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GEOmedia_2_2024

La prima rivista italiana di geomatica

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Rivista bimestrale - anno XXVIII - Numero - 2/<strong>2024</strong> - Sped. in abb. postale 70% - Filiale di Roma<br />

TERRITORIO CARTOGRAFIA<br />

GIS<br />

CATASTO<br />

3D CITY<br />

INFORMAZIONE GEOGRAFICA<br />

FOTOGRAMMETRIA EDILIZIA<br />

URBANISTICA DIGITAL TWIN<br />

LASER SCANNING<br />

REMOTE SENSING<br />

GNSS<br />

SPAZIO<br />

RILIEVO AMBIENTE TOPOGRAFIA<br />

LiDAR<br />

GEOBIM<br />

BENI CULTURALI<br />

SMART CITY<br />

anno XXVIII - N°2 <strong>2024</strong><br />

Intelligenza<br />

Artificiale<br />

e New Space<br />

Economy<br />

TRACKING CINEMATICO<br />

DI ATLETI<br />

RILEVAMENTO A<br />

FIBRE OTTICHE<br />

FOTOMONITORAGGIO


Our in-field geographical data is on again!<br />

StudioSit SA is a swiss, former italian company, operating in<br />

geographical data in-field detection activities. We believe our<br />

main goals will affect the eventuality of achieving the full territorial<br />

mapping coverage of southern european countries, one day.<br />

Urban<br />

3D<br />

Model<br />

Deep map<br />

Toponymy<br />

and house<br />

numbers<br />

SOS<br />

Urban sense<br />

of security<br />

Parking<br />

areas<br />

for urban<br />

comfort<br />

Urban 3D MOdel, geolocated addresses, spot by spot parking lots, together they represent 100% of<br />

our geodatabases and business. Our creed bring us to a deep respect for the three elements qualifying<br />

a value added geographical data: Accuracy, Completeness and Updating.<br />

With this focus on our mind, we travel towns, cities and countries, and we survey and detect all we can<br />

reach (no matter if) driving or walking, cycling or flying. Discover our Sityround project!<br />

Sityround<br />

StudioSit SA<br />

Via Massimiliano Magatti 1 • 6900 Lugano · Switzerland • www.studiositsa.ch


Potenzialità della<br />

Geomatica nello Sport<br />

Si è recentemente aperto un nuovo interessante campo di interesse per la geomatica, il settore<br />

dello sport, ove la fusione delle tecniche di posizionamento satellitare con la geolocalizzazione e<br />

le possibilità di simulazione e sovrimpressione di informazioni tipiche della Mixed Reality stanno<br />

portando interessanti contributi. Inoltre nel campo della certificazione della misura, l’analisi statistica<br />

avanzata, effettuata tramite le recenti evoluzioni della teoria degli errori, resa possibile dal grande<br />

numero di misure disponibili, come quelle effettuate dai satelliti GNSS, ben si adatta alla necessità<br />

dello sport. La misura del tempo, alla base della misura della posizione nel sistema di riferimento<br />

globale, ha raggiunto livelli fino a poco tempo fa impensabili, ove, ad esempio, con la costellazione<br />

Galileo si giunge a misurare il tempo con una accuratezza che si spinge fino a 10 miliardesimi di<br />

secondo.<br />

Il primo contributo è nei dispositivi wearable: utilizzando dispositivi GPS integrati negli indumenti<br />

o negli accessori sportivi, è possibile raccogliere informazioni dettagliate sul movimento degli atleti<br />

durante l'allenamento o la competizione. Questi dati possono essere utilizzati per analizzare le<br />

prestazioni, ottimizzare l'allenamento e prevenire infortuni.<br />

Un secondo aspetto riguarda la pianificazione di percorsi e itinerari: nella pratica di attività all'aperto<br />

come il trail running, il ciclismo, l'escursionismo o l’alpinismo, la geomatica è utilizzata per pianificare<br />

e creare percorsi su mappe digitali interattive che mostrano altimetria, dislivelli e altre informazioni<br />

utili.<br />

Un terzo impatto è nella gestione degli impianti sportivi: i sistemi di informazione geografica<br />

(GIS) possono essere impiegati per gestire in modo efficiente gli impianti sportivi e le infrastrutture<br />

connesse, inclusi campi da gioco, palestre, piste ciclabili e altri luoghi di allenamento.<br />

Il quarto è quello del monitoraggio ambientale ove la geomatica è utilizzata per monitorare<br />

l'inquinamento atmosferico, idrico o acustico negli stadi o nelle aree dove si svolgono eventi sportivi<br />

al fine di garantire condizioni salutari per gli atleti e gli spettatori.<br />

In ultimo è da citare quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: la visualizzazione di eventi sportivi con<br />

la Mixed Reality (MR) tramite la quale è possibile visualizzare informazioni geospaziali sovrapposte<br />

agli eventi sportivi in corso, offrendo agli spettatori una nuova esperienza immersiva e interattiva.<br />

In conclusione, oggi, non è troppo azzardato dire che la geomatica sta contribuendo in maniera<br />

significativa a migliorare le prestazioni degli atleti, ottimizzare gli allenamenti, facilitare la gestione<br />

degli impianti sportivi e arricchire l'esperienza degli sportivi. La tecnologia geospaziale è anche<br />

ampiamente utilizzata nelle situazioni di emergenza per la localizzazione ed il soccorso degli atleti<br />

che praticano sport estremi.<br />

Senza la geomatica, un quantitativo di attività sportive remote sarebbero oggi impossibili, se<br />

consideriamo quanto siano fondamentali le adeguate conoscenze geotopografiche per qualsiasi<br />

operazione di posizionamento, orientamento, localizzazione e soccorso in fase di emergenza.<br />

Si continua a sperimentare molto in questo settore e in questo numero vi riportiamo un contributo<br />

che illustra una nuova piattaforma prototipale per il tracking dei movimenti precisi degli atleti,<br />

finalizzata a misurare il passo e la falcata con grande precisione durante le fasi di allenamento.<br />

Buona lettura,<br />

Renzo Carlucci


FOCUS<br />

In questo<br />

numero...<br />

FOCUS<br />

REPORT<br />

AEROFOTOTECA<br />

GUEST PAPER<br />

L'intelligenza<br />

artificiale nello spazio:<br />

un catalizzatore dello<br />

sviluppo della<br />

New Space Economy<br />

di Marco Lisi<br />

6<br />

ALTRE<br />

RUBRICHE<br />

24 ESA<br />

38 RECENSIONE<br />

42 MERCATO<br />

46 AGENDA<br />

PhotoMonitoring:<br />

la fotografia digitale<br />

18<br />

come strumento di<br />

monitoraggio<br />

di Antonio Cosentino,<br />

Alessandro Brunetti,<br />

Paolo Mazzanti<br />

In copertina una immagine<br />

del monitoraggio<br />

multitemporale del<br />

ghiacciao del Miage<br />

(Monte Bianco)<br />

attraverso l'uso di<br />

Cartografia Storica.<br />

Nello specifico si<br />

osserva una Visualizzazione<br />

della perdita di quota tra il<br />

modello del<br />

1957/58 e il 2008.<br />

La tecnologia<br />

di rilevamento a<br />

fibre ottiche<br />

A cura della Redazione<br />

26<br />

4 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong><br />

<strong>GEOmedia</strong>, bimestrale, è la prima rivista italiana di geomatica.<br />

Da oltre 25 anni pubblica argomenti collegati alle tecnologie dei<br />

processi di acquisizione, analisi e interpretazione dei dati,<br />

in particolare strumentali, relativi alla superficie terrestre.<br />

In questo settore <strong>GEOmedia</strong> affronta temi culturali e tecnologici<br />

per l’operatività degli addetti ai settori dei sistemi informativi<br />

geografici e del catasto, della fotogrammetria e cartografia,<br />

della geodesia e topografia, del telerilevamento aereo e<br />

spaziale, con un approccio tecnico-scientifico e divulgativo.


INSERZIONISTI<br />

30<br />

REMOT – gnSS<br />

e IMU per il<br />

tracking della<br />

cinematica di atleti<br />

di Tiziano Cosso,<br />

Guglielmo Formichella,<br />

George Kurshakov<br />

AVT 41<br />

Codevintec 43<br />

Epsilon 45<br />

Esri 23<br />

Gter 33<br />

NAIS 2<br />

Planetek 48<br />

Stonex 47<br />

Teorema 46<br />

Monitoraggio<br />

Multitemporale del<br />

Ghiacciaio del Miage<br />

(Monte Bianco)<br />

attraverso<br />

l’utilizzo di<br />

cartografia storica<br />

di Luigi Perotti, Francesco<br />

34<br />

Parizia, Giacomo Zulato<br />

40<br />

State-of-theart<br />

technology<br />

revolutionises<br />

downhill training<br />

of the Austrian Skiing<br />

Federation<br />

By Sabrina Fischer<br />

una pubblicazione<br />

Science & Technology Communication<br />

<strong>GEOmedia</strong>, la prima rivista italiana di geomatica.<br />

ISSN 1128-8132<br />

Reg. Trib. di Roma N° 243/2003 del 14.05.03<br />

Direttore<br />

RENZO CARLUCCI, direttore@rivistageomedia.it<br />

Comitato editoriale<br />

Vyron Antoniou, Fabrizio Bernardini, Caterina Balletti,<br />

Roberto Capua, Mattia Crespi, Fabio Crosilla, Donatella<br />

Dominici, Michele Fasolo, Marco Lisi, Flavio Lupia, Luigi<br />

Mundula, Beniamino Murgante, Aldo Riggio, Monica<br />

Sebillo, Attilio Selvini, Donato Tufillaro, Valerio Zunino<br />

Direttore Responsabile<br />

FULVIO BERNARDINI, fbernardini@rivistageomedia.it<br />

Redazione<br />

Gabriele Bagnulo, Valerio Carlucci, Massimo Morigi<br />

Gianluca Pititto, Maria Chiara Spiezia<br />

redazione@rivistageomedia.it<br />

Diffusione e Amministrazione<br />

TATIANA IASILLO, t.iasillo@mediageo.it<br />

Progetto grafico e impaginazione<br />

DANIELE CARLUCCI, dcarlucci@rivistageomedia.it<br />

Editore<br />

MediaGEO soc. coop. - Via Palestro, 95 00185 Roma<br />

Tel. 06.64871209 - Fax. 06.62209510<br />

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Numero chiuso in redazione il 24 maggio <strong>2024</strong>.


FOCUS<br />

L'intelligenza artificiale nello spazio:<br />

un catalizzatore dello sviluppo della<br />

New Space Economy<br />

di Marco Lisi<br />

Questo articolo indaga<br />

l'intersezione dell'Intelligenza<br />

Artificiale (IA) con l'economia<br />

spaziale e le sue profonde<br />

implicazioni geopolitiche.<br />

L'intelligenza artificiale sta<br />

alimentando sempre più<br />

le missioni spaziali, le reti<br />

satellitari e l'utilizzo delle risorse,<br />

rimodellando così il panorama<br />

globale dell'industria spaziale.<br />

I progressi guidati dall'intelligenza<br />

artificiale stanno alimentando<br />

le opportunità economiche e<br />

la concorrenza tra le nazioni<br />

nei settori legati allo spazio e i<br />

conseguenti effetti geopolitici. Dai<br />

servizi satellitari all'esplorazione<br />

lunare e marziana, l’IA è pronta<br />

a diventare una forza trainante<br />

nel plasmare l'equilibrio di potere<br />

nell'arena spaziale, rendendola<br />

un argomento critico per i<br />

responsabili politici, gli strateghi e<br />

i leader del settore.<br />

Fig. 1 - Costo per chilogrammo di carico utile consegnato in orbita terrestre bassa<br />

(Fonte: FutureTimeline.net, 2018).<br />

L'<br />

Intelligenza Artificiale<br />

sta giocando un<br />

ruolo essenziale<br />

nell'aprire un nuovo panorama<br />

alle attività spaziali, quella che<br />

viene comunemente definita<br />

"New Space Economy".<br />

Questa tecnologia si è<br />

integrata perfettamente in vari<br />

aspetti delle attività spaziali,<br />

diventando un catalizzatore<br />

per un cambiamento senza<br />

precedenti nell'economia<br />

spaziale.<br />

Le nazioni, le organizzazioni e<br />

le industrie sfruttano sempre<br />

più l'intelligenza artificiale<br />

per migliorare le operazioni<br />

satellitari, elaborare i “big<br />

data” raccolti dallo spazio,<br />

migliorare la progettazione dei<br />

veicoli spaziali e rivoluzionare<br />

l'esplorazione spaziale.<br />

Allo stesso tempo, l'IA<br />

introduce dinamiche<br />

geopolitiche che stanno<br />

profondamente rimodellando<br />

il panorama geopolitico delle<br />

attività spaziali.<br />

La nuova economia spaziale<br />

La New Space Economy (NSE),<br />

nota anche come Spazio 4.0,<br />

è un termine che si riferisce<br />

alla commercializzazione<br />

e alla democratizzazione<br />

dell'esplorazione spaziale. Si<br />

tratta di colmare il divario<br />

tra l'esplorazione spaziale e<br />

gli investimenti in capitale<br />

di rischio, in modo che<br />

questa nuova economia apra<br />

opportunità per i soggetti<br />

privati di investire e fare affari<br />

6 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


FOCUS<br />

nelle attività spaziali.<br />

Tradizionalmente, l'esplorazione<br />

spaziale era appannaggio delle<br />

agenzie spaziali governative,<br />

alimentata dalle ambizioni<br />

delle superpotenze e guidata<br />

dal perseguimento della<br />

conoscenza scientifica, ma gli<br />

ultimi decenni hanno visto<br />

uno spostamento verso una<br />

maggiore commercializzazione.<br />

Questo cambiamento è in gran<br />

parte guidato dai progressi<br />

tecnologici che hanno ridotto<br />

i costi di accesso allo spazio<br />

e ridotto le dimensioni e la<br />

massa dei satelliti (piccoli,<br />

micro e nano satelliti, o<br />

CubeSat), rendendo fattibile<br />

la partecipazione delle aziende<br />

private.<br />

A titolo di esempio, negli<br />

ultimi anni i costi per i lanci<br />

in orbita terrestre bassa (LEO)<br />

sono scesi da 65.000 dollari al<br />

chilogrammo a 1.500 dollari<br />

al chilogrammo (in dollari<br />

del 2021), una diminuzione<br />

superiore al 95%.<br />

Questa drastica riduzione dei<br />

costi è andata di pari passo con<br />

l'emergere di nuovi fornitori di<br />

lanci commerciali (ad esempio,<br />

Space X) che danno priorità<br />

all'efficienza e hanno sviluppato<br />

componenti riutilizzabili per i<br />

veicoli di lancio.<br />

Per quanto riguarda l'hardware,<br />

la progettazione assistita da<br />

computer, la stampa 3D e altre<br />

innovazioni (tra cui la stessa<br />

intelligenza artificiale) hanno<br />

contribuito alla riduzione dei<br />

costi semplificando il processo<br />

di produzione e migliorando le<br />

catene di approvvigionamento.<br />

Sono ben noti alcuni esempi<br />

notevoli di successo e di<br />

innovazione tecnologica aventi<br />

come protagonisti aziende<br />

private.<br />

SpaceX (Space Exploration<br />

Technologies Corp.), fondata<br />

da Elon Musk, è un pioniere<br />

del settore aerospaziale privato<br />

Fig. 2 - Riduzione dei costi di lancio con lanciatori riutilizzabili (Fonte: https://www.eversana.com/insights/a-spacex-philosophy-to-launching-in-pharma/).<br />

Fig. 2 - Riduzione dei costi<br />

di lancio con lanciatori riutilizzabili (Fonte: https://www.eversana.com/insights/a-spacexphilosophy-to-launching-in-pharma/).<br />

e una società di trasporto<br />

spaziale. È nota per i suoi razzi<br />

Falcon e Starship, la navicella<br />

spaziale Dragon e lo sviluppo<br />

della costellazione di satelliti<br />

Starlink per la copertura<br />

Internet a banda larga globale.<br />

SpaceX ha raggiunto traguardi<br />

significativi, come il primo<br />

veicolo spaziale finanziato<br />

privatamente a raggiungere<br />

l'orbita, il primo veicolo spaziale<br />

finanziato privatamente ad<br />

attraccare alla Stazione Spaziale<br />

Internazionale (ISS) e la prima<br />

azienda privata a lanciare<br />

astronauti nello spazio.<br />

Un concorrente in qualche<br />

modo diretto di SpaceX è Blue<br />

Origin, fondata da Jeff Bezoz,<br />

un produttore aerospaziale<br />

privato e una società di servizi<br />

di volo spaziale. Si concentra<br />

sullo sviluppo di tecnologie<br />

missilistiche riutilizzabili per<br />

ridurre i costi di accesso allo<br />

spazio. Il razzo suborbitale<br />

New Shepard di Blue Origin<br />

è progettato per il turismo<br />

spaziale, mentre il suo razzo<br />

Fig. 3 - Due booster riutilizzabili Falcon Heavy di SpaceX effettuano un atterraggio simultaneo dopo<br />

aver lanciato il primo razzo Falcon Heavy in orbita il 6 febbraio 2018 (Fonte: Space.com).<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 7


FOCUS<br />

Fig. 4 - Previsione<br />

di crescita del mercato<br />

della Space<br />

Economy.<br />

orbitale New Glenn è destinato<br />

al lancio di satelliti commerciali<br />

e ad altre missioni.<br />

Un'altra società coinvolta<br />

nel turismo spaziale è Virgin<br />

Galactic, fondata da Sir Richard<br />

Branson, che mira a fornire<br />

voli spaziali suborbitali per i<br />

clienti paganti, consentendo<br />

loro di sperimentare l'assenza<br />

di gravità e vedere la curvatura<br />

della Terra.<br />

Due aziende, tra le tante, che<br />

si occupano rispettivamente<br />

di telecomunicazioni e<br />

Osservazione della Terra:<br />

OneWeb e Planet Labs.<br />

OneWeb è una società di<br />

comunicazioni globale<br />

focalizzata sulla costruzione di<br />

una costellazione di satelliti in<br />

orbita terrestre bassa (LEO)<br />

per fornire servizi Internet ad<br />

alta velocità e bassa latenza.<br />

L'obiettivo è colmare il divario<br />

digitale e offrire connettività in<br />

regioni remote e scarsamente<br />

servite. OneWeb ha lanciato<br />

finora numerosi satelliti come<br />

parte della sua rete a banda<br />

larga, ed è probabilmente<br />

il concorrente più diretto<br />

della costellazione Starlink di<br />

SpaceX.<br />

Planet Labs è specializzata<br />

nell'imaging della Terra<br />

attraverso la sua flotta di<br />

piccoli satelliti. Questi CubeSat<br />

catturano immagini ad alta<br />

risoluzione della superficie<br />

Fig. 5 - L'incredibile quantità di oggetti spaziali che circondano il pianeta (Fonte:<br />

HPC Wire, 2022).<br />

terrestre, rendendole disponibili<br />

a pagamento a tutti i potenziali<br />

utenti. L'azienda mira a creare<br />

una mappa "vivente" della Terra<br />

aggiornata quotidianamente.<br />

La NSE sta assistendo a<br />

un'espansione globale, con un<br />

numero record di paesi e attori<br />

commerciali che investono in<br />

programmi spaziali. L'aumento<br />

dell'interesse è evidente dal<br />

fatto che i satelliti di oltre 80<br />

nazioni sono ora registrati in<br />

orbita.<br />

Questo crescente interesse per le<br />

attività spaziali sta stimolando<br />

investimenti economici che si<br />

estendono oltre le infrastrutture<br />

spaziali tradizionali, con<br />

ricadute su molti settori<br />

dell'economia mondiale.<br />

Secondo un rapporto del<br />

2022, il valore della nuova<br />

economia spaziale è di almeno<br />

469 miliardi di dollari, per<br />

lo più generati abilitando o<br />

migliorando le attività sulla<br />

Terra, ma un valore futuro<br />

significativo potrebbe derivare<br />

da funzioni che si svolgono<br />

interamente in orbita, come<br />

la manutenzione in orbita,<br />

la ricerca e lo sviluppo, la<br />

produzione e l'estrazione di<br />

minerali dagli asteroidi.<br />

Le opportunità economiche<br />

all'interno della space economy<br />

si stanno espandendo in<br />

modo esponenziale. Al<br />

centro di queste opportunità<br />

ci sono i servizi satellitari.<br />

I satelliti, sia in orbita<br />

terrestre bassa che in orbita<br />

geostazionaria, sono diventati<br />

strumenti indispensabili<br />

per le telecomunicazioni,<br />

le trasmissioni televisive, il<br />

posizionamento globale e<br />

l'osservazione della Terra.<br />

Consentono connessioni<br />

Internet ad alta velocità in<br />

regioni remote, forniscono dati<br />

meteorologici in tempo reale<br />

e facilitano la navigazione di<br />

precisione.<br />

8 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


FOCUS<br />

I dati e le immagini satellitari<br />

hanno rivoluzionato settori<br />

come l'agricoltura, la<br />

silvicoltura e la gestione<br />

dei disastri. Offrono<br />

approfondimenti sui<br />

cambiamenti ambientali,<br />

sulla salute delle colture e<br />

sulla gestione delle risorse,<br />

rendendoli strumenti preziosi<br />

per i responsabili delle decisioni<br />

di tutto il mondo. I vantaggi<br />

economici di tali servizi sono<br />

sostanziali, offrendo una<br />

migliore efficienza e allocazione<br />

delle risorse, riducendo al<br />

contempo costi e rischi.<br />

Anche l'industria spaziale<br />

commerciale si sta<br />

avventurando nel turismo<br />

spaziale, con aziende che<br />

sviluppano attivamente<br />

l'infrastruttura per offrire viaggi<br />

suborbitali e, in futuro, orbitali,<br />

ai turisti spaziali. Il turismo<br />

spaziale rappresenta un mercato<br />

nascente ma potenzialmente<br />

redditizio, con il potenziale di<br />

rendere lo spazio più accessibile<br />

a una gamma più ampia di<br />

persone.<br />

Uno degli aspetti chiave della<br />

NSE è la democratizzazione<br />

dello spazio. In passato, solo<br />

una manciata di paesi aveva<br />

le risorse e la tecnologia<br />

per intraprendere missioni<br />

spaziali. Oggi una gamma<br />

molto più ampia di attori, tra<br />

cui le economie emergenti, le<br />

aziende private e persino gli<br />

individui, possono contribuire<br />

all'esplorazione spaziale. Ciò<br />

ha portato a un aumento del<br />

numero di satelliti in orbita,<br />

sonde spaziali verso pianeti<br />

lontani e piani per missioni<br />

con equipaggio sulla Luna<br />

e su Marte e la creazione di<br />

avamposti permanenti nello<br />

spazio e nelle colonie fuori dalla<br />

Terra.<br />

Una caratteristica essenziale<br />

della New Space Economy è la<br />

collaborazione internazionale:<br />

governi e industrie private<br />

si uniscono per sviluppare e<br />

commercializzare tecnologie<br />

spaziali, con l'obiettivo<br />

comune di fare affari.<br />

Queste partnership portano<br />

a investimenti, tecnologie<br />

e opportunità condivise.<br />

Gli sforzi congiunti sono<br />

essenziali non solo per<br />

la condivisione dei costi,<br />

ma anche per sfruttare le<br />

competenze e le esperienze<br />

collettive. Tale collaborazione<br />

promuove anche la<br />

diplomazia nella governance<br />

spaziale, poiché le nazioni<br />

cercano di creare un ambiente<br />

spaziale stabile e prevedibile per<br />

le attività economiche.<br />

L'NSE presenta anche diverse<br />

sfide, come la quantità di detriti<br />

spaziali in orbita attorno alla<br />

Terra, che secondo la NASA<br />

è ora nell'ordine di 9.000<br />

tonnellate. I detriti spaziali,<br />

a causa del crescente numero<br />

di satelliti in orbita attorno<br />

alla Terra e dell'avvento<br />

delle cosiddette "Mega<br />

Costellazioni", potrebbero<br />

rappresentare una minaccia<br />

sia per i veicoli spaziali con<br />

equipaggio che per quelli senza<br />

equipaggio.<br />

Fig. 6 - Intelligenza Artificiale, machine<br />

learning e Deep Learning (Fonte: Nadia<br />

Berchane, M2 IESCI 2018).<br />

Altre potenziali questioni<br />

da considerare sono legali e<br />

normative, in quanto l'attuale<br />

quadro politico e giuridico<br />

internazionale non è stato<br />

progettato tenendo conto della<br />

NSE.<br />

Nel contesto della New Space<br />

Economy, l'Intelligenza<br />

Artificiale sta emergendo come<br />

un catalizzatore chiave per le<br />

future attività spaziali.<br />

L'unione dell'intelligenza<br />

artificiale e dell'esplorazione<br />

spaziale sta aprendo nuovi<br />

orizzonti, accelerando<br />

l'innovazione e migliorando<br />

l'efficienza delle missioni<br />

spaziali.<br />

Fig. 7 - Evoluzione dell'IA (Fonte: https://www.embedded-vision.com/)<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 9


FOCUS<br />

Fig. 8 - Veicolo spaziale robotico OSAM-1 (On-orbit Servicing, Assembly, and Manufacturing<br />

1) basato sull'intelligenza artificiale (Fonte: NASA).<br />

Intelligenza artificiale<br />

Prima di descrivere il ruolo<br />

dell'Intelligenza Artificiale, è<br />

utile fornire alcune definizioni<br />

di base e concordare una<br />

tassonomia comune.<br />

L'intelligenza artificiale (IA)<br />

si riferisce allo sviluppo di<br />

sistemi informatici o software<br />

in grado di eseguire compiti che<br />

simulano le funzioni cognitive<br />

umane e si adattano a diverse<br />

situazioni, il che richiede<br />

tipicamente l'intervento<br />

umano.<br />

L'IA come disciplina non è<br />

nuova e la ricerca su di essa si<br />

è sviluppata nel corso di più di<br />

cinquant'anni.<br />

Il primo approccio all'IA è stato<br />

quello dei Rule-Based Systems<br />

(definiti anche Expert Systems),<br />

sistemi che operano su regole<br />

e logiche predefinite, ovvero<br />

istruzioni esplicite, per prendere<br />

decisioni ed eseguire compiti.<br />

Per superare i limiti dei Sistemi<br />

Esperti, principalmente<br />

la necessità di un set di<br />

definizioni molto dettagliato ed<br />

esaustivo per ogni dominio di<br />

applicazione, è stato sviluppato<br />

un approccio più flessibile ed<br />

evoluto, il Machine Learning<br />

(ML).<br />

Il machine learning prevede<br />

l'addestramento di un<br />

modello attraverso dati<br />

reali per svilupare modelli<br />

e fare previsioni o decisioni<br />

senza essere esplicitamente<br />

programmato. La fase di<br />

addestramento può essere<br />

supervisionata, cioè con<br />

l'intervento umano, o non<br />

supervisionata.<br />

Un sottoinsieme del Machine<br />

Learning e della sua ulteriore<br />

evoluzione è il Deep Learning<br />

(DL).<br />

DL utilizza reti neurali con più<br />

livelli (reti neurali profonde)<br />

per analizzare e apprendere<br />

dai dati. Nella rete neurale,<br />

le due fasi di addestramento<br />

dai dati e della definizione<br />

del modello avvengono<br />

contemporaneamente, a scapito<br />

però di una maggiore potenza<br />

di calcolo, di un set più ampio<br />

di dati di input e di un periodo<br />

di apprendimento più lungo.<br />

Rispetto ai sistemi esperti, gli<br />

approcci di Machine Learning<br />

(e Deep Learning) richiedono<br />

meno struttura: semplificando<br />

eccessivamente, inseriamo i dati<br />

nella macchina e vediamo quali<br />

informazioni essa ottiene.<br />

In altre parole, gli algoritmi<br />

di Machine Learning hanno<br />

una caratteristica peculiare:<br />

superano il paradigma di<br />

Fig. 9 - Tabella di<br />

marcia dell'ESA per<br />

l'applicazione dell'IA<br />

alle operazioni delle<br />

missioni spaziali<br />

(Fonte: ESA).<br />

10 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


FOCUS<br />

Fig. 10 - Mars Perseverance Rover della<br />

NASA basato sull'intelligenza artificiale<br />

(Fonte: NASA).<br />

programmazione standard<br />

poiché il programmatore<br />

non deve pensare a tutte le<br />

eventualità in cui la macchina<br />

può trovarsi per farla agire in<br />

situazioni diverse. La macchina<br />

viene, invece, addestrata e<br />

quindi diventa capace di<br />

adattarsi da sola a diversi<br />

contesti, acquisendo una<br />

certa autonomia e mostrando<br />

alcuni comportamenti che<br />

assomigliano all'intelligenza di<br />

un essere umano.<br />

Le applicazioni dell'IA stanno<br />

esplodendo in vari settori, tra<br />

cui sanità, finanza, istruzione,<br />

sicurezza, produzione e altro<br />

ancora.<br />

Tuttavia, se da un lato l'IA<br />

presenta enormi opportunità<br />

per l'innovazione e l'efficienza,<br />

dall'altro solleva anche<br />

preoccupazioni etiche e sociali,<br />

come gli effetti del mercato<br />

del lavoro, i pregiudizi negli<br />

algoritmi e i problemi di<br />

privacy.<br />

L'IA nello spazio: abilitare<br />

l'economia spaziale<br />

La sinergia dinamica tra IA<br />

e space economy è evidente<br />

principalmente in cinque<br />

diversi settori:<br />

1. operazioni e comunicazioni<br />

satellitari;<br />

2. robotica ed esplorazioni<br />

spaziali;<br />

3. analisi dei dati in tempo reale<br />

e off-line;<br />

4. progettazione, collaudo e<br />

approvvigionamento di veicoli<br />

spaziali;<br />

5. sicurezza.<br />

Nei sottoparagrafi seguenti ogni<br />

singolo settore verrà analizzato<br />

nel dettaglio.<br />

Operazioni e comunicazioni<br />

satellitari basate sull'IA (1)<br />

L'intelligenza artificiale sta<br />

dotando i satelliti della capacità<br />

di gestire autonomamente<br />

vari compiti, dalle regolazioni<br />

dell'orbita alla prevenzione delle<br />

collisioni e alla trasmissione dei<br />

dati.<br />

L'intelligenza artificiale ha<br />

rivoluzionato le operazioni<br />

satellitari, rendendole più<br />

agili, adattabili e resilienti. I<br />

processi decisionali autonomi<br />

sono al centro di questa<br />

trasformazione. I satelliti<br />

sono ora dotati di algoritmi<br />

di intelligenza artificiale che<br />

consentono loro di eseguire una<br />

moltitudine di compiti con un<br />

intervento umano minimo, ad<br />

esempio regolazioni dell'orbita,<br />

prevenzione delle collisioni e<br />

gestione delle risorse.<br />

Gli algoritmi decisionali<br />

autonomi consentono ai<br />

veicoli spaziali di identificare<br />

gli ostacoli, adattarsi a sfide<br />

impreviste e navigare nei<br />

complessi campi gravitazionali<br />

dei corpi celesti. Questo livello<br />

di autonomia riduce la necessità<br />

di una supervisione e di un<br />

intervento umano costanti,<br />

consentendo missioni più<br />

ambiziose ed economiche.<br />

Particolarmente efficace<br />

è l'adozione dell'IA<br />

nell'ottimizzazione della<br />

traiettoria. Nello spazio, ogni<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 11


FOCUS<br />

goccia di propellente è<br />

importante.<br />

Gli algoritmi di intelligenza<br />

artificiale considerano più<br />

variabili, come le forze<br />

gravitazionali, la dinamica<br />

orbitale e gli obiettivi della<br />

missione, per calcolare i<br />

percorsi più efficienti in<br />

termini di consumo di<br />

propellente.<br />

I rischi della missione sono<br />

sostanzialmente ridotti<br />

aumentando il livello di<br />

conoscenza della situazione<br />

intorno al veicolo spaziale.<br />

Le tecniche di intelligenza<br />

artificiale utilizzate per<br />

fondere i dati provenienti da<br />

più sensori, come telecamere,<br />

radar e spettrometri, possono<br />

identificare potenziali<br />

collisioni con altri veicoli<br />

spaziali o detriti spaziali,<br />

fornendo allarmi precoci.<br />

Un cambio di paradigma<br />

è necessario anche<br />

quando si considerano le<br />

operazioni a terra: mentre<br />

la miniaturizzazione della<br />

tecnologia ha già consentito<br />

una significativa riduzione<br />

del costo del segmento<br />

spaziale, il costo del segmento<br />

di terra non scala con le<br />

dimensioni e la massa del<br />

satellite. Ancora una volta,<br />

l'intelligenza artificiale può<br />

semplificare i sistemi di<br />

terra e ridurre il numero di<br />

Fig. 11 - Deep learning per le immagini satellitari (Fonte: Deepsense.ai).<br />

operatori dedicati e altamente<br />

qualificati, che lavorano a turni<br />

24 ore su 24, 7 giorni su 7.<br />

Il risultato è un'infrastruttura<br />

spaziale che opera in modo<br />

efficiente anche negli scenari<br />

più complessi e dinamici.<br />

Inoltre, l'IA migliora la spina<br />

dorsale stessa delle reti di<br />

comunicazione spaziale. La<br />

velocità e l'efficienza con<br />

cui i dati vengono trasmessi<br />

tra la Terra e lo spazio sono<br />

aumentate negli ultimi anni,<br />

anche grazie all'adozione di<br />

tecnologie avanzate, come<br />

le comunicazioni ottiche.<br />

Gli algoritmi di intelligenza<br />

artificiale ottimizzano la<br />

ricezione del segnale, regolano<br />

i modelli del fascio in tempo<br />

reale e allocano le risorse<br />

di comunicazione in modo<br />

intelligente. Ciò garantisce<br />

che le velocità di trasmissione<br />

dati siano massimizzate, che la<br />

latenza sia ridotta al minimo e<br />

che la comunicazione rimanga<br />

affidabile, anche in caso di<br />

interferenze o condizioni<br />

ambientali mutevoli. Questo<br />

livello di sofisticazione della<br />

comunicazione è fondamentale<br />

per consentire non solo<br />

l'osservazione della Terra e la<br />

ricerca scientifica, ma anche<br />

servizi critici come le previsioni<br />

meteorologiche e la connettività<br />

Internet globale.<br />

Progressi nell’esplorazione spaziale<br />

guidati dall’IA (2)<br />

Nel campo dell'esplorazione<br />

spaziale, i contributi dell'IA<br />

sono impressionanti.<br />

L'esplorazione spaziale<br />

richiede livelli molto elevati<br />

di autonomia e automazione.<br />

Il controllo remoto completo<br />

dalla Terra è difficile se non<br />

impossibile da ottenere, a<br />

causa dei rigidi vincoli di<br />

comunicazione: finestre di<br />

comunicazione limitate, lunghe<br />

latenze di comunicazione e<br />

larghezza di banda limitata.<br />

Ad esempio, un segnale radio<br />

impiega dai 5 ai 20 minuti<br />

per percorrere la distanza tra<br />

Marte e la Terra, a seconda delle<br />

posizioni dei pianeti.<br />

L'intelligenza artificiale<br />

consente ai veicoli spaziali<br />

di gestire compiti di routine<br />

e prendere decisioni senza<br />

una comunicazione costante<br />

con la Terra, riducendo<br />

così la dipendenza dalla<br />

comunicazione.<br />

Le esplorazioni dello spazio<br />

profondo possono essere di tre<br />

tipi:<br />

1. prevedibili (ma spesso<br />

estremamente complesse);<br />

2. imprevedibili;<br />

3. che richiedono una risposta<br />

in tempo reale.<br />

La navigazione autonoma,<br />

abilitata da algoritmi di<br />

intelligenza artificiale, consente<br />

ai veicoli spaziali di navigare<br />

lontano dalla Terra, atterrare<br />

su corpi celesti e affrontare e<br />

adattarsi a situazioni inaspettate<br />

con un alto grado di sicurezza.<br />

Le missioni robotiche<br />

beneficiano dell'intelligenza<br />

artificiale, in quanto consente<br />

ai rover e ai lander di esplorare<br />

autonomamente le superfici<br />

planetarie, eseguendo compiti<br />

complessi come la raccolta e<br />

l'analisi di campioni. Questi<br />

12 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


FOCUS<br />

robot utilizzano l'intelligenza<br />

artificiale per l'analisi del<br />

terreno, il riconoscimento<br />

degli oggetti e la navigazione,<br />

consentendo loro di prendere<br />

decisioni in base all'ambiente<br />

circostante.<br />

Inoltre, l'analisi dei dati basata<br />

sull'intelligenza artificiale<br />

accelera il processo di scoperta<br />

scientifica, poiché setaccia<br />

l'enorme volume di dati raccolti<br />

durante le missioni e aiuta gli<br />

scienziati a decifrare i fenomeni<br />

cosmici.<br />

L'intelligenza artificiale<br />

ha lasciato il segno anche<br />

nell'ambito dell'utilizzo delle<br />

risorse e della sostenibilità.<br />

Attraverso l'utilizzo delle<br />

risorse in situ (ISRU),<br />

l'IA svolge un ruolo<br />

fondamentale nell'estrazione e<br />

nell'elaborazione delle risorse<br />

sui corpi celesti, sbloccando<br />

potenzialmente una grande<br />

quantità di risorse per future<br />

missioni sulla Luna, su Marte<br />

e oltre. Questo è fondamentale<br />

per sostenere l'esplorazione<br />

umana a lungo termine e gli<br />

sforzi di colonizzazione nello<br />

spazio.<br />

Il concetto di utilizzo delle<br />

risorse in situ (ISRU) è in<br />

prima linea in questi sviluppi.<br />

La robotica e le tecnologie<br />

minerarie basate sull'intelligenza<br />

artificiale sono pronte a<br />

rivoluzionare l'estrazione<br />

delle risorse sui corpi celesti,<br />

fornendo potenzialmente<br />

le materie prime necessarie<br />

per l'esplorazione umana a<br />

lungo termine e l'abitazione.<br />

La Luna e Marte, con la loro<br />

abbondanza di risorse, sono<br />

obiettivi primari per l'ISRU.<br />

Intelligenza artificiale e analisi<br />

dei dati spaziali (3)<br />

L'Intelligenza Artificiale mostra<br />

tutto il suo potenziale come<br />

strumento per l'elaborazione<br />

e l'analisi dei dati di<br />

telerilevamento satellitare.<br />

L'osservazione satellitare della<br />

Terra era già fortemente basata<br />

su tecniche di elaborazione<br />

digitale delle immagini per<br />

analizzare i dati, ad esempio<br />

da sensori ottici o radar ad<br />

apertura sintetica (SAR), ma<br />

la fotointerpretazione, la fase<br />

a maggior valore aggiunto del<br />

processo, era ancora il regno<br />

dell'esperienza umana fino a<br />

pochi anni fa.<br />

Le tecniche di IA rendono<br />

fattibile un'efficace "Data<br />

Integration and Fusion",<br />

ovvero l'integrazione di dati<br />

provenienti da più sensori<br />

satellitari e la combinazione di<br />

dati satellitari con osservazioni<br />

da terra o altre fonti,<br />

migliorando l'accuratezza e la<br />

pertinenza delle informazioni<br />

estratte dalle immagini<br />

satellitari.<br />

L'elaborazione dei dati satellitari<br />

con tecniche di AI permette<br />

un'estrazione più efficiente e<br />

accurata delle informazioni<br />

e un'analisi dei dati quasi in<br />

tempo reale, aprendo nuove<br />

applicazioni in diversi campi,<br />

quali:<br />

• Riconoscimento e<br />

classificazione delle immagini,<br />

in cui gli algoritmi di<br />

intelligenza artificiale vengono<br />

impiegati per identificare<br />

e classificare oggetti,<br />

caratteristiche e modelli nelle<br />

immagini di osservazione<br />

della Terra, compresa<br />

l'identificazione automatica<br />

dei tipi di copertura del<br />

suolo, delle aree urbane, della<br />

vegetazione, dei corpi idrici e<br />

dei cambiamenti nel tempo;<br />

• Change and Anomaly<br />

Detection, ovvero il<br />

rilevamento dei cambiamenti<br />

nella superficie terrestre<br />

nel tempo. Confrontando<br />

immagini satellitari o altri<br />

dati di osservazione della<br />

Terra in momenti diversi, i<br />

modelli di apprendimento<br />

automatico possono<br />

identificare cambiamenti come<br />

la deforestazione, l'espansione<br />

urbana, i cambiamenti<br />

nell'uso del suolo, gli effetti di<br />

disastri naturali o identificare<br />

eventi come fuoriuscite di<br />

petrolio, incendi o condizioni<br />

ambientali anomale che<br />

potrebbero richiedere<br />

un'attenzione immediata;<br />

• Land Cover Mapping, per<br />

creare mappe dettagliate della<br />

copertura del suolo e dell'uso<br />

del suolo. Gli algoritmi di<br />

intelligenza artificiale possono<br />

classificare i tipi di copertura<br />

del suolo nelle immagini<br />

satellitari, distinguendo tra<br />

categorie come foreste, aree<br />

urbane, corpi idrici e terreni<br />

agricoli. Queste informazioni<br />

sono fondamentali per il<br />

monitoraggio ambientale, la<br />

gestione delle risorse, l'uso del<br />

territorio e la pianificazione<br />

urbana, la gestione dei trasporti<br />

e il monitoraggio delle attività<br />

umane. Inoltre, le stesse<br />

tecniche aiutano a rilevare<br />

e analizzare i cambiamenti<br />

dell'ambiente nel tempo, come<br />

la deforestazione, l'espansione<br />

urbana o le alterazioni dei<br />

corpi idrici;<br />

• Monitoraggio delle colture<br />

e agricoltura di precisione: in<br />

questo caso l'AI viene applicata<br />

nel monitoraggio e nella<br />

gestione delle attività agricole.<br />

I dati satellitari e dei droni,<br />

combinati con algoritmi di<br />

apprendimento automatico,<br />

consentono l'agricoltura<br />

di precisione fornendo<br />

informazioni sulla salute delle<br />

colture, prevedendo i raccolti e<br />

ottimizzando l'allocazione delle<br />

risorse;<br />

• Atmospheric and Climate<br />

Research, dove l'IA viene<br />

utilizzata nell'analisi dei dati<br />

atmosferici e climatici ottenuti<br />

dai satelliti di osservazione<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 13


FOCUS<br />

della Terra, consentendo così<br />

un monitoraggio ambientale<br />

efficace e reattivo.<br />

Inteligenza artificiale<br />

e progettazione, test e<br />

procurement di veicoli<br />

spaziali<br />

L'IA estende la sua influenza<br />

sulla progettazione e sul<br />

collaudo dei veicoli spaziali<br />

e sull'approvvigionamento<br />

di parti attraverso la rete dei<br />

subappaltatori, contribuendo<br />

ad aumentare l'efficienza,<br />

l'economicità e l'innovazione.<br />

Il design generativo, basato<br />

su algoritmi di intelligenza<br />

artificiale, può esplorare<br />

numerose possibilità di<br />

progettazione e ottimizzare i<br />

componenti dei veicoli spaziali<br />

in base a obiettivi e vincoli<br />

predefiniti. Ad esempio,<br />

applicata alle strutture dei<br />

veicoli spaziali, l'IA può<br />

ottimizzarne la progettazione,<br />

migliorando l'integrità<br />

strutturale e riducendo al<br />

minimo il peso e i costi.<br />

La simulazione basata<br />

sull'intelligenza artificiale<br />

viene utilizzata per simulare<br />

e modellare aspetti distinti<br />

della progettazione di veicoli<br />

spaziali, come l'analisi termica,<br />

l'integrità strutturale, la<br />

compatibilità elettromagnetica<br />

(EMC) e l'aerodinamica.<br />

Ciò consente agli ingegneri<br />

di prevedere e ottimizzare il<br />

comportamento del veicolo<br />

spaziale in varie condizioni.<br />

Più in generale, l'IA semplifica<br />

lo sviluppo di "Digital Twins",<br />

modelli digitali sofisticati e<br />

completi che possono essere<br />

utilizzati per simulare il<br />

comportamento di un veicolo<br />

spaziale in una missione<br />

fuori Terra nella sicurezza e<br />

nel comfort di un centro di<br />

controllo missione.<br />

Una fase essenziale, ma<br />

tradizionalmente lunga e<br />

costosa, del processo di sviluppo<br />

di un veicolo spaziale è quella<br />

del collaudo e della validazione.<br />

L'ambiente commerciale<br />

competitivo della New Space<br />

Economy richiede che i<br />

prodotti siano sul mercato al<br />

momento giusto e al giusto<br />

prezzo. Per raggiungere questo<br />

obiettivo, sono necessarie<br />

riduzioni dei tempi di sviluppo<br />

e implementazione.<br />

D'altra parte, la realizzazione di<br />

grandi costellazioni satellitari<br />

per comunicazioni mobili<br />

o multimediali richiede<br />

la produzione di molti<br />

veicoli spaziali in un tempo<br />

notevolmente breve. I concetti<br />

tradizionali per la produzione<br />

spaziale non sono più adeguati<br />

a soddisfare le esigenze di questi<br />

progetti innovativi.<br />

È necessario un cambio di<br />

paradigma nel modo in cui<br />

i satelliti sono progettati e<br />

prodotti, con l'obiettivo di<br />

fornire un prodotto migliore e<br />

più flessibile, a costi inferiori e<br />

in tempi più brevi (il time-tomarket<br />

la fa da padrone).<br />

Per quanto riguarda i metodi<br />

di assemblaggio, integrazione<br />

e collaudo/verifica (AIT/<br />

AIV), è richiesto uno stile<br />

di produzione in catena di<br />

montaggio, insieme a impianti<br />

di produzione espressamente<br />

progettati per la produzione di<br />

massa.<br />

Qui l'intelligenza artificiale<br />

viene in soccorso, contribuendo<br />

all 'automazione dei processi<br />

di test, consentendo la<br />

valutazione rapida e completa<br />

dei componenti e dei sistemi<br />

dei veicoli spaziali. Ciò include<br />

test funzionali, stress test e test<br />

delle prestazioni, garantendo<br />

l'affidabilità prima del lancio.<br />

Inoltre, durante i test, l'IA<br />

può identificare anomalie o<br />

comportamenti imprevisti<br />

nei sistemi dei veicoli spaziali.<br />

Questo rilevamento precoce<br />

aiuta gli ingegneri a risolvere<br />

prontamente i problemi<br />

e migliora l'affidabilità<br />

complessiva del veicolo spaziale.<br />

L'IA viene applicata in modo<br />

efficace all'evoluzione dei<br />

sottosistemi a bordo di un<br />

oggetto spaziale (ad esempio,<br />

un satellite). Un esempio<br />

rappresentativo è quello<br />

dei sistemi di monitoraggio<br />

autonomi dei veicoli spaziali.<br />

I sistemi di monitoraggio dello<br />

stato di salute (HM) dei veicoli<br />

spaziali, noti anche come<br />

sistemi FDIR (Fault, Detection,<br />

Isolation and Recovery), sono<br />

essenziali per raggiungere<br />

gli obiettivi di disponibilità,<br />

affidabilità e sicurezza del<br />

veicolo spaziale.<br />

La tecnologia precedente si<br />

basava su Expert Knowledge,<br />

verificando se i valori di<br />

telemetria rientravano nei limiti<br />

predefiniti o si allontanavano al<br />

di fuori di essi (tecnica "Outof-Limits",<br />

OOL).<br />

Rispetto ai sistemi esperti,<br />

l'FDIR basato sull'intelligenza<br />

artificiale è in grado di<br />

apprendere continuamente<br />

da nuovi dati ed esperienze,<br />

migliorando le capacità di<br />

rilevamento e ripristino dei<br />

guasti nel tempo. L'intelligenza<br />

artificiale può integrare la<br />

conoscenza del dominio e le<br />

regole degli esperti con i nuovi<br />

dati raccolti durante la vita<br />

operativa e quindi utilizzare il<br />

ragionamento diagnostico per<br />

determinare la causa principale<br />

di un guasto. Ciò può essere<br />

particolarmente utile nei sistemi<br />

complessi in cui la relazione tra<br />

sintomi e cause principali non è<br />

sempre semplice.<br />

Intelligenza artificiale e<br />

sicurezza dei sistemi spaziali<br />

L'IA svolge un ruolo<br />

significativo nel migliorare la<br />

sicurezza dei sistemi spaziali.<br />

Con l'evolversi della tecnologia,<br />

i sistemi spaziali stanno<br />

diventando sempre più<br />

complessi, interconnessi e<br />

14 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


FOCUS<br />

vulnerabili a varie minacce.<br />

Le tecnologie spaziali, con il<br />

loro ruolo nella localizzazione<br />

e nella temporizzazione,<br />

nel telerilevamento e nelle<br />

comunicazioni, sono essenziali<br />

per la fornitura di servizi digitali<br />

in tutto il mondo e vitali per le<br />

prestazioni e la sopravvivenza<br />

delle nostre infrastrutture<br />

critiche. Per questi motivi i<br />

sistemi spaziali devono essere<br />

garantiti e protetti da attacchi<br />

intenzionali e non intenzionali,<br />

in termini di riservatezza,<br />

disponibilità, integrità,<br />

continuità e qualità del servizio.<br />

La convergenza tra difesa e<br />

spazio era già tra i temi più<br />

dibattuti in tutto il mondo.<br />

La guerra in Ucraina ha<br />

drammaticamente dimostrato<br />

in tutte le sue evidenze che le<br />

preoccupazioni e le disposizioni<br />

in materia di sicurezza<br />

devono essere estese a tutte le<br />

risorse spaziali. La percezione<br />

comunemente condivisa è che<br />

lo Spazio rischia di diventare lo<br />

scenario di una guerra futura, se<br />

non lo è già diventata.<br />

Oltre agli attacchi informatici,<br />

diretti principalmente contro<br />

le infrastrutture del segmento<br />

di terra (centri di controllo,<br />

stazioni di terra di controllo,<br />

strutture di lancio), sono oggi<br />

possibili diverse minacce fisiche,<br />

che vanno dalle "armi antisatellite<br />

ad energia cinetica" alle<br />

"armi ad energia diretta" e al<br />

disturbo delle radiofrequenze.<br />

Un'arma cinetica antisatellite<br />

può essere un missile lanciato<br />

dalla terra nello spazio fino<br />

a intercettare un satellite già<br />

in orbita e distruggerlo per<br />

impatto, oppure un satellite<br />

"killer" che viene messo in<br />

orbita e rimane lì in attesa di<br />

essere utilizzato, modificando la<br />

sua orbita.<br />

In entrambi i casi, un attacco<br />

ad "energia cinetica", basato<br />

sull'impatto fisico con un<br />

satellite "bersaglio" e sulla sua<br />

distruzione, è seguito anche<br />

dall'inevitabile conseguenza<br />

della produzione di "detriti",<br />

che continuano a rimanere<br />

in orbita, aumentando la già<br />

preoccupante quantità di detriti<br />

spaziali intorno alla Terra.<br />

Le armi a energia diretta sono<br />

solitamente rivolte contro<br />

mezzi in orbita e possono<br />

essere realizzate come raggi<br />

laser o a radiofrequenza ad<br />

alta energia generati a terra,<br />

in grado di "accecare" i<br />

satelliti e danneggiare le loro<br />

apparecchiature elettroniche.<br />

"Lampi" distruttivi di energia a<br />

radiofrequenza possono anche<br />

essere generati dall'esplosione<br />

di piccole bombe nucleari nella<br />

ionosfera ("Electro-Magnetic<br />

Pulse", EMP).<br />

L'integrazione dell'IA nella<br />

sicurezza dei sistemi spaziali<br />

potrebbe diventare essenziale<br />

per garantire la resilienza e la<br />

protezione di questi sistemi<br />

contro un'ampia gamma di<br />

minacce intenzionali e non<br />

intenzionali, tra cui attacchi<br />

informatici, accessi non<br />

autorizzati, attacchi fisici e<br />

rischi ambientali.<br />

Un'area chiave in cui l'IA può<br />

fornire un miglioramento<br />

sostanziale è quella del<br />

rilevamento e dell'analisi delle<br />

minacce.<br />

Gli algoritmi di intelligenza<br />

artificiale possono analizzare<br />

set di dati di grandi dimensioni<br />

per identificare anomalie o<br />

modelli insoliti che potrebbero<br />

indicare una minaccia alla<br />

sicurezza. Ciò è particolarmente<br />

importante per rilevare accessi<br />

non autorizzati o potenziali<br />

attacchi informatici ai sistemi<br />

spaziali. Inoltre, i sistemi di<br />

intelligenza artificiale sono in<br />

grado di riconoscere i modelli<br />

associati ad attività dannose,<br />

aiutando a rilevare e rispondere<br />

agli incidenti di sicurezza in<br />

modo più rapido ed efficace.<br />

Per quanto riguarda la sicurezza<br />

informatica, gli algoritmi di<br />

intelligenza artificiale aiutano<br />

a identificare le vulnerabilità<br />

all'interno del software e<br />

dell'infrastruttura di rete del<br />

sistema spaziale. Ciò consente<br />

di adottare misure proattive<br />

per affrontare potenziali<br />

debolezze prima che possano<br />

essere sfruttate. L'intelligenza<br />

artificiale viene utilizzata anche<br />

Fig. 12 - Attacco fisico cinetico ad ascesa diretta anti-satellite (A-SAT) (Fonte: Centro<br />

Studi Strategici e Internazionali).<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 15


FOCUS<br />

per sviluppare sistemi avanzati<br />

di rilevamento e prevenzione<br />

delle intrusioni, in grado di<br />

identificare e neutralizzare gli<br />

attacchi informatici in tempo<br />

reale.<br />

Per quanto riguarda il<br />

segmento spaziale, l'IA<br />

migliora innanzitutto la Space<br />

Situational Awareness. Come<br />

già accennato, l'IA è in grado di<br />

tracciare in modo efficiente gli<br />

oggetti spaziali, prevedendone<br />

le traiettorie e identificando<br />

potenziali collisioni o anomalie.<br />

Questo è fondamentale per<br />

prevenire collisioni in ambienti<br />

orbitali affollati, ma anche<br />

potenziali "attacchi cinetici".<br />

Più in generale, i sistemi di<br />

IA di bordo possono essere<br />

programmati per rispondere in<br />

modo autonomo alle minacce,<br />

riducendo al minimo i tempi<br />

di risposta ed il rischio di<br />

errore umano. Questi sistemi<br />

possono adattarsi alle minacce<br />

in evoluzione imparando e<br />

aggiornando continuamente<br />

i loro meccanismi di difesa.<br />

Questa adattabilità è<br />

essenziale per stare al passo<br />

con le sofisticate minacce<br />

informatiche.<br />

Un ultimo, ma non meno<br />

importante, contributo dell'IA<br />

alla sicurezza spaziale è il suo<br />

contributo allo sviluppo di<br />

protocolli di comunicazione<br />

sicuri, tecniche di crittografia e<br />

meccanismi di autenticazione<br />

per proteggere l'integrità e la<br />

riservatezza dei dati trasmessi<br />

tra i sistemi spaziali.<br />

L'IA può essere impiegata<br />

per sviluppare e migliorare<br />

algoritmi di crittografia,<br />

comprese tecniche<br />

crittografiche avanzate, e per<br />

stabilire sistemi di gestione<br />

delle chiavi adattando<br />

dinamicamente le chiavi di<br />

crittografia, rendendo così<br />

più difficile per gli avversari<br />

compromettere la sicurezza<br />

dei canali di comunicazione<br />

satellitare.<br />

Conclusioni<br />

Da quanto presentato finora,<br />

è evidente come l'IA abbia<br />

il potenziale per impattare<br />

radicalmente sul futuro delle<br />

attività spaziali e per diventare<br />

un potente catalizzatore<br />

di profondi cambiamenti<br />

geopolitici nell'economia<br />

spaziale.<br />

Man mano che le nazioni<br />

sfruttano sempre più le capacità<br />

dell'IA per l'esplorazione<br />

spaziale, le operazioni<br />

Fig. 13 - Panorama delle minacce dell'IA. (Fonte: Agenzia dell'Unione europea per la<br />

cibersicurezza - ENISA).<br />

satellitari e gli sforzi strategici, si<br />

sono aperte nuove opportunità<br />

di competizione, collaborazione<br />

e innovazione, rafforzando<br />

ulteriormente il progresso della<br />

New Space Economy.<br />

È probabile che le nazioni<br />

con capacità avanzate di<br />

intelligenza artificiale ottengano<br />

un vantaggio strategico, non<br />

solo nell'esplorazione del<br />

cosmo, ma anche nel garantire<br />

i loro interessi nazionali<br />

attraverso capacità spaziali<br />

potenziate. La confluenza<br />

dell'IA e delle tecnologie<br />

spaziali sta rimodellando le<br />

tradizionali dinamiche di potere<br />

e promuovendo una nuova<br />

corsa allo spazio in cui l'abilità<br />

tecnologica nell'IA potrebbe<br />

diventare sinonimo di influenza<br />

geopolitica.<br />

Le implicazioni geopolitiche<br />

dell'IA sono ancora più evidenti<br />

a livello strategico. Man<br />

mano che lo spazio diventa<br />

sempre più militarizzato,<br />

l'importanza strategica di<br />

proteggere le risorse spaziali<br />

attraverso tecnologie basate<br />

sull'intelligenza artificiale<br />

diventa di fondamentale<br />

importanza. Le nazioni<br />

stanno investendo molto nella<br />

consapevolezza dell'ambiente<br />

spaziale, nella sicurezza<br />

informatica e nei sistemi<br />

autonomi per proteggere le<br />

loro infrastrutture spaziali.<br />

Lo sviluppo e la diffusione<br />

dell'IA in questo contesto<br />

contribuiscono a un crescente<br />

dominio della sicurezza<br />

nazionale che si estende oltre i<br />

confini terrestri.<br />

Insieme ai numerosi vantaggi,<br />

l'IA solleva anche molti dubbi<br />

e introduce nuovi potenziali<br />

rischi, anche nelle attività<br />

spaziali.<br />

Il problema principale dei<br />

sistemi basati sull'IA è che<br />

rischiano di diventare "scatole<br />

nere", sistemi di cui possiamo<br />

conoscere i dati in input e i<br />

16 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


FOCUS<br />

Fig. 14 - L'IA nello spazio: rischi e opportunità (Fonte: Frontiers, https://doi.org/10.3389/frspt.2023.1199547).<br />

conseguenti risultati o decisioni,<br />

con nessuna o poca visibilità sul<br />

processo decisionale. In questa<br />

situazione, è anche difficile, se<br />

non impossibile, convalidare<br />

un processo e correggerne gli<br />

errori, o migliorarlo, perché<br />

la diagnosi di un problema<br />

è difficile da eseguire. Di<br />

conseguenza, questa mancanza<br />

di trasparenza potrebbe ridurre<br />

la fiducia nei sistemi basati<br />

sull'IA, soprattutto nelle<br />

applicazioni, come nello spazio,<br />

dove la sicurezza, l'affidabilità e<br />

la responsabilità sono essenziali,<br />

sollevando problemi etici e<br />

normativi. Più in generale, la<br />

necessità di spiegabilità nell'IA<br />

è fondamentale in tutte le<br />

applicazioni in cui le decisioni<br />

hanno un impatto sugli<br />

individui o sulla società.<br />

È per fare un po' di luce sul<br />

processo decisionale degli<br />

algoritmi di intelligenza<br />

artificiale che XAI è in fase di<br />

sviluppo.<br />

XAI è l'acronimo di Explainable<br />

Artificial Intelligence. Si<br />

riferisce a un insieme di<br />

tecniche e approcci nell'ambito<br />

dell'intelligenza artificiale (AI) e<br />

dell'apprendimento automatico<br />

(ML) che mirano a rendere i<br />

processi decisionali dei sistemi<br />

di IA più comprensibili e<br />

interpretabili dagli esseri umani.<br />

XAI si concentra sullo<br />

sviluppo di modelli di IA<br />

che producano risultati<br />

facilmente comprensibili e<br />

interpretati dagli esseri umani,<br />

rendendo più trasparente il<br />

funzionamento interno del<br />

sistema di IA.<br />

I futuri quadri normativi<br />

spaziali dovranno includere<br />

requisiti legali per la trasparenza<br />

e la spiegabilità nei processi<br />

decisionali, soprattutto quando<br />

i sistemi di IA hanno un<br />

impatto sulla vita delle persone,<br />

pesanti passività economiche e<br />

grandi rischi finanziari.<br />

In generale, il rischio più<br />

elevato associato all'IA deriva<br />

dalla sopravvalutazione delle<br />

sue potenzialità o dalla loro<br />

sottovalutazione.<br />

I sistemi di intelligenza<br />

artificiale non saranno mai<br />

un'alternativa completa al<br />

pensiero umano: sono come<br />

"sapienti idioti", con capacità<br />

e competenze formidabili,<br />

derivanti dall'addestramento<br />

e dall'elaborazione di enormi<br />

quantità di dati.<br />

Cambieranno radicalmente le<br />

nostre vite, la nostra società e lo<br />

scenario geopolitico, sulla Terra<br />

e nello spazio, ma, come ogni<br />

altro strumento tecnologico,<br />

sta a noi usarli con saggezza e<br />

tenerli sotto controllo.<br />

KEYWORDS<br />

New Space Economy; Intelligenza Artificiale;<br />

geospatial; servizi; dati; immagini<br />

satellitari<br />

ABSTRACT<br />

This article investigates the intersection of Artificial<br />

Intelligence (AI) with the space economy<br />

and its profound geopolitical implications.<br />

Artificial intelligence is increasingly powering<br />

space missions, satellite networks and resource<br />

utilization, thereby reshaping the global landscape<br />

of the space industry.<br />

AI-driven advances are fueling economic opportunities<br />

and competition among nations in<br />

space-related sectors and the resulting geopolitical<br />

effects. From satellite services to lunar and<br />

Martian exploration, AI is poised to become a<br />

driving force in shaping the balance of power<br />

in the space arena, making it a critical topic for<br />

policymakers, strategists and industry leaders.<br />

AUTORE<br />

Marco Lisi<br />

ingmarcolisi@gmail.com<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 17


REPORT<br />

PhotoMonitoring: la fotografia<br />

digitale come strumento<br />

di monitoraggio<br />

di Antonio Cosentino, Alessandro Brunetti, Paolo Mazzanti<br />

Fig. 1 – Differenti piattaforme di rilievo per la produzione di immagini digitali, ovvero matrici<br />

numeriche che possono essere utilizzate come strumento di osservazione e monitoraggio.<br />

Poco meno di cinque lustri fa<br />

sembrava impossibile poter utilizzare<br />

una semplice e già diffusa<br />

macchina fotografica come<br />

strumento di monitoraggio attendibile<br />

per un tecnico progettista.<br />

Oggi grazie ai passi da gigante<br />

che ha fatto la tecnologia<br />

ed all’evoluzione informatica,<br />

non è più così e ciò che prima<br />

sembrava fantascienza oggi,<br />

grazie all’innovativa tecnica del<br />

Photomonitoring è realtà. Ma<br />

come si possono ottenere informazioni<br />

attendibili attraverso<br />

due semplici immagini? Il presente<br />

articolo illustra i principi<br />

generali del Photomonitoring<br />

ed i principali criteri di applicabilità<br />

di tale metodo, anche<br />

attraverso esempi applicativi<br />

di successo.<br />

Premessa<br />

Quando si parla di monitoraggio<br />

si intende “l’osservazione,<br />

a scopo di controllo, di una<br />

grandezza variabile eseguita<br />

mediante appositi strumenti”<br />

[cfr. Vocabolario Treccani],<br />

con applicazione in vari campi<br />

scientifici. Nel campo ingegneristico,<br />

diversi sensori, strumenti<br />

e tecniche sempre più evoluti<br />

sono stati sviluppati ed applicati<br />

nel corso degli anni per finalità<br />

di monitoraggio geotecnico e<br />

strutturale. Tra le tecniche di<br />

telerilevamento più originali ad<br />

oggi disponibili sul mercato, il<br />

PhotoMonitoring riveste certamente<br />

un ruolo chiave grazie a<br />

peculiari caratteristiche che lo<br />

rendono complementare a molte<br />

altre tecniche e sistemi.<br />

Il PhotoMonitoring è un’innovativa<br />

soluzione di monitoraggio<br />

che sfrutta l’enorme<br />

diffusione di sensori ottici con<br />

l’intento di eseguire, tramite<br />

un approccio non invasivo ed a<br />

distanza, il controllo delle deformazioni<br />

o dei cambiamenti<br />

dell’oggetto di interesse, qualsiasi<br />

esso sia. Lo sfruttamento<br />

dei sensori ottici in applicazioni<br />

scientifiche prima, ed ingegneristiche<br />

poi, diventa possibile<br />

grazie all’evoluzione tecnologica<br />

della fotografia ed al passaggio<br />

dalla fotografica analogica,<br />

che sfruttava una pellicola<br />

foto sensibile (Rullino fotografico)<br />

alla fotografia digitale.<br />

L’evoluzione della tecnologia, la<br />

miniaturizzazione dei chip e la<br />

sempre maggiore diffusione di<br />

Smartphone e Tablet, ha portato,<br />

solamente nel 2019, alla<br />

produzione di oltre 15 milioni<br />

di sensori ottici e solo nel 2021<br />

sono stati scattate circa 1,44 trilioni<br />

di foto digitali, un vero e<br />

proprio patrimonio fotografico<br />

che racchiude enormi potenzialità.<br />

Oltre alla grande diffusione<br />

dei sensori fotografici, anche a<br />

costi relativamente accessibili,<br />

un altro importante vantaggio<br />

del PhotoMonitoring è rappresentato<br />

dall'ampio numero di<br />

piattaforme su cui è possibile<br />

installare i sensori ottici, come<br />

ad esempio satelliti, piattaforme<br />

UAV (Droni) e sistemi terrestri<br />

(statici e mobili). L’ampia<br />

disponibilità di piattaforme<br />

differenti rende la tecnica del<br />

PhotoMonitoring applicabile in<br />

diversi contesti, dall'osservazione<br />

della Terra, al monitoraggio<br />

di strutture ed infrastrutture<br />

(Figura 1).<br />

Principi Generali del<br />

PhotoMonitoring<br />

Il PhotoMonitoring si basa<br />

sul concetto di "Digital Image<br />

Processing", ovvero l’elaborazione<br />

di immagini digitali con<br />

lo scopo di ottenere dati ed<br />

informazioni per scopi di teleri-<br />

18 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


REPORT<br />

levamento. Fondamentalmente,<br />

il PhotoMonitoring si basa<br />

sull'estrazione di informazioni<br />

attraverso il confronto di diversi<br />

tipi di immagini (ad esempio,<br />

immagini satellitari, aeree o terrestri)<br />

raccolte in tempi diversi<br />

sulla stessa area e scena.<br />

In particolare, la tecnica consente<br />

di effettuare le seguenti<br />

analisi principali:<br />

• Change Detection (CD)<br />

- Analisi in grado di identificare<br />

la posizione e l'entità dei<br />

cambiamenti tra una coppia di<br />

immagini acquisite in tempi diversi.<br />

Questa analisi può essere<br />

effettuata attraverso una semplice<br />

differenza di immagini pixel<br />

per pixel, oppure attraverso algoritmi<br />

più specifici in grado di<br />

effettuare analisi a tutto campo<br />

(Figura 2).<br />

• Digital Image Correlation<br />

(DIC) - Misurazione otticonumerica<br />

in grado di misurare<br />

spostamenti o deformazioni<br />

superficiali 2D a tutto campo<br />

di qualsiasi tipo di oggetto nella<br />

scena di ripresa fotografica. Le<br />

deformazioni vengono calcolate<br />

confrontando ed elaborando<br />

immagini digitali della superficie<br />

dello stesso "oggetto" raccolte<br />

prima e dopo l'evento di<br />

deformazione/spostamento grazie<br />

ad un processo di “pattern<br />

tracking” (Figura 2).<br />

Applicabilità del Metodo<br />

Lo sfruttamento del massimo<br />

potenziale del<br />

PhotoMonitoring, come innovativa<br />

tecnica di monitoraggio,<br />

dipende da alcuni aspetti e<br />

prerequisiti generali relativi al<br />

sensore e alla piattaforma utilizzati<br />

ed alla scena/oggetto che<br />

si intende studiare. Per meglio<br />

comprendere ed apprezzare l’applicabilità<br />

del metodo è essenziale<br />

chiarire il concetto di “risoluzione”<br />

delle immagini digitali,<br />

in quanto essa rappresenta uno<br />

dei prerequisiti chiave da considerare<br />

in fase di pianificazione<br />

del monitoraggio e può incidere<br />

in modo non trascurabile sul<br />

risultato finale.<br />

Secondo l’Enciclopedia Treccani<br />

la Risoluzione è “la separazione<br />

minima tra due punti molto<br />

prossimi tra loro per la quale essi<br />

possano essere presi come risultati<br />

di misure individuali e distinte”.<br />

Nell'ambito delle immagini digitali<br />

esistono quattro differenti<br />

tipologie di risoluzione:<br />

4 Risoluzione Geometrica<br />

- Viene comunemente riferita<br />

al numero di pixel (celle della<br />

matrice) che costituiscono l'immagine<br />

digitale. In tal senso,<br />

maggiore è il numero dei pixel,<br />

maggiore sarà la risoluzione e<br />

minore sarà la dimensione minima<br />

degli oggetti ripresi che può<br />

essere rilevata.<br />

4 Risoluzione Radiometrica<br />

- Rappresenta la minima differenza<br />

di intensità che un sensore<br />

può rilevare tra due valori di<br />

energia. Maggiore è la risoluzione<br />

radiometrica di un sensore,<br />

più sensibile è nel registrare<br />

piccole differenze nell'energia<br />

riflessa o emessa.<br />

4 Risoluzione Spettrale -<br />

Rappresenta il numero di bande<br />

spettrali di acquisizione e la loro<br />

ampiezza. Può essere anche definita<br />

come la capacità di risolvere<br />

le caratteristiche di un oggetto<br />

nel campo elettromagnetico.<br />

4 Risoluzione Temporale -<br />

Viene definita come il periodo<br />

di tempo che intercorre tra due<br />

riprese successive di una stessa<br />

area, detta comunemente anche<br />

“frequenza di campionamento”.<br />

Bisogna tenere in considerazione<br />

che, in funzione di questi<br />

requisiti, è possibile individuare<br />

le caratteristiche del sistema (es.<br />

tipologia di sensore e ottica,<br />

ubicazione del sistema) tali da<br />

raggiungere le condizioni ottimali<br />

richieste per effettuare il<br />

monitoraggio ed il controllo del<br />

fenomeno oggetto di indagine.<br />

Oltre agli aspetti legati al sensore<br />

è necessario far riferimento<br />

anche ad alcuni prerequisiti<br />

generali legati all’ambiente<br />

che si intende esaminare e che<br />

non rappresentano fattori di<br />

secondaria importanza rispetto<br />

Fig. 2 – Schemi esemplificativi di Change Detection (CD) ed Digital Image Correlation (DIC).<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 19


REPORT<br />

a quelli fin qui esposti. È di<br />

alta rilevanza che le immagini<br />

vengano scattate con buone<br />

condizioni di visibilità, ovvero<br />

in assenza di nebbia o nuvole;<br />

oltretutto è importante che le<br />

condizioni di illuminazione<br />

risultino il più possibile simili<br />

tra le diverse foto da analizzare.<br />

Un altro importantissimo<br />

fattore da considerare è legato<br />

all’adeguato “speckle pattern”<br />

che la scena deve presentare.<br />

La maggior parte delle analisi<br />

di PhotoMonitoring si basa,<br />

infatti, sulla ricerca della corrispondenza<br />

di feature all’interno<br />

delle immagini acquisite; per<br />

tale motivo, risulta ben evidente<br />

l’importanza che riveste la presenza<br />

di un speckle pattern, artificiale<br />

o naturale, inteso come<br />

una appezzabile e caotica variabilità<br />

radiometrica spaziale nelle<br />

diverse porzioni dell’immagine<br />

che si intende analizzare (Figura<br />

3). La maggior parte delle applicazioni<br />

di PhotoMonitoring,<br />

anche grazie all’evoluzione degli<br />

algoritmi, vedono l’utilizzo di<br />

una tecnica di monitoraggio<br />

completamente contactless che<br />

sfrutta il pattern naturale.<br />

Tenendo in considerazione i<br />

prerequisiti generali principali<br />

sopra illustrati, si possono raggiungere<br />

valori di precisione<br />

delle analisi di 1/50 di pixel<br />

(sub-pixel resolution) o anche<br />

maggiori in condizioni ottimali.<br />

Per effettuare monitoraggio<br />

attraverso la tecnica del<br />

PhotoMonitoring, siano esse<br />

analisi di DIC o di CD, e poter<br />

estrapolare informazioni attendibili<br />

rispetto ad una grandezza<br />

variabile da tenere sotto controllo<br />

(quantità di spostamento,<br />

velocità di spostamento, cambiamenti,<br />

etc.) è necessario che<br />

le immagini da analizzare siano<br />

sottoposte in via preliminare<br />

ad un processo di allineamento<br />

preciso, ovvero ad uno step di<br />

"co-registrazione”. L’obiettivo di<br />

questo step è quello di ottenere<br />

due o più immagini confrontabili;<br />

questo diventa possibile<br />

attraverso diverse tipologie di<br />

trasformazioni che si applicano<br />

alle immagini da allineare<br />

(Slave), rispetto ad un’immagine<br />

di riferimento (Master).<br />

La fase di Co-registrazione<br />

risulta quindi un passaggio<br />

cardine ed indispensabile per il<br />

PhotoMonitoring.<br />

L’utilizzo di avanzati algoritmi<br />

per l’elaborazione di immagini<br />

digitali, quindi, è una condizione<br />

sine qua non il patrimonio<br />

fotografico non potrebbe essere<br />

sfruttato ai fini del monitoraggio.<br />

Per rispondere a questa<br />

esigenza è stato sviluppato IRIS<br />

(https://www.photomonitoring.<br />

Fig. 3 - a) Esempio di speckle pattern artificiale; b) Esempio di speckle pattern naturalmente<br />

presente in una scena di ripresa satellitare.<br />

com/iris/), un software modulare<br />

di PhotoMonitoring in grado<br />

di analizzare i dati acquisiti da<br />

diverse piattaforme e sensori,<br />

ideato e prodotto da NHAZCA<br />

S.r.l. start-up dell’Università di<br />

Roma “La Sapienza” traendo<br />

spunto da numerosi anni di<br />

ricerca portata avanti presso il<br />

Dipartimento di Scienze della<br />

Terra dell’Univeristà di Roma<br />

“Sapienza”. IRIS è concepito<br />

per lavorare con immagini<br />

terrestri, aeree e satellitari di<br />

qualsiasi tipo di sensore (ottici,<br />

termici, nel vicino infrarosso,<br />

Radar ecc.), e dispone di diversi<br />

moduli che permettono di effettuare,<br />

all’interno dello stesso<br />

ambiente: il Pre-Processing dei<br />

dati (per l’ottimizzazione delle<br />

immagini di input, prima del<br />

processing), la co-registrazione<br />

delle immagini, il rilevamento<br />

dei cambiamenti (Change<br />

Detection) e la correlazione<br />

digitale delle immagini (Dgital<br />

Image Correlation) ed il Post-<br />

Processing dei risultati ottenuti<br />

(per l’ottimizzazione ed il miglioramento<br />

della leggibilità<br />

ultima dei risultati ottenuti).<br />

La Digital Image Correlation<br />

invece il software si avvale di diversi<br />

tipi di algoritmi che sfruttano<br />

differenti tecniche di analisi<br />

(Feature Tracking; Template<br />

Matching; Phase Correlation;<br />

etc.). Le applicazioni di analisi<br />

degli spostamenti possono<br />

essere eseguite attraverso una<br />

singola coppia di immagini<br />

(approccio a singola analisi) o<br />

attraverso una pila di immagini<br />

che ritraggono la stessa area<br />

(approccio multi-master). Le<br />

analisi eseguite con un approccio<br />

multi-master consentono<br />

inoltre di ricostruire l’evoluzione<br />

temporale del fenomeno e di<br />

estrapolare non solo la mappa di<br />

spostamento, ma anche le serie<br />

temporali di spostamento per<br />

aree o pixel. Questa applicazione<br />

permette, se disponibile un<br />

sistema di acquisizione in continuo<br />

che trasmette i dati anche<br />

in tempo reale, di automatizzare<br />

20 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


REPORT<br />

il monitoraggio, e grazie a moduli<br />

specifici implementati sul<br />

software IRIS avere un sistema<br />

di analisi autosufficiente in continuo<br />

e/o in tempo reale.<br />

La tecnica DIC può essere applicata<br />

in differenti contesti e<br />

con differenti finalità, dall’Earth<br />

Observation (EO), con l’obiettivo<br />

di monitorare ed osservare<br />

eventi naturali; allo Structural<br />

Health Monitoring (SHM),<br />

per condurre analisi statiche e<br />

dinamiche di strutture e infrastrutture,<br />

senza la necessità di<br />

installare sensori a contatto.<br />

Una delle applicazioni più innovative<br />

di questa tecnica è proprio<br />

il monitoraggio dinamico<br />

di strutture ed infrastrutture<br />

con finalità SHM. Queste possono<br />

essere condotte effettuando<br />

riprese video, con adeguate<br />

caratteristiche di risoluzione e<br />

Frame Rate, della struttura da<br />

monitorare, con cui, attraverso<br />

un modulo appositamente sviluppato<br />

sul software IRIS, effettuare<br />

analisi Frame by Frame<br />

ottenendo così serie temporali<br />

e frequenze tipiche di oscillazione.<br />

Il Software sviluppato e distribuito<br />

da Nhazca è uno strumento<br />

estremamente potente<br />

e versatile, tale da essere stato<br />

integrato e reso accessibile agli<br />

utenti come servizio di elaborazione<br />

Cloud on-demand in più<br />

piattaforme GEP di sfruttamento<br />

come ESA Charter Mapper<br />

per finalità di EO.<br />

Esempi di Applicazioni<br />

Di seguito si riportano una serie di esempi in differenti ambiti applicativi, dall’Earth Observation (EO)<br />

fino allo Structural Health Monitoring (SHM).<br />

• Ambito: Earth Observation- Arequipa<br />

Landslide (Perù)<br />

• Piattaforma: Satellitare<br />

• Dati: Immagini Sentinel-2<br />

• Risoluzione Immagini: 10 m/Px<br />

• Applicazione: Digital Image<br />

Correlation (DIC)<br />

• Descrizione Risultati:<br />

Le analisi hanno mostrato un tasso di<br />

spostamento diverso per i diversi anni<br />

e per le diverse aree di frana, con uno<br />

spostamento massimo misurato per<br />

l'area del piede di 50 m. E’ stato inoltre<br />

possibile ricavare le serie temporali di<br />

spostamento per le differenti zone della<br />

frana.<br />

• Ambito: Earth Observation- Ridgecrest<br />

Earthquake (California)<br />

• Piattaforma: Satellitare<br />

• Dati: Immagini Landsat 8<br />

• Risoluzione Immagini: 15 m/Px<br />

•Applicazione: Digital Image Correlation<br />

(DIC)<br />

• Descrizione Risultati:<br />

Le analisi hanno mostrato lo spostamento<br />

avvenuto lungo la linea di faglia<br />

in direzione nord-sud, con una precisione<br />

stimata di circa 30 cm.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 21


REPORT<br />

• Ambito: Earth Observation- Frana di<br />

Montescaglioso (Italia)<br />

• Piattaforma: Aerea<br />

• Dati: Lidar Aereo<br />

• Risoluzione Immagini: 1 m/Px<br />

• Applicazione: Digital Image Correlation<br />

(DIC)<br />

• Descrizione Risultati: Le analisi hanno<br />

permesso di ricostruire l’evento franoso<br />

diMontescaglioso evidenziando che lo<br />

spostamento è avvenuto con una direzione<br />

prevalente S-SW e con uno sposamento<br />

massimo di 22 m.<br />

• Ambito: Earth Observation- Frana<br />

dell'Aletsch (Svizzera)<br />

• Piattaforma: Terrestre<br />

• Dati: Camera fissa Reflex<br />

• Risoluzione Immagini: 0.50 m/Px<br />

• Applicazione: Digital Image Correlation<br />

(DIC)<br />

• Descrizione Risultati:<br />

Le indagini condotte partendo da una<br />

camera fissa presente presso il sito hanno<br />

consentito di ricostruire l’evoluzione<br />

temporale dell’evento franoso di dell’Aletsch,<br />

permettendo di osservare l’evoluzione<br />

giornaliera dell’evento franoso tra<br />

settembre ed ottobre 2016 e di ricavare<br />

le serie temporali di spostamento.<br />

• Ambito: Structural Health Monitoring-<br />

Colonna Marco Aurelio (Roma)<br />

• Piattaforma: Terrestre<br />

• Dati: Video ricavato da Camera mobile<br />

Reflex<br />

• Risoluzione Immagini: 5mm/Px<br />

• Applicazione: Digital Image Correlation<br />

(DIC) – Analisi Dinamica<br />

• Descrizione Risultati: Attraverso un video<br />

realizzato con camera mobile Reflex<br />

è stata ricavata la serie temporale di spostamento<br />

della colonna. Facendo uno<br />

studio in frequenza di questa serie temporale<br />

è stato ottenuta, e poi validata,<br />

la frequenza di oscillazione principale<br />

della colonna, pari a 1,32 Hz.<br />

22 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


REPORT<br />

Conclusioni<br />

Nell’articolo è stato introdotta la tecnica del<br />

PhotoMonitoring, illustrando in modo sintetico<br />

i principi fondamentali alla base di tale tecnica e<br />

dell’applicabilità del metodo, mostrando anche<br />

alcuni esempi pratici di applicazione in differenti<br />

contesti e per diverse finalità. Il PhotoMonitoring<br />

rappresenta, nel campo del monitoraggio geotecnico-<br />

strutturale, una tecnica che si avvale di strumenti<br />

di misura alla portata di tutti ed estremamente<br />

versatile, considerate le molteplici tipologie di sensori<br />

e di piattaforme (terrestri fisse, terrestri mobili,<br />

drone, aerea e satellitare) che ne rendono possibile<br />

l’applicabilità in molteplici contesti applicativi che<br />

spaziano dal controllo del territorio al monitoraggio<br />

statico e dinamico di strutture e infrastrutture. Il<br />

PhotoMonitoring, in conclusione può essere certamente<br />

considerato un prezioso strumento di tutti<br />

i giorni a supporto di studi professionali e singoli<br />

professionisti, società di progettazione, Enti territoriali,<br />

gestori di strutture o infrastrutture, ecc., che<br />

consente di acquisire un patrimonio informativo<br />

quantitativo, oggettivo e replicabile, per finalità di<br />

ispezione e monitoraggio, a costi competitivi rispetto<br />

alle alternative di mercato, risultando così una<br />

tecnologia alla portata di tutti, o quasi tutti.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Fotomonitoraggio; monitoraggio strutturale; monitoraggio<br />

geotecnico; piattaforme fisse; piattaforme mobili;<br />

droni; satelliti; aerei<br />

ABSTRACT<br />

Just under five years ago it seemed impossible to be able to use<br />

a simple and already widespread camera as a reliable monitoring<br />

tool for a design engineer. Today, thanks to the giant strides<br />

made by technology and IT evolution, this is no longer the case<br />

and what once seemed like science fiction is now reality, thanks<br />

to the innovative Photomonitoring technique. But how can<br />

you obtain reliable information through two simple images?<br />

This article illustrates the general principles of Photomonitoring<br />

and the main applicability criteria of this method, also<br />

through successful application examples.<br />

AUTORE<br />

Antonio Cosentino<br />

antonio.cosentino@intelligearth.com<br />

IntelligEarth e Dipartimento di Scienze della Terra,<br />

Sapienza Università di Roma<br />

Alessandro Brunetti Nhazca - Start-up Sapienza Università<br />

di Roma<br />

Paolo Mazzanti<br />

IntelligEarth, Nhazca e Dipartimento di Scienze della<br />

Terra, Sapienza Università di Roma<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 23


Morfologie<br />

della Namibia<br />

Questa immagine può ricordare la superficie di<br />

Marte, ma in realtà è stata acquisita dalla missione Copernicus<br />

Sentinel-2 e ci mostra lo splendido terreno della Namibia<br />

nord-occidentale.<br />

L'area qui ripresa comprende parte delle regioni di Kunene ed Erongo, due delle 13<br />

regioni della Namibia. Il fiume Uga, visibile come una linea bianca e tortuosa che taglia<br />

il centro dell'immagine, segna chiaramente il confine tra Kunene (a nord) ed Erongo.<br />

Questa immagine a falsi colori è stata acquisita nell'aprile <strong>2024</strong> ed è stato utilizzato il canale nel<br />

vicino infrarosso di Copernicus Sentinel-2 per evidenziare la scarsa vegetazione di questo paesaggio<br />

desertico estremamente arido. Macchie rosse di vegetazione sono distinguibili lungo il corso principale<br />

dell'Ugab.<br />

L'Ugab è effimero, in quanto scorre sopra la superficie del suo letto sabbioso solo pochi giorni l'anno. Tuttavia,<br />

le sue acque sotterranee rappresentano un'importante risorsa per la fauna selvatica, tra cui si annovera il<br />

raro elefante del deserto.<br />

La Namibia è rinomata non solo per il suo paesaggio spettacolare, ma anche perché fonte di indizi sulla storia del<br />

movimento delle placche tettoniche in questa parte dell'Africa.<br />

Diverse caratteristiche geologiche significative sono evidenti questa immagine.<br />

La formazione circolare di colore marrone chiaro sulla destra si distingue dal piano circostante: si tratta Massiccio<br />

del Brandberg, una montagna granitica ed uno dei punti più alti della Namibia, raggiungendo quota 2500m. Ha<br />

avuto origine durante la frattura del Cretaceo Inferiore, che ha portato all'apertura dell'Oceano Atlantico meridionale.<br />

Nella valle del fiume Uga l'impressionante affioramento visibile con toni del blu è il sistema di torbiditi di Zerrissene,<br />

composto da rocce sedimentarie e piegate e che si estende per quasi 2700 kmq.<br />

Il bordo a forma di anello del cratere Messum può essere osservato in basso ed al centro dell'immagine.<br />

Contrariamente al suo aspetto, il cratere non si è formato a causa dell'impatto di un meteorite o di un<br />

asteroide, piuttosto trae origine da un vulcano collassato. Con un diametro di oltre 20 km, è costituito<br />

da due cerchi concentrici di colline che circondano un'ampia conca pianeggiante.<br />

La presenza umana nell'area è minima. Linee rette di colore bianco che attraversano il paesaggio<br />

sono strade, un impercettibile promemoria del fatto che questa regione non è però<br />

del tutto disabitata.<br />

Crediti: contiene dati Sentinel Copernicus (<strong>2024</strong>) modificati,<br />

processati dall'ESA.<br />

Traduzione: Gianluca Pititto


REPORT<br />

La tecnologia di<br />

rilevamento a fibre ottiche<br />

A cura della Redazione<br />

Questa tecnologia utilizza<br />

le fibre ottiche per rilevare<br />

e monitorare in tempo reale<br />

le vibrazioni e i cambiamenti<br />

dimensionali. Questo tipo<br />

di rilevamento è in grado<br />

di identificare una vasta<br />

gamma di fenomeni, compresi<br />

i veicoli in movimento o<br />

che si fermano, le persone<br />

che camminano, corrono,<br />

si arrampicano o scavano,<br />

l'attività sismica e i<br />

cambiamenti nell'integrità<br />

strutturale.<br />

La tecnologia di rilevamento<br />

a fibre ottiche<br />

si basa sull’invio di<br />

migliaia di impulsi di luce<br />

ogni secondo lungo un cavo<br />

a fibre ottiche, misurandone<br />

al contempo i cambiamenti<br />

nella luce che viene riflessa. È<br />

espressa nel concetto di "retrodiffusione"<br />

che avviene<br />

quando la luce incontra vibrazioni,<br />

alterazioni o cambiamenti<br />

di temperatura. Grazie<br />

ad algoritmi e tecniche di elaborazione<br />

avanzati si analizzano<br />

i cambiamenti e classificano<br />

i disturbi. Ogni tipo di<br />

disturbo ha una firma unica e<br />

un operatore saprà in tempo<br />

reale cosa è successo, dove è<br />

successo e quando è successo.<br />

Il rilevamento a fibre ottiche<br />

non si propone di sostituire le<br />

tecnologie esistenti, ma può<br />

fornire un livello di sicurezza<br />

aggiuntivo per un approccio<br />

integrato alla gestione dei<br />

rischi e alla sicurezza.<br />

C’è da considerare inoltre<br />

la grande possibilità offerta<br />

dai cavi in fibra ottiche<br />

utilizzati dalle compagnie<br />

telefoniche. Utilizzando la<br />

fotonica innovativa, l'intelligenza<br />

artificiale avanzata<br />

e l'edge computing si possono<br />

utilizzare i cavi in fibra ottica<br />

come sofisticati sensori<br />

acustici utili in numerose<br />

applicazioni, dalla gestione<br />

del traffico al monitoraggio<br />

delle condutture dell'acqua. I<br />

requisiti energetici in questo<br />

caso sono ridotti a quello che<br />

necessita per inviare in ogni<br />

secondo migliaia di impulsi di<br />

luce lungo tutto il cavo e monitorando<br />

il pattern della luce<br />

che viene riflessa. Quando<br />

l'energia acustica o vibrazionale<br />

- come quelle create dai<br />

movimenti dei veicoli o dalle<br />

persone che camminano o<br />

l'acqua che fuoriesce da un<br />

tubo rotto - crea una tensione<br />

sulla fibra, questo cambia<br />

il pattern di luce riflessa.<br />

Ogni tipo di disturbo ha la<br />

sua firma e la tecnologia può<br />

dire, in tempo reale, cosa<br />

è successo, dove e quando.<br />

La tecnologia è sofisticata al<br />

punto da poter identificare<br />

incidenti come la congestione<br />

delle strade, i tentativi di intrusione<br />

in edifici o anche il<br />

calpestio in ambienti pubblici<br />

come ad esempio una stazione<br />

ferroviaria.<br />

26 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


REPORT<br />

Alcuni vantaggi<br />

La tecnologia non è vincolata<br />

dalla visuale o dall'accesso<br />

all’alimentazione a<br />

distanza e, a seconda della<br />

configurazione del sistema,<br />

può essere distribuita in<br />

lunghezze continue per centinaia<br />

di chilometri rilevando<br />

ogni punto del suo percorso.<br />

E poiché la tecnologia<br />

si "inserisce" essenzialmente<br />

nelle reti di cavi in fibra ottica<br />

già esistenti, mantiene<br />

bassi i costi per gli operatori.<br />

Installare i sensori lungo<br />

le reti in fibra già esistenti<br />

significa che i grandi lavori<br />

di costruzione, come scavare<br />

le strade o installare nuovi<br />

sensori a punto fisso, come<br />

le telecamere, non sono necessari.<br />

Di conseguenza, su<br />

grandi distanze, il costo per<br />

punto di rilevamento è nettamente<br />

inferiore alle altre<br />

tecnologie.<br />

Le applicazioni pratiche<br />

Sono diverse le applicazioni<br />

delle fibre ottiche. Vengono<br />

usate in tutto il mondo per<br />

migliorare la sicurezza delle<br />

strutture, delle infrastrutture<br />

importanti e per rafforzare<br />

la sicurezza pubblica. In<br />

particolare, viene impiegata<br />

per proteggere ferrovie,<br />

ponti, gallerie, confini, aeroporti,<br />

centrali elettriche<br />

e condutture. Una delle sue<br />

principali applicazioni per<br />

gli oleodotti è il monitoraggio<br />

delle perdite di liquidi e<br />

gas, fornendo agli operatori<br />

informazioni essenziali che<br />

possono evitare che una<br />

piccola perdita si trasformi<br />

in un grave incidente. Negli<br />

Stati Uniti si stanno verificando<br />

aspetti particolari per<br />

la sicurezza e l'efficienza ferroviaria,<br />

il monitoraggio della<br />

congestione autostradale,<br />

la gestione intelligente del<br />

“L'innovazione sta<br />

migliorando la vita<br />

delle persone in ogni<br />

luogo e i nostri prodotti<br />

possono farne parte.<br />

Le smart cities sono<br />

un esempio perfetto di<br />

questo. Ogni paese e<br />

regione che si impegna a<br />

sviluppare smart cities<br />

è un mercato<br />

potenziale per noi.”<br />

Chris Shannon, CEO<br />

di Fotech, nella sua<br />

visione sul futuro del<br />

monitoraggio in fibra<br />

ottica (2021).<br />

rare insieme per fornire uno<br />

standard di monitoraggio, notifica<br />

ed elaborazione dei dati<br />

che possono fornire informazioni<br />

istantanee e in tempo<br />

reale all’interno di un server<br />

di gestione degli allarmi, che<br />

può essere in grado di distinguere<br />

tra il rumore di fondo e<br />

traffico e i veicoli autonomi.<br />

C'è anche spazio per la sicurezza<br />

della rete, il rilevamento<br />

di perdite nelle condutture<br />

e il monitoraggio di dighe e<br />

argini. Il potenziale di questa<br />

tecnologia è enorme.<br />

È importante notare che<br />

i vari sistemi possono lavole<br />

minacce reali, come scavi,<br />

arrampicate e perdite, e quindi<br />

di inviare immediatamente<br />

allarmi.<br />

I settori industriali all'avanguardia<br />

nell'adozione della<br />

tecnologia di rilevamento<br />

delle fibre ottiche sono il<br />

trasporto stradale e ferroviario,<br />

così come la gestione<br />

del traffico con particolare<br />

attenzione alla riduzione della<br />

congestione del traffico. Molti<br />

esempi nel mondo stanno<br />

usando cavi in fibra ottica<br />

in incrocio stradale vicino a<br />

attrattori come le scuole per<br />

Tecnico NTSG posa la fibra ottica nella trincea<br />

scavata nella lastra della pavimentazione<br />

dell’aeroporto Charles De Gaulle<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 27


REPORT<br />

monitorare i flussi di traffico,<br />

la congestione e la lunghezza<br />

delle code.<br />

Aeroporti, porti marittimi,<br />

installazioni militari e assets<br />

ad alto valore, come<br />

centrali elettriche e impianti<br />

di petrolio e gas, stanno tutti<br />

beneficiando di soluzioni per<br />

la sicurezza perimetrale in fibra<br />

ottica.<br />

L’esempio del monitoraggio<br />

delle pavimentazioni aeroportuali:<br />

lo scalo internazionale<br />

Parigi - Charles De Gaulle<br />

È stato attuato in questo<br />

esempio un sistema innovativo<br />

per garantire una manutenzione<br />

efficiente, basata<br />

sulle reali condizioni delle<br />

L'impegno di NTSG e Mon-it Group nel<br />

monitoraggio con fibre ottiche<br />

Paolo Persi del Marmo, amministratore delegato di NTSG<br />

Italia, relativamente all’installazione nell’aeroporto Charles<br />

De Gaulle ha riferito: “Questo primo passo ci ha visti installare<br />

700 metri di fibra e 70 sensori. È l’avvio di una nuova era<br />

nel monitoraggio degli aeroporti e un balzo in avanti nel miglioramento<br />

delle azioni di manutenzione. Conoscere esattamente<br />

le condizioni delle infrastrutture, infatti, è fondamentale<br />

per pianificare con precisione il momento giusto per gli<br />

interventi di manutenzione. Ci aspettiamo che altri aeroporti<br />

nel mondo seguano l’esempio del Charles De Gaulle.”<br />

NTSG Italia Srl – Mon-it Group<br />

Un gruppo di aziende dedicate alla creazione, alla progettazione<br />

e alla personalizzazione di sistemi di misura innovativi<br />

per qualsiasi tipo di applicazione. Mon-it utilizza tecnologie<br />

digitali all'avanguardia, materiali e processi sviluppati in settori<br />

pionieristici a beneficio dei clienti. Il gruppo Mon-it Sas,<br />

con sede a Parigi, è composto da un team internazionale che si<br />

articola su tre pilastri, tra cui le filiali NTSG Italia, con sede a<br />

Roma, e Fibre Security BV (con sede ad Amsterdam).<br />

NTSG Italia Srl, nata a Roma nel 2007 come centro di ricerca<br />

e sviluppo nel campo della fibra ottica, si configura come<br />

un System Integrator innovativo. Grazie all’apporto sinergico<br />

delle diverse figure professionali attive nel team, NTSG Italia<br />

Srl ha creato un gruppo di lavoro in grado di sviluppare sistemi<br />

di monitoraggio delle strutture, e non solo, a 360°, offrendo<br />

al cliente soluzioni personalizzate e supporto in ogni fase<br />

dell’attività. Le soluzioni fornite permettono a NTSG Italia di<br />

porsi come prezioso interlocutore tecnico nei seguenti settori:<br />

• Edilizia (edifici pubblici e privati, scuole, ospedali, centri<br />

commerciali, impianti sportivi, stadi, beni culturali, etc.);<br />

• Infrastrutture (ponti, gallerie, viadotti, impalcati, dighe, pavimentazioni<br />

aeroportuali, geotecnica, impianti di risalita);<br />

• Ferroviario (stazioni, vagoni, binari, ponti, gallerie).<br />

• Pipeline (oleodotti, gasdotti, rete idrica, rete fognaria);<br />

• Energy (reti elettriche, cavidotto, impianti, eolico).<br />

Il team della società, composto da un nucleo qualificato di<br />

professionisti altamente specializzati, si avvale anche della<br />

collaborazione di advisor e consulenti esterni. In particolare,<br />

NTSG vanta solide partnership tecniche con Fastweb (Italia),<br />

Fincantieri NexTech (Italia), Sielte (Italia), Sirti (Italia), Ways<br />

(Italia), Sirius(Italia), HBK (Germania), Luna Technology<br />

(USA), Fibristerre (Germania), FiberSecurity (Olanda), BBCI<br />

(Olanda), F Project (Italia).<br />

Dettaglio fibra ottica nella trincea scavata nella<br />

lastra della pavimentazione dell’aeroporto<br />

Charles De Gaulle<br />

www.ntsgen.com<br />

28 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


REPORT<br />

infrastrutture in considerazione<br />

del fatto che durante il<br />

transito degli aerei le condizioni<br />

delle infrastrutture sono<br />

molto importanti.<br />

Le pavimentazioni aeroportuali<br />

possono essere costituite<br />

da grandi lastre di cemento<br />

che si sollevano e si abbassano<br />

a seconda della temperatura<br />

e degli agenti atmosferici,<br />

anche di pochi millimetri,<br />

ma il continuo transito degli<br />

aerei causa un progressivo<br />

degrado della pavimentazione.<br />

L’aeroporto Charles De<br />

Gaulle di Parigi, il secondo<br />

più trafficato d’Europa, ha<br />

pertanto avviato uno studio<br />

sperimentale per studiare le<br />

sollecitazioni e ha chiesto a<br />

NTSG Italia (Gruppo Mon.<br />

it) di realizzare un progetto di<br />

monitoraggio delle lastre per<br />

capire quali sono le variazioni<br />

che la struttura subisce nel<br />

corso del tempo e di conseguenza<br />

capire qual è il suo<br />

stato di salute. L’obiettivo è<br />

pianificare con precisione le<br />

attività di manutenzione basandosi<br />

sulle reali condizioni<br />

della pista e di migliorare la<br />

conoscenza delle sollecitazioni<br />

subite dalle lastre per affinare<br />

i modelli teorici usati per il<br />

dimensionamento delle pavimentazioni.<br />

In questo caso le fibre ottiche<br />

svolgono due importanti<br />

funzioni: la prima prevede il<br />

monitoraggio strutturale delle<br />

lastre della pavimentazione<br />

aeroportuale ove ogni lastra –<br />

un quadrato di 5 metri di lato<br />

- è stata dotata di castelletti<br />

di ferro sui quali, prima di<br />

colare il cemento, sono stati<br />

installati sensori di tensione<br />

e temperatura, oltre a sensori<br />

di umidità e piezometrici che<br />

misurano la percentuale di<br />

acqua nello strato di asfalto<br />

drenante sottostante. I dati<br />

Vantaggi del sistema OF di NTSG, che definisce come misurare la deformazioni 3D &<br />

2D di una struttura, con un metodo che calcola in tempo reale le deformazioni della<br />

struttura partendo dall’analisi tensionale del manufatto.<br />

trasmessi dall’insieme di questi<br />

sensori collegati con fibra<br />

ottica permettono di monitorare<br />

le deformazioni del<br />

cemento.<br />

La seconda funzione permette<br />

il riconoscimento dei mezzi<br />

transitati con l’obiettivo di<br />

arrivare a tracciare una parte<br />

della traiettoria degli aerei in<br />

transito per qualificare lo spostamento<br />

laterale degli stessi<br />

sulle infrastrutture.<br />

Per installare i sensori è stata<br />

scavata una trincea nel cemento<br />

larga 2,5 cm e profonda<br />

5 cm dove sono posizionate<br />

le fibre ottiche, sorrette da<br />

supporti a incastro per mantenere<br />

tutte le fibre alla stessa<br />

altezza.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

fibre ottiche; monitoraggio;<br />

manutenzione; smart city<br />

ABSTRACT<br />

Fiber optic sensing utilizes optical<br />

fibers to detect and monitor real-time<br />

vibrations and temperature changes<br />

in the ground. This type of sensing<br />

is capable of identifying a wide range<br />

of phenomena, including vehicles<br />

driving or stopping, people walking,<br />

running, climbing, or digging, seismic<br />

activity, and changes in structural<br />

integrity, such as an explosion.<br />

AUTORE<br />

Redazione <strong>GEOmedia</strong><br />

redazione@mediageo.it<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 29


REPORT<br />

REMOT – GNSS e IMU per il<br />

tracking della cinematica di atleti<br />

di Tiziano Cosso, Guglielmo Formichella, George Kurshakov<br />

Fig. 1 - Gruettner, A. (2019). What We Know and What We Do Not Know About Digital<br />

Technologies in the Sports Industry.<br />

REMOT è una nuova piattaforma<br />

prototipale per il<br />

tracking dei movimenti precisi<br />

degli atleti, durante le<br />

fasi di allenamento. Basata<br />

su device GNSS e IMU consente<br />

la misura del passo e<br />

della falcata con grande precisione,<br />

per l’intera durata<br />

dell’allenamento.<br />

Il progetto REMOT nasce<br />

da una esigenza molto precisa<br />

degli utenti finali, ed in<br />

questo senso è un forte esempio<br />

di open innovation.<br />

L'idea è quella di applicare una<br />

tecnologia già utilizzata in altri<br />

campi, basata sull'integrazione<br />

di sensori inerziali (IMU) e ricevitori<br />

satellitari (GNSS), per<br />

effettuare il tracking con grande<br />

precisione, affidabilità e continuità<br />

della cinematica del corpo<br />

umano.<br />

L'ecosistema sportivo - Il<br />

bisogno degli allenatori e dei<br />

preparatori atletici<br />

Negli anni, lo sport si è evoluto<br />

da un’attività con focus principale<br />

sul gioco, sull’aspetto<br />

ludico e ricreativo ad un’attività<br />

organizzata e codificata, con progressivo<br />

sviluppo del<br />

professionismo e della commercializzazione.<br />

Ad oggi, l’industria<br />

sportiva ha un impatto economico<br />

e sociale importante e influenza<br />

in maniera considerevole l’ecosistema<br />

sportivo e le relazioni<br />

che intercorrono tra allenatori,<br />

atleti e staff. Questa evoluzione<br />

è almeno in parte da attribuire al<br />

progressivo e crescente sviluppo<br />

delle tecnologie digitali, a tal<br />

punto che l’ecosistema sportivo<br />

può essere ridisegnato alla luce<br />

della compenetrazione delle<br />

tecnologie digitali nel tessuto<br />

sportivo.<br />

Comprendere come l’evoluzione<br />

tecnologica modifica l’ecosistema<br />

sportivo è fondamentale per<br />

capire come cambiano i rapporti<br />

tra atleti, allenatori e staff e come<br />

di conseguenza si adattano i<br />

sistemi di allenamento, di valutazione<br />

degli atleti e l’analisi delle<br />

competizioni.<br />

Prendiamo quindi come riferimento<br />

il modello proposto da<br />

Gruettner (2019 - fig. 1), che<br />

identifica tre livelli (livello individuale,<br />

livello interno e livello<br />

esterno), quattro sfere (sfera<br />

organizzativa, sfera tecnica, sfera<br />

simbolica e sfera educativa) e<br />

tre tipologie di stakeholder (stakeholder<br />

tradizionali, nuovi stakeholder<br />

e stakeholder non più<br />

fondamentali)<br />

E' opportuno menzionare la presenza<br />

di nuovi stakeholder all’interno<br />

del sistema sportivo. Tra<br />

questi identifichiamo ad esempio<br />

gli esperti di analisi dati (anche<br />

definiti sport analyst), gli sviluppatori<br />

di software e i fornitori di<br />

servizi di dati. Per esempio, lo<br />

sport analyst è una figura presente<br />

nell’organico di molti teams<br />

professionistici (ma non solo) di<br />

una serie di discipline sportive.<br />

E’ necessario quindi che l’allenatore,<br />

il preparatore atletico, il fisioterapista,<br />

il medico dello sport<br />

comprendano l’importanza di<br />

questa nuova figura e sappiano<br />

interagire con questa e le altre in<br />

maniera efficace.<br />

30 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


REPORT<br />

AIlenatori preparatori atletici<br />

e fisioterapisti muovono molte<br />

delle proprie analisi a partire<br />

da considerazioni sulla biomeccanica<br />

e sulle dimensioni degli<br />

spostamenti nel tempo lungo il<br />

percorso di gara (con la sua altimetria,<br />

planimetria, la sua lunghezza,<br />

le sue pendenze che condizionano<br />

le scelte e le decisioni<br />

tecnico-tattiche e le strategie di<br />

integrazione/idratazione) o degli<br />

spostamenti nel campo di gioco.<br />

Le informazioni relative alla<br />

biomeccanica vogliono mostrare<br />

come l'atleta ha realizzato il<br />

gesto sportivo e con quali parametri<br />

di frequenza (quante volte<br />

e con quali variazioni angolari<br />

l'atleta ha mosso gli arti superiori<br />

ed inferiori? ed in che direzione?),<br />

di ampiezza del passo,<br />

di altezza del passo, di altezza<br />

del torace dal suolo (se in un<br />

tratto in salita l'atleta ha mantenuto<br />

la stessa altezza dal suolo<br />

del suo torace è per certo in<br />

ottime condizioni in quel punto<br />

della gara/allenamento e si sta<br />

affaticando meno e lo staff dei<br />

fisioterapisti può pensare di fare<br />

una certa valutazione muscolare<br />

post gara/allenamento).<br />

Lo studio dei movimenti del<br />

corpo e l'analisi della cinematica<br />

dello stesso, in condizioni<br />

quanto più possibile vicine al<br />

vero sono quindi il requisito<br />

fondamentale per avviare considerazioni<br />

che portino a definire<br />

strategie riabilitative, valutazioni<br />

delle performance, interventi<br />

migliorativi delle prestazioni.<br />

Affinché l'allenatore possa dare<br />

un feedback efficace è inoltre<br />

opportuno dosare qualità e<br />

quantità del feedback e questa<br />

opportunità può essere garantita<br />

solo da misure accurate fornite<br />

dalla tecnologia.<br />

protagonisti Gter e Stonex, che<br />

ha finanziato la fase di sviluppo<br />

e validazione della tecnologia. Il<br />

progetto, chiuso a Luglio 2023<br />

è durato 24 mesi e ha portato la<br />

tecnologia a TRL6.<br />

L'obiettivo principale del progetto<br />

è stato quello di progettare<br />

e sviluppare un prototipo per<br />

validare la tecnologia e testare<br />

l'applicabilità dell'idea ipotizzata<br />

a priori. E' stato progettato<br />

un sensore e un software per il<br />

post processamento, che mediante<br />

l'integrazione tra GNSS<br />

e IMU portano alla stima molto<br />

accurata della lunghezza del<br />

passo e della falcata a diverse<br />

velocità.<br />

Il dispositivo prototipale è stato<br />

disegnato ad-hoc, sviluppato<br />

da Stonex in due versioni successive,<br />

utilizzando dispositivi<br />

sul mercato a basso costo.<br />

L'integrazione di dati GNSS e<br />

IMU è stata realizzata a livello<br />

di hardware e firmware, con un<br />

device che acquisisce e memorizza<br />

i dati grezzi a bordo, per<br />

una successiva postelaborazione.<br />

La piattaforma infatti, in questa<br />

fase, non è pensata per il tempo<br />

reale poichè si rivolge, come<br />

spiegato nel precedente paragrafo,<br />

a chi deve effettuare analisi a<br />

posteriori.<br />

Il SW è stato progettato interamente<br />

da zero e sviluppato<br />

utilizzando in parte librerie e<br />

utilities presenti sul mercato a<br />

codice aperto. L'idea è quella<br />

di utilizzare il GNSS come<br />

strumento che consente la sincronizzazione<br />

dei dispositivi<br />

IMU e che consente di fissare<br />

la deriva tipica degli stessi sensori.<br />

Si tratta in altre parole,<br />

come detto, di applicare tecniche<br />

di sensor fusion che già<br />

sono utilizzate in altri contesti<br />

(si pensi alla guida autonoma<br />

ad esempio), ma che nel caso<br />

specifico sono rese particolarmente<br />

complesse dal fatto che<br />

il GNSS lavora in condizioni<br />

molto difficili. L'antenna ruota<br />

continuamente, le accelerazioni<br />

sono molto variabili in intensità<br />

e direzione. Per questo motivo<br />

è stato sviluppato un algoritmo<br />

di preprocessing che tenga in<br />

conto questi fattori per fornire<br />

un dato grezzo il più possibile<br />

"usabile".<br />

I test e i primi risultati<br />

Obiettivo<br />

L'obiettivo dei primi test è stato<br />

quello di validare la tecnologia,<br />

sia da un punto di vista SW che<br />

HW. Verificare cioè se l'algoritmo<br />

sviluppato e il ricevitore costruito<br />

consentono di calcolare<br />

lunghezza di passo e falcata di<br />

un atleta a diverse velocità.<br />

Il progetto REMOT<br />

REMOT (https://www.remotproject.eu/)<br />

è un progetto finanziato<br />

da EUSPA che ha visto<br />

Fig. 2 – Andamento dei sensori posti sui due piedi, in rappresentazione tridimensionale,<br />

lungo una camminata veloce.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 31


REPORT<br />

Realizzazione<br />

Sono stati posti 3 ricevitori sul<br />

soggetto che ha realizzato i percorsi<br />

di prova.<br />

Il primo device sulla testa, rappresenta<br />

la stazione master, e<br />

due device rispettivamente su<br />

piede destro e piede sinistro per<br />

la misura della camminata.<br />

E' stato percorso un tratto rettilineo<br />

a tre diverse velocità di<br />

camminata poichè la velocità<br />

stessa e soprattutto le accelerazioni<br />

influiscono sulla qualità<br />

del segnale GNSS ricevuto. Il<br />

motivo è da ricercarsi in una<br />

frequenza nel loop di tracciamento<br />

del ricevitore e nell'incapacità<br />

di prevedere accelerazioni<br />

e decelerazioni improvvise.<br />

Questo problema può essere<br />

in parte mitigato utilizzando<br />

dei modelli dinamici (a livello<br />

di firmware), che rendono il<br />

ricevitore stesso maggioremente<br />

pronto a cogliere le accelerazioni<br />

stesse.<br />

Risultati<br />

I risultati hanno evidenziato<br />

come l'uso combinato del<br />

GNSS + IMU anche in un contesto<br />

come quello dei dispositivi<br />

indossabili, può portare a risultati<br />

molto buoni.<br />

Quando la soluzione GNSS è<br />

scarsa o non disponibile, cosa<br />

che accade spesso soprattutto<br />

per i ricevitori posti sopra i piedi<br />

che hanno evidenti problemi<br />

di visibilità, il sensore inerziale<br />

garantisce continuità. Al contrario<br />

la soluzione GNSS, che<br />

si riesce ad ottenere con grande<br />

precisione anche a seguito di<br />

una serie di filtri sul rumore locale<br />

sviluppati ad-hoc, consente<br />

di ottenere una soluzione valida<br />

nel tempo senza una significativa<br />

deriva. Nel complesso, il<br />

sistema fornisce una soluzione<br />

continua per analizzare la cinematica<br />

dei punti del corpo<br />

umano.<br />

In fig 2 è rappresentata la traiettoria<br />

di due piedi che camminano<br />

lungo una linea retta. Si<br />

distinguono correttamente gli<br />

andamenti dei due piedi lungo<br />

la camminata.<br />

In figura 3 sono invece rappresentate<br />

le serie temporali delle<br />

coordinate di un singolo piede.<br />

In rosso le soluzioni, discrete,<br />

ottenute con il GNSS, mentre<br />

in blu le soluzioni complete<br />

ottenute dall'integrazione tra<br />

GNSS e IMU.<br />

Fig. 3 – Andamento delle 3 coordinate ottenute sia con soluzioni GNSS (circoli<br />

rossi) che con soluzione integrata GNSS+IMU (linea blu)<br />

Da ultimo, in figura 4, sono<br />

rappresentate le lunghezze della<br />

falcata, calcolate a partire dai<br />

dati omstrati nei grafici precedenti,<br />

rispettivamente per il<br />

piede destro e sinistro.<br />

L'evoluzione nella proposta<br />

GESTUS<br />

REMOT è stato un progetto<br />

di grande successo, all'interno<br />

del quale abbiamo raggiunto gli<br />

obiettivi previsti da un punto di<br />

vista tecnologico.<br />

Ancora più importante, se possibile,<br />

la buona riuscita di un<br />

approccio di open lab che ha<br />

previsto il coinvolgimento degli<br />

utenti finali fin dalle prime fasi<br />

di progetto. I feedback ricevuti<br />

, sia dagli utenti interni al progetto<br />

sia da quelli esterni coinvolti<br />

attraverso le attività di disseminazione<br />

sono stati frequenti<br />

e molto positivi. Il potenziale<br />

mercato ha dimostrato fin da<br />

subito un grande interesse per il<br />

progetto REMOT, evidenziando<br />

come il progetto stesso e la<br />

soluzione tecnologica stia centrando<br />

un bisogno esistente.<br />

Tali considerazioni, unitamente<br />

ai risultati incoraggianti provenienti<br />

dai test di validazione<br />

della tecnologia, hanno spinto<br />

il team a pensare l'evoluzione di<br />

REMOT.<br />

Ne è nata la proposta di progetto<br />

GESTUS coordinata<br />

da Gter, con la quale si vuole<br />

portare la tecnologia validata,<br />

molto vicina al mercato.<br />

E' stato intanto coinvolto un<br />

team internazionale di aziende<br />

esperte nei singoli domini tecnologici.<br />

Questo ha consentito<br />

di creare un team molto solido<br />

che garantisce una importante<br />

massa critica e pronto per affrontare<br />

una sfida tecnologica<br />

importante. Inoltre sono stati<br />

coinvolti soggetti appartenenti<br />

alla classe degli end users, che<br />

coordineranno l'attività di test<br />

in campo.<br />

32 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


REPORT<br />

L'idea è quella di partire dalla<br />

tecnologia di Remot e sviluppare<br />

una soluzione, pur prototipale,<br />

ma che sia molto vicina<br />

ad un prodotto presentabile al<br />

mercato, sia da un punto di vista<br />

HW che SW.<br />

I nuovi sviluppi, che nel frattempo<br />

si stanno portando<br />

avanti, sono certamente molto<br />

incoraggianti, l'algoritmo di<br />

processing è ormai consolidato<br />

e fornisce risultati molto buoni.<br />

Si lavorerà ad un device maggiormente<br />

indossabile e al coinvolgimento<br />

di atleti e pazienti<br />

per capillari campagne di test in<br />

campo.<br />

Si tratta quindi di un lavoro del<br />

tutto work in progress, che il<br />

team sta portando avanti con<br />

l'obiettivo di raggiungere il<br />

mercato quanto prima.<br />

Fig. 4 – Misura della falcata. I valori dei sue piedi hanno una media pressoche<br />

identica e una variabilità inferiore ai 10 cm.<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Wearable; GNSS; IMU humna modelling; REMOT<br />

ABSTRACT<br />

The REMOT project originates from a very specific end-user need,<br />

and in this sense is a strong example of open innovation. The idea<br />

is to apply a technology that is already used in other fields, based<br />

on the integration of inertial sensors (IMU) and satellite receivers<br />

(GNSS), to track the kinematics of the human body with great<br />

precision, reliability and continuity.<br />

AUTORI<br />

Tiziano Cosso - Gter<br />

tiziano.cosso@gter.it<br />

Guglielmo Formichella<br />

gugforompt@gmail.com<br />

George Kurshakov – Gter<br />

george.kurshakov@gter.it<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 33


AEROFOTOTECA<br />

MONITORAGGIO MULTITEMPORALE DEL GHIACCIAIO<br />

DEL MIAGE (MONTE BIANCO) ATTRAVERSO<br />

L’UTILIZZO DI CARTOGRAFIA STORICA<br />

L’Aerofototeca<br />

Nazionale<br />

racconta…<br />

di Luigi Perotti, Francesco<br />

Parizia, Giacomo Zulato<br />

Sin dalla sua fondazione,<br />

nel 1895, il<br />

Comitato Glaciologico<br />

Fig. 1 - Esempio di Sterosimplex Galileo-Santoni IIb prodotto dalle Officine Galileo (Firenze).<br />

Questi strumenti permettevano la restituzione in planimetria di ciò che veniva osservato sulle<br />

foto aree mantenendo il rigore geometrico;<br />

Italiano (CGI) ha investito<br />

risorse nello studio<br />

dei ghiacciai per monitorare<br />

e comprendere<br />

le loro modificazioni e<br />

le dinamiche ambientali<br />

che le governano. Per<br />

effettuare questi studi,<br />

oltre alla classica fotografia<br />

a supporto degli<br />

aspetti glaciologici, sono<br />

state utilizzate tecniche<br />

di rilievo che potessero<br />

produrre dati di base,<br />

rigorosi e misurabili.<br />

Alcuni di questi prodotti<br />

cartografici sono<br />

stati creati tra gli anni<br />

‘40 e ’70 del secolo scorso,<br />

dall’ Ente Italiano Rilievi<br />

Aereofotogrammetrici (EIRA)<br />

proprio su incarico del CGI.<br />

La società EIRA è stata una<br />

delle più note nel campo del<br />

rilevamento fotogrammetrico<br />

fin dalla sua costituzione<br />

su iniziativa dei tecnici delle<br />

Officine Galileo di Firenze;<br />

grazie all’innovazione dei<br />

macchinari in campo otticomeccanico,<br />

durante gli anni<br />

della sua attività, le Officine<br />

Galileo hanno operato in tutto<br />

il mondo. Per esempio, dal<br />

luglio 1957 al dicembre 1958<br />

venne indetto l’Anno Geofisico<br />

Internazionale (IGY) ovvero<br />

un programma di studi scientifici<br />

su scala globale al quale<br />

partecipò anche l’Italia. In<br />

questo programma vennero<br />

inseriti diversi ambiti di studio,<br />

volti alla miglior comprensione<br />

delle principali proprietà<br />

e dinamiche fisiche del<br />

pianeta, tra essi vi fu anche la<br />

glaciologia. Fu proprio durante<br />

l’Anno Geofisico che venne<br />

stampata la carta topografica<br />

del Ghiacciaio del Miage<br />

1957/1958, restituita ad opera<br />

dell’EIRA, su incarico del<br />

CGI, grazie ai rilievi fotogrammetrici/topografici<br />

effettuati<br />

dal Politecnico di Milano. Per<br />

la restituzione delle curve di livello<br />

l’EIRA utilizzava dei particolari<br />

stereorestitutori come<br />

lo Stereosimplex, prodotto dalle<br />

Officine Galileo su progetto<br />

dell‘Ing. Santoni, uno degli<br />

strumenti maggiormente diffusi<br />

e utilizzati in quegli anni<br />

(Fig.1), visibile presso il Museo<br />

dell’Aerofototeca.<br />

34 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


AEROFOTOTECA<br />

Negli ultimi anni il Comitato<br />

Glaciologico ha deciso di digitalizzare<br />

anche tutti i dati in suo<br />

possesso, a partire dalla grande<br />

mole di fotogrammi terrestri<br />

ritraenti i ghiacciai italiani sin<br />

dalla fine del 1800, includendo<br />

anche la cartografia in suo<br />

possesso. In questo contesto si<br />

è deciso di riutilizzare quella<br />

tipologia di dato per ottenere<br />

una visione metrica sul passato,<br />

creando dei prodotti digitali<br />

misurabili e confrontabili<br />

con i prodotti moderni.<br />

In questo contesto, nel 2023,<br />

il CGI ha scansionato e digitalizzato<br />

la carta topografica che<br />

ritrae il Ghiacciaio del Miage,<br />

terzo ghiacciaio italiano per<br />

estensione, situato sul versante<br />

italiano del Monte Bianco.<br />

Avendo un’estensione di circa<br />

10 km2 il ghiacciaio è stato diviso<br />

in due campagne di rilievo<br />

distinte: il Foglio Sud rilevato<br />

nell’agosto 1957 (Fig. 2a) e il<br />

Foglio Nord rilevato nell’agosto<br />

1958 (Fig. 2b).<br />

Acquisito il dato in formato<br />

digitale, si sono potute iniziare<br />

le elaborazioni in ambiente<br />

GIS (Geographic Information<br />

System). Il primo step di elaborazione<br />

effettuato è stato la<br />

georeferenziazione delle due<br />

carte. Questo ha permesso di<br />

co-registrare le due carte rispetto<br />

ai prodotti cartografici<br />

attuali, per renderle pertanto<br />

misurabili e confrontabili con<br />

gli altri prodotti digitali (Fig.<br />

3). Per effettuare la georeferenziazione<br />

sono state sfruttate le<br />

coordinate tridimensionali dei<br />

punti quotati presenti sui due<br />

fogli, correlabili ai punti quotati<br />

presenti sulla cartografia<br />

IGM degli anni ’60 e, in alcuni<br />

casi, agli elementi morfologici.<br />

Successivamente si è effettuata<br />

una vettorializzazione del dato<br />

raster che ha permesso di trasformare<br />

l’immagine delle isoipse<br />

i vettori lineari. A seguito<br />

di una fase di controllo e pulitura<br />

delle isoipse, al fine di ottenere<br />

dati lineari continui per<br />

ciascuna curva di livello, si è<br />

passati alla fase di restituzione<br />

delle quote. In questo passaggio<br />

fondamentale si è attribuito,<br />

manualmente, un valore di<br />

a<br />

b<br />

Fig. 2 - Le due figure ritraggono le carte topografiche relative al Ghiacciaio del Miage. In A si osserva la carta relativa al settore sud, rilevato nel<br />

1957. In B la carta relativa al settore nord, rilevato nel 1958.In azzurro si può osservare la superficie del ghiacciaio. In marrone, invece, sono identificate<br />

le aree in roccia e le morene che circondano la parte terminale del ghiacciaio, con I suoi celebri 3 lobi.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 35


AEROFOTOTECA<br />

Fig. 3 - Sovrapposizione delle due carte topografiche sull'ortofoto 2006, reperibile in formato Web Map Service (WMS) sul sito del Ministero<br />

dell'Ambiente.<br />

quota a ciascuna isoipsa. Le<br />

due carte sono state successivamente<br />

unite attraverso l’interpretazione<br />

manuale dell’area<br />

e intervenendo sulle singole<br />

curve di livello in modo da<br />

“saldare” il settore di giunzione<br />

tra le due carte topografiche<br />

in modo coerente nonostante<br />

la differenza temporale di un<br />

anno che ha generato evidenti<br />

differenze - generate dal movimento<br />

del ghiacciaio - (Fig. 4).<br />

Si è quindi passati alla creazione<br />

di una nuvola di punti. A<br />

a<br />

b<br />

Fig. 4 - In questa figura si può apprezzare in A il settore di giunzione tra il Foglio Sud (isoipse blu) e Nord (isoipse verdi). In B il<br />

prodotto finale e perfettamente armonizzato, tra i due fogli, ormai diventati prodotto unico.<br />

36 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


GEOMATICA E ROBOTICA<br />

a disposizione. Inoltre questo<br />

lavoro vuole mettere in luce<br />

e sottolineare come l’enorme<br />

mole di dati in possesso<br />

di questo ente, sia ancora del<br />

tutto attuale e assolutamente<br />

fondamentale al mondo della<br />

ricerca, per la conoscenza, la<br />

pianificazione e la gestione del<br />

territorio alpino italiano.<br />

Fig. 5 - Visualizzazione della perdita di quota tra il modello del 1957/58 e il 2008.<br />

partire dalle isoipse, sono stati<br />

estratti i punti quotati utilizzando<br />

un passo costante lungo<br />

ogni singola curva di livello.<br />

Questo ha permesso di estrarre<br />

una considerevole quantità<br />

di punti 3D che in seguito ad<br />

un processo di rasterizzazione<br />

hanno dato vita al Modello<br />

Digitale del Terreno (DTM).<br />

Questo modello, in formato<br />

raster, attribuisce a ciascun<br />

pixel la quota della superficie<br />

glaciale al momento del rilievo<br />

topografico avvenuto nel<br />

1957/1958.<br />

Il flusso di lavoro nel suo insieme<br />

è stato verificato ad ogni<br />

passaggio in modo da ottenere<br />

un Modello Digitale del<br />

Terreno completo, con un errore<br />

valido per la misura delle<br />

variazioni glaciali e confrontabile<br />

con i modelli odierni.<br />

Si è scelto così di comparare il<br />

DTM 1957/1958 con il dato<br />

DTM più aggiornato ed accurato,<br />

reperibile sul sito della<br />

Regione Autonoma Valle d’Aosta:<br />

il DTM Lidar 2008.<br />

Il paragone tra i due modelli<br />

ha portato alla creazione di<br />

una mappa di evoluzione della<br />

superficie glaciale (DEM<br />

of Difference) in cui vengono<br />

espresse le differenze di quota<br />

evidenziate dal confronto numerico<br />

dei due modelli della<br />

superficie del Ghiacciaio del<br />

Miage (Fig. 5).<br />

Si può notare come la dinamica<br />

glaciale sia molto negativa,<br />

con picchi di perdita anche superiori<br />

ai 60 metri, ma si può<br />

anche notare la presenza di<br />

settori in cui la superficie del<br />

ghiacciaio si è alzata rispetto<br />

al passato. Dal punto di vista<br />

volumetrico si sono persi circa<br />

94 miliardi di m3 di ghiaccio.<br />

Si tenga presente, inoltre, che<br />

la stima della perdita di volume<br />

dal 1957 al 2008 non<br />

è reale, poiché non tiene in<br />

considerazione delle variazioni<br />

volumetriche che il ghiacciaio<br />

ha subito tra i due momenti<br />

temporali, specialmente con<br />

le pulsazioni positive avvenute<br />

tra gli anni ’80 e ‘90 che, più<br />

freddi della media del periodo,<br />

hanno prodotto un temporaneo<br />

aumento di volume del<br />

ghiacciaio.<br />

Questo lavoro mette in luce<br />

la grande qualità e la preziosità<br />

dei dati che l’Aerofototeca<br />

Nazionale dell’Istituto<br />

Centrale per il Catalogo e la<br />

Documentazione (ICCD) ha<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

Comitato Glaciologico Italiano (1959-1960)<br />

- Bollettino del comitato Glaciologico Italiano<br />

N-9 II serie (1959-1960).<br />

Istituto Geografico Militare (1970) – Carta<br />

Topografica serie 25. https://www.igmi.org/<br />

prodotti/serie_WMS/2<br />

Ministero dell'Ambiente. (2006). Ortofoto<br />

a colori anno 2006 con relative date del volo.<br />

Derivato da Geoportale Nazionale - Servizio<br />

di consultazione - WMS: http://wms.pcn.minambiente.it/ogc?map=/ms_ogc/WMS_v1.3/<br />

raster/ortofoto_colore_06.map<br />

Regione Autonoma Valle d'Aosta. (2013).<br />

DTM 2008. Tratto da Geoportale SCT - Dati<br />

territoriali Regione Valle d'Aosta: https://mappe.partout.it/pub/geonavitg/geodownload.<br />

asp?carta=DTM08<br />

PAROLE CHIAVE<br />

Fotogrammetria, ghiacciai, Comitato Glaciologico<br />

Italiano, monitoraggio glaciale<br />

multitemporale.<br />

ABSTRACT<br />

Multitemporal glacier monitoring through<br />

the digitalization of old topographic maps in a<br />

Digital Terrain Models and comparison to the<br />

present.<br />

AUTORE<br />

Luigi Perotti 1,2,3,<br />

luigi.perotti@unito.it<br />

Francesco Parizia 2,3,4<br />

Giacomo Zulato 2;<br />

1 - Comitato Glaciologico Italiano<br />

2 - Università degli Studi di Torino<br />

Geositlab - GIS and Geomatics Laboratory<br />

Dipartimento di Scienze della Terra<br />

3 - Università degli Studi di Torino<br />

GEO4Agri Lab - Laboratorio di Geomatica e<br />

Telerilevamento Agro-Forestale<br />

Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e<br />

Alimentari<br />

4 - Università di Roma “La Sapienza”<br />

Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e<br />

Ambientale<br />

"L'Aerofototeca nazionale racconta.."è a cura di A.<br />

Dell'Anna.<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 37


RECENSIONE<br />

MERCATO<br />

UN NUOVO LIBRO DI TOPOGRAFIA<br />

PER LE UNIVERSITÀ<br />

Titolo del libro: Elementi di topografia e trattamenti delle<br />

osservazioni terza edizione<br />

Editore: CittàStudiEdizioni<br />

Prezzo: 37€<br />

ISBN: 9788825174540<br />

Autore del libro: Riccardo Barzaghi, Livio Pinto, Diana Pagliari<br />

Pagine: 560<br />

Elementi di topografia e trattamento delle osservazioni -<br />

Riccardo Barzaghi,Livio Pinto,Diana Pagliari - copertina<br />

Nel secolo scorso, i testi universitari di topografia<br />

non furono molti: di spicco la “Topografia<br />

Generale” di Giuseppe Inghilleri per i tipi<br />

della allora famosa UTET di Torino, fra l’altro recante<br />

il primo testo di calcolo in Fortran. Un poco più<br />

datati i libri di Giovanni Boaga, di Luigi Solaini, di<br />

Giorgio Folloni. Mi si permetta di ricordare, come<br />

ultimo della serie, quello scritto da Bezoari, Monti e<br />

Selvini ancora della citata UTET (2002) e poi basta.<br />

Anche nell’ambito dei libri per gli Istituti Tecnici, dopo<br />

la notevole serie vista verso la metà del Novecento, il<br />

nuovo millennio ha poco da offrire, e per di più con<br />

materiale datato. Basta vedere gli anni di uscita di alcuni<br />

di tali testi:<br />

Topografia generale. Per gli Ist. tecnici per geometri<br />

Lunghezza stampa. 160 pagine · Lingua. Italiano ·<br />

Editore. Conte Edizioni · Data di pubblicazione gennaio<br />

2002<br />

Misure rilievo progetto. Moduli di topografia. Per il<br />

triennio<br />

Autore: Renato Cannarozzo, Lanfranco Cucchiarini,<br />

Walter Meschieri ; Editore: Zanichelli. Anno edizione:<br />

2003.<br />

Topografia. Per gli Ist. tecnici per geometri<br />

Strumenti semplici, misura diretta delle distanze<br />

di Massimiliano Pasini Editore: Calderini Data di<br />

Pubblicazione: 2009<br />

Come si vede, sono passati mediamente vent’anni e<br />

nel frattempo la topografia è molto cambiata, anche<br />

per la commistione con il nuovo trattamento delle immagini<br />

e l’uso locale di droni.<br />

Qualche anno fa, nel recensire un volume del tutto<br />

nuovo su questa stessa rivista, sottolineavo quanto segue:<br />

Scrivere oggi un testo di topografia per i nuovi periti<br />

“CAT”, successori ancora non bene identificati dei geometri,<br />

sarebbe piuttosto difficile, anche per via del nuovo<br />

programma voluto dal MIUR, che chi scrive ha duramente<br />

censurato e non solo su questa rivista. Peraltro<br />

anche nel settore universitario italiano (a differenza di<br />

quanto si vede in Europa) non sembrano spiccare testi<br />

strettamente connessi alla realtà attuale, quella del secondo<br />

decennio del ventunesimo secolo. A sommesso parere<br />

dello scrivente, anche le “lezioni” e le “dispense” delle varie<br />

università nostrane, ricavabili dall’esame su Internet,<br />

sembrano piuttosto datate. Ciò a differenza per esempio,<br />

di quanto leggo su di un paio di testi, ovviamente scritti<br />

nella lingua di Goethe, avuti in omaggio da colleghi del<br />

Politecnico Federale di Zurigo.<br />

Recensivo il bel libro Topografia di Base - Fondamentali<br />

della geomatica per la misura e la rappresentazione del<br />

territorio, autori Aldo Riggio, Renzo Carlucci; Editore:<br />

EPC. Libro dedicato a tutti coloro che praticano il<br />

rilevamento a scopo cartografico indipendentemente<br />

dalla loro formazione tecnica od universitaria. Libro<br />

serio, ben fatto, da autori di pregio e consapevoli di<br />

ciò che era al momento la tecnica della misura e della<br />

rappresentazione; libro che consiglio ancora a tutti<br />

i topografi della benemerita AGIT. Dopo di allora<br />

non è uscito nulla di più, sino ad oggi: infatti proprio<br />

oggidì mi arriva in dono, da cari ed illustri colleghi<br />

del Politecnico milanese, il bel volume: “Elementi di<br />

topografia e di trattamento dele osservazioni”, autori<br />

Riccardo Barzaghi, Livio Pinto e Diana Pagliari, edito<br />

da CittàStudi di Milano, con ben 530 pagine.<br />

I primi due autori sono miei illustri colleghi ed ami-<br />

38 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


RECENSIONE<br />

ci del vecchio DIIAR, retto allora da Carlo Monti e<br />

con la presenza di topografi del calibro di Mariano<br />

Cunietti, Corrado Mazzon, Valentino Tomelleri,<br />

Giorgio Bezoari, nonché di un illustre geodeta,<br />

Fernando Sansò. Proprio con lui Barzaghi lavorò assiduamente,<br />

nell’ambito della collaborazione con l’Istituto<br />

Geografico Militare, per la definizione del geoide<br />

italiano, del quale nel libro si danno immagine e dati.<br />

Con non poca meraviglia seguita subito da piacere,<br />

ho sfogliato, e poi letto e riletto con cura questo bel<br />

volume, compiacendomi per ogni sua pagina. Credo<br />

che non vi sia altro libro di topografia, privo del tutto<br />

di immagini degli strumenti relativi: dal teodolite al<br />

livello, dalle stadie ai prismi, dai ricevitori satellitari<br />

alle antenne; approvo totalmente quanto scrivono in<br />

proposito gli Autori: “…volutamente non si è entrati<br />

nella descrizione degli strumenti di misura tradizionali<br />

che sono ancora oggi oggetto di modernizzazione a causa<br />

del pesante impatto dell’elettronica e dell’informatica nel<br />

processo di misura”. Immagino però il sussulto delle<br />

case costruttrici, oggi riunite in gruppi multinazionali,<br />

vedendo La strumentazione topografica relegata in<br />

“Appendice”.<br />

Pensando al loro bel lavoro, mi sono ricordato di<br />

quanto mi disse un giorno, durante un volo verso<br />

Helsinky, Giuseppe Inghilleri: “Vedi, il professore<br />

“professa” mentre l’insegnante si limita ad “insegnare”.<br />

Professa con arte, esercita con maestria, aiuta ed introduce<br />

lo studente nella ricerca del nuovo, del mondo da<br />

scoprire”. Ciò si addice pienamente ai tre autori, indubbiamente<br />

“professori” a pieno titolo. Un’altra novità<br />

piacevole per un testo universitario, è la presenza<br />

assidua di “Esercizi” dopo ogni capitolo: e, badate<br />

bene, non si tratta come accadeva (ed accade ancora<br />

oggi) nei libri per gli Istituti Tecnici, di banali invenzioni<br />

più o meno attendibili, bensì del riporto di operazioni<br />

veramente eseguite sul campo e qui descritte<br />

in modo adeguato.<br />

Corretti e continui i richiami ai fondamenti di geodesia<br />

e di cartografia, ai sistemi di riferimento italiani ed<br />

internazionali, oggi ben più complessi di quanto non<br />

fossero mezzo secolo fa, con immagini impeccabili<br />

e soprattutto “attuali” e non “recuperate”. Le molte,<br />

moltissime formule presenti nel libro sono chiarissime<br />

e redatte con grande cura. Ciò che mi pare forse<br />

un poco ridondante è la parte di trattamento delle<br />

osservazioni, che occupa oltre duecento pagine: anche<br />

se sono ben conscio dell’importanza che tale operazione<br />

ha sui risultati delle misure. Ricordo a tale<br />

proposito le piacevoli discussioni, di molti decenni fa,<br />

con Mariano Cunietti e con Giovanna Togliatti.<br />

Ho notato i riferimenti ad alcuni personaggi di spicco<br />

del mondo passato della geodesia e della matematica;<br />

due parole su Ignazio Porro da un lato, e su Willebrord<br />

Snell van Royen, qui ricordato semplicemente come<br />

Snellius, col suo “trium locorum intervallis inter se datis”<br />

dall’altro, non mi sarebbero dispiaciute, così forse<br />

come il ricordo di quanto fece Carl Friedrich Gauss<br />

per il calcolo.<br />

Sugli strumenti, come già detto, poco ma con grande<br />

chiarezza, con adatte immagini e con la descrizione<br />

dei più adatti sistemi di posizionamento. Del<br />

rilevamento di dettaglio con operazioni topografiche<br />

tradizionali si dice il necessario, dedicandovi la sola<br />

figura 2.1 e non parlando di “celerimensura”, quella<br />

del Porro, giunta seppure in altro modo sino a noi. Si<br />

scrive non di “tacheometro” bensì di “total station”,<br />

quel brutto termine americano (non inglese) che suscitò<br />

ilarità durante una “settimana fotogrammetrica”<br />

a Stoccarda allorché il dottor Helmut Leitz, insigne<br />

topografo, disse: “Ich kenne nur eine Total Station, wo<br />

ich Treibstoff bekommen kann”, conosco solo una Total<br />

Station, quella dove posso avere carburante!<br />

In questo capitolo si sottolinea poi giustamente come<br />

il dettaglio lo si possa oggi ottenere per altre vie, dalle<br />

osservazioni satellitari alla commistione con la fotogrammetria.<br />

Mi sia concesso di fare qui una modesta osservazione.<br />

La sommarietà con la quale sono descritti gli strumenti,<br />

talvolta è forse eccessiva. Si parla della regola<br />

di Bessel, per esempio: ma viene omesso di dire<br />

quanto segue, che tolgo dal citato volume di cui fui<br />

co-autore: “Nei teodoliti elettronici… la presenza di un<br />

microprocessore al loro interno offre possibilità nuove….<br />

anziché eseguire le letture coniugate secondo la regola<br />

di Bessel per ogni osservazione… si potrà inizialmente<br />

collimare un punto lontano ben visibile nelle due posizioni<br />

coniugate…. il microprocessore…. Correggerà<br />

poi tutte le letture fatte da quella stazione ….”. Molte<br />

altre operazioni sono possibili nei teodoliti digitali,<br />

così del resto come nei nuovi livelli utilizzanti stadie<br />

codificate. Per esempio il teodolite Leica-Wild della<br />

serie T compie in via automatica ben 512 letture in<br />

altrettanti settori del cerchio orizzontale, per cui è<br />

inutile eseguire le “reiterazioni” nel caso di operazioni<br />

di triangolazione.<br />

Concludendo, questo bel libro dei tre insigni colleghi,<br />

che è del tutto nuovo come esposizione e figure,<br />

lo raccomando alle ormai molte facoltà di ingegneria<br />

e architettura delle nostre università e naturalmente<br />

ai relativi studenti. Ma servirà anche a molti tecnici<br />

di buona estrazione, se vorranno migliorare la loro<br />

preparazione.<br />

*Attilio Selvini,<br />

già presidente della Società Italiana di Topografia e<br />

Fotogrammetria, SIFET<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 39


GUEST<br />

State-of-the-art technology revolutionises<br />

downhill training of the Austrian Skiing Federation<br />

By Sabrina Fischer<br />

Lympik's unique solution<br />

combines digital timekeeping,<br />

GPS tracking and video<br />

analysis to enable the most<br />

detailed analysis of the<br />

entire race course in real<br />

time, without much effort<br />

or technical know-how.<br />

Fig. 1 - In ski races, a hundredth of a second can be decisive for victory.<br />

Fig. 2 – Oculus app and Oculus device.<br />

In skiing, tenths or even<br />

hundredths of a second<br />

can make the difference<br />

between winning and losing,<br />

which is why all areas - such as<br />

optimising the equipment - are<br />

fine-tuned and tinkered with.<br />

Training is also analysed in detail<br />

and, particularly in the final<br />

training sessions on the original<br />

course, the final and correct<br />

adjustment is often decisive for<br />

the athletes' success.<br />

The downhill teams of the<br />

Austrian Skiing Federation have<br />

now made a quantum leap in<br />

training analyses. This<br />

is made possible by<br />

state-of-the-art technology:<br />

specifically, a<br />

combination of digital<br />

time measurement,<br />

GPS tracking and<br />

video analysis. Previously,<br />

only the final<br />

times and 3-4 split<br />

times were compared<br />

during training. With<br />

this new solution, it<br />

is possible to analyse<br />

every detail in minute<br />

detail: you can compare<br />

the exact line of the riders<br />

and the times to see where<br />

speed was lost.<br />

The system was developed<br />

by Lympik, a young Austrian<br />

company. Founder Thomas<br />

Peroutka spent many years as a<br />

competitive ski alpine athlete<br />

himself. "Even as an active athlete,<br />

I dreamed of a sensor that<br />

would tell me with every swing<br />

whether I had gained or lost<br />

time." After years of challenging<br />

development, this vision<br />

became a reality. The downhill<br />

teams of the Austrian Skiing<br />

Federation have been training<br />

with such sensors since 2023.<br />

In addition to the coaches,<br />

specialists from the technology<br />

department of the Austrian Skiing<br />

Federation are also present<br />

at the race training sessions.<br />

They supply the athletes with<br />

the sensors, take care of the<br />

technical set-up at the start and<br />

finish and film the entire training<br />

session with a counter-slope<br />

camera. After the training session,<br />

the videos are uploaded to<br />

the Lympik app and the sensor<br />

data is automatically fed into<br />

40 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


WEFLY ITALY<br />

GUEST<br />

the video as an overlay. Within<br />

a few seconds, coaches and<br />

athletes can analyse in which<br />

curve or section time or speed<br />

was gained or lost.<br />

The analyses can be viewed<br />

on the smartphone while on<br />

the slope. Ten data points are<br />

available for every second of the<br />

run, with precise information<br />

on speed, acceleration and line.<br />

"In this way, we can calculate<br />

exactly which line is optimal<br />

for the prevailing conditions<br />

and even make changes to the<br />

equipment if necessary," says ...<br />

from the Austrian Skiing Federation.<br />

The downhill teams of<br />

the Austrian Skiing Federation<br />

use this solution exclusively. We<br />

can look forward to the good<br />

results this winter.<br />

Infobox Lympik<br />

Lympik - a new dimension in<br />

timekeeping and analysis<br />

Lympik was founded in 2019<br />

and uses modern technology for<br />

Fig. 3 – Oculus Shirt in action.<br />

timekeeping, motion tracking<br />

and video analysis to digitalise<br />

timekeeping and data analysis<br />

in sport with easy-to-use<br />

systems and bring it into the<br />

21st century. The company is<br />

based in Wiener Neustadt and<br />

employs four people. Whether<br />

professional training, training<br />

centres or permanent installations<br />

in sports facilities, Lympik's<br />

technology helps to get<br />

the most out of sports activities.<br />

KEYWORDS<br />

Gps; tracking; geomatic; sport technology;<br />

oculus; lympik<br />

ABSTRACT<br />

Lympik's unique solution combines digital timekeeping,<br />

GPS tracking and video analysis to enable the<br />

most detailed analysis of the entire race course in real<br />

time, without much effort or technical know-how.<br />

AUTHOR<br />

Sabrina Fischer<br />

office@lympik.com<br />

Lympik<br />

AVT AIRBORNE SENSING ITALIA<br />

TRENTO<br />

www.avt-as.eu<br />

avt.asi@avt.at<br />

www.capturecat.eu<br />

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RILIEVI AEREI:<br />

IMMAGINI NADIRALI e OBLIQUE<br />

IMMAGINI TERMICHE<br />

IMMAGINI IPERSPETTRALI VISIBILE E INFRAROSSO<br />

PRODOTTI E SERVIZI:<br />

ORTOFOTO DI PRECISIONE<br />

DSM • DTM • MODELLI 3D<br />

CAPTURECAT<br />

MAPPE DEI MATERIALI ISOLE DI CALORE<br />

ANALISI VERDE URBANO • MAPPATURA SPECIE<br />

ARBOREE • STATO DI SALUTE DELLA VEGETAZIONE<br />

...E MOLTO ALTRO!


MERCATO<br />

NUOVE FRONTIERE NELL'IMAGING PER<br />

LE DIGITAL TWIN: LOOQ AI<br />

Looq AI ha recentemente lanciato una piattaforma Digital<br />

Twin abilitata all'intelligenza artificiale presentandola a<br />

Distributech <strong>2024</strong> (Orlando, FL, USA), dopo essersi qualificata<br />

nei migliori incubatori di startup americani quali<br />

Incubatenergy Labs <strong>2024</strong> e Forum degli innovatori quali<br />

il NREL Industry Growth Forum.<br />

In varie interviste il CEO e Co-Fondatore, Dominique<br />

Meyer, ha illustrato le potenzialità del sistema, fortemente<br />

indirizzato al rilievo di infrastrutture.<br />

Con l'uso in real-time di una piattaforma clod, la nuova<br />

tecnologia consente la costruzione di una vera asset intelligence<br />

delle infrastrutture dei servizi di pubblica utilità<br />

su larga scala.<br />

L'elemento di innovazione che viene portato è la base geometrica<br />

ricostruibile da immagini<br />

fotografiche in chiara<br />

contrapposizione a quella dei<br />

laser scanner attuali.<br />

Alimentata da una nuova e<br />

fondamentale visione artificiale<br />

e da una tecnologia<br />

di intelligenza artificiale, la<br />

piattaforma Looq si propone<br />

come una soluzione unica<br />

per i professionisti dell'architettura<br />

e dell'ingegneria,<br />

appaltatori e proprietari di<br />

patrimoni immobiliari, per<br />

mappare digitalmente l'infrastruttura del mondo fisico in<br />

pochi minuti, con una precisione pari a quella di un rilievo<br />

topografico di dettaglio.<br />

Fondata nel 2021, Looq AI è una società di intelligenza<br />

artificiale dedicata alla realizzazione di hardware, per<br />

il progresso della digitalizzazione e della diagnosi delle<br />

infrastrutture critiche. I fondatori e i ricercatori di Looq<br />

hanno sviluppato una nuova tecnologia AI per fotocamera<br />

che rende l'acquisizione 3D di livello topografico<br />

economicamente vantaggiosa su larga scala con flussi di<br />

lavoro abilitati all'intelligenza artificiale, semplificando<br />

il processo di generazione di gemelli digitali geometricamente<br />

precisi, georeferenziati e intelligenti.<br />

Lo stimolo iniziale è venuto dalla pressante necessità del<br />

settore pubblico di mantenere, espandere e migliorare la<br />

rete elettrica. Attraverso l’ispezione delle risorse esistenti,<br />

lo sviluppo di nuove strutture e la riparazione delle aree<br />

colpite da disastri, le organizzazioni hanno un urgente bisogno<br />

di informazioni tempestive e accurate per alimentare<br />

i processi decisionali e le operazioni chiave.<br />

Per risolvere queste sfide, sono necessari gemelli digitali<br />

intelligenti, collaborativi e accurati; tuttavia, l’ampia adozione<br />

dei gemelli digitali e dell’ecosistema che li supporta<br />

è stata ostacolata dai costi elevati e dall’onere di tempo<br />

e risorse necessari per acquisire set di dati su larga scala<br />

con una frequenza temporale necessaria per un processo<br />

decisionale efficace.<br />

Nell'intervista recentemente rilasciata a Geo Week News,<br />

Dominique Meyer CEO di Looq AI ci riporta:<br />

"Abbiamo sviluppato un modo fondamentalmente diverso<br />

di creare questi accurati gemelli digitali sfruttando le<br />

fotocamere anziché i laser"<br />

“Le nostre fotocamere offrono oltre 100 volte di più velocità<br />

di campionamento spaziale rispetto ai sistemi laser top di<br />

gamma, consentendo ai nostri clienti di acquisire i dati di<br />

cui hanno bisogno in pochi minuti e su una scala che prima<br />

non potevano fare”.<br />

La piattaforma Looq è uno stack tecnologico profondo<br />

che assembla una soluzione end-to-end per la digitalizzazione<br />

del mondo costruito. Il sistema di telecamere "Q"<br />

proprietario di Looq consente di acquisire dati sul campo<br />

in pochi minuti, che vengono elaborati con il software<br />

di conversione immaginemodello<br />

basato sull'intelligenza<br />

artificiale di Looq<br />

nel cloud per creare gemelli<br />

digitali 3D georeferenziati<br />

e mappe topografiche con<br />

precisione di livello topografico<br />

con informazioni<br />

semantiche dall'intelligenza<br />

artificiale.<br />

Utilizzando la piattaforma<br />

Looq, i team di progetto<br />

possono interagire con i<br />

modelli di gemelli digitali<br />

e le informazioni generate dall'intelligenza artificiale per<br />

completare una moltitudine di attività di ingegneria, rilevamento,<br />

analisi e coordinamento. Ciò offre loro risparmi<br />

operativi in termini di profitti e, soprattutto, rende possibile<br />

l'accesso alle informazioni complete necessarie per il<br />

processo decisionale critico.<br />

La piattaforma Looq è in corso di sperimentazione da parte<br />

di società di ingegneria e allo stato attuale, Looq AI si è<br />

assicurata con successo 2,6 milioni di dollari in una serie<br />

di finanziamenti iniziali guidati da BootstrapLabs, una<br />

società di venture capital focalizzata sull'intelligenza artificiale<br />

applicata e con la partecipazione di Longley Capital<br />

e Spatial Capital. In concomitanza con il suo round preseed<br />

iniziale, Looq AI ha raccolto un totale di un totale di<br />

3,75 milioni di dollari.<br />

Looq AI<br />

Fondata nel 2021, Looq AI è una società di piattaforme<br />

tecnologiche di sondaggio dedicata al progresso della digitalizzazione<br />

e dell'analisi delle infrastrutture critiche.<br />

La piattaforma Looq consente soluzioni rapide e scalabili<br />

Acquisizione 3D di informazioni di livello topografico in<br />

progetti di ingegneria e di servizi pubblici per il processo<br />

decisionale e l'efficienza operativa.<br />

Per ulteriori informazioni, visitare il sito<br />

http://www.looq.ai<br />

42 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


MERCATO<br />

Sottocontrollo<br />

Georadar, droni e tecnologie<br />

per infrastrutture e aree<br />

circostanti<br />

Tecnologie anche a noleggio per:<br />

manutenzione strade<br />

> analisi spessore delle pavimentazioni<br />

> mappatura 3D di sottoservizi e cavità<br />

> rilievi pre-scavo, OBI (UXO) e vuoti<br />

ponti e viadotti<br />

> deformazioni o cedimenti<br />

> ispezione strutture, calcestruzzi e parti sommerse<br />

> ricerca di vuoti, ammaloramenti o distacchi<br />

monitoraggio ambientale<br />

> frane, argini, cedimenti o smottamenti<br />

> rilievo di fondali, fiumi e bacini<br />

> ricerca di cavità, discariche, tubi e serbatoi<br />

di stoccaggio abbandonati<br />

> studio di grandi aree inaccessibili<br />

Tecnologie<br />

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<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 43


MERCATO<br />

RAGGIUNTO IL POLO NORD DAL TEAM<br />

DELLA TRANSGLOBAL CAR EXPEDITION<br />

Il team della Transglobal Car Expedition ha raggiunto il Polo<br />

Nord nella notte tra il 6 e il 7 Aprile <strong>2024</strong>.<br />

Alle ore 22:00 (CET) del 6 Aprile è stata organizzata una<br />

call su Zoom dagli scienziati che seguono la missione e gli<br />

esploratori che hanno potuto così festeggiare in diretta lo<br />

splendido risultato raggiunto in soli 2 mesi e mezzo con dei<br />

mezzi terrestri. La redazione di<br />

<strong>GEOmedia</strong> era presente.<br />

Si aggiunge all'avventura dell'esplorazione<br />

la raccolta di dati<br />

per esperimenti sui raggi cosmici<br />

CosmicPI e sulla illuminazione<br />

notturna, partecipando<br />

e promuovendo lungo il<br />

viaggio due progetti di Citizen<br />

Science (Particle Hunters<br />

Competition e Globe at Night)<br />

Il team ha lavorato come un orologio per gli ultimi 2 mesi e<br />

mezzo senza giorni di riposo con un orario di 12 ore al giorno.<br />

Ora il viaggio riprenderà dopo un piccolo riposo al Polo<br />

Nord per fare le necessarie riparazioni e ricevere i necessari<br />

rifornimenti.<br />

"Riceveremo un pacco con carburante, cibo e pezzi di ricambio<br />

e ci dirigeremo verso sud fino in Groenlandia. Un<br />

grande ringraziamento per il vostro continuo supporto al<br />

nostro equipaggio a tutti coloro che hanno contribuito a<br />

questo da qualsiasi luogo siate adesso!" Vasily Shakhnovskiy<br />

& Transglobal car expedition team.<br />

Otto uomini e quattro mezzi pesanti hanno consentito questa<br />

straordinaria spedizione che, partita da New York il 10<br />

gennaio <strong>2024</strong>, sta circumnavigando la Terra attraversando sia<br />

il Polo Nord geografico che il Polo Sud, tornando a New<br />

York da sud più di 18 mesi dopo.<br />

Durante la loro avventura artica,<br />

l'equipaggio ha potuto ricevere<br />

assistenza dalle immagini<br />

satellitari Cosmo SkyMED che<br />

sono state messe a disposizione<br />

dall'Agenzia Spaziale Italiana<br />

(ASI), con il supporto operativo<br />

di e-GEOS (Telespazio/<br />

ASI) che hanno fornito quotidianamente,<br />

nella traiettoria<br />

finale sui ghiacci dell'artico, un'immagine delle dimensioni<br />

fino a 200x200 km, utilizzando le migliori prestazioni dei<br />

satelliti Cosmo di seconda generazione. Basandosi su queste<br />

immagini, la spedizione ha potuto selezionare il percorso più<br />

sicuro ed efficiente per raggiungere il Polo Nord e successivamente<br />

le utilizzerà per il viaggio in Groenlandia.<br />

Da tenere presente che le placche di ghiaccio artico si muovono.<br />

In una notte (notte artica naturalmente, momento di<br />

riposo) gli esploratori si sono risvegliati spostati di circa 5 km<br />

rispetto al punto iniziale di stazionamento. E spesso i distacchi<br />

tra placche sono difficili da superare. Qui l'uso delle immagini<br />

Cosmo ha dato il grande contributo alla spedizione.<br />

La spedizione attraversando sia il polo geografico che quello<br />

magnetico, raccoglie dati cruciali che vanno dallo spessore<br />

del ghiaccio ai poli Nord e Sud al flusso di radiazioni cosmiche<br />

provenienti da regioni remote dell'universo, dall'inquinamento<br />

luminoso allo studio dei cambiamenti fisiologici<br />

umani in ambienti estremi. Il programma scientifico della<br />

missione, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale,<br />

prevede la misurazione di parametri cruciali per comprendere<br />

il cambiamento climatico che sta interessando il nostro<br />

pianeta negli ultimi anni.<br />

CONFERENZA NAZIONALE DI<br />

GEOMATICA E INFORMAZIONE<br />

GEOGRAFICA #ASITA<strong>2024</strong><br />

ASITA è il luogo dove professionisti, docenti, ricercatori,<br />

tecnici e professionisti, soggetti istituzionali e territoriali,<br />

società commerciali e più in generale tutti coloro<br />

che operano nei diversi campi della Geomatica possono<br />

confrontarsi su temi specifici, promuovendo una visione<br />

multidisciplinare e integrata del settore della Geomatica<br />

nel tentativo di delineare le cosiddette “best practices”<br />

utili ad un efficace trasferimento tecnologico dei risultati<br />

della ricerca in diversi ambiti applicativi.<br />

ASITA <strong>2024</strong> si terrà a Padova e sarà una grande occasione<br />

per evidenziare il contributo che la Geomatica può<br />

fornire in diversi ambiti applicativi e di ricerca a soggetti<br />

pubblici e privati e per mettere in dialogo il mondo della<br />

ricerca e l’Accademia con quello delle professioni, delle<br />

imprese e delle istituzioni in modo da ascoltare le loro<br />

esigenze e indirizzare adeguatamente i propri sforzi.<br />

44 <strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong>


MERCATO<br />

Sarà possibile presentare proposte di comunicazione<br />

per la tradizionale collana degli<br />

Atti ASITA e per la pubblicazione Springer<br />

#ASITA<strong>2024</strong>.<br />

Di seguito alcuni tra i temi di interesse e<br />

gli ambiti applicativi che si tratteranno ad<br />

#ASITA<strong>2024</strong>:<br />

Temi di interesse<br />

• Intelligenza Artificiale e Geomatica<br />

(GeoAI)<br />

• Nuovi sensori, piattaforme e prodotti del<br />

Telerilevamento<br />

• Sensori, piattaforme e algoritmi per l’elaborazione<br />

di dati fotogrammetrici<br />

• Posizionamento indoor e outdoor, navigazione<br />

e geodesia operativa<br />

• SDI e interoperabilità<br />

• Historical GIS: cartografia e toponomastica<br />

storica<br />

• Geo(big)data, GeoAnalytics, sistemi di<br />

supporto alle decisioni<br />

• Location-Based Services e Web Mapping<br />

• BIM e H-BIM (Historical/Building<br />

Information Modeling)<br />

• Geomatica e formazione curriculare e<br />

professionale<br />

• Programmi spaziali istituzionali e attività<br />

delle Agenzie Spaziali (ASI, ESA, DLR,<br />

CNES, ..): servizi, opportunità di ricerca<br />

ed esperienze<br />

Ambiti applicativi<br />

• Beni culturali e il paesaggio<br />

• Foreste<br />

• Agricoltura di precisione<br />

• Coste e ambiente marino<br />

• Strutture e infrastrutture<br />

• Ambiente Urbano<br />

• Criosfera<br />

• Emergenze e rischi naturali e antropici<br />

• Pianificazione territoriale di città e sistemi<br />

di trasporto intelligenti e sostenibili<br />

• Cartografia ufficiale e Pubblica<br />

Amministrazione<br />

• Cartografia marittima, militare e tecnica<br />

Invia un abstract entro il 31 Maggio <strong>2024</strong><br />

Tutte le informazioni su www.asita.it<br />

Fonte: ASITA<br />

C’è vita nel nostro mondo.<br />

Trasformazione e pubblicazione di dati<br />

territoriali in conformità a INSPIRE<br />

Assistenza su Hight Value Datasets,<br />

APIs, Location Intelligence, Data Spaces<br />

INSPIRE Helpdesk<br />

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Epsilon Italia S.r.l.<br />

Viale della Concordia, 79<br />

87040 Mendicino (CS)<br />

Tel. e Fax (+39) 0984 631949<br />

info@epsilon-italia.it<br />

www.epsilon-italia.it<br />

www.inspire-helpdesk.eu<br />

<strong>GEOmedia</strong> n°2-<strong>2024</strong> 45


AGENDA<br />

30 MAGGIO <strong>2024</strong><br />

TECHNOLOGYforALL<br />

OnTheRoad<br />

Tindari (Italy)<br />

https://www.<br />

technologyforall.it<br />

5 - 6 GIUGNO <strong>2024</strong><br />

GEOBUSINESS<br />

London (UK)<br />

https://www.<br />

geobusinessshow.com/<br />

6 - 7 GIUGNO <strong>2024</strong><br />

14° Workshop AIT - ENEA<br />

Telerilevamento applicato<br />

alla gestione delle risorse<br />

idriche<br />

Bologna<br />

https://aitonline.org/<br />

17 – 20 GIUGNO <strong>2024</strong><br />

43rd EARSeL Symposium<br />

Manchester, UK<br />

https://manchester<strong>2024</strong>.<br />

earsel.org/<br />

15–19 LUGLIO <strong>2024</strong><br />

Esri User Conference<br />

San Diego (USA)<br />

https://www.esri.com<br />

4-7 SETTEMBRE <strong>2024</strong><br />

International Conference on<br />

eXtended Reality <strong>2024</strong><br />

Lecce (Italy)<br />

https://www.xrsalento.it/<br />

16 - 19 SETTEMBRE <strong>2024</strong><br />

SPIE Sensors + Imaging<br />

Remote Sensing for<br />

Agriculture, Ecosystems, and<br />

Hydrology XXVI<br />

Edinburgh (UK)<br />

24-26 SETTEMBRE <strong>2024</strong><br />

INTERGEO <strong>2024</strong><br />

Stuttgart (Germany)<br />

www.intergeo.de<br />

https://spie.org/<br />

25 – 27 SETTEMBRE<br />

<strong>2024</strong><br />

Convegno AIC Associazione<br />

Italiana di Cartografia<br />

Roma (Italy)<br />

https://aic-cartografia.it/<br />

9 – 11 OTTOBRE <strong>2024</strong><br />

Dronitaly<br />

Bologna<br />

https://www.dronitaly.it/it/<br />

25 - 26 OTTOBRE <strong>2024</strong><br />

TECHNOLOGYforALL<br />

OnTheRoad<br />

Foligno (Italy)<br />

https://www.<br />

technologyforall.it<br />

2 - 8 DICEMBRE <strong>2024</strong><br />

FOSS4G<br />

Belem (Brasil)<br />

https://<strong>2024</strong>.foss4g.org/en/<br />

10 - 13 DICEMBRE<br />

#ASITA<strong>2024</strong><br />

Conferenza Nazionale di<br />

Geomatica e Informazione<br />

Geografica<br />

Padova (Italy)<br />

https://www.asita.it/<br />

Il laser scanner Leica BLK360 G2<br />

cattura la realtà<br />

con una velocità di scansione<br />

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