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syndicom rivista N.38

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

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«Si sentivano nell’aria la coesione dei colleghi<br />

e la loro determinazione a resistere» Stephanie Vonarburg<br />

21<br />

Operatori dei media, organizzatevi!<br />

Il settore è confrontato con un’ondata di licenziamenti. È ora di<br />

mettere in atto una difesa collettiva forte, assieme ai sindacati.<br />

Azione di protesta davanti alla sede Tamedia a Zurigo. Una manifestazione simile si è svolta a Losanna. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

Il settore dei media ha vissuto un autunno<br />

caldo, caratterizzato da numerose<br />

notizie negative e da energiche<br />

azioni di protesta. A settembre, il<br />

Gruppo TX ha tagliato diversi posti<br />

nelle sue redazioni, sia in Svizzera tedesca<br />

che in Svizzera francese. A novembre,<br />

CH Media ha annunciato di<br />

voler licenziare 150 dipendenti, circa<br />

il 10% dei dipendenti dell’intera Svizzera<br />

tedesca. Lo stesso giorno, il Consiglio<br />

federale comunicava l’intenzione<br />

di ridurre il canone radiotelevisivo.<br />

È evidente che tale riduzione comporterà<br />

tagli al personale e una limitazione<br />

del servizio pubblico. Stiamo assistendo<br />

le commissioni del personale<br />

di CH Media nel processo di consultazione<br />

in corso. E nella prossima consultazione<br />

ci opporremo con fermezza<br />

alla riduzione del canone per le economie<br />

domestiche.<br />

In quanto persone che plasmano<br />

l’opinione pubblica, gli operatori dei<br />

media sono particolarmente sensibili<br />

a un’informazione indipendente. Tuttavia,<br />

la consapevolezza della necessità<br />

di essere neutrali spesso impedisce<br />

loro di iscriversi a un sindacato. Di<br />

fronte a nuove minacce (come la crisi<br />

finanziaria o l’AI) questo dilemma può<br />

diventare la rovina dell’intero settore<br />

e, in ultima analisi, della qualità<br />

dell’informazione. Di fronte a tutte<br />

queste minacce, gli operatori dei<br />

media farebbero bene a unire le loro<br />

forze e a difendersi collettivamente e<br />

in modo solidale. Questa volontà di reagire<br />

è stata palpabile durante le azioni<br />

di protesta di quest’autunno, allorché<br />

numerosi operatori dei media<br />

provenienti da varie regioni e redazioni<br />

hanno lanciato un segnale forte,<br />

dando prova di solidarietà. La determinazione,<br />

la volontà di resistere e la<br />

solidarietà erano palpabili. Noi di<br />

<strong>syndicom</strong> sosteniamo, consigliamo e<br />

organizziamo le persone colpite, sia a<br />

livello individuale che collettivo. Aiutateci<br />

a rafforzare questo potere collettivo!<br />

Stephanie Vonarburg<br />

Intelligenza artificiale,<br />

la politica deve reagire<br />

Daniel Hügli è responsabile del settore ITC<br />

Le aziende svizzere utilizzano sempre<br />

più spesso l’intelligenza artificiale<br />

(AI) per monitorare e gestire il proprio<br />

personale. Secondo un’inchiesta condotta<br />

dall’Università di San Gallo tra<br />

158 grandi aziende svizzere, il suo uso<br />

è addirittura in aumento: tra il 2018 e<br />

il 2020, si stima che il numero di aziende<br />

che utilizzano l’AI per le assunzioni<br />

sia aumentato del 18%, raggiungendo<br />

il 39%, mentre il 47% (+10 per cento)<br />

utilizza strumenti di gestione automatizzata<br />

delle prestazioni, come il monitoraggio<br />

dei tasti premuti sulla tastiera,<br />

dell’uso di Internet o della<br />

gestione del tempo. In risposta a questo<br />

risultato, AlgorithmWatch CH e<br />

<strong>syndicom</strong> hanno richiesto un parere<br />

legale.<br />

Pubblicato alla fine di novembre,<br />

questo parere rivela alcune sorprendenti<br />

carenze in termini di protezione<br />

del personale. In particolare sottolinea<br />

che, secondo la legge sulla partecipazione,<br />

in determinate situazioni le<br />

aziende dovrebbero coinvolgere i propri<br />

dipendenti, cosa che spesso non<br />

accade. In una presa di posizione congiunta,<br />

AlgorithmWatch CH e <strong>syndicom</strong><br />

chiedono di rafforzare la partecipazione<br />

dei dipendenti a diversi livelli:<br />

in primo luogo, il diritto all’informazione<br />

e, in secondo luogo, il diritto a<br />

essere consultati. Inoltre, occorre introdurre<br />

sanzioni per proteggere<br />

meglio i diritti dei dipendenti. Il personale<br />

deve anche poter ricorrere a<br />

specialisti esterni per valutare gli<br />

aspetti tecnici, giuridici o etici dei vari<br />

strumenti automatizzati. Infine, chiediamo<br />

l’attuazione di un diritto d’azione<br />

collettivo, in modo che i dipendenti<br />

interessati possano difendere i<br />

loro diritti collettivamente e con il sostegno<br />

delle loro rappresentanze del<br />

personale e dei sindacati.<br />

Ora tocca alla politica nazionale<br />

agire. Conformemente alle nostre<br />

rivendicazioni, il Consiglio federale<br />

deve coinvolgere i sindacati e le associazioni<br />

dei datori di lavoro nell’elaborazione<br />

di un progetto di legge.

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