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Flotte&finanza n. 71 giugno 2024

PRONTO, CHI RUBA? Ormai è una prassi. Rubare veicoli a noleggio per rivenderli o farli a pezzi per rifornire ricambisti disonesti. Ci si può difendere?

PRONTO, CHI RUBA?
Ormai è una prassi. Rubare veicoli a noleggio per rivenderli o farli a pezzi per rifornire ricambisti disonesti. Ci si può difendere?

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Casa Editrice la fiaccola srl Numero <strong>71</strong><br />

<strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

Scegliere, Gestire, Ottimizzare<br />

PRONTO, CHI RUBA?<br />

Ormai è una prassi. Rubare veicoli a noleggio per rivenderli o farli<br />

a pezzi per rifornire ricambisti disonesti. Ci si può difendere?<br />

ISSN 2037-5<strong>71</strong>9<br />

0 0 0 7 1 ><br />

9<br />

772037 5<strong>71</strong>907


Basta splash-in!<br />

TANTO PER<br />

COMINCIARE<br />

Gli incentivi salvano il plug-in, una tecnologia inutile nella stragrande maggioranza<br />

dei casi. Anzi, controproducente. I fleet manager lo sanno<br />

Mettiamola in questi termini: il plug-in è un sistema balordo.<br />

Balordo perché richiede dalle 6 alle 8 ore per ricaricare<br />

una batteria che bene che vada garantisce massimo<br />

60-70 km (in genere 50). Quindi, a meno che non abitiate in una<br />

villetta elettroautonoma a 25 km dall’ufficio, o anche a 40 purché<br />

in ufficio ci sia una colonnina disponibile, serve a poco.<br />

Sapete che cosa succede? Beh, se avete una plug-in lo sapete<br />

bene, non fate gli gnorri. Succede che aldiavololaricaricavadoabenzina.<br />

Già, proprio così. Dubbi? Giriamoli alle società di noleggio<br />

a lungo termine, che non esitano a proporre urbi et orbi veicoli con<br />

questa tecnologia ai fleet manager e adesso anche ai privati.<br />

Perché proprio a loro?<br />

Perché con i dati veicolari di cui dispongono sono in grado di calcolare,<br />

data una percorrenza chilometrica, quanto viene effettivamente<br />

corso in elettrico e quanto in endotermico. Se qualcuno<br />

riesce a dimostrare un impiego della batteria congruo, comparabile<br />

con le stime di computo di consumo grazie alle quali le plug-in<br />

sono considerate valide in termini di emissioni carboniche, bene,<br />

faremo pubblica ammenda. Altrimenti...<br />

Lo faremmo volentieri noi, questo calcolo algebrico, ma non disponiamo<br />

di dati pertinenti, costruttori e flotte si guardano bene<br />

dal fornirli (e qui si potrebbe aprire una polemica secolare sulla<br />

proprietà del metadato, ma quella è un’altra storia). Ci appelliamo<br />

a chi questi dati li ha. Un po’ per sfatare falsi miti, un po’ perché<br />

queste automobili fanno più male che bene, un po’ per suggerire<br />

al legislatore di levare gli ecoincentivi a questi modelli, un po’, un<br />

po’ tanto, in nome di tutti quegli utenti presi per i fondelli con una<br />

tecnologia dettata più dal marketing che dalla logica. Saluti.<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 3


16<br />

Flotte&<strong>finanza</strong><br />

sommario<br />

<strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - numero <strong>71</strong> anno 18<br />

10 Contro i furti d’auto telematica e bloccasterzo<br />

16 Rapporto Aniasa, il noleggio traina le immatricolazioni<br />

42<br />

18 Carvoilà, mobilità aziendale 2.0<br />

20 #FORUMAutomotive mette al bando le ideologie<br />

22 Leasys, la fusione le ha fatto bene<br />

24 Fleet manager ottimisti: lo dice il Barometro<br />

26 SIPLI FLEET tra le 100 eccellenze italiane<br />

28 Ami e My Ami Cargo per la micromobilità in sharing<br />

29 A Monza il nuovo Arval Store. Per privati e non solo<br />

30 Al Centro Aci Sara la sicurezza si impara<br />

32 Mazda CX-60 alla prova consumi<br />

38 Scenic E-Tech Electric, una di famiglia<br />

40 Cinque cose da sapere su Kia EV9<br />

41 Captur, Renault dice addio al plug-in<br />

42 Volvo EX30, piccolo è bello. E amico dell’ambiente<br />

44 Con Mercedes-Benz Sprinter e Vito si viaggia in first<br />

46<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

RUBRICHE<br />

6 Il Pensatore<br />

8 Quote Rosa<br />

46 VIP alla guida<br />

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Scegliere, Gestire, Ottimizzare<br />

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gguzzardi@fiaccola.it<br />

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Coordinamento editoriale<br />

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Redazione<br />

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Mauro Armelloni, Giuseppe Cordasco, Giacinta Moraschi,<br />

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Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige - Veneto<br />

Emilia Romagna (Parma e Piacenza escluse) Giorgio Casotto<br />

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Trimestrale - LO-NO/00516/02.2021CONV<br />

Reg. Tribunale di Milano n. 786<br />

del 22/12/2006 - ROC 32150<br />

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Abbonamento annuo..................€ 60,00......€ 150,00<br />

Grafica<br />

Michela Chindamo - La Spezia<br />

Tipografia<br />

Ingraph<br />

Via Bologna 106 - 20831 Seregno (MB)<br />

La responsabilità di quanto espresso negli articoli<br />

firmati rimane esclusivamente agli Autori. È vietata e<br />

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questa rivista sia in forma scritta che su supporti<br />

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Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list<br />

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ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta alla<br />

Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />

ISSN 2039 - 5<strong>71</strong>X<br />

Questo periodico è associato<br />

all’Unio ne stampa periodica italiana.<br />

Numero di iscrizione 15132


IL PENSATORE<br />

IL PENSATORE<br />

a cura di Giuseppe Guzzardi<br />

Massimo Artusi è un<br />

rappresentante di quella<br />

stirpe di concessionari che<br />

hanno nel DNA la professionalità e<br />

l’esperienza necessarie per essere trait<br />

d’union tra industria e consumatore,<br />

dovendo nel contempo maneggiare<br />

competenze finanziarie e gestionali. La<br />

qualità essenziale per essere vincenti è<br />

la visione, oltre alla passione che<br />

trasuda da ogni sua parola.<br />

Nominato all’unanimità presidente di<br />

Federauto lo scorso marzo,<br />

associazione di cui era già il numero<br />

due con delega al settore truck e van,<br />

nel discorso di insediamento Artusi ha<br />

posto l’accento sull’unità della<br />

categoria e sulla valorizzazione del<br />

ruolo dei dealer nei tavoli associativi e<br />

istituzionali, sia a livello nazionale che<br />

europeo; ha riaffermato la funzione<br />

fondamentale del dealer quale ponte<br />

tra la produzione e il mercato,<br />

garantendo la presenza e la voce del<br />

UNA FIGURA INSOSTITUIBILE<br />

Massimo Artusi<br />

In un mondo che ‘obbliga’ alla concentrazione, «il rapporto con<br />

l’imprenditore, con il cliente, resta una chiave di successo per<br />

il concessionario». Il neo presidente Federauto ci spiega perché<br />

settore automobilistico nei dibattiti e<br />

nelle decisioni che influenzeranno il<br />

suo futuro; ha ribadito la necessità di<br />

un approccio strategico e unitario ai<br />

cambiamenti che interessano in modo<br />

trasversale il mondo automotive.<br />

F&F Presidente, lasciamo da parte<br />

le problematiche della<br />

decarbonizzazione e la conversione<br />

green dei veicoli, argomenti forse<br />

troppo battuti e che impongono<br />

cambiamenti strutturali.<br />

Soffermiamoci sui nuovi contratti<br />

brand/concessionaria. Siamo già in<br />

grado di fare un primo bilancio?<br />

››‰ Sono diverse le esperienze<br />

acquisite in Europa e in Italia ma<br />

vanno tutte nella stessa direzione. Il<br />

contratto di Agente Genuino ha<br />

bisogno da parte dei costruttori di<br />

approfondimenti importanti e sistemi<br />

informativi molto più complessi di<br />

quanto nessun brand, o consulente,<br />

avesse mai im maginato. Sem pre che<br />

la figura di Agente Genuino (l’unica<br />

concessa dalla normativa di<br />

esenzione) sia fino in fondo<br />

applicabile. Gli spazi e le<br />

interpretazioni aperte sono ancora<br />

moltissimi.<br />

La variabilità a valle del nostro lavoro è<br />

tanto complessa e dominata dall’intuito<br />

individuale - quindi dalla persona - che<br />

non si può rinchiudere in schemi o<br />

processi, se non a discapito della<br />

libertà di acquisto del consumatore e<br />

penetrazione/attrazione del costruttore.<br />

F&F Parliamo della tendenza alla<br />

concentrazione delle società.<br />

Diffusa l’accelerazione centripeta,<br />

che fa un po’ a pugni con la<br />

temuta estinzione delle<br />

concessionarie tradizionali. Come<br />

mai questa apparente<br />

contraddizione?<br />

››‰ Certificazioni ISO, rating legalità,<br />

bilancio sostenibilità da un lato (e solo<br />

per citarne alcune); brand identity,<br />

compliance, procedure di fornitura o<br />

assistenza, soddisfazione del cliente<br />

dall’altro. Mettiamo nella ricetta anche<br />

le normative italiane sull’impresa, sul<br />

lavoro e fiscali. Poi aggiungiamo un<br />

mercato competitivo e i clienti sempre<br />

più (giustamente!) esigenti. Come può<br />

un ‘piccolo’ operatore stare al passo<br />

con tutti questi adempimenti?<br />

Ecco spiegato il fenomeno.<br />

Ci tengo a precisare che ‘piccolo’ non<br />

è inteso solo in volume di fatturato.<br />

Anzi! Sono un convinto sostenitore<br />

della piccola impresa, la vera forza del<br />

capitalismo e dell’imprenditoria<br />

italiana. Ma chi non riesce ad affogare<br />

i notevoli costi fissi di tanti obblighi in<br />

una organizzazione davvero efficiente<br />

ed efficace è costretto a<br />

‘concentrarsi’. I migliori riescono a far<br />

fronte agli impegni attraverso<br />

l’ottimizzazione dei processi e dei<br />

servizi, ma qui parliamo di vere<br />

eccellenze. E ce ne sono. Il rapporto<br />

con l’imprenditore, con il cliente, resta<br />

una delle chiavi di successo per un<br />

concessionario.<br />

F&F Un problema molto sentito in<br />

tutti gli ambiti della<br />

concessionaria, soprattutto nel<br />

salone vendite e nell’officina,<br />

ovvero la mancanza di personale<br />

formato e competente. Può<br />

indicarci quali a suo avviso<br />

potrebbero essere soluzioni<br />

durevoli?<br />

››‰ Durevole, ahinoi, è un concetto<br />

ormai superato. Un tempo si facevano<br />

piani industriali a cinque anni, oggi si<br />

vive alla giornata.<br />

L’esperienza nel mondo del trasporto<br />

mi ha insegnato che i driver principali<br />

sono due: remunerazione adeguata e<br />

condizioni di lavoro. La prima si<br />

commenta da sola (anche se per noi<br />

concessionari è difficile da gestire con<br />

il restringimento dei margini causato<br />

dalle politiche degli OEM). La seconda<br />

presuppone, con la capacità di<br />

ciascun dealer di offrire dei pacchetti<br />

work-life balance adeguati, la<br />

rivalutazione presso l’opinione<br />

pubblica del ruo lo cruciale che il<br />

venditore ha o dovrebbe avere nella<br />

nostra società.<br />

Abbiamo sempre parlato di ‘consulenti<br />

all’acquisto’ piuttosto che di venditori,<br />

non è vendere qualcosa l’obbiettivo,<br />

ma mettere l’acquirente nelle<br />

condizioni migliori per un acquisto<br />

consapevole e utile. Idem per il<br />

personale di officina.<br />

F&F Si è tanto parlato di<br />

servitizzazione, ovvero dell’offerta<br />

di servizi accessori alla vendita.<br />

Sembra che l’argomento sia<br />

sempre di estrema attualità. Che<br />

cosa ne pensa?<br />

››‰ Penso che sia stato molto bravo<br />

chi ha inventato questo termine<br />

difficilmente pronunciabile... Credo<br />

che oggi non esista dealer che non<br />

abbia applicato politiche di<br />

diversificazione e integrazione dei<br />

servizi. Chi non ha anticipato questa<br />

necessità - mi dispiace essere<br />

tranchant - da diversi anni non è più un<br />

concessionario. Chi è rimasto<br />

ancorato ai soli servizi offerti OEM fa<br />

parte di questo gruppo. Ogni cliente è<br />

diverso, ognuno vuole la sua<br />

servitizzazione, non è massificabile.<br />

F&F Officina, magazzino, ricambi:<br />

ricalcoliamo l’apporto economico<br />

percentuale di queste attività?<br />

››‰ Visto che questa è una domanda<br />

a trabocchetto... non è una questione<br />

di apporto economico delle singole<br />

attività. La questione è offrire<br />

servizio competente a 360<br />

gradi. Ciascun dealer avrà<br />

percentuali diverse in base al<br />

proprio modello. Non bisogna<br />

guardare la pagliuzza ma la<br />

trave. La questione è vincere la<br />

soddisfazione e fedeltà del<br />

cliente. Non il Net Promoter<br />

Score, ma quella vera.<br />

F&F In ultimo, eccoci a<br />

Federauto. Può indicarci tre<br />

iniziative urgenti che vorrebbe<br />

che l’associazione adottasse?<br />

Siete in ‘campagna<br />

adesioni’?<br />

››‰ Grazie per la<br />

domanda. A questa<br />

è davvero facile<br />

rispondere!<br />

Ecco l’elenco:<br />

- Riconoscimento<br />

del ruolo,<br />

fondamentale, del<br />

concessionario in<br />

ambito europeo e quindi<br />

difesa della nostra autonomia<br />

imprenditoriale.<br />

- Revisione della politica fiscale<br />

italiana sui veicoli.<br />

- Revisione degli incentivi agli<br />

investimenti per i veicoli industriali.<br />

- Programmazione del trasporto<br />

pubblico.<br />

Siamo, e saremo sempre in campagna<br />

adesioni, finché anche l’ultimo dealer<br />

italiano (ed europeo) non entrerà a far<br />

parte della famiglia Fderauto.<br />

Se ritirassi un’auto nuova, magari<br />

quella dei miei sogni o per la quale ho<br />

fatto tanti sacrifici - mi chiedevo - la<br />

lascerei mai guidare a un estraneo? La<br />

risposta è pleonastica: No.<br />

Lo stesso vale per le nostre imprese.<br />

Lascerei il destino della mia impresa,<br />

che chissà quanti sacrifici mi è<br />

costata, nelle mani di chissà chi?<br />

Cari colleghi, non facciamo lo stesso<br />

errore, aderiamo, tutti, a<br />

Federauto.<br />

6 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

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<strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 7


QUOTE<br />

ROSA<br />

UOMINI E DONNE AI CORSI DI GUIDA SICURA<br />

Mettersi in gioco<br />

Tutti possono migliorare le proprie abilità al volante per<br />

affrontare in modo corretto le situazioni di pericolo. Certo<br />

bisogna essere pronti ad ascoltare chi ne sa di più...<br />

di Tiziana Altieri<br />

Ascuola guida si imparano i<br />

rudimenti per poter condurre<br />

un’auto, ma è sulla strada che<br />

ci si fanno le ossa. Non basta però<br />

macinare chilometri per diventare degli<br />

assi al volante. Ecco perché sono<br />

utilissimi i Corsi di Guida Sicura. Come<br />

quello organizzato da Aci-Sara a<br />

Lainate, alle porte di Milano, che ho<br />

avuto l’opportunità di frequentare.<br />

Un’occasione anche per guidare<br />

vetture di ultima generazione dotate di<br />

dispositivi avanzati di assistenza alla<br />

guida (gli ADAS, molti dei quali<br />

saranno obbligatori su tutte le auto di<br />

nuova immatricolazione a partire dal<br />

prossimo luglio). Ebbene, io il corso<br />

Master l’ho approcciato con umiltà,<br />

perché in fondo non mi sono mai<br />

sentita (e, lo ammetto, faccio bene)<br />

una grande pilota. So che dei limiti li<br />

ho e questa era l’occasione per<br />

migliorarmi. Non si può dire, però, che<br />

tutti i miei compagni di avventura<br />

(sette persone, quattro uomini e due<br />

donne) la pensassero allo stesso<br />

modo... Appena si comincia con gli<br />

esercizi pratici il sesso maschile si<br />

prepara a mostrare i muscoli. Non tutti<br />

(ma quasi), forti dei loro chilometraggi<br />

annuali, vogliono far vedere di che<br />

pasta sono fatti.<br />

Non ci posso credere<br />

E così, mentre noi rappresentanti del<br />

gentil sesso ascoltiamo attentamente<br />

i consigli dell’istruttrice e, talvolta con<br />

non poca fatica,<br />

cerchiamo di<br />

metterli in atto, gli<br />

uomini, convinti<br />

delle loro innate<br />

doti, agiscono<br />

d’impulso. Il<br />

risultato? Noi<br />

In auto gli uomini<br />

si preparano<br />

a mostrare<br />

i muscoli.<br />

Non mettono<br />

in dubbio le loro<br />

capacità<br />

donne, dopo un giro di prova, riusciamo<br />

a effettuare l’esercizio proposto<br />

correttamente, i maschi continuano a<br />

sbagliare. Se l’acqua fosse stata un<br />

vero ostacolo, delle loro vetture non<br />

sarebbe rimasto nulla. Ma ovviamente<br />

non ci credono: la guida ce l’hanno nel<br />

sangue, se qualcosa va storto non è<br />

certo perché hanno sbagliato ma<br />

perché è l’auto a non reagire<br />

correttamente ai comandi. E così<br />

all’esercizio successivo ci chiedono di<br />

scambiare i veicoli. Accettiamo. Si<br />

riparte. Ci misuriamo con il sovrasterzo<br />

e il sottosterzo, ma anche qui le cose a<br />

loro non sembrano andare meglio.<br />

Sono allibiti, non possono crederci,<br />

devono fare i conti con il fatto che non<br />

sono loro a cavarsela meglio al volante.<br />

Cala il silenzio. Forse hanno compreso<br />

che è meglio seguire le indicazioni<br />

dell’istruttrice, che hanno ancora molto<br />

da imparare e che il loro istinto, in caso<br />

di pericolo, rischia di non metterli al<br />

riparo.<br />

Smettono di guardarci<br />

con superiorità, anzi<br />

talvolta sembrano<br />

provare invidia per la<br />

nostra capacità di<br />

metterci in gioco, di<br />

non dare per scontato<br />

che il modo in cui abbiamo guidato fino<br />

a oggi sia quello corretto. Uno a zero<br />

per il popolo rosa. Lo sappiano le<br />

aziende: investire sui corsi di guida<br />

sicura per il personale femminile avrà<br />

certamente un ritorno. Per quello<br />

maschile? Non so...<br />

8 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

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COVER<br />

FURTI E ANTIFURTI<br />

Prova a prendermi<br />

La lotta è impari, con i ladri di auto sempre più<br />

spavaldi (e impuniti). La telematica è un deterrente<br />

efficace, ma funzionano anche i vecchi antifurti<br />

di Roberta Carati<br />

Gli addetti ai lavori dicono che una macchina che<br />

si guida è una macchina che si ruba. È l’amara<br />

constatazione di Ado Gavioli, direttore commerciale<br />

di un’azienda (Block Shaft, v. box a pag. 15) che<br />

con il suo bloccasterzo in acciaio ad alta resistenza contribuisce<br />

ad arginare la piaga dei furti. Arginare, perché<br />

debellare appare francamente impossibile.<br />

L’annuale Dossier di LoJack Italia, società del Gruppo<br />

CalAmp specializzata nelle soluzioni telematiche per<br />

l’automotive e nel recupero dei veicoli rubati, mette a<br />

fuoco una realtà preoccupante. A partire dall’impennata<br />

del fenomeno: +7 per cento rispetto al 2022 per un totale<br />

di 131.679 tra due e quattro ruote. L’incremento ha riguardato<br />

nello specifico le vetture (+11 per cento a quota<br />

99.153), molto meno moto e scooter (+2 per cento).<br />

Altra nota negativa, soltanto il 44 per cento dei veicoli è<br />

stato recuperato e restituito al legittimo proprietario.<br />

Ampliando il periodo di riferimento, dal 2013 a oggi,<br />

quindi includendo un 2020 in cui le attività sono state<br />

rallentate dalla pandemia, il risultato non cambia: in Italia<br />

sono stati rubati 1.550.000 tra auto, Suv, van, mezzi pesanti<br />

e motocicli; di questi 609mila, quindi il 39 per cento,<br />

sono stati recuperati, mentre di 939.500 si sono perse<br />

le tracce. Guardando le sole vetture, in dieci anni le sottrazioni<br />

superano il milione e 113mila, poche centinaia<br />

di migliaia di unità in meno rispetto alle immatricolazioni<br />

di vetture registrate l’anno scorso.<br />

Un business redditizio<br />

Tolti i topi d’auto che agiscono in solitaria, è evidente<br />

come questo crimine sia prerogativa di vere e proprie<br />

holding di smercio e/o di smontaggio dei veicoli sottratti,<br />

in grado di agire con grande tempestività e di instradare<br />

i veicoli o le singole componenti disassemblate lungo<br />

le direttrici balcaniche dell’Est Europa oppure verso il<br />

Nord Africa e perfino in Medio Oriente.<br />

Il Dossier LoJack descrive una filiera che coinvolge i ladri<br />

che sottraggono fisicamente l’auto, i proprietari di garage<br />

o magazzini in cui l’auto solitamente viene lasciata a ‘de-<br />

cantare’ alcune ore/giorni prima di essere smontata o<br />

caricata in container o veicoli commerciali, i trasportatori<br />

e infine i broker criminali che presidiano i vari passaggi<br />

e governano le operazioni fino alla vendita nel Paese di<br />

destinazione. Secondo gli esperti, chi sottrae fisicamente<br />

una utilitaria può assicurarsi un guadagno immediato di<br />

poco inferiore ai mille euro, che salgono anche fino a cinquemila<br />

per vetture di lusso del valore di centomila euro.<br />

Il costo del trasporto si aggira intorno ai due-tremila euro<br />

se la vettura viene spostata verso l’Est, mentre varia tra<br />

i dieci e i quindicimila euro la tariffa per il trasporto del<br />

veicolo a bordo di una nave all’interno di un container.<br />

Risulta invece ‘economico’ lo spostamento tramite<br />

una staffetta di autisti che si danno il cambio alla<br />

guida dell’auto rubata fino a destinazione e che<br />

intascano tra i 500 e i mille euro.<br />

Ha dichiarato il presidente EMEA LoJack Maurizio<br />

Iperti: «I dati relativi al 2023 e ai primi mesi del <strong>2024</strong><br />

certificano e consolidano i segnali registrati negli<br />

scorsi anni di recrudescenza del business criminale<br />

dei furti di auto. Un fenomeno che in alcune aree<br />

del nostro Paese assume contorni allarmanti (otto<br />

furti su dieci si concentrano in cinque regioni dove<br />

le organizzazioni criminali hanno tradizionalmente<br />

radicato le proprie attività, nda). Solo un intervento<br />

rapido ed efficace può ridurre le possibilità che del<br />

veicolo si perdano le tracce per sempre. Grazie<br />

alla nostra tecnologia e a un team di esperti che<br />

supporta sul campo le forze dell’ordine nella ricerca,<br />

oggi possiamo contare su percentuali di recupero doppie<br />

rispetto a quelle del mercato».<br />

Magazzino ricambi<br />

facciamoci illusioni», premette<br />

il direttore generale Aniasa<br />

“Non<br />

Giuseppe Benincasa: “l’antifurto<br />

che evita che il veicolo venga sottratto non<br />

l’hanno ancora inventato”. Ma anche se quella<br />

contro i ladri di auto è una battaglia che si<br />

combatte con le armi spuntate, si può provare<br />

a rendere la vita difficile a chi “fa un danno<br />

enorme più al privato che all’azienda”.<br />

Che la telematica giochi un ruolo di primo piano nella lotta<br />

contro l’industria del furto è indubbio. Con altri due top<br />

player, OCTO Group e Verizon Connect Italia, ci siamo focalizzati<br />

sulle evoluzioni del settore in ambito flotte.<br />

La telematica è sicuramente un deterrente contro<br />

i furti. Quanto potente?<br />

››‰ Tina Martino, Marketing & Communication Director<br />

OCTO<br />

La telematica è un deterrente formidabile, con i nostri<br />

sistemi tecnologici siamo riusciti a recuperare oltre il 30<br />

per cento dei veicoli rubati. Al di là del recupero del sin-<br />

Gomme, finestrini, fari sono tra i ‘pezzi di ricambio’ più gettonati dai topi d’auto.<br />

Con il risultato che il 45 per cento della flotta in car sharing è inutilizzabile<br />

Direttore, perché nel Rapporto Aniasa<br />

<strong>2024</strong> l’analisi dei furti e delle<br />

appropriazioni indebite riguarda<br />

soltanto il noleggio a<br />

breve termine e non il lungo?<br />

Abbiamo avuto difficoltà nella<br />

raccolta dei dati, che dobbiamo<br />

dividere tra corporate e retail.<br />

Le denunce corporate non<br />

COVER<br />

sempre vengono registrate in maniera puntuale<br />

e spesso arrivano con molto ritardo.<br />

Confido che dall’anno prossimo marcheremo<br />

il dato dei furti in maniera puntuale<br />

così da dare una estensione completa<br />

del fenomeno.<br />

Possiamo provare a inquadrarlo<br />

con i dati oggi disponibili?<br />

Se il noleggio a breve termine marca<br />

valore 100 (e nel 2023 Aniasa<br />

ha registrato la sottrazione di 792<br />

10 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

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<strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 11


COVER<br />

COVER<br />

della flotta o degli asset come quelle di Verizon Connect<br />

consente ai fleet manager, in un unico prodotto, di avere<br />

tutti i vantaggi legati non solo a evitare il furto del veicolo<br />

e il suo utilizzo non autorizzato ma anche alla riduzione<br />

delle emissioni e del consumo di carburante e dell’aumento<br />

di produttività e sicurezza.<br />

delle nostre soluzioni, in modo da renderle ancora più efficienti<br />

e per rispondere al meglio alle esigenze dei professionisti<br />

del settore. Sicuramente l’intelligenza artificiale<br />

è la tecnologia che più di ogni altra promette di rivoluzionare<br />

l’ambito del fleet management, garantendo maggiori<br />

prestazioni in termini di sicurezza e produttività.<br />

golo veicolo, abbiamo avuto negli ultimi anni alcune<br />

esperienze di successo che hanno consentito di ritrovare<br />

un intero container di veicoli in fase di ‘esportazione’.<br />

Tutte queste operazioni sono state effettuate grazie alla<br />

collaborazione con le forze dell’ordine e nel caso specifico<br />

con la Polizia inglese.<br />

››‰ Alberto Di Mase, Senior Country Marketing Manager<br />

Verizon Connect Italia<br />

Quello dei furti è un tema centrale per i gestori di flotte.<br />

Le soluzioni di tracciamento GPS aiutano i fleet manager<br />

a monitorare quasi in tempo reale la posizione dei veicoli<br />

e degli asset e la presenza dei conducenti all’interno dei<br />

veicoli, di cui 754 auto), per il lungo termine<br />

questo valore va moltiplicato per 4. È vero<br />

che la quasi totale diffusione degli antifurti<br />

satellitari porta a un coefficiente di recupero<br />

abbastanza soddisfacente, il problema è<br />

in che condizioni vengono ritrovati i veicoli,<br />

a volte sono relitti.<br />

Per il car sharing, invece, il dramma sono i<br />

danneggiamenti, con il 40-45 per cento della<br />

flotta giornaliera che non è utilizzabile a causa<br />

di vandalismi che richiedono interventi<br />

di manutenzione; quindi non solo il veicolo<br />

non è disponibile ma per rimetterlo sulla<br />

strada l’operatore si accolla un costo di ripristino<br />

che varia secondo l’entità del danno.<br />

Ai ladri fanno gola le gomme (quante macchine<br />

trovate sui mattoni!), i finestrini, i fari,<br />

i tergicristalli, le autoradio… siamo arrivati<br />

anche ai sedili.<br />

Come Aniasa abbiamo rilevato che durante<br />

i periodi di difficoltà di approvvigionamento<br />

le auto, solitamente auto di grande diffusione,<br />

diventano il mercato alternativo dei pezzi<br />

di ricambio. Sono magazzini a cielo aperto.<br />

Anni fa alcune compagnie di rent-a-car<br />

minacciavano di ritirarsi dalle regioni del<br />

centro sud proprio per l’alto rischio furti...<br />

C’è stato un intervento teso alla registrazione<br />

dei contratti e l’attenzione generale<br />

mezzi. Ciò permette di ridurre il rischio di sottrazioni improprie<br />

e aumentare le probabilità di ritrovamento, consentendo<br />

all’azienda di risparmiare sull’acquisto di nuovi<br />

veicoli e in certi casi sui costi assicurativi. Per gli asset<br />

poi, è possibile utilizzare il GPS in modalità geofencing.<br />

In questo modo, il gestore può creare delle recinzioni digitali,<br />

che si attivano quando vengono superati dai macchinari.<br />

Si attiverà un allarme, in tempo quasi reale, che<br />

permetterà di controllare la mappa live per vedere che<br />

cosa sta succedendo e gestire la situazione.<br />

La telematica, quindi, è un ottimo deterrente contro i<br />

furti. L’installazione di una soluzione per il tracciamento<br />

su questo tema è cresciuta. Si è sviluppata<br />

molto la telematica e quindi il controllo da<br />

remoto del veicolo. E poi c’è stata e c’è una<br />

distribuzione più oculata della flotta: là dove<br />

le nostre statistiche ci dicono che certi veicoli<br />

sono più appetibili di altri, in quelle zone<br />

il servizio di rent-a-car verrà proposto con<br />

un altro tipo di veicoli. La possibilità di analizzare<br />

i dati consente alle società di noleggio<br />

di avere un just in time esatto.<br />

Sono entrate in Aniasa diverse società di<br />

telematica. Come legge la loro adesione?<br />

Siamo un bacino di applicazione ma soprattutto<br />

di studio e analisi. Il modo per evol-<br />

Avete allo studio soluzioni ad hoc per proteggere<br />

i veicoli in flotta dal rischio furti?<br />

››‰ Tina Martino, OCTO<br />

Abbiamo una soluzione end to end che si basa sia su un<br />

dispositivo da installare a bordo dell’auto sia su una infrastruttura<br />

tecnologica attraverso cui è possibile effettuare<br />

le attività di tracking e l’orchestrazione del servizio degli<br />

enti autorizzati. Tale soluzione, OCTO Stolen Vehicle<br />

Tracking (SVT), permette la gestione del furto tramite una<br />

richiesta on demand fatta dal proprietario del veicolo ma<br />

può essere anche attivata in automatico attraverso il dispositivo<br />

installato a bordo in caso di rilevazioni di allarme.<br />

Sulla base della configurazione del dispositivo è possibile<br />

rilevare uno spostamento anomalo e, per esempio, in circostanza<br />

di furto accertato, si può attivare dalla sala di sicurezza<br />

il blocco di avviamento del motore. Questa soluzione<br />

è facilmente configurabile nella piattaforma di<br />

gestione delle flotte dai profili professionali autorizzati.<br />

››‰ Alberto Di Mase, Verizon Connect Italia<br />

Come Verizon Connect ci adoperiamo ogni giorno per<br />

migliorare i nostri prodotti e offrirne sempre di nuovi sul<br />

mercato anche relativamente al tema dei furti. Al momento<br />

puntiamo su una maggiore integrazione<br />

delle tecnologie emergenti all’interno<br />

vere più velocemente in questo settore è<br />

avere feedback di confronto tra chi utilizza<br />

il device e chi lo sviluppa e lo elabora.<br />

Quando sono arrivate sul mercato le prime<br />

auto ibride, abbiamo rilevato un fenomeno<br />

di furti delle batterie e siamo stati in grado<br />

di precisare dove, come, quando. Alcuni operatori<br />

hanno cominciato a sviluppare antifurti<br />

ad hoc, dedicati alla protezione delle batterie.<br />

Il satellitare funziona, l’antifurto meccanico<br />

anche, che cosa serve per debellare<br />

o almeno arginare la piaga dei furti?<br />

Aggiunga il lavoro fantastico delle forze<br />

dell’ordine, ci tengo a sottolinearlo, con cui<br />

Sono a rischio i veicoli ma sono a rischio anche i<br />

dati sensibili dei driver. Ormai, più che di sicurezza<br />

bisogna parlare di cybersecurity automobilistica…<br />

››‰ Tina Martino, OCTO<br />

I veicoli sono diventati essenzialmente computer su ruote,<br />

dotati di una vasta gamma di sistemi elettronici e di comunicazione<br />

che possono essere vulnerabili agli attacchi<br />

informatici; ma tutta questa evoluzione ha portato anche<br />

a un aumento nell’adozione di misure di sicurezza informatica<br />

robuste, come crittografia dei dati, autenticazione<br />

multi-fattore, aggiornamenti regolari del software e monitoraggio<br />

costante dei sistemi per individuare e rispondere<br />

prontamente a eventuali violazioni della sicurezza.<br />

Per quanto riguarda la gestione dei dati dei driver, tutte<br />

le Centrali Operative di OCTO godono dell’autorizzazione<br />

Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) e<br />

hanno un canale diretto con il SSN e le FF.OO. Inoltre,<br />

abbiamo partnership con più di 40 istituti di vigilanza<br />

che ci hanno consentito di essere un’azienda qualificata<br />

nei confronti delle forze dell’ordine.<br />

››‰ Alberto Di Mase, Verizon Connect Italia<br />

Nonostante le tante opportunità, una flotta connessa com-<br />

Furti e appropriazioni indebite nel noleggio a breve termine<br />

2023 2022 var %<br />

Totale Furti 792 841 –5,8%<br />

- di cui vetture 754 791 –4,7%<br />

- di cui furgoni 38 50 –24%<br />

Veicoli recuperati da furti 431 414 4,1%<br />

Veicoli rubati e non recuperati 361 427 –15,5%<br />

Appropriazioni indebite 389 414 –6%<br />

- di cui appropriazioni indebite vetture 378 384 –1,6%<br />

- di cui appropriazioni indebite furgoni 11 30 –63,3%<br />

Veicoli recuperati da appropriazioni indebite 293 233 25,8%<br />

Veicoli non recuperati da appropriazioni indebite 96 181 –47%<br />

Danno da furti (euro) 6.134.2<strong>71</strong> 6.512.915 –5,8%<br />

Danno dei furti sul fatturato (percentuale) 0,42% 0,48% –12,4%<br />

c’è una strettissima collaborazione e che<br />

su questo fronte sono impegnate in modo<br />

continuo e costante. Il problema è il sistema<br />

di repressione: rispetto a una massa di provvedimenti<br />

considerevole e di danni altrettanto<br />

considerevoli, la risposta dal punto di<br />

vista giuridico sanzionatorio è francamente<br />

debole. I ladri, se ‘beccati’, restano a piede<br />

libero anche se sono soggetti che reiterano<br />

più volte lo stesso reato. E questo frustra<br />

l’attività di polizia, carabinieri, guardia di <strong>finanza</strong>...<br />

Manca l’ultimo miglio.<br />

12 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

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www.flotte<strong>finanza</strong>web.it <strong>giugno</strong> marzo <strong>2024</strong> 2022 - Flotte&<strong>finanza</strong> - 13


COVER<br />

COVER<br />

porta una certa vulnerabilità alle minacce provenienti dai<br />

sistemi di condivisione e reti back-office. Per ovviare a questo<br />

problema, i fleet manager devono essere maggiormente<br />

proattivi valutando periodicamente i rischi, aggiornando i<br />

software, formando il personale, stabilendo protocolli di<br />

security rigorosi e impiegando strumenti avanzati per una<br />

gestione sicura. Si tratta di un approccio olistico che aiuta<br />

a mitigare le sfide che provengono dal mondo digitale.<br />

Le più diffuse, le più rubate<br />

Ancora dal Dossier LoJack, ecco la classifica dei modelli<br />

di vetture più rubate, classifica che rispetto allo scorso<br />

Assicurarsi o autoassicurarsi quanto protegge?<br />

Nel lungo termine tendenzialmente il valore<br />

è assicurabile perché, al di là del tipo di auto,<br />

il bene è affidato a quel determinato soggetto<br />

che lo guiderà per due, tre, quattro anni. La<br />

copertura è accessibile.<br />

Il problema si pone nel breve termine, dove<br />

alcuni interrogativi - la macchina chi la guida?<br />

Dove? Quanti chilometri fa? - sono destinati<br />

a rimanere senza risposta e a far lievitare a<br />

un punto tale il costo del servizio assicurativo<br />

che ribaltarlo sulle tariffe sarebbe impossibile.<br />

Da qui la scelta di autoassicurarsi: il noleggiatore<br />

usa un sistema di calcolo attuariale<br />

con cui si copre cercando di limitare i<br />

danni, di parare gli effetti dell’attività criminale,<br />

ma non è un vero servizio assicurativo.<br />

C’è anche da dire che i costi delle polizze sono<br />

cresciuti, è una dinamica che va verso l’alto<br />

e anche in maniera abbastanza consistente.<br />

Per due fattori: la sinistrosità che è aumentata<br />

e il costo dei ricambi che è schizzato alle stelle.<br />

E torniamo al magazzino a cielo aperto...<br />

Direbbe che la spina nel fianco dei noleggiatori<br />

oggi è il furto?<br />

Da cittadino, e da italiano, direi che è più un<br />

problema di costume. La conseguenza economica<br />

sicuramente c’è, però l’impatto del<br />

anno riserva poche sorprese. Gruppo Stellantis presidia<br />

le posizioni di vertice, con Fiat Panda in testa con 12.5<strong>71</strong><br />

sottrazioni (1 autoveicolo rubato su 10 è una Panda) seguita<br />

da 500 (5.889), Punto (4.604), Lancia Ypsilon<br />

(4.472), 500 L (2.637) e Alfa Romeo Giulietta (2.075). Le<br />

ultime quattro posizioni sono occupate da Smart Fortwo<br />

(1.976), Citroën C3 (1.741), Volkswagen Golf (1.465) e<br />

Renault Clio (1.365). Ben il 54 per cento dei furti d’auto<br />

riguarda questi modelli. L’auto più ritrovata è la Giulietta<br />

(65 per cento dei recuperi), seguono 500 L (59 per cento),<br />

Panda e 500 (55), Ypsilon (54), Punto (40), Smart Fortwo<br />

(37), C3 (36), Golf (35), infine Clio (30 per cento).<br />

furto di ‘enne’ vetture su un mondo industriale,<br />

impatto che classifichiamo rilevante<br />

perché è rilevante nel totale, è molto meno<br />

pesante rispetto a quello che subisce la persona<br />

a cui viene rubata la sua macchina.<br />

Mi irrita, anzi mi indigna questa mancanza<br />

di sensibilità verso il singolo. Parliamoci<br />

chiaro: con i soldi con cui oggi acquisti una<br />

vettura elettrica di fascia media, trent’anni<br />

fa compravi quasi un appartamento. Come<br />

azienda so che quello dei furti è un rischio<br />

di cui devo tenere conto. Come privato, e<br />

considerando i costi di un’auto, il sacrificio<br />

che faccio a monte è nettamente più alto<br />

e il rischio a valle lo è ancora di più.<br />

Nella categoria Suv/crossover, i più ambiti sono Fiat 500X<br />

(1.997 unità sottratte nel 2023 con il 48 per cento dei recuperi),<br />

Jeep Renegade (1.653 furti, 47 per cento di recuperi),<br />

Peugeot 3008 (778 furti, 36 per cento di ritrovamenti),<br />

Jeep Compass (<strong>71</strong>3 furti, 38 per cento di recuperi), Renault<br />

Captur (663 furti, 39 per cento di ritrovamenti).<br />

A proposito di ritrovamenti, val la pena soffermarsi (lo<br />

fa anche il direttore Aniasa, v. intervista a pag. 11), sulle<br />

loro condizioni. Nel cuore della Puglia - che insieme a<br />

Campania, Lazio, Sicilia e Lombardia ‘vale’ l’80 per cento<br />

della totalità dei furti compiuti in Italia: 80.559 su 99.153<br />

- i già bassi tassi di recupero si traducono spesso in ritrovamenti<br />

di veicoli ridotti a relitti, smantellati in meno<br />

di 24 ore per la vendita dei pezzi di ricambio. Va meglio<br />

in Basilicata, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli-Venezia Giulia,<br />

Marche, Molise, Trentino-Alto Adige e Umbria, dove i<br />

furti restano al di sotto dei 600 casi l’anno.<br />

Elettronici o satellitari? Tutti e due<br />

Milano, piena notte, suona una sirena. È probabile che il<br />

ladro desisterà dal tentativo di rubare l’auto parcheggiata<br />

sul marciapiede sotto casa. Ne è convinto Daniele Gandini,<br />

direttore vendite Macnil GT Alarm, secondo cui «l’antifurto<br />

elettronico - che prevede il blocco motore, la protezione<br />

di porte, cofano e baule oltre che dell’abitacolo, la possibilità<br />

di verificare eventuali cause di allarme - resta il sistema<br />

più venduto al privato. Almeno 70-80mila solo in<br />

Italia». Diverse le necessità del fleet manager, che oltre<br />

all’antifurto meccanico richiede «il localizzatore satellitare.<br />

In questo modo non soltanto può rilevare l’esatta posizione<br />

del veicolo ma attivare o disattivare il blocco avviamento<br />

tramite app o web, funzione che si rivela particolarmente<br />

utile in caso di furto, perché nel momento in<br />

cui riceve la segnalazione che l’auto è stata messa in<br />

moto senza chiave potrà inibirne l’avviamento non appena<br />

si ferma impendendole di ripartire. Per ovvie ragioni di<br />

sicurezza è vietato bloccare l’auto in movimento».<br />

Molto alte le percentuali di recupero. «Nelle prime 48 ore<br />

sono anche del 90-95 per cento. Se passano più giorni,<br />

invece, il rischio è di trovare il veicolo smembrato».<br />

Da Macnil GT Alarm anche la soluzione detta di doppia sicurezza,<br />

che oltre al classico allarme satellitare, il cui segnale<br />

può essere però vanificato dall’uso dei jammer, prevede<br />

l’installazione di prodotti autoalimentati, che si accendono<br />

ogni tot ore e in caso di furto del veicolo inviano<br />

un alert che permetterà alla centrale operativa di localizzarlo.<br />

«Abbiamo ritrovato mezzi di cava cantiere<br />

dopo una settimana grazie a questo satellitare nascosto,<br />

e depositi con più macchine, non solo quelle rubate a noi!».<br />

UNIVERSALE (MA NON PER TUTTI)<br />

Tanto piccolo quanto efficace. Stiamo parlando<br />

di Block Shaft, l’antifurto meccanico sviluppato<br />

dall’omonima azienda di Monopoli, in provincia<br />

di Bari, disponibile in versione Classic e<br />

Automatic. Praticamente invisibile perché integrato<br />

nel piantone, il dispositivo blocca la direzionalità<br />

della vettura senza modificarne<br />

l’estetica né l’originalità delle sue parti.<br />

Siamo entrati nei dettagli con il direttore commerciale<br />

di Block Shaft, Ado Gavioli.<br />

È riduttivo definirlo un bloccasterzo?<br />

Tutte le vetture hanno un bloccasterzo di serie, ma è realizzato in materiale<br />

morbido, tipo plastica o alluminio; basta forzare la rotazione del volante, dargli<br />

qualche colpo secco perché il bloccasterzo si spezzi e il volante torni libero di<br />

girare. Block Shaft ha realizzato un’applicazione - preciso questo termine<br />

perché molti confondono l’antifurto meccanico con una manomissione dell’impianto<br />

di sterzo - che replica il principio del bloccasterzo di serie ma in<br />

modo corazzato. Il dispositivo si compone di un cannotto di acciaio antitaglio<br />

e antitrapano saldato sulla parte statorica del piantone, e di un lucchetto che<br />

scorre al suo interno fino a impegnarsi in un’asola ricavata su una boccola solidale<br />

all’albero del piantone stesso. L’antifurto si attiva attraverso una serratura<br />

di sicurezza certificata, anche quella un nostro brevetto, impedendo la rotazione<br />

del volante. Risultato: l’auto resta immobilizzata dove è stata parcheggiata.<br />

Che cosa succede in caso di incidente?<br />

Il dispositivo non interagisce con nessun organo di sicurezza, la collassabilità<br />

del piantone viene interamente preservata, quindi da questo punto di vista problemi<br />

zero. Le assicurazioni, anzi, spesso riconoscono degli sconti sul furto/incendio<br />

se c’è installato l’antifurto meccanico proprio perché ne ravvisano la validità.<br />

Qual è la diffusione del dispositivo?<br />

Un dato aggiornato a qualche anno fa parlava di oltre 1.400.000 mila pezzi venduti,<br />

è un prodotto di rotazione, ciò che viene venduto viene automaticamente installato.<br />

Con la crisi dell’auto del 2008-2009 il mondo dei concessionari è diventato uno<br />

dei nostri canali principali di distribuzione, dealer e rivenditori multimarche ne<br />

hanno fatto un motivo di business. La diffusione è maggiore al Sud - siamo sui<br />

4.500 dispositivi al mese tra Puglia, Campania e Sicilia - che non al Centro Nord<br />

dove sono più conosciuti l’antifurto satellitare e quello elettronico.<br />

Se allarghiamo il discorso ai veicoli commerciali?<br />

La protezione del vano di carico degli LCV ha<br />

reso Block Shaft azienda di riferimento.<br />

Oggi i nostri sistemi sono gli unici certificati<br />

da tutti i corrieri a livello nazionale,<br />

operiamo quasi in regime di monopolio.<br />

14 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

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<strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 15


EVENTI<br />

Tutto cambia, niente cambia<br />

EVENTI<br />

23° RAPPORTO ANIASA<br />

NOLEGGIO<br />

A TAVOLETTA<br />

Con il 30 per cento di immatricolazioni nel 2023<br />

il noleggio si conferma motore dell’intero comparto<br />

automotive. Trainante e sempre più verde<br />

di Roberta Carati<br />

mercato dell’auto ancora lontano dai livelli prepandemia<br />

il settore del noleggio continua a cresce-<br />

“In un<br />

re». Terzo anno alla guida di Aniasa e il presidente<br />

Alberto Viano archivia un 2023 dove il noleggio rappresenta<br />

il 30 per cento delle immatricolazioni, valore ulteriormente<br />

in crescita nel primo trimestre <strong>2024</strong>.<br />

La presentazione del 23esimo Rapporto dell’associazione<br />

sullo stato di salute di un comparto che vale 14<br />

IL LUNGO TERMINE NEL PRIMO TRIMESTRE <strong>2024</strong><br />

I TRIMESTRE <strong>2024</strong> I TRIMESTRE 2023 VAR.%<br />

Fatturato (miliardi €) 1.9 1.7 14,6<br />

Flotta circolante 1.183.400 1.093.000 8,3<br />

Immatricolazioni 95.200 111.746 - 14,8<br />

IL BREVE TERMINE NEL PRIMO TRIMESTRE <strong>2024</strong><br />

I TRIMESTRE <strong>2024</strong> I TRIMESTRE 2023 VAR.%<br />

Fatturato € 242,8 227 7<br />

Giorni di noleggio 7.625.000 7.141.000 6,8<br />

Numero di noleggi 881.500 838.500 5<br />

Flotta media 122.700 118.500 3,5<br />

Immatricolazioni 38.200 19.900 92,4<br />

miliardi di euro e conta 1 milione e 300mila tra auto e<br />

veicoli commerciali, è l’occasione per entrare nelle pieghe<br />

dei singoli segmenti - lungo termine, breve termine, car<br />

sharing - oltre che per fare il punto sulle politiche fiscali<br />

ancora molto penalizzanti rispetto al resto d’Europa.<br />

«Per riequilibrare finalmente la fiscalità sull’auto aziendale»,<br />

ha detto Viano, «va colta l’opportunità offerta dalla<br />

Legge sulla Delega Fiscale e dalla prossima Legge di<br />

Bilancio: in Italia, su un’auto del costo di 30.000 euro le<br />

aziende possono ‘scaricare’ 3.615 euro contro, per esempio,<br />

i 25.210 euro della Germania. Un graduale riequilibrio,<br />

almeno sulle nuove vetture elettriche per le quali le risorse<br />

necessarie nel triennio sono di 343 milioni, un niente,<br />

porterebbe a un significativo aumento di auto ‘alla spina’<br />

nel parco circolante. Oltretutto con un ritorno sull’investimento<br />

per l’Erario del 50 per cento e con evidenti vantaggi<br />

in termini di riduzione delle emissioni inquinanti e<br />

di maggiore sicurezza sulle nostre strade».<br />

A proposito di veicoli green, va detto che il 33 per cento<br />

delle nuove vetture elettriche e il 53 di quelle ibride plugin<br />

immatricolate in Italia sono a noleggio.<br />

Stanno (quasi) tutti bene<br />

È del lungo termine la migliore performance 2023: il fatturato<br />

è aumentato del 12,9 per cento sul 2022 superando<br />

16 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

i 10 miliardi e mezzo (cifra che comprende i 2 miliardi e<br />

nove generati dall’attività di rivendita dell’usato, più appetibile<br />

anche per l’aumento dei prezzi di listino del nuovo),<br />

per una flotta di 1 milione e 217mila veicoli (+8 per cento);<br />

le immatricolazioni sono cresciute del 23,6 per cento<br />

(438mila contro le 355mila del 2022, di cui 82mila full hybrid<br />

o plug-in o elettriche). Interessante la composizione<br />

della platea: 90.000 aziende, 3.000 pubbliche amministrazioni<br />

e 161.000 privati (con e senza partita iva). È andato<br />

molto bene anche il primo trimestre <strong>2024</strong>, con il giro<br />

d’affari cresciuto del 14,6 per cento e la flotta dell’8,3;<br />

unico parametro negativo, conseguenza del ritardo con<br />

cui gli incentivi annunciati sono entrati in vigore, le immatricolazioni,<br />

in calo del 14,8 per cento.<br />

Anche il segmento del breve termine continua a godere di<br />

buona salute: l’anno scorso il fatturato ha sfiorato il miliardo<br />

e mezzo (+7,5 per cento sul 2022), la flotta media è cresciuta<br />

del 12,6 per cento a quota 137mila, le immatricolazioni<br />

dell’8,2 per un totale di quasi 69mila veicoli; i noleggi<br />

sono stati 4,3 milioni (+18,1 per cento) per poco meno di<br />

36 milioni di giornate di noleggio (+14,2). Per un effettivo<br />

ritorno ai livelli preCovid, però, manca ancora 1 cliente su<br />

5. Indicatori positivi nel primo trimestre <strong>2024</strong>, anche in previsione<br />

dell’alta domanda attesa nella stagione estiva e<br />

della Pasqua che è caduta nel periodo: +7 per cento il fatturato,<br />

+5 il numero di noleggi, +3,5 la flotta e, il dato più<br />

eclatante, +92 per cento le immatricolazioni.<br />

Infine il car sharing, che dopo la pandemia è tornato a crescere<br />

(gli utenti attivi, per esempio, negli ultimi sei mesi si<br />

contano in 300mila, in aumento di 4 punti percentuali rispetto<br />

al 2022, di 23 sul 2019) ma archivia il 2023 con poco<br />

meno di 5 milioni di noleggi: il 10 per cento in meno nel<br />

confronto con l’anno scorso, quasi la metà degli oltre 10<br />

milioni del pre-pandemia. Roma e Milano la fanno da padroni<br />

con l’80 per cento della flotta complessiva, flotta che<br />

nonostante la fine del chip shortage e il ritorno dell’offerta<br />

di prodotto è rimasta costante con 3.500 vetture.<br />

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Ha tratti gattopardeschi l’annuale ricerca di Bain & Company<br />

sulla mobilità degli italiani ‘Casa e Chiesa nel settore dell’auto’.<br />

Perché se è vero che l’immatricolazione di vetture<br />

ibride è cresciuta fino a raggiungere al 31 marzo <strong>2024</strong> il<br />

42 per cento (le BEV si fermano al 3), è altrettanto vero che<br />

le emissioni di CO 2 sono addirittura in aumento. «Una tendenza»,<br />

osserva Gianluca Di Loreto, Partner e responsabile<br />

automotive Italia di Bain & Company, «che può essere spiegata<br />

sia con le minori rottamazioni delle vetture obsolete<br />

- in due anni le radiazioni si sono contratte del 30 per cento,<br />

da 1,5 milioni a 1 milione - sia con le preferenze per veicoli<br />

a benzina o mild hybrid. Si è passati infatti, in meno di un<br />

decennio, dal 56 per cento di diesel al 64 di benzina/ibrido».<br />

Non solo. Anche nelle grandi città il ‘piccolo è bello’ ha perso appeal, al punto<br />

che soltanto una compatta su 50 è full electric (mentre tra le vetture mediograndi<br />

avanza il plug-in hybrid), e in Italia come nel resto d’Europa, in Germania<br />

più che altrove, l’immatricolato BEV cresce poco o nulla.<br />

Il noleggio vince sempre<br />

In un clima di incertezza - dove è calata anche la spinta degli Innovatori (2,5<br />

per cento) e degli Anticipatori (13,5), quindi di consumatori disposti a investire<br />

di più per essere all’avanguardia (i primi), interessati all’innovazione quando<br />

ne intuiscono gli effettivi vantaggi (i secondi) - vince il canale del noleggio, a<br />

lungo e a breve termine, che tocca un nuovo record storico con una penetrazione<br />

nel 2023 del 29 per cento sul totale immatricolazioni.<br />

«Le normative sempre più rigorose, specialmente sulle emissioni», conclude<br />

Di Loreto, «richiedono un’adeguata preparazione e investimenti da parte delle<br />

case automobilistiche europee. È importante tenere conto delle preferenze<br />

dei consumatori e adattarsi ai cambiamenti nelle loro abitudini di acquisto<br />

per tutelare la competitività nel mercato globale, mantenendo l’attenzione<br />

sulla sostenibilità ambientale del settore, ma anche su quella economica».<br />

Penetrazione del canale noleggio<br />

(% su tot. immatricolazioni)<br />

Fonte: Italia: Unrae, struttura del mercato.<br />

Dati internazionali: ANIASA/Dataforce (include Leasing Società e Noleggio a Lungo Termine)<br />

Il canale noleggio segna un nuovo record storico a quota 29,2 per cento nel<br />

primo quadrimestre <strong>2024</strong>, un dato che avvicina l’Italia a Francia, Spagna e<br />

Germania. Resta ampio il divario rispetto a Regno Unito, Belgio e Paesi Bassi.<br />

<strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 17


INTERVISTA<br />

INTERVISTA<br />

CARVOILÀ<br />

Mobilità<br />

aziendale 2.0<br />

L’azienda milanese offre un servizio premium di pick up<br />

e delivery a chi necessita di movimentare una vettura per<br />

attività di manutenzione, ricollocamento, riparazione<br />

di Giacinta Moraschi<br />

Francesca<br />

Vidali, CEO<br />

e co-founder<br />

di Carvoilà<br />

Parola chiave: premium. Il servizio di presa e riconsegna<br />

tramite driver strutturato da Carvoilà si differenzia<br />

non soltanto per la tipologia di clientela<br />

- esclusivamente business - ma per la qualità della proposta.<br />

Ci dice tutto la CEO e co-founder Francesca Vidali.<br />

F&F Iniziamo con una presentazione dell’azienda?<br />

››‰ Carvoilà è un’azienda nata nel 2019 che eroga servizi<br />

di pick up e delivery tramite driver in tutta Italia (ma stiamo<br />

cominciando a guardare a Spagna, Francia, Germania,<br />

mercati molto interessanti). Ha all’attivo più di 300 clienti<br />

business e oltre 50.000 movimentazioni negli ultimi due<br />

anni, con volumi mensili in continua crescita.<br />

Lavora con società di noleggio, aziende con flotte, case<br />

costruttrici, concessionarie, carrozzerie, assicurazioni:<br />

chiunque necessiti di movimentare una vettura per attività<br />

di manutenzione, ricollocamento, riparazione, può scegliere<br />

le soluzioni proposte da Carvoilà, che assicura tempestività<br />

nella consegna (sono richieste solo sei ore di preavviso<br />

per l’organizzazione) e personalizzazione del servizio.<br />

Siamo un team giovane e dinamico, con la voglia di dare<br />

un contributo concreto ai nuovi bisogni del settore automotive.<br />

Siamo ossessionati dai processi e ci piace<br />

sfruttare la tecnologia per offrire ai nostri partner una<br />

facilità di accesso ai servizi e un monitoraggio in tempo<br />

reale delle movimentazioni attive.<br />

Con una rete di driver selezionati in oltre 80 città riusciamo<br />

a garantire una risposta capillare su tutto il territorio.<br />

Il trend di crescita dei noleggi e la sempre maggiore attenzione<br />

ai servizi porta con sé nuove sfide e nuove opportunità:<br />

il servizio che eroghiamo supporta i nostri partner<br />

nelle sfide logistiche e nella cura al cliente finale.<br />

F&F Scegliendo di rivolgervi a una clientela business<br />

non vi precludete altre opportunità?<br />

››‰ Il servizio di pick up e delivery tramite driver ha preso<br />

slancio negli ultimi anni. I clienti finali sono entusiasti e<br />

non mancano le richieste dirette che riceviamo da privati<br />

e liberi professionisti dopo che lo hanno sperimentato<br />

tramite uno dei nostri partner.<br />

Per il momento prediligiamo l’attività con le aziende: c’è<br />

ancora molto da fare e si può costruire un ecosistema<br />

di sinergie in cui Carvoilà fa da facilitatore per le esigenze<br />

di movimentazione delle aziende.<br />

F&F Data la diffusione capillare, avete rilevato aree<br />

maggiormente sensibili alla vostra proposta?<br />

››‰ Nelle città più grandi c’è molta varietà nelle esigenze<br />

a cui diamo risposta: spesso le flotte di maggiori dimensioni<br />

si concentrano lì, così come è più faticoso chiedere al<br />

cliente di movimentare in autonomia la propria auto a<br />

causa dell’intenso traffico. Nelle città più piccole, d’altra<br />

parte, il servizio viene apprezzato per le distanze che spesso<br />

aumentano tra il cliente e il service per la manutenzione.<br />

La richiesta di servizio cambia a seconda del partner.<br />

Le aziende con flotte lo utilizzano per permettere ai propri<br />

dipendenti di non doversi occupare di portare l’auto presso<br />

i service per attività di manutenzione ordinaria o straordinaria.<br />

Molto apprezzato anche il servizio previsto<br />

per il cambio gomme.<br />

I nostri driver vengono richiesti anche per consegnare il<br />

veicolo a inizio noleggio e ritirarlo a fine noleggio per riportarlo<br />

presso il noleggiatore. Alcune aziende stanno sperimentando<br />

anche l’ottimizzazione della flotta auto in sharing<br />

grazie al servizio con driver. Un esempio? Il dipendente utilizza<br />

l’auto per recarsi presso l’aeroporto; il nostro driver<br />

prende l’auto e la riporta presso la sede dell’azienda, pronta<br />

per essere utilizzata di nuovo da un altro dipendente.<br />

Altre tipologie di servizio riguardano quelle per le concessionarie<br />

e le officine che offrono il servizio per i propri<br />

clienti come alternativa di mobilità: è il cliente a scegliere<br />

se preferisce recarsi presso il service e ricevere una vettura<br />

sostitutiva oppure evitare di occuparsi degli spostamenti<br />

e delegare la movimentazione al nostro driver,<br />

godendosi qualche ora di tempo libero.<br />

F&F Più che un driver sembra un factotum…<br />

››‰ Dice bene! Il servizio cardine resta quello dello spostamento<br />

dell’auto, ma come resistere una volta che il<br />

driver ha la tua auto in mano nel chiedere di fare anche il<br />

lavaggio? Oppure di andarla a ritirare in una città lontana<br />

dove è stata ripristinata? Più andiamo avanti e più ci rendiamo<br />

conto che il driver può davvero diventare un riferimento<br />

per il partner nello svolgere anche altre attività.<br />

F&F Le tecnologie digitali ottimizzano l’intero processo.<br />

Utilizzate tecnologie proprietarie?<br />

››‰ Abbiamo rilasciato proprio pochi mesi fa la nuova<br />

piattaforma, sviluppata internamente per essere molto<br />

agili nei futuri sviluppi. La piattaforma permette all’azienda<br />

di prenotare il servizio in autonomia a qualsiasi ora<br />

e di tenere monitorato l’organizzazione del servizio e<br />

l’avanzamento delle movimentazioni. L’utilizzo è molto<br />

intuitivo, più andiamo avanti più sarà personalizzata.<br />

F&F Dove finisce la tecnologia e inizia la componente<br />

relazionale? Quali sono gli aspetti che più<br />

di altri fidelizzano il cliente?<br />

››‰ Paradossalmente, meno sentiamo i nostri clienti più<br />

significa che sono fidelizzati e che sta andando tutto per<br />

il meglio! Tuttavia Carvoilà eroga un servizio fisico, fatto<br />

da persone per le persone. I driver che collaborano con la<br />

piattaforma sono persone accuratamente selezionate e<br />

formate, non solo rispetto l’esperienza di guida ma anche<br />

la modalità di approccio al cliente e di dialogo.<br />

Oltre a questo, c’è il nostro servizio clienti: sempre attivo<br />

durante i trasferimenti e pronto a intervenire laddove si<br />

verifichi un imprevisto. Abbiamo molta attenzione per<br />

l’azienda e per l’utente finale e questa cura si percepisce<br />

in tutte le interazioni in cui siamo coinvolti.<br />

F&F 3.186 recensioni, al 3 <strong>giugno</strong>, e un punteggio<br />

medio di 4,7. Rasentate l’eccellenza…<br />

››‰ Ci piace lavorare con qualità, ce la mettiamo tutta.<br />

Tante esperienze molto positive, qualche esperienza negativa<br />

che ci ha però insegnato tanto. Per ogni situazione<br />

anomala andiamo all’origine del problema, e identifichiamo<br />

soluzioni per risolvere sul nascere la problematica.<br />

E così, soluzione dopo soluzione, il servizio cresce e diventa<br />

sempre più solido.<br />

18 - Flotte&<strong>finanza</strong><br />

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<strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 19


EVENTI<br />

#FORUMAUTOMOTIVE<br />

Ci mette il cuore<br />

Cuore e forza di volontà per favorire l’inclusione.<br />

Se ne è parlato al #FORUM, prima di tornare sul<br />

tema sempre caldissimo della transizione green<br />

di Roberta Carati<br />

Gli applausi più fragorosi, e spontanei, arrivano dagli<br />

studenti della Martesana e di Enaip Lombardia. E<br />

non puoi non notare che i rappresentanti della<br />

GenZ, gli acquirenti del futuro oltre che gli autoriparatori<br />

che su quei veicoli metteranno<br />

le mani, hanno capito e sono d’accordo con<br />

Pierluigi del Viscovo quando dice e ripete:<br />

«Con l’elettrico torniamo all’aratro».<br />

E allora chi guiderà a zero emissioni? Ed ecco<br />

centrato il problema: l’importante è raggiungere<br />

l’obiettivo di decarbonizzazione, poi sul come ci si arriverà<br />

lasciate le Case libere di decidere e di agire.<br />

Ancora una volta #FORUMAutomotive fa il punto sulla<br />

transizione green. Non prima di aver assegnato al presidente<br />

e AD di Bmw Italia Di Silvestre il premio ‘Cuore &<br />

Motori <strong>2024</strong>’ per il programma SpecialMente con cui il<br />

gruppo bavarese favorisce l’inclusione. E di aver dato voce<br />

nel panel ‘Mobilità e disabilità, quando a vincere sono cuore<br />

e forza di volontà’ a operatori del settore e<br />

rappresentanti delle istituzioni (prima tra gli<br />

altri la ministra per le Disabilità Locatelli che<br />

si è impegnata «a sostenere una proposta<br />

di legge che riconosca l’efficacia di alcune<br />

attività come la mototerapia»), privati e fondazioni<br />

impegnate in iniziative di formazione<br />

e sensibilizzazione sui problemi causati dalla disabilità.<br />

Tra queste Happy Rally Day, AppassionAuto, Mostra<br />

Scambio, 5 ore in pista per la vita, e naturalmente SciAbile.<br />

Il Sistema Auto e la (eterna) battaglia per l’ambiente<br />

Lo stop dei motori endotermici al 2035 tiene banco in due<br />

talk con un titolo comune: ‘Il Sistema Auto e la battaglia<br />

per l’ambiente. L’unione fa la forza’. Apre le danze il già<br />

citato Del Viscovo (Centro Studi Fleet&Mobility) il quale,<br />

posto che «da dieci anni per colpa dei talebani del green<br />

parliamo del nulla», ammonisce che «la tecnologia muore<br />

solo quando è soppiantata da una migliore e questo non<br />

avviene certo con l’auto elettrica». Gli fa eco Simonpaolo<br />

Buongiardino (Federmotorizzazione): «L’industria automotive<br />

si è adagiata sul diktat europeo aprendo di fatto la<br />

strada alla Cina». Di rincalzo Toni Purcaro (Dekra Italia):<br />

«Non vanno demonizzati i veicoli endotermici, per stare<br />

sul mercato devi fare profitto». «Il bando europeo ai motori<br />

termici», sottolinea Andrea Arzà (Federchimica-Assogasliquidi),<br />

«ignora troppi elementi, in primis il ciclo di vita complessivo<br />

delle auto». «Abbiamo verificato», offre il suo punto<br />

di vista Paola Carrea (UnipolTech), «che una vettura Euro<br />

4 può emettere decisamente meno di una Euro 6». Guarda<br />

avanti Alessio Torelli (Greenture): «L’idrogeno è un vettore<br />

della decarbonizzazzione. I tempi non sono ancora maturi<br />

ma lo saranno in futuro grazie alla ricerca».<br />

Focus sull’elettrico nel secondo talk, con Giuseppe Bitti<br />

(Kia) che rileva come «il costo delle ricariche rende meno<br />

conveniente il confronto con l’auto tradizionale», mentre<br />

Marco Do (Michelin) osserva che «l’elettrico cambia la dinamica<br />

dei veicoli e nuove caratteristiche richiedono una<br />

nuova tipologia di pneumatici». Non può essere super partes<br />

Fabio Pressi (A2A E-Mobility), per il quale «la decarbonizzazione<br />

deve passare dall’elettrico», a differenza di Giulio<br />

Lancellotti (Bosch) che dichiara: «Siamo per la neutralità<br />

tecnologica». Se per Claudio Zirilli (Banca Ifis) «l’ostilità<br />

sull’elettrico ha anche una base culturale», Marco Mannocchi<br />

(Neste) ribadisce che «nei prossimi 5 anni i 30 milioni<br />

di veicoli convenzionali circolanti dovranno essere decarbonizzati<br />

e alimentati con carburanti di nuova generazione».<br />

Eurotribuna politica oltre le ideologie<br />

EVENTI<br />

Bisogna dargliene atto: Pierluigi Bonora, promotore di #FORUMAutomotive, ci<br />

prova in ogni modo a cercare una sintesi «tra chi sostiene una mobilità unicamente<br />

elettrica dal 2035 e chi una mobilità che preveda l’utilizzo dei motori endotermici<br />

nelle sue declinazioni». Lo ha fatto anche durante l’Automotive Eurotribuna<br />

politica del pomeriggio prendendo atto, dopo il faccia a faccia tra il presidente<br />

Unem Gianni Murano e il segretario generale di Motus-E Francesco Naso, e il<br />

confronto tra gli eurodeputati dei due schieramenti con i rappresentanti della<br />

filiera della mobilità, che «permangono le divisioni anche perché chi è consapevole<br />

di aver imboccato una strada rischiosa e ci ha scommesso è difficile faccia retromarcia.<br />

Significherebbe ammettere di aver sposato una strategia sbagliata».<br />

L’unione farà la forza?<br />

Dicevamo delle diverse visioni. Assodato che «la sostenibilità economica dell’elettrico<br />

resta un nodo irrisolto» (Dario Duse - AlixPartners), Massimiliano Salini<br />

(Forza Italia) è preoccupato, tra l’altro, per «l’autonomia strategica dell’Ue e il<br />

dumping dei cinesi che entrano sul mercato con prezzi più bassi»; Mariangela<br />

Danzì (5 Stelle) osserva che «non si parla mai di energia geotermica ed eolica»;<br />

Carlo Fidanza (FI) annuncia che «punteremo a inserire i biocarburanti nella tassonomia<br />

europea per tutelare le nostre imprese»; Brando Benifei (PD) ritiene che<br />

i biocarburanti vadano «preservati solo per alcuni settori che fanno fatica a elettrificarsi»<br />

diversamente da Paolo Borchia (Lega), convinto che «per decarbonizzare<br />

serviranno sicuramente i biocarburanti»; infine Andrea Poggio (Legambiente)<br />

punta il dito contro «gli incentivi concessi alle vetture endotermiche». In collegamento,<br />

lo stesso ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin aveva chiarito<br />

che «gli incentivi non possono durare in eterno, né procedere a singhiozzo”.<br />

Tra gli esponenti della filiera della mobilità si leva la voce di Alberto Viano (Aniasa),<br />

secondo cui «gli incentivi così come sono stati concepiti finora non hanno centrato<br />

pienamente l’obiettivo». «Dobbiamo avviare una pianificazione reale di lungo periodo»,<br />

ammonisce Roberto Vavassori (Anfia); «dobbiamo essere in grado di affrontare<br />

problemi complessi», aggiunge Paolo Starace (Unrae), «compresa la<br />

componente legislativa e normativa»; «va utilizzato un approccio non ideologico<br />

e va rivista la fiscalità sull’auto», dice la sua Massimo Artusi (Federauto); è d’accordo<br />

Roberto Scarabel (AsConAuto), per il quale «la scelta di noleggiare un’auto<br />

elettrica potrebbe essere favorita dagli acquisti spinti da una fiscalità più favorevole».<br />

Maria Rosa Baroni (NGV), che sostiene» una transizione non demagogica<br />

ma pragmatica», fa notare che «si confonde spesso la CO 2 con i gas inquinanti»,<br />

mentre Cristina Maggi (H2IT) ricorda che «l’Europa ha identificato l’idrogeno<br />

come una delle soluzioni e come vettore energetico complementare con altre<br />

fonti». «Tutti sosteniamo l’importanza delle fonti rinnovabili», chiosa Andrea Arzà<br />

(Federchimica-Assogasliquidi), «siamo contrari ai bandi ideologici».<br />

20 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

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<strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 21


BILANCI<br />

LEASYS<br />

Lascia il segno<br />

Sono tutte di segno<br />

positivo le voci del<br />

bilancio 2023 del Gruppo<br />

nato dalla fusione tra<br />

Leasys e Free2Move<br />

Lease. La flotta, 870.000<br />

veicoli che diventeranno<br />

1 milione entro il 2026,<br />

è già operativa in 11 Paesi<br />

europei<br />

Nella tabella<br />

sono riassunti i<br />

risultati finanziari<br />

e commerciali<br />

di Gruppo Leasys,<br />

joint venture<br />

paritetica tra<br />

Stellantis e Crédit<br />

Agricole Consumer<br />

Finance.<br />

Una combinazione di successo quella<br />

tra Leasys e Free2Move Lease che a<br />

un anno dalla nascita del Gruppo<br />

Leasys, joint venture paritetica tra Stellantis<br />

e Crédit Agricole Consumer Finance, fa dire<br />

al CEO Rolando D’Arco: «Il 2023 è stato un<br />

anno cruciale per Leasys, poiché siamo riusciti<br />

a ottenere ottimi risultati in un contesto di cambiamento<br />

storico e in uno scenario macroeconomico piuttosto<br />

mutevole, una prova delle nostre capacità e un<br />

passo concreto verso gli ambiziosi progetti futuri».<br />

Il valore dell’attivo è aumentato di due miliardi (+32 per<br />

cento su base annua) a quota 7,5 miliardi di euro, con<br />

un fatturato complessivo di 1,9 miliardi di euro (+15 per<br />

cento). Il margine di noleggio ha raggiunto i 347 milioni<br />

di euro (+11%), il costo del rischio è sotto controllo allo<br />

0.33% (-4 bps rispetto al 2022), il risultato operativo è<br />

stabile a 201 milioni di euro.<br />

Sul piano commerciale, la performance di Leasys parla<br />

PRINCIPALI INDICATORI DI PERFORMANCE<br />

• Flotta gestita: 870.000 veicoli (+5% vs aprile 2023)<br />

• Contratti: 177.000 (+45% vs 2022)<br />

• Multimarca (uts): + 62% vs 2022<br />

• LEV (uts): + 40% vs 2022<br />

• Outstanding (End of Period): € 7.5 miliardi (+32% vs 2022)<br />

• Totale ricavi: € 1.9 miliardi (+15% vs 2022)<br />

• Margine operativo lordo: € 347 milioni (+11% vs 2022)<br />

• Reddito operativo: € 201 milioni in linea con il 2022<br />

di un incremento degli ordini del 45 per cento<br />

per un totale di 177.000 unità (la penetrazione<br />

sul canale NLT di Stellantis è cresciuta di 9<br />

punti attestandosi al 43 per cento). La flotta<br />

gestita ha raggiunto le 870.000 unità a livello<br />

europeo (+5 per cento su aprile 2023), in linea<br />

con l’obiettivo di 1 milione tra vetture e LCV<br />

entro il 2026. Bene i contratti riguardanti i veicoli multibrand<br />

(+62 per cento), LEV (+ 40) e LCV (+115 per cento).<br />

Go to Market Strategy<br />

Cinque i pilastri della strategia con cui Rolando D’Arco<br />

e il suo team sono «pronti a lasciare il segno e a continuare<br />

nella nostra ricerca di valore aggiunto per tutti gli<br />

stakeholder». A partire dagli investimenti a sostegno<br />

della digitalizzazione, con il lancio della piattaforma E-<br />

commerce di Leasys e l’implementazione di My-Leasys;<br />

proseguendo con il miglioramento della customer experience<br />

grazie al monitoraggio dei feedback del cliente;<br />

e ancora diversificando le proprie fonti di finanziamento<br />

e riducendo i costi operativi; promuovendo la transizione<br />

verso una mobilità più sostenibile (entro il 2026 la metà<br />

dei contratti dovrà riguardare veicoli elettrici); lavorando<br />

infine alla creazione di un team unico - parliamo di oltre<br />

1.300 dipendenti in 11 Paesi: oltre all’Italia, Austria, Belgio,<br />

Francia, Germania, Lussemburgo, Olanda, Polonia,<br />

Portogallo, Regno Unito e Spagna - che faccia emergere<br />

competenze e talenti.<br />

22 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

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RICERCHE<br />

di Roberta Carati<br />

Massimiliano<br />

Abriola,<br />

responsabile di<br />

Arval Mobility<br />

Observatory<br />

in Italia.<br />

BAROMETRO ARVAL<br />

Pensiamo positivo<br />

La stragrande maggioranza dei fleet manager guarda con ottimismo al futuro,<br />

confidando in una evoluzione del business e nello sviluppo di nuove attività.<br />

Le tendenze rilevate dal Barometro si confermano strumento decisionale<br />

La mobilità è al centro di una grande<br />

trasformazione che vede le<br />

aziende nella necessità di ripensare<br />

la logistica, le gestione dei flussi<br />

di persone, l’organizzazione del lavoro.<br />

In questo contesto Arval Mobility<br />

Observatory con il suo Barometro delle<br />

Flotte Aziendali offre uno strumento in<br />

grado di orientare le scelte dei decision<br />

maker. Per l’edizione <strong>2024</strong> sono stati<br />

intervistati ben 8.605 fleet manager di<br />

30 Paesi in Europa e fuori dall’Europa,<br />

301 italiani, di imprese di tutti i settori<br />

merceologici che utilizzano almeno un<br />

veicolo aziendale.<br />

Nel descrivere le evidenze di questo<br />

puntuale monitoraggio Massimiliano<br />

Abriola, Head Of Consulting & Arval Mobility Observatory,<br />

ha ribadito che «prendere decisioni basate su fatti e osservazioni<br />

reali è un’urgenza che le imprese vivono nel loro<br />

viaggio per soddisfare un bisogno crescente di mobilità.<br />

Le tendenze osservate nel Barometro <strong>2024</strong> consentono<br />

IL PRESENTE E IL FUTURO DELLA MOBILITÀ AZIENDALE:<br />

6 AZIENDE SU 10 INVESTONO SUI DATI<br />

Il 57% delle aziende sta già<br />

utilizzando o pensa di<br />

utilizzare i dati provenienti<br />

dal veicolo grazie a una<br />

piattaforma telematica nei<br />

prossimi 3 anni<br />

n Hanno veicoli connessi in flotta<br />

n Utilizzano o pensano di utilizzare entro<br />

3 anni<br />

*Considerando le aziende no a 99 dipendenti<br />

79*<br />

57<br />

43<br />

a tutti gli stakeholder di cogliere meglio<br />

la dinamica e l’evoluzione del proprio<br />

ecosistema, contribuendo a prendere<br />

quelle decisioni strategiche e informate<br />

che stanno plasmando il futuro della<br />

gestione della flotta. L’evoluzione della<br />

mobilità, energetica, culturale, economica,<br />

digitale» ha aggiunto Abriola,<br />

«passa dai dati».<br />

I dati, fattore abilitante<br />

Secondo il Barometro, quasi 6 aziende<br />

su 10 stanno utilizzando, o pensano di<br />

farlo entro i prossimi tre anni, i dati provenienti<br />

dal veicolo grazie a una piattaforma<br />

di telematica, mentre il 43 per<br />

cento ha già veicoli connessi in flotta.<br />

Gli intervistati sono interessati a registrare il comportamento<br />

di guida dei driver (49%), conoscere i dati tecnici<br />

dei veicoli (47%), tracciarli (46%), comprendere l’utilizzo<br />

energetico e il processo di ricarica (30%) e conoscere il<br />

consumo reale di carburante (29%) e di energia (28%).<br />

Di buon auspicio quel 93 per cento di fleet manager secondo<br />

cui il numero dei veicoli in flotta rimarrà stabile<br />

(75%) o crescerà (18%). Le ragioni sono riconducibili allo<br />

sviluppo di nuove attività (77%) e anche all’esigenza di<br />

attrarre e trattenere i talenti (48%, era il 24% due anni fa).<br />

Quanto alle sfide più importanti che dovranno affrontare,<br />

svettano con il 38 per cento l’adeguamento alle politiche<br />

restrittive relative ai veicoli termici e con il 34 per cento<br />

l’introduzione di veicoli con alimentazione alternativa.<br />

A proposito della riduzione dell’impatto ambientale, il<br />

Barometro segnala che 6 aziende su 10 hanno già una<br />

Tra i principali scopi dichiarati dalle aziende che stanno già<br />

utilizzando, o pensano di utilizzare i dati provenienti dal veicolo<br />

grazie a una piattaforma telematica, c’è quello di registrare il<br />

comportamento di guida dei driver (49%), conoscere i dati<br />

tecnici dei veicoli (47%), tracciarli (46%).<br />

ESG SPINGERÀ AD AVERE ALMENO 1/3<br />

VEICOLI GREEN IN FLOTTA ENTRO 3 ANNI<br />

100% elettrici<br />

Ibridi plug-in<br />

Ibridi<br />

Termico<br />

24%<br />

9%<br />

22%<br />

45%<br />

ITA<br />

33%<br />

20%<br />

12%<br />

10%<br />

58%<br />

EU<br />

CSR e ESG spingono a inflottare veicoli elettrici, ibridi e ibridi<br />

plug-in, anche più che nel resto d’Europa. Il tema è così sentito<br />

che se ne occupano i top manager. Sotto, il NLT si conferma il<br />

principale metodo di finanziamento delle flotte aziendali, con il<br />

63% degli intervistati che pensa di ricorrervi da qui a tre anni.<br />

strategia o hanno comunque individuato dei target specifici,<br />

anche in considerazione che 2 su 3 dovranno pubblicare<br />

il bilancio di sostenibilità (se non oggi entro il 2026)<br />

e che per l’82 per cento la mobilità dei dipendenti gioca<br />

un ruolo di peso. Intanto, il 63 per cento ha inflottato almeno<br />

un veicolo ibrido o elettrico e l’87 lo avrà entro i<br />

prossimi tre anni, tanto più che sta scemando l’ansia da<br />

ricarica (dal 62% del 2022 il valore è sceso al 33) e che<br />

sempre più aziende investono nelle infrastrutture di ricarica<br />

‘in casa’ (il 53% ne è già provvisto, il 70 ne prevede<br />

l’installazione entro un anno) con effetti positivi sul TCO.<br />

«Le imprese», ha detto Massimiliano Abriola, «ci stanno<br />

LA MOBILITÀ ALTERNATIVA È SUL TAVOLO DEL TOP<br />

MANAGEMENT E SI AFFIANCA ALLA FLOTTA PER IL<br />

RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI BUSINESS E DI<br />

SOSTENIBILITÀ<br />

chiedendo supporto per arrivare a inserire in car list vetture<br />

a basso impatto; vogliono combinare gli obiettivi di business<br />

e di sostenibilità con le esigenze di spostamento<br />

dei collaboratori». La riprova della rilevanza delle soluzioni<br />

di mobilità alternativa è che ad occuparsene sono, in 4<br />

casi su 10, l’amministratore delegato o il managing director.<br />

«La mobilità aziendale e quella alternativa in particolare»,<br />

ha concluso il responsabile dell’Osservatorio,<br />

«è un capitolo di spesa importantissimo che passa dalla<br />

condivisione degli asset».<br />

Ça va sans dire, il noleggio a lungo termine si conferma<br />

il principale metodo di finanziamento. Il trend è in crescita.<br />

IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE CONFERMA IL SUO RUOLO CENTRALE A SUPPORTO<br />

DEL BUSINESS DELLE AZIENDE<br />

63<br />

58<br />

52<br />

Noleggio lungo termine<br />

Leasing nanziario<br />

Acquisto diretto in proprietà con nanziamento<br />

Acquisto diretto in proprietà senza nanziamento<br />

46<br />

27<br />

9<br />

15<br />

<strong>2024</strong><br />

32%<br />

CEO<br />

Managing Director<br />

Dir. Procurement<br />

Fleet manager<br />

CFO<br />

COO<br />

Dir. CSR<br />

Dir. Risorse umane<br />

Mobility manager<br />

Facility manager<br />

2025<br />

2022<br />

Altri<br />

2026<br />

2023<br />

2<br />

3<br />

5<br />

5<br />

8<br />

7<br />

7<br />

6<br />

2027<br />

<strong>2024</strong><br />

16<br />

41<br />

+8 su 10<br />

è a livello di<br />

Chief of...<br />

RICERCHE<br />

24 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

<strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 25


SOLUZIONI<br />

SIPLI FLEET<br />

Un’eccellenza<br />

Tra i premi vinti dall’azienda di fleet management,<br />

quello delle 100 Eccellenze Italiane «è motivo<br />

di particolare orgoglio». Abbiamo incontrato il CEO<br />

Emanuele Cefalo<br />

con una parte del<br />

team si affaccia<br />

dal logo<br />

tridimensionale<br />

installato presso<br />

lo stand SIPLI<br />

FLEET in<br />

occasione di<br />

Transpotec<br />

Logitec lo scorso<br />

maggio a Milano.<br />

Otto riconoscimenti negli ultimi<br />

quattro anni e tra questi Le Fonti<br />

Awards, Campioni della Crescita,<br />

Leader della Crescita... Ma ce n’è uno, in<br />

particolare, di cui il CEO e founder di SIPLI<br />

FLEET, Emanuele Cefalo, è particolarmente<br />

orgoglioso: «Il premio di 100 Eccellenze Italiane a<br />

Palazzo Montecitorio insieme al premio di Stelle del Sud<br />

alla sua prima edizione. Potremmo festeggiare un successo,<br />

ma io lo vedo più come l’arte di far accadere le<br />

cose. Per arrivare al posizionamento dell’azienda abbiamo<br />

innestato una metodologia vincente che si riassume in<br />

Monitora, Misura, Migliora. Monitoriamo con strumenti<br />

innovativi i fattori che più incidono sui costi di gestione di<br />

una flotta misurando i principali indicatori di performance<br />

e migliorando i risultati in termini di redditività».<br />

F&F Operando in quali settori?<br />

››‰ Nel mondo dei trasporti, della raccolta rifiuti, delle costruzioni...<br />

Spaziamo dalla localizzazione in tempo reale<br />

alla gestione della manutenzione e quindi anche dei costi<br />

di riparazione passando, nel mondo dei truck e dei trasporti,<br />

per la verifica dei tempi di guida e di riposo, con la gestione<br />

del dato cronotachigrafo e il monitoraggio di eventuali infrazioni<br />

finanche al controllo del carburante. Al fleet manager<br />

diamo strumenti di monitoraggio innovativi con l’obiettivo<br />

di monitorare il TCO. Attraverso una misurazione oggettiva<br />

siamo in grado di fornire una fotografia di ciò che sta funzionando<br />

e di cosa invece può essere migliorato.<br />

F&F Non si rischia un’overdose di dati?<br />

››‰ Sì, se non sai cosa monitorare! Proprio<br />

per questo motivo rivestiamo il ruolo di consulenti e, più<br />

che fornitori di un prodotto, ci poniamo come promotori<br />

di una soluzione che, opportunamente installata a bordo,<br />

consente di raccogliere e analizzare i dati di maggior interesse.<br />

A questo si aggiunge un tema di machine learning<br />

attraverso cui i nostri algoritmi imparano dalle migliaia di<br />

informazioni che costantemente vengono raccolte.<br />

F&F Intelligenza artificiale, altro tema di interesse...<br />

››‰ È una materia che stiamo studiando da circa tre<br />

anni. Come SIPLI FLEET abbiamo scelto di essere proattivi<br />

nel settore, tanto è vero che stiamo elaborando modelli<br />

di analisi predittiva che a breve renderemo applicabili.<br />

Oggi l’innovazione passa per l’IA, non possiamo farne a<br />

meno e non dobbiamo temerla.<br />

Come per l’avvento di internet, l’intelligenza artificiale è una<br />

tecnologia che nasce per rimanere, basta guardare l’orientamento<br />

di grossi investitori e dei decision makers a livello<br />

mondiale. Forse nel breve periodo l’occupazione potrebbe<br />

risentirne, ma sono convinto che nel medio-lungo periodo<br />

nasceranno nuove figure professionali.<br />

Questo è un settore che ha tanto bisogno di alleggerirsi e<br />

l’intelligenza artificiale è qui per darci una mano.<br />

26 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it


PIKYRENT<br />

PUNTO<br />

VENDITA<br />

SHARING MOBILITY<br />

Pick a Piky!<br />

Coinvolgente, innovativa, 100 per cento elettrica.<br />

Sono i tratti distintivi della micromobilità che a Bari<br />

viaggia a bordo di Citroën Ami e My Ami Cargo<br />

Per usufruire<br />

del servizio è<br />

necessario<br />

scaricare l’app<br />

dedicata e<br />

registrarsi.<br />

Raggiunto il<br />

veicolo più vicino<br />

individuato sulla<br />

mappa si avvia il<br />

noleggio. A fine<br />

corsa verranno<br />

addebitati i minuti<br />

effettivi. Prevista<br />

la possibilità di<br />

acquistare<br />

voucher e<br />

abbonamenti.<br />

Piace il car sharing elettrico a flusso libero firmato<br />

Pikyrent, la start up nata nel 2019 con l’obiettivo di<br />

sviluppare progetti ecosostenibili che si è ritagliata<br />

un posto al sole con una proposta di micromobilità.<br />

A Bari - in attesa dell’imminente partenza su Taranto è la<br />

prima e unica città d’Italia a poter beneficiare del servizio<br />

- in 18 mesi si contano 19.500 noleggi in car sharing per<br />

una durata media di 18 minuti e più di 87.000 chilometri<br />

percorsi. Dettaglio non secondario, la guida a zero emissioni<br />

ha permesso di risparmiare circa 20 tonnellate di CO 2 .<br />

I dati raccolti sui 4.000 utilizzatori attivi parlano di un’età<br />

compresa tra i 20 e i 30 anni, di lavoratori pendolari e studenti<br />

che la mattina raggiungono il posto di<br />

lavoro o l’università mentre la sera, soprattutto<br />

i più giovani, si servono della minicar per raggiungere<br />

le zone della movida.<br />

Con i loro 400 litri di volume utile per le<br />

merci, i veicoli commerciali sono invece<br />

usati da piccoli artigiani e commercianti<br />

per il trasporto di attrezzi, pacchi, posta...<br />

Sia Ami sia Ami Cargo offrono un’autonomia fino a 75 chilometri<br />

grazie a una batteria da 5,5 kWh agli ioni di litio che<br />

si ricarica in tre ore con una presa elettrica standard da<br />

220V mediante il cavo in dotazione.<br />

Lo sharing è anche su due ruote<br />

Non solo quadricicli leggeri - 62 Ami e cinque Ami Cargo<br />

- nella flotta Pikyrent. Convinta che lo scooter sharing avrà<br />

un ruolo sempre più decisivo nel raggiungimento degli<br />

obiettivi di decarbonizzazione 2030, nel febbraio 2023 la<br />

start up barese ha messo in circolazione, sempre in modalità<br />

free floating, cento scooter full electric.<br />

In crescita graduale, in linea con i dati dell’Osservatorio<br />

Nazionale Sharing Mobility, il numero dei noleggi, con una<br />

durata media di 15-20 minuti per una percorrenza di 4-5<br />

chilometri e un picco di utilizzo nella fascia oraria dopo le<br />

18, quando lo scooter rappresenta la soluzione ideale per<br />

tornare a casa dopo il lavoro o un’uscita di piacere.<br />

Ha dichiarato Antonella Comes, CEO di Pikyrent: «A distanza<br />

di poco più di un anno dal lancio del servizio<br />

siamo orgogliosi dei risultati ottenuti e pronti a esportare<br />

il nostro modello di business per far sì che<br />

la mobilità green condivisa non sia appannaggio<br />

solo delle grandi metropoli. Pikyrent<br />

è infatti anche fornitore in SaaS della piattaforma<br />

white label B2-Ride sviluppata in house<br />

per consentire la gestione completa della<br />

mobilità condivisa».<br />

ARVAL STORE<br />

Obiettivo<br />

privato<br />

Gamma, servizi, consulenza. A Monza<br />

il nuovo punto vendita per il privato<br />

aperto in collaborazione con Intergea<br />

«La rappresentazione di Arval sul territorio».<br />

Sceglie queste parole Alessandro Pigazzi, direttore<br />

Retail, per descrivere il punto vendita<br />

di Monza inaugurato il 6 <strong>giugno</strong> grazie alla collaborazione<br />

tra Arval Italia e G.Villa, la storica concessionaria di Viale<br />

Sicilia che dal primo gennaio 2023 orbita nella galassia<br />

Intergea. Con Pigazzi, in un evento informale che ha registrato<br />

la presenza, tra gli altri, del presidente e AD di<br />

Gruppo Intergea Alberto Di Tanno, del direttore generale<br />

Arval Dario Casiraghi, dell’AD di G.Villa Elias Fara, ha preso<br />

la parola il presidente di G.Villa, oltre che di Mocautogroup,<br />

Gianluca Italia. «Proprio la partnership forte, solida, che<br />

ci lega ad Arval», ha spiegato Italia, «ci spinge a continuare<br />

a investire in un format che si è rivelato vincente. Lo store<br />

non è un negozio, è un salotto in cui il consumatore si<br />

accomoda accanto al consulente - a Monza ne abbiamo<br />

due specializzati nella vendita/noleggio oltre a un lead<br />

manager - per vivere un’esperienza fisica e digitale».<br />

Tutta la gamma, tutti i servizi<br />

La Fiat 600e che ha accolto gli invitati all’inaugurazione<br />

non deve ingannare: «Arval», ha detto infatti il direttore<br />

Retail, «spinge molto sull’elettrico, siamo leader tra i noleggiatori<br />

per quote di mercato, e lo store è il luogo giusto<br />

per offrire al cliente il necessario supporto consulenziale,<br />

ma l’offerta è ben più ampia e si riassume nell’intera gamma<br />

Arval, multibrand e con diverse motorizzazioni».<br />

Come negli altri store - Monza è stato il settimo ad aprire<br />

dopo Torino, Milano, Firenze, Perugia, Padova, Catania<br />

- l’offerta di mobilità spazia dal noleggio a lungo termine<br />

classico 36-48 mesi al noleggio flessibile Flex (riedizione<br />

di quello che all’epoca era stato il pionieristico Arval Mid<br />

Term). «Da alcuni mesi e quindi da subito anche a Monza<br />

abbiamo introdotto il noleggio ex usato Re-Lease. Questa<br />

è una formula estremamente interessante», ha osservato<br />

Pigazzi, «perché dà modo al cliente privato, che resta il<br />

nostro target primario, di avere accesso a veicoli ultra<br />

qualificati e certificati con il nostro brand Arval Auto<br />

Select, veicoli anche di categoria superiore rispetto a<br />

quella che avrebbe scelto se avesse optato per l’acquisto,<br />

con tutti i vantaggi di un noleggio a lungo termine ma<br />

con una maggiore convenienza».<br />

Alte, dato anche il massiccio flusso di automobilisti lungo<br />

Viale Sicilia, le aspettative di Gianluca Italia. «A soli due<br />

anni dal lancio, e al netto dell’usato, l’Arval Store di Milano<br />

rappresenta già il 20 per cento dei volumi retail di<br />

Mocauto, e Mocauto è una concessionaria da diverse<br />

migliaia di vetture. Con questa partnership su Monza,<br />

con l’expertise del retail di G.Villa e i servizi infiniti di Arval,<br />

puntiamo a raggiungere le stesse proporzioni».<br />

Dall’inaugurazione,<br />

il 6 <strong>giugno</strong>, di Arval<br />

Store Monza,<br />

il settimo punto<br />

vendita Arval<br />

aperto in<br />

partnership con la<br />

concessionaria<br />

G.Villa di Gruppo<br />

Intergea.<br />

Sotto, a sinistra,<br />

Gianluca Italia,<br />

presidente G.Villa,<br />

e Alessandro<br />

Pigazzi, direttore<br />

Retail Arval Italia.<br />

28 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 29


ATTUALITÀ<br />

ATTUALITÀ<br />

NEL CENTRO GUIDA SICURA ACI SARA DI LAINATE<br />

La sicurezza<br />

si impara<br />

Una giornata in pista per esercitarsi con diverse<br />

situazioni di pericolo e comprendere che<br />

abbassare la guardia non è possibile. Mai<br />

di Tiziana Altieri<br />

Al centro pagina<br />

La Pista, Centro<br />

Guida Sicura Aci<br />

Sara. Riprende<br />

il layout<br />

dell’originario<br />

tracciato Alfa<br />

Romeo che qui in<br />

passato costruiva<br />

le sue auto.<br />

È lunga circa 1,5<br />

km. All’interno del<br />

suo perimetro<br />

sono state<br />

realizzate aree<br />

con fondi speciali<br />

e dispositivi che<br />

consentono di<br />

creare le<br />

situazioni di<br />

pericolo tipiche<br />

della strada.<br />

Siete proprio sicuri di essere dei manici al volante?<br />

Pochi automobilisti sanno affrontare correttamente<br />

le situazioni di pericolo e sarebbero in grado<br />

di evitare un incidente. Solo una delle otto persone<br />

che formavano il gruppo con il quale ho condiviso una<br />

giornata in pista presso il<br />

Centro Guida Sicura Aci<br />

Sara di Lainate (l’altro si trova<br />

a Vallelunga, alle porte di<br />

Roma) per il corso Master<br />

ha superato quasi correttamente<br />

le prove. Eppure tutti<br />

guidano da anni, anche per<br />

lavoro. Ma riavvolgiamo il<br />

nastro.<br />

È un lunedì di aprile. Alle 8.30 ci ritroviamo nel modernissimo<br />

circuito a Ovest di Milano. In aula si svolge la<br />

parte teorica. Siamo una trentina, tutti (eccetto la sottoscritta)<br />

dipendenti di due multinazionali che da anni investono<br />

sulla sicurezza del personale sul campo offrendogli<br />

corsi di guida sicura. Si comincia con la descrizione<br />

della pista e poi si ricordano i numeri relativi all’incidentalità.<br />

Nel 2022 in Italia hanno perso la vita sulla strada<br />

3.159 persone e 223.475 sono rimaste ferite. Il 46 per<br />

cento degli incidenti è avvenuto su un rettilineo: qui,<br />

infatti, si abbassa l’attenzione e la velocità è più elevata.<br />

Un ulteriore 37 per cento si è verificato nei pressi di un<br />

incrocio. La prima causa è la distrazione. Come ridurre<br />

il rischio? Con la prevenzione, che vuol dire evitando<br />

comportamenti rischiosi (no ad alcool e droga che con<br />

il Nuovo Codice della Strada saranno sanzionati più pesantemente,<br />

ma attenzione<br />

anche alla stanchezza), con<br />

l’esercizio, perché improvvisare<br />

è molto rischioso, e con<br />

i dispositivi di protezione.<br />

Qualche nozione di fisica (il<br />

comportamento dei veicoli<br />

non è casuale, obbedisce a<br />

precise leggi) e poi via con<br />

la pratica. La classe viene<br />

suddivisa in gruppi di non più di 12 persone. Noi siamo<br />

in otto su tre vetture. La nostra istruttrice è Alessandra.<br />

Prima regola: controllare che l’auto sia in perfette condizioni<br />

e monti pneumatici adeguati alla stagione (a loro<br />

è dedicata un’apposita sessione). Seconda: assumere<br />

una posizione di guida corretta. Mani sul volante alle<br />

9.15, schienale a 100 gradi, volante all’altezza del mento.<br />

Bisogna posizionare le gambe in modo da avere un pieno<br />

controllo sui pedali mantenendo una distanza tra busto<br />

e volante di almeno 35/40 centimetri per dare modo all’airbag,<br />

in caso di attivazione, di gonfiarsi senza colpirci<br />

violentemente. Il poggiatesta deve essere regolato in<br />

funzione dell’altezza e la cintura allacciata ricordando<br />

che è in posizione corretta quando poggia in mezzo alla<br />

spalla, tra il collo e il braccio.<br />

L’impianto di Lainate è dotato di fondi speciali che consentono<br />

di simulare velocità più elevate di quelle da noi<br />

effettivamente raggiunte, di ostacoli variabili per testare<br />

la frenata di emergenza e l’evitamento ostacolo, e di<br />

piastra di sbandamento per simulare la perdita di aderenza<br />

dell’asse posteriore. Le vetture che guidiamo, di<br />

ultima generazione, sono dotate di ESP, acronimo di<br />

Programma Elettronico di Stabilità, un unico dispositivo<br />

che svolge in modo coordinato una serie di funzioni (antibloccaggio<br />

in frenata, antislittamento in accelerazione,<br />

assistente alla frenata d’emergenza, ripartitore di frenata,<br />

controllo della stabilità), ma ci rendiamo subito conto<br />

che ciò non deve illuderci che si possa abbassare la<br />

guardia. La maggior parte di noi agisce d’istinto e il più<br />

delle volte sbaglia. Ci misuriamo subito con la frenata<br />

d’emergenza su un fondo reso viscido dalla pioggia. Il<br />

pedale del freno deve essere premuto a fondo per sfruttare<br />

tutta la forza e ridurre i tempi di attivazione e, se presente,<br />

va abbassato anche il pedale della frizione. Se<br />

l’ostacolo è particolarmente vicino va scartato. Una manovra<br />

ad alto rischio. È necessario premere il pedale<br />

della frizione e sterzare nella direzione in cui si stava andando.<br />

Lo sguardo deve essere mantenuto sul punto<br />

che vogliamo raggiungere. Ripreso il controllo dell’auto,<br />

bisogna allineare rapidamente il volante e, se necessario,<br />

controsterzare dal lato opposto.<br />

Se il sottosterzo tendiamo a correggerlo in modo intuitivo<br />

togliendo il piede dall’acceleratore ed eventualmente<br />

aumentando l’angolo di sterzo, nel caso del sovrasterzo<br />

si deve ridurre la sterzata o addirittura ruotare il volante<br />

verso l’esterno della curva, e mai rallentare bruscamente.<br />

In caso di slittamento dei pneumatici è necessario ridurre<br />

la velocità e diminuire l’angolo di sterzo, cioè ruotare leggermente<br />

il volante verso l’esterno della curva guardando<br />

oltre il parabrezza, nella direzione in cui vogliamo o possiamo<br />

andare. Si ricorre ai freni solo se si perde completamente<br />

il controllo del mezzo. E, ancora, come affrontare<br />

una curva? Bisogna entrare rallentando e<br />

sterzando con gradualità. Velocità e angolo di sterzo<br />

devono essere costanti. In uscita, per favorire la ripresa<br />

della traiettoria rettilinea, occorre accelerare con cautela<br />

e allineare lo sterzo. È chiaro che in tutte le situazioni ci<br />

vuole grande sincronia tra volante e acceleratore.<br />

Il corso si conclude dopo otto ore. Ci viene rilasciato un<br />

attestato di partecipazione. Ma non è la carta ciò che<br />

conta. Quando riprendiamo le nostre auto siamo consci<br />

dei nostri limiti, la prima regola per una guida sicura.<br />

Sopra,<br />

Alessandra, una<br />

delle istruttrici del<br />

centro Guida<br />

Sicura Aci Sara di<br />

Lainate, spiega<br />

perché è<br />

fondamentale<br />

prestare<br />

attenzione ai<br />

pneumatici. A<br />

sinistra, la lezione<br />

teorica iniziale in<br />

aula. Più in alto,<br />

da sinistra, viene<br />

mostrata la<br />

posizione di guida<br />

corretta e poi via<br />

con gli esercizi<br />

in pista: curve sul<br />

bagnato, frenata<br />

improvvisa<br />

e scartamento<br />

ostacolo.<br />

In basso, l’area<br />

dove esercitarsi<br />

con sottosterzo<br />

e sovrasterzo.<br />

30 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

<strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 31


PROVA<br />

CONSUMI<br />

Scheda tecnica Mazda CX-60 3,3L e-Skyactiv D M<br />

Hybrid Boost 48V<br />

Motore termico<br />

6 cilindri in linea, 3.283 cc diesel turbo<br />

iniezione diretta<br />

Potenza massima<br />

249 cv<br />

Coppia massima di sistema<br />

550 Nm<br />

Velocità<br />

219 km/h<br />

Acc. 0-100 km/h<br />

7,4 secondi<br />

Emissioni<br />

139 g/km<br />

Consumo misto dichiarato<br />

5,3 l/100 km<br />

Serbatoio<br />

55 litri<br />

Cambio<br />

Automatico a 8 rapporti<br />

Trazione<br />

Integrale<br />

Dimensioni<br />

4,74 x 1,89 x 1,68 m<br />

Bagagliaio<br />

Da 570 a 1.726 litri<br />

Peso<br />

1.884 kg<br />

Prezzo<br />

Da 58.770 a 66.170 euro<br />

PROVA<br />

CONSUMI<br />

MAZDA CX-60<br />

Un sei da dieci<br />

Il sei cilindri 3.3 turbodiesel rende seducente il Suv medio-grande<br />

della Casa di Hiroshima. Dotazioni curate, spazio in abbondanza,<br />

consumi contenuti e autonomia sopra i mille km i suoi plus<br />

alla spina sta fortemente limitando<br />

uno dei piaceri dell’automobile contemporanea:<br />

guidare un nuovo modello con propulsore L’elettrificazione<br />

diesel. I listini sono infatti sbilanciati verso motorizzazioni<br />

ibride-benzina a vario titolo (mild hybrid, plug-in) ed elettriche<br />

a scapito delle td. Il piacere di cui sopra diventa<br />

poi un privilegio se il motore a gasolio in questione è<br />

nella sublime architettura a sei cilindri, esemplare per<br />

rotondità di funzionamento, equilibrio, prestazioni e<br />

sound. Se poi aggiungiamo forma, funzionalità, comfort<br />

e attenzione ai dettagli in stile giapponese ecco che il risultato<br />

è Mazda CX-60. Rispetto al modello precedente<br />

CX-7, fa il salto di qualità in ordine al frazionamento e alla<br />

cilindrata del propulsore - da quattro cilindri 2.2 turbodiesel<br />

a sei cilindri 3.3 turbodiesel - distinguendosi così dall’agguerrita<br />

concorrenza di Suv di dimensioni medio-grandi.<br />

Takumi e Kakenui, qualità giapponese<br />

La CX-60 non si fa notare solo per la motorizzazione:<br />

l’aspetto e le dimensioni giunoniche (4,95 metri di lunghezza)<br />

che culminano nel ‘musone’ con la grande calandra<br />

sono un antipasto del generoso spazio e del comfort<br />

a cinque stelle che offre l’abitacolo.<br />

Si sale letteralmente a bordo e, guardando la foggia dei<br />

sedili, i rivestimenti e la lavorazione dei materiali, si inizia<br />

a capire come la casa di Hiroshima intenda la cultura<br />

giapponese applicata all’automobile: l’allestimento<br />

Takumi della vettura in prova prevede interni in pelle<br />

Nappa bianca che si abbinano alle venature del legno<br />

naturale e dei tessuti di alta qualità, con l’artigianato giapponese<br />

che raggiunge i più alti livelli di qualità in entrambi<br />

i materiali. I diversi motivi e filati dei tessuti rispondono<br />

in modo sensibile ai cambiamenti di luce e una tecnica<br />

di cucitura giapponese chiamata Kakenui crea ‘cuciture<br />

di Enzo Rizzo<br />

In colore<br />

metallizzato Jet<br />

Black la Mazda<br />

CX-60 risulta<br />

elegante, con il<br />

‘musone’ da<br />

grande cetaceo<br />

che personalizza<br />

l’anteriore. Il Suv<br />

giapponese ha<br />

ottenuto le cinque<br />

stelle Euro Ncap,<br />

con punteggi del<br />

91 e dell'88% nelle<br />

categorie di<br />

protezione degli<br />

occupanti bambini<br />

e degli occupanti<br />

adulti.<br />

32 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.com<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.com <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 33


PROVA<br />

CONSUMI<br />

PROVA<br />

CONSUMI<br />

INTERNI Le cromie chiare della pelle<br />

dei sedili e degli inserti in legno naturale<br />

creano un’atmosfera rilassante a bordo<br />

della Cx-60, che mostra anche dei<br />

rivestimenti stile lounge sulla plancia<br />

con lavorazione giapponese a intreccio.<br />

Il risultato è un comfort totale. Degni di<br />

nota il tetto panoramico, opzionale a<br />

1.550 euro, e il sistema di<br />

personalizzazione per il conducente che<br />

riconosce il guidatore e regola<br />

automaticamente sedile, volante,<br />

specchietti, Head-up display (Hud),<br />

climatizzazione e audio. Il quadro<br />

strumenti è Lcd Tft, mentre lo schermo<br />

centrale di infotainment da 12,3 pollici<br />

può vantare una grafica ben leggibile.<br />

PERCORSO URBANO - 25 KM<br />

Stazione Cormano-Cusano<br />

Trenord<br />

Via Cesare Battisti (Cormano)<br />

Via Gramsci (Cormano)<br />

Via Comasina (Milano)<br />

Via Astesani<br />

Via Pellegrino Rossi<br />

Via Imbonati<br />

Piazzale Maciachini<br />

Via Valtellina<br />

Via Farini<br />

Via Ferrari<br />

Via Sturzo<br />

Via della Liberazione<br />

Via Mauro Macchi<br />

Viale Brianza<br />

Via Andrea Doria<br />

Piazzale Loreto<br />

Viale Brianza<br />

Viale Lunigiana<br />

Viale Marche<br />

Via Murat<br />

Via Benefattori dell’Ospedale<br />

Via Majorana<br />

Via Fermi<br />

Via Vincenzo da Seregno<br />

Via Astesani<br />

Via Comasina (Milano)<br />

Via Gramsci (Cormano)<br />

Via Cesare Battisti (Cormano)<br />

Stazione Cormano-Cusano<br />

Trenord<br />

PERCORSO EXTRAURBANO - 60 KM<br />

IL DETTAGLIO CHE FA LA DIFFERENZA<br />

È un grande dettaglio con cui la CX-60 fa la differenza:<br />

si tratta del sei cilindri turbodiesel in linea<br />

di 3,3 litri da 249 cv e coppia massima di 550<br />

Nm assistita fino a 153 Nm dal motore elettrico<br />

del sistema M Hybrid Boost che recupera energia<br />

durante le decelerazioni, supporta il motore diesel<br />

con una potenza elettrica di 17 cv e mantiene la velocità<br />

di crociera alle alte velocità disaccoppiando<br />

l’unità a gasolio. La tecnologia Dcpci (Distribution-controlled<br />

partially premixed compression ignition) migliora<br />

ulteriormente l’efficienza del motore e consente una risposta più<br />

brillante in accelerazione. La struttura intelligente dell’unità fa sì che il suo<br />

peso sia simile a quello di un diesel a quattro cilindri. Nell’ottimizzazione<br />

delle performance, ecco il sistema Mazda Intelligent Drive Select (Mi-Drive)<br />

con quattro modalità di guida: Normal, Sport, Off-Road e Towing; quest’ultimo<br />

ottimizza l’erogazione del powertrain AWD per il maggiore peso, per<br />

esempio quando si monta un gancio di traino per collegare un rimorchio<br />

(migliora anche la stabilità in rettilineo), un portabici o un box portatutto<br />

sul tetto, per garantire una marcia soddisfacente.<br />

34 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

appese’ con spazi tra i tessuti delle rifiniture che rivelano<br />

uno scorcio del materiale sottostante. L’illuminazione<br />

ambientale bianca sul rivestimento delle porte<br />

anteriori e posteriori esalta al meglio colore e<br />

trama delle finiture interne. Il risultato finale è<br />

un ambiente chiaro e rilassante, sobrio ma ricercato.<br />

Da riconsiderare le plastiche nella<br />

parte inferiore della plancia, quella meno visibile.<br />

Esternamente, le forme e l’ingombro della CX-<br />

60 trasmettono equilibrio e forza: il già citato<br />

musone mette sul piatto del carattere un paraurti<br />

Tangenziale Nord Milano A52 Uscita SP9 Vecchia Valassina - Erba<br />

Direzione Meda-Lentate<br />

Superstrada Milano-Meda<br />

Uscita Bovisio Masciago<br />

Rientro in Superstrada Milano-Meda direzione Milano<br />

Tangenziale Nord Milano A52 direzione Tangenziale Ovest A50<br />

Nodo di Pero A4<br />

A4 tratto milanese uscita Cormano-Superstrada Milano-Meda<br />

Tangenziale Nord Milano A52 direzione Tangenziale Est Milano A51<br />

Svincolo Monza Sant’Alessandro<br />

Rientro in Tangenziale Nord Milano A52 direzione Milano-<br />

Meda-Lentate<br />

Uscita SP9 Vecchia Valassina - Erba<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.com<br />

PERCORSO AUTOSTRADALE - 70 KM<br />

Autostrada A4 Torino - Trieste ingresso da Tangenziale Nord<br />

Milano A52 direzione Trieste<br />

Svincolo Bergamo<br />

Rientro in A4<br />

Uscita Tangenziale Nord Milano A52<br />

CONSUMI<br />

Città: 6,1 l/100 km Anche se la giungla urbana non è il<br />

suo terreno d’elezione, riesce a percorrere oltre 16 km<br />

con un litro di gasolio.<br />

Extraurbano: 4,9 l/100 km I piaceri del diesel: oltre 1.000 km<br />

di autonomia quando il limite è a 90 o 100 km/h con il motore<br />

che gira a 1.300/1.500 g/min. Il tutto in un silenzio da Bev.<br />

Autostrada: 7,0 l/100 km Appena varcato il casello entra<br />

nella sua dimensione. E a velocità codice Milano-Napoli<br />

è possibile senza soste dal benzinaio.


PROVA<br />

CONSUMI<br />

ESTERNI Muso lungo e coda tronca rendono la CX-60<br />

dinamica. La firma laterale ‘In line 6’ dichiara il 3.3<br />

turbodiesel e campeggia sopra il passaruota che ospita<br />

pneumatici e cerchi da 20”. Grande spazio anche per i bagagli<br />

per un vano dalla forma regolare: da 570 litri a 1.526<br />

reclinando la seconda fila di sedili, una volumetria adeguata<br />

per una vettura che ha nel suo Dna lunghe percorrenze e<br />

quindi si mostra pronta ad accogliere borse e valigie per più<br />

giorni o attrezzature professionale o per il tempo libero.<br />

16-18 16-18<br />

OTTOBRE<br />

OTTOBRE<br />

<strong>2024</strong> <strong>2024</strong><br />

FIERA<br />

ROMAFIERA<br />

ROMA<br />

CO-ORGANIZZATO DA<br />

in tinta di dimensioni generose, calandra nera lucida del<br />

tipo a barre, finitura in metallo cromato per le ali anteriori,<br />

le firme laterali e le cornici dei cristalli, ruote in lega da 20<br />

pollici diamantati, nero metallizzato. A corredo, posteriore<br />

imponente con firma luminosa stretta e lunga.<br />

In strada la CX-60 invita alle lunghe percorrenze, complici<br />

anche i consumi contenuti e l’autonomia che può superare<br />

i 1.000 km. Il motore gira basso ed è silenzioso, ma<br />

quando si vogliono le prestazioni non bisogna dimenticare<br />

che siamo al cospetto di un sei cilindri in linea ibrido<br />

che consegna all’acceleratore 249 cv e ben 550 Nm di<br />

coppia: è vero che i kg che deve spostare sono almeno<br />

1.884 ma lo fa con una pronta naturalezza, con i chilometri<br />

che scorrono velocissimi dall’alto. Il posto guida<br />

permette una posizione dominante e alla guida sicura<br />

PIACE E NON PIACE<br />

Pollice in alto<br />

- propulsore sei cilindri turbodisel<br />

- autonomia oltre 1.000 km<br />

- dimensione della grafica del display centrale<br />

Pollice verso<br />

- navigatore old style<br />

- comandi no touch<br />

- plastiche non a vista della parte bassa della plancia<br />

e corretta, oltre alle dotazioni di bordo, di comfort e di<br />

sicurezza, allo sterzo preciso, ai freni decisi, alla trazione<br />

integrale e al cambio automatico a otto marce, contribuiscono<br />

anche messaggi sul display come per esempio<br />

«rilevata distrazione conducente», oppure un curioso<br />

«pedale freno e acceleratore entrambi premuti contemporaneamente»<br />

che accade se si frena con il piede sinistro<br />

e che a memoria non ho ritrovato in nessun’altra<br />

auto che ho guidato. Risultato: la CX-60 è un’autentica<br />

scoperta e si può riassumere in una parola: armonica.<br />

36 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.com<br />

SPONSOR<br />

FOTOVOLTAICO, ENERGIE RINNOVABILI, E-STORAGE, EV-CHARGING,<br />

E-MOBILITY, ADVANCED AIR MOBILITY, COMUNITÀ ENERGETICHE<br />

E TECNOLOGIE VERDI IN UN GRANDE EVENTO INTERNAZIONALE<br />

AREE SPECIALI<br />

FIERA E CONFERENZA INTERNAZIONALE<br />

flow batteries<br />

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IN CONTEMPORANEA CON


LE AUTO<br />

DI F&F<br />

LE AUTO<br />

DI F&F<br />

RENAULT SCENIC E-TECH ELECTRIC<br />

L’elettrica di famiglia<br />

Renault manda in onda l’ultima edizione della<br />

popolare Scenic, un’auto proposta solamente<br />

elettrica a batteria, veramente da vivere<br />

di Gianluca Ventura<br />

Aperti gli ordini proprio in questi giorni della nuova<br />

Scenic E-Tech Electric di Renault, un Suv elettrico<br />

del segmento C che vuol essere - almeno nei propositi<br />

della Règie - un’auto di famiglia, nel senso di unico<br />

mezzo di locomozione a disposizione del nucleo familiare.<br />

Ciò grazie a un’autonomia promessa, nella sua versione<br />

con batteria a 400 Volt nichel-manganese-cobalto Lg Chem<br />

più grossa da 87 chilowattora, di 624 chilometri sul ciclo<br />

urbano e 340 in autostrada, come ti mostra chiaramente<br />

senza mezzi termini l’indicatore di carica degli accumulatori<br />

quando s’accende il quadro premendo il tasto in plancia.<br />

Distanze che si riducono a 430 massimi nelle migliori condizioni<br />

optando invece per la batteria da 60 chilowattora.<br />

Presa Ccs Combo 2 di serie<br />

Comunque un’iniziativa coraggiosa, come quella di fare<br />

affidamento, nella dotazione di serie, su un caricatore<br />

di bordo in corrente alternata da soli 7 chilowatt<br />

di potenza, portabili fino a 22 sborsando 1.500<br />

euro in più. C’è però sempre la presa Ccs<br />

Combo 2 per caricare fino a 130 chilowatt in<br />

continua con la batteria più piccola, a 150 sulla<br />

grande. Il prezzo d’ingresso è 40.050 euro sulla versione<br />

Evolution con tetto classico in metallo. Che, con un extra<br />

di 1.500 euro, può diventare il bel Solarbay in vetro oscurabile<br />

a zone attraverso un’intercapedine a cristalli liquidi comandabile<br />

da un pulsante a cielo. A salire ci sono la Techno da<br />

41.550 che sfoggia tra l’altro uno schermo dell’infotainment<br />

da 12 pollici anziché i 9 della base (entrambi con Google<br />

integrato), la sportiva Esprit Alpine da 49.050 che monta<br />

anche un system sound Harman Kardon con modalità<br />

d’ascolto create addirittura da Jean-Michel Jarre (il quale<br />

firma pure il suono esterno emesso sotto i 30 orari più<br />

quello di benvenuto ad accesso veicolo) e, a chiudere, la<br />

Iconic da 50.450, che fa diventare impegnativo l’esborso<br />

Immagini dell’allestimento Esprit Alpine, uno dei più completi.<br />

In alto, da sinistra, la plancia col tablet centrale da 12 pollci, il<br />

tetto in vetro oscurabile a sezioni Solarbay e lo specchietto<br />

bimodale: funziona in modalità classica e elettronica. Sopra,<br />

ancora da sinistra, il divanetto posteriore con il bracciolo<br />

Ingenious e due immagini del portabagagli col vano per i cavi.<br />

Qui a lato, la maniglia retrattile delle porte.<br />

(le ultime due solo con batteria maggiorata).<br />

Tutta la meccanica è piazzata davanti, per cui non c’è bagagliaio<br />

anteriore ma solo uno da 545 litri (1.670 a schienali<br />

posteriori abbattuti) posteriore, cui s’uniscono uno o due<br />

vani - in base alla batteria montata - sotto il pianale del<br />

baule, dove ci vanno il cavo di ricarica e altre dotazioni di<br />

bordo. Nata elettrica, la nuova Scenic E-Tech può contare<br />

sullo schema a skateboard adottato da tutte le elettriche<br />

di nuova concezione, nel caso la piattaforma AmpR<br />

Medium, con le ruote più all’estremità possibile del pianale<br />

e la batteria, a dodici moduli se di taglia grande, piazzata<br />

nell’interasse. L’allungamento del passo obbliga a sospensioni<br />

multilink parallel link dietro, per contenere il diametro<br />

di volta in 10.920 millimetri e ridurre i giri del volante.<br />

Capace di recuperare energia in frenata, come tutti i veicoli<br />

elettrici, ha la regolazione dei quattro livelli di rigenerazione<br />

tramite palette sul volante, ma solo dalla Techno in su.<br />

Proposta esclusivamente in sei colori di carrozzeria o abbinamenti<br />

bicolor fra gli stessi, dentro ha l’immancabile<br />

cruscotto digitale personalizzabile coi widget e una nutrita<br />

schiera di Adas, molti dei quali di serie. Dietro, un interessante<br />

bracciolo centrale molto ampio, incluso in alcuni allestimenti,<br />

battezzato Ingenious, che agli ormai classici<br />

due portabicchieri affianca altrettanti supporti per smartphone<br />

o tablet, prese Usb di ricarica più un ampio portaoggetti,<br />

e si abbatte per far passare gli sci o simili.<br />

LA SCELTA DI Flotte&<strong>finanza</strong><br />

Cognome e nome Renault Scenic E-Tech E<br />

Luogo di nascita<br />

Francia<br />

Alimentazione<br />

elettrica<br />

Versione Esprit Alpine 87 kWh<br />

Pot. kW(Cv)/giri 160(218)/-<br />

Coppia Nm/giri 300/-<br />

Omologazione<br />

Zev<br />

Cambio/n° marce automatico/1+Rm<br />

Consumo comb. kWh/100km (Wltp) 12,6<br />

Lunghezza mm 4.470<br />

Passo mm 2.785<br />

Larghezza mm 1.864<br />

Altezza mm 1.5<strong>71</strong><br />

Capacità bagagliaio dm 3 545<br />

Massa vettura kg 1.860<br />

Prezzo (chiavi in mano) € 49.050<br />

On line<br />

www.renault.it<br />

Sotto, da sinistra,<br />

cosa si nasconde<br />

sotto il cofano: il<br />

cruscotto digitale<br />

con le due palette<br />

a volante per<br />

regolare la<br />

rigenerazione e la<br />

presa Ccs Combo 2<br />

sul parafango<br />

posteriore sinistro.<br />

38 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.com<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.com <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 39


LE AUTO<br />

DI F&F<br />

Non passa<br />

inosservata la Kia<br />

EV9, crossover sei<br />

o sette posti.<br />

È disponibile in<br />

due versioni:<br />

Single Motor con<br />

trazione<br />

posteriore, 185<br />

km/h, 0-100 in 9,4<br />

secondi, 563 km di<br />

autonomia, 76.450<br />

euro; Dual Motor<br />

con trazione<br />

integrale, 200<br />

km/h, 0-100 in 5,3<br />

secondi, 505 km di<br />

autonomia, 81.650<br />

euro (kia.it).<br />

Design da ‘Best of the Best’<br />

Innovativo e innovativo. È il design audacemente squadrato<br />

dell’EV9 che non passa certo inosservato, non foss’altro<br />

che per le dimensioni di questo crossover/monovolume<br />

da cinque metri di lunghezza e due di larghezza<br />

(1,98 per la precisione). Sicuramente non è passato inosservato<br />

al recente Red Dot Award che gli ha assegnato<br />

il prestigioso premio ‘Best of the Best’ Product Design<br />

<strong>2024</strong> nella categoria Auto e Moto, riconoscimento attribuito<br />

esclusivamente ai modelli più all’avanguardia. Le<br />

forme della EV9 sono l’espressione della filosofia ispiratrice<br />

del design di Kia Opposites United. Tipo quadrato.<br />

6x3 o 7x3, la moltiplicazione del comfort<br />

Sei o sette posti per un abitacolo che poggia sull’architettura<br />

ad hoc per i modelli elettrici Electric Global<br />

Modular Platform (E-Gmp) dal passo di tre metri (o tre<br />

file di sedili). Il risultato è un comfort esponenziale, tutti<br />

gli occupanti possono rilassarsi e intrattenersi: nella configurazione<br />

a 6 posti, per i sedili della seconda fila, si può<br />

scegliere tra la funzione relax (ci si sdraia con tanto di<br />

poggiapiedi) oppure quella che permette di voltarsi a<br />

180 gradi verso i passeggeri posteriori. Generosa.<br />

KIA EV9<br />

Boxy car<br />

taglia XL<br />

Le cinque cose da sapere<br />

sul primo Suv 100 per cento<br />

elettrico della casa coreana<br />

Sopra quota 500<br />

563 km di autonomia dichiarati per la trazione posteriore,<br />

505 per l’Awd, nell’uso reale e normale da pendolare si<br />

arriva tranquillamente a 500 per la Awd, in entrambi i casi<br />

ricarica ultraveloce così che in un quarto d’ora si aggiungono<br />

249 km. Senza dimenticare il sistema di ricarica bidirezionale,<br />

che permette non solo di ricaricare l’EV9 ma anche<br />

di utilizzare l’energia immagazzinata nella batteria da 99,8<br />

kWh di quarta generazione del veicolo per alimentare apparecchi<br />

elettronici e, in futuro, la casa o la rete. Altruista.<br />

Corazzata che non passa inosservata<br />

Lunga 5,01 metri, larga 1,98 e alta 1,78, con un passo di<br />

3,1 metri, non offre tanto spazio solo ai sei o sette passeggeri<br />

ma anche ai bagagli. Il bagagliaio posteriore ha<br />

una capacità di 828 litri con 4/5 sedili in posizione verticale<br />

e di 333 litri quando sono occupati tutti i 6/7 posti,<br />

ma non va dimenticato uno spazio aggiuntivo per borse<br />

e valigie ricavato nel cofano anteriore con una capacità<br />

di 90 litri nella versione a trazione posteriore e di 52 litri<br />

in quella a trazione integrale. Tanto posto per tutto.<br />

Informazioni sul grande schermo<br />

Il lunghissimo Panoramic Wide Display si divide in tre<br />

zone: quella principale di fronte al driver da 12,3 pollici,<br />

una seconda con un infotainment da 12,3 pollici in centro<br />

plancia, un ulteriore schermo da 5,3 pollici tra i due, con<br />

la corona del volante che ne complica la sua consultazione,<br />

dedicato alla funzione della climatizzazione. Prevista<br />

anche la tecnologia Head-Up Display (HUD) che proietta<br />

le info di viaggio utili sul parabrezza di fronte al conducente,<br />

per una maggiore immediatezza di lettura e comodità.<br />

Oltre ai pulsanti tradizionali sul volante gli altri pulsanti di<br />

comando, posti sulla consolle centrale, che si illuminano<br />

quando l'auto è accesa al pari del logo Kia sul volante,<br />

per essere facilmente individuati. Auto illuminata.<br />

RENAULT CAPTUR<br />

Plug-in addio<br />

Per il proprio gettonatissimo B-Suv,<br />

l’ex Régie punta su cinematiche<br />

termiche e ibride a benzina, senza<br />

più la spina. E c’è pure a Gpl<br />

Arriva nelle concessiorarie questo mese la nuova<br />

Renault Captur, un Suv compatto appartenente al<br />

segmento B (del quale questa è stata reginetta in<br />

Italia per ben cinque volte) caratterizzato da una buona<br />

abitabilità anche nella zona posteriore, dove il divanetto<br />

scorre di 160 millimetri per rendere il carico più flessibile.<br />

Con la panca spinta in avanti il bagagliaio arriva così a 616<br />

litri sulle versioni a benzina e Gpl (480 sulla full hybrid, causa<br />

batteria), partendo da una base di 484 (348 sull’ibrida classica)<br />

in posizione standard. Abbattendo gli schienali posteriori,<br />

il volume sale a quasi 1.600 litri, 1.458 sull’ibrida.<br />

Ma la notizia forse più interessante è che la versione<br />

ibrida E-Tech non avrà più la possibilità di ricarica esterna,<br />

attraverso il cavo. E di elettrica pura non se ne parla proprio.<br />

Insomma, Captur vuole mantenere la propria nomea<br />

di vettura dai volumi di vendita sostanziosi, puntando<br />

su motorizzazioni usufruibili facilmente da tutti, come<br />

quella a Gpl (convertita in fabbrica in Spagna utilizzando<br />

un impianto Landi Renzo), offerta in combinazione con<br />

un 3 cilindri benzina da neanche un litro. Oppure su due<br />

ibride più easy, come una mild a 48 Volt, ma soprattutto<br />

la full classica, che promette consumi ridotti veramente<br />

al lumicino. E che, in abbinamento alle ruote da 18 pollici,<br />

offre come optional il sistema Extended Grip con due<br />

modalità di guida aggiuntive, Snow e All-Terrain, le quali<br />

intervengono soprattutto sull’Esp per affrontare al meglio<br />

fondi viscidi o accidentati.<br />

La rivisitazione esterna di Captur interessa soprattutto<br />

l’anteriore, dove si modificano il frontale, il cofano motore<br />

e i parafanghi, mentre dietro resta sostanzialmente inalterata,<br />

con solo piccoli ritocchi ai gruppi ottici.<br />

Dentro, la plancia dalle linee pulite sfoggia un cluster digitale<br />

fino a 10,25 pollici di grandezza, che s’accoppia a una sorta<br />

di tablet verticale in console centrale da 10,4 pollici dedicato<br />

all’infotainment. La dotazione di serie prevede davanti due<br />

prese Usb-C e una da 12 Volt, cui s’aggiungono l’eventuale<br />

caricatore a induzione e altre prese in base all’allestimento.<br />

LE AUTO<br />

DI F&F<br />

LA SCELTA DI Flotte&<strong>finanza</strong><br />

Cognome e nome Renault Captur<br />

Luogo di nascita<br />

Spagna<br />

Alimentazione benzina full hybrid<br />

Versione E-Tech full Hybrid Techno<br />

Pot. kW(Cv)/giri 69+36(94+49)/5.600<br />

Coppia combinata Nm/giri 250/3.200<br />

Omologazione<br />

Euro 6d<br />

Cambio/n° marce Multimode auto/4+Rm<br />

Consumo comb. l/100km (Wltp) 4,7-4,9<br />

Lunghezza mm 4.239<br />

Passo mm 2.639<br />

Larghezza mm 2.003<br />

Altezza mm 1.575<br />

Capacità bagagliaio dm 3 480<br />

Massa vettura kg 1.639<br />

Prezzo (chiavi in mano) € 29.650<br />

On line<br />

www.renault.it<br />

Sopra, la nuova<br />

Captur in azione.<br />

Sotto, da sinistra,<br />

il posteriore<br />

pressoché invariato<br />

e gli interni col<br />

display centrale<br />

tattile da 10,4<br />

pollici del sistema<br />

Open RLink basato<br />

su Android.<br />

40 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.com<br />

<strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 41


LE AUTO<br />

DI F&F<br />

LE AUTO<br />

DI F&F<br />

VOLVO EX30<br />

Piccolo è bello<br />

Dopo anni di vetture dalle forme molto generose,<br />

la Casa di Göteborg torna alle dimensioni<br />

compatte. E lo fa con un Suv di fabbricazione<br />

cinese disponibile solo con trazione elettrica a<br />

batteria. A due o quattro ruote motrici<br />

di Gianluca Ventura<br />

Lanciato nel 2023, arriva sul mercato il piccolo Suv<br />

EX30 di Volvo, realizzato sulla piattaforma Sea<br />

(acronimo di Sustainable Experience Architecture)<br />

del gruppo Geely, che consiste in un pianale modulare<br />

progettato apposta per l’elettrico, condiviso tra vari brand<br />

e modelli prodotti dal colosso cinese. Questa sorta di<br />

skateboard elettrico impiegato nella Volvo EX30 è infatti<br />

lo stesso ‘nascosto’ sotto la nuova Smart #1 (quella non<br />

più Daimler) e dalla Zeekr X, tant’è che l’auto svedese<br />

viene infatti fabbricata in uno stabilimento della Lynk &<br />

Co (sempre della galassia Geely) a Zhangjiakou, nella<br />

Cina settentrionale. Anche se resta l’opzione Ghent.<br />

Amico dell’ambiente<br />

Il risultato è uno sport utility ultra compatto per il marchio<br />

Volvo, che da anni ormai non proponeva più a listino veicoli<br />

di piccole dimensioni, dopo l’uscita di scena della<br />

480 e della serie 40 dei tempi svedesi che furono.<br />

EX30 strizza anche l’occhio all’ambiente, non soltanto<br />

per la trazione a emissioni zero (c’è solo a batteria), ma<br />

anche perché costruito con il 25 per cento di alluminio<br />

riciclato e il 17 per cento di acciaio più plastiche anch’esse<br />

alla loro seconda vita. Infine, fino al 95 per cento può<br />

essere riciclato una volta che l’auto abbia definitivamente<br />

assolto il proprio compito e si decide di radiarla.<br />

Già 2.050 le unità preordinate l’anno scorso in Italia, con<br />

un outlook di toccare le 4.550 consegnate nel corso del<br />

<strong>2024</strong>, il 20 per cento di quanto prevede d’immatricolare<br />

quest’anno la Casa svedese nel nostro Paese.<br />

Per la prima volta su una Volvo elettrificata viene montata<br />

una batteria al litio-ferro-fosfato, che ama le cariche fino<br />

al 100 per cento, cosa che consente anche con la capacità<br />

più piccola - da 51 chilowattora - d’avere una discreta au-<br />

In alto, da sinistra, la plancia dove resta solo un tablet tattile da 12,3 pollici verticale e niente più. Al<br />

centro, il divano posteriore e, più a destra, l’interno porta molto semplice, privo anche degli interruttori<br />

alzavetro localizzati sul tunnel. Sulla riga più sotto, la sound bar Harman Kardon incassata tra plancia e<br />

parabrezza, unica fonte sonora della vettura, il vano da 7 litri per il cavo di ricarica sotto il cofano<br />

anteriore e il baule di dimensioni modeste. In basso, da sinistra, cosa c’è sotto il cofano: il comando del<br />

‘cambio’, la presa Ccs Combo 2 ricavata in coda al lato guida e il key tag, la scatoletta elettronica che<br />

funge da chiave (se si scarica, basta appoggiarla al montante porta destro per essere riconosciuti).<br />

tonomia: 344 chilometri. Si può richiedere pure con accumulatore<br />

nichel-manganese-cobalto da 69 chilowattora<br />

(64 gli effettivamente utilizzabili, come nel modello extended<br />

range a trazione posteriore oggetto della nostra prova)<br />

per 480 chilometri massimi, comunque sempre by Catl.<br />

Dentro non c’è praticamente nulla, se non uno schermo<br />

tattile verticale da 12,3 pollici più una grande sound bar<br />

Harman Kardon orizzontale posizionata nella zona della<br />

plancia più vicina al parabrezza. Soluzione che costringe<br />

il conducente a interagire sempre con lo schermo per<br />

azionare qualsiasi cosa - a meno di non usare i comandi<br />

vocali - o ottenere informazioni come la velocità o la carica<br />

residua, torcendo spesso il collo verso destra (il<br />

tablet non è neanche inclinato verso chi guida). Non generosissimo<br />

lo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori<br />

così come il baule, da soli 318 litri, che diventano<br />

904 abbattendo gli schienali posteriori.<br />

Anche a quattro ruote motrici<br />

Volendo, c’è anche una versione a due motori, la<br />

Performance, che a quello sincrono posteriore (soluzione<br />

per massimizzare la ricarica in rilascio) ne abbina un secondo<br />

anteriore asincrono. In questo caso, se c’è grip a<br />

sufficienza la trazione è tutta dietro e viene smistata automaticamente<br />

anche sull’anteriore in base alla necessità,<br />

fino a raggiungere così la proporzione di 50/50.<br />

LA SCELTA DI Flotte&<strong>finanza</strong><br />

Cognome e nome<br />

Volvo EX30<br />

Luogo di nascita<br />

Cina<br />

Alimentazione<br />

elettrica<br />

Versione single motor extended range<br />

Pot. kW(Cv)/giri 200(272)/5.375-9.248<br />

Coppia Nm/giri 343/116-5.375<br />

Omologazione<br />

Zev<br />

Cambio/n° marce automatico/1+Rm<br />

Consumo comb. kWh/100km (Wltp) 12,6<br />

Lunghezza mm 4.233<br />

Passo mm 2.650<br />

Larghezza mm 1.836<br />

Altezza mm 1.555<br />

Capacità bagagliaio dm 3 318<br />

Massa vettura kg 1.840<br />

Prezzo (chiavi in mano) € 35.900<br />

On line<br />

www.volvocars.com/it<br />

42 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.com<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.com <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 43


GLI LCV<br />

DI F&F<br />

GLI LCV<br />

DI F&F<br />

MERCEDES-BENZ SPRINTER E VITO<br />

Viaggiare in first<br />

La Casa di Stoccarda mette mano ai propri furgoni di taglia media<br />

e grande introducendo una nuova plancia sui primi e cambiando<br />

completamente la meccanica sulla versione elettrica dei secondi<br />

di Gianluca Ventura<br />

in collaborazione con<br />

Aspettando la prossima piattaforma born electric<br />

Van.Ea (acronimo di Van Electric Architecture)<br />

che arriverà nel 2026, Mercedes-Benz mette<br />

intanto mano alla propria gamma attuale di furgoni<br />

medi e grandi, ossia il Vito e lo Sprinter, sia a gasolio<br />

sia elettrici. Per il minore dei due si tratta di un aggiormento<br />

soprattutto a livello dell’accoppiata calandra/paraurti,<br />

della plancia e delle dotazioni in materia di sicurezza,<br />

rese obbligatorie dalla normativa Gsr 2019 che<br />

entrerà in vigore dal prossimo luglio e che impone<br />

l’adozione di alcuni Adas. Ricca la dotazione dei sistemi<br />

standard, che vanno dall’Attention Assist alla retrocamera,<br />

dal mantenitore di corsia attivo al sistema anti<br />

angolo cieco, dalla frenata automatica nel caso di traf-<br />

co trasversale in retromarcia al rilevatore automatico<br />

dei limiti di velocità e molto altro.<br />

Dentro, la nuova plancia e il nuovo volante riscaldabile<br />

strizzano l’occhio alle versioni passeggeri (la Classe<br />

V) grazie al rinnovato sistema multimediale Mbux offerto<br />

di serie (la navigazione è però sempre opzionale),<br />

con display tattile centrale da 10,25 pollici a lo plancia<br />

che sull’eVito offre stavolta un ‘menù elettrico’ attraverso<br />

cui gestire la pre-climatizzazione, regolare le<br />

impostazioni di ricarica, programmarne i tempi o te-<br />

eSprinter - Accanto, il nuovo big van della Stella. In basso,<br />

da sinistra, il retro con i gruppi ottici ridisegnati e, vicino,<br />

la plancia che offre ora di serie il sistema d’infotainment<br />

Mbux dotato di navigatore intelligente e un cruscotto con<br />

strumento digitale centrale a colori, nonché un volante<br />

aggiornato provvisto di comandi. A seguire, l’interruttore<br />

a piantone che ne gestisce il riscaldamento, la selva<br />

di camere/radar sul parabrezza necessari a governare i nuovi<br />

Adas, una delle camere incassate nei retrovisori per avere<br />

la vista a 360 dall’alto, l’assale posteriore su cui è flangiato<br />

il motore elettrico, controller più caricatore sotto il cofano<br />

e la batteria sottoscocca.<br />

eVito - Sopra, a sinistra, il posteriore, equipaggiabile con<br />

gruppi ottici a led, tecnologia disponibile anche per i fari. A<br />

seguire, la plancia completamente rinnovata con specchietto<br />

digitale, il selettore nel mezzo della console centrale per<br />

scegliere uno dei tre driving mode (Comfort, Eco e Maximum<br />

Range) mostrati sul monitor del nuovo sistema d’infotainment,<br />

e la presa Ccs Combo 2. A destra, eVito come appare oggi.<br />

nere sotto controllo il consumo energetico. Sui Vito<br />

diesel spariscono invece le versioni a trazione anteriore,<br />

spinte da unità di derivazione Renault, in favore<br />

solo del due litri captive Om 654 offerto in quattro tarature<br />

(su N1). A meno di non optare per un benzina<br />

mild hybrid, offerto solo sul Mixto.<br />

Trazione posteriore per eSprinter<br />

Ma le novità più sostanziose sono sullo Sprinter, che<br />

nella sua versione elettrica viene completamente ripensato.<br />

A partire dalla trazione, che passa dall’anteriore al<br />

posteriore, col motore elettrico centrale sincrono a magneti<br />

permanenti, da circa 130 chilogrammi di peso flangiato<br />

direttamente all’assale. Una soluzione che permette<br />

di distribuire meglio i pesi e avere un’erogazione di coppia<br />

ottimizzata, nel caso no a 400 Newtonmetro di picco.<br />

Due i livelli di potenza massima - 100 e 150 chilowatt -<br />

e tre le taglie utili della batteria ad alta tensione litio-ferro-fosfato:<br />

56, 81 e 113 chilowattora, per autonomie rispettivamente<br />

di 233, 329 e 478 chilometri. Per ricaricare<br />

ci si afda sempre a una presa Ccs Combo 2 nascosta<br />

sotto la stella sulla calandra, con potenze no a 11 chilowatt<br />

in corrente alternata e 60 in continua, elevabili<br />

no a 115 pagandone l’opzione. Tre, come sull’eVito i<br />

modi di guida, selezionabili tra Comfort, Eco e Maximum<br />

Range, che influiscono sulle prestazioni (il veicolo è comunque<br />

limitato a 90 orari, 120 pagando un extra) e<br />

sulla climatizzazione. Salgono a quattro (pure sull’eVito),<br />

invece, i livelli di recupero energia, selezionabili dalle palette<br />

retrovolante: nuovo il livello ‘D auto’, che sfrutta le<br />

informazioni provenienti dai radar, dalla telecamera e<br />

dai dati di navigazione. Il peso totale arriva ora no a<br />

4,25 tonnellate e per la prima volta c’è l’opzione del<br />

gancio traino per rimorchi no a due tonnellate.<br />

Nell’Mbux arriva inne un software di navigazione che<br />

programma le soste di ricarica durante il tragitto.<br />

44 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> www.flotte<strong>finanza</strong>web.it<br />

www.flotte<strong>finanza</strong>web.it <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong> - Flotte&<strong>finanza</strong> - 45


VIP<br />

ALLA GUIDA<br />

20<br />

24<br />

PARTECIPA<br />

scrivi a marketing@fiaccola.it<br />

Fuck the normal life<br />

Un titolo didascalia che è anche il nome della linea<br />

di abbigliamento del freestyler Vanni Oddera.<br />

Per lui la normalità sono salti mortali e mototerapia<br />

sissimo, un mondo viaggiante. Spesso guida Matteo, il<br />

mio assistente oltre che il mio migliore amico, e io ne<br />

approfitto per recuperare ore di sonno.<br />

46 - Flotte&<strong>finanza</strong> - <strong>giugno</strong> <strong>2024</strong><br />

«Il volontariato per qualcuno è da sfigati, invece<br />

fare del bene è la cosa più rock and roll che ci<br />

sia. E non servono i salti mortali». Detto da uno<br />

che i salti mortali li fa per professione. Vanni Oddera,<br />

campione di freestyle motocross, dal 2019 riversa questa<br />

grande passione nella mototerapia, esibizioni acrobatiche<br />

dove bambini e adulti disabili provano l’euforia<br />

di montare in sella. Ma se pensate che la moto sia il<br />

suo mezzo di trasporto preferito, beh, vi sbagliate.<br />

F&F La macchina dunque?<br />

››‰ L’auto la uso per lavoro ma è uno strumento di<br />

piacere. Più della moto. Mi piace viaggiare in macchina,<br />

anche per andare in vacanza d’estate. Mi ricreo il mio<br />

mondo: sopra la Jeep ho sempre la tenda da tetto, la<br />

Maggiolina, quindi dove voglio, quando voglio, la apro<br />

e dormo. Guido da anni un Wrangler Gladiator, molto<br />

versatile: ci carico la moto, ma soprattutto è comodissima<br />

in autostrada e allo stesso tempo posso andare nel bosco,<br />

nel fiume, mi segue nella vita di tutti i giorni. Non ho<br />

sempre la moto con me, però spesso vado nel bosco,<br />

è il mio rifugio. Il fuoristrada mi serve, mi dà libertà.<br />

F&F Solo Jeep nel suo garage?<br />

››‰ Per gli show di freestyle motocross o per la mototerapia<br />

negli ospedali uso un Fiat Ducato: spazio-<br />

Qui accanto il campione di FMX insieme alla figlia Alma<br />

e, sopra, impegnato nella mototerapia con i bimbi disabili.<br />

In alto, evoluzioni acrobatiche in sequenza.<br />

F&F Auto o moto, che cos’è guidare?<br />

››‰ Quando guido - e io guido parecchio, faccio tantissimi<br />

chilometri - stacco, mi rilasso, se sono in macchina<br />

ascolto musica: Janis Joplin, Rolling Stones, Bruce<br />

Springsteen... Guidare è proprio staccare, rinchiudersi<br />

nella propria bolla, è un momento bello.<br />

F&F Da solo o in compagnia?<br />

››‰ Quando sono in compagnia la macchina diventa<br />

un salotto! I viaggi che condivido con più piacere sono<br />

quelli con mia figlia Alma, che ha cinque anni. Mentre<br />

andiamo chiacchieriamo tanto, e poi facciamo lezioni<br />

di inglese, storia, natura...<br />

A parte familiari e amici, porterei in viaggio sicuramente<br />

Bruce Springsteen.<br />

F&F Ha un luogo del cuore?<br />

››‰ Il Monte Beigua, in Liguria, un parco naturale a 1.300<br />

metri a picco sul mare. Mi piace arrivarci in macchina,<br />

la strada è anche un po’ impegnativa, sale e scende, a<br />

tratti nel bosco e a tratti panoramica.<br />

F&F I suoi primi ricordi sono legati alle due o alle<br />

quattro ruote?<br />

››‰ I miei la moto non me l’hanno mai voluta prendere,<br />

la prima l’ho comprata io a 22 anni e ho recuperato il<br />

tempo perso. Invece, ricordo che ne avevo sette o otto<br />

quando mio padre mi ha regalato una vecchia Fiat 500.<br />

Ho guidato fin da piccolo, anche nei cantieri, le ruspe di<br />

papà... vabbè erano altri tempi, dai!<br />

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