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Costruzioni n. 775 novembre 2023

LE ATTREZZATURE MB CRUSHER SONO LA CHIAVE DI VOLTA DELLA SOSTENIBILITÀ IN CANTIERE CYBER SECURITY AL CECE SUMMIT 2023 Intervista al segretario generale Riccardo Viaggi a proposito del Cyber Resilience Act L’ELETTRIFICAZIONE SECONDO LIEBHERR Ogni stabilimento del gruppo presenta soluzioni sostenibili. Viste in Germania la pala L507e e l’escavatore gommato A916e ESCLUSIVODOZERDEVELONDD130WALKAROUND

LE ATTREZZATURE MB CRUSHER SONO LA CHIAVE DI VOLTA DELLA SOSTENIBILITÀ IN CANTIERE CYBER SECURITY

AL CECE SUMMIT 2023 Intervista al segretario generale Riccardo Viaggi a proposito del Cyber Resilience Act

L’ELETTRIFICAZIONE SECONDO LIEBHERR Ogni stabilimento del gruppo presenta soluzioni sostenibili. Viste in Germania la pala L507e e l’escavatore gommato A916e

ESCLUSIVODOZERDEVELONDD130WALKAROUND

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ostruzioni<br />

Casa editrice la fiaccola srl<br />

Novembre <strong>2023</strong><br />

dal 1952 in cantiere<br />

LE ATTREZZATURE MB CRUSHER<br />

SONO LA CHIAVE DI VOLTA<br />

DELLA SOSTENIBILITÀ IN CANTIERE<br />

CYBER SECURITY<br />

AL CECE SUMMIT <strong>2023</strong><br />

Intervista al segretario<br />

generale Riccardo Viaggi<br />

a proposito del Cyber<br />

Resilience Act<br />

L’ELETTRIFICAZIONE<br />

SECONDO LIEBHERR<br />

Ogni stabilimento del gruppo<br />

presenta soluzioni sostenibili.<br />

Viste in Germania la pala L507e<br />

e l’escavatore gommato A916e<br />

ESCLUSIVO DOZER DEVELON DD130 WALKAROUND<br />

9<br />

ISSN 0010-9665<br />

770010 966504<br />

0 0 7 7 5 >


MACCHINA COMPATTA<br />

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Saranno anche le macchine più piccole<br />

della nostra gamma, ma grazie alla<br />

loro trasmissione idrostatica a controllo<br />

elettronico, al loro semi-telaio oscillante ed<br />

al castello di carico a parallelogramma, le<br />

nostre nuove pale gommate compatte sono<br />

in grado di affrontare con grande facilità<br />

anche i lavori più impegnativi.<br />

I nuovi miniescavatori Kobelco combinano il miglior design<br />

giapponese per offrirvi il meglio del meglio. La naturale e fluida<br />

manovrabilita’ unite alla potente forza di scavo, vi permetteranno<br />

di affrontare con sicurezza anche i lavori più difficili. E con una<br />

cabina spaziosa e completa di ogni accessorio e comfort, avrete<br />

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categoria, il 4TN101 è l’ideale per gli impieghi più gravosi. Non ultimo, dato che quando<br />

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Yanmar Italy S.p.A. Tel. +39 0331 208409 info-yi@yanmar.com www.yanmaritaly.it


ISSN: 0010 - 9665<br />

costruzioni<br />

rivistacostruzioni<br />

ATTUALITÀ&PRODOTTI<br />

6 In copertina<br />

MB Crusher per riciclare i rifiuti da C&D<br />

direttamente in cantiere<br />

15 San Antonio, Texas<br />

Nuovo stabilimento per JCB<br />

16 L’ibrido arriva nel 2025<br />

Coppia motrice top per il Ford Ranger<br />

72<br />

DECOSTRUZIONI&RICICLAGGIO<br />

82 Atterraggio a Lainate<br />

Mammoet Italy rimuove una sezione<br />

ponte da 350 t sull’A8 in tempi record<br />

86<br />

8 Tra le migliori aziende<br />

Medaglia Platino a Pizzarotti<br />

9 Idraulica da primato<br />

Atlas 190W lavora dalla chiatta<br />

10 Sotto la Madonnina<br />

F.I.M. Noleggi risolve gli imprevisti<br />

11 Ricostruito è sostenibile<br />

Nuovo centro Cummins per i motori<br />

12 Svolto pagina<br />

Completo remake per cambio<br />

piattaforma del Volkswagen Amarok<br />

14 L’esperto risponde<br />

Al passo col progresso<br />

48<br />

18 Al centro dell’attenzione<br />

Gru Raimondi nobilitano area<br />

milanese<br />

19 Largo ai giovani<br />

Un format per il bello del construction<br />

20 Un rischio che è certezza<br />

Il meteo estremo della Terra richiede<br />

che anche nel settore costruzioni ci si<br />

debba ripensare e organizzare<br />

MACCHINE&COMPONENTI<br />

42 Lavora nell’ombra<br />

Sandvik DT 923 i Jumbo per il Tunnel<br />

di base del Brennero<br />

44 Prospettive elettrizzanti<br />

Webasto partner per elettrificare le<br />

macchine construction<br />

46 Nuove altezze<br />

Nuovi rotativi in arrivo per la Serie R di<br />

Bobcat<br />

48 Soluzioni alla spina<br />

Efficienza e cantiere a zero emission<br />

per le due Liebherr 100% elettriche già<br />

disponibili<br />

54 Senza pari<br />

Rock Crusher WRC 240 (i) di Wirtgen<br />

per frantumazioni no limit<br />

56 Niente può fermarla<br />

Con la tecnologia EVO di Tesmec, alte<br />

prestazioni, alta produttività e bassi<br />

consumi<br />

62 Divergenza temporale<br />

Cyber Resilience Act. Riccardo Viaggi,<br />

segretario di CECE, dice la sua per le<br />

macchine contruction<br />

68 Sempre più efficienza<br />

Perkins sviluppa un nuovo propulsore<br />

6 cilindri diesel da 13 litri su base 2600<br />

Series<br />

72 Il primo 26t elettrico<br />

EC230 Electric di Volvo sarà<br />

disponibile in Italia a partire da<br />

maggio 2024 a noleggio<br />

CAVE&CALCESTRUZZO<br />

78 Ricetta d’efficienza<br />

Bridgestone tra i partner tecnici nella<br />

miniera a cielo aperto di VA Erzberg in<br />

Austria<br />

85 Soluzioni a 360°<br />

CGT, novità di prodotto nel riciclaggio<br />

86 Una montagna di rifiuti<br />

Nel post alluvione di Romagna, ancora<br />

cumuli di scarti e inerti. Il Gruppo Hera<br />

continua a smaltire con propri impianti<br />

90 Formato italiano<br />

Un nuovo demolition Sennebogen<br />

825E acquistato da Cesaro MAC<br />

Import per la romana SDI<br />

SOLLEVAMENTO&NOLEGGIO<br />

92 Scrigno di tecnologie<br />

La nuova Tadano gru AC 5.250-2 è<br />

promossa a pieni voti. Diventerà<br />

riferimento per la propria categoria<br />

96<br />

95 Dedicato all’innovazione<br />

Inaugurato il centro Fassi a Nembro<br />

96 Soluzione a noleggio<br />

Divisione rent è strategica per Xylem.<br />

Intervistati Anastrelli e Zanessi per un<br />

personale punto di vista<br />

102 Eccellenza tutta italiana<br />

Abbiamo fattto una chiacchierata con<br />

Alessandro Bianchi e Renzo Pagliero.<br />

Ecco i futuri orizzonti<br />

105 Eccellenza industriale<br />

Acquisizioni per Manitou<br />

TRUCK&ALLESTIMENTI<br />

106 Vado al massimo<br />

Provato il DAF XFc 530 8x4,<br />

ammiraglia olandese del cavacantiere<br />

WALKAROUND<br />

24<br />

Develon DD130<br />

è un dozer super<br />

centrato. Potenza<br />

e baricentro basso,<br />

visibilità al top sulla<br />

lama, cabina<br />

confortevole, sono<br />

le sue carte vincenti<br />

[2] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

ostruzioni<br />

Fondato nel 1952<br />

da Giuseppe Saronni<br />

<strong>775</strong> 11 NOVEMBRE <strong>2023</strong><br />

Stampato su carta FSC<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Lucia Edvige Saronni<br />

lsaronni@fiaccola.it<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Matthieu Colombo<br />

mcolombo@fiaccola.it<br />

COORDINAMENTO EDITORIALE<br />

Federica Lugaresi<br />

flugaresi@fiaccola.it<br />

COLLABORATORI<br />

Paolo Cosseddu, Gianpaolo Delbosco,<br />

Antonio Fargas, Fabrizio Parati,<br />

Eliana Puccio, Isabella Visentin<br />

SEGRETERIA<br />

Jole Campolucci<br />

jcampolucci@fiaccola.it<br />

segreteria@fiaccola.it<br />

IMPAGINAZIONE<br />

Studio Grafico Page<br />

AMMINISTRAZIONE<br />

Francesca Lotti flotti@fiaccola.it<br />

Margherita Russo<br />

amministrazione@fiaccola.it<br />

ABBONAMENTI<br />

Mariana Serci<br />

Patrizia Zanetti<br />

abbonamenti@fiaccola.it<br />

TRAFFICO E PUBBLICITÀ<br />

Giovanna Thorausch<br />

gthorausch@fiaccola.it<br />

AGENTI<br />

Giorgio Casotto<br />

T 0425 34045 - cell. 348 5121572 -<br />

info@ottoadv.it<br />

per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto<br />

Adige, Veneto, Emilia Romagna<br />

(escluse Parma e Piacenza)<br />

Mensile<br />

LO-NO/00516/02.2021CONV<br />

Reg. Trib. Milano N. 2562 del<br />

22/1/1952<br />

STAMPA<br />

INGRAPH Srl - Via Bologna, 106 -<br />

20831 Seregno (MB)<br />

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />

STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio<br />

313 21/11/1985 Roc 32150<br />

PREZZI DI VENDITA<br />

abb. annuo Italia Euro 100,00<br />

abb. annuo Estero Euro 200,00<br />

una copia Euro 10,00<br />

una copia Estero Euro 20,00<br />

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione<br />

totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed<br />

immagini pubblicate su questa<br />

rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici,<br />

digitali, ecc.<br />

La responsabilità di quanto espresso negli articoli<br />

firmati rimane esclusivamente agli Autori.<br />

Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list<br />

esclusivamente per l'invio delle nostre comunicazioni<br />

e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento<br />

UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri ricevere<br />

in futuro altre informazioni, può far richiesta alla<br />

Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />

Organo di informazione e documentazione<br />

Unione Costruttori Italiani<br />

di Macchine per Cantieri Edili,<br />

Stradali, Minerari e Affini<br />

Questo periodico è<br />

associato all’Unione<br />

Stampa Periodica Italiana:<br />

numero di iscrizione 14440<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

REDAZIONE<br />

Mauro Armelloni, Edvige Fornara,<br />

Emilia Longoni<br />

20123 Milano<br />

costruzioni@fiaccola.it<br />

MARKETING E PUBBLICITÀ<br />

Via Conca del Naviglio, 37<br />

Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO<br />

Tel. +39 02 89421350<br />

COSTRUZIONIWEB.COM<br />

slevada@fiaccola.it<br />

Fax +39 02 89421484<br />

casaeditricelafiaccola@legalmail.it


9<br />

ISSN 0010-9665<br />

770010 966504<br />

0 0 7 7 5 ><br />

Partner<br />

BOSCH REXROTH SpA . . . . . .41<br />

boschrexroth.it<br />

EBERSPAECHER Srl . . . . . . . .11<br />

eberspaecher.it<br />

INTERMAT 2024 . . . . . . . . . . .67<br />

intermatconstruction.com<br />

JCB SpA . . . . . . . . . . . . . . . . .77<br />

jcb.com<br />

JEKKO Srl . . . . . . . . . . . . . . . . .9<br />

jekko.it<br />

KOBELCO CONSTRUCTION<br />

MACHINERY . . . . . . . . . . .III Cop<br />

kobelco-europe.com<br />

KUBOTA EUROPE Sas . . .IV Cop<br />

kubota-eu.com<br />

IN COPERTINA<br />

ostruzioni<br />

Casa editrice la fiaccola srl<br />

Novembre <strong>2023</strong><br />

CYBER SECURITY<br />

AL CECE SUMMIT <strong>2023</strong><br />

Intervista al segretario<br />

generale Riccardo Viaggi<br />

a proposito del Cyber<br />

Resilience Act<br />

dal 1952 in cantiere<br />

LE ATTREZZATURE MB CRUSHER<br />

SONO LA CHIAVE DI VOLTA<br />

DELLA SOSTENIBILITÀ IN CANTIERE<br />

ESCLUSIVO DOZER DEVELON DD130 WALKAROUND<br />

L’ELETTRIFICAZIONE<br />

SECONDO LIEBHERR<br />

Ogni stabilimento del gruppo<br />

presenta soluzioni sostenibili.<br />

Viste in Germania la pala L507e<br />

e l’escavatore gommato A916e<br />

n MB Crusher offre una gamma di soluzioni<br />

per gestire il riciclaggio dei rifiuti da C&D<br />

direttamente in cantiere. Meno trasporti,<br />

meno costi, meno emissioni. Questo tipo di<br />

approccio è oggi fondamentale in un'ottica<br />

green e guardando a un orizzonte di circular<br />

economy, visto che permette di preservare<br />

l'ambiente producendo “nuovi” materiali<br />

a partire dal recupero di rifiuti.<br />

MB S.p.A.<br />

Via Astico, 30/A - 36030 Fara Vicentino<br />

(VI) Italia<br />

Tel. +39 0445 308148<br />

Fax +39 0445 308179<br />

Email: info@mbcrusher.com<br />

MB SpA . . . . . . . . . . . . . . . .I Cop<br />

mbcrusher.com<br />

MIDI EQUIPMENT SpA –<br />

TAKEUCHI . . . . . . . . . . . . . . . . .5<br />

takeuchi-italia.it<br />

OLEOMARKET Srl – OLMARK . . .15<br />

olmark.com<br />

Aziende citate<br />

Allianz . . . . . . . . . . . . . .20<br />

Atlas . . . . . . . . . . . . . . . .9<br />

Bobcat . . . . . . . . . . . . .46<br />

Bridgestone . . . . . . . . .78<br />

CECE . . . . . . . . . . . . . . .63<br />

CGT . . . . . . . . . . . . . . . .85<br />

Cummins . . . . . . . . . . .11<br />

SCAI SpA . . . . . . . . . . . . . . . . .17<br />

scaispa.com<br />

VIA MOBILIS . . . . . . . . . . . . . .81<br />

europa-movimento-terra.it<br />

VOLVO C.E. ITALIA SpA . . . . .53<br />

volvoce.it<br />

Daf . . . . . . . . . . . . . . . .106<br />

Develon . . . . . . . . . .24, 71<br />

Fassi . . . . . . . . . . . . . . .95<br />

Ford . . . . . . . . . . . . . . . .16<br />

General CAR . . . . . . . . .19<br />

Gruppo Hera . . . . . . . . .86<br />

JCB . . . . . . . . . . . . . . . .15<br />

JLG . . . . . . . . . . . . . . . .10<br />

Liebherr . . . . . . . . . . . . .48<br />

Mammoet Italia . . . . . .82<br />

Manitou . . . . . . . . . . .105<br />

MB . . . . . . . . . . . . . . . . . .6<br />

Pagliero . . . . . . . . . . .102<br />

Perkins . . . . . . . . . . . . .68<br />

Pizzarotti . . . . . . . . . . . .8<br />

Raimondi . . . . . . . . . . .18<br />

YANMAR CONSTRUCTION<br />

EQUIPMENT EUROPE . . . .II Cop<br />

yanmar.com<br />

YANMAR ITALY SpA . . . . . . . . .1<br />

yanmaritaly.it<br />

Sandvik . . . . . . . . . . . . .42<br />

Sennebogen . . . . . . . . .91<br />

Tadano . . . . . . . . . . . . .92<br />

Tesmec . . . . . . . . . . . . .56<br />

Volkswagen . . . . . . . . .12<br />

Volvo . . . . . . . . . . . . . . .72<br />

Webasto . . . . . . . . . . . .44<br />

Wirtgen . . . . . . . . . . . . .54<br />

Xylem . . . . . . . . . . . . . .96<br />

fiaccola service<br />

CO 11/<strong>2023</strong><br />

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Indicare con una X la voce interessata<br />

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Azienda<br />

Via/Piazza N. Civico Comune<br />

CAP PROV Tel./cell. Fax<br />

E mail<br />

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Compili e invii per fax o mail a: Casa editrice la fiaccola srl | Via Conca del Naviglio 37 | 20123 Milano | Tel 02 89421350 | Fax 02 89421484 | email: fiaccola@fiaccola.it<br />

Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre<br />

comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento UE sulla Privacy<br />

N.2016/679. Qualora non desideri ricevere in futuro altre informazioni, può far richiesta alla<br />

Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it ❑


11 no<br />

I SN 010-9 65<br />

9<br />

7 7 0 0 1 0 9 6 6 5 0 4<br />

0 7 5 ><br />

Cover Story<br />

mbcrusher.com<br />

_000_COVER_<strong>775</strong>_mc ok1.qxp_Cover_Aprile_07 05/12/23 11:22 Pagina 3<br />

ostruzioni<br />

Casa editrice la fiaccola srl<br />

Novembre <strong>2023</strong><br />

dal 1952 in cantiere<br />

MB Crusher offre una<br />

gamma di soluzioni<br />

per gestire il riciclaggio<br />

dei rifiuti da C&D<br />

direttamente in cantiere.<br />

Meno trasporti, meno<br />

costi, meno emissioni<br />

n. <strong>775</strong> | anno LXXI<br />

ca del processo di riciclo, visto che solitamente richiede<br />

l’utilizzo di grandi e costosi impianti di frantumazione fissi<br />

o mobili.<br />

<strong>Costruzioni</strong><br />

CYBER SECURITY<br />

AL CECE SUMMIT <strong>2023</strong><br />

Intervista al segretario<br />

generale Riccardo Viaggi<br />

a proposito del Cyber<br />

Resilience Act<br />

LE ATTREZZATURE MB CRUSHER<br />

SONO LA CHIAVE DI VOLTA<br />

DELLA SOSTENIBILITÀ IN CANTIERE<br />

ESCLUSIVO DOZER DEVELON DD130 WALKAROUND<br />

L’ELETTRIFICAZIONE<br />

SECONDO LIEBHERR<br />

Ogni stabilimento del gruppo<br />

presenta soluzioni sostenibili.<br />

Viste in Germania la pala L507e<br />

e l’escavatore gommato A916e<br />

La rivoluzione MB Crusher<br />

Tra e prime aziende a progettare macchinari in grado di<br />

riciclare direttamente in cantieri rifiuti da C&D a basso<br />

costo, c’è sicuramente la vicentina MB Crusher che nel<br />

2001 ha progettato e brevettato la benna frantoio, oggi<br />

declinata in una serie di modelli di successo globale, e affiancata<br />

da una gamma completa di attrezzature idrauliche<br />

MB Crusher permette di gestire il ciclo completo del<br />

riciclaggio di inerti in cantiere, semplificando le operazioni<br />

Nella foto<br />

più grande, una<br />

benna frantoio<br />

modello<br />

BF 120.4 al lavoro<br />

con materiale<br />

inerte. A destra,<br />

una BF 90.3<br />

dotata<br />

di deferizzatore<br />

opzionale.<br />

a cura della redazione<br />

CANTIERE<br />

sostenibile<br />

La gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione è un<br />

tema delicato, visto che ad oggi si stima che essi rappresentino<br />

il 30% di tutti i rifiuti prodotti in Europa in termini<br />

di peso. Tuttavia, i rifiuti da C&D possono essere considerati<br />

una risorsa da valorizzare grazie al reale potenziale<br />

di riciclo e riutilizzo. Questo tipo di approccio è oggi fondamentale<br />

in un'ottica di green e circular economy, visto che<br />

permette di preservare l'ambiente producendo “nuovi” materiali<br />

a partire dal recupero di rifiuti. Oltre alle differenti normative<br />

vigenti in Europa che talvolta non semplificano il<br />

riutilizzo virtuoso di queste risorse, solitamente è la fran -<br />

tumazione fisica del materiale a rappresentare la fase criti-<br />

di frantumazione, vagliatura e movimentazione degli inerti.<br />

Tutte le attrezzature idrauliche prodotte dall’azienda<br />

veneta sono rigorosamente prodotti al 100% in Italia secondo<br />

processi industriali controllati direttamente dagli<br />

specialisti della Casa.<br />

Nei cantieri di dimensioni piccole e medio-grandi, le attrezzature<br />

idrauliche MB Crusher permettono di riciclare i<br />

materiali direttamente in loco, inserendoli nuovamente nel<br />

ciclo di lavoro, evitando di conferirli in discarica. In sostanza,<br />

si guadagnando tempo e denaro realizzando, ad esempio,<br />

sottofondi o reinterri con lo stesso tipo di materiale già presente<br />

in loco. Praticamente la quadratura del cerchio.<br />

[6] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [7]


Attualità&Prodotti<br />

Imprese<br />

Tra le migliori aziende del mondo<br />

Impresa<br />

Pizzarotti è stata<br />

L’italiana<br />

premiata per il suo<br />

costante impegno<br />

nell’ambito della<br />

Responsabilità Sociale<br />

d’Impresa. A farlo è stata<br />

EcoVadis, una delle più<br />

importanti piattaforme<br />

internazionali di rating<br />

della sostenibilità, che<br />

supporta le imprese<br />

nell’orientamento e nello<br />

sviluppo in ambito ESG<br />

(Environment, Social,<br />

Governance) e le valuta<br />

dal punto di vista della<br />

sostenibilità lungo la<br />

catena di fornitura. La<br />

piattaforma ha assegnato<br />

la prestigiosa Medaglia<br />

Platino per la Sostenibilità<br />

a Impresa Pizzarotti. Con<br />

questo significativo<br />

risultato l’azienda entra<br />

nell’1% delle migliori<br />

imprese al mondo<br />

valutate dagli esperti<br />

della piattaforma, a<br />

riconferma del suo<br />

La piattaforma internazionale di rating della<br />

sostenibilità EcoVadis, assegna a Pizzarotti,<br />

la Medaglia Platino per la Sostenibilità<br />

costante impegno<br />

nell’ambito della<br />

Responsabilità Sociale<br />

d’Impresa. La valutazione<br />

si basa su standard<br />

riconosciuti a livello<br />

mondiale, tra cui tra cui la<br />

Global Reporting<br />

Initiative, il Global<br />

Compact delle Nazioni<br />

Unite e la ISO 26000, e<br />

tiene conto della<br />

performance dell’azienda<br />

in 4 macro-aree:<br />

Ambiente, Lavoro e Diritti<br />

Umani, Etica e Acquisti<br />

Sostenibili. Il punteggio<br />

(da 0 a 100) misura la<br />

qualità del sistema di<br />

gestione della<br />

sostenibilità dell’azienda e<br />

il rispetto dei criteri di<br />

sostenibilità previsti da<br />

Ecovadis. Impresa<br />

Pizzarotti, con un<br />

punteggio complessivo di<br />

80/100, è migliorata di<br />

ulteriori 8 punti rispetto al<br />

2022 e ha raggiunto il<br />

massimo livello del rating.<br />

“Questo riconoscimento<br />

ci rende molto orgogliosi<br />

e rappresenta per noi un<br />

ulteriore passo avanti nel<br />

nostro percorso di<br />

sostenibilità - ha<br />

dichiarato Michele<br />

Pizzarotti, Vice Presidente<br />

di Impresa Pizzarotti -<br />

oltre ad essere la<br />

manifestazione tangibile<br />

che le strategie<br />

implementate<br />

convergono verso i nostri<br />

obiettivi e valori<br />

fondamentali. La<br />

sostenibilità, assieme alla<br />

sicurezza, è una<br />

componente essenziale<br />

della nostra missione e<br />

orienta il nostro modo di<br />

pensare e di agire, e ci<br />

spinge a migliorare<br />

sempre di più. Per questo<br />

ci impegniamo con<br />

dedizione a costruire una<br />

crescita sostenibile, con<br />

progetti sempre più<br />

orientati all’innovazione e<br />

alla transizione<br />

energetica, mettendo la<br />

sicurezza delle nostre<br />

persone al primo posto e<br />

prestando attenzione<br />

all’impatto ambientale e<br />

sociale nei territori in cui<br />

operiamo, agendo con la<br />

massima trasparenza<br />

verso i clienti e i nostri<br />

partner”.<br />

Dal 2019 l’impresa<br />

italiana pubblica il<br />

Bilancio di Sostenibilità e<br />

ha definito la sua<br />

strategia aziendale con il<br />

Piano di Sostenibilità<br />

2022-<strong>2023</strong>, in linea con il<br />

Piano Industriale,<br />

consolidando il suo<br />

approccio al tema della<br />

RSI e contribuendo al<br />

raggiungimento degli<br />

obiettivi dell’Agenda 2030<br />

per lo Sviluppo<br />

Sostenibile delle Nazioni<br />

Unite (SDG). Nel 2022<br />

l’impresa ha portato a<br />

casa risultati importanti<br />

in materia di salute e<br />

sicurezza, grazie a un<br />

aumento dei controlli e<br />

alla sensibilizzazione, ha<br />

promosso una cultura di<br />

inclusione e di<br />

uguaglianza, ha ridotto le<br />

emissioni di CO 2 , ha<br />

incrementato l’utilizzo di<br />

fonti di energia<br />

rinnovabile e ha<br />

promosso modelli di<br />

consumo e di produzione<br />

sostenibili, impegnandosi<br />

ad ottenere tutte le<br />

certificazioni a supporto.<br />

pizzarotti.it<br />

Escavatori gommati<br />

Idraulica<br />

da primato<br />

n Un escavatore gommato Atlas 190W<br />

allestito con battipalo vibrante ha dato prova di<br />

quanto sia potente il suo impianto idraulico<br />

lavorando alla manutenzione straordinaria<br />

richiesta dall’autorità portuale di Lubecca,<br />

Germania. Osservando la velocità con cui<br />

l’Atlas lavora dalla chiatta, sembra quasi che<br />

stia affondando degli stuzzicadenti nel terreno.<br />

In realtà posa pali lunghi 10 m agli argini del<br />

fiume Wakenitz, per la ristrutturazione di un<br />

molo utilizzato per gli sport velici universitari. In<br />

questo cantiere è stato utilizzato l' Atlas 190W<br />

23 t di peso operativo, con motore Stage V da<br />

6,7 litri di cilindrata e 129 kW di potenza. A fare<br />

la differenza è però l’impianto idraulico AWE 5<br />

che si è dimpostrato perfetto per lavorare con<br />

la battipalo vibrante da 2 t di peso che assorbe<br />

fino a 100 kW di potenza idraulica. L'idraulica<br />

del gommato assicura una portata di 380 l/min<br />

e una pressione massima di lavoro che tocca i<br />

350 bar. In pratica l’Atlas è in grado di sollevare i<br />

pali senza sobbalzi o rallentamenti, portarli alla<br />

posizione di installazione senza intoppi e,<br />

soprattutto, con precisione centimetrica.<br />

La potenza dell'idraulica ATLAS mantiene il<br />

tronco perfettamente posizionato nel palo<br />

vibrante e il braccio dell'escavatore in traiettoria<br />

con precisione millimetrica.<br />

atlasgmbh.com<br />

[8] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Piattaforma aeree<br />

Sotto gli occhi de La Madonnina<br />

di un<br />

punto vendita non è<br />

L’inaugurazione<br />

mai cosa semplice,<br />

soprattutto se parliamo di<br />

fast fashion e in pieno<br />

centro a Milano, a due<br />

passi dal Duomo, in<br />

Corso Vittorio Emanuele<br />

II. Di solito si pianifica<br />

tutto per non fare buchi<br />

nell’acqua, ma poi c’è<br />

sempre qualche intoppo,<br />

qualche imprevisto,<br />

qualche idea dell’ultimo<br />

minuto. È proprio per<br />

rispondere ad un’esigenza<br />

di questo tipo che F.I.M.<br />

Noleggi ha supportato un<br />

cliente fornendo una<br />

piattaforma autocarrata<br />

patente B e diversi<br />

F.I.M. Noleggi è riuscita a togliere le castagne<br />

dal fuoco al nuovo punto vendita Bershka<br />

di Milano fornendo PLE all’ultimo minuto<br />

scissor JLG in men che<br />

non si dica. L’intervento<br />

eseguito con le PLE della<br />

F.I.M. Noleggi è stato<br />

determinante per<br />

consentire di completare<br />

in tempo utile i lavori per<br />

la riapertura al pubblico<br />

del punto vendita<br />

Bershka, famoso brand di<br />

fast fashion. Il negozio,<br />

realizzato all’interno di<br />

uno spazio storico che<br />

fino alla fine del secolo<br />

scorso era stato un<br />

cinema, si sviluppa su<br />

un’area di 1.870 mq<br />

distribuiti su tre piani,<br />

rappresentando un dei tre<br />

punti vendita Bershka più<br />

grandi al mondo. Il giorno<br />

prima dell’inaugurazione,<br />

è emersa l’emergenza di<br />

ultimare diversi lavori<br />

quali la pulizia finale delle<br />

vetrate e l’istallazione<br />

delle numerose pellicole<br />

pubblicitarie. L’intervento<br />

F.I.M. Noleggi è stato<br />

decisivo. Per le necessità<br />

specifiche, la società di<br />

Novara, specializzata nel<br />

noleggio di mezzi per il<br />

sollevamento e<br />

macchinari movimento<br />

terra, ha scelto due<br />

piattaforme pantografo<br />

elettriche JLG ES2632,<br />

particolarmente indicate<br />

per lavorare in aree<br />

sensibili, grazie<br />

all’alimentazione elettrica<br />

a zero emissioni e quindi<br />

al funzionamento<br />

silenzioso. I pantografi<br />

della Serie ES<br />

garantiscono oltretutto<br />

una maggiore autonomia<br />

della batteria. I due ES<br />

2632 sono risultati la<br />

soluzione ottimale anche<br />

per il preciso sistema di<br />

controllo e le loro<br />

dimensioni. In particolare<br />

la larghezza ridotta è<br />

risultata ideale per poter<br />

accedere all’interno del<br />

negozio. Attualmente<br />

F.I.M. Noleggi è diretta da<br />

Fabio Basilicata che a<br />

proposito delle macchine<br />

JLG afferma: “Oggi il<br />

settore delle piattaforme<br />

aeree rappresenta più del<br />

60% del nostro fatturato.<br />

Fin dalla prima<br />

piattaforma aerea a<br />

pantografo, il modello<br />

6RS del 2018, abbiamo<br />

scelto JLG come partner<br />

in quanto marchio<br />

premium, leader del<br />

settore, rinomato per la<br />

qualità e l'affidabilità dei<br />

suoi prodotti che<br />

garantiscono elevate<br />

prestazioni, sicurezza e<br />

durata nel tempo. Anche<br />

il rapporto con tutto<br />

l’organico di JLG Italia è<br />

ottimo. Possiamo<br />

riconoscere la nostra<br />

crescita anche grazie a<br />

un partner come JLG che<br />

si è sempre dimostrato<br />

affidabile e di successo.”<br />

fimnoleggi.it<br />

Stabilimenti<br />

Ricostruito è sostenibile<br />

n Cummins ha inaugurato un<br />

nuovo centro per la<br />

ricostruzione e rigenerazione<br />

dei suoi motori a Cracovia, in<br />

Polonia. Con questo nuovo<br />

impianto costato dieci milioni<br />

di dollari gli stabilimenti del<br />

costruttore americano<br />

dedicati alla ricostruzione<br />

diventano tredici nel mondo.<br />

Il nuovo Cummins' European<br />

A WORLD OF COMFORT<br />

Master Rebuild Centre<br />

ricostruirà motori ad alta<br />

potenza con una cilindrata<br />

compresa tra 19 e 78 litri e<br />

nella gamma da 450 a 3.500<br />

cavalli. Lo stabilimento è già<br />

operativo, pronto a realizzare<br />

la rigenerazione definitiva dei<br />

motori come segue:<br />

smantellamento e<br />

riassemblaggio, sostituzione<br />

SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO E RISCALDATORI<br />

di tutti i componenti usurati<br />

con ricambi originali,<br />

comprese le parti soggette a<br />

usura. Il processo di<br />

rigenerazione dei motori di<br />

Cummins richiede l'85% di<br />

energia in meno rispetto alla<br />

produzione di nuovi motori e<br />

riduce l'uso di materie prime e<br />

lo scarto di rottami metallici.<br />

cummins.com<br />

DAL PROGETTO AL TEST:<br />

IL VOSTRO CLIMA SU MISURA<br />

Il deserto infuocato o il gelo dell’Artico: qualunque sia l‘ambiente nel quale operate,<br />

Eberspächer è pronta a raccogliere la s 昀 da con la competenza del leader di mercato.<br />

Una gamma completa di prodotti per il condizionamento e il riscaldamento, un team<br />

di progettisti e i più avanzati strumenti di test sono a vostra disposizione per sviluppare<br />

soluzioni di climatizzazione per ogni tipo di veicolo e di esigenza. Con una rete di 昀 liali<br />

estesa in tutto il mondo, Eberspächer combina in modo unico la prossimità al Cliente<br />

in fase di progettazione con un servizio di assistenza a livello globale.<br />

Al vostro 昀 anco per farvi lavorare al meglio, in ogni condizione.<br />

| EBERSPAECHER.IT | INFO-IT@EBERSPAECHER.COM<br />

[10] dicembre <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Volkswagen Amarok<br />

SVOLTO pagina<br />

Non un restyling, ma un completo remake<br />

dettato dal cambio di piattaforma,<br />

stavolta in tandem con gli americani di Ford<br />

in collaborazione con<br />

Svanito l’hype per i pick-up del periodo pre-covid,<br />

molte Case sono letteralmente fuggite da questo<br />

particolare segmento cessando la produzione o limitandola<br />

ai paesi extraeuropei, dove la domanda è mol-<br />

to forte. Via Nissan con tutti i vari derivati e addio anche<br />

al Fullback Fiat su base Mitsubishi, Volkswagen ha pensato<br />

bene di mollare il vecchio progetto Amarok made<br />

in Germany per un nuovo di respiro più internazionale<br />

realizzato a quattro mani con gli specialisti di Ford, usciti<br />

per primi sul mercato col loro nuovo Ranger.<br />

Ora è la volta del nuovo Amarok, cui riesce ottimamente<br />

l’operazione di differenziarlo dal fratello americano, cui non<br />

somiglia proprio per niente, segno che costruire veicoli<br />

su piattaforme identiche differenziandole in toto si può.<br />

Il nuovo nato ha una portata fino a 1,19 t e un peso rimorchiabile<br />

fino a 3,5 t.<br />

La lunghezza complessiva di Amarok sale di 96 mm, fino<br />

a quota di 5.350 mm, mentre il passo cresce di 173 mm<br />

per toccare i 3.270 mm, soluzione che assicura maggiore<br />

spazio nella cabina doppia. Crescendo il passo proporzionalmente<br />

più della lunghezza, ne consgue un accorciamento<br />

degli sbalzi e un aumento degli angoli di attacco<br />

e uscita, fino rispettivamente a 30 e 26 gradi.<br />

L’Amarok in azione sugli sterrati<br />

del Sudafrica, dove viene<br />

prodotto, solo a cabina doppia<br />

ed esclusivamente<br />

con trazione 4x4 inseribile.<br />

Nella pagina di destra, la plancia<br />

col tablet da 10,1 o 12 pollici,<br />

la base di ricarica induttiva<br />

e il rotore per gestire la trazione.<br />

Motori diesel sia 4 sia 6 cilindri<br />

Per il mercato italiano si punta solo su tre motori a gasolio,<br />

con iniezione common rail, due a quattro cilindri in linea da<br />

1.996 centimetri cubi di cilindrata, nell’ordine<br />

monoturbo da 125 kW e biturbo<br />

Vgt da 151 kW (ossia 170 e 205 Cv),<br />

nonché 405 e 500 Nm di coppia massima,<br />

entrambi con cambio manuale sei<br />

marce. A questi si affianca un V6 da<br />

2.993 centimetri cubi monoturbo a geometria<br />

variabile da 177 kW (240 Cv) con<br />

600 Nm di coppia massima, offerto di<br />

serie con cambio automatico con convertitore<br />

di coppia e dieci rapporti.<br />

Quanto alla trazione, a seconda della<br />

versione del motore, vengono utilizzati<br />

due diversi sistemi: un’integrale innestabile<br />

con tre modalità di marcia e<br />

una con quattro modalità, che comprende<br />

una distribuzione intelligente<br />

della potenza a tutte e quattro le ruote<br />

tramite frizione multidisco.<br />

Dentro, cruscotto digitale da 8 o 12,3<br />

pollici più uno schermo tattile verticale<br />

in console centrale per il sistema infotainment<br />

da 10,1 o 12 pollici.<br />

[12] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [13]


Attualità&Prodotti<br />

L’esperto risponde<br />

Al passo col progresso<br />

Risulta strategico acquisire o mantenere<br />

specifiche competenze che sono proprie<br />

di una figura professionale ben precisa,<br />

lo Specialista della Sicurezza del Macchinario<br />

A cura di Carlo Farina - Presidente Fincasale<br />

manifatturiera è<br />

L’industria<br />

sempre più<br />

influenzata e guidata dalle<br />

nuove opportunità offerte<br />

dall’automazione.<br />

L’innovazione su questo<br />

fronte porta innumerevoli<br />

vantaggi, aumenta la<br />

performance aziendale,<br />

ottimizza i processi,<br />

agevola il lavoro delle<br />

maestranze e consente di<br />

mantenere alta la<br />

competitività sul mercato.<br />

La spinta alla crescente<br />

efficienza propone obiettivi<br />

sempre più sfidanti che<br />

richiedono coraggio e<br />

lungimiranza. Detto ciò, la<br />

strada verso l’innovazione<br />

presenta non pochi<br />

ostacoli che rischiano di<br />

bloccare il processo al<br />

cambiamento se non si è<br />

sufficientemente pronti e<br />

in possesso di adeguate<br />

competenze. Le nozioni<br />

richieste riguardano<br />

sicuramente la tecnologia<br />

necessaria, la normativa<br />

vigente e i requisiti di<br />

sicurezza dei nuovi<br />

macchinari richiesti dal<br />

mercato a cui ci si rivolge.<br />

A guidare il settore<br />

dell’automazione<br />

dell’industria<br />

manifatturiera troviamo fra<br />

le altre la Direttiva<br />

Macchine 2006/42/CE, il<br />

Nuovo Regolamento<br />

Macchine <strong>2023</strong>/1230/UE e<br />

le relative norme<br />

armonizzate che segnano<br />

la direttrice da seguire per<br />

garantire al mercato<br />

prodotti adeguati.<br />

La perfetta conoscenza<br />

dei requisiti richiesti dalla<br />

normativa consente alle<br />

aziende e ai liberi<br />

professionisti che operano<br />

nel settore della<br />

consulenza, progettazione<br />

e costruzione meccanica<br />

di mantenere i macchinari<br />

e i relativi sistemi di<br />

comando e controllo al<br />

passo con il progresso<br />

tecnologico.<br />

Risulta pertanto strategico<br />

acquisire o mantenere<br />

specifiche competenze<br />

che sono proprie di una<br />

figura professionale ben<br />

precisa, lo Specialista della<br />

Sicurezza del Macchinario.<br />

Tale figura è definita anche<br />

da una prassi di UNI di<br />

recente pubblicazione la<br />

UNI/PdR 151:<strong>2023</strong>.<br />

L’Esperto della Sicurezza<br />

del Macchinario deve<br />

essere in grado di svolgere<br />

le seguenti attività:<br />

- definire gli adempimenti<br />

legislativi applicabili al<br />

prodotto macchina<br />

- valutarne dei rischi<br />

identificandone fra gli altri<br />

l’uso previsto,<br />

l’adeguatezza delle misure<br />

di sicurezza, la presenza e<br />

l’adeguatezza delle<br />

necessarie informazioni di<br />

sicurezza, l’adeguatezza<br />

delle istruzioni;<br />

- valutazione della<br />

conformità degli<br />

equipaggiamenti elettrico,<br />

pneumatico e oleoidraulico<br />

- valutazione delle funzioni<br />

di sicurezza<br />

- valutazione delle<br />

Ing. Carlo Farina<br />

Presidente<br />

Gruppo Fincasale<br />

L’ingegnere Carlo Farina ha iniziato la carriera nel 1977 al Ministero della Difesa - Aeronautica occupandosi<br />

di sicurezza e manutenzione di velivoli e di impianti aeroportuali. In oltre 40 anni di carriera,<br />

ha ampliato le sue competenze in: bioingegneria industriale, normative<br />

italiane, europee ed internazionali riguardanti macchine operatrici<br />

e movimento terra, gru ed apparecchi di sollevamento, sicurezza<br />

delle macchine, vibrazioni, fonometria, compatibilità<br />

elettromagnetica, PED, T-PED, ascensori, procedure di controllo qualità.<br />

Nel 1996 ha fondato ECO Certificazioni SpA, organismo<br />

Accreditato per la valutazione di conformità, che offre servizi di<br />

Certificazione, Ispezione e Omologazione in ambito qualità, sicurezza,<br />

automotive. L’azienda, oggi guidata dalla figlia Serena, produce<br />

un fatturato annuo di oltre 20 milioni di euro (crescita YoY del<br />

40%), dà lavoro a circa 300 persone e conta uffici in Italia e nel mondo:<br />

Cina, Dubai e la recentissima apertura della sede UK a Londra.<br />

L’Ing. Farina è Presidente della holding Fincasale.<br />

emissioni<br />

- redazione della<br />

dichiarazione di<br />

conformità o di<br />

incorporazione<br />

- redazione delle istruzioni<br />

- costituzione del fascicolo<br />

tecnico o della<br />

documentazione tecnica<br />

pertinente<br />

- valutazione dell’impatto<br />

di interventi di modifica su<br />

macchine esistenti<br />

- valutazione degli aspetti<br />

giuridici relativi alla<br />

sicurezza dei prodotti<br />

Dalla lettura dell’elenco<br />

delle competenze si<br />

percepisce la complessità<br />

del profilo professionale e<br />

l’alta specializzazione<br />

richiesta per calare tali<br />

competenze nelle<br />

molteplici realtà<br />

produttive. La definizione<br />

di uno specifico profilo<br />

professionale è<br />

sicuramente un parametro<br />

di riferimento importante<br />

che determinerà gli<br />

standard del settore e il<br />

tutto andrà a beneficio di<br />

un alto livello di qualità dei<br />

prodotti e dei servizi.<br />

Crediamo fermamente in<br />

tutto questo e da tempo ci<br />

siamo attivati per<br />

accrescere le competenze<br />

nel settore. Oltre a<br />

prevedere corsi intensivi e<br />

creare una rosa di<br />

specialisti raccolta nel<br />

nostro Albo dei Safety<br />

Machinery Expert, ci<br />

stiamo strutturando per<br />

garantire al mercato<br />

percorsi post laurea e<br />

continui aggiornamenti<br />

professionali sul tema.<br />

L’innovazione corre veloce,<br />

non farti trovare<br />

impreparato!<br />

Stabilimenti<br />

San Antonio, Texas<br />

n JCB ha annunciato che<br />

costruirà un nuovo<br />

stabilimento in Nord America<br />

che genererà 1.500 nuovi<br />

posti di lavoro nei prossimi<br />

cinque anni. La costruzione<br />

dello stabilimento di 67.000<br />

m² inizierà all'inizio del<br />

prossimo anno su un sito di<br />

400 acri a San Antonio, in<br />

Texas. Il nuovo stabilimento<br />

produrrà macchine<br />

principalmente per clienti del<br />

Nord America, il più grande<br />

mercato mondiale per le<br />

macchine da costruzione.<br />

Quello in Texas sarà il<br />

secondo stabilimento JCB nel<br />

Nord America, dove l'azienda<br />

già nel 2001 ha iniziato la<br />

produzione a Savannah<br />

(Georgia) e impiega circa<br />

1.000 persone. I dettagli dei<br />

prodotti che saranno<br />

fabbricati nel nuovo<br />

stabilimento saranno<br />

annunciati in un secondo<br />

momento. Il presidente di JCB,<br />

Lord Bamford, ha dichiarato:<br />

"JCB ha fatto molta strada da<br />

quando nel 1964 ha venduto<br />

la sua prima macchina sul<br />

mercato statunitense. Questo<br />

nuovo investimento è una<br />

buona notizia per i nostri<br />

clienti nordamericani ed è una<br />

fantastica piattaforma su cui<br />

JCB può costruire".<br />

jcb.com<br />

[14] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Pick up<br />

L’ibrido arriva<br />

nel 2025<br />

Il Ford Ranger ibrido plug-in avrà una coppia<br />

motrice da record, associata alla collaudata<br />

trazione integrale delle versioni termiche<br />

Ci vorrà ancora un<br />

po’ di tempo,<br />

perché il lancio del<br />

primo Ranger plug-in<br />

hybrid è previsto per il<br />

2025, ma segnerà un<br />

significativo passo in<br />

avanti nell’offerta di<br />

motorizzazioni per i<br />

clienti che cercano un<br />

pick-up di medie<br />

dimensioni.<br />

Il futuro modello ibrido<br />

sarà anche il Ranger ad<br />

avere più coppia di<br />

qualsiasi altro Ranger,<br />

combinando un motore a<br />

benzina Ford EcoBoost<br />

da 2,3 litri (in foto) con un<br />

motore elettrico e un<br />

sistema di batterie<br />

ricaricabili, consentendo<br />

così la guida in modalità<br />

puramente elettrica per<br />

oltre 45 chilometri.<br />

La capacità di guida<br />

100% elettrica apre nuove<br />

possibilità per i proprietari<br />

di aziende in un numero<br />

sempre più crescente di<br />

città che prevedono delle<br />

zone ‘a basse emissioni’,<br />

come Milano ad esempio.<br />

La nuova versione<br />

manterrà le straordinarie<br />

capacità del pick-up<br />

dell’Ovale Blu, ad esempio<br />

garantendo un valore<br />

massimo del rimorchio<br />

frenato di 3.500<br />

chilogrammi, lo stesso<br />

del resto della gamma.<br />

Ranger plug-in hybrid,<br />

come tutti i veicoli<br />

commercilai Ford<br />

elettrificati, sarà inoltre<br />

dotato di Pro Power<br />

Onboard, il sistema che<br />

consente ai clienti di<br />

alimentare le<br />

diffuse attrezzature<br />

elettriche ad alto<br />

assorbimento, in un<br />

cantiere o quando si<br />

è all’aperto,<br />

semplicemente<br />

collegandoli alle prese<br />

di corrente presenti<br />

sia nel pianale di<br />

carico sia<br />

nell’abitacolo. Il Ranger<br />

ibrido sarà dotato della<br />

collaudata trazione<br />

integrale delle versioni<br />

termiche, di modalità di<br />

guida selezionabili e di<br />

funzioni avanzate di<br />

sicurezza e assistenza<br />

alla guida.<br />

ford.it<br />

[16] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Gru a torre<br />

Al centro dell’attenzione<br />

SMV <strong>Costruzioni</strong> sceglie due gru Raimondi<br />

per un cantiere delicato, che trasformerà<br />

un’area di Milano degradata, in residenziale d’oro<br />

Le due gru a torre<br />

topless Raimondi<br />

che si vedono in<br />

foto sono state erette su<br />

plinti gettati a cavallo<br />

dell’ex area ecologica<br />

gestita da A2A (cosidetta<br />

ricicleria) e un’attigua<br />

Grande, battezzato<br />

Bosconavigli, sorge in<br />

un’area trascurata per<br />

anni perché attigua alla<br />

linea ferroviaria, e mira a<br />

colmare un buco creatosi<br />

nel tessuto urbano<br />

durante i processi di<br />

riconversione<br />

dell’area industriale<br />

di via Savona in<br />

residenziale... a due<br />

velocità. “Il ruolo di<br />

Spelgatti in uno<br />

degli sviluppi più<br />

osservati di Milano<br />

è un momento di<br />

orgoglio per<br />

l’azienda: stiamo<br />

fornendo due nuovi<br />

Raimondi MRT189<br />

a SMV <strong>Costruzioni</strong>,<br />

appaltatrice del<br />

progetto. Con la vendita<br />

di queste due ulteriori<br />

gru consolidiamo il<br />

rapporto commerciale di<br />

lunga data con il<br />

costruttore italiano. SMV<br />

<strong>Costruzioni</strong> possiede ora<br />

un totale di otto gru<br />

Raimondi, tutte al lavoro<br />

in diversi cantieri in<br />

Italia", ha affermato<br />

Massimo Guizzetti,<br />

amministratore delegato<br />

della concessionaria<br />

Spelgatti. Le gru fornite<br />

sono autoportanti,<br />

montate ad altezze<br />

sottogancio di 64 e 58 m,<br />

con frecce da,<br />

rispettivamente, 65 e 54<br />

m. Al lavoro nella loro<br />

configurazione finale, le<br />

due topless disegnate<br />

dall’ingenger Greppi<br />

hanno una capacità di<br />

sollevamento massima<br />

di 10 t e un carico in<br />

punta fino al raggio<br />

massimo di 2,20 t. "A<br />

causa dei tempi ristretti<br />

del progetto e della<br />

natura del cantiere,<br />

abbiamo optato per<br />

macchine ad alte<br />

prestazioni che siano<br />

anche facili da installare",<br />

ha affermato Guizzetti. I<br />

Raimondi MRT189, dotati<br />

di un argano di<br />

sollevamento da 45 kW<br />

con una capacità del<br />

tamburo di 660 m,<br />

sollevano ad una velocità<br />

massima fino a 136<br />

metri al minuto. Le due<br />

flat-top sono entrambe<br />

allestite con cabina gru<br />

Raimondi Deluxe R16.<br />

Una volta completato, il<br />

nuovo complesso<br />

conterà 11 piani, 90 unità<br />

residenziali, servizi<br />

moderni e ampi spazi<br />

esterni con un<br />

ecosistema di oltre 170<br />

alberi, più di 8.000<br />

arbusti e oltre 60 specie<br />

di piante diverse.<br />

raimondi.co<br />

Concessionari<br />

Largo ai giovani<br />

Il noleggiaotre e concessionario di macchine<br />

movimento terra General Car ha organizzato<br />

creato un format per far conoscere<br />

il “buono” del construction ai giovani<br />

enclave Rom. Nato da<br />

un'idea di Stefano Boeri<br />

– uno degli architetti<br />

italiani contemporaneii<br />

più noti – il progetto del<br />

nuovo complesso<br />

residenziale firmato dalla<br />

Stefano Boeri Architetti e<br />

Arassociati, con la<br />

progettazione<br />

paesaggistica di AG&P<br />

Greenscape, punta a<br />

riconvertire un’area<br />

dismessa e funzionale in<br />

un polmone verde con<br />

unità abitative esclusive.<br />

Questo progetto di<br />

riurbanizzazione ai<br />

margini del Naviglio<br />

Lo scorso ottobre la<br />

concessionaria<br />

General Car ha<br />

organizzato nella sua<br />

sede di Cassano<br />

Magnago (VA) il primo<br />

Operators Trophy,<br />

contestualmente a una<br />

due giorni di porte aperte<br />

per presentare le ultime<br />

novità in termini di<br />

prodotto, di servizi e la<br />

sempre più sviluppata<br />

flotta di macchine a<br />

noleggio. L’Operators<br />

Trophy è stato<br />

organizzato per stimolare<br />

gli operatori del settore ad<br />

avvicinarsi alle nuove<br />

tecnologie e soluzioni<br />

all’avanguardia che<br />

permeano le macchine<br />

operatrici di oggi<br />

permettendo di elevare<br />

standard di sicurezza,<br />

produttività ed efficienza.<br />

Per farlo, coinvolgendo i<br />

giovani del territorio<br />

grazie alla collaborazione<br />

con diversi istituti tecnici<br />

e formatori professionisti,<br />

il team di General Car ha<br />

organizzato quattro prove<br />

di abilità utilizzando<br />

macchine Hyundai e<br />

Takeuchi dotate di<br />

attrezzature innovative.<br />

L’evento ha riscosso il<br />

successo sperato e il<br />

contest General Car<br />

Operators Trophy ha visto<br />

salire sul gradino più alto<br />

del podio Daniele P.,<br />

seguito da Giuseppe G.<br />

Al terzo posto Marco P.<br />

L’obiettivo del<br />

noleggiatore e<br />

concessionario è ripetere<br />

l’evento con cadenza<br />

regolare per mettere in<br />

risalto la professionalità<br />

degli operatori di<br />

macchine movimento<br />

terra, stimolare la<br />

formazione degli stessi e<br />

soprattutto stimolare<br />

l’interesse alla<br />

professione da parte dei<br />

più giovani. Non resta che<br />

attendere l’edizione 2024<br />

dell’Operators Trophy!<br />

generalcar.eu<br />

[18] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [19]


Attualità&Prodotti<br />

Cambiamento climatico<br />

Più che un rischio<br />

UNA CERTEZZA<br />

Gli eventi metereologici estremi sono ormai<br />

frequenti, e lo saranno sempre più. Il nostro pianeta<br />

chiede, anche al settore delle costruzioni,<br />

di ripensarsi e attrezzarsi per affrontare nuovi<br />

fattori di rischio, come dimostrano l’alluvione<br />

in Romagna e un recente studio realizzato da Allianz<br />

testi di Paolo Cosseddu<br />

Fra i primi messaggi veicolati da Confindustria Emilia<br />

Romagna in seguito all’alluvione che ha colpito la regione<br />

a metà maggio, in particolare nelle province di<br />

Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, c’è stato l’appello ai propri<br />

associati per mobilitare il più rapidamente possibile i macchinari<br />

necessari allo sgombero dei siti disastrati: idrovore,<br />

specialmente nella prima fase, ma anche pale gommate,<br />

escavatori, camion provenienti da tutte le imprese<br />

che operano con tipo di macchine operatrici, sia del comparto<br />

edile che in quello della raccolta e smaltimento dei<br />

rifiuti, provenienti da aziende rimaste fuori dai territori più<br />

critici, a cui si è chiesto un gesto di solidarietà.<br />

Le cifre restituiscono la dimensione del disastro: 15 vittime,<br />

36mila sfollati, 800 persone tratte in salvo dagli elicotteri,<br />

70mila case alluvionate, 800 strade interrotte, più<br />

di mille frane, 50 chilometri circa di sole coste invase dai<br />

detriti che sono stati trascinati fino al mare (e che sono stati<br />

rimossi in tempi record), centinaia di imprese colpite che<br />

hanno dovuto interrompere la propria attività.<br />

centrano in poche ore precipitazioni che un tempo cadevano<br />

nel corso di interi mesi, sono qui per restare.<br />

A questo si aggiunga il dato preoccupante - benché noto,<br />

perché rilevato dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione<br />

e la Ricerca Ambientale - sul consumo di suolo: nelle<br />

Marche, altra regione colpita da questa e dalle precedenti<br />

alluvioni, prima regione italiana per consumo in assoluto,<br />

e nella stessa Emilia Romagna si sono cementificate zone<br />

ad altissima pericolosità idraulica, ovvero dove non è probabile,<br />

ma è certo che verranno allagate in caso di fenomeni<br />

alluvionali che però non sono un caso, sono una certezza.<br />

Sono 78 gli ettari consumati in un solo anno nelle<br />

aree più a rischio, più altri 500 in zone di media pericolosità,<br />

per un totale di circa 600 ettari che fanno dell’Emilia<br />

Romagna la terza regione d’Italia per consumo di suolo.<br />

Tra le città alluvionate, Ravenna è la seconda città in assoluto<br />

per consumo di suolo che, secondo i dati dell’anno<br />

scorso, fa segnare 65 ettari, contro i 95 di una Roma,<br />

che però ha ben altre dimensioni.<br />

Prospettive di rischio e di transizione<br />

La necessità di una riflessione da parte del settore delle costruzioni<br />

si impone anche relativamente alle prospettive di<br />

rischio e di transizione, come evidenzia l’ormai noto report<br />

Allianz Risk Barometer che pone attenzione specifica al settore<br />

delle costruzioni e dell’ingegneria civile: se per il 39%<br />

degli intervistati la principale fonte di rischio del settore è<br />

rappresentato dall’interruzione di attività o della supply chain,<br />

la minaccia di catastrofi naturali tallona ormai molto da<br />

vicino raggiungendo il 34%, voce seguita da un 24% di preoccupazione<br />

per l’aumento dei costi energetici, altra pessima<br />

novità che ha caratterizzato l’ultimo periodo.<br />

Secondo Blanca Berruguete, Global Industry Solutions<br />

Director for Construction di AGCS (Allianz Global Corporate<br />

& Specialty), “Il passaggio all’energia sostenibile e l’adozione<br />

di metodi di costruzione moderni trasformeranno il<br />

Le alluvioni sono una certezza<br />

Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Science nel<br />

2021, le bambine e i bambini nati oggi dovranno affrontare<br />

più eventi metereologici estremi nel corso della loro vita<br />

rispetto ai loro genitori o i loro nonni. Per fare un esempio,<br />

chi è nato nel 2020 subirà da due a sette volte più alterazioni<br />

climatiche a causa del riscaldamento globale rispetto<br />

a chi è nato nel 1960: questo per dire che le alluvioni,<br />

fenomeni che rientrano nel quadro perché causate da precipitazioni<br />

eccezionali che seguono lunghe siccità e con-<br />

[20] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [21]


Attualità&Prodotti<br />

Cambiamento climatico<br />

panorama dei rischi, con cambiamenti radicali nella progettazione,<br />

nei materiali e nei processi di costruzione. Per<br />

raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride<br />

carbonica, sarà probabilmente necessaria una rapida<br />

adozione che comporti una stretta collaborazione tra<br />

assicuratori, broker e clienti, per condividere dati ed esperienze<br />

che aiutino a sottoscrivere quelli che possono essere<br />

rischi prototipici”.<br />

Prendendo in esame 22mila sinistri gestiti dal 2017 al 2021,<br />

per un valore complessivo di 12,8 miliardi di euro, il 27% derivano<br />

da incendi ed esplosioni (non sempre con cause<br />

umane, basti pensare ai periodici eventi estremi che han-<br />

no caratterizzato la California negli ultimi anni e, recentemente,<br />

il Canada), seguiti dalle catastrofi naturali che sono<br />

la causa più frequente e fanno segnare un 19%. Si arriva<br />

così a un valore del 46% che, da solo, supera le tre cause<br />

successive in questa casistica, sommate, ovvero l’uso di<br />

prodotti difettosi (10%) gli errori nelle lavorazioni o nella manutenzione<br />

(8%) o la rottura di macchinari (7%).<br />

“Nelle loro valutazioni dei rischi - sottolinea lo studio Allianz<br />

- i cantieri edili devono tenere in maggiore considerazione<br />

l'impatto di eventi estremi, come incendi, inondazioni improvvise<br />

e frane. Con il cambiamento climatico che aumenta<br />

la frequenza e la gravità di questi eventi, i costi dei<br />

danni alla proprietà e dell'interruzione dell'attività sono destinati<br />

ad aumentare”.<br />

Si tratta di fattori che si innestano su un quadro economico<br />

già gravato da una serie di criticità, giacché i costi di costruzione<br />

sono aumentati in molti Paesi a causa dei rincari<br />

di energia e materie prime. I materiali sono più costosi -<br />

cemento, legno, acciaio, vetro e vernice sono rincarati nell'ultimo<br />

anno, in alcuni casi di circa il 50%, con un’inflazione<br />

sul settore che ha pesato costruzioni tra l'11 e il 25%.<br />

Un passaggio difficile<br />

Ne risulta che qualsiasi evento causi danni o interruzione<br />

nel corso di un’opera è significativamente più costoso di<br />

quanto fosse pochi anni fa, prima della pandemia.<br />

“Il cambiamento climatico aumenta la frequenza e la gravità<br />

di eventi meteorologici estremi come uragani, inondazioni<br />

e incendi, e questo significa che i costi dei danni<br />

alla proprietà e dell’interruzione dell’attività da questi eventi<br />

aumenteranno”: appunto. Anche per questo, peraltro, l’attuale<br />

fase è decisiva per il settore, in cui la transizione verso<br />

fonti energetiche rinnovabili e l’adozione di più moderni<br />

e sostenibili metodi di costruzione rappresentano certo un<br />

passaggio arduo da affrontare, ma che va “scavallato” per<br />

poter affrontare ciò che verrà dopo. Per raggiungere gli obbiettivi<br />

di decarbonizzazione sarà necessario un lungo periodo<br />

caratterizzato da adozione di soluzioni forse ancora<br />

non del tutto consolidate, che necessitano una collaborazione<br />

tra imprese e broker, e che Allianz stessa sembra<br />

però disposta a supportare.<br />

Sul territorio dell’Emilia Romagna<br />

Nel frattempo, si opera in una situazione di emergenza, se<br />

non costante, quanto meno frequente, come dimostra l’impostazione<br />

organizzativa che il Gruppo Hera ( l’imponente<br />

aggregazione di municipalizzate che fornisce servizi sia<br />

energetici che ambientali, a cui diamo la parola nella sezione<br />

Decostruzioni&Riciclaggio) si è dovuto dare in Emilia<br />

Romagna per intervenire efficacemente dopo l’alluvione.<br />

Lato energetico a parte, è stato necessario un intervento<br />

vasto e rapido per ripristinare i servizi nelle aree colpite.<br />

Le dimensioni della catastrofe hanno richiesto un massiccio<br />

impiego di mezzi di sgombero (250, compresi autospurghi<br />

e idrovore), ma anche una riorganizzazione geografica<br />

della raccolta dei detriti. Nelle aree abitate sono<br />

state individuate aree adatte destinate all’accumulo momentaneo,<br />

in attesa della raccolta vera e propria, del grosso<br />

dei detriti e delle macerie (quelle, per intenderci derivanti<br />

da crolli o da legname di alberi e vegetazione sradicata dall’acqua),<br />

mentre in parallelo si è organizzato un servizio<br />

porta a porta per gli ingombranti di provenienza domestica,<br />

in particolare mobilio e grandi elettrodomestici (da separare,<br />

però), con la difficoltà ulteriore di farli il più possibile<br />

conferire in punti che fossero accessibili ai mezzi pesanti<br />

che li raccoglievano (e quindi non in strade troppo strette,<br />

o sotto a elementi architettonici bassi e angusti). Questo<br />

nel <strong>2023</strong>: ma, guardando indietro, seppur con dimensioni<br />

più contenute, anche nel 2020, e ancor prima in precedenza.<br />

Un’emergenza che si ripete, insomma, e in quanto tale non<br />

è più un’emergenza, è lo stato delle cose, e quindi richiede<br />

pianificazione e prevenzione a 360 gradi.<br />

[22] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [23]


ostruzioni<br />

ostruzioni<br />

Peso operativo<br />

Peso op. con ripper<br />

Potenza netta<br />

Forza di trazione<br />

14.000 kg<br />

14.900 kg<br />

108,7 kW<br />

215.000 daN<br />

WALKAROUND<br />

Testi di Matthieu Colombo<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [25]


WALKAROUND di<br />

ostruzioni<br />

Develon DD130<br />

ostruzioni<br />

Develon spiazza tutti e si presenta sul mercato con un dozer<br />

centratissimo, una spina nel fianco per i pochi concorrenti.<br />

Offre prestazioni degne di nota grazie a potenza e baricentro<br />

basso, una visibilità sulla lama esemplare, una cabina<br />

confortevole e ben rifinita. Seguirà un modello più grande<br />

1<br />

Develon destabilizza il mercato<br />

dei dozer presentando il potente<br />

DD130 che in allestimento<br />

“Italia”, con ripper, pesa 14,9 t.<br />

The game changer...<br />

2<br />

Il nuovo DD130 ha un cofano<br />

anteriore spiovente che favorisce<br />

una visibilità operativa ottimale,<br />

ai vertici della categoria.<br />

La produttività ne beneficia<br />

3<br />

Il DD130 ha una lama Inpat a 6 vie<br />

ed è predisposto per montare<br />

sistemi di controllo 3D. Offre<br />

di serie un sistema di controllo<br />

2D che non necessita di laser<br />

4<br />

Il carro del DD130 non ha nulla<br />

da invidiare a concorrenti da anni<br />

riferimento di mercato. Il passo<br />

è superiore alla media di categoria.<br />

La forza di trazione di 215.000 daN<br />

5<br />

Sotto al cofano motore gira<br />

un quattro cilindri da 4,4 litri, come<br />

i concorrenti, ma è il più potente<br />

e sprigiona una coppia<br />

da leader della categoria<br />

6<br />

L’elettronica del DD130 gestisce<br />

in modo sinergico ed efficiente<br />

la trasmissione idrostatica HST<br />

e la risposta del motore termico.<br />

Il dozer non ha mai il fiato “corto”<br />

7<br />

La cabina accoglie al meglio<br />

l’operatore: confortevole, sicura,<br />

ergonomica, easy to use. Sembra<br />

che Develon produca dozer<br />

da decenni. Salita a bordo sicura<br />

8<br />

Interfaccia operatore touch screen<br />

8” a colori, caratterizzata da menu<br />

intuitivi. Dai moderni joystick<br />

elettroattuati si gestisce tutta<br />

la parte operativa. Al meglio<br />

9<br />

La macchina è progettata per<br />

favorire la manutenzione, anche<br />

straordinaria. A fare la differenza<br />

è la cabina ribaltabile al posteriore<br />

con assistenza elettrica<br />

10<br />

La versione XL ha una larghezza<br />

massima di trasporto di 2.870 mm.<br />

È in fase di studio una lama “Italia”<br />

con profilo laterale richiudibile per<br />

trasportare il DD130 a 2.540 mm<br />

La prima esperienza dozer<br />

del marchio coreano risale agli<br />

anni Novanta con il DD80. I nuovi<br />

DD100 e DD130 sono frutto di uno<br />

sviluppo lungo e puntiglioso.<br />

E se il DD100 è piccolo, perfetto<br />

per gli Stati Uniti, in Europa arriverà<br />

anche un modello più grande.<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [27]


Develon DD130<br />

Develon<br />

DD130<br />

Macchina<br />

fuoriclasse<br />

Il Develon DD130 si posiziona tra le macchine<br />

di classe 13,5 t e quelle da 17 t di peso operativo.<br />

Sviluppato in sordina per anni, stupisce<br />

per soluzioni progettuali e cura costruttiva<br />

POSIZIONAMENTO SUL MERCATO Colpo di scena.<br />

Develon, agli annali Doosan e prima ancora Daewoo,<br />

si impone sul mercato dei dozer con un DD100 da 11 t<br />

di peso operativo (perfetto per il Nord America)<br />

e il DD130 qui protagonista. E possiamo già dirvi che<br />

arriverà un ulteriore modello, più prestante.<br />

Rispetto ai diretti concorrenti, si impone con un peso<br />

operativo superiore, un potente motore biturbo ricco<br />

di coppia, un baricentro molto basso grazie alla<br />

disposizione dei serbatoi, una cabina ben rifinita<br />

e, come se non bastasse, una visibilità ai vertici della<br />

categoria. La macchina è prodotta a Gunsan, Corea.<br />

14,9 t<br />

RIPPER A TRE DENTI<br />

DISPONIBILE<br />

Il DD130 ha di serie<br />

un “gancio” drawbar,<br />

ma è predisposto<br />

da fabbrica per montare<br />

un ripper posteriore a tre<br />

denti da 865 kg di peso.<br />

Senza ripper,<br />

il DD130 XL pesa 14 t.<br />

Visibilità<br />

operativa ottima<br />

Passo superiore alla media di categoria<br />

Largezza ai cingoli<br />

2.330/2.760 mm<br />

XL PERFETTO PER L’ITALIA Questo<br />

allestimento con suole da 560 mm<br />

ferma la larghezza del corpo macchina<br />

a 2.330 mm. Con lama alla massima<br />

angolazione si misurano 2.870 mm<br />

e in fase di studio la possibilità di una<br />

lama con estremità richiudibile<br />

per scendere a 2.540 mm e facilitare<br />

il trasporto sulle strade italiane.<br />

DEVELON DD130 XL LGP1 LGP2<br />

• PERO OPERATIVO (NO RIPPER) 14,9 (14) T 15,3 T 15,2 T<br />

• LARGHEZZA AI CINGOLI (PATTINI) 2.330 (560) MM 2.760 (760) MM 2.710 (710) MM<br />

• PASSO/LUNGHEZZA CARRO 2.720 (3.690) MM 2.720 (3.690) MM 2.720 (3.690) MM<br />

• LARGHEZZA LAMA (OBLIQUA) 3.105 MM 3.655 MM 3.345 MM<br />

• LUNGHEZZA CON LAMA E RIPPER 6.030 MM 6.030 MM 6.030 MM<br />

• POTENZA MAX MOTORE /COPPIA 117 KW/710 NM 117 KW/710 NM 117 KW/710 NM<br />

NASO<br />

SPIOVENTE<br />

Il profilo del<br />

DD130<br />

è caratterizzato<br />

da un cofano<br />

anteriore più<br />

basso dei<br />

migliori<br />

concorrenti per<br />

garantire<br />

la massima<br />

visibilità sulla<br />

lama. Il passo<br />

è superiore<br />

a quello di due<br />

dei tre<br />

concorrenti per<br />

massimizzare la<br />

distribuzione del<br />

peso a terra<br />

e la forza<br />

di trazione.<br />

Passo 2.720 mm<br />

Altezza<br />

trasporto 3.130<br />

mm<br />

*Note: forza con avambraccio standard da 2.100 mm. Avambraccio da 1.750 mm disponibile.<br />

Lunghezza cingoli 3.690 mm<br />

[28] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [29]


Develon DD130<br />

DOZING ASSIST CONTROL SYSTEM La lama<br />

dozer del DD130 è una classica PAT (InPAT)<br />

regolabile idraulicamente a 6 vie (alto-basso,<br />

angolo destro-sinistro, inclinazione destrasinistra).<br />

È inoltre prevista la regolazione<br />

manuale dell’angolo verticale della lama.<br />

Il DD130 è predisposto da fabbrica per montare<br />

in Canbus i più diffusi sistemi guidance control<br />

3D (il secondo monitor si installa sotto a quello<br />

di serie in un vano dedicato), ma già di serie<br />

la macchina offre il 2D Machine Control<br />

System che grazie a tre sensori permette di<br />

regolare da monitor altezza e inclinazione della<br />

lama rispetto al telaio del dozer. Un sistema<br />

intuitivo che non richiede laser in cantiere.<br />

PITCH<br />

REGOLABILE<br />

A sinistra,<br />

il perno per la<br />

regolazione<br />

meccanica<br />

dell’inclinazione<br />

verticale di scavo<br />

“pitch adjustment”<br />

della lama.<br />

Sotto, un dettaglio<br />

dell’interno lama<br />

e, in particolare,<br />

la testa del cilindro<br />

d’angolazione<br />

sinistro con pin<br />

removibile per<br />

guadagnare 20<br />

ulteriori mm<br />

in larghezza<br />

di trasporto:<br />

accorgimento per<br />

trasportare un<br />

LGP2 stando sotto<br />

i 3.000 mm<br />

di larghezza.<br />

3.105 mm<br />

VERSIONE XL La macchina in foto è una XL caratterizzata<br />

da pattini larghi 560 mm. Qui sopra si intuisce la visibilità<br />

che l’operatore ha fronte lama e lateralmente.<br />

WALKAROUND di<br />

ostruzioni<br />

2.540 MM DI LARGHEZZA È in fase di studio una lama<br />

con profilo laterale chiudibile a compasso per<br />

abbassare la larghezza di trasporto della versione XL<br />

dai 2.870 mm ai fatidici 2.540 mm che semplificano<br />

le procedure e riducono i costi di trasporto in Italia.<br />

Inpat a 6 vie con 2D...<br />

e carro ben dimensionato<br />

Sensore angolo lama IMU<br />

Angolata destra<br />

TRE SENSORI<br />

SENZA LASER<br />

A sinistra<br />

il sensore<br />

di posizione della<br />

lama che<br />

assieme a quelli<br />

su telaio spingi<br />

lama e corpo<br />

macchine<br />

permette<br />

di impostare<br />

funzioni di scavo<br />

2D. A destra,<br />

la lama con<br />

al centro la<br />

regolazione<br />

meccanica<br />

dell’inclinazione<br />

verticale.<br />

Angolata sinistra<br />

TELAIO<br />

LAMA A “C”<br />

A sinistra<br />

il granitico<br />

telaio spingi<br />

lama<br />

incernierato<br />

più indietro<br />

della barra<br />

equalizzatrice<br />

trasversale<br />

ai due cingoli.<br />

A destra,<br />

il sensore<br />

montato sul<br />

telaio lama.<br />

Alta inclinata destra<br />

Sensore IMU angolo telaio<br />

Alta inclinata sinistra<br />

CARRO<br />

HEAVY DUTY<br />

Osservando<br />

il carro nei minimi<br />

dettagli si notano<br />

svariati rinforzi<br />

strutturali, parti<br />

in fusione, slitte<br />

di rinforzo laterale<br />

in alto resistenziale.<br />

I componenti sono<br />

marchiati Develon.<br />

FORZA DI TRAZIONE<br />

215.000 DAN<br />

Il carro è il cuore di un dozer.<br />

Quello del DD130 merita<br />

attenzione sia per la cura<br />

costruttiva, sia per il disegno<br />

di longheroni e componenti.<br />

Come anticipato, il passo<br />

del carro è, con 2.720 mm,<br />

di lunghezza superiore alla<br />

media della categoria dei<br />

13,5/14 t. È un dato coerente<br />

con il peso del DD130 XL<br />

che con ripper ha un peso<br />

operativo di 14,9 t.<br />

BARRA EQUALIZZATRCE<br />

I due telai dei cingoli sono<br />

solidali allo chassis del dozer<br />

nella parte posteriore, mentre<br />

all’anteriore sono tra loro<br />

uniti da una barra trasversale<br />

oscillante (foto a destra)<br />

che permette ai cingoli<br />

di attaccare un terreno<br />

inclinato in modo<br />

progressivo, massimizzare<br />

la trazione e il fine grading.<br />

Guida cingolo integrale disponibile<br />

Barra equalizzatrice<br />

trasversale ai cingoli<br />

Rinforzi HD 8 rulli d’appoggio<br />

Denti ruote trazione in segmenti<br />

a doppia flangia in fusione


Una spinta biturbo<br />

WALKAROUND<br />

Develon DD130<br />

Doc, Scr e Dpf<br />

Pompa, filtro e centralina urea<br />

Serbatoio urea e gasolio accessibili<br />

da terra e con vaschetta salvagoccia<br />

Girante secondo<br />

turbo VGT<br />

POST-TRATTAMENTO SUPER COLLAUDATO<br />

L’impianto urea è un Bosch Denoxtronic 2.2:<br />

sui motori 4 cilindri per applicazioni<br />

construction è il sistema più noto e diffuso,<br />

quindi affidabile. Le rigenerazioni sono<br />

automatiche, senza fermo macchina.<br />

Lo scarico prevede in serie un catalizzatore<br />

ossidante, il sistema Scr a iniezioni di urea<br />

e un filtro antiparticolato. Quest’ultimo<br />

è garantito per almeno 4.500 ore d’esercizio<br />

ma solitamente non dà pensieri anche con<br />

più ore all’attivo, soprattutto in applicazioni<br />

in cui le macchine girano poco al minimo<br />

come nel caso dei dozer. Nel caso l’operatore<br />

inibisca le rigenerazioni più volte, il sistema<br />

ne richiede una a macchina ferma.<br />

Cooling posteriore con ventola soffiante e reversibile<br />

Prima turbina<br />

Sotto al cofano c’è un quattro cilindri da 4,4 litri di cilindrata,<br />

con doppio turbo, che eroga una coppia di ben 710 Nm,<br />

elevata dai primissimi giri, e la potenza più alta della categoria<br />

HA POTENZA DA VENDERE Il motore ha un frazionamento del tutto<br />

simile ai modelli concorrenti, ma il motore Perkins 1204J in versione<br />

TTA eroga una potenza netta di ben 108,7 kW a 2.200 giri, ma sopratutto<br />

una coppia superiore ai 700 Nm da 1.270 a 1.500 giri/min. Bene anche<br />

la coppa dell’olio molto profonda per lavorare a forti inclinazioni.<br />

Filtro aria Donaldson PowerCore<br />

Valvola allo scarico<br />

Maxi filtro vapori<br />

PERFETTO Il vaso d’espansione del<br />

refrigerante è posto più alto sia dello<br />

scambiatore, sia della testata motore<br />

ed è dotato di sensore per prevenire<br />

surriscaldamenti. Per vedere il livello<br />

si apre il vano posteriore.<br />

Intercooler aria/aria<br />

CONCENTRATO DI TECNOLOGIA Il 4,4 litri biturbo Perkins è un 4 cilindri Stage V che si distingue dai concorrenti: common<br />

rail Bosch che arriva a pressioni d’iniezione di 250 bar, Egr raffreddato a controllo elelttronico, doppia turbina con la più grande<br />

a geometria variabile a controllo elettronico, tendicinghia con recupero del gioco automatico, filtro aria micro ciclonico...<br />

[32] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

VENTOLA IDROSTATICA In pochi istanti si accede agli scambiatori di refrigerante<br />

e olio idraulico. L’operatore può invertire il senso di rotazione della ventola per pulire<br />

le masse radianti, ma anche programmare l’inversione a intervalli regolabili da monitor.<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [33]


Develon DD130<br />

T2<br />

Una spinta forte<br />

e costante<br />

TRASMISSIONE HST La trasmissione F<br />

idrostatica è di tipo HST. Il sistema<br />

gestisce in tempo la potenza erogata<br />

dal motore per adeguarla al carico<br />

idraulico richiesto dalla traslazione.<br />

Questo è possibile grazie a un controllo<br />

elettronico integrato delle di motore termico,<br />

piatto delle pompe, motori di traslazione<br />

e distributori. La macchina asseconda sempre la velocità<br />

richiesta dall’operatore, assicurando la massima forza<br />

di trazione. Il sistema riconosce e favorisce le manovre<br />

di sterzata, fino a gestire la controrotazione dei cingoli.<br />

Distributore elettroattuato<br />

T1<br />

Maxi filtro olio idraulico<br />

W<br />

T2<br />

T1<br />

DOPPIA POMPA DI TRASLAZIONE<br />

Sopra, una foto delle pompe<br />

idrauliche scattata in linea<br />

di produzione. Sono tutte<br />

e quattro montate in linea<br />

al motore Perkins. Le T1 e T2<br />

a a portata variabile, da 156,2<br />

litri/min l’una, alimentano<br />

i motori di traslazione, la W<br />

da 132 litri/min (265 bar),<br />

sempre a portata variabile,<br />

gestisce lama e ripper, mentre<br />

la F ad ingranaggi alimenta<br />

la ventola di raffreddamento.<br />

La navigazione dei manuali del DD130<br />

è intuitiva. Qui sopra lo spegnimento<br />

automatico del motore regolabile.<br />

L’elettronica rileva e memorizza i<br />

consumi di carburante. Sopra il grafico<br />

delle ultime 12 ore di lavoro.<br />

WALKAROUND di<br />

ostruzioni<br />

OTTIMO TOUCH SCREEN<br />

Sul DD130 ritroviamo<br />

l’ottimo monitor a colori<br />

degli escavatori Serie 7<br />

che integra anche la ripresa<br />

della retrocamera. Dal monitor<br />

si visualizzano i parametri di lavoro<br />

impostati con il sistema 2D Machine<br />

Control System che permette<br />

di regolare da joystick l’altezza<br />

e inclinazione della lama rispetto<br />

al telaio del dozer (parametri riportati<br />

a monitor, vedi tondo giallo). Il DD130<br />

è predisposto anche per sistemi 3D.<br />

Sopra, il consumo carburante<br />

registrato negli ultimi sette giorni,<br />

con tanto di litri consumati per ora.<br />

QUALITÀ L’accumulatore di pressione<br />

in acciaio compensa le sovrapressioni<br />

dell’impianto allungandone la vita<br />

utile. In caso di emergenze, inoltre,<br />

permette di abbassare lama e ripper.<br />

In base al fondo su cui si sta lavorando<br />

si può impostare su 4 livelli la forza<br />

di trazione da trasmettere ai cingoli.<br />

La trasmissione permette di regolare<br />

la velocità in marcia avanti e indietro<br />

e di memorizzare 4 combinazioni.<br />

Le diverse combinazioni di velocità<br />

memorizzate si richiamano<br />

rapidamente dai joystick. Veloce.<br />

Accumulatore in metallo<br />

La velocità con cui i comandi lama<br />

rispondono ai joystick elettrici si può<br />

regolare per ogni funzione.<br />

Il sistema permette di resettare<br />

i parametri e tararli nuovamente<br />

in modo semplice. Ci si prende la mano.<br />

Sopra la schermata con i dati rilevati<br />

del sensore montato sul carro della<br />

macchina. Precisione massima.<br />

Lo stesso vale per il sensore montato<br />

dietro la lama dozer e, ovviamente, per<br />

quello montato sul telaio spingi lama.<br />

[34] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [35]


ostruzioni<br />

Develon DD130<br />

Vano per<br />

monitor<br />

sistema 3D<br />

Orecchie<br />

poggiapiedi<br />

SOLO<br />

76 dB(A)<br />

IN CABINA<br />

Tettuccio in policarbonato e tendina di serie<br />

Specchietti convessi di serie<br />

Due specchi retrovisori convessi<br />

Specchio interno<br />

Qualità e sicurezza<br />

LAVORARE È UN PIACERE La cabina del TB350R<br />

conferma l’attenzione che Takeuchi dedica anche<br />

al comfort dell’operatore. Ogni modello nuovo che<br />

abbiamo preso in esame negli ultimi anni<br />

ci ha sorpreso sia per l’ergonomia, sia per la scelta<br />

di materiali di qualità percepita sempre migliore.<br />

In questo caso l’ambiente cabina è dotato di serie<br />

di un vero climatizzatore automatico (bocchette 360°)<br />

che si controlla tramite il touch screen lcd<br />

e il comando rotativo di tipo automotive.<br />

Valida anche la parte multimedia (radio DAB)<br />

con gestione delle chiamate in viva voce.<br />

Manca il sedile pneumatico, ma la silenziosità<br />

è da escavatore da 20 t! La migliore del segmento.<br />

5 fari led<br />

Filtro abitacolo e ricircolo<br />

Ponte di comando<br />

Secondo noi l’elemento che più stupisce del DD130<br />

è la cabina. Per la già citata visibilità sull’area di lavoro,<br />

per le consolle sospese con il sedile pneumatico,<br />

le finiture curate, la qualità dei comandi e il comfort<br />

REGOLABILI VELOCEMENTE<br />

I poggia braccia del TB350R, montati<br />

su tubolare telescopico, si regolano<br />

in altezza e inclinazione.<br />

ERGONOMIA AZZECCATA Daewoo ha prodotto un dozer negli anni<br />

Novanta, ma era un’altra epoca. Stupisce come Develon abbia<br />

realizzato al primo colpo una cabina così funzionale e confortevole.<br />

Le consolle sospese con il sedile, con profondità e appoggiabraccia<br />

regolabili sono all’altezza dei concorrenti più blasonati. Anche<br />

il sistema di climatizzazione, a cabina pressurizzata, è molto efficiente.<br />

4 tergicristalli<br />

Lavavetri esterni.<br />

No vapori in cabina<br />

IN PUNTA DI DITA Una volta<br />

impugnati i joystick si può<br />

lavorare per ore senza<br />

staccare le mani. I comandi<br />

permettono di gestire<br />

traslazione, lama e anche<br />

il 2D Machine Control System.<br />

Sono personalizzabili.<br />

Molti porta oggetti - presa 12V<br />

540 mm e pedali ripiegabili<br />

Accesso alla cabina sicuro<br />

GRIGLIE OPG LEVEL II DISPONIBILI<br />

La cabina è certificata ROPS/TOPS/OPG<br />

Level I. Tra le opzioni Takeuchi è anche<br />

disponibile la coppia di griglie (frontale<br />

e superiore) per ottenere l’OPG Level II.<br />

Realizzate su misura, permettono<br />

di aprire il parabrezza.<br />

6 fari led di lavoro<br />

DETTAGLI<br />

IMPORTANTI<br />

La vasca lavavetri<br />

è esterna alla cabina.<br />

D’estate l’operatore<br />

non rischia<br />

di respirare<br />

esalazioni.<br />

<strong>Costruzioni</strong> giugno <strong>2023</strong> [37]


WALKAROUND di<br />

ostruzioni<br />

Develon DD130<br />

La ribaltabile cabina del DD130 semplifica<br />

ogni intervento o semplice ispezione a tutte<br />

le componenti idrauliche della trasmissione<br />

Manutenzione semplificata<br />

Prese diagnostiche in cabina<br />

Martinetto<br />

elevatore elettrico<br />

cabina<br />

Ecu motore<br />

Ecu idraulica HST<br />

SI ALZA<br />

CON UN DITO<br />

La cabina è unita<br />

al DD130 tramite<br />

cerniere<br />

al posteriore.<br />

Per facilitare<br />

la manutenzione<br />

basta rimuovere<br />

due fermi silent<br />

block e azionare<br />

il ribaltamento<br />

elettrico<br />

(foto a sinistra).<br />

PENSATO PER DURARE NEL TEMPO Dopo<br />

aver passato ore attorno e sul DD130,<br />

possiamo dirvi che è una macchina<br />

progettata per facilitare la sua<br />

manutenzione ordinaria, certo,<br />

ma anche straordinaria. Il componente<br />

meno accessibile è il 4 cilindri Perkins,<br />

ma tutti i compattissimi cofani che<br />

favorisono la visibilità esemplare sono,<br />

con pazienza, amovibili.<br />

Impianto a 24V<br />

Blocco cabina automatico di sicurezza<br />

VANO TECNICO<br />

DESTRO<br />

Sul lato sinistro<br />

del DD130<br />

troviamo<br />

le componenti<br />

principali<br />

di impianto<br />

elettrico<br />

ed elettronica,<br />

oltre al sistema<br />

per sollevare<br />

elettricamente<br />

la cabina<br />

in sicurezza.<br />

Una spia posta<br />

vicino allo<br />

staccabatterie<br />

inibisce il cut off<br />

quando<br />

l’impianto<br />

dell’urea sta<br />

effettuando<br />

lo spurgo per<br />

scongiurare<br />

dannosi<br />

fenomeni di<br />

cristallizzazione.<br />

VANO TECNICO<br />

SINISTRO<br />

Dietro ai cofani<br />

sul lato destro del<br />

DD130 spicca<br />

il distributore<br />

idraulico con<br />

spole<br />

elettroattuate.<br />

Troviamo poi<br />

nell’ordine, dal<br />

posteriore verso<br />

la porta cabina,<br />

il serbatoio urea,<br />

quello del gasolio<br />

e quello dell’olio<br />

idraulico con<br />

un maxi filtro<br />

a cartuccia<br />

(color alluminio).<br />

Filtro olio motore e filtri gasolio raggruppati all’anteriore<br />

CERVELLO<br />

BEN PROTETTO<br />

L’elettronica<br />

è l’anima<br />

del DD130.<br />

A destra, il vano in<br />

cui sono protette<br />

le principali<br />

centraline ECU.<br />

Più a destra,<br />

le prese<br />

diagnostiche di<br />

MCU ed ECU<br />

motore.<br />

19 litri di<br />

urea<br />

190 litri<br />

di gasolio<br />

Ecu motore<br />

Ecu idraulica HST<br />

Distributore idraulico<br />

Olio e filtro olio<br />

idraulico<br />

SOLUZIONE INTELLIGENTE Dietro<br />

alla griglia frontale del cofano<br />

sono raggruppati i principali filtri<br />

per la manutenzione ordinaria<br />

del motore termico: dal filtro<br />

dell’olio motore da cambiare<br />

ogni mille ore a quelli<br />

del gasolio con il secondo<br />

elemento provvisto di spurgo<br />

per estrarre le impurità<br />

e sensore che segnala in cabina<br />

la presenza di acqua<br />

nel gasolio. Soluzione pratica.<br />

Ecu idraulica HST<br />

LEGENDA PERFETTA<br />

Il principale quadro fusibili<br />

è in cabina e all’interno<br />

dei coperchi sono<br />

riportati gli schemi<br />

con iconografia<br />

intuitiva. Bene.<br />

[38] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [39]


Develon DD130<br />

Develon<br />

Peso operativo XL ripper (LGP1)<br />

Potenza netta<br />

Motore - modello<br />

Cilindrata<br />

Cilindri<br />

Alesaggio x corsa<br />

Regime di taratura<br />

Velocità del pistone<br />

Valvole per cilindro<br />

Distribuzione<br />

Iniezione<br />

Fasi d'iniezione<br />

Ricircolo Egr<br />

Post trattamento<br />

Alimentazione aria<br />

Pompe<br />

Portata (trasmissione)<br />

Regolazione pompa<br />

Distributore idraulico<br />

Pressione<br />

Trasmissione<br />

Marce<br />

Velocità<br />

Sistema di sterzo<br />

Passo<br />

Rulli d'appoggio<br />

Carreggiata<br />

Larghezza suole XL (LGP1)<br />

Capacità lama<br />

Tipo lama<br />

Larghezza lama XL (LGP1)<br />

Peso ripper (ton)<br />

Denti ripper<br />

Lunghezza<br />

Altezza trasporto<br />

Batteria<br />

Alternatore<br />

Serbatoio gasolio (urea)<br />

Sistema/serbatoio idraulico<br />

DD130<br />

14,9 (16)<br />

108,7<br />

Perkins 1204J<br />

4,4<br />

4<br />

105 x 127<br />

2200<br />

n.d.<br />

2<br />

con.<br />

CR<br />

multi<br />

cooled<br />

DPF + SCR<br />

biturbo<br />

var<br />

132 (2x156)<br />

LS<br />

cc<br />

27<br />

Hydrostatic<br />

2<br />

9/9<br />

n.d.<br />

2.720<br />

8<br />

1770 (2000)<br />

560 (760)<br />

3,54<br />

InPAT 6 vie<br />

2870 (3105)<br />

0,96<br />

3<br />

6,03<br />

3,18<br />

2 x 100<br />

100<br />

190 (19)<br />

74/n.d.<br />

t<br />

kW<br />

l<br />

mm<br />

giri/min<br />

l/min<br />

Mpa<br />

Km/h<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

m 3<br />

mm<br />

m<br />

m<br />

Ah<br />

Ah<br />

l<br />

l<br />

Super connesso<br />

GARANTITO 1 ANNO O 2.000 ORE Il nuovo<br />

DD130 è dotato del sistema Develon Fleet<br />

Management 3.0 DUAL che combina<br />

la trasmissione dati via Gprs alla<br />

localizzazione satellitare per garantire<br />

un monitoraggio da remoto ottimale.<br />

La garanzia standard del costruttore<br />

è di un anno o, se raggiunte prima, due ore<br />

operative. Sono disponibili estensioni<br />

di garanzia perfezionate per ogni mercato.<br />

MANUTENZIONE DA MANUALE OPERATORE<br />

• CAMBIO OLIO MOTORE E FILTRO 500 ORE<br />

• CAMBIO FILTRO GASOLIO 500 ORE<br />

• CAMBIO FILTRO OLIO IDRAULICO 1.000 ORE<br />

• CAMBIO OLIO IDRAULICO 2.000 ORE<br />

• CAMBIO FITRO ARIA 2.000 ORE<br />

• MANUTENZIONE DPF 4.500 ORE<br />

eu.develon-ce.com<br />

Ringraziamo per la collaborazione il team<br />

Develon per l’Italia, Develon Europe e Stephane Dieu,<br />

l’excavators&dozer product manager Develon.


Macchine&Componenti<br />

Jumbo<br />

LAVORA<br />

nell’ombra testi<br />

di Matthieu Colombo<br />

La Sandvik DT923i Jumbo è stata arruolata<br />

nella squadra di macchine per la realizzazione<br />

dell’imponente Tunnel di Base del Brennero<br />

TANTA PRODUTTIVITÀ,<br />

POCHE EMISSIONI<br />

La nuova Sandvik DT923i Jumbo<br />

in azione nella canna Nord,<br />

è una perforatrice automatizzata<br />

della serie i, dotata di due bracci<br />

di perforazione elettroidraulici,<br />

in grado di offrire un elevato<br />

grado di rendimento<br />

e una comprovata affidabilità.<br />

BBT è l’acronimo di Brenner BasisTunnel, ovvero Tunnel<br />

di Base del Brennero. Quest’opera è opera prima lungo<br />

il corridoio (5) TEN Scandinavo-Mediterraneo per il<br />

superamento delle Alpi. Si tratta di un tunnel ferroviario che<br />

corre lungo 55 km tra Innsbruck e la comunità italiana di<br />

Fortezza (BZ). Considerando tutte le tratte funzionali all’opera<br />

si contano ben 230 chilometri di gallerie complessive di<br />

cui, ad oggi, ne sono stati scavati oltre 160. La tratta principale<br />

è costituita da due canne da 8.100 mm di larghezza, perlopiù<br />

scavate con talpe, tra loro distanti 40-70 m. Ogni canna<br />

sarà allestita con binari singoli, in modo che i treni possano<br />

viaggiare con traffico a senso unico. Le due canne principali<br />

saranno tra loro collegate grazie a passaggi trasversali<br />

di sicurezza realizzati ogni 333 m. Una particolarità della<br />

Galleria di Base del Brennero è il cunicolo esplorativo continuo,<br />

una struttura sviluppata per fornire informazioni sulla<br />

natura delle montagne e che in prospettiva svolgerà un ruolo<br />

importante per il drenaggio.<br />

Macchine Sandvik all’opera<br />

I criteri di aggiudicazione delle gare d’appalto per i differenti<br />

lotti includevano misure per ridurre l'inquinamento ambientale,<br />

l’utilizzo di elettricità verde e di macchine normate<br />

con i più recenti standard sulle emissioni.<br />

Il consorzio incaricato della costruzione dell’opera - composto<br />

dalle società Implenia Österreich , Implenia Schweiz<br />

e Webuild , CSC <strong>Costruzioni</strong> - utilizza diverse macchine<br />

Sandvik, tra cui il DT923i, un jumbo di perforazione di ultima<br />

generazione scelto per accelerare le tempistiche di cantiere.<br />

Il Sandvik DT923i Jumbo è stato consegnato in cantiere<br />

nel maggio 2022 e da allora non ha più visto la luce<br />

del sole. Previa la formazione garantita agli operatori dedicati<br />

alla nuova DT923i da parte del personale tecnico di<br />

Sandvik Mining and Rock Solutions e gli interventi di manutenzione<br />

ordinaria, la DT923i Jumbo non ha mai smesso<br />

di lavorare.<br />

Al fianco della nuova perforatrice, sono in uso anche il modello<br />

precedente DT922i e un jumbo di perforazione DD420<br />

con doppio braccio. Se nel lotto di costruzione H41, il DT923i<br />

Jumbo viene utilizzato per sviluppare la canna principale<br />

in direzione Nord, ossia quella più ad Ovest delle due, nella<br />

canna più ad Est, lavora invece la DT922i che supporta<br />

l'attività per la posa di microcariche lavorando 24 ore su<br />

24, con tre turni di lavoro.<br />

La nuova Sandvik DT923i è una perforatrice automatizzata<br />

della serie i, con due bracci di perforazione elettroidraulici,<br />

in grado di offrire un elevato grado di rendimento e affidabilità.<br />

La perforatrice di nuova generazione è caratterizzata<br />

dalle funzioni automatizzate, con posizionamento del braccio<br />

gestito dall’operatore. In quanto ai martelli perforatori,<br />

la nuova DT923i lavora con attrezzature ad alta frequenza<br />

della serie RD5 di Sandvik.<br />

[42] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [43]


Macchine&Componenti<br />

Mobilità elettrica<br />

A sinistra, lo stabilimento<br />

tecnologico di Schierling,<br />

in Germania, dove vengono<br />

prodotti i sistemi di batterie<br />

standard.<br />

Dall’alto, in senso orario,<br />

i nuovi riscaldatori HVH,<br />

il compatto trasmettitore<br />

Field Data Monitoring<br />

e il sistema di riscaldamento<br />

e raffreddamento batterie<br />

eBTM 2.0.<br />

PROSPETTIVE<br />

elettrizzanti<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

Webasto come partner<br />

per l'elettrificazione<br />

di macchine construction,<br />

mezzi per il sollevamento<br />

e di veicoli industriali.<br />

Innovare per crescere<br />

Webasto è un brand sinonimo nel mondo intero di soluzioni<br />

di riscaldamento in ambito automotive, ma<br />

da diversi anni sviluppa tecnologie e prodotti complementari<br />

per allargare l’offerta di prodotti per la filiera del<br />

trasporto di merci e persone su gomma e non solo. Tra le novità<br />

più recenti, infatti, Webasto propone dei sistemi di batterie<br />

per autotrazione, sviluppate per resistere ad ambienti<br />

gravosi caratterizzati da vibrazioni e polveri, e che ben si adattano<br />

a macchine construction, mezzi per il sollevamento e<br />

veicoli industriali.<br />

Heavy duty made in Germany<br />

Il sistema di batterie standard sviluppato da Webasto per<br />

veicoli commerciali combina la competitività<br />

economica di un prodotto scalabile per il mercato<br />

di massa con l'adattamento di una soluzione personalizzata<br />

su misura. Il design robusto lo rende ideale anche<br />

per l'uso nelle macchine da costruzione e da sollevamento<br />

essendo adatto a condizioni operative heavy duty.<br />

Ogni pacco batteria ha una capacità di 35 kilowattora (kWh)<br />

ed è possibile collegare fino ad un massimo di 18 pacchi<br />

batteria per realizzare applicazioni a 400, oppure 800 volt.<br />

Il sistema di batterie standard è prodotto nello stabilimento<br />

tecnologico di Schierling, in Germania (foto in apertura).<br />

Parte di un sistema completo<br />

Webasto è in grado di fornire anche l’interfaccia Vehicle<br />

Interface Box (VIB) che permette lo scambio di informazioni<br />

tra il sistema di batterie e il veicolo. Il VIB combina le<br />

funzioni di power line per la distribuzione dell’energia, di sistema<br />

di controllo del bilanciamento del pacco batteria<br />

(Battery Master/management System) e prevede fusibili<br />

di protezione racchiusi in un robusto alloggiamento. In alternativa<br />

o in complemento, in base al tipo di applicazione,<br />

è disponibile anche il sistema Vehicle Interface Gateway<br />

(VIG), che offre anch'esso una funzione di BMS master, ma<br />

in forma più compatta e versatile. Il VIG può essere utilizzato<br />

per mappare fino a nove pacchi batteria in un sistema<br />

a 400 volt e fino a 18 pacchi batteria in un sistema a<br />

800 volt, offrendo una capacità totale fino a 630 kWh.<br />

C’è poi il Field Data Monitoring (FDM) consente di visualizzare,<br />

raccogliere, memorizzare e trasmettere i dati del sistema<br />

di batterie standard per dare modo agli utenti di monitorare,<br />

anche a distanza, le condizioni delle batterie in<br />

qualsiasi momento. Il monitoraggio “connesso” delle batterie<br />

permette anche di accedere a servizi di garanzia estesi,<br />

tramite un prodotto di assistenza aggiuntivo.<br />

Gestione termica delle batterie<br />

Vista l’expertise in materia di gestione delle temperature<br />

sviluppata da Webasto, l’azienda tedesca non poteva esimersi<br />

dall’offrire un dispositivo per la gestione termica del-<br />

le batterie da trazione che si rileva essenziale per prolungarne<br />

le prestazioni in termini di carica/scarica e in durata<br />

di vita. Il prodotto in questione si chiama Webasto eBTM<br />

2.0 e si tratta di un modulo autonomo, compatto e potente,<br />

con una capacità di riscaldamento massima di 10 kW<br />

e una capacità di raffreddamento di 8 kW: il dispositivo assicura<br />

il funzionamento ottimale dei pacchi batteria raffreddati<br />

ad acqua dei veicoli elettrici, anche in condizioni<br />

ambientali estremamente severe. Inoltre, prolunga la vita<br />

utile del pacco batteria (stato di salute) fino al 21% a temperature<br />

ambientali elevate.<br />

Il tempo di ricarica può essere dimezzato grazie al pre-condizionamento<br />

termico attivo della cella della batteria durante<br />

le fasi di ricarica. Inoltre, in condizioni ambientali che<br />

richiedono requisiti di riscaldamento particolarmente elevati,<br />

i riscaldatori ad alta tensione HVH è il complemento<br />

ideale: il potente sistema di riscaldamento per i veicoli ibridi<br />

ed elettrici riscalda sia l'abitacolo che le batterie.<br />

Novità tra i classici riscaldatori<br />

Webasto ha anche presentato di recente due nuovi riscaldatori<br />

della famiglia HVH, che erogano rispettivamente<br />

10 e 12 kilowatt (kW) di potenza termica. Si tratta dei modelli<br />

di seconda generazione, rispetto al primo riscaldatore<br />

a 800 volt al mondo ad entrare nella produzione di serie.<br />

I nuovi HVH 100 Compact e l'HVH 100 Compact +<br />

offrono ciascuno una potenza termica di 10 kilowatt. Con<br />

uno spessore di soli 7 centimetri, sono più piccoli di un foglio<br />

di carta DIN A4 e sono progettati per funzionare con<br />

una tensione compresa tra 250 e 880 volt. La comunicazione<br />

avviene tramite LIN bus, che facilita l'integrazione<br />

tecnica del riscaldatore nel veicolo, ma sono anche compatibili<br />

con il protocollo CAN.<br />

[44] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [45]


Sollevatori telescopici<br />

NUOVE<br />

altezze<br />

In Casa Bobcat le novità<br />

non mancano di certo.<br />

La gamma dei fissi<br />

Serie R va completandosi<br />

e, a breve, arriveranno<br />

i nuovi rotativi<br />

Tra l’introduzione<br />

dei nuovi fissi Serie R<br />

e i rotativi di nuova<br />

generazione, la Lince cambia pelle: più prestazioni,<br />

più sicurezza e meno emissioni.<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

La gamma di sollevatori telescopici Bobcat non cessa<br />

di evolvere, sia grazie all’evoluzione dello stabilimento<br />

francese, che cresce per rispondere alla domanda<br />

e introdurre soluzioni costruttive innovative, sia<br />

grazie a nuovi accordi OEM che permetteranno alla Lince<br />

di offrire una rinnovata gamma di sollevatori telescopici<br />

rotativi “made in Italy”.<br />

Una nuova generazione di rotativi<br />

Al GIS di Piacenza è stato infatti esposto, per la prima volta<br />

in assoluto, un esemplare preserie del futuro modello<br />

rotativo TR60.260 da 6 t di capacità massima si sollevamento,<br />

3,5 t di capacità alla massima altezza dichiarata<br />

alle forche di 25,8 m. Questo nuovo Bobcat costruito a<br />

Castelfranco Emilia (MO) è il primo di una nuova generazione<br />

di rotativi che sarà presentata a breve, pensiamo nel<br />

2024. Tra gli elementi distintivi dei futuri rotativi ci sono di<br />

sicuro prestazioni in ascesa, ma anche una cabina integralmente<br />

riprogettata per ottimizzare comfort e visibilità<br />

operativa, ma anche per migliorare la salita a bordo ed<br />

elevare così gli standard di sicurezza. Nei prossimi mesi<br />

saremo in grado di darvi maggiori dettagli.<br />

Nella botte piccola…<br />

In fiera era esposto anche il modello d’accesso alla gamma<br />

di sollevatori telescopici fissi Bobcat, tra l’altro porta<br />

bandiera della nuova Serie R, ossia il TL25.60 R, una macchina<br />

ideale per i settori dell'edilizia, del noleggio e della movimentazione<br />

generale.<br />

Progettato e costruito a Pontchateau, Francia, questo nuovo<br />

Bobcat compatto si distingue per la stabilità, annunciata<br />

come eccellente, il maggiore comfort e un funzionamento<br />

versatile in un'ampia gamma di applicazioni. Sotto al suo<br />

cofano motore gira un 4 cilindri turbo Bobcat D24 Stage V<br />

da 54 kW (disponibile motorizzazione da 74 kW a richiesta)<br />

e la macchina vanta una capacità di carico massima<br />

dichiarata di 2,5 t, per un'altezza di massima sollevamento<br />

alle forche di 5,9 m.Nonostante le dimensioni super compatte,<br />

la cabina del TL25.60 è identica a quella del modello<br />

più grande della serie R Bobcat, il che rende la macchina<br />

il telescopico compatto più spazioso attualmente disponibile<br />

sul mercato.<br />

Il top dei sollevatori fissi<br />

Al GIS non poteva poi mancare il top della gamma di fissi<br />

Serie R, ovvero il recente T40.180SLP che offre un'altezza<br />

di sollevamento di 18 m e una capacità di sollevamento di<br />

4 t. Arriva in alto e distante grazie al baricentro basso, al<br />

passo lungo, al contrappeso pesante e alla ripartizione ottimale<br />

del peso. A rinnovamento completato, la gamma di<br />

telescopici Bobcat fissi Serie R conterà 12 modelli.<br />

[46] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [47]


Macchine&Componenti<br />

Macchine elettriche<br />

La ricerca dell’efficienza<br />

e del cantiere zero<br />

emission passano,<br />

non solo ma anche,<br />

per l’elettrificazione.<br />

Vi presentiamo due<br />

Liebherr 100% elettriche<br />

già disponibili<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

SOLUZIONI<br />

alla spina<br />

Secondo Liebherr l’efficienza passa prima di tutto per<br />

la digitalizzazione dei processi creati su misura delle<br />

esigenze operative specifiche. Questo si traduce<br />

in macchine connesse, monitoraggio a distanza, memorizzazione<br />

dinamica delle aree di pericolo, in siti a perimetro<br />

chiuso o con percorsi predefiniti, per elevare gli<br />

standard di sicurezza in logica predittiva e molto altro,<br />

con declinazione dedicata alle differenti gamme di prodotto<br />

per incrementare la produttività, ad esempio, dei<br />

noleggiatori di autogru con sistemi gratuiti per la simulazione<br />

2D dei cantieri o dei cavatori con il sistema di scavo<br />

automatizzato Bucket Fill Assistant disponibile per gli<br />

escavatori o con la gestione avanzata dai dati rilevati dai<br />

sistemi di pesatura integrati nelle pale gommate.<br />

Efficienza vuol dire creare un nuovo rapporto tra produttività<br />

e consumo di risorse, di carburante, anche per ri-<br />

durre le emissioni. Al riguardo il gruppo tedesco, stabilimento<br />

produttivo per stabilimento, investe ingenti risorse<br />

per sviluppare e valutare soluzioni alternative che spaziano<br />

dal semplice quanto efficiente utilizzo di carburanti<br />

HVO, a quello dell’utilizzo di motori a combustione interna<br />

di idrogeno, all’elettrificazione nelle forme più diverse.<br />

Viste in Germania<br />

Lo scorso ottobre Liebherr ha presentato alla stampa internazionale<br />

molte novità che guardano al futuro cantiere<br />

zero emission con soluzioni elettriche per il sollevamento,<br />

per il trasporto di calcestruzzo, per la movimentazione di<br />

materiali sfusi e con forche e per lo scavo e il movimento<br />

terra. In queste pagine vi presentiamo due novità.<br />

Abbiamo visto in anteprima assoluta la L507e sviluppata<br />

dallo stabilimento austriaco di Bischofshofen, dove il suffisso<br />

“e” indica una power unit 100% elettrica. L’esemplare<br />

in foto è il gemello di quello esposto poi all’Ecomondo di<br />

Rimini e la loro commercializzazione è iniziata a <strong>novembre</strong><br />

<strong>2023</strong>, in concomitanza con il lancio italiano.<br />

8 ORE CON UNA BATTERIA... e si può inserire un<br />

secondo modulo batteria per applicazioni energivore<br />

coma la circolazione su strada o l’aria condizionata.<br />

Sotto, il condensatore dell’aria condizionata, apribile<br />

a libri per pulire i moduli di batterie e olio idraulico.<br />

[48] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [49]


Macchine&Componenti<br />

Macchine elettriche<br />

BATTERIE OLANDESI L’escavatore gommato A916 E<br />

è sviluppato da Liebherr in stretta sinergia<br />

con l’elettrificatore olandese Wynmalen & Hausmann.<br />

INTERCAMBIABILE,<br />

Cambiando la batteria da 130<br />

kWh si guadagna più<br />

autonomia in pochi minuti.<br />

MOTORE ELETTRICO<br />

Altra novità 100% elettrica è l’escavatore gommato A916<br />

E sviluppato dallo stabilimento di Kirchdorf ma in sinergia<br />

stretta con l’elettrificatore olandese Wynmalen &<br />

Hausmann; i più attenti di voi avranno già notato la versione<br />

prototipo esposta allo scorso Bauma.<br />

La nuova pala gommata L507e<br />

Le prestazioni della L 507 E sono le stesse della L507 Stereo<br />

con motore a gasolio, ma sono garantite senza emissioni<br />

di CO 2 a livello locale (a livello assoluto solo se l’energia<br />

con cui viene ricaricata la macchina proviene da fonti rinnovabili<br />

come fotovoltaico ed eolico). Inoltre, anche le<br />

emissioni acustiche sono molto ridotte e questo rende la<br />

nuova L507e particolarmente indicata per applicazioni in<br />

ambienti sensibili sia al rumore, sia ai gas di scarico, come<br />

le aree urbane, i cantieri in galleria o le applicazioni in interno.<br />

La nuova L507e ha un motore elettrico alimentato<br />

da un sistema di batterie agli ioni di litio e ad alto voltaggio<br />

(modulo singolo o doppio) sviluppato espressamente<br />

per applicazioni heavy duty, in modo da garantire prestazioni<br />

ottimali e processi di ricarica efficienti. Per<br />

aumentare l'efficienza, l'energia generata in frenata o in discesa<br />

viene reimmessa in batteria grazie ad un sistema<br />

rigenerativo di recupero.<br />

A seconda delle condizioni operative, la L507e offre un'autonomia<br />

fino a otto ore con il singolo modulo batteria, ma<br />

da fabbrica (o in seguito) è possibile montare un secondo<br />

modulo batteria per assicurare un’autonomia superiore<br />

a chi utilizza la pala su più turni di lavoro o prestazioni<br />

costanti per applicazioni molto gravose (o con trasferimenti<br />

su strada) o turni con l’utilizzo costante di aria condizionata.<br />

La ricarica completa della L507e standard, con<br />

singola batteria, è possibile in un arco di tempo che va da<br />

un’ora e mezza con fast charger a circa tre ore. La velocità<br />

massima della pala gommata è di 20 km/h, ma è anche<br />

disponibile l’opzione "Speeder" che permette di raggiungere<br />

i 30 km/h.<br />

[50] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [51]


Macchine elettriche<br />

zero emissioni<br />

100% elettrico<br />

L’A916 E con batterie olandesi<br />

Da qualche mese, l'A 916 E 100% elettrico è disponibile in<br />

determinati Paesi europei e ha già dato prova di successo<br />

nelle prime applicazioni presso clienti in Olanda. Il modello<br />

combina i vantaggi dell'escavatore gommato standard<br />

Liebherr in termini di prestazioni, con i vantaggi che un sistema<br />

di azionamento 100% elettrico dà in condizioni specifiche<br />

come, ad esempio, l’utilizzo in aree urbane soggette<br />

a limitazioni sulle emissioni o applicazioni in cui<br />

rumorosità o emissioni allo scarico compromettono la salute<br />

del personale a terra.<br />

L’A 916 E è stato sviluppato da Liebherr con il partner commerciale<br />

olandese Wynmalen & Hausmann e un'azienda<br />

specializzata nell'elettrificazione di macchine construction.<br />

Analizzandolo abbiamo contato ben quattro pacchi batteria<br />

agli ioni di litio per una potenza complessiva di 260<br />

kWh. A seconda del luogo e del tipo di intervento, l'escavatore<br />

gommato elettrico raggiunge un'autonomia dichiarata<br />

“fino a nove ore”. La cosa interessante è che il pacco<br />

più grande, da 130 kWh di potenza (pesa 1.250 kg), appoggiato<br />

in torretta alle spalle dell’operatore, è amovibile e<br />

può essere sostituito (mediante una gru idraulica su camion)<br />

in pochi minuti per ridare autonomia. A questo modulo<br />

si aggiunge un elemento da 41 kWh affogato nella zavorra<br />

posteriore della macchine e che pesa 365 kg e due<br />

batterie sotto al cofano laterale destro da 48 e 41 kWh, per<br />

pesi rispettivi di 395 kg e 365 kg. A seconda dell'alimentazione,<br />

la macchina può essere caricata in circa sei ore<br />

a 400 V e 63 A, ma il sistema è concepito per supportare<br />

un caricatore rapido da massimo 120 kW (DC).<br />

ATTACHMENT<br />

ASSIST<br />

Il catalogo<br />

di attrezzature<br />

idrauliche per<br />

escavatori<br />

gommati Liebherr<br />

incrementa<br />

la versatilità<br />

operativa,<br />

soprattutto grazie<br />

alla gestione<br />

semplificata<br />

di attacchi<br />

e impostazioni<br />

idrauliche.<br />

Da prendere in<br />

considerazione.<br />

Una scelta ecologica<br />

e intelligente<br />

GUARDA<br />

IL VIDEO!<br />

L’escavatore da 23 tonnellate EC230 Electric offre le stesse prestazioni della controparte<br />

convenzionale a gasolio, ma con il vantaggio aggiunto di zero emissioni, rumore e vibrazioni ridotti al<br />

minimo, maggiore controllabilità e costo complessivo di gestione inferiore. Oltre ad assicurare una<br />

forza di scavo simile al modello EC220E a gasolio, i tempi di manovra sono ancora più rapidi e con<br />

meno rumorosità.<br />

www.volvoce.it<br />

Comfort<br />

dell’operatore<br />

Servizi Volvo per una<br />

maggiore redditività<br />

Funzioni idrauliche<br />

ottimizzate<br />

[52] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

Volvo Construction Equipment


Macchine&Componenti<br />

Stabilizzatrici<br />

testi di Fabrizio Parati<br />

Perfetta per lo stabilizzato<br />

La nuova macchina amplia l’assortimento di prodotti delle<br />

stabilizzatrici semoventi gommate Wirtgen destinate al trattamento<br />

dei terreni pietrosi. Dopo la frantumazione della roccia<br />

con una lunghezza dei bordi fino a 300 mm e con una resistenza<br />

a compressione fino a 200 MPa, nella stessa passata<br />

è possibile anche la miscelazione con acqua e cemento, per<br />

preparare, ad esempio, uno strato portante. In questa fase, il<br />

cemento viene sparso preliminarmente con una macchina<br />

spandilegante, mentre l’acqua necessaria viene irrorata nel<br />

vano di miscelazione attraverso la barra di spruzzatura Vario<br />

del Rock Crusher. La macchina, inoltre, può essere impiegata<br />

nella stabilizzazione del terreno.<br />

In questa applicazione, il legante sparso preliminarmente<br />

(come la calce o il cemento) viene miscelato con il terreno<br />

poco portante disponibile, trasformato in un pregiato materiale<br />

edile e steso omogeneamente dietro alla macchina.<br />

Il compito principale del WRC è la riduzione in granuli<br />

e la miscelazione di diversi terreni e strati in una passata,<br />

per ottenere un prodotto finale omogeneo. Il procedimento,<br />

rispetto alla sostituzione del materiale, si caratterizza<br />

per i tempi di costruzione inferiori, per la salvaguardia delle<br />

risorse e per le minori emissioni di CO 2 .<br />

pato per il WRC, con il quale è possibile realizzare degli alti<br />

numeri di giri del rotore.<br />

Corazza rigenerabile<br />

Per resistere durevolmente alle alte sollecitazioni nella frantumazione<br />

della roccia, l’alloggiamento del rotore del Rock<br />

Crusher è stato rivestito con delle piastre di usura resistenti<br />

all’attrito in acciaio durissimo e solidissimo. In questo modo<br />

viene aumentata la durata utile e viene migliorata la stabilità<br />

complessiva della carcassa. L’intero vano di miscelazione<br />

è dotato di robuste piastre, che in caso di necessità possono<br />

essere sostituite singolarmente.<br />

Pezzature omogenee in ogni applicazione<br />

Il WRC 240(i) offre diverse possibilità di impostazione per ottenere<br />

le pezzature desiderate con una distribuzione omogenea<br />

e costante nelle diverse applicazioni. La macchina<br />

può essere adeguata alle condizioni presenti in sito e all’applicazione<br />

desiderata con nove numeri di giri del rotore, uno<br />

stadio di frantumazione variabile, i vagli granulometrici sostituibili<br />

– con diverse larghezze delle maglie e con la distanza<br />

dal rotore regolabile –, la pressione regolabile della paratia<br />

del tamburo (di fresatura) e l’avanzamento della macchina.<br />

SENZA<br />

Rotore di frantumazione e miscelazione<br />

Il robusto rotore di frantumazione e miscelazione con portautensili<br />

e utensili di frantumazione HT18 sviluppati appositamente<br />

per le applicazioni di frantumazione permette di<br />

ottenere risultati ottimali nel terreno pietroso. Gli utensili sono<br />

dotati di taglienti in metallo duro di grandi dimensioni resistenti<br />

agli urti, mentre le traverse di supporto sono protette<br />

con una protezione antiusura in acciaio solidissimo. In questo<br />

modo vengono ottenute delle alte durate utili e un’alta sicurezza<br />

di processo nelle applicazioni impegnative. I robusti<br />

paraspigoli riducono l’usura all’anello angolare marginale del<br />

rotore. Il rotore è azionato da uno speciale riduttore sviluppariin<br />

collaborazione con<br />

FINO A 510 MM<br />

DI PROFONDITÀ<br />

La Rock Crusher 240(i)<br />

consente la frantumazione,<br />

il trattamento<br />

e l’omogeneizzazione<br />

di massicciate, frammenti<br />

di calcestruzzo, acciottolati<br />

e terreni pietrosi.<br />

Sistemi digitali di assistenza<br />

Il sistema satellitare AutoTrac, grazie a una sterzatura automatica<br />

e precisa, aiuta il WRC a migliorare l’efficienza dei processi<br />

e a risultare quindi più ecologico. Comanda la macchina<br />

con una precisione nell’ordine del centimetro sulla base<br />

di una corsia di riferimento creata precedentemente e a una<br />

sovrapposizione delle corsie affiancate. In questo modo è<br />

possibile sfruttare sempre la larghezza di lavoro ideale della<br />

macchina. Il Wirtgen Performance Tracker (WPT) bilancia<br />

automaticamente tutti i parametri di processo rilevanti e specifici<br />

del sito, per offrire un database completo per l’analisi del<br />

cantiere e la documentazione.<br />

Con il nuovo Rock Crusher WRC<br />

240(i), Wirtgen si conferma<br />

il problem solver per la frantumazione<br />

e la stabilizzazione di terreni<br />

Si chiama WRC 240(i) e frantuma la roccia grossolana,<br />

come quella che si trova nelle massicciate o nei terreni<br />

pietrosi, quindi la miscela omogeneamente in sito<br />

nella stessa passata. Con una larghezza operativa di 2.320<br />

mm e una profondità di lavoro di 510 mm è possibile ottenere<br />

una resa fino 600 tonnellate all’ora.<br />

[54] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [55]


Macchine&Componenti<br />

Frese da scavo<br />

La tecnologia EVO<br />

di Tesmec: alte prestazioni<br />

su rocce dure e abrasive ,<br />

aumento della produttività<br />

e diminuzione<br />

del consumo e dei costi<br />

di manutenzione.<br />

L’abbiamo vista applicata<br />

in un cantiere in Alto Adige<br />

NIENTE PUÒ<br />

fermarla<br />

testi e foto di Fabrizio Parati<br />

Siamo stati a Lagundo, nel cuore dell’Alto Adige, a<br />

ovest di Merano. Un contributo sostanziale alla notorietà<br />

della località è dato dalla fabbrica di birra<br />

Forst, una delle più grandi birrerie di tutta Italia. Ma, noi<br />

che viviamo come impalpabile il mondo del bicchiere (ciascuno,<br />

del resto, ha i propri vizi: il nostro è un’appassionata<br />

astemia!), siamo stati a Lagundo non per bere birra,<br />

ma per visitare un cantiere in cui sono in corso i lavori di<br />

revamping di due gallerie della ferrovia della Val Venosta.<br />

Gli interventi consistono nel consolidamento delle gallerie<br />

e nel loro allargamento, che si rende necessario perché<br />

la linea sarà elettrificata e quindi si porta dietro tutte<br />

le normative del caso.<br />

Due tratti in galleria<br />

L’area di intervento riguarda l’adeguamento della livelletta<br />

di un tratto di linea ferroviaria della ferrovia della Val Venosta<br />

tra Merano e Malles, all’interno, per l’appunto, del comune<br />

di Lagundo, lungo un tracciolino ferroviario della lunghezza<br />

complessiva di circa 2.300 metri.<br />

Il tratto comprende delle aree all’aperto, con ponti ed attraversamenti,<br />

ma anche le due gallerie da sistemare,<br />

vale a dire la Monte San Giuseppe (580 metri di lunghezza)<br />

e la Tel (lunga 680 metri). È soprattutto in queste<br />

due gallerie che si concentra la maggior parte delle<br />

lavorazioni realizzate in più fasi e che si possono suddividere<br />

in due categorie principali: di messa in sicurez-<br />

[56] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [57]


Macchine&Componenti<br />

Frese da scavo<br />

za (chiodature, drenaggi, ecc.) e di adeguamento (fresature/demolizioni<br />

con fresa Trencher ed escavatori di<br />

arco rovescio/piedritti e ricostruzione della nuova livelletta,<br />

ecc.).<br />

Obiettivo del progetto<br />

Il progetto di intervento lungo questo tratto, con adeguamento<br />

della nuova livelletta ed abbassamento del<br />

piano binari, si inserisce all’interno di un programma più<br />

ampio riguardante l’elettrificazione dell’intera linea ferroviaria<br />

della Val Venosta, sino ad oggi servita da treni<br />

con motori di combustione diesel. Per poter posare la linea<br />

aerea di contatto si deve necessariamente abbassare<br />

la livelletta ferroviaria e di conseguenza andare ad<br />

ampliare le sezioni interne delle gallerie in conformità ad<br />

STI (fresature e demolizioni lungo arco rovescio e piedritti),<br />

passando poi alla fase di ricostruzione della nuova<br />

livelletta e dotando entrambe le gallerie anche di un<br />

marciapiede di emergenza (oggi non presente).<br />

F.I.S. e Tecnofrese<br />

Le opere in progetto, che prevedono l’interruzione di un pubblico<br />

servizio (ossia la gestione del traffico ferroviario interrotto<br />

nel tratto interessato dal cantiere) con la messa in<br />

campo di bus navetta per garantire il trasporto dei passeggeri,<br />

sono inserite necessariamente in un cronoprogramma<br />

dalle tempistiche rigorose e restringenti.<br />

Per queste ragioni il progetto è stato affidato a F.I.S., di<br />

Credaro (BG), e Tecnofrese, di Grumello del Monte (BG),<br />

perché si tratta di aziende dotate delle adeguate organizzazioni<br />

di mezzi e maestranze per raggiungere l’obbiettivo<br />

finale: la consegna delle opere nel rispetto dei vincolanti<br />

tempi stabiliti.<br />

La soluzione adottata<br />

Nella galleria Tel gli interventi eseguiti da F.I.S. e Tecnofrese<br />

sono iniziati con la fresatura degli ammassi rocciosi sporgenti,<br />

per proseguire con la costruzione del nuovo camminamento<br />

e con il risanamento del sottofondo. Ma l’in-<br />

tervento più impattante (il cantiere da noi visitato) è quello<br />

che interessa la galleria Monte San Giuseppe, vale a dire<br />

una struttura del 1909 che, sul versante franoso, è stata<br />

oggetto di una ovalizzazione che ha costretto, negli anni<br />

Ottanta, al restringimento della sezione attraverso la centinatura<br />

a spritz. Il compito di F.I.S. e Tecnofrese è stato<br />

quello di trovare una soluzione di consolidamento attraverso<br />

una chiodatura preliminare e iniezioni di contatto, per<br />

andare a riempire i vuoti presenti tra l’ammasso roccioso<br />

e la vecchia galleria in pietra e per poi intervenire sull’arco<br />

rovescio demolendo e abbasando il sottofondo.<br />

Più precisamente: l’intervento ha rese necessarie delle importanti<br />

opere di demolizione arco rovescio e piedritti. Prima<br />

di tale demolizione si è proceduto alla realizzazione di un<br />

consolidamento dell’anello esistente della galleria con iniezioni<br />

di contatto di boiacca cementizia e, successivamente,<br />

all’esecuzione di chiodature/bullonature zincate R51<br />

della lunghezza di nove metri, diametro di perforazione 90<br />

millimetri e piastre 20x20 cm bullonate con dado esagonale.<br />

Solo successivamente alle attività di consolidamento<br />

di cui sopra si procede alla fresatura/demolizione delle<br />

strutture esistenti e alla ricostruzione della nuova sagoma<br />

della galleria: fasi di fresatura in un arco rovescio sia fortemente<br />

armato che su substrato roccioso con fresa<br />

Trencher della larghezza di 3,2 m, di spessore di 50 cm per<br />

ciascuna passata e per una lunghezza complessiva di intervento<br />

di 24 m (quattro conci da sei metri ciascuno) sino<br />

alla quota di progetto; procedere alla demolizione dei piedritti<br />

sino alla quota di progetto con l’impiego di escavatori<br />

con martello dalle potenze diverse; ricostruzione della<br />

nuova sezione di progetto dell’arco rovescio e dei piedritti,<br />

con armatura e getto in calcestruzzo ed con abbassamento<br />

della nuova livelletta ferroviaria.<br />

Il progetto ha previsto scavi di circa 4.000-5.000 m 3 riguardanti<br />

sia l’arco rovescio/piedritti delle gallerie interessate<br />

dalle opere sia le aree esterne tra le gallerie, al fine<br />

di adeguare la linea ferroviaria ad un nuovo profilo e ad una<br />

nuova livelletta. La significativa volumetria di scavo com-<br />

[58] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [59]


Macchine&Componenti<br />

Frese da scavo<br />

Nel cantiere della<br />

galleria Monte San<br />

Giuseppe, a Lagundo.<br />

porta un’attenta e complessa organizzazione di cantiere,<br />

a causa dei pochi spazi esistenti per l’accumulo e la gestione<br />

dei materiali scavati con i successivi trasporti a<br />

destino.<br />

La Tesmec 1150 EVO RH<br />

A compiere da indiscussa protagonista i lavori nel cantiere<br />

ferroviario da noi visitato è la Tesmec 1150 EVO nella<br />

versione Rock Hawg. Macchina interamente prodotta nello<br />

stabilimento Tesmec di Grassobbio.<br />

Prima di indagare le caratteristiche del trencher a tamburo<br />

Tesmec, macchina di taglio medio, che viene generalmente<br />

utilizzata in Italia per consentire un più agile trasporto,<br />

va precisato che la tecnologia EVO garantisce le<br />

migliori prestazioni su rocce dure e abrasive, aumentando<br />

la produttività e diminuendo il consumo di picchi e i costi<br />

di manutenzione. La versione Trencher Rock Hawg del modello<br />

1150 EVO, progettata con tamburo da 320 centimetri<br />

e nata per eseguire grossi sbancamenti per opere civili,<br />

cave e miniere di superficie, consente di lavorare, con alta<br />

precisione e senza difficoltà, anche in spazi molto confinati,<br />

quali quelli del cantiere di Lagundo, e che presentano<br />

una roccia veramente dura (in questo cantiere altoatesino<br />

si ha il quarzo: oltre 120 MPa di resistenza alla compressione).<br />

Ci sono cantieri in cui, come a Lagundo, anche i centimetri<br />

fanno la differenza. Ebbene, è qui che la 1150 EVO dà il<br />

meglio di se stessa. Può fare il Vertical Wall: consente il taglio<br />

di pareti verticali e di realizzare angoli retti, grazie al<br />

tamburo montato posteriormente più largo dei cingoli. Al<br />

pregio della precisione associa quello della “pulizia”: produce<br />

poca polvere, grazie anche al proprio impianto di abbattimento<br />

polveri. Tendenzialmente, la 1150 EVO viene<br />

usata in modo semiautomatico. Può montare, comunque,<br />

un sistema GPS 3D ad altissima precisione<br />

per la sterzatura automatica su un percorso predefinito,<br />

e per il controllo automatico della profondità e del grado di<br />

scavo, e anche un laser, per il controllo dell’inclinazione.<br />

La macchina, che nel cantiere di Lagundo è configurata<br />

con due spirali di scavo, può scavare fino a una profondità<br />

di 50 centimetri, e dispone di quattro configurazioni di<br />

scavo, di quattro velocità di tamburo e di due direzioni di<br />

rotazioni di scavo (downcutting e upcutting). Il vantaggio<br />

di avere quattro velocità di tamburo: in rapporto alla durezza<br />

del materiale, accrescendo o riducendo la velocità,<br />

si aumenta la produttività, ma si tiene anche sotto controllo<br />

l’usura dei picchi. Nel caso in cui si incontri un materiale<br />

duro, come a Lagundo, si fa girare meno velocemente il<br />

tamburo, e si ha un minor consumo di picchi. Il tutto, in ogni<br />

modo, è attentamente gestito dall’ufficio tecnico di Tesmec:<br />

tramite le configurazioni di scavo è possibile mantenere<br />

il controllo della pezzatura finale, aumentando o diminuendo<br />

il numero di picchi.<br />

I picchi di scavo vengono costruiti su una mescola di carburo<br />

opportunamente studiata da Tesmec, sulla scorta dell’esperienza<br />

ricavata dall’impiego delle macchine sui diversi<br />

tipi di materiali in giro per il mondo. Nel cantiere ferroviaro<br />

di Lagundo la macchina lavora in down-cutting: con questa<br />

modalità d’impiego il materiale di scavo è lasciato dietro la<br />

fresa e può essere stoccato o rimosso immediatamente (la<br />

macchina può lavorare anche in modalità upcutting).<br />

La 1150 EVO è equipaggiata con cabina elevabile, stabilizzatori<br />

idraulici, motore in configurazione Tier4 e sistema<br />

di controllo TrenchTronic 5.0. Quest’ultimo significa più facilità<br />

d’uso dell’attrezzatura, più alta produttività (meno ancorata<br />

alle competenze dell’operatore) e sofisticata diagnostica<br />

e risoluzione dei problemi. Tesmec, con il proprio<br />

Re.M: Remote Monitoring system, fornisce una puntuale<br />

assistenza da remoto: nell’ufficio assistenza, a Grassobbio,<br />

giornalmente sono monitorati i dati delle macchine, per tenere<br />

sotto controllo la situazione. La 1150 EVO combina<br />

un elevato tiro della catena e una bassa velocità della stessa<br />

grazie a una trasmissione migliorata e ai nuovi componenti<br />

idraulici. La macchina è dotata di telecomando e<br />

può operare, pertanto, anche con l’operatore a terra e a<br />

distanza.<br />

Le ragioni di una scelta<br />

I vantaggi dell’uso della fresa Tesmec ce li ricorda Alessio<br />

Ennio, Application Engineer per Tesmec, e nostra guida<br />

nel cantiere ferroviario di Lagundo: «All’aumento della<br />

produttività - incomparabile, in moltissimi contesti, rispetto<br />

a metodi di scavo tradizionali - si associa una riduzione<br />

dei costi data dal decremento nel consumo di<br />

denti e dalla riduzione del consumo di carburante. Alla<br />

velocità di scavo si salda quella delle operazioni di postscavo,<br />

perché con questa macchina si ottiene già il piano<br />

della sezione di scavo pronto.<br />

E poi sicurezza e versatilità: unico trattore utilizzabile con<br />

diversi sistemi di scavo. Abbiamo alcune di queste macchine<br />

in Italia (più altre, ma con configurazione a catena).<br />

Questa è stata acquistata da F.I.S.». Celestino<br />

Sangiovanni (Gruppo F.I.S. Spa): «Abbiamo acquistato la<br />

1150 EVO appositamente per intervenire in tempi rapidi<br />

su questa galleria. Abbiamo già del personale formato,<br />

perché nel nostro Gruppo c’è Tecnofrese, quindi abbiamo<br />

operatori di fresa esperti in grado di utilizzare<br />

questo tipo di macchina. Questa Tesmec ci ha consentito<br />

di guadagnare settimane di lavoro rispetto al metodo<br />

tradizionale. E questo è un aspetto ovviamente fondamentale<br />

per le esigenze del trasporto pubblico che<br />

necessita di essere riaperto quanto prima. Con Tesmec<br />

collaboriamo da tempo. Abbiamo fatto anche interventi<br />

per la posa di sottoservizi. Dopo questa fresa a rullo,<br />

che ci è stata consegnata il 2 maggio <strong>2023</strong>, stiamo acquistando<br />

una fresa a catena per la realizzazione di acquedotti».<br />

[60] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [61]


062_066_CECE intervista_mc ok1.qxp_Layout 1 05/12/23 11:41 Pagina 63<br />

Macchine&Componenti<br />

Macchine&Componenti<br />

CECE Summit<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

DIVERGENZA<br />

temporale<br />

[62] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

Building resilience in a connected wor<br />

orld:<br />

Decrypting<br />

cyber<br />

security<br />

for construction equipment<br />

Building resilience in a connected wor<br />

orld:<br />

Decrypting<br />

cyber<br />

security<br />

CECE SUMMIT <strong>2023</strong><br />

for construction equipment<br />

26 October <strong>2023</strong> | Brussels<br />

CECE SUMMIT <strong>2023</strong><br />

26 October <strong>2023</strong> | Brussels<br />

SUMMIT<br />

<strong>2023</strong><br />

SUMMIT<br />

<strong>2023</strong><br />

A sinistra un momento del dibattito<br />

sulle modalità di attuazione del Cyber<br />

Resilience Act. Sul palco, da sinistra:<br />

Raluca A sinistra Stefanuc, un momento responsabile del dibattito delle<br />

politiche sulle modalità DG Connect, di attuazione Commissione del Cyber<br />

europea, Resilience Henna Act. Sul Virkkunen, palco, da sinistra:<br />

eurodeputata, Raluca Stefanuc, relatrice responsabile ombra del delle PPE<br />

per politiche il Cyber-Resilience DG Connect, Commissione<br />

Act,<br />

la europea, moderatrice Henna in Virkkunen, rosso, Marie Poidevin,<br />

presidente eurodeputata, del gruppo relatrice di ombra lavoro del CECE PPE<br />

sulla per il politica Cyber-Resilience dei dati e Frederic Act,<br />

Lamboley, la moderatrice responsabile in rosso, IT Marie di Mecalac. Poidevin,<br />

La filiera dei produttori<br />

di<br />

La<br />

macchine<br />

filiera dei produttori<br />

construction dice<br />

di<br />

la sua<br />

macchine<br />

sul Cyber<br />

construction<br />

Resilience<br />

dice<br />

Act.<br />

Diamo<br />

la sua sul<br />

la voce<br />

Cyber<br />

al<br />

Resilience<br />

segretario<br />

Act.<br />

generate<br />

Diamo la voce<br />

CECE<br />

al<br />

Riccardo<br />

segretario<br />

Viaggi<br />

generate CECE Riccardo Viaggi<br />

Riccardo Viaggi,<br />

segretario<br />

generale di CECE<br />

Riccardo Viaggi,<br />

segretario<br />

generale di CECE<br />

#CECEsummit<br />

#CECEsummit<br />

presidente del gruppo di lavoro CECE<br />

sulla politica dei dati e Frederic<br />

Lamboley, responsabile IT di Mecalac.<br />

Lo scorso ottobre siamo stati al CECE Summit <strong>2023</strong><br />

a Bruxelles, svoltosi nella cornice del museo di auto<br />

storiche Autoworld, un omaggio indiretto all’industria<br />

dei scorso costruttori ottobre europei siamo di stati macchine al CECE e Summit attrezzature <strong>2023</strong><br />

Lo<br />

da cantiere. a Bruxelles, Il tema svoltosi principale nella cornice dell’evento museo è stato di quello auto<br />

della storiche sicurezza Autoworld, informatica, un omaggio in particolare indiretto dell’adeguamentstria<br />

dei normativo costruttori richiesto europei a di livello macchine comunitario, e attrezzature anche<br />

all’indu-<br />

per da cantiere. le macchine Il tema operatrici. principale Il Cyber dell’evento Resilience è stato Act quello della<br />

Commissione della sicurezza Europea, informatica, infatti, particolare va a “colpire” dell’adeguamento<br />

gamma normativo di prodotti richiesto digitali e a i livello relativi comunitario, servizi accessori anche<br />

un'ampia<br />

per delle le macchine, operatrici. imponendo Il Cyber obblighi Resilience ai costruttori Act della durante<br />

l'intero ciclo Europea, di vita infatti, dei prodotti. va a “colpire” un'ampia<br />

Commissione<br />

gamma I partecipanti di prodotti hanno avuto digitali l'opportunità e i relativi servizi di discutere accessori in prima<br />

persona macchine, i temi imponendo chiave per obblighi l'industria ai delle costruttori macchine du-<br />

delle<br />

per rante le l'intero costruzioni ciclo di con vita i rappresentanti dei prodotti. delle Istituzioni<br />

Europee I partecipanti sotto hanno l'egida avuto dell'attuale l'opportunità Presidente di discutere del CECE in prima<br />

persona Marchetta. i temi chiave In principio, per l'industria Freddy delle Dezeure, macchine Senior<br />

Alexandre<br />

Executive per le costruzioni in Cyber con Security i rappresentanti Operations, ha delle fornito Istituzioni al pubblico<br />

Europee esempi sotto concreti l'egida dell'attuale di come le aziende Presidente possono del CECE misurare<br />

Alexandre i propri Marchetta. rischi informatici. In principio, Identificare Freddy Dezeure, i punti Senior di vulnerabilità<br />

Executive è in il Cyber compito Security più importante, Operations, pur ha riconoscendo<br />

fornito al pubblico<br />

i rischi esempi informatici concreti di sono come rischi le aziende aziendali possono e possono mi-<br />

che<br />

portare surare i propri a una grave rischi perdita informatici. di immagine. Identificare i punti di vulnerabilità<br />

dibattito è il compito successivo più sono importante, state discusse pur riconoscendo le possi-<br />

Nel<br />

bili che modalità i rischi informatici di attuazione sono pratica rischi della aziendali resilienza e possono informatica.<br />

portare a Sul una palco grave c'erano perdita Henna di immagine. Virkkunen, eurodeputata,<br />

Nel dibattito relatrice successivo ombra del PPE sono per state il Cyber-Resilience discusse le possibili<br />

modalità Stefanuc, di attuazione responsabile pratica della delle resilienza politiche, infor-<br />

DG<br />

Act,<br />

Raluca<br />

Connect, matica. Sul Commissione palco c'erano europea, Henna Virkkunen, Marie Poidevin, eurodeputata,<br />

relatrice del gruppo ombra di lavoro del PPE CECE per il sulla Cyber-Resilience politica dei dati Act, e<br />

presidente<br />

Frederic Raluca Stefanuc, Lamboley, responsabile IT delle di Mecalac. politiche, DG<br />

Connect, Commissione europea, Marie Poidevin, presidente<br />

del gruppo di lavoro CECE sulla politica dei dati e<br />

Frederic Lamboley, responsabile <strong>Costruzioni</strong> IT di <strong>novembre</strong> Mecalac. <strong>2023</strong> [63]


Macchine&Componenti<br />

CECE Summit<br />

La discussione ha mostrato chiaramente le diverse posizioni<br />

dei rappresentanti dell'UE e dell'industria. La volontà<br />

politica di far passare la regolamentazione necessaria<br />

nel modo più rapido e uniforme possibile con<br />

il Cyber Resilience Act è in contrasto con le esigenze dei<br />

produttori di macchine di tenere conto della complessità<br />

dei diversi prodotti, soprattutto di quelli critici utilizzati<br />

principalmente in macchine mobili non stradali. È<br />

stata criticata anche l'imminente burocrazia dovuta alle<br />

certificazioni obbligatorie di terze parti.<br />

<strong>Costruzioni</strong> ha colto l’occasione per intervistare Riccardo<br />

Viaggi, segretario generale di CECE.<br />

Quali obiettivi ha raggiunto il CECE nel <strong>2023</strong> e quali sono<br />

quelli più importanti per il prossimo anno?<br />

Il nostro <strong>2023</strong> è stato l’anno in cui abbiamo visto finalmente<br />

realizzarsi un grande progetto di lunghissima data per la<br />

nostra associazione. Infatti, la Commissione Europea ha<br />

presentato la tanto attesa proposta di regolamento europeo<br />

per l’armonizzazione della messa su strada delle nostro<br />

macchine non stradali. Questo resta un vulnus nel mercato<br />

unico europeo e sono anni che segnaliamo alla<br />

Commissione Europea che non è accettabile che ogni Stato<br />

Membro dell’UE possa imporre quello che vuole e che ogni<br />

approvazione nazionale valga solo su quel territorio, con<br />

evidenti costi moltiplicati, senza nessun aumento della sicurezza<br />

o della affidabilità, già altissime.<br />

Questo della proposta legislativa è solo il primo passo, perché<br />

ora Parlamento e Consiglio europeo – i veri poteri legislatori<br />

del sistema dell’Unione Europea – stanno discutendo<br />

di se e come modificare la proposta. Ovviamente, in<br />

quanto stakeholder, CECE accompagna ed informa que-<br />

sto dibattito, avendo noi pubblicato un position paper in cui<br />

puntiamo ad alcuni miglioramenti e semplificazioni di una<br />

proposta che abbiamo già largamente contribuito a scrivere<br />

con la Commissione stessa.<br />

Tra i momenti forti del <strong>2023</strong> c’è sicuramente anche aver riportato<br />

il CECE a Samoter. In quanto partner storico di<br />

VeronaFiere per questa manifestazione che ha cancellato<br />

un’edizione per colpa del Covid, è stato per CECE un vero<br />

piacere ospitare riunioni tecniche ed ospiti durante l’edizione<br />

di maggio <strong>2023</strong>.<br />

Infine, penso ad un CECE Congress di Chamonix che ci ha<br />

permesso di portare l’attenzione della nostra industria e<br />

della nostra comunità su temi inesplorati, ma molto pressanti<br />

nell’industria. Il Presidente Marchetta ed io siamo molto<br />

orgogliosi di aver dimostrato che si possa – noi pensiamo<br />

si debba – parlare di inclusività e diversità in un<br />

settore come il nostro, in quanto punti di forza e potenziali<br />

alleati della grandi sfide demografiche e occupazionali<br />

che l’Europa affronta.<br />

Guardando al futuro prossimo, ovviamente penso subito<br />

alla chiusura di questa legislatura europea che arriverà a<br />

primavera 2024, un paio di mesi prima delle prossime elezioni<br />

europee di giugno. Per noi la chiusura di un mandato<br />

legislativo significa una specie di ghigliottina procedurale<br />

per i dossier che non abbiamo ancora portato a termine<br />

e penso ovviamente al dossier per uniformare in Europa le<br />

norme per la circolazione stradale di macchine operatrici.<br />

Non chiudere questo regolamento entro primavera significherebbe<br />

doverlo riprendere in autunno 2024 come<br />

da zero, con eurodeputati nuovi. Sarebbe una sconfitta significativa.<br />

Sempre nel solco dei cambiamenti istituzionali a Bruxelles,<br />

essere proattivi ora e nelle primissime settimane post-ele-<br />

Il CECE Summit <strong>2023</strong> si è svolto<br />

a Bruxelles, nella cornice del museo<br />

di auto storiche Autoworld,<br />

dagli anni Ottanta in una hall del nel Parco<br />

del Cinquantenario (foto a sinistra).<br />

zioni potrebbe essere molto importante e costituire<br />

un punto di vantaggio nel contattare neo-eletti o deputati<br />

già eletti ma che cambiano commissioni parlamentari.<br />

A maggior ragione ad autunno 2024 quando arriverà<br />

la nuova Commissione Europea, sarà fondamentale seguire<br />

ed influenzare il dibattito politico in modo che il settore<br />

construction e la nostra industria in senso stretto siano<br />

considerati come parte della soluzione.<br />

Parliamo del Cyber Resilience Act. Il problema in sintesi, la<br />

situazione ad oggi. Quale posizione ha il CECE in merito?<br />

Rispetto al Cyber Resilience Act, il problema principale è la<br />

volontà del legislatore di accelerare su una serie di nuovi<br />

obblighi e di lunghe e costose procedure di compliance,<br />

che non forniscono nessuna garanzia di rendere l’economia<br />

europea più sicura e protetta da attacchi cyber.<br />

Come si è ben visto al CECE Summit, e come ogni tanto<br />

accade in ambito legislativo, c’è una disconnessione totale<br />

tra le idee e le posizioni politiche dei decision-makers europei<br />

e la realtà che cerchiamo di rappresentare noi fabbricanti.<br />

Noi di CECE, insieme ai nostri omologhi del settore<br />

macchine agricole e logistica, diciamo da mesi che voler<br />

introdurre anche gli obblighi più stringenti in solamente 2<br />

anni è irrealistico e metterebbe a repentaglio la fabbricazione<br />

in Europa di certe macchine.<br />

La situazione purtroppo persiste in questi due campi avversi,<br />

nonostante anche colossi industriali europei abbiano<br />

scritto al Commissario<br />

Breton – competente per la proposta<br />

– spiegando le conseguenze nefaste sull’industria<br />

europea. È importante ricordare che la nostra industria accetta<br />

e accoglie questo regolamento come un buon modo<br />

orizzontale di legiferare sulla cyber-security, ma come sempre,<br />

ci sono alcuni dettagli che i nostri gruppi tecnici hanno<br />

subito identificato come problematici.<br />

Attualmente siamo nella fase detta di trilogo in cui<br />

Parlamento e Consiglio dialogano con l’intermediazione<br />

tecnico-politica della Commissione Europea. Sappiamo<br />

che è molto dura far si che le nostre posizione arrivino al<br />

tavolo dei negoziati, soprattutto visto che questi incontri<br />

sono a porte chiuse, in totale assenza di trasparenza, che<br />

facilita un po’ di mercanteggio tra paesi e gruppi politici.<br />

Se parliamo di macchine connesse è evidente che la guida<br />

autonoma e automatizzata (3D) è il futuro del settore,<br />

anche per compensare la sempre più scarsa disponibilità<br />

di operatori. In questo ambito la cyber security è, ad<br />

esempio, determinante…<br />

In un mondo occidentale ed europeo dove la mancanza di<br />

operatori e di lavoratori in generale, le tecnologie autonome<br />

sono ormai necessarie. In questo ritengo davvero che<br />

il dibattito sulle tecnologie che rubano il lavoro alle persone<br />

è veramente stantio. Il settore construction si trova a<br />

far fronte ad un cambiamento epocale in cui o si investe<br />

[64] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [65]


CECE<br />

su tutto quello che può essere automatizzato<br />

e robotizzato o le attività andranno a<br />

sparire. Di conseguenza, rendere sicure e affidabili le tecnologie<br />

autonome o semi-autonome è importantissimo.<br />

Ed infatti tutti gli OEMs che si stanno avventurando in<br />

questi ambiti prendono la cosa molto a cuore e non ci<br />

sono dati o rapporti di incidenti e di hackeraggi di macchine.<br />

Anzi, come è emerso dal nostro Summit, per ora<br />

il rischio più grande non è l’utilizzo criminale delle macchine<br />

in quanto prodotti connessi e di cui si può prendere<br />

il controllo, ma di utilizzare le macchine come punto di<br />

accesso ai server dell’azienda fabbricante o operante.<br />

La propulsione elettrica nel settore delle macchine construction.<br />

Oggi i costi delle macchine più grandi sono elevatissimi<br />

e nessuno vende mezzi, li noleggiano (Volvo<br />

EC230, Komatsu PC210). Inoltre i costruttori temono un<br />

calo di fatturato per il ridursi delle manutenzioni. Secondo<br />

CECE è davvero il futuro del nostro settore?<br />

Il futuro del nostro settore è sicuramente decarbonizzato<br />

in un orizzonte 2050, come il Green Deal ci sprona a fare.<br />

Come arrivare a questo futuro e con quali tecnologie costruirlo<br />

è un dibattito molto interessante, nel quale non<br />

c’è nessuna tecnologia che da sola risolve la sfida. Infatti<br />

il futuro del nostro settore è fatto di molto di più che l’elettrificazione,<br />

soprattutto se intesa in senso stretto con<br />

tecnologie basate sulle batterie. È chiaro che tutte le innovazioni<br />

e tutte le fonti di energie alternative al diesel, il<br />

diesel stesso nella sua forma a CO 2 compensata, dovranno<br />

contribuire alla decarbonizzazione.<br />

Anche su questo, CECE ha formalizzato la posizione dell’industria<br />

oltre due anni fa con un position paper molto<br />

articolato che vuole informare il dibattito politico, pur sapendo<br />

che per ora il legislatore non si approccia al settore<br />

off-highway come ad auto e camion.<br />

La questione prezzi e costi è in continua evoluzione ed<br />

è trattata in modi diversi da parte di clienti diversi. In effetti,<br />

le società del rental continuano ad annunciarsi come<br />

i partner ideali per acquistare macchine elettriche o comunque<br />

decarbonizzate, potendo affrontarne i costi d’acquisto<br />

più alti. Queste società mi paiono per ora più pronte<br />

a percepire il cambiamento di prospettiva richiesto da<br />

queste tematiche, spostando il focus sul total cost of<br />

ownership, che è favorevole nelle macchine a emissioni<br />

zero.<br />

La propulsione a idrogeno, anche con motori a combustione<br />

interna, ha senso se si produce idrogeno green.<br />

Come vede la questione in Europa politicamente e strategicamente<br />

parlando?<br />

Chiaramente l’uso dell’idrogeno in chiave decarbonizzazione<br />

ha solo senso se l’idrogeno è prodotto in modo verde.<br />

Questo è evidente nel dibattito politico e l’Europa si sta<br />

attrezzando per questo, incluso preparando fonti di aiuti<br />

pubblici alla creazione di una catena industriale dell’idrogeno.<br />

Dal nostro punto di vista però, il punto chiave resta<br />

la disponibilità e l’adattabilità dell’idrogeno al settore offroad<br />

e alle sue sfide tecniche e di sicurezza. Su questo, purtroppo,<br />

scontiamo nuovamente un indirizzo politico che<br />

ha già deciso che l’idrogeno deve essere soprattutto indirizzato<br />

– forse addirittura riservato – a settori della mobilità<br />

particolarmente difficili da decarbonizzare, come aviazione<br />

e marittimo. Questo ci lascia un po’ scoperti, ogni<br />

tanto a livello della Commissione Europea, non sappiamo<br />

neanche con chi parlare, vista la costituzione di alcuni tavoli<br />

tematici troppo restrittivi in cui non abbiamo titolo o invito<br />

a partecipare.<br />

Il rischio di tutto questo è che il settore off-road vada in ordine<br />

sparso, sia dal punto di vista industriale che dal punto<br />

di vista geografico, con paesi europei che sostengono<br />

le scelte strategiche di alcuni costruttori. Sarebbe un peccato,<br />

perché sarebbe una perdita di competitività come<br />

blocco europeo in una sfida che è ormai globale.<br />

Per il 2024 CECE avrà un nuovo presidente e a questo giro<br />

tocca alla Spagna.<br />

Esatto, il nuovo presidente sarà Jose Antonio NIETO, CEO<br />

di Putzmeister Iberica e leader globale delle tecnologie underground/mining<br />

di Putzmeister. È stato ufficialmente<br />

eletto il 26 ottobre <strong>2023</strong> e prenderà funzione il primo gennaio<br />

2024 per 2 anni. Il prossimo CECE Congress dovrebbe<br />

andare in onda a Madrid.<br />

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[66] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

INTERMAT Paris, società SE INTERMAT, capitale di 80 000 €, iscrizione Registro del Commercio e delle Società di Nanterre, n° 339 486 623 di cui la sede sociale è in 70, Avenue<br />

du Général de Gaulle – 92058 Paris La Défense Cedex – Francia


Macchine&Componenti<br />

Motori<br />

SEMPRE PIÙ<br />

efficienza<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

Il nuovo sei<br />

cilindri Perkins<br />

da 12,9 litri<br />

di cilindrata,<br />

basato sulla<br />

piaffaforma<br />

2600, sarà<br />

proposto con<br />

otto potenze<br />

nominali<br />

comprese tra<br />

i 340 e i 515 kW<br />

con una coppia<br />

massima che<br />

può raggiungere<br />

i 3.200 Nm.<br />

Per migliorare<br />

ulteriormente<br />

l’efficienza<br />

carburante,<br />

Perkins sviluppa<br />

un nuovo<br />

sei cilindri diesel<br />

da 13 litri,<br />

su base<br />

2600 Series<br />

Arriverà nel 2026 e si chiamerà<br />

2600 Series. Stiamo parlando<br />

di una nuova generazione<br />

di motorizzazioni diesel che<br />

Perkins ha presentato lo scorso<br />

settembre a Londra e che è stata<br />

progettata per massimizzare l’efficienza<br />

e garantire elevati livelli di<br />

potenza nelle applicazioni più impegnative<br />

in ambito off-road, spaziando<br />

dal mondo construction a<br />

quello agricolo. Uno degli aspetti principali<br />

della transizione energetica verso un futuro con meno<br />

combustibili fossili è il miglioramento continuo nella progettazione<br />

dei motori diesel per ridurre il consumo di carburante,<br />

migliorare le performance e prepararsi per l’aumento<br />

dell’uso delle rinnovabili.<br />

2600 Series<br />

All’interno di questa nuova famiglia disegnata da Perkins<br />

per offrire soluzioni più smart, ci sarà un nuovo motore diesel<br />

sei cilindri in linea da 12,9 litri di cilindrata, progettato<br />

per raggiungere una densità di potenza superiore, una coppia<br />

importante e - dichiara Perkins - l’efficienza del carburante<br />

migliore della sua categoria per applicazioni pesanti<br />

off-road. Pensata per usi in agricoltura, edilizia e molti<br />

altri settori, la nuova piattaforma espande la presenza di<br />

Perkins ai motori ultra performanti di medie dimensioni<br />

con otto potenze nominali comprese tra i 340 e i 515 kW<br />

e con una coppia massima raggiungibile di ben 3.200 Nm.<br />

Un solo motore, per il mondo intero<br />

Perkins offrirà i motori 2600 Series configurati per rispondere<br />

agli standard sulle emissioni dei Paesi con le normative<br />

più stringenti, come Stage V nell’UE, EPA Tier 4 Final<br />

Allen Chen, marketing manager for mid-size engines<br />

Perkins, durante la presentazione del 13 litri a Londra.<br />

[68] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [69]


Macchine&Componenti<br />

Motori<br />

A otto mesi dalla<br />

presentazione<br />

del marchio Develon,<br />

il costruttore<br />

ha organizzato<br />

in Corea un evento<br />

internazionale<br />

Eventi<br />

Global Develon Day<br />

negli Stati Uniti, Non-road IV in Cina, Stage V in Corea e<br />

2014 in Giappone, oltre a versioni per nazioni meno regolamentate.<br />

I nuovi motori sono già dichiarati compatibili<br />

con i carburanti ottenuti da finti rinnovabili come oli vegetali<br />

idrogenati al 100% (HVO), biodiesel distillato B100 e biodiesel<br />

standard fino a B100 FAME. Inoltre, la loro struttura<br />

principale è predisposta per lo sviluppo futuro di soluzioni<br />

alimentate a gas naturale con accensione elettrica o con<br />

combustione interna di idrogeno.<br />

Al momento, il nuovo motore da 12,9 litri ha all’attivo oltre<br />

20.000 ore di funzionamento e dal 2025 sarà disponibile<br />

per i primi progetti pilota OEM nel 2025 per poi partire con<br />

la produzione in serie nel 2026. Si tratta del motore ideale<br />

per numerose applicazioni off-road, come trattori agricoli,<br />

mietitrebbiatrici, mietitrici, irroratrici semoventi, ma anche<br />

pale cingolate e gommate, escavatori, dozer o dumper.<br />

“Il settore off-road sta facendo progressi verso un futuro a<br />

basse emissioni di combustibili fossili e chi produce attrezzatura<br />

si trova a dover soddisfare le richieste di produttività<br />

e affidabilità a lungo termine negli ambienti lavorativi<br />

più esigenti al mondo” afferma Jaz Gill, Vice President<br />

del reparto Global Sales, Marketing, Service and Parts di<br />

Perkins. “La nuova Perkins 2600 Series dimostra come utilizziamo<br />

esperienza, conoscenza e impegno per aiutare gli<br />

OEM ad attraversare la transizione energetica con soluzioni<br />

potenti che forniscano prestazioni eccezionali sul<br />

campo”.<br />

Più efficenza e versatilità<br />

Le novità introdotte sono talmente importanti che il progetto<br />

integrale conta 82 brevetti registrati da Perkins. Una<br />

nuova distribuzione posteriore a ingranaggi completamente<br />

PERKINS 2606J-E13TA STAGE V<br />

Cilindri<br />

6 in linea<br />

Cilindrata<br />

12.9 litri<br />

Aspirazione<br />

turbo aftercooled<br />

Alesaggio x corsa<br />

130 x 162 mm<br />

Potenza massima<br />

515 kW<br />

Range di potenza massima<br />

1.800 - 2.100 giri/min<br />

Coppia massima 3.200 Nm @ 1300<br />

Iniezione<br />

diretta<br />

Peso motore<br />

1.154 Kg<br />

Senso di roazione (vista lato volano) antiorario<br />

rinnovata, un’architettura centrale ancora più resistente e<br />

un nuovo impianto di alimentazione common rail sono solo<br />

alcuni degli accorgimenti che permettono di ridurre il rumore<br />

fino a 3 dB rispetto agli attuali motori Perkins da 13,<br />

15 e 18 litri. In termini di consumo carburante è stato ottimizzato<br />

fino a 185 g/kW-ora e algoritmi di controllo avanzati,<br />

abbinati all’architettura elettronica ottimizzata (OEA),<br />

permettono all’elettronica di adattare le prestazioni a un'ampia<br />

gamma di condizioni ambientali e di altitudine condizioni.<br />

Manutenzione semplificata<br />

I progettisti hanno inoltre lavorato per semplificare l’assistenza<br />

e la manutenzione introducendo, ad esempio, la regolazione<br />

idraulica delle punterie o il filtro della ventilazione<br />

del basamento senza manutenzione. Il cambio dell’olio<br />

e del filtro motore sono cadenziati ora a 1.000 ore operative,<br />

mentre la pulizia del filtro antiparticolato diesel è da<br />

prevedere ogni 5.000 ore.<br />

Una tre giorni<br />

emozionante che<br />

ha visto fondersi<br />

l’innovazione e la<br />

proiezione al futuro di<br />

Develon con la tradizione<br />

coreana. Tutto è iniziato a<br />

Boryeong, a sud della<br />

capitale Seul, nell'area in<br />

cui il costruttore testa<br />

nuove macchine e nuove<br />

tecnologie. Il secondo e<br />

terzo giorno i partecipanti<br />

hanno potuto visitare gli<br />

stabilimenti di produzione<br />

Develon a Incheon e<br />

vistare la Zona<br />

Demilitarizzata e altre<br />

attrazioni culturali, inclusi<br />

alcuni dei più famosi siti<br />

del patrimonio culturale<br />

coreano. A Boryeong,<br />

clienti e concessionarie<br />

sono stati calorosamente<br />

accolti da Seung Hyun Oh<br />

e da Young-cheul Cho<br />

(sopra in foto),<br />

amministratori delegati di<br />

HD Hyundai Infracore.<br />

Le presentazioni dei due<br />

CEO hanno evidenziato la<br />

lunga storia dell'azienda<br />

nel settore delle<br />

costruzioni e la visione<br />

che anima il marchio<br />

Develon. Entrambi hanno<br />

sottolineato che Develon è<br />

impegnata a cambiare il<br />

futuro dei clienti e a fornire<br />

valore al di là dei prodotti,<br />

progettando soluzioni<br />

smart per soddisfare le<br />

esigenze di domani del<br />

settore delle costruzioni.<br />

Uno dei momenti chiave<br />

del Develon Day è stato<br />

l'Expert Talk, un'occasione<br />

di incontro durante la<br />

quale gli specialisti<br />

dell'azienda hanno parlato<br />

dell'evoluzione e dello<br />

stato attuale delle<br />

macchine da costruzione<br />

autonome di Develon.<br />

L’azienda ha definito<br />

cinque fasi per<br />

raggiungere il suo<br />

obbiettivo: la prima punta<br />

a sfruttare la tecnologia<br />

per rafforzare la sicurezza,<br />

la seconda è finalizzata ad<br />

automatizzare i singoli<br />

processi, come lo scavo<br />

automatico. La terza fase<br />

consiste nel rendere<br />

autonome le attività,<br />

mentre la quarta è quella<br />

della completa autonomia<br />

con supervisione tramite<br />

centro di controllo<br />

esterno, per arrivare alla<br />

quinta fase, quella della<br />

completa automazione<br />

del cantiere. Nel più breve<br />

tempo possibile.<br />

eu.develon-ce.com<br />

[70] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [71]


Macchine&Componenti<br />

Escavatori cingolati<br />

IL PRIMO<br />

26 t elettrico<br />

L’Italia è tra i primi mercati al mondo in cui sarà<br />

disponibile il nuovo escavatore cingolato<br />

EC230 Electric. 100% zero emission,<br />

sarà disponibile da metà 2024 a noleggio<br />

testi di Andrea Ghiaroni<br />

Silenzioso, ecologico e comfortevole. Sono queste<br />

le caratteristiche principali del primo escavatore<br />

Volvo completamente elettrico di gamma media<br />

EC230 Electric da 25 t di peso operativo ideale per i cantieri<br />

moderni e per lavorare con attenzione all’ambiente<br />

circostante. Il team di Volvo Construction Equipment Italia<br />

lo ha presentato, in anteprima nazionale, all’ultima edizione<br />

di Ecomondo a Rimini (uno dei più grandi eventi internazionali<br />

dedicati alla transizione ecologica, all’economia<br />

circolare e rigenerativa), spiegando che offre le<br />

stesse prestazioni della controparte convenzionale a gasolio,<br />

ma con il vantaggio aggiunto di essere una soluzione<br />

ecologica volta ad azzerare le emissioni di CO 2 .<br />

PRESENTAZIONE A ECOMONDO Sopra,<br />

da sinistra: Marco Misani, Product Manager<br />

di Volvo CE Italia e Stefano Tacchinardi,<br />

Managing Director di Volvo CE Italia.<br />

In tal modo, gli operatori possono contare su minori livelli<br />

di vibrazioni e rumore e con tempi di manovra più rapidi<br />

(consentendo di lavorare praticamente ovunque e in qualsiasi<br />

luogo, anche di notte in aree ad alta densità di popolazione<br />

o in galleria), ma anche su una maggiore risposta<br />

dell’idraulica grazie al motore elettrico. Non solo.<br />

Non è necessario fare rifornimento, vanta livelli eccezionali<br />

di comfort per l’operatore e costi di manutenzione inferiori<br />

rispetto ad un’alternativa diesel: è una macchina<br />

progettata per avere un impatto elettrico sui profitti. I clienti<br />

possono, quindi, ottenere la stessa produttività o addirittura<br />

una produttività migliore rispetto a quella dell’EC220.<br />

Il tutto per un ambiente di lavoro migliore e sicuro, sia in<br />

SILENZIOSO Il nuovo EC230 Electric<br />

consente di lavorare ovunque<br />

e in qualsiasi luogo, anche di notte<br />

in aree ad alta densità di popolazione.<br />

[72] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [73]


Macchine&Componenti<br />

Escavatori cingolati<br />

264 KWh COMPLESSIVI<br />

Nell’ex vano motore dell’escavatore Volvo<br />

trovano posto quattro pacchi di batterie<br />

agli ioni di litio da 66 KWh ciascuna.<br />

SEMPRE PIÙ GRANDI A sinistra,<br />

dall’alto, il miniescavatore girosagoma<br />

ECR18 Electric e la pala gommata<br />

compatta L20 Electric. Sono stati i primi<br />

modello elettrici Volvo venduti in Italia.<br />

cabina che in cantiere, adattandosi a metodologie più sostenibili.<br />

“In Volvo – ha spiegato Stefano Tacchinardi,<br />

Managing Director di Volvo CE Italia – l’obiettivo principale<br />

è quello di ridurre entro il 2030 del 30% le emissioni<br />

delle macchine che vengono prodotte e proprio per questo<br />

motivo uno degli step determinanti è quello di vendere<br />

entro quell’anno il 35% della nostra produzione di<br />

escavatori con tecnologia elettrica”.<br />

La famiglia si “prolunga”<br />

L’EC230 Electric è stato recentemente affiancato dalla pala<br />

gommata L120H Electric Conversion da 20 t di peso operativo.<br />

Entrambi questi prodotti sono stati introdotti sulla<br />

scia del successo della commercializzazione del miniescavatore<br />

girosagoma ECR25 Electric e della pala gommata<br />

L25 Electric: le prime macchine elettriche lanciate da<br />

Volvo. Da allora sono stati introdotti sul mercato anche i<br />

miniescavatori compatti ECR18 Electric girosagoma ed<br />

EC18 Electric, più la pala gommata L20 Electric.<br />

L’EC230 Electric è progettato per una varietà di applicazioni,<br />

tra cui estrazione di materiale, movimento terra e livellamento<br />

per la preparazione di cantieri nel segmento edilizio,<br />

nonché per la movimentazione di rifiuti e rottami nel<br />

segmento riciclaggio e smaltimento rifiuti. “Questa macchina<br />

– ha continuato Tacchinardi – sarà inizialmente introdotta<br />

sul mercato attraverso il noleggio per far comprendere<br />

le potenzialità e i vantaggi dell’utilizzo e della<br />

gestione”. Nel frattempo, il nuovo escavatore elettrico a<br />

batteria da 26 t di peso operativo si è già dimostrato un<br />

successo in una serie di applicazioni sia in Europa, sia in<br />

Asia. Dopo essere stato, così, introdotto per la prima volta<br />

in Cina nel 2021 e in Norvegia nel 2022, è, così, ora disponibile<br />

in commercio per alcuni clienti selezionati in Europa.<br />

“Nel nuovo modello elettrico – ha affermato Marco Misani,<br />

Product Manager di Volvo CE Italia – è praticamente cambiato<br />

solo la parte motore/batterie, per il resto (sottocarro,<br />

torretta, braccio e cabina) è praticamente uguale all’EC220E<br />

a gasolio”. L’EC230 Electric (che ha una larghezza di trasporto<br />

di 2.990 mm) è alimentato da batterie agli ioni di<br />

litio (quattro pacchi di batterie da 66 KWh con una capacità<br />

quindi del pacchetto completo di 264 KWh) ed è stato<br />

progettato per coprire un turno di lavoro di ben otto ore,<br />

con una ricarica rapida ad alta potenza durante la pausa<br />

pranzo. Senza la ricarica in pausa pranzo ha un tempo di<br />

funzionamento indicativo (a seconda dell’applicazione) intorno<br />

a cinque ore. “Il motore e la batteria del modello elettrico<br />

– ha aggiunto Misani - sono ampiamenti testati e collaudati<br />

dal momento che sono gli stessi utilizzati su truck<br />

e bus Volvo da diversi anni, dimostrandosi estremamente<br />

robusti e affidabili”.<br />

Come si ricarica<br />

Oltre alla batteria che Volvo CE presenta come la tecnologicamente<br />

più avanzata del settore, il modello elettrico<br />

offre una serie di soluzioni che rendono più efficiente la<br />

ricarica. È dotato di un connettore CCS2, ovvero un connettore<br />

standard disponibile nella maggior parte dei Paesi<br />

europei, che consente ai clienti di avviare e mettere in funzione<br />

questa macchina praticamente ovunque, utilizzando<br />

un qualsiasi caricabatterie disponibile sul mercato e ricaricandola<br />

in 80 minuti (per una ricarica completa a 750<br />

V/200 A). È, inoltre, munito di un cavo di ricarica in grado<br />

di fornire una potenza di 22 Kw e consentire, quindi, di<br />

ricaricare la batteria tramite una presa CEE: il cavo di serie<br />

assicura un tempo di ricarica di 10-12 ore a 400 V/32<br />

A (trifase). Utilizzando un caricabatteria portatile da 40<br />

SOTTO PELLE Dall’alto, lo scambiatore dell’olio idraulico<br />

e il condensatore dell’aria condizonata con a lato tre<br />

delle quattro batterie. Segue il motore elettrico calettato<br />

alle pompe. Sotto, la cabina e lo scambiatore del motore.<br />

[74] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [75]


NEW<br />

140X - 150X | ESCAVATORI CINGOLATI X SERIES<br />

Escavatori cingolati<br />

EXTREME PERFORMANCE<br />

LA GIUSTA CARICA Volvo CE offre una gamma<br />

di soluzioni per ricaricare le sue macchine. Tra queste,<br />

anche una stazione di ricarica mobile (Power Unit)<br />

con batteria integrata disponibile come PU500 con circa<br />

330-400 KWh di capacità.<br />

KW, 66 A e 600 V DC, la ricarica completa richiede 5-6 ore<br />

(a 600 V/66 A).<br />

Un container di batterie<br />

È poi disponibile la Power Unit mobile da 600 V, Volvo<br />

Construction Equipment amplia, poi, ulteriormente la propria<br />

offerta di soluzioni di ricarica, mettendo a disposizione<br />

dei clienti la flessibilità necessaria per portare a termine<br />

il lavoro, non solo con la macchina stessa, ma anche<br />

con l’infrastruttura necessaria per mantenerla in funzione<br />

con il minimo sforzo. È una stazione di ricarica mobile<br />

con batteria integrata disponibile come PU500 con circa<br />

330-400 KWh di capacità. La Power Unit (PU500) può essere<br />

configurata con gruppi batteria nuovi o ricondizionati,<br />

in base alle proprie esigenze. La corrente in ingresso è<br />

fino a 125 A/400 V AC (32 A o connettore 64 A AC), quella<br />

in uscita fino a 150 KW.<br />

La power bank mobile è stata progettata come una fonte<br />

di alimentazione stabile per le macchine per costruzioni<br />

elettriche più grandi, ma è ideale anche per altri tipi di veicoli<br />

a batteria come gli autocarri elettrici ed è stata realizzata<br />

per la massima flessibilità e durata in cantieri e luoghi<br />

remoti con difficoltà o addirittura senza accesso alla<br />

rete elettrica. La Power Unit rende possibile un cantiere<br />

completamente senza emissioni, affidabile e produttivo.<br />

Questa soluzione versatile è solamente una delle ultime di<br />

un portfolio futuro di soluzioni di ricarica Volvo, tutte progettate<br />

con le varie esigenze dei clienti al centro.<br />

Disponibile a noleggio<br />

Il feedback e l’esperienza maturata dall’utilizzo dell’EC230<br />

Electric saranno sicuramente fondamentali per aiutare<br />

Volvo Construction Equipment a sviluppare altri modelli<br />

della gamma elettrica, a vantaggio anche dei suoi partner<br />

e clienti impegnati a ridurre l’impatto sul clima. Grazie alle<br />

informazioni acquisite attraverso questi nuovi modelli, si<br />

sta formando una base di conoscenze e una migliore comprensione<br />

delle possibilità di implementazione su ampia<br />

scala di queste soluzioni in un orizzonte futuro. A tutto<br />

vantaggio dell’intero settore delle costruzioni. In quanto al<br />

prezzo del nuovo EC230 Electric, allo stadio attuale è certamente<br />

importante e va valutato con attenzione, assieme<br />

ai consulenti Volvo CE, tenendo conto di molte variabili<br />

come, ad esempio, i ridotti costi di manutenzione, il<br />

tipo di applicazione in cui il cliente intende utilizzare la macchina,<br />

i vantaggi che la tecnologia zero emission può avere<br />

nelle valutazioni e graduatorie in gare d’appalto.<br />

L’EC230 Electric sarà disponibile in Italia da metà 2024 ed<br />

esclusivamente a noleggio. Si tratta di una scelta interessante<br />

in quanto consentirà alle imprese interessati di provare<br />

la macchina in condizioni di lavoro reali, pianificandone<br />

il costo su un periodo predefinito e valutandone le<br />

potenzialità a tutto tondo.<br />

X Series è l’avanzata gamma di escavatori cingolati con cui JCB innalza il livello<br />

per quanto riguarda il design ancora più robusto e duraturo, la produttività e le prestazioni<br />

incrementate e con consumi ridotti, un maggiore comfort per l’operatore grazie alla cabina<br />

CommandPlus ad alta visibilità, intervalli di manutenzione ridotti e una facilità d’uso senza<br />

precedenti. I nuovi escavatori 140X e 150X consentono di adattare perfettamente le<br />

prestazioni della macchina a qualsiasi applicazione e ambiente operativo. Ora puoi scegliere:<br />

contatta il tuo rivenditore JCB e scopri la vera innovazione per il cantiere. JCB è innovazione.<br />

[76] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

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Telefono: +39 02 48866401<br />

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Cave&Calcestruzzo<br />

Pneumatici<br />

RICETTA<br />

d’efficienza<br />

La maxi miniera austriaca a cielo aperto VA Erzberg<br />

punta su elettrificazione e digitalizzazione dei processi.<br />

Bridgestone è tra i partner tecnici grazie al supporto diretto,<br />

alla capacità d’ascolto e all’assistenza professionale<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

Sei anni fa <strong>Costruzioni</strong> ha visitato per la prima volta la<br />

miniera a cielo aperto di ferro austriaca VA Erzberg<br />

per vedere dumper rigido Liebherr T236 da 100 t di<br />

capacità operativa, il primo “piccolo” del costruttore tedesco,<br />

non prodotto negli Stati Uniti, ma in Francia, a Colmar.<br />

Si tratta di un modello innovativo in quanto ha un motore<br />

elettrico calettato in serie a quello diesel e motori di trasmissione<br />

sono elettrici. In seguito VA Erzberg ha concluso<br />

con Liebherr un contratto per lo sviluppo di un sistema<br />

di assistenza Trolley per il T 236, che permette al<br />

dumper da 100 t di percorrere i tratti più energivori alimentato<br />

direttamente dalla linea elettrica tramite un sistema<br />

a pantografo, come fosse un filobus. Sulla carta, la<br />

partnership tra Liebherr Mining e VA Erzberg e l’investimento<br />

pari a 20 milioni di euro per acquistare i sei dumper<br />

alimentati come fossero dei “filobus” elettrici lungo una<br />

rete di percorsi predefiniti.<br />

La guida convenzionale è ancora necessaria solo sui sentieri<br />

di nuova creazione, nel passaggio all'estrazione mineraria<br />

e nell'area del cumulo di rifiuti. Invece di 15 minuti,<br />

il veicolo impiega solo dieci minuti per il percorso corrispondente<br />

con la linea aerea e risparmia circa il 95% di carburante<br />

diesel. Se convertito, ciò si traduce in un risparmio<br />

di CO 2 di circa 8.000 t all'anno e in un consumo di carburante<br />

ridotto di tre milioni di litri rispetto alla trazione convenzionale.<br />

Oltre al focus elettrificazione, VA Erzberg GmbH<br />

si caratterizza anche per un progetto digitalizzazione e<br />

all'ottimizzazione dei processi operativi.<br />

"Siamo soddisfatti dell’investimento fatto e convinti di procedere<br />

nella giusta direzione - afferma il Dr. Peter Schimek,<br />

responsabile del progetto del sistema di elettrificazione<br />

della VA Erzberg - ora beneficeremo di un significativo<br />

aumento della produttività e di un minore impatto ambientale<br />

della nostra attività a lungo termine."<br />

La giusta gomma<br />

I progetti speciali creano esigenze speciali e in questo contesto<br />

Bridgestone ha saputo fare la differenza, distinguersi<br />

supportando VA Erzberg con pneumatici OTR premium<br />

e i relativo supporto tecnico per monitorare i pneumatici in<br />

servizio sui dumper Liebherr T236 diesel-elettrici che richiedono<br />

mescole speciali per trasmettere a terra la forte<br />

coppia generata dall’innovativa driveline.<br />

“Bisogna tenere presente, ad esempio, che la trazione diretta<br />

e a coppia elevata comporta una maggiore usura del<br />

battistrada degli pneumatici e che l’aumento delle velocità<br />

porta con sé anche uno stress aggiuntivo, che ha un impatto<br />

particolare sulla temperatura degli pneumatici e quindi<br />

sulla temperatura durata di servizio del pneumatico”,<br />

afferma il Peter Schimek.<br />

"Per selezionare le specifiche degli pneumatici adeguati<br />

a questo tipo di requisiti, sono stati necessari studi dedicati<br />

e una consulenza basata sulla valutazione dei carichi<br />

massimi consentiti, delle velocità di lavoro e sulla mi-<br />

[78] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [79]


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COS’È L’E8<br />

COMMITMENT<br />

È un piano<br />

di sviluppo che<br />

segue otto<br />

direttrici:<br />

Energia,<br />

Ecologia,<br />

Efficienza,<br />

Estensione,<br />

Economia,<br />

Emozione, Easy,<br />

Empowerment.<br />

L’obiettivo<br />

è orientare<br />

i processi<br />

secondo priorità<br />

strategiche,<br />

lo sviluppo<br />

culturale<br />

e le attività più<br />

sostenibili.<br />

+3,2 M<br />

visite<br />

mensili<br />

TRA I LEADER<br />

IN ITALIA<br />

UN PUBBLICO UNICO<br />

DI ACQUIRENTI<br />

PROFESSIONISTI<br />

gliore pressione d’esercizio" spiega Christoph Frost, direttore<br />

prodotti commerciali Bridgestone Europa Centrale.<br />

“Inoltre, gli pneumatici devono essere molto robusti quando<br />

si tratta di trasportare circa 40.000 tonnellate di materiale<br />

ogni giorno. Convertendo il risultato, si ottiene una<br />

massa di circa 670 t che un singolo pneumatico può trasportare<br />

al giorno. Particolare attenzione è rivolta alla trazione<br />

costantemente buona in condizioni stradali mutevoli<br />

e all'elevata stabilità dei pneumatici Bridgestone,<br />

fondamentale per la sicurezza di guida. Devono inoltre essere<br />

resistenti al calore, ai tagli e distinguersi per il non accumulo<br />

di materiale sul battistrada”.<br />

In arrivo un nuovo 27.00 R49<br />

“Il supporto tecnico diretto di Bridgestone, la gamma completa<br />

di servizi, la competenza tecnica e la consulenza pratica<br />

sono convincenti. La collaborazione con Bridgestone<br />

è costruttiva, alla pari e sempre orientata alla soluzione”,<br />

afferma Peter Schimek della VA Erzberg .<br />

Ma Bridgestone non si limita a supportare con i prodotti la<br />

miniera austriaca nella sua impresa pionieristica. Il costruttore<br />

di pneumatici sta infatti sviluppando un nuovo<br />

OTR, il 27.00 R49 Master Core, progettato in modo specifico<br />

per l'utilizzo in miniere di roccia dura stabilendo nuovi<br />

standard in termini di longevità e resistenza.<br />

Gruppo<br />

+ 4 000<br />

clienti professionisti<br />

In Italia<br />

e in oltre 40 paesi<br />

[80] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

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De &Riciclaggio<br />

Infrastrutture<br />

NOTTETEMPO La rimozione<br />

della sezione lunga 46 m<br />

e larga 13 m, ma soprattutto di peso<br />

stimato in circa 530 t,<br />

è riuscita in appena due ore.<br />

Atterraggio<br />

A LAINATE<br />

Mammoet Italy interviene sull’A8 per rimuovere,<br />

con due treni di carrelli SPMT, in sole due ore,<br />

una sezione di ponte da 530 tonnellate di peso<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

Mammoet Italy ha portato a termine un’altra missione<br />

per la committente AMPLIA, del Gruppo<br />

ASPI, rimuovendo e posando a terra, la parte sospesa<br />

del vecchio svincolo di Lainate nel tratto autostradale<br />

tra la barriera di Milano e l’immissione della A9 sulla<br />

A8. La sezione dell’ormai dismesso svincolo di Lainate, oggetto<br />

di questo intervento di demolizione controllata, in favore<br />

del nuovo dalle geometrie ottimizzate, era costituita<br />

da una campata in acciaio e dalla relativa soletta in cemento<br />

armato. Vediamo com’è andata.<br />

Due treni di carrelli SPMT<br />

Ancora una volta Mammoet Italy, parte del gruppo leader<br />

a livello mondiale nelle soluzioni di sollevamento e trasporto<br />

multimodale, è intervenuta al calare delle tenebre e in tempi<br />

record per minimizzare qualsivoglia disagio alla circolazione<br />

attorno alla frenetica Milano.<br />

Lo spettacolo andato in onda alla fine dello scorso ottobre<br />

ha avuto per oggetto la rimozione e posa a terra di una sezione<br />

del vecchio sovrappasso autostradale all’altezza di<br />

Lainate (MI), costituito da una campata in acciaio e dalla<br />

relativa soletta in cemento armato, per una sezione complessiva<br />

lunga 46 m e larga 13 m, ma soprattutto di peso<br />

stimato in circa 530 t. “Stimato” perché quando ci si trova<br />

a demolire infrastrutture costruite oltre mezzo secolo fa<br />

non si hanno solitamente documentazioni alla mano e l’abilità<br />

di chi esegue i lavori è proprio nel “prendere le misure”<br />

del lavoro da eseguire. Mammoet ha fatto proprio questo,<br />

ed ha piazzato In prossimità degli appoggi della struttura<br />

e in sagoma sotto la campata quattro strutture di soste-<br />

[82] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [83]


Sollevamento&Noleggio<br />

Infrastrutture<br />

gno e trasporto montate su due treni di carrelli SPMT, ciascuno<br />

costituito da 2 moduli a sei assi. I carrelli SPMT sono<br />

in grado di alzarsi ed abbassarsi rispetto al piano di marcia<br />

normale delle ruote grazie a un sistema idraulico.<br />

Cronologia d’azione<br />

Una volta tutto pronto alle ore 22.00 sono iniziati i lavori<br />

di taglio dei vincoli sugli appoggi alle estremità della campata.<br />

Alle 22.50 il taglio era finito e si è passati alla rimozione<br />

delle banchine laterali dall’impalcato, operazione che<br />

è terminata alle 23.42. A questo punto i carrelli si sono alzati<br />

in modo asimmetrico di 150 e 200 mm per mantenere<br />

in piano la campata, originariamente in leggera pendenza<br />

ed hanno completamente svincolato l’impalcato.<br />

La struttura è stata quindi traslata fino a raggiungere l’area<br />

di demolizione dove è stata deposta su torri MJS 300, grandi<br />

martinetti idraulici basati su un sistema a cassette d’acciaio<br />

in grado di sollevare (e abbassare) grandi carichi in<br />

spazi limitati. La struttura è stata abbassata sino a posarsi<br />

su plinti appositamente predisposti a 1,8 m di altezza,<br />

in modo da consentire la demolizione in completa sicurezza.<br />

L’intervento da parte di Mammoet di rimozione<br />

dell’impalcato dalla sede stradale è terminato poco dopo<br />

mezzanotte. Il successivo abbassamento è stato effettuato<br />

la mattina seguente, in 4 ore.<br />

Una soluzione per distinguersi<br />

La soluzione basata sulle torri MSJ viene utilizzata per la<br />

seconda volta da Mammoet Italy per gli interventi sullo<br />

svincolo di Lainate invece del tradizionale ricorso alle classiche<br />

autogru. Originariamente sviluppata per operare<br />

sulle chiatte da carico, la serie MJS, che comprende modelli<br />

da 300, 800 e 5200 tonnellate per torre, è caratterizzata<br />

dall’unità di potenza separata da quella di solle-<br />

vamento, cui è collegata tramite cavi e tubazioni flessibili<br />

ad alta pressione, in questo modo occupando uno spazio<br />

molto limitato.<br />

Rapid Bridge Replacement<br />

“Questo intervento, preciso e rapido, ci soddisfa per due<br />

motivi - commenta Alberto Galbiati, CEO di Mammoet Italy.<br />

In primo luogo, si tratta di una seconda commessa da parte<br />

di un cliente importante in un settore, l’ingegneria delle<br />

infrastrutture di trasporto, dove la nostra azienda in Italia<br />

ha un track record meno evidente di quello in altri ambiti.<br />

In secondo luogo, rappresenta una sintesi in scala ridotta<br />

della nostra metodologia di approccio ai lavori di modifica<br />

alle infrastrutture di scavalcamento, come ponti e viadotti,<br />

sia in fase di costruzione che di demolizione. Si tratta della<br />

ormai per noi consolidata metodologia Rapid Bridge<br />

Replacement che utilizza tutte le più avanzate tecnologie<br />

disponibili ad un’azienda come la nostra per effettuare lavori<br />

in tempi rapidissimi e con la minima interferenza sull’utilizzo<br />

dell’infrastruttura. Se impiegata in modo sistematico<br />

la RBR permetterebbe di completare molto più<br />

velocemente una parte significativa degli interventi infrastrutturali<br />

ora in corso in Italia”.<br />

Ecomondo <strong>2023</strong><br />

Soluzioni a 360 gradi<br />

Offrire soluzioni che generano più valore<br />

e sostenibilità. È questo l’obiettivo primo<br />

di CGT. Non solo per la filiera del riciclaggio<br />

CGT ha presentato a<br />

Ecomondo tre<br />

novità di prodotto<br />

che integrano l’offerta di<br />

macchinari per il settore<br />

del riciclaggio. Le tre<br />

novità confermano e<br />

rafforzano per CGT il<br />

ruolo di partner “end to<br />

end” a fianco delle<br />

imprese in grado di<br />

proporre prodotti e<br />

soluzioni per coprire<br />

l’intera catena del valore<br />

del Cliente: dalla<br />

movimentazione al<br />

trattamento con le<br />

macchine Caterpillar e<br />

Komptech, passando poi<br />

allo sfruttamento del<br />

biogas mediante impianti<br />

di cogenerazione o di<br />

upgrading a biometano,<br />

ed infine alla raffinazione<br />

del compost ed alla<br />

produzione di CSS.<br />

La prima novità è il frutto<br />

di un importante accordo<br />

con Andritz, grazie al<br />

quale CGT distribuirà in<br />

esclusiva per l’Italia la<br />

linea di trituratori<br />

In alto,<br />

un trituratore<br />

secondario<br />

ADuro firmato<br />

Andritz.<br />

A sinistra,<br />

una sezione<br />

d’impianto<br />

fisso Caiman<br />

25MC.<br />

secondari/raffinatori<br />

ADuro: con questi prodotti<br />

sarà possibile sia la<br />

produzione del CSS, sia il<br />

trattamento e la<br />

triturazione di altre<br />

tipologie di “rifiuti” quali i<br />

RAEE, i frigoriferi ed il<br />

tessile solo per fornire<br />

alcuni esempi.<br />

La seconda novità è il<br />

bioseparatore Dominator,<br />

progettato da Rowan<br />

Food & Biomass<br />

Engineering, utilizzato<br />

prevalentemente per la<br />

separazione della frazione<br />

plastica dal rifiuto<br />

organico ma che può<br />

trovare svariate<br />

applicazioni in differenti<br />

ambiti industriali. Infine la<br />

terza è il miscelatore<br />

Caiman, sviluppato da<br />

Mille srl, che trova il suo<br />

impiego principale nella<br />

miscelazione del<br />

digestato con lo<br />

strutturante per avviare<br />

poi il compost alla fase di<br />

maturazione. Queste tre<br />

nuove soluzioni integrano<br />

l’offerta dell’azienda del<br />

Gruppo TESYA<br />

nell’ambito dei rifiuti,<br />

aggiungendosi alle linee<br />

di prodotto di Caterpillar e<br />

Komptech. Per le realtà<br />

impegnate nel ciclo di<br />

recupero, il punto di forza<br />

di CGT è quello di essere<br />

su un unico interlocutore<br />

in grado di fornire<br />

soluzioni tecnologiche<br />

che aumentano la<br />

produttività e l’efficienza.<br />

L’obiettivo è generare<br />

valore e sostenibilità.<br />

cgt.it<br />

[84] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [85]


Emergenza alluvione<br />

testi di Federica Lugaresi<br />

in collaborazione con<br />

Tutte le immagini<br />

appartengono<br />

al Gruppo Hera.<br />

Una montagna<br />

Andrea Ramonda,<br />

AD di Herambiente.<br />

Volumi importanti di rifiuti: gli impianti<br />

all’avanguardia del Gruppo Hera<br />

assorbiranno in toto il loro smaltimento.<br />

L’operazione durerà 4-5 mesi.<br />

DI RIFIUTI<br />

L’alluvione in Romagna non ha portato solo inerti.<br />

Oggetti di qualunque tipo, dai mobili agli<br />

elettrodomestici, sono diventati cumuli di scarti.<br />

Il Gruppo Hera sta portando avanti la sfida<br />

per smaltire tutto con gli impianti della Regione<br />

350 milioni di m 3 d’acqua caduti in<br />

due giorni, insistendo su di un’area<br />

che comprende 100 comuni. 23 i<br />

fiumi e i corsi d’acqua esondati che hanno<br />

rotto o varcato gli argini in più punti,<br />

per non parlare delle decine di migliaia di sfollati. La Regione<br />

Emilia-Ro magna ha comunicato che più di 36.600 persone<br />

hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione:<br />

la maggior parte (quasi 27.800) nel ravennate, poi<br />

oltre 4.800 in provincia di Forlì-Cesena e oltre 4 mila nel bolognese.<br />

Sono questi i numeri che hanno prodotto tonnellate di rifiuti<br />

da smaltire. E messo a dura prova la Multiutility Gruppo<br />

Hera che si è trovata a gestire una situazione inedita ed<br />

in continua evoluzione, con numerosi operatori in campo<br />

giorno e notte per garantire i servizi essenziali nelle zone<br />

più colpite. Senza contare gli oltre 300 movimenti<br />

franosi che hanno causato danni<br />

strutturali a strade e condotte sempre gestite<br />

dal Gruppo.<br />

Obiettivo: ritorno alla normalità<br />

La task force di Hera nelle settimane più difficili è stata in<br />

campo giorno e notte con un migliaio di persone e oltre<br />

250 mezzi tra cui idrovore, autospurghi, motopompe, carri<br />

bombolai e mezzi per la raccolta dei rifiuti. I servizi ambientali<br />

sono stati fra i primi sul campo per far fronte alla<br />

eccezionale quantità di mobili, elettrodomestici e materiali<br />

danneggiati dall’acqua di cui i cittadini colpiti dall’alluvione<br />

sono stati costretti a disfarsi. Per organizzare e realizzare<br />

la raccolta straordinaria dei rifiuti casa per casa, in accordo<br />

con i Comuni e la Protezione Civile, nelle prime setti-<br />

[86] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [87]


De<br />

&Riciclaggio<br />

Emergenza alluvione<br />

Area di sgombro<br />

dei rifiuti raccolti<br />

casa per casa.<br />

mane post alluvione erano in campo più di 250 persone,<br />

tra gli autisti degli oltre 150 mezzi operativi in campo, gli<br />

operatori manuali e i tecnici con funzioni di coordinamento,<br />

impegnati per la grande maggioranza nelle zone più critiche<br />

del ravennate e del cesenate.<br />

Una volta raccolti, i rifiuti sono stati portati in depositi temporanei<br />

individuati dai Comuni, utilizzati solo dai mezzi di<br />

Hera e dei propri fornitori specializzati, per essere poi trasferiti<br />

negli impianti dell’Emilia-Romagna, con una frequenza<br />

proporzionale alla capacità di smaltimento e recupero.<br />

Relativamente agli altri servizi essenziali - gas e idrico - è<br />

proseguita in tutti i territori colpiti la pulizia delle strade, delle<br />

caditoie e delle fognature attraverso l’impiego di autospurghi,<br />

idrovore e mezzi di supporto. È stato, inoltre, predisposto<br />

un capillare piano di interventi per ripristinare<br />

eventuali contatori danneggiati, in particolare per quanto<br />

riguarda la distribuzione gas.<br />

Ma ci descrive meglio questo scenario Andrea Ramonda,<br />

AD Herambiente.<br />

Eventi straordinari come la recente alluvione<br />

hanno trasformato (soprattutto nelle abitazioni<br />

ma anche aziende) tonnellate di materiale di<br />

ogni genere in rifiuti. Come avete affrontato<br />

questa sfida e con quali tempi e numeri?<br />

Nei territori delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e<br />

Bologna (più marginalmente nel riminese) toccati dall’alluvione,<br />

siamo riusciti a ripristinare tempestivamente i servizi<br />

(a partire da quelli a rete come acqua, luce e gas) e a<br />

ridurre al minimo i disagi delle comunità colpite grazie alle<br />

imponenti forze messe in campo e al nostro impegno costante<br />

in prima linea su più fronti, in stretto coordinamento<br />

con le Amministrazioni Comunali, la Protezione Civile<br />

e tutte le sale operative regionali e locali.<br />

Per quanto riguarda i servizi ambientali, solo sui territori<br />

gestiti dal Gruppo Hera la stima dei rifiuti raccolti post alluvione<br />

è di oltre 70.000 tonnellate: per dare un’idea rappresentano<br />

un volume pari a un palazzo di 25 piani su una<br />

superficie di un campo da calcio, quindi una montagna<br />

enorme da gestire. Per gestire questa enorme mole, oltre<br />

al nostro personale e alle nostre dotazioni impiantistiche,<br />

è stata fondamentale anche la collaborazione con altre<br />

aziende del nostro settore e dei loro fornitori che ci hanno<br />

dato la loro disponibilità di uomini e mezzi fornendoci<br />

un prezioso supporto.<br />

Per quanto possibile in una situazione di emergenza,<br />

siete riusciti a differenziare e cosa avete<br />

recuperato?<br />

Per prima cosa i rifiuti, prevalentemente ingombranti, sono<br />

stati raccolti da strade, case e aziende, attraverso un’ordinanza<br />

della Regione, che ha definito assieme ai Comuni le<br />

aree di primo conferimento dove questi materiali sono stati<br />

abbancati, per poi essere trasportati in altre aree più grandi,<br />

dette di secondo livello. È in queste ultime, protette e<br />

presidiate 24 ore su 24, che i rifiuti vengono definitivamente<br />

recuperati o smaltiti. Il Gruppo Hera sta cercando di separare<br />

il più possibile i vari materiali, in modo da recuperare<br />

ad esempio i RAEE (frigoriferi, lavatrici ed elettrodomestici<br />

vari) che verranno portati al consorzio di recupero e i metalli,<br />

oltre ai materiali pericolosi come ad esempio le bombole,<br />

presenti in minime quantità.<br />

Il resto (non recuperato) come viene trattato?<br />

Il materiale che non è in alcun modo recuperabile viene<br />

ridotto volumetricamente e triturato per consentirne lo<br />

smaltimento nei nostri impianti, discariche o termovalorizzatori.<br />

In alto, una foto emblematica della straordinaria raccolta<br />

“porta a porta” che si è resa necessaria. Qui sopra,<br />

un’area Hera per la raccolta dedicata ai soli rifiuti RAEE.<br />

State ancora gestendo lo smaltimento dei rifiuti<br />

in volumi così importanti… Gli impianti del<br />

Gruppo sono riusciti ad assorbirli o vi siete appoggiati<br />

ad impianti extra Regione?<br />

Per lo smaltimento, che durerà complessivamente 4-5<br />

mesi, non abbiamo previsto di chiedere aiuto ad altre regioni,<br />

in quanto disponiamo di un centinaio di impianti all’avanguardia<br />

in grado di trattare qualsiasi tipologia di rifiuto.<br />

La stessa Regione Emilia-Romagna è stata sempre<br />

molto dinamica e lungimirante nel consentire l’apertura di<br />

impianti adeguati, motivo per cui è possibile affrontare<br />

situazioni complesse come questa nonostante le carenze<br />

impiantistiche a livello nazionale.<br />

Quanti mezzi avete impegnato?<br />

La task force del Gruppo Hera nelle settimane più difficili<br />

è stata in campo giorno e notte con un migliaio di persone<br />

e oltre 250 mezzi, tra cui quelli per la raccolta dei rifiuti,<br />

ma anche idrovore, autospurghi, motopompe e autobotti<br />

per far fronte all’emergenza idrica.<br />

Vero, c’è anche il problema delle reti idriche.<br />

Come avete curato la potabilità delle acque?<br />

Nei territori colpiti ci sono state delle interruzioni di servizio<br />

causate dalle rotture di alcune condotte o dall’allagamento<br />

degli impianti. Si contano oltre 1000 movimenti<br />

franosi che hanno isolato alcune frazioni e causato<br />

danni strutturali a strade, case e anche alle nostre condotte.<br />

I nostri operatori hanno riparato progressivamente i danni<br />

non appena le zone sono state dichiarate agibili da parte<br />

della Protezione Civile. Per garantire il servizio a cittadini<br />

e imprese durante il picco dell’emergenza abbiamo<br />

fornito l’acqua potabile tramite autobotti o sacchetti, anche<br />

nelle zone più difficili da raggiungere. Molti interventi<br />

di ripristino definitivo e ricostruzione di alcune infrastrutture<br />

restano da programmare e realizzare a partire<br />

dall’anno in corso.<br />

Un superlavoro faraonico: nulla è stato lasciato<br />

al caso…<br />

Fra le operazioni più impegnative nelle aree allagate ci<br />

sono state quelle di pulizia delle fognature, occluse dal<br />

fango riversato nelle condotte, e il ripristino progressivo<br />

dei danni al sistema depurativo.<br />

In tutti i territori colpiti dall’alluvione abbiamo proceduto<br />

con le attività di pulizia delle caditoie e delle reti fognarie<br />

con l’ausilio di mezzi autospurgo, che abbiamo messo<br />

a disposizione dei Comuni a mano a mano che il deflusso<br />

dell’acqua alluvionale lo permetteva.<br />

[88] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [89]


De &Riciclaggio<br />

Escavatori demolition<br />

TRE, DUE,<br />

UNO... AZIONE!<br />

Sopra l’825 E<br />

dell’impresa<br />

tedesca Max<br />

Wild impegnato<br />

nella<br />

demolizione<br />

controllata<br />

di una sezione<br />

d’impianto<br />

industriale<br />

in un’acciaieria.<br />

A sinistra<br />

l’esemplare<br />

della SDI<br />

esposto<br />

a Ecomondo<br />

<strong>2023</strong>.<br />

FORMATO<br />

italiano<br />

Dopo aver visitato Sennebogen<br />

in Germania, la romana SDI ha acquistato<br />

da Cesaro Mac Import un nuovo demolition 825E<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

professionale della famiglia Testani è storicamente<br />

basata sull’attività di autodemolizione, valorizzazione<br />

dei materiali di recupero e vendita di ri-<br />

L’esperienza<br />

cambi auto usati. Oltre trent’anni fa i Testani hanno iniziato<br />

a diversificare la propria attività<br />

e costituito la SDI, società<br />

demolizioni industriali,<br />

con sede a Palestrina, a<br />

Sud Est di Roma. Negli anni<br />

ha portato a termine lavori<br />

lungo tutto lo Stivale, isole<br />

comprese, e maturato esperienza<br />

sia nelle demolizioni<br />

di carattere industriale, sia<br />

in quelle di edilizia civile, fino<br />

ad una altezza di 42 m operativi.<br />

Per anni la SDI ha utilizzato<br />

macchine da demolizione<br />

sviluppate ad hoc<br />

sulla base di macchine movimento<br />

terra e oggi ha scelto<br />

di provare un demolition<br />

puro, progettato espressamente<br />

da Sennebogen.<br />

UNITI Sotto, da sinistra,<br />

l’amministrice di SDI<br />

Mariagrazia Magnante<br />

e il direttore operativo<br />

Giovanni Testani.<br />

La prima caratteristica tecnica dei demolition “verdi” che<br />

ha attirato l’attenzione dell’impresa romana è senza dubbio<br />

la cabina elevabile in altezza che permette di vedere<br />

meglio l’area di lavoro elevando, di fatto, la sicurezza operativa.<br />

La scelta del primo Sennebogen da acquistare è caduta<br />

sul modello 825E che si distingue per il rapporto tra<br />

prestazioni, versatilità operativa, visibilità ottimale sul fronte<br />

di lavoro e facilità di trasporto grazie al carro da 2.540<br />

mm di larghezza, allargabile oltre i 4.000 mm. In altre parole,<br />

la macchina perfetta per eseguire lavori veloci senza<br />

affrontare costi di trasporto impegnativi o essere frenati<br />

nelle tempistiche dalla burocrazia autorizzativa.<br />

DOPPIO FIOCCO ROSA Sopra,<br />

la famiglia Testani posa davanti all’825 E<br />

assieme ai dipendenti. Al centro,<br />

un passeggino testimonia una new<br />

entry nella famiglia Testani.<br />

Consegnata durante Ecomondo, a Rimini<br />

La macchina da demolizione Sennebogen 825E è stata<br />

acquistata dai Testani durante una visita agli stabilimenti<br />

produttivi del marchio tedesco e, prima di entrare in servizio,<br />

ha “posato” a Rimini, all’ingresso dell’edizione <strong>2023</strong><br />

di Ecomondo, attirando non poco l’attenzione.<br />

Per l’occasione, come si vede dalle foto, tutto il personale<br />

della SDI ha visitato la fiera. Nei prossimi mesi, speriamo<br />

d’aver modo di raccogliere la testimonianza degli operatori<br />

SDI, riguardo alle peculiarità del demolition 825 E in<br />

cantiere, ma anche rispetto alla consulenza e all’assistenza<br />

professionale di Cesaro Mac Import.<br />

[90] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [91]


Sollevamento&Noleggio<br />

Autogru<br />

testi di Fabrizio Parati<br />

La nuova Tadano gru AC 5.250-2 promossa<br />

a pieni voti sotto il profilo delle prestazioni,<br />

del comfort e della sicurezza. Obiettivo: renderla<br />

punto di riferimento della propria categoria<br />

SCRIGNO<br />

di tecnologie<br />

Facilità di trasporto ed eccellenti capacità di carico:<br />

sono le priorità di sviluppo adottate dagli ingegneri<br />

Tadano in fase di progettazione della nuova gru AC<br />

5.250-2. Nella fase finale dello sviluppo, prima del lancio<br />

sul mercato, Tadano ha arricchito la gru con alcune funzionalità<br />

indirizzate, soprattutto, a migliorare ulteriormente<br />

la sicurezza della macchina. Per entrare nello specifico:<br />

grazie alla stretta collaborazione tra i due stabilimenti di<br />

Lauf e Zweibrücken, erano già stati raggiunti ambiziosi<br />

obiettivi di sviluppo al momento della presentazione della<br />

gru AC 5.250-2 a Monaco.<br />

“Abbiamo riunito e sfruttato nel migliore modo possibile le<br />

competenze maturate dai nostri due stabilimenti”, spiega<br />

il responsabile del progetto, Peter Kleinhans. E che si tratti<br />

di un lavoro ben riuscito appare subito chiaro dalle capacità<br />

di sollevamento raggiungibili, che in molte applicazioni<br />

risultano superiori ai migliori valori di questa categoria<br />

del 10-15% e in alcune configurazioni addirittura del 30%.<br />

I numeri parlano chiaro<br />

Con una capacità di sollevamento di 14,5 t, una lunghezza<br />

del braccio di 70 m e un raggio di 12-24 m, la gru AC<br />

5.250-2 ha senz’altro una marcia in più. Altro dato significativo:<br />

la configurazione con un raggio di 42 m e una lunghezza<br />

del braccio di 47 m, che offre una capacità di sollevamento<br />

di 11 t. La lunghezza del sistema di questa nuova<br />

gru è un’altra caratteristica di prim’ordine: il braccio base<br />

da 70 m allestito con HAV può essere allungato di ben 42<br />

m, fino a raggiungere una lunghezza massima del sistema<br />

di 112 m. Molto interessante è il fatto che tutte le prolunghe<br />

disponibili per il braccio base, da 5,8 a 36 m, siano<br />

automontanti.<br />

Design del contrappeso sofisticato<br />

Il contrappeso totale di 80 tonnellate può essere caricato<br />

in tre sollevamenti: 49,6 tonnellate con un raggio fino a 6,2<br />

metri a 360°, seguito da due sollevamenti da 15,2 tonnellate,<br />

ciascuno dei quali suddiviso in 10 e 5,2 tonnellate per<br />

il montaggio a destra e a sinistra del pacchetto base. In<br />

caso di necessità, il contrappeso può essere ripartito in<br />

blocchi più piccoli, permettendo, ad esempio di sollevare<br />

la piastra base di 5,5 tonnellate da una distanza fino a 20,1<br />

metri sempre con un raggio di 360°.<br />

“Grazie al sistema di controllo gru IC1-Plus, il raggio può<br />

essere notevolmente aumentato con certi angoli di rotazione”,<br />

sottolinea Peter Kleinhans. Inoltre, la possibilità di<br />

suddividere il contrappeso in un alto numero di blocchi,<br />

nessuno dei quali supera le 10 tonnellate, assicura un’elevata<br />

flessibilità in termini di logistica di trasporto. Ciò significa<br />

che, se lo spazio presso il cantiere lo consente, per<br />

il trasporto è anche possibile utilizzare camion di piccole<br />

dimensioni.<br />

Gru taxi con 12 t per asse<br />

La gru AC 5.250-2 può rispettare il carico assiale di 12 t anche<br />

allestita con bozzello a tre pulegge, per carichi fino a<br />

67,3 t oppure con un falcone da 5,8 m per carichi pesanti;<br />

in ogni caso le staffe di trasporto per HAV rientrano sempre<br />

nel limite di carico assiale delle 12 t.<br />

Sul retro è possibile aggiungere diverse centinaia di kilogrammi<br />

di equipaggiamenti. Il tutto anche con i cerchioni<br />

in acciaio da 16 pollici. Ciò significa che può essere utilizzata<br />

come gru taxi, senza l’uso di un veicolo ausiliario, rientrando<br />

nel limite di carico assiale di 12 t. E con un carico<br />

assiale di 16,5 t, la gru può utilizzare un contrappeso fino<br />

a 20 t rispetto al massimo trasportabile di 80 t.<br />

[92] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [93]


Sollevamento&Noleggio<br />

Autogru<br />

Tadano di ultima generazione<br />

Tadano ha equipaggiato di serie la gru AC 5.250-2 con una<br />

vasta gamma di caratteristiche che d’ora in avanti si potranno<br />

ritrovare in ogni nuovo membro della famiglia di gru<br />

Tadano AC. Tra queste citiamo l’innovativo sistema di controllo<br />

della gru IC-1 Plus. Il sistema determina in tempo reale<br />

la capacità di sollevamento massima per ogni posizione<br />

del braccio, in funzione dell’angolo di rotazione della<br />

torretta. In questo modo la gru può utilizzare sempre la<br />

massima capacità di sollevamento disponibile (utile, in particolare,<br />

quando vengono impiegati gli stabilizzatori).<br />

Quando il contrappeso è ridotto e gli stabilizzatori non sono<br />

completamente estesi, i vantaggi risultano particolarmente<br />

evidenti. Per la gru AC 5.250-2 i benefici sono notevoli, poiché<br />

gli stabilizzatori possono essere estesi in modo asimmetrico<br />

in cinque posizioni, di 0, 25, 50, 75 e 100%.<br />

La gru Tadano AC 5.250-2 dispone, inoltre, in opzione dell’esclusivo<br />

sistema di telecamere Surround View, che consente<br />

all’operatore di ottimizzare il posizionamento della<br />

gru sul cantiere. Il sistema, brevettato, utilizza le sei telecamere<br />

della gru per creare al computer una rappresentazione<br />

delle massime lunghezze di estensione possibili<br />

degli stabilizzatori presso l’attuale posizione della gru.<br />

“Con Tadano Surround View, l’operatore può visualizzare sul<br />

display della cabina il posizionamento ideale della gru sul<br />

cantiere, per estendere sufficientemente tutti gli stabilizzatori<br />

e utilizzare tutto il contrappeso necessario per il raggio<br />

di rotazione posteriore. In questo modo si elimina il compito,<br />

dispendioso in termini di tempo e fatica, di eseguire misurazioni<br />

e prove per trovare il giusto posizionamento della<br />

gru, velocizzando i tempi di preparazione della gru”, spiega<br />

Peter Kleinhans. Lungo il percorso stradale verso il cantiere,<br />

inoltre, il sistema fornisce supporto in particolare in curva,<br />

per meglio riconoscere pedoni e ciclisti.<br />

TailGUARD e Lift Adjuster<br />

Nella fase finale di sviluppo, è stato aggiunto l’assistente<br />

attivo alla retromarcia TailGUARD quale ulteriore innovazione<br />

tecnica per migliorare la sicurezza durante la<br />

guida. L’assistente monitora lo spazio dietro la gru, durante<br />

la retromarcia, impiegando due sensori a ultrasuoni<br />

perfettamente operativi sia alla luce del giorno sia al buio.<br />

Il sistema mostra sull’unità di controllo nella cabina di<br />

guida la distanza da oggetti sia fissi sia in movimento,<br />

emettendo un segnale acustico al rilevamento di ostacoli<br />

e arrestando automaticamente la gru qualora sussista<br />

un rischio di collisione. L’assistente alla retromarcia<br />

viene attivato automaticamente quando si inserisce<br />

la retromarcia. Si tratta di una soluzione che rende la retromarcia<br />

notevolmente più sicura.<br />

In futuro, la gru AC 5.250-2 sarà inoltre dotata di un’ulteriore<br />

caratteristica di sicurezza: l’esclusivo Lift Adjuster,<br />

che sarà disponibile anche su questa gru in tutto il mondo<br />

nel corso del prossimo anno. Il dispositivo, attivabile<br />

con la semplice pressione di un pulsante, rileva la flessione<br />

del braccio e regola automaticamente il cilindro di<br />

sollevamento per compensare la variazione del raggio<br />

dovuta alla flessione, eliminando così ogni pericolo di<br />

oscillazione. Il Lift Adjuster aumenterà significativamente<br />

il livello di sicurezza nell’area di lavoro.<br />

L’operatore al centro<br />

Per lo sviluppo della gru AC 5.250-2, Tadano non ha trascurato<br />

le esigenze degli operatori. Tutti i componenti<br />

idraulici che producono rumore sono stati ubicati lontano<br />

dalla cabina torretta, che quindi rimane silenziosa.<br />

Oltre a ciò, lo spazioso design di entrambe le cabine crea<br />

un ambiente di lavoro piacevole, caratterizzato dal massimo<br />

comfort. Sotto il profilo della sicurezza, i punti di<br />

accesso distribuiti in modo intelligente, i punti di fissaggio<br />

per le attrezzature degli operatori e il gradino estensibile<br />

rispetto al carro rendono agevole e sicuro l’accesso<br />

e l’uscita dalla cabina torretta - e l’assistenza alla<br />

partenza in salita contribuisce anch’essa a una guida<br />

senza problemi durante le partenze e le manovre sulle<br />

salite.<br />

Compatibile con HVO<br />

La nuova gru AC 5.250-2 offre, infine, un altro componente<br />

dalle caratteristiche convincenti: il moderno motore<br />

Mercedes, con i suoi 530 Cv e una coppia di 2600<br />

Nm, assicura infatti tutta la potenza necessaria per le<br />

esigenze di propulsione e di sollevamento della gru.<br />

Naturalmente, la compatibilità con carburanti HVO risponde<br />

agli attuali requisiti UE Stage V e, grazie alla modalità<br />

Eco, rende il funzionamento della macchina particolarmente<br />

economico: La potenza fornita dal motore,<br />

sempre proporzionata a quella richiesta dalla gru in un<br />

dato momento, viene determinata tramite il sistema di<br />

controllo IC-1. Oltre a ciò, la gru dispone anche della funzione<br />

start-stop alla partenza, per il risparmio di carburante.<br />

Quest’ultima arresta il motore premendo un pulsante,<br />

ma senza disattivare il software di controllo.<br />

Gru idrauliche<br />

Tempio dedicato<br />

all’innovazione<br />

Una superficie<br />

complessiva di<br />

11.500 m 2 , 4.600<br />

coperti, dei quali 3.400<br />

dedicati alla strategica<br />

attività di costruzione<br />

prototipi, montaggio gru,<br />

test a fatica, sviluppo<br />

impianti idraulici, elettrici<br />

ed elettronici. Sono<br />

queste le misure della<br />

struttura inaugurata a<br />

Nembro (BG) per dare<br />

spazio alle attività di<br />

Ricerca & Sviluppo del<br />

Gruppo Fassi. Da tempo il<br />

costruttore “Leader in<br />

Innovation” cercava uno<br />

spazio all’interno dello<br />

storico perimetro di<br />

Albino per dare respiro<br />

all’estro dei progettisti e<br />

alla prototipazione di<br />

nuove soluzioni, ma la<br />

costante crescita degli<br />

esemplari prodotti ne ha<br />

soffocato la<br />

realizzazione. Oggi<br />

l’Innovation Center Fassi<br />

è realtà. “La scelta, un po’<br />

sofferta, di lasciare la<br />

sede di Albino è stata<br />

obbligata – spiega<br />

Rossano Ceresoli,<br />

Direttore Ricerca &<br />

Sviluppo del Gruppo<br />

Fassi. Abbiamo scelto di<br />

sviluppare la nuova<br />

struttura partendo da un<br />

foglio di carta bianca e da<br />

un’area nuova a Nembro,<br />

a dieci chilometri di<br />

distanza dalla sede ,<br />

senza costrizioni ma con<br />

il solo obiettivo di creare<br />

più di un ufficio R&D, ma<br />

un vero e proprio polo per<br />

l’innovazione.<br />

We make Innovation.<br />

Ecco cosa facciamo a<br />

Nembro, per il mondo<br />

Fassi” – continua<br />

Ceresoli. “Dagli anni 2000<br />

le gru sono diventate dei<br />

sistemi che integrano<br />

varie tecnologie e<br />

specializzazioni: la<br />

meccanica e la<br />

metallurgia per la<br />

Il costruttore di Albino ha inaugurato<br />

l’Innovation Center Fassi a Nembro.<br />

Nuovo spazio a costruzione<br />

prototipi, montaggio gru, test<br />

a fatica, sviluppo impianti idraulici,<br />

elettrici ed elettronici<br />

struttura, l’idraulica per la<br />

potenza e il movimento,<br />

l’elettronica per la<br />

sicurezza e il controllo.<br />

Sono dei veri e propri<br />

sistemi meccatronici.<br />

È quindi con la continua<br />

ricerca in questi settori e<br />

la capacità di integrarli<br />

nel modo opportuno che<br />

evolviamo ed innoviamo<br />

non sono solo gru<br />

idrauliche per il<br />

sollevamento, ma gru da<br />

legname e rottame con il<br />

brand Cranab, gru<br />

multiterreno montate su<br />

cingolo con il brand<br />

Jekko, scarrabili per la<br />

movimentazione di<br />

cassoni e container con<br />

il brand Marrel,<br />

sensoristica ed<br />

elettronica con il brand<br />

TSM, tutti brand del<br />

Gruppo Fassi”.<br />

fassi.com<br />

[94] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [95]


Sollevamento&Noleggio<br />

Dewatering<br />

SOLUZIONI<br />

a noleggio<br />

testi di Paolo Cosseddu<br />

Per Xylem la divisione rent è strategica. Abbiamo<br />

intervistato Elisabetta Anastrelli e Simone Zanessi<br />

per guardare al mondo del noleggio con i loro occhi<br />

Xylem è un colosso presente in tutto il mondo, con un<br />

fatturato che nel 2022 è stato di 7,2 miliardi di dollari.<br />

Il gruppo è quotato al NYSE e inserito nell'indice S&P<br />

500 ed è fornitore globale e leader nello sviluppo di tecnologie<br />

innovative per la gestione intelligente dell'acqua: Water<br />

Infrastructure (infrastrutture per l'acqua, fornitura di acqua<br />

pulita, trasporto e trattamento delle acque reflue), MCS<br />

(Monitoring & Control Systems, strumentazione predittiva,<br />

analitica, sensoristica), e Applied Water Systems (pompe e<br />

servizi per edifici residenziali e commerciali, nonché per applicazioni<br />

industriali e agricole). Il noleggio è una parte importante<br />

dell’attività, come ci hanno spiegato Elisabetta<br />

Anastrellli (Director, Marketing Operations South West Europe<br />

& UKI) e Simone Zanessi (Direttore Service & Rental).<br />

Come valutate il mercato del noleggio nell’anno in corso,<br />

e quali sono le vostre aspettative per il prossimo?<br />

Nella prima parte del <strong>2023</strong>, il mercato del noleggio di attrezzature<br />

e dei servizi e tecnologie associate è risultato<br />

piuttosto attivo e dinamico in tutti i settori merceologici,<br />

complice la congiuntura tra inflazione ostinata e caro prezzi<br />

che, sebbene attenuata, continua a indebolire le imprese<br />

in termini di mobilizzazione di capitali. In particolare, il<br />

comparto del Noleggio di pompe per drenaggio e impianti<br />

mobili di trattamento acque ha vissuto un primo semestre<br />

vivace, cosi come dimostrano i tassi – piuttosto positivi-<br />

dei tassi di utilizzo delle flotte a disposizione.<br />

L'andamento attuale segue la tendenza già iniziata nel 2022,<br />

dove la ricerca e l’adozione da parte delle aziende di nuovi<br />

approcci di modelli di business volti a limitare, se non ad<br />

eliminare, costi operativi legati alla manutenzione e allo<br />

stoccaggio delle attrezzature di proprietà, ha trovato una<br />

buona accoglienza.<br />

L'ERA (European Rental Association) ha rivisto al rialzo le<br />

previsioni di crescita per il mercato del noleggio nel <strong>2023</strong>,<br />

con alcune stime che superano di gran lunga le previsioni<br />

iniziali. Questa tendenza positiva è prevista anche nel<br />

prossimo futuro, seppur con qualche rallentamento.<br />

Durante la sua ultima convention, l'ERA ha presentato nuove<br />

stime per il settore del noleggio nel <strong>2023</strong>, indicando un<br />

aumento significativo in quasi tutti i paesi europei.<br />

Secondo l'Associazione, il mercato del noleggio sta mostrando<br />

una crescita superiore alle aspettative. I principali<br />

driver di questa crescita includono il settore edilizio, le costruzioni<br />

e i progetti infrastrutturali finanziati dai fondi<br />

europei per la ripresa. Per la maggior parte dei mercati nel<br />

2024, è prevista (fonte e-construction.org) una crescita<br />

compresa tra il 2,0% e il 3,5%, con tassi di crescita più elevati<br />

nei Paesi Bassi (4,0%), Norvegia (4,6%), Italia (+6,5%)<br />

e Spagna (8,1%). Le previsioni al rialzo dell'ERA riflettono<br />

un trend positivo che ci sentiamo di confermare anche nel<br />

Sopra,<br />

gli intervistati<br />

Elisabetta<br />

Anastrelli<br />

e Simone<br />

Zanessi.<br />

comparto Noleggio di Xylem. La presenza di numerosi progetti<br />

infrastrutturali in Europa, e in Italia nella fattispecie,<br />

sostenuti dai fondi europei per la ripresa e la resilienza, contribuirà<br />

a sostenere l'attività di noleggio di attrezzature.<br />

Dopo la fase di crescita generale registrata dalla cantieristica<br />

negli ultimi anni si sente parlare di “normalizzazione”,<br />

concordate con questa analisi?<br />

Secondo Federcostruzioni, il bilancio della cantieristica a<br />

fine anno sarà ancora positivo. Per il settore, si stima infatti<br />

una crescita delle costruzioni del +4%. Tuttavia, sul futuro<br />

della filiera ci sono alcune ombre: inflazione, aumento<br />

dei costi dell’energia, instabilità geopolitica, tassi in rialzo,<br />

[96] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [97]


Sollevamento&Noleggio<br />

Dewatering<br />

Xylem in pillole<br />

Anno di fondazione: 2011<br />

Numero sedi/dipendenti: 22mila, distribuiti in<br />

150 Paesi<br />

Mezzi in flotta: motopompe, elettropompe, pompe<br />

autoadescanti, pompe sommerse, pompe<br />

idrovore atta a gestire liquami, acque reflue, acque<br />

di processo, fluidi corrosivi, acque cariche e<br />

abrasive.<br />

Merceologie principali: pompe per la fornitura di<br />

acqua pulita, il trasporto e trattamento delle acque<br />

reflue, strumentazione analitica, sensoristica,<br />

pompe HVAC e per applicazioni commerciali,<br />

residenziali, agricole ed industriali.<br />

Segmenti di mercato: Municipale (Pubbliche<br />

Utilità), Industria, Commerciale, Residenziale,<br />

Agricolo.<br />

Clientela: 30% edilizia e costruzioni<br />

Sito web: https://www.xylem.com/it-it/<br />

specifiche e situazioni logistiche particolari. Lo stesso consente<br />

vantaggi significativi, per una serie di ragioni.<br />

Il risparmio finanziario: noleggiare attrezzature è una scelta<br />

conveniente, specialmente per chi ne fa un uso occasionale.<br />

Si elimina poi la necessità di affrontare spese impreviste<br />

o aggiuntive, l'ammortamento del bene, i calcoli<br />

sulla perdita di valore annuale e i costi per eventuali riparazioni.<br />

Il noleggio permette un controllo preciso del budget<br />

aziendale, con una spesa finale notevolmente inferiore<br />

rispetto all'acquisto.<br />

La maggiore produttività: grazie a una vasta gamma di attrezzature<br />

disponibili per il noleggio, è possibile selezionare<br />

l'attrezzatura giusta per soddisfare specifiche esigenze.<br />

L'uso ottimale delle caratteristiche tecniche dell'attrezzarendono<br />

complesso il quadro previsionale e l’andamento<br />

nel corso del 2024 risulta piuttosto incerto. Ciò premesso,<br />

osservando la dinamica della domanda in ambito di riqualificazione<br />

sostenibile del patrimonio pubblico e privato,<br />

le attese sono ancora di crescita, più che di normalizzazione.<br />

Stiamo vivendo una fase di valorizzazione e di<br />

riduzione dell'uso del suolo, con un forte impegno verso la<br />

sostenibilità nei cantieri.<br />

L’edilizia, comparto da sempre specchio dell’economia di<br />

un paese, ha intrapreso un percorso di sviluppo più responsabile<br />

delle città e del territorio, dimostrando un nuovo<br />

approccio consapevole, che a nostro avviso, durerà ancora<br />

per qualche anno a venire.<br />

Nello speciale dell’anno scorso si era parlato di un crescente<br />

interesse per il noleggio, a distanza di un anno ritenete<br />

che questo trend sia ormai strutturale?<br />

Il noleggio è considerato una soluzione intelligente e flessibile<br />

per affrontare picchi di lavoro e esigenze operative<br />

tura migliora la qualità e la produttività del lavoro, evitando<br />

di dover rinunciare a commesse per mancanza degli<br />

strumenti necessari.<br />

L’eliminazione delle spese di stoccaggio: chi acquista attrezzature<br />

deve anche affrontare le spese per il loro stoccaggio<br />

e la necessità di avere un deposito sicuro. Questi<br />

costi aggiuntivi non sono necessari per chi noleggia, poiché<br />

l'attrezzatura può essere restituita una volta terminato<br />

il lavoro.<br />

L’accesso a tecnologia all'avanguardia: il noleggio consente<br />

di utilizzare attrezzature di ultima generazione. Xylem<br />

mette a disposizione una flotta di macchinari ad alto contenuto<br />

tecnologico e in grado di soddisfare esigenze specifiche.<br />

Gli strumenti sono nuovi, efficienti, sicuri e sottoposti<br />

a costanti revisioni.<br />

Il risparmio su manutenzione e riparazioni: Le attrezzature<br />

richiedono manutenzione regolare e talvolta riparazioni per<br />

mantenerle efficienti. Questi costi e il tempo dedicato alla<br />

manutenzione non sono un problema con il noleggio, poiché<br />

gli macchinari noleggiati sono coperti da assicurazioni<br />

specifiche. Ogni volta che si noleggia un'attrezzatura, è<br />

revisionata e pronta all'impiego, permettendo di svolgere il<br />

lavoro in modo efficiente e senza preoccupazioni.<br />

L’accesso alle più elevate e moderne competenze: nel mondo<br />

del pompaggio e trattamento delle acque, Xylem oltre a<br />

possedere un ampia flotta a noleggio costituita da pompe,<br />

sistemi Ozono, UV e sistemi mobili trattamento, detiene<br />

al suo interno competenze ingegneristiche e di processo<br />

di alto livello, tali da supportare e guidare i clienti nelle scelte<br />

più efficaci ed efficienti per risolvere problemi.<br />

In sintesi, il noleggio di attrezzature offre un approccio<br />

economicamente vantaggioso, migliorando la produttività<br />

e riducendo le preoccupazioni legate alla manutenzione<br />

e alle riparazioni, il tutto senza la necessità di disporre<br />

di spazio di stoccaggio.<br />

Per questa ragione, l’interesse che abbiamo visto crescere<br />

negli ultimi mesi, continua a trovare largo consenso, in<br />

un contesto economico afflitto dall’inflazione, caro prezzi<br />

e rialzo dei tassi d’interesse. Noleggiare macchinari ed attrezzature<br />

sta diventando una pratica sempre più diffusa<br />

in Italia, in particolare in settori come edilizia, infrastrutture,<br />

sollevamento, logistica, mobilità. Cominciano ad essere<br />

molte le aziende per cui il noleggio diventa una chiara<br />

[98] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [99]


Sollevamento&Noleggio<br />

Dewatering<br />

scelta di business, ma ne esiste una particolare tipologia<br />

per cui la soluzione si rivela perfetta: il noleggio di attrezzature<br />

e macchinari, nel nostro caso di pompe per drenaggio<br />

e impianti mobili di trattamento acque, per una gestione<br />

ottimale delle emergenze come, ad esempio, alluvioni<br />

o siccità estreme.<br />

Una gestione oculata e concreta degli investimenti pubblici<br />

e privati volti a garantire una risposta sicura e flessi-<br />

bile alle urgenti sfide ambientali ed economiche che caratterizzano<br />

il nostro tempo, trova nel noleggio un modello<br />

strutturale previsionale altamente competitivo.<br />

Quali sono secondo voi gli aspetti che portano il cliente<br />

a scegliere il noleggio, e quali in particolare ritenete vi caratterizzino<br />

di più (assistenza, servizio, disponibilità, ampiezza<br />

gamma...)?<br />

La scelta del noleggio permette sostanzialmente al cliente<br />

di concentrarsi sul core business aziendale, eliminare<br />

tutti i costi legati alla manutenzione e allo stoccaggio delle<br />

attrezzature di proprietà, potenziare il parco macchine<br />

senza immobilizzare capitali, pagare solo le attrezzature<br />

e i servizi all’occorrenza, utilizzare le più recenti e tecnologiche<br />

macchine e attrezzature, provare un prodotto per capire<br />

se è davvero utile alla propria azienda.<br />

Le soluzioni a noleggio Xylem, in ambito di gestione della<br />

risorsa acqua, permettono di risolvere le sfide più complesse:<br />

dal pompaggio al trattamento delle acque e in situazioni<br />

di normalità come in situazioni di emergenza.<br />

Questo con l’obiettivo di garantire la continuità operativa<br />

e la massima efficienza degli impianti. Xylem Rental<br />

Solutions possiede una flotta di attrezzature molto ampia,<br />

in continua revisione ed espansione. Dalle essenziali<br />

attività di drenaggio delle acque dei cantieri, alle specifiche<br />

progettazioni chiavi in mano, offriamo soluzioni di<br />

noleggio complete, inclusive di capacità di misurazione,<br />

analisi e monitoraggio remoto.<br />

Le nostre attrezzature più avanzate possono inoltre essere<br />

personalizzate per requisiti specifici. Il tutto grazie<br />

all’assistenza 24/7 di tecnici altamente qualificati. Per<br />

sistemi di pompaggio quali Bypass fognari, drenaggi, siano<br />

essi in cantieri marittimi o edili, bacini di carenaggio,<br />

vasche di depurazione, Xylem dispone di una flotta di<br />

motopompe, elettropompe, pompe autoadescanti, pompe<br />

sommerse, pompe idrovore atta a gestire liquami, acque<br />

reflue, acque di processo, fluidi corrosivi, acque cariche<br />

e abrasive.<br />

Dopo gli incentivi di industria 4.0, che cosa servirebbe al<br />

settore, in questa e nella successiva fase, come stimolo<br />

da parte delle istituzioni?<br />

Da un lato l’accelerazione del meccanismo di incentivi fiscali<br />

e dei fondi Pnrr, dall’altro favorire interventi di riqualificazione<br />

delle aree pubbliche, sia in aree urbane sia agricole<br />

obbligando e dare le giuste tecnologie (anche a<br />

noleggio) a Protezione civile, Vigili del Fuoco e Unità di<br />

Emergenza in modo da far fronte agli stravolgimenti climatici<br />

ormai sempre più frequenti, che impattano l’approvvigionamento<br />

di acqua.<br />

Qual è la fotografia del vostro parco macchine al momento,<br />

siete in una fase di consolidamento, di espansione, vi vengono<br />

input particolari dalle richieste dei clienti?<br />

Xylem Rental Solutions possiede una flotta di attrezzature<br />

molto ampia e in continua espansione. Dalle essenziali<br />

attività di drenaggio delle acque dei cantieri, alle specifiche<br />

progettazioni chiavi in mano, offriamo soluzioni di<br />

noleggio complete, inclusive di capacità di misurazione,<br />

analisi e monitoraggio remoto. Le nostre attrezzature più<br />

avanzate possono inoltre essere personalizzate per requisiti<br />

specifici in ambito di Sistemi di pompaggio, sistemi<br />

di trattamento e accessoristica.<br />

Un altro aspetto che ha conosciuto grande sviluppo in<br />

questi anni è la necessità di una efficace presenza online,<br />

quali sono le vostre strategie in merito?<br />

Da circa due anni abbiamo lanciato una campagna Service<br />

& Rental per facilitare gli utenti a trovare ciò che cercano.<br />

Abbiamo investito in SEO (acronimo di Search Engine<br />

Optimization), un insieme di strategie e azioni mirate a migliorare<br />

la visibilità di un sito web attraverso l'incremento della<br />

sua posizione all'interno delle classifiche dei motori di ricerca.<br />

L’obiettivo è ottimizzare il contenuto e la struttura<br />

del nostro sito in modo che risponda in modo efficace e pertinente<br />

alle query degli utenti sui motori di ricerca. Fare ottimizzazione<br />

implica la creazione di contenuti informativi e<br />

rilevanti che corrispondano alle parole chiave utilizzate dai<br />

nostri clienti potenziali e non, in fase di ricerca. Di conseguenza,<br />

l’aggiornamento costante e puntuale del nostro<br />

sito web diventa un fattore determinante. Un sito statico,<br />

infatti, composto da soltanto poche pagine e mai soggetto<br />

ad aggiornamenti, non offre una buona impressione<br />

ai potenziali clienti di un'azienda e può rivelarsi un<br />

ostacolo in termini di ottimizzazione per i motori di ricerca<br />

(SEO). Ciò di cui c'è bisogno è un sito dinamico.<br />

Il mondo dei motori di ricerca evolve ad un ritmo straordinariamente<br />

veloce. Oggi, gli algoritmi di motori di ricerca<br />

come Google permettono l'indicizzazione delle nuove<br />

pagine web quasi in tempo reale, poco dopo la loro pubblicazione.<br />

Questi stessi algoritmi favoriscono le pagine<br />

aggiornate recentemente e in generale i siti con contenuti<br />

freschi. Pertanto, è essenziale mantenere un sito web<br />

dinamico e in costante aggiornamento per rimanere rilevanti<br />

e ben posizionati nei risultati di ricerca.<br />

Siamo consapevoli, infine, che la presenza costante su<br />

online e offline sui differenti media, con interviste, testimonianze<br />

e casi di studio, ci aiuta sicuramente a rafforzare<br />

i benefici della nostra offerta Service & Rental. Le testimonianze,<br />

in particolare, costituiscono una forma di<br />

prova sociale potente poiché la condivisione di esperienze<br />

reali di clienti soddisfatti, incoraggiano le conversioni e<br />

aiutano a valutare nuove soluzioni.<br />

[100] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [101]


Sollevamento&Noleggio<br />

Piattaforme aeree<br />

100% ELETTRICA La grande<br />

novità è la telescopica MT<br />

162 AXON su autocarro Iveco<br />

e-Daily 35S10 full electric.<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

ECCELLENZA<br />

tutta italiana<br />

Diamo la parola a due figure D.o.c. di Multitel<br />

Pagliero. Ecco quali sono gli orizzonti<br />

per Alessandro Bianchi e Renzo Pagliero<br />

Abbiamo colto l’occasione del GIS di Piacenza per sederci<br />

al tavolo con i vertici del costruttore italiano di<br />

piattaforme aeree con sede produttiva a Manta (CN).<br />

Hanno risposto alle nostre domande, guardandosi vicendevolmente<br />

negli occhi, il responsabile commerciale Italia<br />

Alessandro Bianchi e l’imprenditore Renzo Pagliero.<br />

Qual è la vostra percezione del mercato europeo?<br />

Dal nostro punto di vista, nel <strong>2023</strong> la vendita di piattaforme<br />

aeree autocarrate in Europa sta rallentando. Lo diciamo<br />

guardando ai risultati di mercati chiave come UK,<br />

Francia e Germania. L’Italia, tutto sommato, si difende ancora<br />

bene. Ma vedremo il prossimo anno.<br />

Diciamo che i principali motivi sono due: da una parte negli<br />

scorsi anni i noleggiatori di tutta Europa hanno acquistato<br />

più macchine del necessario temendo una non disponibilità<br />

futura e d’altro canto la politica della BCE tra<br />

tassi d’inflazione e contesto economico non è premiante.<br />

In particolare la rapida ascesa degli interessi mette tutti<br />

gli investitori sull’attenti.<br />

INTERVISTA DOPPIA Da sinistra, il responsabile<br />

commerciale Italia Alessandro Bianchi<br />

e l’imprenditore piemontese Renzo Pagliero.<br />

Ad oggi quanta della produzione Multitel Pagliero è venduta<br />

in Italia?<br />

Guardando ai risultati degli ultimi cinque anni direi in media<br />

il 30% delle macchine sono vendute in Italia e il 70% all’estero.<br />

Di questo 70% solo pochi esemplari sono esportati<br />

oltre l’Europa e oltre l’UK. Il nostro successo in questi<br />

mercati è dovuto sia alla qualità dei prodotti e all’affidabilità,<br />

sia e soprattutto per la leggerezza dei nostri allestimenti<br />

che permettono la libera circolazione senza incorrere in<br />

nessun tipo di sanzione. Stiamo poi lavorando in Canada<br />

da un paio d’anni e abbiamo cominciato a sviluppare collaborazioni<br />

interessanti per sviluppare i mercati dell’America<br />

Latina, di Singapore, della Malesia, dell’India… ci aspettiamo<br />

nuove opportunità che possano anche essere anticicliche<br />

rispetto all’andamento economico dell’Europa.<br />

Quali sono le caratteristiche del nostro mercato?<br />

In Italia possiamo dire che si vendono molto le macchine<br />

[102] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [103]


Sollevamento&Noleggio<br />

Piattaforme aeree<br />

medio piccole, ma che abbiamo anche una buona fetta di<br />

mercato nel segmento delle macchine medio grandi e importanti.<br />

Negli ultimi due anni, possiamo affermare che<br />

l'Italia è stato un mercato molto importante sia grazie agli<br />

incentivi Industria 4.0 o Sabatini, sia per la congiuntura<br />

favorevole, per i tassi di interesse che erano molto molto<br />

contenuti. Tutto questo ha dato il via a tutta una serie di investimenti<br />

importanti ovviamente dedicati al 95% su macchine<br />

alte, a partire dai 32 metri per arrivare fino a 77 metri<br />

e mezzo. Una misura emblema che oggi rappresenta la<br />

macchina più alta che produciamo.<br />

In realtà si sono vendute bene anche le piaffatorme allestite<br />

su patente B perché si era reso necessario un turnover<br />

del parco. Dal nostro punto di vista, l’età media del circolante<br />

Patente B è di sei anni di vita. Poi c'è chi le vende<br />

dopo quattro e chi dopo dieci. Poi, sempre secondo la nostra<br />

esperienza, le macchine su carro patente C passano<br />

con il loro primo proprietario tra i 10 e 12 anni di vita.<br />

Come procede il <strong>2023</strong> di Multitel Pagiero in meri termini<br />

di fatturato?<br />

Come fatturato nel <strong>2023</strong> siamo in crescita rispetto al 2022<br />

che, di fatto, è stato il nostro anno record in assoluto (anche<br />

per numero di piattaforma prodotte). Nel <strong>2023</strong> non ci<br />

sarà più la crescita dell'anno scorso, però avremo una crescita,<br />

ancora interessante, a doppia cifra. Probabilmente il<br />

numero di macchine prodotto nel <strong>2023</strong> sarà simile al 2022<br />

ma il fatturato sarà superiore, proprio a indicare come la<br />

domanda di macchine medio grandi sia in crescita rispetto<br />

alle piattaforme patente B.<br />

Quali sono le novità di prodotto presentate nel <strong>2023</strong>?<br />

Al GIS presentiamo la piattaforma MXE 170 su Piaggio<br />

Porter NP6 Long Range, ovvero un’autocarrata con altezza<br />

di lavoro di 16,90 m, sbraccio orizzontale di 7,50 m,<br />

UP&OVER a 6,8 m e portata massima in cesta di 250 kg.<br />

Il PTT di soli 2.800 kg, le misure contenute e la stabilizzazione<br />

di soli 1.800 mm, ne fanno una delle piattaforme più<br />

compatte su Piaggio NP6. Questo modello sarà prossimamente<br />

allestito anche su Mitsubishi S 13, anch’esso con<br />

dimensioni molto molto compatte. L’altra grande novità è<br />

la telescopica full electric MT 162 AXON su autocarro con<br />

PTT da 3.500 kg Iveco e-Daily 35S10. Un’autocarrata con<br />

altezza di lavoro di 16,2 m, sbraccio massimo orizzontale<br />

di 11,20 m e portata di 80 kg e di 7,40 m con portata di<br />

250 kg.<br />

Come mai la presentate su un mezzo 100% elettrico?<br />

Noi produciamo piattaforme ibride da 2018 indicativamente<br />

parlando, quindi siamo stati i precursori nel credere<br />

comunque nel concetto green realmente quando praticamente<br />

nessuna azienda di produttori di macchine<br />

piattaforme PL autocarri intendiamo dire aveva pensato<br />

appunto di poter investire soldi in questo tema. Ad oggi<br />

parliamo di oltre 500 unità prodotte e consegnate dove ovviamente<br />

la maggior parte. La parte del leone lo fa l'estero,<br />

nella fattispecie in Francia e in qualche paese nordico<br />

in Francia e diciamo i nordici, tanto per non fare nomi lo sa<br />

che un Paese che tra i primi. Soccombono veramente spingono<br />

veramente tantissimo sulla parte Hybrid quindi quello<br />

ci ha permesso di sviluppare poi in collaborazione con<br />

Iveco.<br />

La richiesta di veicoli zero emission c’è. Soprattutto nei paesi<br />

del Nord Europa, ma anche Germania e in Francia, per<br />

lavorare a Parigi. Da anni Olanda e Belgio sono mercati molto<br />

sensibili a questo tipo di allestimenti.<br />

Quali obiettivi vi ponete per l'anno prossimo?<br />

Le previsioni... Ormai nemmeno gli economisti si azzardano<br />

a farle. Al congresso Assodimi abbiamo avuto il piacere<br />

di ascoltare Mariangela Pira, TG 24, giornalista d’economia,<br />

scrittrice. Proprio lei sottolineava come di fatto oggi<br />

le previsioni siano ormai, ahimè, quasi impossibili da fare<br />

con orizzonti superiori ai tre mesi. Dal nostro punto di vista<br />

abbiamo la fortuna di lavorare su portafoglio ordini e<br />

sappiamo che il 2024 sarà un anno di piattaforma autocarrate<br />

patente B e cingolate, ma anche di macchine molto<br />

gradi. Vedremo. Un passo alla volta. Il prossimo anno<br />

continueremo a sviluppare nuovi progetti, a prescindere<br />

da nuovi modelli, per lo sviluppo e l’aggiornamento dei nostri<br />

sistemi software. L’obiettivo è avere sempre più macchine<br />

affidabili, interconnesse, che permettono una telemetria<br />

sempre più completa che possa anche aiutare noi<br />

oltre al cliente, a gestire eventuali fermo macchina anche<br />

da remoto. Oggi la nostra produzione, anche a detta dei<br />

grandi clienti, è la più avanzata in Europa. Neanche i tedeschi<br />

sono al nostro livello di verticalizzazione della produzione.<br />

Noi oggi produciamo praticamente il 95% delle nostre<br />

macchine internamente. Abbiamo raggiunto un livello<br />

di automazione molto elevato e stiamo investendo stiamo<br />

investendo ancora per aumentare l'automazione. Questa<br />

evoluzione costante che passa dall’innovazione meccanica<br />

all’automazione dei processi, rappresenta il passaggio<br />

di consegne progressivo e razionale tre il tecnico Renzo<br />

Pagliero e suo figlio Fabio Pagliero, oggi amministratore<br />

delegato.<br />

Automazione demone o grande opportunità?<br />

Diciamo che l'automazione ci ha consentito anche di contribuire<br />

sempre di più alla parità di genere. Difatti noi oggi<br />

in produzione cominciamo ad avere percentuali di lavoro<br />

femminile sempre maggiori. Viviamo in parte la difficoltà<br />

di trovare personale da fidelizzare e a cui trasferire le nostre<br />

competenze. L’esperienza ci dice che il personale femminile<br />

è particolarmente disponibile, ricettivo, fedele al luogo<br />

di lavoro, e adatto a lavori di precisione e responsabilità<br />

come ad esempio il controllo qualità e la rifinitura pre consegna<br />

di ogni macchina. Per quanto riguarda la nostra forza<br />

lavoro, contando anche i dipendenti delle filiali, siamo<br />

ad oggi 587 di cui quasi 500 impiegati in sede produttiva.<br />

Uno dei progetti che prenderà forma nel 2024 è quello dell’avvio<br />

di una mensa aziendale. Dal welfare, alla gestione<br />

green e sostenibile che traspare da piccole attenzioni, ma<br />

soprattutto dalla produzione di energia per alimentare la<br />

produzione con un numero sempre maggiore di pannelli<br />

solari installati in azienda.<br />

Industrializzazione<br />

Il Gruppo francese acquisisce<br />

il 75% dell’azienda<br />

Metal Work<br />

e il 75%dell’azienda<br />

COME, due primarie realtà italiane<br />

Eccellenza<br />

industriale<br />

Manitou Group, tra<br />

le aziende di<br />

riferimento<br />

mondiale nei settori del<br />

sollevamento e<br />

movimentazione<br />

materiali, delle<br />

piattaforme aeree di<br />

lavoro e delle macchine<br />

movimento terra<br />

compatte, annuncia un<br />

accordo per acquisire una<br />

partecipazione del 75%<br />

nell’azienda COME,<br />

specializzata nella<br />

produzione di parti<br />

saldate, e del 75%<br />

nell’azienda Metal Work,<br />

specializzata nel taglio<br />

laser. Questi investimenti<br />

in primare società italiane<br />

che da anni lavorano in<br />

sincrono con lo<br />

stabilimento di<br />

Castelfranco Emilia,<br />

supporteranno la crescita<br />

del gruppo integrando<br />

due fasi a monte<br />

dell'assemblaggio<br />

delle macchine prodotte.<br />

L’operazione conferma<br />

quanto la produzione di<br />

telai, torrette e bracci ad<br />

alta capacità sia tra gli<br />

asset strategici del<br />

gruppo al fine di<br />

mantenere soluzioni<br />

esclusive e introdurre<br />

innovazioni controllate in<br />

modo diretto.<br />

L’acquisizione della<br />

partecipazione di<br />

maggioranza sarà<br />

finalizzata all’inizio del<br />

2024. Partner storico del<br />

Gruppo Manitou, l'azienda<br />

COME (280 dipendenti -<br />

46 milioni di euro di<br />

fatturato nel 2022), con<br />

sede in Emilia Romagna,<br />

vanta un know-how e<br />

attrezzature industriali<br />

riconosciuti nella<br />

produzione di parti<br />

saldate. Con sede a Forlì<br />

vicino alla COME,<br />

l'azienda Metal Work (70<br />

dipendenti - 31 milioni di<br />

euro di fatturato nel<br />

2022) ha una grande<br />

esperienza nel taglio e<br />

nella piegatura di lamiere<br />

di acciaio ad altissima<br />

resistenza. Entrambe le<br />

società continueranno a<br />

servire tutti i propri clienti<br />

storici. Marco Iotti,<br />

Amministratore delegato<br />

di Manitou Italia spiega:<br />

“Siamo orgogliosi delle<br />

acquisizioni in seno alle<br />

aziende COME e Metal<br />

Work, con le quali<br />

collaboriamo già da più di<br />

20 anni. Condividiamo lo<br />

stesso senso di<br />

innovazione, qualità ed<br />

eccellenza industriale.<br />

Queste acquisizioni ci<br />

permettono di beneficiare<br />

di due know-how<br />

essenziali nella<br />

fabbricazione dei nostri<br />

prodotti e di ottimizzare<br />

la nostra supply chain.<br />

Continueremo a lavorare<br />

e a sviluppare la<br />

collaborazione con tutti i<br />

nostri fornitori,<br />

necessaria per assorbire<br />

la fortissima domanda<br />

dei nostri prodotti”.<br />

Fabio Grilli, Presidente di<br />

COME e socio di Metal<br />

Work aggiunge:<br />

“L’integrazione all’interno<br />

del Gruppo Manitou<br />

rappresenta un grande<br />

riconoscimento per le<br />

nostre aziende. Da tempo<br />

condividiamo importanti<br />

valori di attenzione al<br />

cliente e qualità. Questa<br />

acquisizione ci consentirà<br />

di raggiungere nuovi livelli<br />

nel nostro sviluppo”.<br />

manitou.com<br />

[104] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [105]


Truck&Allestimenti<br />

DAF XFc 530 8x4<br />

VADO<br />

AL MASSIMO<br />

Abbiamo guidato l’ammiraglia olandese<br />

del cava-cantiere. Nata sulla base tecnica<br />

del vecchio CF, abbina soluzioni super collaudate<br />

a una cabina che porta in eredità<br />

tutte le novità degli stradali di Eindhoven<br />

Naso lungo, ma riuscito<br />

L’abitacolo, allungato nel muso per migliorare sicurezza e<br />

consumi, qui dimostra di aver trovato una giusta collocazione<br />

pure nel più che conservativo mondo construction.<br />

Sulla cabina si concentrano, infatti, le novità principali del<br />

‘nostro’ 8x4 rispetto al suo predecessore; perché dal punto<br />

di vista telaistico rimane tutto confermato sia nella forma,<br />

sia nella sostanza. Una base soprattutto solida e con<br />

poche concessioni alla modernità: i freni a disco, per dire,<br />

si trovano solamente alle estremità del doppio avantreno;<br />

dietro lavorano dei consueti tamburi, in off-road meno sensibili<br />

a terra e fango. Idem le sospensioni, rigorosamente<br />

a balestra, ma con le lame paraboliche appena davanti,<br />

mentre dietro in cantilever ci sono le più ‘rustiche’ trapezoidali:<br />

il confort delle prime serve soprattutto dove si guida,<br />

così come la robustezza va concentrata dove si carica<br />

fino alle 40 tonnellate (almeno) del peso totale concesso<br />

esclusivamente in Italia ai quattro assi M.O. Certo, il vanin<br />

collaborazione con<br />

Certo che il CF in casa Daf ne ‘spicciava’ di faccende:<br />

stradale di linea, distributore regionale e alfiere nelle<br />

costruzioni, capace di muoversi trasversalmente dal<br />

fuoristrada puro all’appoggio al cantiere. Gli olandesi se ne<br />

sono accorti nel momento in cui, per trovargli un successore,<br />

hanno dovuto inventarsi addirittura due modelli distinti,<br />

il ‘duro&puro’ XFc e il più leggero e versatile XDc.<br />

Qui è proprio sul primo che ci concentriamo, in versione FAD<br />

530, vale a dire un 8x4 mezzo d’opera con il motore più potente<br />

dell’intero catalogo Paccar, l’MX-13 nella taratura top<br />

da 390 kW (530 Cv) e 2.700 Nm (in ultima marcia).<br />

Aggiungeteci il passo più corto fra quelli disponibili (poco<br />

più di 5 metri) ed ecco il cava-cantiere come piace agli italiani:<br />

robusto, compatto e potente. Ma l’XFc è pure bello ed<br />

esclusivo per certi aspetti. Merito di quella cabina che, apparsa<br />

un paio d’anni, fa ha consentito alla Daf di passare in<br />

un sol colpo dal ruolo di cenerentola dell’innovazione ad apripista<br />

delle soluzioni future applicate al camion.<br />

Pronto a partire,<br />

il Daf ribaltabile mezzo d’opera<br />

è disponibile già allestito, in questo<br />

caso con una vasca stondata firmata<br />

Cantoni, uno dei partner prescelti<br />

in Italia per il programma<br />

Ready to go.<br />

[106] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [107]


Truck&Allestimenti<br />

DAF XFc 530 8x4<br />

In questa sfilata, sempre<br />

da sinistra, le gomme non<br />

ribassate da 13 pollici,<br />

le balestre paraboliche<br />

anteriori seguite dagli assali<br />

rigidi con i freni a disco<br />

dell’avantreno, il pacco<br />

di lame trapezoidali che<br />

regge il tandem posteriore<br />

con doppia riduzione<br />

e tamburi.<br />

Sopra, da sinistra,<br />

la cabina ribaltata con<br />

le grembialature<br />

aperte, il primo<br />

scalino flessibile,<br />

la scritta identificativa<br />

e il paraurti smussato.<br />

Sotto, il 6 cilindri<br />

marchiato Paccar<br />

indica la proprietà<br />

americana del<br />

marchio di Eindhoven;<br />

più a destra, lo<br />

scarico verticale<br />

con la marmitta fra<br />

i due assi e l’uscita<br />

verticale retrocabina<br />

resa possibile dallo<br />

spostamento della<br />

presa d’aria sul muso.<br />

taggio aerodinamico su un veicolo come l’XFc che difficilmente<br />

passerà più tempo in strada che fuori, è un plus relativo.<br />

E la stessa cosa vale per la coppia extra di 150 Nm disponibile<br />

solo in 12° marcia: un rapporto che in cava non<br />

si mette mai. Non temete, i 2.550 Nm standard del 6 cilindri<br />

13 litri sono più che sufficienti a cavarsela in ogni circostanza.<br />

Se il percorso si fa davvero difficile, basta selezionare il programma<br />

off-road con l’apposito pulsante della consolle centrale,<br />

e le strategie di cambiata dello ZF Traxon fanno in modo<br />

che neanche uno di quei newtonmetro vada sprecato.<br />

Inutile che puntiate i piedi per avere una trasmissione ma-<br />

nuale, la Daf sposa l’automatizzato di serie anche qui. E, vista<br />

la penuria di autisti (in generale, non necessariamente<br />

bravi), non si può che condividerla. Nel nostro breve test non<br />

abbiamo avuto situazioni tali da mettere in crisi la cinematica<br />

dell’XFc 530, senza neppur dover ricorrere alla funzione<br />

specifica per il fuoristrada che, per la cronaca, mantiene le<br />

marce fino a regimi più elevati prima di passare al rapporto<br />

superiore, come pure in discesa per sfruttare al meglio l’effetto<br />

freno motore. Nell’insieme questo 8x4 appare abbastanza<br />

bilanciato, l’allungamento del primo interasse ha permesso<br />

di infilare fra le prime due ruote anteriori destre<br />

l’impianto di scarico, pur se così si finisce per alleggerire<br />

un filo il tandem di trazione; considerazioni geometriche che,<br />

peraltro, si notano esclusivamente sul passo più corto.<br />

L’altra quota che salta all’occhio è la larghezza della cabina:<br />

il CF aveva la specificità di essere stretto (come sottolineava<br />

la stilosa sporgenza dei parafanghi), l’XF invece è largo<br />

così come lo era nella serie precedente. Non necessariamente<br />

un difetto, anzi: per chi ci deve stare dentro lo spazio<br />

a disposizione è maggiore, però aumentano anche le<br />

probabilità di toccare le fiancate nei passaggi più stretti fra<br />

la boscaglia o i cantieri cittadini più impiccati. Situazioni abbastanza<br />

limitate e che non hanno mai scoraggiato altri concorrenti<br />

che la cabina stretta non l’hanno avuta mai (tipo gli<br />

svedesi, per esempio). Anche lo sbalzo anteriore cresciuto<br />

di 16 centimetri rispetto al CF e all’XF precedenti non deve<br />

spaventare, l’angolo d’attacco, grazie al design dedicati del<br />

paraurti, è sempre di 25 gradi.<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [109]


Truck&Allestimenti<br />

DAF XFc 530 8x4<br />

IL NUOVO DAF IN NUMERI<br />

Cognome e nome<br />

DAF XFc 530 FAD 8x4<br />

Luogo di nascita<br />

Eindhoven<br />

Cabina<br />

Day<br />

Allestimento<br />

Ribaltabile Cantoni<br />

Motore<br />

MX-13<br />

Cilindrata cc 12.899<br />

Configurazione<br />

6 cilindri in linea, turbo VGT<br />

Alimentazione<br />

Diesel Common rail<br />

Potenza kW(Cv)/giri 390 (530)/1.675<br />

Coppia Nm/giri<br />

2.550 (2.700 in XII)/900-1.400<br />

Omologazione<br />

Euro VI D<br />

Cambio marca/modello<br />

ZF/Traxon 12TX2610<br />

Numero di marce/apertura<br />

12 + 2 RM/12,92-0,77<br />

Ponte posteriore HR1670 doppia riduzione 3,76:1<br />

Sospensioni ant./portata t<br />

balestre paraboliche/9x2<br />

Sospensioni pot./portata t<br />

balestre trapezoidali/26<br />

Passo 1°-3° asse/sbalzo post. mm 5.050/1.050<br />

Struttura<br />

longheroni rinforzati a tutta lunghezza<br />

Dimensioni travi mm altezza 305, spessore 8,5<br />

Pneumatici/misura Goodyear 13R22.5<br />

Peso totale/complessivo kg 40.000/56.000<br />

All’ergonomia precedente, l’XFc aggiunge<br />

un bel carico di modernità e un volante assai più<br />

regolabile. Sopra, da sinistra, lo spazio utile<br />

dietro ai sedili, il selettore del cambio<br />

al volante e il display centrale a colori.<br />

In basso a destra, la telecamera corner view alla<br />

base del parabrezza che invia le immagini<br />

al piccolo monitor in cima al montante dello<br />

stesso lato, quello più lontano dal conducente.<br />

Una manciata di centimetri<br />

Quella spanna in più che c’è davanti, dentro fa comodo; così<br />

come utile è la cabina minima di fatto un’intermedia che non<br />

finisce appena dietro al montante posteriore della porta, regalando<br />

quello spazio che serve a regolare il sedile in tutta<br />

libertà anche per driver più corpulenti e, comunque, per poter<br />

riporre abiti o strumenti di lavoro senza occupare il tunnel<br />

o il sedile del passeggero. A ciò si aggiunge una visibilità<br />

incomparabile rispetto al CF su cui si doveva fare i conti<br />

anche con la bordatura dei cristalli laterali, la cui apertura era<br />

oltretutto parziale, e con il parabrezza limitato in altezza.<br />

Sulla porta destra si può anche avere la finestrella vetrata<br />

che permette di vedere chi si posiziona lì sotto, punto critico<br />

visti gli ultimi incidenti registrati nelle svolte dei camion<br />

in città. Non bastasse la visione diretta, anche l’XFc monta<br />

la corner view, telecamera che, sporgendo in avanti dalla<br />

base del parabrezza a destra, tiene sotto controllo sia<br />

l’area davanti al muso, sia quella alla base della porta passeggero,<br />

sostituendo da sola il grandangolo, lo specchio<br />

frontale e quello laterale.<br />

Sugli stradali i retrovisori fisici possono essere rimpiazzati<br />

da quelli elettronici, ma per un mezzo d’opera forse sono una<br />

sofisticazione ingiustificata, specie pensando alla loro esposizione<br />

agli urti accidentali con rami, rocce e impalcature.<br />

Per il resto l’abitacolo offre gli stessi dettagli da classe premium<br />

dei fratelli XF/XG e XD di ultima generazione, perché<br />

il cava-cantiere può essere pure un po’… chic.<br />

[110] <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>novembre</strong> <strong>2023</strong> [111]


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della nostra gamma, ma grazie alla<br />

loro trasmissione idrostatica a controllo<br />

elettronico, al loro semi-telaio oscillante ed<br />

al castello di carico a parallelogramma, le<br />

nostre nuove pale gommate compatte sono<br />

in grado di affrontare con grande facilità<br />

anche i lavori più impegnativi.<br />

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cabina spaziosa e completa di ogni accessorio e comfort, avrete<br />

la sensazione di una grande macchina. È ora di iniziare a trarre il<br />

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