05.12.2023 Views

Powertrain 2023-12

Tra gli argomenti di questo numero: AUTOMOTIVE Camion elettrici: un crack effetto Domino: Arrival, Proterra, Volta Trucks Eurac ha confrontato i costi dei bus elettrici e a idrogeno SALONI Battery Experts Forum: all’Europa serve un tessuto industriale delle batterie Agritechnica: l’edizione dei record ha esaltato idrogeno ed elettrico Agco Power: Core 50, idrogeno, batterie Cummins; anche il B6.7 è H2 Fpt Industrial: multi-combustibile e Toty Kohler Energy: fondo Platinum e Kdh Kubota: microibrido e idrogeno Man Engines: H2, gas, strutturale, batterie Ecomondo: per citarne alcuni, vi parliamo di Allison, Cgt, Siemens COMPONENTI Schaeffler e le piastre bipolari per l’H2 Petronas: a Santena, tra passato e futuro RUBRICHE Editoriale; Hi-Tech; VeT Network; Oem&motori

Tra gli argomenti di questo numero:
AUTOMOTIVE
Camion elettrici: un crack effetto Domino: Arrival, Proterra, Volta Trucks
Eurac ha confrontato i costi dei bus elettrici e a idrogeno
SALONI
Battery Experts Forum: all’Europa serve un tessuto industriale delle batterie
Agritechnica: l’edizione dei record ha esaltato idrogeno ed elettrico
Agco Power: Core 50, idrogeno, batterie
Cummins; anche il B6.7 è H2
Fpt Industrial: multi-combustibile e Toty
Kohler Energy: fondo Platinum e Kdh
Kubota: microibrido e idrogeno
Man Engines: H2, gas, strutturale, batterie
Ecomondo: per citarne alcuni, vi parliamo di Allison, Cgt, Siemens
COMPONENTI
Schaeffler e le piastre bipolari per l’H2
Petronas: a Santena, tra passato e futuro
RUBRICHE
Editoriale; Hi-Tech; VeT Network; Oem&motori

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OTTOBRE DICEMBRE<br />

<strong>2023</strong><br />

N°<strong>12</strong> 10<br />

EURO 5,00<br />

Vapore<br />

ACQUEO<br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com<br />

ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p.<br />

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

art. 1, comma 1, LO/MI<br />

H2 AGRITECHNICA. AGCO, CUMMINS,<br />

DEUTZ, FPT, JCB, KOHLER, KUBOTA, MAN<br />

BATTERY EXPERTS FORUM A DARMSTADT.<br />

IL MATTATORE DELL’EVENTO? È BMZ<br />

START-UP DEI CAMION ELETTRICI.<br />

UNA BRUTTA REAZIONE A CATENA


Dicembre <strong>2023</strong><br />

SEGUICI SUI<br />

SOCIAL:<br />

powertrainweb.it<br />

8<br />

16<br />

26 28<br />

| Engines<br />

Our new ambition is rising.<br />

Its name is Kohler Energy.<br />

When it comes to engines, we’ve been on the leading edge of technology<br />

and innovation since our foundation. But we don’t simply provide you with<br />

functional power: we redefine your energy resilience with industry-leading<br />

electrification, hybrid solutions, alternative fuels and innovative products,<br />

to create better lives and communities in a more sustainable future.<br />

This is the next chapter in our vision, and its name is Kohler Energy.<br />

IL SONDAGGIO<br />

DEL MESE<br />

In Italia, per fonti rinnovabili<br />

si intende solo l’idroelettrico?<br />

Rispondi su<br />

powertrainweb.it<br />

Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni<br />

non sono basate su un campione scientifico<br />

LE RISPOSTE DI<br />

NOVEMBRE<br />

Volta Trucks, Volta crack. Il<br />

camion non s’ha da elettrificare?<br />

84%<br />

sì<br />

16%<br />

no<br />

AUTOMOTIVE<br />

8. Camion elettrici:<br />

Un crack effetto Domino:<br />

Arrival, Proterra, Volta Trucks<br />

14. Eurac:<br />

Ha confrontato i costi<br />

dei bus elettrici e a idrogeno<br />

SALONI<br />

16. Battery Experts Forum:<br />

All’Europa serve un tessuto<br />

industriale delle batterie<br />

20. Agritechnica:<br />

L’edizione dei record ha<br />

esaltato idrogeno ed elettrico<br />

22. Agco Power:<br />

Core 50, idrogeno, batterie<br />

24. Cummins<br />

Anche il B6.7 è H2<br />

26. Fpt Industrial:<br />

Multi-combustibile e Toty<br />

28. Kohler Energy:<br />

Fondo Platinum e Kdh<br />

30. Kubota:<br />

Microibrido e idrogeno<br />

32. Man Engines:<br />

H2, gas, strutturale, batterie<br />

34. Ecomondo:<br />

Per citarne alcuni, vi parliamo<br />

di Allison, Cgt, Siemens<br />

COMPONENTI<br />

38. Schaeffler:<br />

E le piastre bipolari per l’H2<br />

40. Petronas:<br />

A Santena, tra passato e futuro<br />

RUBRICHE<br />

4. Editoriale 6. Hi-Tech<br />

42. VeT 50. Oem&motori<br />

SOMMARIO<br />

3


COME LA BELLA DI TORRIGLIA<br />

Grande è il caos sotto il cielo,<br />

quindi la situazione è ottima!».<br />

Abbiamo appiccicato questa<br />

celeberrima citazione del grande<br />

timoniere al prismatico caso dell’idrogeno.<br />

Tirato in ballo a volte come Mr Hyde,<br />

talvolta come Dr Jeckyll. Ci ricorda la<br />

bella di Torriglia, che tutti la vogliono,<br />

ma nessuno se la piglia. Indicato come<br />

il vettore (qual è, a tutti gli effetti) della<br />

rivoluzione verde, è però contestato per<br />

la scarsa efficienza. Per produrlo occorre<br />

tanta, troppa, energia. È quanto emerge dal<br />

finale della puntata di Presa Diretta, a cura<br />

di Riccardo Iacona, intitolata “La scossa<br />

elettrica”. Eurac Research ha condotto<br />

uno studio, che trovate su queste pagine,<br />

secondo il quale gli autobus a batteria<br />

sono decisamente più convenienti dei loro<br />

omologhi a celle a combustibile. I costi<br />

sono rispettivamente di 0,55 euro/km e<br />

1,27 euro/km. Eppure c’è chi addirittura<br />

rilancia con una variante ancora meno<br />

efficiente, nel bilancio complessivo wheelto-well:<br />

il motore a combustione interna.<br />

Combustione, però, di idrogeno. Stiamo<br />

parlando di Cummins, che al recente<br />

Busworld di Bruxelles ha caldeggiato le<br />

quotazioni del suo B6.7H. Ashley Watton,<br />

Direttore Bus Business Europe di Cummins,<br />

ha commentato: «La presentazione del<br />

B6.7H al Busworld è la testimonianza della<br />

nostra capacità di fornire agli Oem del<br />

settore autobus una gamma di opzioni di<br />

alimentazione sostenibile per tutti i cicli<br />

di lavoro. La tecnologia di combustione<br />

snella del motore B6.7H fornisce energia a<br />

zero emissioni di carbonio per sostenere le<br />

strategie di decarbonizzazione dei nostri<br />

clienti. Inoltre, è veloce da rifornire e<br />

presenta vantaggi significativi in termini<br />

di autonomia per le operazioni a lunga<br />

distanza, come il trasporto interurbano<br />

in autobus». Insomma, siamo alle<br />

solite: dove volete posizionare la soglia<br />

temporale della transizione? Per agire<br />

rapidamente occorrono soluzioni “prêt-àporter”.<br />

E pure Toyota, nonostante qualche<br />

mugugno, e le critiche espresse dal<br />

Renewable Energy Institute alle politiche<br />

energetiche del Giappone, ha affiancato<br />

alla Mirai una Corolla con termico a<br />

idrogeno, che ha disputato il campionato<br />

giapponese endurance. I taxisti sembrano<br />

gradire la Mirai e, tornando agli autobus,<br />

dopo la piattaforma con Caetano, Toyota<br />

fornirà la driveline a idrogeno anche a<br />

Daimler e Menarini.<br />

C<br />

M<br />

Y<br />

CM<br />

MY<br />

CY<br />

CMY<br />

K<br />

EDITORIALE<br />

4


Futurmotive Bologna<br />

Kohler Energy<br />

A TEMPO DI<br />

RICARICA<br />

A destra, l’Srx Hybrid di Antonio Carraro,<br />

con colonnina On Group. Di fianco, il<br />

pannello di ricarica di e-Gap, installato su<br />

un Fiat E-Scudo. In basso, da sinistra, il V6<br />

di Autotecnica e il 6 cilindri a idrogeno di<br />

Ecomotive Solutions, con iniezione e-Mpfi<br />

e sovralimentazione e-Vgt. Succede al<br />

Futurmotive, spin-off di Autopromotec<br />

HI-TECH<br />

Filiazione diretta di Autopromotec,<br />

dal 16 al 18 novembre<br />

<strong>2023</strong> Futurmotive ha<br />

promosso al ruolo di protagoniste<br />

colonnine, wallbox e stazioni<br />

di ricarica elettrica. L’ombrello è<br />

quello di E-Charge, che ha impresso<br />

il sigillo anche sull’agenda<br />

delle conferenze tenute ai padiglioni<br />

14, 16 e 19. L’impronta<br />

nitida è quella delle quattro ruote<br />

a trazione elettrica, eppure, ad accoglierci,<br />

c’era l’Srx Hybrid di<br />

Antonio Carraro, attaccato alla<br />

colonnina di ricarica On Group.<br />

Ed è esattamente in questa location,<br />

grossomodo nello stesso periodo<br />

del 2021, che questo specializzato<br />

fu presentato. Ovviamente<br />

la vetrina era quella dell’Eima.<br />

Sviluppato in collaborazione con<br />

Ecothea (start-up del Politecnico<br />

di Torino specializzata nella<br />

progettazione e prototipazione di<br />

veicoli elettrici per applicazioni<br />

su macchinari agricoli), il trattore<br />

affianca a un tricilinrico da 55 kW<br />

un motore elettrico di 20 chilowatt<br />

per un totale di 75 chilowatt.<br />

Familiare lo stand di Ecomotive<br />

Solutions, in condivisione con<br />

Dimsport. Presenza duale che si<br />

manifesta con l’auto ad idrogeno<br />

messa a punto da Ecomotive e<br />

con il nuovo banco Easy Action<br />

Dimsport. La marca è Hyundai,<br />

il modello l’ix35 Fcev, capace di<br />

100 chilowatt, 700 bar di pressione<br />

del serbatoio e un’autonomia<br />

dichiarata di circa 600 chilometri.<br />

La famiglia Rapid si compone di<br />

moduli di controllo che si propongono<br />

di rispettare gli standard<br />

della centralina originale. Il Rapid<br />

Tpm analizza i segnali di portata<br />

aria pressione del collettore di<br />

aspirazione, pressione del girante<br />

e regime dei motori a benzina<br />

sovralimentati. Sui turbo diesel<br />

agisce sul segnale del sensore di<br />

pressione del rail e de collettore<br />

di aspirazione, oltre che i giri.<br />

È stata una piacevole sorpresa<br />

imbatterci in due blocchi motore,<br />

un V6 e un V8. La firma è di<br />

Autotecnica. Ce ne ha parlato<br />

Riccardo Paterni, VP business<br />

development. «Autotecnica fa<br />

parte della rete di imprese Rpm<br />

(Rete professionisti motorsport,<br />

ndr). Ognuna delle 28 aziende<br />

della rete di imprese ha una sua<br />

identità. Aiutiamo queste aziende<br />

a promuoversi a livello internazionale,<br />

migliorando l’approccio<br />

organizzativo e comunicativo. La<br />

sede produttiva è a Casalmaggiore,<br />

in provincia di Cremona. Abbiamo<br />

portato a Futurmotive due<br />

monoblocchi V6 e V8, concepiti<br />

da noi a partire d foglio bianco,<br />

funzionanti a E-fuel. Sono stati<br />

concepiti durante il periodo Covid».<br />

Autotecnica è specializzata<br />

in motori da competizione, sia su<br />

pista da rally.<br />

E-Gap ci proietta, invece, nel<br />

presente-futuro delle auto elettriche.<br />

Un Fiat E-Scudo è adibito<br />

alla ricarica mobile. Si tratta a<br />

tutti gli effetti di un’infrastruttura<br />

di ricarica su ruote, con batteria<br />

integrata, fino a 130 kWh, e ricarica<br />

CC superveloce, fino a 90<br />

kW. Menzione finale per Landi<br />

Renzo, che ha valorizzato la propria<br />

componentistica per auto a<br />

idrogeno, come le unità di riduzione<br />

dell’alta pressione. L’azienda<br />

reggiana fa parte di H2-Ice, insieme<br />

a Punch Torino e Avl Italia,<br />

Industria Italiana Autobus e Tper.<br />

FONDO PLATINUM<br />

Il fondo d’investimenti Platinum Equity si è<br />

aggiudicato la maggioranza di Kohler Energy.<br />

David Kohler rimane nel CdA. Cresce l’attesa per<br />

i piani di sviluppo nei confronti dei diversi asset<br />

(gruppi, elettrificazione ed endotermici)<br />

Lo riportiamo qui, lo abbiamo<br />

chiesto a Brian Melka,<br />

all’Agritechnica, e avremo<br />

occasione di approfondire.<br />

Kohler Co. ha costituito Kohler<br />

Energy come azienda autonoma,<br />

cedendo la maggioranza al fondo<br />

Platinum Equity. Kohler Co.<br />

continuerà a investire nell’energia<br />

e a sostenere la sua traiettoria<br />

ascendente. Le attività incluse nel<br />

portafoglio sono Power Systems,<br />

Il 3 novembre <strong>2023</strong> Weichai e<br />

Bosch hanno posato un’altra<br />

pietra miliare del loro percorso<br />

congiunto, firmando<br />

una cooperazione<br />

strategica. Le due<br />

parti rafforzeranno<br />

la collaborazione<br />

nel settore delle<br />

nuove energie, dei<br />

motori diesel ad alta<br />

efficienza termica, dei<br />

trasporti intelligenti,<br />

sinergizzando le<br />

risorse globali di<br />

ricerca e sviluppo<br />

In Riviera sale a bordo di Key e Dpe<br />

anche l’International Electric Expo. Dal<br />

28 febbraio al 1° marzo 2024, alla fiera di<br />

Rimini, si terrà infatti per il secondo anno<br />

consecutivo, Dpe. La manifestazione<br />

dedicata alla generazione, trasmissione,<br />

distribuzione, sicurezza ed automazione<br />

elettrica, è organizzata da Italian Exhibition<br />

Group in collaborazione con Generazione<br />

Distribuita, federata Anima Confindustria,<br />

e, per la prima volta, anche con Anie.<br />

Dopo l’edizione 0 del 2019 quella di marzo<br />

<strong>2023</strong>, Distributed Power Europe amplia<br />

ulteriormente il progetto, per coinvolgere,<br />

in linea con il nuovo payoff “International<br />

Bosch stringe con Weichai<br />

di entrambe le parti. La<br />

collaborazione tra Weichai e<br />

Bosch è iniziata nel 1999 e negli<br />

Electricity Expo”, tutti i protagonisti<br />

dell’industria elettrica. La generazione<br />

diffusa svolge un ruolo cruciale e non può<br />

prescindere dallo sviluppo di infrastrutture<br />

elettriche sempre più moderne ed efficienti,<br />

che assicurino una maggiore flessibilità<br />

e sicurezza nell’approvvigionamento<br />

energetico elettrico. In questo contesto,<br />

Dpe - International Electricity Expo si<br />

propone come vetrina completa delle<br />

applicazioni tipiche della generazione<br />

di energia, mettendo in mostra la<br />

vasta gamma di soluzioni e tecnologie<br />

all’avanguardia che stanno plasmando il<br />

futuro energetico in Europa e nel bacino<br />

Engines, Home Energy, Kohler<br />

Uninterruptible Power, Clarke<br />

Energy, Curtis Instruments e<br />

Heila Technologies. La transazione<br />

dovrebbe concludersi nella<br />

prima metà del 2024. Fino ad<br />

allora, Kohler Co. opererà come<br />

un’unica società. David Kohler,<br />

Presidente e Ceo di Kohler Co:<br />

«Questo momento importante nel<br />

nostro viaggio testimonia il nostro<br />

impegno ad approfondire l’attenzione<br />

e gli investimenti nelle attività<br />

di Kohler’s Kitchen & Bath<br />

e Hospitality. Non vedo l’ora di<br />

supportare il business dell’energia<br />

attraverso i nostri continui<br />

investimenti nel mio ruolo nel<br />

consiglio di amministrazione».<br />

ultimi vent’anni ha stabilito una<br />

forte partnership strategica.<br />

Le due aziende hanno avviato<br />

con successo<br />

una cooperazione<br />

approfondita<br />

nell’ambito dei motori<br />

a combustione interna<br />

e hanno centrato<br />

l’obiettivo del 50%<br />

di efficienza di un<br />

motore camionistico<br />

e diffondendo il verbo<br />

del common rail più<br />

radicato e popolare nel<br />

mercato cinese.<br />

Immagine di<br />

repertorio dello<br />

stabilimento<br />

Lombardini di Pieve<br />

Modolena (Reggio<br />

Emilia).<br />

A Rimini l’International Electricity Expo affianca il Dpe<br />

del Mediterraneo. Saranno presentate<br />

le innovazioni e i prodotti disponibili<br />

sul mercato, per garantire la stabilità e<br />

l’efficienza della rete elettrica e renderla<br />

sempre più smart e digitale: dalle piccole<br />

centrali elettriche di nuova generazione ai<br />

gruppi elettrogeni, fino alla componentistica<br />

elettrica di dettaglio o di macchinario e<br />

all’efficienza energetica. Dpe si rivolge a<br />

progettisti, impiantisti, distributori, utility,<br />

società di consulenza ed ingegneria,<br />

Oem, contractor, Esco, manutentori e<br />

noleggiatori, proponendo un programma<br />

convegnistico e formativo di rilievo, per<br />

approfondire i temi chiave legati all’energia.<br />

6<br />

7


camion elettrici<br />

BOLLA CHE<br />

SCOPPIA?<br />

Tra investitori “nervosi” e produttori di<br />

batterie che tagliano le previsioni di utili,<br />

le start-up affondano. Tesla ha bruciato<br />

70 miliardi di dollari in un giorno. Il Semi<br />

rimane però candidato a ritagliarsi uno<br />

spazio al contrario delle start-up. Chiude<br />

Volta Trucks, trainata dal crack di Proterra,<br />

supertagli per Arrival<br />

automotive<br />

Come ha dimostrato Steve Jobs, risollevando<br />

dalle ceneri le sorti di Apple, spesso «una buona<br />

presentazione vale più di ciò che vendi».<br />

E non a caso era celebre per la maniacale cura che<br />

dedicava a ogni sua uscita pubblica, provandola e<br />

riprovandola per giorni. Un esempio che Elon Musk<br />

pare avere trascurato, perlomeno in occasione della<br />

presentazione dell’ultima trimestrale <strong>2023</strong> Tesla<br />

agli azionisti. Se sia stata l’infelice frase «Con il<br />

Cybertruck ci siamo scavati la fossa» oppure la<br />

maldestra analisi del calo dell’11% dei ricavi per<br />

unità venduta rispetto al 2022 in seguito alla guerra<br />

dei prezzi ingaggiata con i costruttori cinesi è<br />

difficile dirlo. Quello che è certo che il titolo del<br />

costruttore americano ha bruciato 70 miliardi di<br />

dollari di capitalizzazione in una giornata, più di 20<br />

dei quali dello stesso patrimonio personale di Musk.<br />

Un “mini disastro”, secondo gli analisti di Wall<br />

Street, che ha innescato previsioni al ribasso tra i<br />

fornitori di Tesla. Sia Panasonic sia LG hanno infatti<br />

rivisto drasticamente le previsioni di utili per<br />

il <strong>2023</strong> e, mentre i giapponesi hanno giustificato il<br />

taglio della produzione con questioni di “rotazione<br />

del magazzino”, il direttore finanziario di LG<br />

Energy Solution, Lee Charng Sil, ha spiegato al<br />

Financial Times la frenata nello stabilimento polacco<br />

con il fatto che «la domanda di EV nel 2024<br />

potrebbe essere inferiore alle aspettative: gli alti<br />

tassi di interesse frenano la spesa dei consumatori<br />

in Usa e la crescita rallenta in Europa». Ciliegia<br />

sulla torta, l’annuncio di Toyota di 8 miliardi di<br />

investimenti per incrementare da due a dieci le linee<br />

produttive nello stabilimento del North Carolina<br />

che costruisce le batterie per i propri sistemi ibridi<br />

e ibridi plug-in. Per la serie: auto a batteria, chi ci<br />

crede? Si moltiplicano poi le perplessità sul Cybertruck,<br />

opzione di Tesla sul mondo molto a stelle<br />

e strisce dei pick-up. Musk lo promette da tempo,<br />

ma forme avveniristiche a parte, la tara compresa<br />

tra sei e settemila libbre (2.720-3.175 chili) rischia<br />

di renderlo indigesto alla clientela americana, che<br />

infatti snobba il concorrente Ford F-150 Lightning<br />

da 6.800 libbre. E la battuta di Elon sul Cybertruck<br />

ha fatto ripensare molti investitori all’ammissione<br />

di Ford di aver “bruciato” 36mila dollari di perdite<br />

per ogni EV venduto nel <strong>2023</strong>. Senza dimenticare<br />

che il Cybertruck potrebbe risultare invendibile su<br />

molti mercati, come quello europeo, dove sfondando<br />

il tetto dei 3.500 chili richiederebbe la patente<br />

da camion.<br />

Immatricolazioni e valori borsistici<br />

Se per il mondo delle auto l’“annuncio di tempesta”<br />

arriva dalle borse, per quello del trasporto commerciale<br />

a far squillare i campanelli d’allarme, in apparente<br />

contrasto con i dati di immatricolazione in Europa<br />

dei primi tre trimestri <strong>2023</strong> diffusi dall’Acea, è<br />

l’evoluzione in negativo imboccata delle numerose<br />

startup che hanno cercato di seguire le orme di Elon<br />

Musk nel mondo degli heavy load. Per chi si accontenta<br />

delle percentuali di incremento, un più 423%<br />

per la fascia tra 3,5 e 16 tonnellate e più 236 per i<br />

pesanti basta e avanza. Ma sono i numeri assoluti<br />

a deludere: 2.228 registrazioni su 41.032 complessive<br />

per i medi, 1.690 su 227.734 nella classe top<br />

non fanno gridare al miracolo. Per non parlare dei<br />

furgoni leggeri, dove si parla di meno di 80mila<br />

targhe su oltre un milione di mezzi messi in strada.<br />

Iveco e Nikola. E il Tesla Semi?<br />

E, partendo dalla top class, il recente divorzio tra<br />

Iveco e Nikola ha messo in luce che nel mondo dei<br />

Arrival<br />

Correva il giorno 13 marzo del<br />

<strong>2023</strong>, quando il produttore di<br />

furgoni elettrici Arrival tagliò la<br />

forza lavoro, in seguito a un<br />

drastico ridimensionamento.<br />

Si sarebbe concentrato solo<br />

sui furgoni per il mercato<br />

statunitense. Inizialmente,<br />

il piano era ben diverso,<br />

in quanto Arrival aveva<br />

manifestato l’intenzione di<br />

costruire furgoni elettrici, ma<br />

anche autobus e persino<br />

automobili, in microfabbriche<br />

sparse per l’Europa e il Nord<br />

America. Secondo la Reuters,<br />

il finanziamento di 300 milioni<br />

di dollari proviene da una linea<br />

di finanziamento azionario di<br />

Westwood Capital dopo che<br />

“le azioni della società quotate<br />

negli Stati Uniti hanno chiuso<br />

in ribasso del 13,5%”. Reuters<br />

sottolinea che alla fine del 2022,<br />

Arrival aveva circa 205 milioni di<br />

dollari in contanti ed equivalenti.<br />

Tuttavia, il capitale raccolto<br />

“non servirà a finanziare gli<br />

investimenti per la produzione<br />

del furgone nello stabilimento<br />

di Charlotte, nella Carolina del<br />

Nord”. Il modello di produzione,<br />

infatti, si basava sull’innovativo<br />

concetto delle microfabbriche,<br />

siti individuati in diversi Paesi e<br />

ricavati da strutture già esistenti.<br />

Tra le manifestazioni d’interesse,<br />

i 9 furgoni da 7,5 tonnellate per<br />

la Royal Mail di Londra e, la<br />

più eclatante, i 10.000 veicoli<br />

per Ups. Ups Ventures aveva<br />

acquisito una quota di minoranza<br />

di Arrival. Appena sette mesi<br />

dopo, Arrival ha annunciato<br />

l’intenzione di ridurre la forza<br />

lavoro di un ulteriore 25%.<br />

In seguito alla riduzione del<br />

personale avvenuta a gennaio,<br />

la forza lavoro complessiva di<br />

Arrival contava più o meno 800<br />

persone. Alcuni mesi dopo,<br />

l’azienda è riuscita a ottenere<br />

un’ulteriore iniezione di denaro<br />

da Westwood Capital per<br />

raggiungere la fine dell’anno.<br />

La firma di<br />

Elon Musk sulla<br />

declinazione<br />

camionistica di<br />

Tesla. Un annuncio<br />

che prometteva<br />

di rivoluzionare<br />

il trasporto merci<br />

su strada.<br />

Al momento, per<br />

l’appunto, un<br />

annuncio...<br />

8<br />

9


Cruscotti di veicoli<br />

commerciali<br />

elettrificati. Rivian,<br />

in apertura, Volta<br />

Trucks, qui a<br />

sinistra. Sopra, il<br />

Cybertruck di Tesla.<br />

automotive<br />

pesanti c’è ben poco spazio per le new entry, fatta<br />

eccezione per il trattore di Classe 8 Usa sviluppato<br />

da Tesla. Un mezzo avveniristico il Tesla Semi, con<br />

un’autonomia che pochissimi hanno potuto davvero<br />

toccare con mano e, soprattutto, numeri produttivi<br />

a dir poco vaghi se si va oltre i mezzi di test affidati<br />

agli operatori. Per il resto, chi come Iveco<br />

deve raccogliere il testimone del lavoro con Nikola,<br />

annuncia propri mezzi a batteria e fuel cell entro<br />

fine anno; altri come Volvo, Scania, Daf, Renault<br />

e Mercedes i pesanti a batteria già li propongono,<br />

con autonomie in genere nell’ordine dei 4-500 chilometri,<br />

la classica distanza che corrisponde a un<br />

turno di guida sul tachigrafo. Al di fuori dei costi<br />

di produzione, data l’esiguità della rete di ricarica<br />

per truck in Europa, la “quadra” ancora in parte da<br />

trovare riguarda il difficile equilibrio tra carico utile<br />

e autonomia.<br />

L’uscita di Domenico De Rosa, Ceo del gruppo logistico<br />

Smet, secondo il quale «saremmo al paradosso<br />

che i veicoli elettrici servirebbero a trasportare le<br />

loro stesse batterie a scapito delle merci» ha fatto<br />

sorridere molti tecnici, visto che non è vero che «un<br />

veicolo elettrico può trasportare circa la metà delle<br />

merci di un mezzo a combustione interna», ma i tre<br />

pianeti – costi di produzione, payload e autonomia<br />

– faticano ad allinearsi, come dimostra nella fascia<br />

di peso intermedia la brutta stagione delle start-up.<br />

Non solo ha fatto notizia il default degli svedesi di<br />

Volta Truck che potevano contare su 300 milioni<br />

raccolti tra gli investitori, un portafoglio ordini per<br />

5mila veicoli e DB Schenker tra i clienti (per 6.500<br />

mezzi), ma negli ultimi 24 mesi è impressionante il<br />

numero dei nuovi costruttori che ha portato i libri<br />

in tribunale.<br />

Può costare fino a un miliardo<br />

È vero che, come sottolineano gli analisti di Reuters,<br />

portare un nuovo Lcv sul mercato può arrivare<br />

a costare un miliardo di dollari, ma basta tornare alle<br />

news del 2021 per constatare che teste di serie come<br />

l’inglese Arrival e le statunitensi Lordstown Motors<br />

Corp e Elms (Electric Last Mile Solutions) sono ormai<br />

un ricordo. Quanto a Canoo, vincitore del Best<br />

Concept Award 2021, ha presentato lo scorso agosto<br />

il suo furgone Elettra Ldv190 ma è ancora fermo<br />

alla preserie, seppur sia stato opzionato dal gigante<br />

del commercio Walmart. L’unico Lcv da distribuzione<br />

che sta davvero registrando numeri significativi<br />

è il Rivian Edv, il “delivery van” in tre taglie<br />

diverse (500-700-900) sviluppato per Amazon. La<br />

flotta di Edv 700 in servizio infatti ha superato la<br />

soglia psicologica delle 10mila unità e il megaordine<br />

di 100mila pezzi da consegnare entro il 2030<br />

consente al marchio Usa di guardare al futuro con<br />

relativa serenità. Per l’israeliana Ree Automotive e il<br />

Volta Trucks<br />

Più che una start-up a un certo<br />

punto è sembrata una “starup”.<br />

La stella di Volta Trucks è<br />

però diventata una supernova,<br />

praticamente Volta crack. Ha<br />

infatti aperto ufficialmente la<br />

procedura di bancarotta in<br />

Svezia, proprio nell’imminenza<br />

della produzione seriale del<br />

16 tonnellate, il Volta Zero.<br />

A regime, la società svedese<br />

puntava a vendere oltre<br />

27mila veicoli all’anno entro<br />

il 2025, in previsione di una<br />

crescita graduale in quelli<br />

successivi. Peraltro, nelle<br />

mire di Volta Trucks erano<br />

finiti anche gli Stati Uniti,<br />

con un modello Classe 7 (da<br />

15 ton), che sarebbe stato<br />

seguito da un Classe 5 (8,85<br />

ton) e un Classe 6 (<strong>12</strong> ton).<br />

Tutto è iniziato, secondo le<br />

comunicazioni ufficiali, dalla<br />

crisi che ha coinvolto Proterra,<br />

fornitore americano di batterie.<br />

Lo stop delle forniture ha avuto<br />

un impatto evidentemente<br />

insostenibile per Volta Trucks<br />

e per i suoi investitori. Disse<br />

Kjell Walöen, Co-Founder<br />

e Chief Manufacturing and<br />

Logistics Officer di Volta<br />

Trucks, in occasione del via<br />

libera alle linee produttive<br />

di Steyr: «In soli due anni<br />

e mezzo, meno della metà<br />

del tempo impiegato dagli<br />

attuali produttori di camion,<br />

siamo passati dal lancio<br />

di un concept, alle fasi di<br />

progettazione, sviluppo e<br />

controllo della qualità, fino<br />

all’inizio della produzione dei<br />

modelli secondo le specifiche<br />

finali». E, invece, le cose sono<br />

andate in modo diverso, forse<br />

imprevedibile, sicuramente<br />

drammatico per quei neofiti<br />

che avevano attratto 40 milioni<br />

di euro di finanziamento dalla<br />

Bei, l’omologazione dalla<br />

Ecwvta, hub a Parigi e Londra,<br />

in cantiere in Italia, Spagna e<br />

Germania, le collaborazioni<br />

con Siemens e Carrier.<br />

10<br />

11


In questa foto,<br />

Volta Trucks.<br />

Il Volta Zero<br />

prometteva, pure<br />

lui, di spopolare.<br />

Le premesse<br />

c’erano (scouting<br />

tra i costruttori<br />

istituzionali<br />

europei, hub sparsi<br />

in Europa, quasi<br />

900 addetti, l’avvio<br />

della produzione a<br />

Steyr). E invece...<br />

l’azienda svedese<br />

ha dichiarato<br />

bancarotta. Il<br />

fondo Luxor Capital<br />

Group potrebbe<br />

però intervenire in<br />

soccorso e salvare<br />

Volta Trucks.<br />

automotive<br />

suo chassis P7-C i problemi vanno oltre la questione<br />

produttiva e toccano la politica internazionale; gli<br />

ultimi mesi del <strong>2023</strong>, in cui sono previste le prime<br />

consegne, diranno invece quanto c’è di concreto dietro<br />

il progetto della britannica Tevva e del suo camion<br />

da 7,5 tonnellate a batteria con range extender<br />

fuel cell a idrogeno. L’obiettivo di Tevva, peraltro già<br />

mancato, era quello di 10mila pezzi prodotti entro<br />

l’anno, ma la prospettiva di 250 chilometri di autonomia,<br />

dilatabili di altri 500 con il range extender,<br />

ha consentito alla startup di Tilbury, nell’Essex, di<br />

restare a galla. Sorte meno certa per il recente minivan<br />

componibile in stile Lego della Helixx come<br />

per il furgone con le batterie integrate nello chassis<br />

in stile Tesla proposto con il nome di eCV1 da Watt<br />

Electric Vehicle Company, altra start-up britannica.<br />

La killer application, però, rischia di essere cinese e<br />

ha alle spalle il colosso Geely, uno dei quattro big<br />

di Pechino: per ora è un prototipo ma il SuperVan<br />

da 3,5 tonnellate a marchio Farizon Auto atteso nel<br />

2024 è un commerciale che fa parte della famiglia<br />

New energy vehicle (Nev) dotata di batteria intercambiabile,<br />

cruise control e navigatore intelligenti<br />

che programmano e gestiscono la ricarica, nonché<br />

Proterra<br />

È in corso la procedura<br />

fallimentare volontaria di Proterra<br />

e Proterra Operating Company:<br />

in questo contesto, Volvo<br />

Group è stato selezionato come<br />

miglior offerente in un’asta per le<br />

attività e i beni dell’unità Proterra<br />

Powered, a un prezzo di acquisto<br />

di 210 milioni di dollari.<br />

La transazione tra Proterra e<br />

Proterra Operating Company,<br />

in qualità di venditori, e Volvo è<br />

soggetta all’approvazione del<br />

tribunale fallimentare degli Stati<br />

Uniti. Le attività comprendono<br />

un centro di sviluppo per moduli<br />

e pacchi batteria in California e<br />

uno stabilimento di assemblaggio<br />

nella Carolina del Sud. Con<br />

questa acquisizione, il Gruppo<br />

di un range extender a metanolo in grado di raddoppiare<br />

l’autonomia convenzionale. Dettaglio finale, la<br />

carrozzeria è separata dal telaio e, combinata con la<br />

guida “drive by wire”, permette infinite possibilità<br />

di lunghezza del passo e di allestimento. Se entrerà<br />

in produzione, potrebbe davvero annichilire le ambizioni<br />

di molti innovatori concorrenti, più ricchi di<br />

idee che di esperienza e capitali.<br />

Volvo accelererà la tabella di<br />

marcia per le batterie elettriche.<br />

Proterra aveva siglato accordi di<br />

fornitura, tra cui quello con Nikola<br />

e la canadese Vicinity Motor.<br />

<strong>12</strong><br />

13


IDROGENO. Eurac: e-bus a batteria e fuel cell<br />

QUANTO MI<br />

COSTATE?<br />

Sul numero di ottobre vi abbiamo raccontato la<br />

ricerca di Eurac sulla fattibilità della conversione<br />

elettrica delle barche che fanno servizio di linea sul<br />

Lago d’Orta. La “madre” di tutte le ricerche risale<br />

però a uno studio comparativo effettuato da Eurac<br />

sul parco autobus della società di Tpl di Bolzano.<br />

Uno studio mette a confronto i costi “tank-towheel”<br />

delle due tecnologie in forza a Sasa.<br />

Qui trovate dati e margini di sviluppo<br />

automotive<br />

Icosti di rifornimento degli autobus fuel cell sono<br />

2,3 volte superiori a quelli degli e-bus a batteria.<br />

E non è la lobby delle batterie a dirlo, ma l’istituto<br />

di ricerca Eurac, con base a Bolzano, nell’ambito<br />

di uno studio pubblicato sul Journal of Energy Storage<br />

e realizzato sulla base di dati forniti dall’operatore<br />

Sasa, uno degli operatori leader in Europa,<br />

nonché apripista italiano, della tecnologia fuel cell.<br />

Un trio di precisazioni è tuttavia d’obbligo. La prima:<br />

lo studio (intitolato “Monitored data and social<br />

perceptions analysis of battery electric and hydrogen<br />

fuelled buses in urban and suburban areas”) non<br />

chiama in causa il costo di possesso (Tco) dei mezzi,<br />

ma esclusivamente il “running cost”, ovvero il<br />

costo chilometrico in termini di rifornimento (tankto-wheel).<br />

Costi d’acquisto e di manutenzione non<br />

sono conteggiati. Seconda precisazione: lo studio ha<br />

nelle sue “assumption” i seguenti costi: 13,80 euro<br />

per chilo di idrogeno e 0,40 euro per kWh per la ricarica<br />

sulle strade pubbliche. Si tratta dei prezzi per<br />

privati alle stazioni di rifornimento, rilevati durante<br />

il periodo trattato dallo studio. Ovvero, dal gennaio<br />

2021 all’aprile 2022, e qui veniamo alla terza precisazione:<br />

lo studio è stato pubblicato a oltre un anno<br />

di distanza dalla fine del periodo attenzionato, per<br />

cui evidenze del paper potrebbero essere state nel<br />

frattempo modificate o rese obsolete dai fatti.<br />

Lo studio contiene dati approfonditi sull’efficienza<br />

degli autobus elettrici a batteria e a celle a combustibile<br />

e sul loro consumo energetico. La ricerca<br />

è stata condotta nell’ambito del progetto Lifealps,<br />

finanziato dall’Ue nell’ambito del programma Life<br />

Ip della Commissione europea.<br />

La flotta Sasa comprendeva, nel periodo selezionato<br />

dallo studio, tre Solaris Urbino <strong>12</strong> Electric e due<br />

articolati sempre a batteria. Si prosegue, in ambito<br />

fuel cell, con <strong>12</strong> Solaris Urbino <strong>12</strong> Hydrogen. Presenti<br />

all’appello, al tempo, anche quattro Mercedes<br />

O530 Citaro a idrogeno (classe 1999), nel frattempo<br />

andati fuori servizio. È bene precisare, ancorché sia<br />

noto, che Sasa opera su 20 linee urbane, 20 suburbane<br />

e 3 urbane notturne.<br />

Parola ad Eurac<br />

Veniamo alle risultanze dello studio. «L’efficienza<br />

media monitorata tank-to-wheel (Ttw) per i due<br />

diversi modelli Fceb è stata di 10,07 kg H2/100<br />

km e 9,31 kg H2/100 km, mentre l’efficienza Ttw<br />

monitorata per i due modelli Beb è stata di 137<br />

kWh/100 km e 153,80 kWh/100 km», si legge (tradotto:<br />

i Solaris a idrogeno immatricolati nel 2021<br />

consumano il 10 per cento in meno dei dodicenni<br />

Mercedes). Numeri che, logicamente, dicono poco<br />

fino quando non vengono convertiti in un’unità di<br />

misura comune. Cosa che gli studiosi Eurac effettuano,<br />

usando un fattore di conversione di 33,33<br />

kWh/kg H2. Ne risulta «un’efficienza media Ttw<br />

dei modelli a idrogeno rispettivamente di 310,24<br />

kWh/100 km e 335,75 kWh/100 km». Il confronto<br />

a questo punto è cosa semplice: «I risultati<br />

dell’efficienza Ttw degli Fceb sono molto più bassi<br />

dell’efficienza dei Beb; infatti, è tra 2 e 2,45<br />

volte inferiore». Sulla scorta di questo dato,<br />

da gennaio 2021 ad aprile 2022, dopo aver<br />

percorso circa 500mila chilometri, viene calcolato<br />

che Sasa abbia speso circa 511.300<br />

euro per rifornire e ricaricare la flotta a<br />

zero emissioni. Il 74 per cento dei casi è andati ai<br />

mezzi fuel cell, che pure hanno coperto il 56 per<br />

cento del mezzo milione di chilometri iniziale.<br />

I costi di rifornimento per i mezzi a batteria e ad<br />

idrogeno della flotta Sasa risultano essere pertanto,<br />

rispettivamente, di 0,55 euro/km e 1,27 euro/km.<br />

L’idrogeno vince al freddo<br />

Così si torna al punto di partenza: a parità di distanza<br />

coperta, i costi operativi dei bus equipaggiati<br />

con celle a combustibile sono 2,3 volte superiori a<br />

quelli dei bus a batteria. Ma c’è un “ma”. Le due<br />

tecnologie non sono sullo stesso piano in termini di<br />

comportamento in condizioni climatiche sfidanti. I<br />

risultati dello studio indicano una (molto) maggiore<br />

variabilità nel consumo di energia per gli autobus<br />

elettrici a batteria rispetto a quelli alimentati a celle<br />

a combustibile. Lo studio rivela che per gli Fceb,<br />

nel periodo osservato, il valore massimo di consumo<br />

Ttw è stato superiore di un valore compreso tra<br />

16% e 19% rispetto alla media. Per i bus a batteria,<br />

l’aumento dei consumi può arrivare addirittura oltre<br />

il 72% rispetto al dato medio (forchetta tra 27% e<br />

72%). Insomma: il freddo estremo ha ripercussioni<br />

ben più gravi sulle batterie che sulle fuel cell.<br />

Resta il fatto che sarebbe sufficiente una riduzione<br />

dei costi al chilo dell’idrogeno per tagliare sensibilmente<br />

lo iato di costi tra le due tecnologie (i<br />

margini ci sono).<br />

Fceb (Fuel cell<br />

electric buses)<br />

Nel periodo<br />

osservato, il<br />

valore massimo di<br />

consumo Ttw è<br />

stato superiore alla<br />

forbice compresa<br />

tra 16% e 19%<br />

rispetto alla media.<br />

Per i bus a batteria,<br />

l’aumento può<br />

arrivare addirittura<br />

oltre il 72%,<br />

in condizioni<br />

climatiche estreme.<br />

14<br />

15


BATTERY EXPERTS FORUM <strong>2023</strong><br />

FACCIAMO<br />

L’EUROPA<br />

Dalla 18 a edizione del Battery Experts Forum<br />

è arrivato un messaggio univoco ai legislatori<br />

europei e nazionali. Occorre stimolare una<br />

filiera continentale delle batterie, senza<br />

trascurare alcun elemento, a partire dai<br />

semiconduttori. Il continuo supporto del<br />

governo cinese all’egemonia del Dragone e<br />

l’Inflation reduction act dell’amministrazione<br />

Biden devono servire da esempio<br />

terra<br />

Il Battery Experts Forum nasce sotto la stella di<br />

Bmz, organizzatrice dell’evento. Karlstein, dove<br />

ha attecchito la casa madre, si trova nei paraggi<br />

di Francoforte, esattamente come il Darmstadtium<br />

Science and Congress Center di Darmstadt. È in<br />

questa futuribile arena, prescelta proprio in virtù<br />

dello spirito innovativo dell’architettura e della funzionalità<br />

degli spazi, che si è svolta la tre giorni<br />

di approfondimento sull’intera filiera delle batterie,<br />

giunta alla diciottesima edizione. Uno spettro di sfide<br />

tecnologiche che Bmz affronta dalla genesi allo<br />

smaltimento delle celle. Nella incursione allo stand<br />

abbiamo trovato, tra l’altro, Morpheus, nome evocativo<br />

della trilogia di Matrix, sistema di ricarica a<br />

800 Volt, per applicazioni Lev (Light electric vehicles).<br />

Power2Go è un modulo di ricarica portatile,<br />

batterie agli ioni-litio, 2.500 Wh, voltaggio 92-264<br />

Vac e potenza di ricarica di 1.000 W. Il Power2Use<br />

è invece disponibile a 4, 8 e 10 h, capacità nominale<br />

di 72, 144 e 180Wh, 18V e un peso rispettivamente<br />

di 0,6, 0,95 e 1,03 chili. Potremmo dilungarci, ma<br />

il bilancio che portiamo a casa non è nelle schede<br />

tecniche ma nella esternazione di Sven Bauer, fondatore<br />

e principale azionista di Bmz: «Nel 2030 il<br />

mercato delle batterie triplicherà rispetto a quello<br />

attuale».<br />

Dmegc<br />

Addentriamoci quindi nei contenuti della conferenza<br />

stampa di presentazione. Il convitato di pietra<br />

(la Cina) si è materializzato nella figura di Du<br />

Quoqing, Chief battery scientist della Dmegc, in<br />

questa sede per il ruolo nel segmento delle celle.<br />

Da sempre affascinato dalle batterie, Du Quoqing<br />

ha intrapreso una carriera a cavallo tra ambienti<br />

accademici e industria. Dmegc è quotata in borsa<br />

dal 2006 e ha percorso tutte le tappe della sostenibilità,<br />

carta velina “micro” dell’ascesa cinese, a<br />

livello “macro”. Nel 2009 hanno infatti abbracciato<br />

il fotovoltaico, riconosciuta anche da Bloomberg<br />

come fornitore Tier 1. Nel 2016 hanno cavalcato<br />

l’onda delle batterie agli ioni litio. I numeri parlano<br />

da soli: hanno finora prodotto 700 milioni di<br />

celle per batterie, cifra destinata a raddoppiare nel<br />

prossimo biennio.<br />

Amada, Bmz e Roland Berger<br />

Dave Fawcett rappresenta un’estensione della filiera,<br />

come nella missione del Battery Experts Forum.<br />

In California, Amada Weld Tech coagula diverse<br />

divisioni, tutte afferenti alla lavorazione dei metalli,<br />

con un fatturato di 2.4 miliardi di euro. Per le<br />

batterie forniscono saldatura di precisione e assemblaggio.<br />

Il comune denominatore è dato dall’elevato<br />

controllo dei processi e del controllo qualità.<br />

Fawcett ha introdotto nella discussione un elemento<br />

prezioso: la sfida non si limita a scommettere sul<br />

cavallo vincente e nell’ibridare le tecnologie. Occorre<br />

in prima battuta selezionare i materiali più<br />

adatti per ogni specifica tipologia di batterie.<br />

Ancora Sven Bauer, che ritroveremo in seguito, insiste<br />

con il fil rouge che ha attraversato le sessioni<br />

del Battery Forum. Il governo europeo deve tutelare<br />

e promuovere l’industria continentale. Senza aiuti<br />

pubblici, come avviene in Usa e Cina, non si corre<br />

da nessuna parte. La scelta di sviluppare uno stabilimento<br />

di Bmz nella Macedonia del Nord è finalizzata<br />

a ridurre i costi anche logistici. Bmz occupa<br />

il nono posto nella scala dei costruttori di prodotti<br />

finiti e batterie cilindriche, e scala di una posizione<br />

tra le batterie EV.<br />

Wolfgang Bernhart, della Roland Berger di Monaco,<br />

da trent’anni si occupa di consulenze. Attualmente<br />

si occupa ad ampio raggio degli aspetti<br />

industriali della decarbonizzazione; per esempio,<br />

fornisce consulenze a due aziende europee di materiali,<br />

ad altre coinvolte nella catalisi, nella chimica<br />

e in altri segmenti della filiera. Nell’ultimo triennio,<br />

ha intensificato le consulenze nell’ambito del riciclo.<br />

La fluttuazione dei costi dei materiali ha prodotto<br />

un impatto macroscopico sul prezzo aggregato<br />

per unità di prodotto.<br />

L’importanza dei sussidi<br />

Come intervenire? Facendo leva sui sussidi, a qualsiasi<br />

livello della filiera, come previsto negli Usa.<br />

L’Inflation reduction act si spalma in modo quasi<br />

paritetico sui materiali e sui processi. Il credito<br />

d’imposta sarà del 10% sui materiali critici e sul<br />

materiale degli elettrodi. Il famoso “de-risk and diversify”<br />

invocato e supportato dall’amministrazione<br />

Biden. Circa il 90% dei materiali e della produzione<br />

Sven Bauer,<br />

fondatore di Bmz,<br />

nel dicembre del<br />

1994. È proprio<br />

lo specialista di<br />

batterie di Karlstein<br />

am Main, vicino<br />

a Francoforte,<br />

a organizzare il<br />

Battery Experts<br />

Forum. La prossima<br />

edizione si terrà dal<br />

5 al 7 novembre<br />

del 2024.<br />

16<br />

17


di celle rientra infatti nella sfera d’influenza cinese.<br />

È il caso della grafite, dove coreani e giapponesi<br />

si stanno cimentando nella produzione domestica.<br />

Anche sul fronte della grafite artificiale cambiano i<br />

fattori ma non cambia il risultato: è sempre il Dragone<br />

a monopolizzare la scena. In Europa urgono<br />

partnership, trasversali tra il mondo produttivo,<br />

accademico e decisionale. Al momento, nell’estrazione<br />

di terre rare nel perimetro del Vecchio Continente<br />

si distingue la sola Scandinavia.<br />

Secondo Du Quoqing il cosiddetto “decoupling”<br />

non è però un’operazione lungimirante. Si è tentato<br />

nel recente passato con i microchip, e forse<br />

è meglio collaborare, suggerisce il Chief battery<br />

scientist della Dmegc. Ci permettiamo di osservare<br />

che, prima ancora del microchip, in mano a<br />

poche entità, tra cui Samsung, il nervo scoperto<br />

è quello dei semiconduttori. A fare da contraltare<br />

allo strapotere cinese hanno provveduto gli americani,<br />

basti pensare a nomi del calibro di Texas<br />

Instruments, Micron Technology e Ibm. Uno slancio,<br />

quello americano, che si è però affievolito e<br />

riceverà nuova linfa grazie al Chips and Science<br />

Act. Esiste anche un omologo europeo di questo<br />

provvedimento, che si propone di raddoppiare la<br />

quota di mercato globale al 20% (European Chips<br />

Act, valido dal 21 settembre). Le previsioni di Bmz<br />

contraddicono indirettamente questi dati e azzardano<br />

una quota del 13% nella produzione di celle. Il<br />

mercato delle batterie crescerà costantemente del<br />

20-30% su base annua.<br />

A sinistra, la<br />

conferenza stampa.<br />

Da Quoqing, Dave<br />

Fawcett, Sven<br />

Bauer, Wolfgang<br />

Bernhart e Matthias<br />

Girlich, in piedi.<br />

Nella foto qui<br />

di fianco, Arne<br />

Grünewald, Vde<br />

Renewables,<br />

relatore<br />

del’intervento<br />

“Pronti per le<br />

normative Ue”.<br />

Il sodio sulla tavola<br />

Per assecondare il trend e prendere questo treno al<br />

volo bisogna essere flessibili nell’utilizzare le tecnologie<br />

disponibili, come le due chimiche più in<br />

voga degli ioni-litio, la Nmc (Nickel manganese<br />

cobalto) e Lfp (Litio ferro fosfato). A maggior raterra<br />

Le precauzioni della Commissione<br />

Risale al 10 maggio l’istituzione da parte della<br />

Commissione del sistema di allarme sui semiconduttori,<br />

un sistema pilota per monitorare la catena<br />

di approvvigionamento dei semiconduttori. E si<br />

ragiona di un universo di milioni di batterie, che<br />

dovranno essere reversibili nelle applicazioni, per<br />

esempio nella second life stazionaria, al termine del<br />

primo ciclo di vita automotive. Nel 2025 si ipotizza<br />

l’introduzione di ossidi e solfuri, anche con un approccio<br />

“anode-free”. Dopo cinque anni di gestazione,<br />

la legislazione europea ha partorito la direttiva<br />

che non abroga le leggi, ma le armonizza. Balza<br />

all’occhio le definizioni di batterie di trazione e di<br />

Lmt (Light means transport), prima non contemplati.<br />

Sono previsti criteri e procedure per lo smaltimento<br />

e il riciclo di cobalto, litio e nichel, da utilizzare<br />

nella produzione di nuove batterie, a partire<br />

dal 2024. Nel 2025 saranno resi pubblici i limiti di<br />

CO 2<br />

, che richiedono di individuare con precisione<br />

la categoria di appartenenza. Non sono ancora stati<br />

definiti i metodi per la definizione e il calcolo delle<br />

emissioni. Si contemplano anche il numero degli<br />

eventi accidentali. Il nodo da sciogliere è come, e<br />

a cosa, sia applicabile il concetto di incidente a una<br />

batteria industriale.<br />

gione questo ragionamento vale per l’astro nascente<br />

degli ioni di sodio (Na-ion). Il sodio è un alcalino<br />

circa 1.300 volte più reperibile del litio, e pure il<br />

manganese, disponibilità che farà da volano per la<br />

rapida espansione di questo mercato. Questo genere<br />

di batterie si rivela più economico e di minore<br />

impatto ambientale, perché non richiedono le stesse<br />

terre presenti nelle Nmc e Lfp. È una tecnologia<br />

simile agli ioni di litio, quindi integrabile nella infrastruttura<br />

esistente, ma assai meno reattiva, non<br />

subisce i dendriti (causa potenziale di cortocircuiti)<br />

e reagisce in una fascia termica più dilatata di quella<br />

del litio, da – 20°C a + 60°C. Il limite principale<br />

è dato dalla densità di potenza, tra 140 e 160 Wh/<br />

kg, contro l’intervallo 180-250 Wh/kg delle batterie<br />

agli ioni litio. Il messaggio di speranza finale per le<br />

sorti dell’industria delle batterie investe lo scabroso<br />

tema dei tempi di ricarica: la soglia dell’80% in<br />

dieci minuti pare avvicinarsi ad ampie falcate.<br />

Volker Ritzert<br />

Abbiamo voluto ripercorrere i tratti salienti del<br />

Battery Experts Forum in pochi passaggi salienti,<br />

insieme a Volker Ritzert, Ceo Bmz Germany. «Per<br />

fornire il quadro generale dello sviluppo dei pacchi<br />

batteria occorre una visione olistica. Noi siamo fornitori<br />

di soluzioni, la comprensione diventa comune<br />

all’interno del processo di sviluppo. Vogliamo mutuare<br />

questo approccio con tutti gli attori della filiera.<br />

I clienti hanno bisogno di uno scambio di idee».<br />

Completa il ragionamento Matthias Girlich,<br />

Project Leader dell’evento. «Ritengo che il Battery<br />

Experts Forum costituisca una super opportunità<br />

per riunire le persone in un ambiente umano. L’industria<br />

delle batterie è un settore molto tecnico,<br />

ma una piattaforma come questa serve per riunire<br />

le persone nello stesso luogo fisico. Vuole essere<br />

un’esperienza di networking e al contempo un marketplace.<br />

Vogliamo che diventi il luogo in cui sia<br />

possibile stabilire contatti in modo permanente. Un<br />

approccio che ci rende speciali, in questo contesto<br />

di nicchia, dove cerchiamo di riunire i diversi<br />

anelli della catena di approvvigionamento e di fornire<br />

contenuti interessanti. Contenuti, innovazione<br />

e networking».<br />

Riprende Ritzert: «I residui delle batterie e il rici-<br />

clo del litio sono l’aspetto su cui ci concentreremo<br />

maggiormente in futuro. Vale lo stesso approccio<br />

degli smart-phone; si smontano e salvano gli elementi,<br />

per reimmetterli nel ciclo produttivo. È così<br />

anche la ricarica veloce sarà sempre più una realtà,<br />

anche per le applicazioni commerciali e industriali.<br />

A proposito di batterie, oltre alle Nmc e alle<br />

Lfp, voglio citare le batterie al litio-sodio. Il loro<br />

prezzo è sceso del 30% e se le applicazioni non necessitano<br />

di molta densità di potenza, senza grandi<br />

vincoli volumetrici, rappresentano un’ottima carta<br />

da giocare». Sullo scadimento delle batterie sono<br />

stati fatti passi enormi in modo molto rapido. Poteva<br />

forse costituire argomento di discussione fino<br />

a cinque anni fa, e non è più il caso di affrontarlo.<br />

Le centraline di controllo sono programmate per<br />

durare a lungo, con cicli di lavoro usuranti. «Per<br />

quanto riguarda le prestazioni, abbiamo sviluppato<br />

le nostre celle e lanciato una batteria da 6,4Ah, una<br />

versione ad alte prestazioni, se si pensa che lo standard<br />

è da 2.4Ah». A proposito di semiconduttori,<br />

Ritzert ribadisce il mantra: «Quello che dobbiamo<br />

capire in Europa è che è cruciale costruire un’infrastruttura<br />

in grado di produrre a basso costo,<br />

come sta avvenendo negli Stati Uniti. Senza una<br />

strategia di questo tipo all’interno dell’Unione, in<br />

futuro gli europei saranno costretti a rinunciare a<br />

questi progetti. Credo che possiamo affrontare la<br />

sfida con la Cina. I semiconduttori non sono un’opzione.<br />

Dobbiamo avere un piano B».<br />

Quindi, un’industria europea delle batterie è possibile?<br />

«Ne abbiamo assolutamente bisogno».<br />

18<br />

19


Agritechnica. Una panoramica sui motori<br />

RIFLETTORI<br />

PUNTATI...<br />

…sull’idrogeno. Su cui sembrano scommettere<br />

quest’anno tutti i motoristi presenti ad Hannover.<br />

Continua anche la forte spinta all’elettrificazione,<br />

seguendo la filosofia “ad ogni cliente la sua<br />

soluzione”. Il mondo della propulsione riconferma,<br />

anche nel settore agricolo, lo spostamento verso<br />

le (molte) soluzioni climaticamente neutrali<br />

Nella foto grande,<br />

il motore a<br />

idrogeno Tcg 7.8<br />

H2 di Deutz.<br />

A fianco, il motore<br />

a idrogeno di Jcb<br />

e, in basso,<br />

il motore a etanolo<br />

per l’agricoltura<br />

presentato da<br />

John Deere Power<br />

Systems.<br />

terra<br />

I<br />

motori a idrogeno sono stati i grandi protagonisti<br />

dell’ultima edizione di Agritechnica, la manifestazione<br />

dedicata alle attrezzature agricole che si è tenuta<br />

ad Hannover dal <strong>12</strong> al 18 novembre. Quasi tutti<br />

i motoristi ne hanno presentato uno, e nelle prossime<br />

pagine parliamo diffusamente delle novità in questo<br />

senso di Agco Power, Cummins, Fpt Industrial,<br />

Kohler, Kubota e Man Engines.<br />

«L’agricoltura sta attraversando un cambiamento<br />

fondamentale nel passaggio verso una maggiore<br />

neutralità climatica», ha detto Sebastian C. Schulte,<br />

Ceo di Deutz. «Vogliamo fare la nostra parte in questo<br />

enorme compito offrendo le soluzioni ottimali per<br />

le esigenze specifiche dei nostri clienti agricoli. Allo<br />

stesso tempo, miriamo a sfruttare al meglio le opportunità<br />

di questa transizione per continuare a crescere<br />

in modo redditizio e per affermare permanentemente<br />

Deutz tra i primi tre produttori indipendenti di motori».<br />

Al centro dello stand Deutz, il Tcg 7.8 H2, motore<br />

a combustione interna a idrogeno che ha svolto un<br />

ruolo pionieristico nella ricerca della neutralità climatica.<br />

Il sei cilindri, capace di produrre 220 kW di potenza,<br />

si basa su un progetto esistente e verrà prodotto<br />

in serie alla fine del 2024. In linea di principio potrà<br />

essere utilizzato in tutte le attuali applicazioni Deutz<br />

e nel segmento on-highway. Deutz ha recentemente<br />

ricevuto il suo primo ordine dalla Cina per una produzione<br />

su piccola scala di 100 gruppi elettrogeni a<br />

idrogeno alimentati da questo motore. Nel segmento<br />

Green, Deutz ha presentato un sistema di azionamento<br />

elettrico compatto da 400 Volt che utilizza un azionamento<br />

suddiviso composto da due motori elettrici da<br />

40 kW. Il sistema certificato Iso 26262 ha una potenza<br />

di picco di 80 kW. Novità anche nel segmento Classic,<br />

il core business dell’azienda, che crede fermamente<br />

che i motori a combustione interna continueranno ad<br />

essere necessari, in particolare nel settore agricolo. Di<br />

nuovo, ad Agritechnica abbiamo visto i Tcd 5.1 e 7.7,<br />

che saranno entrambi disponibili a partire dalla metà<br />

del 2028. Il primo, con una gamma di potenza fino a<br />

170 kW e una coppia massima di 950 Nm, combina la<br />

potenza di sei cilindri con l’efficienza di quattro. Il 7.7,<br />

vantando una gamma di potenza fino a 280 kW e una<br />

coppia massima di 1.550 Nm, potrà essere utilizzato<br />

in numerose applicazioni off-road e industriali.<br />

Anche Jcb, la cui offerta si sta facendo sempre più<br />

elettrica, punta sull’idrogeno: un team di 150 ingegneri<br />

sta lavorando al pionieristico progetto per lo sviluppo<br />

di motori a combustione di idrogeno, e più di<br />

75 prototipi sono già stati prodotti nello stabilimento<br />

britannico. Ad Agritechnica Jcb ha presentato il motore<br />

a combustione a idrogeno studiato per le macchine<br />

agricole e da costruzione. I prototipi di motori<br />

a idrogeno Jcb stanno già alimentando i modelli di<br />

sollevatori telescopici, terne, camion (in particolare<br />

un Mercedes da 7,5 tonnellate e uno Sprinter). Per il<br />

momento Jcb ritiene che le celle a combustibile siano<br />

troppo costose, complicate e non sufficientemente robuste<br />

per le attrezzature edili e agricole.<br />

John Deere ad Hannover ha rappresentato la voce<br />

fuori dal coro: invece del motore a combustione a<br />

idrogeno, ha esposto un motore prototipale da 9 litri<br />

compatibile con l’etanolo, a dimostrazione del proprio<br />

impegno nello sviluppo di un portfolio diversificato di<br />

soluzioni. Il colosso americano delle macchine agricole<br />

sta sfruttando le proprie competenze tecniche per<br />

analizzare le nuove tecnologie in grado di semplificare<br />

l’integrazione dei carburanti rinnovabili con la tecnologia<br />

del motore a combustione, nell’ottica di offrire<br />

maggiore valore e produttività ai clienti. Per quanto<br />

riguarda i carburanti rinnovabili a disposizione, John<br />

Deere fa sapere di considerare il biodiesel, l’Hvo e<br />

l’etanolo come le opzioni più promettenti per una integrazione<br />

nel breve termine nelle lavorazioni pesanti.<br />

L’etanolo è un carburante rinnovabile a base di alcol<br />

ampiamente disponibile in molte parti del mondo, in<br />

quanto può essere ottenuto con i prodotti destinati al<br />

bestiame come mais, grano o canna da zucchero, e,<br />

trattandosi di un carburante a elevato numero di ottani,<br />

rappresenta una soluzione interessante per i motori a<br />

Ufi Filters Group ad Agritechnica<br />

L’unione fa la forza e il Gruppo Ufi ne ha dato<br />

dimostrazione all’edizione di Agritechnica appena<br />

conclusa. Nello stand congiunto della divisione<br />

Aftermarket e di Ufi Filters Hydraulics erano in<br />

mostra le ultime tecnologie per il settore agricolo.<br />

In particolare, abbiamo visto la nuova serie Fri, la<br />

soluzione di filtrazione su serbatoio per la linea<br />

di ritorno; la serie di filtri spin-on in pressione Fpo<br />

con elemento Fortimax; la versione eco-friendly<br />

dell’unità di filtrazione mobile Uow, con elemento<br />

coreless; l’indicatore di intasamento differenziale<br />

con doppia taratura, il nuovo elemento spin-on<br />

Fortimax Epo37, specificamente progettato per<br />

i sistemi idraulici a bassa pressione. I prodotti<br />

esposti da Ufi Aftermarket includono le più<br />

recenti novità della filtrazione motore: il filtro<br />

blow-by per il nuovo motore Cursor 16 Tst per<br />

applicazioni off-road 4WD, tra cui il nuovo Case<br />

IH Quadtrac 715; il modulo di filtrazione integrato<br />

di molteplici funzioni per il motore Fpt F28 Stage<br />

V; infine alcuni dei prodotti di punta della gamma<br />

aftermarket, come filtri e pre-filtri per New Holland<br />

combustione interna ad alte prestazioni.<br />

Nei prossimi numeri parleremo anche della componentistica<br />

e delle soluzioni per l’elettrificazione dell’agricoltura<br />

presentate ad Agritechnica da Bonfiglioli,<br />

Bosch Rexroth, Comer Industries, Danfoss, Linde e<br />

la stessa Ufi (vedi il box).<br />

con l’esclusivo materiale filtrante FormulaUfi.H2O;<br />

filtri olio in materiali stratificati come FormulaUfi.<br />

Stratiflex e in fibre sintetiche quali FormulaUfi.<br />

Micron; la gamma dei filtri blow-by rotanti<br />

autopulenti e a pannello.<br />

20<br />

21


AGco power. Agritechnica<br />

ECONOMIA<br />

DI SCALA<br />

Ad Hannover il produttore finlandese ha presentato<br />

un’ampia gamma di soluzioni per ridurre le emissioni<br />

agricole: dai combustibili alternativi ai sistemi elettrici,<br />

ma soprattutto il nuovo nato della piattaforma Core,<br />

il 50, che mantiene la stessa cilindrata unitaria del<br />

Core75, variando solo il numero dei cilindri<br />

TERRA<br />

22<br />

Il lavoro di ricerca e sviluppo svolto presso lo stabilimento<br />

motoristico di Agco Power a Nokia, in Finlandia,<br />

ha raggiunto un momento di svolta. «Stiamo<br />

sviluppando soluzioni off-road per soddisfare in modo<br />

sostenibile le esigenze degli agricoltori, comprese<br />

soluzioni che utilizzano batterie elettriche, idrogeno,<br />

metano e metanolo», afferma Kelvin Bennett, Senior<br />

Vice President Engineering presso Agco. «Lo sviluppo<br />

sostenibile dell’agricoltura richiede una riduzione<br />

radicale delle emissioni dei macchinari, e questi<br />

motori sono i prototipi di generazione di energia più<br />

significativi della nostra storia».<br />

Tutti i motori Agco Power esistenti, che alimentano i<br />

marchi come Fendt, Valtra e Massey Ferguson, sono<br />

già compatibili con l’Hvo, che può ridurre le emissioni<br />

di gas serra del 75-95% rispetto al diesel tradizionale.<br />

L’ultima famiglia di motori, Agco Power Core,<br />

è stata progettata da zero pensando ai carburanti del<br />

futuro. Il nuovo modello della serie di motori Agco<br />

Power Core, il Core50, è stato presentato proprio ad<br />

Agritechnica. La piattaforma flessibile Core viene<br />

utilizzata anche nel prototipo di motore ibrido leggero<br />

eHydrogen, anch’esso esposto alla fiera. Nella<br />

tecnologia ibrida, la potenza continua del motore alimentato<br />

a idrogeno è integrata dinamicamente dalla<br />

potenza e dalla coppia extra derivanti dall’elettricità.<br />

“Fratello minore” a 4 cilindri<br />

Il Core50 ha la stessa cilindrata unitaria del Core75,<br />

e identici sono alesaggio e corsa, l’unica differenza<br />

è nel numero di cilindri. Anche qui è stata eliminata<br />

la valvola Egr, mentre l’Ats e la valvola wastegate<br />

sono gli stessi. Tutti i motori Core, anche quelli futuri,<br />

avranno l’albero a camme in testa, non nel basamento,<br />

e saranno dotati di common rail ed Ecu.<br />

«Abbiamo constatato che il sei cilindri si sta comportando<br />

molto bene» spiega Bennett. «Secondo i risultati<br />

che abbiamo diffuso qui ad Agritechnica, ha segnato<br />

un nuovo standard di riferimento per i consumi<br />

più bassi, in una categoria in cui i nostri concorrenti<br />

sono stati il punto di riferimento per diversi anni.<br />

Tutti i componenti funzionano bene ed è per questo<br />

che abbiamo fiducia nel futuro del nostro Core50».<br />

La scelta di adottare la stessa cilindrata unitaria è<br />

stata fatta per motivi di economia di scala e anche<br />

per ridurre la complessità. «Avere componenti comuni<br />

semplifica processi e linee di montaggio, riduce il rischio<br />

di errori poiché si tratta di procedure standard<br />

e questo facilita anche i nostri fornitori. Crediamo<br />

davvero in questo motore, sia per il basso consumo<br />

di carburante, ora confermato dai test indipendenti<br />

effettuati sul sei cilindri, che per l’elevata durabilità».<br />

Il 5 litri torna di moda<br />

Sulla scelta della cilindrata da 5 litri, che ultimamente<br />

è tornata in voga (pensiamo a Kubota e Deutz), risponde<br />

Jarmo Tuorila, direttore vendite e marketing<br />

di Agco Corporation: «Il fatto di utilizzare la stessa<br />

cilindrata unitaria del Core75 offre vantaggi sinergici<br />

nella nostra produzione e risparmio per i nostri<br />

clienti, poiché entrambi i modelli condividono la<br />

componentistica. La cilindrata da 5 litri si adatta poi<br />

perfettamente anche al nostro portafoglio di motori<br />

aggiornato al di sotto del Core75».<br />

Idrogeno e batterie. Quale tecnologia è candidata<br />

per i trattori superiori a 100 cavalli?<br />

«Il punto di vista di Agco Power è che non esiste<br />

un’unica soluzione per l’agricoltura e che la tecnologia<br />

dipende dall’applicazione e dai requisiti di<br />

alimentazione. Il modello elettrico a batteria (come<br />

il trattore elettrico Fendt e100 V Vario) è adatto per<br />

applicazioni inferiori a 100 cavalli, dove le dimensioni<br />

e il peso della batteria sono ancora gestibili. Con<br />

l’aumento del fabbisogno energetico, altre tecnolo-<br />

gie come i carburanti alternativi rappresentano una<br />

soluzione più praticabile. Riteniamo che i motori a<br />

combustione interna avranno ancora un ruolo nelle<br />

applicazioni pesanti per gli anni a venire poiché forniscono<br />

le prestazioni richieste e hanno l’autonomia<br />

operativa necessaria richiesta dall’agricoltura e da<br />

altre applicazioni off-road. Abbiamo diversi progetti<br />

in corso in cui stiamo testando la fattibilità di diverse<br />

tecnologie e combustibili (ad esempio, batteria<br />

Agco Power ha presentato ad Hannover<br />

il concept e100 Vario Range Extender<br />

basato su celle a combustibile, che<br />

raddoppierà il tempo di funzionamento<br />

dell’attuale trattore elettrico Fendt da<br />

quattro a otto ore. Il sistema trasforma<br />

il metanolo verde, privo di fossili, in<br />

idrogeno, che viene ulteriormente<br />

convertito in elettricità<br />

che carica le batterie<br />

del trattore durante<br />

il lavoro. «In forma<br />

liquida, il metanolo<br />

verde può essere<br />

immagazzinato in un<br />

serbatoio, proprio<br />

come il diesel.<br />

Questo significa che<br />

il suo stoccaggio<br />

elettrica, idrogeno, etanolo, metanolo, biogas) per<br />

diverse applicazioni, ma al momento non possiamo<br />

entrare nei dettagli. La fattibilità delle diverse tecnologie<br />

dipende dalla domanda del mercato e dalle infrastrutture<br />

di supporto che non possiamo controllare<br />

direttamente: pertanto Agco Power dedica notevoli<br />

sforzi di ricerca e sviluppo per studiare e testare tutte<br />

le tecnologie energetiche alternative praticabili in<br />

questo momento».<br />

Le altre soluzioni di Agco Power per l’agricoltura<br />

non richiede le stesse complesse<br />

modalità di stoccaggio dell’idrogeno,<br />

ad esempio», afferma Kari Aaltonen,<br />

Direttore tecnico di Agco Power. Inoltre,<br />

un ruolo sempre più importante nel<br />

futuro dell’agricoltura lo avrà l’elettricità.<br />

Il concetto di microgrid presentato<br />

in fiera da Agco Power aiuterà gli<br />

A sinistra, il nuovo<br />

motore Core50.<br />

Qui a fianco, Kelvin<br />

Bennett, Senior<br />

Vice President<br />

Engineering di<br />

Agco Corporation,<br />

e Kari Aaltonen,<br />

Direttore tecnico<br />

di Agco Power.<br />

Qui a fianco,<br />

il prototipo<br />

della versione<br />

a idrogeno del<br />

Core50, chiamato<br />

eHydrogen,<br />

anch’esso esposto<br />

ad Agritechnica.<br />

agricoltori a costruire le proprie reti<br />

elettriche intelligenti, fornendo energia<br />

ininterrotta dalla fonte meno costosa in<br />

un dato momento: la rete elettrica, un<br />

impianto eolico o solare, un generatore<br />

alimentato dalla propria fonte di energia<br />

o un pacco batteria. Il concetto di<br />

microgrid contiene il sistema di controllo<br />

delle fonti di energia.<br />

Un’agricoltura più<br />

pulita implica anche lo<br />

stoccaggio di energia<br />

rinnovabile per un<br />

uso successivo.<br />

Ad esempio, il<br />

Microgrid Concept<br />

può connettersi a una<br />

stazione di ricarica per<br />

veicoli elettrici.<br />

23


CUMMINS. Agritechnica<br />

AVANTI CON<br />

L’IDROGENO<br />

Ad Hannover Cummins ha confermato l’impegno<br />

nella strategia Destination Zero, soprattutto nella<br />

parte dedicata all’idrogeno, che è ora protagonista<br />

non solo nei motori agnostici, ma anche nelle<br />

fasi di produzione e approvvigionamento.<br />

Per gli Oem dell’agricoltura, la direzione è<br />

sempre più quella della soluzione “tailor-made”.<br />

Ne abbiamo parlato con Steve Nendick, Marketing<br />

Communication Director, e Philip Dawson,<br />

General Manager Agriculture Business<br />

Terra<br />

Ad Agritechnica Cummins ha confermato il<br />

suo impegno per l’economia dell’idrogeno<br />

come parte della sua strategia Destination<br />

Zero, reso già chiaro dai recenti investimenti e acquisizioni.<br />

Sono tre i fronti su cui intende operare:<br />

la produzione di idrogeno verde, la gestione e il<br />

trasporto dell’idrogeno e l’applicazione dell’idrogeno<br />

nei motori e nelle celle a combustibile.<br />

Per quanto riguarda il primo aspetto, la produzione<br />

di idrogeno verde, Cummins sta aprendo nuovi<br />

impianti di elettrolizzatori a La Mancha, in Spagna,<br />

e nel Minnesota, oltre ad espandere la produzione<br />

a Oevel, in Belgio, e a Mississauga, in<br />

Canada. Con oltre 600 elettrolizzatori distribuiti a<br />

livello globale in 100 Paesi, Cummins sta investendo<br />

molto in questa tecnologia. Per lo stoccaggio,<br />

è stato di fondamentale importanza l’avvio della<br />

joint venture con Nproxx, leader mondiale nello<br />

stoccaggio dell’idrogeno ad alta pressione sia per<br />

applicazioni stazionarie che mobili. I serbatoi di<br />

stoccaggio avranno una capacità di pressione fino a<br />

700 bar per massimizzare la capacità e l’intervallo<br />

operativo.<br />

Per quanto riguarda le applicazioni agricole, protagoniste<br />

di Agritechnica, Philip Dawson, General<br />

Manager, Global AG Business, afferma: «Abbiamo<br />

una certa esperienza nell’attività di elettrificazione,<br />

acquisita attraverso la nostra divisione Accelera<br />

by Cummins, ma penso che il trattore che opera<br />

vicino all’azienda agricola, dove è facile implementare<br />

un’infrastruttura, arriverà prima dei trattori<br />

da campo aperto, che devono svolgere lavori<br />

pesanti e richiedono prestazioni diverse. Penso<br />

dunque che la tecnologia delle batterie sia limitata<br />

ai trattori più piccoli, mentre la sfida si fa più<br />

ardua con i trattori di grosse dimensioni, dove la<br />

batteria non è più sufficiente. I nostri motori sono<br />

già tutti compatibili con l’Hvo, e ci sono ovviamente<br />

altri biocarburanti che sono particolarmente<br />

interessanti per il mercato agricolo (penso ad<br />

esempio all’etanolo in Sud America, che potrebbe<br />

alimentare una sorta di economia circolare). Ritengo<br />

che il nostro motore a combustione a idrogeno<br />

possa fornire caratteristiche prestazionali simili a<br />

quelle dei nostri motori diesel, ma è ovvio che le<br />

sfide legate all’idrogeno sono lo stoccaggio e la<br />

produzione». Temi su cui Cummins si è concentrata<br />

in questa edizione di Agritechnica.<br />

Aggiunge Steve Nendick, Marketing Communication<br />

Director: «Il motore a idrogeno che mostriamo<br />

qui è quello che noi chiamiamo motore agnostico.<br />

Essenzialmente la testata cambia, ma il blocco rimane<br />

lo stesso, facilitando il montaggio dal punto<br />

di vista dell’Oem. Possiamo offrire con lo stesso<br />

motore l’utilizzo di diversi tipi di carburante: diesel<br />

pulito, idrogeno, biogas. Stiamo già fornendo<br />

camion in Europa con motori a gas naturale e<br />

abbiamo appena spostato la nostra produzione di<br />

motori a gas naturale dagli Stati Uniti all’Europa<br />

in modo da poter ora supportare gli Oem europei<br />

con motori a gas per uso stradale».<br />

Da qualche anno state testando dei trattori a<br />

I visitatori di Agritechnica hanno potuto vedere il motore a<br />

idrogeno B6.7H di Cummins destinato a trattori e macchinari<br />

agricoli, con una potenza massima di 290 cavalli (216 kW)<br />

e una coppia di 1.200 Nm. Sopra, lo stand di Cummins ad<br />

Agritechnica con, in primo piano, l’F4.5<br />

Darlington. Potete dirci di più a riguardo?<br />

Nendick: «Si tratta per ora di progetti riservati di<br />

cui speriamo di poter parlare a breve! Ma posso<br />

dirvi che, per quanto riguarda il nostro centro tecnico<br />

a Darlington, ne inaugureremo una nuova parte<br />

a luglio del prossimo anno, dove potremo testare<br />

veicoli o macchine completi. In passato abbiamo<br />

effettuato solo test sui motori, ma da luglio saremo<br />

in grado di testare diesel pulito, batterie elettriche,<br />

celle a combustibile a idrogeno e motore a combustione<br />

a idrogeno direttamente sulle macchine».<br />

In agricoltura, Cummins è ancora visto più<br />

come un fornitore di mietitrebbie (ad esempio,<br />

la L9 Barley è stata sviluppata per queste applicazioni)<br />

o ci sono quote di mercato sui trattori a<br />

cui si può aspirare?<br />

Dawson: «Gli sviluppi più recenti riguardano il<br />

nostro lavoro per la famiglia di mietitrebbie Trion<br />

di Claas, che è stata accolta molto bene negli<br />

anni, ma motorizziamo trattori in Canada e Nord<br />

America, irroratrici e altre applicazioni speciali in<br />

diverse parti del mondo, in Europa motorizziamo<br />

mietitrebbie e molto altro».<br />

Quali sono le esigenze specifiche degli agricoltori<br />

rispetto ad altre applicazioni off-highway?<br />

Ad esempio, le dimensioni dell’Ats o il controllo<br />

della Ecu?<br />

Nendick: «Se guardate il motore che abbiamo<br />

qui allo stand, abbiamo preso il motore Stage V e<br />

l’abbiamo adattato per l’uso con una mietitrebbia,<br />

quindi abbiamo cambiato la sovralimentazione da<br />

un turbo con wastegate a uno a geometria variabile,<br />

siamo stati in grado giocare con la Ecu e la calibrazione<br />

per farlo funzionare agli alti regimi, ma<br />

non abbiamo puntato solo sulle prestazioni, bensì<br />

anche sul risparmio di carburante. Produciamo i<br />

nostri turbo e i nostri sistemi di post-trattamento,<br />

in modo da poter personalizzare l’intero sistema<br />

e ottimizzare la potenza erogata e il risparmio di<br />

carburante per i clienti. Questo motore avrebbe<br />

dovuto debuttare due anni fa all’Agritechnica, ma<br />

la fiera fu cancellata, quindi è la prima volta che<br />

lo vediamo qui ad Hannover. Ogni specifica del<br />

motore è adattata alle esigenze del cliente».<br />

Quali aspetti pensate di implementare nell’agricolo,<br />

dopo le innovazioni viste al Conexpo e nei<br />

grandi eventi on-road come Iaa e Busworld?<br />

Nendick: «Il motore 6.7 che abbiamo qui è un<br />

motore agnostico, molto simile a quello che abbiamo<br />

presentato al Conexpo. Lì avevamo il 15<br />

litri, ma l’idea progettuale è la stessa. Il 6.7 è però<br />

più adatto a questo mercato. Presentiamo anche<br />

una batteria, la BP95E, che abbiamo già svelato<br />

al Busworld. L’abbiamo voluta qui per rappresentare<br />

la nostra divisione Accelera, perché vogliamo<br />

mostrare al mercato che stiamo investendo con<br />

attenzione anche nelle nuove tecnologie. Ci sono<br />

molte altre aziende, anche piccole, che investono in<br />

questa tecnologia, ma corrono più rischi perché si<br />

concentrano solo sulle batterie. Noi invece vogliamo<br />

mostrare una strategia completa, perché oggi<br />

motorizziamo così tanti veicoli e macchine diversi<br />

che è chiaro che una soluzione non può essere valida<br />

per tutti».<br />

24<br />

25


FPT InDUSTRIAL. Agritechnica<br />

MULTIFUEL<br />

INTELLIGENTE<br />

Sono molte le soluzioni propulsive pensate da Fpt<br />

Industrial per l’agricoltura e presentate ad Hannover.<br />

La grande novità è l’XC13, il primo motore singlebase<br />

multi-fuel di Fpt Industrial, qui presentato in<br />

première assoluta nella versione a idrogeno pensata<br />

per la applicazioni mobili industriali<br />

Le soluzioni per le applicazioni agricole<br />

Sullo stand ha interpretato un ruolo da protagoterra<br />

Fpt Industrial prosegue anche ad Hannover<br />

nell’opera di fidelizzazione degli Oem dell’agricolo.<br />

Un rapporto consolidato, sia con le<br />

aziende che gravitano in orbita Cnh Industrial, che<br />

con gli altri costruttori che presidiano le ampie<br />

praterie del free market. Ha esordito così Sylvain<br />

Blaise, Presidente della <strong>Powertrain</strong> Business Unit<br />

di Iveco Group, presentando le novità di Fpt Industrial<br />

ad Agritechnica: «Il nostro obiettivo è<br />

fornire alle aziende agricole la gamma di soluzioni<br />

potenti, efficienti e sostenibili più ampia del<br />

settore. Siamo pronti a soddisfare le esigenze in<br />

continua evoluzione in tutte le operazioni agricole,<br />

promuovendo la massima produttività e la futura<br />

indipendenza dall’energia fossile. Crediamo fermamente<br />

in un’agricoltura più che mai sostenibile<br />

e i prodotti in esposizione, insieme alle caratteristiche<br />

stesse dello stand, dimostrano chiaramente<br />

la portata del nostro impegno». Secondo la visione<br />

del brand, ora più che mai gli agricoltori sono<br />

chiamati ad armonizzare le esigenze di produttività<br />

con quelle della sostenibilità. Ecco perché il<br />

marchio ribadisce il costante impegno verso un<br />

continuo miglioramento dei motori a combustione<br />

interna, insieme all’introduzione di combustibili<br />

totalmente sostenibili, come idrogeno e biometano,<br />

mantenendosi all’avanguardia nella produzione di<br />

sistemi innovativi di propulsione elettrica a zero<br />

emissioni e soluzioni ibride.<br />

L’impegno verso la sostenibilità è espresso anche<br />

dallo stand, progettato collaborazione con<br />

il Politecnico di Milano, che ne ha analizzato<br />

l’impronta di carbonio globale tenendo conto del<br />

trasporto di materiali, prodotti e persone e del<br />

consumo di energia durante il salone, l’allestimento<br />

e lo smontaggio. Per esempio, tutti i materiali<br />

necessari sono stati trasportati da una flotta<br />

di camion Iveco S-Way con motori Cursor 13 NG<br />

di Fpt Industrial alimentati a bioLng e, al termine<br />

del salone, verranno verificate le emissioni<br />

residue per compensarle attraverso l’acquisto di<br />

crediti di carbonio certificati.<br />

L’idrogeno fa la sua parte<br />

La ricerca di orizzonti alternativi a quello del<br />

gasolio non si limita all’esplorazione delle potenzialità<br />

delle biomasse. Ad Agritechnica, Fpt<br />

Industrial ha valorizzato il ruolo dell’idrogeno<br />

nella transizione agricola. Tra le soluzioni presentate,<br />

c’era grande attesa per il nuovo motore,<br />

rimasto velato fino all’ultimo momento. Che poi<br />

proprio nuovo non è, essendo l’XC13, il primo<br />

single-base multifuel di Fpt, qui presentato nella<br />

versione a idrogeno ed etichettato come “XC13<br />

H2”. Ed è lo stesso motore, esattamente quello<br />

alimentato a idrogeno, che era stato testato da<br />

Prinoth sul battipista Leitwolf h2Motion, di cui<br />

abbiamo parlato nel numero di marzo <strong>2023</strong> di <strong>Powertrain</strong>.<br />

L’idrogeno è immagazzinato in cinque<br />

serbatoi montati sul retro della macchina, per un<br />

tempo di funzionamento indicativo di oltre tre<br />

ore. Progettato a partire da una base comune e<br />

ottimizzato per essere impiegato con più combustibili,<br />

dal diesel al gas naturale (compreso il<br />

biometano) fino all’idrogeno e ai combustibili<br />

rinnovabili, l’XC13 offre la massima standardizzazione<br />

dei componenti e una facile integrazione<br />

nel prodotto finale. La versione a idrogeno può<br />

contare su un sistema diretto di iniezione del<br />

combustibile.<br />

nista anche l’F28 Hybrid, che sfrutta un motore<br />

diesel accoppiato a un volano elettrico, associando<br />

prestazioni elevate a un basso consumo<br />

di carburante. Questo 4 cilindri in linea sviluppa<br />

una potenza massima di 55 chilowatt, mentre il<br />

motore elettrico aggiunge altri 20 kW di potenza<br />

continua e 29 di potenza massima. Grazie al layout<br />

integrato, è ideale come soluzione plug-and-play<br />

in sostituzione delle versioni diesel più grandi e<br />

rappresenta la soluzione migliore per un utilizzo<br />

efficace degli attrezzi agricoli elettrici.<br />

Parte integrante della vasta offerta per il settore<br />

agricolo è l’F36 PowerPack Stage V per applicazioni<br />

stazionarie e semi-stazionarie. L’evoluzione<br />

dell’F5 è il motore schierato da Fpt nell’affollatissima<br />

arena dei super compatti. Il modulo di<br />

post-trattamento è installato sul motore, comprensivo<br />

del sistema di iniezione dell’urea tecnica e<br />

tutti i sensori e i collettori necessari. Su richiesta,<br />

alternatori, starter, sistemi di preriscaldamento<br />

dell’acqua e dell’aria e serbatoi per l’urea di diverse<br />

dimensioni, e altre soluzioni per la personalizzazione<br />

del layout e delle funzionalità a bordo<br />

macchina.<br />

La sempre maggiore richiesta di soluzioni elettrificate,<br />

a cui abbiamo assistito in questa edizione<br />

della fiera, ha portato Fpt a presentare un pacco<br />

batteria appositamente studiato per l’off-road,<br />

l’eBS42, realizzato in collaborazione con Microvast.<br />

Grazie alla densità energetica e all’elevato<br />

livello di flessibilità offerto dalla sua configurazione<br />

multipack, può essere installato su vari tipi<br />

di macchine agricole.<br />

I Nef per l’agricoltura<br />

Prodotto in oltre 2 milioni di unità dal 2001, l’N45<br />

continua ad avere successo nel settore agricolo<br />

grazie alla varietà di configurazioni che è in grado<br />

di offrire. Viene qui presentato per la prima volta<br />

nella versione da 147 chilowatt, dedicata alle applicazioni<br />

agricole più impegnative, con intervalli di<br />

manutenzione fino a 1.200 ore. Per quanto riguarda<br />

invece il gas naturale, tecnologia in cui Fpt Industrial<br />

è sempre stata all’avanguardia, ad Agritechnica<br />

non può mancare l’N67 NG, prodotto in oltre<br />

80mila esemplari in vent’anni. Con l’utilizzo di biometano,<br />

le emissioni sono praticamente annullate,<br />

ottenendo la creazione di ecosistemi di economia<br />

circolare. Ricordiamo che l’N67 NG è utilizzato sul<br />

New Holland T6.180 Methane Power, vincitore del<br />

titolo “Sustainable Tractor of the Year 2022”.<br />

E, a proposito di Tractor of the Year, il premio per<br />

il miglior trattore aziendale è stato assegnato al<br />

trattore McCormick X5.<strong>12</strong>0 P3-Drive, che monta<br />

il motore F36 di Fpt Industrial: la sua compattezza,<br />

robustezza e affidabilità lo rendono il veicolo<br />

utility perfetto per l’uso quotidiano nelle attività<br />

agricole, compatibile anche con l’Hvo.<br />

Nella foto grande,<br />

la piattaforma<br />

multifuel XC13<br />

con, al centro, la<br />

nuova versione a<br />

idrogeno, chiamata<br />

XC13 H2 (presente<br />

anche nella foto<br />

piccola). A lato,<br />

Sylvain Blaise,<br />

Presidente della<br />

<strong>Powertrain</strong> Business<br />

Unit di Iveco<br />

Group, durante<br />

la presentazione<br />

ad Agritechnica.<br />

In basso, L’F36<br />

Stage V che<br />

equipaggia il miglior<br />

trattore Utility<br />

di quest’anno, il<br />

McCormick X5,<strong>12</strong>0<br />

P3-Drive.<br />

26<br />

27


kohler. Agritechnica<br />

UN NUOVO<br />

CAPITOLO<br />

Sono due le notizie: Kohler Energy si<br />

costituisce come azienda autonoma, con il<br />

fondo Platinum Equity come investitore di<br />

maggioranza, una scelta che consentirà alla<br />

divisione di avere maggiore autonomia e agilità<br />

nelle decisioni. L’altra è la presentazione<br />

del Kdh, Kohler direct injection hydrogen<br />

Nella foto grande,<br />

debutta sotto<br />

i riflettori della<br />

fiera di Hannover<br />

il nuovo Kohler<br />

Kdh, motore a<br />

idrogeno derivato<br />

dalla collaudata<br />

piattaforma Kdi,<br />

di cui conserva<br />

gran parte della<br />

componentistica.<br />

A lato, Vincenzo<br />

Perrone, Presidente<br />

di Kohler Engines,<br />

e Brian Melka,<br />

Presidente di<br />

Kohler Energy.<br />

terra<br />

È<br />

successo pochissimi giorni prima dell’inizio<br />

di Agritechnica: Kohler Co. ha annunciato la<br />

decisione strategica di costituire Kohler Energy<br />

come azienda separata e indipendente, con Platinum<br />

Equity impegnata come principale partner<br />

finanziario. Le attività coinvolte in questa operazione<br />

sono Power Systems, Engines, Home Energy,<br />

Kohler Uninterruptible Power, Clarke Energy,<br />

Curtis Instruments e Heila Technologies.<br />

Brian Melka, Presidente di Kohler Energy: «Si<br />

tratta di una nuova prospettiva che stavamo valutando<br />

da tempo. Con questo passaggio, potremo<br />

concentrarci maggiormente sulle nostre attività.<br />

Kohler Co. è un marchio premium orientato al<br />

design, ma la divisione Energy ha sempre avuto<br />

clienti e canali diversi. Questa acquisizione ci dà<br />

anche la possibilità di avere una struttura operativa<br />

diversa. L’intero gruppo dirigente è ancora<br />

al suo posto, ma verrà eliminata parte della burocrazia,<br />

il che significa che avremo maggiori opportunità<br />

di investire. Abbiamo investito molto nei<br />

nuovi prodotti e stiamo aprendo nuovi impianti di<br />

produzione in tutto il mondo, quindi si tratta davvero<br />

di un nuovo capitolo».<br />

Vincenzo Perrone, Presidente di Kohler Engines,<br />

commenta: «Siamo felici di questo passaggio perché<br />

sostanzialmente consente alla divisione Energy<br />

di avere un maggior grado di autonomia, di agilità<br />

e di focus sui nostri progetti».<br />

Riflettori puntati sul Kdh<br />

Agritechnica è l’occasione scelta per svelare il nuovo<br />

motore a idrogeno Kdh, nato sulla piattaforma<br />

Kdi e in particolare sul Kdi 2504 Tcr, con cui condivide<br />

gran parte dei componenti, e alcune altre<br />

soluzioni, come la prima fuel cell a idrogeno di<br />

Kohler con una membrana elettrolitica a polimeri<br />

solidi da 100 kW, che utilizza idrogeno verde, per<br />

il backup di emergenza, il peak shaving e la risposta<br />

alla domanda. Il sistema è adatto per un’ampia<br />

gamma di utenti energetici mission-critical, tra cui<br />

ospedali, data center, servizi pubblici, porti e impianti<br />

di trattamento delle acque.<br />

Durante la presentazione ufficiale del motore a<br />

idrogeno, Melka ha affermato: «È un momento<br />

entusiasmante per il futuro della nostra azienda<br />

energetica. Mentre governi, aziende e individui<br />

cercano modi per ridurre la propria impronta di<br />

carbonio, anche noi stiamo cercando modi per<br />

contribuire positivamente alla decarbonizzazione,<br />

attraverso nuove tecnologie. Riteniamo di poter<br />

fornire la più ampia gamma di soluzioni, in particolare<br />

nel settore dell’idrogeno, data la nostra<br />

presenza unica in diversi mercati finali». Aggiunge<br />

poi, nell’intervista che abbiamo avuto modo di<br />

fargli dopo la presentazione: «Da un punto di vista<br />

strategico, non esiste una sola soluzione ai problemi.<br />

Nel passato siamo stati molto impegnati in<br />

un panorama multifunzionale e multitecnologico<br />

e continuiamo a concentrarci sullo sviluppo dei<br />

prodotti che realizziamo affinché siano più sostenibili<br />

e più rispettosi dell’ambiente in futuro. Pensiamo<br />

che ci sia ancora molta strada da fare con<br />

il tradizionale motore a combustione interna, non<br />

abbiamo raggiunto la massima efficienza e sostenibilità<br />

nemmeno con i combustibili tradizionali.<br />

Oggi stiamo lanciando un motore a idrogeno e un<br />

modulo di celle a combustibile in collaborazione<br />

con i maggiori produttori automobilistici. Penso<br />

che ci troviamo nella posizione migliore perché<br />

operiamo in settori e mercati così diversi che<br />

possiamo davvero avere una visione un po’ più<br />

ampia. Penso che l’idrogeno abbia un’enorme opportunità<br />

sul mercato, ma non funzionerà per ogni<br />

situazione. Credo che l’innovazione debba avere<br />

un significato sostenibile, l’idrogeno in realtà non<br />

è la sfida più grande, la sfida più grande è come<br />

renderlo altrettanto produttivo, con le stesse caratteristiche<br />

prestazionali del motore diesel. Quando<br />

guardiamo all’innovazione, sia che si tratti dell’idrogeno<br />

o di altre tecnologie, non ci limitiamo a<br />

fare ciò che fanno gli altri, dobbiamo trovare modi<br />

per offrire più valore ai nostri clienti».<br />

Spiega Perrone: «Il Kdh è lo stesso motore del Kdi<br />

2504, con la stessa cilindrata e la stessa architettura.<br />

Alcuni componenti ovviamente sono diversi,<br />

come ovviamente il sistema di iniezione, ma non<br />

si tratta di modifiche straordinarie, caratteristica<br />

che ci consentirà di entrare in produzione senza<br />

grossi problemi». L’aspetto innovativo è l’iniezione<br />

diretta, che consente di replicare il comportamento<br />

del diesel, inclusa la risposta ai transitori, aggirando<br />

il problema del ritorno di fiamma. La filosofia<br />

progettuale alla base del motore Kdh è quella di<br />

rispecchiare le prestazioni del motore diesel originale,<br />

comprendendo potenza massima (55,4 kW,<br />

cioè 75 cavalli a 2.600 giri), coppia di picco (315<br />

Nm a 1.500 giri) e di regime minimo e risposta ai<br />

transitori, garantendo così una produttività ottimale<br />

dell’attrezzatura.<br />

Questo motore è concepito come una soluzione<br />

drop-in, che offre adattabilità a una vasta gamma<br />

di applicazioni. Componenti cruciali come il<br />

circuito di raffreddamento, la presa di forza e il<br />

volano, i punti di fissaggio del motore e la linea<br />

di aspirazione rimangono invariati. Inoltre, Kohler<br />

sottolinea che il post-trattamento non è richiesto<br />

nello Stage V, semplificando l’integrazione di questo<br />

motore innovativo.<br />

Le impressioni su Agritechnica<br />

Parte dello stand di Kohler è occupata da Curtis<br />

Instruments, società acquisita alla fine del 2021.<br />

Melka sottolinea il ruolo e l’importanza di Curtis<br />

nella scelta della soluzione più adatta al cliente: «Ci<br />

sono casi in cui l’elettrificazione completa ha senso<br />

e funziona davvero, apportando valore al cliente, e<br />

ci sono casi in cui è l’ibrido la soluzione migliore. È<br />

proprio qui che la divisione motori e il team Curtis<br />

collaborano per combinare queste due tecnologie».<br />

Aggiunge Perrone: «Crediamo anche nelle soluzioni<br />

power pack, in particolare i nostri Oem di dimensioni<br />

medie sono interessati alle soluzioni drop-in».<br />

E, commentando questa edizione di Agritechnica,<br />

sottolinea: «Abbiamo visto molta elettrificazione,<br />

ma abbiamo anche notato che il ritmo di lancio dei<br />

nuovi prodotti è leggermente rallentato. Penso che i<br />

nostri clienti Oem abbiano fatto uno sforzo enorme<br />

per lanciare le macchine e i nuovi prodotti negli<br />

ultimi due anni, ora stanno cercando di capire in<br />

quale direzione stiamo andando».<br />

Conclude infine Melka: «C’è molta spinta verso le<br />

nuove tecnologie per i motori e anche verso la loro<br />

sostituzione, ma la realtà è che i motori prodotti<br />

oggi sono migliori del 99% rispetto a vent’anni fa.<br />

Ci sono ampie parti del mondo che non utilizzano<br />

ancora la tecnologia esistente. Se facessimo in modo<br />

che Paesi come l’India e la Cina si adeguassero alle<br />

nostre norme per le emissioni, in realtà avremmo<br />

un impatto molto maggiore sulla sostenibilità complessiva.<br />

Un impatto molto maggiore rispetto alla<br />

conversione all’idrogeno. Siamo impegnati al 100%<br />

nelle nuove tecnologie, ma riteniamo anche che il<br />

motore diesel abbia ancora molta strada da fare».<br />

28<br />

29


kubota. Agritechnica<br />

<strong>Powertrain</strong><br />

INTERNATIONAL<br />

MICRO È IN CRESCITA<br />

Il miglioramento dell’offerta microibrida di Kubota è in corso, anche per le<br />

applicazioni agricole. Da Osaka hanno portato il V3307-CR-T P0 Micro Hybrid e<br />

il D1803-CR-T P1 Hybrid. In esposizione anche il motore a idrogeno, sviluppato<br />

dal best seller da 3.8 litri. «Stiamo cercando di promuovere la tecnologia per<br />

ridurre l’impronta di carbonio, con Hvo, GtL o altri carburanti sintetici. La nostra<br />

strategia di ibridizzazione è complementare a questa filosofia»<br />

INTERNATIONAL<br />

<strong>Powertrain</strong><br />

Powertra<br />

PowertraIN<br />

Daniel Grant,<br />

Manager Marketing<br />

Intelligence,<br />

Business Unit<br />

Engines Europe,<br />

Kubota UK: «Gli<br />

obiettivi di sviluppo<br />

sostenibile, adottati<br />

dal vertice delle<br />

Nazioni Unite<br />

nel 2015, hanno<br />

stabilito 17 obiettivi<br />

per un mondo<br />

migliore entro il<br />

2030. Crediamo<br />

che la nostra<br />

visione per il futuro<br />

sia in linea con tali<br />

obiettivi».<br />

TERRA<br />

30<br />

Daniel Grant e Ko Shiozaki<br />

ce lo avevano detto<br />

al Conexpo: «La strategia<br />

relativa al motore a combustione,<br />

che si concentra sull’aumento<br />

dell’efficienza e sull’adattabilità<br />

delle soluzioni per la tipologia di<br />

combustibile, prevede anche una<br />

soluzione per i carburanti, in cui<br />

stiamo cercando di promuovere<br />

la tecnologia per ridurre l’impronta<br />

di carbonio, come Hvo,<br />

GtL o altri carburanti sintetici.<br />

La nostra strategia di ibridizzazione<br />

è complementare a questa<br />

filosofia». Una soluzione microibrida<br />

aveva già fatto la sua prima<br />

apparizione all’Intermat di Parigi<br />

nel 2018, ed è stata meglio<br />

esplicitata al Bauma di Monaco<br />

nel 2019. Un carrello elevatore<br />

ha affiancato una batteria agli<br />

ioni di litio e un convertitore al<br />

D1803CR-T, in sostituzione del V2403CR-T. Un’operazione<br />

di downsizing e una significativa riduzione<br />

di CO 2<br />

, oltre che di NOx e PM. Kubota prosegue la<br />

sua specializzazione nel microibrido ad Agritechnica<br />

<strong>2023</strong>: un approccio che rispetta le impronte applicative,<br />

promuove l’affidabilità del motore a combustione<br />

e installa una frazione elettrica in grado di fornire coppia,<br />

salita e versatilità applicativa (ad esempio indoor).<br />

Ad Hannover abbiamo potuto toccare con mano uno<br />

dei motori più venduti. Il Kubota V3307-CR-T P0<br />

Micro Hybrid da 3,3 litri e 4 cilindri ha una potenza<br />

nominale di 55,4 chilowatt a 2600 giri. Poiché il<br />

V3307-CR-T P0 ha le stesse dimensioni del motore<br />

common rail senza frazione elettrica, è facile da installare.<br />

Era esposto anche il compatto D1803-CR-T P1<br />

Hybrid, che ha una potenza di 37 kW a 2700 giri. Il<br />

generatore del motore sincrono CA è racchiuso nell’alloggiamento<br />

del volano mantenendo le dimensioni del<br />

motore al minimo e tutti i componenti necessari, come<br />

i motori e le batterie agli ioni di litio da 48 V, sono<br />

forniti da Kubota. Ciò significa che le risorse per lo<br />

sviluppo del cliente possono essere ridotte al minimo.<br />

Non è necessario un meccanismo di trasmissione a<br />

cinghia, aumentando così la robustezza e la facilità<br />

di manutenzione. Il P1 da 1,8 litri di cilindrata ha una<br />

coppia massima di 150,5 Nm a 1.600 giri. Il P1 è dotato<br />

di un sistema di combustione ad iniezione diretta<br />

e di common rail. Per la P0 il sistema microibrido è<br />

controllato integralmente dalla Ecu, senza sollecitazioni<br />

da parte degli organi meccanici. Ciò è reso possibile<br />

riscrivendo il software nell’unità di controllo elettronica<br />

esistente dei motori Kubota. Non è necessaria<br />

alcuna Ecu aggiuntiva per il controllo ibrido. Nello<br />

stand Kubota grande spazio anche per il motore a<br />

idrogeno da 3,8 litri, basato sul motore WG3800 ad<br />

accensione comandata. È configurato per le specifiche<br />

agricole. A questo proposito, Kubota sta collaborando<br />

con un’altra azienda giapponese, Denyo, allo sviluppo<br />

di un gruppo elettrogeno alimentato a idrogeno. Ancora<br />

Daniel Grant, Manager Marketing Intelligence<br />

per Kubota BU Engine Europe, afferma: «La nostra<br />

nuova gamma di motori ibridi e a idrogeno è un perfetto<br />

esempio di come raggiungere la neutralità delle<br />

emissioni di carbonio e, allo stesso tempo, aiutare i<br />

progettisti e gli operatori delle macchine a beneficiare<br />

sia di una manutenzione ridotta esigenze e consumo di<br />

carburante, nonché una maggiore facilità di installazione<br />

e flessibilità di progettazione della macchina».<br />

1<br />

Leader in<br />

EFFICIENCY<br />

<strong>Powertrain</strong><br />

Scania DC13 is the Diesel of the Year <strong>2023</strong> - An overview<br />

on power generation - CONEXPO-CON/AGG: an impressive<br />

amount of news - Comparisons: 7.5L - Batteries: Segula<br />

Echoes from<br />

TAIWAN<br />

1<br />

Chronicles from Taipei, the city with an electric heart -<br />

Hybrid<br />

1<br />

E-trucks: Iveco and Nikola take different paths & ACT<br />

Expo - ConExpo: Danfoss, Deere, Kubota, Parker, Volvo<br />

INTERNATIONAL<br />

DRIVELINE<br />

Hybrid powertrains from Kohler, Kubota, Perkins, MAN -<br />

Perkins 2606J leads the ICE’s redemption - Cummins<br />

European Master Rebuild Centre - Cannes&Genoa Boat Shows<br />

1<br />

1<br />

<strong>Powertrain</strong><br />

The gentle<br />

EVOLUTION<br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com<br />

www.powertraininternationalweb.com<br />

www.dieseloftheyear.com<br />

ISSN 0042<br />

Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />

Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />

D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />

POWERTRAIN-Diesel SUPPLEMENT<br />

May <strong>2023</strong><br />

In UK, where JCB tested hydrogen machines - AGCO Core 75 -<br />

e-way: the tractors scenario and Eleo’s battery plant opening -<br />

H2: NGV, Liebherr, Prinoth&FPT - Comparisons: 11 liter engines<br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com<br />

www.powertraininternationalweb.com<br />

www.dieseloftheyear.com<br />

ISSN 0042<br />

Some bright<br />

Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />

Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />

D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />

POWERTRAIN-Diesel SUPPLEMENT<br />

IDEAS<br />

July <strong>2023</strong><br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com<br />

www.powertraininternationalweb.com<br />

www.dieseloftheyear.com<br />

ISSN 0042<br />

Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />

Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />

D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />

POWERTRAIN-Diesel SUPPLEMENT<br />

Automotive: H2 ICE at Politecnico di Milano - Maserati Folgore<br />

November <strong>2023</strong><br />

and FPT Industrial - SeaFuture - Venice Boat Show - Bimotor<br />

tested Stage V - Alternatives: AS Labruna, NGV, Punch - Volvo IPS<br />

www.powertraininternationalweb.com<br />

INTERNATIO<br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com<br />

www.powertraininternationalweb.com<br />

www.dieseloftheyear.com<br />

ISSN 0042<br />

Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />

Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />

D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />

POWERTRAIN-Diesel SUPPLEMENT<br />

March <strong>2023</strong><br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com<br />

www.powertraininternationalweb.com<br />

www.dieseloftheyear.com<br />

ISSN 0042<br />

Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />

Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />

D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />

POWERTRAIN-Diesel SUPPLEMENT<br />

September <strong>2023</strong>


man engines. Agritechnica<br />

NON MANCA<br />

NULLA<br />

H4576 è la sigla che identifica l’ariete a idrogeno.<br />

Vanta già un’applicazione congeniale, un battipista.<br />

Ad Hannover, Man ha redatto un abbecedario della<br />

propulsione per l’agricolo. C’è il diesel ottimizzato,<br />

anche con il telaio strutturale. Ci sono il gas, le<br />

batterie e, come anticipato, il 16,8 litri a idrogeno,<br />

sviluppato sul monoblocco Diesel of the Year 2014<br />

terra<br />

Ad Hannover, Man Engines ha imbandito una<br />

tavola dove non manca nulla, veramente<br />

nulla. Idrogeno? C’è e si chiama H4576,<br />

applica l’alimentazione a idrogeno al monoblocco<br />

del D3876, Diesel of the Year 2016. Serve uno<br />

strutturale per le specifiche esigenze degli Oem che<br />

espongono all’Agritechnica? Il D2676 ha la coppa<br />

dell’olio sviluppata allo scopo, ampiamente collaudata<br />

sul Fendt 1050 Vario. E la nouvelle vague<br />

dell’elettrificazione? Dal camion all’industriale il<br />

passo è breve per chi, come Man, ha dato i natali<br />

all’endotermico, è sinonimo di generazione e nautica<br />

e imprime la sagoma del leone sulle calandre di<br />

camion, autobus e commerciali. Reiner Roessner,<br />

Head of Sales Man Engines, ci aiuta a inquadrare<br />

gli sforzi profusi a Norimberga per diversificare le<br />

soluzioni tecnologiche e armonizzare l’offerta propulsiva<br />

sulle possibili direttrici di sviluppo.<br />

Negli ultimi anni, Man ha ridisegnato la sua<br />

gamma di motori industriali. Dobbiamo aspettarci<br />

altre innovazioni, magari nella gamma di<br />

potenza inferiore (vedi D08)?<br />

«Nel settore delle applicazioni mobili industriali,<br />

Man Engines offre una gamma di motori da 205 kW<br />

a 816 kW secondo gli attuali standard di emissione.<br />

La base è costituita da moderne piattaforme motoristiche,<br />

che offrono un grande potenziale per sviluppi<br />

futuri. A ciò si aggiunge il Man BatteryPack,<br />

che abbiamo presentato a questa edizione di Agritechnica,<br />

in grado di fornire ulteriore potenziale per<br />

alimentare le applicazioni dei clienti. Il D08, che<br />

completa il portafoglio di prestazioni nella fascia<br />

d’attacco, è stato profondamente rivisto da Man e<br />

ora è dotato del solo Scr. Il D08 è disponibile come<br />

motore a 4 e 6 cilindri per progetti off-road».<br />

Come si sta attrezzando la Man Engine Academy<br />

per affrontare le sfide poste dai nuovi carburanti<br />

e dai motori elettrici?<br />

«Naturalmente, per la nostra Man Engine Academy<br />

è normale adattarsi alle nuove tecnologie in linea<br />

con i nuovi prodotti forniti da Man Engines. In genere<br />

formiamo i clienti diretti, ma anche i clienti finali<br />

nei segmenti on-road, off-road, power e marine. Oltre<br />

ai seminari diretti a Norimberga e alle rappresentanze<br />

nazionali in Florida, per le Americhe, e a<br />

Singapore, per il continente asiatico, sono disponibili<br />

anche corsi di formazione direttamente presso la<br />

sede del cliente. Questi eventi faccia a faccia sono<br />

integrati da corsi di formazione online, in modo da<br />

risparmiare tempo e costi di viaggio. Nel settore<br />

delle applicazioni non stradali, stiamo formando<br />

direttamente i dipendenti dell’assistenza di alcuni<br />

clienti e svolgendo corsi di formazione secondo il<br />

principio “train-the-trainer”. L’avvio della produzione<br />

in serie di sistemi di trazione alternativi nel<br />

settore dei veicoli fuoristrada può essere pianificato<br />

molto bene in termini di tempo. Questo ci permette<br />

di preparare i corsi di formazione per i nostri clienti<br />

in modo specifico e in base all’attuale stato di sviluppo,<br />

secondo i nostri elevati standard di qualità. Per<br />

quanto riguarda gli azionamenti elettrici a batteria,<br />

attualmente l’attenzione si concentra sulla formazione<br />

soprattutto per autobus e autocarri Man, in<br />

quanto i veicoli sono già in uso in questo settore. Per<br />

quanto riguarda i carburanti alternativi, la nostra<br />

esperienza nel settore confluisce direttamente nei<br />

corsi di formazione della Man Engines Academy».<br />

State studiando l’applicabilità dei motori Cng e<br />

Gnl alle grandi macchine da raccolta o ad altre<br />

applicazioni speciali?<br />

«Per la gamma di potenza da 205 kW a 816 kW, in<br />

cui Man Engines sviluppa e produce motori diesel<br />

per macchine agricole, l’uso di gas metano o Gnl<br />

non è attualmente preferito come alternativa dal<br />

punto di vista dell’utente. Innanzitutto, sono tre le<br />

ragioni che ne riducono l’accettazione da parte dei<br />

costruttori di macchine e dei clienti finali:<br />

1) Poiché il gas non ha la densità di potenza del<br />

diesel, i motori a gas non producono la coppia prodotta<br />

da un motore diesel della stessa cilindrata.<br />

Con un motore significativamente più grande, i concetti<br />

di veicolo esistenti devono essere modificati<br />

con costi elevati.<br />

2) I serbatoi di gasolio, Hvo o e-fuel possono essere<br />

integrati nelle macchine molto più facilmente<br />

rispetto ai voluminosi serbatoi a pressione di gas o<br />

addirittura alle bombole di gas.<br />

3) Infrastruttura di rifornimento: a differenza della<br />

rete di stazioni di servizio esistente, l’infrastruttura<br />

per il rifornimento dei serbatoi a pressione o<br />

la sostituzione delle bombole di gas non è ancora<br />

stata realizzata».<br />

A ritroso tra le opzioni sul tavolo<br />

Ripercorrendo la “road map” indicata in apertura, il<br />

16,8 litri si è convertito all’idrogeno. Circa l’80%<br />

della componentistica è condivisa. Anche in questo<br />

caso, come in quello di Prinoth, c’è una macchina<br />

per le operazioni in quota. È una battipista, il PistenBully<br />

800 di Kässbohrer Off-Road Vehicles.<br />

Non lo abbiamo anticipato, perché lo diamo per<br />

scontato. Con l’E3872, Man Engines investe su una<br />

tecnologia ponte sulla strada della decarbonizzazione,<br />

che rivendica qualche legame di parentela con<br />

la tecnologia dell’idrogeno. È infatti predisposto per<br />

funzionare con una percentuale di idrogeno fino al<br />

20% in volume.<br />

Grazie al funzionamento a gas naturale, biogas o<br />

gas speciali, la CO 2<br />

può essere ridotta localmente di<br />

circa il 10-20% rispetto a un motore diesel convenzionale.<br />

L’efficienza al 44% e l’utilizzo del calore<br />

residuo per la produzione di energia candidano il<br />

Man E3872 da 735 kWe a 1.500 giri all’impiego<br />

per l’energia decentralizzata.<br />

Passiamo al D2676 con struttura portante. Dicevamo<br />

del Fendt 1050 Vario, che con 380 kW è il<br />

trattore serializzato più potente al mondo. La coppa<br />

dell’olio costituisce una parte portante del telaio; il<br />

motore conferisce al veicolo la necessaria rigidità.<br />

Non solo il <strong>12</strong>,4 litri, anche gli altri motori non stradali<br />

di prodotti Man Engines possono essere utilizzati,<br />

in conformità alla norma EN15940 in Europa<br />

o alla specifica statunitense Astm D975.<br />

Anche con la spina<br />

Accumulo di energia elettrica, una panoplia di opzioni<br />

e semplici proposizioni. Dall’alimentazione<br />

mobile alle stazioni di ricarica rapida basate sul<br />

principio del power bank, sistemi di accumulo per<br />

le energie rinnovabili o il bilanciamento dei picchi<br />

di carico. «Stiamo già facendo le prime esperienze<br />

con clienti selezionati in applicazioni classiche. In<br />

futuro, utilizzeremo queste esperienze per sviluppare<br />

progetti futuri in applicazioni mobili o stazionarie.<br />

Si potrebbe trattare, ad esempio, di veicoli<br />

per il trasporto autonomo di merci o passeggeri o<br />

di sistemi energetici intelligenti», afferma Jürgen<br />

Haberland, Responsabile Power Man Engines.<br />

Le radici sono nella strada. Il furgone completamente<br />

elettrico eTge è stato commercializzato già nel 2018,<br />

alla pari dei medi eTgm, in circolazione negli ecosistemi<br />

urbani proprio dal 2018. La linea di fuoco sarà<br />

completata nel 2024 dai pesanti eTgx ed eTgs. Oltre<br />

1.000 gli autobus elettrici Lion’s City E.<br />

L’idrogeno, per<br />

Man, non ha confini<br />

applicativi. Lo<br />

dimostrano L’H4576<br />

e l’E3872, motore<br />

a gas che funziona<br />

anche con una<br />

miscela fino al 20%<br />

di idrogeno.<br />

32<br />

33


ecomondo. Pronti per la transizione<br />

BILANCIO<br />

POSITIVO<br />

Considerando che si trattava della<br />

prima edizione senza Key Energy,<br />

il salone sulla cogenerazione che<br />

è stato spostato in un diverso<br />

periodo dell’anno, le presenze<br />

registrate sono state superiori<br />

nell’ordine del 15%, rispetto al 2022.<br />

In totale, circa 1.500 espositori si<br />

sono radunati alla fiera di Rimini<br />

I camion fullelectric<br />

hanno<br />

avuto il ruolo di<br />

protagonisti a<br />

Ecomondo, come<br />

l’esemplare di<br />

Volvo nella foto<br />

in apertura. Qui a<br />

fianco, il modello<br />

di mattoncini<br />

Lego rappresenta<br />

il funzionamento<br />

del Bess di Volvo<br />

Penta, in un futuro<br />

a zero emissioni.<br />

assolutamente non pervenuto a Rimini. Insomma,<br />

la sfida è epocale ed è arrivato il momento, per le<br />

Case, di prendere una direzione, a costo di correre<br />

dei rischi.<br />

Di questo non ha paura Daimler Truck Italia, che<br />

ha fatto davvero all-in sull’elettrico, con l’eEconic,<br />

presentato lo scorso anno, proprio per la raccolta<br />

rifiuti, la nuova generazione del Fuso eCanter e<br />

soprattutto l’eActros 300 e 400, con il City Tractor<br />

a far capolino per la prima volta in Italia. Daimler<br />

Truck ha fatto una scelta precisa, quella dell’elettrico,<br />

e dell’idrogeno in futuro, con l’obiettivo di<br />

vendere il 60% di veicoli elettrici entro la fine del<br />

decennio.<br />

Per la prima volta in Italia si è visto il nuovo trattore<br />

stradale 100% elettrico di Scania, che allo<br />

stand del Grifone era attorniato da un autotelaio<br />

per spazzatrice con bombole poste dietro la cabina<br />

a Cng (predisposto per il bio-Cng) e da un imponente<br />

pesante Super da 500 cavalli alimentabile<br />

con Hvo. «In un parco così antiquato come quello<br />

italiano, il Super è la risposta immediata, ma l’elettrico<br />

rappresenta l’unica certezza che abbiamo<br />

per un futuro sostenibile, infatti dobbiamo sfruttare<br />

tutte le tecnologie a disposizione», ha detto<br />

Enrique Enrich, Presidente e Amministratore<br />

Delegato di Scania Italia.<br />

Piuttosto simile la visione di Volvo Trucks, che<br />

ha messo in bella mostra tre versioni del suo pesante<br />

FH di cui si celebra quest’anno il trentesimo<br />

anniversario. C’è l’elettrico con autonomia di 300<br />

chilometri estendibile fino a 500, il modello alieventi<br />

L<br />

’edizione <strong>2023</strong> di Ecomondo, la fiera della<br />

sostenibilità che si tiene ogni anno a Rimini,<br />

si è chiusa con numeri molto positivi. Le<br />

presenze registrate sono cresciute del 15% rispetto<br />

all’anno scorso, un risultato apprezzabile se si<br />

considera che si è trattato della prima edizione<br />

senza Key Energy, il salone sulla cogenerazione.<br />

Su uno spazio di 150mila metri quadrati a Riminifiera,<br />

abbiamo visto 1.500 espositori – di cui 630<br />

internazionali – dei settori più disparati, uniti dalla<br />

volontà di dare il proprio contributo alla transizione<br />

energetica.<br />

Camion: non solo elettrico<br />

Un posto di riguardo lo hanno avuto i costruttori<br />

di camion: presenti ben sei su otto (Man e Ford<br />

Trucks gli unici assenti). Renault Trucks e Daf,<br />

invece, hanno fatto ritorno alla fiera dopo alcuni<br />

anni di assenza, mentre Isuzu ha confermato la<br />

sua presenza e Foton Motor ha esordito tramite il<br />

distributore E-Truck Trade.<br />

La spinta all’elettrificazione dei veicoli non è certo<br />

venuta meno, ma per certi versi abbiamo notato<br />

una maggiore presenza di camion con motore endotermico<br />

tra gli stand. Soluzioni a gas, predisposti<br />

per il “bio” e anche fiducia crescente nell’Hvo<br />

come soluzione di decarbonizzazione che tenga<br />

conto delle caratteristiche e della disponibilità,<br />

appunto, dei motori termici. Specialmente nel lungo<br />

raggio, qualche dubbio sull’effettiva fattibilità<br />

dell’elettrico pare balenare da più parti, con l’idrogeno<br />

a far da convitato di pietra ma, a dirla tutta,<br />

mentabile a biogas con autonomia di circa 1.000<br />

chilometri e poi, appunto, il grande ritorno del<br />

diesel, con la scelta del trasportatore Lannutti di<br />

sperimentare l’Hvo anche sull’FH.<br />

Ecomondo è stata l’occasione, per Volvo, di radunare<br />

tutte le realtà del Gruppo nel nome della<br />

sostenibilità: Volvo Construction Equipment ha<br />

presentato, in anteprima nazionale, il primo escavatore<br />

completamente elettrico di medie dimensioni,<br />

l’EC230 Electric, che sta già riscuotendo<br />

Uno dei focus principali di<br />

Ecomondo è stato l’utilizzo<br />

sostenibile dell’acqua in tutte<br />

le fasi della filiera del servizio<br />

idrico, attraverso il risparmio, il<br />

monitoraggio, la depurazione e<br />

il riutilizzo delle risorse idriche<br />

in ottica circolare nei settori<br />

agricolo, industriale e civile.<br />

Il contributo di Siemens ha<br />

abbracciato tutti questi ambiti,<br />

attraverso un’ampia offerta di<br />

soluzioni digitali che coprono<br />

le esigenze di automazione,<br />

motion control e processo. Tra le<br />

soluzioni proposte, Simatic Tia<br />

Portal, che permette di accedere<br />

ad una gamma completa<br />

di servizi di automazione<br />

digitalizzati, dalla pianificazione<br />

digitale e ingegneria integrata al<br />

funzionamento trasparente.<br />

I vari moduli del portale<br />

gestiscono il risparmio,<br />

l’efficienza energetica, il controllo<br />

di processo, i consumi e il<br />

telecontrollo. Le soluzioni Sitrans<br />

estraggono l’immensa quantità<br />

di dati generata dagli impianti<br />

di processo e li elaborano in<br />

base alle esigenze specifiche<br />

dell’operatore, contribuendo<br />

a prevenire i fermi macchina<br />

prima che si verifichino, grazie<br />

successo presso alcuni clienti in Europa. Presente<br />

nel grande stand anche Volvo Penta, con un’unità<br />

Bess (Battery energy storage systems) costruita<br />

in collaborazione con un Oem della power generation.<br />

Volvo Penta è il fornitore del blocco DC,<br />

basato su tecnologia collaudata del Gruppo Volvo<br />

in collaborazione con i suoi Oem, con l’obiettivo<br />

di contribuire alla transizione energetica basata su<br />

fonti rinnovabili. I sistemi di accumulo dell’energia<br />

a batteria migliorano l’affidabilità, la capaci-<br />

Obiettivo digitalizzazione ed efficienza energetica<br />

a un monitoraggio costante<br />

delle condizioni di salute degli<br />

asset di un impianto. Al centro<br />

dello stand Siemens, anche<br />

soluzioni per il monitoraggio<br />

dei gas di processo, come<br />

Ultramat23 per il controllo<br />

delle emissioni, importante<br />

sul piano della sostenibilità e<br />

dell’efficienza energetica. Altra<br />

novità è rappresentata dalla<br />

nuova piattaforma di analizzatori<br />

Tdls (Tunable diode laser<br />

spectroscopy), Siemens Sitrans<br />

Tdl, in grado di aumentare la<br />

sostenibilità e l’efficienza dei<br />

processi di combustione.<br />

34<br />

35


eventi<br />

tà e la resilienza della rete elettrica attraverso lo<br />

stoccaggio e la distribuzione dell’energia. Volvo<br />

Penta sta sviluppando un sottosistema destinato<br />

al Bess che sia scalabile e costruito appositamente,<br />

con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e le<br />

prestazioni per l’erogazione di potenza verso un<br />

futuro a zero emissioni nette. Una divertente installazione<br />

Lego, che rappresenta il funzionamento<br />

del Bess, ha offerto un’anteprima della visione di<br />

Volvo Penta per un futuro a zero emissioni.<br />

Daf, di ritorno a Ecomondo dopo otto anni di<br />

assenza, ha colorato di giallo lo stand con l’XD<br />

della New Generation, declinato però anche nella<br />

sua versione elettrica (con livrea bianca). Parliamo<br />

di elettrici di nuova concezione, con possibilità<br />

di scegliere il numero di pacchi batterie con cui<br />

equipaggiare il veicolo.<br />

Renault Trucks ha presentato l’ultimo arrivato<br />

nella gamma, il Trafic E-Tech, insieme al D Wide,<br />

sempre rigorosamente elettrico. Una presenza tutta<br />

elettrica, dunque, ma un momento di riflessione,<br />

quello della conferenza stampa, durante il quale<br />

si è parlato di transizione non solo esponendo gli<br />

obiettivi del costruttore, ma non negando le criticità<br />

di un momento storico in cui, per dirla con<br />

Edouard Savelli, nuovo AD di Renault Trucks<br />

Italia, «i costruttori sono pronti, la tecnologia c’è,<br />

ma il mercato non è ancora pronto per il passaggio<br />

agli elettrici».<br />

I camion elettrici erano finora mancati a Iveco,<br />

reduce dalla partnership con Nikola. Eccolo, però,<br />

in mostra a Rimini, il primo S-Way con powertrain<br />

elettrificato e ben 9 pacchi batterie. Sia sui<br />

leggeri che sui medio-pesanti, però, il costruttore<br />

nazionale non rinnega ciò su cui ha da tempo puntato,<br />

cioè il gas naturale, in particolare nella sua<br />

versione compressa e possibilmente “bio”. Sullo<br />

stand Iveco è inoltre presente un’area dedicata a<br />

Gate (Green & Advanced Transport Ecosystem),<br />

società fondata da Iveco Group che sblocca il futuro<br />

della mobilità green con l’innovativa formula<br />

di noleggio a lungo termine pay-per-use.<br />

Largo agli assali elettrici<br />

Allison Transmission ha presentato a Rimini le<br />

ultime innovazioni, tra cui la gamma di assali elettrici<br />

e le nuove tecnologie che consentono di ridurre<br />

consumi e emissioni. È stata anche l’occasione per<br />

presentare alla stampa e ai clienti italiani Trond<br />

Johansen, nuovo responsabile vendite Europa, e<br />

Simone Pace, responsabile commerciale Italia.<br />

Allison ha esposto lo spaccato di una trasmissione<br />

3000 Series, adatta ai veicoli con motori fino a 276<br />

kW (370 cavalli), una delle più usate nel settore<br />

municipale e nella raccolta rifiuti. Le applicazioni<br />

in cui Allison è presente sono diverse: dal trasporto<br />

medio e pesante al movimento terra, dagli autobus<br />

al settore delle emergenze e dell’antincendio. Ma<br />

la partecipazione ad Ecomondo, oltre a confermare<br />

l’impegno del brand nei confronti della transizione<br />

verso una mobilità più sostenibile, testimonia la sua<br />

presenza importante nei mezzi per la raccolta rifiuti,<br />

dove gli Allison sono da anni lo standard di riferimento.<br />

Negli ultimi anni, Allison si è concentrata<br />

sullo sviluppo di soluzioni innovative per ridurre i<br />

consumi e le emissioni, senza rinunciare alla produttività,<br />

come nel caso della tecnologia xFE (extra<br />

Fuel Economy). Questo “risparmio di carburante” è<br />

il risultato di nuovi rapporti di trasmissione progettati<br />

per ottenere più valore da ogni pieno. In pratica,<br />

i modelli di trasmissione xFE sono stati progettati<br />

per bloccare il convertitore di coppia a velocità inferiori,<br />

proprio per i continui cambi di marcia e le<br />

velocità medie più basse delle flotte. Ciò significa<br />

che il blocco avviene molto prima e che i veicoli<br />

funzionano più a lungo ai regimi in cui sono più<br />

efficienti. A Ecomondo Allison ha presentato anche<br />

l’assale elettrico eGen Power 100S, la prima variante<br />

a motore singolo della gamma di assali elettrici,<br />

pensata per trattori pesanti 6×4, camion heavy-duty<br />

e autobus scolastici medi, e l’eGen Power 130S,<br />

progettato specificamente per supportare il peso assiale<br />

lordo più elevato, pari a 13 tonnellate, spesso<br />

Le soluzioni alternative proposte da Allison<br />

Transmission. A sinistra, la Serie 3000,<br />

una delle più utilizzate nel settore<br />

municipale e nella raccolta rifiuti.<br />

Sopra, l’assale elettrico eGen Power 100S<br />

pensato per trattori pesanti, camion heavyduty<br />

e autobus medi. Nella pagina a fianco.<br />

Un progetto sviluppato da Cgt che sfrutta<br />

la cogenerazione da biogas anche per<br />

produrre biometano sostenibile.<br />

richiesto dai veicoli commerciali in Europa e nei<br />

mercati dell’Asia Pacifica. Il 130S utilizza un singolo<br />

motore per generare 225 chilowatt di potenza<br />

continua, con una potenza di picco di 325 chilowatt<br />

e 26.000 Newtonmetro di coppia alle ruote. Ultimo<br />

nato nella famiglia di assali completamente elettrici<br />

di Allison, l’eGen Power 85S, è stato già integrato<br />

nell’autobus completamente elettrico Isuzu Novo<br />

Volt esposto all’ultima edizione di Busworld a Bruxelles.<br />

Soluzioni per la gestione dei rifiuti<br />

Un tema al centro di Ecomondo è stato naturalmente<br />

quello del trattamento dei rifiuti, argomento<br />

affrontato da Cgt con tre novità di prodotto che<br />

rafforzano il suo ruolo di partner in grado di proporre<br />

soluzioni per coprire l’intera catena del valore<br />

del cliente: dalla movimentazione al trattamento<br />

con le macchine Caterpillar e Komptech, passando<br />

poi allo sfruttamento del biogas mediante impianti<br />

di cogenerazione o di upgrading a biometano e<br />

infine alla raffinazione del compost ed alla produzione<br />

di Css. La prima novità è il frutto di un<br />

importante accordo con Andritz, grazie al quale<br />

Cgt distribuirà in esclusiva per l’Italia la linea<br />

trituratori e raffinatori per rifiuti quali i Raee; la<br />

seconda è il bioseparatore Dominator, utilizzato<br />

prevalentemente per la separazione della frazione<br />

plastica dal rifiuto organico ma che può trovare<br />

svariate applicazioni in differenti ambiti industriali.<br />

Infine la terza è il miscelatore Caiman, che<br />

trova il suo impiego principale nella miscelazione<br />

del digestato con lo strutturante per avviare poi il<br />

compost alla fase di maturazione.<br />

36<br />

37


SCHAEFFLER. Alle celle fornisce le...<br />

PIASTRE<br />

BIPOLARI<br />

Gli stack di celle a combustibile che adottano le<br />

piastre bipolari di nuova generazione di Schaeffler<br />

possono raggiungere una densità di potenza circa il<br />

20% superiore. L’orientamento in termini di ingegneria<br />

di processo è rivolto all’industrializzazione su larga<br />

scala, per “democratizzare” l’adozione delle fuel cell<br />

componenti<br />

Schaeffler una ne fa e cento ne pensa. Eminente<br />

nel settore stradale, ha nel dna la produzione<br />

di cuscinetti, per i veicoli commerciali come<br />

per le applicazioni industriali. L’azienda bavarese<br />

si rivolge così come interlocutore privilegiato<br />

agli specialisti dei motori elettrici. Non è però di<br />

elettrificazione che vi parleremo, ma di fuel cell.<br />

Nell’architettura della cella a combustibile sono<br />

centrali le piastre bipolari, deputate a separare il<br />

combustibile dai gas ossidanti, a distribuire i gas<br />

reagenti alle celle e fornire il flusso di elettroni<br />

alle celle a combustibile con membrana a scambio<br />

protonico. Il valore aggiunto di queste piastre è da<br />

individuare nella via maestra dei sistemi propulsivi<br />

di ogni genere. Secondo i progettisti, gli stack realizzati<br />

utilizzando le piastre Schaeffler raggiungono<br />

una densità di potenza superiore di circa il 20%<br />

rispetto a quella degli stack realizzati utilizzando<br />

piastre della generazione precedente. «Schaeffler ha<br />

sviluppato un design innovativo che sfrutta in modo<br />

ottimale la superficie della piastra», ha spiegato<br />

Jochen Schröder, Head E-Mobility di Schaeffler.<br />

«Quanto più fini e precise sono le strutture della<br />

piastra bipolare, tanto più efficiente è la piastra».<br />

Le piastre di Schaeffler consentono una densità di<br />

potenza dello stack delle celle a combustibile di 4,6<br />

chilowatt per litro di volume di cella a combustibile<br />

(comprese le piastre terminali e l’hardware di<br />

compressione).<br />

Il peso delle piastre<br />

Per le applicazioni automobilistiche, diverse centinaia<br />

di queste piastre vengono sovrapposte, ciascuna<br />

separata da un gruppo di elettrodi a membrana<br />

(Mea, Membrane electrode assembly), per formare<br />

uno stack. Le piastre rappresentano fino all’80%<br />

del peso dello stack e fino al 65% del suo volume.<br />

Gli stack che comprendono fino a 400 unità di<br />

queste celle hanno una potenza totale di 140 kW,<br />

sufficiente per i veicoli commerciali leggeri. I pesanti<br />

fino a 40 tonnellate richiedono generalmente<br />

due stack. Quando si sviluppa un business plan e<br />

si valuta il Tco di un sistema alimentato a idrogeno,<br />

non si deve considerare solamente il costo<br />

del combustibile, ma il sistema nel complesso. La<br />

nuova generazione di piastre bipolari di Schaeffler<br />

è progettata per l’industrializzazione su larga scala,<br />

per raggiungere la scalabilità della produzione:<br />

per fare questo, serve competenza nello stampaggio<br />

e nella tecnologia di deformazione dei metalli<br />

per stampare le necessarie strutture ultrafini sulla<br />

superficie delle piastre, che hanno uno spessore di<br />

soli 50-100 micrometri.<br />

Un’altra caratteristica da segnalare delle piastre bipolari<br />

metalliche prodotte da Schaeffler è il sistema<br />

di rivestimento utilizzato. Economicità significa anche<br />

durabilità ed efficienza.<br />

E i rivestimenti?<br />

I rivestimenti mantengono un elevato livello di<br />

conducibilità elettrica per tutta la durata di vita<br />

della fuel cell. Enertect è il nome di una gamma<br />

di sistemi di rivestimento sviluppati espressamente<br />

per le piastre bipolari. I rivestimenti sono applicati<br />

utilizzando una versione appositamente adattata e<br />

perfezionata del processo di deposizione fisica da<br />

vapore (Pvd, acronimo di Physical vapour deposition),<br />

ampiamente collaudato da Schaeffler nella<br />

produzione di milioni di componenti di trasmissioni<br />

a valvole altamente sollecitate nel corso degli anni.<br />

Infine, per rendere le celle a combustibile resistenti<br />

a gas e acqua, Schaeffler utilizza guarnizioni stampate<br />

a iniezione o serigrafate oppure, a seconda delle<br />

esigenze, uno speciale processo di saldatura laser<br />

sviluppato internamente.<br />

In un impianto di produzione pilota appositamente<br />

costruito a Herzogenaurach, l’azienda sta producendo<br />

le nuove piastre in serie fino a diverse decine di<br />

migliaia di unità, destinate ai costruttori di veicoli<br />

internazionali per la produzione di prototipi e piccole<br />

serie. L’impianto, completamente automatizzato,<br />

fa parte del centro di eccellenza Schaeffler per<br />

l’idrogeno. All’inizio del 2024 Schaeffler avvierà<br />

la produzione di piastre bipolari sotto il nome di<br />

Innoplate, grazie alla joint venture con Symbio, ad<br />

Haguenau in Francia.<br />

In un impianto di<br />

produzione pilota<br />

appositamente<br />

costruito, Schaeffler<br />

produce fino a<br />

diverse decine di<br />

migliaia di unità per<br />

l’utilizzo in prototipi<br />

e piccole serie.<br />

38<br />

39


petronas. LUBRICANTS INTERNATIONAL<br />

OLIO<br />

PER TUTTI<br />

Il centro R&D di Petronas Lubricants International<br />

ha compiuto cinque anni e guarda sempre più a<br />

sostenibilità e propulsioni alternative, come dimostra<br />

l’istituzione della divisione Nev Fluids. Intanto,<br />

proprio a Santena si inaugura il museo aziendale che<br />

ripercorre la gloriosa storia di Fiat Lubrificanti<br />

automotive<br />

40<br />

Un’enclave internazionale, globale, nella provincia<br />

piemontese. Un luogo proiettato al futuro,<br />

che mantiene però viva la memoria del<br />

suo passato. È stata pregna di significato la celebrazione<br />

dei primi cinque anni di vita del Global research<br />

and technology center di Petronas Lubricants<br />

International (Pli) a Santena, in provincia di Torino.<br />

Un centro, quello aperto dalla multinazionale malese,<br />

dove nascono idee (e, ovviamente, lubrificanti)<br />

per tutti i settori della mobilità. Con l’obiettivo di<br />

rendere non solo i prodotti, ma anche i processi, più<br />

sostenibili. Come? Lavorando sui materiali utilizzati<br />

per la formulazione degli oli, per esempio, ma<br />

anche cercando di intercettare i trend che segneranno<br />

il futuro dell’automotive e recuperando l’energia<br />

prodotta durante i test ai banchi prova. Energia che<br />

viene utilizzata per alimentare il resto del centro e,<br />

in caso di surplus, reimmessa in rete a vantaggio<br />

del territorio.<br />

La voce di Petronas Lubricants International<br />

«Quando abbiamo inaugurato il centro, nel 2018,<br />

ci eravamo promessi di destinare il 75 per cento<br />

dei progetti proprio alla ricerca della sostenibilità,<br />

e a quel tempo non era per nulla scontato», ha<br />

detto Alessandro Orsini, Head of group marketing<br />

di Pli. Più facile da immaginare era la volontà di<br />

essere presenti direttamente in un territorio chiave<br />

per l’automotive europeo, ancor più che italiano,<br />

con il cuore pulsante di quella che oggi è Stellantis,<br />

e il quartier generale di un costruttore come Iveco,<br />

a pochi chilometri. D’altronde, tutto risale al 2008,<br />

quando Petronas acquisì la pesante eredità di Fiat<br />

Lubrificanti, decidendo di valorizzarne e di non<br />

cancellarne know-how, presa sul territorio e storia,<br />

come vedremo.<br />

Inaugurato nel 2018, il centro R&D di Pli conta su<br />

17mila metri quadrati di superficie coperta, duemila<br />

metri quadrati di laboratori e ben sei banchi prova<br />

sviluppati con Avl. Oltre 150 persone di 10 nazionalità<br />

diverse lavorano attualmente a Santena grazie a<br />

un budget in R&D che negli anni è stato progressivamente<br />

incrementato, a fronte di un investimento<br />

complessivo che sfiora i 60 milioni di dollari. Fondamentale,<br />

in termini di sviluppo del prodotto e di<br />

spinta verso la sostenibilità, la partnership ormai<br />

di lunga data di Petronas con il team Mercedes di<br />

Formula 1 (che si estende agli altri team motorizzati<br />

Mercedes): una collaborazione che durerà almeno<br />

fino al 2026. E a proposito di partnership, nello sviluppo<br />

di lubrificanti per veicoli pesanti rimane centrale<br />

il rapporto con Iveco. Un esempio è il celebre<br />

olio motore Petronas Urania, ma anche in questo<br />

caso il futuro guarda all’elettrificazione e Petronas<br />

ha lavorato con il costruttore nazionale all’eDaily,<br />

non a caso presente a Santena lo scorso 18 ottobre.<br />

Un passaggio cruciale nell’evoluzione del centro<br />

R&T di Santena è la progressiva trasformazione a<br />

energy provider: i banchi meccanici sono stati riprogettati<br />

per recuperare l’energia prodotta durante<br />

i test di collaudo, invece di dissiparla come calore<br />

sprecato. Come abbiamo accennato nell’attacco,<br />

questa energia viene rimessa in circolo per alimentare<br />

il resto del centro, mentre l’eventuale surplus<br />

finisce nella rete elettrica e inviato a un fornitore di<br />

elettricità, per essere reimmessa in rete, al servizio<br />

della comunità locale.<br />

Ma torniamo alla storia, quella con la “S” maiuscola.<br />

Quella di un’eccellenza italiana come Fiat<br />

Lubrificanti che ha trovato posto in un piccolo ma<br />

La celebrazione dei primi cinque anni<br />

di vita del centro di ricerca Petronas di<br />

Santena ha sancito anche la nascita<br />

della nuova divisione Nev Fluids,<br />

completamente dedicata allo sviluppo<br />

di lubrificanti per veicoli elettrici. Proprio<br />

l’aumento dei veicoli a zero emissioni<br />

allo scarico ha spinto Petronas verso la<br />

nuova business unit, che sarà guidata da<br />

James Mark. «Siamo in un’epoca molto<br />

stimolante per l’industria automotive.<br />

Sono entusiasta di guidare i nostri team<br />

di ricerca e sviluppo per progettare<br />

già oggi le soluzioni di fluidi Ev per<br />

il domani. Il mio obiettivo è quello di<br />

far crescere l’attività Nev di Petronas<br />

significativo museo organizzato per argomenti, dai<br />

prodotti (ci sono quelli davvero iconici, dal Paraflu<br />

ai lubrificanti a marchio Selenia, per esempio) alle<br />

campagne di comunicazione; dall’attività nelle officine<br />

fino all’impegno del motorsport. Dunque, rally<br />

ma anche Motomondiale e Superbike oltre alla già<br />

citata Formula 1. Un museo, l’Heritage highlights<br />

di Santena, aperto qualche mese fa ma ufficialmente<br />

inaugurato a ottobre, che ambisce a trovare la<br />

sua collocazione nei percorsi turistici del territorio<br />

come esempio virtuoso di turismo industriale. «Per<br />

valorizzare un patrimonio che non è solo nostro,<br />

ma che è anche nazionale», come sintetizzato da<br />

Ciro Lupo, a capo del business per Italia e Africa.<br />

Nev Fluids: solo per i veicoli elettrici<br />

Lubricants International fino a renderla<br />

un attore globale di primo piano in questo<br />

segmento». Come dimostra la linea<br />

Petronas Iona, pensata appunto per i<br />

veicoli elettrici. Efficienza e sostenibilità<br />

sono i principali driver sui quali si<br />

baserà l’azione della nuova business<br />

unit di Petronas, che svilupperà, tra<br />

l’altro, soluzioni per il raffreddamento<br />

delle batterie, lubrificanti per powertrain<br />

elettrificati, ma anche liquidi di<br />

raffreddamento per le stazioni di ricarica.<br />

Cambiano, insomma, le esigenze rispetto<br />

alle tradizionali catene cinematiche<br />

con propulsione termica, e Petronas<br />

vuole continuare a giocare un ruolo di<br />

Petronas è legata<br />

al territorio torinese<br />

dal cordone<br />

ombelicale di<br />

Fiat - Iveco. In<br />

basso, uno scorcio<br />

del museo che<br />

ripercorre le<br />

tappe di crescita<br />

dell’azienda, a<br />

partire dal 19<strong>12</strong>,<br />

anno di fondazione<br />

del marchio Olio<br />

Fiat.<br />

primissimo piano. Alessandro Orsini,<br />

Head of Group Marketing and Group<br />

Customer Excellence di Pli, commenta:<br />

«L’obiettivo di Petronas Lubricants<br />

International è quello di diventare uno<br />

dei principali attori nel settore delle<br />

soluzioni per fluidi per veicoli elettrici<br />

e questo team sarà il catalizzatore per<br />

accelerare il raggiungimento di questa<br />

ambizione. L’esperienza di James<br />

sarà fondamentale per accelerare<br />

efficacemente l’offerta dell’azienda<br />

per un futuro di mobilità sostenibile e<br />

per diventare un attore rilevante nel<br />

settore dei fluidi per Nev Fluids a livello<br />

globale».<br />

41


VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com ISSN 0042 2096 Poste Italiane s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

Vadoetorno<br />

network<br />

STY COSA MANCA PER IL DECARBON ● ANTEPRIME MERCEDES<br />

eACTROS 600 ● SALONI AL SOLUTRANS NON SOLO CONFERME<br />

L’ECOSISTEMA AL GLOBAL MOBILITY CALL ● INTERVISTA EDUARD<br />

SAVELLI DI RENAULT TRUCKS ● PROVE MAN TGX 18.520 - RENAULT<br />

TRUCKS T480 HIGH ● POLITICA VIA I PARASSITI DAL TRASPORTO<br />

dammi il<br />

quattro<br />

NOVEMBRE<br />

<strong>2023</strong><br />

MENSILE<br />

€ 3,00<br />

11<br />

Prima immissione:<br />

6 novembre <strong>2023</strong><br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />

Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />

in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

NOVEMBRE N. 11 - <strong>2023</strong><br />

ANNO 32°- euro 5,00<br />

IN QUESTO NUMERO<br />

TUTTE LE NOVITÀ DEL BUSWORLD<br />

EUROPA <strong>2023</strong>, I VINCITORI SBY 2024,<br />

LA NOSTRA PROVA SU STRADA DEL SETRA<br />

S 515 HD, L’HYDRON DI RAMPINI<br />

E I SEI METRI ELETTRICI KING LONG<br />

È qui<br />

la<br />

festa<br />

da Vadoetorno n. 11/<strong>2023</strong> da AUTOBUS n. 11/<strong>2023</strong><br />

VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 1720-3503 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/ MI - EURO 3,50<br />

N.11 - <strong>2023</strong> ANNO 28°<br />

NOVEMBRE<br />

La prova del 9<br />

AGRITECHNICA <strong>2023</strong>: IN ANTEPRIMA LE NEW ENTRY DEL SALONE<br />

IN CAMPO: STEYR ABSOLUT 6280 CVT. LA FAMIGLIA SI ALLARGA<br />

da TRATTORI n. 11/<strong>2023</strong><br />

La rivista VADO E TORNO<br />

affonda le radici nel 1962.<br />

Praticamente rappresenta<br />

l’antologia del camion dal<br />

boom economico ai nostri<br />

giorni. Le riviste AUTOBUS<br />

e TRATTORI affiancarono<br />

successivamente VADO E<br />

TORNO nella descrizione<br />

incalzante a aggiornata<br />

di quanto avviene nel<br />

trasporto persone e nella<br />

meccanizzazione agricola.<br />

Mondi che rappresentano,<br />

per noi di POWERTRAIN,<br />

gli scenari di quelle che su<br />

queste pagine chiamiamo<br />

applicazioni. Ad ogni uscita<br />

proporremo la sintesi di<br />

un articolo pubblicato sui<br />

numeri precedenti delle<br />

riviste di VADO E TORNO<br />

EDIZIONI, la nostra casa<br />

comune. Senza timore di<br />

smentita possiamo parlare<br />

di “filiera corta”: la catena<br />

cinematica e le macchine<br />

che la sostanziano.<br />

42<br />

43


VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com ISSN 0042 2096 Poste Italiane s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

dammi il<br />

quattro<br />

Estratto da ‘Vado e Torno’ n.11, <strong>2023</strong><br />

STY COSA MANCA PER IL DECARBON ● ANTEPRIME MERCEDES<br />

eACTROS 600 ● SALONI AL SOLUTRANS NON SOLO CONFERME<br />

L’ECOSISTEMA AL GLOBAL MOBILITY CALL ● INTERVISTA EDUARD<br />

SAVELLI DI RENAULT TRUCKS ● PROVE MAN TGX 18.520 - RENAULT<br />

TRUCKS T480 HIGH ● POLITICA VIA I PARASSITI DAL TRASPORTO<br />

NOVEMBRE<br />

<strong>2023</strong><br />

MENSILE<br />

€ 3,00<br />

11<br />

Prima immissione:<br />

6 novembre <strong>2023</strong><br />

Beppe Sciandra<br />

inizia la sua storia<br />

da padroncino con<br />

il predecessore<br />

della serie T.<br />

È amore a prima<br />

vista che continua<br />

ancora oggi.<br />

Con l’usato sicuro<br />

di Renault Trucks<br />

fa la spola tra Italia<br />

e Francia<br />

Prova verità: Renault Trucks T480 High<br />

Fan della Losanga<br />

grazie al Magnum<br />

lavoro in un mulino: di giorno<br />

preparavamo la farina in sacchi<br />

da 50 chili che di notte si distribuiva<br />

in Liguria con un vecchio<br />

Fiat 650N».<br />

Da allora Beppe ha guidato di<br />

tutto, anche in cava. Prima cotendevamo<br />

io e mio cugino». Lo<br />

zio, inoltre, era titolare di una<br />

ditta di pullman. Insomma, ingranaggi,<br />

motori, grasso e gasolio<br />

fanno parte del dna di Beppe.<br />

«Sotto “naja” a 21 anni presi le<br />

patenti del camion e subito trovai<br />

Beppe, classe 1974, è nato e<br />

cresciuto ad Albenga nella<br />

cascina dello zio in mezzo<br />

a trattori e macchine agricole di<br />

ogni genere. La prima volta che<br />

ha guidato un trattore aveva sei<br />

anni: «Era del nonno e ce lo con-<br />

me autista e poi, nel 2017, da<br />

padroncino: «Ho iniziato con il<br />

Poldone primo, un vecchio Renault<br />

Magnum 480 del 2003 col<br />

motore americano Mack e un milione<br />

e 300 mila chilometri sul<br />

groppone».<br />

«Guidando il Magnum ho imparato<br />

ad apprezzare il brand francese.<br />

Poi è arrivato il Poldone<br />

secondo, un altro Magnum 480<br />

con motore Mack. E nel 2021,<br />

ho acquistato il Poldone terzo,<br />

un T480 del 2015 con 300 mila<br />

chilometri. Un vero affare. La<br />

concessionaria Bergamo Trucks<br />

me lo consegnò in condizioni eccellenti,<br />

personalizzato con interni<br />

in pelle bianca e finiture rosse.<br />

Purtroppo, però, l’anno seguente,<br />

mentre scaricavo con un semirimorchio<br />

silos del cliente con<br />

200 quintali di cemento all’interno,<br />

si è spezzato il telaio proprio<br />

quando la cisterna era quasi in<br />

verticale facendola crollare sopra<br />

la cabina. Fortunatamente<br />

ero fuori quando il camion si è<br />

letteralmente disintegrato. Dopo<br />

quell’esperienza, basta silos e<br />

cisterne».<br />

«Chiusa l’inchiesta dopo un anno,<br />

ottenuto il rimborso dall’assicurazione<br />

e estinto il leasing,<br />

alla Bergamo Truck ho trovato<br />

questo T480 con cabina alta e<br />

510 mila chilometri, sempre del<br />

2015, ma tenuto anche meglio,<br />

con due anni di garanzia. Ora<br />

ne ha 580 mila e va come un<br />

orologio».<br />

Si capisce che sono<br />

un fan dei Metallica?<br />

Beppe, che da sempre è appassionato<br />

di musica heavy metal,<br />

ha voluto mettere il nome del suo<br />

gruppo preferito, i Metallica, su<br />

tutti i suoi camion (...)<br />

Prosegue a pag. 46 di<br />

Vado e Torno Novembre <strong>2023</strong>.<br />

Inquadra il QRcode<br />

e leggi l’articolo integrale.<br />

44<br />

45


VADO E TORNO EDIZIONI<br />

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Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />

in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

NOVEMBRE N. 11 - <strong>2023</strong><br />

ANNO 32°- euro 5,00<br />

N.11 - <strong>2023</strong> ANNO 28°<br />

NOVEMBRE<br />

IN QUESTO NUMERO<br />

TUTTE LE NOVITÀ DEL BUSWORLD<br />

EUROPA <strong>2023</strong>, I VINCITORI SBY 2024,<br />

LA NOSTRA PROVA SU STRADA DEL SETRA<br />

S 515 HD, L’HYDRON DI RAMPINI<br />

E I SEI METRI ELETTRICI KING LONG<br />

È qui<br />

la<br />

festa<br />

Estratto da ‘AUTOBUS’ n.11, <strong>2023</strong><br />

Estratto da ‘TRATTORI’ n. 11, <strong>2023</strong><br />

VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 1720-3503 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/ MI - EURO 3,50<br />

La prova del 9<br />

AGRITECHNICA <strong>2023</strong>: IN ANTEPRIMA LE NEW ENTRY DEL SALONE<br />

IN CAMPO: STEYR ABSOLUT 6280 CVT. LA FAMIGLIA SI ALLARGA<br />

Il racconto del<br />

convegno in<br />

terra sarda<br />

per celebrare<br />

i 130 anni di<br />

Ctm Cagliari,<br />

tra passato,<br />

presente e futuro<br />

Dopo quattro<br />

anni torna<br />

ad Hannover<br />

la fiera più<br />

importante della<br />

meccanizzazione<br />

agricola.<br />

Gli espositori sono<br />

oltre 2.600, con<br />

gli italiani a guidare<br />

la compagine<br />

degli “stranieri”<br />

Mobility innovation Tour. La tappa di Cagliari<br />

130 anni di questi Mit<br />

Agritechnica<br />

L’attesa è finita<br />

dente di Asstra Andrea Gibelli.<br />

Non sono mancati gli interventi<br />

da parte dei vertici delle aziende<br />

che hanno fornito e stanno fornendo<br />

a Ctm autobus di nuova<br />

generazione: Iveco Bus, Solaris,<br />

Kiepe Electric e Otokar.<br />

La giornata di lavori<br />

Ad aprire le danze il presidente<br />

Ctm, Carlo Andrea Arba, che ha<br />

posto l’accento sugli ambiziosi<br />

obiettivi dell’operatore: «La<br />

trazione elettrica entro il 2026<br />

muoverà l’80 per cento dei no-<br />

29 settembre, il Mobility<br />

Innovation Tour è sbarcato<br />

in Sardegna, nel capoluogo<br />

regionale, per la sua<br />

sesta tappa dell’anno.<br />

Un appuntamento più speciale<br />

del solito visto che il convegno<br />

è coinciso con un anniversario<br />

importante per Ctm Cagliari, che<br />

ha spento le 130 candeline. Dopo<br />

i saluti istituzionali hanno preso<br />

parte alla tavola rotonda i vertici<br />

di Ctm (con il presidente Carlo<br />

Andrea Arba e il direttore generale<br />

Bruno Useli), oltre al presistri<br />

mezzi. Oltre ai 18 autobus da<br />

<strong>12</strong> metri Solaris Urbino da poco<br />

a disposizione, abbiamo già acquistato<br />

altri 157 mezzi elettrici<br />

e ci apprestiamo all’acquisto di<br />

15 autobus a idrogeno».<br />

(...)<br />

Prosegue a pag <strong>12</strong> di<br />

Autobus Novembre <strong>2023</strong>.<br />

Inquadra il QR code e leggi<br />

l’articolo integrale.<br />

1.581 trattori immatricolati in<br />

Francia nel 2022, 1.420 in<br />

Turchia, 1.383 in Germania.<br />

Con 705 e 426 unità è il secondo<br />

marchio più venduto in Portogallo<br />

e Ungheria, il terzo con<br />

307 unità in Repubblica Ceca.<br />

In Italia il marchio è importato e<br />

distribuito da Fiaccadori, che lo<br />

scorso anno ne ha venduti 450.<br />

Stiamo parlando di Solis, uno dei<br />

costruttori indiani più apprezzati<br />

sui mercati internazionali, e<br />

non a caso il primo esportatore<br />

indiano di trattori nel mondo.<br />

Fondata nel 2007, Solis fa parte<br />

del gruppo International Tractors<br />

Limited (ITL), che è uno dei<br />

principali produttori di trattori<br />

in India, proprietario anche del<br />

popolare marchio Sonalika. Per<br />

dare un’idea delle dimensioni<br />

dell’azienda, basti pensare che<br />

nel 2022 Solis ha prodotto oltre<br />

180 mila trattori, posizionandosi<br />

così nella top 5 dei costruttori<br />

mondiali. Ma attualmente la capacità<br />

dei suoi stabilimenti produttivi<br />

è esattamente il doppio, e<br />

quindi il suo margine di crescita<br />

è ancora enorme. La sede principale<br />

di produzione dei trattori<br />

Solis è a Hoshiapur, nello stato<br />

del Punjab, nel nord dell’India,<br />

ma altri siti sono a Rajpura, sempre<br />

in Punjab e a Basmat, nello<br />

stato di Maharashtra, nell’ovest<br />

dell’India. La produzione copre<br />

la fascia di (...)<br />

Prosegue a pag. 26 di<br />

Trattori Novembre <strong>2023</strong>.<br />

Inquadra il QRcode e leggi<br />

l’articolo integrale.<br />

46<br />

47


INDICE DEGLI ARGOMENTI <strong>2023</strong><br />

Argomenti n. pag. Argomenti n. pag. Argomenti n. pag. Argomenti n. pag.<br />

ANTEPRIME<br />

9 litri 7 22 AB: Festival biometano 7 38 Zivan-DeltaQ: Conexpo 5 24<br />

Ngv: FP087 fuel agnostic 1 20 13 litri 11 18 Diesel Technic: Sud Italia 7 42 Cat-Perkins: Conexpo 5 26<br />

Agco Power: Core75 1 24<br />

Perkins: Shard Londra 10 18 Cummins: Conexpo 5 28<br />

Honda: e-GX 4 28 DIESEL MARE Hydrogen Experience 10 22 Hyundai: Conexpo 5 30<br />

Webasto: Doosan 6 34 Cartello: parte II 1 40 Rexroth: PowerOn 11 38 Kubota: Conexpo 5 34<br />

Eni: Toyota e H2. Mestre 7 26 AS Labruna: benefit 3 40 Battery Experts Forum <strong>12</strong> 16 Kohler: Patrizia Barrasso 5 40<br />

Man: dual fuel 9 26 Wärtsilä 3 42 Agritechnica: apre <strong>12</strong> 20 Rexroth: D’Ammando 6 28<br />

Electric Boat Show 6 40 Agritechnica: Agco <strong>12</strong> 22 John Deere: Conexpo 6 32<br />

AUTOMOTIVE Bergen: ammoniaca 6 40<br />

Agritechnica: Cummins <strong>12</strong> 24 Volvo Penta: Conexpo 6 34<br />

Euro 7 1 10 Fpt: Bimotor a Venezia 7 36<br />

Agritechnica: Deutz <strong>12</strong> 26 ITG 7 16<br />

Unem: software consumi 1 <strong>12</strong> Venezia: il Salone 7 38<br />

Agritechnica: Fpt <strong>12</strong> 28 Volvo CE: elettrici 11 34<br />

Hyvia: idrogeno 1 14 Scania: a Genova 6 38<br />

Agritechnica: Kohler <strong>12</strong> 30<br />

Agritechnica: Kubota <strong>12</strong> 32<br />

Punch: Renault Euro 7 1 16 Salone Venezia 9 18<br />

OEM&MOTORI<br />

Hyundai: Enginius 1 17 SeaFuture La Spezia 9 21<br />

Ecomondo <strong>12</strong> 34 Lekker-Volvo 1 50<br />

Mazda: Wenkel 3 18 Volvo Penta: Ips 9 24<br />

Energreen: Perkins 3 22<br />

VW: autarchia elettrica 4 5 Ghisellini 9 26<br />

HI-TECH<br />

Cgm 3 50<br />

Eve: elettrici 4 30 Bimotor: Stage V 9 28 Microchannel: incisione 1 6 Venieri 4 50<br />

Fpt: Nikola 4 36 Punch: Vassallo e Costa 9 34 Cummins: Siemens 1 7 Rotair 5 50<br />

E-fuel 5 10 Ngv: biometano, metanolo 9 38 Volvo Penta: D17 3 8 Certina: Nuova Tmr 6 50<br />

Camion: Iveco-Nikola 6 10 Simplifhy: idrogeno 9 40 Deutz: Daimler Truck 4 6 Reinova: riciclo batterie 7 50<br />

Fpt: Iveco Bus Foggia 6 <strong>12</strong> Shyps: Viking e H2 9 40 Comer-ZF: bilanci 2022 4 7 Bimotor: con Scania 9 50<br />

Auto lusso: diesel 7 10 Cannes <strong>2023</strong> 10 24<br />

mtu: metanolo 5 8 Cummins: X15H e Terex 10 50<br />

Fpt: Folgore Maserati 7 <strong>12</strong> Anteprima Genova 10 28<br />

Kohler Energy 5 9 Scania: camion elettrici 11 50<br />

Cina: messa punto elettrici 9 <strong>12</strong> mtu: commmerciali 10 30<br />

Isotta: IFuture 6 8 I motori del Toty 2024 <strong>12</strong> 50<br />

Miretti: Emission Partner 6 9<br />

Iaa Mobility 10 8 Atena SeaFuture 10 32<br />

2G: idrogeno 6 9<br />

PoliEindhoven: Eterna 11 <strong>12</strong> Salone Genova 11 28<br />

SERVIZI<br />

VM: idrogeno 7 8<br />

StartUp: e-truck <strong>12</strong> 8 Eurac: Orta elettrico 11 32<br />

Cnh: Tech Day Phoenix 1 18<br />

Punch: Vitesco 7 9 Ngv: con Fev 3 14<br />

Eurac: bus: elettrico-H2 <strong>12</strong> 14<br />

Italgas: H2, Cng, bio 7 9 Jcb: 4.8 idrogeno 3 18<br />

DOTY<br />

Reinova: con E2C 9 10 Prinoth:idrogeno, Fpt 3 22<br />

COMPONENTI Scania NG DC13 3 6<br />

Saim: thruster QS30-110 9 11 Trattori: elettrificazione 4 30<br />

Bosch Rexroth: vision 1 32 Scania: Super 5 6<br />

Abb: Dynafin 9 11 Idrogeno: sicurezza 4 34<br />

Allison e Dana: off-road 1 35 Scania: premiazione 6 6<br />

Bosch: idrogeno 10 6 Dellorto 4 36<br />

Parker: bauma 1 36 Scania: con Perlini 7 6<br />

Cgt: Surgital 10 7 Seminari: Dpe 5 <strong>12</strong><br />

Comer Industries: bauma 1 38 Scania: con Tuxedo 9 6<br />

Isotta: Bochicchio Ad 10 7 Siemens Xcelerator 5 38<br />

Mta: bauma ed Eima 1 39 Scania: con Bruno 11 6<br />

Gis: Deutz e Webasto 11 8 Hidromek: mtu 6R1000 6 14<br />

Westcar: giunti 3 36<br />

Punch: diventa Dumarey 11 9 Saim: R&D Integrated 6 24<br />

Cmtg: thick detection 3 38 EVENTI E FIERE Ufi: Fpt Cursor 16 11 9 Man Engines: Campus 6 36<br />

Veil: 10 anni 10 36 HyVolution Parigi 3 <strong>12</strong> Futurmotive <strong>12</strong> 6 Kohler: energia verde 6 38<br />

Matrix: 1,5 GW in Italia 10 38 Dpe-K.EY 3 16 Kohler: Platinum <strong>12</strong> 7 Avl Italia: Green Camp 6 39<br />

Cmtg: vibrazioni 10 39 Isotta: Centro innovazione 4 8 Weichai: con Bosch <strong>12</strong> 8 Pitteri Violini: Jcb 6 28<br />

Toyota: batterie 11 36 Pre Samoter 4 <strong>12</strong> Dpe: Electricity Expo <strong>12</strong> 8 Sgariboldi: Rama 6 30<br />

Voith: Inverter 11 37 K.EY-Dpe 4 16<br />

Bu: Meneghini-Brugnetti 7 24<br />

Schaeffler: piastre bipolari <strong>12</strong> 38 Conexpo 4 20 INTERVISTE<br />

Unem: Parte 1 9 14<br />

Samoter 6 16 Volvo Penta: Procicchiani 1 26 Federtec: Governance 10 10<br />

CONFRONTI<br />

Kohler: DemoDays 7 20 Zapi Group 3 30 Unem: Parte 2 10 14<br />

11 litri 1 28 Kubota: Plantworx 7 28 Linz Electric 3 34 Cummins: Cracovia 11 14<br />

7-8 litri 4 26 Hydrogen Expo 7 30 Danfoss: Conexpo 5 18 Busworld: Bruxelles 11 24<br />

8 litri 6 22 PoliMi: termico idrogeno 7 32 Parker: Conexpo 5 20 Petronas: R&D Santena <strong>12</strong> 40<br />

48<br />

nella transizione<br />

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Tractor of the year 2024<br />

TRE PIÙ<br />

UNO<br />

Tre termici e un<br />

elettrico. È il bilancio<br />

del Toty 2024, tenutosi<br />

all’Agritechnica. Iridati<br />

l’OM473 di Mercedes,<br />

l’F36 di Fpt Industrial e<br />

il Deutz Tcd2.9L4 HT<br />

Il Tractor of the year 2024 ha<br />

espresso un verdetto in due<br />

lingue: italiano e tedesco. Il<br />

premio più ambito, riservato al<br />

trattore da campo aperto, è stato<br />

assegnato a Claas. Lo Xerion<br />

<strong>12</strong>.650 Terra Trac è il trattore con<br />

trasmissione a variazione continua<br />

più potente al mondo. Sotto il cofano<br />

alloggia l’OM473 di Mercedes,<br />

alias a firma Rolls-Royce<br />

Power Systems 6R1500, capace di<br />

480 kW, potenza superiore alle tre<br />

convenzionali (al top, il 6R1550<br />

C60 eroga 460 kW a 1.700 giri,<br />

e 2.900 Nm 1.300). Sui trattori<br />

di medio-bassa potenza, en plein<br />

del Gruppo Argo. Il McCormick<br />

X5.<strong>12</strong>0 P3-Drive è il best of utility.<br />

Attinge agli 83,8 kW dall’ F36<br />

di Fpt Industrial, ha un peso a<br />

vuoto di 4.000 chili, con un carico<br />

massimo consentito fino a 7.000<br />

chili. La trasmissione powershift<br />

automatizzata consente di cambiare<br />

automaticamente fino a <strong>12</strong><br />

marce, sia in campo che su straoem&motori<br />

da. Il Best of Specialized è il il<br />

Landini Rex4 <strong>12</strong>0 GT Roboshift<br />

Dynamic, equipaggiato dal Deutz<br />

Tcd2.9L4 HT, capace di 82,3 kW<br />

e 420 Nm. Si iscrive in questa categoria<br />

anche il Sustainable Toty.<br />

Il Fendt e107 Vario è il primo<br />

trattore specializzato completamente<br />

elettrico con una potenza<br />

superiore a 44 kW. Ha una capacità<br />

della batteria di 100 kWh,<br />

con un’autonomia stimata tra 4<br />

e 7 ore per applicazioni a carico<br />

parziale come la potatura, il taglio<br />

dell’erba o la pulizia delle strade.<br />

Poiché le prese di ricarica rapida a<br />

corrente continua non sono ancora<br />

diffuse in questi ambiti, il Fendt<br />

e107 Vario è dotato di una presa<br />

Ccs2 che consente una ricarica a<br />

corrente alternata fino a 22 kW o<br />

può essere caricata attraverso una<br />

presa industriale da 32 A se utilizzata<br />

con un caricatore mobile<br />

da 22 kW. Con questa potenza, la<br />

batteria può essere ricaricata completamente<br />

in 5 ore.<br />

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e mercato del motore diesel.<br />

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Direttore responsabile<br />

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Fabio Butturi<br />

In redazione<br />

Stefano Agnellini, Ornella Cavalli,<br />

Fabrizio Dalle Nogare, Stefano Eliseo,<br />

Fabio Franchini, Riccardo Schiavo,<br />

Cristina Scuteri, Luca Vitali<br />

Ha collaborato<br />

Maria Grazia Gargioni<br />

Impaginazione e grafica<br />

Marco Zanusso<br />

Gestione editoriale<br />

Fabio Zammaretti<br />

Stampa<br />

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Rozzano (Mi)<br />

Fotolito<br />

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Rozzano (Mi)<br />

Autorizzazione del tribunale<br />

di Milano n.860 del 18 dicembre 1987<br />

Registro Nazionale della Stampa<br />

n. 4596 del 20/04/1994<br />

n. iscrizione R.O.C. 2880 del 30-11-2001<br />

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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004<br />

n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

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