Eppen marzo
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ARTE<br />
DOVE: ATELIER DEL TADINI, LOVERE<br />
QUANDO: DAL 2 MARZO AL 2 GIUGNO<br />
N<br />
ata da un’idea di Giovanni Guizzetti, la<br />
nuova “Lovere Romana. Dal tesoro alla<br />
necropoli” permetterà di indagare fino al<br />
2 giugno, attraverso l’esposizione di alcuni significativi<br />
corredi portati alla luce dagli scavi della<br />
necropoli rinvenuta in località Valvendra, l’importante<br />
ruolo della cittadina lacustre in età romana.<br />
Il centro posto in posizione strategica alla testa del<br />
lago d’Iseo, a controllo di una diffusa rete viaria e<br />
lacuale, doveva senz’altro svolgere una funzione<br />
di emporio e di raccordo dei contatti commerciali e<br />
349.4118779<br />
didattica@accademiatadini.it<br />
www.pad-bg.it<br />
Archeologia e storia<br />
si intrecciano sul Sebino<br />
La mostra permetterà di ammirare il “Tesoro di Lovere”, gioielli<br />
e altri reperti conservati oggi al Museo Archeologico di Milano<br />
culturali tra il Sebino, la Val Borlezza, la Val Cavallina,<br />
la Val Camonica. A parte due iscrizioni con<br />
dedica a Minerva trovate nei pressi del monastero<br />
di San Maurizio, nessuna traccia romana era stata<br />
individuata sul territorio lovere fino alla scoperta<br />
della necropoli, emersa agli inizi dell’Ottocento<br />
lungo le attuali via Martinoli e Gobetti e testimonianza<br />
preziosa di un passato glorioso. La necropoli<br />
si sviluppava all’esterno dell’abitato lungo la<br />
strada di collegamento con la Valle Camonica. Era<br />
organizzata in grandi recinti funerari in muratura<br />
che delimitavano spazi riservati a gruppi<br />
famigliari o collegiali. Le indagini archeologiche<br />
ne hanno individuati almeno sei, con dimensioni<br />
variabili da 40 a 150 metri quadrati. L’alto numero<br />
di tombe e le caratteristiche dei corredi dimostrano<br />
la prolungata continuità d’uso dell’area, dal I al<br />
IV secolo d.C.<br />
Il tesoro di Lovere<br />
La mostra è anche l’occasione per riportare temporaneamente<br />
a Lovere alcuni dei materiali provenienti<br />
dalle sepolture messe in luce nel 1907,<br />
dalle quali proviene il “tesoro di Lovere” che<br />
comprende la celebre “coppa del pescatore”, gioielli<br />
e numerosi altri reperti, oggi conservati e in<br />
parte esposti al Museo Archeologico di Milano. La<br />
mostra è curata da un Comitato Scientifico composto<br />
da Stefania De Francesco e Serena Solano<br />
della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e<br />
Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e<br />
da Marco Albertario della Fondazione Accademia<br />
di Belle Arti Tadini di Lovere.<br />
44<br />
INFO<br />
ORARI: la mostra è aperta venerdì e sabato, dalle<br />
15 alle 19. Domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle<br />
15 alle 19<br />
INGRESSO: libero