturale. Il professor Gilbert

Valentine, grande esperto della figura di Andrews, ripercorre le questioni e le sfide

affrontate dal missionario americano al suo arrivo in Svizzera.

John N. Andrews credeva fermamente che

Dio avesse aperto la strada per la nascita

della chiesa avventista in Europa. Considerava

come provvidenziale

la richiesta di aiuto da

parte di giovani famiglie di

orologiai che osservavano

il sabato in Svizzera. “Dio

ci ha preceduto”, scrisse.

La richiesta di missione era

“certamente” una chiamata

alla chiesa a seguire la

guida di Dio, riferì ai suoi

colleghi in America un anno dopo il suo arrivo.

Ma il compito non sarebbe stato facile.

Sfide enormi e inaspettate attendevano lo

Come missionario americano

e novizio, John N. Andrews

subì un forte shock culturale.

Il suo “parlare diretto”

poco diplomatico offese

spesso i suoi nuovi fratelli

di chiesa.

studioso-predicatore quarantacinquenne,

da poco vedovo, quando arrivò a Neuchâtel

nel novembre 1874 come primo missionario

“ufficiale” dell’avventismo.

Dal punto di vista finanziario,

si trattava di un periodo

difficile. Poco prima del suo

arrivo, l’economia mondiale

era entrata in quella

che divenne nota come la

“grande depressione”. Le

finanze della chiesa erano

pochissime. I fondi provenienti dall’America

erano incerti e irregolari. La catena delle re

sponsabilità finanziarie era ambigua e creava

dolorosi malintesi. Andrews non riceveva alcuno

stipendio dalla Conferenza Generale

e i finanziamenti in Svizzera erano difficili e

complicati.

I credenti svizzeri, scoraggiati, avevano subito

dolorose perdite finanziarie sotto la guida

di Michael B. Czechowski e i

suoi errori morali li avevano

messi in grave imbarazzo.

Nel 1874, intrapresero

nuovi investimenti nell’industria

orologiera. Questi

investimenti assorbirono le

loro energie, il personale e

i fondi. Questa successione

di eventi causò ad Andrews

una grande frustrazione.

Come missionario americano e novizio, John

N. Andrews subì un forte shock culturale.

Il suo “parlare diretto” poco diplomatico

offese spesso i suoi nuovi fratelli di chiesa.

Il suo traduttore imbarazzato complicò la

situazione. Gli incauti commenti negativi

sugli usi e costumi svizzeri furono ancora

più offensivi. All’inizio, non si rendeva conto

che la sua concezione della spiritualità venuta

dal Nuovo Mondo era percepita come

condiscendente dai suoi ascoltatori. Ciò che

egli percepiva come “lassismo spirituale” era

semplicemente una questione di approcci

religiosi diversi. Quando osò dare consigli al

piccolo gruppo sulle loro decisioni commerciali,

perse la loro fiducia. Per i primi dodici

mesi, i suoi membri ascoltarono ma non

seguirono alcun consiglio. Questo lo portò a

considerare il tutto come “ostinazione”. Per

un certo periodo, perse ogni influenza pastorale

su di loro. Ma imparò dai suoi errori

e alla fine riparò i danni.

La mancanza di conoscenza del francese

parlato rappresentò un grosso handicap per

il missionario americano, impedendogli di

sentirsi rapidamente parte della comunità.

Non riusciva a partecipare alle conversazioni

Alla fine riconobbe che

le differenze di usi e

costumi non erano né

buone né cattive, ma solo

diverse.

sociali in chiesa o a parlare facilmente con la

gente per strada. Alla fine riuscì a padroneggiare

la lingua scritta, anche se il suo cervello

ormai invecchiato aveva perso la plasticità

linguistica. Divenne un eccellente editore e

fondò “Les Signes des Temps”. Dopo tre

anni, il suo francese parlato era abbastanza

fluente da poter predicare

pubblicamente, ma sembra

che non sia mai riuscito

a pensare veramente in

francese. L’apprendimento

della lingua lo aiutò anche

a comprendere la cultura locale

e alla fine riconobbe che

le differenze di usi e costumi

non erano né buone né cattive,

ma solo diverse.

Uno dei principali aggiustamenti che John N.

Andrews dovette fare era dovuto al fatto che

i metodi di evangelizzazione così efficaci in

Nord America non funzionavano altrettanto

bene in Europa. Gli ci volle un po’ di tempo

per capire che l’Europa non era l’America

e che erano necessari approcci diversi. Si

adattò, ma non fu altrettanto facile per i suoi

colleghi e supervisori americani. Venne fortemente

criticato perché non seguiva “il metodo

americano”. Ma perseverò, ottenendo

alla fine successo.

La Svizzera si rivelò un ricco terreno di

formazione per la chiesa avventista e per

John N. Andrews, che imparò lentamente a

condurre una missione interculturale.

GILBERT VALENTINE

Professore di storia, La Sierra University

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BEI PAESAGGI E

FORMAGGI GUSTOSI:

Ellen White,

UNA TURISTA IN SVIZZERA

Ellen G. White si recò in Svizzera tra il 1885 e il 1887, dopo la morte di John N.

Andrews. Partecipò a conferenze, incontrò giovani fratelli e sorelle nella fede e

contribuì alla creazione di nuove chiese. Ma non si fermò a questo: le piaceva

anche l’ambiente e la tavola.

Probabilmente conoscete la profetessa Ellen

G. White, o almeno il suo ruolo di scrittrice.

Ma conoscete Ellen G. White come turista?

L’americana, vedova di 58 anni, accompagnata

dal figlio William, non venne in Svizzera

solo come conferenziera e figura di riferimento

del movimento avventista. Si godette

anche il paesaggio e la cucina locale.

Nelle sue lettere da Tramelan, Basilea e altrove,

possiamo notare che si meravigliava

dello spettacolo della natura. Durante i suoi

numerosi viaggi in Europa, e in particolare

in Svizzera, fu in costante ammirazione, incantata

da ciò che vedeva. Leggete le sue

parole in un manoscritto del 1886 che documenta

il suo soggiorno:

Abbiamo percorso circa 8

chilometri. Il paesaggio era

magnifico. Tramelan è piena

di ricche pinete. Il territorio

è montuoso. Ci sono buoni

pascoli per il bestiame.

[Letters 64, 1886, par. 18]

Guardate come Ellen G. White descrisse ciò

che vide! Si rallegrò alla vista dei paesaggi

svizzeri. Noi, che a volte li vediamo ogni

giorno, ci rendiamo ancora conto che le

montagne intorno a noi sono una testimonianza

della bellezza dell’opera di Dio? Continuò

dicendo:

Eravamo su un’altura, e lo scenario delle

foreste di pini verde scuro, mescolato con

il verde vivo e vivace degli aceri e dei

frassini sui fianchi delle montagne, creava

La natura è e rimane

una rivelazione naturale

dell’esistenza di

un Creatore amorevole che

desidera il nostro bene.

un’immagine della natura che il tratto di

un talento artistico non può assolutamente

eguagliare. [Letters 64, 1886, par. 22]

Agli occhi di Ellen G. White, Dio è un artista.

Anche noi, che viviamo in Svizzera, abbiamo

il privilegio di ammirare ogni giorno i suoi

“quadri” più belli. I ricordi di Ellen G. White

sulla Svizzera non si limitano al paesaggio.

Ellen G. White apprezzò anche alcuni prodotti

locali. In particolare, e sorprendentemente,

il formaggio. Nelle sue lettere menzionò

regolarmente questo alimento, come

parte essenziale dei pasti, elemento che a

volte creava un’atmosfera piacevole. Tra le

altre cose, dichiarò:

Ci sono buoni pascoli per il

bestiame. Le mucche sembrano

essere molto numerose

qui, e a questo proposito, il

latte, il burro e il formaggio

devono essere di gran lunga

superiori a quelli di Basilea,

dove il bestiame è per lo più

legato nelle stalle o usato per lavorare la

terra. [Letters 64, 1886, par. 18].

Ciò che impariamo da Ellen G. White è che

anche nel cuore della missione possiamo, e

forse dovremmo, continuare a godere delle

bellezze e dei tesori che Dio ha disseminato

in questo mondo. La natura è e rimane

una rivelazione naturale dell’esistenza di un

Creatore amorevole che desidera il nostro

bene (Cfr. Salmo 19:2; Romani 1:20).

34

35



UNA CAPPELLA RITROVATA:

IL RESTAURO DELLA

chiesa di Tramelan

“La presenza del Signore non

dipende dai numeri […]. Questa casa,

per quanto piccola, è registrata nei

cieli […]”. Ms 49, 1886

È con queste poche parole che Ellen White

descrisse la piccola cappella di Tramelan durante

il sermone inaugurale del 25 dicembre

1886. Tramelan, la prima cappella avventista

in Europa.

La cappella fu progettata interamente in

legno. Venne costruita nel 1883 dietro la

casa della famiglia Roth, che ne curò la costruzione

e il finanziamento. Questa cappella

fu il punto di partenza per molti missionari.

In seguito la comunità si trasferì in un altro

edificio del comune e per molti decenni il

sito perse il suo ruolo originario di cappella.

La proprietà fu venduta nel 1988. Tuttavia,

alcuni membri di chiesa volevano riportare

il sito al suo scopo originario. Così, dal 2012,

la sala è stata affittata al proprietario dell’

epoca. Poi, il 1° settembre 2014, la chiesa

ha avuto la possibilità di acquistare la proprietà

e la cappella. Tra il 2017 e il 2022 sono

stati intrapresi dei lavori di ristrutturazione.

L’obiettivo era quello di riportare l’edificio e

la sala di culto il più vicino possibile al loro

aspetto originale.

Durante questi lavori, sotto la pittura bianca

delle facciate interne, è stata scoperta una

decorazione tipica della fine del XIX secolo.

Sono bastate alcune squame di vernice per

attirare l’attenzione di un esperto, che ha

notato un motivo più antico dipinto sotto

l’intonaco recente.

L’edificio e la sala di culto sono stati riportati

al loro antico splendore! Oggi vengono organizzate

attività come meditazioni, concerti

e conferenze per riportare in vita il luogo

e permettere ai visitatori di sperimentare

l’impegno e la fede dei pionieri della chiesa

in Svizzera.

RETO MAYER

Tesoriere associato,

Divisione Intereuropea

La casa fu costruita da Albert

Vuilleumier e da suo cognato,

Édouard, nel 1864. Si trovava

proprio di fronte alla casa

del padre di Albert, allora

sindaco del comune. Con il

padre viveva anche la sorella

di Albert, sposata con Jules-

Étienne Dietschy, la prima

persona che accolse e introdusse

Michael B. Czechowski a Tramelan.

Nel 1873, Albert si trasferì con la famiglia

a Neuchâtel e nei dintorni,

dove John N. Andrews avrebbe vissuto

all’inizio del suo ministero svizzero.

La casa rimase quindi interamente

di proprietà di Édouard Vuilleumier,

che la vendette alla famiglia Roth nel

1876. Il figlio di Jean-Georges Roth,

Gustave, progettò e supervisionò la

costruzione della sala

nell’orto della proprietà.

Fin dal 1867, i

sabatisti di Tramelan

si riunirono in questa

casa per celebrare

il sabato, partecipare

a momenti di preghiera

e studiare la

Bibbia.

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STORIA DELLE PUBBLICAZIONI

IN LINGUA FRANCESE

DAL 1876 A INTERNET

Il ministero delle pubblicazioni è un

marchio di fabbrica degli avventisti. Dai

milleriti a internet, riscoprite i grandi

titoli che hanno diffuso il messaggio

avventista, e che continuano a farlo.

Ciò che ha costituito la forza del millerismo

fu l’opera editoriale intrapresa da Joshua

Himes, imitata da altri. James White seguì il

suo esempio pubblicando The Present Truth

nel 1849, che divenne The Advent Review

and Sabbath Herald nel 1850, e poi Adventist

Review.

Ma anche Michael B. Czechowski imitò questo

modello e nel 1866 fondò un periodico il cui

titolo completo era L’évangile éternel et l’accomplissement

des prophéties sur la venue

du Sauveur. Fu pubblicato settimanalmente

per un anno e, dopo un’interruzione di alcuni

mesi, per un secondo anno. Aveva le dimensioni

di un grande foglio A3 piegato a metà.

Gli articoli erano principalmente studi biblici,

prima su Daniele e poi sul libro dell’Apocalisse.

In un secondo momento, vi aggiunse

notizie e alcune lettere ricevute.

Quando arrivò in Svizzera, John Andrews

fondò una rivista missionaria. Nel 1876, appena

due anni dopo il suo arrivo, pubblicò

Les Signes des Temps, pubblicato ancora oggi

a quasi 150 anni dalla sua nascita. I temi principali

delle prime edizioni erano, ovviamente,

le profezie. Il primo numero includeva persino

un testo di Ellen G. White.

Questa rivista fu all’origine dell’inizio

dell’avventismo nel dipartimento di Tarn, in

Francia. Anche se a volte veniva distribuita

casualmente presso indirizzi di protestanti

francofoni che venivano raccolti come meglio

potevano, una copia finì nelle mani di Louis

Carayon. Egli sarà il pioniere dell’opera nel

sud della Francia e il piccolo comune di Viane

vedrà la costruzione di una delle prime cappelle

in Francia.

Sebbene Les Signes des Temps avesse una

vocazione missionaria, la comunità svizzera

ed europea sentì presto il bisogno di far

circolare le informazioni tra i suoi membri

e credenti. Così, a partire dal 1889, furono

stampati e inviati da Basilea rapporti statistici.

Vennero regolarmente e sempre più

spesso inseriti articoli di esortazione e spiegazione.

Nel settembre 1896, Le Messager fu

pubblicato con il sottotitolo Supplément aux

Signes des Temps. Un “avviso speciale” giustificava

la decisione di creare una pubblicazione

separata per comunicare i rapporti mensili. Il

numero di pagine variava da 4 a 8 per includere

le “notizie dell’opera” e poteva arrivare a

più di 30 pagine con i resoconti delle sessioni

amministrative.

Nel 1908 la rivista divenne indipendente da

Les Signes des Temps, mantenendo solo il

sottotitolo Organe mensuel des Ouvriers et des

Églises de l’Union latine. Un ulteriore cambiamento

avvenne nel 1922, quando la tipografia

si trasferì a Dammarie-les-Lys. La rivista

divenne così Revue Adventiste, nome che

porta ancora oggi.

La missione e la comunicazione non furono le

uniche aree di pubblicazione. Anche la salute

diventò un campo di ministero per le pubblicazioni.

Nel 1891 fu lanciato Le Vulgarisateur.

Lo scopo di questa rivista era quello di offrire

articoli a un prezzo molto moderato su

argomenti diversi come le invenzioni, la manutenzione

domestica, la salute e la cultura

generale. È interessante notare che la rivista

includeva diverse pubblicità. Nel 1923,

la rivista si specializzò in salute e cambiò

nome in Vita e Salute. Il celebre dottor Jean

Nussbaum ne divenne caporedattore. La rivista

raggiunse una tiratura di oltre 100.000

copie per numero, chiudendo i battenti all’inizio

degli anni 2000.

Per quasi 150 anni, il ministero delle pubblicazioni

è stato caratterizzato dalla carta

stampata nel senso fisico del termine; negli

ultimi 20 anni la chiesa ha iniziato a far evolvere

questo settore. La pubblicazione passa

ora attraverso la fibra e gli schermi, ma i principi

e la volontà di evangelizzare non sono

cambiate.

BENJAMIN CALMANT

Studente in storia del cristianesimo,

volontario presso gli archivi

francofoni sull’avventismo

ERIC BELLOY

Tesoriere della FSRT

e Direttore di Espoir Médias

38 39



1866

Appena arrivato in Svizzera,

Michael B. Czechowski

pubblicò un settimanale

per presentare le profezie.

1896

Pubblicato inizialmente

come rapporto missionario,

Le Messager divenne l’organo

ufficiale per le comunicazioni

con i membri.

1922

Quando la tipografia si

trasferì, la rivista venne

ribattezzata Revue

Adventiste, nome che porta

ancora oggi.

1876

La rivista Les Signes des

Temps fu fondata nel

1876 da John N. Andrews,

seguendo le orme del suo

omonimo americano,

qualche anno prima.

È ancora in circolazione,

quasi 150 anni dopo.

VERSO UN NUOVO MINISTERO

DELLE PUBBLICAZIONI

Il passaggio ai media digitali è avvenuto gradualmente

con il progredire della tecnologia.

Internet, che ha fatto la sua comparsa negli

anni ‘90, ha permesso la pubblicazione gratuita

di articoli online, seguendo il passaggio

dalla carta stampata al formato digitale.

Successivamente, con la nascita e la crescita

dei social network negli anni 2000, è decollata

la produzione e la distribuzione di risorse

audiovisive.

Questa transizione ha anche modificato il lavoro

di redazione, richiedendo l’integrazione

di competenze che prima facevano parte

dell’industria cinematografica. Sebbene la

pubblicazione scritta attraverso le riviste

stampate persista, ha dovuto cedere il passo

alle nuove tecnologie, richiedendo nuove

competenze.

Questa evoluzione ha influenzato anche la

collaborazione tra le istituzioni avventiste

francofone. La pubblicazione scritta facilita

il contributo tra i collaboratori francofoni e

consente una pubblicazione centralizzata,

mentre la produzione audiovisiva richiede

specifiche risorse tecniche, limitandone la

centralizzazione.

Per quanto riguarda la Federazione delle

Chiese avventiste della Svizzera romanda

e del Ticino, lo studio Espoir Médias è stato

fondato nel 2019, poco prima della pandemia

del Covid-19. La crisi sanitaria ha accelerato la

creazione di questo studio, dando credibilità

a questa nuova forma di pubblicazione.

Nonostante i dubbi iniziali sulla rilevanza e sul

costo di questo nuovo ministero tecnologico,

la pandemia ne ha dimostrato la sua utilità,

in particolare consentendo di trasmettere online

i servizi di culto durante il lockdown.

Altri studi sono nati nei paesi francofoni,

dando talvolta l’impressione di una sorta

di concorrenza. Tuttavia, si sta realizzando

una collaborazione, incoraggiata da incontri

regolari tra i responsabili e dalla creazione

dell’FMA (French Media Advisory), finalizzata

a mettere in comune le produzioni per una

più ampia distribuzione.

In sintesi, i mezzi e i supporti di pubblicazione

evolvono con la tecnologia e le abitudini della

società, ma il desiderio di trasmettere un

messaggio biblico di amore e verità rimane

immutato.

Nascita dei

periodici avventisti

1891

Le Vulgarisateur si proponeva di educare i lettori

e migliorare le loro conoscenze generali.

1923

La rivista si concentrò sui temi della salute,

cambiando nome in Vita e Salute, che diede

anche il nome alla casa editrice che si era appena

trasferita da Gland (Svizzera) a Dammarie-les-Lys

Segui Espoir Médias

Espoir Médias

40 (Francia).

41



Jean Vuilleumier

QUANDO LA SVIZZERA

EVANGELIZZÒ L’ARGENTINA

Jean, uno dei figli di Albert Vuilleumier, nacque nel 1864 e ben presto si impegnò

nella missione. Assistente di John N. Andrews, divenne anche lui missionario

internazionale e, sprezzante del pericolo, partecipò alla nascita del messaggio

avventista in Sud America.

Quando Jean Vuilleumier arrivò in Argentina

nell’ottobre del 1895, non aveva idea

che stava per fare la storia. Nei cinque anni

in cui lavorò in Argentina e Uruguay, visitò,

condivise, predicò e lavorò con dedizione e

passione. Senza il suo impulso, non sarebbe

nato El Faro, il primo giornale avventista

in lingua spagnola, di cui fu creatore, editore

e colportore. Fu il più qualificato tra

i missionari che percorsero queste terre.

Dio lo aveva preparato per la sua missione:

era nato in una famiglia svizzera di pionieri

avventisti e aveva beneficiato dell’influenza

del padre, Albert Vuilleumier. Aveva lavorato

nella casa editrice di Basilea, con John N.

Andrews, dove aveva imparato a scrivere

e a editare i testi. Durante il soggiorno di

Ellen G. White in Europa, non solo la incontrò

e ascoltò, ma la accompagnò anche

in vari luoghi come traduttore. In seguito

fece esperienza di evangelizzazione negli

Stati Uniti. A 31 anni, la sua esperienza era

notevole. Era la persona ideale per condividere

il Vangelo tra gli immigrati europei in

Sud America, tanto più che condivideva la

loro cultura, parlava la loro lingua e aveva

una solida base teologica.

Cinque giorni dopo il suo arrivo in Argentina,

partì per l’Uruguay, dove vivevano molte

famiglie di origine svizzera. Non avendo un

indirizzo fisso, si fermava ovunque lo accoglievano.

In seguito, fece lo stesso in alcune

zone dell’Argentina dove vivevano svizzeri,

francesi e tedeschi. Portato per le lingue,

imparò presto lo spagnolo, che fu in grado

di predicare e anche di tradurre.

Il suo modo di lavorare era molto vario. Visitava

una famiglia, anche più di una volta

alla settimana, leggeva brani della Bibbia o

presentava il suo “strumento” preferito: le

profezie di Daniele. Parlava loro di temperanza,

li esortava a rinunciare all’alcol e insegnava

loro a cantare. Per i bambini c’erano

sempre storie della Bibbia. Allo stesso

tempo, trovava una sala e distribuiva inviti

per conferenze. Teneva queste conferenze

anche se vi partecipavano solo tre persone.

In diverse occasioni dovette chiedere l’intervento

della polizia a causa di manifestazioni

ostili fuori dalla sala.

Camminava per città e campi. Si muoveva

a cavallo o su un carretto preso in prestito

(in seguito ebbe un suo Tillbury).

Quando viaggiava in treno o in nave,

distribuiva sempre pubblicazioni ai

passeggeri. Aveva una grande capacità

di rimanere fedele al suo compito,

senza mai vacillare. Gli vennero

chiuse le porte in faccia, fu espulso

da una città, cadde da cavallo, si inzuppò

di pioggia mentre il suo cavallo

camminava nel fango, tutti gli articoli

del giornale El Faro andarono persi

e dovette ricominciare da capo... ma

continuò con entusiasmo a svolgere

la sua missione. Nel suo diario non

menziona quasi mai la tristezza o la

preoccupazione. È chiaro che non si

arrese mai allo scoraggiamento.

In Argentina conobbe la moglie di

origine svizzera, Berthe Hämmerly,

con la quale ebbe due figlie. Tre anni

dopo il matrimonio, la donna morì.

Jean decise di tornare in Svizzera con

le bambine.

I frutti del suo lavoro e del suo fervore

missionario sono visibili ancora oggi

nelle migliaia di discendenti delle

famiglie che hanno accettato Gesù

Cristo come loro Salvatore. Solo in cielo

Jean Vuilleumier vedrà come Dio ha

benedetto i suoi sforzi. Non avendo

lasciato discendenti in Sud America

che ricordino e parlino della sua vita,

la sua eredità vive nei cuori di coloro

che leggono il suo diario e ammirano

il suo spirito missionario.

SUSANA SCHULZ

Traduttrice del diario di J. Vuilleumier

dal francese allo spagnolo

42 43



ALLA SCOPERTA DELLA

NOSTRA STORIA:

VISITA AL

Museo

dell’avventismo

europeo

Gli archivi storici della Federazione

della Svizzera romanda e del Ticino e

dell’Unione Franco-Belga, così come

il museo dell’avventismo europeo, si

trovano nel seminterrato della biblioteca

del campus avventista del Salève, a

Collonges. Qui sono conservati con cura

numerosi documenti, libri, riviste, foto

e oggetti che illustrano la storia della

chiesa avventista. Questi documenti

provengono dalle amministrazioni

avventiste, ma anche, per la maggior

parte, da donatori privati. L’archivio è

un centro di documentazione sulla storia

della nostra chiesa, dai suoi inizi in

Europa fino ad oggi. Riunisce diverse

categorie di documenti.

ARCHIVI AMMINISTRATIVI

I documenti archiviati ripercorrono la storia

delle nostre Federazioni, Unioni e Divisioni,

con rapporti di comitato, corrispondenza e

libri contabili. Questi documenti ci aiutano

a capire come si è sviluppata la nostra chiesa

nei paesi dell’Europa latina.

COLLEZIONI PRIVATE

Gli archivi ospitano un centinaio di collezioni

private di importanti operai di chiesa,

tra cui quelle delle famiglie Augsburger,

Badaut, Erzberger, Fridlin,

Gerber, Guenin, Lanarès,

Nussbaum, Tièche, Vaucher,

Villeneuve, Vuilleumier, Zurcher,

ecc.

LIBRI E PERIODICI

ANTICHIS

Gli archivi conservano circa

2.300 libri editi dalla chiesa avventista

in lingua francese fin dalle origini e

circa 200 periodici, tra cui l’intera collezione

di Revue Adventiste e l’intera collezione di

Signes des Temps dal primo numero pubblicato

nel luglio 1876.

UNA FOTOTECA

Gli archivi conservano un’ampia collezione

di fotografie e diapositive, preziose testimonianze

della vita dei nostri pionieri.

BIBLIOTECHE DEI PIONIERI

Gli archivi ospitano i 780 libri della biblioteca

personale di John Andrews e i 1.400

libri della biblioteca personale di Alfred

Vaucher. Alcuni di questi libri di studio sono

molto antichi e preziosi.

Sarebbe stato un peccato conservare questi

tesori della nostra storia in pesanti scatoloni.

Ecco perché si è deciso di aprire un

museo a Collonges per dare a tutti la possibilità

di scoprirli.

Il museo presenta la storia di Michaël B.

Czechowski, quella di Ellen White durante

il suo soggiorno in Svizzera, quella di John

Andrews a Basilea, quella della chiesa di

Tramelan e dei primi avventisti svizzeri. I

visitatori vengono guidati attraverso

le varie sale per scoprire l’incredibile

missione dei pionieri

dell’avventismo in Europa, la

forza della loro fede e l’opera

che hanno realizzato.

Lungo il percorso, scopriamo

la storia della clinica La

Lignière dal 1904 e quella

di Collonges dal 1893. Infine,

ci si lascia ispirare dalla storia

di Jean Weidner durante il terribile

periodo della Seconda Guerra Mondiale. È

presente anche una sala che espone Bibbie

rare e antiche, un vero e proprio tesoro

conservato negli archivi.

JEAN-PHILIPPE LEHMANN

Direttore generale del campus

avventista del Salève

Il museo può essere visitato su appuntamento

contact@campusadventiste.edu

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Letture PER APPROFONDIRE

LA NOSTRA STORIA

Il blog degli archivi

dell’avventismo

francofono

Blog del centro di documentazione

sulla storia

dell’avventismo in Francia,

Svizzera, Belgio e

Lussemburgo.

Archivi di Revue

Adventiste

Rileggete le prime riviste

della nostra storia e scoprite

la vita e la fede dei

nostri pionieri.

AdventTrail

Un sito che permette di

scoprire i luoghi principali

della nostra storia

avventista in Svizzera.

Mervyn Maxwell

Messagers pour le

monde : Les débuts du

mouvement

adventiste (1999)

L’opera più completa e

accessibile sulla storia

avventista. Include diverse

pagine su Michael B.

Czechowski e sulla storia

in Svizzera.

George R. Knight

Notre église,

Des moments

historiques et

décisifs

Il libro più recente, con

un approccio più critico.

Contiene anche alcune

pagine sulla storia della

missione, in particolare

in Svizzera.

Campus avventista del

Salève

130 anni di storia

Opuscolo sullo sviluppo

della scuola di

formazione teologica,

da Péseux in Svizzera a

Collonges-sous-Salève.

CHF 10.-

ellen

white

Questo libro offre

ciò di cui oggi

ha tanto bisogno

il cuore umano...

la speranza!

46

Alfred Vaucher

M. B. Czechowski, un

avventista europeo

Alfred Vaucher ha realizzato

un’opera meticolosa

che ripercorre il cammino

del missionario polacco

dal periodo del suo

sacerdozio fino alla sua

scomparsa, passando per

la campagna bernese.

Jean Zurcher

Ellen G. White

in Svizzera

Nel 1887 si tenne una

riunione di esperti per

raccontare e lavorare sulla

storia della visita di Ellen

White in Europa. La Svizzera

decise di realizzare un

opuscolo sull’esperienza

elvetica.

La storia della cristianità solleva questioni dolorose. In che modo

il messaggio d'amore di Gesù Cristo si sia potuto corrompere generando

controversie, ingiustizie e violenza? Questo libro illumina

le tracce del passato e ci prepara per l'appuntamento da non mancare:

il ritorno glorioso di Gesù.

+41 21 632 50 32 www.vie-sante.ch librairie@vie-sante.ch



ASSEMBLEA SPIRITUALE

DELL’UNIONE SVIZZERA

CON LA PRESENZA DEL

Pastore Ted Wilson

SABATO

6 LUGLIO 2024

DALLE 10:00 ALLE 21:00

HALLE MARCHÉ CONCOURS

SAIGNELÉGIER

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA

UNIONE SVIZZERA DELLE CHIESE AVVENTISTE DEL SETTIMO GIORNO

adventiste.ch/notre-actualite/150ans-toujours-en-mission 150ans.missionsuisse@adventiste.ch

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