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TuttoBallo20 - Maggio-Giugno 2024.ENJOYART.40

TuttoBallo : Maggio/Giugno 2024 Bentrovato… In questo nuovo numero di TuttoBallo parliamo di cosa maggio e giugno ci regaleranno. Prima però vi porteremo nel convegno spettacolo “Dillo alla Danza 2024” un evento che ha riunito sul palcoscenico nomi di spicco del mondo della danza, dell’arte, della cultura e dello spettacolo. Un vero e proprio successo che ha visto alternarsi momenti di riflessione ad altri carichi di emozione, regalando al pubblico una panoramica completa sul mondo della danza e sulle sue sfaccettature. In copertina di questo numero la coppia più originale della musica italiana: Francesco De Gregori e Checco Zalone. Mentre in contro copertina un’altra coppia : Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko. I due ballerini, aggiungono al loro palmares personale il prossimo premio conferitogli dal nascente Monferrato DanzArte, passaggio di testimone don ArenzanoDanza. Oltre alla danza, " TuttoBallo" di maggio/giugno 2024 offre a tutti voi amici lettori un ricco viaggio attraverso le diverse forme d'arte. Dalle pagine dedicate al cinema al teatro, passando per la musica con la presentazione della coppia De gregori-Zalone. Spazio anche alla letteratura conl recensione di alcuni libri molto interessanti. Questo e molto altro ancora nel nuovo numero di "TuttoBallo", la rivista che ti informa e ti tiene in forma.Buona lettura!

TuttoBallo : Maggio/Giugno 2024
Bentrovato… In questo nuovo numero di TuttoBallo parliamo di cosa maggio e giugno ci regaleranno. Prima però vi porteremo nel convegno spettacolo “Dillo alla Danza 2024”
un evento che ha riunito sul palcoscenico nomi di spicco del mondo della danza, dell’arte, della cultura e dello spettacolo. Un vero e proprio successo che ha visto alternarsi momenti di riflessione ad altri carichi di emozione, regalando al pubblico una panoramica completa sul mondo della danza e sulle sue sfaccettature.
In copertina di questo numero la coppia più originale della musica italiana: Francesco De Gregori e Checco Zalone. Mentre in contro copertina un’altra coppia : Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko. I due ballerini, aggiungono al loro palmares personale il prossimo premio conferitogli dal nascente Monferrato DanzArte, passaggio di testimone don ArenzanoDanza.
Oltre alla danza, " TuttoBallo" di maggio/giugno 2024 offre a tutti voi amici lettori un ricco viaggio attraverso le diverse forme d'arte. Dalle pagine dedicate al cinema al teatro, passando per la musica con la presentazione della coppia De gregori-Zalone. Spazio anche alla letteratura conl recensione di alcuni libri molto interessanti.
Questo e molto altro ancora nel nuovo numero di "TuttoBallo", la rivista che ti informa e ti tiene in forma.Buona lettura!

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40<br />

foto di Daniele Barraco<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r T "


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C/C: 1039059199<br />

ass.stefanofrancia@gmail.com<br />

+39 335 435168<br />

www.stefanofrancia.com<br />

www.tuttoballo20.com


TuttoBallo - MAGGIO/GIUGNO 2024 - n. 40<br />

Copertina: CHECCO ZALONE, FRANCESCO DE GREGORI (ph Daniele Barraco su concessione ufficio<br />

stampa)<br />

Contro Copertina: LA BAYADERE Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko (ph Brescia e Amisano<br />

© Teatro alla Scala)<br />

Editore "Stefano Francia" EnjoyArt<br />

Direttore - Fabrizio Silvestri<br />

Vice direttore - Eugenia Galimi<br />

Segretaria di redazione - Pina delle Site<br />

Redazione - Marina Fabriani Querzè, Luca Fochetti.<br />

COLLABORATORI: Lisa Bernardini, Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio,<br />

Eelonora de Angelis, Francesco Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri<br />

Menga, Sandro Mallamaci, Walter Garibaldi, Davide Ferraro, Francesco Leone,<br />

Assia Karaguiozova,, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Francesca Meucci.<br />

Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco<br />

Magliocca Photographe Paris, Luca Valletta, Raul Duran, Raul, Alessio<br />

Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro Risuleo. Altre foto pubblicate<br />

sono state concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine social dei<br />

protagonisti.<br />

Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,<br />

vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65<br />

comma 2 e 70 comma 1 bis della Lg. 633/1941.<br />

É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.<br />

É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal<br />

direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.<br />

Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia EnjoyArt<br />

per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com<br />

Editoriale<br />

Cari amici e lettori,<br />

Il numero di maggio e giugno di Tuttoballo si apre con<br />

un omaggio alla V edizione di "Dillo AllA Danza",<br />

l'evento al Teatro Paganini di Roma che ha visto<br />

protagonisti artisti e relatori del mondo della danza.<br />

Nelle pagine dedicate, troverete interviste, riflessioni e<br />

spunti di approfondimento su questa importante<br />

manifestazione che promuove la cultura del movimento<br />

e la sua capacità di raccontare storie, emozioni e valori.<br />

Spazio anche all'attualità con un focus sull'iniziativa<br />

"Cinema Revolution" del Ministero della Cultura.<br />

Il nostro viaggio continua con articoli dedicati a<br />

spettacoli, personaggi e artisti che animano il<br />

panorama culturale italiano. E in questo numero<br />

dedicato a maggio e giugno, non poteva mancare un<br />

omaggio alle mamme di tutto il mondo. La poesia di<br />

Davide Bilancia, "Mamma", ci ricorda la forza, l'amore e<br />

la dedizione di queste figure fondamentali nella vita di<br />

ognuno. Tutto questo e molto altro vi aspetta nel nuovo<br />

numero di Tuttoballo. Un invito a scoprire,<br />

approfondire e vivere la cultura in tutte le sue<br />

sfaccettature. Buona lettura!<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "


Mamma<br />

Ho pianto semi.<br />

Semi di bene intorno a me<br />

Ovunque sia stato<br />

Ovunque la vita mi abbia portato<br />

Ho piantato un seme di bene<br />

In ogni persona<br />

Facendomi da parte in ogni circostanza<br />

Mettendomi al secondo posto di fronte alla<br />

morte.<br />

Ho chiesto alia vita di vivere<br />

E mi ha detto: pianta dei semi.<br />

Allora, quali semi avevo a disposizione se<br />

Non quelli dell’amore?<br />

Non sono un grande contadino, le piante<br />

le amo e amo le persone.<br />

Allora mi sono detto che anche se uno non<br />

nasce contadino può impegnarsi affinché<br />

un seme venga anche solo messo nella<br />

terra e poi ci penserà lui a fare tutto, così<br />

ho piantato come uno scoiattolo che dimentica anche dove,<br />

in quale terra, li ha<br />

messi quei semi.<br />

Cosi, quando sarò guarito e dimenticato<br />

dove ho piantato i semi, potrò passeggiare<br />

tra persone felici e in un mondo migliore.<br />

Ti amo mamma<br />

(Davide Bilancia)


Telefono Amico<br />

Il telefono amico de “Gli Indecisi” è un servizio gratuito attivo martedì e giovedì dalle 20.00<br />

alle 21.00. È un “telefono moderno”: basta mandare un messaggio scritto o un messaggio<br />

vocale su Instagram ad alessiacoachgram. Risponderà Alessia, la counselor del gruppo Gli<br />

Indecisi. Si può parlare di tematiche Lgbtqia+ e chiedere in merito qualsivoglia informazione,<br />

di coming-out, di temi di vita quotidiana, di momenti problematici, di momenti gioiosi.<br />

Insomma, di qualsiasi argomento! Sarà una conversazione in via confidenziale, ma<br />

comunque protetta dal segreto professionale. Chiunque può usufruire del servizio (non solo<br />

persone Lgbtqia+).


TuttoBallo<br />

Antonio<br />

Mocciola<br />

U N V I A G G I O T R A L E T T E R A T U R A ,<br />

T E A T R O E C I N E M A<br />

In un panorama culturale in continua evoluzione, pochi artisti hanno saputo<br />

attraversare con tanta versatilità i diversi mondi dell'espressione creativa come<br />

Antonio Mocciola. Nato a Napoli nel 1973, Mocciola si distingue per il suo<br />

eclettico percorso professionale che spazia dalla scrittura alla regia, passando<br />

per la drammaturgia e il mondo editoriale, diventando una figura di spicco<br />

nell'ambito culturale italiano. A Dillo Alla Danza, intervistato da Sandro<br />

Lavecchia, Antonio ha illustrato l'importanza cruciale della parola nell'arte della<br />

comunicazione, offrendo al pubblico uno spaccato della sua opera "Nel ventre<br />

- voci al centro della terra", magistralmente interpretata dall'attore Salvo Lupo.<br />

La carriera di Mocciola prende avvio nel giornalismo, dove dal 2003 al 2013 ha<br />

ricoperto il ruolo di capo-redattore per il magazine meridionalista "Il Brigante",<br />

per poi assumere la vice-direzione di "Corriere Spettacolo". La sua incursione<br />

nel mondo letterario avviene con la pubblicazione di racconti che rivelano<br />

un'autentica passione per l'esplorazione della condizione umana attraverso la<br />

lente della narrativa. La sua prima raccolta, "Quattordici tracce di amore<br />

disperso", lo introduce al grande pubblico, vincendo la rassegna "La Libreria<br />

degli Inediti" e segnando l'inizio di una prolifica carriera letteraria. Mocciola non<br />

si limita alla scrittura, ma esplora anche il mondo del teatro e del cinema con<br />

successo. Numerose sono le sue opere teatrali, come "Gli amici se ne vanno",<br />

che affrontano tematiche profonde con sensibilità e originalità. Nel campo<br />

cinematografico, Mocciola si distingue come sceneggiatore e regista, firmando<br />

opere che hanno ottenuto riconoscimenti a livello internazionale, come il<br />

cortometraggio "Ubbidire". Il suo talento nel trasferire emozioni complesse<br />

attraverso la sceneggiatura e la direzione dimostra una profonda<br />

comprensione del linguaggio visivo e narrativo. Particolarmente degno di nota<br />

è l'impegno di Mocciola nelle tematiche sociali, come dimostra la sua opera<br />

"Addosso - Le parole dell'omofobia", che raggiunge posizioni di rilievo nelle<br />

classifiche e suscita dibattiti e riflessioni a livello internazionale. Le sue<br />

produzioni teatrali e cinematografiche spesso affrontano questioni delicate con<br />

coraggio e sensibilità, contribuendo a sensibilizzare il pubblico su temi di<br />

rilevante importanza sociale e culturale. Antonio Mocciola rappresenta un vero<br />

e proprio pilastro della cultura contemporanea italiana, erede della tradizione<br />

artistica e intellettuale napoletana, eppure assolutamente originale nel suo<br />

approccio. La sua opera è un inno alla libertà espressiva, un ponte tra passato<br />

e presente che continua a influenzare e ispirare lettori, spettatori e colleghi<br />

attraverso una straordinaria capacità di narrare storie di profonda umanità e<br />

complessità. La sua visione artistica e il suo impegno sociale lo consolidano<br />

come una delle voci più importanti del nostro tempo, capace di navigare con<br />

maestria tra generi e forme espressive, lasciando un segno indelebile nel<br />

panorama culturale italiano e internazionale.


TuttoBallo<br />

Anna Maria<br />

Acocella<br />

C R E A T I V I T À E B E N E S S E R E A L<br />

C U O R E D E L L ' E V E N T O " D I L L O<br />

A L L A D A N Z A "<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

Nell'affascinante contesto dell'evento "Dillo alla Danza - Armonie<br />

Universali, quando l'arte diventa benessere", la dottoressa Anna<br />

Maria Acocella ha offerto una brillante disamina su un tema tanto<br />

caro quanto essenziale: la creatività insita in ciascuno di noi,<br />

spesso sopita e in attesa di essere espressa. Intervistata da<br />

Marianna Aulicino, la dottoressa ha captato l'attenzione del<br />

pubblico, condividendo riflessioni profonde sul potere terapeutico e<br />

liberatorio dell'arte.<br />

Anna Maria Acocella, rinomata psicologa e psicoterapeuta,<br />

attualmente ricopre la carica di direttrice didattica presso l'Istituto<br />

di Gestalt Espressiva IPGE, che si specializza nella Psicoterapia<br />

della Gestalt espressiva. È anche vice presidente della Nuova<br />

Associazione Europea per le Arti Terapie e membro didatta e<br />

supervisore per la Federazione Italiana della Gestalt (FISIG). Con<br />

una carriera ricca ed estesa, ha altresì insegnato in corsi di<br />

formazione professionale in ambito psico-oncologico presso<br />

l'Istituto Regina Elena a Roma, consolidando la sua reputazione<br />

come esperta nel campo.<br />

Tra le pubblicazioni che ha curato per Franco Angeli Edizioni,<br />

spiccano "Le nuove Arti Terapie: percorsi nella relazione d’aiuto"<br />

(2013) e "La cura: ambiti e forme in psicoterapia e nella relazione<br />

di aiuto" (2017). È inoltre in attesa di pubblicazione "Il coraggio di<br />

creare: tecniche per psicoterapeuti. Psicoterapia della gestalt<br />

espressiva in azione", opera che promette di fornire nuovi<br />

strumenti e spunti di riflessione per i professionisti nel campo.<br />

Durante l'evento "Dillo alla Danza", la dottoressa Acocella ha<br />

sottolineato come la creatività non sia solo un dono riservato a una<br />

ristretta élite artistica, ma una capacità intrinseca in ogni individuo,<br />

essenziale per il benessere personale e professionale. Il suo<br />

approccio, basato sulla Gestalt espressiva, mira a risvegliare<br />

queste potenzialità attraverso l'arte, facilitando un percorso di auto<br />

scoperta e guarigione.<br />

Gli spunti offerti dalla dottoressa Acocella stimolano una profonda<br />

riflessione sul ruolo che l'arte e la creatività possono giocare nelle<br />

nostre vite, non solo come mezzo di espressione personale, ma<br />

anche come veicolo di trasformazione e cura. Le sue parole<br />

lasciano un segno indelebile, invitando ciascuno di noi a riscoprire<br />

ed abbracciare la creatività che ci abita dentro, trasformandola in<br />

una fonte di benessere e crescita personale.


TuttoBallo<br />

Tamara<br />

Candiracci<br />

L A R I V O L U Z I O N E D E L B E N E S S E R E<br />

C O N L A “ M O V E M E N T M E D I C I N E ”<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

Nell'ambito dell'evento "Armonie Universali, quando l’arte diventa<br />

benessere", tenutosi durante la celebre manifestazione "Dillo alla<br />

Danza", Tamara Candiracci ha introdotto al pubblico la pratica<br />

rivoluzionaria della Movement Medicine. Questa forma di<br />

meditazione dinamica si basa sulla capacità della danza di<br />

trasformare e migliorare profondamente la vita delle persone,<br />

promuovendo un rinnovamento interiore e una più profonda<br />

connessione con se stessi.<br />

Movement Medicine nasce come un ponte tra il movimento del<br />

corpo e la meditazione, proponendo un approccio unico<br />

all’autoesplorazione e alla guarigione personale. Attraverso la<br />

danza consapevole, i praticanti sono invitati a connettersi con la<br />

saggezza innata dello spazio del cuore, scoprendo la gioia di<br />

conoscere la propria vera essenza e la gratificazione di contribuire<br />

in maniera significativa ed unica al mondo.<br />

Durante il suo intervento, Tamara ha enfatizzato come la<br />

Movement Medicine parta sempre dall'ascolto attento e rispettoso<br />

del corpo, riconoscendo e accogliendo le sensazioni corporee del<br />

momento quali contrazioni, espansioni, calore o freddo. Questo<br />

processo permette agli individui di ancorarsi al "qui e ora",<br />

promuovendo un senso di presenza e consapevolezza che è<br />

spesso trascurato nella frenesia quotidiana.<br />

L'approccio di Tamara alla Movement Medicine è caratterizzato da<br />

uno stato interiore di accoglienza, che incoraggia la pratica di<br />

un'attenzione gentile e curiosa verso se stessi. La sua metodologia<br />

non solo offre un percorso verso il benessere personale, ma è<br />

anche un potente strumento di trasformazione sociale, facilitando<br />

una comprensione più profonda di sé e degli altri.<br />

Il convegno ha offerto a Tamara l'opportunità di dimostrare come la<br />

Movement Medicine possa essere un catalizzatore di<br />

cambiamento, aiutando le persone a vivere una vita più<br />

soddisfacente, centrate su un’intima connessione con i propri<br />

sentimenti e con il mondo circostante. Questa pratica non si limita<br />

a essere una semplice attività fisica; è un invito a vivere una vita<br />

piena, esprimendo e celebrando la unicità di ogni individuo<br />

attraverso il movimento.<br />

Il messaggio portato da Tamara Candiracci a "Dillo Alla Danza" è<br />

stato chiaro: la Movement Medicine non è solo una pratica di<br />

benessere, ma un vero e proprio stile di vita che offre gli strumenti<br />

per scoprire e valorizzare la propria essenza più profonda. Con il<br />

suo profondo impatto trasformativo, questa pratica promette di<br />

guidare molte persone verso un'esistenza più ricca e piena,<br />

marcata da un'autentica espressione personale e da un rinnovato<br />

senso di benessere.


TuttoBallo<br />

Donatella<br />

Scatena La Porta<br />

A R C H I T E T T A D E L D E S I G N E D E L<br />

C O S T R U I R E E M O Z I O N A L E<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

Donatella Scatena La Porta, architetta e docente, laureata con<br />

Paolo Portoghesi, svolge attività didattica e di ricerca presso la<br />

Facoltà di Architettura di Roma, Sapienza. Impegnata nella<br />

progettazione affianca ad essa, fin dall’inizio della sua attività, una<br />

ricerca sul rapporto tra lo spazio urbano e il paesaggio naturale.<br />

Sempre per Facoltà di Architettura Valle Giulia è stata Art Director,<br />

curato numerose mostre ed esposizioni. Nel 2012 ha fondato il<br />

Collettivo di architetti “Officina Liminare” che si occupa di<br />

progettazione partecipata e con loro ha realizzato studi e progetti<br />

per la riqualificazione di aree urbane degradate, in Italia e<br />

all’estero. Sono così nati i progetti di “Paesaggi generativi”, cubi<br />

multifunzionali e micro-giardino. In particolare a Roma: lo studio<br />

per un parco urbano e un distretto di musica a Osteria Nuova<br />

(Roma nord), l’installazione di mini biblioteche temporanee e<br />

piccoli orti di quartiere al Pigneto e all’Ostiense e le aule all’aperto<br />

nel Municipio 13mo di Roma.<br />

I risultati di questi interventi sperimentali sulla capitale sono stati<br />

presentati nelle edizioni delle Biennali dello Spazio Pubblico del<br />

2013/2015/2017 e in varie mostre in sedi prestigiose della città,<br />

come la Casa della Città all’Ostiense e Villa Carpegna sede della<br />

Quadriennale.Sta realizzando con Apristudio la riqualificazione<br />

della via commerciale di Riano.<br />

Le sue ricerche sulla trasformazione dello spazio aperto e<br />

l’attenzione all’ambiente sono sfociate anche su studi sulla<br />

discriminazione di genere e ha così realizzato un manifesto<br />

programmatico sulle opere e sul pensiero creativo delle donne<br />

paesaggiste e designers, che porta avanti da diversi anni, in<br />

lezioni, pubblicazioni, conferenze e mostre. Molto attiva anche<br />

nella divulgazione scientifica lavora sui rapporti fecondi fra<br />

discipline diverse come architettura, scrittura, arte e cinema. I<br />

risultati di questi studi sono diventati programmi o rubriche per la<br />

RAI – DSE, Dipartimento Scuola Educazione; per Rai Notte e<br />

programmate su RAI1, RAI2, RAI3; per il programma Bellitalia RAI<br />

-TIR (Testata giornalistica regionale) e per RAI – Utile. Negli anni<br />

ha collaborato con SKY- Gambero Rosso, la Città del Gusto nel<br />

2007 “Gargantua: l’architettura classica” e nel 2006 “Il Processo<br />

all’architettura dei ristoranti”. Sempre per la tv con Canale Italia<br />

condotto dalla giornalista Janet De Nardis ha partecipato al<br />

programma “Case sicure”. Per il Network Cinquestelle ha ideato e<br />

condotto insieme al giornalista Pino Gagliardi e all'architetto<br />

Vincenzo Pultrone, e con grande anticipo rispetto al mainstream<br />

contemporaneo, la trasmissione “Casa come me”, un<br />

aggiornamento costante sull’interior design, con interviste e visite<br />

nelle case di celebrities e di personaggi noti del panorama<br />

culturale italiano. Nel 2003 per il contenitore di RAI1-Unomattina<br />

ha ideato e condotto la rubrica “Unomattone”, primo format su<br />

consigli sull’arredo e sul design della Rai. Scrive su Abitare la<br />

Terra/Dwelling on Earth rivista di Geo architettura, fondata da<br />

Portoghesi e si occupa dei rapporti internazionali con le università<br />

di architettura dei paesi baltici, per quali è stata intervistata dalla tv<br />

nazionale lituana sull’influenza dell’architettura razionalista italiana<br />

in Lituania.


TuttoBallo<br />

Giovanni Battista<br />

Gangemi Guerrera<br />

I N C L U S I O N E E E D U C A Z I O N E<br />

A T T R A V E R S O L A D A N Z A<br />

Giovanni Battista Gangemi Guerra, educatore, coreografo e innovatore nel<br />

campo della danza, ha impresso un segno indelebile attraverso la sua<br />

intervista condotta da Sandro Lavecchia. Esperto in DanceAbility e danza<br />

movimento terapia, Gangemi ha discusso le dinamiche dell'Ars Amatoria<br />

moderna, esplorando la consapevolezza del corpo con una prospettiva<br />

inclusiva che ha aperto nuovi orizzonti nella percezione della disabilità nella<br />

società.<br />

Nato a Reggio di Calabria nel 1982, Gangemi ha costruito una carriera illustre<br />

come danzatore e coreografo, nonché come educatore e counselor. La sua<br />

formazione in Scienze dell'Educazione e il suo approccio rogersiano gestaltico<br />

si riflettono nell'unicità del suo metodo didattico, che mira all'integrazione di<br />

persone con disabilità, oltre a combattere la discriminazione basata<br />

sull'orientamento sessuale, razza o religione.<br />

Durante l'evento, Gangemi ha enfatizzato il ruolo cruciale dell'insegnamento<br />

nella danza, dove le lezioni si convertono in momenti di crescita creativa ed<br />

educativa. Ha sottolineato l'importanza di non vedere la danza solo come<br />

l'esecuzione meccanica di sequenze e movimenti, ma come una fusione<br />

armoniosa di movimenti, suoni, sensibilità ed espressione. L'educazione alla<br />

danza, secondo Gangemi, deve permettere ai bambini di connettersi con la<br />

loro sfera emotiva e percettiva, facendo della danza un'esperienza viva,<br />

emotiva e intimamente legata alla musica.<br />

L'approccio di Gangemi lascia spazio all'esplorazione individuale, permettendo<br />

agli allievi di esprimersi in maniera personale e libera, promuovendo un<br />

ambiente di apprendimento inclusivo. "La lezione deve essere rivolta a tutti, a<br />

persone con e senza disabilità, perché si incontrino per esplorare e creare<br />

danza insieme," ha affermato, evidenziando il potenziale unificatore della<br />

danza. Questa visione è in linea con le parole di Alvin Ailey, che considerava<br />

la danza come un dono divino accessibile a tutti.<br />

L'intervista ha acceso un dibattito vitale sulla condizione del disabile in Italia,<br />

un tema che Gangemi ha trattato con sensibilità e profondità. La sua<br />

partecipazione a "Dillo Alla Danza" non solo ha arricchito l'evento con la sua<br />

esperta visione sulla danceability, ma ha anche seminato riflessioni profonde<br />

sull'importanza dell'inclusione e l'accesso universale all'arte della danza.<br />

Con la sua dedizione per la formazione e l'aggiornamento professionale dei<br />

vari operatori del settore sociale e artistico, Gangemi Guerra continua a essere<br />

una guida ispiratrice per educatori, assistenti sociali, psicologi, danzatori e<br />

chiunque entri nel suo orbita di influenza. La sua visione e il suo lavoro<br />

rappresentano un ponte verso un futuro in cui l'arte della danza diventa uno<br />

strumento di benessere e inclusione, riflettendo i valori di una società che<br />

abbraccia ogni sua diversità.


TuttoBallo<br />

Fabrizio<br />

Quattrini<br />

A R S A M A T O R I A N E L B E N E S S E R E<br />

S E S S U A L E<br />

Alla quinta edizione dell'evento "Dillo Alla Danza" un ospite dall’impatto<br />

incisivo ha catalizzato l'attenzione del pubblico: il sessuologo clinico Fabrizio<br />

Quattrini. Fabrizio Silvestri, direttore artistico della manifestazione, nella sua<br />

intervista al prof Quattrini ha esplorato le sfumature del moderno concetto<br />

dell’Ars Amatoria, spaziando tra argomenti come il corteggiamento e l’amore<br />

patologico.<br />

Fabrizio Quattrini, noto al grande pubblico per la sua partecipazione a<br />

programmi televisivi di successo come "Sex Therapy" su Cielo e "Matrimonio a<br />

prima vista" su RealTime, è una figura di spicco nel campo della sessuologia.<br />

In quanto docente all’Università dell’Aquila, Quattrini insegna una materia<br />

molto particolare: la Clinica delle Parafilie e della Devianza. Il suo approccio<br />

liberale ed educativo mira a promuovere una visione dell'eros libera da<br />

stereotipi e tabù, ponendo l'accento su una sessualità sana e funzionale.<br />

Durante l'intervista, le acute domande del direttore Silvestri hanno aperto le<br />

porte a un dibattito intenso e produttivo, toccando temi delicati come l’amore<br />

malato, un fenomeno che purtroppo si traduce ogni anno in numerose vittime.<br />

Questo dialogo ha evidenziato l'importanza di affrontare con coraggio e<br />

apertura temi spesso ignorati o stigmatizzati dalla società.<br />

Presidente e socio fondatore dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica di<br />

Roma, Quattrini è anche autore di varie pubblicazioni, inclusi lavori come il<br />

"Manuale delle Parafilie e della Devianza" e la guida "Il piacere Maschile<br />

#sessosenzatabù". Attraverso questi contributi, si impegna per diffondere una<br />

conoscenza approfondita sulla sessualità, demolendo preconcetti e<br />

incoraggiando un dialogo aperto e informato.<br />

L’impiego innovativo dei social media da parte di Quattrini, in particolare il suo<br />

format "Disimbarazzo Sessuale. Adorabile Eros" trasmesso via Instagram,<br />

testimonia il suo impegno nel rendere la sessuologia accessibile e<br />

comprensibile a tutti. Questi sforzi mirano a normalizzare le conversazioni<br />

sulla sessualità, rendendo l’informazione scientifica disponibile al grande<br />

pubblico in modi accattivanti e meno imbarazzanti.<br />

La presenza di Quattrini a "Dillo Alla Danza" non solo ha arricchito l'evento con<br />

intuizioni professionali preziose, ma ha anche sottolineato la rilevanza di<br />

trattare l'eros come un elemento vitale e positivo nella vita di tutti. La sua<br />

partecipazione ha senza dubbio lasciato un segno indelebile, invitando i<br />

partecipanti a riflettere più profondamente sui vari aspetti dell'amore e della<br />

sessualità.<br />

photo © Monica Irma Ricci


TuttoBallo<br />

Marianna<br />

Aulicino<br />

L A P R E S E N T A T R I C E P O E T E S S A<br />

Nella V edizione di "Dillo alla Danza", Marianna Aulicino ha incantato il<br />

pubblico non solo con la sua presenza scenica come conduttrice al fianco del<br />

direttore artistico Fabrizio Silvestri, ma anche con la sua profonda sensibilità<br />

artistica che spazia dalla poesia alla musica. Durante l'evento, Marianna ha<br />

intervistato personalità del calibro di Tamara Candiracci e Ciro Vinci, portando<br />

sul palco un dialogo ricco e variegato che ha toccato diverse facce dell'arte<br />

performative.<br />

Marianna, nata a Santa Maria Capua Vetere il 19 agosto 1998, ha sempre<br />

avuto una passione ardente per le parole e i suoni, una passione che l'ha<br />

guidata attraverso varie forme d'espressione. Laureata in Farmacia, ha saputo<br />

amalgamare la precisione scientifica con l'arte della parola, come dimostrato<br />

dalla sua recente pubblicazione "Veleno – Poesie dell’inesistenza".<br />

Quest'opera riflette una maturazione personale attraverso poesie che<br />

esplorano temi come l'amore, il distacco e la disillusione, spesso con<br />

riferimenti a elementi farmacologici, rendendo il testo un vero e proprio filtro<br />

amoroso capace di sedurre il lettore.<br />

L'approccio unico di Marianna alla poesia si evidenzia nella sua capacità di<br />

usare il corpo e la tastiera di un pianoforte per esprimere e amplificare le<br />

emozioni contenute nei suoi versi. Questo ha aperto nuove strade per<br />

l'interpretazione della poesia nel festival, dimostrando come la poesia possa<br />

trasformarsi in performance attraverso la danza e la musica, elementi chiave<br />

che hanno reso l'apertura di "Dillo alla Danza" un evento indimenticabile.<br />

Inoltre, il suo libro "Veleno" ha offerto una prospettiva fresca e avvincente<br />

sull'inesistenza, un tema esplorato con grande maestria nell'evento. Il titolo,<br />

ispirato dall'etimologia che collega il veleno a Venere, dea dell'amore,<br />

encapsula perfettamente la dualità delle poesie di Marianna, oscillando tra la<br />

bellezza dell'amore e i suoi lati più oscuri e tossici.<br />

Marianna Aulicino rappresenta una nuova generazione di poeti che non si<br />

limita a scrivere, ma vive la poesia come un'esperienza allargata che tocca<br />

tutte le sensibilità umane. La sua presenza a "Dillo Alla Danza" ha rafforzato il<br />

ponte tra le arti letterarie e performative, mostrando come i versi possano<br />

danzare e come la danza possa parlare attraverso il silenzio eloquente di un<br />

corpo in movimento. Con ogni sua parola e gesto, Marianna ha lasciato<br />

un'impronta indelebile, invitando il pubblico a riflettere sulla potenza<br />

trasformativa dell'arte nella comprensione e espressione dell'esistenza umana.<br />

photo © Monica Irma Ricci


TuttoBallo<br />

Ciro<br />

Vinci<br />

S I N E R G I A T R A M U S I C A , T E R A P I A<br />

E C R E A T I V I T À<br />

Nel vibrante panorama culturale di Napoli, emerge una<br />

figura i cui contributi al mondo della musica e della<br />

terapia suonano come una dolce melodia di speranza e<br />

innovazione: il maestro Ciro Vinci. Compositore di<br />

talento e musico terapeuta visionario, Vinci rappresenta<br />

un ponte tra l'arte musicale e il benessere psicofisico,<br />

tessendo una tela dove suono e cura si fondono in<br />

un'unica sinfonia.<br />

La carriera di Ciro Vinci è segnata da significative<br />

collaborazioni con network televisivi di rilievo come La7,<br />

Sat2000 e Rai, per i quali ha composto memorabili<br />

colonne sonore. La sua abilità nel creare musiche che<br />

toccano il cuore e l'anima dello spettatore non passa<br />

inosservata, elevandolo a maestro nell'arte della<br />

composizione. Tuttavia, è nel campo della musicoterapia<br />

che Vinci trova la sua vera vocazione, dirigendo la sua<br />

passione e il suo talento verso l'obiettivo di armonizzare<br />

corpo e mente attraverso le vibrazioni della musica.<br />

Impegnato nella diffusione della musicoterapia rivolta ai bambini , adolescenti ed adulti , Vinci lavora molto sulle frequenze<br />

adottando nello specifico la 432 HZ e la 528HZ entrambi note per le sue proprietà benefiche e terapeutiche , oltre a lavorare<br />

su tante altre frequenze le quali vengono armonizzate inserendo nellemusiche come sottofondo continuo MHZ che stimolano il<br />

benessere psicofisico. Attualmente, il compositore napolatano è impegnato in un progetto in collaborazione con alcuni medici<br />

sulla cura da dipendenza: ludopatia , alcool, droga, autolesionismo.<br />

Questa scelta non è casuale: le frequenze 432 e 528 spesso sono associate a un effetto calmante e rilassante, capace di<br />

promuovere un senso di benessere a livello profondo, risultando particolarmente efficace nel lavoro terapeutico con i bambini.<br />

Il lavoro di Vinci come musico terapeuta si basa su un concetto fondamentale: la musica è non solo intrattenimento, ma uno<br />

strumento potente di guarigione e crescita personale. Attraverso l'uso consapevole delle armonie e delle melodie, è possibile<br />

stimolare aree del cervello coinvolte nel controllo delle emozioni e della memoria, offrendo sostegno a chi vive condizioni di<br />

disagio psicologico o fisico.<br />

La sua visione pone l’accento sull'importanza cruciale del ruolo del musicoterapeuta nel panorama assistenziale e terapeutico<br />

contemporaneo. Un musicoterapeuta, secondo Vinci, non è semplicemente un educatore o un operatore sanitario, ma un vero<br />

e proprio compositore di esperienze curative, che utilizza la musica come chiave per sbloccare porte altrimenti sigillate<br />

all'interno dell'individuo.<br />

Parallelamente, il ruolo del compositore di musiche per la televisione acquisisce, nella visione di Vinci, un valore aggiunto<br />

umano e sociale. Ogni nota, ogni accordo diventa un messaggio, un veicolo di emozioni e sensazioni capaci di oltrepassare il<br />

semplice intrattenimento per toccare le corde più profonde dell'essere umano.<br />

Il maestro Ciro Vinci incarna l'essenza di un'arte che cura, che connette, che eleva. Con la sua dedizione e il suo lavoro,<br />

dimostra come la musica possa essere trasformativa, guidando l'ascoltatore in un viaggio di scoperta interiore, dove ogni nota<br />

ha il potere di sanare, ispirare e unire.


TuttoBallo<br />

Marco<br />

Werba<br />

Sappiamo bene quali siano i benefici della musica sulla psiche umana.<br />

La musica è in grado di commuoverci, farci sognare o farci sorridere.<br />

La musica ha anche un potere evocativo ed è in grado di farci rivivere<br />

momenti del passato (pensiamo alla canzone della nostra vita che in<br />

una coppia può ricoprire un ruolo importante perché è legata ad un<br />

evento o ad una serie di eventi che ricordano i momenti felici e i<br />

momenti sentimentali della vita in comune). Del potere curativo della<br />

musica ne parliamo piacevolmente con il compositore e direttore<br />

d’orchestra Marco Werba. Nato a Madrid nel 1963, con studi classici in<br />

Francia, in America e a Roma, è nell’ambiente riconosciuto musicista<br />

completo, colto e sensibile, oltre che molto richiesto in ambito<br />

internazionale. Ha lavorato anche con importanti registi italiani ed ha al<br />

suo attivo titoli quali Zoo, Anita, Giallo, Amore e libertà – Masaniello, Il<br />

delitto Mattarella, Seguimi e Pop Black Posta. Recentissimo il<br />

successo della pellicola “Goffredo. E l’Italia chiamò” diretto dal regista<br />

Angelo Antonucci, con tra gli interpreti Emanuele Macone, Stefania<br />

Sandrelli e Maria Grazia Cucinotta. Werba parla 4 lingue: inglese,<br />

francese, spagnolo ed italiano. Già “Globo D’Oro” per le musiche<br />

originali di “Native”, di John Real, è uno dei professionisti più<br />

apprezzati nel campo della Musica Applicata alle Immagini.<br />

Maestro, parliamo del potere della Musica.<br />

Un commento musicale abbinato alle immagini di un film è in grado di<br />

suscitare nello spettatore intense emozioni, senza che egli ne sia<br />

consapevole. In un film romantico o drammatico può indurre lo<br />

spettatore a piangere, in un film thriller può invece spaventare lo<br />

spettatore, fargli aumentare il battito cardiaco, esaltando i sensi.<br />

A “ T U P E R T U ” C O N I L<br />

C O M P O S I T O R E I N T E R N A Z I O N A L E<br />

Intervista di Lisa Bernardini<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

Facciamo qualche esempio?<br />

Nel film “8 e mezzo” di Fellini il tema di Gelsomina, scritto da Nino Rota, riporta nella mente del protagonista il personaggio<br />

di Gelsomina. Anche se ormai lei è morta, il suo tema la rievoca. La musica è usata anche per curare i pazienti. Secondo la<br />

dottoressa Giulia Bertelli “I suoni possono agire sugli stati d'animo e sulle emozioni, in virtù delle loro proprietà rilassanti o<br />

stimolanti. La musicoterapia può migliorare la salute dei pazienti e può influenzare le funzioni cognitive e lo sviluppo<br />

emozionale. L'ascolto di un canto può a volte ridurre gli stati di agitazione associati alla demenza senile, migliorando la<br />

qualità della vita dei pazienti”. Secondo alcuni studiosi ascoltando la musica di Mozart si hanno benefici sulla memoria e<br />

l'apprendimento, si favorisce la concentrazione e si migliora la creatività. Alcune composizioni lente come l’adagio possono<br />

rilassare, commuovere o a volte addormentare l’ascoltatore, favorendo il sonno. Durante le sedute di massaggi orientali<br />

viene sempre diffusa una musica estremamente lenta e sospesa per rilassare il “cliente” e indurlo ad “abbandonarsi” alle<br />

cure della massaggiatrice. Un noto compositore e direttore d’orchestra Italiano di musica leggera ha aperto un vigneto e ha<br />

diffuso musica Classica mentre l’uva maturava ed era pronta per essere raccolta e trasformata in vino. Ci sono quindi vari<br />

campi di applicazione della musica per il benessere fisico e mentale dell’essere umano.<br />

Interessante, davvero. Attualmente lei a cosa si sta dedicando?<br />

Sto al momento lavorando sulla musica di un film drammatico, ispirato ad una storia realmente accaduta: una modella<br />

statunitense viene colpita da un tumore al seno ed inizia un lento calvario per cercare di sconfiggere sia la malattia che la<br />

diffidenza della gente che la circonda. La musica svolgerà un ruolo determinante nell’accompagnare la protagonista nei suoi<br />

vari stati d’animo fino alla consapevolezza di aver sconfitto la malattia, ma di non essere più la stessa persona di prima,<br />

perché la malattia l’ha trasformata e l’ha resa più forte. Il commento musicale sarà a volte commovente, a volte drammatico<br />

e a volte pieno di speranza.<br />

Ci rivela il titolo?<br />

“Hello Beautiful” del regista Ziad H. Hamzeh. Sarà un film di cui sentiremo parlare. Non fatemi anticipare di più.


TuttoBallo<br />

Francesco Leone<br />

e gli Indecisi<br />

U N A V O C E P E R L A C O M U N I T À<br />

L G B T Q +<br />

Milano, città di contrasti e caleidoscopio di storie, è anche la terra<br />

nativa di Francesco Leone, un uomo di 41 anni dal cuore giovane<br />

e dalla mente lucida. Nel sud di questa metropoli vivace,<br />

Francesco ha dato vita a un progetto tanto unico quanto<br />

necessario: il gruppo "Gli Indecisi". Nonostante il nome possa<br />

trarre in inganno, "Gli Indecisi" è un baluardo di determinazione e<br />

sostegno all'interno della comunità LGBT.<br />

Nato a seguito di una discussione amichevole - e una coincidenza<br />

fortuita con una signora anziana in un bar che ha ironicamente<br />

suggerito il nome - "Gli Indecisi" è divenuto in pochi mesi un punto<br />

di riferimento per chi cerca ascolto e comprensione. Con l'obiettivo<br />

di portare alla luce le storie di vita spesso oscurate dall'indifferenza<br />

o dal pregiudizio, questo gruppo si immerge nelle sfumature meno<br />

colorate dell'esperienza LGBT, rivelando realtà che meritano di<br />

essere condivise e comprese.<br />

Attraverso il canale ufficiale di Instagram e una presenza su<br />

Facebook, "Gli Indecisi" offre due vie d'accesso a una comunità<br />

che privilegia il dialogo e il sostegno reciproco. Le dirette - alcune<br />

leggere e intrise di autoironia, altre invece profonde e tematiche -<br />

diventano l'occasione per esplorare questioni delicate e personali,<br />

dall'accettazione familiare alle sfide nel mondo del lavoro,<br />

passando per storie di discriminazione basate sull'orientamento<br />

sessuale o su atti di omofobia.<br />

La varietà degli argomenti trattati riflette la poliedricità della vita e<br />

delle esperienze all'interno della comunità LGBT. Con un occhio al<br />

gossip e all'intrattenimento, ma senza mai perdere di vista la<br />

serietà delle questioni affrontate, "Gli Indecisi" riesce a creare uno<br />

spazio virtuale dove il riso e il pianto, l'intrattenimento e la<br />

riflessione trovano una sintesi armoniosa.<br />

Francesco e il suo gruppo si ergono come un faro nella notte per tutte quelle persone che, sentendosi inascoltate o isolate,<br />

cercano una comunità che possa offrire loro comprensione, visibilità e, soprattutto, voce. Il messaggio di "Gli Indecisi" è<br />

chiaro: quando lo Stato non ascolta, significa che qualcosa nel sistema ha fallito. Da qui nasce l'urgenza di dare spazio e<br />

voce anche a chi, troppo spesso, è rimasto in ombra.<br />

In questo contesto, l'iniziativa di Francesco Leone ricorda a tutti noi il potere salvifico dell'ascolto e la forza trasformativa della<br />

solidarietà. "Gli Indecisi" non è solo un gruppo su Instagram o Facebook; è un punto di ritrovo digitale dove la ricerca di sé e<br />

il bisogno di appartenenza si incontrano, dando vita a una comunità più forte, consapevole e determinata a fare la differenza<br />

nel mondo.<br />

Francesco Leone, imprenditore digitale e influencer, ha lasciato il segno come conduttore anche all'evento "Dillo alla Danza"<br />

2024. Oltre alla creazione del popolare canale Instagram "Gli Indecisi", Francesco ha fondato uno sportello d'aiuto dedicato<br />

ad offrire sostegno ai giovani che si trovano nell'arduo percorso di comunicare la propria sessualità alla famiglia, alla società<br />

e al mondo esterno, spesso ostili o incomprensivi.<br />

Con una sensibilità unica e una volontà incrollabile di promuovere l'inclusione e la comprensione, Francesco ha creato uno<br />

spazio sicuro e accogliente per quei ragazzi che si trovano in una fase di vita cruciale, in cui esprimere la propria identità<br />

sessuale può essere fonte di grande ansia e conflitto. In un contesto in cui parole come "diversi" sono ancora utilizzate in<br />

maniera limitante e discriminatoria, Francesco si è posto come figura di riferimento e di sostegno per promuovere un dialogo<br />

aperto e accettante sulla sessualità e sull'identità individuale.


TuttoBallo<br />

Sandro<br />

Lavecchia<br />

A R T I S T A P O L I V A L E N T E I L L U M I N A<br />

" D I L L O A L L A D A N Z A 2 0 2 4 "<br />

Sandro Lavecchia, noto per il suo impegno e talento nel teatro<br />

amatoriale, ha assunto un ruolo significativo nell'edizione 2024 di<br />

"Dillo Alla Danza", accanto al direttore artistico Fabrizio Silvestri.<br />

Come intervistatore sul prestigioso palcoscenico del Teatro<br />

Paganini, Lavecchia ha dimostrato ancora una volta la sua affinità<br />

per le arti performative, facilitando discussioni incisive con figure di<br />

spicco del mondo teatrale e coreografico come Antonio Mocciola e<br />

Giovanni Battista Gangemi.<br />

Recentemente debuttato come regista teatrale a Roma, Sandro<br />

Lavecchia ha portato in scena "Ferite a Morte", un'opera teatrale<br />

liberamente tratta dall'omonimo libro di Serena Dandini. Il lavoro di<br />

Lavecchia, caratterizzato da una regia sensibile e attenta, ha<br />

esplorato tematiche di grande impatto sociale attraverso le storie di<br />

donne vittime di violenza, tratteggiate con una mescolanza di<br />

dolore e ironia leggera. Questo approccio ha permesso di aprire un<br />

dialogo critico e riflessivo sulla violenza di genere, rendendo lo<br />

spettacolo non solo un momento di intrattenimento, ma anche di<br />

profonda riflessione civile.<br />

Il suo talento non si limita alla regia: Sandro è anche un attore, il<br />

che gli conferisce una versatilità rara e preziosa nel mondo del<br />

teatro. I suoi lavori recenti mostrano la sua abilità nel trattare con<br />

delicatezza e profondità argomenti complessi, facendo leva su un<br />

cast eccezionale e su una produzione attenta ai dettagli visivi e<br />

sonori.<br />

A "Dillo Alla Danza 2024", Lavecchia ha elevato la qualità del<br />

festival non solo con le sue competenze di regista e attore, ma<br />

anche come intervistatore esperto. Il suo incontro con Antonio<br />

Mocciola ha offerto al pubblico approfondimenti nei meandri della<br />

sceneggiatura e della regia teatrale, mentre la discussione con<br />

Giovanni Battista Gangemi ha aperto nuove prospettive sul<br />

significato di "fuga" nella danza contemporanea e nella vita.<br />

Sandro Lavecchia continua a dimostrarsi un artista che riesce a<br />

coniugare la profondità del messaggio drammaturgico con la<br />

leggerezza espressiva necessaria per toccare e coinvolgere il<br />

pubblico. La sua presenza a "Dillo Alla Danza" non ha solo<br />

arricchito l'evento, ma ha anche rafforzato il legame tra diverse<br />

forme d'arte, celebrando la cultura come mezzo di esplorazione<br />

umana e sociale. Con ogni suo progetto, Lavecchia si conferma<br />

come una voce indispensabile nel dialogo artistico<br />

contemporaneo, attento tanto alla forma quanto al contenuto, in un<br />

perfetto equilibrio tra estetica e etica.<br />

photo © Monica Irma Ricci


TuttoBallo<br />

Virginia<br />

Vandini<br />

P E N S I E R O C R E A T I V O P E R U N A<br />

V I T A I S P I R A T A E I N E Q U I L I B R I O<br />

Virginia si laurea in Sociologia con Domenico del Masi nel 2002 e,<br />

poco dopo, intraprende una Scuola di Counseling Umanistico<br />

entrando in contatto con alcune personalità di respiro<br />

internazionale che influenzeranno in modo significativo la sua<br />

formazione e le sue scelte future.<br />

Dopo circa un decennio di attività nell’ambito del cambiamento<br />

migliorativo, nel 2014 Virginia fonda a Roma il centro Henosis,<br />

Scuola di Counseling Umanistico e l'Associazione di Promozione<br />

Sociale Il valore del femminile di cui è Presidente.<br />

Nell’ambito di questa realtà tutt’ora progetta e realizza iniziative a<br />

carattere formativo, sociale e culturale a favore di scuole, ospedali<br />

e aziende sviluppando collaborazioni con l’Università La Sapienza<br />

e alcune Istituzioni sia locali che centrali come il Comune di<br />

Albano, il Ministero della Salute e la Camera dei Deputati.<br />

Per il suo impegno nel sociale viene nominata nel 2017<br />

Ambasciatrice di Pace dalla Women Federation Word Peace<br />

presso la Camera dei deputati. Nel frattempo arricchisce la sua<br />

formazione integrando conoscenze e tecniche di mindfulness e<br />

yoga con una particolare attenzione alla dimensione più spirituale<br />

della vita che approfondisce attraverso i suoi pellegrinaggi in luoghi<br />

mistici.<br />

Da questi percorsi nascono i libri: Amore, Ascolto, Accoglienza. Le<br />

risorse del femminile in ognuno di noi (Delta Comunicazione 2015)<br />

presentato in un convegno dal titolo omonimo presso La Sapienza<br />

Università di Roma e La cacciata dal Paradiso. Come ritrovare<br />

l'Amore perduto (Apes 2022).<br />

Numerosi sono i suoi interventi in qualità di relatrice nell’ambito di<br />

eventi a carattere scientifico, artistico e culturale. Si menzionano,<br />

in particolare, quelli promossi e organizzati da: S.I.Co. (Società<br />

Italiana Counseling); AISL_O (Associazione Italiana di Studio del<br />

Lavoro); UPF (Universal Peace Federation) e l’Associazione il<br />

Festival della Sociologia.<br />

Attualmente sta coordinando l’attuazione di due bandi risultati<br />

vincitori. Il primo promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili<br />

del Comune di Albano dal titolo “Share Your Time” rivolto ai<br />

giovani dai 14 ai 35 anni, il secondo da Zètema, società<br />

partecipata al 100% da Roma Capitale che opera nel settore<br />

culturale e si prefigge l’organizzazione di un Festival interamente<br />

dedicato alla creatività.<br />

Per il convegno spettacolo “Armonie Universali: Quando l’arte<br />

diventa benessere” parlerà dell’importanza del pensiero creativo<br />

per una vita ispirata e in equilibrio. In particolare approfondirà<br />

come il pensiero artistico-creativo non sia propriamente il pensiero<br />

divergente e di quanto saper riconoscere le nostre emozioni sia<br />

fondamentale per coltivare la nostra capacità immaginativa<br />

giacché esse non solo ne rappresentano il motore ma favoriscono<br />

l’apertura al mondo del possibile e del desiderio.


TuttoBallo<br />

Giulia<br />

Muti<br />

U N B A C I O A N E S T E T I C O D A<br />

P A R T E D E L L ’ A R T I S T A T E R N A N A .<br />

In un panorama musicale sempre più fugace, Giulia Muti emerge come<br />

una delle promesse più brillanti del pop italiano. Nata nel cuore verde<br />

dell'Italia, Terni, nel 2000, Giulia si è avvicinata alla musica fin dalla<br />

tenera età, disegnando il proprio cammino artistico con passi<br />

determinati e guidati da una passione genuina e profonda per il canto.<br />

La sua formazione musicale prende avvio all'età di 14 anni, quando,<br />

ispirata dalle grandi voci italiane come Elisa e Giorgia, inizia a studiare<br />

canto presso la sua città natale. Questa scelta si rivela presto come il<br />

primo tassello di un mosaico che Giulia sta pazientemente costruendo,<br />

mossa da una vocazione chiara e dall'ambizione di esprimere sé<br />

stessa attraverso la musica.<br />

Il trasferimento a Roma rappresenta un punto di svolta decisivo nella<br />

sua carriera: l'ingresso nell'accademia Percento musica non solo le<br />

consente di affinare ulteriormente la sua tecnica vocale ma le fornisce<br />

gli strumenti per navigare con sicurezza nel mondo multiforme della<br />

musica pop. A luglio del 2023, la conclusione del diploma triennale di<br />

canto multistilistico corona gli anni di dedizione e studio, segnando<br />

l'ingresso di Giulia nel percorso master, simbolo di un impegno<br />

costante verso la crescita personale e artistica.<br />

Giulia non si limita alla performance vocale ma, da vero artista del<br />

nostro tempo, sente la necessità di raccontare le proprie esperienze e<br />

di dar voce alle proprie emozioni tramite la scrittura. Da qui nasce la<br />

collaborazione con il Take Away Studios di Modena nel 2017, un<br />

laboratorio creativo che ha dato vita a brani inediti ricchi di<br />

introspezione e sentimento, tra cui spicca "Mnemosyne", il suo singolo<br />

di esordio.<br />

L'anno 2020 segna un'ulteriore evoluzione nel percorso di Giulia, con il<br />

lancio del suo progetto solista che la vede protagonista in brani come<br />

"Shangai", "Indecifrabile", "Opera d’arte" e l'ultimo singolo "Bacio<br />

antistaminico", quest'ultimo frutto anche della collaborazione artistica<br />

con la sorella Valeria. La sua capacità di raccontare storie universali,<br />

con una voce che sfiora l'anima e testi densi di significato, raccoglie<br />

l'apprezzamento del pubblico e della critica specializzata.<br />

Il talento di Giulia non passa inosservato anche nel circuito dei<br />

concorsi musicali, dove si distingue per la sua eccezionale vocalità e<br />

l'originalità dei suoi testi, tanto da aggiudicarsi nel 2022 il premio come<br />

“Miglior testo di artista Emergente” al tributo a Sergio Endrigo di Terni.<br />

Il riconoscimento è un'ulteriore conferma del suo straordinario<br />

contributo al panorama musicale contemporaneo.<br />

La sua ascesa continua nel 2024, quando la troviamo ospite nel<br />

programma di Fiorello “E viva il Videobox” su Rai2, un'occasione che<br />

le offre una platea ancora più ampia e che testimonia quanto il suo<br />

talento sia apprezzato e riconosciuto.<br />

Giulia Muti non è solo una cantante e cantautrice: è la voce di una<br />

generazione che attraverso la musica cerca connessioni autentiche in<br />

un mondo in rapido cambiamento. La sua storia è una fonte di<br />

ispirazione per tutti quei giovani artisti che, armati di talento e<br />

passione, sono pronti a lasciare il segno nell'industria musicale con<br />

originalità, sensibilità e determinazione.<br />

photo © Monica Irma Ricci


TuttoBallo<br />

Salvo<br />

Lupo<br />

V O C E N A R R A N T E C H E H A<br />

I N C A N T A T O " D I L L O A L L A D A N Z A "<br />

2 0 2 4 .<br />

In occasione della prestigiosa manifestazione "Dillo Alla Danza", il<br />

teatro italiano ha avuto il piacere di ospitare una delle sue stelle<br />

più brillanti, Salvo Lupo. Originario di Palermo e dotato di un<br />

talento poliedrico, Lupo ha offerto al pubblico un assaggio<br />

emozionante dell'opera "Nel ventre - voci al centro della terra",<br />

scritto dal celebre Antonio Mocciola, anch'egli relatore al<br />

medesimo evento.<br />

Salvo Lupo, nato il 26 ottobre 1996 a Palermo, si è formato presso<br />

l’Istituto Paritario Seneca per poi proseguire la sua educazione<br />

all'acclamato Shakespeare Theatre Academy. Le sue abilità sono<br />

state messe alla prova in ambiti diversificati, dal cinema al teatro,<br />

conquistando ruoli sia di protagonista che di supporto che hanno<br />

messo in luce la sua versatilità di attore.<br />

Nel campo cinematografico, ha impresso il suo segno in film come<br />

"Angeli Neri" e "Cos'è l'amore", entrambi diretti da Rosario Neri. La<br />

sua interpretazione ha catturato tanto il pubblico quanto la critica,<br />

dimostrando che il suo talento non conosce confini tra le diverse<br />

modalità espressive.<br />

Tuttavia, è nel teatro che Salvo si è distinto particolarmente,<br />

interpretando una gamma di ruoli da coprotagonista in "Oscar e<br />

Bosie" a ruoli principali in opere come "Nel ventre - voci al centro<br />

della terra". Quest'ultima performance è stata particolarmente<br />

acclamata durante il "Dillo Alla Danza", dove la sua capacità di<br />

trasmettere la complessità emotiva e narrativa del testo ha lasciato<br />

un'impressione indelebile nel pubblico.<br />

Lupo non è solo un attore ma anche un artista completo, avendo<br />

competenze in danza e canto, oltre a padroneggiare la scherma<br />

medievale e suonare la chitarra. Queste abilità aggiuntive non<br />

fanno che aumentare la sua presenza scenica e il suo impatto<br />

emotivo sulle scene.<br />

Nel suo cammino artistico, Salvo Lupo ha continuamente<br />

dimostrato di essere una forza creativa, capace di navigare tra<br />

diversi generi e formati con una maestria eccezionale. Attraverso il<br />

suo impegno e la sua dedizione all'arte, Lupo continua a essere un<br />

punto di riferimento per il teatro contemporaneo italiano, portando<br />

freschezza e vigore con ogni sua performance. La sua presenza a<br />

"Dillo Alla Danza" non è stata solo una dimostrazione di talento,<br />

ma una vera celebrazione della potenza dell'espressione artistica<br />

nel connettere profondamente con l'anima del pubblico.


TuttoBallo<br />

Marcella<br />

Di Pasquale<br />

C O N ” T H E V O I C E S E N I O R ”<br />

I N I Z A U N A S E C O N D A V I T A<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

Marcella Di Pasquale, con la sua inconfondibile criniera multicolor e uno spirito indomito, ha segnato il 2022 con una<br />

performance mozzafiato nella popolare trasmissione di Rai1, The Voice Senior, conquistando un meritevole terzo posto. La<br />

sua partecipazione al talent dedicato agli over della musica non è passata inosservata, tanto che il web l'ha subito<br />

paragonata alla Cyndi Lauper italiana per il suo look stravagante e la sua energia contagiosa.<br />

Non solo il pubblico, ma anche un quartetto di coach stellari composto da Loredana Bertè, Orietta Berti, Clementino e Gigi<br />

D’Alessio si è lasciato conquistare dalla grinta e dalla voce di Marcella. La sua capacità di interpretare e vivere la musica<br />

con autenticità e passione, l'ha distinta come una delle voci senior più originali e carismatiche della scena musicale italiana,<br />

capace di lasciare un segno indelebile nel cuore degli ascoltatori.<br />

E non si è fermata qui: Marcella Di Pasquale ha saputo cavalcare l'onda del successo trasformando la sua notorietà in un<br />

trampolino di lancio per la sua carriera. Con il singolo "Aprite Youtube", un graffiante pezzo dance che arriva dritto al cuore<br />

dei tempi moderni, Marcella ha dimostrato di saper combinare il suo spirito battagliero con un messaggio di speranza e<br />

resilienza. Il brano, composto e arrangiato dal Maestro Alterisio Paoletti, con testo di Walter Garibaldi, è un suggerimento<br />

anticrisi che invita ad aprire gli orizzonti verso nuove forme di comunicazione e intrattenimento.<br />

Marcella Di Pasquale, con un sorriso sornione, fa proprio l'aforisma di Jean Cocteau: “Si può nascere vecchi, come si può<br />

morire giovani", incarnando alla perfezione l'essenza di questa massima attraverso la sua musica e il suo essere. Con<br />

"Aprite Youtube", Marcella invita tutti a riscoprire la giovinezza interiore, a non arrendersi mai davanti alle sfide della vita e a<br />

cercare sempre nuove vie per esprimere sé stessi e connettersi con gli altri.<br />

Il percorso di Marcella Di Pasquale è un inno alla perseveranza, alla creatività e alla capacità di reinventarsi. Dal palco di<br />

The Voice Senior a Youtube, Marcella continua a sorprendere, a emozionare e a dimostrare che l'arte non ha età e che la<br />

musica è un linguaggio universale capace di unire e ispirare persone di ogni generazione.


TuttoBallo<br />

Angelita<br />

V O C E N A R R A N T E C H E H A I N C A N T A T O<br />

" D I L L O A L L A D A N Z A " 2 0 2 4 .<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

CAMBIO PELLE. Il brano è un chiaro riferimento ai rapporti tossici,<br />

alla dipendenza psicologica in alcuni rapporti ed al dualismo tra<br />

l’immagine che la persona innamorata si fa del partner e quel che<br />

è invece nella realtà. Un’altalena di sentimenti che logorano ed il<br />

non voler vedere di subire una forma di violenza, l’attaccamento a<br />

quei pochi ricordi belli che offuscano la cruda realtà. Musicalmente<br />

il brano indica esattamente il momento dell’idealizzazione e del<br />

reale, alternando ritmi e drammaticità espressiva, passando da<br />

parti jazz a momenti swing unite dall’andamento pop. Un brano<br />

complesso nel testo, nella tematica e nell’arrangiamento, ad opera<br />

del musicista Simone Bufacchi, in cui la cantautrice Angelita ha<br />

fatto un richiamo ad esperienze di un vecchio passato.<br />

In Cambio Pelle Angelita ci regala un brano che è un po' anche un<br />

cortometraggio, immagini ben nitide che emergono dal testo e che<br />

presto vedremo anche nel videoclip di prossima uscita. L’artista è<br />

stata ospite al Premio Internazionale Dillo alla Danza 2024,<br />

portando il suo messaggio contro la violenza. Angelita ha scelto di<br />

ritornare nel mondo discografico con la nuova ed attenta etichetta<br />

LaLa LABEL, già premiata a Montecitorio proprio per la sua<br />

mission, nata per dar voce agli artisti esordienti ed agli<br />

indipendenti che vogliano ripartire con un nuovo percorso artistico,<br />

preferibilmente con brani con contenuti a carattere sociale.<br />

Cambio Pelle è il secondo singolo, e segue l’uscita di Ancora Qui<br />

(Ti sento sai), brani che fanno parte del nuovo progetto musicale di<br />

Angelita, un’artista dal lungo passato di cantante, con<br />

collaborazioni speciali quali quella con Lucio Dalla, e finalista di<br />

tanti concorsi nazionali importanti come il premio Mia Martini.<br />

Angelita è una cantautrice siciliana e d’adozione romana, già<br />

vincitrice e finalista ad importanti manifestazioni nazionali quali<br />

Area Sanremo, Premio Mia Martini e diversi altri. Nasce come<br />

cantante solista ma anche in gruppi che spaziavano dal pop al<br />

rock e, dopo tante tappe e collaborazioni speciali, quale quella con<br />

Lucio Dalla, si ferma per fare spazio alla sua esperienza di<br />

mamma e moglie. Ritorna da cantautrice con il brano Ancora Qui<br />

(Ti sento sai) seguito da Cambio Pelle, il primo dedicato ad<br />

un’amica di gioventù ed il secondo ispirato ad un rapporto<br />

controverso ed oppressivo. Adesso Angelita è una regista e vocal<br />

coach e, quando l’anima glielo chiede, scrive brani musicali.


TuttoBallo<br />

Royal Talent<br />

Tarquinia<br />

M A T T E O C I A N F O N I E<br />

A U R O R A A B R A M I A I N C A N T A N O I L<br />

T E A T R O P A G A N I N I<br />

Nel contesto di una giornata dedicata alla danza, Matteo Cianfoni<br />

e Aurora Abramia hanno portato un contributo straordinario con le<br />

loro danze latino-americane, incantando il pubblico con la loro<br />

grazia e bravura. Provenienti da Tarquinia, i due giovani ballerini si<br />

sono distinti per le loro esibizioni coinvolgenti e ricche di emozioni,<br />

ballando con sincronia e passione due balli di rumba e un<br />

sensuale samba.<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

La sorprendente sintonia tra Matteo e Aurora è emersa<br />

chiaramente sul palcoscenico, nonostante la loro recente<br />

collaborazione. Giovani, freschi e belli, i due ballerini sono stati<br />

notati e apprezzati dall'agente Walter Garibaldi, riconosciuti per il<br />

loro talento e la loro presenza scenica affascinante.<br />

I due ballerini sono stati proposti dalla Royal Talent Academy<br />

Associazione Sportiva Dilettantistica di Tarquinia, sotto la guida<br />

esperta dei maestri Dezi, Ceccarini e Zoroddu. L'Accademia si<br />

distingue per la promozione della danza attraverso competizioni<br />

sul territorio e corsi adatti a tutte le età, dalla gioventù all'età<br />

adulta. Il focus dell'Accademia va oltre la dimensione fisica della<br />

danza, mirando a sviluppare le capacità motorie, la disciplina e le<br />

qualità personali fondamentali che si acquisiscono attraverso la<br />

pratica costante di questa arte.<br />

I maestri della Royal Talent Academy sono tra i più qualificati della<br />

provincia, e si impegnano a trasmettere non solo la tecnica, ma<br />

anche i valori fondamentali su cui l'Accademia si fonda. La<br />

passione, i sacrifici e la costante ricerca di superare i limiti<br />

personali rendono la danza uno sport unico e coinvolgente, che<br />

colpisce immediatamente cuore e mente.<br />

L'Accademia non è solo un luogo di apprendimento, ma un<br />

ambiente inclusivo e familiare dove gli studenti possono trovare<br />

amicizie nuove, istruzione di qualità e un'atmosfera ideale per<br />

crescere come ballerini e come individui.


TuttoBallo<br />

Camilla<br />

Feroci<br />

U N A S T E L L A D E L L A D A N Z A<br />

S P O R T I V A C H E S F I D A I C O N F I N I<br />

Nel vivace panorama della danza sportiva, un nome risplende con<br />

luce propria: Camilla Feroci. A 29 anni, Camilla non è solo una<br />

danzatrice talentuosa, ma rappresenta un potente simbolo di come<br />

la determinazione e la passione possano trasformare le sfide in<br />

opportunità straordinarie di espressione e crescita personale.<br />

Dotata di un cromosoma in più, Camilla porta con sé la Sindrome<br />

di Down, un dettaglio che, lungi dall'essere un ostacolo, si è<br />

rivelato essere un trampolino di lancio verso il successo nella<br />

danza sportiva. La sua storia è quella di una determinazione<br />

incrollabile e di un amore travolgente per il ballo, una passione<br />

talmente forte da averla portata a incrociare il destino con<br />

Francesco, un altro ballerino con Sindrome di Down che condivide<br />

con lei non solo i ritmi sincopati del latino americano ma anche i<br />

battiti del cuore.<br />

La timidezza di Camilla è un velo sottile che cela un animo<br />

ardente, pronto a mettersi in gioco ad ogni ora, senza riserve.<br />

Grazie alla Scuola Scorpion Team, che l'ha accolta con<br />

entusiasmo e inclusione, Camilla ha trovato nello spazio del ballo<br />

latino americano la sua dimensione ideale, un luogo dove la<br />

comunicazione avviene attraverso il movimento e dove ogni passo<br />

è un'affermazione di sé.<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

Oltre alla danza, Camilla dimostra il suo impegno e la sua<br />

resilienza quotidianamente anche fuori dal palco, lavorando in uno<br />

degli alberghi della catena Hilton di Roma. I suoi colleghi dell'Hotel<br />

Aleph la descrivono come "una stella splendente" che, con la sua<br />

presenza luminosa e il suo impegno costante, "rompe stereotipi e<br />

presupposti negativi con grazia e talento". È la testimonianza<br />

vivente di come il luogo di lavoro possa diventare scenario di<br />

inclusione, integrazione e valorizzazione delle differenze.<br />

La storia di Camilla Feroci è un inno all'amore per la vita e un<br />

promemoria che nei gesti espressivi della danza, come nelle<br />

attività di ogni giorno, ciascuno può trovare la propria voce,<br />

unicamente personale e profondamente universale. Nel suo<br />

danzare, così come nella sua vita, Camilla incarna una potente<br />

dichiarazione di autonomia e bellezza, ricordandoci che i limiti,<br />

spesso, sono solo barriere che aspettano di essere superate.


ICH<br />

International Creative Hub<br />

TuttoBallo<br />

S A R A I A C O M E T T I E A U R O R A<br />

L A T T A N Z I B R I L L A N O S U L P A L C O<br />

D I D I L L O A L L A D A N Z A<br />

Sara Iacometti e Aurora Lattanzi, talentuose allieve dell'International<br />

Creative Hub (ICH), hanno incantato il pubblico con la loro<br />

straordinaria esibizione durante un evento di rilievo. ICH, un progetto<br />

formativo triennale riconosciuto e approvato da CSEN Italia e CID<br />

UNESCO, si pone l'ambizioso obiettivo di formare ballerini<br />

professionisti in grado di navigare con successo sia nel mondo<br />

artistico che in quello sociale.<br />

La mission di ICH è ben definita e ambiziosa: trasmettere la<br />

passione per la danza, formando giovani danzatori e preparandoli<br />

per una carriera sia a livello nazionale che internazionale. Nella loro<br />

esibizione, Sara e Aurora hanno dimostrato non solo una rigorosa<br />

preparazione tecnica, ma anche un'autenticità artistica che ha<br />

emozionato e ispirato il pubblico.<br />

ICH, attraverso il suo focus sulla preparazione teorica e pratica di<br />

alto livello, mira a fornire agli allievi l'opportunità di esplorare e<br />

ampliare il proprio bagaglio artistico. Questo include esperienze di<br />

studio e di performance in enti culturali stranieri, che favoriscono la<br />

condivisione e lo scambio culturale, arricchendo così la formazione<br />

dei giovani danzatori.<br />

La visione di ICH si riflette nelle performance delle sue allieve, che<br />

incarnano l'eccellenza e la passione per l'arte della danza. Il progetto<br />

non si limita alla formazione come ballerini, ma si estende a<br />

preparare gli studenti a ruoli chiave nell'ambito coreutico, come<br />

assistenti all'amministrazione, fotografi, videomaker e manager dei<br />

social media. Questo approccio multidisciplinare offre agli studenti<br />

una panoramica completa del settore, preparandoli in modo<br />

completo per affrontare le sfide e le opportunità della professione.<br />

Le performance di Sara Iacometti e Aurora Lattanzi hanno<br />

evidenziato la dedizione e il talento che permea l'International<br />

Creative Hub, confermando la sua posizione di rilievo nell'ambito<br />

della formazione e della promozione dei giovani talenti nel mondo<br />

della danza. Sono esempi luminosi dell'impegno e della bravura degli<br />

allievi di ICH, che testimoniano il valore e l'importanza di<br />

un'istituzione che prepara la prossima generazione di danzatori<br />

professionisti e creativi.<br />

photo © Monica Irma Ricci


TuttoBallo<br />

Lucrezia<br />

Cimino<br />

L A G I O V A N E D A N Z A T R I C E<br />

C O N Q U I S T A I L P A L C O S C E N I C O<br />

C O N L A S U A C A R M E N<br />

Lucrezia Cimino, giovane allieva della scuola di danza Paganini,<br />

ha conquistato il palcoscenico dell'evento "Dillo alla Danza 2024"<br />

con una performance di straordinaria intensità. Interpretando una<br />

variazione tratta dal Balletto Carmen, l'opera più famosa di<br />

Georges Bizet, tratta dall'omonima novella del 1845 dello scrittore<br />

francese Prosper Mérimée, Lucrezia ha dimostrato il suo talento<br />

innato e la sua passione per la danza, incantando il pubblico con la<br />

sua espressività e la sua tecnica impeccabile .<br />

L'esibizione di Lucrezia è stata una dimostrazione tangibile<br />

dell'eccellente lavoro svolto dalla scuola di danza Paganini, che da<br />

anni si impegna a formare giovani talenti nel campo della danza<br />

classica, moderna e contemporanea. La scuola, diretta dal<br />

maestro Adolfo Paganini, offre un percorso di apprendimento<br />

completo e stimolante, che accompagna gli allievi dalla formazione<br />

di base all'avvicinamento al mondo professionale.<br />

La giovane danzatrice si è distinta per la sua interpretazione<br />

intensa e coinvolgente del personaggio di Carmen. Con grazia e<br />

potenza, Lucrezia ha saputo dare vita al fascino enigmatico e alla<br />

determinazione della protagonista dell'opera, conquistando<br />

l'attenzione e gli applausi del pubblico.<br />

Grazie al suo talento e alla sua determinazione, Lucrezia Cimino si<br />

prospetta un futuro luminoso nel mondo della danza. La giovane<br />

danzatrice ha già dimostrato di possedere le qualità necessarie per<br />

raggiungere grandi obiettivi, e non c'è dubbio che la sua carriera<br />

sarà costellata di successi.<br />

La scuola di danza Paganini continuerà a supportare e a<br />

promuovere il talento di Lucrezia, offrendole le migliori opportunità<br />

per perfezionare la sua tecnica e crescere come artista. Il suo<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

impegno e la sua passione sono una fonte di ispirazione per tutti<br />

gli allievi della scuola e per chiunque sogni di fare della danza la<br />

propria vita.


TuttoBallo<br />

Fabrica delle<br />

Arti Gizzeria (CZ)<br />

L ’ E S P R E S S I O N E D E L L ’ A R T E<br />

C A L A B R A<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

Sul panorama culturale di Gizzeria, Catanzaro spicca La Fabbrica delle Arti. Nata dalla passione e dall'unione di sette<br />

persone con un profondo amore per l'arte, La Fabbrica delle Arti apre le sue porte il 19 settembre 2023 all'interno di un'ex<br />

fabbrica di congelati, riconvertita in un'oasi creativa di 500 mq.<br />

Lastruttura si divide in diverse aree dedicate alle varie discipline:<br />

Sala danza: percorsi di danza classica, contemporanea, moderna e hip hop per tutte le età e tutti i livelli.<br />

Sala teatro: corsi di recitazione, teatro ragazzi e improvvisazione teatrale .<br />

Sala musica: lezioni individuali e collettive di chitarra, pianoforte, batteria e canto.<br />

Sala pittura e scenografia: percorsi di disegno, pittura, scultura e scenografia per esplorare il mondo delle arti visive.<br />

La Fabbrica delle Arti non si limita a offrire semplici corsi, ma si propone come un vero e proprio hub culturale.<br />

Oltre alle lezioni, infatti, sono previsti workshop, seminari, mostre , spettacoli e performance artistiche aperte al pubblico.<br />

Inoltre,la struttura ospita anche percorsi post-universitari in Counseling Artistico ed Educatore Teatrale, pensati per chi<br />

desidera approfondire le proprie conoscenze e competenze nel campo delle arti performative e dell'educazione.<br />

LaFabbrica delle Arti si propone come un luogo di incontro e confronto, dove artisti di diverse discipline e livelli di<br />

esperienza possono condividere la loro passione e crescere insieme.Uno spazio aperto a tutti, dove la creatività è<br />

protagonista e dove l'arte diventa strumento di espressione, crescita personale e condivisione. Le danzatrici:Sarah di<br />

Natale, Emanuela La Gamba, Ludovica Curcio, Alessandra Milello, Alice Guzzo, Rosanna Cariglino e Santina Vezio<br />

hanno presentato su Coregorafia del maestro Giovanni Battista Gangemi Guerrera un straodinario abstract dello<br />

speccatolo “Fuga” .


TuttoBallo<br />

Academy<br />

Paganini<br />

U N F I N A L E E S P L O S I V O P E R<br />

D I L L O A L L A D A N Z A : R H A P S O D Y<br />

I N B L U E C H I U D E L ' E V E N T O I N<br />

G R A N D E S T I L E<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

L' edizione 2024 di "Dillo alla Danza" si è conclusa con un finale in grande stile, segnato dalla performance della scuola di<br />

danza Academy Paganini, diretta da Giada Paganini e Adolfo Paganini. A chiudere l'evento è stata la rappresentazione di<br />

"Rhapsody in Blue", un balletto per dodici danzatrici costruito sulla celebre rapsodia di George Gershwin, nel centenario<br />

esatto della sua prima rappresentazione.<br />

Le coreografie di Giada Paganini hanno saputo dar vita alla musica di Gershwin in modo originale e coinvolgente. Le giovani<br />

danzatrici con la loro energia e la loro precisione, hanno trasportato il pubblico in un viaggio attraverso l'America degli anni<br />

'20, tra ritmi jazz e melodie evocative.<br />

"Rhapsodyin Blue" è un brano complesso e sfaccettato, che richiede ai danzatori una grande versatilità e un'ottima tecnica.<br />

Lascuola di danza Academy Paganini ha dimostrato di essere all'altezza della sfida, presentando una performance di<br />

altissimo livello, che ha lasciato il pubblico in visibilio.<br />

Giada Paganini, coreografa e direttrice della scuola, ha commentato: "Siamo molto orgogliosi di aver chiuso l'evento "Dillo<br />

alla Danza" con questa performance. La scelta di "Rhapsody in Blue" è stata dettata dal desiderio di celebrare i cento anni<br />

di questo capolavoro musicale e di offrire al pubblico un'esperienza indimenticabile."<br />

La performance della scuola di danza Academy Paganini ha rappresentato un degno finale per un evento ricco di emozioni<br />

e di talento. "Dillo alla Danza" ha dimostrato ancora una volta la vitalità e la creatività del mondo della danza italiano, e la<br />

scuola di danza Academy Paganini si è confermata come uno dei punti di riferimento del settore.


TuttoBallo<br />

Premio Stefano Francia<br />

L U C A D I B A R T O L O<br />

C O N I L C O R T O M E T R A G G I O “ M O S T R I ”<br />

V I N C E C O M E “ B E S T D A N C E M O V I E ”<br />

MOTIVAZIONE<br />

Il cortometraggio "Mostri" di Luca di Bartolo, con<br />

Alessandro Cascioli, è stato premiato con il prestigioso<br />

Stefano Francia EnjoyArt Award per la sua<br />

straordinaria capacità di esplorare le profondità<br />

dell'animo umano attraverso la danza. Quest'opera,<br />

vibrante e intensa, racconta la lotta interiore di un<br />

danzatore, le cui passioni e paure si intrecciano in una<br />

narrativa potente che va oltre la semplice performance<br />

artistica. Attraverso una coreografia che simboleggia<br />

la battaglia contro i "mostri" personali di ogni artista, il<br />

film affronta temi universali di resilienza e autoscoperta.<br />

In "Mostri", ogni movimento e ogni emozione<br />

si trasformano in un messaggio di coraggio e<br />

photo © Monica Irma Ricci<br />

liberazione, rendendo il cortometraggio un emblema di<br />

come l'arte possa essere un mezzo per superare le<br />

proprie paure e affermare la propria identità. Questo<br />

premio riconosce non solo l'abilità tecnica e<br />

l'innovazione nella narrazione visiva, ma anche<br />

l'impatto emotivo e la risonanza universale che<br />

"Mostri" porta al suo pubblico.<br />

photo © Monica Irma Ricci


TuttoBallo<br />

Giovannino<br />

Montanari<br />

L E C U P O L E D ’ O R O :<br />

E S P L O R A Z I O N E D E L L A N A T U R A<br />

U M A N A


TuttoBallo<br />

Patrizia<br />

Salotti<br />

V I S I O N E D E L M O N D O<br />

I N T E R I O R E A T T R A V E R S O<br />

C O L O R I E F O R M E E V O C A T I V E


TuttoBallo<br />

Antonio<br />

Giannangeli<br />

V I A G G I O D I I N T R O S P E Z I O N E E<br />

C O N T E M P L A Z I O N E


TuttoBallo<br />

Alessia<br />

Mattia<br />

R E S T I T U I T A L A S F E R A U M A N A<br />

D E I S E N T I M E N T I A D O G N I<br />

G E S T O E O G G E T T O I N A N I M A T O


TuttoBallo<br />

Mauro<br />

Gavazzi<br />

I L V I A G G I O È L A<br />

C O N O S C E N Z A , È L ’ O C C A S I O N E<br />

D I I M P A R A R E E S C O P R I R E .


TuttoBallo<br />

Festuccia<br />

L ' A R M O N I A E L A B E L L E Z Z A<br />

U N I C O I M P A T T O S U L N O S T R O<br />

B E N E S S E R E G E N E R A L E .


TuttoBallo<br />

Massimo<br />

Fascetti<br />

D A L L A M U S I C A A L L A C A N D I D A T U R A<br />

P E R L A N O M I N A T I O N A L D A V I D D I<br />

D O N A T E L L O 2 0 2 4<br />

Massimo Fascetti, un nome che negli ultimi anni si sta<br />

facendo sempre più spazio nel panorama artistico<br />

italiano, con un connubio tra musica e recitazione che<br />

lo rende un'artista a tutto tondo.<br />

Lo abbiamo recentemente visto esibirsi a "Dillo Alla<br />

Danza 2024", dove ha regalato al pubblico una<br />

magistrale interpretazione al pianoforte della Sonata al<br />

chiaro di Luna di Beethoven. La sua passione per la<br />

musica, già evidente nella sua carriera pianistica, trova<br />

così una nuova espressione sul palcoscenico.<br />

Ma Fascetti non è solo un musicista, è anche un attore<br />

di talento. La sua interpretazione nel film "Nonna ci<br />

produce un film", diretto da Walter Garibaldi, gli è<br />

valsa la candidatura alla selezione per le nomination<br />

del David di Donatello 2024.<br />

Il film, una commedia degli equivoci ambientata nel<br />

2024, racconta la storia di una nonna e della sua<br />

stravagante idea di produrre un film per risollevare le<br />

sorti economiche della sua famiglia. In questo<br />

contesto, Fascetti si cala nei panni di un personaggio<br />

che si troverà al centro di una serie di divertenti ed<br />

emozionanti avventure.<br />

La candidatura al David di Donatello rappresenta un<br />

importante riconoscimento del talento di Fascetti, un<br />

artista che riesce a muoversi con disinvoltura tra<br />

musica e recitazione.<br />

La sua performance in "Nonna ci produce un film",<br />

oltre alla sua interpretazione musicale sul palco di<br />

"Dillo Alla Danza", dimostrano la sua versatilità e la<br />

sua capacità di emozionare e coinvolgere il pubblico.<br />

Non ci resta che attendere l’uscita del suo prossimo<br />

film “Un posto sicuro”.


TuttoBallo<br />

Walter<br />

Garibaldi<br />

D I L L O A L L A D A N Z A E L A R E G I A<br />

D E L P R O N I P O T E D E L L ’ E R O E D E I<br />

D U E M O N D I<br />

Walter Garibaldi, pronipote dell'eroe dei due mondi,<br />

Giuseppe Garibaldi, torna al cinema con una nuova<br />

commedia intitolata "Nonna ci produce un film". Un<br />

ritorno che segna il suo debutto alla regia dopo diverse<br />

esperienze come opinionista televisivo e direttore di<br />

programmi come "Music Trash" per Rai2.<br />

Il film racconta la storia di una nonna che, per risollevare<br />

le sorti economiche della sua famiglia, decide di produrre<br />

un film. Un'idea folle e divertente che coinvolgerà tutta la<br />

famiglia in una serie di avventure esilaranti.<br />

Nel cast troviamo diverse vecchie glorie del cinema<br />

italiano come Michela Miti, famosa per i suoi ruoli in film<br />

sexy all'italiana, e Gabriella Giorgelli, un'altra icona del<br />

passato. Ma "Nonna ci produce un film" non è solo un<br />

ritorno al passato, è anche un omaggio al cinema<br />

italiano di una volta. Un cinema semplice, divertente e<br />

che sapeva far ridere e commuovere il pubblico.<br />

Garibaldi, attraverso la sua agenzia di spettacolo, ha<br />

scelto con cura il cast e la location del film. Le riprese si<br />

sono svolte a Rocca Antica, un paesino in provincia di<br />

Rieti, nel cuore dei Monti Sabini.<br />

Oltrea Michela Miti e Gabriella Giorgelli, nel cast<br />

troviamo anche Massimo Fascetti, attore e pianista che<br />

ha recentemente ottenuto una candidatura alla selezione<br />

per le nomination del David di Donatello 2024 per il suo<br />

ruolo nel film e Fabrizio Silvestri il nostro Direttore<br />

nonchè attore, autore e conduttore radiotv.<br />

Con "Nonna ci produce un film" è stato un ritorno al<br />

cinema in grande stile per Walter Garibaldi, che con<br />

questa commedia dimostra di essere un regista di<br />

talento e con una grande passione per il cinema.


TuttoBallo<br />

PRONTA LA PRIMA POPUP SPORT ZONE<br />

DI REGGIO CALABRIA<br />

Eugenia Galimi<br />

Vice direttore<br />

Completati i lavori nella Pineta Zerbi, dove i cittadini potranno praticare attività motorie grazie alla presenza di macchinari di<br />

ultima generazione<br />

Sono stati completati i lavori per la prima Popup Sport Zone di Reggio Calabria, realizzata nell’ambito del progetto promosso<br />

da ASC Attività Sportive Confederate, con il contributo del Dipartimento per lo Sport. Gli obiettivi delle Popup Sport Zone sono<br />

quelli di migliorare la qualità di vita dei cittadini, contribuire a generare modelli urbani sostenibili, favorire la diffusione della<br />

pratica sportiva come strumento di socialità, inclusione e salvaguardia della salute.<br />

Le Popup Sport Zone, grazie all’intervento finanziario e progettuale di ASC, sono sorte in 10 città italiane: Alessandria, Bari,<br />

Como, Forlì, Palermo, Potenza, Roma, Salerno, Verona e – da un ultima, ma non per ordine di importanza – Reggio Calabria.<br />

La Popup Sport Zone calabrese è stata allestita nella Pineta Zerbi di viale Zerbi Pineta, dove sono stati installati macchinari<br />

nuovi di zecca e di ultima generazione: un’area attrezzata all’aperto, provvista anche di dotazioni dedicate ai diversamente<br />

abili, che risulterà dunque accessibile a tutti, gratuitamente, in qualsiasi momento della giornata, per svolgere liberamente<br />

diverse tipologie di attività sportiva.Il progetto Popup Sport Zone trae origine dalla consapevolezza che la pratica dell’attività<br />

fisica è strettamente connessa all’ambiente in cui si risiede e al contesto in cui si vive: il modello di riferimento è quello della<br />

“città in 15 minuti”, che mira a garantire al cittadino la possibilità di svolgere alcune funzioni essenziali, compresa l’attività<br />

sportiva, entro distanze percorribili in 15 minuti a piedi o in bicicletta dalla propria abitazione.<br />

Le Popup Sport Zone, oltre ad<br />

incentivare la pratica sportiva, la<br />

socialità e l’integrazione, mirano<br />

dunque a generare modelli di sviluppo<br />

urbano sostenibili, favorendo la<br />

riduzione dei tempi impiegati per gli<br />

spostamenti e contribuendo a<br />

contenere le emissioni inquinanti.<br />

La realizzazione delle Popup Sport<br />

Zone viene inoltre accompagnata<br />

dalla creazione di una app dedicata e<br />

di un sistema ad elevato livello di<br />

digitalizzazione. In particolare, in<br />

ognuna delle aree attrezzate, è<br />

presente un QR code che, dopo<br />

essere stato inquadrato, consente di<br />

conoscere le attività che è possibile<br />

praticare sugli attrezzi installati


TuttoBallo<br />

Premio DanzArenzano Arte<br />

ph Brescia e Amisano © Teatro alla Scala


Nel cuore del pittoresco Monferrato, il piccolo ma vibrante Comune di Fubine sarà teatro di un evento<br />

significativo che segna una nuova era nella storia della danza: il passaggio del testimone dal Premio<br />

DanzArenzano Arte al nascente Monferrato DanzArte. Quest'ultimo eredita un patrimonio di<br />

venticinque anni di eccellenza artistica e aspira a proporsi come nuovo punto di riferimento nel<br />

panorama culturale internazionale. Il 2024 si rivela un anno emblematico per la danza italiana con la<br />

celebrazione di Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko. La coppia, sia nella vita privata sia sul<br />

palcoscenico, ha catturato l'attenzione internazionale non solo per le loro straordinarie abilità<br />

tecniche ed espressive ma anche per la loro storia personale di amore e partnership. La loro visita a<br />

Fubine Monferrato, prevista per domenica 12 maggio e ancora a luglio, rappresenta un momento<br />

culminante nella loro carriera. Nicoletta Manni, recentemente consacrata étoile al Teatro alla Scala, e<br />

Timofej Andrijashenko, esponente dell'illustre scuola di balletto russa, riceveranno i riconoscimenti<br />

per le loro carriere brillanti in un'atmosfera di festa e apprezzamento, celebrata da figure prestigiose<br />

come l'attore Massimo Poggio e la giornalista Maria Luisa Buzzi, che curerà la presentazione<br />

artistica degli eventi.<br />

Il progetto "Fubine porta di cultura", lanciato proprio in concomitanza con il decennale UNESCO,<br />

mira a rendere questo borgo la "Porta del Monferrato" verso un rinnovato interesse per le arti<br />

performative. Grazie al supporto della Regione Piemonte, della Fondazione CRA e della Fondazione<br />

Robotti d'Italia, Fubine Monferrato si propone di diventare un crocevia di eventi che valorizzano sia la<br />

tradizione sia l'innovazione nel campo della danza.<br />

Il culmine di questa celebrazione sarà il Galà del 13 luglio 2024, che avrà luogo nella suggestiva<br />

"Colle Manora". Questo evento vedrà la partecipazione di stelle della danza come Yasmine Naghdi<br />

del Royal Ballet e giovani talenti emergenti. Durante il Galà, verrà conferito il Premio Monferrato<br />

DanzArte alla carriera a leggende della danza come Luciana Savignano e Marco Pierin, celebrando<br />

così una tradizione di eccellenza e ispirazione per le nuove generazioni.<br />

Il Sindaco Lino Pettazzi e il Direttore Artistico Patrizia Campassi hanno espresso il loro intento di far<br />

emergere Fubine come un hub di creatività e scambio culturale, promuovendo la bellezza e la<br />

profondità dell'arte del balletto. Attraverso questi premi e eventi, Fubine Monferrato non solo rende<br />

omaggio ai suoi illustri ospiti ma si impegna anche a sostenere i giovani ballerini con borse di studio,<br />

dimostrando un impegno a lungo termine verso la crescita artistica e culturale.<br />

In conclusione, l'atto di passaggio dal Premio DanzArenzano Arte al Monferrato DanzArte non è solo<br />

un cambio di nome, ma simboleggia un rinnovamento e una promessa per il futuro del balletto e<br />

della cultura in Italia e nel mondo.


Con una piccola donazione puoi anche tu<br />

sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />

in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />

dell'arte con l'associazione no profit<br />

"Stefano Francia EnjoyArt".<br />

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ass.stefanofrancia@gmail.com<br />

+39 335 435168<br />

www.stefanofrancia.com<br />

www.tuttoballo20.com


TuttoBallo<br />

Le iniziative del MiC per l’estate 2024<br />

I David di Donatello 2024, Oscar del cinema Italiano, ha visto il trionfo di 'Io capitano' di Matteo Garrone (ndr<br />

TuttoBallon.39), che si è aggiudicato sette premi, e di 'C'è ancora domani' di Paola Cortellesi che di premi se ne è<br />

aggiudicati sei. (ndr TuttoBallo n.38). Nel corso della serata andata in onda su Rai1, il Sotto segretario di Stato al<br />

Ministero della Cultura con delega al cinema Lucia Borgonzoni ha annunciato il ritorno di Cinema Revolution,<br />

l'iniziativa che ha portato nell'estate 2023 a registrare il maggior numero di spettatori per i mesi di luglio e di agosto nella<br />

storia italiana.<br />

Dal 9 giugno al 19 settembre 2024, sarà possibile assistere in sala a nuove uscite di film italiani, europei e<br />

internazionali e guardare i film italiani ed europei al prezzo speciale di 3,50 euro.<br />

"Quello che dobbiamo fare è ragionare su dei provvedimenti specifici per le famiglie, perché spesso mamma e papà con<br />

i figli fanno fatica ad andare in sala", ha dichiarato Borgonzoni, anticipando un'altra iniziativa sulla quale sta lavorando il<br />

Ministero.<br />

L'obiettivo è quello di supportare l'industria cinematografica italiana e di avvicinare il pubblico al cinema, soprattutto in<br />

estate, periodo in cui si registra un calo fisiologico degli spettatori.<br />

Cinema Revolution si conferma come un'iniziativa di successo, che ha contribuito a rilanciare il cinema italiano in un<br />

periodo difficile.<br />

L'edizione2024 si preannuncia ancora più ricca e interessante, con numerose nuove uscite e un'attenzione particolare<br />

alle famiglie.<br />

Non perdere l'occasione di andare al cinema a 3,50 euro e di goderti i migliori film dell'estate 2024!


Titolo: "Stagione 2024 di Tones Teatro Natura: Incrocio di Arte e<br />

Natura ai Piedi delle Alpi"<br />

Dall'8 giugno al 7 settembre 2024, il Tones Teatro Natura celebra la<br />

sua quarta stagione, offrendo un programma ricco e variegato che<br />

coniuga musica, teatro, esperienze immersive e molto altro ancora<br />

nel pittoresco contesto di una ex cava di granito riqualificata situata<br />

ai piedi delle Alpi, nel cuore della Val D’Ossola. Questo spazio<br />

unico, inaugurato nel 2021 dalla Fondazione Tones on the Stones,<br />

si propone come una piattaforma di dialogo tra arte, cultura ed<br />

ecologia, attraendo visitatori da tutto il mondo alla ricerca di<br />

esperienze culturali uniche in un ambiente naturale mozzafiato.<br />

La stagione si apre il 13 luglio con lo spettacolare ritorno di "The<br />

Witches Seed", un'opera rock immersiva che esplora temi di<br />

persecuzione e emancipazione femminile, con musiche del celebre<br />

Stewart Copeland e parti cantate da Chrissie Hynde e Irene Grandi.<br />

L'opera, dopo il debutto mondiale nel 2022 proprio a Tones Teatro<br />

Natura, si fa portavoce dell'importanza di riflettere sulla condizione<br />

femminile tramite il potente medium dell'arte performativa.<br />

I visitatori potranno anche godere della nuova serie "Sphera", dal<br />

21 al 23 giugno, che esplora vari aspetti dell'esistenza umana<br />

dall'intelletto all'emotività, ispirandosi ai principi del New European<br />

Bauhaus Project per una realizzazione sostenibile e inclusiva.<br />

Musicisti di calibro internazionale come Carmen Consoli, Yazz<br />

Ahmed, e il duo Colapesce e Dimartino, si esibiranno in concerti<br />

che promettono di essere tra i momenti clou della stagione. In<br />

parallelo, l'evento "Ossola in Jazz" vedrà la partecipazione di artisti<br />

rinomati come Elisa Marangon e Rosa Brunello, offrendo serate di<br />

jazz immersivo in una cornice naturale senza eguali.<br />

Per gli amanti del teatro, Arturo Brachetti e Matthias Martelli<br />

porteranno in scena un tributo al mito di Fred Buscaglione,<br />

mescolando performance e musica in modo innovativo. A loro si<br />

uniranno performance dal vivo di Marianne Mirage, che oltre a<br />

esibirsi, condurrà sessioni di yoga.<br />

Nuovo per il 2024 è anche un'infrastruttura all'aria aperta: una<br />

grande palestra di arrampicata, realizzata in collaborazione con<br />

Ossola Outdoor, che promette di attirare anche gli appassionati di<br />

attività fisica e outdoor.<br />

L'impegno per la sostenibilità è evidente in ogni aspetto<br />

dell'organizzazione dell'evento, con Tones Teatro Natura che<br />

continua a ricercare la certificazione ISO 20121 per "gestione<br />

eventi sostenibili", coinvolgendo intensamente la comunità locale e<br />

valorizzando il territorio.<br />

La Fondazione Tones on the Stones, con questo ambizioso<br />

programma, ribadisce il suo impegno per trasformare il Tones<br />

Teatro Natura in un laboratorio vivente, un luogo dove arte e natura<br />

si fondono per dare vita a una stagione di eventi indimenticabili,<br />

stimolando riflessioni e dialoghi sull'arte contemporanea e sulle sue<br />

intersezioni con le grandi questioni del nostro tempo.<br />

Carmen Consoli - ph. Paolo Leone


“IL FUTURO È NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA” è<br />

lo slogan ufficiale del Festival, accompagnato dalla<br />

campagna promozionale che coinvolge tutti gli artisti<br />

ospiti: ognuno di loro risponde, con una sola parola<br />

evocativa, alla domanda “Che cos’è per te il<br />

futuro?”, la stessa domanda che sarà rivolta anche<br />

ai partecipanti alle attività proposte nonché al<br />

pubblico di spettacoli e performance in cartellone.<br />

Si apre la quarta edizione del Festival il 17<br />

maggio con un’incursione urbana a Piazza<br />

Vittorio Emanuele II, che vede protagonisti 100<br />

danzatori. Segue il passo a due AMAE dei<br />

danzatori Eliana Stragapede e Borna Babić,<br />

direttamente da Bruxelles, e la tavola rotonda rĕmŏvēre:<br />

un dibattito tra moderatrice, relatori e<br />

spettatori sullo specifico dello spettacolo dal<br />

vivo di danza contemporanea e della<br />

performance.<br />

Si prosegue fino al 26 maggio, quasi sempre con<br />

doppio appuntamento: uno spettacolo pomeridiano<br />

nel Brancaccino Open Air / Chapiteau seguito da<br />

uno serale al Teatro Brancaccio. Inizia la Fritz<br />

Company con una riflessione sul tempo mentre il 18<br />

maggio si darà spazio ad una replica del duo belga<br />

seguita da un dittico creato per il progetto<br />

RESID’AND dell’Accedemia Nazionale di Danza.<br />

Nella stessa serata si vedrà in scena la Ritmi<br />

Sotterranei - Contemporary Dance Company. Il<br />

giorno successivo ospiterà un trittico di Get The<br />

Floor e la BrancaccioDanza Junior Company. Si<br />

continuerà il 23 maggio con la sfilata performativa<br />

curata dai fashion designers dell’Accademia di Belle<br />

Arti di Frosinone e più tardi con la neoformata KC<br />

Dance Company. Venerdì 24 si potrà assistere ad<br />

un tributo, danzato da James Olivo, alla musica<br />

dell’islandese Ólafur Arnalds e successivamente ad<br />

una messinscena dell’italiano Misanga Collective.<br />

Danzerà al Teatro Brancaccio Uppercut Dance<br />

Theater, una delle più longeve e celebri compagnie<br />

danesi, per la prima volta in Italia.Il 25 maggio si<br />

svolgerà l’imperdibile Futuro Festival Experimental<br />

Battle con ospiti internazionali, a cui seguirà una<br />

jam. Si riconfermano le attività di formazione: per<br />

tutta la durata del Festival Theatertelling (laboratorio<br />

di storytelling) curato da Theatron 2.0 e dal 20 al 24<br />

#UNMETROCUBO (workshop per danzatori).<br />

Ancora attivo il progetto di community e<br />

divulgazione Passaparola. L’edizione 2024<br />

arricchisce il suo programma con grandi novità: le<br />

performance e la mostra a Palazzo Merulana,<br />

curate da qwatz - contemporary art platform, delle<br />

artiste Elena Bellantoni, Silvia Giambrone e Viola<br />

Pantano, le performance musicali di Riccardo<br />

Mazza e Daria Fisher. A chiudere i dieci giorni<br />

dedicati alla danza e non solo il Closing Party, fino a<br />

tarda serata, con personalità d’eccezione.


Una straordinaria esposizione internazionale che traccia il percorso evolutivo<br />

dell'Urban Art, presentando 17 fra i più influenti artisti del settore.<br />

BOOST, CENTO CANESIO, DADO, ETNIK, GIORGIO BARTOCCI, HEMO,<br />

JOYS, MACS, MADE514, PEETA, PROEMBRION, SATONE, SODA, V3RBO,<br />

VESOD, WON ABC, ZED1 sono gli artisti di fama mondiale che hanno<br />

modellato l'Urban Art in Europa, discendenti della cultura ribelle del Graffiti<br />

Writing, emersa negli Stati Uniti cinquant'anni fa.<br />

"IN MY NAME: Above the Show" è una celebrata mostra che, dal 9 maggio al 30<br />

giugno a Treviso e dal 19 luglio al 3 novembre 2024 a Monopoli, rappresenta un<br />

pilastro dell'arte contemporanea. L'evento, organizzato da Unlike<br />

Unconventional Events con il patrocinio dei Comuni di Treviso e Monopoli, è<br />

curato da Martina Cavallarin e Antonio Caruso, con la direzione artistica di<br />

MADE514 e il coordinamento culturale di Christian Leo Comis.<br />

Questo evento ambizioso ambisce a fare il punto sullo stato attuale dell'Urban<br />

Art, dando voce agli artisti precorritori di questa forma espressiva. IN MY NAME<br />

si distingue per la sua originalità e l'approccio non convenzionale, sempre fedele<br />

alla sperimentazione e aperto all'innovazione.<br />

La mostra, articolata su un totale di 4000 mq tra Treviso e Monopoli, ospita<br />

opere incredibili che vanno dalla pittura alla scultura, dalle installazioni video alla<br />

realtà virtuale. Oltre alle opere esposte, sono previste numerose iniziative<br />

collaterali, tra cui performance live, video installazioni e un contest per video<br />

maker. Un catalogo dettagliato accompagna l'esposizione dell'arte urbana più<br />

vibrante e innovativa.<br />

L'Urban Art non è solo una forma di espressione artistica, ma un movimento<br />

culturale che influisce su diversi settori, dalla moda alla musica, dalla fotografia<br />

alla pubblicità. "IN MY NAME: Above the Show" è un'esperienza che coinvolge<br />

gioventù, periferie e minoranze, influenzando profondamente l'immaginario<br />

collettivo e unendo diverse forme di creatività.<br />

In questa esposizione unica e avveniristica, gli artisti esplorano nuovi stili e<br />

concetti, traendo ispirazione da ogni angolo dell'arte e della cultura<br />

contemporanea. "IN MY NAME" manifesto di presenza e affermazione, esprime<br />

la vitalità e la diversità dell'Urban Art, trasformando gli spazi espositivi in<br />

palcoscenici intrisi di storia industriale e innovazione artistica.<br />

Le opere di BOOST, CENTO CANESIO, DADO, ETNIK, GIORGIO BARTOCCI,<br />

HEMO, JOYS, MACS, MADE514, PEETA, PROEMBRION, SATONE, SODA,<br />

V3RBO, VESOD, WON ABC, ZED1 si concretizzano in una varietà straordinaria<br />

di forme e tecniche, plasmando una narrazione visiva avvincente e audace che<br />

sfida le convenzioni e stimola l'immaginazione.<br />

Nota finale: Con la generosa partecipazione e i contributi delle istituzioni come<br />

la Città di Treviso, la Città di Monopoli, l'Università degli Studi di Padova, il<br />

Politecnico di Bari e molte altre, "IN MY NAME: Above the Show" si conferma<br />

come un'occasione unica per immergersi nell'universo affascinante e in continua<br />

evoluzione dell'Urban Art.


Il Flamenco è una forma di danza e di musica che esprime un<br />

vasto ventaglio di emozioni e sentimenti. È stato inserito<br />

dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità. Il Flamenco<br />

utilizza l'intero corpo per esprimere sensazioni e vibrazioni,<br />

scandite dal ritmo incalzante della "Malagueña" della chitarra<br />

solista e delle percussioni del Cajon. I ballerini sono al centro<br />

della scena, il fulcro attorno al quale si concentrano gli<br />

sguardi compiaciuti e curiosi degli spettatori. La storia del<br />

Flamenco ha origini lontane, dall'India e dalle culture gitana,<br />

ebraica e musulmana, per arrivare nei luoghi della Costa del<br />

Sol intorno al '700, assumendo la forma odierna negli stili e<br />

nella rappresentazione. Il processo di riconoscimento e<br />

valorizzazione non è stato semplice. Solo il 16 nnovembre<br />

swl 2010 è stato dichiarato patrimonio culturale immateriale<br />

dall'UNESCO. Dal punto di vista dello spettatore, lo sguardo<br />

sulle persone presenti allo spettacolo può suscitare un misto<br />

di ammirazione e curiosità, paragonabile a una seduta di<br />

ipnosi, data la forza attrattiva che emana da ciò che viene<br />

osservato. Il Flamenco è come una persona con diversi stati<br />

d'animo: durante lo spettacolo si passa da espressioni di<br />

dolore a stati di piacere e felicità, tutto contenuto in uno show<br />

di un paio d'ore. Un altro aspetto da considerare è la<br />

sensualità dei gesti e dello stile trasmesso dagli artisti.<br />

Emerge una passione forte ed elegante, che coinvolge tutto il<br />

corpo. Tacchi, gonne lunghe, capelli raccolti e labbra rosse<br />

sono gli elementi che trasmettono intense emozioni. Questa<br />

arte nasce nello stesso territorio della tradizionale "Corrida".<br />

Effettivamente, molti sono gli elementi che accomunano l'arte<br />

del Flamenco al puro intrattenimento della Corrida,<br />

rispecchiandosi nelle movenze dei ballerini che si muovono<br />

come il toro scalpitante sul terreno davanti al torero. Dal<br />

punto di vista piacevolmente musicale, può essere utile<br />

esplorare il mondo che ruota attorno al flamenco, visitando il<br />

"Museo Interattivo della Musica" situato nel centro di Málaga.<br />

Qui è possibile interagire con molti strumenti tipici del luogo e<br />

del genere. La malagueña, come citato in precedenza, è la<br />

tecnica principalmente utilizzata dai chitarristi che suonano<br />

questo genere. Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stones,<br />

ha dichiarato in un documentario che la sua stessa tecnica si<br />

ispira molto alla malagueña spagnola<br />

Juan Tomás, danzatore protagonista di uno dei palcoscenici<br />

più in vista della città di Málaga, ha dichiarato: “È un’arte<br />

basata sull’improvvisazione e nessuno di noi si conosceva<br />

prima o ha avuto modo di fare delle prove“.


"Fuori Programma 2024":<br />

L'Estate Romana Danza tra<br />

Innovazione e Tradizione


Dal 21 giugno al 5 luglio, il tessuto urbano di Roma diventa<br />

un palcoscenico vivente per "Fuori Programma", il festival<br />

internazionale di danza contemporanea che, giunto alla sua<br />

IX edizione, continua a incantare e a stimolare con proposte<br />

sempre più innovative e audaci. Sotto la guida artistica di<br />

Valentina Marini e con il sostegno di Roma Capitale e il<br />

Ministero della Cultura, il festival si staglia come un momento<br />

di alta espressione culturale nell'ambito dell'Estate Romana<br />

2023-2024.<br />

Il festival si avvale di collaborazioni prestigiose come il<br />

Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Biblioteca<br />

Quarticciolo e Teatro dell’Opera di Roma Capitale, fungendo<br />

da crocevia per artisti internazionali provenienti da angoli<br />

diversi del mondo come Libano, Albania, Mozambico,<br />

Svizzera, Guadalupa, Olanda, Stati Uniti, Germania e<br />

naturalmente Italia. Questa edizione, intitolata "Please,<br />

Touch!", invita il pubblico a esplorare la fisicità della danza e<br />

l'essenza del contatto umano, trasgredendo le barriere tra<br />

teoria e pratica, ideali e realtà.<br />

Il programma vanta 16 spettacoli che spaziano tra prime<br />

assolute, nazionali e romane. Tra queste, la performance del<br />

coreografo libanese Bassam Abou Diab e quella del duo<br />

curdo-albanese Rauf "RubberLegz" Yasit e Brigel Gjoka<br />

meritano una menzione speciale per il loro approccio<br />

rivoluzionario all'arte della danza come medium di protesta e<br />

superamento di barriere culturali.<br />

Un altro aspetto degno di interesse è la partecipazione di<br />

Adriana Borriello, figura di spicco della danza italiana, che<br />

presenta due lavori in prima assoluta, ampliando il<br />

vocabolario espressivo del festival con una fusione di danza<br />

e arte visiva, in collaborazione con il regista e compositore<br />

belga Thierry De Mey.<br />

Per gli amanti dell'innovazione, il "picnic sul ciglio della notte"<br />

di DOM- e la "danza teleguidata" di Salvo Lombardo offrono<br />

esperienze immersive che rompono i confini tradizionali dello<br />

spettacolo dal vivo, invitando il pubblico a una partecipazione<br />

attiva e sensoriale.<br />

Inoltre, il festival si fa carico di temi di rilevanza sociale<br />

attraverso progetti che includono la coreografia con audio<br />

descrizione di Aristide Rontini, che mira a rendere l'arte<br />

della danza accessibile alla comunità cieca e ipovedente, e<br />

la riflessione sul piacere e la corporeità condotta da Flavia<br />

Zaganelli.<br />

Il festival non è solo un fenomeno culturale ma anche un<br />

catalizzatore di energia per il tessuto urbano di Roma. Esso<br />

si propone di ridurre il divario culturale tra il centro e la<br />

periferia della città, utilizzando spazi all'aperto e location non<br />

convenzionali che trasformano il paesaggio urbano in una<br />

tela viva, dinamica e partecipativa.<br />

In conclusione, "Fuori Programma" rappresenta una delle<br />

iniziative più significative dell'Estate Romana, non solo per la<br />

sua capacità di riunire artisti di calibro internazionale, ma<br />

anche per il suo impegno verso la sperimentazione artistica e<br />

il dialogo culturale. Con ogni edizione, il festival rafforza il<br />

suo impegno a promuovere la sostenibilità e l'innovazione,<br />

invitando residenti e turisti a esplorare nuove narrative<br />

urbane attraverso la potente espressione della danza<br />

contemporanea.


“TITIZÉ. A VENETIAN DREAM”<br />

City of Venice’s official show<br />

Teatro Goldoni | Venezia<br />

18 luglio - 13 ottobre 2024<br />

Parliamo della magia del teatro acrobatico dal vivo a Venezia, in<br />

uno spettacolo co-prodotto dalla Fondazione Teatro Stabile del<br />

Veneto – Teatro Nazionale e dalla Compagnia Finzi Pasca per il<br />

palcoscenico internazionale del Teatro Goldoni. In partnership con<br />

la Compagnia Melina Balsamo. I veri protagonisti saranno attori,<br />

acrobati, musicisti, ovvero interpreti multidisciplinari immersi in<br />

universi onirici e rarefatti, ed animeranno, dal 18 luglio fino al 13<br />

ottobre 2024, il palcoscenico dello storico Teatro Goldoni con<br />

“Titizé. A Venetian Dream”.<br />

Dopo la presentazione a Milano alla Borsa internazionale del Turismo con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, è stata la<br />

volta della Capitale, lo scorso marzo, dove all’interno della Sala Cinema dell’Europa Experience - David Sassoli di Roma si<br />

è tenuta la conferenza stampa di quello che per i prossimi due anni sarà lo spettacolo ufficiale della Città di Venezia.<br />

“Titizé. A Venetian Dream” è un progetto internazionale ed animerà nei mesi estivi il palcoscenico dello storico teatro<br />

veneziano, da poco restaurato dall’amministrazione comunale in concomitanza con le celebrazioni per i suoi 400 anni.<br />

“Ci aspettano mesi di grande lavoro, ma siamo orgogliosi di presentare un progetto pensato per il palcoscenico<br />

internazionale di Venezia, un teatro che ha da poco compiuto 400 anni, in cui il Comune di Venezia ha voluto investire per<br />

restituirlo al pubblico nel suo antico splendore”- ha fatto sapere alla presentazione romana del Progetto Giampiero Beltotto,<br />

presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto–Teatro Nazionale. "Realizzato assieme alla Compagnia Finzi<br />

Pasca, una compagnia conosciuta in tutto il mondo e capace di fare teatro attraverso un linguaggio universale, lo<br />

spettacolo saprà tuttavia rielaborare la ricca tradizione del teatro veneto e la storia della città di Venezia. Tre mesi, una<br />

lunga tenitura, per un’idea ricca di entusiasmo, per un teatro fatto di divertimento".<br />

Lo spettacolo è stato presentato agli operatori turistici di tutto il mondo nell’ambito delle principali fiere turistiche in Italia e in<br />

Europa. Concluse le repliche al Teatro Goldoni di Venezia, dove resterà in scena – lo ripetiamo - dal 18 luglio al 13 ottobre<br />

2024 tutte le settimane dal giovedì alla domenica, “Titizé. A Venetian Dream” continuerà la sua tournée in Italia e in<br />

Europa, per tornare poi sul palcoscenico veneziano per l’estate 2025.<br />

Lisa Bernardini


intervista di Lisa Bernardini<br />

Brillante, volitiva e con uno spiccato senso per il bello. E un cognome importante.<br />

“Enrico era il cugino di mio padre. Mio padre era il fratello di Luigi Berlinguer (n.d.r.,<br />

Ministro della Pubblica Istruzione, e di Sergio Berlinguer Ambasciatore e Segretario<br />

al Quirinale con Francesco Cossiga). Maria Laura Berlinguer ha lasciato a 50 anni una<br />

carriera consolidata nella comunicazione e si è reinventata partendo da sé stessa.<br />

Oggi, con il blog che porta il suo nome, è ambasciatrice indiscussa dello stile<br />

italiano. Nata in Sardegna, porta sempre con sé i profumi della sua terra, il colore del<br />

mare di Stintino e le notti stellate. Vive a Roma. Osserva, ascolta, curiosa, legge<br />

tanto.


Cosa fa? Gli anglosassoni dicono “scouting”. Maria Laura<br />

scopre prodotti italiani di stile e di qualità e ha creato questo<br />

spazio per farli conoscere a tutti. Il blog rispetta il suo modo<br />

di vivere, il desiderio continuo di circondarsi di cose belle,<br />

mescolare in modo armonioso oggetti di grande valore con<br />

elementi o capi meno blasonati, ugualmente belli e mai<br />

banali. Siamo in Italia: l’eleganza è parte della nostra cultura.<br />

L’obiettivo è di promuovere il Made in Italy, quello vero e<br />

meno conosciuto.<br />

All’estero la percezione del Made in Italy è legata ai grossi<br />

brand. Il suo progetto è dare visibilità alle tante eccellenze<br />

italiane meno famose anche all’estero.<br />

Per cultura familiare è cresciuta con una parte “istituzionale”:<br />

c’è una mission in quello che fa.<br />

Nel 2022 ha scritto il suo primo giallo “La notte èmia sorella”<br />

per la casa editrice Lindau. Il romanzo che parla di magia e<br />

Sardegna ha avuto un grande successo di pubblico ed è alla<br />

sua quarta ristampa.<br />

Ulteriori info a www.marialauraberlinguer.com - IG<br />

marialauraberlinguer<br />

Di cosa parla il tuo romanzo?<br />

Julia Carta, dirigente di una multinazionale, dopo un<br />

incidente stradale decide di lasciare New York per<br />

trascorrere la convalescenza nella sua terra natale, la<br />

Sardegna. Poco dopo il suo arrivo, durante una cavalcata<br />

sulla spiaggia all’alba, scopre il cadavere di una giovane<br />

donna uccisa con un rituale macabro. La sua natura curiosa<br />

ed empatica la porta a indagare con l’amica questora. Sullo<br />

sfondo la sua tragedia familiare che riaffiora con improvvisa<br />

drammaticità.<br />

La donna, dotata di cultura e di pensiero razionale, dove i<br />

numeri sono la cartina di tornasole di qualsiasi riflessione,<br />

con il ritorno a casa viene proiettata in una realtà dove la<br />

forza, la magia e l’astrazione del tempo la portano a<br />

riscoprire una dimensione dimenticata. Un modo diverso di<br />

sentire la vita dove ciò che si ritiene scontato ha origini molto<br />

lontane e non rappresenta una casualità: un percorso<br />

tortuoso di introspezione e di liberazione. In questa nuova<br />

dimensione, faccia a faccia con la morte, la protagonista si<br />

avventura nei pericolosi segreti dell’esistenza che si<br />

intrecciano con gli eventi tragici dei secoli bui<br />

dell’Inquisizione e che sembrano legati a lei e alla sua<br />

famiglia. Un intreccio che si svolge su tre piani narrativi:<br />

quello principale, in terza persona, quello della vittima, in<br />

prima persona e quello della “strega” Julia Carta, processata<br />

e scampata al rogo per ben due volte, che porta indietro la<br />

linea narrativa in una avvincente analessi.<br />

Un romanzo avvincente! E’ un ritratto contemporaneo della<br />

figura femminile nella cultura della Sardegna tra leggende,<br />

miti, fate e streghe in una narrazione che salta dal 1600 ai<br />

nostri giorni per toccare temi come la condanna all’espatrio,<br />

il ritorno, l’amicizia e la rivalità. Le Janas sono creature<br />

femminili della mitologia sarda, buone per alcuni, malvagie<br />

per altre. Negli anni è stato attribuito alle janas un<br />

simbolismo sciamanico e un ruolo sacerdotale: per alcuni la<br />

jana può essere ricondotta a Diana, dea della luna.<br />

Come descriveresti la Creatività?<br />

Di tante definizioni date, ognuno ha la sua: per me è il<br />

risultato di diversi fattori quali fantasia, curiosità,<br />

immaginazione, passione, emozione.<br />

E, soprattutto, il fattore tempo. Quello che mi piace<br />

sottolineare attraverso proprio la voce della protagonista,<br />

che deve sì risolvere un mistero, ma deve affrontare il suo<br />

passato e soprattutto seguire il suo daimon. La creatività può<br />

essere un talento (o un insieme di talenti, passioni ed<br />

emozioni) che vengono alla luce con un viaggio all’interno<br />

del proprio mondo più intimo seguendo uno spirito guida, il<br />

daimon. Nel mondo antico il daimon era “una realtà psichica”<br />

che “viveva” in noi: poteva apparire in sogno o inviare dei<br />

messaggi, come i cattivi auspici, le premonizioni, le<br />

intuizioni. James Hillman, padre della psicanalisi moderna,<br />

con la teoria della ghianda sostiene che “ciascuno di noi<br />

possiede in sé l’essenza di ciò che è destinato ad essere,<br />

come lì nella ghianda è presente la quercia che non attende<br />

altro che esprimersi. Ciascun individuo è portatore di una<br />

unicità che chiede di essere vissuta e che è già presente<br />

prima di essere vissuta.” Il daimon è stato chiamato in tanti<br />

modi: genius dai latini e angelo custode dai cattolici. Quel<br />

che è interessante oggi sottolineare è che si può anche<br />

disattenderlo durante la propria vita, ma prima o poi, se si<br />

sarà capace di ascoltarlo, ci guiderà nella giusta direzione.<br />

Julia sbarca nell’isola e vivendo nella sua terra segue dei<br />

sogni, dei veri e propri stargateche faranno emergere una<br />

espressione assoluta, una natura profonda non ancora<br />

emersa, che non si era mai manifestata in una maniera così<br />

evidente. Attraverso questo percorso dentro sé stessa<br />

troverà le chiavi per aprire tutte le porte che in passato erano<br />

state chiuse e che saranno strumento fondamentale per<br />

capire i misteri che la circondano nel presente. Non è forse<br />

fondamentale riuscire a capire noi stessi per poter<br />

continuare a vivere in armonia la nostra vita?<br />

Progetti futuri: qualche anticipazione?<br />

Lo dico sempre, sarei felice di creare una “serie” di romanzi<br />

che raccontassero leggende, miti e archeologia della mia<br />

isola. Scrivere questo romanzo giallo è stato funzionale per<br />

uno studio e un racconto antropologico della Sardegna.<br />

Attraverso un approfondimento sui miti e sul femminile sardo<br />

ho recuperato un substrato culturale ancora più importante<br />

della storia stessa. Grazie alle ricerche effettuate sono<br />

riuscita a comprendere un mondo sommerso, che parla di<br />

medicina naturale e tradizioni che venivano e vengono<br />

ancora chiamate magie. Dai testi antichi e recenti che ho<br />

analizzato è emersa un’isola che abbraccia tradizioni<br />

millenarie, soffocate o riprese dalle religioni, che a dispetto<br />

di tutto e tutti esistono ancora. Il filo che unisce passato<br />

presente è la nostra tradizione e la nostra storia, una<br />

tradizione che portiamo dietro dovunque andiamo e<br />

dovunque abitiamo: i tappetti tessuti a mano, le porcellane, i<br />

lini ricamati e tutti i tesori che abbelliscono le nostre case. Le<br />

abitazioni stesse come lo stazzu, la costruzione<br />

caratteristica della Gallura e della Corsica, che descrivo in<br />

modo così particolareggiato, fa parte del recupero di una<br />

memoria storica che non dovrebbe cedere sotto l’egida del<br />

modernismo a tutti i costi. Le due cose possono convivere e,<br />

anzi, io credo che solo facendole convivere in armonia,<br />

possiamo essere in grado di ripartire a scrivere la nostra<br />

storia.


In questo numero incontriamo un giovane uomo che ha<br />

fatto della sua vita una musica straordinaria<br />

Si chiama Davide Orsini… Ciao Davide<br />

Ciao, sono Davide Orsini, grazie per il giovane uomo lo sai<br />

siamo amici, e sì faccio spettacolo, tanta musica e teatro.<br />

Come è nata la passione per il canto ?<br />

La passione nasce per la musica, all’inizio perché a casa<br />

mia erano tutti musicisti, mio fratello professore di fiati, lui<br />

voleva entrare in questa scuola di musica a Carrara e io,<br />

piu’ piccolo di lui di sei anni gli sono andato dietro, suonavo<br />

il flauto traverso. Mi piaceva Tanto…ma quando sentivo<br />

cantare mi fermavo ad ascoltare… ero innamorato del<br />

canto!!!! E allora ho deciso cosa avrei fatto nella vita, e ho<br />

incomonciato a frequentare il coro della chiesa….<br />

Artisticamente sono nato così.. le prime serate .. le prime<br />

rassegne… e iniziato tutto li … e poi il Karoke … Le<br />

persone intorno a me dicevano di iniziare a cantare da<br />

professionista…cosi ho iniziato a fare il cantante.<br />

di Francesco Leone - Gli indecisi<br />

…il cantante che ti ha portato in giro in tutta italia<br />

Si… all’inizio è stato davvero impegnativo… volevo<br />

davvero fare il cantante ... Il canante famoso…. Facevo<br />

molti casting… molti provini anche lontano dalla mia città.<br />

Ma era un tutto “le faremo sapere” … fino a quando ho fatto<br />

un provino un pò più bello … a Milano… era il provino della<br />

“Sony” … molto divertente ma mi ha permesso di andare in<br />

Tv attraverso un televoto… era una votazione Sky .. era il<br />

2010… mi classificai tra i primi 100 e c’era la possibilità di<br />

fare ospitate… serate … casting un po' piu’ completi …<br />

grazie a questa cosa ho conosciuto Sara Grimaldi che è la<br />

vocalist di Zucchero e tanti altri cantanti famosi… lei mi ha<br />

mandato a fare un provino a Milano con David Zard per<br />

THE LION KING è stato bellissimo e da li mi sono<br />

affezionato e ho compreso che forse volevo fare il cantante<br />

ma non famoso … potevo divertirmi anche senza il<br />

successo perché fare il cantante famoso è davvero difficile.<br />

Tu hai detto di una parola importante “PASSIONE” ma<br />

la tua passione ad oggi dove ti ha portato?<br />

La passione mi ha portato da Andrea Boccelli… ho avuto la<br />

fortuna di collaborare con lui… Ho conosciuto Lele Mora<br />

era proprio il periodo che lo trattavano male e invece per<br />

me è stato un papà fantastico.<br />

Lele Mora papà fantastico … ti ha dato la fortuna di<br />

camminare in questo mondo… ma la tua fortuna non è<br />

finita qui.<br />

No, infatti nella mia città c’era una compagnia di una suola<br />

locale che cercava cantanti per rifare NOTRE DRAME DE<br />

PARIS… inizialmente avevo paura, non avevo tanta<br />

voglia, ma poi sai quel sabato pomeriggio o voluto vedere<br />

.. e senitre quello che facevo... e ho visto tanti ragazzi e<br />

ragazzeche avevano un grande cuore per questo<br />

spettacolo... e accettai e la settimana dopo arrivvò<br />

Graziano Galattoli, he è il Febo di Notre Dame De Paris<br />

...e da li abbiamo fatto una giornata con lui , poi arrivò<br />

Manuele Bernadeschi e poi sono andato da Vittorio<br />

Matteucci , insomma e poi L’accademia è stata una cosa<br />

stupenda… poi Lele Mora mi ha fatto le Pillole di Notre<br />

Dame<br />

Diciamo Lele Mora è stato l’apri pista per tante cose…<br />

Assolutamente Si, mo ha fdato la possibilità di conoscere,<br />

collaborare con Iva Zanicchi, I Nomadi e Emanuela<br />

Foliero… è stato bello… molto bello … ho collaborato nello<br />

spettacolo di Aznavour voluto da lui.<br />

E’ Stata una vita- carriera molto interessante, ci puoi<br />

dire chi è la persona con la quale hai collaborato che ti<br />

sei trovato piu’ in sintonia?<br />

Sembrerà strano, la piu’ piccola, nonostante i Grandi nomi<br />

Viola Valentino, Andrea Bocelli. Pero mo sono trovato molto<br />

bene con Irene Formaciari e presto faremo molte cose<br />

insieme.<br />

La figlia di Zucchero, Giusto?<br />

Si, è una persona stupenda e sono fiero di aver lavorato<br />

con lei… ha collaborato con i piu’ grandi.. lei la musica ce la<br />

nel DNA.<br />

Stai ancora andando avanti con la tua passione con il<br />

canto?<br />

Assolutamente si, anche se sai, ho avuto un piccolo<br />

problema di salute agli occhi… appena riesco voglio<br />

riprendere ho tanti progetti… voglio riprender con Sara<br />

Grimaldi la mia musa…<br />

Ma poi c è altro il tuo sogno???<br />

Adesso se riusciamo, voglio andare a Sanremo 2025.<br />

Sarebbe il mio sogno…


TuttoBallo


TuttoBallo<br />

Leroy Mokgatle, originaria del Sud Africa, si è affermata come una<br />

delle figure emergenti più interessanti nel panorama internazionale<br />

della danza. La sua formazione inizia nella scuola Art of Motion nel<br />

suo paese natale, per poi proseguire con studi avanzati presso la<br />

prestigiosa European School of Ballet di Amsterdam. Una carriera<br />

che l'ha vista evolvere rapidamente, portandola a calcare i palchi<br />

di alcune delle compagnie di balletto più rinomate del mondo. Dal<br />

2019 al 2022, Mokgatle ha danzato con il Béjart Ballet Lausanne,<br />

esibendosi in opere emblematiche quali "Feuervogel" e "La Porte"<br />

di Maurice Béjart, oltre a partecipare a coreografie di Gil Roman.<br />

Durante questo periodo, la sua presenza scenica e la maestria<br />

tecnica hanno catturato l'attenzione di critica e pubblico,<br />

consolidando la sua reputazione come danzatrice di eccezionale<br />

talento e carisma. Il riconoscimento del suo impegno e delle sue<br />

capacità è arrivato anche attraverso prestigiosi riconoscimenti<br />

internazionali. Leroy ha vinto una medaglia di bronzo allo Youth<br />

America Grand Prix e ha ottenuto sia la medaglia d'oro che il<br />

premio del pubblico al Concorso Margot Fonteyn nel 2015, seguiti<br />

dal premio del pubblico al Prix de Lausanne nel 2016.<br />

Nel 2022, la sua carriera ha preso una nuova direzione con<br />

l'ingresso nel Balletto di Zurigo, sotto la direzione di Christian<br />

Spuck. Qui, ha ampliato ulteriormente il suo repertorio, apparendo<br />

in produzioni di grande rilievo come "Nussknacker", "Anna<br />

Karenina" di Christian Spuck, e nelle acclamate "Angels' Atlas" ed<br />

"Emergence" di Crystal Pite. Queste performance hanno permesso<br />

a Mokgatle di esplorare nuove sfaccettature espressive e di<br />

consolidare la propria presenza come interprete influente nel<br />

campo della danza contemporanea. Più recentemente, Leroy è<br />

entrata a far parte dello Staatsballet Berlin, ancora una volta sotto<br />

la guida di Christian Spuck. In questo nuovo capitolo della sua<br />

carriera, ha debuttato in ruoli come una delle fate in "La bella<br />

addormentata nel bosco" di Marcia Haydee, e ha continuato a<br />

esplorare il repertorio contemporaneo con opere come "Blake<br />

Works I" e "Approximate Sonata" di William Forsythe.<br />

Significativamente, Leroy ha adottato i pronomi she/her, marcando<br />

un importante passo nel suo viaggio personale e artistico. Questa<br />

transizione ha anche chiarito il suo impegno nei confronti della<br />

propria identità e della visibilità LGBTQ+ nel mondo della danza,<br />

un campo in cui le questioni di genere e identità stanno ricevendo<br />

una crescente attenzione Leroy Mokgatle rappresenta non solo<br />

l'eccellenza in termini di competenza tecnica e espressiva, ma<br />

anche il coraggio di vivere autenticamente, fungendo da<br />

ispirazione per giovani artisti nel mondo intero. La sua traiettoria<br />

dimostra come la passione, il talento e la dedizione possano<br />

portare a conquistare palcoscenici globali, sfidando convenzioni e<br />

aspettative. In attesa di vedere le prossime evoluzioni della sua<br />

brillante carriera, Leroy Mokgatle resta un nome da seguire con<br />

interesse e ammirazione nel panorama della danza<br />

contemporanea.


TuttoBallo<br />

Marchigiana di nascita e statunitense d’adozione, Ilaria Sabatini<br />

Taliaferro si è affacciata sul panorama editoriale con il suo primo<br />

romanzo dal titolo La Clessidra del Vento. L’opera è un viaggio<br />

inatteso nella coscienza dei suoi giovani protagonisti; il diario,<br />

custode silenzioso dell'immaginazione di Lorenzo, che va ad aprire<br />

attraverso le sue pagine intime il desiderio di avventura congenito nei<br />

due personaggi. Oggi Ilaria vive all’estero e la intervistiamo a<br />

distanza.<br />

Sospinti dalla curiosità di conoscere, i due ragazzi del romanzo<br />

iniziano un viaggio che dall’Italia li conduce fino all’estremo polo<br />

sconosciuto della Groenlandia. Lo stesso loro desiderio ti ha<br />

portato a vivere fuori dall’Italia?<br />

Sì, sicuramente questo spirito d'avventura radicato anche in me mi ha<br />

portato a trasferirmi negli Stati Uniti. Sono stata da sempre attratta<br />

dalle altre culture e, a un certo punto della mia vita, ho sentito il<br />

bisogno di mettermi alla prova, misurandomi in una situazione<br />

completamente nuova e in un luogo che non conoscevo.<br />

Una girandola di emozioni sfiora la personalità di Lorenzo.<br />

Un momento Lorenzo è sognatore, ora romantico, per sempre<br />

utopista. Attraverso il suo personaggio, stai descrivendo quello<br />

che sarebbe per te un mondo ideale?<br />

Come il protagonista della mia storia, sogno un mondo senza<br />

diseguaglianze, dove ognuno di noi si fermi per un istante a riflettere,<br />

e poi agisca per renderlo migliore. Vorrei che il mondo si reggesse su<br />

un profondo e vero senso della giustizia e che l’umanità si<br />

impegnasse a preservare le sue unicità e gli ecosistemi.<br />

“La conoscenza è limitata, mentre l'immaginazione abbraccia il<br />

mondo" diceva Albert Einstein. Come commenteresti questa<br />

frase?<br />

L’immaginazione sconfina i limiti, ci rende liberi e ci regala qualcosa<br />

di incredibile per cui vale la pena vivere. La conoscenza, invece, ci<br />

rende vulnerabili alla paura e ci costringe a vivere in una dimensione<br />

sicura, ma – appunto - limitata. È proprio questo concetto che<br />

abbraccia il messaggio intriso nella mia storia.<br />

Hai dichiarato di aver iniziato a scrivere La Clessidra del Vento<br />

diversi anni fa, interrompendolo più volte, in un periodo della tua<br />

vita in cui ti sentivi intrappolata dalla routine quotidiana. Lettura<br />

e scrittura, quindi, sono state terapeutiche e salvifiche?<br />

Sì, perché sono stati i nutrienti della mia fantasia. Avevo bisogno di<br />

sentirmi libera, di curiosare per il mondo, ma non avendo avuto la<br />

possibilità di farlo in quel periodo della mia vita, mi sono lasciata<br />

trasportare dalle storie che leggevo e da quelle che inventavo nella<br />

testa. Ho trasformato i desideri di quel momento nelle avventure<br />

vissute dai due protagonisti del mio romanzo.<br />

In chiusura, La Clessidra del Vento vedrà la luce anche sul<br />

mercato americano o dobbiamo aspettarci una nuova uscita qui<br />

in Italia?<br />

La Clessidra del Vento è molto richiesta in lingua inglese. Per questo<br />

motivo mi sono affiancata a dei traduttori che si trovano nell’ultima<br />

fase di revisione del libro, peraltro già tradotto in inglese.<br />

Anche questa per me sarà una nuova ed emozionante avventura.<br />

Lisa Bernardini<br />

Ilaria Sabatini Taliaferro<br />

“Sogno un mondo giusto e senza diseguaglianze”


TuttoBallo<br />

L' ascesa musicale di<br />

Lucia Rubedo<br />

Dopo il Premio "Voce Rivelazione dell'Anno"<br />

al Teatro Ghione di Roma, lo scorso mese la<br />

cantante Lucia Rubedo, astro nascente della<br />

Lirica unita al Pop, ha ritirato il "Premio della<br />

Musica" presso il Teatro della Regina, dove<br />

si è tenuta la cerimonia conclusiva del<br />

Premio letterario Internazionale Città di<br />

Cattolica - Pegasus Literary Awards, definito<br />

dalla stampa l'Oscar della letteratura italiana.<br />

Il Premio, patrocinato dalla Regione Emilia<br />

Romagna e dal Comune di Cattolica, è una<br />

delle maggiori manifestazioni conosciute a<br />

livello internazionale per la qualità dei<br />

contenuti, nonché il più grande premio<br />

popolare Europeo. In questa 16esima<br />

edizione, special guest è stata proprio Lucia<br />

Rubedo. La motivazione dell'assegnazione:<br />

"Personaggio eclettico in grado di far<br />

convivere sapientemente le atmosfere<br />

classiche della musica lirica con i ritmi<br />

inconfondibili del pop, regalando al pubblico<br />

incomparabili emozioni". Applausi a scena<br />

aperta per la sua performance live sul palco,<br />

e anche durante l'assegnazione del Premio.<br />

È sicuramente nata una stella. Tra i<br />

prestigiosi ospiti della serata, Gabriel Garko<br />

e Gino Saladini, che hanno ritirato il premio<br />

Book of the year con il best seller “Il giardino<br />

del tiglio” (Baldini + Castoldi); Giulia<br />

Ciarrapica, giornalista de Il Foglio e Blogger<br />

Book, premiata per la critica letteraria; il<br />

maestro Vince Tempera con il nuovo disco<br />

sulle sigle Tv.<br />

Accorsi a Cattolica per l'occasione<br />

partecipanti provenienti da tutto il mondo,<br />

perfino da Taiwan. Soddisfazione enorme<br />

per il patron della manifestazione, lo<br />

scrittore, editore e critico letterario Roberto<br />

Sarra.


TuttoBallo<br />

DANILO ARENA<br />

ARTISTA POLIEDRICO<br />

intervista di Andrea Iannuzzi<br />

Su Canale 5 in prima serata è andato in onda il primo dei quattro<br />

capitoli della serie Tv “Vanina”, interpretato da Giusy Buscemi e,<br />

fra gli altri, da Giorgio Marchesi e dal giovane Danilo Arena per la<br />

regia di Davide Maregno. La vita di Vanina è stata profondamente<br />

segnata dalla morte del padre, l’ispettore Giovanni Guarrasi,<br />

ucciso da un commando mafioso quando lei aveva solo<br />

quattordici anni. Da allora il suo unico pensiero è stato diventare<br />

poliziotta, arrestare i colpevoli dell’omicidio e lottare contro la<br />

mafia. Abbiamo incontrato Danilo Arena, vera rivelazione di<br />

questa co-produzione RTI e Polomar.<br />

In “Vanina” sei un agente seducente ma un po’ maldestro.<br />

Come ti sei cimentato in questo ruolo?<br />

La direzione recitativa che ho sempre voluto prendere è il<br />

trasformismo. Mi è stato chiaro sin dai tempi dell'accademia. Ho<br />

sempre osservato Al Pacino in questo. Vorrei cambiare<br />

radicalmente quello che si fa in Italia o almeno essere diverso da<br />

tutti e farlo a modo mio. Quando interpreto un personaggio<br />

impongo al mio cervello di essere quella persona. Lo divento,<br />

anche se azzardato, non mi interessa, vivo per questo mestiere,<br />

non sono nessuno e non voglio essere nessuno, voglio essere<br />

plastilina da far modellare ai registi.<br />

Ti piace il personaggio che interpreti?<br />

Ci sarà sempre nella mia visione un ulteriore personaggio che<br />

desidero interpretare, ne ho sempre avuto bisogno per poter<br />

essere me stesso. Essere qualcun altro per poter essere me<br />

stesso, è la mia maniera di vivere questo mestiere. Amo tutti i<br />

personaggi che interpreto e non li giudico, divento loro.<br />

Tu nasci nella musica e nella danza, come mai ti sei<br />

avvicinato alla recitazione?<br />

Sono i sogni la parte essenziale della mia vita, quelli che mi<br />

hanno trasmesso mio padre, mia madre e i miei fratelli. I miei<br />

genitori mi hanno lasciato libero di sognare e che Dio benedica<br />

questi genitori. A tutti i padri e a tutte le madri io dico: lasciate<br />

liberi i vostri figli di sognare.<br />

Sono figlio d'arte perché mio padre mi ha iniettato l'arte nelle<br />

viscere. É Dio che mi aiuta e mi guida in questa missione che<br />

chiamo "sogno".<br />

Hai lavorato accanto ad attori come Pierfrancesco Favino.<br />

Cosa ti hanno insegnato?<br />

Ho trascorso molto tempo con Pierfrancesco Favino e ne ho un<br />

ricordo stupendo. Ricordo un uomo, un uomo buono, pronto ad<br />

ascoltarti davvero per poterti dare, nel suo, il giusto consiglio.<br />

Ricordo ad un certo punto di avergli detto "Pierfrancesco io a<br />

questo mestiere gli voglio bene" e lui mi rispose: "Si vede".<br />

Sei un artista poliedrico, sai fare tutto: ballare, cantare,<br />

recitare. Hai anche all’attivo tra le altre cose un singolo,<br />

“Cruciverba e Caffè” che hai composto e interpretato. Se<br />

dovessi scegliere un settore, dove si collocherebbe Danilo<br />

Arena?<br />

Ho all'attivo 5 singoli e due album. Ho sempre studiato qualunque<br />

forma d'arte. L’arte è arte senza settori. Attraverso un film, un<br />

quadro, una fotografia, una scultura o una canzone, rimarrà<br />

sempre arte. Ad ogni modo sono un attore.


TuttoBallo<br />

Gianfranco D’Alonzo Garibaldi<br />

Il Mondo Complesso e Affascinante di “Tutte le Promesse Mancate”<br />

La Galleria Sabato Angiero Arte ha accolto un allestimento straordinario concepito da Gianfranco D’Alonzo Garibaldi, come<br />

estensione della sua sequenza di dodici racconti brevi del progetto espositivo Spiritual Exercises. La mostra, intitolata "Tutte le<br />

promesse mancate", destinata a coinvolgere e incantare lo spettatore in un viaggio attraverso un mondo enigmatico e stratificato.<br />

Il titolo stesso della mostra suggerisce una profondità emotiva e concettuale che trascenderà il semplice atto di osservazione<br />

artistica. Gianfranco D’Alonzo Garibaldi ha condotto una ricerca parallela durante la gestione dell'opera web SpiritualExercises,<br />

esplorando la complessità della sua visione creativa e portandola in forma tangibile. La mostra si basa su materiali eterogenei e<br />

pratiche artistiche variegate, unendo elementi naturali e industriali, tradizionali e digitali, per creare un tessuto artistico ricco di<br />

significati e suggestioni.<br />

Attraverso l'utilizzo di tele di lino grezzo, tele acriliche, collage, stampe digitali e molteplici altre tecniche, l'artista presenta un<br />

universo caleidoscopico di forme, colori e texture che si fondono e si sovrappongono in un'armonia quasi cacofonica.<br />

Elementi come tronchi d'alberi, foglie d'oro, legni scolpiti e tarlatane si uniscono in un balletto visivo che incanta e destabilizza allo<br />

stesso tempo, portando lo spettatore in un territorio inesplorato e seducente.<br />

La mostra è stata arricchita da azioni umane e giochi infantili intrapresi da ragazze e ragazzi del paese, che aggiungono un<br />

elemento di autenticità e vitalità all'opera complessiva. Attraverso la rielaborazione di materiali "accantonati" nel tempo,<br />

Gianfranco D’Alonzo Garibaldi crea un ritratto vivido della memoria e della trasformazione, reimmaginando e reinventando il<br />

passato per dar vita a un futuro di promesse mancate e di enigmi irrisolti.<br />

"Tutte le promesse mancate" rappresenta un epilogo affascinante e complesso alla stagione espositiva, con un lungometraggio<br />

e una pubblicazione cartacea a tiratura limitata che documentano e celebrano questa straordinaria esplorazione artistica.<br />

La Galleria Sabato Angiero Arte ha chiuso la stagione con un colpo d'arte, offrendo al pubblico una visione mozzafiato e unica del<br />

mondo visionario di Gianfranco D’Alonzo Garibaldi.<br />

Gianfranco D’Alonzo Garibaldi ha esposto in gallerie e musei, nazionali e<br />

internazionali. Negli ultimi venti anni, nel verificare il potenziale linguistico e sociale<br />

della pittura, ha orientato la sua attenzione verso tematiche di condivisone, contesti<br />

no profit e ambienti irrituali, modificando così le regole che ordinano il proprio<br />

percorso di ricerca, aprendo a comportamenti operativi che includono diversi media<br />

on-off line: https://www.gianfrancodalonzo.net/.


TuttoBallo<br />

Rosalia Messina<br />

“Dalle aule di tribunale agli scaffali delle librerie, il passo è breve”<br />

di Lisa Bernardini<br />

Giudice in pensione e lettrice appassionata, Rosalia Messina<br />

ha pubblicato racconti, romanzi, fiabe, testi teatrali e poesie,<br />

ottenendo consensi e riconoscimenti tra i lettori e le giurie di<br />

premi letterari. Con il suo nuovo romanzo, Nulla d'importante<br />

tranne i sogni (Arkadia Editore, Collana “Eclypse”), l'autrice<br />

racconta il difficile rapporto tra due sorelle, Ro e Nana, e la<br />

passione totalizzante della protagonista per la scrittura.<br />

Rosalia, sono trascorsi ben 5 anni di stesura prima di<br />

dare questo libro alle stampe. Perché un tempo così<br />

lungo di gestazione?<br />

Cinque anni possono sembrare tantissimi o possono in realtà<br />

essere la giusta misura. Dipende da molte cose: da quante<br />

stesure si sono succedute, da cosa hai fatto di “altro” durante<br />

questi cinque anni, dal filo da torcere che ti hanno dato i<br />

personaggi e la trama. In questo caso, la storia si è formata<br />

per approssimazioni successive, crescendo attorno ad un<br />

nucleo iniziale. Va detto pure che fino a pochi anni fa ancora<br />

lavoravo e viaggiavo per lavoro e che durante la gestazione di<br />

Nulla d’importante tranne i sogni ho scritto e pubblicato altre<br />

opere; in conclusione, possiamo dire che in questo caso<br />

cinque anni possono rappresentare la giusta misura.<br />

Lei si sente più Ro o Nana?<br />

Nessuna delle due, in realtà. Non sono simile a Nana perché<br />

non invidio nessuno. A Ro somiglio solo per due aspetti: la<br />

passione per la scrittura e la determinazione. Ma nella mia<br />

vita la scrittura non è totalizzante, ho anche lavorato (per<br />

decenni), ho un figlio. Come Ro, ho un’elevata intolleranza<br />

per il rumore. Riesco a scrivere e per anni ho lavorato in<br />

qualunque contesto, anche chiassoso, ma il rumore mi<br />

affatica molto.<br />

Tutto questo in “giuridichese”, un linguaggio che dopo un<br />

certo numero di decenni mi ha fatto venire voglia di<br />

scrivere adoperandone un altro. Potrei anche dire che<br />

probabilmente dentro di me dormiva una Rosalia che non<br />

si era ancora potuta esprimere e che a un certo punto ha<br />

reclamato a gran voce il suo spazio. Ed è stata<br />

assecondata.<br />

Quali libri si trovano attualmente sul suo comodino?<br />

Sto ultimando la lettura del romanzo La luce che manca,<br />

di Nino Haratischtwili, autrice georgiana, che alterno con<br />

la rilettura di Ho sposato un comunista di Philip Roth.<br />

Quale libro sorprenderebbe i suoi amici se lo<br />

trovassero nella sua libreria?<br />

Un libro di genere horror. Leggo di tutto: autori italiani,<br />

anglosassoni, scandinavi, europei di ogni sponda,<br />

latinoamericani, orientali; leggo narrativa, poesia, teatro,<br />

libri di vario genere, compresa la buona fantascienza<br />

classica. L’horror no, non posso: mi toglierebbe quel poco<br />

di sonno che accompagna le mie notti.<br />

In chiusura, da chi vorrebbe ricevere una recensione<br />

o un consiglio letterario?<br />

Che domandona! Dall’autrice o dall’autore che vincerà il<br />

premio Strega!<br />

Lo potremmo definire un romanzo di formazione?<br />

Direi di sì. Rispetto al momento in cui inizia la narrazione si<br />

risale, a ritroso, al modo in cui i personaggi principali sono<br />

cresciuti, al modo in cui le loro personalità si sono formate.<br />

Anche se la narrazione è in terza persona, in fondo è Ro a<br />

fornire la maggior parte delle notizie sul passato, attraverso i<br />

diari e le lettere.<br />

Come indaga la psiche dei personaggi e i rapporti tra di<br />

loro?<br />

In genere, chi sta al mondo da diversi decenni ha accumulato,<br />

se è una persona attenta e curiosa, una discreta conoscenza<br />

dell’animo umano e delle dinamiche interpersonali. Ha<br />

imparato che gli esseri umani sono complessi, contraddittori,<br />

agitati da emozioni e conflitti. Attingendo a questa sorta<br />

dicassetta degli attrezzi, costruisco i personaggi, con i loro<br />

pregi, i difetti, le ossessioni, i sogni, i sentimenti.<br />

Da giudice a scrittrice… ci racconta?<br />

Il passo non è poi tanto lungo.<br />

Anche i giudici scrivono storie: raccontano nelle sentenze i<br />

fatti che hanno preceduto la lite giudiziaria, individuano le<br />

ragioni per le quali si è arrivati alla ricerca di una soluzione<br />

processuale al conflitto, descrivono le tesi contrapposte delle<br />

parti in causa e alla fine stabiliscono ragioni e torti.<br />

Autore:<br />

Rosalia Messina<br />

Editore:<br />

Arkadia<br />

Collana:<br />

Eclypse<br />

Anno edizione:<br />

2023<br />

In commercio dal:<br />

15 settembre 2023<br />

Pagine:<br />

196 p., Brossura


TuttoBallo<br />

1648 Rodchenko A.M. Linee verdi_ N. 92_1


TuttoBallo<br />

Kandinsky V.V. Schizzo per la composizione 'Rosso con Nero'_1<br />

LE AVVENTURE DELL'AVANGUARDIA RUSSA.<br />

Anna Shakina, PHd, Dtt.ssa.<br />

Larisa Yungblyud, PHd, Dtt.ssa.<br />

Fine degli anni '20, nella profonda campagna russa della provincia di Vyatka, la guerra civile infuria portando con sé<br />

distruzioni, carestie, epidemie e morte. Un piccolo convoglio di carri trainati da cavalli stremati si fa strada attraverso<br />

strade dissestate, buche, pozze e foreste spesse, infestate da banditi e nemici del neonato governo. Questi carri<br />

trasportano un carico misterioso, oggetti avvolti in teli e protezioni di paglia.Il carico proviene direttamente da Mosca!<br />

Nonostante la distanza di oltre 1000 km attraverso la Russia sovietica in guerra, il loro obiettivo è la piccola città<br />

provinciale di Sovetsk, popolata all'epoca da poco più di 2000 anime.<br />

Facendo un paso indietro nella storia, dopo la rivoluzione del 1917, il nuovo governo cercò di attrarre l'intellighenzia<br />

creativa, dichiarando libertà per le nuove espressioni artistiche, liberate dai pregiudizi borghesi e dai principi<br />

conservatori. Venne inoltre definito un obiettivo chiaro: utilizzare la cultura per servire il governo, impiegando l'arte come<br />

strumento ideologico per motivare il popolo.<br />

In tale contesto, il movimento d'avanguardia, già popolare in Russia e in Europa nei primi decenni del XX secolo, trovò<br />

terreno fertile. Il termine "avanguardia", conosciuto nella comunità artistica fin dai tempi della Rivoluzione francese,<br />

originariamente indicava le truppe di avanguardia militare. Saint-Simon gli attribuì un significato sociale, credendo che<br />

solo gli artisti, dotati di un'impronta visionaria, potessero diffondere idee rivoluzionarie nella società tramite la loro arte,<br />

affermando: “Noi artisti saremo la vostra avanguardia”. É necessario distinguere tra "avanguardia" e "modernismo".<br />

Entrambi movimenti instaurano una rottura con l'arte accademica e conservatrice, ma mentre il modernismo considera il<br />

passato come base per nuove espressioni, l'avanguardia propugna la distruzione del vecchio a favore della creazione di<br />

un'arte completamente nuova. L'avanguardia vive di scandali, discorsi provocatori e rivelazioni sconvolgenti.


TuttoBallo<br />

Kandinsky V.V. Composizione inutile_1


TuttoBallo<br />

L'avanguardia russa fu particolarmente influente, pioniera nell'andare oltre<br />

i confini dell'arte tradizionale verso orizzonti inesplorati. Artisti come<br />

Malevich, Kandinsky e Chagall riscossero fama internazionale, con le loro<br />

opere oggi valutate enormemente, considerate tesori nei principali musei<br />

mondiali.<br />

Questo movimento non era uniforme o pacifico; al contrario, era segnato<br />

da intense passioni, critiche, accuse, alleanze creative in continuo<br />

mutamento. É sorprendente osservare l'ampia gamma di correnti<br />

all'interno dell'avanguardia, ciascuna significativa per lo sviluppo dell'arte<br />

russa e globale:<br />

1. **Suprematismo** (Kazimir Malevich) - l'uso astratto di forme<br />

geometriche colorate.<br />

2. **Raggismo** (Mikhail Larionov) - creazione di spazi pittorici tramite<br />

l'intersezione di raggi colorati.<br />

3. **Arte non oggettiva** (Wassily Kandinsky) - relazione intuitiva tra<br />

forme astratte e colori, influenzata dal rapporto con la musica.<br />

4. **Costruttivismo** (Vladimir Tatlin) - rappresentazione del mondo<br />

attraverso forme geometriche ed essenziali, sottolineando il<br />

funzionalismo.<br />

5. **Arte analitica** (Pavel Filonov) - un approccio che parte dal dettaglio<br />

verso il generale, basato sulla "crescita organica" dell'immagine.<br />

6. **Cubo-futurismo** (Natalia Goncharova) - fusione dei principi cubisti<br />

e futuristici.<br />

7. **Lineismo** (Alexander Rodchenko) - esplorazione della linea come<br />

elemento costruttivo primario.<br />

Tra questi movimenti emersero figure femminili straordinarie, le<br />

"Amazzoni dell'avanguardia", tra cui Natalya Goncharova e Lyubov<br />

Popova, ciascuna portando un contributo unico e personale all'arte.<br />

Ritornando al nostro convoglio, malgrado le avversità, i dipinti<br />

raggiungono Sovetsk, destinati a una mostra che farà la storia. Questa<br />

collezione di arte avanguardista venne mostrata per la prima volta nel<br />

1921, attirando l'attenzione su opere all'avanguardia nel vero senso della<br />

parola, poi conservate e restaurate grazie agli sforzi del Museo d'Arte di<br />

Vyatka, superando le sfide politiche ed economiche del tempo.<br />

Questi capolavori, un tempo trascurati, sono stati portati alla luce con<br />

incredibile emozione, diventando testimoni viventi dell'impatto<br />

rivoluzionario dell'avanguardia russa sull'arte e sulla cultura. La mostra del<br />

1921, ricostruita e restaurata decenni dopo, rappresenta un momento<br />

cruciale nella preservazione e celebrazione dell'audace esplorazione<br />

artistica dell'avanguardia russa, riaffermando il suo posto insostituibile<br />

nella storia dell'arte mondiale.


TuttoBallo<br />

IL PONTE DI SANDRO MALLAMACI<br />

Immagine creata da AI su testo di Sandro Mallamaci<br />

Immagine creata da AI su testo di Sandro Mallamaci<br />

Guardando il panorama mozzafiato che si può godere dalle<br />

alture della costa calabra non si può non essere almeno<br />

critici rispetto alla decisione dei nostri governanti di<br />

realizzare il famigerato ponte sullo stretto di Messina. Serata<br />

primaverile, nemmeno tanto eccezionale da queste parti: di<br />

giornate come quelle di qualche sera fa ne capitano molto di<br />

frequente. È quella a cui siamo abituati noi che siamo nati e<br />

cresciuti con questa natura negli occhi e nel cuore. I<br />

calabresi con lo stupendo skyliner della Sicilia con L'Etna<br />

che maestoso domina a sud e i siciliani con il massiccio<br />

dell'Aspromonte e Scilla all'imbocco a nord dello stretto. La<br />

domanda che tutti da queste parti si sono sempre posti è:<br />

vale rinunciare a tutto questo deturpando questa unicità<br />

naturale per far risparmiare qualche minuto di attesa a chi<br />

deve attraversare lo stretto?<br />

Perché si tratta davvero di qualche minuto: per attraversare<br />

lo stretto adesso, utilizzando i traghetti opportunamente<br />

attrezzati, ci si impiega circa 20 minuti.<br />

Ma qualcuno potrebbe obiettare sì ma nelle giornate da<br />

bollino rosso l'attesa è spesso molto più lunga! È vero! Il<br />

problema è anche questo e non solo. L'attuale sistema<br />

infrastrutturale viario prevede l’attraversamento delle città di<br />

Messina e di Villa San Giovanni che subiscono un tasso di<br />

inquinamento molto elevato con danni gravi alla popolazione<br />

residente. Individuati quindi i due principali problemi da<br />

risolvere bisogna quindi trovare le giuste soluzioni.<br />

Una di queste è il famoso ponte.<br />

Ma è davvero l’unica?<br />

Certamente no...<br />

Soluzioni meno costose e più rispettose del luogo se ne<br />

sono studiate a cominciare dallo spostamento dei porti,<br />

nuova viabilità e, ultimamente, l'idea di realizzare dei<br />

traghetti bidirezionali capaci di trasportare treni ad alta<br />

velocità (Frecciarossa) senza la necessità di frazionarli e<br />

ricomporli; per queste operazioni attualmente si impiegano<br />

circa due ore per i treni passeggeri e più del doppio per i<br />

treni merci.<br />

Ma tant’è!<br />

La decisione definitiva è stata presa con la pubblicazione del<br />

decreto legge 35 sulla Gazzetta Ufficiale del 30 maggio<br />

2023 e con l'approvazione del progetto definitivo nello<br />

scorso febbraio. Prima dell'estate, quindi, dovrebbe partire la<br />

macchina che impegnerà ingentissime risorse finanziarie<br />

(13,5 miliardi ad oggi) e metterà a dura prova un territorio<br />

già fragile di suo per almeno 8-10 anni.<br />

Chissà se noi che scriviamo riusciremo a vedere mai l'opera<br />

finita! In un paese in cui per fare una strada scorrimento<br />

veloce (Gallico Gambarie di meno di 10 km) si lavora da<br />

oltre 10 anni e ancora non si sa quando sarà mai<br />

completata! Godiamoci allora, per quel tempo che<br />

rimane, il panorama originale prima che il ponte prende il<br />

sopravvento e diventi lui stesso il nuovo panorama dello<br />

stretto… sperando che non diventi una delle innumerevoli<br />

incompiute sparse sul territorio italiano come i tanti<br />

ecomostri che hanno deturpato luoghi e paesaggi in maniera<br />

ormai irreversibile! Venite, se potete, a vedere con i vostri<br />

occhi quello che ha ormai un destino segnato: un giorno<br />

potrete dire... Io l'ho visto!


P” LUCR<br />

FABRIZIO SILVESTRI<br />

L’UOMO CON LA RADIO<br />

mettiti comodo e ascolta la voce dell’arte<br />

Listen Now


TuttoBallo<br />

”Di terra e<br />

di cielo”


TuttoBallo


è un progetto di Marina Cuccus. È stato realizzato a Cagliari nel Dicembre del 2023 presso “spazio<br />

e_emme”.<br />

Il progetto é composto da un brano di sound design, una installazione pittorica, un video (flash video), una<br />

performance di danza contemporanea.<br />

Marina, è lei a spiegarmi:<br />

“Nasce da un brano scritto negli anni settanta da mio nonno, poeta attivo nel campidano di Cagliari, in<br />

occasione della morte di mia nonna.<br />

Il testo, in sardo, italiano e inglese è alla base della composizione sonora che si arricchisce poi di suoni e<br />

registrazioni audio che costituiscono la base ritmica sulla quale si svolge la performance di danza.<br />

Avevo intenzione di fare un lavoro artistico a partire dal sonoro della poesia letta da mio padre. Ma poi lui si<br />

è ammalato…<br />

Gli uccelli... le nuvole... sono immagini che fanno parte di quel periodo... cose che accompagnavano i<br />

viaggi in macchina per andare in ospedale, o che guardavamo insieme dalla finestra dell'ospedale.<br />

TuttoBallo<br />

Racconta l'ultima parte della vita di un uomo costretto all'interno del suo corpo dal richiamo dei suoi affetti<br />

che lo tengono ancorato al suolo, tra la terra e il cielo, le sue guarigioni momentanee e il suo lento declino<br />

fino alla sua liberazione, al suo volo.”<br />

Poesia: Giuseppino Cuccu<br />

Traduzione in Italiano: Vitalio Cuccus<br />

Traduzione in inglese: Katherine Luna Gate<br />

Sound design: Giulia Scano<br />

Opere visuali: Martina Mura<br />

Performance: Samuele Arisci<br />

Video: Marina Cuccus<br />

Voci: Luna Cancedda, Clelia Onida, Dario Cosseddu, Giulia Scano, Loredana Pasta.<br />

Link al video: https://vimeo.com/929054836<br />

https://www.instagram.com/marinacuccus/


TuttoBallo


TuttoBallo<br />

CONTRO LA MAFIA, CON LA MUSICA: TORNA "A NOME LORO",<br />

UN GRIDO COLLETTIVO PER LE VITTIME<br />

Il successo della prima edizione ha spinto gli organizzatori a dar vita all'associazione "A Nome Loro" per replicare<br />

l'evento e farlo crescere negli anni. Una seconda edizione che ribadirà con forza, attraverso la vitalità della musica e la<br />

bellezza di un luogo dall'immenso patrimonio archeologico, l'esigenza di tenere alta la guardia rispetto al fenomeno<br />

mafioso e mantenere vivo il ricordo delle vittime. Ma che intende anche valorizzare l'estrema ricchezza artistico-culturale<br />

di una terra per troppo tempo identificata esclusivamente con le attività del crimine organizzato. Sul palco si esibiranno<br />

alcuni dei più importanti protagonisti della musica italiana: La Rappresentante di Lista, Malika Ayane, Donatella Rettore,<br />

Arisa, Daniele Silvestri, Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Bonnot, Raiz, Simona Molinari, Modena City Ramblers, insieme<br />

al Coro Do Re Mi, Mauro Ermanno Giovanardi, Cristiano Godano, Shorty, Giuseppe Anastasi, Andrea Satta, Franca<br />

Masu, Silvia Mezzanotte e Mario Lavezzi. Durante il pomeriggio spazio a una nutrita rappresentanza di musicisti<br />

siciliani.Saliranno inoltre sul palco Dajana Roncione, Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia, Fabrizio<br />

Ferracane e I Sansoni. Nell'areadel Baglio Florio si avvicenderanno giornalisti esperti dell’argomento, esponenti della<br />

società civile e alcuni familiari di vittime di mafia. L'evento ha la direzione artistica di Sade Mangiaracina, è scritto<br />

dall'autore Paolo Biamonte e verrà presentato da Francesca Barra, Stefania Renda e Gino Castaldo. Oltre alla presenza<br />

fisica del pubblico, l'evento sarà trasmesso in diretta su ANSA, Rai Radio 2, RaiPlay, canale 202 del digitale terrestre e<br />

la testata locale CastelvetranoSelinunte.it. L'iniziativaha il patrocinio morale della Fondazione Falcone e Libera Sicilia.<br />

Un messaggio forte contro la mafia, attraverso la musica e la cultura, per non dimenticare e costruire un futuro migliore.


TuttoBallo<br />

FRANCESCA FIALDINI<br />

Nella tana del coniglio<br />

L’ Officina Delle Arti Pier Paolo Pasolini con la direzione artistica di Tosca, il 30 maggio, alle ore 21,<br />

presenta il focus su un tema molto importante, cioè quello dei disturbi alimentari. L’occasione è il<br />

bel libro Nella tana del coniglio (edizioni RAI Libri), con il quale Francesca Fialdini, giornalista,<br />

conduttrice e autrice televisiva, ci parla dell’ossessione della lotta contro il cibo attraverso sei<br />

incontri intimi, a cuore aperto, con persone affette da disturbi del comportamento alimentare. Per<br />

affrontare il tema, la giornalista si è avvalsa della collaborazione del dott. Leonardo Mendolicchio,<br />

medico psichiatra psicoterapeuta specializzato nella cura dei disturbi alimentari, grazie al quale ha<br />

approfondito la dimensione medica di quello che può essere considerato uno dei grandi mali del<br />

nostro secolo. Conduce la serata la scrittrice Valentina Farinaccio.


THE OUTSIDERS:<br />

I RAGAZZI DELLA 56ª STRADA<br />

S. E. HINTON<br />

Torna in libreria un grande romanzo della letteratura americana, pubblicato la prima<br />

volta nel 1967 e scritto da Susan E. Hinton quando aveva solo 16 anni.<br />

I fati narrati nel libro si svolgono nel 1965 in Oklaoma e la Hinton racconta il passaggio<br />

dall'adolescenza all'eta4 adulta di alcuni ragazzi la cui vita non é mai stata semplice, la<br />

voce narrante é quella di Ponyboy, che pagina dopo pagina racconta di se e dei suoi<br />

amici in una sorta di diario personale, descrivendo le loro giornate, i loro problemi e<br />

analizzando sia la loro vita sia quella dei ragazzi ricchi della città.<br />

The Outsiders é uno di quei libri che ognuno di noi una volta almeno nella propria vita<br />

dovrebbe leggere, perché mostra quanto sia difficile a volte la vita per un adolescente,<br />

che sia povero o ricco non importa, perché come scrive la Hinton non é il quartiere dove<br />

viviamo a determinare chi siamo e i problemi che dobbiamo affrontare... Dall'incontro<br />

con Cherry e Marcia, le due ragazze Soc, Ponyboy scopre che la loro é una gabbia<br />

dorata, che sono spesso costretti a recitare una parte. La Hinton era solo una ragazzina<br />

quando iniziò a scrivere il libro, la sua bravura sta nell'esser riuscita a descrivere con<br />

maestria un mondo tutto maschile, riuscendo a descriverlo con cura e usando un<br />

Ponyboy ha appena compiuto 14<br />

anni, ama leggere, andare al<br />

cinema e i suoi voti a scuola sono<br />

perfetti, ma in realtà é la sua vita<br />

a non esser perfetta: i genitori<br />

sono morti in un incidente d'auto<br />

e lui vive con i fratelli Soda e<br />

Darry, fa parte di una banda e<br />

poiché vive nei quartieri poveri<br />

della città ed é povero viene<br />

chiamato Greaser. I Greaser sono<br />

in costante guerra con i Soc, i<br />

ragazzi ricchi del quartiere, che<br />

non li lasciano mai in pace ed<br />

ogni scusa è buona per pestarli e<br />

sbeffeggiarli. Una sera Ponyboy e<br />

il suo amico Johnny fanno<br />

amicizia con due ragazze Soc e<br />

Pony si rende conto che non<br />

sono poi tanto diversi, purtroppo<br />

quella notte finisce in tragedia e<br />

lui e Johnny sono costretti a<br />

scappare...<br />

linguaggio da strada.<br />

I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno di loro con problematiche serie, sono vivi,<br />

reali, alcuni di loro sono stati quasi spezzati da quel mondo in cui si sono ritrovati a<br />

crescere, vittime della vita e di un mondo che sembra non voler lasciar loro speranze<br />

per il futuro, ma nonostante ciò non affondano, si sostengono e trovano nella banda una<br />

famiglia, per loro l'amicizia viene prima di tutto. Ponyboy, Soda, Darry, Steve, Dally,<br />

Johnny e Two-Bit sono ragazzi reali, come tanti che ancora oggi lottano conto un<br />

destino avverso e la cura con cui la Hinton li ha descritti, curandone non solo l'aspetto<br />

esteriore ma anche quello psicologico li rende vivi e il lettore subito ci si affeziona, li<br />

sente vicini e soffre insieme a loro.<br />

The Outsiders si legge tutto d'un fiato, lo si divora e il lettore ne viene lui stesso divorato,<br />

catapultato in una realtà che fa male, dove il lieto fine è solo nelle favole e rabbia, dolore<br />

e disperazione la fanno da padrone.<br />

Un libro questo che dovrebbe esser proposto come lettura obbligatoria alle scuole<br />

medie, soprattutto ai giorni nostri in cui si stanno perdendo alcuni valori e non si<br />

comprende veramente quanto alcune scelte possano essere sbagliate e pericolose.<br />

Riprendere The Ousiders in mano dopo tanti anni é stato strano, mi rendo conto che da<br />

ragazzi vediamo il mondo con occhi diversi eppure ritrovare i ragazzi della 56esima<br />

strada é stato un po' come ritrovare dei vecchi amici e tutto quello provato sia con il libro<br />

sia con il film é riaffiorato forte e potente. Un libro che consiglio a tutti e che ogni<br />

genitore dovrebbe regalare al proprio figlio.<br />

Roberta Sgambati<br />

Il Colore dei libri


CRISTIANO PEDRINI<br />

L’ISOLA DELLE LETTERE<br />

“C'è ancora molto da fare. Quest'isola ha bisogno di te… Io ho bisogno di te.”<br />

L'isola Comacina emerge dalle acque del lago di Como, circondata dal mistero e<br />

baciata dall'incanto. Terra senza tempo, nel suo cuore giace un segreto secolare<br />

e la memoria di un ragazzo dimenticato, le cui ultime gesta finiscono con il<br />

coinvolgere Emanuele, un giovane artista alla ricerca dell'ispirazione che quei<br />

luoghi gli hanno trasmesso fin dalla sua infanzia, e che ora teme di aver perduto<br />

per sempre. Per ritrovarla egli vuole rimettere piede sull'isola, ma il suo ritorno<br />

non è come immaginava. Comacina, per lui tanto speciale, è stata acquistata da<br />

Geert D'Ursel, un uomo affascinante dal passato enigmatico, con l'intento di<br />

donarle nuovo lustro e trasformarla nel fulcro di un importante progetto artistico.<br />

Geert attratto dallo spirito tormentato dell'artista decide di permettergli di<br />

rimanere sull'isola, ma presto i due si ritrovano coinvolti in un'avventura<br />

straordinaria che svelerà dei sentimenti intensi che cambieranno le loro vite per<br />

sempre. Una suggestiva e affascinante descrizione dei luoghi che si mescolano<br />

con i personaggi e li avvolgono di una luce che li farà risplendere. I due si<br />

troveranno a fare delle scelte a volte difficili e complicate e l’amore fra i due<br />

personaggi li porterà a valutare il proprio futuro. Ricco ed intenso l’amore<br />

sfociato li accompagna a risolvere e rinascerne in quest’Isola bella ma misteriosa<br />

come l’amore che li circonda.<br />

Critiano Pedrini è un bibliotecario, vive e lavora a Bergamo fin dalla sua<br />

nascita. Coltiva la passione della scrittura già dall'adolescenza, ma dopo<br />

un lungo "blocco dello scrittore" durato vent'anni, sono nell'estate del<br />

2014 ha ritrovato intatta questa passione e da allora lo accompagna nella<br />

sua quotidianità. Si ama definire un "perfetto imperfetto" ed alterna molte<br />

passioni: dalla lettura all'antiquariato, amante della saggistica storica,<br />

degli anime e fans di Star Trek fin da bambino, condivide la sua casa con<br />

il suo gatto tigrato lago, e con Tom e Jerry, i suoi pesci rossi. Ha<br />

pubblicato numerosi titoli in self e con Case Editrici: l'Ombra del Principe<br />

(Triskell), Le regole di Hibiki, Il Piano inferiore e Blu di Chartres<br />

(FDbooks), Un posto sicuro, L'erede ribelle e il Castello di Axel (Queen<br />

Edizioni).<br />

@whynot_book


TuttoBallo<br />

VITTORIA SCHIFANO - ALESSIO PICCIRILLO<br />

SIAMO STELLE CHE BRILLANO<br />

Corre l’anno 1983 e Cristiano il nostro protagonista ha compiuto 10 anni,<br />

innamorato della tv e degli show televisivi è ipnotizzato da Heater Parisi e<br />

cercherà di imitare.<br />

Un bambino che cresce in fretta fra la scuola che sta stretta e le mura<br />

domestiche che lo soffocano, si innamora della zia Delia, giovane libera e<br />

che lo ospiterà in estate a Ischi. Proprio lei inizierà a chiamarlo Crilu’ e lo<br />

spingerà a cercare il proprio io. Con la sua grande amica Yu crescendo si<br />

trasferiranno a Bologna, città che gli permetterà di esprimersi liberamente<br />

e si sentirà molto coinvolto, tanto che sarà qui che arriverà la sua<br />

consapevolezza sulla propria identità. E’ un romanzo corale con<br />

personaggi con molteplici sfaccettature che si intrecciano con le<br />

sfaccettature del movimento lgbtqa+.<br />

Un romanzo simpatico e divertente ma soprattutto interessante per la<br />

forza ed il coraggio che trasmette, capace di far riflettere sulle cattiverie.<br />

Una scrittura molto scorrevole accompagna il lettore lungo un percorso a<br />

volte divertente a volte triste e difficile, che però sfocerà in un finale che<br />

non mi sarei aspettato.<br />

VITTORIA SCHIFANO Nata con il nome di Giuseppe Schisano, cresce a<br />

Pomigliano d'Arco. Nel 1998 si trasferisce a Roma per studiare<br />

recitazione. Dopo avere recitato per diversi anni a teatro, nel 2005<br />

esordisce in televisione con la miniserie Mio figlio , nel 2009 vince il<br />

premio come migliore attore esordiente per la sezione fiction e<br />

televisione. L'anno dopo riceve in Campidoglio il premio come attore<br />

rivelazione alla 40ª edizione di "Giornata d'Europa". Sul finire del 2011<br />

rivela di avere intrapreso il percorso per cambiare sesso, completato<br />

poche settimane dopo, prendendo da allora il nome di Vittoria. Prosegue<br />

quindi la carriera attoriale apparendo nei film Nel 2017 pubblica La<br />

Vittoria che nessuno sa, autobiografia scritta insieme ad Angela Iantosca<br />

ALESSIO PICCIRILLO nasce nel 1977 a Pistoia dove si diploma<br />

all'Istituto d'arte. Studia al DAMS di Bologna e, attualmente, vive a Roma.<br />

È uno dei più accreditati uffici stampa cinematografici italiani e lavora con<br />

registi e attori di calibro internazionale.<br />

@whynot_book


TuttoBallo<br />

Agnese Valle<br />

I MIEI UOMINI<br />

Giovedì 23 maggio, alle 21, presso Officina Delle Arti Pier Paolo<br />

Pasolini con la direzione artistica di Tosca, Agnese Valle presenta<br />

l’opera di teatro-canzone I miei uomini, che nasce dall’omonimo<br />

album, primo lavoro in studio da interprete della cantautrice e<br />

clarinettista romana. Si tratta di una elaborazione, in chiave<br />

femminile, di alcune canzoni della storia della musica italiana nate al<br />

maschile e scelte fra quelle che hanno segnato il suo percorso<br />

artistico e personale, donando loro un nuovo punto di vista: da<br />

Tenco a Morgan, da Renato Zero a Brunori Sas, passando per<br />

Guccini, Appino, De Gregori e Dalla., Tra i brani anche l’inedito, La<br />

fioraia, scritto per lei da Pino Marino. Rivestìti di nuove intenzioni e<br />

di sonorità contemporanee ed eterogenee, spesso elettroniche, i<br />

brani scelti superano il tempo, le mode, i generi, trovando spesso<br />

visioni ribaltate in una reinterpretazione al femminile che non solo<br />

fornisce loro un nuovo sguardo, ma le riporta nel presente.


P” LUCR<br />

FABRIZIO SILVESTRI<br />

L’UOMO CON LA RADIO<br />

mettiti comodo e ascolta la voce dell’arte<br />

Listen Now


TuttoBallo<br />

BALLETTO<br />

DEL SUD<br />

Il Balletto del Sud, con la presentazione de "Il Cigno", spettacolo di danza, musica e teatro, offre al<br />

pubblico di Lecce un'opportunità imperdibile di immergersi nell'arte e nella cultura. In programma al<br />

Teatro Apollo il 11 maggio alle 21:00 e il 12 maggio alle 18:00, questo evento unisce la maestria<br />

coreografica di Michel Fokine con le suggestive esibizioni dei talentuosi artisti.<br />

Michel Fokine, figura di spicco nella storia della danza, ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo<br />

della coreografia, trasformando le regole tradizionali e aprendo le porte alla modernità. Con la genialità<br />

che lo contraddistingue, Fokine ha arricchito i balletti russi di Diaghilev con un tocco rivoluzionario,<br />

influenzando l'evoluzione culturale e artistica del suo tempo.<br />

Nello spettacolo "Il Cigno", sarà possibile apprezzare non solo la magnifica coreografia di Fokine, ma<br />

anche gli interventi teatrali curati dal talentuoso drammaturgo Walter Prete e interpretati con maestria<br />

dall'attore Andrea Sirianni. Le musiche di compositori illustri come Chopin, Schumann e Stravinskij,<br />

eseguite magistralmente al pianoforte da Scipione Sangiovanni, creeranno un'esperienza sensoriale<br />

unica e coinvolgente.<br />

La produzione vanta costumi d'epoca esclusivi e uno straordinario corpo di ballo composto da talentuosi<br />

artisti come Nuria Salado Fustè, Matias Iaconianni e molti altri. Le scene, curate da Francesco Palma,<br />

trasporteranno il pubblico in un viaggio emozionante tra eleganza e bellezza.


Fredy Franzutti, coreografo e direttore del<br />

Balletto del Sud, con la sua lunga esperienza<br />

e profonda conoscenza del repertorio<br />

classico, ha reso possibile la rievocazione di<br />

capolavori perduti, mantenendo viva l'eredità<br />

artistica di Fokine. Grazie al supporto del<br />

Museo Sigismondo Castromediano di Lecce,<br />

questo progetto di ricostruzione filologica si<br />

trasforma in un omaggio sentito e<br />

appassionato a uno dei grandi maestri della<br />

danza.<br />

"Il Cigno" è molto più di uno spettacolo; è<br />

un'occasione unica per celebrare l'arte, la<br />

bellezza e la passione che animano il mondo<br />

della danza. Il Balletto del Sud, con il suo<br />

impegno e la sua eccellenza artistica,<br />

rappresenta un faro luminoso nel panorama<br />

culturale italiano, portando avanti la<br />

tradizione e l'innovazione con straordinaria<br />

maestria e dedizione.<br />

Franzutti merita un plauso speciale in Italia<br />

per aver commemorato con questa iniziativa<br />

gli 80 anni dalla morte di un coreografo<br />

spesso trascurato dalle compagnie degli enti<br />

lirici. Dimostra inoltre una notevole forza<br />

nell'affrontare, insieme al Balletto del Sud, lo<br />

stile speciale e distintivo di Fokine.


Hallo! I’m Jacket! è uno spettacolo fortemente ironico. È il riflesso ridicolo e dissacrante di un sentire che trae invece<br />

origine da riflessioni ben più amare, che riguardano in generale il cosiddetto “mondo contemporaneo”, con la sua<br />

rapidità da fast food mediatico, cultura usa e getta e ansia performativa.<br />

Immersi fino al collo in una realtà che sembra dare sempre più credito a ciò che semplicemente è di tendenza, ci<br />

“facciamo beffa” di questo nostro mondo contemporaneo, costantemente assillato dall’idea di essere: produttivo!<br />

seduttivo! interessante! alternativo! figo! indipendentemente da quali siano i contenuti e i saperi. L’amarezza lascia però<br />

spazio totale alla buffoneria, alla presa in giro, all’ironia surreale. In questo mondo così caricaturizzato, qual è il rapporto<br />

dell’artista con la creazione? Con lo stare in scena? Con l’esibire se stesso su un palco vuoto? Cos’ha da dire questo<br />

teatro contemporaneo? In Hallo! I’m jacket! tutto viene estremizzato: la performance artistica è metaforicamente tradotta<br />

con la prestazione sportiva. Il performer, un atleta che, sul palco, sventola con convinzione la bandiera bianca della<br />

mancanza totale di contenuti. Sul volto, lo smagliante sorriso dell’idiozia. Il teatro, è paradossalmente trasformato nello<br />

stadio che accoglie all’attesissimo “campionato mondiale della performance”. I due performer, i due buffoni, i due clown<br />

di questo spettacolo lottano, gareggiano, danzano, sudano… per nulla! Solo per piacervi, per farvi divertire. La ridicola<br />

caricatura di un mondo zoppo, ma che corre trafelato verso il successo. Un successo qualsiasi. Un mondo<br />

paradossalmente svuotato di senso e di contenuto. Di amore e di poesia. Sul palcoscenico Federico Dimitri e Francesco<br />

Manetti abilmente diretti da Elisa Canessa con l’assistenza artistica di Stefano Cenci e Giorgio rossi e le luci di Marco<br />

Oliani.


Hallo! I’m Jacket!<br />

(Il gioco del nulla)<br />

Regia Elisa Canessa<br />

con Federico Dimitri e<br />

Fracesco Manesetti<br />

ph - ©TamaraBoscaino<br />

TuttoBallo


Olimpia Fortuni<br />

Olimpia Fortuni, artista associata alla compagnia Sosta Palmizi, ci porta in un<br />

viaggio introspettivo con il suo solo di successo "Soggetto senza titolo"<br />

.Un'esplorazione del corpo e dell' anima, dove la materia si trasforma e si evolve in<br />

un dialogo intimo e aperto con lo spettatore.<br />

"Soggetto senza titolo" è un flusso di coscienza che si traduce in movimento. Il<br />

corpo, senza una forma o un nome, si lascia plasmare in una metamorfosi<br />

continua, alla ricerca di una verità. Come una macchia d'inchiostro che si espande<br />

senza limiti, il corpo di Olimpia Fortuni si spinge in profondità, toccando la sua<br />

essenza, la radice del suo essere vivente.<br />

Attraverso tre movimenti (presente, passato, futuro), l'irreale si fonde con il reale in<br />

una dimensione onirica del tempo.<br />

La materia corporale si espone ad una trasformazione continua, snodando il suo<br />

viaggio in una danza che cattura lo sguardo e lo spirito.<br />

"Soggetto senza titolo" è un'esperienza immersiva, un dialogo intimo tra l'artista e<br />

lo spettatore.Un viaggio che ci invita a guardare dentro noi stessi, a cercare la<br />

nostra essenza, la nostra verità.


Soggetto senza Titolo<br />

Interpretazionee coreografia: Olimpia Fortuni<br />

Assistenza artistica: Cinzia Sità<br />

Paesaggio sonoro: Pieradolfo Ciulli e Danilo Valsecchi<br />

Disegno luci: Andrea Rossi<br />

Produzione: Associazione Sosta Palmizi<br />

Con il sostegno di: MiBACT, Ministero per i Beni e le Attività<br />

Culturali e del Turismo/Direzione generale per lo spettacolo<br />

dal vivo, Regione Toscana/Sistema Regionale dello<br />

Spettacolo<br />

Spettacolo selezionato: Vetrina della Giovane Danza<br />

D’Autore 2016 del Network Anticorpi XL e Visionari Kilowatt<br />

Festival 2017<br />

Vincitore del premio del pubblico: GD’A_Giovane Danza<br />

D’Autore 2017


Giorgio Rossi, artista poliedrico e instancabile sperimentatore, con<br />

la sua ultima creazione "PerAria" (2024) ci conduce in un viaggio<br />

fantastico dove l'aria, il vento e l'immaginazione diventano i motori<br />

di straordinarie avventure.<br />

Lo spettacolo, pensato per un pubblico di bambini ma capace di<br />

coinvolgere anche gli adulti, si ispira alla libertà di spirito che<br />

caratterizza l'infanzia.A occhi chiusi e orecchie aperte, veniamo<br />

trasportati in mondi incredibili come Anarea, il Paese dei Venti,<br />

dove tutto è fermo, e il Paese dei Cappelli Volanti, dove i cappelli<br />

delle persone vengono scambiati creando situazioni divertenti e<br />

surreali.<br />

"Per Aria" è un invito ad abbandonare la logica rigida degli adulti<br />

per immergersi nella curiosità, lo stupore, la creatività e il gioco,<br />

elementi essenziali per una vita più leggera e appagante.Lo<br />

spettacolo ci ricorda l'importanza di guardare il mondo con gli occhi<br />

di un bambino, dove tutto è possibile e l'immaginazione non ha<br />

limiti.<br />

L'operadi Rossi non è solo un intrattenimento per i più piccoli, ma<br />

un vero e proprio inno alla vita, alla leggere zza e alla<br />

spensieratezza.Gli autori si sono lasciati ispirare da aria e vento<br />

come veicoli di emozioni e sensazioni, creando una narrazione a<br />

"scatole cinesi" che racchiude al suo interno storie intricate e<br />

fantasiose, frutto della genuina curiosità e creatività tipica<br />

dell'infanzia.<br />

"PerAria"debutta il 18 maggio 2024 alle ore 10:00 presso il Teatro<br />

Radar di Monopoli, nell'ambito della rassegna <strong>Maggio</strong> all'infanzia.<br />

Questo spettacolo rappresenta un'occasione imperdibile per<br />

immergersi in un mondo fantastico e per riscoprire la magia della<br />

propria immaginazione.Un invito per grandi e piccini a guardare il<br />

mondo con occhi nuovi, con più leggerezza e un sorriso sempre<br />

sulle labbra.


P” LUCR<br />

FABRIZIO SILVESTRI<br />

L’UOMO CON LA RADIO<br />

mettiti comodo e ascolta la voce dell’arte<br />

Listen Now


Sofia Nappi, con la sua opera "Wabi-Sabi" (2020), ci invita a intraprendere un viaggio alla scoperta della<br />

bellezza nascosta nell'imperfezione.Wabi-Sabi, termine giapponese che significa letteralmente "la bellezza<br />

delle cose semplici e imperfette", è una filosofia di vita che abbraccia la transitorietà delle cose e trova<br />

bellezza nell'effimero e incompleto.<br />

L'opera di Nappi esplora il percorso di individui, spesso segnato da insoddisfazioni e tormenti, proponendoci<br />

una riflessione sulla nostra esistenza. L'accettazione della nostra vera natura e della bellezza che risiede<br />

nell'imperfezione diventa la chiave per la crescita, il rinnovamento e la gioia.<br />

"Wabi-Sabi" ci ricorda che la perfezione è un'illusione e che la vera bellezza risiede nell'imperfezione, nella<br />

transitorietà e nell'incompiutezza. É nell'imperfezione che troviamo l'autenticità, la genuinità e la profondità.


Nappi ci invita ad abbandonare la ricerca ossessiva della perfezione e a concentrarci sull'essenziale, sull'autenticità e<br />

sulla bellezza che si cela nell'imperfezione. Un viaggio alla riscoperta di noi stessi e della bellezza che ci circonda,<br />

imparando ad apprezzare il valore delle piccole cose e la transitorietà della vita.<br />

"Wabi-Sabi" è un invito a godere del momento presente, ad accettare la transitorietà delle cose e a trovare la<br />

bellezza nell'imperfezione. É un percorso di crescita, di rinnovamento e di gioia che ci aiuta a vivere la vita con<br />

maggiore autenticità e consapevolezza.<br />

Un messaggio potente e attuale che ci ricorda che la vera bellezza risiede nella nostra imperfezione e nella nostra<br />

capacità di accettarla e di viverla con gioia.<br />

Ph. Karolina Kuras<br />

Wabi-Sabi (2020)<br />

coreografia Sofia Nappi<br />

danzatori Sofia Nappi, Adriano Popolo Rubbio, Paolo Piancastelli


THE WITCHES SEED<br />

L’ artista eclettica dal timbro inconfondibile è la<br />

protagonista dell’opera rock che racconta la<br />

storia di streghe, persecuzioni, illusioni e piani<br />

diabolici ambientata nel passato per raccontare<br />

anche il nostro presente.<br />

Ph. Karolina Kuras


A Milano e ad Asti arriva The Witches Seed, la spettacolare e<br />

immersiva opera rock firmata dal geniale musicista e fondatore<br />

dei Police, Stewart Copeland, con i brani di Chrissie Hynde<br />

dei Pretenders che si aggiungono alle composizioni di<br />

Copeland, e Irene Grandi nel ruolo di protagonista. Ispirata a<br />

documenti storici, agli atti processuali degli anni della più<br />

cruenta Inquisizione e alle più affascinanti leggende delle<br />

culture montane del centro Europa, The Witches Seed è una<br />

storia di streghe, persecuzioni, illusioni e piani diabolici: tre<br />

donne, abituate a lavorar sodo, vengono accusate di essere<br />

streghe e dovranno affrontare i pregiudizi di una città infestata<br />

dalla peste, riuscendo ad evitare il peggio in un modo davvero<br />

spettacolare. Attraverso il racconto – ambientato in un periodo<br />

storico di crisi economica, sociale e politico-spirituale dovuta<br />

alla pestilenza e al diffondersi di nuove fedi ed eresie delle<br />

accuse – della sopraffazione e della tortura di tre donne da<br />

parte della Chiesa più oscurantista, lo spettacolo sembra<br />

dunque parlare della nostra condizione attuale, in un mondo<br />

ormai sotto costante pressione di minacce pandemiche,<br />

sconvolto dal moltiplicarsi dei conflitti, disorientato dal<br />

proliferare delle fake news e sull’orlo di sprofondare in un nuovo<br />

medioevo digitale. Un mondo in cui la lotta per i diritti individuali<br />

delle donne e di tutti è di fondamentale importanza per gettare<br />

le basi di una rinascita. The Witches Seed non è solo un'opera<br />

rock, è un'esperienza immersiva che ci trasporta in un passato<br />

lontano per mostrarci il nostro presente. È un invito a riflettere<br />

sulla condizione delle donne, sui pregiudizi, sulle persecuzioni e<br />

sulla lotta per i diritti individuali. È un monito a non dimenticare<br />

gli errori del passato e a costruire un futuro più giusto e<br />

inclusivo.<br />

L’opera è il frutto della collaborazione creativa di cinque grandi<br />

artisti, a partire da Stewart Copeland che ha composto le<br />

musiche dell’opera. Polistrumentista, compositore, fondatore e<br />

batterista di una band iconica come i Police, Copeland vanta<br />

60 milioni di dischi venduti nell’arco della sua carriera, 6<br />

Grammy Awards e ha scritto le colonne sonore di film<br />

indimenticabili come Rusty il selvaggio di Francis Ford<br />

Coppola, Wall Street e Talk Radio di Oliver Stone e Piovono<br />

Pietre di Ken Loach. Alla creazione sonora dell’artista<br />

americano si aggiungono alcune canzoni composte da un altro<br />

nome di punta del pop-rock degli ultimi decenni, la cantautrice<br />

Chrissie Hynde, leader dei Pretenders, che irrompono nella<br />

partitura come elemento di rottura nell’orchestrazione<br />

contemporanea. Il ruolo da protagonista dell’opera è affidato<br />

a Irene Grandi, artista eclettica dal timbro inconfondibile, tra le<br />

più amate del pop-rock italiano, con oltre 25 anni di carriera alle<br />

spalle e collaborazioni con artisti fi fama internazionale. Al suo<br />

fianco Maddalena Calderoni, un altro soprano di chiara fama,<br />

Veronica Granatiero e lo strabiliante controtenore Ettore<br />

Agati, coreografie di Valentina Versino. Un'occasione unica<br />

per vivere un'esperienza indimenticabile e riflettere sul nostro<br />

presente.<br />

25 maggio Teatro Alfieri Asti<br />

31 maggio Teatro Arcimbol di Milano<br />

1° giugno Teatro Arcimboldi Milano


Saranno Famosi<br />

Un ritorno trionfale al Teatro Brancaccio di Roma<br />

in scena dall 8 al 12 maggio<br />

Ph. Karolina Kuras<br />

Fame ©Polverari Valerio


Saranno Famosi, la leggendaria serie tv che ha fatto sognare generazioni di aspiranti artisti, torna in scena a<br />

Roma con un nuovo allestimento pieno di energia e talento.Dal 8 al 12 maggio, il Teatro Brancaccio ospiterà<br />

questo musical iconico, pronto a conquistare il pubblico con la sua carica di passione, entusiasmo e duro lavoro.<br />

La storia degli allievi e degli insegnanti della rinomata scuola di Performing Arts di New York rivive sul palco con<br />

una veste moderna e dinamica, firmata da Luciano Cannito.L'azionesi sposta dagli anni Ottanta ai nostri giorni,<br />

rendendo lo spettacolo ancora più vicino alle nuove generazioni.<br />

Oltre all'indimenticabile "Fame", vincitrice di un Academy Award, la colonna sonora si arricchisce di nuovi brani,<br />

orchestrazioni moderne e coreografie innovative, curate da Luciano Cannito e Fabrizio Prolli.<br />

Un team di professionisti del settore (scene di Italo Grassi, costumi di Veronica Iozzi, direzione musicale di<br />

Giovanni Maria Lori e arrangiamenti musicali di Raffaele Minale, Franco Poggiali, Angelo Nigro e Maurizio<br />

Sansone ) darà vita a uno spettacolo ricco di emozioni e suggestioni<br />

Tra gli interpreti, spiccano nomi noti del teatro musicale italiano come Barbara Cola, Garrison Rochelle, Lorenza<br />

Mario e Stefano Bontempi, affiancati da giovani talenti come Alice Borghetti, Flavio Gismondi, Ginevra Da Soller e<br />

Alfredo Simeone.<br />

Saranno Famosi è un inno alla passione, al talento e al duro lavoro, una storia che continua a ispirare e a<br />

emozionare, pronta a conquistare il pubblico di oggi con la sua carica di positività e vitalità.<br />

Non perdere l'occasione di assistere a questo nuovo allestimento al Teatro Brancaccio di Roma! Lasciati<br />

trasportare dalla musica, dalla danza e dalla storia di questi giovani artisti in cerca del loro sogno.<br />

Saranno Famosi: un ritorno trionfale che ti lascerà senza fiato!<br />

Fame ©Polverari Valerio


Fame ©Polverari Valerio


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LLa potente formazione musicale BLOOM, composta da Giusy Ferreri, Max Zanotti, Roberta Raschellà e Alessandro Ducoli,<br />

salirà sul prestigioso palco del CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO DI ROMA per presentare in anteprima il loro nuovo brano<br />

"È LA VERITÀ". Questo evento straordinario si terrà al Circo Massimo e sarà trasmesso in diretta su importanti canali come<br />

RAI 3, Rai Radio 2, RaiPlay e Rai Italia.<br />

Il concerto sarà l'occasione perfetta per il pubblico di godersi dal vivo la potenza e l'energia della musica di BLOOM, una<br />

super band alternative rock unica nel suo genere. Il brano "È LA VERITÀ", che sarà rilasciato in radio e in digitale a partire<br />

dal 26 aprile, promette di catturare l'attenzione e il cuore degli ascoltatori con la sua melodia travolgente.<br />

BLOOM nasce dalla visione creativa di Giusy Ferreri e Max Zanotti, che hanno coinvolto talentuosi musicisti come Roberta<br />

Raschellà e Alessandro Ducoli per creare un suono unico e coinvolgente. Il nome stesso della band, che significa fioritura,<br />

rappresenta il desiderio di esplorare nuovi orizzonti musicali e di far fiorire un linguaggio artistico ricco di freschezza e<br />

innovazione.<br />

Con BLOOM, Giusy Ferreri ha la possibilità di esprimere liberamente il suo lato rock, esplorando territori musicali diversi e<br />

innovativi. Oltre a essere la voce guida del gruppo, Giusy Ferreri ricopre il ruolo di produttrice esecutiva e autrice dei testi,<br />

contribuendo in modo significativo alla creazione di un sound unico e coinvolgente.<br />

IL l brano "È LA VERITÀ" rappresenta un inno all'energia<br />

del rock, con una melodia potente e ipnotica che<br />

conquista l'ascoltatore sin dalle prime note. Prodotto,<br />

registrato e mixato da professionisti del calibro di Steve<br />

Lyon e Andrea De Bernardi, "È LA VERITÀ" vede la<br />

partecipazione di talentuosi musicisti come Mattia Boschi<br />

e Simone D'Eusanio, che contribuiscono a creare<br />

un'atmosfera unica e coinvolgente.<br />

Giusy Ferreri, protagonista di una carriera straordinaria<br />

che ha segnato generazioni con brani indimenticabili<br />

come "Non ti scordar mai di me" e "Il Mare Immenso",<br />

porta avanti il suo percorso artistico sia come solista sia<br />

con il progetto BLOOM, dimostrando una versatilità e un<br />

talento unici nel panorama musicale italiano.<br />

Max Zanotti, Roberta Raschellà e Alessandro Ducoli, con<br />

la loro esperienza e passione per la musica,<br />

contribuiscono a creare un nucleo artistico solido e<br />

innovativo all'interno di BLOOM, che promette di<br />

conquistare il pubblico con la loro musica autentica e<br />

coinvolgente.<br />

Con "È LA VERITÀ", BLOOM si prepara a stupire e<br />

emozionare il pubblico con il loro sound unico e<br />

appassionato. Questa straordinaria collaborazione<br />

musicale promette di essere solo l'inizio di un percorso<br />

creativo intenso e emozionante per la band e i loro fan.


di Guido Folco<br />

Elena Ritort0<br />

Artista metafisica<br />

Tristano e Isotta -olio su tela 70x 100 anno 2013


Maria Elena Ritorto ha la musica nel sangue… ma anche nelle mani, nel cuore e nell’anima. Artista a tutto tondo,<br />

pianista, concertista, laureata al Conservatorio, è soprattutto pittrice perché l’amore per la sperimentazione e la ricerca<br />

visiva la affascina e la coinvolge da sempre. Nelle sue opere la luce, il gesto e il colore fluiscono ritmati e immediati,<br />

istintivi e calibrati nel segno, nei toni, nelle forme.<br />

Nei nuovi lavori di Maria Elena Ritorto l'elemento della luce, del suo sfaldamento surreale e metafisico assume un valore<br />

simbolico dalle profonde interazioni con la realtà e con il sogno. Nello sguardo dell'artista il mondo assume contorni<br />

indefiniti, scomposti da una pennellata sapiente, velata, condotta a piccoli tocchi e a contemporanee, larghe campiture,<br />

reiterata nella ricerca spasmodica dell'essenza cromatica e tonale dell'oggetto e del soggetto. L'universo osservato con<br />

gli occhi dello spirito si trasforma in onirica visione e, appunto per questo, in suggestione immaginifica dell'Io e del suo<br />

sentire più profondo. In questo Maria Elena Ritorto è metafisica, perchè elabora le categorie dello spirito al di là del<br />

tempo e dello spazio immanente, rendendo ogni suo lavoro icona di eternità. Non si usa questo termine per caso,<br />

perchè, come nelle antiche tavole sacre, il dipinto è porta, passaggio attraverso cui l'uomo può ascendere all'infinito,<br />

all'eterno, a Dio… un po’ come nella musica e nel ballo, ataviche e primordiali espressioni dell’Uomo, liberatorie e<br />

sacrali. Nella filosofia plotiniana l'Essere può arrivare a conoscere il 'bello', restandone affascinato, contemplando la<br />

dimensione sensibile dell'esistenza, ma percependone all'interno, 'oscuramente', un elemento superiore, più elevato, che<br />

lo innalza verso la divinità. Il bello riluce nel mondo come armonia e perfezione di forme e induce l'Amore in chi lo<br />

contempla. In questo senso, i dipinti dell'artista lasciano aperte interpretazioni differenti, suggerendone però lo spirito e<br />

la sintesi, quell'amore che si fa carne, albero, nuvola, natura. Pavel Florenski, nel suo volume "Saggio sull'icona",<br />

approfondisce il concetto e questa diventa iconostasi fisica, quasi elemento architettonico, come in un'antica cattedrale,<br />

che permette all'Uomo di penetrare nella conoscenza di Dio anche 'solamente' attraverso l'osservazione dell'immagine<br />

sacra. Un sancta sanctorum dove si custodisce l'essenza divina dell'Uomo, l'Arca dell'Alleanza che sancisce l'unione<br />

indissolubile tra questi e Dio. Non è quindi un caso se, nel segno dell'artista, nel suo ricercare ogni volta la verità del<br />

sentimento per riversarlo sulla tela, si percepisce con forza e potenza espressiva un'introspezione personale che diventa<br />

però anche patrimonio comune che sfugge all'effimero per trasformarsi in ricordo, memoria, contemplazione.<br />

Contrariamente a buona parte dell’arte contemporanea, in Maria Elena Ritorto l’idea si deve costantemente affiancare<br />

alla tecnica, al mestiere che rende immortale un dipinto. I grandi maestri del passato hanno sempre sottolineato tale<br />

elemento, pur dopo una vita di sperimentazioni: ritornare alla forma, al vero, al reale nel rispetto della grande tradizione<br />

antica. Nell'arte di Maria Elena Ritorto vi sono anche altri elementi che sublimano l'idea nel colore e nella luce: quel<br />

senso di armonia ritmica e fluida di cui accennavo precedentemente, che tanto deve ai suoi studi musicali, per cui l'uno<br />

fa parte indissolubile del tutto, in un equilibrio compositivo in cui tempi, pause, riprese assumono di volta in volta un<br />

andamento vivace, allegro, oppure mosso, moderato, grave, per colorare stati d'animo e mostrarceli puri e immediati<br />

come una sinfonia. Nei suoi passaggi cromatici, si svela tutta la modernità del suo linguaggio, tasselli di materia come<br />

graffiti contemporanei, tele che diventano squarci sull’anima, sovrapposizioni azzardate che metamorfizzano la materia<br />

rendendola ‘altro’, vita pulsante.<br />

MARIA ELENA RITORTO - SPIRITO DIVINO - olio su tela 120x100


Posa Romantica- 2022<br />

-Tempo primo-oscillazioni-(olio su tela 70x70-anno 2012)<br />

“Sentire” Olio su tela, cm 70x100, 2011<br />

Tutto è compiuto - olio su tavola cm 100x100


P” LUCR<br />

FABRIZIO SILVESTRI<br />

L’UOMO CON LA RADIO<br />

mettiti comodo e ascolta la voce dell’arte<br />

Listen Now


Luca Fochetti<br />

Dopo il trionfale successo al Festival di Sanremo con il brano "Onda Alta" e l'entusiasmante annuncio del tour autunnale<br />

nei teatri, Dargen D'Amico si prepara a scaldare i palcoscenici estivi italiani con un tour imperdibile che toccherà i più<br />

importanti festival del territorio nazionale.<br />

Con ben diciassette date in programma, il talentuoso cantautore milanese darà vita ad uno spettacolo coinvolgente,<br />

presentando brani del suo ultimo progetto discografico "CIAO AMERICA", pubblicato il 2 febbraio per Island Records.<br />

Con la sua musica sempre all'avanguardia e il suo approccio poliedrico, Dargen D'Amico si conferma come un artista<br />

visionario e inarrestabile.<br />

"CIAO AMERICA" è un'opera che riflette il caos e le tensioni del mondo contemporaneo, esplorando tematiche attuali con<br />

uno sguardo ironico e riflessivo. Il progetto include il singolo "Onda Alta", che ha segnato l'inizio di un percorso artistico<br />

complesso e coinvolgente, centrato sul concetto umano.<br />

Accanto a Dargen sul palco, musicisti e collaboratori di talento come Giacomo Ruggeri, Marilena Montarone, Tommaso<br />

Ruggeri e il polistrumentista Diego Maggi, renderanno le performance live un'esperienza emozionante e coinvolgente per<br />

il pubblico.<br />

DARGEN D'AMICO:<br />

Rapper, cantautore e produttore di fama, Dargen<br />

D'Amico rappresenta uno dei pilastri eclettici e poetici<br />

della scena cantautorale italiana contemporanea.<br />

Con dieci album all'attivo, inclusi capolavori che<br />

hanno segnato la storia dell'hip hop italiano come<br />

"Musica senza musicisti" (2006) e "Di vizi di forma<br />

virtù" (2008), il suo genio artistico si esprime in una<br />

fusione unica tra rap e musica classica italiana. Con<br />

un linguaggio musicale stratificato e ricco, Dargen ha<br />

collaborato con artisti del calibro di Fedez, Fabri<br />

Fibra, Marracash e molti altri, oltre ad essere stato<br />

giudice di "X Factor" per due stagioni consecutive,<br />

nel 2022 e 2023. Il suo impatto sulla scena musicale<br />

italiana è innegabile, e il suo tour estivo promette<br />

momenti indimenticabili per gli amanti della buona<br />

musica e delle esperienze live uniche.


FRANCESCO DE GREGORI<br />

La strana e affascinante Coppia


CHECCO ZELONE<br />

della musica italiana…<br />

foto di Daniele Barraco


TuttoBallo<br />

Fabrizio Silvestri - direttore responsabile.<br />

L'incontro artistico tra due mondi apparentemente distanti,<br />

quelli di Checco Zalone e Francesco De Gregori, ha<br />

generato una collaborazione ed un'intrigante novità nel<br />

panorama musicale italiano. Il disco "Pastiche" lanciato dai<br />

due artisti, unisce le voci di Francesco De Gregori e il<br />

talento musicale di Checco Zalone, annunciando al<br />

contempo un tour dal vivo che promettono scintille di<br />

creatività e genialità.<br />

Le esclusive esibizioni, previste il 5 e il 9 giugno presso le<br />

Terme di Caracalla a Roma, vedranno la straordinaria<br />

alchimia tra due personalità differenti, ma complementari,<br />

sul palco. L'album "Pastiche" non è soltanto un progetto<br />

discografico, ma rappresenta un'opportunità unica per il<br />

pubblico di assistere alla fusione artistica di due eccellenze<br />

musicali.<br />

Francesco De Gregori e Checco Zalone si sono rivelati un<br />

duo sorprendente, capace di affrontare in modo misurato e<br />

coinvolgente le sfide artistiche che il progetto "Pastiche" ha<br />

presentato loro. L'incontro tra il cantautore iconico e l'attore<br />

comico ha portato alla luce una nuova dimensione, in cui le<br />

emozioni e la musicalità si fondono in un equilibrio unico.<br />

Il backstage dell'album rivela una nascita inaspettata:<br />

l'incontro a Bari tra i due artisti, con Francesco De Gregori<br />

che ha instaurato il primo contatto con Checco Zalone. Da<br />

quel momento, è nata una stretta amicizia che ha portato a<br />

condividere progetti entusiasmanti e, soprattutto, a<br />

realizzare qualcosa di inatteso come "Pastiche".<br />

Il ritmo e le sonorità dell'album riflettono la versatilità<br />

artistica dei due protagonisti, con brani che vanno dai<br />

classici della musica italiana a incredibili cover, mostrando la<br />

capacità di entrambi di adattarsi e coinvolgere l'ascoltatore<br />

in un viaggio unico e coinvolgente.<br />

Il sorprendente successo di "Pastiche" dimostra che,<br />

nonostante le diversità stilistiche, Francesco De Gregori e<br />

Checco Zalone sono riusciti a creare un connubio artistico<br />

che ha conquistato il pubblico con la forza della loro<br />

autenticità e passione per la musica.<br />

Mentre l'album potrebbe non aver offerto tutte le sorprese<br />

attese, il vero spettacolo si prefigura nei due concerti dal<br />

vivo a Roma, che promettono di essere un'esperienza<br />

indimenticabile, piena di interazione, improvvisazione e<br />

coinvolgimento del pubblico. L'incontro tra due personalità<br />

così diverse, ma allo stesso tempo complementari, promette<br />

di stupire e incantare gli spettatori con la loro energia e<br />

creatività uniche.<br />

Francesco De Gregori e Checco Zalone rappresentano una<br />

coppia artistica straordinaria, capace di incantare ed<br />

emozionare con la loro musica e la loro autenticità. Le due<br />

date a Roma si preannunciano come un momento magico,<br />

in cui il pubblico avrà l'opportunità di assistere alla nascita di<br />

qualcosa di veramente speciale, frutto dell'incontro tra due<br />

grandi talenti della scena musicale italiana.<br />

foto di Daniele Barraco


Checco Zalone e Francesco De Gregori<br />

rappresentano una coppia artistica straordinaria,<br />

capace di incantare ed emozionare con la loro<br />

musica e la loro autenticità.<br />

foto di Daniele Barraco


Ste: Cantante napoletana di<br />

origni nigeriane.<br />

Dopo aver conquistato<br />

Tik Tok punta alle<br />

classifiche<br />

di Luca Fochetti<br />

L'avete già sentita?<br />

Sin dal primo ascolto ha intrappolato il mio cuore.<br />

L’ho incontrata per caso su Tik Tok con la canzone<br />

“RED” e poi “Ancora” due hit con un moderno<br />

arraggiamento, cantate in maniera straordnaria.<br />

Al primo ascolto si sono chiesto ma chi è Ste?<br />

Dopo qualche ricerca ho scoperto che:<br />

all’anagrafe risulta come Sthepani Ojemba, alias<br />

Ste, cantautrice napoletana di origine nigeriane.<br />

La sua musica unisce proprio tutti e l’influenza della<br />

città partenopea, che l’ha accolta in fasce, emerge<br />

nella maggior parte dei suoi brani. Ste ha 25 anni, è<br />

nata a Lagos, in Nigeria, ma proprio per le difficoltà<br />

della vita nel suo paese d’origine, la sua famiglia ha<br />

deciso di migrare in Italia, a Napoli, dove la<br />

cantautrice è cresciuta con la sua mamma.<br />

È stata proprio una famiglia napoletana ad aiutarle a<br />

integrarsi e trasferirsi nonostante le difficoltà.<br />

Sin dalla sua infanzia, Sthepani si è appassionata<br />

alla musica, tanto da prendere parte a tutti i progetti<br />

scolastici e le recite in cui poteva mostrare questo<br />

suo talento. Poco tempo dopo, ha deciso di iniziare<br />

a cantare nel coro della chiesa. La sua carriera,<br />

però, inizia nel 2022 in cui pubblica il suo primo<br />

inedito intitolato “Ansia”, in cui parla di aspetti<br />

nascosti della sua vita e del suo carattere. A questo<br />

inedito seguono “Ki lo sa” e “RED”, pubblicati negli<br />

scorsi mesi e già di grande successo. Oltre ai suoi<br />

brani, su TikTok si diletta anche nelle cover di<br />

canzoni note. Le sue ispirazioni sono Mina e Pino<br />

Daniele. Attraverso le varie ricerche ho scoperto che<br />

l’ obiettivo della sua vita e riuscire ad arrivare ad alti<br />

livelli e diffondere la sua musica a più persone<br />

possibili, vivendo della sua passione… Da qualche<br />

tempo è ospite di programmi radiofonici e piano<br />

piano si sta facendo strada nel mondo della musica<br />

conquistando tutti con la sua voce potente e la sua<br />

musica contagiosa. E “Ma come si fa” a non fare i<br />

foto di Daniele Barraco<br />

complimenti a questa straordinaria artista.<br />

Brava Ste!!!


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Giancarlo Di Muoio<br />

"Sulla Strada" - Un Viaggio Emozionante tra Vita e Musica<br />

Il cantautore e musicoterapeuta Giancarlo Di Muoio fa il suo<br />

ingresso nel mondo della musica con il suo primo disco "Sulla<br />

Strada", un percorso intimo e autentico che si snoda tra le sfumature<br />

della vita, tra note di gioia e dolore, trasformando le esperienze<br />

personali in melodie coinvolgenti e significative.<br />

Con cura artigianale e dedizione profonda, Giancarlo ha impiegato<br />

anni a scrivere le tracce di questo album che rappresentano un<br />

distillato del suo percorso esistenziale e artistico. Attraverso la<br />

musica, esprime il suo viaggio come musicista, uomo, figlio e padre,<br />

facendo emergere le emozioni più autentiche e profonde.<br />

Al centro di "Sulla Strada" troviamo due brani significativi che<br />

raccontano momenti cruciali della sua vita: il "Tema di Amélie",<br />

un'emozionante espressione senza parole dedicata alla gioia della<br />

nascita della figlia, e "Gerry", un tributo affettuoso al padre. Questo<br />

disco rappresenta un ciclo di rinascita e ripartenza, un'ode alla vita<br />

con tutte le sue sfaccettature e sfide, sia luminose che oscure.<br />

Il singolo omonimo "Sulla Strada" e il relativo video musicale introducono in modo coinvolgente l'album, in un viaggio<br />

visivo e sonoro che invita gli ascoltatori ad esplorare nuovi orizzonti, oltre i confini e le sfide personali, alla ricerca di un<br />

amore insolito e di una libertà interiore.<br />

Le parole di Giancarlo evocano un'America simbolica, un territorio dell'anima dove cercare un orizzonte inedito, una<br />

ricerca di significato e libertà interiore. Una costante ricerca di esperienze autentiche e di emozioni profonde, di un<br />

viaggio sia interiore che esteriore per scoprire e abbracciare la propria strada, con tutte le sue insidie e bellezze.<br />

"Sulla Strada" incarna dunque non solo un viaggio musicale, ma una filosofia di vita, un invito a esplorare, a superare i<br />

propri limiti e ad abbracciare la bellezza e la complessità della vita. Con una miscela di riflessioni profonde e melodie<br />

coinvolgenti, Giancarlo Di Muoio promette un'esperienza musicale e esistenziale coinvolgente, capace di toccare le<br />

corde più profonde dell'animo di chiunque si avventuri sulle sue strade sonore.


Nevermind The Tempo… il nuovo album degli<br />

I HATE MY VILLAGE<br />

Nevermind The Tempo è il nuovo album degli I Hate My<br />

Village, fissato per il 17 maggio e distribuito da Locomotiv<br />

Records. Questo progetto segna il ritorno tanto atteso di una<br />

super band amata, composta da quattro figure di spicco della<br />

scena musicale indipendente italiana: Adriano Viterbini, Fabio<br />

Rondanini, Marco Fasolo ed Alberto Ferrari. Dopo tre singoli<br />

estratti Water Tanks, Artiminime e Jim, possiamo affermare<br />

che l'album, definito come un manuale per "sbagliare", sfida le<br />

convenzioni musicali e si distingue nel panorama artistico<br />

italiano per la sua originalità e qualità avanguardistica. Il suono<br />

disallineato ma meticolosamente assemblato del disco<br />

rappresenta una fusione brillante e audace di quattro artisti<br />

diversi, capaci di integrarsi perfettamente in un'unica visione<br />

creativa.<br />

Le dieci tracce presenti in Nevermind The Tempo esplorano<br />

varie sonorità e influenze, da jam psichedeliche a ritmi<br />

tribalistici e futuristici, offrendo un viaggio emozionante<br />

attraverso suoni e testi che abbracciano l'imperfezione come<br />

forma di espressione artistica autentica.<br />

Oltre ad essere un semplice album musicale, Nevermind The<br />

Tempo si candida come una dichiarazione di principi nel<br />

panorama musicale contemporaneo, abbracciando la bellezza<br />

dell'imperfezione in un'era che spesso idolatra la perfezione<br />

artificiale. Un'opera imprevedibile e intraprendente, capace di<br />

toccare profondamente le anime degli ascoltatori con la sua<br />

libertà creativa e audacia. La band si prepara a portare il loro<br />

eclettico sound in giro per l'Italia con un tour organizzato da<br />

DNA concerti, che includerà tappe in città come Bologna,<br />

Torino, Sesto Al Reghena, Agrigento e Maida. Le date e i<br />

dettagli sulle prevendite sono disponibili su<br />

www.dnaconcerti.com.<br />

Gli I Hate My Village nascono nel 2018 dalla<br />

collaborazione fra Fabio Rondanini e Adriano Viterbini,<br />

condividendo la passione per la musica africana e la<br />

voglia di esplorarne nuove sonorità. Questo connubio<br />

ha dato vita a un suono innovativo e unico nel<br />

panorama musicale italiano, che ha trovato riscontri<br />

positivi sia dalla critica che dal pubblico.<br />

Con una solida base discografica alle spalle e una<br />

serie di singoli di successo, la band è pronta a far<br />

parlare di sé con il lancio del nuovo album Nevermind<br />

The Tempo, destinato a lasciare un'impronta indelebile<br />

nel panorama musicale italiano e internazionale.


La musica non conosce tempo, specialmente quando viene reinterpretata da<br />

un'artista senza tempo come Rosanna Fratello. Nota per il suo storico brano<br />

“Sono una donna, non sono una santa”, Rosanna ha recentemente fatto<br />

parlare di sé per la sua partecipazione all'ultima edizione del Grande<br />

Fratello, dove il suo brano “Se t’amo t’amo” è diventato un vero e proprio<br />

tormentone tra gli inquilini della casa più spiata d'Italia.<br />

Per celebrare questo momento di rinnovata popolarità, Rosanna Fratello ha<br />

lanciato una nuova versione di “Se t’amo t’amo”, già disponibile su Clodio<br />

Music in tutti gli store digitali e sulle piattaforme di streaming. Questa nuova<br />

interpretazione arriva a consolidare il suo sodalizio artistico con Cristiano<br />

Malgioglio, una collaborazione che ha continuato a dare frutti esaltanti nel<br />

corso degli anni.<br />

“Cristiano è riuscito a far trasparire aspetti della mia personalità che<br />

difficilmente venivano colti da altri,” sottolinea Rosanna Fratello,<br />

evidenziando come una bella canzone possa davvero attraversare il tempo e<br />

tornare prepotentemente al centro dell'attenzione del pubblico.<br />

La nuova versione di “Se t’amo t’amo” con il suo ritmo martellante e un<br />

ritornello dalle ripetizioni facilmente memorabili, sta conquistando anche la<br />

generazione Z, trovando terreno fertile sui canali social come colonna<br />

sonora di numerosi video. Tra i giovanissimi è diventato virale anche un<br />

tutorial per imparare una coreografia ispirata al brano, segno della sua<br />

trasversale capacità di coinvolgere pubblici di tutte le età.<br />

L'inizio della carriera di Rosanna Fratello risale<br />

agli anni ’60, con una partenza da Cinisello<br />

Balsamo, dove ha trascorso l'infanzia e<br />

l'adolescenza. Dopo aver vinto il secondo Festival<br />

della Canzone Italiana di Santa Sofia di Romagna<br />

nel 1967, Rosanna Fratello ha scalato le<br />

classifiche della musica leggera italiana,<br />

toccando il suo apice con "Sono una donna, non<br />

sono una santa", brano che l'ha resa iconica negli<br />

anni '70.<br />

Oltre alla musica, Rosanna Fratello si è distinta<br />

anche nel cinema, ricevendo il Nastro d'Argento<br />

come migliore attrice esordiente per la sua<br />

interpretazione nel film "Sacco e Vanzetti". Nel<br />

corso della sua carriera, ha esplorato diversi<br />

generi musicali, dall'album folk incentrato su canti<br />

tradizionali alla disco music, dimostrando una<br />

versatilità e una passione inesauribili.<br />

Con la pubblicazione di "Se t’amo t’amo" e la<br />

partecipazione al Grande Fratello, Rosanna<br />

Fratello dimostra ancora una volta che il suo<br />

talento e il suo carisma non conoscono confini<br />

temporali, incantando le vecchie e le nuove<br />

generazioni. La sua musica, arricchita dalla<br />

collaborazione con Cristiano Malgioglio, continua<br />

a parlare direttamente al cuore del pubblico,<br />

promettendo di restare un punto di riferimento nel<br />

panorama musicale italiano.


ROSARIO MIRAGGIO<br />

BIOGRAFIA ARTISTICA<br />

Rosario Miraggio nasce a Napoli il 27 marzo 1986. Muove i primi passi nella<br />

musica a soli otto anni duettando con il padre nel brano Io Canto A Te e due<br />

anni dopo vince il concorso come Miglior Voce Emergente, al Teatro delle<br />

Palme, premiato da Mario Merola.<br />

Giovanissimo pubblica il primo disco entrando di fatto nel mondo musicale e nel<br />

2004, con L’Amore in Tre Parole, parte il suo percorso discografico che apre<br />

all’artista le porte della scena napoletana che era, evidentemente, nel suo<br />

destino. Nel 2007, Rosario pubblica un nuovo progetto discografico, Mille Pezzi<br />

Di Cuore, che contiene dieci brani di cui l’estratto, Male, diventa virale al punto<br />

da permettergli di duettare al PalaMaggiò̀ con Gigi D’Alessio. Da questo<br />

incontro, l’anno dopo, Rosario pubblica Prendere o Lasciare su etichetta GGD<br />

Production, distribuito in tutta Italia dalla SONY BMG. Il singolo estratto<br />

dall'omonimo album regala la possibilità̀ all'artista di esibirsi d'avanti a milioni di<br />

telespettatori, sulle reti MEDIASET e RAI.<br />

Partecipa al festival di Piedigrotta con la canzone<br />

Primme e Ce Lassà Accussì e duetta nella serata finale<br />

a Piazza del Plebiscito con Nino D'Angelo (2009).<br />

Nel 2010 viene pubblicato il disco, Il Mio Spazio Nel<br />

Tuo Tempo che debutta in sedicesima posizione nella<br />

classifica nazionale FIMI, classifica dei dischi più̀<br />

venduti in tutt' Italia.<br />

Nello stesso anno, in un concerto memorabile in uno<br />

dei luoghi più̀ prestigiosi di Napoli, Rotonda Diaz, si<br />

esibisce davanti a 30.000 persone su un palco da<br />

sogno di fronte al mare.<br />

Rosario grazie alla notorietà crescente, vive importanti<br />

esperienze nel mondo musicale sia a livello nazionale<br />

che all’estero, dedicandosi alla realizzazione del nuovo<br />

album Fortemente (2012) che racchiude il successo<br />

raccolto in tutti questi anni e include la prima traccia dal<br />

titolo Ti Amo e Ti Penso che raggiunge oltre 30milioni<br />

di visualizzazioni su YouTube. La seconda traccia<br />

dell’album Senorita permette a Rosario di confrontarsi<br />

con un altro genere musicale siglando un'altra<br />

prestigiosa collaborazione con i Club Dogo, un duo<br />

rapper molto apprezzato dal pubblico italiano.<br />

Fortemente è ancora oggi uno dei dischi più ascoltati<br />

della scena napoletana.<br />

A dicembre del 2014 viene pubblicato il disco Mai Via e<br />

in occasione dell’uscita, Rosario Miraggio realizza un<br />

grandissimo concerto al Palapartenope di Napoli,<br />

celebrato come un evento indimenticabile.Per tre anni<br />

consecutivi, è ospite in diretta su Canale 5 e su RTL<br />

nel programma Gigi D'Alessio and Friends durante la<br />

serata di Capodanno.<br />

Seguono altre partecipazioni, come l’importante<br />

concerto Malaterra alla Reggia di Caserta, organizzato<br />

per la Terra dei Fuochi.<br />

Tra le varie attività Rosario è protagonista nel nuovo<br />

progetto discografico Vero del famosissimo rapper Gué<br />

Pequeno nel brano Come Me (Comm'a Me).


MARIO VENUTI<br />

60 Anni di Vita e 40 di Musica


Mario Venuti, il rinomato cantautore catanese, ha<br />

recentemente celebrato due traguardi significativi della sua<br />

carriera: il sessantesimo compleanno e i quaranta anni di<br />

attività musicale. L'artista ha scelto di commemorare questi<br />

momenti con un tour speciale nei teatri e nei club, promosso<br />

da Barley Arts, che lo ha riportato nella capitale dopo un<br />

periodo di assenza. “Tutte le strade (ri)portano a Roma,” ha<br />

commentato Venuti, esprimendo la sua gioia nel<br />

condividere questa celebrazione con gli amici romani.<br />

La musica di Venuti, conosciuta per la sua raffinatezza, il<br />

carisma e le continue sperimentazioni, ha un fascino unico<br />

che fonde le note calde e coinvolgenti del jazz con<br />

l'influenza dei ritmi brasiliani, creando un'atmosfera<br />

elegante ed emozionante. Ad accompagnarlo sul palco<br />

Pierpaolo Latina al pianoforte, Giuseppe Tringali alla<br />

batteria e Vincenzo Virgillito al contrabbasso.<br />

Il tour "60+40 100% Mario Venuti" è partito il 17 dicembre<br />

dal Teatro Trifiletti di Milazzo, proseguendo poi in varie<br />

regioni italiane. Durante gli spettacoli, Venuti presenta i suoi<br />

brani più celebri e amati, omaggiando anche la canzone<br />

italiana con l'esecuzione di evergreen intramontabili.<br />

La carriera di Mario Venuti è iniziata negli anni '80 con la<br />

band Denovo. Nel '94, l'artista ha iniziato il suo viaggio da<br />

solista pubblicando l'album "Un po' di febbre", seguito due<br />

anni dopo da "Microclima". La sua partecipazione a<br />

Sanremo Giovani nel 1997 con il brano "Il più bravo del<br />

reame" ha preceduto il successo di "Mai come ieri".<br />

"Grandimprese", "Magneti" e "Recidivo" sono solo alcuni<br />

degli album che hanno segnato la sua carriera, culminando<br />

nei più recenti "Motore di vita" e "Soyuz 10", quest'ultimo<br />

arricchito dai singoli "Il pubblico sei tu", "Ciao cuore" e<br />

"Silenzio al silenzio".<br />

Nel 2020, durante i mesi di lockdown, Venuti ha intrattenuto<br />

i suoi fan con la serie "Casa casa Live Session", e a maggio<br />

dello stesso anno, i brani sono stati resi disponibili su tutte<br />

le piattaforme digitali. Nel 2021 l'artista ha presentato<br />

"TROPITALIA", un progetto che vede l'artista interpretare<br />

brani popolari della musica italiana in chiave tropicalista. Nel<br />

2023, Venuti ha pubblicato "Napoli-Bahia", un brano che<br />

testimonia la sua continua esplorazione di sonorità e culture<br />

musicali diverse.<br />

Quest'anno ha ricevuto il Premio Carosone per il suo brano<br />

"Napoli-Bahia" e, successivamente, il Premio A Muso Duro<br />

2023 durante la decima edizione del Premio Pierangelo<br />

Bertoli, riconoscimenti che celebrano la sua carriera come<br />

cantautore mediterraneo aperto alle contaminazioni e il suo<br />

impegno verso l'anticonformismo e l'indipendenza<br />

intellettuale.<br />

Mario Venuti continua a deliziare il pubblico con la sua<br />

musica evocativa e il suo stile unico, dimostrando ancora<br />

una volta la sua capacità di rinnovarsi e di mantenere un<br />

legame profondo con la propria arte e i propri ascoltatori.


UMBERTO TOZZI<br />

Un Addio alla Scena Live con "L'Ultima Notte Rosa - The Final Tour"


Umberto Tozzi, il leggendario cantautore italiano che<br />

ha plasmato generazioni intere con le sue<br />

indimenticabili melodie, ha annunciato il suo<br />

commovente addio alla scena live con un tour<br />

mondiale senza precedenti intitolato "L'Ultima Notte<br />

Rosa - The Final Tour". Dopo oltre 50 anni di una<br />

carriera straordinaria, Tozzi darà ai suoi fan l'ultima<br />

occasione di vivere l'emozione dei suoi spettacoli<br />

epici in tre continenti, toccando Europa, America e<br />

Oceania tra il 2024 e il 2025.<br />

Con più di 80 milioni di dischi venduti e oltre 2000<br />

concerti all'attivo, Umberto Tozzi ha incarnato<br />

l'eccellenza della musica italiana e ha conquistato il<br />

cuore di milioni di persone in tutto il mondo. Brani<br />

senza tempo come "Ti Amo" e "Gloria" hanno segnato<br />

la storia della musica internazionale e lo hanno reso<br />

un'icona indiscussa del panorama musicale mondiale.<br />

Il tour d'addio "L'Ultima Notte Rosa - The Final Tour"<br />

promette un viaggio musicale emozionante attraverso<br />

le tappe più significative della carriera di Tozzi,<br />

accompagnato da un'orchestra di 21 elementi che<br />

porterà nuova vita ai suoi brani iconici. Lo spettacolo<br />

si terrà in location di prestigio come le Terme di<br />

Caracalla a Roma e Piazza San Marco a Venezia,<br />

offrendo al pubblico due date evento imperdibili.<br />

L'annuncio di questo tour epico è stato accolto con<br />

entusiasmo dai fan e dalla comunità musicale,<br />

evidenziando l'indelebile impronta che la musica di<br />

Tozzi ha lasciato nel corso degli anni. Questo tour<br />

rappresenta un tributo straordinario e una<br />

celebrazione della carriera senza pari di un artista che<br />

ha influenzato il panorama musicale internazionale in<br />

modi unici e indelebili.<br />

Con collaborazioni internazionali prestigiose, nomine<br />

ai Grammy Awards e performance indimenticabili nei<br />

festival più rinomati, Umberto Tozzi si è distinto come<br />

un talento eclettico, capace di varcare i confini<br />

geografici e culturali con la sua musica. L'annuncio<br />

della nuova versione speciale della hit "Donna<br />

amante mia" in duetto con Giuliano Sangiorgi dei<br />

Negramaro conferma la continua creatività e rilevanza<br />

della musica di Tozzi nel contemporaneo panorama<br />

musicale italiano.<br />

Il tour "L'Ultima Notte Rosa - The Final Tour" si<br />

preannuncia come un'esperienza unica e toccante per<br />

tutti coloro che hanno ammirato e amato la musica di<br />

Umberto Tozzi nel corso degli anni. Un tributo<br />

straordinario alla carriera di un'icona della musica<br />

italiana, un addio emozionante che sottolinea<br />

l'immenso contributo di Tozzi alla storia della musica<br />

internazionale.


Isabella Turso, rinomata pianista e compositrice, intraprende un viaggio musicale e sensoriale con il suo "Nightfall Piano<br />

Tour", un'esibizione che promette non solo un incontro unico con la musica ma anche un forte messaggio di ecosostenibilità.<br />

Attraverso le più incantevoli location italiane, Turso porterà in scena il suo nuovo album "Nocturne", disponibile in formato<br />

digitale e CD, insieme a una selezione dei suoi brani più noti, in un tour che promette di essere un'immersione totale nelle<br />

sensibilità della notte e nelle sue misteriose bellezze.<br />

Il tour è un manifesto della profonda sensibilità di Turso non solo verso l'arte ma anche verso la tutela dell'ambiente.<br />

Performerà in teatri storici, ville e castelli, utilizzando la bellezza circostante come amplificatore delle emozioni evocate dalla<br />

sua musica, dimostrando come la cultura possa e debba essere un veicolo di consapevolezza ambientale.<br />

Uno degli aspetti più innovativi di questo tour è il suo impegno per la riduzione dell'impatto ambientale: Isabella sceglie di<br />

viaggiare esclusivamente su un'auto elettrica, dimostrando come anche il mondo dello spettacolo possa contribuire alla causa<br />

green. L'auto diventerà non solo mezzo di trasporto ma anche studio mobile per la creazione di contenuti inediti come podcast<br />

e interviste, condivisi poi sui canali digitali dell'artista.<br />

Accanto a Turso sul palco, troveremo il talento del produttore<br />

e polistrumentista Ludovico Clemente. Ad arricchire<br />

ulteriormente l'atmosfera dei concerti ci penseranno le<br />

proiezioni visive dell'artista Stefano Cagol e un'illuminazione di<br />

particolare impatto, per un'esperienza che si annuncia come<br />

un vero e proprio viaggio sensoriale attraverso il tempo e le<br />

emozioni.<br />

"Nocturne", il cuore musicale del tour, è un album che riunisce<br />

otto brani inediti di carattere romantico e sognante,<br />

completamente composti da Turso. Tra questi spicca<br />

"Nightfall", in collaborazione con la violoncellista Tina Guo, e<br />

"Rêverie" con la chitarra classica di Luca Nobis. L'album<br />

esplora temi come l'ispirazione artistica nella notte, il coraggio<br />

delle donne e i sogni dei bambini in zone di guerra, attraverso<br />

composizioni come "Café Terrace at Night", "Amanda’s<br />

Theme" e "Lullafly".<br />

Curioso anche l'abbinamento del CD con il profumo<br />

"Nocturne", creato da Alice Rita Giugni, un'essenza cruelty<br />

free, vegana e artigianale che racchiude in sé le note naturali<br />

scelte personalmente dalla Turso, conferendo al pubblico<br />

un'esperienza olfattiva unica durante ogni esibizione.<br />

Con un'immagine curata da Matteo Procaccioli Della Valle,<br />

l'artista si presenta con uno stile minimale e raffinato, parallelo<br />

al tessuto emotivo del suo ultimo lavoro, ispirato agli aspetti<br />

più intimi e riflessivi della notte.<br />

Isabella Turso, con il "Nightfall Piano Tour", non solo<br />

conferma il suo ruolo di punta nella scena della contemporary<br />

classical music ma sottolinea anche la sua visione di un'arte<br />

responsabile e partecipe, capace di abbracciare cause<br />

importanti come quella della sostenibilità ambientale, in un<br />

armonioso incontro tra musica, natura e consapevolezza.


Giuseppina Torre, rinomata pianista e compositrice italiana, utilizza la sua straordinaria arte musicale come strumento<br />

per sensibilizzare e combattere la violenza sulle donne. Con il suo impegno e il suo talento, Torre si pone come voce<br />

per le vittime e come esempio di come l'arte possa essere un potente veicolo di cambiamento e di denuncia.<br />

La sua dedizione e il suo impegno verso la causa della violenza sulle donne emergono chiaramente dalle sue parole:<br />

"Suonerò per tutte le donne e le madri, per non dimenticare le tante, troppe donne e madri vittime di violenza". Con<br />

determinazione, si impegna a sostenerle con la sua musica e il suo messaggio di speranza.<br />

Un simbolo ricorrente nei suoi concerti sono un paio di scarpe rosse, che rappresentano il suo sostegno e la sua<br />

solidarietà verso le donne vittime di violenza. Questo gesto simbolico accompagna le sue esibizioni e amplifica il suo<br />

messaggio di lotta e resistenza contro la violenza di genere.<br />

Il suo ultimo album, "Life Book", testimonia la profondità e la varietà del suo talento musicale. Le composizioni inedite<br />

raccontano emozioni, riflessioni e esperienze vissute dall'artista, creando un percorso musicale che si trasforma in<br />

un'autentica narrazione della vita stessa. Brani come "Rosa tra le rose", "La promessa" e "Gocce di veleno" esprimono<br />

la sensibilità e la profondità del suo talento compositivo.<br />

Con una carriera che spazia da Vittoria, in provincia di Ragusa, agli Stati Uniti, dove ha ricevuto numerosi premi e<br />

riconoscimenti, Giuseppina Torre si è affermata come una delle pianiste più apprezzate e influenti della scena musicale<br />

contemporanea. Con partecipazioni in eventi prestigiosi come il Concerto dell'Epifania per Papa Francesco e la<br />

Milanesiana di Elisabetta Sgarbi, Torre ha conquistato il pubblico italiano e internazionale con la sua musicalità e il suo<br />

impegno sociale.<br />

Oltre ai suoi concerti e produzioni musicali, Giuseppina Torre ha dato il suo contributo alla cultura e all'arte attraverso<br />

la colonna sonora del docu-film "Papa Francesco - La mia Idea di Arte" e ha ricevuto prestigiose onorificenze, tra cui<br />

l'Ordine "Al Merito Della Repubblica Italiana" conferitole dal Presidente Sergio Mattarella.<br />

Il suo impegno nella lotta contro la violenza sulle donne, unito alla sua straordinaria carriera musicale e artistica, la<br />

rende un'artista poliedrica e impegnata, pronta a trasformare le note della sua musica in una voce per il cambiamento e<br />

la speranza, verso un futuro in cui le donne possano vivere libere da violenza e paura.


"Inside Out 2 – L'Emozioni Raccontate al Cinema"<br />

La mente di Riley torna a essere il teatro di una tempesta emozionale in "Inside Out 2", il seguito altamente anticipato<br />

del film che aveva sapientemente esplorato l'universo delle emozioni umane. Con la regia di Kelsey Mann, che prende il<br />

testimone da Pete Docter, questo nuovo capitolo promette un'immersione ancora più profonda e complicata nel mondo<br />

adolescenziale di Riley, proprio mentre il suo quartier generale subisce una trasformazione radicale.<br />

La narrativa di "Inside Out 2" si sviluppa attorno alla demolizione del quartier generale delle emozioni di Riley, un<br />

evento che segna il passaggio a una nuova fase della sua vita. Al cast originale delle emozioni, composto da Gioia,<br />

Rabbia, Tristezza, Paura e Disgusto, si uniscono nuovi personaggi sorprendentemente adatti a rappresentare le sfide<br />

dell'adolescenza.<br />

La novità più significativa è l'introduzione di Ansia, doppiata con intensità da Maya Hawke, che incarna le insicurezze e<br />

le tensioni tipiche di questa età. Invidia, espressa dalla voce di Ayo Edebiri, aggiunge un ulteriore strato di complessità,<br />

portando nel panorama emozionale di Riley la gelosia e il desiderio costante di ciò che possiedono gli altri. Ennui,<br />

interpretata da Adèle Exarchopoulos, offre una rappresentazione impeccabile dell'apatia adolescenziale, mentre<br />

Imbarazzo, con la voce di Paul Walter Hauser, illustra le difficoltà di farsi notare per le ragioni sbagliate.<br />

La regia di Mann mantiene lo spirito originale del film, pur introducendo nuove dinamiche che riflettono la crescita di<br />

Riley. È evidente l'abilità del regista nel bilanciare questi nuovi ingredienti senza perdere di vista l'essenza emotiva che<br />

ha reso il primo film un grande successo.<br />

Meg LeFauve ritorna come sceneggiatrice e riesce nuovamente a tessere storie che parlano al cuore di grandi e piccini,<br />

evidenziando le complessità emotive con una sensibilità acuta e attenta. La colonna sonora di Andrea Datzman, pur<br />

essendo una novità rispetto a Michael Giacchino, si adatta perfettamente al tono del film, arricchendo ogni scena con<br />

melodiche sottolineature che amplificano l'atmosfera emotiva.<br />

In sintesi, "Inside Out 2" si dimostra un degno successore del suo predecessore, esplorando con coraggio e inventiva le<br />

nuove sfide emotive dell'adolescenza. Con un mix equilibrato di humor, pathos e insight psicologico, il film non solo<br />

intrattiene ma offre anche spunti di riflessione su come gestiamo e comprendiamo le nostre emozioni. Prepariamoci a<br />

un altro viaggio emozionante nella mente di Riley, che promette di essere tanto educativo quanto emotivamente<br />

coinvolgente.


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"Sarò con te"<br />

Un Film per Rivivere la Gloria del Napoli nel Cuore delle Sale Cinematografiche<br />

Dopo la strepitosa vittoria del terzo scudetto, Napoli e i suoi<br />

tifosi continuano a festeggiare con l'uscita del film "Sarò con te".<br />

Questo straordinario evento cinematografico, diretto da Andrea<br />

Bosello e prodotto dalla Filmauro di Luigi e Aurelio De<br />

Laurentiis, promette di essere molto più che una semplice<br />

celebrazione sportiva.<br />

Il film offre un affresco vivido e coinvolgente della stagione<br />

calcistica 2022/2023, un periodo che ha visto il Napoli trionfare<br />

in Serie A, dominando sovrano e offrendo spettacolo puro. Dal<br />

malumore iniziale alla sorprendente affermazione, "Sarò con te"<br />

ci guida attraverso i momenti salienti del campionato, ritraendo<br />

le gesta eroiche dei calciatori come Victor Osimhen e Khvicha<br />

Kvaratskhelia, fino alla trionfale vittoria del titolo con cinque<br />

giornate di anticipo.<br />

Al di là delle emozionanti sequenze in campo, il film si<br />

distingue per il suo accesso esclusivo dietro le quinte. Le<br />

videocamere hanno seguito la squadra fin dal ritiro in Turchia,<br />

catturando momenti unici dello spogliatoio e della vita<br />

quotidiana dei giocatori, rivelando quel mix speciale di talento<br />

e spirito di squadra che ha reso possibile il successo.<br />

Il regista Andrea Bosello ha sapientemente intrecciato le<br />

immagini della stagione con le testimonianze di giocatori,<br />

allenatori, e figure iconiche del calcio e della cultura, come<br />

Luciano Spalletti, Fabio Cannavaro e Toni Servillo. Queste<br />

interviste arricchiscono il racconto, offrendo uno sguardo intimo<br />

su cosa significhi per Napoli questo trionfo a livello sia<br />

personale che collettivo.<br />

Un aspetto particolare del film è la sua capacità di catturare<br />

l'effervescenza della città di Napoli nei giorni della vittoria. Le<br />

strade si tingono di azzurro, i palazzi si adornano di bandiere e i<br />

tifosi festeggiano in una cornice di gioia collettiva che supera i<br />

confini geografici, ripercuotendosi in città di tutto il mondo da<br />

New York a Buenos Aires.<br />

"Sarò con te" non è solo la cronaca di un campionato vinto, ma<br />

il racconto di un legame indissolubile tra una squadra e la sua<br />

città, un legame che si alimenta di passioni, sogni e,<br />

naturalmente, di calcio.<br />

La distribuzione del film, curata da Nexo Digital con il supporto<br />

di Radio Italia come Radio Ufficiale, assicura che il messaggio<br />

e l'emozione del Napoli possano raggiungere un vasto pubblico,<br />

facendo di "Sarò con te" un'esperienza imperdibile per<br />

chiunque abbia il calcio e Napoli nel cuore.<br />

Con "Sarò con te", il 4 maggio diventa un'occasione per rivivere<br />

la storia, celebrare i successi e sentirsi parte di quella magica<br />

comunione di intenti e emozioni che solo il calcio, nella sua<br />

espressione più pura e spettacolare, sa offrire.


Terminate le riprese di “Muori di lei”<br />

Il nuovo film di Stefano Sardo con<br />

Riccardo Scamarcio, Mariela Garriga,<br />

Maria Chiara Giannetta.<br />

Sono terminate a Roma, dopo 6 settimane, le riprese di Muori di lei, il nuovo film di Stefano Sardo (già regista di Una<br />

relazione, presentato alle Giornate degli Autori al Festival del Cinema di Venezia) con protagonisti Riccardo Scamarcio,<br />

Mariela Garriga, Maria Chiara Giannetta.<br />

Un originale noir sentimentale, ricco di sorprese e sconvolgenti rivelazioni, in cui i ruoli di vittima e carnefice si ribaltano,<br />

dando vita a insoliti cambi di prospettiva.<br />

“Muori di lei parla di un ‘uomo che guarda’: sposato con Sara, una donna più ricca di lui (Maria Chiara Giannetta), superata da<br />

poco la boa dei quarant’anni, Luca (Riccardo Scamarcio) è un insegnante in crisi che durante il lockdown si ritrova a far da<br />

spettatore della vita di Amanda (Mariela Garriga), la nuova vicina, e decide di rompere la distanza che li separa, con<br />

conseguenze disastrose” – dichiara Stefano Sardo – “Da tempo volevo fare un film sul desiderio: è un elemento dirompente<br />

nelle nostre vite, eppure nel cinema italiano latita, come se non ci si interrogasse più su quel grumo di energie oscure che ci<br />

abita, maschi e femmine”.<br />

Completano il cast Paolo Pierobon, Giulio Beranek, Francesco Brandi e Mariana Falace.<br />

La fotografia è curata da Francesco Di Giacomo, il montaggio da Sarah McTeigue, con la scenografia di Mauro Vanzati, i<br />

costumi di Cristina La Parola, il casting di Chiara Natalucci e Mara Veneziano.<br />

Scritto a quattro mani da Stefano Sardo e Giacomo Bendotti da un soggetto di Sardo, Muori di lei è prodotto da Ines Vasiljević<br />

e Stefano Sardo, una produzione NightSwim e Medusa Film, in coproduzione con Baš Čelik, con il contributo del MIC –<br />

Ministero della Cultura, e uscirà prossimamente nelle sale cinematografiche distribuito da Medusa Film.


"Una storia nera"<br />

Thriller psicologico in un dramma familiare diretto da Leonardo D’Agostino<br />

Diretto con maestria da Leonardo D'Agostini, noto per la sua capacità di trattare temi intensi e complessi, "Una storia nera" si<br />

muove abilmente tra i drammi familiari e i thriller psicologici. Il film, uscito nelle sale il 16 maggio 2024, racconta una storia<br />

angosciante di amore, perdita e mistero, con performance stellari di un cast eccezionale.<br />

La trama di "Una storia nera" si sviluppa attorno alla complicata relazione tra i personaggi di Vito e Carla, magnificamente<br />

interpretati da Andrea Carpanzano e Cristiana Dell'Anna rispettivamente. Separati da anni a causa di una relazione segnata<br />

da gelosia e violenza, i due condividono il legame indissolubile dei loro tre figli, Nicola, Rosa e la piccola Mara. La scintilla<br />

narrativa scatta quando, in occasione del compleanno di Mara, la bambina desidera la presenza del padre. Carla, nonostante<br />

le sue reticenze e paure, accetta, sperando che la serata proceda senza intoppi.<br />

La pellicola eccelle nel costruire una tensione sottile ma palpabile che si infiltra gradualmente nella narrazione. La festa di<br />

compleanno, descritta con momenti di apparente spensieratezza e allegria familiare, si rivela essere il preludio di un evento<br />

scioccante: la misteriosa scomparsa di Vito subito dopo la serata.<br />

D'Agostini, attraverso una regia attenta e misurata, delinea un thriller in cui la suspense è sapientemente dosata. Il film<br />

coinvolge il pubblico in una ricerca ossessiva della verità, seguendo le indagini della polizia incaricate di scoprire cosa sia<br />

realmente accaduto a Vito. La fotografia di "Una storia nera", curata da Francesco Di Giacomo, enfatizza ulteriormente questa<br />

atmosfera di mistero e incertezza, con tonalità scure e contrasti che riflettono perfettamente il tema del film.<br />

Le performance sono un altro punto di forza del film. Oltre a Carpanzano e Dell'Anna, la presenza di Laetitia Casta aggiunge<br />

un ulteriore livello di complessità e gravità alla narrazione. Il suo personaggio si colloca nei margini della storia principale, ma<br />

è fondamentale per lo sviluppo del dramma. Lea Gavino, Mario Sgueglia, Giordano De Plano e Licia Maglietta offrono tutti<br />

contributi significativi, incarnando personaggi ben delineati che arricchiscono il tessuto narrativo.<br />

"Una storia nera" riesce a mantenere il pubblico avvinto fino all'ultimo minuto, sfidando le aspettative e interrogando la stessa<br />

natura della verità e della giustizia. La conclusione del film lascia spazio a riflessioni profonde e a discussioni inevitabili<br />

sull'ambiguità delle relazioni umane e delle percezioni personali.<br />

In definitiva, "Una storia nera" è un'opera cinematica che merita attenzione non solo per la sua trama avvincente e per le<br />

performance eccezionali, ma anche per il modo in cui esplora le profondità oscure dell'animo umano. Un film che non solo<br />

intrattiene, ma invita anche a una riflessione seria e matura sulla complessità delle dinamiche familiari e sociali.


P” LUCR<br />

FABRIZIO SILVESTRI<br />

L’UOMO CON LA RADIO<br />

mettiti comodo e ascolta la voce dell’arte<br />

Listen Now


DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE<br />

Amati<br />

Sorriditi<br />

Guardati come se fossi la persona più<br />

bella del mondo (dentro e fuori)<br />

Accogliti (con le tue luci e le tue ombre)<br />

Viviti<br />

Sii quello che sei<br />

Resisti<br />

Combatti<br />

Segui i tuoi sogni<br />

Ridi<br />

Gioca<br />

Balla<br />

Canta<br />

Fai una passeggiata<br />

Immergiti nella natura<br />

Fai del bene<br />

Sii gentile (a prescindere e con tutti)<br />

Abbi rispetto<br />

Chiedi scusa<br />

Cucina<br />

Crea<br />

Nuota<br />

Disegna<br />

Scrivi<br />

Suona<br />

Ascoltati<br />

Abbracciati<br />

Amati.<br />

PH © LUCREZIA CENCI<br />

SoloMente


40<br />

Premio DanzArenzano Arte<br />

ph Brescia e Amisano © Teatro alla Scala<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r T "

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