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Consalvo Carelli - Quaderno 31 - aprile 2024

Tra gli ultimi rappresentanti della Scuola di Posillipo, autore di numerosi dipinti realizzati nel corso della sua lunga carriera artistica, Consalvo Carelli, conosciuto anche come Gonsalvo, è considerato tra i migliori paesaggisti napoletani dell’Ottocento. Influenzato dall’atmosfera romantica dell’epoca, dal forte interesse per la natura e per le tradizioni popolari, nelle sue scene di vita contadina e pastorizia ambientate nelle campagne di Paestum i monumentali templi non sono più i soggetti principali dei dipinti ma sfumati elementi di un antico e sacro paesaggio. Attraverso la sua pittura Carelli è riuscito a trasmettere un senso di nostalgia per un tempo passato, celebrando la bellezza e l’autenticità della vita rurale, e contribuendo alla diffusione del sentimento romantico nell’arte italiana del XIX secolo.

Tra gli ultimi rappresentanti della Scuola di Posillipo, autore di numerosi dipinti realizzati nel corso della sua lunga carriera artistica, Consalvo Carelli, conosciuto anche come Gonsalvo, è considerato tra i migliori paesaggisti napoletani dell’Ottocento.
Influenzato dall’atmosfera romantica dell’epoca, dal forte interesse per la natura e per le tradizioni popolari, nelle sue scene di vita contadina e pastorizia ambientate nelle campagne di Paestum i monumentali templi non sono più i soggetti principali dei dipinti ma sfumati elementi di un antico e sacro paesaggio.
Attraverso la sua pittura Carelli è riuscito a trasmettere un senso di nostalgia per un tempo passato, celebrando la bellezza e l’autenticità della vita rurale, e contribuendo alla diffusione del sentimento romantico nell’arte italiana del XIX secolo.

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sche che in quegli anni era presente nella città partenopea.<br />

La prospettiva con una composizione in formato verticale<br />

è ripresa da sud, lungo un'ansa del corso<br />

d'acqua che lambisce le mura meridionali della città,<br />

mostrando in primo piano un pastore con gli armenti<br />

al pascolo nei pressi di una folta vegetazione e sullo<br />

sfondo i tre templi immersi in una classicheggiante<br />

atmosfera tinta di rosso al tramontare del sole.<br />

La stessa veduta, ma con l'assenza di figure in primo<br />

piano, è rappresentata in un acquerello (fig. 10) venduto<br />

a Londra da una nota casa d'aste e oggi presente<br />

in una collezione privata. La data del dipinto è il<br />

1853, l'anno in cui realizzò l'ampia veduta di Paestum<br />

con le montagne di Capaccio sullo sfondo. Nel<br />

disegno a matita sono riconoscibili da un lato, a sinistra,<br />

la Villa Salati e il Santuario della Madonna del<br />

Granato sul monte Calpazio, e sul lato opposto una<br />

delle torri superstiti (Torre n. 27) lungo le mura meridionali<br />

della città (fig. 21).<br />

Un altro acquerello intitolato “ Pesto”, introdotto sul<br />

mercato dell'arte dalla medesima casa d'aste inglese,<br />

è una veduta ripresa sempre da sud dall'identico<br />

punto di vista ma con un'inquadratura orizzontale e<br />

una composizione caratterizzata dal contrasto di un<br />

gruppo di grandi alberi in primo piano con i tre templi<br />

appena delineati sullo sfondo e circondati da<br />

un'atmosfera nebbiosa (fig. 11).<br />

Un simile contrasto è presente in una successiva<br />

veduta panoramica dove in primo piano è ritratta<br />

una famiglia di pastori con un piccolo gregge di<br />

capre, mentre sullo sfondo, a destra, sono ben riconoscibili<br />

i tre templi ripresi nella stessa precedente<br />

prospettiva (fig. 12).<br />

Altre scene pastorali e di vita contadina ambientate<br />

nella piana di Paestum sono rappresentate anche in<br />

un suggestivo acquerello monocromo su carta<br />

bruna con lumeggiature di biacca (fig. 13) e in un<br />

olio su tela dalla prospettiva lineare dove i pastori in<br />

primo piano sono descritti nei minimi particolari,<br />

mentre in lontananza, sulla destra, i monumentali<br />

templi, appena abbozzati in un'atmosfera sfumata,<br />

sono avvolti da scure nubi temporalesche (fig. 14-<br />

15).<br />

In Inghilterra, all'Harris Museum di Preston, è conservato<br />

un altro dipinto a olio raffigurante il paesaggio<br />

al tramonto delle rovine, animato in primo piano<br />

da un gruppo di figure femminili con un mandriano<br />

a cavallo (fig. 16).<br />

Un successivo acquerello, con la rappresentazione<br />

in lontananza dei tre templi e in primo piano un tipico<br />

carro in legno a due ruote trainato da buoi, è<br />

4<br />

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