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Consalvo Carelli - Quaderno 31 - aprile 2024

Tra gli ultimi rappresentanti della Scuola di Posillipo, autore di numerosi dipinti realizzati nel corso della sua lunga carriera artistica, Consalvo Carelli, conosciuto anche come Gonsalvo, è considerato tra i migliori paesaggisti napoletani dell’Ottocento. Influenzato dall’atmosfera romantica dell’epoca, dal forte interesse per la natura e per le tradizioni popolari, nelle sue scene di vita contadina e pastorizia ambientate nelle campagne di Paestum i monumentali templi non sono più i soggetti principali dei dipinti ma sfumati elementi di un antico e sacro paesaggio. Attraverso la sua pittura Carelli è riuscito a trasmettere un senso di nostalgia per un tempo passato, celebrando la bellezza e l’autenticità della vita rurale, e contribuendo alla diffusione del sentimento romantico nell’arte italiana del XIX secolo.

Tra gli ultimi rappresentanti della Scuola di Posillipo, autore di numerosi dipinti realizzati nel corso della sua lunga carriera artistica, Consalvo Carelli, conosciuto anche come Gonsalvo, è considerato tra i migliori paesaggisti napoletani dell’Ottocento.
Influenzato dall’atmosfera romantica dell’epoca, dal forte interesse per la natura e per le tradizioni popolari, nelle sue scene di vita contadina e pastorizia ambientate nelle campagne di Paestum i monumentali templi non sono più i soggetti principali dei dipinti ma sfumati elementi di un antico e sacro paesaggio.
Attraverso la sua pittura Carelli è riuscito a trasmettere un senso di nostalgia per un tempo passato, celebrando la bellezza e l’autenticità della vita rurale, e contribuendo alla diffusione del sentimento romantico nell’arte italiana del XIX secolo.

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<strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong><br />

I pastorelli di Paestum<br />

I Quaderni


<strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong>. I pastorelli di Paestum<br />

Costabile Cerone<br />

Tra gli ultimi rappresentanti del gruppo di artisti<br />

romantici dediti alla pittura di paesaggio, la cosiddetta<br />

Scuola di Posillipo, <strong>Consalvo</strong> (o Gonsalvo) <strong>Carelli</strong><br />

(fig. 1) è noto per aver realizzato nel corso della sua<br />

lunga carriera artistica numerosi dipinti di Napoli e<br />

della costiera campana, privilegiando non solo<br />

ambientazioni di marine (fig. 3-4-5), rappresentate<br />

con atmosfere limpide e ariose e spesso popolate in<br />

primo piano da umili figure impegnate in diverse<br />

attività quotidiane, come pescatori e popolane, ma<br />

anche scene di vita contadina e di pastori con il loro<br />

bestiame, evidenziando la bellezza della natura e<br />

l'armonia tra l'uomo e l'ambiente circostante.<br />

Nato a Napoli nel 1818 fu il primogenito del paesaggista<br />

Raffaele <strong>Carelli</strong> (fig. 2), professore onorario<br />

all'Accademia delle Belle Arti, da cui ebbe la sua<br />

prima formazione artistica. Grazie al suo innato<br />

talento, ottenendo in giovanissima età diversi riconoscimenti<br />

con la vincita di due medaglie d'argento, riuscì<br />

rapidamente a guadagnarsi una buona reputazione<br />

nel panorama artistico napoletano.<br />

Dopo un primo soggiorno a Roma insieme al fratello<br />

Gabriele (fig. 26), e successivamente a Parigi dove<br />

esibì le sue opere al Salon, l'esposizione periodica di<br />

pittura e scultura che si svolgeva al Museo del Louvre,<br />

rientrò a Napoli nel 1844 dove incominciò a presentare<br />

le sue vedute alle mostre dell'Accademia di<br />

Belle Arti.<br />

L'anno successivo, quando dipinse per l'imperatore<br />

di Russia due vedute della città, realizzò<br />

l'incantevole acquerello nei toni di giallo raffigurante<br />

un pastore con il suo gregge nelle campagne di Paestum<br />

non lontano dai resti monumentali dell'antica<br />

città, visibili sulla destra in lontananza (fig. 6). Alcuni<br />

bozzetti di studio a penna e a matita (fig. 7-8) sono<br />

conservati nella collezione d'arte della Certosa e<br />

Museo di San Martino insieme a numerosi altri disegni<br />

che l'artista realizzò in diverse località.<br />

Del 1845 è anche la “ Veduta dei templi di Pesto”, un<br />

dipinto a olio presentato a fine di quello stesso anno<br />

in un articolo della sezione Belle Arti del periodo pubblicato<br />

a Napoli “ Albo letterario e artistico”. La veduta<br />

era esibita a stampa con un'eccellente litografia di<br />

Francesco Wenzel (fig. 9), un incisore di origini tede-<br />

1<br />

2


2<br />

Fig. 1. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Autoritratto, 1845 ca.<br />

Disegno a matita<br />

Collezione Archivio familiare<br />

Fig. 2. Raffaele <strong>Carelli</strong> (Monopoli 1795 - Napoli 1864)<br />

Autoritratto, 1846<br />

Olio su cartone (17 x 22 cm)<br />

Collezione privata, Milano<br />

Fig. 3. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Atrani vista dal mare<br />

Olio su tela (68,2 x 40,5 cm)<br />

Collezione privata<br />

3<br />

3


sche che in quegli anni era presente nella città partenopea.<br />

La prospettiva con una composizione in formato verticale<br />

è ripresa da sud, lungo un'ansa del corso<br />

d'acqua che lambisce le mura meridionali della città,<br />

mostrando in primo piano un pastore con gli armenti<br />

al pascolo nei pressi di una folta vegetazione e sullo<br />

sfondo i tre templi immersi in una classicheggiante<br />

atmosfera tinta di rosso al tramontare del sole.<br />

La stessa veduta, ma con l'assenza di figure in primo<br />

piano, è rappresentata in un acquerello (fig. 10) venduto<br />

a Londra da una nota casa d'aste e oggi presente<br />

in una collezione privata. La data del dipinto è il<br />

1853, l'anno in cui realizzò l'ampia veduta di Paestum<br />

con le montagne di Capaccio sullo sfondo. Nel<br />

disegno a matita sono riconoscibili da un lato, a sinistra,<br />

la Villa Salati e il Santuario della Madonna del<br />

Granato sul monte Calpazio, e sul lato opposto una<br />

delle torri superstiti (Torre n. 27) lungo le mura meridionali<br />

della città (fig. 21).<br />

Un altro acquerello intitolato “ Pesto”, introdotto sul<br />

mercato dell'arte dalla medesima casa d'aste inglese,<br />

è una veduta ripresa sempre da sud dall'identico<br />

punto di vista ma con un'inquadratura orizzontale e<br />

una composizione caratterizzata dal contrasto di un<br />

gruppo di grandi alberi in primo piano con i tre templi<br />

appena delineati sullo sfondo e circondati da<br />

un'atmosfera nebbiosa (fig. 11).<br />

Un simile contrasto è presente in una successiva<br />

veduta panoramica dove in primo piano è ritratta<br />

una famiglia di pastori con un piccolo gregge di<br />

capre, mentre sullo sfondo, a destra, sono ben riconoscibili<br />

i tre templi ripresi nella stessa precedente<br />

prospettiva (fig. 12).<br />

Altre scene pastorali e di vita contadina ambientate<br />

nella piana di Paestum sono rappresentate anche in<br />

un suggestivo acquerello monocromo su carta<br />

bruna con lumeggiature di biacca (fig. 13) e in un<br />

olio su tela dalla prospettiva lineare dove i pastori in<br />

primo piano sono descritti nei minimi particolari,<br />

mentre in lontananza, sulla destra, i monumentali<br />

templi, appena abbozzati in un'atmosfera sfumata,<br />

sono avvolti da scure nubi temporalesche (fig. 14-<br />

15).<br />

In Inghilterra, all'Harris Museum di Preston, è conservato<br />

un altro dipinto a olio raffigurante il paesaggio<br />

al tramonto delle rovine, animato in primo piano<br />

da un gruppo di figure femminili con un mandriano<br />

a cavallo (fig. 16).<br />

Un successivo acquerello, con la rappresentazione<br />

in lontananza dei tre templi e in primo piano un tipico<br />

carro in legno a due ruote trainato da buoi, è<br />

4<br />

4


iprodotto a stampa nell'album di fotografie di architettura<br />

“ Napoli e dintorni” del famoso fotografo Giorgio<br />

Sommer (fig. 17).<br />

Le scene di vita quotidiana contenute nell'album<br />

sono ricostruite in studio o, come in questo caso,<br />

riprese da dipinti, in quanto per i lunghi tempi di esposizione<br />

delle pellicole utilizzate nei primi apparecchi<br />

fotografici era impossibile fissare soggetti in movimento.<br />

In aderenza al nuovo movimento romantico i templi<br />

rappresentati dall'artista in questi dipinti non sono<br />

più il soggetto principale, lasciando spazio al paesaggio<br />

naturale circostante e alle figure che animano la<br />

scena, ma ritornano ad essere i protagonisti in tre piacevoli<br />

vedute realizzate all'acquerello: uno scorcio<br />

interno del tempio di Nettuno conservato nella collezione<br />

Ottocento del Museo Nazionale di Capodimonte<br />

a Napoli (fig. 18); una veduta ripresa da sud in<br />

prossimità di Porta Giustizia (fig. 19), e una vista<br />

ravvicinata del tempio di Cerere (fig. 20), in cui<br />

all'imponente solennità del monumento si accompagna<br />

il gruppo di figure in primo piano, dove il pastore<br />

con i suoi armenti dedito alla vita quotidiana è ignaro<br />

dell'antica sacralità del luogo.<br />

Fig. 4. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Marina di Vietri<br />

Acquerello su carta (46 x 57 cm)<br />

Collezione privata, Napoli<br />

Fig. 5. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Veduta del Golfo di Napoli con Vesuvio, 1845<br />

Olio su tela (66 x 38 cm)<br />

Collezione privata, Salisburgo<br />

5<br />

5


7<br />

Fig. 6. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Pastore nella campagna di Paestum, 1845<br />

Acquerello su carta<br />

Collezione privata<br />

Fig. 7. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Studio di un pastore<br />

Inchiostro su carta (27,9 x 20,4 cm)<br />

Museo Nazionale di San Martino, Napoli<br />

8<br />

Fig. 8. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Studio della scena campestre, 1845-1870<br />

Matita e inchiostro su carta (18,4 x 12 cm)<br />

Museo Nazionale di San Martino, Napoli<br />

6


7<br />

6


9<br />

Fig. 9. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Veduta dei Templi di Pesto, 1845<br />

Litografia di Francesco Wenzel<br />

Stampa dalla rivista Vittoria Colonna, 1845<br />

8


10<br />

Fig. 10. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Paesaggio di Paestum, 1853<br />

Acquerello (24,5 x 33 cm)<br />

Collezione privata, Inghilterra<br />

9


11<br />

Fig. 11. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Pesto (Paestum)<br />

Matita, inchiostro e acquerello su carta (16,7 x 13,6 cm)<br />

Collezione privata, Inghilterra<br />

10


11


12<br />

Fig. 12. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Pastori a Paestum<br />

Acquerello su carta applicata su tela (34,5 x 29 cm)<br />

Collezione privata<br />

12


13


13<br />

Fig. 13. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Contadini nella piana dei Templi di Paestum<br />

Matita, acquerello bruno, biacca su carta bruna (46,30 x<br />

30 cm)<br />

Collezione privata<br />

14


15


Fig. 14. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Ritorno dal pascolo<br />

In lontananza, sulla destra, i tre templi di Paestum<br />

Olio su tela (127 x 71 cm)<br />

Collezione privata<br />

14<br />

15<br />

Fig. 15. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Studio della scena campestre, 1845-1870<br />

Matita su carta (18 x 17 cm)<br />

Museo Nazionale di San Martino, Napoli<br />

16<br />

Fig. 16. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Paesaggio delle rovine di Paestum, metà XIX sec.<br />

Olio su tela (67,3 x 40,5 cm)<br />

Harris Museum Art Gallery, Preston, Inghilterra<br />

16


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17<br />

Fig. 17. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Paestum, 1870 ca.<br />

Stampa dall'Album di fotografie “Napoli e dintorni” di<br />

Giorgio Sommer, 1872-1890<br />

Biblioteca nazionale di Francia, Dipartimento delle<br />

stampe e della fotografia, Parigi<br />

18


19


18<br />

Fig. 18. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Rovine di Paestum, 1864 - 1865 ca.<br />

Penna e acquerello su carta<br />

Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli<br />

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19<br />

Fig. 19. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

I templi di Paestum, metà XIX sec.<br />

Acquerello su carta (36 x 52,5 cm)<br />

Collezione privata, Napoli<br />

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20<br />

Fig. 20. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Scorcio di Paestum con gregge, il tempio di Cerere,<br />

metà XIX sec.<br />

Acquerello (51 x 34 cm)<br />

Collezione privata, Milano<br />

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22<br />

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23<br />

Fig. 21. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Veduta di Paestum (Villa Salati) 1853<br />

Matita su carta (41,4 x 24,8 cm)<br />

Museo Nazionale di San Martino, Napoli<br />

Fig. 22. <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818-1900)<br />

Pastori con gregge a Paestum, metà XIX sec.<br />

Matita, inchiostro e acquerello su carta<br />

(Studio per l'acquerello di figura 8)<br />

Collezione privata, Napoli<br />

Fig. 23. Gabriele <strong>Carelli</strong> (1820-1900)<br />

Paestum, 1869<br />

Acquerello su carta (54 x 32,5 cm)<br />

Collezione privata, Napoli<br />

Riferimenti bibliografici:<br />

Emmanuele Rocco, Veduta dei templi di Pesto di <strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong>,<br />

in sezione Belle Arti del periodico Vittoria Colonna, Albo letterario<br />

ed artistico per le Donne Italiane sotto gli auspici di S.M. la Regina<br />

Madre, Napoli, 1845<br />

Francesco Paolo Bozzelli, Sulla pubblica mostra degli oggetti di<br />

belle arti nella primavera del 1855: cenni estetici, Stabilimento<br />

tipografico di Gaetano Nobile, 1856<br />

<strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong>, Lettera sull'arte del dipingere, Tip Stereotipia<br />

R Universita,1874<br />

Domenico Maggiore, Arte e Artisti dell'Ottocento napolitano e<br />

scuola di Posillipo, Napoli 1955<br />

Raffaello Causa, Napoletani dell'800, Napoli, 1966<br />

Alfredo Schettini, La Pittura napoletana dell'Ottocento, Editrice<br />

E.D.A.R.T., Napoli, 1967<br />

Isabella Valente, La Scuola di Posillipo. La luce di Napoli che<br />

conquistò il mondo, Edizioni Mediterranea, 2019<br />

Rosario Caputo, La pittura napoletana dell'Ottocento, Editore<br />

Di Mauro Franco, Sorrento, 2022<br />

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Tra gli ultimi rappresentanti della Scuola di<br />

Posillipo, autore di numerosi dipinti realizzati nel<br />

corso della sua lunga carriera artistica, <strong>Consalvo</strong><br />

<strong>Carelli</strong>, conosciuto anche come Gonsalvo, è<br />

considerato tra i migliori paesaggisti napoletani<br />

dell'Ottocento.<br />

Influenzato dall'atmosfera romantica dell'epoca, dal<br />

forte interesse per la natura e per le tradizioni<br />

popolari, nelle sue scene di vita contadina e<br />

pastorizia ambientate nelle campagne di Paestum i<br />

monumentali templi non sono più i soggetti<br />

principali dei dipinti ma sfumati elementi di un<br />

antico e sacro paesaggio.<br />

Attraverso la sua pittura <strong>Carelli</strong> è riuscito a<br />

trasmettere un senso di nostalgia per un tempo<br />

passato, celebrando la bellezza e l'autenticità della<br />

vita rurale, e contribuendo alla diffusione del<br />

sentimento romantico nell'arte italiana del XIX<br />

secolo.<br />

Immagine di copertina<br />

<strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong> (1818 -1900)<br />

Pastore nella campagna di Paestum, 1845<br />

Particolare<br />

collana<br />

I Quaderni dell’Arte<br />

a cura di Costabile Cerone<br />

<strong>Quaderno</strong> <strong>31</strong> - <strong>aprile</strong> <strong>2024</strong><br />

<strong>Consalvo</strong> <strong>Carelli</strong><br />

I pastorelli di Paestum<br />

Copyright: © <strong>2024</strong> PAESTUMinARTE<br />

Questo è un articolo ad accesso aperto distribuito secondo i termini della Creative Commons<br />

Licenza 3.0 Italia (CC BY-NC-ND 3.0 IT)

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