Makinglife N.6 2023
Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.
Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.
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makinglife | dicembre <strong>2023</strong><br />
Nonostante l’improvvisa<br />
accelerazione digitale imposta<br />
dalla crisi del Covid-19, molte delle<br />
fragilità della filiera farmaceutica<br />
drammaticamente emerse nel<br />
periodo di emergenza sono rimaste<br />
irrisolte. Sebbene alcuni nodi<br />
rientrino in una più ampia azione di<br />
strategia geopolitica degli organismi<br />
nazionali e internazionali – come<br />
l’eccessiva dipendenza del mercato<br />
dai prodotti di Cina e India – altri<br />
aspetti devono essere affrontati<br />
direttamente dall’industria. La<br />
loro gestione, infatti, è cruciale<br />
per garantire la resilienza di una<br />
filiera già di per se articolata, in un<br />
contesto globale che, oltre a non aver<br />
trovato una “new normality”, si sta<br />
preparando a nuove emergenze.<br />
Accanto alla catena di crisi<br />
geopolitiche, infatti, si fa sempre più<br />
insistente la previsione di una nuova<br />
pandemia che potrebbe verificarsi a<br />
breve, se non a brevissimo termine.<br />
Il direttore generale dell’Oms,<br />
Tedros Adhanom Ghebreyesus,<br />
ha recentemente condiviso le sue<br />
preoccupazioni per la minaccia<br />
di un’altra variante che possa<br />
provocare “nuovi picchi di malattia<br />
e morte” e quella dell’emergere di<br />
un altro patogeno con un potenziale<br />
ancora più letale. Alcuni analisti della<br />
Casa Bianca hanno quantificato il<br />
rischio di una nuova epidemia entro il<br />
2025 in una percentuale variabile tra<br />
il 20% e il 40%.<br />
Queste incertezze rendono ancor<br />
più complicata una fase già<br />
caratterizzata da una profonda<br />
trasformazione e da nuove<br />
emergenti necessità come la<br />
gestione dei parametri ambientali<br />
o la conservazione e il trasporto di<br />
prodotti sensibili alla temperatura,<br />
ad esempio i vaccini e i biologici.<br />
Un panorama che impone<br />
alle aziende di assicurarsi il<br />
maggior controllo possibile su<br />
una filiera iperstratificata che<br />
coinvolge centinaia di fornitori<br />
in decine di Paesi con strutture<br />
e regolamentazioni in gran parte<br />
diverse.<br />
In una situazione che presenta una<br />
moltitudine di variabili distribuite<br />
in rete, sistemi interallacciati e<br />
una mole inquantificabile di dati<br />
da gestire, di solito si chiama in<br />
causa l’intelligenza artificiale (AI).<br />
Anche nel contesto della supply<br />
chain farmaceutica, in effetti, l’AI<br />
può coprire un ruolo significativo<br />
contribuendo all’ottimizzazione dei<br />
percorsi di trasporto, la gestione<br />
delle scorte in tempo reale e a un<br />
controllo di produzione più accurato e<br />
tempestivo. Compagnie come Pfizer,<br />
Amgen, GSK, Merck e Roche sfruttano<br />
già soluzioni di intelligenza artificiale<br />
per prevedere interruzioni della<br />
catena di fornitura, ottimizzare i livelli<br />
di inventario e migliorare i processi<br />
produttivi.<br />
AI E DISTRIBUZIONE<br />
Una delle più frequenti criticità che il<br />
mercato deve affrontare è lo shortage<br />
di farmaci: già prima del Covid, il<br />
95% degli intervistati in un’indagine<br />
condotta in 39 Paesi europei indicava<br />
la carenza di farmaci come ostacolo<br />
al processo ottimale di cura. Nel<br />
2020, con la pandemia, un terzo dei<br />
Paesi europei ha segnalato carenze<br />
per almeno 400 farmaci e in un<br />
periodo di soli 9 mesi, cinque stati<br />
hanno pubblicato complessivamente<br />
oltre 5.000 segnalazioni di carenza<br />
(Finlandia, Svezia, Norvegia, Spagna<br />
e Stati Uniti). Uno altro studio<br />
afferma che anche negli Usa “le<br />
carenze attuali sono le più alte in un<br />
decennio”. Naturalmente su questo<br />
fattore pesa la dipendenza da Paesi<br />
terzi ma nell’ottica di ottimizzare<br />
l’ottimizzabile, la predictive analytics<br />
può fornire il suo contributo. Ad<br />
esempio può essere usata per<br />
prevedere con maggior dettaglio la<br />
domanda di prodotti, permettendo<br />
alle aziende di calibrare i sistemi<br />
di inventario e mantenere livelli di<br />
stock adeguati riducendo i rischi<br />
di scorte insufficienti o eccessive.<br />
Secondo quanto riportato da<br />
un fornitore di servizi digitali,<br />
l’introduzione di sistemi di machine<br />
learning basati sul cloud di AWS (i<br />
servizi web di Amazon) ha permesso<br />
a una big pharma di ridurre gli<br />
errori di previsione di circa il 15%,<br />
risparmiando il 2,5% sui costi e<br />
aumentando i ricavi dell’1,5% (circa<br />
600 milioni di dollari). Nella sua<br />
forma più semplice, l’intelligenza<br />
artificiale prevede quali articoli<br />
saranno immagazzinati più a lungo e<br />
li posiziona di conseguenza. Forbes<br />
riporta il caso di un fornitore di<br />
alimenti nella cold supply chain che<br />
in questo modo ha aumentato la sua<br />
produttività del 20%.<br />
Anche la mancata ottimizzazione<br />
dei mezzi di trasporto e delle rotte<br />
può essere costosa: uno studio<br />
condotto da McKinsey ha calcolato<br />
che le inefficienze della supply<br />
chain farmaceutica aumentano i<br />
costi fino al 30%. Gli algoritmi AI<br />
permettono di identificare i mezzi e<br />
le rotte di trasporto più economici<br />
ed efficienti, tenendo conto di fattori<br />
come le caratteristiche geografiche,<br />
le condizioni meteorologiche e i<br />
pattern logistici. Secondo Analytics<br />
Insight, il mercato globale dell’AI nel<br />
settore dei trasporti sta crescendo a<br />
un tasso annuo composto del 15,8% e<br />
dovrebbe raggiungere i 3,8 miliardi di<br />
dollari nel 2025.<br />
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