Makinglife N.6 2023
Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.
Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.
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GESTIRE IL<br />
FLUSSO DI DATI<br />
Le supply chain del settore<br />
farmaceutico generano anche enormi<br />
volumi di dati, che possono crescere<br />
esponenzialmente con l’incremento<br />
delle fonti di informazioni. Si tratta<br />
di un problema che investe tutti i<br />
settori.<br />
La International data corporation<br />
(IDC) prevede che la ”datasfera”<br />
globale quadruplicherà dai valori del<br />
2019 raggiungendo i 175 ZB entro il<br />
2025 (un Zettabyte, ZB, è equivalente<br />
a mille miliardi di Gigabyte).<br />
Utilizzando strumenti di analisi basati<br />
sull’AI, come il machine learning e<br />
il natural language processing, le<br />
aziende possono individuare relazioni<br />
nascoste in questo magma di dati e<br />
utilizzarle per effettuare previsioni.<br />
Un’applicazione di organizzazione,<br />
etichettatura, pulizia e analisi<br />
dei dati biomedici e sanitari, ad<br />
esempio, impiega solo 12 minuti<br />
per analizzare 1,2 milioni di varianti<br />
associate a una malattia in 155<br />
pazienti. E le performance di queste<br />
macchine continuano a migliorare<br />
esponenzialmente. Per addestrare<br />
una rete neurale al livello di AlexNet<br />
(una delle più note) oggi basta il 2%<br />
della potenza di calcolo necessaria<br />
nel 2012, una progressione che<br />
supera la Legge di Moore (formulata<br />
dal co-fondatore di Intel, prevede<br />
un raddoppio delle prestazioni dei<br />
computer ogni due anni, allo stesso<br />
costo).<br />
OTTIMIZZAZIONE<br />
DELLA PRODUZIONE<br />
Un altro interessante contributo<br />
dell’AI riguarda le fasi di produzione,<br />
dove la capacità di analizzare i dati<br />
in tempo reale permette di prendere<br />
decisioni immediate riguardo la<br />
programmazione delle attività, i<br />
livelli di inventario e la logistica.<br />
Gli algoritmi possono analizzare<br />
i dati dai sensori sugli impianti<br />
per prevedere il momento della<br />
manutenzione, riducendo i tempi di<br />
inattività e migliorando l’efficacia<br />
delle apparecchiature ma sono anche<br />
in grado di analizzare le immagini<br />
dei prodotti per individuarne<br />
difetti, in modo analogo all’analisi<br />
delle immagini radiologiche per<br />
la diagnostica. Il contributo di un<br />
sistema di manutenzione predittiva<br />
può essere significativo: uno studio<br />
di McKinsey ha stimato che queste<br />
tecnologie possono incrementare la<br />
produttività dal 50 al 100% e persino<br />
tra il 150-200% in laboratori con<br />
“prestazioni medie”.<br />
L’automazione può ridurre gli errori<br />
manuali e la variabilità, garantendo<br />
una migliore qualità e conformità,<br />
con una riduzione delle deviazioni<br />
complessive del 65% e tempi più<br />
rapidi del 90%. Secondo un fornitore<br />
di software industriale, l’analisi<br />
predittiva ha permesso di ridurre<br />
le interruzioni della filiera di una<br />
società farmaceutica risparmiando<br />
il 60% dei costi di manutenzione e il<br />
50% delle spese in conto capitale.<br />
La rivoluzione AI nei magazzini<br />
Come afferma il report di Assoram “Intelligenza artificiale in sanità”, già<br />
prima della pandemia gli algoritmi AI avevano trovato ampio spazio nei<br />
magazzini. Il machine learning, in particolare, ha avuto un effetto “disruptive”<br />
promuovendo la transizione dalle warehouse tradizionali ai magazzini<br />
intelligenti, dove la scena è dominata da robot e sistemi automatizzati,<br />
gestiti da software avanzati e integrati con tecnologie all’avanguardia come<br />
l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e l’internet delle cose (IIOT).<br />
Particolarmente diffusi nei magazzini logistici sono gli RPA, “Robotic process<br />
automation”, tecnologie software che automatizzano attività e processi<br />
ripetitivi come il tracciamento e la lettura dello stato della spedizione. Dotati<br />
di una loro autonomia decisionale, possono anche occuparsi dell’inserimento<br />
di dati, trasferendo le informazioni da una applicazione a un’altra, e di<br />
aggiornare i dettagli di consegna su tutti i sistemi rilevanti. “Un vero e proprio<br />
cambio di prospettiva – lo definisce il report – in cui non si programma più<br />
il bot, ma si definiscono i confini dentro cui farlo operare con autonomia<br />
decisionale”. L’automazione dei processi nel settore della salute ha portato<br />
miglioramenti significativi agli operatori logistici, come una migliore<br />
gestione delle scorte – in termini di razionalità di approvvigionamento<br />
e di abbattimento dei fenomeni di overstocking per alcuni prodotti – e<br />
l’organizzazione intelligente del picking e del posizionamento dei pallet.<br />
Oltre ai benefici diretti in termini di efficienza ed efficacia dei processi, le<br />
metodologie di AI integrate coi sistemi RPA permettono di aumentare la<br />
customer satisfaction e per questo sono sempre più utilizzate dalle imprese<br />
italiane. Secondo uno studio dell’Osservatorio artificial intelligence del<br />
Politecnico di Milano, più della metà delle 235 imprese analizzate ha avviato<br />
un progetto di RPA/AI anche se la percentuale dei progetti realmente attivi si<br />
ferma al 21%.<br />
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