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I fantasmi di Villa Polidori

Domina la paura. Osserva. Agisci! Da quando i loro genitori vengono dati per dispersi durante un viaggio di esplorazione nelle profondità dell’oceano, Petronella e i suoi fratelli vivono insieme agli eccentrici nonni nel “Polidorium”, una villa fatiscente a  acciata sul mare. Ben presto capiscono che lì, tra le “Pareti Erranti”, si nascondono molti segreti... l’impresa di pompe funebri nel seminterrato è soltanto il primo. Chi sono Musgret, la Zia Morta e Dita Gelate? Che potere ha Hodder Morkel, il defunto baleniere che, un tempo, era il proprietario del Polidorium? Quando la per  da compagna di classe Marie-Hedwig si vanta di conoscere il segreto della famiglia Polidori, Petronella decide di vincere la paura e di arrivare al fondo del mistero...

Domina la paura. Osserva. Agisci!
Da quando i loro genitori vengono dati per dispersi durante un viaggio di esplorazione nelle profondità dell’oceano, Petronella e i suoi fratelli vivono insieme agli eccentrici nonni nel “Polidorium”, una villa fatiscente a  acciata sul mare.
Ben presto capiscono che lì, tra le “Pareti Erranti”, si nascondono molti segreti... l’impresa di pompe funebri nel seminterrato è soltanto il primo. Chi sono Musgret, la Zia Morta e Dita Gelate? Che potere ha Hodder Morkel, il defunto baleniere che, un tempo, era il proprietario del Polidorium?
Quando la per  da compagna di classe Marie-Hedwig si vanta di conoscere il segreto della famiglia Polidori, Petronella decide di vincere la paura e di arrivare al fondo del mistero...

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la Stanza della torre! Con il cuore che le batteva forte, seguì il<br />

nonno su per una scala a chiocciola <strong>di</strong> pietra e rimase senza<br />

parole sulla soglia. La stanza era circolare. Il nonno entrò a<br />

gran<strong>di</strong> passi nella camera e aprì una delle cinque finestre che<br />

davano tutte sul mare verdeazzurro. Subito, portate dal vento,<br />

entrarono le grida dei gabbiani e una brezza salmastra.<br />

«Oh» mormorò Petronella.<br />

Si guardò intorno, sopraffatta. La camera ai suoi occhi<br />

era gigantesca. Alle pareti blu oceano erano appesi <strong>di</strong>segni<br />

scientifici <strong>di</strong> pesci e uccelli che non aveva mai visto prima, e un<br />

vecchio planisfero. Tuttavia, il suo sguardo fu catturato dalla<br />

massiccia scrivania che stava nel bel mezzo della stanza. Aveva<br />

un cassetto con una serratura! Non poteva credere <strong>di</strong> avere<br />

tanta fortuna (una scrivania con un cassetto che si potesse<br />

chiudere a chiave era il suo quinto più grande desiderio).<br />

Che meraviglia, magnifico, fantastico! esultò Petronella.<br />

Divenne chiaro che aveva esultato soltanto nella sua testa,<br />

perché il nonno si schiarì la gola e sussurrò n tono cospiratorio:<br />

«Se non ti piace, magari possiamo... Anche se alla nonna non<br />

sta molto bene che le sue decisioni vengano, come <strong>di</strong>re...»<br />

«No!» lo interruppe Petronella, ancora più forte, e poi<br />

aggiunse, abbassando la voce: «Mi piace». Il nonno le sorrise.<br />

Le ricordava un airone cenerino per come se ne stava in pie<strong>di</strong><br />

lì, dritto e magro, con gli abiti scuri e con i capelli grigioneri<br />

pettinati con cura all’in<strong>di</strong>etro. Le piaceva, constatò.<br />

«Questa stanza una volta era <strong>di</strong> tuo padre, sai».<br />

A Petronella si scaldò il cuore. Cercò <strong>di</strong> immaginarsi il<br />

dottor Oscar da bambino, che qui, nella sua camera, sognava<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare un giorno un famoso e stimato ricercatore delle<br />

profon<strong>di</strong>tà marine.<br />

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