syndicom rivista N.38
Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!
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8<br />
Dossier<br />
Quando il lavoro non paga più<br />
Nonostante la congiuntura economica<br />
favorevole, il potere d’acquisto dei salariati<br />
è destinato a diminuire anche quest’anno.<br />
Una situazione che penalizza soprattutto<br />
chi ha un reddito basso.<br />
Testo: Benito Perez<br />
Foto: USS/ Manu Friedrich<br />
Gli Svizzeri hanno subito «il più grande calo del potere<br />
d’acquisto degli ultimi 80 anni». Non è <strong>syndicom</strong> a dirlo,<br />
bensì… UBS! Nel 2022 la perdita è stata pari all’1,8 per cento<br />
del reddito, ma il calo può essere esteso agli ultimi tre<br />
anni, durante i quali il salario reale medio è sceso del 2 per<br />
cento. «Senza un aumento salariale, nel 2024 una coppia<br />
con due figli disporrà di 3000 franchi in meno rispetto al<br />
2020 e un pensionato avrà perso l’equivalente di una rendita<br />
mensile», ha avvertito Pierre-Yves Maillard, presidente<br />
dell’Unione sindacale svizzera (USS), durante la grande<br />
manifestazione del 16 settembre a Berna. Quel giorno, circa<br />
ventimila persone hanno risposto all’appello dei sindacati,<br />
dell’ASLOCA e dei partiti di sinistra per denunciare<br />
l’inflazione, il peso dei premi delle casse malati e l’aumento<br />
degli affitti, che stanno mettendo a dura prova le<br />
economie domestiche. Sono state avanzate due rivendicazioni<br />
fondamentali: un aumento del 5 per cento del reddito<br />
e un salario minimo di 5000 franchi per i titolari di un<br />
attestato federale di capacità.<br />
Potere d’acquisto penalizzato<br />
Particolarmente significativi gli striscioni dei lavoratori di<br />
tutti i settori professionali: «Tutto costa di più, aumentate<br />
i salari e le rendite!». I manifestanti, provenienti da tutto<br />
il Paese, esprimevano una preoccupazione crescente tra la<br />
popolazione. «È sempre più difficile arrivare a fine mese»,<br />
ha scandito un dipendente del settore pubblico, mentre<br />
un pensionato ha ricordato il calo del potere d’acquisto<br />
mostrando uno scontrino: i prodotti alimentari di base<br />
sono ormai un salasso per il suo budget. Pierre-Yves Maillard<br />
ha aggiunto: «Oggi in Svizzera non basta più avere un<br />
lavoro per guardare al futuro con serenità». Dieci giorni<br />
dopo, l’osservazione del presidente dell’USS ha assunto<br />
una nuova dimensione allorché il Consiglio federale ha<br />
annunciato un aumento record del 9 per cento dei premi<br />
delle casse malati nel 2024!<br />
Per Matteo Antonini, presidente di <strong>syndicom</strong>, l’aumento<br />
del 5 per cento rivendicato dai sindacati è pienamente<br />
giustificato. «Sebbene questa percentuale rappresenti<br />
una somma considerevole, è necessaria per<br />
recuperare il mancato adeguamento all’inflazione degli<br />
anni precedenti. I salari devono aumentare sensibilmente<br />
per tutti, e lo stesso vale per i salari minimi».<br />
Previsioni pessimistiche<br />
Ma le previsioni presentate all’inizio di novembre da UBS<br />
non danno motivo di ottimismo. Secondo questo sondaggio<br />
svolto su larga scala (UBS Outlook Suisse, novembre<br />
2023), le 389 aziende intervistate prevedono che la loro<br />
massa salariale aumenterà nel 2024 solo dell’1,9 per cento.<br />
Tuttavia, l’onere per le economie domestiche continua<br />
a crescere: è previsto un rincaro del 2,4 cento.<br />
Secondo l’Ufficio federale di statistica, solo i settori<br />
con un Contratto collettivo di lavoro (CCL) stanno riuscendo<br />
a fermare l’emorragia, con un aumento medio del<br />
2,5 per cento. Tuttavia, questo aumento varierà da un settore<br />
all’altro: i dipendenti dell’industria alberghiera e della<br />
ristorazione dovrebbero beneficiare della carenza di<br />
personale e ottenere un aumento del 2,8 per cento, mentre<br />
il settore dei media, che sta attraversando una profonda<br />
crisi, si aspetta un aumento dell’1 per cento. Alla fine<br />
dell’anno, l’USS ha commentato favorevolmente i «buoni<br />
risultati» ottenuti nel settore delle pulizie, nei negozi delle<br />
stazioni di servizio e presso la Coop. Nel 2024, il colosso<br />
basilese del commercio al dettaglio aumenterà la sua<br />
massa salariale del 2,2 per cento e incrementerà i salari<br />
più bassi del 3 per cento.<br />
In altri termini, nonostante la crescita economica e la<br />
bassa disoccupazione, nel 2024 il reddito reale medio degli<br />
Svizzeri continuerà a diminuire. Questo avrà un impatto<br />
particolarmente violento sulle classi lavoratrici, dato<br />
che i fattori che determinano l’aumento dei prezzi – casa,<br />
energia, alimentazione e sanità – sono tutte voci di spesa<br />
imprescindibili. Se a questo si aggiunge l’aumento dell’aliquota<br />
IVA dello 0,4 per cento (dal 7,7 all’8,1 per cento)<br />
previsto dal 1° gennaio, le prospettive per i prossimi mesi<br />
sono fosche: già adesso l’11 per cento della popolazione<br />
del Paese ha difficoltà a pagare le fatture alla fine del<br />
mese.<br />
Una battaglia da portare avanti<br />
Per molti iscritti a <strong>syndicom</strong>, tuttavia, il dado non è ancora<br />
tratto: i settori della logistica e delle comunicazioni hanno<br />
iniziato le trattative per i rinnovi dei CCL solo verso la<br />
fine del 2023 (vedi nelle pagine successive). Il sindacato<br />
intende dar prova di determinazione e persuasione per<br />
aumentare i salari più bassi. Ad esempio, chiedendo aumenti<br />
forfettari o un contributo per il pagamento dei premi<br />
delle casse malati.<br />
I salari<br />
dovrebbero<br />
aumentare<br />
notevolmente<br />
per tutti