Vado e Torno_2024-03

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- LetExpo. Tutti a Verona
- Anteprime. Iveco Eurocargo, Ford Trucks F-Max Transcontinental, Mercedes eSprinter, Nissan Interstar
- Inchiesta. L’elettrico bene o male
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- Politica. Dal Brennero ai sensori tante le questioni irrisolte

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06.03.2024 Views

ULTIM’ORA Sensori angolo cieco il caos delle sentenze Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Milano, torna il divieto per i truck sprovvisti di sensori per l’angolo cieco. Assotir: no a regolamentazioni a macchia di leopardo Assotir non ci sta e scrive al ministro Salvini e al presidente dell’Anci Decaro. Il rischio paventato è che ogni municipalità possa deliberare autonomamente, sulla scorta di quanto fatto dal Comune di Milano. Ricorso dopo ricorso, è facile perdere il filo della questione. Proviamo a riavvolgere il nastro: dopo i tanti incidenti che hanno coinvolto veicoli pesanti, e che sono costati la vita soprattutto ai ciclisti sulle strade di Milano lo scorso anno, l’amministrazione cittadina ha provato a mettere un pezza, deliberando che soltanto i veicoli provvisti di sistemi per il monitoraggio del cosiddetto angolo cieco sarebbero stati ammessi nel territorio cittadino (area B e C) in orario diurno. Alcune associazioni di categoria, in prima fila Assotir, sono insorte contro la decisione del Comune, che avrebbe comportato costi aggiuntivi a carico dei trasportatori che lavorano a Milano. Il ricorso presentato al Tar regionale della Lombardia lo scorso ottobre era stato vinto, con l’annullamento della misura. Tutto lineare? Non proprio, perché il Consiglio di Stato a fine febbraio ha ribaltato il verdetto del Tar, dando ragione all’amministrazione meneghina in quanto competente nel decretare il divieto d’accesso per determinati veicoli alle zone a traffico limitato. Secondo i giudici, insomma, il citato obbligo non interferisce in alcun modo con il Codice della strada. Non si è fatta attendere la reazione di Assotir, secondo cui la sentenza del Consiglio di Stato non chiarisce i dubbi e, soprattutto, rischia di far partire una corsa tra i comuni d’Italia per l’adozione di provvedimenti similari. Ma il rischio più grande, e se ne sono avuti i prodromi con lo scontro tra Assotir e le associazioni dei cittadini milanesi il 27 novembre scorso quando ci fu la sentenza del Tar, è che parta una ‘guerra di religione’ tra la popolazione delle città e i camionisti su un tema che, invece, dovrebbe trovare tutti d’accordo, la sicurezza. Se a livello europeo si è deciso che i camion sopra le 3,5 ton, da luglio 2024, per essere immatricolati devono essere dotati di sensori per l’angolo cieco, la discussione su ‘servono sì, servono no’ appare del tutto sterile. E chi dice ‘servono no’ è destinato a perdere. Meglio sarebbe, allora, affrontare la discussione pragmaticamente, stabilendo tempi e modi uguali per tutti per l’obbligo dei sensori in città. In contemporanea con 08·10 MAGGIO 2024 transpotec.com 82

ULTIM’ORA<br />

Sensori angolo cieco<br />

il caos delle sentenze<br />

Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Milano, torna<br />

il divieto per i truck sprovvisti di sensori per l’angolo cieco.<br />

Assotir: no a regolamentazioni a macchia di leopardo<br />

Assotir non ci sta e scrive al ministro Salvini e al presidente dell’Anci Decaro.<br />

Il rischio paventato è che ogni municipalità possa deliberare autonomamente,<br />

sulla scorta di quanto fatto dal Comune di Milano.<br />

Ricorso dopo ricorso, è facile perdere il filo della<br />

questione. Proviamo a riavvolgere il nastro: dopo i tanti<br />

incidenti che hanno coinvolto veicoli pesanti, e che sono<br />

costati la vita soprattutto ai ciclisti sulle strade di Milano<br />

lo scorso anno, l’amministrazione cittadina ha provato a<br />

mettere un pezza, deliberando che soltanto i veicoli provvisti<br />

di sistemi per il monitoraggio del cosiddetto angolo cieco<br />

sarebbero stati ammessi nel territorio cittadino (area B e C)<br />

in orario diurno. Alcune associazioni di categoria, in prima<br />

fila Assotir, sono insorte contro la decisione del Comune, che<br />

avrebbe comportato costi aggiuntivi a carico dei trasportatori<br />

che lavorano a Milano. Il ricorso presentato al Tar regionale<br />

della Lombardia lo scorso ottobre era stato vinto, con<br />

l’annullamento della misura. Tutto lineare? Non proprio,<br />

perché il Consiglio di Stato a fine febbraio ha ribaltato<br />

il verdetto del Tar, dando ragione all’amministrazione<br />

meneghina in quanto competente nel decretare il divieto<br />

d’accesso per determinati veicoli alle zone a traffico limitato.<br />

Secondo i giudici, insomma, il citato obbligo non interferisce<br />

in alcun modo con il Codice della strada. Non si è fatta<br />

attendere la reazione di Assotir, secondo cui la sentenza del<br />

Consiglio di Stato non chiarisce i dubbi e, soprattutto, rischia<br />

di far partire una corsa tra i comuni d’Italia per l’adozione<br />

di provvedimenti similari. Ma il rischio più grande, e se<br />

ne sono avuti i prodromi con lo scontro tra Assotir e le<br />

associazioni dei cittadini milanesi il 27 novembre scorso<br />

quando ci fu la sentenza del Tar, è che parta una ‘guerra<br />

di religione’ tra la popolazione delle città e i camionisti su<br />

un tema che, invece, dovrebbe trovare tutti d’accordo, la<br />

sicurezza. Se a livello europeo si è deciso che i camion sopra<br />

le 3,5 ton, da luglio <strong>2024</strong>, per essere immatricolati devono<br />

essere dotati di sensori per l’angolo cieco, la discussione su<br />

‘servono sì, servono no’ appare del tutto sterile. E chi dice<br />

‘servono no’ è destinato a perdere. Meglio sarebbe, allora,<br />

affrontare la discussione pragmaticamente, stabilendo tempi e<br />

modi uguali per tutti per l’obbligo dei sensori in città.<br />

In contemporanea con<br />

08·10<br />

MAGGIO<br />

<strong>2024</strong><br />

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