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PS_1974-1975_030

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plicità la definizione del Forkel centra pienamente il carattere del progetto bachiano;

en unciandolo schematicamente esso consiste in una successione di qu,in·

dici fughe e quattro canoni concepiti su un unico soggetto che è quello che ri•

suona all'inizio dell'opera. Il principio ,ispiratore dell'opera è dunque sul piano formale

e su quello estetico il proposito di dedurre da un principio primo tutte le

virtualità ad esso immanenti, lo sviluppo integrale di un'idea. Sul piano ideologico

si tratta evidentemente di un principio ricorrente destinato a manifestarsi con

diverse sfumature di colore e di ambiente rin numerosi capitoli della civiltà occidentale.

Questo principio, che potremmo definire della deduttività integrale, si

presenta con maggior tenacia in epoche storiche dominate da una visione del

mondo un,itaria e si manifesta storicamente assumendo i segni teologici, filosofici

, scientifici, magici , estetici e mistici in cui si rispecchia la cultura del tempo.

L'epoca in cui v,isse Joha nn Sebastan Bach appare singolarmente dominata dall'ideale

del la deduttività integrale che trova la sua espressione più organica nel

razionalismo filosofico consegnato alla tradizione metafisica di Cartesio, Spinoza

e Leibniz. W. Korte in un saggio intitolato •Musica e immagine del mondo », commentando

l'Arte della fuga, scrive: «Quest'arte architetturale è in effetti simbolo

l

Metafisica bachiana: L'arte della fuga

«O voi che siete in piccioletta barca,

desiderosi d'ascoltar, seguiti

dietro il mio legno che cantando varca,

tornate a riveder li vostri liti: ,

non vi mettete in pelago, chè, forse,

perdendo me, rimarreste smarriti».

( Dante Aligh:eri : La divina c:;mmedia

car.to II)

Certi argomenti non sono roba per tutti; come riprendendo la maestosa diffida

dantesca il Forkel, primo devoto biografo di Johann Sebastian Bach in un'opera

intitolata ancora quasi latinamente • O ber Johann Sebastian Bachs Leben , Kunst

und Kunstwerk» edita a Lipsia nel 1902, avverte che l'Arte della fuga era un'opera

riservata, accessibile solo a qualche zelante manipolo di iniziati; p,iù o meno

un 'opera per professori. Forkel dice testualmente «Questa bachiana arte della

fuga era però troppo elevata per il grande pubblico; essa doveva rivolgersi ad

un pubblico di pochi conoscitoni». Il carattere esclusivo ed iniziatico dell'opera

fu reso più impenetrabile allorché si affermò che essa possedeva un valore prevalentemente

didattico, così rigorosamente teorico da rendere superflua ed inutile

l'esecuzione.

Il rigore intellettuale, i risvolti didattici, l'impianto teorico, il clima etereo di

un 'opera il cui fine sembra quello di spostare indefinitamente i limiti della deduzione

intellettuale, la proiezione verso ,il futuro di un compositore che disdegnava

ormai il proprio tempo, l'itinerario avventuroso di un manoscritto incompiuto e

di un'edizione a stampa smarrita hanno fatto di quest'opera una realtà mi tolo·

gica , un 'entità metafisica pressoché inafferrabile e questo, indipendentemente dalla

bontà delle intenzioni, non è mai bene. Fa invece piacere ricordare che parlando

dei propri componimenti più ardui, Johann Sebastian Bach suoleva dire che gli

erano costati molta fatica, ma riteneva che chiunque altro con pani lavoro avrebbe

conseguito i medesimi risultati. Probabilmente la modestia del maestro di

Eisenach era troppo grande e se l'affermazione precedente non va presa alla let•

tera, bisogna riconoscere che in essa vibra intensamente ,il sentimento artigianale,

la concreta fattività dell'operare di un maestro che ebbe con la musica un rapporto

simile a quello che l'operaio intrattiene coi propri attrezzi. In tale spirito

era assolutamente gratuito concepire alcunché di esoterico; ogni componimento

musicale, dall'opera monumentale rispecchiante la pietà religiosa al foglio d'album

contenente un 'esercitazione infantile, era immerso interamente nella prassi esecutiva.

E' stato però principalmente il rigore deduttivo dell'Arte della fuga a sug•

gerire interpretazioni esoteriche del grandioso componimento bachiano ; sarà bene

quindi esaminarne brevemente la struttura formale per comprendere come siano

ad essa immanenti certe deduzioni estetiche.

Nel dare un'idea dell 'opera il Forkel dice che «Questa consiste sostanzialmente

in una success,' one di variazioni. L'intenzione del compositore era infatti quella

di dimostrare tutto ciò che si può fare con un tema di fuga ». Nel la sua sem•

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