Powertrain 2024-3
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saim. Tra 2023 e <strong>2024</strong><br />
CON IL<br />
SEGNO PIÙ<br />
Fatturato in crescita rispetto al 2022. Le previsioni<br />
sull’anno in corso confermano lo stato di salute di<br />
Saim, nonostante l’annunciata stabilizzazione dei<br />
volumi. Il marino fa la voce grossa, “timbrando” i due<br />
terzi del fatturato. Aria di novità nell’industriale: non<br />
solo il microibrido. In arrivo motori fino a 500 kW<br />
terra & mare<br />
A<br />
metà dell’anno scorso, Massimo Donà ci annunciò<br />
«alcune novità che stiamo definendo<br />
nel nuovo reparto R&D integrated solutions<br />
in merito all’orientamento di Saim sulla sostenibilità,<br />
in particolare l’ibrido. Stiamo sviluppando<br />
soluzioni per l’ibridizzazione della proposta motoristica<br />
di Kubota, rivolta a particolari applicazioni<br />
di nicchia». In autunno, puntualmente, è emerso il<br />
primo motore a marchio Saim Industrial, un ibrido<br />
in configurazione P2 che abbina un motore elettrico,<br />
progettato internamente, a un Kubota D902-K, 3 cilindri<br />
da 18,5 kW, a controllo elettronico. Abbiamo<br />
chiesto a Saim di fare il punto sull’anno alle spalle<br />
e su quello in corso. Proprio Massimo Donà ci ha<br />
rassicurati sull’andamento del 2023. «Con 53 milioni<br />
di euro, abbiamo superato il fatturato del 2022.<br />
La quota prevalente spetta al marino, col 60-65%.<br />
L’azienda sta vivendo un buon momento, il mercato<br />
ci segue e noi lo seguiamo altrettanto bene. Nel<br />
<strong>2024</strong> ci attendiamo una stabilizzazione dei volumi.<br />
Saremo così in grado di programmare la crescita e<br />
di porre l’accento sui prodotti nuovi, sulla meccatronica,<br />
sull’intelligenza artificiale, sia nel marino<br />
che nell’industriale. Saim compirà un ulteriore e<br />
deciso passo verso lo sviluppo nei cinque anni che<br />
abbiamo di fronte». Quando Massimo Donà associa<br />
il concetto di novità al segmento industriale,<br />
esplodono i fuochi d’artificio: «Dal prossimo anno<br />
prevediamo di affiancare a Kubota un motorista,<br />
che non sarà in sovrapposizione, dal momento che<br />
integrerà la nostra proposta sulle taglie più grandi,<br />
da 170 a 500 chilowatt. Proseguiremo inoltre nello<br />
sviluppo dell’ibrido, che sarà lanciato all’Eima ed<br />
entrerà in produzione nel 2025. Il primo prototipo<br />
è in fase di test meccanico e strutturale, siamo in<br />
attesa del software per programmare i protocolli.<br />
A quel punto lo proveremo completo di controllo<br />
elettronico. La roadmap prevede test sul campo con<br />
un paio di Oem da giugno a fine anno, le preserie<br />
nel primo trimestre 2025. Quindi, svolgeremo altre<br />
prove, per completare l’iter nel corso del 2025. La<br />
pianificazione è in linea con le nostre previsioni».<br />
Con Marco Donà si passa al marino. «Kohler Marine<br />
e Saim, e Atlantis Marine nel Regno Unito,<br />
hanno dimostrato affidabilità nella relazione col<br />
cliente, in un momento in cui l’affidabilità è un requisito<br />
imprescindibile. Stiamo recuperando fette<br />
di mercato che erano state polverizzate, per motivi<br />
legati alla supply chain. Spinti dalla contingenza,<br />
i cantieri hanno fatto stock. Negli ultimi mesi del<br />
2023, esaurite le scorte, i grandi cantieri si sono<br />
rivolti ai fornitori che dispongono di una efficiente<br />
rete di servizio, diretta e indiretta.<br />
Pensare positivo (e i numeri confermano)<br />
Pur in una congiuntura di flessione, i numeri di<br />
Saim non accennano a diminuire. Anche al Boot<br />
Show di Düsseldorf le cose non sono andate male.<br />
Eravamo presenti con Exalto, il nostro distributore<br />
olandese. Mi riaggancio con un esempio al criterio<br />
dell’affidabilità. Mi sono recato tre giorni in<br />
fiera per incontrare il responsabile acquisti di un<br />
grosso cantiere europeo, che intende concentrarsi<br />
su fornitori strutturati, con una rete di vendita e<br />
assistenza mondiale, che li possa accompagnare<br />
nella transizione. I distributori, tipicamente, sono<br />
aziende familiari di media entità, con una storicità<br />
di almeno 50 anni. Saim svolge una miriade<br />
di attività collaterali al prodotto. Il pre-sales è<br />
fondamentale». Marco Donà prosegue con alcune<br />
citazioni di prodotto. «Abbiamo introdotto lo “shipto-shore”,<br />
un sistema di controllo per collegare lo<br />
yacht alla corrente di banchina senza spegnere<br />
il gruppo e creare un blackout, che può produrre<br />
danni al sistema di bordo. Il progetto è stato<br />
sviluppato da Saim insieme alla ComAp. A firma<br />
Exilator c’è ExiLencer, filtro antiparticolato con<br />
brevetto del blocco ceramico, spendibile sia sul<br />
primo equipaggiamento che come retrofit. Il dispositivo<br />
risponde all’esigenza degli armatori, sempre<br />
più sensibili agli incombusti in acqua e al fumo.<br />
Polveri sottili e monossido di carbonio sono pressoché<br />
azzerati (99%-98%), il rumore è tagliato di<br />
35 dB. Lo forniamo in primo equipaggiamento a<br />
mega yacht di Tankoa e OverMarine. Infine, una<br />
citazione per Hydromaster. I pod azimutali olandesi<br />
sopportano potenze elevate, fino a 1.000 kW. Sono<br />
diffusi su traghetti e pilotine ad Amsterdam e nel<br />
porto di Rotterdam. In Italia abbiamo ricevuto da<br />
Sisgen il primo ordine per dei pontoni galleggianti.<br />
È un mercato finora inesplorato da Saim. Stiamo<br />
lavorando a un sistema IoT di monitoraggio attivo<br />
dei sistemi di bordo, in primis i gruppi elettrogeni.<br />
Coadiuverà la manutenzione preventiva. Il sistema<br />
pianifica l’intervento, in modo da programmare la<br />
manutenzione secondo le esigenze dell’armatore.<br />
La versione base è ormai pronta. Quando avremo<br />
raccolto una quantità significativa di dati, saremo<br />
nelle condizioni di implementare l’intelligenza artificiale».<br />
E le vostre “propaggini” estere? «Va decisamente<br />
bene nel Regno Unito, dove in un anno<br />
abbiamo raddoppiato il fatturato per la semplice<br />
presenza di Saim, senza avere messo mano alla<br />
struttura. Sunseeker e Princess ci stanno seguendo.<br />
Ad Hong Kong collaboriamo con Msa (Marine<br />
service Asia) e negli Emirati Arabi con la Yacht<br />
Controller Fzc che coordina le attività commerciali<br />
e di service sul territorio per diversi dei nostri<br />
prodotti». Con Massimo Donà facciamo ritorno a<br />
terra. «Da un paio di anni, Incofin gestisce sistemi<br />
di prevenzione delle collisioni basati sui più recenti<br />
progressi nell’intelligenza artificiale e nella tecnologia<br />
della visione stereoscopica (3D), tramite videocamere<br />
multi-obiettivo che funzionano anche a 50<br />
metri ed in visione notturna. Rilevano veicoli, esseri<br />
viventi e oggetti inanimati, inviando all’operatore<br />
un segnale acustico, che identifica e segnala il tipo<br />
di ostacolo da evitare.<br />
Un occhio vigile<br />
Questi sistemi sono adattabili su svariate macchine<br />
da lavoro, soprattutto nel trattamento dei rifiuti<br />
e nella cantieristica pesante. Collaboriamo con i<br />
principali produttori mondiali di tali innovativi sistemi<br />
di sicurezza. Queste telecamere sono applicabili<br />
anche agli yacht, per misurare la distanza tra<br />
barche, banchina e poppa/prua, durante le manovre<br />
in porto e l’ormeggio, secondo i protocolli dell’intelligenza<br />
artificiale. Per quanto riguarda Kubota,<br />
ci sono nuove applicazioni agricole, che vedrete<br />
all’Eima, sotto i 55 chilowatt. Piace il D902-K a<br />
controllo elettronico, che consente di evitare i trasduttori;<br />
arriva direttamente in centralina, da cui<br />
esce con i segnali, per un controllo più economico<br />
e diretto. Si presta particolarmente alle piattaforme<br />
aeree. L’idrogeno è la tecnologia dove Kubota sta<br />
investendo risorse, alla pari del micro-ibrido».<br />
Sala prove, aree<br />
di test, controlli<br />
sul campo.<br />
A Buccinasco si<br />
sono attrezzati<br />
per seguire,<br />
accompagnare<br />
e verificare<br />
l’ingegnerizzazione<br />
e le verifiche<br />
empiriche. Nella<br />
foto qui sopra,<br />
l’Hydromaster<br />
Series D High<br />
Speed.<br />
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