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Consalvo Carelli - Quaderno 31 - aprile 2024

Tra gli ultimi rappresentanti della Scuola di Posillipo, autore di numerosi dipinti realizzati nel corso della sua lunga carriera artistica, Consalvo Carelli, conosciuto anche come Gonsalvo, è considerato tra i migliori paesaggisti napoletani dell’Ottocento. Influenzato dall’atmosfera romantica dell’epoca, dal forte interesse per la natura e per le tradizioni popolari, nelle sue scene di vita contadina e pastorizia ambientate nelle campagne di Paestum i monumentali templi non sono più i soggetti principali dei dipinti ma sfumati elementi di un antico e sacro paesaggio. Attraverso la sua pittura Carelli è riuscito a trasmettere un senso di nostalgia per un tempo passato, celebrando la bellezza e l’autenticità della vita rurale, e contribuendo alla diffusione del sentimento romantico nell’arte italiana del XIX secolo.

Tra gli ultimi rappresentanti della Scuola di Posillipo, autore di numerosi dipinti realizzati nel corso della sua lunga carriera artistica, Consalvo Carelli, conosciuto anche come Gonsalvo, è considerato tra i migliori paesaggisti napoletani dell’Ottocento.
Influenzato dall’atmosfera romantica dell’epoca, dal forte interesse per la natura e per le tradizioni popolari, nelle sue scene di vita contadina e pastorizia ambientate nelle campagne di Paestum i monumentali templi non sono più i soggetti principali dei dipinti ma sfumati elementi di un antico e sacro paesaggio.
Attraverso la sua pittura Carelli è riuscito a trasmettere un senso di nostalgia per un tempo passato, celebrando la bellezza e l’autenticità della vita rurale, e contribuendo alla diffusione del sentimento romantico nell’arte italiana del XIX secolo.

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iprodotto a stampa nell'album di fotografie di architettura<br />

“ Napoli e dintorni” del famoso fotografo Giorgio<br />

Sommer (fig. 17).<br />

Le scene di vita quotidiana contenute nell'album<br />

sono ricostruite in studio o, come in questo caso,<br />

riprese da dipinti, in quanto per i lunghi tempi di esposizione<br />

delle pellicole utilizzate nei primi apparecchi<br />

fotografici era impossibile fissare soggetti in movimento.<br />

In aderenza al nuovo movimento romantico i templi<br />

rappresentati dall'artista in questi dipinti non sono<br />

più il soggetto principale, lasciando spazio al paesaggio<br />

naturale circostante e alle figure che animano la<br />

scena, ma ritornano ad essere i protagonisti in tre piacevoli<br />

vedute realizzate all'acquerello: uno scorcio<br />

interno del tempio di Nettuno conservato nella collezione<br />

Ottocento del Museo Nazionale di Capodimonte<br />

a Napoli (fig. 18); una veduta ripresa da sud in<br />

prossimità di Porta Giustizia (fig. 19), e una vista<br />

ravvicinata del tempio di Cerere (fig. 20), in cui<br />

all'imponente solennità del monumento si accompagna<br />

il gruppo di figure in primo piano, dove il pastore<br />

con i suoi armenti dedito alla vita quotidiana è ignaro<br />

dell'antica sacralità del luogo.<br />

Fig. 4. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Marina di Vietri<br />

Acquerello su carta (46 x 57 cm)<br />

Collezione privata, Napoli<br />

Fig. 5. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Veduta del Golfo di Napoli con Vesuvio, 1845<br />

Olio su tela (66 x 38 cm)<br />

Collezione privata, Salisburgo<br />

5<br />

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