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LEZIONI

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‭Lezione 8 “Progetto genoma e le sue ricadute”‬

‭Progetto genoma e diagnosi‬

‭molecolare‬

‭PERCHE’ SEQUENZIARE IL GENOMA UMANO?‬

‭●‬ ‭Mappare fisicamente i geni e le altre sequenze‬

‭●‬ ‭La sequenza completa di tutti i geni rende più semplice l’identificazione dei geni responsabili‬

‭delle malattie mendeliane‬

‭●‬ ‭Possibilità di determinare la struttura esoni-introni‬

‭●‬ ‭Rivelare le regioni di controllo non codificanti‬

‭●‬ ‭Rivelare i potenziali RNA non codificanti (miRNA, lncRNA e altri) e i loro potenziali bersagli‬

‭●‬ ‭Identificare polimorfismi (SNPs)‬

‭○‬ ‭per identificare poliformismi devo identificare molti più genomi => i poliformismi non si‬

‭sono scoperti subito, ma mano a mano dopo il sequenziamento del primo genoma. E’‬

‭stato attivato infatti un progetto chiamato “One thousand genoes”, poi questo si è‬

‭accresciuto e ad oggi la Gran Bretagna sta effettuando il sequenziamento genomico‬

‭su metà dei suoi abitanti‬

‭●‬ ‭Scoprire l’inatteso‬

‭Progetto originale del Progetto Genoma‬

‭Il progetto originale risale al 1984, e si è diviso in più fasi di scoperta:‬

‭●‬ ‭1987 → mappa genetica a bassa risoluzione creata con marcatori RFLP‬

‭○‬ ‭si sono mappati molti poliformismi di restrizione, con distanze relative misurate con‬

‭Centimorgan‬

‭■‬ ‭1 cM= distanza tra due alleli che corrisponde ad una frequenza di‬

‭ricombinazione dell’1%‬

‭●‬ ‭1994 → ottenuta una mappa genetica ad alta risoluzione (risoluzione= 1 cM) con microsatelliti‬

‭altamente poliformici‬

‭○‬ ‭ricadute immediate come nel facilitare il clonaggio posizionale dei geni, e per la‬

‭medicina forense‬

‭●‬ ‭obiettivo di ottenere una mappa fisica e non più genetica, che contasse il numero di basi che‬

‭separassero una sequenza dall’alta con la maggiore accuratezza possibile‬

‭○‬ ‭per avere una mappa fisica c’è stato bisogno di sequenziare i genomi‬

‭Il sequenziamento genomico è iniziato con‬‭l’approccio‬‭top down‬‭.‬

‭APPROCCIO TOP DOWN‬

‭Quando è iniziato il sequenziamento del genoma non esistevano ancora i sequenziatori‬

‭automatici. Bisognava ricorrere al sequenziamento di Sanger, che aveva come svantaggio la‬

‭lunghezza.‬

‭Poiché sequenziare era estremamente laborioso e costoso, e perché richiedeva‬

‭tempo e personale, bisognava sequenziare meno possibile. Per fare il minor numero‬

‭possibile di sequenze bisognava prima selezionare i frammenti di genoma da sequenziare in‬

‭modo da essere sicuri di non sequenziare troppe volte lo stesso frammento, ma ovviamente‬

‭essere anche sicuri di sequenziare frammenti che si sovrapponessero per sapere in che‬

‭ordine erano posizionati i frammenti sul genoma.‬

‭È stato adottato un approccio top-down (dall’alto verso il basso) in cui si è partiti dal DNA genomico,‬

‭lo si è frammentato in grandi frammenti che sono stati clonati in vettori come cromosomi artificiali di‬

‭lieviti YAC e cromosomi artificiali di batteri BAC, in grado di contenere sequenze molto lunghe‬

‭144‬


‭Lezione 8 “Progetto genoma e le sue ricadute”‬

‭Il DNA genomico viene così frammentato in frammenti che si possono sovrapporre per poterli‬

‭ordinare sul cromosoma e capire chi viene prima e chi viene dopo.‬

‭●‬ ‭I frammenti utilizzati erano molto grossi (utilizzati principalmente YAC e BAC e non fagi‬

‭lambda - che avevano 25,000 basi , a differenza delle 300,000 utilizzate in questo caso)‬

‭●‬ ‭sub clonati in vettori da sequenziamento in quanto il metodo di Sanger non può sequenziare‬

‭300,000 basi. Un vettore buono per il sequenziamento è il vettore plasmidico e con l’uso delle‬

‭sequenze al lato del Multiple Cloning Site di come primer di innesco sia al 5’ che al 3’.‬

‭●‬ ‭I vettori da sequenziamento sono YAC, BAC, P1 o PAC, e il DNA genomico frammentato‬

‭viene assemblato in contings con minima ridondanza‬

‭○‬ ‭contigs: si riferisce a cloni sovrapponentisi che formano una mappa fisica del genoma‬

‭usata per guidare il sequenziamento e assemblamento‬

‭●‬ ‭è avvenuto quindi il sub clonaggio in vettori da sequenziamento e il successivo‬

‭sequenziamento‬

‭per cui, nello specifico, ecco qual’è il procedimento:‬

‭Tutti questi frammenti che si sovrappongono relativamente l’uno all’altro rendono conto di una‬

‭sequenza piuttosto lunga e continua del‬

‭cromosoma, e vengono chiamati‬‭contigs‬

‭(cloni sovrapponentisi che formano una mappa‬

‭fisica del genoma usata per guidare il‬

‭sequenziamento e assemblamento).‬

‭Si creano dei contigs che tra di loro hanno una‬

‭ridondanza minima, con l’ultimo frammento di‬

‭un contig si sovrapporrà parzialmente al primo‬

‭frammento del contig successivo. Si prendono‬

‭grandi frammenti, li si ordinano con mappatura‬

‭di restrizione e a questo punto si vanno a‬

‭sequenziare soltanto quelli che hanno la‬

‭sovrapposizione minima e quindi la maggior‬

‭lunghezza possibile di sequenza che possa‬

‭portare ad estendere la conoscenza del DNA‬

‭genomico.‬

‭A questo punto questi contigs di frammenti‬

‭contenuti nei cloni sono ulteriormente‬

‭frammentati e sub clonati in vettori che ne‬

‭permettono il sequenziamento bidirezionale.‬

‭Così facendo, dopo molto lavoro e tempo, si otteneva la sequenza di tutto il contig che può essere‬

‭unita con quella del contig successivo e così via.‬

‭vantaggi‬

‭localizzare correttamente le sequenze ripetute, purché una sequenza ripetuta si trovasse all’interno di‬

‭uno d questi frammenti e non lo coprisse totalmente‬

‭svantaggi‬

‭molto laborioso‬

‭Il progetto originale era fortemente condizionato dalla difficoltà di‬

‭sequenziare il DNA, e quindi dalla necessità di ridurre al minimo‬

‭il quantitativo di sequenze da effettuare.‬

‭Lo sviluppo di sequenziatori automatici capaci di produrre‬

‭400,000 basi/giorno ha largamente superato questo ostacolo,‬

‭permettendo di passare ad un approccio “whole genome‬

‭shotgun “ che rivedremo con Venter.‬

‭145‬


‭Lezione 8 “Progetto genoma e le sue ricadute”‬

‭WHOLE GENOME SHOTGUN‬

‭Nell’approccio whole genome shotgun il DNA genomico è sempre suddiviso in frammenti casuali più‬

‭o meno lunghi (5.000-20.000 basi) e anche in frammenti più corti derivati dalla rottura meccanica‬

‭dovuta per esempio da ultrasuoni. I frammenti sono poi clonati direttamente in vettori di‬

‭sequenziamento, inseriti nei sequenziatori automatici per ottenere un sequenziamento‬

‭automatico bidirezionale.‬

‭Tantissime sequenze sono identiche o molto simili tra loro, ma questo non influisce negativamente‬

‭sull’approccio. Questi automatismi hanno comportato lo sviluppo in parallelo di algoritmi bioinformatici‬

‭che fanno sì che il computer sia in grado di elaborare rapidamente questa mole di dati. I risultati‬

‭vengono inseriti nel computer per trovare le sovrapposizioni di sequenze e quindi da un numero‬

‭indistinto di milioni di frammenti si arriva alla ricostruzione computerizzata della sequenza genomica.‬

‭Il vantaggio è evidente, infatti si tratta di un processo molto veloce e automatizzabile; l’unico‬

‭svantaggio è dovuto alla difficoltà dell’organizzare le sequenze ripetute perché non si può ricostruire‬

‭la loro esatta posizione nel genoma.‬

‭Protagonisti del Progetto Genoma‬

‭Inizialmente si stimava che la sequenza‬

‭sarebbe stata completata nel 2005, poi dato‬

‭che il sequenziamento procedeva senza‬

‭complicanze si disse che si sarebbe finita‬

‭per il 2003. In realtà la combinazione degli‬

‭approcci di due consorzi diversi, ha portato‬

‭alla pubblicazione di sequenze più o meno‬

‭indipendenti nel 2001. I due istituti in‬

‭questione erano il consorzio pubblico e il‬

‭consorzio di Venter, una ditta privata, che‬

‭ha il merito di aver cominciato a sviluppare‬

‭il processo shotgun. Questo sforzo per il‬

‭sequenziamento del genoma umano e‬

‭successivamente degli altri genomi degli‬

‭organismi modello, è stato il primo sforzo‬

‭scientifico internazionale e corale. Il‬

‭progetto è stato iniziato e pilotato dall’NIH‬

‭(National Institutes of Health) americano, ma parallelamente si sono formati numerosi gruppi in tutti i‬

‭diversi paesi che contribuivano al sequenziamento del genoma, che contribuivano in modo‬

‭significativo riversando i dati in un unico database. Diverso è stato invece l’approccio di Venter.‬

‭Inizialmente Venter lavorava all’NIH, ma si è separato formando un’azienda privata per perseguire‬

‭l’idea che aveva avuto di sequenziare prima i cDNA per avere dei punti fermi nel genoma e poi di‬

‭implementare l’approccio shotgun.‬

‭Venter prima del Progetto Genoma e quindi di‬

‭sequenziare il genoma, ha intuito che andava‬

‭sequenziato il trascrittoma‬‭(poichè erano meno‬

‭sequenze; questo è stato principalmente un‬

‭lavoro quantitativo)‬

‭Ha preso tutti gli RNA e ha realizzato librerie di‬

‭cDNA. Ha clonato poi i frammenti da un lato e‬

‭dall’altro grazie a dei sequenziatori automatici =>‬

‭si sono ottenute le sequenze parziali di moltissimi‬

‭cDNA, soprannominati EST (expressed sequence‬

‭tags), utili in due modi‬

‭146‬


‭Lezione 8 “Progetto genoma e le sue ricadute”‬

‭1)‬ ‭hanno aiutato a mappare i geni perché la sequenza genomica dava tutta la sequenza di‬

‭introni ed esoni, mentre loro mappano principalmente l’esoma, e se ho la sequenza di un‬

‭esone intero è molto più facile decidere la suddivisione‬

‭2)‬ ‭utilizzati come surrogato di analisi del trascrittoma‬

‭a)‬ ‭più EST corrispondenti da un RNA ottenevo da una certa libreria, più potevo‬

‭comprendere i livelli di RNA in quella libreria e quindi in quel particolare organo o‬

‭tessuto‬

‭b)‬ ‭a lungo è stato possibile comprare gli EST, comprando il clone che veniva dal‬

‭consorzio e questo ha reso molto più rapidi gli studi‬

‭Venter ha quindi utilizzato il‬‭sequenziamento shotgun‬‭ed è avvenuta molta competizione fino alla fine‬

‭tra Venter e Collins, anche se poi i due sequenziamenti sono arrivati bene o male insieme (tuttavia il‬

‭genoma sequenziato usato è stato quello di Venter).‬

‭Alla fine però entrambi gli approcci sono stati utili, uno per l’ordinamento più preciso delle sequenze‬

‭ripetute, l’altro per la rapidità di sequenziamento. Questo non può che confermare il fatto che la‬

‭collaborazione sia fondamentale nella ricerca scientifica, ma che anche la competizione sia utile; è‬

‭stato proprio sotto lo stimolo dell’approccio di Venter che i consorzi pubblici hanno iniziato ad adottare‬

‭i sequenziatori automatici, riducendo notevolmente i tempi che hanno portato al sequenziamento del‬

‭primo genoma umano molto prima della fine preventivata.‬

‭Questo primo sequenziamento del genoma umano era in realtà incompleto, infatti presentava dei tratti‬

‭mancanti.‬

‭Il primo sequenziamento completo del genoma umano chiamato T2T (telomere to telomere) è stato‬

‭finito a Maggio-Giugno del 2022, ci sono voluti più di 20 anni e un’evoluzione pazzesca delle‬

‭tecnologie di sequenziamento.‬

‭APPROFONDIMENTO‬

‭EST‬

‭Le Expressed Sequence Tag (EST) sono dei piccoli frammenti di 200-800 bp che si‬

‭ottengono dal sequenziamento del cDNA. Dunque una EST non e altro che una‬

‭read. Fin dal 1991 le EST (al plurale spesso identificate come ESTs) hanno avuto un‬

‭ruolo fondamentale nel sequenziamento della parte codificante del genoma umano.‬

‭Poiche i trascritti di RNA non possono essere clonati direttamente, essi vanno‬

‭convertiti in una molecola di DNA complementare a doppio filamento (il cDNA),‬

‭che e molto piu stabile, clonabile e dunque utilizzabile ai fini del sequenziamento. II‬

‭cDNA viene ottenuto grazie ad una reazione in cui viene impiegato l'enzima‬

‭trascrittasi inversa.‬

‭Poiché i geni vengono espressi in maniera diversa da un tipo cellulare all'altro (leggi‬

‭anche IL TRASCRITTOMA), per ogni tipo di tessuto vengono prodotte librerie di‬

‭cDNA diverse. Ogni libreria contiene cloni di cDNA che rappresentano nell'insieme il‬

‭trascrittoma di un determinato tipo cellulare. E tuttavia estremamente importante‬

‭sottolineare che il trascrittoma non e costituito soltanto da mRNA (cioe mRNA che‬

‭codifica per proteine), ma anche da numerose molecole di ncRNA (RNA non‬

‭codificante) che, secondo le ricerche più recenti, sembra essere assai più‬

‭rappresentato di quanto non si credesse in passato. Storicamente, tuttavia, il termine‬

‭EST viene riferito nella maggior parte dei casi all'mRNA solamente. Per questo‬

‭motivo si suol dire che le EST hanno permesso lo studio della parte codificante del‬

‭genoma e posto le basi per la comprensione del proteoma.‬

‭Come si ricostruisce la sequenza di un'intera molecola di RNA usando le EST?‬

‭La ricostruzione del trascritto di un intero gene (che può essere ben più lungo di‬

‭800bp), avviene "riagganciando" le varie EST in corrispondenza delle loro estremità‬

‭5' e 3', che sono in parte sovrapponibili. Tutte le EST che costituiscono il messaggero‬

‭di un unico gene costituiscono il cosiddetto contig (EST contig). Questa operazione‬

‭di riallineamento delle EST e di ricostruzione delle sequenze dei trascritti porta alla‬

‭147‬


‭Lezione 8 “Progetto genoma e le sue ricadute”‬

‭costituzione di un cosiddetto EST assembly, cioè di un assemblato che raccoglie tutti‬

‭i trascritti di un organismo. Assembly è in realtà un termine generico che indica la‬

‭raccolta di tutte le sequenze di un individuo, vuoi a livello genomico (di DNA) che a‬

‭livello di trascritti (di cDNA). Dunque un esoma‬

‭Premio Nobel su genoma Uomo di Neanderthal e Homo Sapiens che ha permesso di comprendere‬

‭che non si erano separati come ceppi.‬

‭Ad oggi alcuni studi hanno dimostrato che le persone che hanno più rischio di ammalarsi di Covid in‬

‭maniera grave hanno un genoma più simile a quello di Neanderthal che a quello di Sapiens, così‬

‭come chi ha i gruppi A e B ha più possibilità rispetto a chi ha gruppi 0.‬

‭I gruppi A e B sono più diffusi nelle zone della Lombardia, mentre quelli di gruppo 0 sono più diffusi in‬

‭Toscana - Lazio.‬

‭Gruppi A e B rendevano più resistenti alla peste; il gruppo 0 rendeva più resistente alla malaria e‬

‭quindi è più diffuso nelle zone malariche.‬

‭VANTAGGI DELLA CONOSCENZA DEL GENOMA‬

‭CONOSCERE LA SEQUENZA DEL GENOMA EQUIVALE A CONOSCERE L’ALFABETO DI‬

‭UNA LINGUA E DISPORRE I TESTI DA DECIFRARE‬

‭Le sequenze sono state pian piano‬‭annotate‬‭.‬

‭Tutte queste annotazioni erano sottoposte a verifiche sperimentali, quindi da quello che si sapeva‬

‭sperimentalmente a quello che si poteva predire dalla sequenza, veniva ulteriormente verificato‬

‭sperimentalmente.‬

‭Le annotazioni hanno permesso di determinare:‬

‭148‬


‭Lezione 8 “Progetto genoma e le sue ricadute”‬

‭●‬ ‭Posizione dei geni‬

‭●‬ ‭Struttura esoni-introni‬

‭●‬ ‭Trascritti alternativi‬

‭●‬ ‭Inizio e termine della trascrizione‬

‭●‬ ‭Posizione regioni di controllo‬

‭●‬ ‭Sequenza delle proteine codificate‬

‭●‬ ‭Profili di espressione genica, sia quelli fisiologici che quelli correlati a malattia‬

‭●‬ ‭Funzioni biologiche (costruita una vera e propria ontologia genica,gene ontology: per ogni‬

‭gene è stata resa nota la funzione molecolare, il suo processo biologico, e il compartimento‬

‭cellulare della sua proteina- membrana, citoplasma, nucleo ecc.)‬

‭●‬ ‭Identificazione di‬‭geni ortologhi‬‭(geni presenti‬‭in specie diverse, derivanti da un gene‬

‭ancestrale comune - beta globina umana e beta globina di topo. Tutte e due derivano da una‬

‭globina ancestrale che si è poi divisa) e paraloghi (formatisi in seguito a duplicazione di un‬

‭gene nell’ambito di una stessa specie- alfa globina e beta globina sono paraloghi nell’uomo‬

‭perché derivano da un gene comune-)‬

‭●‬ ‭Sequenze ripetute‬

‭●‬ ‭Polimorfismi‬

‭↧‬

‭Immediate ricadute positive del progetto genoma‬

‭poiché le sequenze finali sono state ottenute sovrapponendo la sequenza di individui diversi, è stato‬

‭possibile individuare un numero (milioni) molto alto di polimorfismi di singoli nucleotidi (SNPs). Minimo‬

‭1 ogni 1000 basi.‬

‭IL PROGETTO GENOMA E I POLIFORMISMI‬

‭Al completamento del primo draft del genoma umano (2000) comincio’ uno sforzo volto a mappare‬

‭tutte le variazioni geniche piu’ comuni tra gli individui (The International Hap Map Project), che ha‬

‭prodotto una guida a centinaia di milioni di SNPs.‬

‭Il progetto “One thousand genomes” (=”1000 genomi”, ora completato ed esteso) si propone di‬

‭mappare anche gli SNPs piu’ rari. Non contiene informazioni geografiche o mediche in modo da‬

‭consentire la circolazione dei dati senza problemi di privacy.‬

‭In parallelo, il progetto “Personal Genome” si pone lo scopo di unire alle sequenze di 100,000‬

‭individui informazioni mediche e personali, per consentire di mappare direttamente combinazioni di‬

‭SNPs correlate a stati patologici.‬

‭Problema: la privacy → non tanto di risalire al nome, ma dà accesso alla connessione alla‬

‭connessione tra sequenza genoma e implicazioni mediche, infatti per accedere a questi dati è‬

‭necessaria una lunga trafila.‬

‭CONFRONTO CON ORGANISMI MODELLO‬

‭Oltre al genoma umano, sono stati sequenziati anche i genomi di organismi modello, proprio per il‬

‭concetto di geni ortologhi, infatti non si può capire come è fatto il genoma umano e come funzionano i‬

‭nostri geni se non li confrontiamo con quelli dei principali organismi modello dove le funzioni possono‬

‭essere testate sperimentalmente.‬

‭Gli organismi modello principalmente usati sono stati:‬

‭●‬ ‭mammiferi‬

‭○‬ ‭Mus musculus‬

‭149‬


‭Lezione 8 “Progetto genoma e le sue ricadute”‬

‭○‬ ‭Rattus Norvegicus‬

‭○‬ ‭Primati non umani‬

‭●‬ ‭E. coli‬

‭●‬ ‭S. Cerevisiae‬

‭●‬ ‭Drosophila Melanogaster‬

‭●‬ ‭Caenorhabditis Elegans‬

‭●‬ ‭Fugu‬

‭●‬ ‭Danio Rerio (zebrafish)‬

‭Il confronto con gli organismi modello (‬‭genomica comparativa,‬‭genomica funzionale comparativa) ci‬

‭permette di conoscere cosa ci accomuna alle altre specie e le ragioni delle nostre peculiarità oltre ad‬

‭aiutarci ad individuare meccanismi biochimici conservati.‬

‭Inoltre i modelli sperimentali geneticamente trattabili sono fondamentali per lo studio della funzione‬

‭genica in condizioni normali e patologiche.‬

‭Si sta scoprendo come la maggior parte delle similitudini siano nella sequenza non codificante.‬

‭STUDIO DELLA FUNZIONE GENICA IN CONDIZIONI NORMALI E‬

‭PATOLOGICHE UTILIZZANDO MODELLI SPERIMENTALI‬

‭GENETICAMENTE TRATTABILI‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭Premio Nobel per la Medicina nel 2001 a Hartwell, Nurse e Hunt, che hanno definito le basi‬

‭molecolari dei meccanismi di divisione cellulare partendo dallo studio dei geni di lievito‬

‭coinvolti nella regolazione del ciclo cellulare‬

‭Ortologhi dei geni associati a malattie quali fibrosi cistica o distrofia miotonica in lievito:‬

‭studio funzionale del lievito mediante analisi genetiche e biochimiche‬

‭Uso di Drosophila e C. Elegans come sistemi modello per studiare disordini cognitivi,‬

‭depressione e relativi farmaci‬

‭Animali transgenici geneticamente modificabili come modelli di malattia‬

‭Uso di un verme come organismo modello per la ricerca biomedica‬

‭●‬ ‭formato da un unico tubo digerente‬

‭●‬ ‭nella parte della bocca ci sono dei neuroni multisensoriali‬

‭●‬ ‭Ciclo vitale di ~ 50 ore (da uovo a uovo; ermafrodita facoltativo), embrioni trasparenti→ è‬

‭possibile seguire lo sviluppo di questi che ovviamente si sviluppano fuori‬

‭●‬ ‭Facilità di crescita (cresce su capsule petri di E.coli a 20°C)‬

‭●‬ ‭Utilizzo della genetica (per identificare geni soppressori o complementari)‬

‭●‬ ‭formato da pochissime cellule: 959 cellule (di cui: 302 neuroni; ~7000 sinapsi)‬

‭●‬ ‭Genoma da 100 Mb, sequenziato >99,9% (6 cromosomi)‬

‭○‬ ‭costituito da ~ 19.000 geni (~ 5.000 geni essenziali), circa il 70% dei geni umani‬

‭hanno un ortologo (omologo) inclusi molti geni “malattia” che portano a malattia‬

‭monogeniche‬

‭●‬ ‭I geni umani possono spesso complementare il gene ortologo mutante, provando che i geni e‬

‭quindi le proteine sono intercambiabili (anche se poi ovviamente la depressione umana e‬

‭quella di questo verme ematoide sarà molto diversa)‬

‭VIE DI SEGNALAZIONE CONSERVATE IN C. ELEGANS‬

‭1)‬ ‭La sinapsi serotoninergica‬

‭La depressione è dovuta a carenze di‬

‭serotonina, e i farmaci utilizzati‬

‭permettono di secernere serotonina nei‬

‭neuroni e farla interagire nella sinapsi.‬

‭150‬


‭Lezione 8 “Progetto genoma e le sue ricadute”‬

‭La quantità di serotonina presente nella sinapsi dipende dal riartake che secerne la serotonina e se‬

‭ne riassorbe un po’.‬

‭La serotonina è prodotta nei neuroni a partire dal triptofano, che grazie al 5-OH- triptamina produce‬

‭serotonina.‬

‭2)‬ ‭diabete‬

‭MODELLI VALIDATI CON IL C. ELEGANS‬

‭Il C. elegans è stato usato come modello di molte malattie:‬

‭1)‬ ‭sistema nervoso centrale‬

‭a)‬ ‭Depressione, Psicosi‬

‭b)‬ ‭Malattie neurodegenerative:‬

‭c)‬ ‭Parkinson, Alzheimer, Huntington, malattia del motoneurone‬

‭d)‬ ‭Polineuropatie (dolore)‬

‭2)‬ ‭malattie metaboliche‬

‭a)‬ ‭diabete di tipo II‬

‭b)‬ ‭obesità‬

‭3)‬ ‭malattie cardiovascolari‬

‭a)‬ ‭aritmie‬

‭4)‬ ‭oncologia‬

‭5)‬ ‭malattie del muscolo‬

‭alcuni casi visti in maniera più precisa‬

‭malattia di Alzheimer (AD)‬

‭Nel 1993, il primo presenilina è stato scoperto in C. elegans 6. Due anni dopo, mutazioni nel gene‬

‭umano presenilina-1 sono state associate con insorgenza precoce familiare AD 65,66. Una notevole‬

‭conservazione funzionale tra C. elegans e umano ha potuto essere dimostrato: l'espressione del‬

‭presenilin-1 umano in C. elegans ha potuto salvare‬

‭carenze neuronali di C. elegans sel-12 presenilin mutants 67,68. C. elegans ricerca ha‬

‭ulteriormente avanzata la comprensione dell'ANNUNCIO identificando i presenilins come componenti‬

‭del complesso y-secretasi, un obiettivo importante in AD.‬

‭Diabete di tipo 2‬

‭Nel 1997, studi genetici in C. elegans identificarono regolatori negativi della via di segnalazione‬

‭dell'insulina. Uno di questi geni, daf-16, codifica l'ortologo di C. elegans del fattore di trascrizione‬

‭forkhead FOXO 70. Cinque anni dopo, FOXO perdita di funzione fu trovato per salvare il fenotipo‬

‭diabetico del mice 71 insulino-resistente.‬

‭Depressione‬

‭151‬


‭Lezione 8 “Progetto genoma e le sue ricadute”‬

‭C. elegans non è solo un modello genetico stabilito, ma può anche essere utilizzato per‬

‭studiare i meccanismi di base della farmacologia animale intero. Per esempio,‬

‭la fluoxetina antidepressiva ha dimostrato di aumentare la segnalazione serotoninergica in‬

‭C. elegans inibendo l'ortologo C. elegans del trasportatore di ricaptazione della serotonina‬

‭SERT". Questo ha stimolato una serie di indagini per identificare modalità aggiuntive di‬

‭azioni della fluoxetina e per chiarire ulteriormente il meccanismo molecolare della depressione.‬

‭Uso della Drosophila Melanogaster come modello per lo studio di malattie‬

‭SOMIGLIANZE TRA IL SISTEMA NERVOSO DELLA MOSCA E QUELLO UMANO‬

‭●‬

‭Le somiglianze biologiche tra gli esseri umani e la Drosophila sono state sfruttate con grande‬

‭successo nel campo delle malattie neurodegenerative in generale, e nella ricerca sulla‬

‭malattia di Alzheimer in particolare.‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭La mosca ha un cervello, contenente circa 200.000 neuroni che, come il sistema nervoso‬

‭centrale dei vertebrati, è composto da una serie di sottostrutture funzionalmente‬

‭specializzate.‬

‭Le fonti primarie di input sensoriali sono visive e olfattive e queste vengono elaborate‬

‭rispettivamente nei lobi ottico e antennale. Un complesso centrale fornisce l'output motorio, e‬

‭i “mushroom bodies” si occupano della memoria. Tutte queste unzioni possono essere testate‬

‭e misurate‬

‭Anche i neuroni sono molto simili ai loro equivalenti umani in termini di forma,‬

‭intercomunicazioni sinaptiche e firme biochimiche. Queste somiglianze funzionali e strutturali‬

‭consentono ai modelli di mosche della malattia umana di integrare i paradigmi dei roditori a‬

‭livello biofisico, biologico molecolare, neurobiologico e comportamentale, con il vantaggio di‬

‭un sistema più flessibile e scalabile.‬

‭Ci sono attualmente modelli di Drosophila per molte malattie neurodegenerative: Parkinson,‬

‭Alzheimer, Huntington, malattia del motoneurone, Polineuropatie‬

‭Era post-genomica‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭genomica e post-genomica funzionale: ovverosia la comprensione su vasta scala del‬

‭trascrittoma, dei network biologici e delle interazioni funzionali tra prodotti genici‬

‭Sono stati usati:‬

‭○‬ ‭Modelli cellulari e animali specifici‬

‭○‬ ‭Modelli cellulari e animali su vasta scala‬

‭Un’altra ricaduta è che oggi è possibile lo studio della‬‭Proteomica‬‭di un gene‬

‭altre ricadute sono state:‬

‭○‬ ‭La comparazione delle sequenze genomiche dei microorganismi rappresenta uno‬

‭strumento fondamentale per lo sviluppo razionale di nuovi antibiotici‬

‭○‬ ‭analisi del trascrittoma e del genoma su vasta scala tramite analisi di microarray di‬

‭DNA‬

‭Domande di fine lezione‬

‭Il progetto genoma: differenze tra approccio top-down e approccio shotgun‬

‭DIFFERENZE:‬

‭-‬ ‭grandezza frammenti‬

‭-‬ ‭se frammenti sono + grandi => migliore posizionamento frammenti‬

‭152‬


‭Lezione 8 “Progetto genoma e le sue ricadute”‬

‭Approccio top-down‬

‭L'approccio top-down consiste nel frammentare un DNA genomico di partenza in grandi frammenti,‬

‭clonati poi in vettori come i cromosomi artificiali di lievito YAC o i cromosomi artificiali di batteri BAC,‬

‭poiché sono in grado di contenere sequenze molto lunghe.‬

‭I frammenti si sovrappongono relativamente l'uno all'altro e rendono conto di una sequenza lunga e‬

‭continua del cromosoma. Sono chiamati contigs.‬

‭I contigs tra di loro hanno una ridondanza minima e l'ultimo frammento di un contig si sovrapporrà‬

‭parzialmente al primo frammento del contig successivo.‬

‭Si prendono quindi grandi frammenti, li si ordinano con mappatura di restrizione e a questo punto si‬

‭vanno a sequenziare soltanto quelli che hanno la sovrapposizione minima e quindi la maggior‬

‭lunghezza possibile di sequenza che possa portare ad estendere la conoscenza del DNA genomico.‬

‭A questo punto questi contigs di frammenti contenuti nei cloni sono ulteriormente frammentati e sub‬

‭clonati in vettori che ne permettono il sequenziamento bidirezionale.‬

‭Così facendo, si otterrà la sequenza di tutto il contig che può essere unita con quella del contig‬

‭successivo e così via.‬

‭Whole genome shotgun‬

‭Il DNA genomico è suddiviso in frammenti lunghi (come nell'approccio top gun) e in frammenti più‬

‭corti, derivati dalla rottura meccanica dovuta, per esempio, agli ultrasuoni.‬

‭I frammenti sono poi clonati direttamente in vettori di sequenziamento, inseriti nei sequenziatori‬

‭automatici per ottenere un sequenziamento automatico bidirezionale.‬

‭E' stata poi attuata la ricostruzione computerizzata della sequenza genomica.‬

‭Che cosa si intende per “annotazione dei geni”?‬

‭Con annotazione di un gene si intende assegnare a ogni determinato gene uno specifico ruolo.‬

‭Le annotazioni (determinate via via che i geni vengono sequenziati) sono state poste a verifiche‬

‭sperimentali, e hanno permesso di determinare:‬

‭●‬ ‭Posizione dei geni‬

‭●‬ ‭Struttura esoni-introni‬

‭●‬ ‭Trascritti alternativi‬

‭●‬ ‭Inizio e termine della trascrizione‬

‭●‬ ‭Posizione regioni di controllo‬

‭●‬ ‭Sequenza delle proteine codificate‬

‭●‬ ‭Profili di espressione genica‬

‭●‬ ‭Funzioni biologiche‬

‭Sono state così costruite mappe “gene ontology" che caratterizzano i geni‬

‭Perché il progetto genoma ha permesso di mappare moltissimi SNPs?‬

‭Perché è riuscito a mappare tutte le variazioni geniche più comuni tra gli individui e non solo, e quindi‬

‭a osservare le differenze che vi sono tra le basi di ciascun individuo.‬

‭Per essere definito poliformismo, deve essere presente nell’1% della popolazione‬

‭Secondo che principio modelli animali quali C.Elegans e Drosofila sono usati con successo‬

‭come modelli di malattia?‬

‭I geni di questi organismi sono ortologhi e quindi hanno permesso alla genomica funzionale‬

‭comparativa di poterli studiare per conoscere cosa accomuna l'uomo a queste specie, e osservare le‬

‭somiglianze che ci sono con alcuni meccanismi biochimici conservati, nonché lo sviluppo di patologie.‬

‭Ovviamente, si studiano quei processi, quelle funzioni ecc, che sono rimaste simili all’uomo (altrimenti‬

‭non avrebbe senso, eg. depressione -vedi sopra‬

‭153‬


‭Lezione 9 “NGS in medicina”‬

‭DIAGNOSI MOLECOLARE E‬

‭MEDICINA DI PRECISIONE‬

‭PARTE “STORICA” INTRODUTTIVA‬

‭MICROARRAY‬

‭●‬ ‭Quando sono stati messi a punto, il sequenziamento del genoma era ancora indietro, lontano‬

‭dall’essere finito, ma erano presenti moltissimi EST (sequenze trascritte di cDNA).‬

‭○‬ ‭Di questi EST ignoravamo la funzione e sapevamo solamente che erano espressi,‬

‭tuttavia venivano comunque utilizzati nel microarray e quindi si è iniziato a sviluppare‬

‭il trascrittoma, ma solo a scopo diagnostico.‬

‭■‬ ‭sono stati quindi classificati gli individui (in questo caso pazienti) senza‬

‭conoscere le funzioni degli EST, tuttavia è il processo diagnostico è risultato‬

‭possibile perché si avevano tutte le sequenze trascritte‬

‭NGS‬

‭●‬ ‭la conoscenza del genoma è stata molto importante per tutti gli strumenti artificiali che hanno‬

‭sveltito l’analisi‬

‭●‬ ‭il NGS in medicina è servito per l’analisi degli individui, per capire i parametri strutturali, le‬

‭mutazioni puntiformi e le variazioni del numero di copie di applicazioni e delezione‬

‭●‬ ‭per il NGS si possono generare dei patterns di espressione genica. Vengono analizzati nelle‬

‭heat map, in cui ogni colonna rappresenta un paziente diverso e ogni riga un gene. Per ogni‬

‭gene abbiamo un colore che caratterizza il livello di espressione relativa. Il computer può‬

‭clusterizzare questi dati in modo da avere tutti insieme i campioni che hanno determinate‬

‭caratteristiche‬‭→ vedremo di nuovo a pag 159‬

‭RNA SEQUENCING‬

‭●‬ ‭hanno portato a scoprire una serie di DNA trascritti, ma non codificanti, non presenti negli‬

‭EST‬

‭○‬ ‭nell’immagine è rappresentata la conta dei reads di ciascun gene. Sapendo che tutti i‬

‭reads, grazie al fatto che conosco le sequenze, allineate a ciascun gene, sono‬

‭mantenuti, avrò un certo numero di reads per gene (come visto alla fine della lezione‬

‭7). Dal numero di reads che corrispondono a ciascun RNA, quindi a ciascun gene,‬

‭derivo l’abbondanza di quell’RNA nel materiale originale da cui ho generato la library.‬


‭Lezione 9 “NGS in medicina”‬

‭COSA SI INTENDE PER DIAGNOSTICA MOLECOLARE‬

‭“diagnostica molecolare”= L’insieme delle tecniche di biologia molecolare che consentono di‬

‭analizzare acidi nucleici, proteine e metaboliti, grazie alle quali è possibile effettuare indagini di‬

‭interesse diagnostico in vari campi della biologia e della medicina.‬

‭La biologia molecolare infatti risulta profondamente importante per avvicinarsi sempre di più a‬

‭diagnosi molecolari precise e a cure specificamente rivolte verso un certo tipo di malattia,‬

‭riconoscendo che ciascun paziente con un certo tipo di malattia ha delle caratteristiche diverse che‬

‭possono, se sono rivelate, guidare una diagnosi e anche una terapia.‬

‭I tumori sono i casi in cui questi studi sono maggiormente avanzati.‬

‭La diagnostica molecolare è una nuova disciplina che cattura la genomica e la proteomica‬

‭modelli di espressione e utilizza le informazioni per distinguere tra normale, tessuti precancerosi e‬

‭cancerosi al livello molecolare.‬

‭Esempio “Diagnosi di un tumore mammario” → processo:‬

‭●‬ ‭biopsia‬

‭○‬ ‭tessuto viene sezionato e colorato‬

‭●‬ ‭analisi istologica‬

‭○‬ ‭vetrino viene letto da un anatomopatologo che saprà analizzare il vetrino (eg. indice‬

‭qualitativo, densità, tipo di cellule ecc), rimane comunque un’analisi limitata‬

‭●‬ ‭caratterizzazione formale‬

‭○‬ ‭alti livelli di espressione di un recettore di membrana, detto Her-2/neu, che è un‬

‭recettore della famiglia degli epidermal growth factors (si sviluppa in duplicazione‬

‭genica). Questo è tuttora un recettore‬‭orfano‬‭(ovvero‬‭è un recettore di cui non si è‬

‭trovato ancora un ligando fisiologico).‬

‭Il meccanismo molecolare di espressione è normalmente un’amplificazione genica e‬

‭la caratteristica è che le cellule di questi tumori sono dipendenti dalle cellule‬

‭Her-2/neu → I tumori positivi per il recettore Her-2/Neu, non solo esprimono‬

‭Her-2/Neu, ma ne esprimono alti livelli a causa dell’amplificazione del gene. Con‬

‭molti studi si è infatti scoperto che le cellule del tumore Her2 esprimono alti livelli del‬

‭recettore Her-2/Neu, quindi, poiché è presente il fattore di crescita che si lega ad‬

‭Her-2 e stimola l’attività, Her-2 è recettore del fattore di crescita e ne determinerà un‬

‭alto livello proliferico.‬

‭Lo studio è nato dai‬

‭microarray, in cui si è‬

‭scoperto che le cellule‬

‭derivate da questi pazienti‬

‭avevano bisogno dell’attività‬

‭di questo recettore per‬

‭proliferare e allora si è‬

‭trovato un modo che potesse‬

‭neutralizzare l’attività di‬

‭Her2/Neu, utilizzando degli‬

‭anticorpi monoclonali.‬


‭Lezione 9 “NGS in medicina”‬

‭RECAP ANTICORPI‬

‭Linfociti B si occupano di produrre anticorpi, prodotti nel midollo.‬

‭Quelli di tipo Naf (=che non hanno mai incontrato l’antigene) esibiscono delle‬‭immunoglobuline M,‬‭o‬

‭di membrana, che rappresentano la potenzialità di ciascun linfocita B di riconoscere uno specifico‬

‭antigene.‬

‭I linfociti B hanno caratteristiche diverse e riconoscono per antigeni diversi (ciò è possibile grazie al‬

‭differenziamento cellulare che avviene in ogni cellula). Quando viene trovato l’antigene, comincia un‬

‭processo abbastanza rapido di differenziamento che porta il linfocita B a maturare l’anticorpo, quindi‬

‭comincia una ricombinazione mirata della regione variabile dell’anticorpo, per migliorare l’affinità‬

‭dell’anticorpo con l’antigene. Il riconoscimento,infatti, è ancora piuttosto primitivo, e per funzionare‬

‭davvero gli anticorpi hanno bisogno di migliorare l’affinità con l’antigene.‬

‭Si ha quindi la maturazione dell’attività e poi il linfocita B inizia a proliferare.‬

‭L’IGM (=immunoglobuline M) diventa un anticorpo secreto, definito a questo punto‬‭IGG‬‭, e viene‬

‭prodotto tronco, senza immunoglobuline di membrana, cosicché l’anticorpo possa andare a‬

‭riconoscere l'antigene per riconoscere il microrganismo.‬

‭ANTICORPO MONOCLONALE‬

‭Un anticorpo monoclonale è un IGG, ed è definito monoclonale perché deriva da un unico linfocita B‬

‭di plasmacellule.‬

‭processo di costruzione‬

‭Gli anticorpi monoclonali vengono realizzati partendo dal topo: lo si immunizza, quindi ci si procura‬

‭una fonte infinita di anticorpo, perché vengono poi clonati.‬

‭Con un sistema di “taglia e cuci” della biologia molecolare si prendono le sequenze mutate del topo‬

‭(come anticorpi) e si attaccano alle sequenze dell’essere umano.‬

‭E’ stato così generato un anticorpo monoclonale chiamato‬‭Herceptin‬‭.‬

‭HERCEPTIN‬

‭funzionamento erceptina o Herceptin‬

‭●‬ ‭riconosce il recettore Her-2/Neu‬

‭●‬ ‭blocca il recettore‬

‭●‬ ‭=> impedisce l’interazione con il ligando‬

‭●‬ ‭=> blocca la crescita, quindi la proliferazione‬

‭L’anticorpo monoclonale Herceptin viene utilizzato‬

‭principalmente come‬‭terapia di mantenimento‬

‭vantaggi‬

‭●‬ ‭i pazienti con tumori Her-2 positive sono‬

‭candidati e vengono curati con l’ercettina o‬

‭con la radioterapia. Questo spesso permette‬

‭di non dover effettuare chemioterapia, proprio grazie all’utilizzo di questa terapia mirata.‬

‭●‬ ‭la resistenza a questa terapia si sviluppa meno rapidamente e meno frequentemente di molti‬

‭altri tipi di resistenze, per cui è possibile trovare persone che utilizzano l’ercettina da molto‬

‭tempo e riescono a tenere sotto controllo il tumore, che è presente.‬

‭○‬ ‭il problema più grosso delle terapie mirate risulta infatti essere la resistenza, quindi la‬

‭perdita di capacità di risposta e che il tumore diventi insensibile alla malattia, perché‬

‭le cellule tumorali trovano un modo per crescere senza puntare sugli estrogeni‬

‭(vedremo dopo tumori mammari di estrogeni) oppure trovano un modo per crescere‬

‭senza puntare sui recettori Her-2‬

‭svantaggi‬

‭●‬ ‭ha una grande tossicità, in particolare cardiaca.‬


‭Lezione 9 “NGS in medicina”‬

‭I tumori che non esprimono Her2 sono meno aggressivi, per questo molti più pazienti hanno giovato‬

‭di un allungamento della loro vita.‬

‭Esempio di diagnosi molecolare: si effettua l’analisi istologica, ma anche un'analisi‬

‭immunoistochimica (con cui si evidenziano le proteine), con cui vado a verificare i livelli di‬

‭espressione di Her2/Neu.‬

‭DIVISIONI TUMORI MAMMARI‬

‭Non solo Her2: i tumori mammari si possono suddividere in diversi sottotipi, a seconda della loro‬

‭espressione di diversi recettori di membrana (HER2, recettori degli estrogeni e del progesterone).‬

‭●‬ ‭i tumori HER2 positivi, non esprimono i recettori per estrogeni e progesterone‬

‭●‬ ‭quelli a HER2 negativi, possono esprimere per estrogeni o progesterone‬

‭●‬ ‭i tripli negativi non esprimono per nessuno di questi tre‬

‭Di seguito sono riportate le 5 classificazioni:‬

‭spiegazione immagine‬

‭i tripli negativi non‬

‭esprimono né per‬

‭NH2, nè per‬

‭progesterone (pr), nè‬

‭per estrogeni (er)‬

‭Quelli + aggressivi‬

‭sono i tripli negativi,‬

‭ma una volta che non‬

‭danno metastasi per 5‬

‭anni, difficilmente vi‬

‭sarà la possibilità di‬

‭ammalarsi, mentre i‬

‭luminali sono meno‬

‭aggressivi, ma c’è più‬

‭probabilità di‬

‭ammalarsi nel tempo.‬


‭Lezione 9 “NGS in medicina”‬

‭La diagnostica molecolare, per poter essere effettuata su un paziente, deve necessariamente basarsi‬

‭su una mole di dati che deriva da moltissimi pazienti, e dà la possibilità di usare una diagnosi‬

‭molecolare, molto più particolareggiata, basata su gruppi di geni che cambiano.‬

‭Nel caso dei pazienti con tumore luminale, la terapia mirata è il blocco ormonale; in quelli positivi a‬

‭Her2/Neu, invece, è il blocco di Her2/Neu.‬

‭domande‬

‭1)‬ ‭Perché il triplo negativo, se non esprime per nessuno di questi tre, è il più pericoloso?‬

‭Ha trovato un modo di proliferare dipendente da altri meccanismi, ed è anche una delle ragioni che lo‬

‭rendono più pericoloso, infatti non ci sono delle terapie mirate per questo carcinoma, ed è molto‬

‭difficile trovare un bersaglio a cui possa legarsi il recettore di questo tipo di tumore che ne permette la‬

‭proliferazione.‬

‭Via via che sono aumentate le possibilità di‬‭caratterizzazione‬‭molecolare‬‭dei tumori, si ha avuto la‬

‭possibilità di caratterizzare l’espressione di tutto il trascrittoma e le proteine (queste ultime grazie al‬

‭proteoma). La caratterizzazione molecolare si effettua grazie a‬‭biopsie liquide‬‭.‬

‭Come funziona e a cosa serve una biopsia liquida nella caratterizzazione tumorale?‬

‭Si preleva un campione del sangue dal paziente in cui, in questo caso, visto che stiamo parlando di‬

‭caratterizzazione tumorale, sono presenti dei residui di cellule di tumore, e queste cellule sono‬

‭analizzabili a livello delle sequenze.‬

‭E’ ovvio che la biopsia liquida viene anche utilizzata per capire se è presente il tumore o meno,‬

‭perché, nella maggior parte dei tumori ma non in tutti, vengono riversate delle cellule tumorali in‬

‭circolo e, magari non sono presenti come cellule intere, ma è presente il loro DNA, quindi dall’analisi‬

‭del sangue tramite biopsia liquida si possono verificare:‬

‭●‬ ‭la presenza del tumore‬

‭●‬ ‭se il tumore sta aumentando o diminuendo‬

‭●‬ ‭caratteristiche molecolari del tumore‬


‭Lezione 9 “NGS in medicina”‬

‭vantaggi delle biopsie liquide‬

‭●‬ ‭non è invasiva‬

‭●‬ ‭ci permette di valutare anche la presenza di metastasi perché va a sviluppare una sequenza‬

‭genica‬

‭Gli schemi di espressione genica, vengono poi visualizzati in‬‭mappe di calore‬‭e si possono‬

‭suddividere i geni presenti in ogni riga per geni più espressi o meno espressi nelle cellule di tumori di‬

‭pazienti sani; dopodichè si hanno ulteriori sottoclassificazioni di frammenti più fini.‬

‭come determinare i geni differenzialmente espressi in una mappa di calore?‬

‭Un modo classico è rappresentare i livelli di espressione in scala semilogaritmica e rappresentare sia‬

‭l’espressione dei geni della cellula tumorale (linfoma), che dei geni della cellula normale sui due assi.‬

‭I geni poi sono rappresentati attraverso puntini.‬

‭Questi punti si disporranno lungo una diagonale perché la maggior parte della loro espressione sarà‬

‭simile. Quelli che sono espressi a livello più alto nei campioni tumorali compariranno sopra la‬

‭diagonale, e quelli che sono espressi a livello più basso al di sotto della diagonale.‬

‭Tutto questo va prima vagliato con validazioni statistiche, con ripetizioni (ogni campione deve essere‬

‭almeno analizzato tre volte) e quelli che si vedono nell’immagine hanno già subito questo processo.‬

‭Dopo la validazione si prendono, come gruppo, geni che sono espressi in alcuni genomi (tra quelli‬

‭che sto cercando) in modo diagnostico; oppure si possono prendere i geni e capire in che categoria di‬

‭gene ontology sono espressi. Quindi si selezionano quelli che sono più altamente disregolati e si va‬

‭a studiarli.‬

‭Si possono poi fare così validazioni funzionali.‬

‭Come si fa a usare l’espressione genica specifica per analisi e prognosi‬

‭Abbiamo già costruito un pannello che può essere diviso in più categorie:‬‭analizzando molti pazienti in‬

‭precedenza, e caratterizzato i trascrittomi in biopsia‬ ‭*‬ ‭,‬‭si è capito che:‬

‭●‬ ‭un certo tipo di espressione è un tumore benigno‬

‭●‬ ‭un altro rappresentava una prognosi peggiore‬

‭●‬ ‭un altro -in questo caso C- si andava a caratterizzarsi nel gruppo “buona prognosi” o “cattiva‬

‭prognosi” con una predetta alta probabilità di metastasi o con un predetto basso livello di‬

‭metastasi.‬

‭Per fare queste classificazioni, è comunque necessario analizzare prima le espressioni geniche di‬

‭moltissimi pazienti, e poi andare a studiare a posteriori l’evoluzione clinica della loro patologia (in‬

‭questo caso si sottintende tumorale), in modo da comprendere quali schemi di espressione correlano‬

‭con un paziente che ha vissuto a lungo, uno che ha vissuto a lungo senza relapse (=senza che il‬

‭tumore si ripresentasse) ecc.‬


‭Lezione 9 “NGS in medicina”‬

‭È proprio un fingerprint molecolare che mi può permettere suddivisioni molto precise e molte più‬

‭suddivisioni rispetto a quelle che può fare un anatomo patologo, perché quello che è certo è che non‬

‭c’è tumore uguale ad altri così come le cellule tumorali dello stesso tumore dello stesso paziente sono‬

‭eterogenee perché hanno questo alto livello mutazionale; così come sono eterogenee quelle tra‬

‭pazienti diversi e quindi più riusciamo a caratterizzare il specifico tumore in quella fase particolare di‬

‭uno specifico paziente e più riusciamo a capire quanto il loro profilo molecolare possa correlare la‬

‭prognosi con la risposta alla terapia più riusciremo a tarare la terapia correttamente per ciascun‬

‭paziente, diminuendo la tossicità e aumentando il beneficio.‬

‭esempio‬

‭In questo esempio ci sono tre‬

‭pazienti a cui è stata fatta una‬

‭biopsia gastrica.‬

‭Il primo risulta non avere un‬

‭tumore, il secondo invece ha un‬

‭tumore con una cattiva‬

‭prognosi, e il terzo avere il‬

‭tumore con una buona‬

‭prognosi. Riusciamo a‬

‭comprendere questo perché‬

‭l’espressione di una serie di‬

‭geni, un pannello di geni, che è‬

‭stato identificato come‬

‭particolarmente rilevante della‬

‭presenza e delle caratteristiche‬

‭di un tumore allo stomaco,‬

‭presenterà diversi livelli di‬

‭espressione. In particolare è‬

‭espresso il gene PLA2G2A.‬

‭Se il gene non c’è => non è‬

‭espresso tumore; quando è‬

‭espresso a basso livello può‬

‭correlare una prognosi peggiore rispetto a quando è espresso ad alto livello, così non solo un gene,‬

‭ma tutto un pannello di geni.‬

‭esempio 2‬

‭Nel tumore mammario sono stati generati due‬

‭pannelli di microarrays mammaprint, e si è‬

‭osservato come gli schemi di espressione di‬

‭70 geni specifici permettono di determinare la‬

‭probabilità metastatica di un tumore, in questo‬

‭caso nei tumori del tipo luminale. A seconda‬

‭della probabilità relativa di questi geni si‬

‭possono assegnare i pazienti in:‬

‭●‬ ‭basso potenziale metastatico‬

‭●‬ ‭alto potenziale metastatico‬

‭Questi ci servono principalmente per‬

‭identificare il tipo di terapia, per uno a basso‬

‭potenziale metastatico, ad esempio, è‬

‭possibile non eseguire chemio, ma fare‬

‭direttamente radio e, in seguito, terapia‬

‭ormonale.‬


‭Lezione 9 “NGS in medicina”‬

‭vantaggi‬

‭●‬ ‭pazienti → terapia più adatta e spese minori‬

‭●‬ ‭sistema sanitario → spese minori‬

‭Altri tipi di questi schermi di espressione genica possono essere utilizzati per determinare i diversi tipi‬

‭di tumori, un esempio è dato dai tumori ai polmoni.‬

‭esempio 1 → tumori ai polmoni‬

‭Anche nel tumore polmonare sono state generate delle chip, che hanno permesso di caratterizzare i‬

‭vari tipi di tumore, per poter guidare al meglio la terapia.‬

‭In questo caso i tumori si dividono in:‬

‭●‬ ‭adenocarcinoma a cellule non piccole‬

‭●‬ ‭adenocarcinoma a grandi cellule‬

‭●‬ ‭adenocarcinoma semplice‬

‭●‬ ‭tumore a piccole cellule‬

‭Queste tipologie hanno delle‬

‭caratteristiche cliniche diverse‬

‭e quindi anche delle prognosi‬

‭diverse e approcci terapeutici‬

‭diversi.‬

‭Tutto ciò può essere‬

‭determinato estraendo l’RNA‬

‭e utilizzando un piccolo‬

‭pannello specifico di‬

‭microarray per analizzare‬

‭questo piccolo pannello‬

‭di geni.‬

‭La stessa informazione la‬

‭potremmo ottenere facendo‬

‭l’RNA sequencing, ma non ce‬

‭n’è bisogno e sarebbe solo un‬

‭esagerato dispendio di‬

‭energie, soldi e tempo‬

‭compiuto per l’analisi.‬

‭La presenza e l’utilizzo di questi pannelli velocizza molto la caratterizzazione molecolare.‬

‭*‬

‭Si possono avere heatmap con gene tumorale e paziente:‬‭in questo caso, nelle heatmap ogni‬

‭colonna rappresenta un paziente diverso e ogni riga un gene. Per ogni livello si ha un colore che‬

‭caratterizza il livello di espressione, ad esempio:‬

‭rosso= livello più alto rispetto ad un controllo‬

‭verde= livello più basso rispetto a un controllo‬

‭nero= non c’è espressione‬

‭Il computer può clusterizzare questi dati in modo da avere tutti insieme i campioni che hanno‬

‭determinate caratteristiche (ad esempio quelli che hanno una più alta espressione di questi geni).‬

‭La mappa di questi geni è stata messa a punto anche grazie alle annotazione del Progetto Genoma,‬

‭infatti ci sono gruppi di geni che corrispondono a porzioni simili, e quindi permettono di restringere il‬

‭campo di ricerca per comprendere, ad esempio, quali caratteristiche può dare a un tumore‬

‭l’espressione maggiore dei geni, e soprattutto verificare se qualcuno di questi geni può essere‬

‭necessario per la sopravvivenza del tumore e se possa rappresentare un efficace bersaglio‬

‭terapeutico.‬


‭Lezione 9 “NGS in medicina”‬

‭ALTRE POSSIBILITA’ DI PANNELLI (O PATTERNS) PER ESPRESSIONI‬

‭SPECIFICHE‬

‭Altre possibilità di pannelli per espressioni specifiche geniche, che possono predire la prognosi:‬

‭●‬ ‭un’alta espressione di determinati geni che un gruppo di geni correla, comporta una buona‬

‭prognosi in questo caso → visibile grazie a un chip specializzato per le cellule di linfoma‬

‭●‬ ‭una bassa espressione invece porta a una cattiva prognosi‬

‭I patterns inoltre vengono usati per decidere la specifica terapia, che può essere diversa anche nel‬

‭caso di pazienti con lo stesso tipo di tumore.‬

‭Avendo determinati patterns di espressione,‬

‭infatti, è correlata a questi la capacità di‬

‭rispondere a diversi trattamenti, questo‬

‭dipenderà da:‬

‭●‬ ‭tipo di tumore‬

‭●‬ ‭tipo di paziente → come in questo caso,‬

‭che nonostante lo stesso tumore, abbiamo due‬

‭approcci terapeutici differenti‬

‭Sarà la diagnosi molecolare a guidare il medico‬

‭verso la scelta del trattamento‬‭che potrà essere‬

‭più efficace. Se ad esempio in questo esempio il‬

‭paziente B ricevesse lo stesso trattamento di A,‬

‭la cura non funzionerebbe e viceversa.‬

‭La diagnosi (o diagnostica) molecolare è resa possibile solo dall’analisi di moltissimi campioni dagli‬

‭schemi di espressione dai quali, correlati alle caratteristiche cliniche, possiamo derivare le “firme”‬

‭geniche, o firme molecolari, da usare per categorizzare i nuovi pazienti e prevedere le risposte ai‬

‭farmaci e le prognosi.‬

‭Le firme permettono di caratterizzare un singolo trascrittoma.‬

‭come ottenere firme molecolari?‬

‭Le firme molecolari sono set di geni identificati mediante tecniche molecolari che permettono di‬

‭ricavare specifiche informazioni su diversi tumori, indirizzandone il trattamento a seconda dei‬

‭differenti schemi di espressione. Per realizzare tali firme si procede con una biopsia e con una‬


‭Lezione 9 “NGS in medicina”‬

‭successiva analisi del campione concentrandosi sugli RNA circolanti nel sangue: si può realizzare un‬

‭grafico in cui poniamo l’espressione dei vari geni nelle cellule normali su un asse e l’espressione degli‬

‭stessi geni nelle cellule tumorali sull’altro asse. Mediante l’analisi di tale grafico e del livello di‬

‭espressione dei vari geni, possono comprendere quali di questi hanno lo stesso livello di espressione‬

‭nelle cellule normali e nelle cellule tumorali, mentre mi concentro su quei geni che risultano esprimersi‬

‭in maniera differente rispetto alle cellule normali (livelli di espressione più elevati o meno elevati). In‬

‭questo modo sono stati generati, analizzando diversi campioni, set specifici di geni che quando sono‬

‭più o meno espressi rispetto a condizioni standard possono rivelare la presenza di uno specifico tipo‬

‭di tumore e anche rivelarne anche la prognosi (buona o cattiva) e la probabilità di andare incontro a‬

‭metastasi-> Perché possono realizzare questi set? Perché vengono analizzati gli schemi di‬

‭espressione di diversi pazienti e si studia la loro evoluzione clinica nel tempo, per cui, a posteriori, si‬

‭può ricercare la presenza di tali schemi in vari pazienti e una volta individuati comprendere il decorso‬

‭della malattia.‬

‭BENEFICI DELLA DIAGNOSTICA MOLECOLARE‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭può generare nuovi sistemi di screening dei pazienti‬

‭può aiutare e guidare nel disegnare nuovi trattamenti‬

‭ci permette di monitorare nel tempo l’efficacia dei trattamenti‬

‭○‬ ‭possiamo continuare a usare biopsie liquide per capire se effettivamente è radicato il‬

‭tumore‬

‭predire la risposta dei pazienti ai diversi trattamenti, guidando il trattamento‬

‭MEDICINA DI PRECISIONE‬

‭Quindi, in un futuro lontano, possiamo:‬

‭●‬ ‭eseguire la biopsia sul tessuto del paziente o anche solo una biopsia liquida‬

‭●‬ ‭effettuare un pattern proteico‬

‭●‬ ‭in base ai risultati vengono usati specifici farmaci‬

‭●‬ ‭il pattern proteico o le biopsie liquide servono a capire se la terapia stia funzionando‬

‭●‬ ‭remissione paziente‬

‭Quindi in un futuro, che in realtà è già presente in alcune realtà, possiamo immaginarci un‬

‭paziente in visita dal suo oncologo, gli viene fatto un prelievo, una biopsia e tramite‬

‭l’analisi di espressione, analisi genomica e l’analisi del proteoma, integrando tutto quello‬

‭che si conosce di questi dati sui pazienti con quel tipo di tumore viene determinato il‬

‭sottotipo di malattia, e il profilo genetico del paziente, che determina la capacità di rispondere‬

‭meglio a determinate combinazioni terapeutiche con forti o meno effetti collaterali. Durante‬

‭il trattamento parte dell’espressione proteica può essere usata per verificare che le‬

‭cellule del tumore siano in diminuzione e anche che il tumore rimanga in remissione e non‬

‭ci sia.‬

‭Tutto questo‬

‭presuppone grandi‬

‭investimenti e‬

‭sicuramente sono‬

‭diagnosi molto più‬

‭care‬

‭di una fettina‬

‭analizzata da un‬

‭anatomo patologo e‬

‭quindi è necessario‬

‭che i sistemi‬

‭sanitari affrontino‬

‭questo problema,‬


‭Lezione 9 “NGS in medicina”‬

‭considerando che un’attenta analisi dei costi potrebbe‬

‭anche determinare che un investimento nella cosiddetta terapia/medicina di precisione,‬

‭potrebbe costare molto ma potrebbe alla fine portare persino a dei risparmi rispetto alla‬

‭cura di una vita con terapie care, però è chiaro che non è un cambiamento immediato di‬

‭prospettiva e potrebbe anche coinvolgere l'assicurazione privata .‬

‭I tumori sono malattie estremamente eterogenee (anche se appartengono alle stesse categorie) e c’è‬

‭moltissima variabilità intratumorale. Questo è uno dei motivi maggiori per cui si sviluppa resistenza.‬

‭La possibilità di seguire e rispondere all’eterogeneità con specifici farmaci è una terapia.‬

‭Un’altra terapia usata è l’‬‭immunoterapia‬‭→ il sistema‬‭immunitario di per sè dovrebbe proteggersi,‬

‭sono state sviluppate allora delle terapie che agiscono risvegliando le cellule del sistema immunitario,‬

‭rendendole più attive contro il tumore.‬

‭Un’altra terapia è stata effettuata con le cellule CarT, in cui vengono espiantati i linfociti T dal‬

‭paziente, modificati geneticamente per rendere i linfociti T maggiormente adatti per rispondere a un‬

‭marcatore specifico del tumore.‬

‭L’applicazione di una o dell’altra di queste terapie permette un miglioramento delle condizioni, anche‬

‭se continua a rispondere circa il 40% dei pazienti.‬

‭Quando parliamo di medicina di precisione non parliamo soltanto della medicina dei tumori‬

‭ma soprattutto proprio di come i diversi tumori siano variegati e come appunto i tumori siano‬

‭estremamente eterogenei. L’eterogeneità è presente sia tra tumore e tumore ma anche intratumorale‬

‭e quindi presumibilmente si pensa che la medicina di precisione farà strada per arrivare ad una vera‬

‭guarigione e migliorare le possibilità di guarigione, quindi ci sono enormi programmi di ricerca in tutto‬

‭il mondo che vanno verso la sempre maggiore caratterizzazione molecolare dei pazienti e‬

‭correlazione con le caratteristiche cliniche, oltre che la ricerca di nuove terapie in correlazione con‬

‭l’efficacia delle terapie esistenti o con combinazioni con terapie esistenti.‬

‭La medicina di precisione si basa sul fatto che per fortuna siamo tutti diversi, medicina di precisione è‬

‭quando sono in grado di dare un farmaco giusto al paziente giusto, al momento giusto e anche nel‬

‭dosaggio corretto, alcuni pazienti avranno bisogno di dosaggi più alti ed altri di dosaggi più bassi;‬

‭alcuni pazienti saranno in grado di metabolizzare più rapidamente un farmaco, quindi le possibilità di‬

‭personalizzazione sono infinite.‬

‭Non mi piace parlare di medicina personalizzata perché, vero che ogni persona e ogni malattia di ogni‬

‭persona viene analizzata, ma non abbiamo lo sviluppo di una terapia per ogni persona ma‬

‭l’applicazione di un certo tipo di terapia a seconda di quello che la persona presenta. La vera terapia‬

‭personalizzata ( in realtà anche quella non esattamente) sarà per esempio la terapia genica o la‬

‭terapia genica delle malattie genetiche rare per cui per guarire molecolarmente bisogna agire in modo‬

‭preciso.‬

‭“E’ molto più importante sapere quale tipo di paziente ha una malattia‬

‭che quale malattia ha un paziente”‬

‭William Osler‬

‭1849-1919‬

‭Fondatore dell’ospedale americano Johns Hopkins e dei programmi‬

‭di specializzazione medica‬


‭Lezione 9 Domande di fine lezione‬

‭Che cosa permette di generare delle firme molecolari delle malattie quali x es il cancro?‬

‭La diagnosi molecolare è resa possibile solo dall'analisi di molti campioni dai patterns di espressione‬

‭genica dai quali, oltre alle caratteristiche cliniche, si possono derivare le firme molecolari, da usare‬

‭per caratterizzare trascrittomi e prevedere le risposte a farmaci e prognosi.‬

‭Se un gruppo di tot geni lo trovo sempre iper espresso in pazienti di breast cancer che sviluppano‬

‭tumore al cervello, allora quando trovo la stessa espressione in un altro paziente posso stabilire‬

‭quante sono le sue probabilità che sviluppi una metastasi al cervello.‬

‭Perché la storia clinica dell’erceptina dimostra la fattibilità della medicina di precisione e‬

‭l’utilità dei marker tumorali?‬

‭Tramite uno studio eseguito con microarray si è scoperto che le cellule tumorali nei pazienti con‬

‭carcinoma mammario avevano bisogno dell'attività del recettore Her-2/Neu per proliferare, così si‬

‭sono utilizzati specifici anticorpi monoclonali che potessero neutralizzare l'attività di Her-2/Neu,‬

‭ovvero l'herceptin.‬

‭L'herceptin quindi era in grado di riconoscere il recettore Her-2/Neu (nel caso di tumori Her-2 positive,‬

‭ma non ad esempio nel caso di tumori luminali come quelli che esprimono per estrogeni o‬

‭progesterone), bloccare il recettore e quindi impedire l'interazione con il ligando, bloccando così la‬

‭proliferazione.‬

‭L'utilizzo di herceptin ha portato numerosi vantaggi, ad esempio i pazienti con tumori Her-2 positive‬

‭sono candidati e vengono curati con l'herceptin (e la radioterapia). Questo permette di non dover‬

‭ricorrere alla chemioterapia (che, insieme alla radio, distrugge le cellule proliferanti) proprio grazie‬

‭all'utilizzo di questa terapia mirata, utilizzata soprattutto come terapia di mantenimento.‬

‭Quindi, dopo aver effettuato una biopsia (che può essere anche liquida), si effettua l'analisi istologica‬

‭(e immunoistochimica) con cui si vanno a verificare i livelli di espressione di Her2/Neu. In base al‬

‭pattern per l'espressione genica ottenuto, si può poi provvedere ad applicare una terapia con‬

‭Herceptin. I patterns inoltre vengono usati per decidere la specifica terapia, che può essere diversa‬

‭anche nel caso di pazienti con lo stesso tipo di tumore.‬

‭Cosa è possibile prevedere dal sequenziamento dell’RNA di un paziente?‬

‭E' possibile comprendere le caratteristiche cliniche della malattia, la prognosi, i conseguenti approcci‬

‭terapeutici, e anche i marcatori da eseguire in un follow up, senza dover di nuovo riutilizzare l’RNA‬

‭sequencing. In più permettono di non dover eseguire overterapia.‬

‭Perché nonostante i costi la medicina di precisione può anche consentire di risparmiare sui‬

‭costi della medicina?‬

‭Perché la medicina di precisione permette ai pazienti di ricevere una terapia più adatta e al sistema‬

‭sanitario di dover subire, conseguentemente, spese minori, evitando terapie inutili e tossicità inutili da‬

‭dover poi curare.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭CONTROLLO DELL’ESPRESSIONE‬

‭GENICA‬

‭Quello che più accomuna le specie di una popolazione con un’altra non è il numero di geni e spesso‬

‭non la loro specifica funzione (nei geni ortologhi), ma come questi vengono espressi, quindi come si‬

‭viene a generare il‬‭trascrittoma‬‭. → Il trascrittoma‬‭è l'insieme di trascritti codificanti e non.‬

‭Attraverso RNA non codificanti e generazione di proteine (proteoma) possiamo comprendere come‬

‭funziona e si svilupperà una cellula.‬

‭Il controllo dell’espressione genica (inteso come dal gene all’espressione finale è controllato a diversi‬

‭livelli: trascrizionale e post trascrizionale => ci sono eventi che possono controllare la stabilità di‬

‭mRNA, che possono farci comprendere che non necessariamente a un mRNA abbondante‬

‭corrisponde una proteina abbondante, anche se nella maggior parte dei casi è così).‬

‭La decisione se trascrivere o no un gene è il primo step della regolazione genica => il genoma di per‬

‭sè “parla” solo a livello di trascrizione e, in seguito, traduzione, e la decisione prima è quella di‬

‭trascrivere o no trascrivere.‬

‭Ciò deriva dal fatto che in tutte le nostre cellule il genoma è identico, tranne per le variazioni dovute a‬

‭trascrizione, e quello che differenzia una cellula da un’altra quindi sono i geni che vengono espressi e‬

‭quelli che invece non lo sono.‬

‭esempio‬

‭In questa immagine sono presenti due cellule‬

‭con lo stesso genoma, ma i geni sono espressi‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭in modo diverso rendendo le cellule rispettivamente un neurone e un linfocita.‬

‭Per comprendere questo processo John Gurdon ha eseguito questo esperimento:‬

‭●‬ ‭prelevato delle cellule di pelle di rana‬

‭●‬ ‭estratto il nucleo‬

‭●‬ ‭posizionato il nucleo in oocita di rana non fertilizzato, a cui era stato tolto in precedenza il‬

‭nucleo‬

‭●‬ ‭adesso si ha l’equivalente di uno zigote (nucleo diploide con metà patrimonio materno e metà‬

‭paterno, solo che uno è di pelle)‬

‭●‬ ‭conseguenze: una certa % cominciavano a dividersi come fossero embrioni, quindi avevano‬

‭uno sviluppo normale fino allo stato di girino, poi per problemi diversi non riuscivano a‬

‭diventare rane‬

‭●‬ ‭scoperta: i genomi sono uguali tra i vari organismi, ciò che cambia sono i geni espressi e‬

‭quelli non espressi.‬

‭○‬ ‭Le cellule inoltre possono essere riprogrammate per poter diventare pluripotenti e poi‬

‭potersi differenziare. Il nucleo delle cellule della pelle non porta direttamente a un tipo‬

‭di organismo, ma prima deve dedifferenziarsi (si parla di riprogrammazione).‬

‭La produzione di tipi cellulari specializzati non dipende da cambiamenti nella sequenza del DNA: ecco‬

‭perche’ si possono clonare gli organismi, quindi le differenze fenotipiche tra tipi cellulari diversi sono‬

‭differenze NELL’ESPRESSIONE GENICA‬

‭In particolare TRASCRIZIONALI‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭CONTROLLO TRASCRIZIONALE‬

‭ORGANISMI UNICELLULARI‬

‭-‬ ‭duplicazione cellulare‬

‭-‬

‭ORGANISMI PLURICELLULARI‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭Una cellula epiteliale ha bisogno, per non morire, di diversi segnali, che se assenti, fanno morire la‬

‭cellula per apoptosi. Più geni quindi devono essere in grado di integrare la risposta a stimoli‬

‭complessi.‬

‭Le risposte cellulari richiedono l’attivazione e/o la repressione coordinata di molti geni.‬

‭In tutti gli organismi viventi le informazioni contenute nel genoma non si esprimono‬

‭contemporaneamente, sono finemente regolate.‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭I geni housekeeping sono espressi in tutte le cellule, in quanto specializzati per controllo ecc.‬

‭I geni ad espressione condizionale sono non espressi a livello basale, ma attivati da segnali o‬

‭repressi da segnali. A loro volta possono essere tessuto- specifici che fa sì che possano‬

‭essere attivati in determinati tessuti.‬

‭I geni specializzati sono i geni che si trovano in specifici tessuti o in uno specifico stadio della‬

‭cellula‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭ATTIVAZIONE E INATTIVAZIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA‬

‭NEGLI EUCARIOTI‬

‭espressione genica= capacità delle cellule di rispondere a segnali che provengono dall’esterno‬

‭●‬ ‭Decisioni cellulari durante lo sviluppo -> differenziamento (geni accesi/spenti)‬

‭○‬ ‭I neuroni della retina e le cellule dell’epitelio intestinale, del derma sono in grado di‬

‭rispondere in maniera globale all’espressione genica (?)‬

‭●‬ ‭Regolazione del ciclo cellulare (attivazione e inattivazione ciclica)‬

‭●‬

‭●‬ ‭Attivazione cellulare -> in risposta a mediatori esterni quali fattori di crescita, ormoni etc.‬

‭(reversibile, rapida)‬

‭○‬ ‭Tipicamente i meccanismi di risposta e segnale hanno la caratteristica di rispondere‬

‭in maniera rapida e reversibile, quindi si accendono e si spengono per far tornare la‬

‭cellula allo stato basale‬

‭La regolazione dell’espressione genica può avvenire a numerosi livelli:‬

‭-‬

‭-‬

‭si hanno dei controlli a livello della stabilità dell’mRNA‬

‭ci sono molti step che alla fine determineranno la concentrazione di proteine attive e il‬

‭controllo post traduzionale‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭COME FUNZIONA LA TRASCRIZIONE‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭Disegno di un RNA‬

‭polimerasi che sta‬

‭trascrivendo:‬

‭●‬ ‭si chiude intorno al‬

‭RNA che deve trascrivere‬

‭assumendo una‬

‭conformazione chiamata “a‬

‭ganasce chiuse”‬

‭●‬ ‭la RNA polimerasi‬

‭(che è un complesso di‬

‭proteine) non è un‬

‭complesso simmetrico, ma‬

‭ha un orientamento avanti‬

‭e dietro‬

‭○‬ ‭dietro: la‬

‭parte del complesso che‬

‭guarda verso il DNA già‬

‭trascritto‬

‭○‬ ‭davanti: la‬

‭parte del complesso che‬

‭guarda verso il DNA da trascrivere‬

‭nella parte anteriore vi è un canale das cui entrano i ribonucleotidi trifosfati, mentre in centro‬

‭vi è il sito attivo che comprende un’attività elicasica, che separerà il doppio filamento per‬

‭esporre il filamento codificante‬

‭l’RNA di nuova sintesi fuoriesce dalal coda dell’RNA polimerasi da uno specifico canale ed‬

‭esce con il 5’ davanti (a testa prima)‬

‭RNA polimerasi 2 è quella che trascrivere tutti i geni codificanti + una serie di non codificanti‬

‭pinna in posizione chiusa (cdt) che ci permette di comprendere in che direzione sta‬

‭avvenendo la trascrizione‬

‭L’RNA polimerasi e i‬‭fattori sigma‬

‭costituiscono l’RNA polimerasi‬‭whole‬

‭enzima‬ ‭che è in grado di riconoscere i‬

‭substrati, e di posizionarsi sul substrato‬

‭nella giusta direzione. Il posizionamento‬

‭della polimerasi dipende dall’interazione‬

‭delle sequenze a livello di genoma e‬

‭dalla proteina di fattore sigma. Quando‬

‭la polimerasi è stata posizionata sul‬

‭promotore, il fattore sigma aiuta, ma‬

‭quando la sintesi della trascrizione inizia,‬

‭diventa superfluo e si attacca a un‬

‭un’altra polimerasi.‬

‭Il controllo della trascrizione è basato sul‬

‭riconoscimento di corte sequenze di‬

‭DNA (sui promotori) da parte di diverse‬

‭classi di proteine.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭Come il tutto succede anche nei procarioti, succede anche negli eucarioti.‬

‭COME FUNZIONA LA TRASCRIZIONE NEGLI EUCARIOTI‬

‭Si deve posizionare l’RNA polimerasi in modo corretto sui promotori.‬

‭I promotori e l’RNA polimerasi sono asimmetrici.‬

‭COSA SUCCEDE SE SI INVERTE IL PROMOTORE‬

‭La sequenza TATAAA regola la polimerasi con la parte anteriore verso la parte che deve trascrivere‬

‭(quindi verso le AAA), e in questo caso la polimerasi non può fare altro che copiare il segmento.‬

‭Quando il promotore invertito la polimerasi è sempre recluatata nella trascrizione delle AAA, ma lo fa‬

‭sull’altro filamento‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭CONTROLLO DELL’ESPRESSIONE GENICA NEI‬

‭PROCARIOTI‬

‭●‬ ‭Genoma estremamente compatto‬

‭●‬ ‭Organizzazione dei geni in operoni‬

‭●‬ ‭Regioni di controllo molto piccole (in genere <200 bp)‬

‭●‬ ‭Le RNA polimerasi possono riconoscere il promotore con il solo ausilio del fattore SIGMA‬

‭(sufficiente per la trascrizione dei geni non regolati)‬

‭●‬ ‭Per la trascrizione REGOLATA sono sufficienti:‬

‭○‬ ‭RNA Pol./Fattore σ + Repressore → (operone del Triptofano)‬

‭○‬ ‭RNA Pol + Repressore m+ Attivatore → (lac operon)‬

‭Non tutti i promotori sono riconosciuti dallo stesso fattore sigma:‬

‭Spesso i batteriofagi utilizzano dei fattori sigma virali per direzionare la RNA Pol. batterica a specifici‬

‭promotori del fago:‬

‭esempio‬

‭Batteriofago entra nella cellula e non ha ancora sintetizzato alcuno dei suoi geni, quindi non può‬

‭avere un fattore sigma virale.‬

‭I suoi geni sono trascritti grazie a una RNA polimerasi e a un sigma batterico.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭Il sigma 28 è un sigma virale che andrà a complessarsi con l’RNA polimerasi batterica, per andare a‬

‭prescrivere i geni virali (e meno geni batterici saranno trascritti).‬

‭Il fattore sigma 34 è un middle gene e produrrà un altro fattore sigma che può trascrivere i geni lenti-‬

‭Quindi si hanno tre fattori di legami per i sigma.‬

‭CONTROLLO ADDIZIONALE MEDIANTE PROTEINE CAPACI DI LEGARE IL DNA‬

‭Promotore costitutivamente represso e il fattore sigma non può legare. Questo repressore sarà‬

‭regolato.‬

‭Nella regolazione negativa il ligando, interagendo con il repressore, farà in modo che il gene possa‬

‭venire attivato di default. Può anche funzionare al contrario:‬

‭il repressore per far funzionare il gene deve essere staccato, ma può trascrivere solo in presenza del‬

‭ligando, quindi in presenza del ligando si attiverà.‬

‭CONTROLLO NEGATIVO‬

‭L’attività del promotore è presente => il promotore sarà forte‬

‭Il batterio è in grado di sintetizzare‬

‭sul triptofano; la condizione più‬

‭probabile è che il triptofano non sia‬

‭presente.‬

‭A meno che non venga spento dal‬

‭repressore che lo lega.‬

‭Esiste un repressore che si lega‬

‭all’operatore, ma in assenza del‬

‭triptofano non può legare. Quando si‬

‭lega spegne la trascrizione di questi‬

‭geni.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭Il repressore possiede due alfa eliche che interagiscono con due scanalature secondarie successive.‬

‭Quando il triptofano è assente, le due eliche si ritraggono leggermente e non sono più alla distanza‬

‭corretta per continuare la reazione.‬

‭INTEGRAZIONE DI DUE INFORMAZIONI: OPERONE LATTOSIO‬

‭Porta alla sintesi della Beta Galattosidasi.‬

‭In una condizione in cui sono presenti sia glucosio che lattosio, la beta galattosidasi non deve essere‬

‭trascritta, tanto c’è il glucosio.‬

‭In queste condizioni l’operone è spento => vuol dire che il‬‭promotore sarà debole, in cui il fattore‬

‭sigma non sarà in grado senza l'aiuto di un attivatore.‬

‭iN una condizione in cui è presente solo glucosio e non lattosio, allora anche produrre una molecola‬

‭di Beta Galattosidasi sarà uno spreco. Il repressore allora si lega‬

‭3) al batterio togliamo anche il glucosio =>‬

‭-‬ ‭rimane il repressore‬

‭-‬ ‭volendo massimizzare le sue possibilità di sopravvivenza, si lega l’attivatore (CAP), che in‬

‭presenza del repressore non può attivare, ma in questo modo è come se l’ attivatore sia‬

‭pronto ai segnali di partenza‬

‭4) c’è lattosio, ma non glucosio => attivatore CAP è già nelle condizioni di partenza per poter‬

‭sintetizzare‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭Nel caso dei geni del triptofano, abbiamo un promotore forte‬

‭Nel caso del lattosio, abbiamo un promotore debole → la regolazione più fine sarà in questo caso,‬

‭perché si ha la variazione tra spento, completamente spento ma pronto a essere trascritto, spento ma‬

‭impossibilitato a essere trascritto, acceso ecc‬

‭I promotori deboli non possono essere trascritti senza attivatori.‬

‭Il legame si può stabilizzare, tramite il ripiegamento del DNA.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭CONTROLLO DELL’ESPRESSIONE GENICA NEGLI‬

‭EUCARIOTI‬

‭Per capire come combinazioni di proteine (?)diversi possono conferire la capacità ai promotori di‬

‭conferire stimoli diversi.‬

‭Il controllo dell'espressione genica negli eucarioti è molto più sofisticato che nei procarioti:‬

‭-‬ ‭strutturalmente parlando sappiamo che traduzione e trascrizione sono compartimentalizzati‬

‭-‬ ‭genomi via via che si va avanti sono sempre meno compatti‬

‭-‬ ‭sequenze geniche suddivise in esoni e introni‬

‭-‬ ‭Regioni di controllo dei geni molto grandi (anche > 50000 bp) e distanti‬

‭-‬ ‭RNA polimerasi incapaci di iniziare la trascrizione senza altri fattori‬

‭-‬ ‭RNA messaggeri codificanti per singole proteine, non ci sono operoni e quindi ogni‬

‭promotore deve essere controllato indipendentemente‬

‭Contribuiscono a posizionare la polimerasi nel punto giusto perché possa trascrivere correttamente.‬

‭Il promotore essenziale lo si ha con la tata box, a monte del quale si trova il sito di inizio di‬

‭trascrizione (TSS)‬

‭Il promotore prossimale è a monte del sito di trascrizione‬

‭I silencers reprimono la trascrizione, contrario degli enhancers.‬

‭Il DNA without proteina non può fare nulla, ma si è evoluto per due funzioni:‬

‭-‬ ‭memoria genetica → può essere duplicato, trasmettendo lo stesso patrimonio genetico da‬

‭cellula madre a cellula figlia‬

‭Sequenze che agiscono in cis e sequenxe che agiscono in trans (che vengono da fuori e agiscono sul‬

‭DNA).‬

‭L’hp più plausibile è che la prima molecola genetica sia stata l’RNA‬

‭Quindi abbiamo la regione con la TATA BOX‬

‭Le sequenze degli enhancers a monte e a valle, che hanno dei siti di legame per specifici fattori‬

‭trascrizionali.‬

‭Il ruolo degli attivatori trascrizionali che si legano‬

‭Proteine regolatrici → vanno sotto la definizione di cofattori trascrizionali che non legano direttamente‬

‭il DNA, ma verranno reclutati dal DNA su cui si sono posizionati fattori di trascrizione specifici.‬

‭Perché nei geni eucarioti è necessaria tutta questa complessività?‬

‭Perché la cromatina inibisce la trascrizione, i geni eucarioti sono tutti dotati di promotre debole, che è‬

‭debole o forte in realtà a seconda delle proteine che lega.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭I geni hanno quindi bisogno di essere attivati.‬

‭Il DNA eucariotico è organizzato sotto forma di cromatina → approfondimento in verde su Alberts (cap‬

‭4)‬

‭a 11 → collana di perle‬

‭a 30 → solenoidi‬

‭Il DNA associato ai nucleosomi sarà protetto, lo speriamo dalle proteine, dissociamo le proteine e‬

‭troviamo due coppie degli istoni H2A, H3A, H3 e H4.‬

‭Sezione di un istone in cui sono rappresentati gli 8 diversi istoni in 8 colori diversi (slide 6). Questi‬

‭hanno una carica positiva.‬

‭Ciascuno di questi ha una coda flessibile che fuoriesce dal nucleosoma, ed è detta coda‬

‭amminoterminale perché sta all’inizio della proteina.‬

‭La porzione globulare che forma il corpo del cromosoma, forma soprattutto alfa eliche e beta shifts‬

‭che tiene insieme i polipeptidi da soli e li fa convergere in questa struttura globulare.‬

‭Le code amminoterminali sono flessibili e non strutturate, che “fluttuano” intorno al cromosoma, in‬

‭realtà non fluttuano perché sono ricche di amminoacidi di base, in particolare lisine, e quindi‬

‭compattano il dna sul cromosoma, e stabiliscono interazioni con il DNA di nucleosomi vicini (ad‬

‭esempio quello da 30 nanometri) e quindi contribuiscono a compattare la cromatina.‬

‭Anche la fibra da 30 nanometri costituisce una struttura di base su cui viene costituito l’ulteriore‬

‭addensamento della cromatina, che serve ad aumentare il cromosoma metafasico. Formano quindi‬

‭una fibra da 700 nanometri (partendo da due nanometri => la condensazione è molto forte).‬

‭La cromatina si correla con l’allungamento del genoma → più il genoma diventa lungo, più è‬

‭problematico dividerlo in parti uguali tra le due cellule figlie.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭L'evoluzione della cromatina è andata insieme all'evoluzione dei genomi, che ha implicato‬

‭l’allungamento dei genomi.‬

‭Ha posto un grande blocco a tutte le attività del genoma, che oltre a trascrivere:‬

‭-‬ ‭si duplica‬

‭-‬ ‭può essere riparato‬

‭Tutte queste attività hanno bisogno di interazione con proteine che le mediano, e sono inibite dalla‬

‭cromatina.‬

‭Allo stesso tempo la cromatina è un ostacolo, ma rappresenta una possibile fonte di regolazione‬

‭differenziata, perché a questo punto la regolazione di trascrizione avverrà grazie alla trascrizione delle‬

‭corte sequenze, ma dipenderà anche dal fatto “ se queste sequenze sono accesibili ai fattori di‬

‭tarscrizone o meno”, quindi dalal cromatina si può controllare l’espressione dei geni => meccanismi di‬

‭regolazione, che agiscono tramite la struttura della cromatina, modifcandone la strutture, e ve ne sono‬

‭3 grandi categorie, di cui solo una ha a che fare con il dna direttamente:‬

‭-‬ ‭il dna a livello delle citosine può essere metilato solo quando è presente in un dinucleotdie‬

‭CG‬

‭-‬ ‭un alto livello di metilazione di dna tende a compattare la cromatina, rendendo il gene‬

‭inaccessibile per la trascrizione‬

‭-‬ ‭basso o assente livello di metilazione nelle sequenze regolatorie rende il dna più accessibile‬

‭alle varie sequenze trascrizionali‬

‭Poi ci sono altre modifiche modificazioni, correlate a modificazioni post traduzionali che compongono‬

‭gli istoni, che sono in grado di modificare (sia tramite interazioni con dna e che da punto di vistra‬

‭strutturale) la stabilità dei cromosomi‬

‭Una terza possibilità di regolare la struttura della cromatina sta nel posizionamento dei nucleosomi,‬

‭che non sono posizionati casualmente in molti punti del genoma, ma strategicamente per inibire la‬

‭trascrizione, per esempio posizionandosi sul sito di avvio della trascrizione, o possono essere tenute‬

‭attivamente assenti le regioni del promotore dove si devono legare i fattori trascrizionali.‬

‭Il fenomeno del posizionamento specifico dei nucleosomi va sotto il nome di‬‭rimodellamento della‬

‭cromatina‬‭.‬

‭riassumendo‬‭:‬

‭-‬ ‭La cromatina, anche quando sotto forma del cosiddetto “filo di perle”, e’ di per sé‬

‭SOPPRESSORIA della trascrizione, costituendo un impedimento fisico all’accesso dei fattori‬

‭di trascrizione e dell’apparato basale di trascrizione.‬

‭-‬ ‭Pero’ la forza dell’interazione tra il DNA e i nucleosomi puo’ cambiare in modo regolato,‬

‭allentando o rendendo piu’ stretto il contatto DNA-istoni‬

‭-‬ ‭Inoltre, come vedremo, la cromatina costituisce una formidabile piattaforma per gestire‬

‭l’informazione genetica, attraverso il cosiddetto codice istonico‬

‭La modificazione più abbondante della cromatina è l’‬‭acetilazione‬‭, in particolare l’acetilazione delle‬

‭lisine delle code amminoterminali flessibili degli istoni.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭Le lisine hanno un OH che può essere modificato legando numerosi gruppi, in particolare in questo‬

‭caso, un gruppo acetile.‬

‭Le lisine possono essere modificate aggiungendo dei gruppi come acetile o metile.‬

‭L’acetilazione neutralizza la carica positiva della lisina, diminuendo l’interazione con il DNA.‬

‭slide 11→ alcune lisine vengono anche solo metilate e non acetilate‬

‭Le serine ad esempio possono essere metilate e le lisine che possono essere metilate o acetilate con‬

‭riscontro opposto sulla trascrizione, in cui la metilazione => attivazione e acetilazione => repressione‬

‭Possiamo dare un generico fattore attivatorio solo alla metilazione in virtù del fatto che la carica viene‬

‭o no neutralizzata.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭La modificazione più abbondante è l’acetilazione e ha un‬‭effetto generico‬‭, tutte le altre hanno un‬

‭effetto specifico.‬

‭Come tutti i codici, il codice istonico deve poter essere scritto, letto e cancellato (perché è molto‬

‭flessibile). Possono essere aggiunti o tolti attivamente da degli enzimi. Tra gli elementi che in qualche‬

‭modo contribuiscono alla scrittura e alla funzione del codice istonico vi sono gli enzimi:‬

‭-‬ ‭writers‬‭→ che scrivono il codice‬

‭-‬ ‭erasers‬‭→ che eliminano la modificazione da cancellare‬

‭e tutte le altre modificazioni hanno un segnale specifico per cui dovranno essere lette (grazie ai‬

‭writers) o interpretate. Una volta lette e interpretate possono attivarsi e funzionare.‬

‭Per arrivare sulla regione cromatina devono essere reclutati, nessuno di questi tre elementi può agire‬

‭singolarmente, ma devono essere reclutati.‬

‭I coattivatori saranno reclutati dai fattori di trascrizione stessa e writers & readers saranno reclutati‬

‭sulle regioni di cromatina da modificare dai fattori di trascrizione.‬

‭I coattivatori non sono solo enzimi che modificano la cromatina, ma agiscono anche da‬‭adattatori‬

‭molecolari‬‭.‬

‭La TATA BOX è riconosciuto da un GTF che si chiama TBP, o meglio TFIID, formato da TBP che si‬

‭lega alla tata box e TDB associated factors che funzionano come adattatori molecolari come TAF130‬

‭che interagisce con altri GTF associati alla polimerasi, contribuendo a reclutare la polimerasi e altri‬

‭GTF al promotore.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭Altri TAF interagiscono con regioni più a valle del promotore.‬

‭TAF 250 stabilizza TFIID sul promotore, e contribuisce ad aprire la cromatina, perché ha un’attività‬

‭istone acetiltransferasica. Possiede contemporaneamente due regioni della proteina detti‬

‭bromodomini che interagiscono con gli istoni acetilati.‬

‭P53 e recettore per l’ormone‬

‭tiroideo che interagiscono con un complesso molecolare chiamato‬‭mediatore‬‭, un grosso complesso‬

‭molecolare formato da GTF e altri coattivatori e si trovano proteine che agiscono da adattatori‬

‭molecolari.‬

‭TRAP 80 e TRAP 220 fungono da adattatore molecolare.‬

‭COATTIVATORI‬

‭-‬ ‭Non legano direttamente il DNA e devono essere reclutati‬

‭-‬ ‭Possono fungere da adattatori molecolari‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭-‬ ‭Complessi che contengono componenti capaci di modificare (acetilare) gli istoni della‬

‭cromatina (HAT) come x es. le proteine CBP/p300‬

‭-‬ ‭Complessi che contengono attivita’ ATP-dipendenti capaci di rimodellare la cromatina‬

‭riarrangiando i nucleosomi (es. complesso Swi/Snf nel lievito)‬

‭Come è possibile che in una cromatina non attivata possa generarsi il fenomeno a cascata?‬

‭Esistono dei attivatori trascrizionali che legano la loro sequenza di riconoscimento anche quando si‬

‭torva su un cromosoma.‬

‭Sono sinergici: il rimodellamento della cromatina potrà poi permettere un nuovo rimodellamento e‬

‭così via.‬

‭CODICE ISTONICO‬

‭Quelle sottolineate sono da sapere‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭modificati tramite specifici domini proteici, come i bromo domini, o i cromo domini che riconoscono le‬

‭lisine metilate.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭COME FUNZIONANO I READERS‬

‭Le diverse modificazioni interagiscono le une con le altre, sempre tramite le proteine che vi si legano‬

‭(cross-talk)‬

‭Metilano e ubiquitinano‬

‭l’istone perché scrivono‬

‭l’istone → writers‬

‭I readers possono‬

‭fungere da writers, da‬

‭adattatori molecolari, ma‬

‭si chiamano readers‬

‭perché vengono reclutati‬

‭dal codice e lo leggono.‬

‭Gli erasers cancellano parti del codice e verranno reclutati con meccanismi simili.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭Generica acetilazione sugli istoni H3 e H4 ha un significato generalmente sempre attivatore.‬

‭Due lisine la cui metilazione è molto importante sono la K9 e la K3, che corrisponde a forte inibizione‬

‭della trascrizione.‬

‭La metilazione su H3 e K27 incentrata sull’inizio della trascrizione rappresenta un segnale‬

‭repressorio.‬

‭Il codice istonico è essenziale per rimodellare la cromatina e renderla essenziale con la trascrizione.‬

‭Parte integrante del codice istonico hanno le‬‭varianti‬‭istoniche.‬

‭Gli istoni devono per forza di cose essere molto abbondanti, e c’è bisogno di sintetizzare istoni nuovi‬

‭durante la fase S del ciclo cellulare, ma siccome gli istoni devono essere molte, ci sono molti geni per‬

‭gli istoni.‬

‭The major core histones contain a conserved histone-fold domain (HFD). → dominio responsabile del‬

‭ripiegamento degli istoni in forma globulare‬

‭In addition, they contain N- and C-terminal tails that harbour sites for various post-translational‬

‭modifications. For simplicity, only well-established sites for lysine methylation (red flags) and serine‬

‭phosphorylation (green circles) are shown (other types of modifications, such as ubiquitylation, are not‬

‭shown). In the histone H3.3 variant, the residues that differ from the major histone H3 (also known as‬

‭H3.1) are highlighted in yellow. Three of these residues are contained in the globular domain and one‬

‭resides in the N terminus. This N-terminal residue (Ser31) has been speculated to be a potential site‬

‭for phosphorylation on H3.3. The centromeric histone CENPA has a unique N terminus, which does‬

‭not resemble other core histones. Two sites of phosphorylation have been identified in this region, of‬

‭which Ser7 phosphorylation has been shown to be essential for completion of cytokinesis. The region‬

‭in the globular domain that is required for targeting CENPA to the centromere is highlighted in light‬

‭blue. Histone H2A variants differ significantly from the major core H2A in their C terminus. The C‬

‭terminus of H2AX harbours a conserved serine residue (Ser139), the phosphorylation of which is an‬

‭early event in response to DNA double-strand breaks. A short region in the C terminus of H2AZ is‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭essential for viability in Drosophila melanogaster. MacroH2A has an extended C-terminal macro‬

‭domain, the function of which is unknown. Finally, the H2ABBD is the smallest of the H2A variants‬

‭and contains a distinct N terminus, which lacks all of the conserved modification sites that are present‬

‭in H2A. The C terminus is also truncated and lacks the docking domain that is found in other H2A‬

‭species. The histones H4 and H2B are also shown, including their known methylation and‬

‭phosphorylation sites. The proposed functions of the variants are listed.‬

‭Devono essere trascritti lungo tutte le fasi del ciclo, ma vengono incorporati attivamente e‬

‭specificamente e la sequenza di queste varianti istoniche può essere:‬

‭-‬ ‭molto simile → H3 e H3.3 a cui manca solo una lisina in posizione 27e una in 36 e uno ha‬

‭una serina 28 e l’altro una serina 31 => H3.3 è sinonimo di una regione attivamente trascritta‬

‭-‬ ‭CENPA → La sequenza dei centromeri è la sequenza unica e serve per l’assemblaggio del‬

‭cinetocore‬

‭-‬ ‭ci sono varianti istoniche per gli istoni H3 e HH2A, ma non per H3 e H4‬

‭-‬ ‭le varianti di H2A sono molto simili per la regione iniziale, e differiscono per la regione‬

‭terminale → danno da rottura della doppia catena in cui H2AX può essere fosforilato‬

‭Macro H2A è incorporato nelle zone eterocromatiche del cromosoma X inattivo‬

‭FATTORI A CASCATA‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭Domande di fine lezione‬

‭Perché i promotori devono essere asimmetrici?‬

‭Perché altrimenti la polimerasi trascriverebbe la sequenza di nucleotidi sul filamento che funge da‬

‭stampo e quindi sarebbe sintetizzato il filamento opposto rispetto a quello che bisogna sintetizzare, in‬

‭quanto la polimerasi è sempre reclutata nella trascrizione.‬

‭E’ l’asimmetria del promotore che permette di reclutare la polimerasi nell’orientamento corretto in‬

‭direzione 3’-5’‬

‭Che tipi di regolazione permettono la presenza di un promotore forte o di un promotore debole nei‬

‭batteri?‬

‭L'operone forte, come il triptofano, permette una trascrizione in cui l'operatore è sempre attivo, a‬

‭meno che non venga spento da un repressore che lo lega; ad esempio se il triptofano è presente‬

‭inibisce la trascrizione.‬

‭L'operone debole, come nel caso del lattosio, permette una regolazione più fine perché si ha una‬

‭variazione tra ON e OFF in quanto, perché ci sia trascrizione, bisogna che l'attivatore o il repressore‬

‭sia legato. Anche quando mancano entrambi, comunque, il promotore può essere lo stesso espresso.‬

‭L’operone debole permette di agire dualmente con attivatore e promotore.‬

‭I promotori eucariotici sono l’equivalente dei promotori deboli‬

‭Cosa sostituisce il fattore sigma negli eucarioti?‬

‭Il fattore sigma permette alla RNA polimerasi procariotica di riconoscere il promotore, tuttavia non tutti‬

‭i promotori sono riconosciuti dallo stesso fattore sigma. Il fattore sigma 32, ad esempio, riconosce i‬

‭promotori che rispondono allo shock termico.‬

‭Negli eucarioti al posto del fattore sigma ci sono dei fattori di trascrizione specifici per iniziare la‬

‭trascrizione, definiti come fattori generali di trascrizione. L'inizio della trascrizione eucariotica infatti‬

‭deve tener conto del compattamento del DNA nei nucleosomi e in forme di ordine superiore di‬

‭struttura alla cromatina, caratteristiche invece assenti nei cromosomi batterici.‬

‭I‬‭fattori generali di trascrizione‬‭(TFII):‬

‭- aiutano a posizionare la RNA polimerasi correttamente sul promotore‬

‭- aiutano a separare i due filamenti di DNA per permettere l’inizio della trascrizione‬

‭- rilasciano l’RNA polimerasi dal promotore nella modalità di allungamento una volta che la‬

‭trascrizione è cominciata‬

‭Fattori generali di trascrizione:‬

‭riconoscono la TATA box‬

‭legami tdp che posizionano la polimerasi con una direzionalità specifica (?)‬

‭La trascrizione è in assenza di cromatina, in cui per effettuare la trascrizione basale sono sufficienti‬

‭fattori generali di trascrizione (gtf) e polimerasi.‬

‭Perché la cromatina agisce da repressore della trascrizione?‬

‭Perché la cromatina può essere più o meno compatta, e quando è compattata in eterocromatina non‬

‭permette la trascrizione e infatti vi è legato a monte un complesso di rimodellamento della cromatina,‬

‭in cui si ha uno svolgimento dell'elica che la rende meno compatta permettendo all'eterocromatina di‬

‭diventare eucromatina e quindi portare avanti la trascrizione come se fosse un promotore debole.‬

‭Rende più difficle raggiungere le sequenze del DNA e legarle.‬

‭Che cosa comporta l’acetilazione degli istoni?‬

‭Comporta una modificazione della cromatina, promuovendo così la trascrizione.‬

‭Gli istoni nel nucleosoma contengono code amminoterminali flessibili che sporgono dalla loro‬

‭porzione globulare, ricche di lisine, ovvero amminoacidi con carica positiva. Sono proprio le cariche‬

‭che permettono a questi amminoacidi di interagire con i gruppi fosfato del DNA, che quando‬

‭interagisce con la lisina si compatta, inibendo così la trascrizione.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬

‭L'acetilazione permette di neutralizzare la carica positiva eliminando l'interazione con il DNA e‬

‭rendendo meno facile la compattazione dei nucleosomi.‬

‭Qual è il ruolo dei fattori di trascrizione generali (GTF) nell’attivazione trascrizionale?‬

‭I fattori generali di trascrizione sono utili alla trascrizione di tutti i geni, poiché fanno parte del‬

‭macchinario di trascrizione basale costituito da GTF e RNA polimerasi II.‬

‭I fattori generali di trascrizione:‬

‭- aiutano a posizionare la RNA polimerasi correttamente sul promotore‬

‭- aiutano a separare i due filamenti di DNA per permettere l’inizio della trascrizione‬

‭- rilasciano l’RNA polimerasi dal promotore nella modalità di allungamento una volta che la‬

‭trascrizione è cominciata‬

‭Vengono definite “generali” perché sono necessarie in quasi tutti i promotori usati dalla RNA‬

‭polimerasi II e consistono in proteine interagenti, indicate come:‬

‭- TFIIA‬

‭- TFIIB‬

‭- TFIIC‬

‭- TFIID‬

‭Questi fattori svolgono (in senso lato) una funzione equivalente a quella del fattore σ nei batteri (in‬

‭effetti hanno la stessa struttura tridimensionale).‬

‭Qual è il ruolo dei fattori di trascrizione specifici nell’attivazione trascrizionale?‬

‭I fattori trascrizionali specifici sono fattori che riconoscono specifici siti sul DNA, sono quindi attivatori‬

‭che hanno la caratteristica di legarsi al DNA. Interagiscono con sequenze specifiche sul promotore‬

‭enhancer e insieme ad altri fattori di trascrizione,‬‭reclutano co-attivatori che modificano la‬

‭cromatina.‬

‭Servono per reclutare e assemblare l'apparato trascrizionale di base e lo fanno legandosi ad alcuni‬

‭elementi di riconoscimento sulle sequenze regolatorie.‬

‭Qual è il principale meccanismo con cui lo espletano?‬

‭I fattori di trascrizione specifici interagiscono con sequenze specifiche sul promotore enhancer tramite‬

‭il dominio di legame a DNA e poi, mediante il dominio di attivazione, esplicano il loro ruolo principale,‬

‭ossia permettere il reclutamento e il corretto posizionamento dell'apparato di trascrizione basale e lo‬

‭fanno reclutando coattivatori come l'istone acetil transferasi, le proteine che rimodellano la cromatina‬

‭o altre proteine che funzionano da adattatori molecolari.‬

‭Per legare un fattore di trascrizione deve avere la sequenza non complessata con il nucleosoma, per‬

‭cui ci sarà una serie di eventi a cascata nell'attivazione di un gene in cui inizialmente verranno legati i‬

‭fattori che trovano la sequenza libera dal nucleosoma, poi verranno reclutati i rimodellatori e i‬

‭modificatori della cromatina, rendendo l'interazione meno fissa con il DNA e permettendo così ad altri‬

‭fattori di legare il DNA anche in presenza del nucleosoma. A questo punto si è creato il sito di legame‬

‭per un altro fattore trascrizionale‬

‭Mediatore?‬

‭Media interazione tra fattori legati a monte e il macchinario di trascrizione basale; fondamentalmente‬

‭è un complesso multi proteico formato da tante unità di cui ciascuna interagisce on diversi attori della‬

‭trascrizione come gli attivatori trascrizionali da un lato e i TF dall’altro.‬

‭Codice istonico‬

‭insieme delle modificazioni covalenti che possono essere riconosciute da molecole che legano i‬

‭gruppi laterali degli istoni e agiscono da “lettori del codice” (readers) che a loro volta possono essere‬

‭parti di complessi che modificano la cromatina.‬


‭Lezione 10 “Controllo dell’espressione genica”‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭FATTORI DI TRASCRIZIONE SPECIFICI‬

‭I fattori di trascrizione specifici sono gli attivatori che:‬

‭●‬ ‭si legano a specifiche sequenze di DNA (dominio di legame al DNA)‬

‭○‬ ‭interagiscono quindi con sequenze specifiche sul‬‭promotore‬‭enhancer‬‭tramite il‬

‭dominio di legame a DNA‬

‭●‬ ‭permettono l’assemblaggio del macchinario basale di trascrizione tramite reclutamento di‬

‭GTF (fattori generali di trascrizione), mediatori, coattivatori (come quelli che modificano la‬

‭cromatina), grazie al loro‬‭dominio di attivazione‬

‭Il legame non deve avvenire per forza con l’enhancer, ma può formarsi anche direttamente con il‬

‭promotore.‬

‭Il mediatore interagisce con GTF a valle e quando dei fattori di trascrizione sono legati a monte‬

‭riescono ad aiutare il reclutamento del macchinario di trascrizione basale. Il mediatore è quasi sempre‬

‭presente.‬

‭I FATTORI TRASCRIZIONALI SONO PROTEINE‬

‭MODULARI‬

‭I fattori trascrizionali hanno quindi due domini:‬

‭●‬ ‭dominio di legame al dna‬

‭●‬ ‭dominio di fattori trascrizionali‬

‭=> sono definibili‬‭proteine modulari,‬‭quindi formate‬‭da moduli, ovvero domini proteici, diversi‬

‭Il dominio di legame al dna è sempre e solo 1, mentre quelli di trascrizione possono essere multipli,‬

‭permettendo quindi di interagire con più siti di trascrizione, questo è infatti il dominio tramite cui i‬

‭fattori replicano diversi componenti.‬‭Questi domini‬‭sono collegati da regioni flessibili e sono in grado‬

‭di funzionare indipendentemente gli uni dagli altri.‬

‭I domini sono altamente strutturati in soluzione, e ciò permette (come nel caso operone triptofano) di‬

‭essere compatti e formati da shift, alfa eliche e beta foglietti che danno delle strutture precise che poi‬

‭riescono a contattare il DNA.‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭I domini proteici possono funzionare anche in un contesto separato (molto vero per i fattori‬

‭trascrizionali), per cui sono in grado di funzionare indipendentemente gli uni dagli altri.‬

‭Ad esempio, prendendo il dominio di attivazione‬

‭di Gal4 e il dominio di trascrizione SP1,e‬

‭formando una nuova proteina, avrò che, in‬

‭quest’ultima, i geni legati da Gal4 verranno‬

‭attivati con un meccanismo che non è più quello‬

‭di Gal4, ma quello di SP1.‬

‭SI può quindi artificialmente con meccanismo‬

‭“taglia e cuci” mettere insieme fattori dimerici con‬

‭caratteristiche diverse.‬

‭C’è‬ ‭un‬ ‭corollario‬ ‭patologico‬ ‭di‬ ‭questa‬

‭possibilità‬ ‭di‬ ‭mix‬ ‭and‬ ‭match‬ ‭di‬ ‭diversi‬ ‭moduli‬

‭delle‬ ‭proteine‬ ‭→‬ ‭una‬ ‭proteina‬ ‭chimerica‬ ‭nelle‬

‭nostre‬‭cellule‬‭si‬‭può‬‭formare,‬‭non‬‭artificialmente,‬

‭da‬‭alcune‬‭mutazioni‬‭come‬‭traslocazioni‬‭cromosomiali‬‭(in‬‭cui‬‭bisogna‬‭avere‬‭la‬‭rottura‬‭del‬‭filamento‬‭e‬

‭una successiva traslocazione che può essere bilanciata o sbilanciata).‬

‭Con‬‭la‬‭traslocazione‬‭una‬‭proteina‬‭si‬‭può‬‭unire‬‭a‬‭una‬‭proteina‬‭diversa‬‭→‬‭sequenza‬‭genica‬‭chimerica‬

‭che‬‭porta‬‭alla‬‭trascrizione‬‭e‬‭produzione‬‭di‬‭una‬‭proteina‬‭chimerica‬‭formata‬‭da‬‭dominio‬‭a‬‭dna‬‭e‬‭dominio‬

‭di‬‭attivazione.‬‭Il‬‭gene‬‭chimerico,‬‭quindi,‬‭invece‬‭di‬‭fare‬‭da‬‭repressore,‬‭può‬‭attivare‬‭la‬‭trascrizione‬‭dalla‬

‭stessa parte.‬

‭Una‬ ‭proteina‬ ‭chimerica‬ ‭è‬ ‭formata‬ ‭da‬ ‭due‬ ‭domini‬ ‭di‬ ‭proteine‬ ‭diverse,‬ ‭cioè‬ ‭composte‬ ‭da‬ ‭parti‬ ‭che‬

‭hanno‬ ‭origini‬ ‭differenti.‬ ‭Sono‬ ‭create‬ ‭unendo‬ ‭due‬ ‭o‬ ‭più‬ ‭geni‬ ‭che‬ ‭in‬ ‭origine‬ ‭codificano‬ ‭per‬ ‭proteine‬

‭separate;‬ ‭la‬ ‭trascrizione‬ ‭e‬ ‭la‬ ‭traduzione‬ ‭dei‬ ‭geni‬ ‭di‬ ‭fusione‬ ‭così‬ ‭creati‬ ‭originano‬ ‭un‬ ‭polipeptide‬ ‭/‬

‭proteina‬ ‭che‬ ‭possiede‬ ‭proprietà‬ ‭funzionali‬ ‭derivate‬ ‭da‬ ‭ciascuna‬ ‭componente‬ ‭originale.‬ ‭I‬‭trasposoni‬

‭possono anche generare delle proteine chimeriche.‬

‭Quindi,‬‭se‬‭per‬‭esempio‬‭si‬‭prende‬‭il‬‭dominio‬‭di‬‭legame‬‭Gal4,‬‭si‬‭può‬‭generare‬‭una‬‭proteina‬‭di‬‭fusione‬

‭con‬ ‭il‬ ‭dominio‬ ‭di‬ ‭attivazione‬ ‭di‬ ‭Gcn4,‬ ‭formando‬ ‭così‬ ‭un‬ ‭nuovo‬ ‭fattore‬ ‭dimerico‬ ‭che‬ ‭avrà‬ ‭le‬

‭caratteristiche‬‭di‬‭legame‬‭di‬‭DNA‬‭di‬‭uno‬‭(Gal4)‬‭e‬‭e‬‭quelle‬‭di‬‭attivazione‬‭dell’altro‬‭(Gcn4).‬‭Questo‬‭tipo‬‭di‬

‭struttura è riferito solo ai fattori specifici‬

‭DOMINIO DI LEGAME AL DNA‬

‭Come fa una proteina a riconoscere una molecola di DNA?‬

‭Tutta la capacità discriminatoria di una proteina deve basarsi sul fatto che sequenze diverse di‬

‭nucleotidi si esporranno verso l’esterno,‬

‭entrando in contatto con atomi diversi e‬

‭formando così interazioni differenti. La‬

‭doppietta nucleotidica avrà infatti un lato che‬

‭si affaccia sulla scanalatura principale della‬

‭doppia elica di DNA e l’altro che si affaccia‬

‭sulla scanalatura secondaria.‬

‭I fattori di trascrizione riconoscono il DNA‬

‭sulla scanalatura maggiore (o principale) per‬

‭questioni di ingombro sterico, ma non solo.‬

‭Osservando l’interazione tra basi in una‬

‭molecola‬ ‭di‬ ‭DNA‬‭vista‬‭dall’alto,‬‭si‬‭può‬‭notare‬

‭che‬ ‭abbiamo‬ ‭un‬ ‭legame‬ ‭G-C‬ ‭con‬ ‭un‬ ‭lato‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭rivolto verso la scanalatura principale e l’altro in direzione della scanalatura secondaria. Al contrario si‬

‭può‬ ‭avere‬ ‭C-G,‬ ‭sempre‬ ‭con‬ ‭le‬ ‭stesse‬ ‭scanalature‬ ‭ai‬ ‭lati‬ ‭opposti.‬ ‭Verso‬ ‭le‬ ‭scanalature‬ ‭si‬ ‭può‬

‭osservare‬ ‭la‬ ‭presenza‬ ‭di‬ ‭atomi‬ ‭di‬ ‭idrogeno‬ ‭non‬ ‭disponibili‬ ‭per‬ ‭formare‬ ‭interazioni‬ ‭elettrostatiche,‬

‭mentre‬ ‭possiamo‬ ‭dividere‬ ‭gli‬ ‭altri‬‭gruppi‬‭in‬‭donatori‬‭(in‬‭blu)‬‭e‬‭accettori‬‭(in‬‭rosso)‬‭di‬‭legami‬‭a‬‭H.‬‭Nel‬

‭caso della Timina, invece, si ha un gruppo metilico, sfruttato per le interazioni di Van der Waals.‬

‭Ritornando‬ ‭in‬ ‭alto‬ ‭a‬ ‭sinistra‬ ‭a‬ ‭G-C,‬ ‭rivolta‬ ‭verso‬ ‭la‬ ‭scanalatura‬‭principale,‬‭avremo‬‭l’esposizione‬‭di:‬

‭accettore-accettore-‬ ‭donatore,‬ ‭da‬ ‭sinistra‬ ‭a‬ ‭destra.‬ ‭Guardando‬ ‭invece‬ ‭verso‬ ‭la‬ ‭scanalatura‬

‭secondaria,‬ ‭abbiamo:‬ ‭accettore-donatore-accettore.‬ ‭Quindi‬ ‭sulla‬ ‭scanalatura‬ ‭principale‬ ‭ci‬ ‭sarà‬ ‭un‬

‭maggiore‬‭potere‬‭discriminatorio‬‭perché‬‭abbiamo‬‭una‬‭disposizione‬‭asimmetrica,‬‭e‬‭per‬‭questo‬‭si‬‭potrà‬

‭distinguere‬ ‭se‬ ‭come‬ ‭riferimento‬ ‭viene‬ ‭preso‬ ‭G-C‬ ‭oppure‬ ‭C-G.‬‭Nella‬‭scanalatura‬‭secondaria‬‭invece‬

‭entrambe‬‭le‬‭combinazioni‬‭danno‬‭accettore-donatore-accettore,‬‭quindi‬‭la‬‭proteina‬‭sarà‬‭in‬‭grado‬‭di‬‭dire‬

‭se‬ ‭c’è‬ ‭un‬ ‭doppietto‬ ‭C-G‬ ‭o‬ ‭G-C,‬ ‭ma‬ ‭non‬ ‭di‬ ‭capire‬ ‭la‬ ‭direzionalità‬ ‭e‬ ‭dunque‬ ‭in‬ ‭che‬ ‭parte‬ ‭della‬

‭scanalatura viene approcciato il DNA.‬

‭Invece‬ ‭A‬ ‭e‬ ‭T‬ ‭presentano‬ ‭lo‬ ‭schema:‬ ‭accettore-donatore-accettore‬ ‭+‬ ‭gruppo‬ ‭metilico‬ ‭verso‬ ‭la‬

‭scanalatura‬‭principale,‬‭mentre‬‭verso‬‭la‬‭secondaria‬‭troveremo‬‭solo‬‭due‬‭accettori.‬‭Anche‬‭qui,‬‭quindi,‬‭il‬

‭potere‬‭discriminatorio‬‭è‬‭molto‬‭maggiore‬‭verso‬‭la‬‭scanalatura‬‭principale‬‭rispetto‬‭alla‬‭secondaria.‬‭Non‬‭è‬

‭che‬ ‭le‬ ‭T‬ ‭e‬ ‭le‬ ‭A‬ ‭non‬ ‭vengano‬‭contattate‬‭dai‬‭domini‬‭di‬‭legame‬‭al‬‭DNA,‬‭ma‬‭conferiscono‬‭una‬‭minore‬

‭possibilità di potere discriminatorio.‬

‭Di‬‭conseguenza,‬‭sapendo‬‭che‬‭ci‬‭sono‬‭gruppi‬‭diversi‬‭su‬‭una‬‭coppia‬‭di‬‭basi‬‭in‬‭siti‬‭di‬‭riconoscimento‬‭del‬

‭fattore‬‭di‬‭trascrizione,‬‭è‬‭chiaro‬‭che‬‭ci‬‭possono‬‭essere‬‭diverse‬‭combinazioni‬‭che‬‭vengono‬‭riconosciute‬

‭dalle‬ ‭proteine.‬ ‭Queste‬ ‭ultime‬ ‭a‬ ‭loro‬ ‭volta‬ ‭dovranno‬ ‭avere‬ ‭delle‬ ‭strutture‬ ‭secondarie‬ ‭che‬ ‭gli‬

‭permetteranno‬ ‭di‬ ‭interagire‬ ‭col‬ ‭DNA,‬‭andandosi‬‭per‬‭esempio‬‭ad‬‭infilare‬‭nella‬‭scanalatura‬‭principale‬

‭del genoma.‬

‭Osservando l’immagine a destra si vede‬

‭come da una parte si ha il doppietto, come ad‬

‭esempio T-A, dall’altra una proteina che lega‬

‭il DNA, che in qualche modo riesce a‬

‭interagire con un’asparagina per contattare un‬

‭donatore e un accettore a idrogeno sul‬

‭doppietto.‬

‭In sintesi, la base per l’azione di‬

‭riconoscimento comprende il dispiegarsi di‬

‭diversi doppietti che esporranno‬

‭regolarmente differenti accettori e donatori‬

‭sulle due scanalature. Essi interagiscono‬

‭con specifici gruppi laterali e specifici AA‬

‭Le proteine che hanno una struttura primaria presentano dei gruppi‬

‭esposti lateralmente a partire dagli AA, che non sono tutti rivolti dallo‬

‭stesso lato, ma possono essere rivolti verso l’alto o verso il basso.‬

‭Questi poi possono ripiegarsi formando delle interazioni di Van der‬

‭Waals, andando a costituire strutture come le alpha-eliche o i‬

‭beta-shift. Quando le molecole interagiscono tra loro ci deve essere‬

‭una compatibilità a livello di forma, ma soprattutto a livello di gruppi‬

‭che possano portare il ligando a rapportarsi con il sito di legame. La‬

‭forma rigida sia per il sito di ligando che per la proteina, permette al‬

‭ligando di avere tutta una serie di interazioni con le catene laterali‬

‭della proteina, come avviene in interazioni:‬

‭●‬ ‭proteina proteina‬

‭●‬ ‭proteina dna‬

‭●‬ ‭antigene proteina‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭posizionati regolarmente nella struttura della proteina, e‬

‭quest’ultima sarà in grado formare un legame quando ci‬

‭saranno sufficienti gruppi laterali per riconoscere un‬

‭sufficiente numero di coppie di basi.‬

‭I domini di legame al DNA saranno configurati in modo da‬

‭esporre in modo ordinato i gruppi laterali perché possano‬

‭contattare (ognuno una specifica base) in modo specifico‬

‭delle basi messe in un determinato ordine e a una‬

‭specifica distanza.‬

‭CLASSIFICAZIONE DOMINI DI LEGAME AL DNA‬

‭Dalle‬‭premesse‬‭precedenti‬‭si‬‭può‬‭intuire‬‭che‬‭i‬‭domini‬‭di‬‭legame‬‭sul‬‭DNA,‬‭per‬‭svolgere‬‭queste‬‭funzioni‬

‭di‬‭reclutamento‬‭altamente‬‭precise,‬‭devono‬‭a‬‭loro‬‭volta‬‭avere‬‭una‬‭struttura‬‭molto‬‭specifica.‬‭La‬‭maggior‬

‭parte‬ ‭dei‬ ‭domini‬ ‭di‬ ‭legame‬ ‭sul‬ ‭DNA‬ ‭è‬ ‭composta‬ ‭da‬ ‭una‬ ‭porzione‬ ‭della‬ ‭proteina‬ ‭che‬ ‭interagisce‬

‭direttamente‬‭con‬‭il‬‭genoma,‬‭formata‬‭solo‬‭da‬‭alpha-eliche,‬‭perché‬‭esse‬‭sono‬‭estremamente‬‭strutturate‬

‭e‬ ‭si‬ ‭adattano‬ ‭perfettamente‬ ‭alla‬ ‭scanalatura‬ ‭principale‬ ‭della‬ ‭doppia‬ ‭elica,‬ ‭facilitando‬ ‭così‬ ‭il‬

‭reclutamento di coppie di basi successive, come i gruppi laterali degli istoni.‬

‭caratteristiche alpha eliche‬

‭●‬ ‭Le alpha eliche vengono orientate per giacere nella scanalatura principale della doppia elica,‬

‭dove gli atomi delle proteine stabiliscono specifici contatti con atomi del DNA.‬

‭○‬ ‭il dominio di legame non è solo la regione che contatta l’alfa elica, ma contribuisce a‬

‭spaziare tutta la regione in modo che il legame possa avvenire.‬

‭○‬ ‭La ragione per cui sono alfa eliche è in parte sterica, perché un’alfa elica è della‬

‭misura esatta per poter giacere nella scanalatura principale del dna, senza generare‬

‭distorsioni della doppia elica.‬

‭○‬ ‭Altre possono generare un ripiegamento della doppia elica quando legano, questa‬

‭deformazione si crea perché non c’è abbastanza spazio nella scanalatura‬

‭secondaria.‬

‭●‬ ‭Possono avvenire interazioni successive, come quelle con atomi dell’ossatura di‬

‭zucchero-fosfato, e a volte anche con atomi della scanalatura secondaria, che possono‬

‭contribuire al riconoscimento e al legame, aumentando il grado di specificità e anche l’attività‬

‭del DNA‬

‭●‬ ‭Studi cristallografici X-ray di complessi DNA-proteine hanno portato a caratterizzare diversi‬

‭motivi strutturali che possono presentare una alfa elica alla scanalatura principale‬

‭○‬ ‭Questi caratterizzano i fattori di trascrizione, in quanto la maggior parte di questi‬

‭motivi strutturali ha caratteristiche sequence consenso nei suoi AA‬

‭○‬ ‭I fattori di trascrizione sono spesso classificati a seconda del loro tipo di dominio di‬

‭legame al DNA. Esistono molti domini di legame a DNA, ma i più diffusi sono:‬

‭l’omeodominio, il dominio a dita di zinco, il dominio basico a cerniera di leucine e il‬

‭dominio elica-ansa-elica‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭Omeodominio (o‬

‭homedodominio)‬

‭A dita di zinco‬

‭(Zinc-Finger)‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭caratteristico dei geni omeotici, scoperti nella Drosophila, ma‬

‭presenti anche nei mammiferi e necessari per lo sviluppo di parti‬

‭specifiche del corpo (gambe, braccia, dita, vertebre ecc)‬

‭costituito da una sequenza molto conservata di 60 AA, che forma‬

‭una struttura (o anche una sequenza) a elica-ansa-elica- giro-‬

‭elica, detta anche‬‭homeobox‬

‭○‬

‭○‬

‭○‬

‭○‬

‭si hanno quindi‬‭due regioni flessibili e tre alfa‬‭eliche,‬‭dove‬

‭la prima e la seconda posizionano la terza‬

‭perpendicolarmente, quindi il legame posiziona l’elica 3 in‬

‭posizione trasversale rispetto alla 1 e alla 2, in modo che‬

‭possa appoggiarsi alla scanalatura principale‬

‭l’elica 3 è quella che contatta direttamente il DNA nel solco‬

‭maggiore, in quanto ha una sequenza consenso‬

‭abbastanza conservativa formata da ATTATTAAT. Essa‬

‭contatta il DNA nel solco maggiore dove si adagia,‬

‭riuscendo a contattare coppie di nucleotidi successivi con‬

‭gruppi laterali di amminoacidi.‬

‭L’elica 1 invece ha una regione flessibile amminoterminale‬

‭che fa il giro e si aggrappa con un’arginina a coppie di basi‬

‭sul solco minore, migliorando sia la specificità che l’affinità‬

‭della proteina.‬

‭La caratteristica del homeobox, inoltre, è che questo è un‬

‭dominio di legame a DNA che funziona come monomero.‬

‭proteine che si ripiegano attorno allo ione zinco, molto comuni‬

‭nelle proteine che legano gli acidi nucleici‬

‭ci sono 3 diversi motivi a dita di zinco, come il C2H2 (TFIIIA, WT1,‬

‭SP, ADR1)‬

‭○‬ ‭il modello C‬ ‭2‬ ‭H‬ ‭2‬ ‭è costituito da almeno 3 dita che‬‭si‬

‭ripetono. Le tre dita legano il DNA come monomeri, con‬

‭l’alfa elica di ciascuna unità che contatta la scanalatura‬

‭principale del DNA lungo gruppi di basi successive, mentre‬

‭la proteina si avvolge attorno alla doppia elica. Le tre dita‬

‭vengono posizionate correttamente dalla struttura della‬

‭sequenza proteica che le precede. La scanalatura‬

‭principale va tutto intorno alla doppia elica e le alfa eliche‬

‭seguono questa scanalatura. I gruppi laterali di ciascuna‬

‭alfa elica contattano i gruppi laterali esposti dalle coppie di‬

‭basi.‬

‭○‬ ‭il dominio è formato da:‬

‭■‬ ‭un foglietto beta all’estremità N terminale dalla‬

‭posizione 1 alla 10‬

‭■‬ ‭due AA che formano una regione flessibile‬

‭■‬ ‭alfa elica che rappresenta il dito, ovvero la parte‬

‭della proteina che contatta il DNA‬

‭○‬ ‭L’alfa elica è tenuta in posizione da due foglietti beta‬

‭antiparalleli, e questo ripiegamento è determinato da due‬

‭coppie di AA conservati sull’ elica, ovvero due istidine in‬

‭posizione 19 e 23 e sul primo foglietto beta due cisteine in‬

‭posizione 3 e in posizione 6. Le istidine interagiscono con‬

‭ione zinco, quindi possono far ripiegare le catene che‬

‭formano la struttura, rendendola ben definita. Questo dito‬

‭può così contattare il DNA.‬

‭■‬ ‭è per questo che il motivo di zinco si chiama‬

‭C2H2, perché è formato da due cisteine e due‬

‭istidine (tutti i siti di riconoscimento per C2H2 sono‬

‭formati da 9 basi)‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭Nell’immagine si ha un’alfa‬

‭elica che riconosce, tramite‬

‭due arginine, due doppiette‬

‭GC-GC (contigue o‬

‭intramezzate).‬

‭Si è così costruito un vero e‬

‭proprio codice di sequenze‬

‭che riconoscono specifiche‬

‭combinazioni di doppiette,‬

‭per cui i ricercatori sono stati in grado di costruire dei domini di legame al‬

‭DNA artificiali che possono legare qualsiasi sequenza.‬

‭Questo‬ ‭è‬ ‭stato‬ ‭utilizzato,‬ ‭per‬ ‭molto‬ ‭tempo,‬ ‭per‬ ‭veicolare‬ ‭degli‬ ‭enzimi‬ ‭a‬

‭delle‬ ‭sequenze‬‭di‬‭DNA:‬‭se‬‭avessimo‬‭voluto‬‭generare‬‭un‬‭taglio‬‭del‬‭doppio‬

‭filamento‬ ‭in‬ ‭una‬ ‭certa‬ ‭regione,‬ ‭avremmo‬ ‭costruito‬ ‭un‬ ‭fattore‬ ‭chimerico‬

‭formato‬ ‭da‬ ‭una‬ ‭fusione‬ ‭tra‬ ‭un‬ ‭motivo‬ ‭a‬ ‭dita‬ ‭di‬ ‭zinco‬ ‭C2H2,‬ ‭ad‬ ‭hoc‬ ‭per‬

‭quella sequenza, + un enzima con attività endonucleasica che tagliava la‬

‭regione‬‭dove‬‭la‬‭proteina‬‭artificiale‬‭si‬‭andava‬‭a‬‭tagliare.‬‭Questo‬‭serviva‬‭per‬

‭generare‬‭delle‬‭ricombinazioni‬‭specifiche.‬‭Oggi‬‭tale‬‭metodo‬‭non‬‭è‬‭più‬‭usato‬

‭perché‬‭è‬‭stato‬‭sostituito‬‭dall’editing‬‭del‬‭genoma‬‭con‬‭CRISPR-CAS9,‬‭che‬‭è‬

‭molto più efficiente.‬

‭Basico- a cerniera di‬

‭leucine‬

‭(Basic-Leucine‬

‭Zipper)‬

‭Elica-ansa-elica‬

‭(Helix-Loop-Helix)‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭Gcn4, CREB/ATF, C/EBP, AP1 (Jun-Fos)‬

‭può legare il DNA sotto forma di dimero, questo perché la regione‬

‭ad alfa elica è costituita da:‬

‭○‬ ‭dominio N terminale basico che “afferra il DNA” a 2‬

‭scanalature principali adiacenti‬

‭■‬ ‭Il dominio di legame al DNA, proprio come‬

‭l’omeodominio (formato da tre alfa eliche di cui‬

‭solo una contatta il DNA) è formato da un’alfa elica‬

‭più lunga di quella che contatta il DNA perché a‬

‭valle si trova il dominio di dimerizzazione costituito‬

‭da almeno 5 ripetizioni di leucine ogni 7 AA‬

‭○‬ ‭dominio C-terminale di dimerizzazione costituito da almeno‬

‭5 ripetizioni di Leucine (AA idrofobici) ogni 7 AA‬

‭■‬ ‭la parte di leucine permette che un dimero possa‬

‭contattare una scanalatura e l’altro l’altra; quindi la‬

‭dimerizzazione avviene nella cerniera di leucine‬

‭tramite interazioni idrofobiche, formando una‬

‭struttura coiled coil (dominio di interazione molto‬

‭forte e altamente specifico)‬

‭■‬ ‭la porzione di leucine determinerà la specificità di‬

‭interazione, infatti a seconda degli amminoacidi‬

‭intramezzati tra le diverse leucine, questi domini‬

‭formano solo omodimeri, solo eterodimeri, o‬

‭entrambi con Leucine Zipper compatibili (molto‬

‭importante nel determinare il fattore di‬

‭trascrizione). Sia che siano presenti come‬

‭omodimeri che come eterodimeri, è necessaria la‬

‭loro dimerizzazione per legare il DNA. Senza la‬

‭dimerizzazione nessuna alfa elica potrebbe essere‬

‭posizionata in maniera specifica nel DNA.‬

‭è un‬‭dimero obbligato‬

‭MyoD, myogenin, Myf-5, Myc, Max‬

‭è simile alla cerniera di leucine perché è un dimero obbligato, ma‬

‭con le alfa eliche separate da un’ansa‬

‭L’elica N-terminale contiene residui basici che legano il DNA‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭●‬

‭●‬

‭L’elica C-terminale ha AA idrofobici spaziati ad intervalli‬

‭caratteristici di un’a elica => è acido‬

‭Anche le proteine H-L-H possono formare sia omo- che‬

‭etero-dimeri => il modo in cui elica ansa elica interagisce con dna‬

‭è uguale a quello con cui lo fa lo zipper e possono formare anche‬

‭loro omodimeri o eterodimeri‬

‭PARAGONE TRA ZIPPER E H-L-H LEGATE AL DNA‬

‭.‬

‭I fattori di trascrizione dimerici hanno‬

‭dei siti di legame sul DNA che sono‬

‭degli emi-siti: abbiamo infatti una parte‬

‭di sequenza che corrisponde alla prima‬

‭scanalatura principale, e una parte di‬

‭sequenza che corrisponde alla‬

‭successiva scanalatura.‬

‭Intercorrono infatti 6 basi tra i nucleotidi‬

‭contattati in una scanalatura e quelli‬

‭contattati nell’altra. Queste sequenze,‬

‭nel caso di un omodimero, sono‬

‭simmetriche (3’-CACAAA-5’); ma se si‬

‭tratta di eterodimeri la sequenza‬

‭contattata da un’elica è diversa da‬

‭quella contatta dall’altra elica; quindi‬

‭avremo sempre due emisiti che non‬

‭saranno uguali tra loro. Gli omo e gli‬

‭eterodimeri possono avere‬

‭caratteristiche diverse, sia come attivatori (a seconda di che tipo di co-attivatori reclutano), sia come‬

‭siti riconosciuti sul DNA.‬

‭In figura vediamo due proteine Leucine Zipper con‬

‭diversi siti di legame.‬

‭Il‬‭sito‬‭di‬‭legame‬‭del‬‭fattore‬‭verde‬‭scuro‬‭è‬‭il‬‭sito‬‭blu,‬

‭quello‬‭riconosciuto‬‭dal‬‭fattore‬‭verde‬‭chiaro‬‭è‬‭il‬‭sito‬

‭rosso.‬ ‭Verde‬ ‭scuro‬ ‭e‬ ‭chiaro‬ ‭riconoscono‬ ‭quindi‬

‭promotori‬ ‭diversi‬ ‭ed‬ ‭esplicano‬ ‭funzioni‬ ‭differenti.‬

‭L’eterodimero‬ ‭invece‬ ‭riconosce‬ ‭una‬ ‭terza‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭categoria‬‭di‬‭siti‬‭di‬‭legame‬‭che‬‭sarà‬‭un‬‭mix‬‭di‬‭sequenze‬‭blu‬‭e‬‭rosse,‬‭generando‬‭un‬‭ulteriore‬‭fattore‬‭con‬

‭funzioni‬‭diverse,‬‭perché‬‭il‬‭dominio‬‭di‬‭attivazione‬‭è‬‭formato‬‭in‬‭parte‬‭dal‬‭peptide‬‭verde‬‭scuro,‬‭e‬‭in‬‭parte‬

‭da‬ ‭quello‬ ‭chiaro.‬ ‭Le‬ ‭sequenze‬ ‭riconosciute‬ ‭dall’eterodimero‬ ‭saranno‬ ‭fatte‬ ‭da‬ ‭due‬ ‭emisiti.‬ ‭il‬ ‭primo‬

‭emisito blu (contattato da verde scuro) e l’altro invece contattato da verde chiaro.‬

‭→‬‭CONTROLLO COMBINATORIALE‬

‭In‬ ‭questo‬ ‭modo‬ ‭aumentiamo‬ ‭in‬ ‭modo‬ ‭combinatoriale‬ ‭le‬ ‭possibili‬ ‭combinazioni:‬ ‭con‬ ‭due‬ ‭proteine‬

‭abbiamo tre dimeri funzionalmente diversi che riconoscono sequenze differenti.‬

‭Spesso‬ ‭riconoscono‬ ‭sequenze‬ ‭simili‬ ‭con‬ ‭caratteristiche‬ ‭diverse‬ ‭perché‬‭i‬‭siti‬‭di‬‭riconoscimento‬‭per‬‭i‬

‭fattori‬ ‭di‬ ‭trascrizione‬ ‭sono‬ ‭degenerati:‬ ‭il‬ ‭riconoscimento‬ ‭da‬ ‭parte‬ ‭di‬ ‭un‬ ‭fattore‬‭di‬‭trascrizione‬‭non‬‭è‬

‭stringente‬ ‭come‬ ‭ad‬ ‭esempio‬ ‭il‬ ‭riconoscimento‬ ‭di‬ ‭una‬ ‭sequenza‬ ‭di‬ ‭DNA‬ ‭da‬ ‭parte‬ ‭di‬ ‭un‬ ‭enzima‬ ‭di‬

‭restrizione.‬‭Ci‬‭sono‬‭delle‬‭sequenze‬‭consenso‬‭in‬‭cui‬‭più‬‭frequentemente‬‭in‬‭una‬‭determinata‬‭posizione‬

‭troviamo‬ ‭una‬ ‭base‬ ‭piuttosto‬ ‭che‬ ‭un’altra.‬ ‭Queste‬ ‭sequenze‬‭consenso‬‭però‬‭sono‬‭molto‬‭presenti‬‭nel‬

‭genoma (n mila volte) e non possiamo realmente vedere dove un fattore lega nel DNA.‬

‭A‬‭determinare‬‭se‬‭un‬‭fattore‬‭si‬‭lega‬‭o‬‭meno‬‭ad‬‭una‬‭sequenza‬‭consenso,‬‭è‬‭la‬‭struttura‬‭della‬‭cromatina.‬

‭Allo‬ ‭stesso‬ ‭modo‬ ‭il‬ ‭fatto‬ ‭che‬ ‭le‬ ‭sequenze‬‭siano‬‭degenerate‬‭contribuisce‬‭al‬‭fatto‬‭che,‬‭cambiando‬‭la‬

‭struttura‬ ‭della‬ ‭cromatina,‬ ‭un‬ ‭fattore‬ ‭può‬ ‭essere‬ ‭captato‬ ‭per‬ ‭la‬ ‭regolazione‬ ‭di‬ ‭un‬ ‭gene.‬‭La‬‭maggior‬

‭parte‬ ‭delle‬ ‭differenze‬ ‭tra‬ ‭specie‬ ‭vicine‬ ‭e‬ ‭tra‬ ‭individui,‬ ‭sono‬ ‭date‬ ‭non‬ ‭tanto‬ ‭dalla‬‭sequenza,‬‭ma‬‭dal‬

‭modo in cui i geni sono regolati.‬

‭Il‬‭modo‬‭in‬‭cui‬‭un‬‭gene‬‭viene‬‭regolato,‬‭può‬‭essere‬‭variato‬‭dalla‬‭liberazione‬‭della‬‭struttura‬‭cromatinica‬

‭permettendo il legame con un nuovo fattore di trascrizione che prima non legava.‬

‭DOMINIO DI ATTIVAZIONE‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭●‬

‭una sequenza polipeptidica che attiva la trascrizione quando fusa con un motivo di legame al‬

‭DNA‬

‭○‬ ‭deve‬‭reclutare‬‭una proteina tramite interazione per‬‭cui deve essere capace di‬

‭interagire con altre proteine => le caratteristiche necessarie non sono le stesse molto‬

‭rigide che servono per il riconoscimento del dna => non si hanno strutture specifiche,‬

‭anche perché la maggior parte di queste sono in grado di contattare più domini di‬

‭attivazione‬

‭i domini di attivazione non hanno una struttura ben definita e molte sequenze diverse‬

‭possono agire da domini attivatori‬

‭○‬ ‭molto spesso molto flessibili e difficili da cristallizzare => molte sequenze diverse‬

‭possono agire da domini attivatori‬

‭Spesso sono destrutturati in soluzione, per assumere struttura definita in seguito‬

‭all’interazione con un coattivatore.‬

‭Spesso sono sequenze di natura “acida” ricche in glutammato e aspartato, residui aa carichi‬

‭negativamente (specialmente nel lievito)‬

‭Sono essenzialmente superfici di tipo adesivo, adatte a mediare interazioni proteina-proteina‬

‭attraverso le quali puo’ avvenire il reclutamento dei diversi componenti del macchinario‬

‭trascrizionale (altri fattori di trascrizione, co-attivatori, GTFs, HAT, SWI/SNF)‬

‭Si può definire dominio di attivazione qualunque sequenza polipeptidica in grado di attivare la‬

‭trascrizione quando viene espressa come parte di una proteina che contiene un motivo di legame al‬

‭DNA.‬‭Questo grazie al fatto di essere una superficie‬‭di tipo adesivo con aminoacidi carichi che‬

‭possono facilmente stabilire interazioni proteina proteina.‬

‭Se la proteina ha una struttura fissa può interagire solo con determinate strutture; mentre se è‬

‭destrutturata, così come i domini di attivazione, può adattarsi più facilmente alla superficie di diverse‬

‭proteine.‬

‭Il dominio di attivazione è una sequenza polipeptidica che è in grado di mediare un'interazione‬

‭efficacie (ed è chiamata interattore), e questo ne rivela la principale funzione che è quella di reclutare,‬

‭tramite interazioni proteina-proteina, i co-attivatori.‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭Una‬ ‭volta‬ ‭la‬ ‭struttura‬ ‭delle‬ ‭proteine‬ ‭era‬ ‭determinata‬ ‭tramite‬ ‭cristallizzazione:‬ ‭essa‬ ‭consiste‬ ‭nel‬

‭codificare‬‭le‬‭proteine‬‭concentrandole‬‭in‬‭quantità‬‭sempre‬‭maggiori‬‭fino‬‭a‬‭formare‬‭dei‬‭cristalli.‬‭I‬‭cristalli‬

‭hanno‬ ‭la‬ ‭caratteristica‬ ‭di‬ ‭amplificare‬ ‭la‬ ‭struttura‬ ‭proteica,‬ ‭che‬ ‭può‬ ‭quindi‬ ‭essere‬ ‭studiata‬ ‭tramite‬

‭rifrazione‬‭a‬‭raggi‬‭X.‬‭Oggi,‬‭la‬‭cristallografia‬‭non‬‭è‬‭più‬‭usata‬‭perché‬‭sono‬‭subentrate‬‭delle‬‭tecniche‬‭che‬

‭possono‬‭studiare‬‭direttamente‬‭la‬‭funzione‬‭della‬‭proteina‬‭con‬‭la‬‭cosiddetta‬‭“cryo‬‭electron‬‭microscopy”‬

‭(microscopia‬‭elettronica‬‭“a‬‭super‬‭freddo”).‬‭Il‬‭“super‬‭freddo”‬‭infatti‬‭blocca‬‭la‬‭struttura‬‭della‬‭microscopia‬

‭e‬ ‭per‬ ‭questo‬ ‭si‬ ‭usano‬ ‭dei‬ ‭microscopi‬ ‭elettronici‬ ‭estremamente‬ ‭sensibili‬ ‭e‬ ‭sofisticati‬ ‭che‬ ‭possono‬

‭andare a studiarne la struttura.‬

‭La‬‭maggior‬‭parte‬‭delle‬‭strutture‬‭dei‬‭domini‬‭di‬‭attivazione‬‭sono‬‭state‬‭ottenute‬‭solo‬‭quando‬‭il‬‭dominio‬‭di‬

‭attivazione‬ ‭interagiva‬ ‭con‬ ‭la‬ ‭proteina‬ ‭da‬ ‭reclutare.‬ ‭Si‬ ‭può‬ ‭infatti‬ ‭cristallizzare‬ ‭una‬ ‭proteina‬ ‭solo‬ ‭se‬

‭questa‬‭ha‬‭una‬‭struttura‬‭ben‬‭definita.‬‭Se‬‭la‬‭struttura‬‭è‬‭“fluttuante”‬‭non‬‭si‬‭possono‬‭ottenere‬‭dei‬‭cristalli‬

‭utili per la struttura in quanto questa è assente.‬

‭Quando‬‭invece‬‭la‬‭proteina‬‭interagisce‬‭con‬‭il‬‭suo‬‭interattore,‬‭la‬‭proteina‬‭sarà‬‭bloccata‬‭e‬‭sarà‬‭in‬‭grado‬

‭di formare dei cristalli.‬

‭COATTIVATORE CBP/p300‬

‭Nell'immagine è‬

‭presentata la struttura‬

‭dell’istone aciltransferasi‬

‭di due proteine molto‬

‭omologhe chiamate‬

‭CBP/p300. Le regioni‬

‭colorate sono domini che‬

‭agiscono con i domini di‬

‭attivazione di trascrizione‬

‭di altri fattori.‬

‭=> cbp/p300 è un‬

‭coattivatore promiscuo‬‭;‬‭è‬

‭molto abbondante nella‬

‭cellula‬‭.‬

‭Questa proteina quindi è‬

‭tra quelle meno specifiche,‬

‭in quanto tra le più‬

‭promiscue nella capacità‬

‭di acetilare i diversi residui‬

‭sulle code‬

‭amminoacidiche di diversi istoni (H3 e H4). E’ la proteina più abbondante perché è quella‬

‭principalmente responsabile dell’aumento generico dell'acetilazione, che favorisce la‬

‭decompattazione della cromatina, e quindi la trascrizione a livello generico (non mediato dai readers).‬

‭La CBP/p300 possiede numerosi siti di interazione con i domini di attivazione di diversi fattori di‬

‭trascrizione, tra questi si trovano:‬

‭●‬ ‭Il bromo dominio la rende facilmente reclutabile dove gli istoni sono già stati acetilati (una‬

‭specie di feedback positivo)‬

‭●‬ ‭dominio HAT che media la funzione enzimatica‬

‭●‬ ‭Domini sopra i quali sono riportati i fattori di trascrizione che interagiscono con il loro dominio‬

‭di attivazione su questa porzione di CBP/p300.‬

‭C’è una competizione fra le cellule per avere CBP/p300, nonostante ve ne sia già una buona quantità‬

‭nella cellula. Questo equilibrio contribuisce a regolare come i fattori di trascrizione attivano i loro‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭promotori e spiega perché è sempre necessario avere più di un fattore di trascrizione per attivare la‬

‭trascrizione.‬

‭Poniamo di avere due promotori, uno con un fattore di trascrizione che può reclutare CBP/p300, l’altro‬

‭con quattro fattori di trascrizione. Il promotore che recluta più efficacemente CBP/p300 è ovviamente‬

‭quello con 4, che siano quattro fattori di trascrizione diversi o che siano quattro copie dello stesso‬

‭fattore. Questo è uno degli elementi che può determinare la forza relativa di un promotore rispetto‬

‭ad un altro. Questo tipo di competizione può avere anche dei risvolti patologici:‬

‭Infezione da virus oncogeni (sp 40 ac) e adenovirus che esprimono sp40 large c e 1a che causano‬

‭trasformazione tumorale.‬

‭Queste proteine oncogeniche sono il contrario delle proteine oncosopprettrici come la p53 (ovvero‬

‭un oncosoppressore, la cui espressione è necessaria per non far trasformare le cellule. Media o il‬

‭riparo del danno o l’apoptosi della cellula quando il danno non è più riparabile). Tutte hanno in‬

‭comune il fatto che attivano la trascrizione dei geni grazie al fatto di reclutare CBP/p300.‬

‭La proteina p53 necessita di CBP/p300 per svolgere al meglio la sua attività di oncosoppressore,‬

‭Le due proteine SV40 Large T e E1A dell’adenovirus (entrambe oncoproteine: proteine che se‬

‭espresse causano la formazione di un tumore) necessitano di CBP/p300. Quando questi virus‬

‭infettano la cellula, producendo tante copie di se stessi, producono anche grandi quantità di queste‬

‭oncoproteine che si legano alle sequenze del virus reclutando p53. Essendoci quindi molte proteine‬

‭virali che sequestrano CBP/p300, si causerà una carenza di questa proteina e di conseguenza p53‬

‭non si può legare a questa e non può attivare i suoi geni bersaglio che mediano la soppressione‬

‭tumorale, dunque trasformazione in tumore‬

‭Se l’attività di p53 è inibita=> danno al dna non potrà essere efficientemente riparato => cellula‬

‭sopravvive con mutazioni che diventano cellule tumorali.‬

‭spazio domande‬

‭1)‬ ‭Domanda: il gene che codifica per la proteina p53, codifica anche per il numero di fattori di‬

‭trascrizione che poi andranno a competere?‬

‭Risposta: il gene codifica per p53, questa poi va a legare i promotori sui geni bersaglio; altri geni‬

‭bersaglio di altri fattori di trascrizione vanno poi a legare altri fattori di trascrizione. P53 e questi altri‬

‭geni recluteranno CBP/p300. A seconda di quanti fattori di trascrizione sono presenti per reclutare‬

‭CBP/p300, si potrà variare la capacità di attivazione dei loro promotori perché la quantità di‬

‭CBP/p300, per quanto alta, può diventare limitante.‬

‭2)‬ ‭Domanda: E’ quindi l’assenza di CBP/p300 per la p53 che causa il tumore?‬

‭Risposta: in questo caso sì. A seguito, ad esempio, dell’infezione da parte di SV40 il meccanismo per‬

‭cui questa causa dei tumori è il fatto che p53 nella cellula infettata è meno attivo perché riesce a‬

‭reclutare meno CBP/p300 perché è in parte sequestrato.‬

‭SINERGIA TRASCRIZIONALE‬

‭Il concetto di sinergia è diverso dal concetto di additività:‬

‭●‬ ‭Additività: una proteina attivatrice attiva una attività di trascrizione; quattro proteine ne‬

‭attivano quattro e così via.‬

‭●‬ ‭Sinergia: quattro proteine attivatrici non attivano quattro unità di trascrizione, ma ad esempio‬

‭ne attivano 500.‬

‭Ogni promotore è un mix per fattori trascrizionali diversi.‬

‭Un promotore è formato da tanti elementi che interagiscono con attivatori, repressori e così via e‬

‭capita che si abbiano più siti di riconoscimento per uno specifico fattore trascrizionale.‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭Se un promotore basale non può essere attivato, se esprimiamo una certa proteina attivatrice ci‬

‭aspettiamo che con questa proteina attivatrice si avranno 500 unità di trascrizione.‬

‭La sinergia trascrizionale è mediata dal fatto che più copie su un dominio di attivazione saranno in‬

‭grado di reclutare meglio l’attivatore.‬

‭Il fatto di avere più di una proteina attivatrice amplifica le individuali potenze delle diverse proteine. In‬

‭parte questo è dovuto al fatto che quattro copie dello stesso dominio di attivazione trascrizionale sono‬

‭in grado di reclutare molto efficientemente il co-attivatore, che sia CBP/p300 o altri, e questo aumenta‬

‭in modo sinergico, e non additivo, l’attivazione. Se non ci fosse una buona efficienza se ne‬

‭recluterebbero molte meno.‬

‭Lo stesso discorso vale per fattori di trascrizione diversi legati ad un promotore. Per spiegare‬

‭ciò bisogna però prima affrontare un ulteriore concetto: Fattori di trascrizione diversi legati in posizioni‬

‭specifiche sul DNA sono in grado di interagire tra loro mediante i loro domini di interazione, che sono‬

‭superfici di interazione proteina proteina.‬

‭Per interagire devono fare ripiegare il DNA e quindi si viene a creare una struttura di questo genere‬

‭(immagine sotto) in cui il DNA è fortemente ripiegato. Questo ripiegamento permettere ai diversi‬

‭domini di attivazione, legati in posizioni del promotore specifiche ma vicine, di entrare in contatto tra‬

‭loro. Un esempio è quello‬‭dell’enhanceosoma.‬

‭L’enhanceosoma‬‭è un‬ ‭complesso proteico‬

‭unico formato da domini di attivazione di una‬

‭serie unica che si compongono in modo‬

‭ordinato della sequenza regolatoria. I fattori‬

‭allora potranno legarsi e i domini di‬

‭attivazione potranno interagire tra loro nello‬

‭spazio.‬

‭Il complesso dell’anhanceosoma non esiste‬

‭all’infuori del DNA, infatti esso si forma‬

‭quando tutte le proteine si legano al DNA e‬

‭solamente se, oltre al fattore di trascrizione,‬

‭sono presenti delle proteine architetturali che‬

‭hanno la funzione di aiutare questo‬

‭ripiegamento del DNA. Queste proteine facilitano termodinamicamente il ripiegamento del DNA‬

‭permettendo ai domini di entrare in contatto, formando così l’enhanceosoma.‬

‭Questa interazione nello spazio tra i domini di interazione crea una struttura molecolare simile a un‬

‭meta attivatore (o un meta dominio di attivazione), che potrà avere attività molto più alta e anche‬

‭molto più regolata dei singoli fattori.‬

‭La struttura molecolare che si forma, rendendo l’enahnceosoma simile a un meta dominio, è una‬

‭struttura tridimensionale unica che si viene a formare solo su uno specifico promotore perché solo‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭questo possiede i siti di legame per questi esatti fattori di trascrizione, in questo esatto ordine e‬

‭distanza.‬

‭Questo dominio tridimensionale diventa una struttura unica, che acquisisce le caratteristiche di un‬

‭super attivatore reclutando in modo coordinato diversi co-attivatori per attivare il gene in modo molto‬

‭efficiente (il dominio trascrizionale nell’enhanceosoma diventa quindi polimerico).‬

‭Gli studi su cui è stato costruito questo modello dell’ enhanceosoma riguardano il promotore che‬

‭permette l’attivazione della trascrizione del gene per l‬‭’interferone beta‬‭.‬

‭INTERFERONE BETA‬

‭interferoni= citochine (ormoni‬

‭polipeptidici) che vengono‬

‭sintetizzati dalle cellule, e che‬

‭funzionano nel momento in cui‬

‭vengono recepiti dai recettori‬

‭specifici che agiscono in maniera‬

‭esocrina o paracrina. Mentre‬

‭molte citochine sono espresse‬

‭solo da alcuni tipi cellulari, gli‬

‭interferoni (classificati in tipo 1,‬

‭caratteristici solo dei mammiferi,‬

‭divisi in alfa e beta, e di cui fa‬

‭parte l’interferone beta, e tipo 2). In particolare, l’interferone beta rappresenta‬‭il principale‬

‭meccanismo di difesa da infezione virale‬‭. L’interferone‬‭beta è il primo livello di difesa delle nostre‬

‭cellule (non solo quelle del sistema immunitario) dai virus. Questa difesa non difende però la cellula‬

‭stessa (che andrà incontro ad apoptosi), ma tutte le cellule vicine poiché, dato che parliamo di un‬

‭organismo pluricellulare, l’interesse è quello di salvare l’intero organismo.‬

‭Si attiva così la trascrizione del gene dell’interferone beta, in particolare è attivato in modo‬

‭estremamente specifico dall’infezione virale e predice alle cellule la presenza di un virus.‬

‭Queste cellule attivano la risposta dell’interferone che comprende:‬

‭- la degradazione di tutti gli RNA‬

‭- inibizione della sintesi proteica‬

‭Per le cellule, attivare la risposta dell’interferone è deleterio per loro stesse, ma in questo modo il‬

‭virus che le ha infettate non può essere replicato ulteriormente e non può infettare ulteriori cellule.‬

‭Questo meccanismo, infatti, limita il più possibile la diffusione del virus una volta avvenuta l’infezione.‬

‭I virus, a loro volta, hanno sviluppato dei sistemi che permettono loro di superare la risposta‬

‭dell’interferone.‬

‭ES: il virus del SARS-COV 2 ha sviluppato una serie di proteine che inibiscono in modo specifico i‬

‭diversi mediatori della risposta all’interferone. Il virus sfugge alla risposta all’interferone, viene‬

‭ugualmente prodotto e stimola un’alta produzione di citochine infiammatorie. Si crea così, oltre che la‬

‭riproduzione continua del virus, una situazione di infiammazione sempre più alta. Quando gli individui‬

‭muoiono di Covid, muoiono non per il virus, ma per la risposta immunitaria incontrollata. Questa‬

‭situazione non riguarda tutte le persone infettate; il fatto che può presentarsi o meno dipende dalla‬

‭carica virale e dalla situazione generale di salute di ogni individuo e dalle caratteristiche genetiche‬

‭che determinano quanto facilmente produce risposta infiammatoria.‬

‭Domanda: Perché induce la risposta infiammatoria? Che vantaggio ne ha il virus?‬

‭Risposta: In realtà non è il virus che ne ha vantaggio. La risposta infiammatoria è funzionale al fatto‬

‭che si possa poi creare la risposta immunitaria. Il problema è che, poiché il virus supera la risposta‬

‭all’interferone, questo innesca una risposta immunitaria ancora più alta.‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭L’infiammazione è una reazione molto importante per risolvere le situazioni infettive; senza‬

‭infiammazione non si potrebbero reclutare le cellule del sistema immunitario che arrivano,‬

‭riconoscono l’antigene, producono gli anticorpi, i linfociti T… Però la risposta infiammatoria‬

‭deve poter essere controllata perché se esce dal controllo è pericolosa. Infatti il sistema immunitario‬

‭ha dei meccanismi a feedback negativo in cui elementi della stessa attivazioni vanno a ridurre la‬

‭risposta infiammatoria. Sono equilibri molto delicati e quando si interferisce con questi in modo‬

‭patologico possono creare questi problemi.‬

‭Stesso meccanismo avviene nel caso delle allergie: Il cortisone, infatti in caso di Covid, viene dato per‬

‭limitare la risposta infiammatoria, ma spesso l’errore è quello di somministrare il cortisone troppo‬

‭presto, inibendo la stessa risposta immunitaria.‬

‭Il gene è regolato da un fattore nella regione promotica.‬

‭L’enhanceosoma si forma in seguito al legame, spesso cooperativo (per cooperativo si intende che il‬

‭legame di un fattore favorisce a legare gli altri), tra tre fattori:‬

‭• F-kB‬

‭• IRFs‬

‭• ATF-2/c Jun)‬

‭Questi tre fattori vengono espressi ad alti livelli ed attivati tutti insieme nella stessa cellula, solo in‬

‭seguito a infezione virale. Il fatto che il promotore dell’interferone beta non possa essere attivato se‬

‭prima non si forma l’enhanceosoma (sono necessari tutti e tre i fattori), conferisce un’alta specificità‬

‭all’attivazione dell’interferone beta.‬

‭Innescare la risposta dell’interferone non è molto favorevole per le cellule perché, come già detto,‬

‭muoiono. Questo è ovviamente un danno, ma è un danno minore rispetto che lasciare correre il virus‬

‭in maniera incontrollata.‬

‭Il fatto che l’attivazione avvenga solo in presenza di tutti e tre i fattori, i quali sono presenti solo a‬

‭seguito di un’infezione virale, garantisce un’alta specificità e l’efficienza di attivazione.‬

‭Solo quando c’è un'infezione virale questi fattori sono tutti attivi nella cellula e si forma‬

‭l’enahencosoma, se ne manca anche solo uno non si può formare perché è come se ci fosse una‬

‭specie di buco.‬

‭Questo meta dominio di attivazione, che si crea dall’interazione dei domini di attivazione dei tre fattori‬

‭trascrizionali, è particolarmente efficiente nel reclutare l’oloenzima, la HAT e successivamente un‬

‭rimodellatore della cromatina.‬

‭1. Si posiziona l’intero apparato trascrizionale, ad eccezione di TBP;‬

‭2. quando viene reclutato il rimodellatore della cromatina viene rimosso un nucleosoma posizionato a‬

‭valle della TATA box che impedisce il legame di TBP‬

‭a.‬ ‭Le attività acetilatiche sono necessarie per rimodellare la cromatina, ovvero spostare i‬

‭nucleosomi che devono essere spostati perché impediscono l’avvio della TATA BOX‬

‭3. il nucleosoma viene rimosso;‬

‭4. viene legato il TBP;‬

‭5. la trascrizione comincia.‬

‭(Si posiziona l’intero apparato trascrizionale, ad eccezione di TBP; quando viene reclutato‬

‭il rimodellatore della cromatina viene rimosso un nucleosoma posizionato a valle della TATA‬

‭box che impedisce il legame di TBP. Il nucleosoma viene rimosso, viene legato il TBP e la‬

‭trascrizione comincia.)‬

‭Tutto ciò avviene in maniera molto efficiente e il fatto che sia richiesto l’enhanceosoma garantisce‬

‭delle caratteristiche uniche all’attivazione del promotore dell’interferone beta, mediante‬

‭l’enahnceosoma infatti si ottengono:‬

‭●‬ ‭alta specificità, necessaria perché la risposta dell’interferone comporta la degradazione‬

‭dell’RNA e quindi non si vuole che la risposta venga innescata a meno che non sia‬

‭necessaria, per cui l’alta specificità di attivazione avviene solo a valle dell’infezione virale‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭●‬ ‭alta efficienza di trascrizione, cioè la capacità di reclutare in modo coordinato diversi elementi‬

‭dell’apparato trascrizionale, quindi diversi coattivatori‬

‭Tutti questi livelli di regolazione possono essere anche oggetto di disregolazione o perché c’è un‬

‭difetto di espressione, o perché c’è un difetto nella funzione di un fattore che determina una malattia‬

‭specifica. È importante tutto ciò per capire le basi molecolari delle patologie e per farci un’idea di‬

‭come delle basi molecolari funzionino nell’organismo attivando o meno la trascrizione.‬

‭Riassumendo, il meccanismo di trascrizione partendo da un interferone Beta è:‬

‭●‬ ‭Enhancer inducibile da virus del gene per l’IFNß (~-100/-50)‬

‭●‬ ‭Legame cooperativo di 3 fattori attivati da infezione virale (NF-kB, IRFs e ATF-2/c Jun)‬

‭insieme alla proteina architetturale HMG1 (enhanceosoma)‬

‭●‬ ‭L’enhanceosoma recluta l’oloenzima/CBP e in seguito la HAT P/CAF‬

‭●‬ ‭le attivita’ acetilasiche sono essenziali per la trascrizione e portano al reclutamento di‬

‭complessi che rimodellano il nucleosoma posizionato a valle del sito di inizio della trascrizione‬

‭●‬ ‭l’ infezione virale porta a iperacetilazione localizzata sul promotore in vivo‬

‭MECCANISMI DI REPRESSIONE‬

‭TRASCRIZIONALE‬

‭Più elementi entrano nella regolazione di un gene, più ci sono segnali a cui il gene può corrispondere.‬

‭Anche negli eucarioti esistono i repressori, che funzionano attraverso diversi meccanismi.‬

‭E’ necessario a volte reprimere la trascrizione, sia per inibire un’attività di induzione del segnale, sia‬

‭per determinare quei geni che devono essere fortemente repressi e non facilmente riattivati.‬

‭Anche per la repressione trascrizionale ci sono diversi meccanismi a cui, nella maggior parte dei casi,‬

‭necessitano (così come per gli attivatori) oltre a un dominio di legame al DNA, anche un dominio di‬

‭repressione trascrizionale, che è l’equivalente del dominio di‬

‭attivazione.‬

‭Ci sono diversi meccanismi di repressione:‬

‭1)‬ ‭caso A‬

‭Il dominio di repressione non è necessario solo nel caso in cui il repressore avvia un legame‬

‭competitivo per l’attivatore. Questo avviene quando il sito di legame per il soppressore si posiziona‬

‭sul sito di legame per l’attivatore (sovrapponendosi o coincidendo) => repressione non attiva, ma si‬

‭evita che l’attivatore possa esercitare le sue funzioni di attivatore. In questo caso, una volta‬

‭aumentata la quantità di repressore piuttosto che dell’attivatore, il repressore scalza l’attivatore dal‬

‭promotore e il promotore non viene attivato.‬

‭Questo meccanismo è “passivo” in quanto non si tratta di repressione attiva, ma più che altro di‬

‭mancanza di attivazione. E’ possibile solo su promotori che possiedono una conformazione specifica‬

‭per entrambi i siti di legame e che, per essere attivati, richiedono il legame dell’attivatore.‬

‭Questo è l’unico caso in cui un repressore può fare a meno di un dominio di repressione trascrizionale‬

‭Gli attivatori possono essere posti sia sotto forma di attivatore che di repressore, infatti privata del‬

‭dominio di attivazione, una proteina, può agire da repressore.‬

‭Può anche succedere che un attivatore perda il suo dominio di attivazione e quindi venga prodotta‬

‭una proteina tronca, questo può essere:‬

‭-‬ ‭fisiologico → splicing alternativo‬

‭-‬ ‭patologico‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭Ci sono altre due situazioni in cui il repressore funziona su promotori che hanno delle geometrie‬

‭specifiche, ma il repressore ha bisogno del dominio di repressione.‬

‭2)‬ ‭caso B‬

‭Il sito di legame di attivatore e sito di legame di repressore sono vicini, ma separati. Possono quindi‬

‭legare tutti e due; quando però il repressore si lega al suo dominio di repressione, interagisce con il‬

‭dominio di attivazione e lo neutralizza, mascherando il dominio di attivazione dell’attivatore, e‬

‭impedendo di interagire con i coattivatori, quindi di funzionare. Anche in questo caso si tratta di una‬

‭mancanza di attivazione.‬

‭Sia nel primo caso (a) che nel secondo (b) la molecola rossa può agire da repressore solo nei‬

‭contesti genici in cui il gene ha bisogno di uno specifico attivatore per poter funzionare.‬

‭3)‬ ‭caso C‬

‭Il repressore impedisce all’attivatore di mediare l’attacco per l’attivatore. Il repressore maschera il sito‬

‭di interazione con il macchinario di trascrizione basale. Si tratta di inibizione dell’attivazione a seguito‬

‭di repressione attiva.‬

‭Negli altri casi‬‭un repressore trascrizionale può‬‭agire sempre da repressore trascrizionale,‬

‭indipendentemente da quali fattori sono coinvolti nel gene‬‭, in quanto sarà in grado di reclutare delle‬

‭proteine che saranno co-repressori, l’analogo confunzioanle dei co-attivatori (eg istone-deacetilasi).‬

‭Possiamo immaginare che sia‬

‭fisiologicamente sia dietro mutazioni‬

‭patologiche che un attivatore possa‬

‭essere prodotto in una isoforma‬

‭alternativa priva del dominio di‬

‭attivazione [vedi caso A] (o perché‬

‭fisiologicamente lo stesso RNA può‬

‭essere maturato con lo splicing in‬

‭modo da includere o meno la regione‬

‭specifica dei siti di attivazione, o‬

‭perché c’è stata una mutazione‬

‭genetica che ha reso quel gene‬

‭tronco). In entrambi questi casi‬

‭l’attivatore si trasforma in repressore‬

‭e, ad esempio nel caso di una‬

‭mutazione eterozigote, andrà a‬

‭reprimere anche l’attivatore perché il‬

‭sito di legame è lo stesso.‬

‭Per analogia agli attivatori, i repressori‬

‭reclutano dei co-repressori per‬

‭permettere il funzionamento di un‬

‭dominio di repressore. Il reclutamento‬

‭di questi modificatori epigenetici‬

‭permette di modificare la cromatina e‬

‭rimodellarla in senso repressorio.‬

‭Un repressore, quindi, è in grado di‬

‭reclutare dei complessi di‬

‭rimodellamento della cromatina che‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭introducono nucleosomi in posizioni specifiche per inibire la trascrizione e/o modificatori degli istoni‬

‭come HAT o altri modificatori che vanno a effettuare funzioni di repressione.‬

‭Le HAT vanno a rimuovere le acetilazioni sulle code degli istoni e quindi ricompattano la cromatina;‬

‭altri modificatori vanno a introdurre delle metilazioni istoniche repressorie o togliere quelle attivatorie.‬

‭Paragone tra attivatore e repressore:‬

‭-‬ ‭attivatore: tramite il dominio di attivazione sarà in grado di reclutare un complesso e a‬

‭causare un’acetilazione diffusa.‬

‭-‬ ‭Analogamente un repressore, legandosi al sito di legame, andrà a reclutare dei complessi‬

‭che deacetilano gli istoni.‬

‭Coattivatori e‬

‭corepressori differiscono‬

‭perché non legano‬

‭specificamente il DNA e‬

‭devono essere reclutati‬

‭con dei meccanismi‬

‭epigenetici (=che‬

‭modificano la cromatina).‬

‭(“epigenetico” = sopra la‬

‭genetica, ovvero che‬

‭modifica l’attività‬

‭genetica).‬

‭Co-attivatori e co-repressori sono quindi:‬

‭●‬ ‭analoghi funzionali‬

‭●‬ ‭privi di un dominio di legame al DNA, hanno quindi la necessità di essere reclutati ai‬

‭promotori e alla cromatina;‬

‭●‬ ‭Sono necessari per la funzione dei fattori di trascrizione specifici in presenza di cromatina.‬

‭In figura vi sono due esempi:‬

‭a. Un repressore Ume6 legato ad una URS1 (upstream represive sequence) che con il suo dominio di‬

‭repressione, interagendo con un adattatore molecolare, recluta un complesso con attività istone‬

‭deacetilasica. L’effetto del legame del repressore è quello di deacetilare le code degli istoni; si causa‬

‭una‬‭ipo-acetilazione localizzata‬‭.‬

‭b. Attivatore Gcn4 che lega la UAS (upstream activation sequence) a monte della TATA box e che con‬

‭il suo dominio di attivazione recluta il complesso istone acetil trasferasico (in questo lievito il‬

‭complesso si chiama Gcn5) che causa una iperacetilazione le code degli istoni sui nucleosomi‬

‭adiacenti sia a monte che a valle.‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭Certi fattori possono agire da attivatori o repressori a seconda del contesto.‬

‭In figura abbiamo due fattori di trascrizione (verde e blu) che hanno dei domini di attivazione o‬

‭repressione, e dei domini di legame al DNA diversi tra loro. Il verde si lega al sito di riconoscimento‬

‭del DNA verde, il blu con il blu…‬

‭Sinergicamente i domini di attivazione formano una struttura tridimensionale reclutando il co-attivatore‬

‭e quindi si avrà l’attivazione trascrizionale di un gene che possiede il sito blu e verde esattamente in‬

‭quest’ordine; al contrario, si formerebbe una struttura tridimensionale diversa:‬

‭●‬ ‭esempio del fattore trascrizionale verde che si lega vicino a un altro cofattore e insieme‬

‭riescono a reclutare un coattivatore. Il verde allora agisce come un attivatore‬

‭●‬ ‭Il fattore verde nella stessa cellula, ma su un altro gene che ha per esempio anche un sito di‬

‭legame al fattore rosso, formerà una struttura tridimensionale diversa che recluterà invece un‬

‭co-repressore. L’attività trascrizionale infatti potrà reclutare un corepressore => il verde‬

‭agisce come un repressore.‬

‭○‬ ‭nella stessa cellula ad esempio il fattore verde attiverà il gene X e reprimerà il fattore‬

‭Y‬

‭Allo stesso modo due attivatori diversi, viola e rosso, potranno attivare la trascrizione negli stessi geni‬

‭reclutando co-attivatori diversi. Non è detto che ci sia una corrispondenza biunivoca‬

‭attivatore-coattivatore o repressore-corepressore. Lo stesso attivatore o la stessa combinazione di‬

‭attivatori, sarà in grado di reclutare co-attivatori differenti.‬

‭Queste sono caratteristiche di regolazione combinatoriale: fanno sì che ad un certo numero di‬

‭proteine corrisponda un numero più elevato di giunzioni diverse a seconda di come queste proteine‬

‭vengono combinate.‬

‭trascrizione‬

‭La regolazione trascrizionale di un‬

‭gene è determinata da tanti‬

‭elementi diversi che possono‬

‭agire come:‬

‭-‬ ‭attivatori‬

‭-‬ ‭deboli attivatori‬

‭-‬ ‭repressori‬

‭e la loro presenza o assenza‬

‭correlata all’espressione o‬

‭all’attivazione, determinano la‬

‭probabilità dell’inizio della‬

‭[nel video il promotore viola è quello essenziale dove si lega TATA BOX‬


‭Lezione 12 “I fattori di trascrizione”‬

‭i general activator non sono i gtf, ma fattori presenti un po’ in molti tessuti]‬

‭L’attività di un gene può essere definita come un calcolo probabilistico:‬

‭• un gene molto attivo: alta probabilità di inizio della trascrizione‬

‭• un gene poco: bassa probabilità di inizio della trascrizione‬

‭Questo avviene perché sulle regioni regolatorie abbiamo diversi elementi regolatori CIS che regolano‬

‭ad esempio complessi di proteine debolmente attivatrici o fortemente attivatrici e complessi di‬

‭proteine fortemente inibitrici o debolmente inibitrici.‬

‭La presenza sul promotore di diverse combinazioni di tutti questi regolatori determinerà la‬

‭frequenza dell’inizio della trascrizione e quindi quanto un gene è attivo o meno.‬

‭Ciascuno dei nostri geni non ha solo conformazione OFF/ON ma possono avere tante gradazioni‬

‭diverse di espressione della propria attività (es. da 1 a 100).‬

‭Questo dipende dalla situazione sul promotore, che a sua volta dipende da tutti i segnali esterni che‬

‭arrivano alla cellula e che attivano, o meno, i diversi complessi di proteine regolatorie che si legano‬

‭alle regioni regolatorie del gene.‬

‭Come controllare gli attivatori e cosa regola la loro espressione o meno?‬

‭La regolazione dei geni dipende in parte dall’espressione o meno dei suoi attivatori, ma dipende‬

‭anche dal fatto che alcuni attivatori sono sempre presenti con la possibilità di essere attivati o meno‬

‭da segnali esterni alla cellula.‬

‭Controllo degli attivatori:‬

‭• Espressione tessuto-specifica o inducibile di fattori di trascrizione costitutivamente attivi: se il fattore‬

‭di trascrizione è presente agisce e viceversa.‬

‭• Attivazione o deattivazione di fattori di trascrizione attraverso diversi meccanismi che dipendono da‬

‭come funzionano i singoli fattori di trascrizione (es: che cosa determina la capacità di legare il DNA o‬

‭meno; che cosa determina la localizzazione cellulare nel nucleo). Abbiamo quindi una serie di‬

‭meccanismi di attivazione post-traduzionale di fattori inattivi tramite ad esempio fosforilazione.‬

‭• Diversi meccanismi che dipendono da come funzionano i singoli fattori di trascrizione.‬

‭• Regolazione della localizzazione cellulare di questi fattori tenendoli sequestrati nel citoplasma o‬

‭rilasciandoli nel nucleo.‬

‭• Attivazione mediata da ligando (es. ormoni steroidei). I recettori degli ormoni steroidei agiscono‬

‭interagendo con l’ormone (ligando) e dopo l’interazione con il ligando è in grado di attivare il fattore.‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭CONTROLLO DEI FATTORI DI‬

‭TRASCRIZIONE‬

‭I fattori trascrizionali → attività non viene regolata a livello di espressione, ma in base alla loro‬

‭capacità di attivare‬

‭COME CONTROLLARE GLI ATTIVATORI‬

‭COME UNA CELLULA RISPONDE ALLA PRESENZA DI MEDIATORI‬

‭NELL’AMBIENTE ESTERNO‬

‭Abbiamo visto che l’attività dei fattori trascrizionali può essere controllata in base a dei segnali che‬

‭vengono dall’esterno della cellula.‬

‭Questi segnali devono essere captati dai recettori di membrana, che captano il segnale e lo‬

‭trasmettono all'interno della cellula tramite una serie di fosforilazioni.‬

‭Quando il dominio chinasico viene attivato dal‬

‭ligando, media la dimerizzazione del recettore‬

‭che si autofosforila su dei residui di tirosina che‬

‭fungono da siti di reclutamento per proteine che‬

‭contengono dei domini SH2 che poi innescano una‬

‭cascata di fosforilazioni, la cascata delle chinasi, che‬

‭culmina nella regolazione dell’attività dei fattori di‬

‭trascrizione.‬

‭Le risposte cellulari ai segnali sono alla fine delle‬

‭risposte trascrizionali.‬

‭Il segnale deve essere in grado di arrivare‬

‭dall’esterno della cellula al nucleo.‬

‭-‬ ‭polipeptidi idrofilici possono circolare nel‬

‭sangue senza problemi, ma non possono entrare‬

‭nella loro cellula, quindi non possono penetrare la‬

‭membrana plasmatica => la loro presenza deve‬

‭essere captata da recettori di superficie espresso‬

‭dalla cellula che sarà in grado di riconoscere la‬

‭molecola segnale. Il recettore ha una regione‬

‭transmembrana che sarà in grado di riconoscere il‬

‭segnale e interagire con il ligando; e una porzione‬

‭intracitoplasmatica che permette di trasferire il‬

‭segnale all’interno della cellula che si riverbera‬

‭sull’attività di fattori trascrizionali, e perciò sul‬

‭controllo dell’espressione genica. Questa quindi è‬

‭una funzione preposta per gli eventi di segnalazione‬

‭che potranno arrivare fino al nucleo‬

‭-‬ ‭se la molecola segnale è idrofobica (eg‬

‭ormoni steroidei) dovrà essere protetta per poter circolare nel sangue, ma a differenza del‬

‭peptide idrofilico sarà in grado di entrare nelle cellule senza recettore di membrana; tuttavia la‬

‭cellula avrà bisogno di un recettore che capta la presenza di questa cellula, che non sarà‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭però transmembrana (perché l’ormone passa la membrana autonomamente), ma‬

‭intracellulare citoplasmatico (che capta l'ormone e ne regola l’attività trascrizionale).‬

‭ESEMPIO DI RECETTORI‬

‭Vengono‬ ‭illustrati‬ ‭quattro‬‭esempi‬‭molto‬‭classici.‬‭Questi‬‭esempi‬‭sono‬‭interessanti‬‭perché‬‭sono‬‭molto‬

‭diffusi‬ ‭e‬ ‭regolano‬ ‭funzioni‬ ‭importanti‬ ‭nelle‬ ‭cellule‬ ‭e‬ ‭sono‬ ‭esemplificativi‬ ‭di‬ ‭come‬ ‭ogni‬ ‭fattore‬ ‭di‬

‭trascrizione‬ ‭viene‬ ‭regolato‬ ‭in‬ ‭modo‬ ‭diverso‬ ‭in‬ ‭base‬ ‭alla‬‭struttura,‬‭funzione,‬‭attività‬‭e‬‭da‬‭ciò‬‭con‬‭cui‬

‭deve interagire.‬

‭FATTORE DI TRASCRIZIONE CREB: attivazione di un FT tramite fosforilazione del‬

‭suo dominio di attivazione‬

‭CREB (cyclic AMP response element-binding protein)‬

‭è un fattore trascrizionale che lega degli elementi sui‬

‭promotori che (prima di scoprire CREB) erano stati‬

‭identificati come essenziali per l’induzione dei geni a‬

‭valle dell’AMP ciclico.‬

‭Ci sono recettori a sette passi transmembrana che‬

‭agiscono stimolando la sintesi di AMP ciclico. Questi‬

‭recettori stimolati erano in grado di aumentare l’AMP‬

‭ciclico nella cellula e attivare una serie di geni a valle.‬

‭Studiando i promotori di questi geni a valle si è‬

‭scoperto che delle brevi sequenze su questi promotori‬

‭erano condivise dai diversi geni che venivano attivati‬

‭dall’AMP ciclico e si è andati in cerca di queste‬

‭sequenze che quando andavano eliminate o‬

‭mutagenizzate, il gene non rispondeva più all’AMP‬

‭ciclico. In cerca di quale fosse o fossero i fattori di‬

‭trascrizione che legavano questi elementi in grado di‬

‭attivare la trascrizione di questi geni si è scoperto‬

‭CREB, la cui capacità di attivare la trascrizione è‬

‭attivata da AMP ciclico.‬

‭Il fattore di trascrizione CREB viene attivato tramite‬

‭fosforilazione, in questo caso il segnale di attivazione‬

‭di CREB ha origine extracellulare; in particolare‬

‭ormoni come l’adrenalina interagiscono con recettori a 7 passi transmembrana che tipicamente‬

‭utilizzano le proteine G (recettore GPCR) e, in seguito, l’AMP ciclico come secondo messaggero.‬

‭Il legame dell’ormone con il suo recettore ne modifica la struttura citosolica in modo tale che dalla‬

‭proteina G si stacchi la subunità α, che si attiva legando GTP al posto del GDP; questa attiva‬

‭l’adenilato ciclasi transmembrana che una volta attivata enzimaticamente assume la capacità‬

‭di ciclizzare l’ATP trasformandolo in AMP ciclico.‬

‭L’ AMP ciclico andrà a regolare, non direttamente CREB, ma una chinasi, che poi sarà in grado di‬

‭fosforilare CREB, ovvero la PKA. La pKA è un tetramero, formato da 2 subunità enzimatiche‬

‭(chinasiche) e due subunità regolatorie, che complessandosi con le 2 subunità enzimatiche le rende‬

‭inattive. La PKA quindi è sempre presente nella cellula, ma è mantenuta inattiva dalle subunità‬

‭regolatorie. Nel nucleo uno dei target della PKA è CREB, infatti l’ AMP ciclico a questo punto si‬

‭complessa con le subunità regolatorie e ne cambia la conformazione e queste si staccano dalle‬

‭subunità catalitiche.‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭Le subunità catalitiche potranno circolare e fosforilare i loro substrati e tra questi substrati nel nucleo‬

‭c’è CREB, che ha un dominio di attivazione della trascrizione destrutturato, e all’interno di questo‬

‭dominio è presente un aminoacido che può essere fosforilato.‬

‭(Scoperto perché quando si è iniziato a studiare signaling si è visto che si attivavano una serie di geni‬

‭con un sito di legame comune per una proteina).‬

‭In assenza di fosforilazione, il dominio di attivazione non è in grado di reclutare il suo coattivatore,‬

‭CBP, ma quando CREB viene fosforilato sul suo sito di attivazione diventa in grado di reclutare CBP,‬

‭che iperacetilerà gli istoni e permetterà alla trascrizione di cominciare.‬

‭La fosforilazione di Creb avviene a livello di una creolina, che è presente sul dominio di attivazione‬

‭che è in grado di reclutare coattivatore e quindi attivare la trascrizione.‬

‭La molecola segnale all’esterno, che può essere ad esempio un ormone, come l’adrenalina o altri tipi‬

‭di fattori, è in grado di attivare CREB grazie a questa catena di eventi che sono comunque sempre‬

‭basati sulla struttura proteica del recettore che cambia, lo rende in grado di attivare la proteina G, che‬

‭a sua volta attiva l’adenilato ciclasi cambiandone la struttura.‬

‭CREB può essere attivato in questo modo solo perché il suo dominio di attivazione è fatto in modo‬

‭tale da poter interagire con alta affinità con il CBP quando è fosforilato e non interagire con niente‬

‭quando non è fosforilato; e ovviamente grazie al fatto che sul sito di fosforilazione che è il bersaglio‬

‭della PKA, non sarà solo l’aminoacido fosforilabile, ma la sequenza a monte e a valle è un sito‬

‭bersaglio per la PKA.‬

‭LA VIA DI SEGNALAZIONE JAK/STAT: attivazione tramite modificazione post‬

‭traduzionale‬

‭Anche in questo caso si ha una fosforilazione del fattore di trascrizione che risulta nella sua‬

‭attivazione, ma questa fosforilazione non determina un cambiamento del dominio di‬

‭attivazione, come nel caso di CREB, bensì determina la capacità del fattore sia di formare un‬

‭dimero sia di migrare nel nucleo per espletare la sua funzione.‬

‭Questa via di segnalazione è la via principale delle citochine.‬

‭La via di segnalazione‬

‭JAK/STAT è una via della‬

‭segnalazione che viene‬

‭attivata da tutte le citochine,‬

‭in modo diverso a seconda‬

‭dei loro recettori. I recettori‬

‭non hanno attività chinasica,‬

‭ovvero enzimatica,‬

‭intrinseca (quindi quando‬

‭sono fosforilati non si‬

‭attivano); caratteristica‬

‭totalmente opposta rispetto‬

‭ai fattori di crescita (come i‬

‭recettori delle IGF).‬

‭Ma quando arriva la‬

‭citochina, questa media la‬

‭dimerizzazione del‬

‭recettore, avviando una‬

‭cascata di eventi di‬

‭fosforilazione su tirosina‬

‭molto simile a quella prodotta sui fattori di crescita, grazie alle Jak. I recettori infatti interagiscono in‬

‭modo costitutivo con delle Jak chinasi: 4 diverse chinasi (JAK1, JAK2, JAK3 e TYK2).‬

‭Quando non c’è la citochina, le chinasi sono inattive, e il recettore è fosforilato.‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭La citochina media la dimerizzazione del recettore, la JAK chinasi in vicinanza si attiva ed è in grado‬

‭di fosforilare residui di tirosina specifici che portano il sito di riconoscimento per la JAK chinasi sulla‬

‭porzione citoplasmatica del recettore in modo analogo alla IGF receptor. Questi fattori, a cui le‬

‭fosfotirosine agiscono da siti di binding, sono i fattori di trascrizione STAT (signal transducer and‬

‭activator of transcription). Gli STAT hanno un dominio SH2 che renderà specifiche STAT in grado di‬

‭interagire con specifici recettori.‬

‭Gli STAT trasducono il segnale, lo raccolgono a livello della membrana e lo portano direttamente al‬

‭nucleo, attivando i suoi geni bersaglio. Non usano quindi un secondo messaggero, ma viene attivato‬

‭direttamente lo STAT che va nel nucleo per attivare la trascrizione.‬

‭Lo STAT reclutato dal recettore arriva in prossimità della JAK chinasi attivata e quindi viene a sua‬

‭volta fosforilato, perché i fattori STAT non hanno solo il dominio SH2, ma hanno anche una tirosina,‬

‭che può essere fosforilata dalle JAK chinasi.‬

‭La fosforilazione è in grado di mediare la dimerizzazione dei fattori STA fosforilati, per cui:‬

‭fattori stat fosforilati => si attivano => dimerizzano fra loro x interazione reciproca del dominio => si‬

‭allontanano dal recettore‬

‭Le fosfotirosine interagiscono con il dominio SH2: se un fattore ha sia un dominio SH2, sia una‬

‭fosfotirosina, potrà dimerizzare con un secondo fattore uguale o comunque con domini SH2‬

‭fosfotirosinici compatibili.‬

‭I fattori STAT fosforilati si staccano dal recettore per formare dei dimeri in cui il dominio SH2 di uno‬

‭interagisce con la fosfotirosina dell’altro e viceversa.‬

‭Questa dimerizzazione rende il fattore in grado di legarsi al DNA: infatti i fattori STAT sono dimeri‬

‭obbligati e quando non sono fosforilati sono monomerici e quindi inattivi.‬

‭C’è però il problema della localizzazione citoplasmatica o nucleare: i fattori STAT inattivi, per poter‬

‭cogliere il segnale a livello del recettore, devono stare nel citoplasma, perché nel nucleo non‬

‭andranno mai in contatto con il recettore; allo stesso tempo, per attirare la trascrizione, devono però‬

‭andare nel nucleo. Ma, grazie alla dimerizzazione, i fattori STAT hanno sia un dominio di‬

‭localizzazione nucleare, che un dominio di esporto nucleare (vedi nel trasporto attivo e passivo della‬

‭de Filippi).‬

‭Nelle cellule non stimolate, in assenza di citochine, i fattori STAT fanno continuamente avanti e‬

‭indietro citoplasma-nucleo e viceversa, perché nessuno dei due domini è più forte dell’altro.‬

‭Una volta avvenuta la segnalazione citochinica, avvengono la fosforilazione e la dimerizzazione e si‬

‭maschera il dominio di esporto nucleare; quindi, ci sarà solo più il dominio di importazione nucleare.‬

‭Gli STAT si concentreranno tutti nel nucleo in tempi molto brevi (30-60 s) e se da monomerici non‬

‭possono legare il dna, ora che sono chimerici sì. Quando vengono fosforilati infatti è stimolato il loro‬

‭accumulo nel nucleo e attivata la loro capacità di legare il DNA.‬

‭Una volta che si lega al DNA, STAT si comporta come i fattori di trascrizione; quindi, il dominio‬

‭di attivazione recluterà i co-attivatori e attiverà la trascrizione dei geni. Anche in questo caso si verifica‬

‭un evento di fosforilazione, ma diverso da CREB, perché non avviene una cascata di eventi, ma ci‬

‭sono due fosforilazioni mediate dalla stessa chinasi, che interagisce con il recettore. Questo‬

‭meccanismo di attivazione è possibile soltanto per la struttura e il modo di funzionamento degli STAT,‬

‭che devono essere dimerici sia per entrare nel nucleo, che per attivare la trascrizione.‬

‭FATTORI DI TRASCRIZIONE NF-kB: localizzazione cellulare‬

‭In questo esempio un evento di fosforilazione regola l’attività di un fattore trascrizionale dove,‬

‭a‬ ‭essere‬ ‭fosforilato‬ ‭non‬ ‭è‬ ‭il‬ ‭fattore‬ ‭stesso,‬ ‭ma‬ ‭è‬ ‭una‬ ‭proteina‬‭che‬‭interagisce‬‭con‬‭questo‬‭fattore‬‭e‬

‭funge da inibitore del fattore di trascrizione in questione: NF-kB.‬

‭NF-kB‬ ‭fa‬ ‭parte‬ ‭di‬ ‭una‬ ‭via‬ ‭di‬ ‭segnalazione‬ ‭molto‬ ‭importante‬‭che‬‭viene‬‭attivata‬‭da‬‭numerosi‬‭segnali‬

‭diversi,‬ ‭come‬ ‭l'infezione‬ ‭virale,‬ ‭diverse‬ ‭citochine‬ ‭infiammatorie,‬ ‭eventi‬ ‭infiammatori‬ ‭o‬ ‭anche‬ ‭raggi‬

‭ultravioletti.‬‭È‬‭il‬‭fattore‬‭tipico‬‭degli‬‭eventi‬‭dell'infiammazione‬‭e‬‭dell'attivazione‬‭del‬‭sistema‬‭immunitario,‬

‭inoltre controlla l’espressione dei geni che codificano per le citochine infiammatorie.‬

‭Ha‬‭moltissimi‬‭geni‬‭bersaglio‬‭e‬‭la‬‭sua‬‭attività‬‭è‬‭regolata‬‭in‬‭molti‬‭modi‬‭diversi‬‭e‬‭a‬‭diversi‬‭passaggi,‬‭tutti‬

‭regolabili, ma c'è un meccanismo centrale che lo rende attivo o meno.‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭Regolazione della localizzazione nucleare del fattore di trascrizione NF-kB mediante‬

‭fosforilazione di un suo inibitore‬

‭-‬ ‭Via di segnalazione molto importante, attivata da numerosi segnali diversi‬

‭-‬ ‭Moltissimi geni bersaglio‬

‭-‬ ‭Regolatore centrale delle risposte cellulari a STRESS e INFIAMMATORIE‬

‭-‬ ‭Il controllo della sua attivita’ avviene con diversi passaggi, tutti regolabili‬

‭NF.KB (anche detto RelA) è un eterodimero; esistono diverse forme dei diversi monomeri, ma la‬

‭forma preponderante è formata da due proteine tra p65 e p50. L’eterodimero può essere formato‬

‭invece, ad esempio, da p50 con IKB. Infatti in assenza di citochina, NF-kB inattivo si trova‬

‭sotto forma di eterodimero e interagisce con un'altra proteina detta IkB (inibitore di NF-kB),‬

‭che lo mantiene ancorato nel citoplasma.‬

‭Questo complesso impedisce a NF-kB di attivare la trascrizione, perché farlo dovrebbe trovarsi nel‬

‭nucleo. Per permettere a NF-kB di andare nel nucleo, questa interazione con IkB deve essere‬

‭rilasciata in modo controllato. Questo avviene quando tutti i segnali che ne portano all'attivazione,‬

‭come stress, infezione e citochine, vanno ad attivare una famiglia di chinasi dette IKK (chinasi che‬

‭fosforilano IkB). Quindi, a essere fosforilato non sarà NF-kB, ma IkB, il suo l'inibitore.‬

‭IkB fosforilato viene ubiquitinato e degradato tramite l'attività del proteasoma. Questo lascia‬

‭libero NF-kB, che ha un forte segnale di localizzazione nucleare, prima mascherato e reso‬

‭inattivo dall'interazione con IkB.‬

‭A questo punto NF-kB si concentra tutto nel nucleo e si può legare ai promotori che portano i‬

‭siti di riconoscimento per questo fattore e attivarne la trascrizione.‬

‭Questo tipo di regolazione ha insito un meccanismo di freno, ovvero un meccanismo di feedback‬

‭negativo che consiste nel fatto che uno dei primi bersagli di NF-bB è IkB stesso.‬

‭Quando NF-kB è attivato, induce la trascrizione e l'espressione del suo inibitore; quando IkB viene‬

‭trascritto e poi tradotto, è in‬

‭grado di andare a legare nel‬

‭nucleo e caricarsi di NF-kB e‬

‭lo riporta fuori nel‬

‭citoplasma.‬

‭Ci sono poi anche altri‬

‭meccanismi che rendono‬

‭questo meccanismo‬

‭modulabile, non è sempre o‬

‭tutto o niente, ma questo‬

‭meccanismo di feedback‬

‭negativo è molto importante:‬

‭se non ci fosse questa‬

‭attività, NF-kB, una volta‬

‭attivato, continuerebbe ad‬

‭agire per diverso tempo.‬

‭Essendo la sua, un'attività‬

‭necessaria ma potenzialmente tossica per le cellule dell'organismo, deve essere tenuta a freno. In‬

‭questo esempio quindi, il fattore non cambia; quello che cambia è la presenza o meno del‬

‭suo inibitore, la cui sintesi è regolata da NF-kB stesso‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭Controllo combinatoriale dell’espressione genica: si avvale anche del fatto che multipli segnali‬

‭possono attivare lo stesso fattore di trascrizione.‬

‭Diversi complessi IKK possono‬

‭essere attivati da molti fattori e tutti i segnali‬

‭possono convergere sull’attivazione di IKK‬

‭portando alla fosforilazione di IkB, che ne‬

‭determina l’ubiquitinazione e la degradazione‬

‭tramite proteasoma e permettendo a NF-kB di‬

‭migrare nel nucleo e attivare la trascrizione.‬

‭Questo controllo evita che l’attivazione diventi‬

‭cronica, ovvero una continua attivazione di‬

‭NF-kB che porta a conseguenze patologiche,‬

‭e che rimanga acuta.‬

‭In generale, come già citato per STAT, le‬

‭risposte ai mediatori portano a conseguenze‬

‭patologiche nel momento in cui il segnale non‬

‭viene spento e l’attivazione diventa cronica.‬

‭ATTIVAZIONE DIRETTAMENTE MEDIATA DA LIGANDO (ORMONI STEROIDEI) →‬

‭recettori nucleari‬

‭L'ultimo esempio mostrato è quello degli ormoni steroidei, i quali mediano direttamente l'attività dei‬

‭loro recettori, che sono intracellulari e sono direttamente dei fattori di trascrizione la cui struttura verrà‬

‭alterata dall'interazione con il ligando per renderli attivi. Alcuni di questi ormoni steroidei possono‬

‭essere colesterolo, estradiolo, testosterone, tiroxina (ormone tiroideo), vitamina D3…‬

‭●‬

‭molecole‬‭segnale idrofobiche come l’ormone tiroideo,‬‭queste molecole hanno in comune il‬

‭fatto di:‬

‭○‬ ‭essere piccole e idrofobiche‬

‭○‬ ‭no recettore di membrana, sì recettore intracellulare‬

‭○‬ ‭struttura comprende:‬

‭■‬ ‭un dominio di legame a DNA centrale‬

‭■‬ ‭dominio carbossi terminale → attacco del ligando (è quindi il dominio di‬

‭interazione con il ligando e ha la capacità di riconoscerlo e complessarlo)‬

‭■‬ ‭varie lunghezze peptidiche alla porzione ammino terminale, che rappresenta‬

‭il dominio di attivazione della trascrizione‬

‭●‬ ‭Nel caso, ad esempio, del recettore della vitamina D, dell'ormone‬

‭tiroideo, o dell'acido retinoico sono presenti dei domini‬

‭ammino-terminali molto corti, privi della capacità di funzionare come‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭domini di attivazione, quindi questi fattori funzioneranno come dei‬

‭repressori.‬

‭●‬ ‭Mentre per esempio il recettore del cortisolo, dell'estrogeno, del‬

‭progesterone o del testosterone hanno di domini amminoterminali‬

‭che contengono il dominio di attivazione della trascrizione‬

‭○‬ ‭Quando non è presente il ligando, quest’ultimo dominio ha una conformazione aperta‬

‭in cui c'è una protrusione che sporge e che interagisce con una proteina inibitrice.‬

‭○‬ ‭In queste condizioni il recettore è inattivo: sia perché non è in grado di attivare, sia‬

‭perché viene trattenuto nel citoplasma da un inibitore. Quindi quando è inattivo, il‬

‭recettore interagisce con una proteina inibitrice che lo mantiene inattivo nel‬

‭citoplasma.‬

‭Il ligando, quando arriva, viene complessato nel dominio di attacco, facendo richiudere la protrusione‬

‭che reagiva con l'inibitore e questo permette al recettore di migrare nel nucleo e di legare al DNA,‬

‭perché l'inibitore interferiva anche con il dominio di legame al DNA, e attivare la trascrizione.‬

‭A questo punto possono essere presenti addirittura due domini di attivazione, perché il dominio di‬

‭attacco del ligando complessato con il ligando funziona da dominio di attivazione, cooperando con il‬

‭dominio di attivazione all'ammino terminale e reclutando a sua volta proteine coattivatrici.‬

‭Sono illustrati il dominio di‬

‭legame al DNA e il dominio di‬

‭interazione con il ligando, che‬

‭è formato tre piccole eliche più‬

‭un'elica separata al carbossi‬

‭terminale. In assenza del‬

‭ligando, l'elica al carbossi‬

‭terminale non interagisce con‬

‭le altre tre piccole eliche e‬

‭quindi rimane sporgente e in‬

‭questo modo può interagire‬

‭con il repressore. Quando‬

‭arriva il ligando, questo entra‬

‭nell'ansa e viene coordinato‬

‭interagendo con l'estremità‬

‭carbossi terminale e facendola‬

‭richiudere, in questo modo‬

‭l'estremità non può più‬

‭interagire con l'inibitore e‬

‭quindi il fattore risulta attivato.‬

‭Modello dell’attivazione genica dipendente da ormone da parte del recettore per i glucocorticoidi →‬

‭attivazione e localizzazione nucleare mediata da ligando (es ormoni steroidei)‬

‭-‬ ‭p90 = chaperonina →‬

‭espressione indotta da heat shock‬

‭(esposizione sopra 37°C per uomo)‬

‭perché c’è più bisogno di chaperonine per‬

‭far ripiegare meglio le proteine quando la‬

‭T è alta‬

‭Mantengono represso il recettore per i‬

‭glucocorticoidi, che rilascia le p90,‬

‭permettendo di attivare il dna ecc‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭Il‬ ‭dominio‬ ‭di‬ ‭interazione‬ ‭con‬‭il‬‭ligando‬‭interagisce‬‭con‬‭l'inibitore,‬‭che‬‭in‬‭questo‬‭caso‬‭è‬‭Hsp‬‭90‬‭(heat‬

‭shock‬‭protein‬‭90),‬‭cioè‬‭una‬‭proteina‬‭chaperon‬‭che‬‭viene‬‭attivata‬‭quando‬‭c'è‬‭uno‬‭shock‬‭al‬‭calore,‬‭per‬

‭aiutare‬‭a‬‭mantenere‬‭le‬‭proteine‬‭nella‬‭loro‬‭conformazione.‬‭Le‬‭Hsp‬‭hanno‬‭anche‬‭delle‬‭altre‬‭funzioni,‬‭tra‬

‭cui appunto quella di agire da inibitori dei recettori degli ormoni steroidei.‬

‭Il‬ ‭recettore‬ ‭dei‬ ‭glucocorticoidi‬ ‭interagisce‬ ‭con‬ ‭il‬ ‭dominio‬ ‭di‬ ‭interazione‬‭per‬‭il‬‭ligando‬‭e‬‭la‬‭proteina‬‭è‬

‭libera‬‭di‬‭andare‬‭nel‬‭nucleo,‬‭legare‬‭con‬‭il‬‭DNA‬‭e‬‭attivare‬‭la‬‭trascrizione,‬‭se‬‭è‬‭fornita‬‭del‬‭sito‬‭di‬‭legame‬

‭per il nucleo.‬

‭I‬‭domini‬‭di‬‭legame‬‭al‬‭DNA‬‭e‬‭quelli‬‭di‬‭attivazione‬‭possono‬‭funzionare‬‭indipendentemente‬‭uno‬‭dall’altro‬

‭e questo è vero anche per i domini di interazione con il ligando.‬

‭Si può prendere il dominio di interazione con il ligando del recettore per i glucocorticoidi, per‬

‭gli‬‭estrogeni,‬‭per‬‭il‬‭testosterone,‬‭per‬‭il‬‭progesterone…‬‭e‬‭attaccarlo‬‭a‬‭un'altra‬‭proteina‬‭e‬‭questo‬‭agirà‬

‭da inibitore dipendente dall'ormone, dipendente dal ligando anche su quest'altra proteina.‬

‭Questo‬‭metodo‬‭è‬‭stato‬‭utilizzato‬‭molto‬‭frequentemente‬‭a‬‭livello‬‭sperimentale‬‭per‬‭regolare‬‭l'attività‬‭dei‬

‭fattori‬ ‭di‬ ‭trascrizione‬ ‭espressi‬ ‭nelle‬ ‭cellule‬ ‭e‬ ‭studiati‬ ‭per‬ ‭la‬ ‭loro‬ ‭attività,‬ ‭ma‬ ‭anche‬ ‭per‬ ‭approcci‬ ‭di‬

‭terapia genica in cui il transgene viene regolato dal ligando.‬

‭MODIFICAZIONI CO-TRASCRIZIONALI E‬

‭POST-TRASCRIZIONALI DELL’RNA‬

‭gtp non è legato con legame fosfodiesterico, ma funziona grazie a proteine che formano il cap binding‬

‭proteins e proteggono il 5’ dalla degradazione.‬

‭coda di poliA serve a far avvenire una traduzione efficiente.La lunghezza del poliA determina l’emivita‬

‭dell’mRNA.‬

‭Tutti e tre processi (cappuccio, poliA e splicing) sono interconnessi e avvengono‬

‭co-trascrizionalmente‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭L’ultimo GTF a essere reclutato x i fattori di inizio della trascrizione è TFIIH e ha un’attività chinasica‬

‭che fosforila una parte precisa del carbonio terminale della RNA pol II, formato da due serine: una in‬

‭posizione 5’ e una in posizione 2’‬

‭Il GTH fosforila sulla serina 5. → La TFIIH avviene in posizione 5‬

‭è il CTD non fosforilato che interagisce con il mediatore, che dopo un paio di trascrizioni poi si ferma.‬

‭La fosforilazione lo fa staccare.‬

‭La polimerasi è asimmetrica, l’RNA nascente si trova adiacente al dominio carbossi terminale che‬

‭quando è fosforilato su serina 5 recluta gli enzimi preposti ad aggiungere il cappuccio. L’aggiunta del‬

‭cappuccio avviene praticamente immediatamente.‬

‭L’aggiunta del cap avviene con-trascrizionalmente.‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭Il CTD continua ad agire da forma per la maturazione coordinata dell’mRNA.‬

‭Si avrà un cap fosforilato sia su serina 5 che su serina 2 e crea un nuovo sito di interazione che‬

‭recluta le proteine dello splicing.‬

‭Il sito accettore che sta al 5’ e emerge dal sito attivo della polimerasi, le proteine che trovano il sito‬

‭donatore ci saltano sopra e può avvenire lo splicing.‬

‭Successivamente un secondo fattore di elongazione viene a defosforilare la serina 5.‬

‭La trascrizione termina quando viene tagliato a valle del sito di poliadenilazione. L’RNA polimerasi‬

‭continua a trascrivere, fino a che quando si accorge di non avere nulla dietro, si stacca.‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭-‬ ‭durante lo splicing si accumulano dei complessi proteici nei siti dove è avvenuto lo splicing,‬

‭quindi la fusione tra i due esoni‬

‭-‬ ‭ALY è riconosciuto dalla proteina TAP che è un recettore x il poro nucleare, una volta che è‬

‭avvenuta l’interazione con ALY‬

‭-‬ ‭rna trasportato nel citoplasma, una serie di proteine che formano gli HNRNP cadono‬

‭dall’mRNA e rimangono nel nucleo.‬

‭-‬ ‭EIF4E reagisce con il cap, EIF4G interagisce con EIF4E e rimangono complessi di giunzione‬

‭esonica‬

‭-‬ ‭il loro compito di EIF4E e EIF4G è quello di circolarizzare l’RNA‬

‭Quindi:‬

‭Una volta nel citoplasma, il Cap Binding Complex viene sostituito dai fattori di inzio elF4G e elF4E‬

‭Questi, interagendo con le poli-A Binding Proteins, circolarizzano l’mRNA, necessario perche’ la‬

‭traduzione avvenga efficientemente.‬

‭Il complesso di giunzione esonica (EJC) rimane sull’mRNA fino a che non passa per la prima volta il‬

‭ribosoma, e infatti verra’ scalzato dal ribosoma‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭-‬

‭le mutazioni che inseriscono un codone di stop sono “non senso”‬

‭-‬

‭può essere causato sia da mutazioni non senso che da eventi aberranti di splicing‬

‭motivazioni (???)‬

‭-‬ ‭quando un introne non viene exciso, nel giro di circa 60 basi si presenterà un codone‬

‭di stop che potrà scatenare il nonsense mediate ligate‬

‭-‬ ‭se lo splicing avviene normalmente i complessi verrano rimossi dal ribosoma e la‬

‭proteina sopravvive; se invece il primo introne non viene exciso, allora il complesso si‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭ferma e non potrà essere rimosso dal ribosoma perché sarà rimosso dal codone di‬

‭stop‬

‭FATTORE CREB‬

‭Il fattore di trascrizione CREB viene attivato tramite fosforilazione, in questo caso il segnale di‬

‭attivazione di CREB ha origine extracellulare; in particolare ormoni come l’adrenalina interagiscono‬

‭con recettori a 7 passi transmembrana che tipicamente utilizzano le proteine G (recettore GPCR) e, in‬

‭seguito, l’AMP ciclico come secondo messaggero. Il legame dell’ormone con il suo recettore ne‬

‭modifica la struttura citosolica in modo tale che dalla proteina G si stacchi la subunità α, che si attiva‬

‭legando GTP al posto del GDP; questa attiva l’adenilato ciclasi transmembrana che una volta attivata‬

‭enzimaticamente assume la capacità di ciclizzare l’ATP trasformandolo in AMP ciclico. L’ AMP ciclico‬

‭andrà a regolare, non direttamente CREB, ma una chinasi, che poi sarà in grado di fosforilare CREB,‬

‭ovvero la PKA. a pKA è un tetramero, formato da 2 subunità enzimatiche (chinasiche) e due‬

‭subunità regolatorie, che complessandosi con le 2 subunità enzimatiche le rende inattive. L'AMP‬

‭ciclico a questo punto si complessa con le subunità regolatorie e ne cambia la conformazione e‬

‭queste si staccano dalle subunità catalitiche. Le subunità catalitiche potranno circolare e fosforilare i‬

‭loro substrati, tra cui CREB che quando viene fosforilato, sul suo sito di attivazione diventa in grado di‬

‭reclutare CBP, che iperacetilerà gli istoni e permetterà alla trascrizione di cominciare.‬

‭FATTORE STAT‬

‭La citochina media la dimerizzazione del recettore, la JAK chinasi in vicinanza si attiva ed è in grado‬

‭di fosforilare residui di tirosina specifici che portano il sito di riconoscimento per la JAK chinasi sulla‬

‭porzione citoplasmatica del recettore in modo analogo alla IGF receptor. Questi fattori, a cui le‬

‭fosfotirosine agiscono da siti di binding, sono i fattori di trascrizione STAT (signal transducer and‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭activator of transcription). Gli STAT hanno un dominio SH2 che renderà specifiche STAT in grado di‬

‭interagire con specifici recettori.‬

‭Gli STAT trasducono il segnale, lo raccolgono a livello della membrana e lo portano direttamente al‬

‭nucleo, attivando i suoi geni bersaglio. Non usano quindi un secondo messaggero, ma viene attivato‬

‭direttamente lo STAT che va nel nucleo per attivare la trascrizione.‬

‭I fattori STAT fosforilati si staccano dal recettore per formare dei dimeri in cui il dominio SH2 di uno‬

‭interagisce con la fosfotirosina dell’altro e viceversa.‬

‭Questa dimerizzazione rende il fattore in grado di legarsi al DNA: infatti i fattori STAT sono dimeri‬

‭obbligati e quando non sono fosforilati sono monomerici e quindi inattivi. Una volta che si lega al‬

‭DNA, STAT si comporta come i fattori di trascrizione; quindi, il dominio di attivazione recluterà i‬

‭co-attivatori e attiverà la trascrizione dei geni‬

‭FATTORI NF-kB‬

‭Il complesso IKB impedisce a NF-kB di attivare la trascrizione, perché farlo dovrebbe trovarsi nel‬

‭nucleo. Per permettere a NF-kB di andare nel nucleo, questa interazione con IkB deve essere‬

‭rilasciata in modo controllato. Questo avviene quando tutti i segnali che ne portano all'attivazione,‬

‭come stress, infezione e citochine, vanno ad attivare una famiglia di chinasi dette IKK (chinasi che‬

‭fosforilano IkB). Quindi, a essere fosforilato sarà IkB.‬

‭IkB fosforilato viene ubiquitinato e degradato tramite l'attività del proteasoma. Questo lascia‬

‭libero NF-kB, che ha un forte segnale di localizzazione nucleare, prima mascherato e reso‬

‭inattivo dall'interazione con IkB.‬

‭A questo punto NF-kB si concentra tutto nel nucleo e si può legare ai promotori che portano i‬

‭siti di riconoscimento per questo fattore e attivarne la trascrizione.‬

‭RECETTORI NUCLEARI PER GLI ORMONI STEROIDEI‬

‭Si trovano nel citoplasma, sono intracellulari e interagiscono direttamente con il ligando. La sua‬

‭struttura comprende:‬

‭- un dominio di legame a DNA centrale‬

‭- varie lunghezze peptidiche alla porzione ammino terminale, che rappresenta il dominio di attivazione‬

‭della trascrizione‬

‭- dominio carbossi terminale → attacco del ligando (è quindi il dominio di interazione con il ligando e‬

‭ha la capacità di riconoscerlo e complessarlo)‬

‭Quando non è presente il ligando, quest’ultimo dominio ha una conformazione aperta in cui c'è una‬

‭protrusione che sporge e che interagisce con una proteina inibitrice. In queste condizioni il recettore è‬

‭inattivo: sia perché non è in grado di attivare, sia perché viene trattenuto nel citoplasma da un‬

‭inibitore. Quindi quando è inattivo, il recettore interagisce con una proteina inibitrice che lo mantiene‬

‭inattivo nel citoplasma.‬

‭Il ligando, quando arriva, viene complessato nel dominio di attacco, facendo richiudere la protrusione‬

‭che reagiva con l'inibitore e questo permette al recettore di migrare nel nucleo e di legare al DNA,‬

‭perché l'inibitore interferiva anche con il dominio di legame al DNA, e attivare la trascrizione.‬

‭A questo punto possono essere presenti addirittura due domini di attivazione, perché il dominio di‬

‭attacco del ligando complessato con il ligando funziona da dominio di attivazione, cooperando con il‬

‭dominio di attivazione all'ammino terminale e reclutando a sua volta proteine coattivatrici.‬


‭Lezione 13 “Controllo dei fattori di trascrizione”‬

‭IL CTD fa da piattaforma di coordinazione per l’inizio della trascrizione tramite l’interazione con altre‬

‭proteine, che cambiano a seconda dello stato di fosforilazione del CTD stesso.‬

‭Il CTD non fosforilato interagisce con il mediatore che media l’inizio della trascrizione; il CTD‬

‭fosforilato da TFIIH su serina 5 permette il distacco dal mediatore e il reclutamento degli enzimi del‬

‭capping, si viene a formare quindi il cappuccio e il cap binding complex (CBC).‬

‭Se la serina 5 serve a rilasciare i fattori del capping, una volta che questo si è formato la serina 2‬

‭recluta i fattori dello splicing, che verranno depositati sul sito accettore donatore di splicing, appena‬

‭questi usciranno dal sito attivo. Successivamente al capping infatti altri fattori di elongazione‬

‭fosforileranno la serina 2 reclutando i fattori dello splicing e defosforileranno la serina 5, rilasciando i‬

‭fattori dello splicing e reclutando i fattori della maturazione 3', che sono in grado di tagliare l'mRNA,‬

‭riconoscono una delle sequenze di poliadeninazione e tagliano in mezzo a queste sequenze dove poi‬

‭arriva la poli-A polimerasi.‬

‭La RNA polimerasi smette di agire perché si trova fuori dal sito attivo. Il 5’ dell’RNA nascente non ha il‬

‭cappuccio e non avendo il cappuccio viene degradato. Questa degradazione manda un segnale alla‬

‭polimerasi che smette di sintetizzare e si ha la terminazione del trascritto.‬

‭La ragione per cui tutto il processo è possibile è data dal fatto che il canale di uscita dell’RNA è‬

‭adiacente a dove si trova il CTD e quindi le proteine che sono state reclutate sul CTD possono‬

‭facilmente riconoscere il 5’, il sito accettore e donatore di splicing, il sito di poliadenilazione ed essere‬

‭così depositate al posto giusto e nel momento giusto.‬

‭è un meccanismo di sorveglianza di qualità degli mRNA, per cui gli mRNA che hanno avuto un‬

‭qualsiasi difetto durante il processo di splicing, essendo instabili, vengono degradati nel citoplasma,‬

‭evitando che vengano tradotti, e permettendo che vengano esportati solo gli RNA maturati in modo‬

‭corretto.‬

‭Il PoliA viene continuamente accorciato da quando l'mRNA si trova nel citoplasma, fino a quando il‬

‭fattore EIF4G non riesce più a mediare la circolarizzazione interagendo con le PoliA. Quando l'mRNA‬

‭non è più circolarizzato non può più essere tradotto e quindi viene degradato.‬

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