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infoMIGRANS n.52 | dicembre 2023

Quante anomalie nell'autunno 2023! Anche per questo autunno appena trascorso, è stata confermata l’importanza delle rotte italiane e del Mediterraneo per la migrazione post-nuziale dei rapaci diurni e di altre specie ornitiche di elevato interesse conservazionistico. Quest’anno gli avvistamenti in buona parte dei siti monitorati sono stati influenzati negativamente dalle condizioni meteorologiche registrate (alta pressione con condizioni di sereno e temperature elevate) che hanno portato a un minor numero di avvistamenti, come nel caso delle Valli Cuneesi (Po e Stura di Demonte), della Liguria (Costa Fagaglia e Arenzano), del versante calabrese dello Stretto di Messina e del Lodigiano. In altre stazioni invece sono stati effettuati dei conteggi record, come ad esempio le Alpi Apuane e San Bartolo.

Quante anomalie nell'autunno 2023!

Anche per questo autunno appena trascorso, è stata confermata l’importanza delle rotte italiane e del Mediterraneo per la migrazione post-nuziale dei rapaci diurni e di altre specie ornitiche di elevato interesse conservazionistico.
Quest’anno gli avvistamenti in buona parte dei siti monitorati sono stati influenzati negativamente dalle condizioni meteorologiche registrate (alta pressione con condizioni di sereno e temperature elevate) che hanno portato a un minor numero di avvistamenti, come nel caso delle Valli Cuneesi (Po e Stura di Demonte), della Liguria (Costa Fagaglia e Arenzano), del versante calabrese dello Stretto di Messina e del Lodigiano. In altre stazioni invece sono stati effettuati dei conteggi record, come ad esempio le Alpi Apuane e San Bartolo.

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info<br />

Foglio di informazione del Progetto Migrans<br />

e sulla migrazione dei rapaci in Italia<br />

MIGRANS<br />

<strong>dicembre</strong> <strong>2023</strong><br />

numero 52<br />

Editoriale<br />

QUANTE ANOMALIE NELL’AUTUNNO <strong>2023</strong>!<br />

Anche per questo autunno appena trascorso è stata confermata l’importanza delle rotte italiane e del Mediterraneo<br />

per la migrazione post-nuziale dei rapaci diurni e di altre specie ornitiche di elevato interesse<br />

conservazionistico.<br />

Quest’anno gli avvistamenti in buona parte dei siti monitorati sono stati influenzati negativamente dalle<br />

condizioni meteorologiche registrate (alta pressione con condizioni di sereno e temperature elevate) che hanno portato<br />

a un minor numero di avvistamenti, come nel caso delle Valli Cuneesi (Po e Stura di Demonte), della Liguria (Costa<br />

Fagaglia e Arenzano), del versante calabrese dello Stretto di Messina e del Lodigiano. In altre stazioni invece sono<br />

stati effettuati dei conteggi record, come ad esempio le Alpi Apuane e San Bartolo.<br />

Da quest’anno sono entrate a far parte della Rete di Monitoraggio anche le Colline Francavillesi (Calabria; a cui diamo<br />

il benvenuto) dove i risultati del monitoraggio hanno evidenziato l’importanza del sito per la migrazione del nibbio bruno<br />

ed è stato nuovamente riportato un contributo per l’area del Conero (Marche).<br />

Inoltre sono continuati i monitoraggi sia nei Colli Asolani che nelle Colline Moreniche del Lago di Garda oltre che a<br />

Malta, dove ancora una volta, purtroppo, sono stati registrati degli eventi di bracconaggio, come quello relativo al falco<br />

pescatore che viene trattato all’interno del contributo.<br />

Infine, per quanto riguarda il lavoro in sinergia, si evidenzia il poster presentato, dagli enti di gestione delle Aree Protette<br />

delle Alpi Marittime e del Monviso, al XXI Convegno Italiano di Ornitologia, tenutosi a settembre a Varese, al cui<br />

interno sono stati illustrati i risultati di oltre trent’anni di monitoraggio nelle Valli Cuneesi.<br />

Si ringraziano tutti gli autori e i loro collaboratori e i volontari che ogni anno, sia in primavera che in autunno, danno un<br />

prezioso contributo alla raccolta di importanti dati sulla fenologia della migrazione di specie protette che è necessario<br />

sempre più proteggere a livello mondiale.<br />

Per il Coordinamento Rapaci Migratori – Fabiano Sartirana


Calabria<br />

OSSERVATORIO DELLO STRETTO<br />

RAPPORTO AUTUNNO <strong>2023</strong><br />

sito 18<br />

Michele Cento 1 , Nicolantonio Agostini 2 & Giacomo Dell’Omo 1<br />

1<br />

Ornis italica, 2 MEDRAPTORS (Mediterranean Raptor Migration Network)<br />

Dal 10 agosto al 30 settembre <strong>2023</strong> abbiamo effettuato il monitoraggio della migrazione<br />

post-riproduttiva di rapaci diurni, cicogne e gruccioni sul versante calabrese dello Stretto<br />

di Messina.<br />

Come già avvenuto a partire dal 2018, abbiamo utilizzato l’altana del Parco Nazionale dell’Aspromonte<br />

in località S. Stefano (1050 m s.l.m.), nel Comune di Sinopoli (RC), stesso sito degli<br />

anni precedenti (Panuccio et al., 2005; Agostini et al., 2015; Cento et al., 2017).<br />

Durante 494 ore di rilevamenti dalle 9:00 alle 18:30 in 52 giorni abbiamo osservato in migrazione<br />

19.956 rapaci appartenenti a 15 specie (Tabella 1), 11 delle quali in Allegato I della Direttiva<br />

Uccelli (2009/147/CE ex 79/409/CEE). Le più numerose sono risultate come di consueto falco<br />

pecchiaiolo (Pernis apivorus; N=15.078; 75,56% dei rapaci), nibbio bruno (Milvus migrans;<br />

N=2837; 14,22%) e falco di palude (Circus aeruginosus; N=1696; 8,50%).<br />

Relativamente al periodo 10 agosto-30 settembre 2015-<strong>2023</strong>, il falco pecchiaiolo ha fatto<br />

registrare il quarto totale (max N=21.400 nel 2018), analogamente al totale dei rapaci (max<br />

N=26.504 nel 2018), il nibbio bruno il secondo (max N=3112 nel 2015) e il falco di palude il<br />

minimo assoluto (precedente minimo N=1821 nel 2015).<br />

Per falco pecchiaiolo e falco di palude abbiamo rilevato il minimo dei passaggi relativi al mese<br />

di agosto, rispettivamente con 3356 (N=3814 nel 2019) e 19 individui (N=97 nel 2017). Da notare<br />

come all’opposto le due specie nel 2022 avessero fatto registrare un record di individui per<br />

agosto (Cento et al., 2022). Anche i totali stagionali di sparviere (Accipiter nisus; N=19; 0,10%) e<br />

gheppio/grillaio (Falco tinnunculus/naumanni; N=139; 0,70%) sono risultati i più bassi dal 2015<br />

e quello della cicogna nera (Ciconia nigra; N=39) il più basso dopo quello del 2016 (N=30). Apparentemente<br />

vi è stato quindi un ritardo nella migrazione di queste e di altre specie, forse per<br />

fattori meteo contingenti o legati ai cambiamenti climatici.<br />

È verosimile che sparviere, falco di palude, gheppio/grillaio ed altre specie abbiano continuato<br />

a passare numerose in ottobre. Il basso numero di cicogne nere osservate potrebbe essere in<br />

relazione anche con lo scarsissimo successo riproduttivo in alcune regioni del sud Italia e in particolare<br />

in Calabria nel <strong>2023</strong> (Brunelli et al., <strong>2023</strong>). Viceversa nel 2022 si erano avuti un record<br />

di giovani involati sia in Calabria che a livello nazionale (Brunelli et al., 2022) e un massimo di<br />

individui da noi conteggiati (N=76; Cento et al., 2022).<br />

Interessanti le osservazioni di 1 aquila anatraia maggiore/minore (Clanga clanga/pomarina) il 4<br />

settembre e, tra i non rapaci, di 1 mignattaio (Plegadis falcinellus) il 27 settembre (il primo visto<br />

il 30 agosto 2022), di 1 piviere tortolino (Charadrius morinellus) il 7 settembre e di circa 2000<br />

rondoni comuni (Apus apus) il 14 agosto.<br />

Tra i rapaci locali, meno frequenti rispetto al 2022 le osservazioni di aquila reale (Aquila chrysaetos),<br />

astore (Accipiter gentilis), biancone (Circaetus gallicus), falco pecchiaiolo, lodolaio (Falco<br />

subbuteo), falco pellegrino (Falco peregrinus), ecc., più frequenti quelle di falchi della regina<br />

(Falco eleonorae) estivanti.<br />

2


sito 18<br />

Calabria<br />

Ringraziamenti<br />

Ringraziamo Comune di Sinopoli ed Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte per il supporto logistico,<br />

Domenico Italiano e Francesco Alvaro per l’ospitalità e gli amici con cui abbiamo condiviso<br />

giornate sul campo e osservazioni.<br />

Bibliografia<br />

Agostini N., Scuderi A., Chiatante G., Bogliani G. & Panuccio M. 2015. Factors affecting the<br />

visible southbound migration of raptors approaching a water surface. Italian Journal of Zoology,<br />

82 (2): 186-193.<br />

Brunelli M., Bordignon L., Caldarella M., Congi G., Di Nucci S., Dovere B., Fraissinet M., Mallia<br />

E., Marrese M., Norante N., Rizzi V., Sorrentino A., Urso S., Vaschetti B., Vaschetti G. & Visceglia<br />

M. <strong>2023</strong>. Rapporto sulla nidificazione della Cicogna nera Ciconia nigra in Italia. Anno <strong>2023</strong>.<br />

Alula, 30: 168-170.<br />

Brunelli M., Bordignon L., Caldarella M., Cripezzi E., Fraissinet M., Dovere B., Mallia E., Marrese<br />

M., Norante N., Urso S., Vaschetti B., Vaschetti G. & Visceglia M. 2022. Rapporto sulla<br />

nidificazione della Cicogna nera Ciconia nigra in Italia. Anno 2022. Alula, 29: 118-119.<br />

Cento M., Agostini N., Bogliani G., Dell’Omo G. & Panuccio M. 2017. Strait of Messina Bird<br />

Observatory - Report Autunno 2017. Infomigrans, 40: 3-4.<br />

Cento M., Jennings V., Agostini N., & Dell’Omo G. 2022. Osservatorio dello Stretto - Rapporto<br />

Autunno 2022. Infomigrans, 50: 2-3.<br />

Panuccio M., Agostini N. & Mellone U. 2005. Autumn migration strategies of honey buzzards,<br />

black kites, marsh and montagu’s harriers over land and over water in the central Mediterranean.<br />

Avocetta, 29: 27-32.<br />

Specie Ago Set Totali Percentuale Indd/d Indd/h<br />

Pandion haliaetus 4 14 18 0,09 0,35 0,04<br />

Pernis apivorus 3356 11722 15078 75,56 289,96 30,52<br />

Circaetus gallicus 0 10 10 0,05 0,19 0,02<br />

Clanga clanga/pomarina 0 1 1 0,01 0,02 0,00<br />

Aquila pennata 6 30 36 0,18 0,69 0,07<br />

Accipiter nisus 0 19 19 0,10 0,37 0,04<br />

Circus aeruginosus 19 1677 1696 8,50 32,62 3,43<br />

Circus macrourus 0 2 2 0,01 0,04 0,00<br />

Circus pygargus 7 25 32 0,16 0,62 0,06<br />

Circus pygargus/macrourus 0 10 10 0,05 0,19 0,02<br />

Milvus milvus 2 1 3 0,02 0,06 0,01<br />

Milvus migrans 2126 711 2837 14,22 54,56 5,74<br />

Buteo buteo 19 41 60 0,30 1,15 0,12<br />

Falco tinnunculus 0 4 4 0,02 0,08 0,01<br />

Falco tinnunculus/naumanni 1 134 135 0,68 2,60 0,27<br />

Falco eleonorae 0 1 1 0,01 0,02 0,00<br />

Falco subbuteo 1 9 10 0,05 0,19 0,02<br />

Falco sp. 0 4 4 0,02 0,08 0,01<br />

Totali 5541 14415 19956 100,00 383,77 40,40<br />

Ciconia nigra 0 39 39 0,75 0,08<br />

Ciconia ciconia 59 4 63 1,21 0,13<br />

Merops apiaster 4055 14730 18785 361,25 38,03<br />

Tabella 1: Specie avvistate con relativi indici.<br />

3


Lombardia - Veneto<br />

LA MIGRAZIONE POST-RIPRODUTTIVA <strong>2023</strong><br />

DEI RAPACI DIURNI ATTRAVERSO LE COLLINE MORENICHE<br />

DEL LAGO DI GARDA: PROVINCE DI BRESCIA,<br />

MANTOVA E VERONA.<br />

Arturo Gargioni 1 & Stefano Bellintani 2<br />

1<br />

Gruppo Ricerche Avifauna<br />

2<br />

Gruppo Ricerche Avifauna Mantovano<br />

sito 8<br />

Il periodo del monitoraggio si è concentrato dal 25 al 31 agosto. per un fronte di<br />

osservazione di circa 9,5 km lineari e un orario giornaliero di 9 ore (9:00-18:00, ora<br />

legale).<br />

Anche quest’anno per ragioni organizzative è stata presa in considerazione solo l’ultima settimana<br />

di agosto per un periodo di 7 giorni consecutivi.<br />

I 9 osservatori impegnati nella ricerca hanno dedicato 108,5 ore di osservazione così ripartite:<br />

53,5 ore da 3 osservatori a Forte Ardietti; 55 ore da 6 osservatori a Busa di S. Lucia.<br />

In totale sono stati censiti 3.577 rapaci appartenenti ai 9 specie (Tabella 1); di queste il falco<br />

pecchiaiolo (Pernis apivorus) con 3.534 individui ha rappresentato il 98,8% del totale.<br />

Dall’analisi dei dati ne risulta un indice orario medio di 33,13 indd./h; un indice orario minimo<br />

di 6,13 indd./h e un indice orario massimo di 167,9 indd./h il 30 agosto. Scarso il passaggio di<br />

altri taxa, con una sola osservazione di 2 individui di cicogna nera (Ciconia nigra) il 25 agosto<br />

a S. Lucia. Non viene invece considerato il censimento del 1 settembre a S Lucia che dalle 9<br />

alle 13 ha visto il transito di 785 falchi pecchiaioli e 2 bianconi (Circaetus gallicus).<br />

Specie<br />

n° individui<br />

Pernis apivorus 3534<br />

Milvus migrans 4<br />

Circaetus gallicus 6<br />

Hieraaetus pennatus 1<br />

Circus aeruginosus 6<br />

Accipiter nisus 10<br />

Buteo buteo 6<br />

Falco tinnunculus 1<br />

Falco subbuteo 7<br />

rapaci indeterminati 2<br />

Ciconia nigra 2<br />

Totale 3579<br />

Tabella 1 - Elenco delle specie avvistate.<br />

4


sito 8<br />

Lombardia - Veneto<br />

Falco pecchiaiolo - Foto di A Gargioni.<br />

Il periodo considerato è stato caratterizzato da condizioni meteorologiche instabili soprattutto<br />

nei tre giorni centrali, caratterizzati da una grossa perturbazione il giorno 27 che ci ha costretti<br />

ad abbandonare le postazioni alle ore 13 e una seconda il 29 con abbandono alle ore 11.<br />

Il passaggio sulle due stazioni è stato notevolmente differenziato, distinto da numeri bassi fino<br />

al 29 agosto. Considerando il minor numero di giornate effettuate nel 2022 rispetto al <strong>2023</strong>,<br />

la percezione è di un calo in questa sessione di almeno il 22% di individui rispetto ai due anni<br />

precedenti.<br />

Ringraziamenti<br />

Un grazie a tutti i partecipanti che hanno permesso la riuscita di questo campo di osservazione.<br />

In ordine alfabetico: Stefano Bellintani, (MN), Enrico Catalano (MN), Alice Foroni (VR),<br />

Arturo Gargioni (BS), Nunzio Grattini (MN), Luca Mazzini (BS), Giorgio Padovani (FE), Michele<br />

Sartori (BS), Lorenzo Tosatti (MO).<br />

Figura 1: andamento giornaliero Forte Ardietti e S. Lucia.<br />

5


Malta<br />

BUSKETT RAPTOR OBSERVATORY<br />

REPORT AUTUNNO <strong>2023</strong><br />

sito 23<br />

Edward Bonavia<br />

National Raptor Coordinator BirdLife Malta<br />

Come ogni anno tra il 18 agosto e il 10 novembre del <strong>2023</strong>, abbiamo monitorato nelle<br />

ore pomeridiane, la migrazione autunnale dei rapaci a Buskett, una delle poche zone<br />

boschive protette della parte occidentale dell’isola di Malta.<br />

Quest’anno sono stati osservati 3.726 rapaci, valori in linea con quelli registrati negli anni precedenti. Tra<br />

le osservazioni effettuate si rimarcano 1 giovane capovaccaio (Neophron percnopterus), un esemplare<br />

di biancone (Circaetus gallicus), 2 esemplari di aquila anatraia minore (Aquila pomarina), un esemplare<br />

di aquila minore (Hieraaetus pennatus), un esemplare di nibbio reale (Milvus milvus) e un esemplare di<br />

sacro (Falco cherrug), specie non molto comuni a Malta.<br />

Specie<br />

N° avvistamenti<br />

Ciconia ciconia 2<br />

Ciconia nigra 5<br />

Pernis apivorus 1.032<br />

Milvus migrans 32<br />

Milvus milvus 1<br />

Neophron percnopterus 1<br />

Circaetus gallicus 1<br />

Circus aeruginosus 2.153<br />

Circus macrourus 2<br />

Circus pygargus 20<br />

Circus macrourus/pygargus 1<br />

Accipiter nisus 42<br />

Accipiter brevipes 1<br />

Buteo buteo 2<br />

Aquila pomarina 2<br />

Hieraaetus pennatus 1<br />

Pandion haliaetus 34<br />

Falco naumanni 68<br />

Falco tinnunculus 99<br />

Falco naumanni/tinnunculus 4<br />

Falco vespertinus 5<br />

Falco columbarius 7<br />

Falco subbuteo 163<br />

Falco eleonorae 47<br />

Falco cherrug 1<br />

Falco peregrinus 7<br />

Totale 3.733<br />

Tabella 1 - Elenco delle specie avvistate.<br />

6


sito 23<br />

Malta<br />

Tuttavia la specie piu importante di questo autunno è stata<br />

lo sparviere levantino (Accipiter brevipes), della quale è<br />

stato registrato il quinto avvistamento di sempre. Inoltre tra<br />

i non rapaci in migrazione sono state avvistate 5 cicogne<br />

nere (Ciconia nigra) e 2 cicogne bianche (Ciconia ciconia).<br />

Tra le note negative si evidenzia il continuo aumento di<br />

bracconaggio nei dintorni di Buskett, con diversi bracconieri<br />

che hanno sparato ai rapaci in migrazione.<br />

Il 28 settembre abbiamo osservato un giovane di falco pescatore<br />

(Pandion haliaetus) gravemente ferito che volava<br />

a bassa quota presso il nostro punto di osservazione dei<br />

rapaci. L’esemplare era dotato di un anello rosso (comprovando<br />

la provenienza dalla Lettonia) su una zampa e un<br />

anello di metallo sull’altra e aveva ferite fresche su entrambe<br />

le zampe, confermando che era stato colpito a Malta.<br />

Ovviamente, non potendo continuare la sua migrazione<br />

verso il continente africano, ha cercata di atterrare su un<br />

grosso albero in prossimità del nostro punto di osservazione<br />

e, date le ferite, ha faticato anche ad appollaiarsi. Dopo<br />

circa 2 ore è caduto a terra ed è stato recuperato dagli<br />

agenti di polizia. Trasportato dal veterinario, date le gravi<br />

ferite, è stato soppresso.<br />

É un vero peccato che cosi tanti paesi europei facciano<br />

degli importanti sforzi per la conservazione di queste specie<br />

mentre a Malta queste sono quotidiamente prese di<br />

mira da numerosi bracconieri. Anche se siamo nel <strong>2023</strong> e<br />

dovremmo far parte dell’UE, ritengo che ci sia la presenza<br />

di una mentalità ancora medievale in parte della popolazione<br />

maltese.<br />

Ringraziamento<br />

Si ringraziano tutti gli osservatori volontari di BirdLife Malta<br />

(specialmente Nicholas Galea) per il loro prezioso aiuto<br />

durante l’attività di monitorraggio.<br />

Giovane capovaccaio - Foto di Ian Balzan.<br />

7


Liguria<br />

LA MIGRAZIONE NEL PARCO DEL BEIGUA:<br />

IL SITO DI ARENZANO (GE)<br />

sito 5<br />

Luca Baghino<br />

Ente Parco Naturale Regionale del Beigua<br />

In un arco di dodici giorni dal 15 al 26 settembre <strong>2023</strong>, si è svolta la sessione di<br />

monitoraggio delle popolazioni di biancone (Circaetus gallicus) in migrazione attraverso<br />

la ZPS “Beigua-Turchino” (Arenzano - GE), un programma avviato nel 2000<br />

e giunto al ventiquattresimo anno di rilevamenti replicati in forma standardizzata.<br />

Nel <strong>2023</strong> sono stati rilevati 1.408 individui di biancone, la specie target della ZPS del<br />

periodo (85,3% di tutti i rapaci diurni osservati (μ 2000-2022<br />

= 81,6%±3,7 ES) su un totale di<br />

1.649 soggetti in migrazione; nell’arco della sessione, sono risultati 10 i taxa rilevati di<br />

sicura attribuzione specifica.<br />

I contingenti migratori di biancone rilevati nel periodo di riferimento del <strong>2023</strong> si discostano<br />

poco rispetto al dato ottenuto dal 2010 (numero medio: 1.451 indd./sessione), anno di<br />

inizio dei conteggi superiori ai 1.000 indd/sessione; l’indice di migrazione della sessione<br />

di quest’anno è risultato essere di 14,5 indd/h (μ = 15,74 indd/h dal 15 al 26 settembre<br />

2010-2022), comparabile, a seconda degli anni, a quello del periodo di marzo che è di<br />

norma più elevato: il trend delle popolazioni di bianconi migranti attraverso il territorio del<br />

Parco del Beigua si conferma positivo in base alla serie più che ventennale di dati.<br />

Da segnalare, seppure per la prima volta dal 2014 sotto la soglia dei 100 indd./sessione,<br />

anche quest’anno la migrazione di soggetti di aquila minore (Hieraaetus pennatus; N=91):<br />

essa è complessivamente, la seconda specie di maggior numerosità tra quelle finora<br />

registrate nella sessione di settembre: limitatamente alla finestra temporale controllata,<br />

dopo essere risultata consecutivamente dal 2011 è la seconda specie più abbondante<br />

sotto l’aspetto quantitativo, si attesta ora stabilmente al secondo posto dopo il biancone e<br />

prima del falco pecchiaiolo (Pernis apivorus).<br />

Si ringraziano tutti gli intervenuti a vario titolo nel periodo di rilevamento: Rosangela Pedemonte,<br />

Simonetta Venturini, Anna Massa, Sandro Migone e Alessandro Ghiggi.<br />

8<br />

Bianconi e falchi pecchiaiolo. Foto di Michelangelo Giordano.


sito 7<br />

VERSILIA-ALPI APUANE:<br />

CAMPO RAPACI AUTUNNO <strong>2023</strong><br />

Toscana<br />

Guido Premuda<br />

www.sunbird.it<br />

Dal 11 agosto al 18 novembre <strong>2023</strong> si è svolto il 26° campo d’osservazione della migrazione<br />

autunnale del biancone (Circaetus gallicus) e degli altri rapaci nel bottleneck<br />

Versilia-Alpi Apuane.<br />

Durante il campo sono state utilizzate principalmente due postazioni (Capriglia e Pietrasanta<br />

- LU) in contemporanea o in alternativa, secondo le disponibilità degli osservatori e delle<br />

condizioni meteo. In alcune giornate sono state utilizzate anche altre postazioni in contemporanea<br />

con Capriglia, allo scopo di intercettare i bianconi difficilmente rilevabili dal sito.<br />

Il monitoraggio dell’autunno <strong>2023</strong> ha confermato ancora una volta il bottleneck Versilia-Alpi<br />

Apuane tra le IBA (Important Bird Areas) classificate con il criterio C5 (Large congregations<br />

of migratory raptors), che prevede il passaggio di oltre 3.000 rapaci migratori, indipendentemente<br />

dalla rarità delle specie (Premuda et al., 2014).<br />

Per il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), è stata ancora osservata la “reverse migration” e<br />

la “cross migration” (Premuda et al., 2015; Premuda, 2019), anche con esemplari diretti a<br />

nord-ovest.<br />

In aggiunta al periodo di copertura giornaliera continuativa (01 settembre – 15 ottobre),<br />

sono state svolte anche osservazioni sporadiche ad agosto e fino a novembre. In totale<br />

sono state svolte 348 ore di osservazione durante le quali sono stati conteggiati 5.351 rapaci<br />

migratori (indice orario: 17,4 rapaci/h).<br />

Specie<br />

n° individui<br />

Pernis apivorus 452<br />

Milvus migrans 16<br />

Milvus milvus 35<br />

Circaetus gallicus 3.736<br />

Circus aeruginosus 113<br />

Accipiter nisus 63<br />

Accipiter gentilis 2<br />

Buteo buteo 65<br />

Buteo rufinus 1<br />

Gyps fulvus 1<br />

Hieraaetus pennatus 588<br />

Pandion haliaetus 6<br />

Falco tinnunculus 155<br />

Falco naumanni 3<br />

Falco tinnunculus/naumanni 4<br />

Falco subbuteo 96<br />

Falco columbarius 2<br />

rapaci indeterminati 13<br />

Totale rapaci 5.351<br />

Ciconia ciconia 26<br />

Ciconia nigra 12<br />

Totale altre specie 38<br />

Tabella 1 - Elenco delle specie avvistate.<br />

La maggior parte dei rapaci (70%) è risultata<br />

costituita da bianconi (N=3.736),<br />

come sempre con direzione di migrazione<br />

“a circuito” inversa da sud-est verso<br />

nord-ovest. Per il biancone, la giornata<br />

di picco si è verificata il 19 settembre<br />

con 336 individui osservati (Premuda<br />

et al. oss. pers.), mentre il totale ha<br />

rappresentato il record autunnale per il<br />

sito e ha confermato l’evidente tendenza<br />

all’aumento della popolazione della<br />

specie in Italia (Premuda & Belosi,<br />

2015; Premuda et al., 2015).<br />

La stagione è stata caratterizzata dal<br />

passaggio tardivo del biancone, con<br />

oltre 400 individui in ottobre e ultimi 2<br />

esemplari osservati il 4 novembre.<br />

Durante il periodo è stato osservato un<br />

abbondante passaggio di aquile minori<br />

(Hieraaetus pennatus; N=588), con un<br />

massimo giornaliero di 77 individui il<br />

giorno 11 ottobre (Ricci, Del Chiaro et<br />

al. oss. pers.) e l’ultimo individuo osservato<br />

il 18 novembre (Ricci oss. pers.).<br />

9


Toscana<br />

sito 7<br />

In ordine d’abbondanza le specie osservate sono state rappresentate da: biancone, aquila<br />

minore, falco pecchiaiolo, gheppio (Falco tinnunculus), falco di palude (Circus aeruginosus),<br />

lodolaio (Falco subbuteo), poiana (Buteo buteo), sparviere (Accipiter nisus), nibbio reale (Milvus<br />

milvus), nibbio bruno (Milvus migrans), falco pescatore (Pandion haliaetus), grillaio (Falco<br />

naumanni), smeriglio (Falco columbarius), astore (Accipiter gentilis), grifone (Gyps fulvus) e<br />

poiana codabianca (Buteo rufinus).<br />

Si ricorda cortesemente che il campo si svolge su proprietà privata e che l’accesso all’uliveto<br />

di Capriglia non è consentito se non si è muniti di un permesso individuale firmato (manleva di<br />

responsabilità). Inoltre l’accesso é a numero limitato giornaliero. Chi è interessato a partecipare<br />

è pregato di contattare l’organizzatore (Guido Premuda) per ottenere il permesso in accordo<br />

con la gestione del calendario presenze. Ovviamente ognuno è libero di recarsi, quando vuole,<br />

a Capriglia per fare osservazioni, ma rimanendo sulla strada o in ogni caso fuori delle proprietà<br />

private (uliveti). Il belvedere di Capriglia (il rettilineo alla fine del paese) e il parcheggio a Capezzano<br />

Monte sono ugualmente ottimi punti di osservazione. Grazie per la collaborazione<br />

indispensabile affinché i campi di monitoraggio rapaci possano continuare nello stesso sito, in<br />

modo da ottenere dati comparabili tra gli anni.<br />

Biancone. Foto di Guido Premuda.<br />

10


sito 7<br />

Toscana<br />

Biancone. Foto di Guido Premuda.<br />

Si ringraziano vivamente:<br />

– Elena e famiglia Benvenuti per il permesso d’accesso alla proprietà privata.<br />

– Fabio ed Elisabetta Viviani per l’ospitalità.<br />

– Il Parco delle Alpi Apuane e le Guardie Fabio Viviani, Nicola Raffaelli, E.Neri.<br />

– Un ringraziamento a tutti i partecipanti ed in particolare ai capi-campo e aiuti: Paolo Ricci, Lorenzo<br />

del Chiaro e Marianna Corsinelli, Lorenzo Cairo, Alfredo Peghini, Claudia Olobardi, Franco<br />

Roscelli, Brian Perroud, Giuliano Gerra, Marusca Raffi, Alessandro Sacchetti, Alberto Chiti Batelli,<br />

Franco Trafficante, Mariarosa Baldoni, Alessandro Casini, Niccolò Ghionzoli e tutti gli altri.<br />

Bibliografia:<br />

- PREMUDA G., 2015. Il bottleneck Versilia-Alpi Apuane. In: Quaderni di Birdwatching nr. 17, pag.<br />

44-51. EBN Italia.<br />

- PREMUDA G. & BELOSI A., 2015. Short-toed Eagle Circaetus gallicus population increase in<br />

Italy: hypothesis of root causes. Avocetta, 39 (1):13-17.<br />

- PREMUDA G., BELOSI A., VIVIANI F. & FRANCHINI M., 2015. Short-toed Eagle Circaetus gallicus<br />

population monitoring at the Apuane Alps migration watch-site (Tuscany). Avocetta, 39 (1):<br />

5-12.<br />

- PREMUDA G., FRANCHINI M. & VIVIANI F., 2014. “Apuane 3000” Una nuova IBA: il bottleneck<br />

Versilia-Alpi Apuane. In: Quaderni di Birdwatching nr. 14, pag. 84-85. EBN Italia.<br />

- PREMUDA G., RICCI U. & VIVIANI F., 2010 - Rapaci delle Alpi Apuane - Parco Alpi Apuane,<br />

Pacini Ed., Pisa<br />

- PREMUDA G., VIVIANI F. & FRANCHINI M., 2015. Reverse and cross migration of Western<br />

Honey Buzzard Pernis apivorus at the Apuane Alps watch-site (Tuscany) Avocetta, 39 (2):1-6.<br />

- PREMUDA G., 2019. Further evidence of cross migration behaviour of Western Honey Buzzard<br />

Pernis apivorus at the Apuane Alps (Tuscany, Italy) bottleneck. Avocetta, 43: 90-93.<br />

- www.sunbird.it/ornitos/bibliography.htm<br />

- www.sunbird.it/ornitos/AlpiApuane.htm<br />

11


Piemonte<br />

PROGETTO MIGRANS IN VALLE PO<br />

Marco Rastelli<br />

Ente di gestione delle Aree protette del Monviso<br />

sito 3<br />

Il Parco del Monviso ha avviato la stazione di monitoraggio del Bric Lumbatera, (Paesana,<br />

Valle Po) nel 1998. L’anno che è appena trascorso è stato quindi il 26° del progetto<br />

per la Valle del Po.<br />

Il <strong>2023</strong>, in realtà, ha visto, con riferimento alla specie più osservata, il falco pecchiaiolo<br />

(Pernis apivorus) un numero esiguo di osservazioni (2.506 individui) rispetto alla media di<br />

3.627 individui/anno, registrata nei 25 anni precedenti (periodo 1998-2022). Questo dato<br />

interrompe la tendenza positiva del quinquennio precedente (2018-2022) durante il quale è<br />

stata registrata una media di 4.199 individui/anno.<br />

Tecnici e guardiaparco del Parco del Monviso hanno garantito, grazie anche alla partecipazione<br />

sempre più numerosa dei volontari (Foto 1), 118 ore di osservazione.<br />

Anche in questo caso, tuttavia, l’indice di migrazione è stato di soli 21 individui/ora a fronte<br />

di una media di 30 individui/ora (periodo 1998-2022).<br />

Sappiamo bene che le popolazioni spesso subiscono delle fluttuazioni in termini numerici,<br />

ed il dato potrebbe essere inquadrato in questo fenomeno, tuttavia va detto che le osservazioni<br />

di quest’anno sono state rese molto difficili dalle condizioni meteorologiche. In<br />

particolare due dei giorni in cui di norma si osserva il picco del passaggio, ovvero il 27 e 28<br />

agosto (Figura 1), sono stati caratterizzati da maltempo e nebbia che hanno reso impossibili<br />

le osservazioni.<br />

Figura 1: Fenologia giornaliera del falco pecchiaiolo nel <strong>2023</strong>.<br />

12


sito 3<br />

Piemonte<br />

Sempre per effetto delle condizioni meteo avverse quest’anno il picco di passaggio del falco<br />

pecchiaiolo è stato uno dei più tardivi della nostra serie storica di osservazioni e si è verificato<br />

il 2 settembre (Figura 2).<br />

Figura 2: Picchi di passaggio del falco pecchiaiolo nel periodo 1998-2022.<br />

Volontari al Progetto Migrans. Foto di M. Rastelli.<br />

13


Piemonte<br />

sito 3<br />

L’elenco delle specie censite con il relativo numero di individui osservati è riportato in Tabella 1.<br />

Su questo punto poniamo l’attenzione sul biancone (Circaetus gallicus), una specie che<br />

negli ultimi anni sembra mostrare un trend decisamente positivo (Figura 3). Questo dato<br />

potrebbe essere anche spiegato con un anticipo del periodo di migrazione di questa specie.<br />

In anni passati, infatti, il passaggio del biancone era probabilmente per lo più successivo al<br />

nostro campo di osservazione che ha luogo dal 19 agosto al 6 settembre, mentre in anni<br />

recenti, i cambiamenti climatici, potrebbero forse aver indotto questi uccelli ad anticipare la<br />

partenza verso i quartieri di svernamento.<br />

Sheet1<br />

Specie<br />

N° individui<br />

Falco pecchiaiolo Pernis apivorus 2.506<br />

Nibbio bruno Milvus migrans 29<br />

Nibbio reale Milvus milvus 11<br />

Biancone Circaetus gallicus 29<br />

Albanella sp. Circus sp. 1<br />

Falco di palude Circus aeruginosus 3<br />

Poiana Buteo buteo 17<br />

Gheppio Falco tinnunculus 4<br />

Lodolaio Falco subbuteo 5<br />

Falco pellegrino Falco peregrinus 1<br />

Falco pescatore Pnadion haliaetus 3<br />

Astore Accipiter gentilis 1<br />

Sparviere Accipiter nisus 12<br />

Cicogna nera Ciconia nigra 14<br />

Rapaci indeterminati<br />

Totale<br />

1<br />

2.637<br />

Tabella 1 - Elenco delle specie avvistate.<br />

14


sito 3<br />

Piemonte<br />

Figura 3: Osservazioni di biancone nel periodo 1998-<strong>2023</strong>.<br />

Nel <strong>2023</strong> i dati del progetto Migrans in valle Po sono stati presentati al XXI Convegno di<br />

Ornitologia che si è tenuto a Varese all’inizio di settembre. In collaborazione con il Parco<br />

delle Alpi Marittime è stato infatti preparato un poster che riassume oltre un trentennio di<br />

osservazioni ed è liberamente scaricabile da questo link:<br />

https://www.researchgate.net/publication/373771135_The_post-breeding_migration_of_<br />

birds_of_prey_in_the_Cuneo_Valleys_32_years_of_monitoring<br />

15


Veneto<br />

MIGRAZIONE POST RIPRODUTTIVA<br />

DEI RAPACI SOPRA I COLLI ASOLANI (MASER, TV)<br />

ANNO <strong>2023</strong><br />

sito 10<br />

Francesco Mezzavilla, Franco Salvini, Fabio Piccolo, Giancarlo Silveri, Leonardo Visentin, &<br />

Foltran Doriano<br />

ASFAVE (Associazione Faunisti Veneti)<br />

LIPU (Sezione Pedemontana Trevigiana)<br />

I censimenti nel corso di questa stagione si sono svolti come negli anni precedenti,<br />

ponendo come punto prioritario di osservazione il Colle di San Giorgio, posto nella<br />

parte centrale dei Colli Asolani. Per pochi giorni però il censimento è stato svolto anche<br />

in prossimità del corso del Piave, nel territorio comunale di Spresiano. Nel primo sito i<br />

conteggi si sono mantenuti praticamente uguali agli anni precedenti, mentre nel secondo<br />

il flusso migratorio è durato solo pochi giorni.<br />

Le attività si sono svolte ancora una volta dal 15 agosto al 5 settembre con modalità in linea<br />

con gli anni passati. Le ore impiegate sono state 193 ed in media la postazione presso il Colle<br />

di San Giorgio è stata occupata giornalmente per 8-10 ore.<br />

Le osservazioni sono iniziate alle ore 9 del mattino e sono proseguite fino alle 18. In pochi<br />

casi si è operato fino alle 19. L’annata ha manifestato solo una giornata con condizioni meteo<br />

avverse che hanno impedito le osservazioni. In generale non si sono verificate perturbazioni<br />

prolungate che abbiano bloccato del tutto i passaggi, come avvenuto talvolta nel passato.<br />

Solamente in alcune giornate la nuvolosità ha coperto quasi interamente il cielo senza però<br />

bloccare il flusso migratorio che è risultato invariato. Le giornate del 21, 23, 24 e 26 agosto<br />

sono state caratterizzate da passaggi più limitati e inferiori alle 200 unità. Diversamente il 31<br />

si è verificato un forte flusso migratorio con poco più di 800 individui conteggiati. Ancora una<br />

volta questi dati hanno confermato che il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) nell’area presenta<br />

un picco regolare dei passaggi negli ultimi giorni di agosto. In quasi 30 anni di indagini tali<br />

passaggi non si sono quasi mai discostati da queste modalità migratorie. Solo nei primi due<br />

decenni abbiamo verificato un primo picco di passaggi attorno il 23-25 agosto ed un secondo<br />

tra il 28-31 agosto, mentre in questo ultimo decennio di osservazioni hanno evidenziato un<br />

unico picco concentrato verso la fine del mese.<br />

18<br />

Figura 1 - Figura 1: Migrazione dei rapaci presso il sito di Colle San Giorgio (Maser).


sito 10<br />

Veneto<br />

Falco pecchiaiolo. Foto Michelangelo Giordano.<br />

Complessivamente sono stati censiti 4.883 rapaci diurni di cui 4.752 falchi pecchiaioli, pari quasi al<br />

97%. Tale dato se confrontato con quelli degli anni scorsi evidenzia solo una minima diminuzione<br />

del rapporto che di regola si aggirava su percentuali attorno il 98% mentre si è verificato una riduzione<br />

della poiana (Buteo buteo) che è passata in numero inferiore rispetto l’anno precedente. In<br />

particolare sono state contate 77 poiane, 31 falchi di palude (Circus aeruginosus), 21 nibbi bruni<br />

(Milvus migrans) e 3 sparvieri (Accipiter nisus). Singolare anche quest’anno è risultata l’assenza<br />

di falchi pescatori (Pandion haliaetus). A questi rapaci si deve aggiungere un numero particolarmente<br />

ridotto, rispetto gli anni precedenti, di sole 3 cicogne nere (Ciconia nigra) e quello del tutto<br />

imprecisato, di rondoni comuni (Apus apus) e di rondoni maggiori (Tachymarptis melba) assieme<br />

a rondini (Hirundo rustica) e balestrucci (Delichon urbicum). Nell’area poi hanno fatto regolarmente<br />

la comparsa il biancone (Circaetus gallicus), che nidifica nell’area, il falco pellegrino (Falco peregrinus),<br />

lo sparviere, l’astore (Accipiter gentilis), il gheppio (Falco tinnunculus) e il lodolaio (Falco<br />

subbuteo). È stata rilevata anche un’aquila reale (Aquila chrysaetos), probabilmente in dispersione<br />

dalle vicine montagne.<br />

Osservazioni occasionali in aree prossime a questa hanno ancora una volta permesso di verificare<br />

come il flusso migratorio si estenda su una fascia piuttosto ampia che va dal Massiccio del Monte<br />

Grappa, a nord, fino ai versanti meridionali del Colle del Montello a sud. Il Colle di San Giorgio è<br />

posto nella fascia intermedia e costituisce il punto principale di passaggio dei migratori. Appare<br />

pertanto importante precisare che il flusso da noi rilevato rappresenta solo una parte del totale.<br />

Prova ne sia che alcuni conteggi svolti da Doriano Foltran, più a sud verso la pianura, e più precisamente<br />

lungo il corso del Piave poco a valle del Ponte della Priula (Spresiano), hanno permesso<br />

di rilevare il passaggio in poco più di 30 ore di osservazione, tra il 30 agosto e il 3 di settembre, di<br />

1.568 rapaci di cui 1.563 falchi pecchiaioli. Tale dato conferma quanto riportato sopra, ossia che<br />

nell’area pedemontana trevigiana il passaggio dei rapaci in migrazione è senz’altro molto maggiore<br />

di quanto da noi rilevato annualmente presso il Colle di San Giorgio.<br />

Ringraziamenti<br />

Assieme al nostro gruppo di censitori hanno partecipato alcuni collaboratori particolarmente motivati<br />

che hanno contribuito ad aumentare il livello di attenzione e di conteggio degli individui in<br />

migrazione. In particolare citiamo Lucio Signorotto, Renzo Storer, Regis Levert, Stefano Morato,<br />

Enrico Pavan ed altri occasionali osservatori. A tutti questi rivolgiamo un nostro sentito ringraziamento<br />

per l’interesse dimostrato.<br />

19


Liguria<br />

LA MIGRAZIONE AUTUNNALE <strong>2023</strong> IN LIGURIA,<br />

SITO DI COSTA FAGAGLIA (GENOVA-PRÀ)<br />

Marcello Bottero<br />

Rete Osservatori Liguri<br />

sito 39<br />

Il monitoraggio della migrazione post-nuziale <strong>2023</strong> si è svolto dal 26 agosto al 22 ottobre,<br />

all’interno del quale si è svolto per l’ottavo anno consecutivo, un periodo di conteggio<br />

dedicato a una specie target inserita nell’All. I della Dir. “Uccelli”: il biancone (Circaetus<br />

gallicus).<br />

Dal 26 agosto al 22 ottobre la Rete Osservatori Liguri ha seguito la migrazione post-nuziale dei<br />

rapaci (e non) osservando 2.531 individui per un indice giornaliero di 87,27 indd./giorno con un<br />

totale di 29 giornate e uno sforzo complessivo di 119.15 ore per un totale di 14 specie di rapaci<br />

osservate di cui 6 elencate nell’Allegato I della Direttiva Uccelli.<br />

Nel sopra citato periodo, per l’ottavo anno consecutivo, si è tenuto un campo di monitoraggio<br />

dedicato al biancone (Circaetus gallicus). La copertura temporale di 12 giorni si è svolta dal<br />

15 al 26 settembre, periodo in cui risulta concentrato il maggiore passaggio della specie. Purtroppo<br />

si conferma come i cambiamenti climatici influiscano negativamente anche sull’osservazione<br />

della migrazione dei rapaci. Infatti due giorni di maltempo con nessuna osservazione,<br />

molte giornate limpide con venti tesi da nord, temperature ben oltre la media del periodo hanno<br />

influito in modo importante sui numeri osservati. I bianconi censiti sono risultati 1.138 (conteggiati<br />

dalle varie postazioni site lungo la dorsale di Costa Fagaglia), pari a circa il 66% di tutto il<br />

rilevato, in linea con gli anni precedenti.<br />

L’aquila minore (Hieraaetus pennatus) è risultata essere la seconda specie osservata sul sito<br />

con 84 individui, pari al 4,9% del totale. Si segnala inoltre che la migrazione dell’aquila minore<br />

è proseguita sostenuta anche oltre il succitato periodo e fino ai primi giorni di ottobre, portando<br />

il totale censito a oltre 400 individui.<br />

Inoltre da segnalare un buon passaggio di nibbio reale (Milvus milvus) con oltre 20 individui<br />

censiti.<br />

Ringraziamenti<br />

Un sentito ringraziamento a tutte le persone che hanno partecipato, con grande sacrificio e<br />

passione, e reso possibile lo svolgimento del Progetto Costa Fagaglia: Niccolò Alberti, Marcello<br />

Bottero, Alessia Caimo, Davide Dimichele, Claudio Durante, Ilario Esposito, Davide Fanetti,<br />

Maria Cristina Granai, Maurizio Olivieri, Sara Papalia, Marco Risso, Orietta Schiavi e Giuseppe<br />

Valeri.<br />

Nel 2024 continueranno a essere organizzati campi di monitoraggio primaverili e autunnali e<br />

per informazioni e partecipare scrivete una e-mail a reteosservatoriliguri@gmail.com<br />

16


sito 4<br />

LA MIGRAZIONE POST-RIPRODUTTIVA<br />

IN VALLE STURA (CN): ANNO <strong>2023</strong><br />

Fabiano Sartirana & Giulia Miorelli<br />

Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime<br />

Piemonte Veneto<br />

Nel <strong>2023</strong> l’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi marittime ha svolto e coordinato<br />

la 32 esima edizione del campo di monitoraggio della migrazione post-riproduttiva del falco<br />

pecchiaiolo (Pernis apivorus) in Valle Stura<br />

Dal 18 agosto al 6 settembre del <strong>2023</strong> il sito storico di Madonna del Pino (Demonte; Provincia<br />

di Cuneo; UTM 361977 m E – 4908933 m N – 32T) è stato coperto in modo continuativo<br />

da volontari e soci delle associazioni CuneoBirding e LIPU, coadiuvati e coordinati dal personale<br />

dell’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Marittime, e sono state effettuate<br />

147 ore di osservazione dalle 09:00 alle 17:00, distribuite su 20 giorni totali di monitoraggio<br />

(13 ore, ripartite su 2 giornate, non sono state coperte causa maltempo) (Foto 1 e Foto 2).<br />

Come nel 2021 e nel 2022, anche quest’anno non si è riusciti a coprire il periodo di migrazione<br />

post-nuziale del biancone (Circaetus gallicus) ma ci si è limitati solamente a monitorare<br />

quello del falco pecchiaiolo (Pernis apivorus). Complessivamente sono stati avvistati<br />

3.624 rapaci e grandi veleggiatori in migrazione (Tabella 1; in dispersione nel caso del grifone<br />

(Gyps fulvus)), valore decisamente inferiore rispetto alla media del periodo 1991-2022<br />

(N=4.695; Sartirana et al., <strong>2023</strong>).<br />

Foto 1: Volontari durante il Progetto - Archivio APAM.<br />

17


Piemonte<br />

sito 4<br />

Specie (Nome comune) Specie (Nome scientifico) N° individui<br />

Falco pecchiaiolo Pernis apivorus 3.394<br />

Biancone Circaetus gallicus 131<br />

Nibbio bruno Milvus migrans 37<br />

Falco di palude Circus aeruginosus 3<br />

Nibbio reale Milvus milvus 4<br />

Falco pescatore Pandion haliaetus 6<br />

Falco della regina Falco eleonorae 1<br />

Albanella minore Circus pygargus 1<br />

Cicogna nera Ciconia nigra 7<br />

Lodolaio Falco subbuteo 8<br />

Grifone Gyps fulvus 24<br />

Rapace ind. Rapace ind.<br />

Totale<br />

8<br />

3.624<br />

Tabella 1 - Elenco delle specie avvistate nel progetto.<br />

Della totalità degli avvistamenti, come noto in bibliografia (Giraudo & Rastelli, 2017; Sartirana<br />

et al., <strong>2023</strong>), il 93,65% ha riguardato il falco pecchiaiolo (N=3.394), seguito dal biancone<br />

con il 3,61% (N=131). Per quanto riguarda i rapaci è stato registrato un indice orario di<br />

migrazione pari a 24,65 indd./h. Oltre alle 2 suddette specie, sono stati osservati in ordine<br />

decrescente: 37 nibbi bruni (Milvus migrans), 24 grifoni, 8 lodolai (Falco subbuteo), 7 cicogne<br />

nere (Ciconia nigra), 6 falchi pescatore (Pandion haliaetus), 4 nibbi reali (Milvus milvus),<br />

3 falchi di palude (Circus aeruginosus), 1 falco della regina (Falco eleonorae) e 1 albanella<br />

minore (Circus pygargus). Per 8 rapaci, inoltre, non è stato possibile risalire neanche al genere<br />

e pertanto sono stati annotati come indeterminati.<br />

18


sito 4<br />

Piemonte<br />

Figura 1 - Fenologia giornaliera del falco pecchiaiolo.<br />

Per quanto concerne il falco pecchiaiolo, il picco di migrazione è stato registrato il 06 settembre<br />

e questa data, seppure influenzata dalle condizioni di alta pressione che hanno interessato<br />

buona parte delle giornate del Progetto, non permettendo l’avvistamento dei flussi<br />

migratori a causa delle elevate altezze di volo, conferma lo spostamento, registrato negli<br />

ultimi anni, del picco di passaggio nel mese di settembre.<br />

Foto 2: Volontari durante il Progetto - Archivio APAM.<br />

19


Piemonte<br />

sito 4<br />

Infatti a differenza di quanto emerso nel ventennio 1992-2011 (picco registrato tra il 29 e il<br />

31 agosto; Belfiore & Giraudo, 2013), durante le ultime 2 annualità, le date con il maggiore<br />

numero di passaggi sono state registrate il 03 settembre (Sartirana 2021; 2022).<br />

Passando alla fenologia oraria, il falco pecchiaiolo è transitato durante tutte le ore della<br />

giornata con un picco nella fascia oraria 15:00-16:00 (N= 752) confermando ciò che è noto<br />

per il sito in bibliografia (ventennio 1992-2011; Belfiore & Giraudo, 2013). Anche la direzione<br />

predominante di volo è stata quella E-O (provenendo dal fondo valle e dirigendosi verso<br />

i valichi transfrontalieri della Maddalena, Collalunga e Lombarda) come già rilevato negli<br />

anni passati. Per quanto concerne il falco della regina, con almeno 1 individuo avvistato, è<br />

stato confermato l’incremento di avvistamenti di immaturi registrato negli ultimi anni, dove<br />

dal 1999 al 2020 sono stati osservati 12 esemplari differenti (Grasso & Sartirana, 2021) che<br />

salgono a 21 con quelli contattati quest’anno e nel biennio 2021-2022.<br />

Figura 2: Andamento degli avvistamenti di falco pecchiaiolo durante gli anni del Progetto.<br />

Inoltre in collaborazione con l’Ente di gestione delle Aree protette del Monviso è stato presentato<br />

un poster al XXI Convegno di Ornitologia (Foto 3) (tenutosi a Varese a inizio settembre<br />

<strong>2023</strong>), inerente ai risultati di 32 anni di monitoraggio della migrazione post-riproduttiva<br />

nelle Valli Cuneesi, e in data 16/12/<strong>2023</strong>, come di consueto, si è tenuto a Valdieri l’annuale<br />

convegno sui risultati dei progetti Migrans e Gipeto, in cui relatori piemontesi, liguri e francesi<br />

hanno illustrato quanto emerso dai monitoraggi condotti nei loro territori.<br />

Si ringraziano tutti coloro che hanno partecipato al monitoraggio dando il fondamentale apporto<br />

per la buona riuscita di quest’importante Progetto.<br />

20


sito 4<br />

Piemonte<br />

Foto 3: Poster al XXI Convegno di Ornitologia, Varese, settembre <strong>2023</strong> - Archivio APAM.<br />

Bibliografia<br />

Belfiore F. & Giraudo L., 2013 – Venti anni di Progetto Migrans: studio della migrazione post<br />

riproduttiva dei rapaci in Valle Stura (CN). In Mezzavilla F. & Scarton F., (a cura di), 2013. Atti<br />

Secondo Convegno Italiano Rapaci Diurni e Notturni. Treviso, 12-13 ottobre 2012. Associazione<br />

Faunisti Veneti, Quaderni Faunistici, 3. Pp: 312.<br />

Giraudo L. & Rastelli M., 2017 – 25 anni di osservazioni della migrazione dei rapaci nelle<br />

Valli Cuneesi. In Fasano S. G. & Rubolini D., (a cura di), 2017. Riassunti del XIX Convegno<br />

Italiano di Ornitologia. Torino, 27 settembre – 01 ottobre 2017. Tichodroma, 6. Pp: 164 + X.<br />

Grasso N. & Sartirana F., 2021 – Summer observations of Eleonora’s Falcon (Falco eleonorae)<br />

in the Stura Valley (South Western Alps). Rivista Italiana di Ornitologia, 91 (1): 55-56.<br />

Sartirana F., 2021 – Progetto Migrans 2021. Relazione Tecnica. Ente di gestione delle Aree<br />

Protette delle Alpi Marittime. Centro di Referenza Regionale “Avvoltoi e rapaci alpini”. Ottobre<br />

2021. Pp:15.<br />

Sartirana F., 2022 – Progetto Migrans 2022. Relazione Tecnica. Ente di gestione delle Aree<br />

Protette delle Alpi Marittime. Centro di Referenza Regionale “Avvoltoi e rapaci alpini”. Febbraio<br />

<strong>2023</strong>. Pp:14.<br />

Sartirana F., Giraudo L. & Rastelli M., <strong>2023</strong> – The post-breeding migration of birds of prey in<br />

the Cuneo Valleys: 32 years of monitoring – XXI Convegno Italiano di Ornitologia: Abstract<br />

del Convegno di Varese. In Brambilla M., Martinoli A. (Eds) <strong>2023</strong>. Atti XXI Conv. It. Ornitologia.<br />

CISO – Centro Italiano Studi Ornitologici.<br />

21


Marche<br />

LA MIGRAZIONE DEI RAPACI DIURNI NEL PARCO<br />

NATURALE DEL MONTE SAN BARTOLO (PU):<br />

AUTUNNO <strong>2023</strong><br />

sito 12<br />

Guido Premuda<br />

www.sunbird.it<br />

Il campo di osservazione della migrazione dei rapaci nell’autunno <strong>2023</strong> ha riguardato il<br />

comprensorio del Parco Naturale del Monte San Bartolo (provincia di Pesaro-Urbino) ed<br />

è stato svolto dal 11 agosto al 30 novembre <strong>2023</strong>, con giornate non continuative e orari<br />

giornalieri variabili.<br />

Durante le osservazioni sono state utilizzate differenti postazioni in funzione delle condizioni<br />

meteorologiche, sia sulla dorsale collinare costiera del Parco Naturale (San Bartolo, Fiorenzuola<br />

di Focara, Casteldimezzo), sia sulla dorsale interna dell’area contigua di pre-parco (Boncio).<br />

Nel rilevamento sono state impiegate 112 ore in 51 giornate durante le quali sono stati osservati<br />

279 individui appartenenti a 13 specie di rapaci diurni migratori (Tabella 1).<br />

Specie<br />

n° individui<br />

Pandion haliaetus 1<br />

Pernis apivorus 5<br />

Circaetus gallicus 4<br />

Circus aeruginosus 107<br />

Circus cyaneus 2<br />

Circus pygargus 1<br />

Accipiter nisus 33<br />

Buteo buteo 46<br />

Falco tinnunculus 33<br />

Falco tinnunculus/naumanni 2<br />

Falco subbuteo 38<br />

Falco columbarius 4<br />

Falco eleonorae 2<br />

Falco peregrinus 1<br />

Totale rapaci 279<br />

Platalea leucorodia 3<br />

Phalacrocorax carbo 145<br />

Ardea cinerea 6<br />

Merops apiaster 124<br />

Columba palumbus 4.800<br />

Totale altre specie 5.078<br />

Tabella 1 - Avvistamenti registrati presso il sito del Parco Naturale di Monte San Bartolo.<br />

22


sito 12<br />

Marche<br />

Falco di palude maschio- Foto di Guido Premuda.<br />

Poiana- Foto di Guido Premuda.<br />

Il falco di palude (Circus aeruginosus) è risultata essere la prima specie (38%, N=107).<br />

In confronto con i precedenti 4 anni di monitoraggio svolti nel Parco nel 1998, 1999, 2005 e<br />

2022, è stato superato il massimo stagionale (max count) autunnale di rapaci in migrazione per<br />

il sito del San Bartolo (N=279), rispetto al massimo precedente (N=224) rilevato nel 2022 su 78<br />

ore di osservazione. L’indice orario (3 rapaci/h) è risultato analogo a quello rilevato nel 2022 e<br />

superiore al massimo precedente rilevato nel 1998 (0.8 rapaci/h), testimoniando una maggiore<br />

abbondanza di rapaci migratori rispetto al passato.<br />

Tra le rarità per il sito sono da rimarcare le osservazioni di 2 individui di falco della regina (Falco<br />

eleonorae) e di 4 individui di smeriglio (Falco columbarius; PREMUDA, oss. pers.).<br />

Tra le altre specie, interessante il consistente passaggio del colombaccio (Columba palumbus;<br />

N=4.800).<br />

Ringraziamenti<br />

Lo studio è stato realizzato con il benestare del Parco Naturale del Monte San Bartolo.<br />

Un ringraziamento per l’aiuto agli osservatori: Giovanna Cecconi, Giacomo Del Monte, Laurent<br />

Sonet, Cristian Montevecchi, Marco Caldari e Miguel Cardoso.<br />

Bibliografia<br />

- PANDOLFI M. & SONET L., 2006 – La migrazione dei rapaci nel Parco del San Bartolo, Ed.<br />

Parco Naturale del Monte San Bartolo, Pesaro – pag. 26.<br />

- PREMUDA G., 2022. La migrazione dei rapaci diurni nel Parco Naturale del Monte San Bartolo<br />

(PU): autunno 2022. Infomigrans, 50-2022.<br />

23


Lombardia<br />

LA MIGRAZIONE POST-RIPRODUTTIVA<br />

“19° CAMPO MIGRANS <strong>2023</strong> GIOVANNI LEPORELLI”<br />

COLLINA DI SAN COLOMBANO AL LAMBRO.<br />

DICIANNOVESIMA EDIZIONE.<br />

Ivano Adami<br />

Associazioni “Il Gheppio”, “Gruppo Ricerche Ornitologiche Lodigiano” e “Picchio verde”<br />

sito 42<br />

Dal 19 agosto al 10 settembre <strong>2023</strong> si è tenuta la diciannovesima edizione del campo di osservazione<br />

della migrazione post riproduttiva dei rapaci diurni e delle cicogne, organizzata<br />

dalle associazioni “Il Gheppio” di Miradolo, “GROL Gruppo Ricerche Ornitologico Lodigiano”,<br />

“Picchio Verde” di San Colombano al Lambro, sulla Collina di San Colombano.<br />

Dal 19 agosto al 10 settembre <strong>2023</strong> si è tenuta la diciannovesima edizione del campo di<br />

osservazione della migrazione post riproduttiva dei rapaci diurni e delle cicogne, organizzata<br />

dalle associazioni “Il Gheppio” di Miradolo, “GROL Gruppo Ricerche Ornitologico Lodigiano”,<br />

“Picchio Verde” di San Colombano al Lambro, sulla Collina di San Colombano.<br />

Quest’anno abbiamo deciso di tenere due postazioni per intercettare più rapaci, una postazione<br />

si trova al Pomogranino, era una delle postazioni usate nei primi anni del campo, a est della<br />

Collina di san Colombano al Lambro, mentre l’altra, quella degli anni precedenti, alla Madonna<br />

del Ronchetto a ovest della collina.<br />

Rondone maggiore- Foto di Ivano Adami.<br />

Le due postazioni hanno una distanza di 5 km in linea d’aria così da essere sicuri di non intercettare<br />

gli stessi individui. La collina ha una posizione trasversale rispetto alla rotta dei rapaci.<br />

La scelta delle due postazioni ha portato ad un buon risultato nonostante il meteo sia stato<br />

sfavorevole per le osservazioni, in quanto c’è stato quasi sempre bel tempo e il cielo completamente<br />

azzurro con assenza di nuvole, con termiche molto alte che ci hanno impedito di<br />

osservare più passaggi di rapaci.<br />

La collina di San Colombano si trova al centro della Pianura Padana, a sud di Milano e a circa<br />

30 km da Pavia e Piacenza. Ha uno sviluppo di circa 8.000 m e raggiunge una quota massima<br />

di 147 m sul livello del mare.<br />

24


sito 42<br />

Lombardia<br />

È interessante sottolineare anche che la collina di San Colombano è collocata tra alcune delle<br />

aree più importanti d’Italia per la migrazione post riproduttiva dei rapaci e delle cicogne. In particolare<br />

ad est si trovano le aree di Ponti sul Mincio e i Colli Asolani; ad ovest le Valli Cuneesi.<br />

Ogni anno queste aree sono attraversate da migliaia di rapaci e cicogne in migrazione che da<br />

est si spostano verso ovest ed è molto probabile che la collina di San Colombano sia collocata<br />

esattamente lungo questa rotta migratoria e quindi usata come punto di riferimento.<br />

Questo potrebbe spiegare il buon numero di rapaci e cicogne osservati fino ad oggi sulla collina<br />

di San Colombano, anche se, essendo circondata dalla pianura, non può essere considerata<br />

un passaggio “obbligato” quali sono invece i valichi montani o gli stretti bracci di mare.<br />

Quest’anno, durante i rilievi effettuati ogni giorno dalle 9.00 alle 18.00, sono stati osservati in<br />

totale 1.907 rapaci, cicogne bianche (Ciconia ciconia) e cicogne nere (Ciconia nigra; Tabella 1).<br />

Questo è il risultato totale dell’attività di monitoraggio condotta dalle suddette postazioni.<br />

Nome comune Nome scientifico Totale<br />

Cicogna nera Ciconia nigra 9<br />

Cicogna bianca Ciconia ciconia 49<br />

Falco pecchiaiolo Pernis apivorus 1.752<br />

Nibbio bruno Milvus migrans 4<br />

Poiana codabianca Buteo rufinus 1<br />

Biancone Circaetus gallicus 7<br />

Falco di palude Circus aeruginosus 25<br />

Falco pellegrino Falco peregrinus 2<br />

Sparviere Accipiter nisus 4<br />

Poiana Buteo buteo 39<br />

Albanella minore Circus pygargus 2<br />

Lodolaio Falco subbuteo 5<br />

Gheppio Falco tinnunculus 7<br />

Falco pescatore<br />

Totale<br />

Pandion haliaetus 1<br />

1.907<br />

Tabella 1 - Specie avvistate.<br />

25


Lombardia<br />

sito 42<br />

Cicogne bianche - Foto di Ivano Adami.<br />

24<br />

Appare verosimile credere che il numero di contatti effettuati, meno della metà rispetto all’anno<br />

precedente, sia dovuto principalmente alle condizioni meteo particolarmente sfavorevoli per<br />

noi, con giornate serene e con assenza di nuvole. Con queste condizioni meteo infatti, i rapaci,<br />

sono meno visibili e volano a quote più elevate.<br />

In totale sono state rilevate 12 specie di rapaci<br />

(Tabella 1).<br />

Di spicco è stato l’alto numero di falchi pecchiaioli<br />

(Pernis apivorus) che con 1.752 individui osservati<br />

è risultato essere la specie più abbondante.<br />

In particolare i passaggi della specie si sono<br />

concentrati tra il 30 agosto e il 2 settembre dove<br />

sono stati contattati 896 individui. Interessante<br />

è stato anche il numero di poiane (Buteo buteo;<br />

N=40) e di bianconi (Circaetus gallicus; N=7),<br />

questi contattati più volte. Tuttavia occorre precisare<br />

che queste due specie, avvistate spesso in<br />

caccia nei pressi del punto d’osservazione, nidificano<br />

con regolarità nelle vicinanze della collina di<br />

San Colombano e pertanto è plausibile credere<br />

che una piccola percentuale degli individui osservati<br />

fosse o stanziale nell’area o in procinto<br />

di migrare.<br />

Degne di nota sono le osservazioni di 1 falco pescatore<br />

(Pandion haliaetus), di 2 albanelle minori<br />

giovani (Circus pygargus) e di 1 poiana codabianca<br />

giovane (Buteo rufinus).<br />

Infine risultano di interesse anche le osservazioni<br />

delle cicogne bianche, rilevate con 49 individui, e<br />

delle cicogne nere, rilevate con 9 individui. Altre Cicogna nera - Foto di Ivano Adami.


sito 42<br />

Lombardia<br />

Falco pecchiaiolo- Foto di Ivano Adami.<br />

Biancone con preda - Foto di Ivano Adami.<br />

presenze sono state i rondoni comuni (Apus apus) nei giorni di inizio campo, circa 20, mentre<br />

negli altri giorni notevole passaggio di rondoni maggiori (Tachymarptis melba), circa 214. Sempre<br />

presenti per tutto il campo invece i gruccioni (Merops apiaster) e le rondini (Hirundo rustica).<br />

Oltre ai rapaci nell’area è stato possibile osservare altre specie di uccelli di interesse sia in migrazione<br />

che stanziali quali l’airone rosso (Ardea purpurea), l’upupa (Upupa epops), che è anche<br />

nidificante, la balia nera (Ficedula hypoleuca) e numerosi aironi guardabuoi (Bubulcus ibis).<br />

Infatti la collina di San Colombano, con i suoi boschi e le aree agricole eterogenee, è un’area ad<br />

alto interesse naturalistico che è utilizzata come area di sosta durante il lungo e faticoso viaggio<br />

migratorio compiuto ogni anno da migliaia di uccelli.<br />

Ringraziamenti<br />

Si ringraziano tutti gli appassionati che sono intervenuti durante il campo e coloro che hanno<br />

garantito una presenza costante per tutto il periodo: Ivano Adami, Luigi Pagani, Luca Ravizza,<br />

Bassano Riboni, Marco Siliprandi e Andrea Vari.<br />

Sparviere- Foto di Ivano Adami.<br />

25


Calabria<br />

sito 46<br />

LA MIGRAZIONE POST-RIPRODUTTIVA <strong>2023</strong> DEI RAPACI<br />

DIURNI SULLE COLLINE FRANCAVILLESI (VV)<br />

Emanuele Guido Condello & Foca Giovanni Torchia<br />

GRAC (Gruppo di Ricerca Avifauna Calabra)<br />

Dall’8 agosto al 3 settembre <strong>2023</strong>, ad esclusione dei giorni 25 e 30 agosto, si è svolto<br />

un monitoraggio avente come obiettivo lo studio della migrazione post-riproduttiva dei<br />

rapaci diurni con particolare interesse verso i movimenti migratori del nibbio bruno (Milvus<br />

migrans).<br />

L’indagine si è svolta su un’area collinare del versante tirrenico calabrese, in provincia di Vibo<br />

Valentia, tra i comuni di Francavilla Angitola e Filadelfia. La zona è compresa tra la porzione<br />

meridionale della Piana di Lamezia Terme e le propaggini settentrionali delle Serre Calabresi, a<br />

sud dell’Istmo di Marcellinara. La postazione di osservazione maggiormente utilizzata si trova<br />

nel comune di Francavilla Angitola a circa 330 m di quota. Essa è posta quasi a ridosso del<br />

settore settentrionale di una bassa dorsale montuosa, con sviluppo nord-sud di circa 2,8 km,<br />

che raggiunge circa 630 m d’altezza e che limita l’orizzonte verso est. Tale struttura orografica<br />

è quasi parallela al più interno ed elevato spartiacque appenninico delle Serre Calabresi.<br />

Le osservazioni sono state condotte, spesso in contemporanea, occupando anche un’altra postazione<br />

che si trova a circa 300 m di quota nel centro urbano di Francavilla Angitola; quest’ultima,<br />

rispetto alla postazione principale, consente una maggiore visibilità a sud della bassa dorsale<br />

montuosa già citata. Il monitoraggio è stato effettuato soprattutto, ma non esclusivamente,<br />

in orari pomeridiani dalle 13:00 alle 18:00 circa, per complessive 116 ore di osservazione.<br />

In totale, sono stati conteggiati 3.323 individui in migrazione attiva corrispondente ad un indice<br />

orario pari a 28,6 indd./h; sono stati censiti 3.322 rapaci, appartenenti a 6 differenti specie, e 1<br />

cicogna nera (Ciconia nigra; Tabella 1).<br />

Nome comune Nome scientifico Totale<br />

Falco pescatore Pandion haliaetus 1<br />

Falco pecchiaiolo Pernis apivorus 1.438<br />

Aquila minore Hieraaetus pennatus 7<br />

Falco di palude Circus aeruginosus 30<br />

Albanella minore Circus pygargus 4<br />

Nibbio bruno Milvus migrans 1833<br />

Accipitridi Accipitridae ind. 9<br />

Cicogna nera<br />

Totale<br />

Ciconia nigra 1<br />

3.323<br />

Tabella 1 – Specie e corrispondente numero di individui osservati in migrazione.<br />

26


sito 46<br />

Calabria Puglia<br />

Figura 1 - Distribuzioni giornaliere del numero di individui di nibbio bruno e del numero totale di migratori censiti. Nei giorni 25 e 30 agosto non sono<br />

state effettuate osservazioni<br />

La specie maggiormente osservata è stata il nibbio bruno (Milvus migrans) con 1.833 individui<br />

e con picchi di passaggio il 17 agosto e il 21 agosto, rispettivamente di 279 e di 381 individui<br />

in migrazione (Figura 1).<br />

La seconda specie più numerosa è stata il falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) con 1.438 individui<br />

di cui 901 sono stati registrati in sole 4 ore di osservazione nella mattinata del 3 settembre<br />

con un relativo indice orario di migrazione molto alto, pari a 225 indd./h. Sul totale degli individui<br />

censiti, lo stesso giorno è stato registrato il picco di passaggio migratorio. Sono stati inoltre<br />

osservati altri rapaci in migrazione come il falco di palude (Circus aeruginosus), l’aquila minore<br />

(Hieraaetus pennatus), l’albanella minore (Circus pygargus) e il falco pescatore (Pandion haliaetus).<br />

Confrontando la distribuzione giornaliera del numero di individui di nibbio bruno con quella del<br />

numero totale dei migratori censiti, si può notare come gli uccelli osservati sino al 20 agosto<br />

siano stati quasi esclusivamente nibbi bruni, a meno di 5 individui.<br />

Durante il monitoraggio sono state osservate anche altre specie di rapaci: biancone (Circaetus<br />

gallicus), sparviere (Accipiter nisus), astore (Accipiter gentilis), poiana (Buteo buteo), gheppio<br />

(Falco tinnunculus), falco della regina (Falco eleonorae), lodolaio (Falco subbuteo) e falco<br />

pellegrino (Falco peregrinus); tuttavia, dal loro comportamento non si è potuto dedurre con<br />

certezza se fossero in migrazione attiva.<br />

Ringraziamenti<br />

Si ringrazia Francesco Sottile e Anna Funaro per la collaborazione dimostrata anche sul campo.<br />

27


Marche<br />

sito 13<br />

LA MIGRAZIONE AUTUNNALE DEI RAPACI<br />

SUL MONTE CONERO (AN): SETTEMBRE <strong>2023</strong><br />

Mariarosa Baldoni, Marco Borioni †, Guido Premuda<br />

La migrazione primaverile dei rapaci sul Monte Conero (provincia di Ancona) è stata ampiamente<br />

studiata in passato, dimostrando l’importanza del sito. Per contro, la migrazione<br />

autunnale è stata poco indagata a causa del flusso migratorio notoriamente inferiore<br />

rispetto a quello primaverile.<br />

Facendo seguito alle indagini campione effettuate nell’autunno 2020-2021-2022 per verificare<br />

la consistenza della migrazione dei rapaci, nell’autunno <strong>2023</strong> sono state nuovamente svolte<br />

osservazioni dalla postazione situata a monte della baia di Portonovo.<br />

Nel rilevamento del <strong>2023</strong> sono state impiegate 24 ore in quattro giornate (14, 16, 17, 19 settembre)<br />

durante le quali sono stati osservati 512 individui appartenenti a sette specie di rapaci<br />

diurni migratori, con indice orario di 21 rapaci/h.<br />

Il falco di palude (Circus aeruginosus) è risultata numericamente la prima specie (88%, N=451).<br />

Una giornata record si è verificata il 16 settembre <strong>2023</strong> con il conteggio di 373 individui provenienti<br />

dal mare aperto.<br />

Monte Conero Autunno 2020 2021 2022 <strong>2023</strong><br />

Specie n° ind n° ind n° ind n° ind Totali<br />

Pandion haliaetus 2 2<br />

Pernis apivorus 121 24 1 39 185<br />

Milvus migrans 3 3<br />

Circaetus gallicus 1 1<br />

Circus aeruginosus 681 236 139 451 1507<br />

Accipiter nisus 10 2 4 5 21<br />

Accipiter gentilis 1 1<br />

Circus pygargus 6 2 2 10<br />

Buteo buteo 3 1 2 6<br />

Falco tinnunculus 22 4 1 6 33<br />

Falco subbuteo 4 1 8 13<br />

Falco eleonorae 3 1 1 5<br />

Totale rapaci 852 275 148 512 1787<br />

Giornate 20 18 4 4 46<br />

Ore 100 73 23 24 220<br />

Rapaci/h 9 4 6 21 8<br />

Tabella 1 - Specie e corrispondente numero di individui osservati in migrazione.<br />

28


sito 13<br />

Marche Puglia<br />

Falco pecchiaiolo - Foto di M. Baldoni.<br />

Dal confronto con i precedenti monitoraggi svolti nel 2020-2021-2022 (vedi tabella), risulta<br />

evidente la costante dominanza del falco di palude (84%, N=1.787) rispetto alle altre specie.<br />

Nel periodo dal 25 agosto al 20 settembre 2020, il massimo giornaliero di falco di palude si è<br />

verificato il 14 settembre con 155 individui.<br />

Nel periodo dal 25 agosto al 16 settembre 2021, il massimo giornaliero di falco di palude si è<br />

verificato il 6 settembre con 87 individui.<br />

Nel periodo dal 30 agosto al 9 settembre 2022, il massimo giornaliero di falco di palude si è<br />

verificato il 9 settembre con 73 individui.<br />

I risultati del monitoraggio svolto nei quattro periodi campione confermano il minore flusso<br />

migratorio autunnale rispetto a quello primaverile, ma allo stesso tempo testimoniano l’importanza<br />

del Monte Conero come punto di riferimento visivo utilizzato dai rapaci per delineare il<br />

loro percorso migratorio anche durante l’autunno.<br />

Ringraziamento<br />

Un ringraziamento per l’aiuto ad Alessandra Fontenla e agli altri osservatori.<br />

Questa nota è dedicata al compianto e indimenticabile Marco Borioni, pilastro dello studio della<br />

migrazione dei rapaci sul Monte Conero.<br />

29


SITI DI OSSERVAZIONE<br />

DELLA MIGRAZIONE DEI RAPACI<br />

NEL MEDITERRANEO CENTRALE E RIFERIMENTI<br />

42<br />

44<br />

39<br />

40<br />

40<br />

45<br />

43<br />

41<br />

46<br />

32<br />

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:<br />

3<br />

4<br />

5<br />

7<br />

8<br />

10<br />

Ente di gestione delle Aree protette del Monviso<br />

Valle Po (CN),<br />

Marco Rastelli rastelli@parcomonviso.eu<br />

Aree Protette delle Alpi Marittime<br />

Valle Stura di Demonte (CN), Fabiano Sartirana,<br />

fabiano.sartirana@areeprotettealpimarittime.it<br />

Parco Naturale Regionale del Beigua - LIPU<br />

Arenzano (GE),<br />

Luca Baghino, lucabaghino6@gmail.com<br />

Alpi Apuane (LU)<br />

Guido Premuda, guidopremuda@tiscali.it<br />

Gruppo Ricerche Avifauna,<br />

Colline moreniche del Lago di Garda (BS),<br />

agargioni87@gmail.com<br />

Associazione Faunisti Veneti<br />

Prealpi Venete (TV),<br />

Francesco Mezzavilla, mezzavillafrancesco@gmail.com<br />

12<br />

13<br />

18<br />

23<br />

39<br />

42<br />

46<br />

San Bartolo (PU)<br />

Guido Premuda; guidopremuda@tiscali.it<br />

Monte Conero AN<br />

Guido Premuda, guidopremuda@tiscali.it<br />

Strait of Messina Bird Observatory,<br />

Stretto di Messina (RC),<br />

Michele Cento, michi.100@libero.it<br />

BirdLife Malta<br />

Malta, Edward Bonavia e Raymond Vella,<br />

edwardbonavia@gmail.com<br />

Rete Osservatori Liguri<br />

Costa Fagaglia (GE)<br />

Marcello Bottero, reteosservatoriliguri@gmail.com<br />

Collina di San Colombano al Lambro (LO)<br />

Ivano Adami, ivano.adami55@gmail.com<br />

Colline Francavillesi (VV)<br />

Emanuele Guido Condello; egcondello@yahoo.it<br />

Infomigrans rappresenta uno strumento di informazione tra quanti si interessano della migrazione dei rapaci in Italia. È anche il notiziario del<br />

Progetto Migrans. È redatto grazie al contributo di molte persone e raccoglie dati inediti sui siti di cui sopra. Il Coordinamento di redazione:<br />

Francesco Mezzavilla, Associazione Faunisti Veneti; Guido Premuda, Sunbird; Luca Baghino, LIPU Genova; Anna Giordano, WWF Messina<br />

- MAN; Fabiano Sartirana, Servizio Conservazione e Gestione Naturalistica dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime. L’impaginazione<br />

e la grafica è stata curata da Erika Chiecchio, Servizio fruizione turistica e comunicazione delle Aree Proette Alpi Marittime. Il presente<br />

notiziario è pubblicato dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime con cadenza semestrale. La versione elettronica è disponibile<br />

all’indirizzo web https://www.areeprotettealpimarittime.it/ente-di-gestione-aree-protette-alpi-marittime/pubblicazioni/infomigrans nella<br />

sezione pubblicazioni dell’Ente.<br />

Per qualsiasi informazione contattare: Fabiano Sartirana - Servizio Conservazione e Gestione Naturalistica dell’Ente Aree Protette Alpi Marittime<br />

Piazza Regina Elena 30, 12010 Valdieri (CN), telefono 0171/976836, e-mail: fabiano.sartirana@areeprotettealpimarittime.it Si raccomanda di citare<br />

i singoli contributi nel modo seguente: autore, titolo, in “Infomigrans” <strong>n.52</strong>, Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, Valdieri 2024.

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