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La mia ditta 3/2021

La rivista di AXA al servizio delle aziende vi informa tre volte all'anno su temi che interessano i piccoli imprenditori.

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INTERVISTA

che in parte sono alle dipendenze dell’azienda da 35

o 40 anni. Queste persone non potevano perdere il

loro posto di lavoro. Anche se all’inizio ho trascorso

spesso notti insonni, è valsa la pena farlo per loro.

Com’è riuscita a gestire la svolta?

Abbiamo cambiato molte cose contemporaneamente.

Da un lato abbiamo ottimizzato e modulato

in modo efficiente i processi, dall’altro sono stati

apportati anche cambiamenti di personale. Il passo

più importante è stato però sicuramente riportare

in Svizzera la lavorazione di cuoio e pellame dalla

Germania orientale.

Un passo verosimilmente costoso.

Può sembrare così dall’esterno, ma è vero solo in

parte. Naturalmente questo passo ha richiesto determinati

investimenti iniziali come ad esempio l’acquisto

di uno scanner della pelle. Ma se poi si calcolano

i costi operativi, è decisamente più semplice,

veloce, flessibile ed economicamente vantaggioso

aggregare qui gli impianti di produzione, perché i

nostri collaboratori conoscono perfettamente i prodotti

e sanno pertanto utilizzare al meglio i pellami.

All’estero il processo di lavorazione della pelle dà origine

a scarti e sprechi che generano costi esorbitanti.

Peraltro i salari non sono un argomento a sfavore

della piazza svizzera, giacché totalizzano solo il nove

per centro dei nostri costi, senza trascurare che qui

disponevamo di questo gigantesco capannone allora

ancora vuoto e inutilizzato che oggi abbiamo trasformato

nella centrale di lavorazione dei pellami e che

di fatto è il cuore pulsante della nostra azienda.

Cos’altro ha cambiato?

Abbiamo apportato alcuni cambiamenti di personale,

in particolare nel segmento dei quadri intermedi.

È stato difficile, ma necessario. Questa azienda

non funziona con persone che lavorano alle sue dipendenze

solo per ragioni di prestigio o perché de

Sede è un marchio noto.

Vale a dire?

Anche se operiamo nel settore del lusso e nella fascia

di prezzo alta, a ben guardare siamo una manifattura

artigianale dove il legame con il prodotto

e l’azienda va percepito e vissuto in prima persona.

Oggi da noi lavorano esclusivamente collaboratori

il cui know-how è frutto di una dura gavetta e che

sanno di cosa parlano. Ci sta molto a cuore, affinché

possano anche consigliare al meglio i nostri clienti.

Ogni venditore sa esattamente cosa è fattibile e possibile

sotto il profilo della tecnica di produzione ed

è quindi in grado di rispondere perfettamente alle

esigenze individuali dei clienti. Se ha dinanzi a sé un

«Per promuovere i nostri

collaboratori puntiamo molto sul

perfezionamento interno»

Botta e

risposta

Motto

Andare sempre

per il mondo con

un sorriso.

Il mio rituale

mattutino

Faccio meditazione

ogni mattina.

La mia passione

La regata a vela.

Il primo salario

80 franchi di salario

mensile nel tirocinio

di sartoria femminile.

Un modello

personale

Nessuno. Ci sono

persone che trovo

interessanti e stimolanti,

ma non voglio

copiare nessuno.

Il più grande

trionfo

Aver ridato vita a de

Sede.

La peggiore

sconfitta

Una regata in barca

a vela che ho perso

miseramente solo

perché il mio ego ha

avuto la meglio su

di me.

Di quanto sonno ho

bisogno

Il sonno è sopravvalutato.

Cucio ancora oggi

Molte cose, ad

esempio le tende a

casa mia.

Dove intendo trascorrere

l’ultima

stagione della vita

Qua e là nel mondo,

in ogni caso con mio

marito.

interlocutore del mestiere, capace di spiegarle tutto

nel dettaglio, l’aiuto che può darle è decisamente più

utile di quello di un supervenditore che però non

conosce il prodotto.

Ha un futuro produrre mobili di questa qualità in

un Paese con prezzi tradizionalmente alti come la

Svizzera?

Certo. Oggi siamo il solo Paese a proporre una formazione

per tappezzieri nella quale è possibile apprendere

questo mestiere dalle fondamenta. Questo

segno distintivo di qualità è ravvisabile in ciascuno

dei nostri oggetti di arredamento e non può essere

automatizzato.

C’è da dire però che quella del tappezziere non è

propriamente una professione alla moda.

È vero, non sono molti i giovani che desiderano seguire

questa formazione. Di riflesso, anche per noi è

sempre più difficile trovare manodopera qualificata

e di consolidata esperienza. Per questo puntiamo

molto sul perfezionamento o sull’ulteriore sviluppo

interno per promuovere i nostri collaboratori e tenerli

nella nostra azienda. E naturalmente nella ricerca

di giovani talenti facciamo affidamento anche

sulla capacità d’entusiasmo e sul passaparola delle

nostre maestranze e dei clienti. (Ride). Ma non sono

preoccupata – molte persone provano tuttora interesse

e piacere per la qualità, il design e la sostenibilità.

E grazie alla nostra cultura aziendale familiare,

le persone lavorano davvero volentieri da noi.

Il 70 per cento del vostro mobilio viene esportato

all’estero, rifornite 69 Paesi in tutto il mondo.

Come gestite, in quanto PMI con 120 collaboratori,

la presenza globale?

Nei nostri 13 Paesi di sbocco principali sono presenti

localmente collaboratori di de Sede: monitorano le

consegne, seguono la nostra clientela e sono i primi

referenti sul rispettivo mercato. Negli altri Paesi l’assistenza

è fornita attraverso partner come rivenditori

o architetti locali. Sarebbe impossibile per una

PMI come la nostra fare altrimenti.

Cosa attrae di più: il marchio

«Made in Switzerland» o il nome «de Sede»?

Credo che la combinazione faccia la differenza.

Quando ci si affaccia su un nuovo mercato, il marchio

«Swiss Made» è un grande aiuto all’inizio, in

quanto le persone lo associano a qualità, funzionalità

e affidabilità. A seguire il prodotto e il marchio

devono però convincere in sé, altrimenti si torna rapidamente

nell’oblio.

In Svizzera collaborate solo con rivenditori nel

segmento del lusso. Diversamente dai suoi predecessori,

che hanno venduto i prodotti anche

attraverso distributori all’ingrosso.

Anche questo approccio riposa di nuovo sulla nostra

filosofia, ovvero chi lavora per de Sede deve conoscere

e comprendere a fondo il suo mestiere e il no-

La mia DITTA

24 03/2021

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