La mia ditta 3/2021
La rivista di AXA al servizio delle aziende vi informa tre volte all'anno su temi che interessano i piccoli imprenditori.
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CARE MANAGEMENT
bilizzato. Nessuno ancora sa dirgli quanto grave sia
la situazione e se tornerà a muoversi. Manuela Sala,
che gli è rimasta accanto, informa la famiglia e i parenti
e si occupa dell’attività commerciale sbrigando
quelle incombenze che non possono aspettare. Ad
aiutarla c’è il Care Management di AXA Svizzera.
Giuseppe Giunta, il Case Manager responsabile, organizza
immediatamente il rimpatrio in elicottero.
Quattro giorni dopo Di Felice viene portato dalla
Rega al Centro per paraplegici di Nottwil per ulteriori
accertamenti.
L’attività commerciale deve continuare
«La cosa peggiore era lo stato d’incertezza legato al
non sapere se sarei rimasto così» ricorda Di Felice,
che non ha però mai avuto dubbi circa il fatto che
l’attività commerciale dovesse continuare. Mentre
ancora è in terapia intensiva, Di Felice chiama i suoi
addetti alle vendite e li istruisce sul da farsi – dal
letto d’ospedale. «I medici mi davano del pazzo»
racconta divertito. Tutte le mattine Manuela e José
pianificano la giornata al telefono. Manuela assume
la direzione ad interim dell’attività e, per far fronte
a questa grossa responsabilità, lascia il suo posto di
lavoro. Oggi non sa come abbia fatto ad affrontare il
tutto. «All’inizio non fai che funzionare e sbrigare
tutto quel che c’è da sbrigare» spiega a posteriori.
Mentre fuori lei si rimbocca le maniche per mandare
avanti il lavoro di una vita di José, a Nottwil lui fa di
tutto per guarire. La temuta diagnosi di tetraplegia
viene confermata: la lesione al midollo spinale è così
grave che José rimarrà paralizzato dalla vertebra cervicale
C5 in giù. Per più di nove mesi l’impiegato di
commercio lavora con fatica per imparare di nuovo
a respirare e parlare, ma anche per accettare la situazione.
Combatte per riappropriarsi della sua vita
ogni giorno è una sfida. «Naturalmente ci sono state
anche giornate cupe, in cui non sapevo se valesse la
pena vivere così» spiega Di Felice. Ma la volontà è più
Care Management
Se a seguito di un infortunio o di
una malattia un dipendente è
impossibilitato a lavorare per
un periodo prolungato, è
importante agire tempestivamente.
In questo caso AXA offre
un aiuto immediato mettendo a
disposizione i suoi Care e Case
Manager. Meno tempo trascorre
e più elevata è la percentuale di
riuscita del processo di guarigione
e di reinserimento della
persona inferma.
→ axa.ch/care-management
«Non mi toccava più consultare
Google per sapere se in un locale c’erano
delle barriere architettoniche»
José Di Felice, imprenditore
forte di tutto: «Ho sempre saputo che ce l’avrei fatta
a portare avanti l’attività nonostante le limitazioni
del caso – a una riqualificazione professionale non
ho quindi mai pensato».
Sostegno esterno
«Ferrea volontà, gioia di vivere e ottimismo lo hanno
aiutato a tornare a vivere e lavorare» afferma Giuseppe
Giunta, il Case Manager che sin dal primo
giorno ha seguito Di Felice e Sala prestando loro
tutto il sostegno necessario. «Oltre a organizzare l’assistenza
medica, occorre chiarire una serie di aspetti
finanziari e organizzativi. Il paziente può rimanere
nel suo appartamento? Gli serve un aiuto domestico?
Quali spese sono coperte? Da quale ente? E così via».
Come spiega il Case Manager, che ha alle spalle più di
30 anni d’esperienza, all’inizio molti degli interessati
hanno difficoltà ad affrontare queste incombenze e
sono perciò ben contenti che se ne occupi un esperto.
Manuela Sala non fa che confermare: «Sono situazioni
a cui non si è preparati. All’inizio ci si sente
davvero persi e si è grati per qualsiasi forma di sostegno.
Giuseppe ci ha assistiti sin dal primo giorno e
ci è stato di grande aiuto: se gli ostacoli apparivano
insormontabili, potevamo chiamarlo a qualsiasi ora,
di giorno e di notte».
Un pezzetto di libertà
Ed è stato proprio Giunta a far sì che Di Felice recuperasse
buona parte della sua mobilità. Grazie alla
sua approvazione del finanziamento, infatti, José Di
Felice è entrato in contatto con Scewo, una start-up
di Winterthur che nel 2018, insieme al Politecnico di
Zurigo, ha ideato una sedia a rotelle in grado persino
di salire le scale. A luglio del 2020 Di Felice è stato
tra i primi a ricevere un prototipo della «Scewo Bro»,
che da allora sta testando: «Mi sono sentito libero.
Non mi toccava più consultare Google per sapere se
in un locale c’erano delle barriere architettoniche –
ho persino potuto trascorrere le vacanze in Italia».
Oggi con la sua sedia a rotelle Di Felice si muove abbastanza
liberamente. Grazie a un complesso intervento,
ha persino recuperato l’uso della mano sinistra.
«Naturalmente convivo con molte limitazioni e
ci sono giornate facili e meno facili. È comunque una
fortuna che sia sopravvissuto all’incidente. Da allora
cerco di tirare fuori il meglio da ogni situazione e
dalla vita in generale». E nonostante la sua quotidianità
non sia sempre facile, Di Felice è e rimane un
uomo di mondo. Forse vive a ritmi meno frenetici
e non sempre sulla corsia di sorpasso, ma ha tanti
progetti per il futuro.
La mia DITTA
20 03/2021