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Mondo Agricolo, maggio 2024

Incassata la fiducia unanime dell’assemblea, Massimiliano Giansanti guarda avanti e indica le priorità per i prossimi quattro anni di Confagricoltura: riorganizzazione del sistema confederale, investimento sul capitale umano e il rafforzamento delle strutture territoriali. Ingresso di Kyiv nell’Ue, riforma della Pac, Green deal, reciprocità con i Paesi terzi e credito. I quattro temi che Confagri sottopone ai candidati sui territori. Guglielmo Garagnani e Herbert Dorfmann sono tra i candidati alle prossime elezioni di giugno per il rinnovo dell’Europarlamento. Il recente provvedimento di modifica di due dei Regolamenti base della attuale PAC è un passo importante, ma resta la necessità di una riforma sostanziale in vista del “post 2027”. Peronospora, flavescenza dorata, moria dei kiwi, Psa, pratiche sleali e agrivoltaico sono i campi di intervento del nuovo, positivo, dl Agricoltura. Le due misure principali prevedono: sospensione degli impegni con le banche in caso di una riduzione del business del 20%, e contributi per investimenti in beni strumentali, terreni e immobili. Cresce ancora Agricoltura100. L’edizione di quest’anno dell’indagine di Confagri e Reale Mutua ha raggiunto le 3.132 aziende analizzate. Secondo i dati di Innovation Team, il 69,5% ha effettuato investimenti in innovazione negli ultimi 24 mesi. Giansanti e Barilla hanno presentato la nuova associazione alla fiera parmense di Cibus. Il presidente della Confederazione: “Le nostre esportazioni possono salire nel medio termine a 100 miliardi” Utili, sostenibilità e innovazione sono le tre parole chiave che Confagri ha portato al Macfrut di Rimini. Intorno questi temi gli attori del sistema primario e dell’agroalimentare possono trovare una cornice comune per dare nuovo impulso al comparto ortofrutta.

Incassata la fiducia unanime dell’assemblea, Massimiliano Giansanti guarda avanti e indica le priorità per i prossimi quattro anni di Confagricoltura: riorganizzazione del sistema confederale, investimento sul capitale umano e il rafforzamento delle strutture territoriali.

Ingresso di Kyiv nell’Ue, riforma della Pac, Green deal, reciprocità con i Paesi terzi e credito. I quattro temi che Confagri sottopone ai candidati sui territori.

Guglielmo Garagnani e Herbert Dorfmann sono tra i candidati alle prossime elezioni di giugno per il rinnovo dell’Europarlamento.

Il recente provvedimento di modifica di due dei Regolamenti base della attuale PAC è un passo importante, ma resta la necessità di una riforma sostanziale in vista del “post 2027”.

Peronospora, flavescenza dorata, moria dei kiwi, Psa, pratiche sleali e agrivoltaico sono i campi di intervento del nuovo, positivo, dl Agricoltura. Le due misure principali prevedono: sospensione degli impegni con le banche in caso di una riduzione del business del 20%, e contributi per investimenti in beni strumentali, terreni e immobili.

Cresce ancora Agricoltura100. L’edizione di quest’anno dell’indagine di Confagri e Reale Mutua ha raggiunto le 3.132 aziende analizzate. Secondo i dati di Innovation Team, il 69,5% ha effettuato investimenti in innovazione negli ultimi 24 mesi.

Giansanti e Barilla hanno presentato la nuova associazione alla fiera parmense di Cibus. Il presidente della Confederazione: “Le nostre esportazioni possono salire nel medio termine a 100 miliardi”

Utili, sostenibilità e innovazione sono le tre parole chiave che Confagri ha portato al Macfrut di Rimini. Intorno questi temi gli attori del sistema primario e dell’agroalimentare possono trovare una cornice comune per dare nuovo impulso al comparto ortofrutta.

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Agricoltura

Giansanti,

rieletto all’unanimità

dall’Assemblea confederale,

indica le priorità

dei prossimi quattro anni

Mutui e investimenti

al centro del dl Agricoltura

Elezioni Ue tra Pac,

Green deal e reciprocità

Garagnani e Dorfmann

candidati a Strasburgo

Anno LXXIII - n. 5 - MAGGIO 2024 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3

Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101



L’EDITORIALE

Questo numero di Mondo Agricolo è stato chiuso il 29.05.2024

•••

L’importanza di queste

elezioni europee

Tra pochi giorni i cittadini europei saranno chiamati alle urne. E da quel voto dipenderà il futuro dell’Unione.

Perché dalle decisioni che saranno assunte nel corso della prossima legislatura dipenderà il rilancio della costruzione

comune con un più alto livello di integrazione, oppure lo scivolamento dell’Unione in un ruolo

di secondo piano nello scenario globale sempre più dominato dalla competizione fra Stati Uniti e i grandi Paesi

asiatici. Il mercato unico europeo deve essere rilanciato e ampliato. Il declino demografico ed economico e

le tensioni geopolitiche richiedono una profonda revisione del progetto, che deve essere allineato ai grandi assi

strategici della Commissione europea: la transizione verde e quella digitale. La dimensione attuale del bilancio

dell’Unione europea - l’1% del PIL complessivo degli Stati membri - è assolutamente inadeguata rispetto al

volume degli investimenti che sono necessari per affrontare questo doppio passaggio. L’ex presidente del Consiglio,

Mario Draghi, incaricato di redigere per la nuova Commissione un rapporto sul rilancio competitivo dell’economia

europea, ha indicato che serviranno investimenti pubblici e privati nell’ordine di 500 miliardi di euro

l’anno fino al 2030. Si tratta di somme che sono fuori dalla portata dei singoli Stati membri. In aggiunta, l’entrata

in vigore del nuovo Patto di stabilità e crescita limiterà la capacità di spesa negli Stati, tra i quali l’Italia,

con maggiori squilibri nei conti pubblici. La flessibilità nella concessione degli aiuti di Stato sarebbe la risposta

sbagliata, portando ad azioni non coordinate e ad un’asimmetria tra Paesi con più o meno vincoli di bilancio,

facendo venire meno il funzionamento del mercato unico che costituisce, assieme all’Euro, uno dei punti di forza

dell’Unione. Per rilanciare il mercato unico, invece, è necessario innanzitutto cambiare le regole, intervenendo

sulla burocrazia e sulla frammentazione causate dalla sovrapposizione tra istituzioni europee e nazionali. Un

mercato unico che integri investimenti nazionali in un quadro regole comune è fondamentale

per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, infrastrutture e servizi integrati, sicurezza e

stabilità geopolitica, tecnologie, ricerca e dati accessibili. Dopo la libera circolazione di beni, servizi,

capitali e persone serve ora prevedere una quinta libertà, che è quella della conoscenza. Ma è necessaria

anche una riduzione dei vincoli normativi, perché in ballo c’è il destino del sistema produttivo,

nel quale va sciolto il nodo delle dimensioni, che frena la crescita delle Pmi europee, e quello della

stratificazione burocratica.

Il declino economico, che andrebbe a sommarsi ad una demografia stagnante, metterebbe

inevitabilmente in crisi il modello sociale europeo basato su efficienza, equità, responsabilità

e solidarietà. Per continuare ad essere protagonisti a livello globale, occorre, dunque,

un nuovo “contratto” politico per l’integrazione e la convergenza tra gli Stati membri

e la disponibilità di adeguate risorse finanziarie comuni.

Massimiliano Giansanti

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 3


6 8

12

13 14

SOMMARIO

L’EDITORIALE

L’importanza di queste elezioni europee

Massimiliano Giansanti ....................... 3

ASSEMBLEA

Confermato

Gabriella Bechi ................................... 6

LO STATO DELL’UNIONE

L’Europa alle urne

Gabriella Bechi .................................... 9

Ridare dignità all’agricoltura (gb) ........ 12

Nel segno della continuità (gb) ........... 13

Un primo passo

Vincenzo Lenucci

e Roberta Pierguidi ........................... 14

POLITICA INTERNA

Soldi alle emergenze

Anja Zanetti ....................................... 16

Moratoria mutui e credito d’imposta

Maria Cristina D’Arienzo e Nicola Caputo ... 17

AGRICOLTURA100

La riscoperta della natura

Elisabetta Tufarelli ............................ 18

SPECIALE CIBUS

Mondo agricoalimentare

Anna Gagliardi .................................. 22

Dieta mediterranea… e funzionale

Giulia Callini ..................................... 27

In gara per la sostenibilità

Cecilia Blengino ................................ 28

SPECIALE MACFRUT

La filiera a Rimini

Francesco Bellizzi............................... 32

Non solo prezzi

Silvia Bellini....................................... 34

Le regole del gioco

Giulia Milani ..................................... 36

SPECIALE FOOD&SCIENCE

Cibo per la mente

Nicola Artoni ..................................... 40

CLIMA

Voce del verbo “rigenerare”

Dario Giardi ...................................... 44

AGRIBUSINESS

Finanza in campo

Stefano Baldi

e Carlo Alberto Baccalini .................. 46

APICOLTURA

L’Italia si prepara al peggio

Raffaele Cirone .................................. 52

ACQUACOLTURA

I numeri di un settore (et) ................... 54

Rubriche

Mappamondo UE 48 | Organizzazione Riso TEA 57 | Campi rosa Oddi Baglioni 58 | Over65 Welfare 59 |

Enapa Opzione donna 60 | Agriturismo Martignano 62 | Buono a sapersi Monti Ernici 64 | Campi sonori Raiz 65

Direttore responsabile

Gabriella Bechi

Direttore editoriale

Andrea Armaro

Caporedattore

Francesco Bellizzi

Editrice Confagri Consult

Presidente

Massimiliano Giansanti

Direzione, Redazione

e Amministrazione

Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma

Tel. +39.06.6852329

+39.06.6852374

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di Roma, n. 1662 del 22/06/1950

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4 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


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trattamenti

Semplificazione

amministrativa


PRIMO PIANO RINNOVO CARICHE

In cima al programma

di Giansanti per

i prossimi quattro anni

la riorganizzazione

del sistema confederale,

l’investimento sul capitale

umano e il rafforzamento

delle strutture territoriali

di Gabriella Bechi

L’Assemblea

6 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024

Il presidente Giansanti

con il direttore dell’Ansa,

Luigi Contu, in redazione

prima di una diretta

R

ivendica con orgoglio il ruolo di

imprenditore agricolo, e di imprenditore

di Confagricoltura, Massimiliano

Giansanti, aprendo i lavori

dell’assemblea che lo ha confermato,

all’unanimità, alla guida di

Confagricoltura per i prossimi quattro anni,

dopo due mandati. Il perno su cui ruota la

sua relazione programmatica di fronte ai delegati

arrivati da tutta Italia sta proprio in

questa parola, impresa, sulla cui tutela Confagricoltura

ha sempre basato la sua politica,

in maniera autorevole e con una specchiata

reputazione, restando sempre radicata nelle

proprie tradizioni e nei propri valori, ma

capace di guardare al futuro e di innovarsi.

“In questa sala, da poco restaurata - ha detto

Giansanti riferendosi alla magnifica Sala

Serpieri di Palazzo della Valle - c’è la storia

dell’agricoltura italiana. Perché Confagricoltura

è la storia dell’agricoltura italiana, la

storia delle innovazioni attraverso tutte le rivoluzioni

degli ultimi cento anni. È da questi

valori che dobbiamo ripartire per mettere in

atto la nostra missione dei prossimi anni: rafforzare

il settore agricolo italiano, promuovendo

il dialogo, l’innovazione e l’efficienza,

le nostre stelle polari, sempre nel rispetto

delle nostre radici”.

Confagricoltura si trova in un momento cruciale,

per le sfide globali, europee e nazionali

a cui sono chiamate le sue imprese e la sua

stessa capacità di rappresentarle, tra incer-


Riforma PAC

La Politica agricola comune

deve rispondere a quattro

esigenze: sicurezza

alimentare; protezione dei

redditi, diffusione delle

innovazioni e sostenibilità

tezza economica, crisi

sanitarie e geopolitiche

globali, principalmente

derivate dalle guerre in

atto, ma anche per le

opportunità che queste

sfide offrono per ripensare

il modo di fare sindacato.

“La resilienza e capacità di adattamento

delle nostre imprese e della nostra Confederazione

hanno permesso non solo di superare le

avversità, ma di emergere più forti di prima”,

ha chiosato Giansanti. Il presidente ha quindi

ricordato le linee strategiche tracciate nelle due

precedenti relazioni alle assemblee elettive del

2017 e del 2020 e gli importanti traguardi raggiunti

in questi sette anni: i recenti risultati a

Bruxelles sulla PAC e sul Green Deal, nonché

quelli avuti in Italia su agroenergie, agricoltura

4.0, PNRR, Nutriscore, solo per citare alcuni

esempi. E l’ultima grande vittoria, quella sulle

TEA. Oggi in Lombardia si sta sperimentando

in pieno campo, in una azienda associata, riso

NGT. “Battaglie vinte da Confagricoltura, anche

se ora tutti ne rivendicano la paternità salendo

sul carro dei vincitori”, sottolinea Giansanti.

Confagricoltura intende continuare a lavorare

guardando al futuro, garantendo sempre la stabilità

e la continuità dei suoi valori, accompagnando

la crescita delle aziende associate, valorizzando

il merito e non le posizioni di rendita,

rappresentando il capitale e il lavoro. Giansanti

ha rivendicato con forza il ruolo della Confederazione

come punto di riferimento della filiera

agroalimentare. Ed è per questo che è stata costituita

Mediterranea, proprio con lo scopo di

promuovere e proteggere il Made in Italy. “Lo

abbiamo fatto con chi ha la nostra stessa visione:

vincere - ha spiegato il presidente -. Perché

vincere significa costruire, non avere paura, non

fermarsi di fronte alle minacce. Per noi vincere

significa avere il coraggio di costruire nuove

relazioni di filiera, con il compito di rafforzare

il ruolo dell’agricoltura, garantendo un giusto

prezzo dei nostri prodotti, sviluppo e innovazione

dei processi produttivi, offrendo alle nostre

imprese un percorso strutturato di ingaggio che,

attraverso il perseguimento comune dell’obiettivo

di produrre prodotti di origine italiana e di

qualità certificata anche in termini di sostenibilità,

crea, con i protocolli di filiera, il presupposto

per investimenti di lungo periodo delle imprese

italiane e per il loro rafforzamento in termini di

competitività, anche sui mercati internazionali”.

Giansanti ha quindi invitato i dirigenti dell’associazione

a guardare oltre, per costruire il modello

di agricoltura del futuro, interpretando le

profonde trasformazioni dei tempi che stiamo

vivendo: mutata situazione geopolitica, cambiamento

climatico, nuovi modelli di comunicazione,

cambiamenti degli

stili di vita e dei profili

nutrizionali; di cui

si dovrà tenere conto

nella prossima riforma

della PAC, che dovrà

rispondere a quattro

esigenze: sicurezza alimentare;

protezione dei

redditi, diffusione delle

innovazioni, sostenibilità.

E nella sostenibilità

va anche incluso il

ruolo essenziale svolto

dall’agricoltura per la

vitalità socioeconomica

delle aree extraurbane,

in collina e in montagna.

Con un particolare

focus sulla gestione

del rischio. La riorganizzazione

del sistema

Ricerca scientifica

Giansanti ha sottolineato il ruolo

della Confederazione nella

sperimentazione delle TEA con

la semina del riso resistente

al brusone sui terreni di uno storico

socio come Federico Radice Fossati

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 7


ASSEMBLEA L’ESITO DEL VOTO

g GIANSANTI PRESIDENTE ALL’UNANIMITÀ. ELETTA LA NUOVA GIUNTA

Massimiliano Giansanti è stato rieletto all’unanimità alla presidenza

di Confagricoltura, dall’assemblea riunita a Palazzo della

Valle il 27 maggio scorso. Una scelta di continuità, dopo i numerosi

traguardi raggiunti sotto la sua guida, nonostante le sfide poste

dalla pandemia, dalla conseguente crisi economica, dai conflitti

ancora in corso e dall’imperversare del cambiamento climatico.

“Il mio impegno, in questi anni, si è concentrato sull’ascolto

attento delle imprese agricole e dell’associazione a tutti i livelli,

sia locale sia nazionale; e, contemporaneamente, su una

visione proiettata oltre confine - ha detto al termine dell’assemblea-.

Un approccio che è stato possibile grazie al supporto

della giunta, del direttore generale Annamaria Barrile, del comitato

direttivo e dei colleghi dai territori, che ringrazio per il

sostegno che continuano a dimostrarmi. La presenza del Capo

dello Stato all’assemblea di dicembre e i risultati ottenuti dalla

recente assemblea straordinaria a Bruxelles, con l’inclusione

delle richieste di Confagricoltura nel documento sulla PAC del

ministro Lollobrigida, confermano che stiamo andando nella

giusta direzione. Dobbiamo continuare così, con l’obiettivo di

costruire filiere agroalimentari sempre più integrate, dinamiche

e sostenibili, nelle quali tutti gli attori contribuiscano alla

valorizzazione delle eccellenze italiane nel mondo”.

L’assemblea ha anche eletto i nove componenti della giunta

ai quali, nei prossimi giorni, saranno conferite le deleghe. Luca

Brondelli di Brondello, Giordano Emo Capodilista, Lamberto

Frescobaldi, Sandro Gambuzza, Nicola Gherardi, Filippo Schiavone,

che già facevano parte della giunta uscente, Paolo Mele,

Cesare Soldi e Alberto Statti nuovi eletti.

confederale, l’investimento sul capitale umano

e il rafforzamento del territorio saranno i pilastri

fondamentali della prossima presidenza,

attraverso lo sviluppo di una

responsabilità condivisa nella

partecipazione attiva alla vita

Agroenergie

Il presidente ha ricordato gli

importanti traguardi raggiunti negli

ultimi sette anni come quelli avuti

in Italia su agroenergie

e agricoltura 4.0

associativa, per perseguire

una maggiore efficienza di sistema,

anche attraverso la definizione

di standard minimi

comuni finanziari ed organizzativi nelle strutture

territoriali, per preservare la credibilità del

“brand” Confagricoltura.

“Per garantire la competitività del nostro settore -

ha proseguito Giansanti - dobbiamo abbracciare

l’innovazione, che deve andare di pari passo con

la sostenibilità. Investire in tecnologie avanzate

non solo aumenta l’efficienza operativa, ma contribuisce

anche a un’agricoltura più sostenibile.

Ridurre gli sprechi, ottimizzare l’uso delle risorse

naturali e minimizzare l’impatto ambientale sono

obiettivi fondamentali che dobbiamo perseguire

con determinazione. Senza tralasciare il digitale

e l’uso dell’intelligenza artificiale, che può rivoluzionare

il modo in cui lavoriamo e di fronte alla

quale nessuno

può farsi trovare

impreparato. Confagricoltura

ha co-

Digitalizzazione

L’uso dell’intelligenza artificiale

può rivoluzionare il mondo

agricolo. Confagricoltura

ha costruito HubFarm per

rispondere alle mutate esigenze

delle imprese e delle Istituzioni

struito HubFarm

proprio per rispondere

alle mutate

esigenze delle

imprese e delle

istituzioni”.

Di fronte al quadro

di incertezza

e di instabilità

che stiamo vivendo

e di grandi sfide

da affrontare

Giansanti ha invitato

tutti a ripartire

dall’ascolto e

dal dialogo. “L’ascolto

attivo delle

istanze dei nostri associati e delle comunità

rurali è imprescindibile e richiede un impegno

condiviso da parte di tutti i membri di Confagricoltura.

Il dialogo è la pietra angolare della nostra strategia.

È fondamentale che ogni decisione e iniziativa

siano frutto di un processo di ascolto attento

e partecipato. Tutto questo richiederà un

grande sforzo organizzativo per accompagnare

in questa fase di transizione le nostre aziende

in una nuova era, favorendo anche il ricambio

generazionale e la valorizzazione del capitale

umano. La passione per il nostro lavoro, il rispetto

per la terra, per i nostri collaboratori e

per le comunità e le nostre radici sono i valori

che ci guideranno”.

•••

8 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


LO STATO DELL’UNIONE LE ELEZIONI DI GIUGNO

L’Europa

alle urne

Ingresso di Kyiv nell’Ue,

riforma della Pac, Green deal,

reciprocità con i Paesi terzi

e credito. I quattro temi

che Confagri sottopone

ai candidati sui territori

di Gabriella Bechi

I

n vista delle prossime elezioni europee numerosi

sono stati gli incontri organizzati dalle

strutture territoriali di Confagricoltura con i

canditati dei propri collegi, ai quali sono stati

presentati i temi prioritari per l’agricoltura,

racchiusi in un apposito Manifesto, chiedendo

il loro impegno e supporto. L’Unione europea,

infatti, è di fronte ad un tornante decisivo per il

suo futuro e tante sono le questioni che dovranno

essere affrontate nel corso della prossima legislatura.

Innanzitutto, la dimensione attuale del bilancio

dell’Unione - l’1% del PIL complessivo degli

Stati membri - che è assolutamente inadeguata rispetto

al volume degli investimenti necessari per

affrontare la doppia transizione energetica e digitale

e l’impatto finanziario del nuovo allargamento

all’Ucraina e ai Paesi dei Balcani. I negoziati

non saranno brevi, ma le scelte sui futuri assetti

finanziari dovranno essere assunte nel bilancio

pluriennale della UE dopo il 2027.

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 9


LO STATO DELL’UNIONE LE ELEZIONI DI GIUGNO

L’ALLARGAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA

In un documento redatto dal Segretariato Generale

del Consiglio è stato indicato che, a legislazione

invariata, il costo dell’adesione dell’Ucraina ammonterebbe

a poco meno di 190 miliardi di euro

nell’arco di sette anni, che è la durata del bilancio

pluriennale della UE. Per l’agricoltura, in particolare,

l’estensione all’Ucraina della PAC in vigore

determinerebbe maggiori spese nell’ordine di 96

miliardi di euro in sette anni. Ma gli elementi critici

del nuovo allargamento della UE vanno al di

là degli aspetti strettamente finanziari. L’adesione

dell’Ucraina è potenzialmente in grado di ostacolare

il regolare funzionamento dei mercati agricoli,

come dimostrano le tensioni sorte con gli Stati

membri confinanti per le importazioni e il transito

di grano ucraino. A seguito dell’aggressione russa,

sono stati sospesi i dazi doganali e i contingenti

sui prodotti agroalimentari dell’Ucraina destinati

al mercato europeo e, nel giro di un anno, stando

ai dati della Commissione europea, le importazioni

dall’Ucraina sono praticamente raddoppiate.

Occorre, quindi, aumentare l’incidenza delle spese

agricole sul totale del bilancio della UE, oggi

limitata al 30 per cento.

RIFORMA DELLA PAC

Anche la PAC dovrà essere riformata alla luce

g DAZI USA, RISCHIO GUERRA COMMERCIALE CON LA CINA

Il drastico aumento

dei dazi su alcune produzioni

in arrivo dalla

Cina annunciato negli

Usa è comprensibile

sul piano economico.

Sostenuta da generosi

sussidi pubblici, la capacità

produttiva di Pechino continua a superare largamente e in

misura crescente la domanda interna di auto elettriche, pannelli

solari e semiconduttori. “Resta il fatto - dichiara il presidente di

Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - che la decisione degli

Stati Uniti rischia di innescare una guerra commerciale che può influire

negativamente sull’andamento economico globale. La Cina

ha già reagito facendo sapere che adotterà ogni misura necessaria.

Vale a dire, ritorsioni sulle importazioni dagli Stati Uniti”.

Secondo le ultime previsioni del WTO, gli scambi internazionali

di merce dovrebbero crescere quest’anno solo del 2,6%, dopo

la contrazione di oltre un punto percentuale registrata nel 2023.

Confagricoltura ricorda che la Commissione europea sta conducendo

un’indagine sui sussidi pubblici cinesi alla produzione di

auto elettriche. Anche alla luce delle decisioni annunciate a Washington,

il rialzo dei dazi della UE potrebbe essere deciso nel

giro di poche settimane.

Green Deal

Dal regolamento sul

ripristino della natura,

alle nuove regole sulle

emissioni industriali. Molti

dei recenti provvedimenti

sono da rivedere

dell’allargamento e del

nuovo scenario internazionale

che assegna alla

sicurezza alimentare un

valore strategico. Va salvaguardato

il potenziale

produttivo europeo

e vanno tutelati maggior- mente i redditi degli

agricoltori. Ripensare la Pac, compito che spetterà

al nuovo Parlamento euro- peo, per Confagricoltura

vuol dire innanzitutto ripristinare i

trasferimenti diretti alle produzioni agricole strategiche.

Il sostegno dovrebbe essere modulato in

funzione dell’andamento dei prezzi, in modo da

coprire in ogni circostanza i costi di produzione.

Il finanziamento dei programmi per lo sviluppo

rurale (il cosiddetto “secondo pilastro” della

PAC) dovrebbe essere assicurato da capitoli del

bilancio dell’Unione distinti da quello agricolo.

E, a fronte dell’impatto sempre più pesante del

cambiamento climatico sulle imprese agricole, va

lanciato il “terzo pilastro” della PAC, quello della

gestione comune dei rischi. La UE dovrebbe farsi

carico degli incentivi per la parziale copertura

dei costi delle polizze assicurative e per il ristoro

dei danni eccezionali.

10 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


IL GREEN DEAL

Le proposte di regolamento presentate dalla

Commissione per la declinazione agricola del

“Green Deal”, per quanto presentino obiettivi più

che condivisibili, non sono in grado di assicurare

la coesistenza tra sostenibilità ambientale e sostenibilità

economica delle produzioni. La situazione

in atto richiede decisioni urgenti. È necessario

bloccare l’entrata in vigore dei provvedimenti discussi

nel corso della legislatura in scadenza o,

comunque, promuovere una loro revisione: dal

regolamento sul ripristino della natura, alle nuove

regole sulle emissioni industriali estese agli

allevamenti di suini ed avicoli, fino alla direttiva

imballaggi. Da rivedere anche la “direttiva nitrati”

che risale addirittura al 1991. Inoltre, deve essere

definita una strategia per le agroenergie che ponga

al centro la produzione di energia realizzata

dall’impresa agricola e che ricomprenda meccanismi

di incentivazione applicabili dal punto di

vista tecnico, economico, finanziario e fiscale.

Infine, nell’ottica del raggiungimento della neutralità

carbonica, devono essere ripresi in mano

e chiusi alcuni dossier di grande importanza

ancora aperti: quello per la certificazione di assorbimenti

di carbonio, che ha lasciato fuori dal

meccanismo la riduzione delle emissioni di metano;

e quello sulle TEA (Tecniche di evoluzione

assistita), sulle quali occorre raggiungere quanto

prima un accordo in merito al loro inquadramento

nell’ordinamento dell’Unione europea.

MULTILATERALISMO

E LIBERO SCAMBIO

Un tema di grande rilevanza da affrontare è quello

degli accordi commerciali con i Paesi terzi, nei

quali occorre introdurre un’efficace clausola di reciprocità.

Il mercato europeo deve essere aperto

solo ai prodotti ottenuti nel rispetto delle norme in

essa in vigore in materia di sicurezza alimentare,

protezione dell’ambiente, tutela del lavoro e benessere

degli animali. Tenuto conto, inoltre, dell’instabilità

che sta caratterizzando l’andamento dei mercati,

dovrebbe essere anche introdotta una clausola

di salvaguardia da far scattare in modo automatico

e rapido in caso di aumento delle importazioni di

prodotti agro-alimentari dai Paesi terzi rispetto ad

una media prefissata. Vanno anche rafforzati i controlli

sulle importazioni in arrivo dai Paesi terzi.

CREDITO ALLE IMPRESE AGRICOLE

Tra le sfide più difficili dell’attuale congiuntura

economica c’è, senza dubbio, la gestione dei finanziamenti

economici; tra cui assumono par- ticolare

rilievo quelli erogati nei confronti dei soggetti

in difficoltà, ma con buone prospettive di

ripresa. In questa ottica, è particolarmente importante

la revisione di alcune regole sulla ristrutturazione

dei crediti. Bisogna, infatti, evitare che le

nuove regole UE ostacolino le misure a sostegno

dei debitori in difficoltà.

•••

Il vicepremier Tajani con la presidente uscente della Commissione

europea, Ursula von der Leyen e il presidente Giansanti durante la visita

a Palazzo della Valle dello scorso 13 maggio

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 11


LO STATO DELL’UNIONE DESTINAZIONE STRASBURGO

Rendere dignità

all’agricoltura

Per sette anni alla guida

di Confagri Bologna,

Guglielmo Garagnani

ha lasciato l’incarico per

intraprendere l’avventura

politica

Guglielmo Garagnani, dirigente

di Confagricoltura, si candida

alle Europee. “A Bruxelles

per rappresentare gli interessi

e la visione dell’agricoltura

italiana”

T

ra i candidati alle elezioni europee nelle

liste di Fratelli d’Italia, per il collegio

Nord Est, che comprende l’Emilia Romagna,

il Veneto, il Fruli Venezia Giulia

e il Trentino-Alto Adige, c’è Guglielmo

Garagnani, dirigente di Confagricoltura,

per sette anni alla guida di Confagricoltura Bologna,

incarico che ha lasciato proprio in questa

occasione. Laureato in scienze agrarie, 53 anni,

conduce, insieme alla famiglia, la storica Tenuta

Ca’ Selvatica in Valsamoggia. Da oltre venti anni

è impegnato in prima linea per il mondo agricolo:

presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna

dal 2009 al 2015, nel 2017 ha assunto la carica di

vicepresidente del consorzio del Parmigiano

Reggiano e dal 2020 al 2023

è stato presidente dell’Associazione

Nazionale Bieticoltori, oggi guidata

dal componente di giunta della Confederazione,

Nicola Gherardi.

In una lunga intervista rilasciata al

quotidiano Italia Oggi ha spiegato

i motivi che lo hanno spinto verso

questa decisione, che non sono di natura

politica (non ha mai avuto esperienze

in questo senso e non è mai

stato iscritto ad un partito), “ma piuttosto

con l’obiettivo unico di portare

all’interno del Parlamento europeo e

delle varie commissioni gli interessi

e la visione dell’agricoltura italiana,

spesso diversi da quelli dell’agricoltura

del Nord Europa e, soprattutto, da quelli che

la maggioranza della classe politica europea ha

avuto negli ultimi quindici anni”. Europeista convinto,

auspica un’Europa forte sotto ogni punto

di vista e soprattutto, “con un’agricoltura forte,

adeguata alle esigenze della popolazione e dei

mercati internazionali, capace di garantire disponibilità

di cibo per l’alimentazione degli uomini e

degli animali e di essere al tempo stesso presidio

del territorio dal punto di vista idrogeologo, ma

anche di salvaguardia della biodiversità”.

La critica principale che muove alla politica agricola

europea è la sua visione ambientalista in

generale, che non riguarda solo l’agricoltura; in

parte condivisibile negli obiettivi, ma non negli

strumenti e nei tempi con cui questi obiettivi devono

essere raggiunti. E riguardo ai dossier più

urgenti su cui il Parlamento europeo si dovrà

confrontare, elenca la riforma della PAC e alcune

questioni in sospeso, come il regolamento sull’utilizzo

dei fitofarmaci, quello sugli imballaggi

e quello sulle Tecniche di evoluzione assistita

(TEA), che attende la valutazione del Consiglio

dell’Unione. E poi il tema delle aree colpite da

eventi catastrofali, come l’Emilia-Romagna, con

la sua recente alluvione, per le quali deve essere

previsto un meccanismo di protezione e di sostegno

da parte dell’Europa. E, a livello internazionale,

la questione della reciprocità delle regole.

“Ridare dignità all’agricoltura. Perché troppo spesso

ci siamo sentiti ospiti sgraditi in casa nostra, anche

per colpa di un’informazione sbagliata che ci

descrive per quelli che non siamo.” Riassume così

il suo programma elettorale, rivolgendosi in primo

luogo a tutti gli imprenditori, non solo agricoli, perché

i problemi che ha l’agricoltura non sono solo

dell’agricoltura, ma di chiunque faccia impresa in

Italia. Ma anche ai cittadini non agricoltori, “perché

è importante che anche essi possano capire perché

l’agricoltura deve tornare al centro del dibattito

europeo, per il ruolo che svolge a garanzia della

qualità e della salubrità delle produzioni, di tutela

dell’ambiente e del territorio”. (gb)

•••

12 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


Nel segno

della continuità

Nuovo bilancio pluriennale,

Pac e allargamento dell’Unione

verso l’Est sono i temi cruciali

della campagna di Herbert

Dorfmann

E

urodeputato uscente, candidato nella lista

Südtiroler Volkspartei - Circoscrizione

Nord-Est (Veneto, Friuli-Venezia Giulia,

Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna),

Herbert Dorfmann ha accompagnato

sempre il suo impegno politico con la

passione per l’agricoltura. Cresciuto a Velturno, nella

Valle Isarco, in Alto Adige, dove la famiglia aveva

una piccola azienda viticola, dopo la laurea in Scienze

Agrarie a Piacenza, ha insegnato presso l’Istituto

Tecnico Agrario di Ora ed è stato direttore del Südtiroler

Bauernbund, l’associazione degli agricoltori

sudtirolesi. Nel frattempo, ha ricoperto vari incarichi

nel partito Südtiroler Volkspartei e dal 2009 è stato

eletto parlamentare europeo. Da allora, a Bruxelles

e a Strasburgo, ha assistito alle enormi trasformazioni

che hanno cambiato l’Unione europea e, come

responsabile delle politiche agricole del partito Popolare

europeo, ha condotto numerose battaglie in

difesa del comparto nazionale. Dopo quindici anni,

ha deciso di ricandidarsi perché la voglia di fare è

ancora tanta e perché pensa che proprio per l’agricoltura

i prossimi anni saranno decisivi. “Nuovo

bilancio pluriennale, nuova Pac, dibattito sull’allargamento

dell’Unione verso l’Est saranno i temi cruciali

che dovranno essere affrontati e da cui dipende

il suo futuro - spiega Dorfmann -. E poi ci sono

alcuni provvedimenti in sospeso, come quello sulle

TEA, quello sulle sementi, quello sul monitoraggio

del suolo, ed altri dossier che dovranno essere affrontati

al più presto, come quello sull’etichettatura,

quello sul benessere animale, quello sulla revisione

del sistema assicurativo.”È convinto che, soprattutto

negli ultimi anni, l’agricoltura sia tornata in primo

piano, a Bruxelles, come a livello dei singoli Stati,

dopo lunghi periodi di abbandono delle politiche

agricole: “Si è finalmente capito che quella dell’alimentazione

è una questione importante, che non ci

possiamo affidare solo al mercato internazionale e

che in Europa bisogna produrre di più. Questo ha

cambiato completamente lo scenario e ha permesso

di raggiungere risultati interessanti.”

Sull’acceso dibattito in corso sul Green Deal,

Dorfman ha le idee chiare:” Si assiste oggi, spesso,

ad una completa retromarcia nelle posizioni sul Green

Deal, come se dovesse essere cancellato; come

se il cambiamento climatico

non esistesse

più. Invece, gli effetti li

abbiamo davanti tutti i

giorni davanti a noi e

chi ne paga le conseguenze

è soprattutto

l’agricoltura. E dunque

io dico sì all’obiettivo

di ridurre la CO2,

anche con strumenti

come il carbon farming,

ma no alle ideologie

ambientaliste che negli ultimi abbiamo visto

a Bruxelles, alle quali io ho sempre votato contro.

Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra produzione

e sostenibilità.”

Difendere l’agricoltura sostenibile e produttiva, in

tutte le zone del Paese, dalla pianura alle montagne;

premiare chi fa veramente agricoltura e non

vive di rendite e chi fa innovazione; favorire l’ingresso

dei giovani. Questi i punti cardine del programma

elettorale di Herbert Dorfmann, che evidenzia

però anche un altro grande problema su cui

intervenire, quello della fauna selvatica, non solo

grandi carnivori, ma anche nutrie e cinghiali. Un

programma che si rivolge soprattutto agli agricoltori,

ma anche a tutti i cittadini che in questi anni

ha egregiamente rappresentato presso le istituzioni

europee. (gb)

•••

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 13


LO STATO DELL’UNIONE QUALE PAC?

Un primo passo

Il recente provvedimento

di modifica di due

dei Regolamenti base

della attuale PAC è importante,

ma resta la necessità

di una riforma sostanziale

in vista del “post 2027”

di Vincenzo Lenucci e Roberta Pierguidi

Il cortile interno

dell’Europarlamento

a Strasburgo

L

o scorso 24 maggio è stato pubblicato,

sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea,

il Regolamento UE 2024/1468

del Parlamento e del Consiglio europei

del 14 maggio 2024 che modifica due

dei Regolamenti di base dell’attuale PAC

2023-2027: il primo, sui Piani strategici e il secondo

sul finanziamento, gestione e monitoraggio

della PAC. Anche se si tratta di una parziale

revisione della Politica agricola comune, è sicuramente

un grande risultato per le imprese agricole;

si tratta, infatti, di un

primo passo verso una PAC

più attenta agli agricoltori.

Prima di illustrare i principali

aspetti del provvedimento è utile ricordare

la sua genesi. Lo scorso 1° febbraio la Commissione,

anche alla luce delle proteste del mondo

agricolo, annunciava una semplificazione della

PAC; prevedendone la presentazione per il

26 febbraio scorso, in occasione del Consiglio

Agricoltura dell’UE. Nella stessa data del 26 febbraio,

Confagricoltura convocava una propria

Assemblea straordinaria a Bruxelles per illustrare

la sua visione sul futuro delle politiche europee

ed esprimersi in tempo reale sulle proposte

della Commissione. La proposta legislativa è

stata presentata dalla Commissione lo scorso 15

marzo e approvata dal Parlamento europeo lo

scorso 24 aprile.

Le principali semplificazioni introdotte dal

Regolamento riguardano la condizionalità,

con la possibilità per gli Stati membri di prevedere

esenzioni specifiche dai requisiti di

alcune norme nonché di autorizzare deroghe

temporanee a requisiti quali limiti di tempo e

periodi stabiliti nelle norme di condizionalità,

in caso di condizioni meteorologiche che impediscano

di conformarsi ai requisiti richiesti.

Il Regolamento prevede delle importanti semplificazioni

relativamente alla BCAA 6 (coper-

14 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


tura minima del suolo) lasciando allo Stato

membro maggiore flessibilità, tenendo in considerazione

anche le condizioni pedoclimatiche.

Per quanto riguarda la BCAA 7 (rotazione

dei seminativi), il Regolamento propone

di mantenere la rotazione, ma autorizza gli

Stati membri ad aggiungere la possibilità di

soddisfare tale requisito mediante la diversificazione

delle colture (se la superficie a seminativi

di un’azienda è compresa tra 10 e 30

ettari, si dovranno coltivare almeno due colture

diverse; se invece la superficie a seminativi

è superiore a 30 ettari, si dovranno coltivare

almeno tre colture diverse). In merito alla

BCAA 8 (4% della superficie a seminativi a

superficie e/o elementi non produttivi) il Regolamento

prevede la eliminazione dalla norma

dell’obbligo di destinare una percentuale

minima dei seminativi a superfici o elementi

non produttivi, mantenendo al contempo la

protezione degli elementi caratteristici del paesaggio

esistenti. Tale possibilità è collegata

alla istituzione da parte dello Stato membro

di attuare regimi ecologici (“ecoschemi”) che

riguardano le pratiche per il mantenimento di

superfici non produttive. In pratica l’obbligo

di destinazione a superfici improduttive viene

convertito in una misura volontaria ed incentivata.

Le semplificazioni relative alla BCAA 7

e alla BCAA 8 sono un importate traguardo,

dal momento che si tratta delle due norme

di condizionalità più vincolanti per le nostre

imprese e per le quali Confagricoltura aveva

richiesto sin dall’inizio della riforma la loro

non applicazione.

Ulteriori proposte di semplificazione riguardano

poi l’esenzione per le aziende con non più

di 10 ettari di superfici agricole dai controlli di

condizionalità e dalle relative sanzioni e il numero

di richieste di modifica del Piano strategico

della PAC che uno Stato membro può presentare

ogni anno (che passa quindi da 1 a 2).

È utile evidenziare che il Regolamento indica

che è opportuno che le modifiche delle norme

BCAA 6, 7 e 8 e l’esenzione dalle sanzioni per

i piccoli agricoltori si applichino già a partire

dall’anno di domanda 2024 (quindi a partire dal

1° gennaio 2024).

Confagricoltura, pur apprezzando le semplificazioni

introdotte dal Regolamento, continua a ritenere

la portata di questo provvedimento piuttosto

limitata; motivo per cui prosegue la sua

attività in ambito europeo e nazionale per una

modifica più profonda e concreta della PAC.

Soprattutto, è necessario porre le basi per una

radicale modifica e semplificazione della PAC in

vista del “post 2027”.

La Confederazione in più occasioni ha richiesto

al Masaf di attuare sin da subito, a valere della

domanda unica 2024, tutte le semplificazioni

previste dal Regolamento e di comunicare quanto

prima le scelte che saranno adottate. Dalle prime

indicazioni informali ricevute, il ministero ha

accolto tale invito e fornito rassicurazioni circa la

volontà di applicare, sin dall’anno di domando

2024, tutte le semplificazione previste. •••

Il Regolamento prevede delle importanti semplificazioni, tra cui quelle

degli obblighi di copertura minima del suolo, lasciando ai singoli Paesi

maggiore flessibilità in relazione anche alle condizioni pedoclimatiche

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 15


POLITICA INTERNA DL AGRICOLTURA

Soldi alle

emergenze

Peronospora, flavescenza

dorata, moria dei kiwi, Psa,

pratiche sleali e agrivoltaico

sono i campi di intervento

del nuovo, positivo, decreto

di Anja Zanetti

C

on il “Decreto Legge Agricoltura”, ratificato

dal Presidente della Repubblica

Sergio Mattarella, il settore primario

può contare su uno strumento normativo

concreto ed efficace, che accoglie

molte delle richieste degli agricoltori

rappresentate da Confagricoltura in costante

dialogo con le istituzioni. “È un buon risultato”,

conferma l’Associazione, che ha espresso apprezzamento

per l’impegno profuso dal ministro

dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare,

Francesco Lollobrigida. In questo momento

di particolare difficoltà, per via degli effetti del

cambiamento climatico e dei conflitti internazionali

che scuotono i mercati, gli interventi a

sostegno del comparto sono fondamentali per

le imprese, con la conferma degli investimenti

e dei progetti nell’ambito del PNRR, e lo sforzo

rilevante sulle misure necessarie per affrontare

le emergenze. Nello specifico, Confagricoltura

valuta positivamente il rifinanziamento legato a

peronospora e flavescenza dorata della vite, due

patologie connesse alle variazioni climatiche che

affliggono le piante pregiudicando incisivamente

i raccolti. A questo proposito, la Confederazione

sostiene che il contributo sia esteso all’estirpazione

oltre che al rimpianto.

Per contrastare l’effetto della moria dei kiwi,

sono previsti 2 milioni di euro ed è stata accolta

la richiesta di Palazzo della Valle di deroga al

D.LGS. 102/2004, come auspicato dai produttori.

Va nella giusta direzione il rifinanziamento per 20

milioni complessivi del Fondo per gli interventi

strutturali e funzionali, in materia di biosicurezza

per la PSA. Riguardo all’intervento normativo

sulle pratiche sleali, Confagricoltura reputa interessante

l’istituzione del “ravvedimento operoso”

e il rafforzamento della capacità di monitoraggio

dei costi di produzione da parte di Ismea. Sul

consumo del suolo, particolarmente apprezzato

il chiarimento, sollecitato dalla Confederazione,

circa l’esclusione dell’agrivoltaico dal divieto di

installazione di impianti fotovoltaici con moduli

collocati a terra.

L’impegno di Confagricoltura, in quest’ambito,

è orientato a garantire il giusto riconoscimento

del ruolo dell’impresa agricola nella produzione

di energie da fonti rinnovabili che concorre in

modo rilevante al progetto di transizione ecologica

ed energetica e a contrastare il cambiamento

climatico. Tra le disposizioni urgenti a sostegno

del lavoro agricolo, la previsione di 83 milioni di

euro per lo sgravio parziale dei contributi previdenziali

ed assistenziali dovuti dai datori di lavoro

al personale dipendente nelle aziende situate

in Emilia-Romagna, Marche e Toscana, si profila

come un valido supporto all’impresa. Confagricoltura

auspica che in fase di discussione in

aula possano essere approfonditi alcuni elementi

del testo che interessano da vicino le aziende.

L’obiettivo, perseguito dall’Organizzazione, è arrivare

al miglioramento di una normativa indispensabile

per la crescita del comparto agricolo

e delle filiere agroalimentari.

•••

16 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


POLITICA INTERNA FOCUS DL AGRICOLTURA

Moratoria mutui

e credito d’imposta

Le due misure principali

prevedono: sospensione

degli impegni con le banche

in caso di una riduzione

del business del 20%,

e contributi per investimenti

in beni strumentali, terreni

e immobili

di Maria Cristina D’Arienzo

e Nicola Caputo

T

ra le misure di aiuto economico più

importanti previste dal dl Agricoltura

rientrano la moratoria e il credito di

imposta. In particolare, la moratoria sui

mutui e finanziamenti è rivolta alle imprese

agricole, della pesca e dell’acquacoltura

che nel 2023 hanno subito una riduzione

del volume d’affari pari almeno al 20 per cento

rispetto all’anno precedente. La misura prevede,

per la sola quota capitale, la sospensione

per 12 mesi del pagamento delle rate dei mutui

e degli altri finanziamenti a rimborso rateale,

anche perfezionati tramite il rilascio delle cambiali

agrarie in scadenza nel 2024, stipulati con

banche e intermediari finanziari (ex dl. 385/93,

art. 106). L’impresa, pertanto, sul finanziamento

in moratoria continuerà a rimborsare la quota

interessi. Inoltre, la scadenza delle garanzie rilasciate

su questi finanziamenti dal Fondo PMI

o dall’ISMEA è automaticamente differita del

medesimo periodo di sospensione o proroga.

Il decreto affronta anche il credito di imposta

riconosciuto per il 2024 alle imprese agricole

attive nel settore della produzione primaria

che effettuano l’acquisizione di beni strumentali

destinati a strutture produttive ubicate nella

zona ZEUS unica. Più in particolare, il comma

7 dell’art.1 del dl n. 63/2024 prevede, per l’anno

2024, un’apposita disposizione per la concessione

del credito d’imposta, già previsto per

tutti gli altri settori economici dall’art. 16 D.L

n. 124/2023 conv. in L. n. 162/2023. L’art. 16

bis, aggiunto con il decreto legge in commento,

riconosce, infatti, alle imprese attive nel settore

della produzione primaria di prodotti agricoli

e della pesca e acquacoltura un contributo

nella forma del credito d’imposta per l’acquisto

di beni strumentali (macchinari, impianti e

attrezzature), nonché di terreni e di immobili

strumentali agli stessi investimenti, nel rispetto

della normativa europea in materia di aiuti

di Stato nei predetti settori agricolo, forestale

e delle zone rurali e ittico, effettuati fino al 15

novembre 2024, nel limite massimo di spesa di

40 milioni di euro per l’anno 2024. Più nello

specifico, il valore dei terreni e degli immobili

non può superare il 50 per cento del valore

complessivo dell’investimento agevolato, mentre

non sono agevolabili i progetti di investimento

di importo inferiore a 50.000 euro. Con

apposito decreto del ministro dell’Agricoltura,

della Sovranità alimentare e delle Foreste, di

concerto con quello dell’Economia e delle Finanze,

saranno definite le modalità di accesso

al beneficio, nonché i criteri e le modalità di applicazione

e di fruizione del credito d’imposta e

dei relativi controlli, anche al fine di assicurare

il rispetto del predetto limite di spesa. •••

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 17


SOSTENIBILITÀ AGRICOLTURA100

La riscoperta

della natura

Cresce ancora l’indagine

di Confagri e Reale Mutua

con 3.132 aziende analizzate.

Secondo i dati di Innovation

Team, il 69,5% delle aziende

ha effettuato investimenti

in innovazione negli ultimi

24 mesi

di Elisabetta Tufarelli

L

a quarta edizione di Agricoltura100,

promossa da Reale Mutua e Confagricoltura,

ha messo in evidenza il contributo

del settore primario alla crescita

sostenibile del Paese. Un impegno in

aumento, come dimostrato dai dati raccolti

negli ultimi 24 mesi, secondo cui più della

metà (69,5%) delle aziende ha effettuato investimenti

in innovazione, e il 78,9% tra le più

sostenibili sono anche le più innovative. Cifre

che confermano che innovare è un fattore cruciale

per mitigare i rischi e migliorare l’impatto

ambientale, economico e sociale anche nel primario.

Il rapporto ha visto la partecipazione di

3.132 aziende agricole, con un aumento significativo

rispetto alle 1.850 della prima edizione,

a dimostrazione dell’interesse crescente per la

sostenibilità. I dati - raccolti, analizzati e redatti

da Innovation Team-M.B.S consulting del gruppo

Cerved - sono stati presentati, a Palazzo della

Valle, alla presenza del ministro del Lavoro

e delle Politiche sociali, Marina Calderone. Il

progetto Agricoltura100, fortemente voluto da

Confagricoltura e Reale Mutua, misura il livello

di sostenibilità delle imprese agricole attraverso

18 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


un indice che considera quattro aree principali:

ambientale, sociale, gestione del rischio e delle

relazioni nel territorio e nella filiera, e qualità

dello sviluppo. Oggi il 55,3% delle aziende agricole

presenta un livello elevato di sostenibilità,

rispetto al 48,8% del 2020.

Durante l’evento sono state premiate le realtà

più virtuose. Tre le imprese agricole che hanno

raggiunto il livello più elevato di sostenibilità.

Si sono distinte per il loro impegno anche altre

otto aziende, ricevendo una menzione speciale:

Fratelli Robiola Paolo e Lorenzo S.S. (di

Caluso, Torino) per l’attenzione all’impatto ambientale;

qualità e salute alimentare per Domenico

Manca (Alghero, Sassari); Santissima Annunziata

(San Vincenzo, Livorno) si è distinta

per i rapporti con le reti, la filiera e la comunità

locale; GROW-UP Impresa Sociale Agricola

(Pinerolo, Toscana) è attenta alla gestione del

rischio e alla protezione dei lavoratori; Fattoria

Campoperi Società Agricola (Castellina in

Chianti, Siena) punta sulla qualità del lavoro e

sull’occupazione dei giovani; Tenuta di Montegiove

Società Semplice (Montegabbione, Terni)

scommette sull’agricoltura al femminile; Società

Agricola Principi di Porcia e Brugnera (Azzano

g LE ROSE DI CONFAGRI AI PAZIENTI ONCOLOGICI

In occasione della XXIII “Giornata

Nazionale del Sollievo”,

il 26 maggio, Confagricoltura,

grazie al contributo dei florovivaisti

associati di Confagricoltura

Latina, ha donato

un segnalibro e 2.000 rose ai

pazienti del Policlinico Universitario

Agostino Gemelli

di Roma e dell’Ospedale Isola

Tiberina - Gemelli Isola: un piccolo gesto per simboleggiare

la vicinanza dell’Organizzazione agricola a

chi sta vivendo un momento difficile.

La Giornata del Sollievo, istituita con iniziativa del presidente

del Consiglio dei ministri, su proposta del prof.

Umberto Veronesi nel 2001, è promossa dalla Conferenza

delle Regioni e delle Province autonome, dal

Ministero della Salute e dalla Fondazione Nazionale

“Gigi Ghirotti” per promuovere e testimoniare, attraverso

un’adeguata informazione e iniziative di sensibilizzazione

e solidarietà su tutto il territorio italiano,

la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale.

Confagricoltura anche quest’anno ha voluto dare il

suo contributo a un’iniziativa che dà attenzione a chi

soffre, dentro e fuori gli ospedali. (pc)

g PEZZAVIVA NUOVA, TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA QUALITÀ

La Società Agricola PezzaViva Nuova a Torre Santa Susanna (BR)

ha vinto il primo premio. La superficie agricola si estende per circa

300 ettari tra vigneti, uliveti e colture cerealicole. Sostenitrice

della strategia “farm to fork”, promossa dalla Commissione Ue,

per garantire un sistema alimentare equo, sicuro, sano e rispettoso

dell’ambiente. L’uliveto è dotato d’impianti di irrigazione

innovativi. PezzaViva ha investito in nuovi macchinari e sistemi

di produzione sempre più sofisticati senza alterare le tecniche

di produzione artigianali e ha puntato a migliorare la qualità del

lavoro e il controllo rigoroso delle fasi dei processi produttivi.

Nel campo della sostenibilità ambientale e delle energie rinnovabili,

un impianto fotovoltaico, di circa 200 Kw, e uno di biogas,

di circa 100 Kw, producono energia elettrica da sottoprodotti di

scarti di lavorazione e dalle deiezioni animali. Nessun impatto

ambientale per questa produzione di qualità che è in armonia

con la natura.

Decimo, Pordenone) perché fornisce un contributo

alla transizione e all’autonomia energetica;

Cooperativa Intercomunale Lavoratori Agricoli

(Novellara, RE, Emilia-Romagna) investe su

digitalizzazione e agricoltura 4.0. Nonostante

i progressi, ci sono ancora sfide da affrontare,

come la gestione dei rischi idrogeologici.

“Questa nuova edizione conferma la straordinaria

capacità del settore di farsi volano di crescita

e sviluppo per il territorio e l’intero Paese - ha

dichiarato Luca Filippone, direttore generale di

Reale Group -. In questo percorso la sostenibilità

è un fattore chiave di successo, un driver di competitività

e crescita anche sul piano economico

che le aziende dimostrano di presidiare sia nella

sua componente ambientale, sia nelle ricadute

positive sulla collettività e la gestione dei rischi”.

“Come compagnia mutualistica - ha sottolineato

Filippone - l’attenzione alla sostenibilità è da

sempre connaturata al nostro modo di fare impresa

e, attraverso questo Rapporto e la partnership

con Confagricoltura, assicuriamo ogni anno

la nostra storica vicinanza al settore, che accompagniamo

nel suo percorso di crescita”.

“La cultura della sostenibilità - ha detto il presidente

di Confagricoltura Massimiliano Giansanti

- sta progressivamente diventando consa-

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 19


SOSTENIBILITÀ AGRICOLTURA100

pevolezza, si sta consolidando e diffondendo

in tutto il Paese. È una scelta giusta anche dal

punto di vista economico in funzione della fortissima

correlazione con i risultati di business.

Quindi, le imprese più sostenibili sono anche

quelle che ottengono i migliori risultati di produttività

e redditività, e viceversa. L’Italia è il

Paese che registra il maggior valore aggiunto

delle produzioni di derivazione agricola. È da

g LA PANDOLFA NOELIA RICCI, PRODUZIONE BIO E CURA DEL SUOLO

La Pandolfa Noelia Ricci, di Predappio

(FC) in Emilia-Romagna,

si è aggiudicata il secondo

premio. Il progetto è nato nel

2010 all’interno della tenuta, un

luogo ricco di storia ultracentenaria,

che si estende per 140

ettari ai piedi dell’appenino Tosco-Romagnolo.

Sono quattro le generazioni ricche di passione e

dedizione al territorio, che si sono alternate alla guida dell’impresa

agricola. Si legge sul sito: “Questa terra, scritta con le antiche

argille e le sabbie calcaree, ha il colore chiaro del Sangiovese di

una volta, quello delle vigne di Predappio e della Valle del Rabbi.

Siamo una storia scritta con le mani di chi cura i filari e ascolta

le viti”. L’azienda è pienamente impegnata verso la sostenibilità

ambientale, con la gestione del suolo legata alle lavorazioni dei

sovesci ed alla cura delle piante, incentrata innanzi tutto sul loro

benessere e sul loro equilibrio con l’ambiente. È in conversione

biologica da agosto 2018.

La ministra Calderone con Giansanti e Filippone

questo fattore che occorre porre le basi per la

ripartenza del settore, per programmare il futuro

dell’agricoltura”.

Il miglioramento della sostenibilità, infatti, oltre

a scelta etica ha anche risvolti economici

tangibili. Le aziende agricole che hanno raggiunto

un alto livello di sostenibilità mostrano

risultati economici molto più positivi, rispetto

a quelle che si trovano a un livello base. E registrano

anche indici di produttività superiori

del 40%, riuscendo a ottenere di più dalle risorse

che impiegano, grazie a pratiche agricole

innovative e all’uso ottimale di fattori naturali.

Ma non solo, hanno una redditività significativamente

più alta generando margini maggiori

e una probabilità tripla di crescita rispetto a

quelle meno sostenibili.

Non è solo questione di target da raggiungere. Si

tratta di perseguire un modello con importanti

riflessi anche sul lavoro, come ha sottolineato il

ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina

Elvira Calderone. “La sostenibilità ambientale

non esiste se non è anche sociale. Per questo - ha

commentato - è importante che l’occupazione in

agricoltura sia stabile e non solo stagionale e,

soprattutto, va sostenuta l’azienda che opta per il

lavoro regolare. L’impresa si muove al centro delle

dinamiche economiche; quella agricola, gra-

20 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


zie alla qualità dei suoi prodotti, è ambasciatrice

dell’Italia nel mondo”.

Essere sostenibili vuol dire migliorare l’impatto

ambientale e sociale, ma anche garantire

una maggiore competitività e stabilità economica

per le imprese agricole. In sintesi, la

sostenibilità rappresenta un fattore chiave di

successo, capace di migliorare la produttività,

aumentare i profitti e favorire la crescita continua

delle aziende.

Negli ultimi tre anni, quasi la metà delle imprese

agricole è stata colpita da eventi climatici

estremi come grandine, alluvioni e siccità.

“L’agricoltura - ha aggiunto il presidente di

Confagricoltura - non è solo vittima di questi

fenomeni, ma anche agente di prevenzione e

mitigazione. Con un impegno continuo e una

visione lungimirante, il settore agricolo italiano

può continuare a crescere e prosperare, garantendo

un futuro sostenibile per la filiera agroalimentare

e per l’intero Paese”.

•••

g COL D’ORCIA: BIO E IMPEGNO PER LA COMUNITÀ

Nella top 3 delle aziende entra

Col d’Orcia, impresa agricola

storica della provincia senese,

che si estende per 540 ettari,

situata in zona collinare sul versante

sud del Comune di Montalcino.

Dal 1989 ha una collaborazione

con il Dipartimento

di Ortoflorofrutticoltura dell’Università di Firenze per analizzare

importanti temi viticoli, diventati poi vere e proprie materie di

ricerca. Dal 24 agosto 2010, l’intera tenuta (vigneti, oliveti, seminativi,

e persino il parco e i giardini) è condotta esclusivamente

con pratiche agronomiche di tipo biologico ed è iniziato il processo

di conversione di quella che è oggi la più grande azienda

vinicola biologica di tutta la Toscana. Col d’Orcia è stata premiata

per il livello più elevato di sostenibilità a livello generale e per

l’impegno verso la costruzione di una comunità rurale che ruota

intorno all’azienda.

Giansanti con Viora e Filippone (Reale Mutua) con le tre aziende vincitrici

dell’edizione Agri100 di quest’anno

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 21


SPECIALE CIBUS LA FIERA

Mondo

agroalimentare

Dop, Igp, alimentazione,

filiere e produzioni sono stati

gli asset su cui si è sviluppata

la presenza di

Confagricoltura

alla Fiera di Parma

di Anna Gagliardi

L’

interesse crescente verso il settore

agroalimentare ha decretato l’ottimo

risultato della ventiduesima edizione

di Cibus a Parma, che si è chiusa con

il 25% in più di presenze rispetto all’edizione

2022, superando quota 75.000

ingressi, 3.000 buyer per altrettanti brand della

produzione e della trasformazione. Dop, Igp,

alimentazione, filiere e produzioni sono stati

gli asset sui quali si è sviluppata la presenza di

Confagricoltura nello stand di 250 metri quadrati

suddivisi in un’area “agorà” e in una dedicata

alla cucina. Due aree fortemente interconnesse,

che hanno permesso di presentare contenuti arricchendo

la proposta di comunicazione con la

degustazione. Le aziende associate, posizionate

a corollario dello spazio espositivo, hanno coinvolto

quotidianamente il pubblico e i buyer con i

loro prodotti: dai salumi agli agrumi, dai digestivi

ai condimenti, alle verdure.

La cucina, ogni giorno, con la supervisione dello

chef Mario Marini, già presidente di Confagricoltura

Parma, ha proposto showcooking

che la regia televisiva ha ripreso e mandato

sul grande schermo presente nello spazio confederale.

I convegni e i talk sono stati in molti

casi trasmessi su YouTube, sul canale di Confagricoltura.

Ricco il programma di incontri, a

partire da quello con i ministri Urso e Lollobrigida,

e il presidente dell’ICE Zoppas, che hanno

partecipato alla presentazione ufficiale di

Mediterranea, insieme ai presidenti Giansanti

(Confagricoltura) e Barilla (UnionFood) e il profes-

22 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


sore Emanuele Blasi dell’Università della Tuscia.

Molto partecipato l’appuntamento con Crédit Agricole,

che ha visto relatori il direttore generale Annamaria

Barrile, il presidente dell’ANGA, Giovanni

Gioia, il vicedirettore Generale Retail e Digital di

Crédit Agricole Italia Vittorio Ratto e Marco Perocchi,

responsabile Banca d’Impresa di CAI. Dare

valore alla filiera agroalimentare è indispensabile

non solo per garantire reddito alle imprese, dal

campo alla tavola, ma anche per migliorare ulteriormente

l’apporto che l’intero settore dà all’economia

italiana in termini di Pil e di export. Di qui

gli strumenti creditizi per gli operatori della filiera

agroalimentare e le iniziative di valorizzazione

della catena di fornitura dei prodotti agricoli.

Affollata la presentazione del volume “Le grandi

chef in una ricetta”, recentissima pubblicazione a

cura di Confagricoltura Donna, il cui ricavato andrà

a favore della onlus “Vite senza paura”, contro

la violenza di genere. Di grande richiamo lo

showcooking a cura della chef e influencer Fiorella

Breglia, nota su Instagram come #cucinoperamore,

che ha anche coinvolto con brillantezza il

ministro Lollobrigida in un’esibizione ai fornelli.

Nell’ambito degli strumenti tecnologici, Fabio

Isaia e Giacomo Luddeni di HubFarm hanno

illustrato le componenti fondamentali della trasformazione

digitale della

Il ministro Lollobrigida

ai fornelli nello stand

di Confagri con la

chef e influencer

Fiorella Breglia

(account Instagram:

#cucinoperamore)

filiera agroalimentare. Con

Giuliana Malaguti del Banco

Alimentare si è parlato

di modelli di gestione delle

eccedenze agroalimentari

a fini sociali. I numeri

del Banco Alimentare sono eclatanti: lo scorso

anno sono stati raccolte e distribuite 120mila

tonnellate di alimenti per 1,8 milioni di persone

bisognose. La rete del BA si sviluppa in 21

organizzazioni su tutto il territorio italiano, facendo

leva su circa duemila volontari stabili e

oltre 7.600 partner locali. Le occasioni di raccolta

passano dalla “Colletta alimentare”, nella giornata

nazionale dedicata che nel 2023 ha coinvolto

oltre 11.600 punti vendita e 158mila volontari, al

recupero di prodotti agricoli e dell’industria di

trasformazione, della ristorazione e della grande

distribuzione. A Cibus, Confagricoltura ha contribuito,

l’ultimo giorno, con dei volontari, al recupero

delle eccedenze di fine fiera a favore del

Banco Alimentare e della sua rete.

Lo spazio Agorà ha anche ospitato l’illustrazione

dei progetti europei di Confagricoltura; Agriturist,

con alcune aziende attive nell’ambito dell’ospitalità

e della valorizzazione delle tipicità e ha presentato

l’Ingorda, la pedalata tra le zone enogastronomiche

che da Parma si snoda lungo il percorso

permanente della Ciclovia fino a Busseto: 80 km

(40 per la mezza Ingorda fino a Colorno) attraverso

numerosi punti ristoro in altrettanti luoghi

di richiamo turistico. Molto seguito e apprezzato

l’incontro con Sara Farnetti, celebre nutrizionista

e presidente di Agronetwork, che ha spiegato il

concetto di dieta funzionale e della validità della

Dieta mediterranea nell’ambito di una corretta alimentazione

basata sulle caratteristiche e necessità

di ogni persona.

Nutrita la partecipazione all’incontro dell’ultimo

giorno con la FIIAF, condotto dal segretario generale

Carlo Rosati con il presidente Carlo Lasagna,

e numerosi ospiti collegati da remoto. La

Federazione dell’impresa familiare è attivamente

impegnata con La Sapienza Università di Roma

nella realizzazione del corso di alta formazione

in “Valorizzazione dei borghi rurali e delle aree

interne”. L’obiettivo è potenziare il valore del turismo

rurale quale leva di sviluppo per la promozione

delle aree interne, attraverso la formazione

di un manager che sappia creare e gestire reti

tra soggetti pubblici e privati del territorio e di

curarne la valorizzazione.

•••

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 23


SPECIALE CIBUS MEDITERRANEA

Un patto per

il Made in Italy

Giansanti e Barilla

hanno presentato

la nuova associazione

alla fiera parmense.

Il presidente della

Confederazione:

“Le nostre esportazioni

possono salire

nel medio termine

a 100 miliardi”

I presidenti Giansanti e Barilla

con il ministro Lollobrigida

all’inaugurazione dello stand di

Confagri al Cibus

“L’

unione fa la forza”, dice il proverbio

più confermato della

storia. Stabilito un obiettivo

comune, convergervi in modo

armonico riduce gli sforzi e

moltiplica i risultati. Una strategia

a prima vista semplice, ma spesso nei fatti

complessa per mancanza di dialogo, confronto

e collaborazione tra gli attori di uno stesso sistema.

Pensiamo al buon cibo italiano, da sempre

apprezzato e decantato in ogni angolo del

mondo. Quante volte ci siamo trovati all’estero,

in un ristorante o in un supermercato, stupiti di

poter scegliere prodotti di altri Paesi e non le

bontà di casa nostra. “L’Italia non fa sistema”,

recita un altro mantra. Nel 2023, l’export del

Made in Italy agroalimentare ha raggiunto 64

miliardi di euro, ossia il 10 per cento del totale

delle nostre vendite all’estero. Un risultato

record, ma si potrebbe fare di più. “Le nostre

esportazioni possono salire nel medio termine

fino a 100 miliardi di euro. Aggiungendo ai

punti di forza del settore industriale, la qualità

e l’eccellenza delle produzioni agricole italiane,

risulta evidente che il settore agroalimentare del

24 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


Paese ha le potenzialità per diventare il ‘numero

uno’ al mondo”, ha dichiarato Massimiliano

Giansanti a Parma, durante la manifestazione

fieristica “Cibus”. Qui, il presidente di Confagricoltura

e il presidente di Unione Italiana Food,

Paolo Barilla, hanno presentato ai ministri

Francesco Lollobrigida e Adolfo Urso un nuovo

progetto congiunto: Mediterranea, un’alleanza

per la promozione della piramide alimentare

nel mondo, volta al consolidamento e alla crescita

delle filiere. Alle produzioni italiane vengono

riconosciuti requisiti di gusto, qualità e

sostenibilità difficilmente eguagliabili; occorre,

dunque, puntare sull’apertura di nuovi sbocchi

e sul miglioramento della nostra presenza

estera. “In Cina, ad esempio, le esportazioni

agroalimentari italiane sono attestate a soli 580

milioni di euro. In Giappone, il consumo procapite

delle produzioni italiane di settore è di

soli 8 euro, contro i 20 che si registrano negli

Stati Uniti”, ha confermato Giansanti in occasione

della Giornata del Made in Italy, lo scorso

aprile. È con l’obiettivo di accompagnare le imprese

italiane in un percorso di espansione e di

consolidamento delle filiere che Confagricoltura

e Unione Italiana Food hanno unito le forze,

proponendo una soluzione. Mediterranea, infatti,

opera per individuare e mettere in pratica

modelli organizzativi, tecnologici e industriali

a supporto di una compagine che vale 106 miliardi

di euro, con 650mila addetti. “Far coesistere

sostenibilità economica e ambientale. Le

imprese agricole condividono con l’industria

la principale delle sfide di oggi, attraverso un

modello produttivo

Il ministro Urso con Giansanti

e Barilla al Cibus di Parma

(da sx) Barilla, Giansanti

e il ministro Tajani alla Farnesina

sempre più orientato

verso filiere intelligenti

che tengano insieme

produttività, efficienza e

attenzione all’ambiente per

competere sui mercati”. Così Annamaria Barrile,

direttore generale di Confagricoltura, ha raccontato

Mediterranea al Summit dell’Innovazione

per la sostenibilità di EIIS, a Palazzo Taverna

nel cuore della Capitale.

L’unione fa davvero la forza, dunque. “Abbiamo

siglato questa alleanza per rafforzare le filiere

verticali già esistenti e crearne di nuove, obiettivo

da raggiungere con progetti di filiera integrata

e iniziative di sostegno, promozione e comunicazione

delle nostre produzioni per vincere le

sfide della sostenibilità”, ha chiarito Barrile. In

queste settimane, il progetto delle due associazioni

è stato oggetto di incontri tra i presidenti

Giansanti e Barilla e i ministri che guidano i dicasteri

interessati dall’iniziativa. Dopo Cibus, il

ministro Adolfo Urso ha ospitato un incontro di

approfondimento a Palazzo Piacentini, sede del

MIMIT. A seguire, la delegazione per la promozione

della Dieta Mediterranea è stata accolta

alla Farnesina dal ministro degli Esteri Antonio

Tajani che si è così espresso: “Sin dall’avvio del

mio mandato ho voluto rafforzare l’azione del

MAECI a sostegno dell’agroalimentare italiano,

attraverso numerose iniziative promozionali e

di comunicazione: con Mediterranea saranno

senz’altro possibili nuove sinergie in questo

campo”. Infine, il Presidente Giansanti ha raccontato

l’iniziativa a Ursula von der Leyen, in

visita a Palazzo Della Valle in veste di leader

del PPE alle prossime elezioni europee. I lavori,

dunque, sono pienamente avviati e Mediterranea

sta già operando come volano di crescita

del Made in Italy oltre confine. (az) •••

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 25


SPECIALE CIBUS IL RUOLO DEI GIOVANI

L’agroalimentare

di domani

Gioia al convegno organizzato

con i Giovani di Federalimentare:

“Il nostro settore

è già uno dei massimi

esempi di efficienza,

qualità e sostenibilità”

“I

nostri associati - ha proseguito -, tutti

under 40, sono costantemente impegnati

per accompagnare, con dinamismo,

il settore primario verso il futuro.

I veloci cambiamenti e le interconnessioni

dell’economia globale ci impongono

un approccio imprenditoriale moderno

e reattivo, dove la collaborazione tra i diversi

attori della filiera riveste un ruolo sempre più

decisivo”, ha affermato il presidente dell’Anga,

Giovanni Gioia, durante il convegno “Strumenti

moderni per un a filiera agroalimentare moderna”,

organizzato a Cibus insieme ai giovani di

Federalimentare.

Ci sono 570 milioni di aziende agricole nel mondo

e 500 milioni vivono di autosussistenza, ma

sono 70 milioni quelle imprese che producono

per più di sette miliardi di cittadini del mondo”,

La sostenibilità economica, sociale e ambientale

è diventata una priorità globale, alimentata non

solo dalla crescente popolazione mondiale, ma

anche da consumatori sempre più sensibili ai temi

ambientali e del benessere animale. Sono numerose

le aziende agroalimentari italiane che stanno

innovando sviluppando e utilizzando tecnologie

sempre più sostenibili. Secondo un report di Eatable

Adventures, circa 340 startup italiane sono

attive nell’innovazione agroalimentare - un terzo

delle quali in Lombardia - e nel 2023 hanno attratto

167 milioni di euro di investimenti, con un

incremento del 9,8% rispetto al 2022. Giovanna

Parmigiani, componente della giunta di Confagricoltura,

nel suo intervento al convegno, ha messo

in evidenza come l’innovazione debba riguardare

sia il prodotto che il processo. “Le aziende italiane

- ha detto - hanno fatto progressi in entrambi

gli ambiti, aprendo la strada a energie alternative

come il biometano, alla digitalizzazione, elemento

fondamentale per migliorare performance

di sostenibilità, ottimizzare risorse e ridurre gli

sprechi. Confagricoltura ha creato Hubfarm, uno

strumento tecnologico per supportare le aziende

in questa direzione, proiettandole verso il futuro

e una gestione più sostenibile e innovativa”.

L’Italia sta costruendo una leadership nella green

economy, in linea con la crescita del settore

agroalimentare che, nel 2023, ha raggiunto i 65

miliardi di euro di export. Il professore Angelo

Riccaboni dell’Università di Siena, presidente di

EquiPlanet unitamente a Guglielmo Auricchio

presidente dei Giovani di Federalimentare, hanno

presentato un percorso virtuoso per misurare

concretamente la sostenibilità ed ottenere la certificazione

a vantaggio delle performance aziendali,

degli attori della filiera e dei consumatori.

“Il settore agroalimentare italiano è già oggi uno

dei massimi esempi di efficienza, qualità e sostenibilità.

Il lavoro quotidiano dei nostri giovani imprenditori

- ha concluso Giovanni Gioia - apporta

valore all’intera economia italiana, con il fondamentale

contributo all’esportazione, che ci vede

protagonisti con svariate eccellenze agroalimentari.

La produttività e la sostenibilità non sono

antagoniste, ma devono correre di pari passo. Lo

abbiamo dimostrato con concrete esperienze di

successo, rinnovando il nostro impegno comune

con i giovani di Federalimentare”. (et) •••

26 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


SPECIALE CIBUS AGRONETWORK

Dieta mediterranea

…e funzionale

Tra gli ospiti dello stand

di Confagri alla fiera di Parma

anche la presidente

di Agronework, Sara Farnetti,

medico internista

e nutrizionista

di Giulia Callini

A

gronetwork, l’associazione fondata

da Confagricoltura, Nomisma e Luiss

per favorire il dialogo tra agricoltura

e industria e promuovere l’agroalimentare

italiano, ha organizzato in

occasione di Cibus 2024, un incontro

sulla dieta mediterranea, funzionale e, soprattutto,

sulla longevità sana, a tu per tu con la presidente

dell’associazione, Sara Farnetti. Farnetti è

un medico internista e nutrizionista, autrice di

articoli e libri scientifici, ideatrice della cosiddetta

dieta funzionale, e ideatrice, produttrice e

sceneggiatrice di un cartone per bambini “Food

Wizard” che insegna la giusta alimentazione.

“Le prospettive dell’agrifood italiano, in Europa e

nel mondo - ha messo in evidenza Farnetti - già

presentano risultati brillanti sia sull’export che

sui fatturati e saranno sempre più legate all’attenta

combinazione fra gusto, salute, ambiente

e territorio. Solo il nostro made in Italy può garantire

questa sintesi ottimale per il consumatore.

I regimi alimentari classici propongono dei

metodi da applicare giornalmente, riducendo

o aumentando le proteine, o limitando i grassi

e i carboidrati, se non addirittura ricorrendo

al digiuno, tutti metodi orientati a modificare la

composizione bromatologica dell’alimentazione”.

Non è la quantità o il tipo di nutriente a fare

la differenza, “ma la qualità degli alimenti che

consumiamo e la loro funzionalità. Dobbiamo

imparare a scegliere gli alimenti per guadagnare

salute, invece di sposare un metodo. Partiamo

dal nostro patrimonio gastronomico e da quegli

alimenti che combiniamo per formulare la dieta

mediterranea”, ha aggiunto.

Importanti e utili sono proprio i prodotti tipici

del bacino Mediterraneo: olive, olio extravergine

di oliva, frutta secca. “Sono ricchi di grassi buoni

e poveri di carboidrati - ha spiegato la presidente

di Agronetwork -. Inseriti in una dieta giornaliera

consentono di evitare eccessi, avere meno fame,

mantenere più bassa l’insulina, permettendo di

assumere molti polifenoli attivi, sostanze antiossidanti

e diverse vitamine. Sono una sana alternativa

a un pacchetto di cracker”.

Per Farnetti è fondamentale assumere molte verdure

per aumentare l’indice di sazietà e per ridurre

la velocità di assorbimento dei carboidrati,

tuttavia, non bisogna dimenticare che anche le

cotture hanno un ruolo importante per conservare

al massimo le sostanze contenute. La dieta

mediterranea non è un equilibrio predefinito dei

nutrienti e per “attualizzarla” è necessario renderla

funzionale al nostro benessere. I vantaggi

emergono proprio da un utilizzo funzionale degli

alimenti, adeguato e personalizzato, in base

alle necessità di ciascuna persona. •••

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 27


SPECIALE CIBUS PROGETTO ECOTROPHELIA

In gara per

la sostenibilità

La competizione europea

dedicata alle innovazioni

nell’agroalimentare è sbracata

a Parma. Confagricoltura

e Federalimentare hanno

presentato i cinque team

universitari selezionati

tra venti concorrenti

di Cecilia Blengino

simbolo della Dieta mediterranea,

l’Italia è uno dei Paesi che

vanta tradizioni culinarie tra le più

antiche, ricche ed invidiate. Prelibatezze

divenute note nel mondo che

rappresentano un’esplosione di sapori,

colori e varietà legati a una terra; ogni

regione con le sue peculiarità e le sue condizioni

climatiche uniche che spaziano dalle

isole all’entroterra. Il tutto accompagnato e

alimentato dal sole, dai mari, dalle montagne

e dalla fertilità del terreno dovuta, in gran parte,

all’opera millenaria di numerosi contadini,

artigiani, pescatori che l’hanno abitata. Caratteristiche

che, trasposte nel mondo culinario,

intercettano con profumi e atmosfere tipiche e

che immediatamente si manifestano ai nostri

sensi sotto forma di specialità gastronomiche.

Da Biella fino a Pachino, da un lato il Tirreno

dall’altro l’Adriatico, due “estremità” dello

Stivale che delimitano una delle aree più ri-

La presentazione del progetto durante la fiera Cibus

T

erritorio

28 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


gogliose e affascinanti in

materia agroalimentare:

ortaggi, frutta, cereali,

agrumi, carni, salumi e

formaggi; un paniere ricco

di varietà, biodiversità

e tradizioni, che sulla tavola

cambia il prodotto

finale, ma non l’identità

della materia.

In questo contesto rientra

“Ecotrophelia”, gara europea

dei migliori team

concorrenti nella nazionale,

organizzata da Federalimentare

con Confagricoltura

in giuria,

per presentare i prodotti

agroalimentari più innovativi,

con particolare attenzione

alla sostenibilità

e all’economia circolare.

Il campionato italiano ha

visto la collaborazione fra studenti e professori

dove il territorio ha sposato l’innovazione.

Hanno partecipano alla selezione circa venti

team universitari coordinati dal loro docente

e quest’anno, fra le proposte presentate, ne

sono state selezionate cinque per la competizione:

una dall’Università di Torino, nello specifico

“Chick Fu”, stick vegani a base di legumi

e ortaggi composti da cipolle bianche, carote,

pomodori, peperoni rossi, spinaci e cavolo viola,

super colorati e divertenti; una dal Campus

Bio-Medico di Roma, “Creamulin”, ovvero una

pralina al cioccolato ripiena di spirulina; una

dall’ITS Fondazione E.A.T. Eccellenza Agroalimentare

Toscana, “Legum-ato2”, gelato a base

di fagioli, aquafaba, ricotta, melasso, crusca e

cruschello di grani antichi, con copertura in

cioccolato fondente; una dall’Università di Parma

con “Micelica”, birra artigianale a base di

Aspergillus Oryzae impiegato nella maltazione,

che abbraccia l’innovazione con l’aggiunta

di koji, un microrganismo versatile e, infine,

dalla Fondazione ITS Agroalimentare per il

Piemonte, un tortino alla nocciola con cuore

di mele “MontPIE”. I prodotti in gara sono stati

attentamente vagliati da un panel di esperti

giurati selezionati, dal mondo delle Istituzioni,

della nutrizione, della ricerca in campo energia

e ambiente e, ovviamente, dell’impresa.

Dopo un’attenta analisi e un verdetto combattuto

la vittoria è stata assegnata

al team dell’ITS Fondazione

E.A.T. Eccellenza

Agroalimentare Toscana

con Legum-ato2, che grazie

al gusto e alla scelta sostenibile

per eccellenza, con

lo stecco edibile al 100%

e al packaging - che può

essere “piantato” e dare

vita a nuove piante e fiori

- meglio rappresentava

i criteri di innovazione ed

eco-sostenibilità. Secondo

la giuria “il prodotto presenta

delle caratteristiche

di eco-sostenibilità spiccate

grazie all’uso completo

di tutti gli ingredienti

principali e l’impiego di

sottoprodotti alimentari

sapientemente impiegati

nel processo produttivo.

L’ottimo gusto, la praticità della monoporzione

edibile e il packaging totalmente riciclabile lo

rendono un prodotto adatto per una commercializzazione

su ampia scala, adatta per diversi

tipi di target di consumatore”.

“Ecotrophelia Italia - commenta il presidente

della giuria e presidente dei Giovani imprenditori

di Federalimentare, Guglielmo Auricchio -

ha dimostrato anche in questa edizione il grande

interesse che suscita negli studenti degli ITS

e delle Università il mondo dell’innovazione alimentare”.

Confagricoltura accompagnerà l’Italia

nella finale europea del concorso “Ecotrophelia

Europe 2024” nel mese di ottobre, a Parigi,

nell’ambito della manifestazione fieristica SIAL,

una preziosa occasione di confronto e di crescita

per gli studenti toscani.

•••

A sinistra, il direttore dell’area Progetti Ue di Confagri, Daniele Rossi,

con i primi classificati del progetto Ecotrophelia

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 29


SPECIALE CIBUS L’AZIENDA

Roberto Floridia e Edoarda

Anzaldo tra i terreni della loro

azienda agricola Verso le Origini

Verso

le Origini

Vicino Ragusa si trovano

i tredici ettari dell’azienda

di Roberto Floridia e Edoarda

Anzaldo, produttori di

un liquore pluripremiato.

“Il prossimo passo sarà

un caseificio”

C

arrubi, ulivi, l’odore della lana di pecora

che punge il naso come la liquirizia,

il mare a pochi chilometri. A Contrada

Zannafondo, Ragusa, si trovano i tredici

ettari dell’azienda agricola Verso le

Origini, tra le realtà presenti al Cibus di

Parma con il proprio marchio Nativi. Un nome

che è già una promessa: quella di un viaggio alla

riscoperta del passato, all’insegna dell’autenticità

e della qualità del poco, fatto bene. Il legame con

il territorio è il filo di seta che unisce le diverse

produzioni in cui si cimentano i due fondatori,

Roberto Floridia, e sua moglie, Edoarda Anzaldo.

Hanno iniziato nel 2019 con le pecore di razza

barbaresca siciliana, una specie in via d’estinzione.

“Sono partito in macchina e ho continuato a

piedi, dove la strada diventava sentiero, per recuperare

quattro capi in purezza. Ora ne abbiamo

trentotto, iscritti al Libro genealogico e parte

di un piano regionale di selezione genetica”, ci

racconta Roberto. Accanto alle pecore, per governare

il gregge, la coppia ha scelto lo Spino

degli Iblei, un antico cane da pastore, autoctono

dei monti siciliani. Appena dopo, si sono dedicati

alle uova. Roberto non ne mangiava più da

trent’anni: “Non mi piaceva il gusto. Tutto è cambiato

quando ho scelto le mie galline, da lasciare

libere nei campi. Siccome il risultato era soddisfacente,

abbiamo avviato una produzione e ora

siamo presenti in venticinque punti vendita di

zona”. Gli animali a Zannafondo crescono allo

stato brado e anche gli alberi non sono impiantati,

stanno lì da secoli.

Con le foglie dei carrubi e degli ulivi, la famiglia

Nativi ha lanciato Ulibbo, liquore pluripremiato

nel mondo. “Non è stato semplice - prosegue

Roberto, che è un vulcano di idee, ma

tiene a parlare sempre al plurale -. Per affinare

un’antica ricetta di famiglia, trovando il giusto

equilibrio tra i sapori, ci sono voluti tre anni.

30 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


Poi è arrivato il Covid. Abbiamo avviato la commercializzazione

di Ulibbo in piena pandemia,

con le restrizioni in vigore. Eppure, il liquore è

piaciuto e ha vinto diversi riconoscimenti”. Nel

2022, primo classificato al “Golosario Award”,

all’interno di Vinitaly; nel 2023, medaglia d’argento

per la categoria liquori al “World Drinks

Award” di Londra e miglior liquorificio di Sicilia

al “Sicily Food Award”. Nel 2024, miglior liquorificio

d’Italia e al secondo posto nelle categorie

“Miglior liquore alle erbe” e “Miglior digestivo”

a livello mondiale. Una grande soddisfazione,

soprattutto per Roberto, che ha avviato questa

seconda attività in parallelo a una carriera già

consolidata come architetto. Il prossimo passo?

“Un caseificio. Voglio produrre un pecorino

puro, mono-razza. Amo riproporre il passato,

ma deve trattarsi di un prodotto inedito, che non

si trovi da altri”. Qui gli scappa la prima persona

singolare, ma specifica subito che senza sua

moglie Edoarda non avrebbe combinato niente:

“La dimensione di coppia è fondamentale, ci stimoliamo

reciprocamente”. Gli chiediamo come

possano coesistere due professioni apparentemente

così diverse, l’architettura e l’agricoltura,

e come si influenzino tra loro. “Come architetto

ho girato il mondo, frequentando molto l’area

mediterranea e il nord Africa. Ovunque andassi

rimanevo affascinato dalle botteghe, dai mercati

e dalla relazione tra la piccola distribuzione e le

produzioni agricole locali. Da qui è scaturita la

voglia di ricercare e riproporre prodotti del territorio,

nella loro versione più autentica. Così siamo

partiti con il nostro progetto”. Un sogno nel

cassetto? “Sono un sognatore nato. Man mano

che sogno realizzo, ma non vi posso svelare il

prossimo”. (az)

•••

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 31


SPECIALE MACFRUT I TEMI

La filiera

a Rimini

Utili, sostenibilità

e innovazione sono

le tre parole chiave intorno a cui

gli attori del sistema primario

e dell’agroalimentare possono

trovare una cornice comune

per dare nuovo impulso

al comparto ortofrutta

di Francesco Bellizzi

L’intervento di Giansanti al Think Fresh 2024

tenuto al Grand Hote Fellini di Rimini

C

on il livello record dei 5,8 miliardi raggiunto

dall’export nel 2023, l’ortofrutta

italiana sta fronteggiando una fase di

crisi che trova le principali cause nelle

abitudini di consumo e nei cambiamenti

climatici (le alluvioni al Centro-

Nord e la siccità al Sud di queste settimane lo

dimostrano). Come riportare, in particolare, la

Generazione Z, al consumo di prodotti freschi

e come adattare le colture ad un clima sempre

meno prevedibile? Sono state le domande

più frequenti tra gli stand che hanno popolato

Macfrut, la fiera dedicata all’ortofrutta ospitata

dalla città di Rimini. Tante, tantissime le

persone che hanno affollato i padiglioni, con

un’affluenza (56.200 gli ingressi contati dagli

organizzatori) in crescita del 13% rispetto all’edizione

dell’anno scorso. La Confederazione ha

partecipato alla campionaria con una serie di

panel tematici e un convegno dedicati proprio

all’attualità del comparto e che hanno visto la

partecipazione di tanti addetti ai lavori e politici,

dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida al

viceministro delle Imprese e del Made in Italy,

Valentino Valentini. Qualunque sia la formula

per superare l’attuale impasse, questa può essere

trovata soltanto facendo sistema. Un tema,

quello dell’unità delle filiere che Confagricoltura

porta avanti da tempo e al quale il presidente,

Massimiliano Giansanti, ha aggiunto - durante il

(da sx) Nicola Cilento (giunta Confagri), Alberto Mazzoni

(vicepresidente Fnp Bioeconomia), Sandro Gambuzza

(vicepresidente Confagri), Andrea Flora (presidente Unione

di Bologna) e Filippo Schiavone (giunta Confagri)

32 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


suo intervento al Grand Hotel Federico Fellini,

in occasione del Think Fresh, e durante le giornate

in fiera - quello del reddito e degli utili

come motore del lavoro delle imprese e della

loro propensione ad investire. E di conseguenza,

il necessario intervento che deve essere fatto

sulla distribuzione del valore all’interno delle

filiere. Utili, sostenibilità e innovazione sono le

tre parole chiave intorno alle quali gli attori del

sistema primario e dell’agroalimentare possono

trovare una cornice comune.

Nella sala Ravezzi della Fiera, Giansanti ha

raccolto i titolari di questo sistema fatto da chi

produce, chi trasforma, chi commercializza e

chi trasporta. Insieme a Marco Salvi (presidente

Fruitimpre-

Giansanti con il neopresidente Ismea,

Livio Proietti

se), Gennaro

Velardo (presidente

Italia Ortofrutta),

Maura

Latini (presidente

Coop Italia),

Valentino

Di Pisa (presidente

di Fedagromercati)

e

Fabio Massimo

Pallottini (presidente

Italmercati),

Giansanti

ha discusso di

L’incontro

Tra i tanti visitatori dello stand di Confagricoltura al Macfrut c’è stato anche

Sandro Bacchini per consegnare una delle preziose bottiglie della propria

azienda di San Giovanni in Marignano al presidente di Confagricoltura

Massimiliano Giansanti (in foto insieme al presidente dell’Unione Forlì

Cesena e Rimini, Carlo Carli). Oggi ottantacinquenne, Bacchini conduce

con sua figlia Nicoletta (anche lei presente in fiera) un’azienda vitivinicola,

la Tenuta del Monsignore fondata nel 1385. Ben 619 anni di storia, un’età

che fa di quest’azienda la seconda più antica d’Italia con 148 ettari, di cui 82

di vigneto e 20 a oliveto, i cui frutti vengono trasformati con una cantina da

15mila ettolitri e un frantoio all’avanguardia.

come arginare

la riduzione

dei consumi di

prodotti italiani

(l’import è, infatti,

arrivato al

15% spostando la bilancia commerciale dall’ormai

equilibrio della media storica del miliardo

ai 540 milioni). I concetti intorno a cui tutti i

partecipanti al convegno “L’ortofrutta che cambia:

la sfida dei mercati” si sono ritrovati sono

stati: investimenti in tecniche produttive, ricerca

scientifica, competitività e giusta distribuzione

della catena del valore. Senza dimenticare la domanda

di una maggiore omogeneità nella regolamentazione

del mercato da parte di enti locali

e nazionali. La riconquista del mercato interno

passa anche attraverso la valorizzazione di quelle

produzioni che non sono vocate ad export

verso Paesi troppo lontani e attraverso iniziative

di marketing e informazione capaci di tenere insieme

comunicazione di prodotto ed educazione

alimentare. Perché il target da riconquistare

è quello delle giovani generazioni, così distanti

dal valore che il consumo di frutta e ortaggi

freschi rappresenta.

“Gli imprenditori sono pronti a investire, lo dimostra

la grande partecipazione ai bandi Ismea

- ha detto Giansanti -. Ma si tratta di un’attitudine

all’innovazione che deve trovare terreno fertile

anche attraverso la ricerca scientifica e standard

di rigenerazione del suolo adatti ai territori

italiani e non calati dall’alto. Se il comparto ortofrutticolo

italiano sarà messo nelle condizioni di

guardare al futuro, con il sostegno

del sistema della distribuzione,

potremo creare un nuovo modello

agricolo di successo”. •••

Un momento del panel

“Consumi di ortofrutta: i

driver che muovono

il cambiamento”

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 33


SPECIALE MACFRUT MARKETING & CONSUMI

Non solo

prezzi

Uniparma e Ortofrutta Italia

hanno avviato un piano

di comunicazione che,

partendo dagli scaffali della Gdo,

vuole incidere sulle abitudini

battendo non sul prezzo,

ma sul valore nutrizionale

dei prodotti freschi

di Silvia Bellini*

I

benefici del consumo di frutta e verdura sulla

salute sono noti e confermati da innumerevoli

studi scientifici. L’autorevole Global

Burden of Disease ha stimato che le diete a

basso contenuto di frutta e verdura sono tra i

principali fattori di rischio alimentare, responsabili,

rispettivamente, di circa 172.000 e 118.000

morti considerando l’area dei 28 Paesi UE (GBD

Tool 2017). Nonostante queste evidenze, i consumi

sono ancora lontani dai livelli auspicati dall’Organizzazione

Mondiale della Sanità e i dati di vendita

del settore sono in continua contrazione.

Come si spiega questo fenomeno? Semplice: non

sempre le persone “fanno” quello che “dicono”. Se

a parole tutti riconoscono i benefici della frutta e

verdura, nei fatti, pochi sono coloro che consumano

le 5 porzioni raccomandate dal ministero della

Salute. Questo lo si deve alla natura del comportamento

umano, affetto da un gap fisiologico tra “intenzioni”

e “azioni”, che si amplifica ulteriormente

nel campo alimentare, dove le scelte sono influenzate

da elementi emotivi, scarsamente governabili

dalla razionalità.

Quante volte ci è capitato di cedere alla tentazione

di fronte a cibi indulgenti, per poi pentircene poco

dopo? Come mai non riusciamo a resistere alla tentazione?

Anche qui la risposta è semplice: perché

l’emotività prende il sopravvento nel caso di scelte

che ci danno una gratificazione immediata. La forza

di volontà per definizione non è inesauribile e

quando siamo di fronte al cibo il desiderio non è

facilmente arginabile, soprattutto se ci viene proposto

nei momenti e nei luoghi in cui siamo più

“condizionabili”.

I punti vendita sono tra questi: non vi è dubbio che

molte scelte alimentari avvengono quando faccia-

34 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


mo la spesa e che, quindi, le modalità attraverso le

quali i prodotti ci vengono presentati, proposti e

offerti, influenzano le nostre decisioni. Ecco allora

che la grande distribuzione, canale di acquisto

preferito dalle famiglie italiane anche per quanto

riguarda l’ortofrutta (l’82% degli acquisti secondo i

dati NielsenIQ) diventa il contesto ideale per ospitare

iniziative a sostegno dei consumi di ortofrutta.

Il panel sul Marketing nutrizionale al Macfrut

(da sx) Marco Ciofo (Confagricoltura), Massimiliano Del Core

(presidente Organismo Interprofessionale Ortofrutta Italia),

Silvia Bellini (Dipartimento Scienze Economiche e Aziendali

Uniparma) e Elisabetta Pellegrini (responsabile Commerciale

IV e V Gamma, Coop Italia)

Le fasi del progetto

Sono queste le riflessioni che hanno portato l’Università

di Parma e Ortofrutta Italia ad unire le

proprie competenze per sviluppare un progetto

concreto di sperimentazione con il coinvolgimento

attivo della distribuzione. La proposta, già presentata

al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità

alimentare e forestale, ambisce ad essere qualcosa

di più di una “semplice” iniziativa promozionale.

L’obiettivo, infatti, non è avere risultati di breve periodo,

bensì intervenire sull’architettura del reparto

e della comunicazione al fine di modificare in

maniera graduale, ma permanente, le abitudini di

consumo delle persone, salvaguardando, nel contempo,

il valore della filiera.

Non sarà quindi la leva del prezzo al centro dell’iniziativa,

bensì la comunicazione proposta in

modalità innovativa e, naturalmente, il prodotto,

protagonista indiscusso del progetto. Nella fase

di sperimentazione, è previsto il coinvolgimento

di un’insegna che metterà a disposizione 2 punti

vendita gemelli in 3 aree territoriali - nord, centro

e sud - per testare 6 diversi strumenti di marketing,

dalla comunicazione in chiave di “nudging” a

touch point fisici fino ad arrivare a touch point digitali.

I risultati di questa prima fase saranno fondamentali

per individuare gli strumenti e le modalità

più efficaci, da replicare su tutto il territorio

nazionale, con il coinvolgimento di altre insegne,

e, ci auguriamo, con il sostegno di altri partner

della filiera.

Promuovere i consumi di ortofrutta rientra negli

interessi degli operatori della filiera agroalimentare,

ma anche dello Stato, per la riduzione delle spese

sanitarie, e certamente del cittadino, che ne trae

benefici in termini di salute. Un percorso quindi

win-win-win. Vi aspettiamo a bordo! •••

* Docente di Marketing all’Università di Parma

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 35


SPECIALE MACFRUT LE NUOVE IG

Le regole

del gioco

Il nuovo regolamento

per le indicazioni geografiche

amplia le forme di protezione,

definisce le tempistiche

di approvazione, rafforza

i poteri dei consorzi

e introduce la sostenibilità

di Giulia Milani

I

l 13 maggio 2024 è entrato in vigore il regolamento

(UE) 2024/1143 relativo ai prodotti

ad Indicazione geografica (Ig) dei vini, delle

bevande spiritose e dei prodotti agricoli,

nonché alle specialità tradizionali garantite

e alle indicazioni facoltative di qualità per i

prodotti agricoli, come i “prodotti di montagna”.

Il regolamento armonizza le procedure di registrazione

e gestione delle Ig, ne rafforza la protezione,

aumenta i poteri dei consorzi e introduce

impegni di sostenibilità. Per quanto riguarda

le disposizioni relative alle denominazioni del

vino, sono state confermate e armonizzate con

quelle dei prodotti agroalimentari e delle bevande

spiritose, fermo restando che l’etichettatura

ed i controlli rimangono disciplinati nel

regolamento 1308/2013 (OCM).

Sostenibilità

È previsto che vengano concordate pratiche

sostenibili che, recita il regolamento, “mirano

ad applicare norme di sostenibilità più rigorose

di quelle prescritte dal diritto dell’Unione o

nazionale in termini di sostenibilità, ambientale,

sociale o economica o di benessere degli

animali” e vengono stabiliti i relativi obiettivi

(sociali, ambientali o economici) a cui devono

contribuire. In particolare, gli obiettivi sono relativi

alla mitigazione dei cambiamenti climatici,

alla transizione verso un’economia circolare,

alla protezione e ripristino della biodiversità e

degli ecosistemi, al benessere degli animali, al

reddito equo per i produttori, al mantenimento

dell’occupazione nel settore agricolo, sostenendo

i giovani produttori, e al miglioramento delle

condizioni di lavoro e di sicurezza. Tuttavia,

qualora venga deciso che le pratiche sostenibili

diventino obbligatorie per tutti i produttori, tali

pratiche vengono incluse nel disciplinare.

Procedura di registrazione e modifica

La richiesta di riconoscimento di una nuova de-

36 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


nominazione prevede una prima fase nazionale

e una seconda fase a livello di Unione. Nel regolamento,

sono fissate le tempistiche per ogni

fase, sia a livello nazionale che unionale, compresa

la procedura di opposizione. Inoltre, rimane

alla Commissione UE la responsabilità di valutare

e decidere in merito al riconoscimento di

una denominazione; mentre all’EUIPO, l’agenzia

europea per la proprietà intellettuale, viene attribuito

il compito di gestire e tenere aggiornato

il registro delle indicazioni geografiche, istituito

dalla Commissione stessa.

Le modifiche dei disciplinari di produzione

sono classificate in due categorie: quelle ordinarie

sono trattate a livello nazionale, con riduzione

delle tempistiche e snellimento delle

procedure, le altre sono di competenza della

Commissione europea.

Gruppi di produttori

Nel regolamento sono istituiti i Gruppi di produttori,

il cui riconoscimento avviene tramite

un sistema definito dai singoli Stati membri.

Ai Gruppi di produttori vengono attribuiti poteri

di tutela, valorizzazione e promozione dei

prodotti Ig, in Italia già svolti dai consorzi, oltreché

le possibilità di concordare pratiche sostenibili.

Ad essi vengono attribuiti, oltre a tali

compiti, ulteriori poteri. In particolare, come si

g LA DOP ECONOMY ITALIANA VALE 20 MILIARDI

L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di

prodotti agroalimentari a indicazione geografica riconosciuti

dall’Unione europea con ben 326 prodotti

Dop, Igp, Stg e 529 vini Docg, Doc e Igt.

Nel 2022, la Dop Economy italiana ha raggiunto il valore

di 20 miliardi (fonte: XXI Rapporto ISMEA - Qualivita

2023). Il sistema delle indicazioni geografiche dell’UE,

infatti, favorisce il sistema produttivo e l’economia del

territorio, tutela l’ambiente, perché il legame indissolubile

con il territorio di origine esige la salvaguardia

degli ecosistemi e della biodiversità e sostiene la coesione

sociale dell’intera comunità. Inoltre, le Indicazioni

geografiche costituiscono un diritto di proprietà

intellettuale creando un diritto collettivo per tutti i

produttori della zona geografica.

I regimi di qualità (Dop, Igp e Stg) sono schemi volti a

garantire l’autenticità e la qualità legata ad un determinato

territorio. Le indicazioni geografiche identificano

prodotti con caratteristiche o notorietà derivanti

dall’interazione fra territorio, clima e fattori umani che

si ritrovano nelle caratteristiche organolettiche del

prodotto stesso e si rispecchiano nelle regole del disciplinare

di produzione.

Il panel sulle IG al Macfrut di Rimini

(da sx) Gerardo Diana (Consorzio

Arancia Rossa di Sicilia IGP), Giulia

Milani (Confagricoltura); Giorgio

Salimbeni (Consorzio di Tutela

Clementine di Calabria IGP); e

Giancarlo Minguzzi (Consorzio di

Tutela della Pesca e Nettarina di

Romagna IGP).

legge nel regolamento

di poter “richiedere

norme vincolanti per

la regolazione dell’offerta

di prodotti designati

da un’indicazione

geografica a norma

dell’articolo 166 bis del

regolamento (UE) n.

1308/2013, anche per

un periodo massimo di

sei anni”, ossia la possibilità

di adeguare i volumi di prodotto Ig in base

alla domanda, e di “stabilire clausole standard

di ripartizione del valore che possono essere utilizzate

a norma dell’articolo 172 bis del regolamento

(UE) n. 1308/2013”. In pratica, viene

concessa la possibilità di convenire clausole di

ripartizione del valore del prodotto, comprendenti

utili e perdite di mercato, con gli attori

della catena produttiva. Inoltre, i Gruppi di produttori

riconosciuti sono gli unici a poter concordare

per iscritto l’uso della denominazione

protetta Ig nella denominazione di un alimento

in cui il prodotto IG è usato come ingrediente.

Maggiore protezione

Molto positivo è il rafforzamento della tutela

dei prodotti ad Indicazione Geografica, soprattutto

nel web, attraverso l’estensione della

protezione delle denominazioni Ig ai nomi di

dominio internet. Viene, inoltre, estesa alle interfacce

online e alle piattaforme e-commerce

la tutela di qualsiasi uso commerciale diretto

o indiretto della denominazione per prodotti

non oggetto di registrazione; qualsiasi usurpazione,

imitazione o evocazione; qualsiasi indicazione

falsa o ingannevole relativa alla provenienza,

origine, natura o qualità essenziali del

prodotto, nonché all’impiego, per il confezionamento,

di recipienti che possano indurre in

errore sulla sua origine.

•••

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 37


SPECIALE MACFRUT NUOVE VARIETÀ

Un cuore

rosso

Sui suoi terreni a Latina,

Stefano Boschetto ha deciso

di investire su una varietà

poco diffusa in Italia,

quella del kiwi rosso.

“Un frutto con le proprietà

del verde, ma con un sapore

simile a quello di un frutto

tropicale”

di Paola Castello

A

l Macfrut di Rimini, tra le aziende associate

a Confagricoltura, era presente

anche quella di Stefano Maria Boschetto,

imprenditore che ha deciso

di investire su una coltura poco diffusa

in Italia. Quella del kiwi rosso.

L’azienda di Boschetto, che si trova a Pontinia,

in provincia di Latina, oltre a produrre ortaggi e

frutta, ha deciso infatti di ampliare la sua offerta,

coltivando anche questa particolare varietà. Vicepresidente

di Confagricoltura Latina, Boschetto

ci racconta come l’agricoltura sia una lunga tradizione

per la sua famiglia. “Prima di me hanno

cominciato mio nonno e mio padre, i quali,

originari del Veneto, si sono trasferiti nell’Agro

Pontino negli anni ‘50. Anch’io sono quindi in

questo settore da sempre, in maniera più diretta

con la mia azienda dal 2010”. La provincia di Latina,

zona di riferimento per le produzioni ortofrutticole,

presenta circa 12 mila ettari coltivati a

kiwi per un fatturato che supera i 500 milioni di

euro. Si parla di grandi numeri, sia dal punto di

vista delle quantità, sia da quello del fatturato. In

particolare, in questa zona si coltivano ortaggi a

pieno campo e in serra e kiwi; non manca inoltre

la produzione di latte da allevamenti bufalini.

“L’azienda di mio padre si occupava di allevamenti

- racconta Stefano -. Nei primi anni 2000

abbiamo deciso di diversificare dedicandoci alla

produzione convenzionale integrata di ortaggi a

campo aperto per l’industria e il mercato. Ci siamo

concentrati in particolare su sedano, zucchine,

verze, porro, radicchio, asparago e cocomero.

Successivamente abbiamo aggiunto la produzione

di kiwi e le serre, dove coltiviamo sfalciati e

insalate, spinaci e bieta per la quarta gamma”.

La sostenibilità ambientale ed economica dei processi

produttivi è la cifra distintiva di questa realtà

imprenditoriale, avviata vent’anni fa con due trattori

e poca terra. “Oggi le nostre attività - sottolinea

con orgoglio - si sviluppano su una superficie

38 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


di circa 70 ettari”. Le buone pratiche agricole adottate,

come la rotazione triennale sistematica delle

colture o l’utilizzo di quelle a sovescio, contribuiscono

in modo sostenibile alla fertilità del terreno

e alla vitalità dell’ecosistema. L’azienda si è inoltre

dotata da tempo di un impianto fotovoltaico.

Latina è sempre stata la zona di riferimento per

la produzione di kiwi in Italia e in Europa con

un marchio Igp consolidato. Ed è per questo

che l’azienda di Boschetto ha pensato di accompagnare

alla produzione di quello tradizionale,

quella del kiwi rosso, in modo da variare l’offerta

e in particolare, quella rivolta all’estero. “Si tratta

di un frutto - precisa Stefano - che mantiene le

proprietà organolettiche del kiwi verde, ma allo

stesso tempo è più gustoso e dolce con un sapore

simile a quello di un frutto tropicale. La pianta

però ha delle caratteristiche che la rendono tendenzialmente

più debole rispetto al kiwi verde,

per cui va coltivata in serra e in coltura protetta

e richiede una gestione agronomica ancora più

attenta e impegnativa”.

Relativamente alle criticità che si riscontrano nel

comparto ortofrutticolo, come rimarca Stefano,

sono evidenti quelle legate al costante aumento

dei prezzi delle materie prime e dei mezzi tecnici,

registrate negli ultimi anni, a causa del Covid,

delle guerre e dell’inflazione generale. A fronte

di questi aumenti, non c’è stato un corrispondente

incremento dei prezzi di vendita e questo ha

fortemente penalizzato le imprese. Boschetto ci

racconta come un altro tema importante sia quello

della mancanza di manodopera, sia di quella

di più alto profilo, più qualificata, sia di quella

più generica. Anche i decreti flussi sono stati sottodimensionati

per l’area geografica in cui opera

l’azienda.

A destra Stefano Boschetto insieme

al padre Lino

I titolari stanno

cercando di far

fronte a tutto questo,

migliorando

ulteriormente i

processi produttivi,

grazie anche

all’innovazione

tecnologica, utilizzando

macchinari

all’avanguardia

che possano

ulteriormente

efficientare il lavoro.

Se si parla

di criticità, non si

può non fare riferimento al cambiamento

climatico, un altro dei

problemi fondamentali che le imprese

agricole si trovano a dover affrontare oggi.

Temperature troppo alte, alluvioni, siccità, grandinate,

eventi ventosi troppo forti, gelate tardive,

sono ormai fenomeni all’ordine del giorno. Le

ultime annate sono state fortemente condizionate

dagli effetti del clima che ha reso sempre più

complicata la produzione di ortaggi e frutta, in

quantità e in qualità, soprattutto in campo aperto.

Se da un lato si cerca di proteggere le colture

con coperture o coltivando in serra, anche

in considerazione del fatto che il sistema delle

assicurazioni è sempre meno efficace, dall’altro

un fondamentale aiuto può venire dalla ricerca e

dalla scienza applicate all’agricoltura.

Tecnologie e biotecnologie consentono, infatti,

di migliorare il materiale genetico delle diverse

varietà, producendone di più resilienti agli agenti

atmosferici, agli stress legati alle alte temperature

o alla carenza idrica e alle fitopatie. Quanto

alle OP, Boschetto, forte anche della sua esperienza

all’interno di un’organizzazione come

Confagricoltura, ne riconosce un ruolo significativo.

“Le Organizzazioni di Produttori costituiscono

un tramite importante per mettere insieme

le peculiarità delle nostre produzioni, in modo

da creare una massa critica che possa affrontare

le richieste e le sfide dei mercati a livello globale

e i cambiamenti che sono avvenuti nell’ortofrutta

negli ultimi anni”. Proprio in qualità di associato,

nonché di rappresentante di Confagricoltura Latina,

Stefano rileva la costante necessità da parte

delle aziende, non tanto di piccole sovvenzioni

dall’Europa o dallo Stato, ma di una vera politica

agraria che abbia una visione programmatica a

lungo termine e risponda alle difficoltà che gli

agricoltori italiani vivono, per essere competitivi

e garantire produzioni qualitativamente eccellenti,

a prezzi contenuti per i consumatori. •••

I terreni della famiglia

Boschettoa Latina

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 39


SPECIALE FOOD & SCIENCE IL FESTIVAL

Cibo

per la mente

Anche quest’anno Mantova

ha accolto più di 160 ospiti

tra scienziati, esperti

di settore, esponenti

delle istituzioni e divulgatori

di Nicola Artoni

C

on più di 140 appuntamenti seguitissimi

e diversi sold-out si è chiuso pochi

giorni fa il Food&Science Festival

2024, l’appuntamento promosso da

Confagricoltura Mantova, ideato da

FRAME-Divagazioni scientifiche e organizzato

da Mantova Agricola, ormai immancabile

nell’agenda delle manifestazioni di maggior

rilievo. Arrivato all’ottava edizione, il Festival

contribuisce a indirizzare e sviluppare il dibattito

nazionale attorno al settore primario e al

suo legame con scienza, ricerca e innovazione,

- l’ultima, su tutti i giornali, quella del trapianto

di un riso geneticamente modificato con le

TEA, le nuove tecniche di editing genomico, di

cui al Festival si è sempre discusso e si continua

a parlare ancora durante alcuni degli eventi

di oggi - promuovendo un dialogo costruttivo,

scientificamente accurato e inclusivo attorno ai

temi di maggior rilievo e attualità.

Un impegno portato avanti con determinazione

e costanza, come spiega il presidente di Confagricoltura

Mantova Alberto Cortesi. “Il Festival

continua a promuovere e continuerà a farlo, un

dialogo aperto e inclusivo - ha detto - anche su

posizioni divergenti e idee distanti dalle nostre,

che è insieme la nostra cifra distintiva e la chiave

di un successo che cresce anno dopo anno”.

In un momento di incertezza geopolitica in cui

40 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


emergono nuovi player a cui rispondere, come

il Brasile e la Cina, per Cortesi, attraverso il

Food&Science Festival “facciamo la nostra parte

per indirizzare l’agenda di settore. Lo abbiamo

fatto con le TEA, accendendo le luci del dibattito

politico sulla necessità della ricerca in questo

settore e ne festeggiamo quest’anno i risultati: è

un’attestazione importante del lavoro che stiamo

facendo e che ha sottolineato anche l’assessore

Beduschi dal palco del Teatro Bibiena”.

Anche quest’anno Mantova ha accolto più di

160 ospiti tra scienziati, esperti di settore, esponenti

delle istituzioni, divulgatori e professionisti

nazionali e internazionali che hanno incontrato

il pubblico della città e quello arrivato per

seguire gli eventi, condividendo visioni plurali,

esperienza e conoscenze, in un clima sempre festoso

e coinvolgente. “Il Food&Science Festival

si è confermato ancora una volta un evento di

altissimo valore, capace di attrarre un pubblico

vasto e di ogni età, dai professionisti del settore

agli appassionati di scienza e agricoltura, fino ai

più giovani e agli studenti - ha dichiarato Mattia

Palazzi, sindaco di Mantova -. Un ringraziamento

speciale va a tutti i partecipanti, agli organizzatori,

ai volontari e ai cittadini di Mantova,

che hanno reso possibile questo straordinario

g GIANSANTI E BARRILE A MANTOVA PER PRESENTARE MEDITERRANEA

È stata presentata al

Food&Science Festival di

Mantova da Massimiliano

Giansanti e Annamaria

Barrile, rispettivamente

presidente nazionale e direttore generale di Confagricoltura,

Mediterranea, l’associazione creata da Unione Italiana Food e

Confagricoltura che mira a promuovere la Dieta mediterranea e

la sua unicità. Nata dall’esigenza di un nuovo modello agricolo

capace di coinvolgere le industrie che credono nell’eccellenza

dell’agricoltura italiana, Mediterranea intende rendere l’industria

agroalimentare più competitiva e sostenibile, promuovendo una

transizione ecologica ed energetica e sfruttando digitalizzazione

e tecnologia. Obiettivo finale è un modello che, dallo studio

approfondito delle filiere, crei un reale vantaggio per il settore

primario, sia in termini di riduzione dei rischi sia di resilienza del

raccolto. Una corsa all’eccellenza che, auspicano, possa estendersi

anche ad altri settori del made in Italy, la moda ad esempio, in

un intreccio di competenze e produttività.

momento. La nostra città si è confermata centro

nevralgico del dialogo tra agricoltura, cibo

e scienza e ha dimostrato, ancora una volta, di

saper accogliere e promuovere

iniziative di grande respiro culturale

e scientifico, contribuen-

Il direttore generale Confagri

Annamaria Barrile

a Mantova per il festival

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 41


SPECIALE FOOD & SCIENCE IL FESTIVAL

La consegna del Premio “Agricoltura do a costruire un futuro

Mantovana” a Deborah Piovan, più innovativo e sostenibile”.

presidente della FNP Proteoleginose di

Confagricoltura e divulgatrice scientifica

Un pubblico interessato

e attento, che ha seguito

il Festival anche sui social: nei giorni del Festival

e nel mese precedente la copertura su Facebook

e Instagram ha raggiunto oltre 1 milione e 200

mila utenti complessivi, vedendo Instagram sfiorare

la quota di 900 mila impression, con una

crescita costante delle interazioni e dei follower,

mentre X e TikTok hanno registrato, rispettivamente,

circa 10 mila e 15 mila visualizzazioni.

Gli intrecci del Food&Science Festival, tema di

questa edizione, hanno permesso di stabilire

collegamenti e intessere legami tra temi tanto

g HUBFARM, SVOLTA DIGITALE E NUOVE TECNOLOGIE

Oltre al trattore c’è di più! Quadrupedi robotici, droni

e intelligenza artificiale giocheranno un ruolo cruciale

al fianco degli agricoltori. Due ricercatori, Marco

Sozzi e Angelo Bratta, rispettivamente dell’Università

di Padova e dell’Istituto Italiano di Tecnologia,

hanno raccontato a Mantova le potenzialità della

collaborazione uomo-macchina, per tracciare un

futuro alimentare sicuro e sostenibile. Monitoraggio

delle colture, potatura e raccolta automatizzate

permetteranno di ottimizzare la resa di produzione,

minimizzando l’utilizzo di risorse e tutelando la

sicurezza dei lavoratori. Ne è un esempio Vinum, un

progetto innovativo per la potatura automatica dei

vigneti. Infine, pensato per accompagnare nel processo

di digitalizzazione, Fabio Isaia, Esperto di Precision

and Digital Agriculture, ha presentato il progetto

di Confagricoltura Hubfarm, una piattaforma

digitale nata per facilitare le imprese agricole nella

transizione tecnologica, digitale ed ecologica.

42 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


diversi quanto connessi, tutti analizzati

attraverso le lenti della scienza,

della sostenibilità, della produzione

e del consumo alimentare: tra i

molti, ne hanno parlato le due ospiti

internazionali di questa edizione,

la columnist del “Washington Post”

Tamar Haspel e l’executive manager

dell’EU SAGE network (il network

europeo degli scienziati che lavorano

sul genome editing) Oana Dima,

le ricercatrici Silvia Massa e Roberta

Paradiso, insieme sul tema della coltivazione

di piante in orbita, Roberta

Sonnino, docente dell’Università

del Surrey, interpellata su possibili

sistemi alimentari sostenibili alternativi,

Michele Antonio Fino, docente

dell’Università di Scienze Gastronomiche

di Pollenzo sulle fake news

che circondano il vino e il mercato

vinicolo, Vittoria Brambilla botanica

all’Università degli Studi di Milano, a

capo del team che ha ottenuto l’autorizzazione

al trapianto della nuova

varietà di riso ottenuto con le TEA,

il Ris8imo, il direttore del dipartimento

di nutrizione per la salute e lo sviluppo

dell’OMS Francesco Branca e il Premio Nobel

per la Pace per le ricerche condotte sul cambiamento

climatico Riccardo Valentini, protagonisti

di incontri che hanno catturato l’attenzione di

tutti i partecipanti. Il Food&Science Festival dà

appuntamento a tutto il suo pubblico a maggio

2025, con la nona edizione. •••

Il presidente Anga, Giovanni Gioia, con la delegazione dei Giovani di Confagri

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 43


CLIMA LA NUOVA SOSTENIBILITÀ

Voce del verbo

“rigenerare”

Dare nuova vita agli

agroecosistemi degradati,

restituendo la capacità

di produrre diffusamente

alimenti sani

di Dario Giardi

T

ra le molte “agricolture del cambiamento”,

la rigenerativa è sempre più al centro

del dibattito perché propone, non

solo, di cambiare alcune parti del nostro

modello di sviluppo, ma anche chiede

di elaborare un nuovo approccio capace

di superare il vecchio concetto di sostenibilità e

di rigenerare gli agroecosistemi degradati, restituendo

loro la capacità di produrre diffusamente

alimenti sani. Lo sviluppo sostenibile è sempre

stato ancorato, fin dai suoi primi vagiti, all’idea

di garantire uno sviluppo che consentisse alla

generazione presente di soddisfare i propri bisogni

senza compromettere la possibilità per quelle

future di soddisfare i propri. Un percorso che

potrebbe essere tradotto concretamente nell’im-

g ARCORIA: CATANIA È NELLA MORSA DELLA SICCITÀ

Il presidente dell’Unione di Catania,

Giosuè Arcoria (in foto) ha

scritto al prefetto, Maria Carmela

Librizzi, per richiamare l’attenzione

sulla reale e drammatica

situazione che il comparto

agricolo etneo sta attraversando

con danni irreparabili alle

produzioni e ripercussioni economiche devastanti per

le aziende. Nella lettera, esprimendo profonda preoccupazione,

Arcoria ha evidenziato che l’intero territorio regionale

è gravemente colpito da una prolungata siccità

che ha compromesso le coltivazioni, il comparto zootecnico

e le produzioni agrumicole invernali. La mancanza

di precipitazioni ha reso impossibile la produzione di

foraggio aumentando, così, i costi per le aziende zootecniche.

“La Regione Siciliana - ha spiegato Giosuè Arcoria

- ha richiesto lo stato di calamità per siccità, evidenziando

la gravità della situazione che coinvolge l’intero territorio

regionale, ma rimaniamo in attesa di approvazione

da parte del governo nazionale. Occorre essere uniti nella

richiesta di massima urgenza”. Il Masaf ha inserito nel

decreto legge Agricoltura un emendamento a sostegno

dei settori agricolo e zootecnico dell’Isola.

44 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


g IN VENETO BOMBE D’ACQUA SUI SEMINATIVI

Bombe d’acqua e allagamenti hanno preso di mira

i seminativi in Veneto. Abbondanti piogge, concentrate

in pochissime ore, hanno sommerso parecchi

appezzamenti nell’Alto Polesine e nel Basso Padovano

causando problemi soprattutto al mais e alla soia

appena seminati. Preoccupazione anche nella pianura

veronese, con alcuni torrenti dell’Est Veronese che

sono esondati. Nel Veneziano pioggia e freddo stanno

rallentando e complicando le fasi di semina delle più

importanti coltivazioni. “Nell’Alto Polesine sono già stati

riseminati parecchi ettari - ha dichiarato Chiara Dossi,

presidente della sezione cereali alimentari di Confagricoltura

Veneto - anche a causa delle grandinate di un

paio di settimane fa, e pure quello appena seminato è

a rischio. Anche nel Basso Padovano molti campi sono

andati sott’acqua, con il rischio di asfissia delle piante”.

“La situazione è particolarmente critica a Montagnana,

Merlara, Borgo Veneto e Casale, dato che sono caduti

200 millimetri di pioggia, con terreni saturi d’acqua

o allagati”, ha spiegato Giuliano Bonfante, presidente

della sezione seminativi dell’Unione di Padova.

g ALLUVIONI, A PIACENZA SI TEME PER LA STAGIONE DEL POMODORI

In pieno maggio le colture del Piacentino sono state invase dall’acqua.

La situazione è particolarmente grave nella Bassa Piacentina.

“Un vero disastro”, hanno commentato i due agricoltori Andrea

Boselli e Giuseppe Merli, raccontando cosa è successo nei loro

campi a Caorso e Muradolo. Agghiacciante anche lo stato a San

Pietro in Cerro e Chiavenna Landi. Non va meglio a Isola Serafini,

come documentato da Leonardo Zangrandi (”In due mesi e mezzo

è scesa l’acqua che scende in un anno”). Sorvegliato speciale il

fiume Arda, con campi impregnati e canali pieni allo sfioro. Anche

in collina non mancano i problemi. Confagricoltura Piacenza ha

espresso preoccupazione, in particolar modo, per la coltura ad

alto investimento del pomodoro da industria che registrerà mancati

trapianti, ritardi nella programmazione e probabili danni su

quanto già in campo. “Un danno moltiplicato anche dal fatto che

il continuo susseguirsi di eventi calamitosi inevitabilmente fa lievitare

i costi delle assicurazioni per le diverse colture”, commenta

l’associazione invitando i soci che lo ritengano opportuno ad attivare

presso gli uffici la domanda sul fondo Agricat entro 10 giorni

dall’evento calamitoso.

pegno a produrre di più (data la popolazione

attesa in rapida crescita) facendolo meglio e con

meno risorse.

Per quanto si possa abbracciare tale paradigma

di sviluppo, è chiaro che qualsiasi azione in tale

direzione, implichi necessariamente un depauperamento

del capitale naturale, seppur minimo,

circoscritto e limitato il più possibile. In sostanza,

anche se sostenibili, a lungo termine, il nostro

vivere determinerà comunque un segno “meno”

e una certa responsabilità verso il Pianeta e le

sue risorse. Con l’agricoltura rigenerativa si fa un

enorme passo avanti. Fin da quando i ricercatori

Gabel e Ho-Ping utilizzarono per primi tale

espressione, nel lontano 1979, si volle indicare la

strada per una svolta al sistema agro-alimentare,

qualcosa che potesse andare oltre al concetto di

sostenibilità.

Ma cos’è, quindi, l’agricoltura rigenerativa? Potremmo

sintetizzare il concetto così: approccio

sistemico basato su principi e pratiche necessarie

per ripristinare le risorse e aiutare gli agricoltori

a gestirne la complessità. L’agricoltura rigenerativa

non è per definizione statica come potrebbe

apparire la sostenibilità tradizionale, ma piuttosto

è un insieme di tecniche che si evolve nel

tempo perché incoraggia prima di tutto l’innovazione

continua e che, grazie alla capacità di

auto-rinnovamento e di resilienza, contribuisce

alla salute del suolo, aumentando l’immagazzinamento

idrico, migliorando la biodiversità.

Non si vuole, insomma, solo mitigare l’impatto

delle nostre attività riducendone le esternalità negative,

ma piuttosto trasformare il segno “meno”

in “più”, superando il concetto di impatto ambientale

e/o sociale ridotto per promuovere un

impatto addirittura positivo. L’intenzione non è

limitare, ma migliorare. Tutto ciò per raggiungere

gli obiettivi di miglioramento della salute del

terreno, della qualità degli alimenti prodotti, del

reddito aziendale attraverso la cura sistematica

del suolo, l’aumento dell’agrobiodiversità e della

biodiversità in genere, l’integrazione della coltivazione

con l’allevamento e l’ottimizzare dei loro

rapporti nel tempo e nello spazio.

I termini tipici della sostenibilità, come “riduzione”

e “mantenimento”, sono sostituiti da

“miglioramento”, “integrazione”, “aumento” e

“ottimizzazione”. Le parole, strumenti di comunicazione

potenti e incisivi, rivestono un ruolo

fondamentale nella nostra vita quotidiana e per

il nostro futuro. Sono in grado di creare emozioni,

influenzare le persone e trasmettere messaggi

profondi. È necessario riflettere sull’importanza

delle parole perché possono essere strumenti di

unione e comprensione e perché possono aprire

porte, costruire ponti e favorire la connessione

autentica con gli altri. In un mondo che sarà

sempre più complesso ed egoista, comprendere

le parole vuol dire introdurre le politiche più

giuste per condividere e guardare al futuro con

serenità e ottimismo.

•••

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 45


AGRIBUSINESS CAPITALI CORAGGIOSI

Finanza

in campo

Costruire partnership

con investitori vuol dire

non solo acquisire nuovi

capitali, ma anche know-how,

competenze e network

internazionale

di Stefano Baldi* e Carlo Alberto Baccalini**

I

l Sud Europa, Italia compresa, è oggi la

nuova Mecca per gli investitori finanziari

interessati al settore primario in virtù delle

possibilità di investire in impianti ortofrutticoli

avanzati grazie all’unicità delle

condizioni pedoclimatiche e del moderato

rischio di business. Quella che segue è un’analisi

delle opportunità a cui questi soggetti guardano,

a cura della CBRE, operatore professionale

europeo in grado di generare opportunità di incontro

tra investitori e imprese.

Il settore agricolo, come altri investimenti

nell’economia reale, rispetto agli investimenti

finanziari, potenzialmente è in grado di garantire

rendimenti stabili, minore volatilità, limitata

correlazione con gli altri asset e può rappresentare

uno strumento di hedge dal rischio inflattivo.

Motivi questi che, nel corso degli ultimi

quindici anni, hanno spinto molti investitori

istituzionali ad allocare una quota sempre maggiore

del portafoglio gestito nel settore primario

in Paesi come Australia, Stati Uniti, Brasile,

Argentina, ma non solo.

Già da qualche tempo, infatti, alcuni gestori di

fondi hanno cominciato a guardare con maggiore

interesse anche ai Paesi dell’Europa meridionale

(Portogallo, Spagna, Italia), dove alcuni modelli

produttivi sono in grado di garantire rendimenti

remunerativi su investimenti di lungo periodo. Il

mercato spagnolo e in parte quello portoghese,

da questo punto di vista, sono tendenzialmente

più predisposti. In questi Paesi grandi gruppi

agricoli e fondi di investimento guidano alcune

delle realtà produttive frutticole più estese e

avanzate al mondo (oliveti e mandorleti intensivi

e super-intensivi in primis). Dal 2021 al 2023 i

volumi di investimento istituzionali in Iberia sono

passati da 0,8 a oltre 2 miliardi di euro, con oltre

la metà degli investimenti compresi nella forbice

10-50 milioni di euro.

D’altra parte, non mancano le opportunità anche

nel mercato italiano che può vantare caratteristiche

uniche non riscontrabili in altri Paesi. In

Italia, seppure in un contesto di limitatezza delle

estensioni in temini di ettari, esistono ancora aree

agricole non pienamente valorizzate dal punto di

vista agronomico o dal punto di vista della reputazione

dei prodotti; in particolare, alcuni territori

del centro-sud Italia presentano condizioni pedoclimatiche

ottimali e che, con adeguati investimenti,

potrebbero generare produzioni di qualità

e rendimenti remunerativi. Inoltre, la tradizione

orticola e frutticola del nostro Paese negli anni ha

46 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


Fonte: CBRE su dati Valoral Advisors

generato imprese e centri produttivi di eccellenza

riconosciuti a livello globale. Spesso, tuttavia, gli

imprenditori non riescono a realizzare appieno i

progetti di crescita auspicati e a rispondere con

rapidità alle tante sfide che si trovano ad affrontare

ogni giorno. Per questo, è interessante costruire

partnership con investitori che non solo

hanno capacità finanziarie importanti, ma sono

in grado, in breve tempo, di apportare knowhow,

competenze e network internazionale.

CBRE Agribusiness, leader globale nell’intermediazione

e valutazione di grandi proprietà agricole

e imprese agroalimentari, nel corso degli ultimi

due anni ha seguito e chiuso tra Iberia e Italia

operazioni per oltre 150 milioni di euro e 10.000

ettari. Gli investitori che dialogano con noi ogni

giorno sono interessati a trovare imprese ed operatori

del settore ortofrutticolo che necessitano

di capitali e/o competenze per crescere o per gestire

delicati passaggi generazionali. Il panorama

degli investitori è molto ampio: si passa da fondi

di private equity interessati a realtà agroalimentari

con importanti potenzialità di crescita a family

office attenti ad investimenti “sostenibili”, sino a

fondi pensione che ricercano partnership stabili

di lunghissimo periodo e attese di rendimento

meno ambiziose.

Da qui in avanti, come si è già visto negli ultimi

20 anni, le sfide dell’agribusiness saranno sempre

più impegnative: cambiamento climatico, crescente

concorrenza internazionale, nuovi player

nei Paesi emergenti, volatilità dei prezzi, maggiore

domanda di sostenibilità, regolamenti europei

più stringenti (es. minor utilizzo di agrofarmaci,

ecc.). Per affrontare queste sfide l’agricoltura italiana

dovrà intervenire prima di tutto con investimenti

in modelli di agricoltura professionale

attraverso un processo di intensivizzazione sostenibile.

In questo caso la strada dell’innovazione

è obbligata; le tecnologie sono disponibili, ma

all’azienda agricola italiana spesso mancano le

risorse economiche. Inoltre, sarà fondamentale

continuare a sostenere e sviluppare i processi di

integrazione orizzontale (aggregazione di imprese

agricole per realizzare economie di scala) e

verticale (nella logica delle filiere agroalimentari).

In quest’ottica, la PAC, il Recovery Plan e la crescente

attenzione da parte del sistema creditizio

rappresentano senz’altro risorse fondamentali

per supportare il settore e finanziare la crescita e

lo sviluppo delle imprese agricole. D’altra parte,

l’iniezione di capitali e know-how da parte di player

interni o esterni al settore potrà sicuramente

generare un’ulteriore spinta allo sviluppo dell’agricoltura

italiana.

•••

* Associate director agribusiness - Capital markets

** Senior analyst agribusiness - Capital markets Fonte: CBRE

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 47


MAPPAMONDO di Jordan Nash

Ue, il 30% dei limoni

non verrà raccolto

T

re agrumi su quattro

consumati in UE

sono spagnoli. I

prezzi sono bassi e quasi

il 30% dei limoni non

verrà raccolto. L’organizzazione

agricola Coag

stima una perdita di 120

milioni di euro. La colpa

di questo spreco va

suddivisa tra l’ingresso

di agrumi extra europei

(Turchia, Egitto, Argentina

e Sud Africa), i fondi di

investimento che alterano

il mercato, la GDO che

chiede prodotto esteticamente

perfetto, l’aumento

dei parassiti e le avversità

climatiche. L’Organizzazione

mondiale degli

agrumi (WCO) è convinta

che la colpa sia dell’aumento

sproporzionato dei

raccolti nell’est del Paese.

Anche l’associazione interprofessionale

spagnola

del Limone e del Pompelmo

ritiene indispensabile

riequilibrare domanda

e offerta riducendo la

superficie coltivata. In Ue

il consumo di limoni nel

periodo ottobre 2023/

marzo 2024 (escluso

quello interno in Spagna e

Italia) è stato di 403.000

tonnellate, di cui ben

302.000 coltivate proprio

nei campi spagnoli.

BANCA MONDIALE: PUNTIAMO SU CIBO PIÙ SOSTENIBILE

La Banca Mondiale propone di riutilizzare i miliardi

spesi dai Paesi ricchi per promuovere prodotti che

abbiamo processi produttivi più rispettosi del clima,

come pollo e ortofrutta. L’istituto internazionale sostiene

sia un modo utile per salvare il Pianeta dai cambiamenti

climatici. La raccomandazione, politicamente delicata,

è uno dei molti suggerimenti della Banca Mondiale per

ridurre l’inquinamento che proviene dai settori agricolo

e alimentare, responsabili di quasi un terzo delle emissioni

globali di gas serra.

I FITOFARMACI, LA TUNISIA E IL TEMA DELLA RECIPROCITÀ

Mentre l’Ue obbligherebbe gli agricoltori a ridurre del

50% l’uso dei fitofarmaci entro il 2030, senza offrire loro

valide alternative sui campi, in Tunisia vengono utilizzate

sostanze cancerogene accusate di essere coinvolte

in patologie come il morbo di Parkinson e la bronchite

cronica. Una di queste è il malathion, riconosciuto

come cancerogeno dall’OMS e vietato in Ue dal 2007,

ma approvato dal ministero dell’Agricoltura tunisino e

utilizzato nelle campagne d’irrorazione aerea. E non è

il solo: simazina, ciproconazolo, fosmet. Anche il Brasile

utilizzerebbe prodotti vietati in Europa.

48 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


Francia, una legge per tutelare

i prezzi all’origine

I

l presidente Macron ha

ricevuto, come promesso

durante la burrascosa

inaugurazione della Mostra

Internazionale dell’Agricoltura

(SIA), le quattro le

unioni agricole, i rappresentanti

della cooperazione e

delle camere dell’agricoltura.

“Dopo il periodo delle

agitazioni sindacali dello

scorso autunno e quest’inverno

i blocchi stradali dei

trattori in tutta la Francia,

è tempo di lavorare con il

Primo Ministro e i ministeri

interessati - dice Arnaud

Rousseau, presidente FN-

SEA -. Sono circa 70 le misure

destinate a semplificare

la vita agli agricoltori e ad

aumentare il loro reddito”.

Alcuni provvedimenti sono

già operativi. Altri interventi,

come la legge sull’uso dei

prodotti fitosanitari, saranno

votati quest’estate. Infine,

entro luglio, sarà adottata

anche la legge EGalim 4,

che prevede di stabilire la

nozione di prezzo minimo di

vendita al di sotto del quale

l’agricoltore venderebbe in

perdita. Il settore attende

con impazienza di vederne

gli effetti nella gestione

quotidiana dell’azienda

agricola. Per il momento le

pratiche burocratiche sono

ancora molto presenti.

IL CLIMA STA RIMPICCIOLENDO I SALMONI DELL’ARTICO

Il cambiamento climatico e la pesca stanno influenzando

le dimensioni dei pesci minacciando l’approvvigionamento

alimentare. Succede con il salmone vicino al

circolo polare artico e con la razza pattinatrice nell’Atlantico.

Secondo una analisi statunitense, è diminuita la

dimensione di quasi tre quarti delle popolazioni di pesci

marini campionati in tutto il mondo tra il 1960 e il 2020.

Capire esattamente perché si restringono nelle acque

più calde è fondamentale per aiutare gli acquacoltori a

scegliere il pesce giusto da allevare.

LONDRA IN CERCA DI BRACCIANTI PER I PROSSIMI ANNI

Il governo UK programma un’estensione dei visti per

lavoratori stagionali fino al 2029, per fornire stabilità e

capacità di pianificazione alle aziende agricole. Questa

decisione è in linea con i significativi investimenti in tecnologia

volti ad automatizzare i processi agricoli. Fino a

50 milioni di sterline sono stati stanziati per lo sviluppo di

centri di confezionamento completamente automatizzati

e sono previste ulteriori iniziative per raccoglitori robotizzati

ai livelli di efficienza dei lavoratori umani, entro i

prossimi tre-cinque anni.

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 49


INIZIATIVE AGRINET

In onda

Il primo giugno, su TV2000,

parte la nuova stagione

del programma

che racconta

l’agricoltura italiana

tra sostenibilità

ed eccellenze

A

l via, il prossimo primo giugno, la

nuova stagione del programma che

esplora l’agricoltura italiana con uno

sguardo attento alle sue eccellenze, al

contesto ambientale e alle sfide delle

politiche agricole europee. In onda

ogni sabato alle 17.30 su TV2000, “Agrinet il futuro

in campo” presenterà 10 storie di imprenditori

innovativi provenienti da varie regioni

italiane. La conduttrice, la giornalista Francesca

Magnoni, afferma: “Abbiamo raccontato le storie

di agricoltori che, con passione e innovazione,

affrontano le sfide della sostenibilità e delle

politiche agricole europee. Sono esempi di pratiche

agricole nuove e sostenibili, che possono

contribuire alla salvaguardia e allo sviluppo del

territorio”. Ogni episodio, di 25 minuti, è strutturato

in modo da offrire una visione completa

delle diverse realtà agricole italiane. Le puntate

prevedono un’alternanza tra reportage dai campi

e la divulgazione di aspetti scientifici legati

alla sostenibilità, con un focus sugli obiettivi

chiave della Politica agricola comune. Questo

approccio consente di approfondire non solo le

tecniche agricole innovative, ma anche le sfide

ambientali, che gli agricoltori devono affrontare

quotidianamente.

La trasmissione si avvale del supporto tecnicoscientifico

di Confagricoltura e dell’Università

IUAV di Venezia, che contribuiscono a fornire

una visione accurata e aggiornata delle pratiche

50 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


agricole sostenibili. La produzione è curata dal

gruppo Icaro di Rimini, in collaborazione con

TV2000 e l’associazione di TV locali Corallo.

“Agrinet il futuro in campo” è co-finanziato dalla

Commissione Europea, che attraverso un apposito

bando, promuove iniziative di informazione

sui temi dell’agricoltura sostenibile. Questo

finanziamento è fondamentale per sostenere la

produzione di contenuti di alta qualità che possano

sensibilizzare il pubblico sulle sfide e le opportunità

dell’agricoltura moderna.

La prima puntata è intitolata “Cambiamenti climatici:

l’alluvione un anno dopo”. La troupe si è

recata in Romagna per incontrare alcuni associati

Confagricoltura, che hanno vissuto l’alluvione.

Alessandro Bacchilega e Martina Farolfi, giovani

agricoltori di Faenza, raccontano i danni subiti a

causa dell’esondazione del fiume Lamone, che

ha impedito loro di accedere ai campi di kiwi e

olive per giorni. A Cesena, vicino al fiume Savio,

Gianluca Zoffoli mostra i gravi problemi al raccolto

di kiwi e racconta i gesti di solidarietà che

hanno sostenuto la ripresa della sua attività. La

puntata include anche interventi di esperti, come

il meteorologo Pierluigi Randi e Federica Rossi,

responsabile della Divisione Agricoltura di Precisione

e Agroambiente della società di ricerca

Ri.Nova, che spiegano come fronteggiare eventi

climatici estremi.

Ogni episodio si conclude con la rubrica “La PAC

vista dai bambini”, curata dalle emittenti regionali

del circuito di TV Corallo, che porta nelle

scuole primarie italiane i temi della sostenibilità,

coinvolgendo i bambini in progetti educativi. La

prima puntata è curata da TV Prato, che presso

la Scuola primaria Ciliani ha ripreso i bambini

impegnati in un progetto sui comportamenti da

adottare per mitigare i cambiamenti climatici.

Il 15 giugno, la puntata “Pianura Padana tra Emilia

e Veneto: la barbabietola da zucchero, una

storia di resistenza” esplora la coltivazione della

barbabietola da zucchero tra Minerbio e Pontelongo.

Nonostante la riduzione del numero di

zuccherifici, l’ultima cooperativa di produttori

bieticoli sopravvissuta continua a raccogliere e

trasformare la barbabietola italiana, garantendo

la sopravvivenza di molti piccoli soci conferitori,

come il giovane Alberto Bonora. La puntata

termina con un servizio curato da Tele Liguria

Sud presso la Scuola Primaria M. Caranza di Varese

Ligure.

Il 22 giugno, la puntata “Costa dei Gelsomini:

Dal mito di Persefone alla generazione delle giovani

imprenditrici” ci porta in Calabria, tra le rovine

di Locri Epizefiri e la splendida Costa dei

Gelsomini. Qui, tre giovani imprenditrici - Ileana

Siciliano, Alberta Nesci e Patrizia Morano - coltivano

bergamotto e altri agrumi, portando avanti

le aziende di famiglia con un approccio innovativo.

La puntata si conclude con un servizio

curato da TeleDehon presso l’Istituto scolastico

comprensivo Jannuzzi-Di Donna di Andria, dove

i bambini esplorano i temi della sostenibilità e

dell’innovazione agricola.

“Agrinet il futuro in campo” promette un viaggio

emozionante attraverso l’Italia agricola, mettendo

in luce le storie di chi lavora con passione e innovazione

per un futuro sostenibile. (et) •••

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 51


PRODUZIONI APICOLTURA

L’Italia si prepara

al peggio

La Vespa orientalis viene

sempre più spesso segnalata

nel Centro-Nord Italia

con indici di diffusione

allarmanti per la sopravvivenza

delle api e, quindi,

per la melicoltura.

Colpa del clima

di Raffaele Cirone

N

el novero degli effetti indesiderati derivanti

dai cambiamenti climatici ci sono

anche le invasioni, più o meno barbariche,

di insaziabili predatori delle api:

si tratta, per la precisione, di calabroni

- alieni o autoctoni, poco cambia - con

una particolare e innata propensione a nutrirsi

di api mellifere per la bontà del pasto che esse

offrono a questi nemici naturali degli alveari.

Specie che fino a qualche anno fa non si erano

mai viste a casa nostra e che invece adesso

stanno occupando aree sempre più estese di territorio.

La questione ha da tempo assunto il carattere

di un’emergenza dal punto di vista degli

apicoltori che, tra le tante beghe di cui si sono

dovuti occupare negli ultimi anni, si trovano ora

a fronteggiare anche questo ulteriore assalto. La

Francia è stata la prima a soccombere dinanzi a

tale fenomeno e si trova oggi per intero invasa da

Vespa velutina, un calabrone di origine asiatica

che in pochi anni si è diffuso su tutto il territorio

d’Oltralpe, arrecando ingenti danni agli alveari.

Ora è in atto una graduale diffusione verso

il Regno Unito, l’Italia del Nord-Ovest con Liguria,

Piemonte e Toscana già invase o in corso di

invasione, e segnalazioni addirittura dall’Austria,

dove di recente è stato segnalato un esemplare

adulto di questo calabrone.

L’Italia si trova a dover affrontare uno scenario

più complicato degli altri, perché all’invasione

da Nord del calabrone orientale “alieno”, si sta

aggiungendo ora il calabrone meridionale “autoctono”

che invade da Sud: si tratta di Vespa

orientalis, che a detta di alcuni entomologi è da

considerarsi storicamente presente nel Sud d’Italia,

in particolare in Campania, Calabria e Sicilia.

In effetti, stando agli atti storici della FAI-Federazione

Apicoltori Italiani, mai in passato si erano

52 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


registrate da parte delle Associazioni e degli apicoltori

aderenti testimonianze e segnalazioni di

gravità tale da destare motivo di allarme. Come

del resto è sempre accaduto e ancora accade per

Vespa crabro (calabrone europeo), che pur presente

negli ambienti rurali e in prossimità degli

alveari, non costituisce quasi mai fonte di danno

grave agli alveari.

Negli ultimi anni, tuttavia, Vespa orientalis viene

sempre più spesso segnalata nelle regioni del

Centro e del Nord Italia con indici di diffusione

che assumono dimensioni allarmanti in corrispondenza

di centri urbani altamente infestati, com’è

il caso della Città di Roma che, come segnalato e

documentato dalla FAI, è stata oggetto di graduale

invasione già a partire dal giugno del 2014.

Le segnalazioni, inoltre, si stanno intensificando

di pari passo con il crescere dei danni che gli

apicoltori subiscono a seguito dell’arrivo di Vespa

orientalis negli alveari dislocati sul nostro territorio

nazionale: questo vorace predatore delle api,

infatti, opera un sistematico, graduale e crescente

saccheggio fino alla morte completa delle famiglie

e secondo una dinamica che appare analoga

a quella con la quale opera Vespa velutina. Danni

che ad oggi non prevedono alcun meccanismo di

indennizzo o ristoro per gli apicoltori.

La dimensione dei nidi di questi predatori, la rapidità

di diffusione delle loro colonie, la capillare

presenza dei calabroni, insistentemente attivi

dalla primavera all’autunno inoltrato, costituiscono

motivo di allarme non solo per gli apicoltori

che lamentano danni agli alveari, ma anche per

l’incolumità della cittadinanza che ignara si deve

confrontare con questo problema non solo nelle

aree verdi, ma anche all’interno delle proprie abitazioni.

Situazione destinata a peggiorare visto il

graduale innalzamento delle temperature.

Nel crescendo delle segnalazioni e degli svariati

motivi di allarme di apicoltori e cittadini, la

FAI-Federazione Apicoltori Italiani ha potuto suo

malgrado registrare la mancanza di un’azione

coordinata tra i vari soggetti impegnati nel campo

della ricerca, così come pure una pressoché

totale impreparazione delle Amministrazioni comunali,

a cominciare da quella di Roma Capitale.

Mancano adeguate azioni informative, risultano

inadeguate le azioni preventive, sono insufficienti

gli interventi di eliminazione dei nidi di questo

pericoloso predatore: un servizio che viene spesso

operato da apicoltori e ditte private (ma non

specializzate) che si offrono per i sempre più richiesti

interventi di disinfestazione.

I Centri antiallergie presenti nella Capitale, hanno

inoltre iniziato a diffondere notizie su come comportarsi

in presenza di tali calabroni o in malaugurato

caso di puntura e reazione allergica. Il che

denota che i casi di ricorso alle strutture mediche

sono sempre più frequenti.

Il problema è più grave nelle aree attorno alle discariche

comunali, dove l’insetto trova un pascolo

continuo e si riproduce in abbondanza. Non risulta,

infine, che a livello nazionale e/o regionale, siano

stati messi a punto protocolli e piani di intervento

coordinati e adottati in modo ufficiale dalle

autorità competenti (Agricoltura, Salute, Ambiente).

Le segnalazioni raccolte finora in Italia evidenziano

situazioni di vero e proprio allarme - vedasi

i casi particolari nelle Città di Roma e Napoli - con

crescita esponenziale dell’attività di Vespa orientalis

registrata a partire dal 2014 ad oggi.

In Italia le aree di maggiore criticità si trovano

nei territori di molte importanti città: Tra i centri

di maggiore presenza di Vespa orientalis vanno

citate, oltre a Roma, anche Trieste, Firenze, Livorno,

Grosseto, Caserta, Napoli, Cosenza, Messina,

Catania, Agrigento, Trapani, Palermo.

La FAI, con il supporto di Confagricoltura, ha di

recente predisposto un documento di lavoro per

richiamare l’attenzione della direzione generale

Ambiente dell’Unione Europea che, sulla base di valutazioni

di rischio che competono allo Stato membro,

dovrà valutare l’impatto negativo oltre che sulle

api mellifere, anche su altre specie e nel complesso

sulla biodiversità del territorio interessato.

Di certo è arrivato il momento per cui occorre

inserire questi predatori nella lista delle specie

invasive di rilevanza nazionale, per poter attuare

protocolli e piani di intervento uniformi in tutti i

territori in cui il fenomeno si manifesta.

Occhi aperti dunque, sia in apiario sia in campagna,

come pure in città: impariamo a riconoscerli

e segnaliamoli al primo avvistamento. •••

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 53


PRODUZIONI ACQUACOLTURA

I numeri

di un settore

Pier Antonio Salvador

Presidente API

Nel 2025 la piscicoltura

raggiungerà gli 8.1 miliardi

di valore. Ma ci sono ancora

molti ostacoli, come le poche

concessioni sulle coste.

Salvador: “Soltanto 2 pesci

ogni 10 consumati sono italiani”

L’

acquacoltura (agricoltura in mare, nei

fiumi e nelle lagune), come ben noto,

è l’unica alternativa sostenibile alla pesca,

quindi, è più che mai necessaria al

sostentamento della popolazione mondiale

in crescita. Un settore non solamente

sostenibile, ma che è, indubbiamente, il

futuro dell’alimentazione mondiale. Fa bene al

Pianeta perché, oltre a rispondere ad una effettiva

necessità produttiva, rappresenta anche una

validissima opportunità in termini ambientali.

Infatti, limita lo sfruttamento delle risorse ittiche

naturali e tutela gli ecosistemi delle zone umide

costiere, garantendo la conservazione del patrimonio

faunistico e paesaggistico. Secondo stime

ufficiali delle Nazioni Unite, questo comparto è

destinato a crescere, per arrivare, nel 2025, agli

8.1 miliardi di valore, ai 9.6 miliardi nel 2050 e ai

10.9 nel 2100. Oggi il 55% del pesce consumato a

livello globale proviene da impianti di acquacoltura.

In Italia a che punto siamo? Mondo Agricolo

lo chiede a Pier Antonio Salvador, presidente

dell’API, l’associazione dei piscicoltori italiani di

Confagricoltura. “Il nostro - afferma - è un settore

vivace, impegnato a garantire standard elevati di

benessere e sicurezza alimentare che, nel 2023,

ha registrato una crescita produttiva superiore a

quella del 2022, a dimostrazione che abbiamo

tutte le potenzialità per un ulteriore sviluppo sostenibile,

garantendo un prodotto di alta qualità,

riducendo l’impatto ambientale. La nostra attività

54 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


nelle zone umide costiere e interne come lagune,

stagni e laghi di acqua dolce o salmastra, concorre

alla conservazione degli ecosistemi e della

biodiversità”.

È recente la nota di risposta del ministero delle

Infrastrutture e dei Trasporti ad un’interpellanza

dell’Api ribadendo l’esclusione dell’acquacoltura,

in quanto attività produttiva, dall’ambito

applicativo della direttiva dell’Unione Europea

2006/123/C (c.d. Bolkestein), chiarendo in modo

inappellabile la natura e la disciplina delle concessioni

delle aziende di maricoltura. L’Api, da

anni, si è attivata in tal senso, fin dall’emanazione

della direttiva Bolkestein. “Ringraziamo il

ministero per questa precisazione, che ha finalmente

eliminato la penalizzazione per la produzione

ittica nazionale: a fronte di oltre 8.000 km

di coste, sono attualmente attive solamente 20

concessioni off-shore, tanto che soltanto 2 pesci

ogni 10 consumati sono italiani. La richiesta di

specie pregiate di acquacoltura come spigole,

orate, ombrine e ricciole, è particolarmente forte

nel nostro Paese, il mercato mediterraneo di

maggior consumo - ha sottolineato il presidente

Api - e ciò ha portato a ricorrere troppo all’importazione

per soddisfare la domanda in continua

crescita”.

I maricoltori italiani, in seguito alla precisazione

del MIT, hanno ottenuto un chiarimento inappellabile

sulla natura e disciplina delle concessioni.

Per Pier Antonio Salvador occorre ora che le pubbliche

amministrazioni, competenti per le diverse

aree e ambiti, rimuovano quello che rappresenta

uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo dell’allevamento

ittico in strutture off-shore. L’acquacoltura

è uno dei settori in più rapida crescita per la produzione

di proteine e l’UE è il quinto produttore a

livello mondiale.

“Possiamo dire - ha rimarcato il presidente API

- che la nostra attività fa bene al Pianeta; è sostenibile

perché risponde all’effettiva necessità

produttiva e costituisce anche una validissima

chance in termini ambientali”.

Gli allevamenti in mare, fiume e aree umide

sono un modello valido di sviluppo economico

di un’attività destinata a scopi alimentari umani,

con una qualità certificata dall’uovo al piatto.

I consumatori italiani hanno iniziato ad avere

un’opinione positiva sul pesce di allevamento e

si sono resi conto che è un prodotto buono e

di qualità, che rappresenta un atto di consumo

responsabile, per gli aspetti economici e sociali,

ma soprattutto per le sue ricadute ambientali.

“La legislazione italiana - ha spiegato Andrea

Fabris, direttore Api - impone controlli stringenti

sui prodotti nazionali, per garantire la

sicurezza e assicurare una qualità superiore.

Il pesce allevato in Italia è sottoposto a molti

controlli durante tutte le fasi della filiera, ed

è rintracciabile. È infatti possibile risalire al

percorso dal banco del supermercato alla sua

nascita, sapendo come e dove è stato allevato.

Inoltre, poiché le filiere di acquacoltura sono

molto corte, si ha un vantaggio in termini di

freschezza. I servizi veterinari ufficiali competenti

territorialmente controllano il rispetto delle

norme che regolano la sanità, il benessere

animale e la sicurezza alimentare, garantendo

standard qualitativi molto elevati”.

Per l’Api sono stati fatti importanti passi avanti,

anche se è ancora necessario dare certezza sulle

tempistiche di attribuzione e durata delle concessioni

demaniali marittime, che richiedono investimenti

importanti da programmare e occorre,

infine, soffermarsi sull’etichettatura del pesce

servito in Ho.Re.Ca. (et)

•••

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 55


APPUNTAMENTI IL PREMIO

L’eredità

di Filo

della Torre

Barrile: “L’associazione

Pandolea testimone

dell’insegnamento

lasciato da questo importante

personaggio per il mondo

dell’olivicoltura italiana”

I premiati di quest’anno

A

nnamaria Barrile, direttore generale di

Confagricoltura, ha aperto i lavori della

VII edizione del Premio Ranieri Filo

della Torre con queste parole: “Siamo

orgogliosi di ospitare questo importante

evento, dedicato a Ranieri Filo della

Torre, un uomo di Confagricoltura, che si è impegnato

per la promozione dell’olio extravergine

italiano. Le olivicoltrici di Pandolea hanno saputo

prendere in mano la sua eredità, anche a livello

internazionale, riunendo le produttrici olivicole

del Mediterraneo. L’evento di oggi, raccontandoci

di agricoltura, cultura e resilienza, ha messo in

evidenza un connubio importante che conferisce

valore aggiunto al nostro settore”.

Il premio rimarca l’importanza della cultura legata

all’olio. Loriana Abbruzzetti, presidente di Pandolea:

“L’obiettivo che ci siamo poste - ha affermato - è

quello di esaltare il forte legame tra agricoltura e

cultura. Il Premio si divide in diverse categorie, dalla

scientifica, che premia le migliori tesi di laurea,

alla narrativa che gratifica racconti, poesie e haiku,

che sottolineano, ognuna nel proprio ambito, le eccellenze,

la storia, i territori e le innovazioni della

produzione olivicola”.

Viviana Broglio, presidente di Confagricoltura Donna

Roma: “Quest’iniziativa in ricordo di Ranieri Filo

della Torre - ha detto - vuole riconoscere le capacità

di un uomo e un professionista del nostro mondo

che sapeva ascoltare, condividendo esperienze,

sempre con una forte attenzione a valorizzare il

mondo dell’olivicoltura e, con questo, l’agricoltura,

parti integrante dell’identità italiana”.

In collaborazione con l’Accademia Nazionale dell’Olivo

e dell’Olio, sono state premiate tre tesi di laurea,

selezionate da un comitato di accademici: prima

classificata Giuliana Prevete (Dottorato di ricerca

in Pharmaceutical Sciences, Sapienza Università di

Roma), secondo Andrea Fornetti (Corso di Laurea in

Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università

degli Studi di Perugia), terzo Luigi Pacchiani (Corso

di Laurea Interdipartimentale in Scienze dei Prodotti

Erboristici e della Salute dell’Università di Pisa).

Per la Poesia sono stati premiati: Nerina Poggese,

seguita da Tiziana Monari e Sebastiano Mario Fiori.

Per la narrativa, Francesca Pecorella ha conquistato

il primo posto, seguita da Nerina Poggese e Sergio

Malvasi. Gli autori di haiku premiati sono stati

Emanuela Capodarco, Antonio Sacco e Antonietta

Tiberia. Le opere letterarie vincitrici sono state interpretate

dagli attori ‘Lettori giUlivi’: Chiara Cappelli,

Donatella Cioccolini, Renato del Baglivo, Linda Botha,

Barbara Lorentz, Susanna Mai.

Premiata anche la capacità di comunicare l’olio extra

vergine di oliva. Nerina Di Nunzio, esperta di enogastronomia,

ha ricevuto un’opera di Patrizia Balzamo.

Sabrina Pupillo, tecnologa alimentare e divulgatrice

nel settore olivicolo, ha ricevuto un quadro della

pittrice Laura Covino. Luciana Squadrilli, giornalista

enogastronomica, è stata premiata con un acquarello

di Luisa Grifoni, mentre Marzia Roncacci, giornalista

TG2 e conduttrice di Tg2 Italia, ha ricevuto un’opera

fotografica di Carlo D’Orta. (et)

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56 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO di Alessandra Porro

RISO TEA, CONFERENZA STAMPA A CASCINA ERBATICI

Sempio Risultati tangibili

per gli agricoltori e l’ambiente

LOMBARDIA

BOSELLI

NUOVO PRESIDENTE

Per la prima volta le TEA

escono dal laboratorio.

Come ha raccontato Mondo

Agricolo sul numero

di aprile, è stata avviata il

13 maggio in provincia di

Pavia la prima sperimentazione

in campo di riso TEA

nell’azienda di Federico

Radice Fossati, “Cascina

Erbatici” a Mezzana Bigli,

socia di Confagricoltura.

Le sue risaie rappresentano

l’habitat naturale del Carnaroli, il riso

più pregiato, ma anche quello più facilmente

attaccabile dal brusone.

Le TEA sono tecniche di precisione

che permettono di modificare il genoma

delle piante senza introdurre

DNA esterno, utilizzando sequenze

della stessa specie o di specie strettamente

correlate. La varietà di riso

che verrà testata è stata sviluppata

attraverso mutagenesi mirata, impiegando

la ben conosciuta tecnologia

CRISPR/cas9, che ha inattivato

tre geni legati alla suscettibilità al

brusone. I test di laboratorio sulla

resistenza hanno dimostrato risultati

eccellenti in termini di produttività

e sono stati condotti senza l’uso di

agrofarmaci. “Siamo entusiasti di

ospitare questo evento pionieristico

nella nostra provincia e in un’azienda

associata - ha commentato la

presidente di Confagricoltura Pavia,

Marta Sempio -. È la dimostrazione

di come l’innovazione possa convivere

con la tradizione agricola della

Lomellina, portando benefici tangibili

per gli agricoltori e l’ambiente”.

“Questa ricerca in campo rappresenta

un’avanzata significativa nel

settore del riso e un esempio eccellente

di come la collaborazione tra

università, aziende e istituzioni possa

produrre innovazioni sostenibili - ha

sottolineato Alberto Lasagna, direttore

di Confagricoltura Pavia -. L’azienda

di Federico Radice Fossati è

all’avanguardia in queste sperimentazioni,

dimostrando l’impegno della

nostra comunità verso il futuro dell’agricoltura”.

La sperimentazione, coordinata dalla

Fondazione Bussolera Branca, vedrà

il coinvolgimento di figure di spicco

nel settore agricolo e accademico,

inclusi il rettore dell’Università degli

Studi di Milano, Elio Franzini, e la senatrice

a vita Elena Cattaneo. Sono

intervenuti all’incontro il professore

Roberto Defez e la professoressa e

ricercatrice Vittoria Brambilla, già

ospiti all’assemblea annuale di Confagricoltura

Pavia alle Rotonde di

Garlasco. Presenti anche il vicepresidente

nazionale di Confagricoltura

Matteo Lasagna, il presidente della

sezione riso regionale Antonio Strada

e il vicepresidente provinciale,

Giuseppe Cavagna di Gualdana.

Questo evento riafferma il ruolo di

Confagricoltura come leader nel supporto

alle iniziative che promuovono

un’agricoltura avanzata, moderna e

sostenibile. L’agricoltura del futuro.

L’imprenditore lodigiano Antonio

Boselli (in foto) è il nuovo

presidente di Confagricoltura

Lombardia eletto dal consiglio

direttivo dell’Organizzazione, riunito

nella sede regionale di via

Confalonieri. Giacomo Brusa,

che guida l’Unione provinciale

di Confagricoltura Varese, e Marta

Sempio, presidente di Confagricoltura

Pavia, sono i due vicepresidenti

che lo affiancheranno

durante il suo mandato.

Boselli succede a Riccardo Crotti,

che non si era ricandidato. “Un

caloroso augurio di buon lavoro

al neopresidente, sicuri che saprà

dare continuità alla Federazione

regionale con competenza

e passione - hanno dichiarato in

una nota il governatore lombardo,

Attilio Fontana e Alessandro

Beduschi, assessore regionale

all’agricoltura -. La sinergia e la

collaborazione con la Regione

rappresentano un pilastro fondamentale

per il progresso e lo

sviluppo del settore agricolo del

territorio. Boselli ha una lunga e

solida esperienza in Confagricoltura,

costruita nel ruolo di rappresentanza

già ricoperto in passato

come presidente regionale

dell’Organizzazione”.

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 57


CAMPI ROSA di Elisabetta Tufarelli

DA DOVE NASCE IL PROGETTO “CONFAGRICOLTURA DONNA INCONTRA LE GRANDI CHEF”

Oddi Baglioni

Agricoltura pilastro di questo Paese

Dalla presentazione nazionale alla

Camera dei deputati a quelle sui

territori regionali, il progetto “Confagricoltura

Donna incontra le Grandi

Chef” ha un forte fil rouge che

le lega tutte. Come ha sottolineato

Alessandra Oddi Baglioni, presidente

di Confagricoltura Donna: “In

un mondo in cui la gastronomia è

posta in prima linea, troppo spesso

si dimentica il cuore pulsante che

c’è dietro ogni piatto: l’agricoltura,

che non deve restare un fantasma

sbiadito sullo sfondo”. Il progetto è

nato proprio per esaltare la stretta

connessione tra agricoltura e gastronomia,

evidenziando l’importanza

dell’agricoltura nella creazione di

eccellenze culinarie. Non solo. le

offerte raccolte andranno all’associazione

“Vite senza paura”, presieduta

da Maria Grazia Cucinotta, con

l’obiettivo di sostenere le donne vittime

di violenza, in aggiunta all’iniziativa

delle clementine”.

Per il primo evento la presidente di

Confagricoltura Donna Puglia, Elisa

Aquilano, ha organizzato in grande.

Ospitati alla Masseria San Mama, situata

nel cuore della Puglia Jonica,

sono stati più di cento gli ospiti che

hanno potuto gustare l’intero menu

preparato dalla chef ambasciatrice

regionale Solly Tomasone, all’insegna

dei prodotti locali, tra cui Luca Lazzaro

e Beatrice Brizi, rispettivamente

presidente e direttore di Confagricoltura

Puglia; Marina Colonna presidente

Confagricoltura Donna Molise;

Luciana Ferrante past president Fidapa

distretto sud est, Clara Riccardi,

componente giunta Confagricoltura

Basilicata e moltissimi ospiti.

In Sicilia la presentazione sarà itinerante

in ogni provincia. ”Abbiamo

scelto - afferma la presidente di Confagri

Donna Sicilia, Maria Pia Piricò

- di riportare al centro il ruolo dell’agricoltura,

uno dei pilastri economici

italiani, per sottolineare il nostro

impegno nel sociale, nell’arte e in

tutti gli aspetti culturali. Spenderci

per altre donne, donne in difficoltà,

ci è sembrato, in questo particolare

momento storico, un modo per far

parte con il nostro lavoro della comunità

di tutte le donne”.

Le presidenti di Confagricoltura

Donna Piemonte Paola Sacco, Lombardia

Caterina Brazzola, e Emilia-

Romagna Diana Bortoli si sono

unite per presentare, in occasione

di Cibus, il progetto dell’associazione

femminile, a cui è intervenuta

la chef ambasciatrice piemontese,

Anna Ghisolfi. All’evento hanno partecipato

anche il direttore generale

di Confagricoltura, Annamaria Barrile,

la presidente nazionale Alessandra

Oddi Baglioni, lo chef Mario Marini,

il presidente di Confagricoltura

regionale Marcello Bonvicini.

58 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

I RISULTATI DELLO STUDIO CONDOTTO DA UNIVERSITÀ USA E UE

Welfare la domanda cresce con

l’invecchiamento demografico

BIDEN E LE SNEAKERS

ANTI-CADUTA

L’invecchiamento demografico delle

popolazioni ha portato con sé la necessità

di esplorare i modi per invecchiare

bene, immaginando politiche sociali per

favorire sicurezza, partecipazione e salute

dei più anziani. Nucleo di qualunque

società, la saggezza accumulata

negli anni è fonte preziosa d’ispirazione.

Di conseguenza, nel tempo, anche

la percezione della vecchiaia è cambiata.

Lo dimostra uno studio congiunto

tra l’Università americana di Stanford,

le tedesche Humboldt e Greifswald e

l’Università del Lussemburgo che spiega

perché possiamo dire che i 70 anni sono

i nuovi 50 e i 50 sono i nuovi 30. La ricerca,

iniziata nel 1996, ha coinvolto, in

trent’anni, tedeschi di età compresa fra i

40 e i 100 anni. In media, l’inizio percepito

dell’anzianità aumentava di circa

un anno ogni quattro o cinque anni. A

cambiare l’idea che abbiamo della terza

età ci sono il genere e lo stato di salute.

“L’aspettativa di vita è aumentata,

alcuni aspetti della salute sono migliorati

nel tempo, tanto che le persone di

una certa età che in passato erano considerate

anziane potrebbero non essere

più considerate tali al giorno d’oggi”, ha

affermato l’autore dello studio Markus

Wettstein PhD, dell’Università Humboldt

di Berlino, Germania.

Le sneakers di Joe Biden

irrompono nella campagna

elettorale Usa 2024. Quelle che

il presidente degli Stati Uniti

usa negli ultimi tempi sono

diventate oggetto di discussione.

Biden, che è stato protagonista

di cadute, dimostra come

prevenirle sia una priorità: il

40% delle richieste di pronto

soccorso deriva da questo tipo

di incidente domestico e dopo i

75 anni, quasi il 70% delle morti

è causato dall’esito negativo di

una caduta.

UNO STUDIO INGLESE RIMARCA

l’importanza del sollevare pesi da anziani,

dimostrando che chi si era allenato ha

avuto un declino muscolare ridotto rispetto

al gruppo di chi non aveva fatto gli esercizi.

Secondo gli esperti già solo una singola

sessione di allenamento rallenta la sarcopenia.

Sollevare pesi, quindi, è il modo giusto

di stimolare la sintesi proteica muscolare

e promuove la crescita e il mantenimento

della massa muscolare.

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 59


PATRONATO di Elisabetta Tufarelli

TUTTE LE MODIFICHE APPORTATE CON IL RINNOVO IN LEGGE DI BILANCIO

Opzione donna aumentano

età di accesso e requisiti

INFORTUNI E INDENNIZZO INAIL, L’IMPORTANZA DELLA VALUTAZIONE

Nessuna attività lavorativa è esente da rischi, e la prevenzione è

uno strumento prioritario su cui è necessario investire il massimo

impegno. Quando un infortunio accade, è fondamentale che al

lavoratore o alla lavoratrice siano destinate una serie di prestazioni

e il giusto indennizzo economico. La storia di un incidente

sul lavoro, raccontata dal responsabile organizzativo ENAPA, Carlo

Rosati, ne è un esempio efficace. A settembre del 2022, mentre

Mario lavorava, la parte destra del suo corpo rimase incastrata

in un’apparecchiatura. Oltre allo schiacciamento del corpo, subì

anche delle bruciature. A chiusura dell’infortunio, l’Inail gli riconobbe

un danno dell’11%, e il relativo indennizzo economico. I

funzionari del Patronato di Confagricoltura, insieme al consulente

medico ENAPA, dopo un controllo sui requisiti, fecero opposizione,

ottenendo una percentuale d’invalidità più elevata.

Con l’approvazione della legge di Bilancio

2024, è stata confermata “Opzione

Donna”, la misura di prepensionamento

più longeva, apportando,

però, ulteriori modifiche. Per le lavoratrici

che hanno completato i requisiti

nel corso del 2023, l’anzianità contributiva

rimane invariata a 35 anni di

contribuzione, ma è necessario avere

almeno 61 anni. Per compensare l’aumento

dell’età anagrafica, è stato introdotto

un meccanismo che prevede

una riduzione dell’età di un anno per

ogni figlio, con un limite massimo di

due anni.

Non è sufficiente, però, maturare i 61

anni. A partire dal 2023, sono stati

modificati anche i requisiti di accesso

riconoscendo il beneficio alle donne

che si trovano in queste condizioni:

prestino assistenza al coniuge, parente

o affine con handicap grave ai

sensi dell’art.3 c.3 L.104, al momento

della richiesta e da almeno sei mesi;

siano lavoratrici invalide civili in misura

superiore o uguale al 74 per

cento; siano lavoratrici licenziate; siano

dipendenti da imprese in crisi che

abbiano attivo un tavolo di confronto

per la gestione della crisi aziendale.

Per queste ultime, il requisito

anagrafico viene ridotto a 58 anni,

a prescindere dal numero di figli. Ai

fini del diritto di accesso a “Opzione

Donna,” è sufficiente soddisfare le

condizioni alla data di presentazione

della domanda di pensione. Il trattamento

pensionistico ha inizio dopo 12

mesi dalla maturazione del diritto per

le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per

quelle autonome. Per quanto riguarda

il calcolo dell’importo pensionistico,

viene interamente calcolato con il

sistema contributivo.

Gli operatori del Patronato ENAPA di

Confagricoltura forniscono una consulenza

personalizzata, aiutando la

lavoratrice a valutare attentamente la

situazione e tutte le fasi dell’eventuale

pensionamento.

60 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


FORMAZIONE di Antonella Torzillo

MACFRUT: LA FORMAZIONE NELL’ORTOFRUTTA AL CONVEGNO EBAN-FORAGRI

Le nuove sfide del comparto

Lo scorso 9 maggio si è tenuto a Rimini,

nell’ambito del Macfrut, il convegno

EBAN - Foragri dal titolo “Lavoro e formazione

professionale: la nuova sfida

per l’ortofrutta italiana”. L’evento ha riunito

esperti del settore, rappresentanti

delle istituzioni e delle imprese per discutere

il ruolo strategico della formazione

nel rafforzare la competitività del

comparto ortofrutticolo italiano.

Un settore in continua evoluzione

L’ortofrutta rappresenta un settore

chiave dell’agroalimentare italiano,

con il 25% del valore della produzione

agricola e al primo posto nell’export

agroalimentare nazionale. Si tratta di

un settore complesso e diversificato,

che comprende una molteplicità di

produzioni e comparti, dalla frutta alla

verdura, dalla quarta gamma alle produzioni

tipiche Dop e Igp.

La sfida della formazione

In un contesto in continua evoluzione,

caratterizzato da innovazione

tecnologica, globalizzazione e crescente

attenzione alla sostenibilità,

la formazione diventa un fattore determinante

per il successo delle imprese

ortofrutticole.

La ricerca promossa da Foragri ed

Eban ha messo in evidenza che

l’ortofrutta italiana necessita di una

formazione “mirata” alle diverse esigenze

del settore. Le sfide principali

riguardano cinque punti fondamentali.

La prima è l’occupazione, visto

che l’ortofrutta è un settore “labour

intensive”, con oltre il 40% dell’occupazione

agricola nazionale. La formazione

è quindi fondamentale per

migliorare l’efficienza e la competitività,

anche attraverso la qualificazione

professionale e l’attrazione di

manodopera qualificata. Secondo

tema sono le competenze specialistiche

per rispondere alla domanda di

prestazioni lavorative che abbiano

conoscenze specifiche e aggiornate,

dalla raccolta e cernita, alle nuove

professionalità legate all’agricoltura

di precisione, fino alle produzioni di

qualità.

Terza sfida è quella della complessità

delle realtà ortofrutticole, dove le OP

e le reti, tipiche del settore, necessitano

di una formazione mirata alla gestione

di questi aggregati. Poi, le specificità

dell’occupazione: la manodopera in

ortofrutta è spesso stagionale e non

italiana, richiedendo quindi formazione

per superare gap strutturali come la

mobilità e la barriera linguistica. Infine,

la valorizzazione e la trasformazione

del prodotto.

Un’offerta formativa di eccellenza

e in evoluzione

Per rispondere a queste sfide, Enapra,

ente di formazione di Confagricoltura

è tra i primi enti che, già da tempo, si

sta impegnando a sviluppare un’offerta

formativa sempre più evoluta e specializzata.,

rappresentando un esempio

di eccellenza in questo campo.

Intervenendo al convegno, il direttore

di Enapra, Luca Ginsetrini, ha spiegato

che l’ente ha ampliato il proprio

catalogo formativo con corsi su nuove

tematiche, come la sostenibilità, l’agricoltura

di precisione, la qualità dei

prodotti, le nuove tecniche in campo,

la produzione di energia rinnovabile

e la “vertical farming”. Inoltre, ha sottolineato

l’importanza di una collaborazione

stretta tra enti di formazione e

imprese ortofrutticole per sviluppare

percorsi formativi realmente rispondenti

alle esigenze del settore.

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 61


AGRITURISMO di Elisabetta Tufarelli

CASALE DI MARTIGNANO E POTRERO GRANDE SUL LAGO DI MARTIGNANO

Fare rete sui territori

per una nuova accoglienza

Potrero Grande,

Via della Montagna

Spaccata, 00123 Roma;

tel: +39 339 3870852,

+39 338 8233520;

reservations@potrerogrande.it

F

are rete per crescere insieme:

l’esperienza di due agriturismi a

nord della Capitale. Il panorama

incantevole del Lago di Martignano,

uno dei laghi più puliti d’Italia, grazie

alla sua origine vulcanica e alla

purezza delle sue acque, ospita un

esempio di strutture agrituristiche che

hanno scelto di fare rete per offrire

un’esperienza unica e completa ai

propri visitatori. Due realtà

agricole nate all’interno

del Parco regionale di

Bracciano-Martignano

con notevoli punti di forza:

l’affaccio sul lago, coltivazioni

di noccioli, olivi e frutta, orto,

caseificio, ristorante, pecore e cavalli.

Il Casale di Martignano e Potrero

Grande hanno unito le proprie forze e

competenze per creare una collaborazione

che rappresenta un modello

di successo nel settore agrituristico.

Al Casale di Martignano, dei fratelli

Andrea e Aurelio Ferrazza, il matrimonio

tra tradizione e innovazione è perfettamente

riuscito. Direttamente sulla

riva del lago, si estende su 140 ettari,

caratterizzati da campi di grano, di

foraggio, stalle, fienili e pollai, oltre a

un orto, un frutteto, tutto rigorosamente

bio. L’agriturismo offre ospitalità in

cinque stanze ricavate dalla vecchia

stalla, arredate con legno e ferro,

dotate di un piccolo giardino. Tra le

attività esperenziali proposte, spiccano

il maneggio interno e le passeggiate

a cavallo, che permettono agli

ospiti di esplorare la natura circostante

in modo rilassante e immersivo, oltre

a una discesa lago attrezzata, con

giochi e pedalò, dove è possibile consumare

cibi caldi e freddi e regalarsi

un aperitivo serale.

“Ci siamo impegnati, come Confagricoltura,

perché il Lazio avesse

la legge regionale sull’agriturismo

più avanzata d’Italia e, grazie alla

sensibilità delle istituzioni regionali -

spiega Aurelio Ferrazza - oggi è forte

l’attenzione al territorio e allo sviluppo

di attività progettate dall’imprenditore

agricolo, non solo tradizionali, ma

aperte alla multi-imprenditorialità e

alla multifunzionalità nella sua accezione

più ampia”. Oltre alla cucina

ispirata alla tradizione, ma aperta a

sperimentazioni moderne, utilizzando

i prodotti freschi provenienti, in gran

parte, dall’azienda agricola. Oasi

il Casale di Martignano si dedica

all’agricoltura sociale, collaborando

con la cooperativa Barikama e

Oasi. Con Barikamà l’agriturismo

cogestisce l’orto aziendale di sette

ettari e mezzo, per aiutare i minori e i

ragazzi africani a integrarsi attraverso

il lavoro. All’interno della struttura

agrituristica c’è anche un caseificio,

che produce prelibatezze fresche e

genuine. “Purtroppo, l’allevamento sta

vivendo una fase drammatica all’interno

dell’area PSA. Allevavamo maiali

allo stato brado, che trasformavamo

62 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


nel salumificio aziendale e speriamo

di riprendere presto. In futuro vorremmo

offrire ai nostri ospiti anche la

possibilità di una vacanza glamping e

aprirci agli eventi aziendali”.

Proprio accanto al Casale di Martignano,

c’è Potrero Grande, un vero e

proprio rifugio privilegiato che offre

un’esperienza di soggiorno immersa

nella natura incontaminata. Gli

ospiti possono alloggiare in eleganti

appartamenti con cucina autonoma

all’interno di un casale recentemente

restaurato, circondato da filari di

nocciole, ulivi e paddock con cavalli

quarter horse. Luogo ideale per tutti

coloro che cercano comfort moderni

senza rinunciare al fascino della

campagna.

“Potrero Grande - ci racconta Livia

Malcangio, che conduce l’azienda

con la famiglia - prende il nome dalla

“finca” che aveva il mio bisnonno

in Colombia e significa allevamento

di puledri. Infatti, alleviamo quarter

horse, animali

Livia Malcangio

(Potrero Grande)

e Aurelio Ferrazza

(Casale di Martignano)

versatili, con i quali

mio padre e mia

sorella Giulia hanno

vinto diverse gare

internazionali. Organizziamo anche

diverse attività rigeneranti per corpo e

spirito, come i ritiri di yoga, grazie alla

serenità e alla bellezza del paesaggio

che ci circonda. Il nostro agriturismo è

anche una meta molto amata da ospiti

appassionati di ciclismo”. Particolarmente

apprezzato dagli ospiti amanti

dell’equitazione, grazie alla vicinanza

con la scuola Scuderie

di Martignano,

che offre lezioni di

equitazione per tutti i

livelli e tutte le età. “Tra

i miei progetti futuri c’è

quello di costruire una

rete sempre più fitta di

agriturismi - conclude

Livia, che è anche

presidente di Agriturist

Roma - forte dell’esempio

concreto della

cooperazione con

la famiglia Ferrazza.

Sono convinta sia una

strategia vincente da

replicare, per generare

valore aggiunto,

offrendo circuiti di

esperienze uniche

e complete ai visitatori

Casale Martignano,

Strada di Martignano,

e promuovendo, nello

00063, Campagnano di

stesso tempo, la bellezza Roma; tel: 06 99802004;

e l’autenticità del nostro

info@martignano.com

splendido territorio nella

campagna romana”.

La sinergia tra il Casale di Martignano

e Potrero Grande rappresenta un

modello di collaborazione vincente,

che consente di ottimizzare le risorse e

migliorare la qualità dei servizi offerti,

creando un mix capace di avvantaggiare

gli ospiti, valorizzando le nostre

magnifiche campagne. Dividendo

i compiti e le offerte, i due agriturismi

riescono a soddisfare una vasta

gamma di esigenze e preferenze,

garantendo un’esperienza completa e

appagante. Il Casale di Martignano

è specializzato in pranzi, cene, eventi,

matrimoni, fattoria didattica, oltre a

offrire diverse attività all’aperto e una

suggestiva discesa al lago attrezzata.

Potrero Grande, invece, si concentra

sull’ospitalità in totale relax e sulle

attività legate a favorire il naturale

risveglio del benessere immersi nella

natura, con una discesa al lago ideale

per artisti e amanti della riservatezza,

senza dimenticare le lezioni di cucina.

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 63


OLIO di Gabriella Bechi

L’ EXTRAVERGINE DELL’AZIENDA TRAPPETI D’ONOFRIO E I PRODOTTI OLEUM

Non solo olio…

Da sinistra, Nico D’Onofrio con lo chef e conduttore,

Daniele Persegani

S

ulle colline Teatine, in provincia

di Chieti, a 30 chilometri

dal massiccio della Maiella

e a 15 dal mare Adriatico sorge

l’azienda agricola Trappeto D’Onofrio,

nata nel 1908 per volontà del

bisnonno dell’attuale proprietario

Nico D’Onofrio, che la conduce

con passione insieme alla madre e

alla sorella, portando avanti l’antica

tradizione olivicola. Dieci ettari, di

cui uno a vigneto e due a seminativi;

il resto ad oliveto, dove si concentra

la produzione di un olio extravergine

d’oliva di grande qualità, un blend

di cultivar diverse (prevalentemente

Leccino, Gentile di Chieti, Ogliarola,

Itrana) lavorato con metodo tradizionale

(molazze e presse). Mille e

300 le piante, trenta

i quintali di olio prodotti

ogni anno, che

in parte vengono

imbottigliati e in

parte confezionati

in lattine da tre

e cinque litri e

in bag in box,

molto apprezzate

dai consumatori

per la loro praticità e garanzia di

una buona conservazione, destinati

prevalentemente alla vendita diretta,

mercati ed eventi, a qualche ristorante

o ai negozi di specialità gastronomiche

della zona.

Nel 2005 Nico D’Onofrio inizia una

nuova avventura: rileva un’azienda

di famiglia, gestita da

una delle sue sorelle,

specializzata nella produzione

di prodotti tipici

sott’olio, integrando così

la sua attività in frantoio.

Agretti, zucchine

croccanti, fiori d’aglio,

carciofini, melanzane,

cipolle, pecorino,

legumi lessi (ceci e

fagioli), naturalmente

utilizzando l’olio extra

vergine dell’azienda;

creme di fiori d’aglio, di

olive nere, di arachidi,

mandorle e nocciole;

gelatine di vino (Montepulciano,

Cerasuolo,

Chardonnay), di liquore

(centerbe, ratafià,

limoncello, anisetta) e di

birra; per arrivare alle

passate e ai sughi di

pomodoro e

alle composte

di frutta. Prodotti

destinati

a negozi di

gastronomia

specializzati

ed enoteche di

livello medio-alto

della zona e di

tutto il nord d’Italia

che sono ormai

affezionati clienti, e della cui

distribuzione si occupa direttamente

Nico. Un progetto nato con l’obiettivo

di chiudere il cerchio della filiera,

che ha riscontrato subito un grande

successo e che sta dando grandi soddisfazioni

alla famiglia D’Onofrio.

64 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


RISTORANTE di Gabriella Bechi

CASEIFICIO CAMPO FELICE A LUCOLI, IN ABRUZZO IN PROVINCIA DE L’AQUILA

Tra natura e

formaggi artigianali

N

el comune di Lucoli, in provincia

de L’Aquila, a pochi chilometri

dall’altopiano di Campo

Felice, la famiglia Di Carlo produce

formaggi sin dal 1972. L’azienda è

situata a circa 1000 metri sul livello

del mare nella frazione di Collimento,

dove sorge anche il punto vendita. Altri

due punti vendita sono a L’Aquila (Via

A. Pellegrini, zona San Sisto e all’interno

del Centro Commerciale “Quattro

Cantoni”); a Campo Felice, in località

l’Entrata (“La Casetta del Caseificio”).

Da ormai quattro generazioni il Caseificio

Campo Felice lavora solo latte

fresco di vacca Pezzata Rossa proveniente

da allevamenti del territorio

aquilano e oggi la tradizione è portata

avanti con orgoglio da sei coppie di

fratelli Edoardo, Marco e loro cugini.

La produzione di formaggi è basata su

una lavorazione prettamente artigianale

e manuale, ma anche all’avanguardia

sotto il profilo dell’innovazione.

La gamma dei prodotti spazia da quelli

freschi (mozzarella, ricotta, yogurt,

burro), a quelli stagionati (pecorino,

misto, caciocavallo). La costante

attività di ricerca ha contribuito alla

creazione di continue e originali nuove

proposte (formaggio di vacca e capra

spalmabile, caciocavallo al limone,

formaggio alla curcuma, formaggio

con pepe e zafferano, formaggi di

vacca e capra erborinati, formaggio

stracchinato con cipolla di Tropea). Tra

le ultime, molto apprezzato è il Blucoli

(il Blu di Lucoli), formaggio erborinato

di vacca nato dall’aggiunta alle materie

prime tradizionali dei lieviti delle

birre artigianali. In tutti i punti vendita

del Caseificio Campo Felice è possibile

trovare, oltre ai prodotti di produzione

propria, prodotti locali di nicchia:

dai salumi De Paulis di Paganica, agli

oli extravergine di oliva, fino ai sott’oli,

le conserve e le marmellate. Tra questi,

particolarmente appezzati, quelli

dell’azienda di Nico D’Onofrio

I clienti possono contare anche su un

vasto assortimento di vini rossi, bianchi

e cerasuoli, rigorosamente abruzzesi,

anche biologici e biodinamici e con

basso contenuto di solfiti (cantine La

Valentina, Masciarelli, Marina Palusci,

Cataldi Madonna, Emidio Pepe, De

Cato, Wilma, Praesidium, Tullum, Gentile,

Rasicci). E su una ricca proposta di

birre artigianali: Colle Rosso, Almond

22, Birrificio Maiella, Grignè. Sono

PANINO SCAMORZA,

SALSICCIA E AGRETTI

Con l’olio extravergine d’oliva e gli

agretti sott’olio di Nico D’Onofrio,

Edoardo Di Carlo realizza un gustoso

panino con pane casereccio cotto a

legna, salsiccia e scamorza da gustare

in mezzo alle montagne di Campo Felice

pure disponibili liquori tipici aquilani

(Genziana, Rattafia, Liquirizia) prodotti

dall’azienda Rajca. Il miele viene da

un’eccellenza abruzzese: l’azienda

Bianco Alfonso e Luca Finocchio.

Alla Casetta del Caseificio, a Campo

Felice, è possibile, inoltre, degustare, in

comodi tavoli all’aperto, panini caldi e

taglieri di formaggi e salumi, accompagnati

da ottimo vino e buona birra,

circondati dalla natura incontaminata

delle montagne lucolane.

La Casetta del Caseificio

Collimento di Lucoli (AQ)

Via dell’Aquila 32-34

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 65


BUONO A SAPERSI di Gaetano Menna

UN PONTE TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Suoni e storie

ai piedi dei Monti Ernici

I

l libro “Suoni e storie ai piedi

dei Monti Ernici” (Squilibri, book

+ 3 CD), a cura dell’etnomusicologa

Giuseppina Colicci, invita ad

immergersi nella tradizione musicale

popolare di Alatri, un borgo situato ai

piedi della suggestiva catena montuosa

della Ciociaria.

Alatri - si ricorda nel libro - nonostante

abbia avuto ed abbia tuttora una ricca

attività musicale e sia sede di un festival

del folklore che ha superato il mezzo

secolo di vita - ha iniziato piuttosto

tardi ad affrontare, con metodologia

scientifica, il suo repertorio di musiche

di tradizione orale, tanto che di esso

non c’è traccia neppure nella raccolta

più importante di musica popolare ciociara

, quella di Luigi Colacicchi svolta

agli inizi del secolo scorso, ancora

oggi punto di riferimento per questo

tipo di studi.

All’origine di tutto c’è, invece, una

ricerca sul campo condotta negli

anni Settanta del secolo scorso da

Ivan Cavicchi e Liliana Bucciarelli. Il

22 febbraio del 1977 ad Intignano -

Alatri, in Ciociaria, registrarono canti di

questua, stornelli e saltarelli per voce

ed organetto. I testi dei canti furono

oggetti di studio in due volumi di Ivan

Cavicchi.

Il gruppo I Trillanti - nato nel 2016 ad

Alatri da un’idea di Mattia Dell’Uomo

al quale si affianca Simone Frezza

- inizia un percorso di

ricerca nel territorio di Alatri

e si imbatte nel libro di

Cavicchi “Mo ci risento ‘ste

voci antiche”, dove sono

elencati i nomi degli esecutori;

Dell’Uomo e Frezza

ritrovano Gino Fiorini, che

all’epoca delle registrazioni

aveva 42 anni. C’è dunque,

nelle loro composizioni, un legame tra

la tradizione orale ed il presente; sono

ispirate alle melodie tradizionali e dimostrano

come la musica popolare sia

in grado di dialogare con il presente e

parlare alle nuove generazioni.

L’esperienza de I Trillanti è raccontata

in un apposito capitolo del libro scritto

proprio da Dell’Uomo e Frezza che

ricordano la visione bartokiana della

musica popolare.

Per Béla Bartók - compositore ungherese

del XX secolo - la musica

popolare non era un mero reperto da

conservare, ma una fonte inesauribile

di ispirazione per la creazione di

nuove opere musicali. Egli credeva che

g L’ITALIA DEI MILLE CAMPANILI E CANTI POPOLARI

le melodie, i ritmi e le strutture armoniche

della musica popolare potessero

essere reinterpretati e rielaborati per

dare vita a nuove forme espressive.

In questo senso va anche l’attività -

illustrata nel volume - dell’associazione

Gottifredo, attiva da anni

sempre ad Alatri, che ha

dato vita all’ambizioso

progetto denominato

“Our Folksongs”, ovvero

ritornare sul campo per

riprendere dalla viva voce

dei pochi cantori superstiti

parte di quei repertori, per

poi cimentarsi in prima

persona in una rielaborazione e chiamare

a fare altrettanto alcuni musicisti

del Conservatorio di Frosinone.

Nel libro ci sono una densa introduzione

critica, testimonianze, testi dei brani,

spartiti ed un significativo corredo

fotografico. E nei tre CD allegati, si

possono ascoltare parte delle registrazioni

del 1977, le nuove registrazioni

sul campo e le rivisitazioni in studio

de I Trillanti e, infine, le nuove composizioni

ispirate dalla tradizione ed

eseguite dal quintetto a fiati Koch.

La musica popolare diventa così un

ponte tra passato, presente e futuro, un

modo per celebrare la propria identità

e aprirsi al mondo.

Il CD “Italia Folksongs” (Visage) di Band’Union di Daniele

di Bonaventura con Ilaria Pilar Patassini, è un vero viaggio

nella tradizione di suoni e dialetti del Belpaese che viene

proposta e rielaborata in modo elegante e appassionato

attraverso i colori del jazz e del folk. È un album popolare e

colto, con composizioni che vanno dalla Napoli di “Varca

Lucente” all’Abruzzo di “Vola Vola”, da “La Serenata” con

il testo romanesco di Gioacchino Belli, fino alla sacralità dell’”Ave Maria sarda”.

66 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2024


CAMPI SONORI di Gaetano Menna

RAIZ RICORDA SERGIO BRUNI

Il cantore dell’amore

I

l cd “Raiz canta Sergio

Bruni - Si ll’ammore è

‘o contrario d’a morte”

(Visage) è un lavoro appassionato,

tra narrazione e suono;

ripropone dieci brani di Sergio

Bruni, eseguiti da Raiz insieme

ai membri dei Radicanto.

L’omaggio giunge a vent’anni

dalla scomparsa dell’ugola d’oro

della canzone napoletana.

Un’occasione importante per

riscoprire la canzoni di questo

grande artista napoletano, troppo

spesso dimenticato. Grazie

a questo disco (ed al live portato

nei teatri), le canzoni di Sergio

Bruni - in gran parte scritte

da lui con il poeta Salvatore

ESORDIO DEL TRIO BLEWITT

Radici

Il disco è l’omaggio a un grande artista

ma anche ad una città

Senza confini Musica

xploring New Boundaries” (Neuklang, Ada, Ver-

è l’estroso album d’esordio dei Blewitt. Già il titolo

“Elang)

dichiara la sua intenzione di superare i confini e di esplorare

molteplici territori sonori. Composto da 12 tracce, di cui 10

originali e 2 omaggi a Wayne Shorter (Footprints) e Mc-

Coy Tyner (Passion dance),

l’album passa con disinvoltura

dal jazz alla classica, al rock.

Ci sono brani energici (Embrace

Your Destiny), intensi (Arcturus),

dalle venature classicheggianti

(Inner Struggle, dove la

tecnica sopraffina dei musicisti

si esprime anche in assoli virtuosistici)

e brani più riflessivi (Tormenta

e Pace Nel Mediterraneo)

dove le atmosfere si fanno più soffuse e malinconiche. Bach to

the future fa comprendere appieno il senso dell’operazione. I tre

musicisti - Stefano Proietti al pianoforte, Oscar Cherici al basso

e Gian Marco De Nisi alla batteria - dimostrano una grande

padronanza tecnica e una spiccata versatilità. Davvero un cd

per gli amanti della musica aperta.

Decimino jazz

Palomba (l’accoppiata

Mogol-Battisti all’ombra

del Vesuvio) - sono state

nuovamente apprezzate.

Raiz, con il contributo

fondamentale dei Radicanto,

ha saputo reinterpretarle

con il suo stile

unico e personale e con la sua

voce graffiante e particolare,

creando un ponte tra le generazioni

e avvicinando un pubblico

più giovane alla canzone

napoletana nazional popolare.

«Ho sempre cantato Sergio Bruni,

o meglio lui ha sempre cantato

dentro di me - ha raccontato

Raiz -. La sua musica ha

attraversato la mia infanzia,

accompagnando gioie e dolori

della mia famiglia; le sue

canzoni appartengono alla

collettività dei napoletani».

“Songs and Tunes” (Notami) del Gianludovico

Carmenati Ensemble riporta in auge elementi dello

stile orchestrale delle big band jazz. Comprende 10

composizioni inedite arrangiate per decimino jazz

(10 strumenti di cui 7 fiati). I brani di Carmenati (eccellente

contrabbassista e compositore), pur compositi,

lasciano spazio all’improvvisazione.

Si alternano: Paper

On a Table, vortice di swing che

cattura l’immaginazione come

una colonna sonora; Brown

Pocket, ballata che tesse una

trama di ricordi e suggestioni;

In the Centre, swing moderato

e atmosfera retrò; A Point

Of View, esplosione di energia

e sonorità alla Duke Ellington; Wind Tale, eleganza

senza tempo e danza sulle note; Time’s Tune, gioiello

di post-bop con virtuosismi; That’s It, altro vortice

di swing; Hourglass, ballata languida che scivola via

come sabbia tra le dita; Spring Water, atmosfere da

marching band; Choir Jazz Play, ballata liricamente

intensa e corale.

MAGGIO 2024 | MONDO AGRICOLO | 67


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