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LA TRAVIATA - The Musical

Forse non tutti sanno che La Traviata di Giuseppe Verdi è in realtà la trasposizione teatrale di un romanzo, La Signora delle Camelie, scritto da Alexandre Dumas figlio nel 1848. E ancora, pochi sanno che entrambe le opere sono ispirate alla vita di una donna realmente vissuta, Alphonsine Rose Plessis, morta di tisi a soli ventitré anni dopo essere stata l’amante proprio di Alexandre Dumas figlio.

Forse non tutti sanno che La Traviata di Giuseppe Verdi è in realtà
la trasposizione teatrale di un romanzo, La Signora delle Camelie,
scritto da Alexandre Dumas figlio nel 1848. E ancora, pochi
sanno che entrambe le opere sono ispirate alla vita di una donna
realmente vissuta, Alphonsine Rose Plessis, morta di tisi a soli
ventitré anni dopo essere stata l’amante proprio di Alexandre Dumas
figlio.

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PERCHÉ LA TRAVIATA

CI È SEMPRE STATA

TRAMANDATA TRISTE E

MALINCONICA

MOLTO PIÙ

DI UNA SEMPLICE

CAMELIA

Attraverso le varie rappresentazioni teatrali e cinematografiche, la storia ci

ha tramandato una immagine di Margherita e Violetta del tutto deformata

rispetto a ciò che doveva essere la vera protagonista Marie Duplessis (1824

– 1847) a cui si sono ispirati A. Dumas col romanzo La Signora delle Camelie

e G. Verdi poi con l’opera La Traviata.

Per cercare di capire il perché ci è d’obbligo dare uno sguardo al contesto

sociale della Parigi di metà 800.

Dopo il 1830, con la modernizzazione della costituzione, il predominio del

clero e della nobiltà lasciava spazio alla borghesia emergente e al ceto dei

benestanti. Con l’arrivo dei nuovi ricchi nella società si faceva spazio la

richiesta di un numero sempre maggiore di un nuovo tipo di cortigiane, le

quali trovarono la loro evoluzione sociale nelle lorettes parisiennes ragazze

raffinate rinominate poi dai dandy contemporanei Demi-mondanes o Grandes

orizontales. Far parte quindi del demi-monde parigino significava anche

riuscire a permettersi il mantenimento di una cortigiana condividendola, e

qui sta la novità, con conti e duchi dell’alta borghesia e ciò per la nuova

classe emergente era diventato un forte status-symbol.

Ma la società del tempo rimaneva comunque un società conservatrice e

classista. Per la cosiddetta buona società, libertina quanto ipocrita, parlare

di cortigiane e dei loro affari d’amore con personaggi famosi, taluni anche

altolocati, era rischioso oltre che tabù.

Dumas figlio, all’ora giovane ventitrenne, nella scrittura a getto de La Signora

delle Camelie, sapeva bene di trattare un argomento scandaloso oltre

che contemporaneo. Il romanzo infatti si sarebbe svolto nel tempo in cui era

stato scritto e i personaggi del romanzo erano riconducibili a persone ancora

in vita e celati solo da nomi di invenzione. Come ben riconoscibile agli

spettatori era Marie Duplessis, nei panni di Margherita, morta solo l’anno

prima e di cui la gente di Parigi ne conosceva bene la storia.

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Continua a pag. 16

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