05.12.2023 Views

Makinglife N.6 2023

Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.

Per quanto sgradito e il più possibile evitato, il conflitto è un elemento naturale delle interazioni umane e non può - né dovrebbe - essere eluso. Se affrontato attivamente e precocemente, invece, può offrire interessanti opportunità di imparare, crescere e innovare.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

da affrontare sconsiglia<br />

l’approccio bilaterale tra<br />

stati, essendo manifesto il<br />

disallineamento tra risorse<br />

(umane ed economiche)<br />

disponibili e l’obiettivo<br />

scientifico perseguito.<br />

La dimensione europea,<br />

per quel che ci riguarda, è<br />

l’unità scientifica “minima”<br />

a cui fare riferimento.<br />

Ovviamente nulla<br />

impedisce – ed è anzi<br />

auspicabile – che<br />

nell’ambito di programmi<br />

macro di collaborazione e<br />

cooperazione scientifica<br />

si sviluppino forme di<br />

collaborazione multilaterali<br />

(con specifici progetti,<br />

protocolli d’intesa,<br />

scambi didattici etc.) che,<br />

attraverso la mobilità<br />

di persone e idee, diano<br />

gambe a progetti e ricerche<br />

che altrimenti, anche se<br />

ben pianificate sulla carta,<br />

corrono il rischio di non<br />

trovare mai la luce.<br />

Ad esempio, in ambito<br />

sanitario, come si evince<br />

dalla prima relazione<br />

biennale sull’attuazione<br />

dell’approccio globale alla<br />

ricerca e all’innovazione<br />

della Commissione<br />

europea al Consiglio e<br />

al Parlamento europeo<br />

del 29 giugno scorso,<br />

“[la Commissione ha]<br />

promosso il coordinamento<br />

internazionale degli studi<br />

di piattaforme europee<br />

finanziate dall’Unione<br />

attraverso il Consiglio<br />

di coordinamento delle<br />

sperimentazioni, ha<br />

proseguito la cooperazione<br />

con l’acceleratore per<br />

l’accesso agli strumenti<br />

Covid-19 (acceleratore<br />

ACT), ha finanziato la<br />

ricerca sulla Covid-19 e<br />

SE PER VALORIZZARE I<br />

“GIACIMENTI” DI DATI<br />

PUBBLICI SERVONO<br />

INVESTIMENTI<br />

PRIVATI, SI DEVE<br />

CONTEMPERARE<br />

L’INTERESSE DEL<br />

PRIVATO CON IL FINE<br />

DI SALUTE PUBBLICA E<br />

AVANZAMENTO SOCIALE<br />

A CUI È PREORDINATA<br />

LA RICERCA<br />

“<br />

altre malattie infettive e ha<br />

sostenuto la Coalizione per<br />

l’innovazione in materia di<br />

preparazione alle epidemie<br />

(CEPI).<br />

L’UE ha istituito il<br />

terzo programma del<br />

partenariato Europa-<br />

Paesi in via di sviluppo per<br />

gli studi clinici (EDCTP)<br />

come impresa comune<br />

nell’ambito di Orizzonte<br />

Europa per affrontare<br />

le malattie infettive e<br />

le emergenze di sanità<br />

pubblica nell’Africa<br />

subsahariana”.<br />

Esistono ambiti della<br />

ricerca scientifica in cui la<br />

cooperazione assume un<br />

ruolo più importante che in<br />

altri?<br />

Ho fatto già l’esempio<br />

del consorzio EHT che<br />

ha permesso di ottenere<br />

le prime e uniche due<br />

immagini di un buco nero<br />

attraverso radiotelescopi<br />

lontani migliaia di<br />

chilometri ma puntati<br />

verso la stessa sorgente.<br />

Restando all’ambito<br />

dell’astrofisica, un altro<br />

esempio è l’impresa<br />

realizzata dai due<br />

interferometri Virgo –<br />

progetto a sua volta nato<br />

da una collaborazione<br />

internazionale tra fisici<br />

e ingegneri appartenenti<br />

a venti diversi gruppi<br />

di ricerca europei e<br />

localizzato in provincia<br />

di Pisa – e LIGO, negli<br />

Stati Uniti: insieme hanno<br />

permesso di registrare<br />

per la prima volta il<br />

passaggio di un’onda<br />

gravitazionale. Sarebbe<br />

stato impossibile per un<br />

singolo Paese o gruppo<br />

di ricerca raggiungere<br />

questi risultati. Così<br />

come non potremmo<br />

mai conoscere tutti i<br />

segreti del Dna umano<br />

senza collaborazione<br />

fra studiosi. Non a caso<br />

il progetto “Genoma<br />

umano”, iniziato negli anni<br />

’90, è tra gli antesignani<br />

dei programmi di<br />

cooperazione scientifica e<br />

ancora oggi le scoperte più<br />

rivoluzionarie in ambito<br />

genomico continuano<br />

ad arrivare da consorzi<br />

internazionali. L’ultima è<br />

quella del pangenoma che<br />

permette di confrontare<br />

in parallelo un grande<br />

numero di sequenze<br />

genetiche umane di<br />

diverse popolazioni umane<br />

per cogliere somiglianze e<br />

differenze.<br />

Le piattaforme allo studio<br />

in ambito biomedico per<br />

la condivisione di dati e<br />

cooperazione tra i grossi<br />

gruppi, anche tra privato<br />

e pubblico, porteranno un<br />

avanzamento scientifico e<br />

un vantaggio per i pazienti?<br />

Le piattaforme sono<br />

grandi opportunità di<br />

conoscenza e avanzamento<br />

scientifico ma – specie<br />

a valle di collaborazioni<br />

tra pubblico e privato – è<br />

necessario essere chiari<br />

e ragionare bene su ogni<br />

aspetto della filiera dei<br />

dati di cui si alimentano<br />

e della titolarità degli<br />

“output” che si generano. I<br />

dati, la loro aggregazione,<br />

archiviazione, disponibilità<br />

e utilizzabilità sono – è<br />

notorio – il petrolio della<br />

moderna economia. Molto<br />

spesso la fonte che ne<br />

genera la maggior quantità<br />

e sistematicità origina da<br />

enti e strutture pubbliche.<br />

Se i “giacimenti” di dati<br />

pubblici, in particolare<br />

quelli sanitari, per essere<br />

valorizzati comportano<br />

investimenti ingenti che ad<br />

oggi solo i privati possono<br />

garantire, si pone il<br />

problema di come – ferme<br />

restando le garanzie di<br />

riservatezza del singolo<br />

cittadino – costruire<br />

un assetto di interessi<br />

economici e sociali che<br />

siano desiderabili da tutti.<br />

Si deve cioè prevedere la<br />

possibilità di contemperare<br />

l’interesse del privato<br />

alla remunerazione<br />

dell’investimento con il<br />

fine di salute pubblica e<br />

avanzamento sociale a cui<br />

è preordinata la ricerca<br />

scientifica.<br />

20

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!