Powertrain 2023-12
Tra gli argomenti di questo numero: AUTOMOTIVE Camion elettrici: un crack effetto Domino: Arrival, Proterra, Volta Trucks Eurac ha confrontato i costi dei bus elettrici e a idrogeno SALONI Battery Experts Forum: all’Europa serve un tessuto industriale delle batterie Agritechnica: l’edizione dei record ha esaltato idrogeno ed elettrico Agco Power: Core 50, idrogeno, batterie Cummins; anche il B6.7 è H2 Fpt Industrial: multi-combustibile e Toty Kohler Energy: fondo Platinum e Kdh Kubota: microibrido e idrogeno Man Engines: H2, gas, strutturale, batterie Ecomondo: per citarne alcuni, vi parliamo di Allison, Cgt, Siemens COMPONENTI Schaeffler e le piastre bipolari per l’H2 Petronas: a Santena, tra passato e futuro RUBRICHE Editoriale; Hi-Tech; VeT Network; Oem&motori
Tra gli argomenti di questo numero:
AUTOMOTIVE
Camion elettrici: un crack effetto Domino: Arrival, Proterra, Volta Trucks
Eurac ha confrontato i costi dei bus elettrici e a idrogeno
SALONI
Battery Experts Forum: all’Europa serve un tessuto industriale delle batterie
Agritechnica: l’edizione dei record ha esaltato idrogeno ed elettrico
Agco Power: Core 50, idrogeno, batterie
Cummins; anche il B6.7 è H2
Fpt Industrial: multi-combustibile e Toty
Kohler Energy: fondo Platinum e Kdh
Kubota: microibrido e idrogeno
Man Engines: H2, gas, strutturale, batterie
Ecomondo: per citarne alcuni, vi parliamo di Allison, Cgt, Siemens
COMPONENTI
Schaeffler e le piastre bipolari per l’H2
Petronas: a Santena, tra passato e futuro
RUBRICHE
Editoriale; Hi-Tech; VeT Network; Oem&motori
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OTTOBRE DICEMBRE<br />
<strong>2023</strong><br />
N°<strong>12</strong> 10<br />
EURO 5,00<br />
Vapore<br />
ACQUEO<br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com<br />
ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p.<br />
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
art. 1, comma 1, LO/MI<br />
H2 AGRITECHNICA. AGCO, CUMMINS,<br />
DEUTZ, FPT, JCB, KOHLER, KUBOTA, MAN<br />
BATTERY EXPERTS FORUM A DARMSTADT.<br />
IL MATTATORE DELL’EVENTO? È BMZ<br />
START-UP DEI CAMION ELETTRICI.<br />
UNA BRUTTA REAZIONE A CATENA
Dicembre <strong>2023</strong><br />
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SOCIAL:<br />
powertrainweb.it<br />
8<br />
16<br />
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| Engines<br />
Our new ambition is rising.<br />
Its name is Kohler Energy.<br />
When it comes to engines, we’ve been on the leading edge of technology<br />
and innovation since our foundation. But we don’t simply provide you with<br />
functional power: we redefine your energy resilience with industry-leading<br />
electrification, hybrid solutions, alternative fuels and innovative products,<br />
to create better lives and communities in a more sustainable future.<br />
This is the next chapter in our vision, and its name is Kohler Energy.<br />
IL SONDAGGIO<br />
DEL MESE<br />
In Italia, per fonti rinnovabili<br />
si intende solo l’idroelettrico?<br />
Rispondi su<br />
powertrainweb.it<br />
Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni<br />
non sono basate su un campione scientifico<br />
LE RISPOSTE DI<br />
NOVEMBRE<br />
Volta Trucks, Volta crack. Il<br />
camion non s’ha da elettrificare?<br />
84%<br />
sì<br />
16%<br />
no<br />
AUTOMOTIVE<br />
8. Camion elettrici:<br />
Un crack effetto Domino:<br />
Arrival, Proterra, Volta Trucks<br />
14. Eurac:<br />
Ha confrontato i costi<br />
dei bus elettrici e a idrogeno<br />
SALONI<br />
16. Battery Experts Forum:<br />
All’Europa serve un tessuto<br />
industriale delle batterie<br />
20. Agritechnica:<br />
L’edizione dei record ha<br />
esaltato idrogeno ed elettrico<br />
22. Agco Power:<br />
Core 50, idrogeno, batterie<br />
24. Cummins<br />
Anche il B6.7 è H2<br />
26. Fpt Industrial:<br />
Multi-combustibile e Toty<br />
28. Kohler Energy:<br />
Fondo Platinum e Kdh<br />
30. Kubota:<br />
Microibrido e idrogeno<br />
32. Man Engines:<br />
H2, gas, strutturale, batterie<br />
34. Ecomondo:<br />
Per citarne alcuni, vi parliamo<br />
di Allison, Cgt, Siemens<br />
COMPONENTI<br />
38. Schaeffler:<br />
E le piastre bipolari per l’H2<br />
40. Petronas:<br />
A Santena, tra passato e futuro<br />
RUBRICHE<br />
4. Editoriale 6. Hi-Tech<br />
42. VeT 50. Oem&motori<br />
SOMMARIO<br />
3
COME LA BELLA DI TORRIGLIA<br />
Grande è il caos sotto il cielo,<br />
quindi la situazione è ottima!».<br />
Abbiamo appiccicato questa<br />
celeberrima citazione del grande<br />
timoniere al prismatico caso dell’idrogeno.<br />
Tirato in ballo a volte come Mr Hyde,<br />
talvolta come Dr Jeckyll. Ci ricorda la<br />
bella di Torriglia, che tutti la vogliono,<br />
ma nessuno se la piglia. Indicato come<br />
il vettore (qual è, a tutti gli effetti) della<br />
rivoluzione verde, è però contestato per<br />
la scarsa efficienza. Per produrlo occorre<br />
tanta, troppa, energia. È quanto emerge dal<br />
finale della puntata di Presa Diretta, a cura<br />
di Riccardo Iacona, intitolata “La scossa<br />
elettrica”. Eurac Research ha condotto<br />
uno studio, che trovate su queste pagine,<br />
secondo il quale gli autobus a batteria<br />
sono decisamente più convenienti dei loro<br />
omologhi a celle a combustibile. I costi<br />
sono rispettivamente di 0,55 euro/km e<br />
1,27 euro/km. Eppure c’è chi addirittura<br />
rilancia con una variante ancora meno<br />
efficiente, nel bilancio complessivo wheelto-well:<br />
il motore a combustione interna.<br />
Combustione, però, di idrogeno. Stiamo<br />
parlando di Cummins, che al recente<br />
Busworld di Bruxelles ha caldeggiato le<br />
quotazioni del suo B6.7H. Ashley Watton,<br />
Direttore Bus Business Europe di Cummins,<br />
ha commentato: «La presentazione del<br />
B6.7H al Busworld è la testimonianza della<br />
nostra capacità di fornire agli Oem del<br />
settore autobus una gamma di opzioni di<br />
alimentazione sostenibile per tutti i cicli<br />
di lavoro. La tecnologia di combustione<br />
snella del motore B6.7H fornisce energia a<br />
zero emissioni di carbonio per sostenere le<br />
strategie di decarbonizzazione dei nostri<br />
clienti. Inoltre, è veloce da rifornire e<br />
presenta vantaggi significativi in termini<br />
di autonomia per le operazioni a lunga<br />
distanza, come il trasporto interurbano<br />
in autobus». Insomma, siamo alle<br />
solite: dove volete posizionare la soglia<br />
temporale della transizione? Per agire<br />
rapidamente occorrono soluzioni “prêt-àporter”.<br />
E pure Toyota, nonostante qualche<br />
mugugno, e le critiche espresse dal<br />
Renewable Energy Institute alle politiche<br />
energetiche del Giappone, ha affiancato<br />
alla Mirai una Corolla con termico a<br />
idrogeno, che ha disputato il campionato<br />
giapponese endurance. I taxisti sembrano<br />
gradire la Mirai e, tornando agli autobus,<br />
dopo la piattaforma con Caetano, Toyota<br />
fornirà la driveline a idrogeno anche a<br />
Daimler e Menarini.<br />
C<br />
M<br />
Y<br />
CM<br />
MY<br />
CY<br />
CMY<br />
K<br />
EDITORIALE<br />
4
Futurmotive Bologna<br />
Kohler Energy<br />
A TEMPO DI<br />
RICARICA<br />
A destra, l’Srx Hybrid di Antonio Carraro,<br />
con colonnina On Group. Di fianco, il<br />
pannello di ricarica di e-Gap, installato su<br />
un Fiat E-Scudo. In basso, da sinistra, il V6<br />
di Autotecnica e il 6 cilindri a idrogeno di<br />
Ecomotive Solutions, con iniezione e-Mpfi<br />
e sovralimentazione e-Vgt. Succede al<br />
Futurmotive, spin-off di Autopromotec<br />
HI-TECH<br />
Filiazione diretta di Autopromotec,<br />
dal 16 al 18 novembre<br />
<strong>2023</strong> Futurmotive ha<br />
promosso al ruolo di protagoniste<br />
colonnine, wallbox e stazioni<br />
di ricarica elettrica. L’ombrello è<br />
quello di E-Charge, che ha impresso<br />
il sigillo anche sull’agenda<br />
delle conferenze tenute ai padiglioni<br />
14, 16 e 19. L’impronta<br />
nitida è quella delle quattro ruote<br />
a trazione elettrica, eppure, ad accoglierci,<br />
c’era l’Srx Hybrid di<br />
Antonio Carraro, attaccato alla<br />
colonnina di ricarica On Group.<br />
Ed è esattamente in questa location,<br />
grossomodo nello stesso periodo<br />
del 2021, che questo specializzato<br />
fu presentato. Ovviamente<br />
la vetrina era quella dell’Eima.<br />
Sviluppato in collaborazione con<br />
Ecothea (start-up del Politecnico<br />
di Torino specializzata nella<br />
progettazione e prototipazione di<br />
veicoli elettrici per applicazioni<br />
su macchinari agricoli), il trattore<br />
affianca a un tricilinrico da 55 kW<br />
un motore elettrico di 20 chilowatt<br />
per un totale di 75 chilowatt.<br />
Familiare lo stand di Ecomotive<br />
Solutions, in condivisione con<br />
Dimsport. Presenza duale che si<br />
manifesta con l’auto ad idrogeno<br />
messa a punto da Ecomotive e<br />
con il nuovo banco Easy Action<br />
Dimsport. La marca è Hyundai,<br />
il modello l’ix35 Fcev, capace di<br />
100 chilowatt, 700 bar di pressione<br />
del serbatoio e un’autonomia<br />
dichiarata di circa 600 chilometri.<br />
La famiglia Rapid si compone di<br />
moduli di controllo che si propongono<br />
di rispettare gli standard<br />
della centralina originale. Il Rapid<br />
Tpm analizza i segnali di portata<br />
aria pressione del collettore di<br />
aspirazione, pressione del girante<br />
e regime dei motori a benzina<br />
sovralimentati. Sui turbo diesel<br />
agisce sul segnale del sensore di<br />
pressione del rail e de collettore<br />
di aspirazione, oltre che i giri.<br />
È stata una piacevole sorpresa<br />
imbatterci in due blocchi motore,<br />
un V6 e un V8. La firma è di<br />
Autotecnica. Ce ne ha parlato<br />
Riccardo Paterni, VP business<br />
development. «Autotecnica fa<br />
parte della rete di imprese Rpm<br />
(Rete professionisti motorsport,<br />
ndr). Ognuna delle 28 aziende<br />
della rete di imprese ha una sua<br />
identità. Aiutiamo queste aziende<br />
a promuoversi a livello internazionale,<br />
migliorando l’approccio<br />
organizzativo e comunicativo. La<br />
sede produttiva è a Casalmaggiore,<br />
in provincia di Cremona. Abbiamo<br />
portato a Futurmotive due<br />
monoblocchi V6 e V8, concepiti<br />
da noi a partire d foglio bianco,<br />
funzionanti a E-fuel. Sono stati<br />
concepiti durante il periodo Covid».<br />
Autotecnica è specializzata<br />
in motori da competizione, sia su<br />
pista da rally.<br />
E-Gap ci proietta, invece, nel<br />
presente-futuro delle auto elettriche.<br />
Un Fiat E-Scudo è adibito<br />
alla ricarica mobile. Si tratta a<br />
tutti gli effetti di un’infrastruttura<br />
di ricarica su ruote, con batteria<br />
integrata, fino a 130 kWh, e ricarica<br />
CC superveloce, fino a 90<br />
kW. Menzione finale per Landi<br />
Renzo, che ha valorizzato la propria<br />
componentistica per auto a<br />
idrogeno, come le unità di riduzione<br />
dell’alta pressione. L’azienda<br />
reggiana fa parte di H2-Ice, insieme<br />
a Punch Torino e Avl Italia,<br />
Industria Italiana Autobus e Tper.<br />
FONDO PLATINUM<br />
Il fondo d’investimenti Platinum Equity si è<br />
aggiudicato la maggioranza di Kohler Energy.<br />
David Kohler rimane nel CdA. Cresce l’attesa per<br />
i piani di sviluppo nei confronti dei diversi asset<br />
(gruppi, elettrificazione ed endotermici)<br />
Lo riportiamo qui, lo abbiamo<br />
chiesto a Brian Melka,<br />
all’Agritechnica, e avremo<br />
occasione di approfondire.<br />
Kohler Co. ha costituito Kohler<br />
Energy come azienda autonoma,<br />
cedendo la maggioranza al fondo<br />
Platinum Equity. Kohler Co.<br />
continuerà a investire nell’energia<br />
e a sostenere la sua traiettoria<br />
ascendente. Le attività incluse nel<br />
portafoglio sono Power Systems,<br />
Il 3 novembre <strong>2023</strong> Weichai e<br />
Bosch hanno posato un’altra<br />
pietra miliare del loro percorso<br />
congiunto, firmando<br />
una cooperazione<br />
strategica. Le due<br />
parti rafforzeranno<br />
la collaborazione<br />
nel settore delle<br />
nuove energie, dei<br />
motori diesel ad alta<br />
efficienza termica, dei<br />
trasporti intelligenti,<br />
sinergizzando le<br />
risorse globali di<br />
ricerca e sviluppo<br />
In Riviera sale a bordo di Key e Dpe<br />
anche l’International Electric Expo. Dal<br />
28 febbraio al 1° marzo 2024, alla fiera di<br />
Rimini, si terrà infatti per il secondo anno<br />
consecutivo, Dpe. La manifestazione<br />
dedicata alla generazione, trasmissione,<br />
distribuzione, sicurezza ed automazione<br />
elettrica, è organizzata da Italian Exhibition<br />
Group in collaborazione con Generazione<br />
Distribuita, federata Anima Confindustria,<br />
e, per la prima volta, anche con Anie.<br />
Dopo l’edizione 0 del 2019 quella di marzo<br />
<strong>2023</strong>, Distributed Power Europe amplia<br />
ulteriormente il progetto, per coinvolgere,<br />
in linea con il nuovo payoff “International<br />
Bosch stringe con Weichai<br />
di entrambe le parti. La<br />
collaborazione tra Weichai e<br />
Bosch è iniziata nel 1999 e negli<br />
Electricity Expo”, tutti i protagonisti<br />
dell’industria elettrica. La generazione<br />
diffusa svolge un ruolo cruciale e non può<br />
prescindere dallo sviluppo di infrastrutture<br />
elettriche sempre più moderne ed efficienti,<br />
che assicurino una maggiore flessibilità<br />
e sicurezza nell’approvvigionamento<br />
energetico elettrico. In questo contesto,<br />
Dpe - International Electricity Expo si<br />
propone come vetrina completa delle<br />
applicazioni tipiche della generazione<br />
di energia, mettendo in mostra la<br />
vasta gamma di soluzioni e tecnologie<br />
all’avanguardia che stanno plasmando il<br />
futuro energetico in Europa e nel bacino<br />
Engines, Home Energy, Kohler<br />
Uninterruptible Power, Clarke<br />
Energy, Curtis Instruments e<br />
Heila Technologies. La transazione<br />
dovrebbe concludersi nella<br />
prima metà del 2024. Fino ad<br />
allora, Kohler Co. opererà come<br />
un’unica società. David Kohler,<br />
Presidente e Ceo di Kohler Co:<br />
«Questo momento importante nel<br />
nostro viaggio testimonia il nostro<br />
impegno ad approfondire l’attenzione<br />
e gli investimenti nelle attività<br />
di Kohler’s Kitchen & Bath<br />
e Hospitality. Non vedo l’ora di<br />
supportare il business dell’energia<br />
attraverso i nostri continui<br />
investimenti nel mio ruolo nel<br />
consiglio di amministrazione».<br />
ultimi vent’anni ha stabilito una<br />
forte partnership strategica.<br />
Le due aziende hanno avviato<br />
con successo<br />
una cooperazione<br />
approfondita<br />
nell’ambito dei motori<br />
a combustione interna<br />
e hanno centrato<br />
l’obiettivo del 50%<br />
di efficienza di un<br />
motore camionistico<br />
e diffondendo il verbo<br />
del common rail più<br />
radicato e popolare nel<br />
mercato cinese.<br />
Immagine di<br />
repertorio dello<br />
stabilimento<br />
Lombardini di Pieve<br />
Modolena (Reggio<br />
Emilia).<br />
A Rimini l’International Electricity Expo affianca il Dpe<br />
del Mediterraneo. Saranno presentate<br />
le innovazioni e i prodotti disponibili<br />
sul mercato, per garantire la stabilità e<br />
l’efficienza della rete elettrica e renderla<br />
sempre più smart e digitale: dalle piccole<br />
centrali elettriche di nuova generazione ai<br />
gruppi elettrogeni, fino alla componentistica<br />
elettrica di dettaglio o di macchinario e<br />
all’efficienza energetica. Dpe si rivolge a<br />
progettisti, impiantisti, distributori, utility,<br />
società di consulenza ed ingegneria,<br />
Oem, contractor, Esco, manutentori e<br />
noleggiatori, proponendo un programma<br />
convegnistico e formativo di rilievo, per<br />
approfondire i temi chiave legati all’energia.<br />
6<br />
7
camion elettrici<br />
BOLLA CHE<br />
SCOPPIA?<br />
Tra investitori “nervosi” e produttori di<br />
batterie che tagliano le previsioni di utili,<br />
le start-up affondano. Tesla ha bruciato<br />
70 miliardi di dollari in un giorno. Il Semi<br />
rimane però candidato a ritagliarsi uno<br />
spazio al contrario delle start-up. Chiude<br />
Volta Trucks, trainata dal crack di Proterra,<br />
supertagli per Arrival<br />
automotive<br />
Come ha dimostrato Steve Jobs, risollevando<br />
dalle ceneri le sorti di Apple, spesso «una buona<br />
presentazione vale più di ciò che vendi».<br />
E non a caso era celebre per la maniacale cura che<br />
dedicava a ogni sua uscita pubblica, provandola e<br />
riprovandola per giorni. Un esempio che Elon Musk<br />
pare avere trascurato, perlomeno in occasione della<br />
presentazione dell’ultima trimestrale <strong>2023</strong> Tesla<br />
agli azionisti. Se sia stata l’infelice frase «Con il<br />
Cybertruck ci siamo scavati la fossa» oppure la<br />
maldestra analisi del calo dell’11% dei ricavi per<br />
unità venduta rispetto al 2022 in seguito alla guerra<br />
dei prezzi ingaggiata con i costruttori cinesi è<br />
difficile dirlo. Quello che è certo che il titolo del<br />
costruttore americano ha bruciato 70 miliardi di<br />
dollari di capitalizzazione in una giornata, più di 20<br />
dei quali dello stesso patrimonio personale di Musk.<br />
Un “mini disastro”, secondo gli analisti di Wall<br />
Street, che ha innescato previsioni al ribasso tra i<br />
fornitori di Tesla. Sia Panasonic sia LG hanno infatti<br />
rivisto drasticamente le previsioni di utili per<br />
il <strong>2023</strong> e, mentre i giapponesi hanno giustificato il<br />
taglio della produzione con questioni di “rotazione<br />
del magazzino”, il direttore finanziario di LG<br />
Energy Solution, Lee Charng Sil, ha spiegato al<br />
Financial Times la frenata nello stabilimento polacco<br />
con il fatto che «la domanda di EV nel 2024<br />
potrebbe essere inferiore alle aspettative: gli alti<br />
tassi di interesse frenano la spesa dei consumatori<br />
in Usa e la crescita rallenta in Europa». Ciliegia<br />
sulla torta, l’annuncio di Toyota di 8 miliardi di<br />
investimenti per incrementare da due a dieci le linee<br />
produttive nello stabilimento del North Carolina<br />
che costruisce le batterie per i propri sistemi ibridi<br />
e ibridi plug-in. Per la serie: auto a batteria, chi ci<br />
crede? Si moltiplicano poi le perplessità sul Cybertruck,<br />
opzione di Tesla sul mondo molto a stelle<br />
e strisce dei pick-up. Musk lo promette da tempo,<br />
ma forme avveniristiche a parte, la tara compresa<br />
tra sei e settemila libbre (2.720-3.175 chili) rischia<br />
di renderlo indigesto alla clientela americana, che<br />
infatti snobba il concorrente Ford F-150 Lightning<br />
da 6.800 libbre. E la battuta di Elon sul Cybertruck<br />
ha fatto ripensare molti investitori all’ammissione<br />
di Ford di aver “bruciato” 36mila dollari di perdite<br />
per ogni EV venduto nel <strong>2023</strong>. Senza dimenticare<br />
che il Cybertruck potrebbe risultare invendibile su<br />
molti mercati, come quello europeo, dove sfondando<br />
il tetto dei 3.500 chili richiederebbe la patente<br />
da camion.<br />
Immatricolazioni e valori borsistici<br />
Se per il mondo delle auto l’“annuncio di tempesta”<br />
arriva dalle borse, per quello del trasporto commerciale<br />
a far squillare i campanelli d’allarme, in apparente<br />
contrasto con i dati di immatricolazione in Europa<br />
dei primi tre trimestri <strong>2023</strong> diffusi dall’Acea, è<br />
l’evoluzione in negativo imboccata delle numerose<br />
startup che hanno cercato di seguire le orme di Elon<br />
Musk nel mondo degli heavy load. Per chi si accontenta<br />
delle percentuali di incremento, un più 423%<br />
per la fascia tra 3,5 e 16 tonnellate e più 236 per i<br />
pesanti basta e avanza. Ma sono i numeri assoluti<br />
a deludere: 2.228 registrazioni su 41.032 complessive<br />
per i medi, 1.690 su 227.734 nella classe top<br />
non fanno gridare al miracolo. Per non parlare dei<br />
furgoni leggeri, dove si parla di meno di 80mila<br />
targhe su oltre un milione di mezzi messi in strada.<br />
Iveco e Nikola. E il Tesla Semi?<br />
E, partendo dalla top class, il recente divorzio tra<br />
Iveco e Nikola ha messo in luce che nel mondo dei<br />
Arrival<br />
Correva il giorno 13 marzo del<br />
<strong>2023</strong>, quando il produttore di<br />
furgoni elettrici Arrival tagliò la<br />
forza lavoro, in seguito a un<br />
drastico ridimensionamento.<br />
Si sarebbe concentrato solo<br />
sui furgoni per il mercato<br />
statunitense. Inizialmente,<br />
il piano era ben diverso,<br />
in quanto Arrival aveva<br />
manifestato l’intenzione di<br />
costruire furgoni elettrici, ma<br />
anche autobus e persino<br />
automobili, in microfabbriche<br />
sparse per l’Europa e il Nord<br />
America. Secondo la Reuters,<br />
il finanziamento di 300 milioni<br />
di dollari proviene da una linea<br />
di finanziamento azionario di<br />
Westwood Capital dopo che<br />
“le azioni della società quotate<br />
negli Stati Uniti hanno chiuso<br />
in ribasso del 13,5%”. Reuters<br />
sottolinea che alla fine del 2022,<br />
Arrival aveva circa 205 milioni di<br />
dollari in contanti ed equivalenti.<br />
Tuttavia, il capitale raccolto<br />
“non servirà a finanziare gli<br />
investimenti per la produzione<br />
del furgone nello stabilimento<br />
di Charlotte, nella Carolina del<br />
Nord”. Il modello di produzione,<br />
infatti, si basava sull’innovativo<br />
concetto delle microfabbriche,<br />
siti individuati in diversi Paesi e<br />
ricavati da strutture già esistenti.<br />
Tra le manifestazioni d’interesse,<br />
i 9 furgoni da 7,5 tonnellate per<br />
la Royal Mail di Londra e, la<br />
più eclatante, i 10.000 veicoli<br />
per Ups. Ups Ventures aveva<br />
acquisito una quota di minoranza<br />
di Arrival. Appena sette mesi<br />
dopo, Arrival ha annunciato<br />
l’intenzione di ridurre la forza<br />
lavoro di un ulteriore 25%.<br />
In seguito alla riduzione del<br />
personale avvenuta a gennaio,<br />
la forza lavoro complessiva di<br />
Arrival contava più o meno 800<br />
persone. Alcuni mesi dopo,<br />
l’azienda è riuscita a ottenere<br />
un’ulteriore iniezione di denaro<br />
da Westwood Capital per<br />
raggiungere la fine dell’anno.<br />
La firma di<br />
Elon Musk sulla<br />
declinazione<br />
camionistica di<br />
Tesla. Un annuncio<br />
che prometteva<br />
di rivoluzionare<br />
il trasporto merci<br />
su strada.<br />
Al momento, per<br />
l’appunto, un<br />
annuncio...<br />
8<br />
9
Cruscotti di veicoli<br />
commerciali<br />
elettrificati. Rivian,<br />
in apertura, Volta<br />
Trucks, qui a<br />
sinistra. Sopra, il<br />
Cybertruck di Tesla.<br />
automotive<br />
pesanti c’è ben poco spazio per le new entry, fatta<br />
eccezione per il trattore di Classe 8 Usa sviluppato<br />
da Tesla. Un mezzo avveniristico il Tesla Semi, con<br />
un’autonomia che pochissimi hanno potuto davvero<br />
toccare con mano e, soprattutto, numeri produttivi<br />
a dir poco vaghi se si va oltre i mezzi di test affidati<br />
agli operatori. Per il resto, chi come Iveco<br />
deve raccogliere il testimone del lavoro con Nikola,<br />
annuncia propri mezzi a batteria e fuel cell entro<br />
fine anno; altri come Volvo, Scania, Daf, Renault<br />
e Mercedes i pesanti a batteria già li propongono,<br />
con autonomie in genere nell’ordine dei 4-500 chilometri,<br />
la classica distanza che corrisponde a un<br />
turno di guida sul tachigrafo. Al di fuori dei costi<br />
di produzione, data l’esiguità della rete di ricarica<br />
per truck in Europa, la “quadra” ancora in parte da<br />
trovare riguarda il difficile equilibrio tra carico utile<br />
e autonomia.<br />
L’uscita di Domenico De Rosa, Ceo del gruppo logistico<br />
Smet, secondo il quale «saremmo al paradosso<br />
che i veicoli elettrici servirebbero a trasportare le<br />
loro stesse batterie a scapito delle merci» ha fatto<br />
sorridere molti tecnici, visto che non è vero che «un<br />
veicolo elettrico può trasportare circa la metà delle<br />
merci di un mezzo a combustione interna», ma i tre<br />
pianeti – costi di produzione, payload e autonomia<br />
– faticano ad allinearsi, come dimostra nella fascia<br />
di peso intermedia la brutta stagione delle start-up.<br />
Non solo ha fatto notizia il default degli svedesi di<br />
Volta Truck che potevano contare su 300 milioni<br />
raccolti tra gli investitori, un portafoglio ordini per<br />
5mila veicoli e DB Schenker tra i clienti (per 6.500<br />
mezzi), ma negli ultimi 24 mesi è impressionante il<br />
numero dei nuovi costruttori che ha portato i libri<br />
in tribunale.<br />
Può costare fino a un miliardo<br />
È vero che, come sottolineano gli analisti di Reuters,<br />
portare un nuovo Lcv sul mercato può arrivare<br />
a costare un miliardo di dollari, ma basta tornare alle<br />
news del 2021 per constatare che teste di serie come<br />
l’inglese Arrival e le statunitensi Lordstown Motors<br />
Corp e Elms (Electric Last Mile Solutions) sono ormai<br />
un ricordo. Quanto a Canoo, vincitore del Best<br />
Concept Award 2021, ha presentato lo scorso agosto<br />
il suo furgone Elettra Ldv190 ma è ancora fermo<br />
alla preserie, seppur sia stato opzionato dal gigante<br />
del commercio Walmart. L’unico Lcv da distribuzione<br />
che sta davvero registrando numeri significativi<br />
è il Rivian Edv, il “delivery van” in tre taglie<br />
diverse (500-700-900) sviluppato per Amazon. La<br />
flotta di Edv 700 in servizio infatti ha superato la<br />
soglia psicologica delle 10mila unità e il megaordine<br />
di 100mila pezzi da consegnare entro il 2030<br />
consente al marchio Usa di guardare al futuro con<br />
relativa serenità. Per l’israeliana Ree Automotive e il<br />
Volta Trucks<br />
Più che una start-up a un certo<br />
punto è sembrata una “starup”.<br />
La stella di Volta Trucks è<br />
però diventata una supernova,<br />
praticamente Volta crack. Ha<br />
infatti aperto ufficialmente la<br />
procedura di bancarotta in<br />
Svezia, proprio nell’imminenza<br />
della produzione seriale del<br />
16 tonnellate, il Volta Zero.<br />
A regime, la società svedese<br />
puntava a vendere oltre<br />
27mila veicoli all’anno entro<br />
il 2025, in previsione di una<br />
crescita graduale in quelli<br />
successivi. Peraltro, nelle<br />
mire di Volta Trucks erano<br />
finiti anche gli Stati Uniti,<br />
con un modello Classe 7 (da<br />
15 ton), che sarebbe stato<br />
seguito da un Classe 5 (8,85<br />
ton) e un Classe 6 (<strong>12</strong> ton).<br />
Tutto è iniziato, secondo le<br />
comunicazioni ufficiali, dalla<br />
crisi che ha coinvolto Proterra,<br />
fornitore americano di batterie.<br />
Lo stop delle forniture ha avuto<br />
un impatto evidentemente<br />
insostenibile per Volta Trucks<br />
e per i suoi investitori. Disse<br />
Kjell Walöen, Co-Founder<br />
e Chief Manufacturing and<br />
Logistics Officer di Volta<br />
Trucks, in occasione del via<br />
libera alle linee produttive<br />
di Steyr: «In soli due anni<br />
e mezzo, meno della metà<br />
del tempo impiegato dagli<br />
attuali produttori di camion,<br />
siamo passati dal lancio<br />
di un concept, alle fasi di<br />
progettazione, sviluppo e<br />
controllo della qualità, fino<br />
all’inizio della produzione dei<br />
modelli secondo le specifiche<br />
finali». E, invece, le cose sono<br />
andate in modo diverso, forse<br />
imprevedibile, sicuramente<br />
drammatico per quei neofiti<br />
che avevano attratto 40 milioni<br />
di euro di finanziamento dalla<br />
Bei, l’omologazione dalla<br />
Ecwvta, hub a Parigi e Londra,<br />
in cantiere in Italia, Spagna e<br />
Germania, le collaborazioni<br />
con Siemens e Carrier.<br />
10<br />
11
In questa foto,<br />
Volta Trucks.<br />
Il Volta Zero<br />
prometteva, pure<br />
lui, di spopolare.<br />
Le premesse<br />
c’erano (scouting<br />
tra i costruttori<br />
istituzionali<br />
europei, hub sparsi<br />
in Europa, quasi<br />
900 addetti, l’avvio<br />
della produzione a<br />
Steyr). E invece...<br />
l’azienda svedese<br />
ha dichiarato<br />
bancarotta. Il<br />
fondo Luxor Capital<br />
Group potrebbe<br />
però intervenire in<br />
soccorso e salvare<br />
Volta Trucks.<br />
automotive<br />
suo chassis P7-C i problemi vanno oltre la questione<br />
produttiva e toccano la politica internazionale; gli<br />
ultimi mesi del <strong>2023</strong>, in cui sono previste le prime<br />
consegne, diranno invece quanto c’è di concreto dietro<br />
il progetto della britannica Tevva e del suo camion<br />
da 7,5 tonnellate a batteria con range extender<br />
fuel cell a idrogeno. L’obiettivo di Tevva, peraltro già<br />
mancato, era quello di 10mila pezzi prodotti entro<br />
l’anno, ma la prospettiva di 250 chilometri di autonomia,<br />
dilatabili di altri 500 con il range extender,<br />
ha consentito alla startup di Tilbury, nell’Essex, di<br />
restare a galla. Sorte meno certa per il recente minivan<br />
componibile in stile Lego della Helixx come<br />
per il furgone con le batterie integrate nello chassis<br />
in stile Tesla proposto con il nome di eCV1 da Watt<br />
Electric Vehicle Company, altra start-up britannica.<br />
La killer application, però, rischia di essere cinese e<br />
ha alle spalle il colosso Geely, uno dei quattro big<br />
di Pechino: per ora è un prototipo ma il SuperVan<br />
da 3,5 tonnellate a marchio Farizon Auto atteso nel<br />
2024 è un commerciale che fa parte della famiglia<br />
New energy vehicle (Nev) dotata di batteria intercambiabile,<br />
cruise control e navigatore intelligenti<br />
che programmano e gestiscono la ricarica, nonché<br />
Proterra<br />
È in corso la procedura<br />
fallimentare volontaria di Proterra<br />
e Proterra Operating Company:<br />
in questo contesto, Volvo<br />
Group è stato selezionato come<br />
miglior offerente in un’asta per le<br />
attività e i beni dell’unità Proterra<br />
Powered, a un prezzo di acquisto<br />
di 210 milioni di dollari.<br />
La transazione tra Proterra e<br />
Proterra Operating Company,<br />
in qualità di venditori, e Volvo è<br />
soggetta all’approvazione del<br />
tribunale fallimentare degli Stati<br />
Uniti. Le attività comprendono<br />
un centro di sviluppo per moduli<br />
e pacchi batteria in California e<br />
uno stabilimento di assemblaggio<br />
nella Carolina del Sud. Con<br />
questa acquisizione, il Gruppo<br />
di un range extender a metanolo in grado di raddoppiare<br />
l’autonomia convenzionale. Dettaglio finale, la<br />
carrozzeria è separata dal telaio e, combinata con la<br />
guida “drive by wire”, permette infinite possibilità<br />
di lunghezza del passo e di allestimento. Se entrerà<br />
in produzione, potrebbe davvero annichilire le ambizioni<br />
di molti innovatori concorrenti, più ricchi di<br />
idee che di esperienza e capitali.<br />
Volvo accelererà la tabella di<br />
marcia per le batterie elettriche.<br />
Proterra aveva siglato accordi di<br />
fornitura, tra cui quello con Nikola<br />
e la canadese Vicinity Motor.<br />
<strong>12</strong><br />
13
IDROGENO. Eurac: e-bus a batteria e fuel cell<br />
QUANTO MI<br />
COSTATE?<br />
Sul numero di ottobre vi abbiamo raccontato la<br />
ricerca di Eurac sulla fattibilità della conversione<br />
elettrica delle barche che fanno servizio di linea sul<br />
Lago d’Orta. La “madre” di tutte le ricerche risale<br />
però a uno studio comparativo effettuato da Eurac<br />
sul parco autobus della società di Tpl di Bolzano.<br />
Uno studio mette a confronto i costi “tank-towheel”<br />
delle due tecnologie in forza a Sasa.<br />
Qui trovate dati e margini di sviluppo<br />
automotive<br />
Icosti di rifornimento degli autobus fuel cell sono<br />
2,3 volte superiori a quelli degli e-bus a batteria.<br />
E non è la lobby delle batterie a dirlo, ma l’istituto<br />
di ricerca Eurac, con base a Bolzano, nell’ambito<br />
di uno studio pubblicato sul Journal of Energy Storage<br />
e realizzato sulla base di dati forniti dall’operatore<br />
Sasa, uno degli operatori leader in Europa,<br />
nonché apripista italiano, della tecnologia fuel cell.<br />
Un trio di precisazioni è tuttavia d’obbligo. La prima:<br />
lo studio (intitolato “Monitored data and social<br />
perceptions analysis of battery electric and hydrogen<br />
fuelled buses in urban and suburban areas”) non<br />
chiama in causa il costo di possesso (Tco) dei mezzi,<br />
ma esclusivamente il “running cost”, ovvero il<br />
costo chilometrico in termini di rifornimento (tankto-wheel).<br />
Costi d’acquisto e di manutenzione non<br />
sono conteggiati. Seconda precisazione: lo studio ha<br />
nelle sue “assumption” i seguenti costi: 13,80 euro<br />
per chilo di idrogeno e 0,40 euro per kWh per la ricarica<br />
sulle strade pubbliche. Si tratta dei prezzi per<br />
privati alle stazioni di rifornimento, rilevati durante<br />
il periodo trattato dallo studio. Ovvero, dal gennaio<br />
2021 all’aprile 2022, e qui veniamo alla terza precisazione:<br />
lo studio è stato pubblicato a oltre un anno<br />
di distanza dalla fine del periodo attenzionato, per<br />
cui evidenze del paper potrebbero essere state nel<br />
frattempo modificate o rese obsolete dai fatti.<br />
Lo studio contiene dati approfonditi sull’efficienza<br />
degli autobus elettrici a batteria e a celle a combustibile<br />
e sul loro consumo energetico. La ricerca<br />
è stata condotta nell’ambito del progetto Lifealps,<br />
finanziato dall’Ue nell’ambito del programma Life<br />
Ip della Commissione europea.<br />
La flotta Sasa comprendeva, nel periodo selezionato<br />
dallo studio, tre Solaris Urbino <strong>12</strong> Electric e due<br />
articolati sempre a batteria. Si prosegue, in ambito<br />
fuel cell, con <strong>12</strong> Solaris Urbino <strong>12</strong> Hydrogen. Presenti<br />
all’appello, al tempo, anche quattro Mercedes<br />
O530 Citaro a idrogeno (classe 1999), nel frattempo<br />
andati fuori servizio. È bene precisare, ancorché sia<br />
noto, che Sasa opera su 20 linee urbane, 20 suburbane<br />
e 3 urbane notturne.<br />
Parola ad Eurac<br />
Veniamo alle risultanze dello studio. «L’efficienza<br />
media monitorata tank-to-wheel (Ttw) per i due<br />
diversi modelli Fceb è stata di 10,07 kg H2/100<br />
km e 9,31 kg H2/100 km, mentre l’efficienza Ttw<br />
monitorata per i due modelli Beb è stata di 137<br />
kWh/100 km e 153,80 kWh/100 km», si legge (tradotto:<br />
i Solaris a idrogeno immatricolati nel 2021<br />
consumano il 10 per cento in meno dei dodicenni<br />
Mercedes). Numeri che, logicamente, dicono poco<br />
fino quando non vengono convertiti in un’unità di<br />
misura comune. Cosa che gli studiosi Eurac effettuano,<br />
usando un fattore di conversione di 33,33<br />
kWh/kg H2. Ne risulta «un’efficienza media Ttw<br />
dei modelli a idrogeno rispettivamente di 310,24<br />
kWh/100 km e 335,75 kWh/100 km». Il confronto<br />
a questo punto è cosa semplice: «I risultati<br />
dell’efficienza Ttw degli Fceb sono molto più bassi<br />
dell’efficienza dei Beb; infatti, è tra 2 e 2,45<br />
volte inferiore». Sulla scorta di questo dato,<br />
da gennaio 2021 ad aprile 2022, dopo aver<br />
percorso circa 500mila chilometri, viene calcolato<br />
che Sasa abbia speso circa 511.300<br />
euro per rifornire e ricaricare la flotta a<br />
zero emissioni. Il 74 per cento dei casi è andati ai<br />
mezzi fuel cell, che pure hanno coperto il 56 per<br />
cento del mezzo milione di chilometri iniziale.<br />
I costi di rifornimento per i mezzi a batteria e ad<br />
idrogeno della flotta Sasa risultano essere pertanto,<br />
rispettivamente, di 0,55 euro/km e 1,27 euro/km.<br />
L’idrogeno vince al freddo<br />
Così si torna al punto di partenza: a parità di distanza<br />
coperta, i costi operativi dei bus equipaggiati<br />
con celle a combustibile sono 2,3 volte superiori a<br />
quelli dei bus a batteria. Ma c’è un “ma”. Le due<br />
tecnologie non sono sullo stesso piano in termini di<br />
comportamento in condizioni climatiche sfidanti. I<br />
risultati dello studio indicano una (molto) maggiore<br />
variabilità nel consumo di energia per gli autobus<br />
elettrici a batteria rispetto a quelli alimentati a celle<br />
a combustibile. Lo studio rivela che per gli Fceb,<br />
nel periodo osservato, il valore massimo di consumo<br />
Ttw è stato superiore di un valore compreso tra<br />
16% e 19% rispetto alla media. Per i bus a batteria,<br />
l’aumento dei consumi può arrivare addirittura oltre<br />
il 72% rispetto al dato medio (forchetta tra 27% e<br />
72%). Insomma: il freddo estremo ha ripercussioni<br />
ben più gravi sulle batterie che sulle fuel cell.<br />
Resta il fatto che sarebbe sufficiente una riduzione<br />
dei costi al chilo dell’idrogeno per tagliare sensibilmente<br />
lo iato di costi tra le due tecnologie (i<br />
margini ci sono).<br />
Fceb (Fuel cell<br />
electric buses)<br />
Nel periodo<br />
osservato, il<br />
valore massimo di<br />
consumo Ttw è<br />
stato superiore alla<br />
forbice compresa<br />
tra 16% e 19%<br />
rispetto alla media.<br />
Per i bus a batteria,<br />
l’aumento può<br />
arrivare addirittura<br />
oltre il 72%,<br />
in condizioni<br />
climatiche estreme.<br />
14<br />
15
BATTERY EXPERTS FORUM <strong>2023</strong><br />
FACCIAMO<br />
L’EUROPA<br />
Dalla 18 a edizione del Battery Experts Forum<br />
è arrivato un messaggio univoco ai legislatori<br />
europei e nazionali. Occorre stimolare una<br />
filiera continentale delle batterie, senza<br />
trascurare alcun elemento, a partire dai<br />
semiconduttori. Il continuo supporto del<br />
governo cinese all’egemonia del Dragone e<br />
l’Inflation reduction act dell’amministrazione<br />
Biden devono servire da esempio<br />
terra<br />
Il Battery Experts Forum nasce sotto la stella di<br />
Bmz, organizzatrice dell’evento. Karlstein, dove<br />
ha attecchito la casa madre, si trova nei paraggi<br />
di Francoforte, esattamente come il Darmstadtium<br />
Science and Congress Center di Darmstadt. È in<br />
questa futuribile arena, prescelta proprio in virtù<br />
dello spirito innovativo dell’architettura e della funzionalità<br />
degli spazi, che si è svolta la tre giorni<br />
di approfondimento sull’intera filiera delle batterie,<br />
giunta alla diciottesima edizione. Uno spettro di sfide<br />
tecnologiche che Bmz affronta dalla genesi allo<br />
smaltimento delle celle. Nella incursione allo stand<br />
abbiamo trovato, tra l’altro, Morpheus, nome evocativo<br />
della trilogia di Matrix, sistema di ricarica a<br />
800 Volt, per applicazioni Lev (Light electric vehicles).<br />
Power2Go è un modulo di ricarica portatile,<br />
batterie agli ioni-litio, 2.500 Wh, voltaggio 92-264<br />
Vac e potenza di ricarica di 1.000 W. Il Power2Use<br />
è invece disponibile a 4, 8 e 10 h, capacità nominale<br />
di 72, 144 e 180Wh, 18V e un peso rispettivamente<br />
di 0,6, 0,95 e 1,03 chili. Potremmo dilungarci, ma<br />
il bilancio che portiamo a casa non è nelle schede<br />
tecniche ma nella esternazione di Sven Bauer, fondatore<br />
e principale azionista di Bmz: «Nel 2030 il<br />
mercato delle batterie triplicherà rispetto a quello<br />
attuale».<br />
Dmegc<br />
Addentriamoci quindi nei contenuti della conferenza<br />
stampa di presentazione. Il convitato di pietra<br />
(la Cina) si è materializzato nella figura di Du<br />
Quoqing, Chief battery scientist della Dmegc, in<br />
questa sede per il ruolo nel segmento delle celle.<br />
Da sempre affascinato dalle batterie, Du Quoqing<br />
ha intrapreso una carriera a cavallo tra ambienti<br />
accademici e industria. Dmegc è quotata in borsa<br />
dal 2006 e ha percorso tutte le tappe della sostenibilità,<br />
carta velina “micro” dell’ascesa cinese, a<br />
livello “macro”. Nel 2009 hanno infatti abbracciato<br />
il fotovoltaico, riconosciuta anche da Bloomberg<br />
come fornitore Tier 1. Nel 2016 hanno cavalcato<br />
l’onda delle batterie agli ioni litio. I numeri parlano<br />
da soli: hanno finora prodotto 700 milioni di<br />
celle per batterie, cifra destinata a raddoppiare nel<br />
prossimo biennio.<br />
Amada, Bmz e Roland Berger<br />
Dave Fawcett rappresenta un’estensione della filiera,<br />
come nella missione del Battery Experts Forum.<br />
In California, Amada Weld Tech coagula diverse<br />
divisioni, tutte afferenti alla lavorazione dei metalli,<br />
con un fatturato di 2.4 miliardi di euro. Per le<br />
batterie forniscono saldatura di precisione e assemblaggio.<br />
Il comune denominatore è dato dall’elevato<br />
controllo dei processi e del controllo qualità.<br />
Fawcett ha introdotto nella discussione un elemento<br />
prezioso: la sfida non si limita a scommettere sul<br />
cavallo vincente e nell’ibridare le tecnologie. Occorre<br />
in prima battuta selezionare i materiali più<br />
adatti per ogni specifica tipologia di batterie.<br />
Ancora Sven Bauer, che ritroveremo in seguito, insiste<br />
con il fil rouge che ha attraversato le sessioni<br />
del Battery Forum. Il governo europeo deve tutelare<br />
e promuovere l’industria continentale. Senza aiuti<br />
pubblici, come avviene in Usa e Cina, non si corre<br />
da nessuna parte. La scelta di sviluppare uno stabilimento<br />
di Bmz nella Macedonia del Nord è finalizzata<br />
a ridurre i costi anche logistici. Bmz occupa<br />
il nono posto nella scala dei costruttori di prodotti<br />
finiti e batterie cilindriche, e scala di una posizione<br />
tra le batterie EV.<br />
Wolfgang Bernhart, della Roland Berger di Monaco,<br />
da trent’anni si occupa di consulenze. Attualmente<br />
si occupa ad ampio raggio degli aspetti<br />
industriali della decarbonizzazione; per esempio,<br />
fornisce consulenze a due aziende europee di materiali,<br />
ad altre coinvolte nella catalisi, nella chimica<br />
e in altri segmenti della filiera. Nell’ultimo triennio,<br />
ha intensificato le consulenze nell’ambito del riciclo.<br />
La fluttuazione dei costi dei materiali ha prodotto<br />
un impatto macroscopico sul prezzo aggregato<br />
per unità di prodotto.<br />
L’importanza dei sussidi<br />
Come intervenire? Facendo leva sui sussidi, a qualsiasi<br />
livello della filiera, come previsto negli Usa.<br />
L’Inflation reduction act si spalma in modo quasi<br />
paritetico sui materiali e sui processi. Il credito<br />
d’imposta sarà del 10% sui materiali critici e sul<br />
materiale degli elettrodi. Il famoso “de-risk and diversify”<br />
invocato e supportato dall’amministrazione<br />
Biden. Circa il 90% dei materiali e della produzione<br />
Sven Bauer,<br />
fondatore di Bmz,<br />
nel dicembre del<br />
1994. È proprio<br />
lo specialista di<br />
batterie di Karlstein<br />
am Main, vicino<br />
a Francoforte,<br />
a organizzare il<br />
Battery Experts<br />
Forum. La prossima<br />
edizione si terrà dal<br />
5 al 7 novembre<br />
del 2024.<br />
16<br />
17
di celle rientra infatti nella sfera d’influenza cinese.<br />
È il caso della grafite, dove coreani e giapponesi<br />
si stanno cimentando nella produzione domestica.<br />
Anche sul fronte della grafite artificiale cambiano i<br />
fattori ma non cambia il risultato: è sempre il Dragone<br />
a monopolizzare la scena. In Europa urgono<br />
partnership, trasversali tra il mondo produttivo,<br />
accademico e decisionale. Al momento, nell’estrazione<br />
di terre rare nel perimetro del Vecchio Continente<br />
si distingue la sola Scandinavia.<br />
Secondo Du Quoqing il cosiddetto “decoupling”<br />
non è però un’operazione lungimirante. Si è tentato<br />
nel recente passato con i microchip, e forse<br />
è meglio collaborare, suggerisce il Chief battery<br />
scientist della Dmegc. Ci permettiamo di osservare<br />
che, prima ancora del microchip, in mano a<br />
poche entità, tra cui Samsung, il nervo scoperto<br />
è quello dei semiconduttori. A fare da contraltare<br />
allo strapotere cinese hanno provveduto gli americani,<br />
basti pensare a nomi del calibro di Texas<br />
Instruments, Micron Technology e Ibm. Uno slancio,<br />
quello americano, che si è però affievolito e<br />
riceverà nuova linfa grazie al Chips and Science<br />
Act. Esiste anche un omologo europeo di questo<br />
provvedimento, che si propone di raddoppiare la<br />
quota di mercato globale al 20% (European Chips<br />
Act, valido dal 21 settembre). Le previsioni di Bmz<br />
contraddicono indirettamente questi dati e azzardano<br />
una quota del 13% nella produzione di celle. Il<br />
mercato delle batterie crescerà costantemente del<br />
20-30% su base annua.<br />
A sinistra, la<br />
conferenza stampa.<br />
Da Quoqing, Dave<br />
Fawcett, Sven<br />
Bauer, Wolfgang<br />
Bernhart e Matthias<br />
Girlich, in piedi.<br />
Nella foto qui<br />
di fianco, Arne<br />
Grünewald, Vde<br />
Renewables,<br />
relatore<br />
del’intervento<br />
“Pronti per le<br />
normative Ue”.<br />
Il sodio sulla tavola<br />
Per assecondare il trend e prendere questo treno al<br />
volo bisogna essere flessibili nell’utilizzare le tecnologie<br />
disponibili, come le due chimiche più in<br />
voga degli ioni-litio, la Nmc (Nickel manganese<br />
cobalto) e Lfp (Litio ferro fosfato). A maggior raterra<br />
Le precauzioni della Commissione<br />
Risale al 10 maggio l’istituzione da parte della<br />
Commissione del sistema di allarme sui semiconduttori,<br />
un sistema pilota per monitorare la catena<br />
di approvvigionamento dei semiconduttori. E si<br />
ragiona di un universo di milioni di batterie, che<br />
dovranno essere reversibili nelle applicazioni, per<br />
esempio nella second life stazionaria, al termine del<br />
primo ciclo di vita automotive. Nel 2025 si ipotizza<br />
l’introduzione di ossidi e solfuri, anche con un approccio<br />
“anode-free”. Dopo cinque anni di gestazione,<br />
la legislazione europea ha partorito la direttiva<br />
che non abroga le leggi, ma le armonizza. Balza<br />
all’occhio le definizioni di batterie di trazione e di<br />
Lmt (Light means transport), prima non contemplati.<br />
Sono previsti criteri e procedure per lo smaltimento<br />
e il riciclo di cobalto, litio e nichel, da utilizzare<br />
nella produzione di nuove batterie, a partire<br />
dal 2024. Nel 2025 saranno resi pubblici i limiti di<br />
CO 2<br />
, che richiedono di individuare con precisione<br />
la categoria di appartenenza. Non sono ancora stati<br />
definiti i metodi per la definizione e il calcolo delle<br />
emissioni. Si contemplano anche il numero degli<br />
eventi accidentali. Il nodo da sciogliere è come, e<br />
a cosa, sia applicabile il concetto di incidente a una<br />
batteria industriale.<br />
gione questo ragionamento vale per l’astro nascente<br />
degli ioni di sodio (Na-ion). Il sodio è un alcalino<br />
circa 1.300 volte più reperibile del litio, e pure il<br />
manganese, disponibilità che farà da volano per la<br />
rapida espansione di questo mercato. Questo genere<br />
di batterie si rivela più economico e di minore<br />
impatto ambientale, perché non richiedono le stesse<br />
terre presenti nelle Nmc e Lfp. È una tecnologia<br />
simile agli ioni di litio, quindi integrabile nella infrastruttura<br />
esistente, ma assai meno reattiva, non<br />
subisce i dendriti (causa potenziale di cortocircuiti)<br />
e reagisce in una fascia termica più dilatata di quella<br />
del litio, da – 20°C a + 60°C. Il limite principale<br />
è dato dalla densità di potenza, tra 140 e 160 Wh/<br />
kg, contro l’intervallo 180-250 Wh/kg delle batterie<br />
agli ioni litio. Il messaggio di speranza finale per le<br />
sorti dell’industria delle batterie investe lo scabroso<br />
tema dei tempi di ricarica: la soglia dell’80% in<br />
dieci minuti pare avvicinarsi ad ampie falcate.<br />
Volker Ritzert<br />
Abbiamo voluto ripercorrere i tratti salienti del<br />
Battery Experts Forum in pochi passaggi salienti,<br />
insieme a Volker Ritzert, Ceo Bmz Germany. «Per<br />
fornire il quadro generale dello sviluppo dei pacchi<br />
batteria occorre una visione olistica. Noi siamo fornitori<br />
di soluzioni, la comprensione diventa comune<br />
all’interno del processo di sviluppo. Vogliamo mutuare<br />
questo approccio con tutti gli attori della filiera.<br />
I clienti hanno bisogno di uno scambio di idee».<br />
Completa il ragionamento Matthias Girlich,<br />
Project Leader dell’evento. «Ritengo che il Battery<br />
Experts Forum costituisca una super opportunità<br />
per riunire le persone in un ambiente umano. L’industria<br />
delle batterie è un settore molto tecnico,<br />
ma una piattaforma come questa serve per riunire<br />
le persone nello stesso luogo fisico. Vuole essere<br />
un’esperienza di networking e al contempo un marketplace.<br />
Vogliamo che diventi il luogo in cui sia<br />
possibile stabilire contatti in modo permanente. Un<br />
approccio che ci rende speciali, in questo contesto<br />
di nicchia, dove cerchiamo di riunire i diversi<br />
anelli della catena di approvvigionamento e di fornire<br />
contenuti interessanti. Contenuti, innovazione<br />
e networking».<br />
Riprende Ritzert: «I residui delle batterie e il rici-<br />
clo del litio sono l’aspetto su cui ci concentreremo<br />
maggiormente in futuro. Vale lo stesso approccio<br />
degli smart-phone; si smontano e salvano gli elementi,<br />
per reimmetterli nel ciclo produttivo. È così<br />
anche la ricarica veloce sarà sempre più una realtà,<br />
anche per le applicazioni commerciali e industriali.<br />
A proposito di batterie, oltre alle Nmc e alle<br />
Lfp, voglio citare le batterie al litio-sodio. Il loro<br />
prezzo è sceso del 30% e se le applicazioni non necessitano<br />
di molta densità di potenza, senza grandi<br />
vincoli volumetrici, rappresentano un’ottima carta<br />
da giocare». Sullo scadimento delle batterie sono<br />
stati fatti passi enormi in modo molto rapido. Poteva<br />
forse costituire argomento di discussione fino<br />
a cinque anni fa, e non è più il caso di affrontarlo.<br />
Le centraline di controllo sono programmate per<br />
durare a lungo, con cicli di lavoro usuranti. «Per<br />
quanto riguarda le prestazioni, abbiamo sviluppato<br />
le nostre celle e lanciato una batteria da 6,4Ah, una<br />
versione ad alte prestazioni, se si pensa che lo standard<br />
è da 2.4Ah». A proposito di semiconduttori,<br />
Ritzert ribadisce il mantra: «Quello che dobbiamo<br />
capire in Europa è che è cruciale costruire un’infrastruttura<br />
in grado di produrre a basso costo,<br />
come sta avvenendo negli Stati Uniti. Senza una<br />
strategia di questo tipo all’interno dell’Unione, in<br />
futuro gli europei saranno costretti a rinunciare a<br />
questi progetti. Credo che possiamo affrontare la<br />
sfida con la Cina. I semiconduttori non sono un’opzione.<br />
Dobbiamo avere un piano B».<br />
Quindi, un’industria europea delle batterie è possibile?<br />
«Ne abbiamo assolutamente bisogno».<br />
18<br />
19
Agritechnica. Una panoramica sui motori<br />
RIFLETTORI<br />
PUNTATI...<br />
…sull’idrogeno. Su cui sembrano scommettere<br />
quest’anno tutti i motoristi presenti ad Hannover.<br />
Continua anche la forte spinta all’elettrificazione,<br />
seguendo la filosofia “ad ogni cliente la sua<br />
soluzione”. Il mondo della propulsione riconferma,<br />
anche nel settore agricolo, lo spostamento verso<br />
le (molte) soluzioni climaticamente neutrali<br />
Nella foto grande,<br />
il motore a<br />
idrogeno Tcg 7.8<br />
H2 di Deutz.<br />
A fianco, il motore<br />
a idrogeno di Jcb<br />
e, in basso,<br />
il motore a etanolo<br />
per l’agricoltura<br />
presentato da<br />
John Deere Power<br />
Systems.<br />
terra<br />
I<br />
motori a idrogeno sono stati i grandi protagonisti<br />
dell’ultima edizione di Agritechnica, la manifestazione<br />
dedicata alle attrezzature agricole che si è tenuta<br />
ad Hannover dal <strong>12</strong> al 18 novembre. Quasi tutti<br />
i motoristi ne hanno presentato uno, e nelle prossime<br />
pagine parliamo diffusamente delle novità in questo<br />
senso di Agco Power, Cummins, Fpt Industrial,<br />
Kohler, Kubota e Man Engines.<br />
«L’agricoltura sta attraversando un cambiamento<br />
fondamentale nel passaggio verso una maggiore<br />
neutralità climatica», ha detto Sebastian C. Schulte,<br />
Ceo di Deutz. «Vogliamo fare la nostra parte in questo<br />
enorme compito offrendo le soluzioni ottimali per<br />
le esigenze specifiche dei nostri clienti agricoli. Allo<br />
stesso tempo, miriamo a sfruttare al meglio le opportunità<br />
di questa transizione per continuare a crescere<br />
in modo redditizio e per affermare permanentemente<br />
Deutz tra i primi tre produttori indipendenti di motori».<br />
Al centro dello stand Deutz, il Tcg 7.8 H2, motore<br />
a combustione interna a idrogeno che ha svolto un<br />
ruolo pionieristico nella ricerca della neutralità climatica.<br />
Il sei cilindri, capace di produrre 220 kW di potenza,<br />
si basa su un progetto esistente e verrà prodotto<br />
in serie alla fine del 2024. In linea di principio potrà<br />
essere utilizzato in tutte le attuali applicazioni Deutz<br />
e nel segmento on-highway. Deutz ha recentemente<br />
ricevuto il suo primo ordine dalla Cina per una produzione<br />
su piccola scala di 100 gruppi elettrogeni a<br />
idrogeno alimentati da questo motore. Nel segmento<br />
Green, Deutz ha presentato un sistema di azionamento<br />
elettrico compatto da 400 Volt che utilizza un azionamento<br />
suddiviso composto da due motori elettrici da<br />
40 kW. Il sistema certificato Iso 26262 ha una potenza<br />
di picco di 80 kW. Novità anche nel segmento Classic,<br />
il core business dell’azienda, che crede fermamente<br />
che i motori a combustione interna continueranno ad<br />
essere necessari, in particolare nel settore agricolo. Di<br />
nuovo, ad Agritechnica abbiamo visto i Tcd 5.1 e 7.7,<br />
che saranno entrambi disponibili a partire dalla metà<br />
del 2028. Il primo, con una gamma di potenza fino a<br />
170 kW e una coppia massima di 950 Nm, combina la<br />
potenza di sei cilindri con l’efficienza di quattro. Il 7.7,<br />
vantando una gamma di potenza fino a 280 kW e una<br />
coppia massima di 1.550 Nm, potrà essere utilizzato<br />
in numerose applicazioni off-road e industriali.<br />
Anche Jcb, la cui offerta si sta facendo sempre più<br />
elettrica, punta sull’idrogeno: un team di 150 ingegneri<br />
sta lavorando al pionieristico progetto per lo sviluppo<br />
di motori a combustione di idrogeno, e più di<br />
75 prototipi sono già stati prodotti nello stabilimento<br />
britannico. Ad Agritechnica Jcb ha presentato il motore<br />
a combustione a idrogeno studiato per le macchine<br />
agricole e da costruzione. I prototipi di motori<br />
a idrogeno Jcb stanno già alimentando i modelli di<br />
sollevatori telescopici, terne, camion (in particolare<br />
un Mercedes da 7,5 tonnellate e uno Sprinter). Per il<br />
momento Jcb ritiene che le celle a combustibile siano<br />
troppo costose, complicate e non sufficientemente robuste<br />
per le attrezzature edili e agricole.<br />
John Deere ad Hannover ha rappresentato la voce<br />
fuori dal coro: invece del motore a combustione a<br />
idrogeno, ha esposto un motore prototipale da 9 litri<br />
compatibile con l’etanolo, a dimostrazione del proprio<br />
impegno nello sviluppo di un portfolio diversificato di<br />
soluzioni. Il colosso americano delle macchine agricole<br />
sta sfruttando le proprie competenze tecniche per<br />
analizzare le nuove tecnologie in grado di semplificare<br />
l’integrazione dei carburanti rinnovabili con la tecnologia<br />
del motore a combustione, nell’ottica di offrire<br />
maggiore valore e produttività ai clienti. Per quanto<br />
riguarda i carburanti rinnovabili a disposizione, John<br />
Deere fa sapere di considerare il biodiesel, l’Hvo e<br />
l’etanolo come le opzioni più promettenti per una integrazione<br />
nel breve termine nelle lavorazioni pesanti.<br />
L’etanolo è un carburante rinnovabile a base di alcol<br />
ampiamente disponibile in molte parti del mondo, in<br />
quanto può essere ottenuto con i prodotti destinati al<br />
bestiame come mais, grano o canna da zucchero, e,<br />
trattandosi di un carburante a elevato numero di ottani,<br />
rappresenta una soluzione interessante per i motori a<br />
Ufi Filters Group ad Agritechnica<br />
L’unione fa la forza e il Gruppo Ufi ne ha dato<br />
dimostrazione all’edizione di Agritechnica appena<br />
conclusa. Nello stand congiunto della divisione<br />
Aftermarket e di Ufi Filters Hydraulics erano in<br />
mostra le ultime tecnologie per il settore agricolo.<br />
In particolare, abbiamo visto la nuova serie Fri, la<br />
soluzione di filtrazione su serbatoio per la linea<br />
di ritorno; la serie di filtri spin-on in pressione Fpo<br />
con elemento Fortimax; la versione eco-friendly<br />
dell’unità di filtrazione mobile Uow, con elemento<br />
coreless; l’indicatore di intasamento differenziale<br />
con doppia taratura, il nuovo elemento spin-on<br />
Fortimax Epo37, specificamente progettato per<br />
i sistemi idraulici a bassa pressione. I prodotti<br />
esposti da Ufi Aftermarket includono le più<br />
recenti novità della filtrazione motore: il filtro<br />
blow-by per il nuovo motore Cursor 16 Tst per<br />
applicazioni off-road 4WD, tra cui il nuovo Case<br />
IH Quadtrac 715; il modulo di filtrazione integrato<br />
di molteplici funzioni per il motore Fpt F28 Stage<br />
V; infine alcuni dei prodotti di punta della gamma<br />
aftermarket, come filtri e pre-filtri per New Holland<br />
combustione interna ad alte prestazioni.<br />
Nei prossimi numeri parleremo anche della componentistica<br />
e delle soluzioni per l’elettrificazione dell’agricoltura<br />
presentate ad Agritechnica da Bonfiglioli,<br />
Bosch Rexroth, Comer Industries, Danfoss, Linde e<br />
la stessa Ufi (vedi il box).<br />
con l’esclusivo materiale filtrante FormulaUfi.H2O;<br />
filtri olio in materiali stratificati come FormulaUfi.<br />
Stratiflex e in fibre sintetiche quali FormulaUfi.<br />
Micron; la gamma dei filtri blow-by rotanti<br />
autopulenti e a pannello.<br />
20<br />
21
AGco power. Agritechnica<br />
ECONOMIA<br />
DI SCALA<br />
Ad Hannover il produttore finlandese ha presentato<br />
un’ampia gamma di soluzioni per ridurre le emissioni<br />
agricole: dai combustibili alternativi ai sistemi elettrici,<br />
ma soprattutto il nuovo nato della piattaforma Core,<br />
il 50, che mantiene la stessa cilindrata unitaria del<br />
Core75, variando solo il numero dei cilindri<br />
TERRA<br />
22<br />
Il lavoro di ricerca e sviluppo svolto presso lo stabilimento<br />
motoristico di Agco Power a Nokia, in Finlandia,<br />
ha raggiunto un momento di svolta. «Stiamo<br />
sviluppando soluzioni off-road per soddisfare in modo<br />
sostenibile le esigenze degli agricoltori, comprese<br />
soluzioni che utilizzano batterie elettriche, idrogeno,<br />
metano e metanolo», afferma Kelvin Bennett, Senior<br />
Vice President Engineering presso Agco. «Lo sviluppo<br />
sostenibile dell’agricoltura richiede una riduzione<br />
radicale delle emissioni dei macchinari, e questi<br />
motori sono i prototipi di generazione di energia più<br />
significativi della nostra storia».<br />
Tutti i motori Agco Power esistenti, che alimentano i<br />
marchi come Fendt, Valtra e Massey Ferguson, sono<br />
già compatibili con l’Hvo, che può ridurre le emissioni<br />
di gas serra del 75-95% rispetto al diesel tradizionale.<br />
L’ultima famiglia di motori, Agco Power Core,<br />
è stata progettata da zero pensando ai carburanti del<br />
futuro. Il nuovo modello della serie di motori Agco<br />
Power Core, il Core50, è stato presentato proprio ad<br />
Agritechnica. La piattaforma flessibile Core viene<br />
utilizzata anche nel prototipo di motore ibrido leggero<br />
eHydrogen, anch’esso esposto alla fiera. Nella<br />
tecnologia ibrida, la potenza continua del motore alimentato<br />
a idrogeno è integrata dinamicamente dalla<br />
potenza e dalla coppia extra derivanti dall’elettricità.<br />
“Fratello minore” a 4 cilindri<br />
Il Core50 ha la stessa cilindrata unitaria del Core75,<br />
e identici sono alesaggio e corsa, l’unica differenza<br />
è nel numero di cilindri. Anche qui è stata eliminata<br />
la valvola Egr, mentre l’Ats e la valvola wastegate<br />
sono gli stessi. Tutti i motori Core, anche quelli futuri,<br />
avranno l’albero a camme in testa, non nel basamento,<br />
e saranno dotati di common rail ed Ecu.<br />
«Abbiamo constatato che il sei cilindri si sta comportando<br />
molto bene» spiega Bennett. «Secondo i risultati<br />
che abbiamo diffuso qui ad Agritechnica, ha segnato<br />
un nuovo standard di riferimento per i consumi<br />
più bassi, in una categoria in cui i nostri concorrenti<br />
sono stati il punto di riferimento per diversi anni.<br />
Tutti i componenti funzionano bene ed è per questo<br />
che abbiamo fiducia nel futuro del nostro Core50».<br />
La scelta di adottare la stessa cilindrata unitaria è<br />
stata fatta per motivi di economia di scala e anche<br />
per ridurre la complessità. «Avere componenti comuni<br />
semplifica processi e linee di montaggio, riduce il rischio<br />
di errori poiché si tratta di procedure standard<br />
e questo facilita anche i nostri fornitori. Crediamo<br />
davvero in questo motore, sia per il basso consumo<br />
di carburante, ora confermato dai test indipendenti<br />
effettuati sul sei cilindri, che per l’elevata durabilità».<br />
Il 5 litri torna di moda<br />
Sulla scelta della cilindrata da 5 litri, che ultimamente<br />
è tornata in voga (pensiamo a Kubota e Deutz), risponde<br />
Jarmo Tuorila, direttore vendite e marketing<br />
di Agco Corporation: «Il fatto di utilizzare la stessa<br />
cilindrata unitaria del Core75 offre vantaggi sinergici<br />
nella nostra produzione e risparmio per i nostri<br />
clienti, poiché entrambi i modelli condividono la<br />
componentistica. La cilindrata da 5 litri si adatta poi<br />
perfettamente anche al nostro portafoglio di motori<br />
aggiornato al di sotto del Core75».<br />
Idrogeno e batterie. Quale tecnologia è candidata<br />
per i trattori superiori a 100 cavalli?<br />
«Il punto di vista di Agco Power è che non esiste<br />
un’unica soluzione per l’agricoltura e che la tecnologia<br />
dipende dall’applicazione e dai requisiti di<br />
alimentazione. Il modello elettrico a batteria (come<br />
il trattore elettrico Fendt e100 V Vario) è adatto per<br />
applicazioni inferiori a 100 cavalli, dove le dimensioni<br />
e il peso della batteria sono ancora gestibili. Con<br />
l’aumento del fabbisogno energetico, altre tecnolo-<br />
gie come i carburanti alternativi rappresentano una<br />
soluzione più praticabile. Riteniamo che i motori a<br />
combustione interna avranno ancora un ruolo nelle<br />
applicazioni pesanti per gli anni a venire poiché forniscono<br />
le prestazioni richieste e hanno l’autonomia<br />
operativa necessaria richiesta dall’agricoltura e da<br />
altre applicazioni off-road. Abbiamo diversi progetti<br />
in corso in cui stiamo testando la fattibilità di diverse<br />
tecnologie e combustibili (ad esempio, batteria<br />
Agco Power ha presentato ad Hannover<br />
il concept e100 Vario Range Extender<br />
basato su celle a combustibile, che<br />
raddoppierà il tempo di funzionamento<br />
dell’attuale trattore elettrico Fendt da<br />
quattro a otto ore. Il sistema trasforma<br />
il metanolo verde, privo di fossili, in<br />
idrogeno, che viene ulteriormente<br />
convertito in elettricità<br />
che carica le batterie<br />
del trattore durante<br />
il lavoro. «In forma<br />
liquida, il metanolo<br />
verde può essere<br />
immagazzinato in un<br />
serbatoio, proprio<br />
come il diesel.<br />
Questo significa che<br />
il suo stoccaggio<br />
elettrica, idrogeno, etanolo, metanolo, biogas) per<br />
diverse applicazioni, ma al momento non possiamo<br />
entrare nei dettagli. La fattibilità delle diverse tecnologie<br />
dipende dalla domanda del mercato e dalle infrastrutture<br />
di supporto che non possiamo controllare<br />
direttamente: pertanto Agco Power dedica notevoli<br />
sforzi di ricerca e sviluppo per studiare e testare tutte<br />
le tecnologie energetiche alternative praticabili in<br />
questo momento».<br />
Le altre soluzioni di Agco Power per l’agricoltura<br />
non richiede le stesse complesse<br />
modalità di stoccaggio dell’idrogeno,<br />
ad esempio», afferma Kari Aaltonen,<br />
Direttore tecnico di Agco Power. Inoltre,<br />
un ruolo sempre più importante nel<br />
futuro dell’agricoltura lo avrà l’elettricità.<br />
Il concetto di microgrid presentato<br />
in fiera da Agco Power aiuterà gli<br />
A sinistra, il nuovo<br />
motore Core50.<br />
Qui a fianco, Kelvin<br />
Bennett, Senior<br />
Vice President<br />
Engineering di<br />
Agco Corporation,<br />
e Kari Aaltonen,<br />
Direttore tecnico<br />
di Agco Power.<br />
Qui a fianco,<br />
il prototipo<br />
della versione<br />
a idrogeno del<br />
Core50, chiamato<br />
eHydrogen,<br />
anch’esso esposto<br />
ad Agritechnica.<br />
agricoltori a costruire le proprie reti<br />
elettriche intelligenti, fornendo energia<br />
ininterrotta dalla fonte meno costosa in<br />
un dato momento: la rete elettrica, un<br />
impianto eolico o solare, un generatore<br />
alimentato dalla propria fonte di energia<br />
o un pacco batteria. Il concetto di<br />
microgrid contiene il sistema di controllo<br />
delle fonti di energia.<br />
Un’agricoltura più<br />
pulita implica anche lo<br />
stoccaggio di energia<br />
rinnovabile per un<br />
uso successivo.<br />
Ad esempio, il<br />
Microgrid Concept<br />
può connettersi a una<br />
stazione di ricarica per<br />
veicoli elettrici.<br />
23
CUMMINS. Agritechnica<br />
AVANTI CON<br />
L’IDROGENO<br />
Ad Hannover Cummins ha confermato l’impegno<br />
nella strategia Destination Zero, soprattutto nella<br />
parte dedicata all’idrogeno, che è ora protagonista<br />
non solo nei motori agnostici, ma anche nelle<br />
fasi di produzione e approvvigionamento.<br />
Per gli Oem dell’agricoltura, la direzione è<br />
sempre più quella della soluzione “tailor-made”.<br />
Ne abbiamo parlato con Steve Nendick, Marketing<br />
Communication Director, e Philip Dawson,<br />
General Manager Agriculture Business<br />
Terra<br />
Ad Agritechnica Cummins ha confermato il<br />
suo impegno per l’economia dell’idrogeno<br />
come parte della sua strategia Destination<br />
Zero, reso già chiaro dai recenti investimenti e acquisizioni.<br />
Sono tre i fronti su cui intende operare:<br />
la produzione di idrogeno verde, la gestione e il<br />
trasporto dell’idrogeno e l’applicazione dell’idrogeno<br />
nei motori e nelle celle a combustibile.<br />
Per quanto riguarda il primo aspetto, la produzione<br />
di idrogeno verde, Cummins sta aprendo nuovi<br />
impianti di elettrolizzatori a La Mancha, in Spagna,<br />
e nel Minnesota, oltre ad espandere la produzione<br />
a Oevel, in Belgio, e a Mississauga, in<br />
Canada. Con oltre 600 elettrolizzatori distribuiti a<br />
livello globale in 100 Paesi, Cummins sta investendo<br />
molto in questa tecnologia. Per lo stoccaggio,<br />
è stato di fondamentale importanza l’avvio della<br />
joint venture con Nproxx, leader mondiale nello<br />
stoccaggio dell’idrogeno ad alta pressione sia per<br />
applicazioni stazionarie che mobili. I serbatoi di<br />
stoccaggio avranno una capacità di pressione fino a<br />
700 bar per massimizzare la capacità e l’intervallo<br />
operativo.<br />
Per quanto riguarda le applicazioni agricole, protagoniste<br />
di Agritechnica, Philip Dawson, General<br />
Manager, Global AG Business, afferma: «Abbiamo<br />
una certa esperienza nell’attività di elettrificazione,<br />
acquisita attraverso la nostra divisione Accelera<br />
by Cummins, ma penso che il trattore che opera<br />
vicino all’azienda agricola, dove è facile implementare<br />
un’infrastruttura, arriverà prima dei trattori<br />
da campo aperto, che devono svolgere lavori<br />
pesanti e richiedono prestazioni diverse. Penso<br />
dunque che la tecnologia delle batterie sia limitata<br />
ai trattori più piccoli, mentre la sfida si fa più<br />
ardua con i trattori di grosse dimensioni, dove la<br />
batteria non è più sufficiente. I nostri motori sono<br />
già tutti compatibili con l’Hvo, e ci sono ovviamente<br />
altri biocarburanti che sono particolarmente<br />
interessanti per il mercato agricolo (penso ad<br />
esempio all’etanolo in Sud America, che potrebbe<br />
alimentare una sorta di economia circolare). Ritengo<br />
che il nostro motore a combustione a idrogeno<br />
possa fornire caratteristiche prestazionali simili a<br />
quelle dei nostri motori diesel, ma è ovvio che le<br />
sfide legate all’idrogeno sono lo stoccaggio e la<br />
produzione». Temi su cui Cummins si è concentrata<br />
in questa edizione di Agritechnica.<br />
Aggiunge Steve Nendick, Marketing Communication<br />
Director: «Il motore a idrogeno che mostriamo<br />
qui è quello che noi chiamiamo motore agnostico.<br />
Essenzialmente la testata cambia, ma il blocco rimane<br />
lo stesso, facilitando il montaggio dal punto<br />
di vista dell’Oem. Possiamo offrire con lo stesso<br />
motore l’utilizzo di diversi tipi di carburante: diesel<br />
pulito, idrogeno, biogas. Stiamo già fornendo<br />
camion in Europa con motori a gas naturale e<br />
abbiamo appena spostato la nostra produzione di<br />
motori a gas naturale dagli Stati Uniti all’Europa<br />
in modo da poter ora supportare gli Oem europei<br />
con motori a gas per uso stradale».<br />
Da qualche anno state testando dei trattori a<br />
I visitatori di Agritechnica hanno potuto vedere il motore a<br />
idrogeno B6.7H di Cummins destinato a trattori e macchinari<br />
agricoli, con una potenza massima di 290 cavalli (216 kW)<br />
e una coppia di 1.200 Nm. Sopra, lo stand di Cummins ad<br />
Agritechnica con, in primo piano, l’F4.5<br />
Darlington. Potete dirci di più a riguardo?<br />
Nendick: «Si tratta per ora di progetti riservati di<br />
cui speriamo di poter parlare a breve! Ma posso<br />
dirvi che, per quanto riguarda il nostro centro tecnico<br />
a Darlington, ne inaugureremo una nuova parte<br />
a luglio del prossimo anno, dove potremo testare<br />
veicoli o macchine completi. In passato abbiamo<br />
effettuato solo test sui motori, ma da luglio saremo<br />
in grado di testare diesel pulito, batterie elettriche,<br />
celle a combustibile a idrogeno e motore a combustione<br />
a idrogeno direttamente sulle macchine».<br />
In agricoltura, Cummins è ancora visto più<br />
come un fornitore di mietitrebbie (ad esempio,<br />
la L9 Barley è stata sviluppata per queste applicazioni)<br />
o ci sono quote di mercato sui trattori a<br />
cui si può aspirare?<br />
Dawson: «Gli sviluppi più recenti riguardano il<br />
nostro lavoro per la famiglia di mietitrebbie Trion<br />
di Claas, che è stata accolta molto bene negli<br />
anni, ma motorizziamo trattori in Canada e Nord<br />
America, irroratrici e altre applicazioni speciali in<br />
diverse parti del mondo, in Europa motorizziamo<br />
mietitrebbie e molto altro».<br />
Quali sono le esigenze specifiche degli agricoltori<br />
rispetto ad altre applicazioni off-highway?<br />
Ad esempio, le dimensioni dell’Ats o il controllo<br />
della Ecu?<br />
Nendick: «Se guardate il motore che abbiamo<br />
qui allo stand, abbiamo preso il motore Stage V e<br />
l’abbiamo adattato per l’uso con una mietitrebbia,<br />
quindi abbiamo cambiato la sovralimentazione da<br />
un turbo con wastegate a uno a geometria variabile,<br />
siamo stati in grado giocare con la Ecu e la calibrazione<br />
per farlo funzionare agli alti regimi, ma<br />
non abbiamo puntato solo sulle prestazioni, bensì<br />
anche sul risparmio di carburante. Produciamo i<br />
nostri turbo e i nostri sistemi di post-trattamento,<br />
in modo da poter personalizzare l’intero sistema<br />
e ottimizzare la potenza erogata e il risparmio di<br />
carburante per i clienti. Questo motore avrebbe<br />
dovuto debuttare due anni fa all’Agritechnica, ma<br />
la fiera fu cancellata, quindi è la prima volta che<br />
lo vediamo qui ad Hannover. Ogni specifica del<br />
motore è adattata alle esigenze del cliente».<br />
Quali aspetti pensate di implementare nell’agricolo,<br />
dopo le innovazioni viste al Conexpo e nei<br />
grandi eventi on-road come Iaa e Busworld?<br />
Nendick: «Il motore 6.7 che abbiamo qui è un<br />
motore agnostico, molto simile a quello che abbiamo<br />
presentato al Conexpo. Lì avevamo il 15<br />
litri, ma l’idea progettuale è la stessa. Il 6.7 è però<br />
più adatto a questo mercato. Presentiamo anche<br />
una batteria, la BP95E, che abbiamo già svelato<br />
al Busworld. L’abbiamo voluta qui per rappresentare<br />
la nostra divisione Accelera, perché vogliamo<br />
mostrare al mercato che stiamo investendo con<br />
attenzione anche nelle nuove tecnologie. Ci sono<br />
molte altre aziende, anche piccole, che investono in<br />
questa tecnologia, ma corrono più rischi perché si<br />
concentrano solo sulle batterie. Noi invece vogliamo<br />
mostrare una strategia completa, perché oggi<br />
motorizziamo così tanti veicoli e macchine diversi<br />
che è chiaro che una soluzione non può essere valida<br />
per tutti».<br />
24<br />
25
FPT InDUSTRIAL. Agritechnica<br />
MULTIFUEL<br />
INTELLIGENTE<br />
Sono molte le soluzioni propulsive pensate da Fpt<br />
Industrial per l’agricoltura e presentate ad Hannover.<br />
La grande novità è l’XC13, il primo motore singlebase<br />
multi-fuel di Fpt Industrial, qui presentato in<br />
première assoluta nella versione a idrogeno pensata<br />
per la applicazioni mobili industriali<br />
Le soluzioni per le applicazioni agricole<br />
Sullo stand ha interpretato un ruolo da protagoterra<br />
Fpt Industrial prosegue anche ad Hannover<br />
nell’opera di fidelizzazione degli Oem dell’agricolo.<br />
Un rapporto consolidato, sia con le<br />
aziende che gravitano in orbita Cnh Industrial, che<br />
con gli altri costruttori che presidiano le ampie<br />
praterie del free market. Ha esordito così Sylvain<br />
Blaise, Presidente della <strong>Powertrain</strong> Business Unit<br />
di Iveco Group, presentando le novità di Fpt Industrial<br />
ad Agritechnica: «Il nostro obiettivo è<br />
fornire alle aziende agricole la gamma di soluzioni<br />
potenti, efficienti e sostenibili più ampia del<br />
settore. Siamo pronti a soddisfare le esigenze in<br />
continua evoluzione in tutte le operazioni agricole,<br />
promuovendo la massima produttività e la futura<br />
indipendenza dall’energia fossile. Crediamo fermamente<br />
in un’agricoltura più che mai sostenibile<br />
e i prodotti in esposizione, insieme alle caratteristiche<br />
stesse dello stand, dimostrano chiaramente<br />
la portata del nostro impegno». Secondo la visione<br />
del brand, ora più che mai gli agricoltori sono<br />
chiamati ad armonizzare le esigenze di produttività<br />
con quelle della sostenibilità. Ecco perché il<br />
marchio ribadisce il costante impegno verso un<br />
continuo miglioramento dei motori a combustione<br />
interna, insieme all’introduzione di combustibili<br />
totalmente sostenibili, come idrogeno e biometano,<br />
mantenendosi all’avanguardia nella produzione di<br />
sistemi innovativi di propulsione elettrica a zero<br />
emissioni e soluzioni ibride.<br />
L’impegno verso la sostenibilità è espresso anche<br />
dallo stand, progettato collaborazione con<br />
il Politecnico di Milano, che ne ha analizzato<br />
l’impronta di carbonio globale tenendo conto del<br />
trasporto di materiali, prodotti e persone e del<br />
consumo di energia durante il salone, l’allestimento<br />
e lo smontaggio. Per esempio, tutti i materiali<br />
necessari sono stati trasportati da una flotta<br />
di camion Iveco S-Way con motori Cursor 13 NG<br />
di Fpt Industrial alimentati a bioLng e, al termine<br />
del salone, verranno verificate le emissioni<br />
residue per compensarle attraverso l’acquisto di<br />
crediti di carbonio certificati.<br />
L’idrogeno fa la sua parte<br />
La ricerca di orizzonti alternativi a quello del<br />
gasolio non si limita all’esplorazione delle potenzialità<br />
delle biomasse. Ad Agritechnica, Fpt<br />
Industrial ha valorizzato il ruolo dell’idrogeno<br />
nella transizione agricola. Tra le soluzioni presentate,<br />
c’era grande attesa per il nuovo motore,<br />
rimasto velato fino all’ultimo momento. Che poi<br />
proprio nuovo non è, essendo l’XC13, il primo<br />
single-base multifuel di Fpt, qui presentato nella<br />
versione a idrogeno ed etichettato come “XC13<br />
H2”. Ed è lo stesso motore, esattamente quello<br />
alimentato a idrogeno, che era stato testato da<br />
Prinoth sul battipista Leitwolf h2Motion, di cui<br />
abbiamo parlato nel numero di marzo <strong>2023</strong> di <strong>Powertrain</strong>.<br />
L’idrogeno è immagazzinato in cinque<br />
serbatoi montati sul retro della macchina, per un<br />
tempo di funzionamento indicativo di oltre tre<br />
ore. Progettato a partire da una base comune e<br />
ottimizzato per essere impiegato con più combustibili,<br />
dal diesel al gas naturale (compreso il<br />
biometano) fino all’idrogeno e ai combustibili<br />
rinnovabili, l’XC13 offre la massima standardizzazione<br />
dei componenti e una facile integrazione<br />
nel prodotto finale. La versione a idrogeno può<br />
contare su un sistema diretto di iniezione del<br />
combustibile.<br />
nista anche l’F28 Hybrid, che sfrutta un motore<br />
diesel accoppiato a un volano elettrico, associando<br />
prestazioni elevate a un basso consumo<br />
di carburante. Questo 4 cilindri in linea sviluppa<br />
una potenza massima di 55 chilowatt, mentre il<br />
motore elettrico aggiunge altri 20 kW di potenza<br />
continua e 29 di potenza massima. Grazie al layout<br />
integrato, è ideale come soluzione plug-and-play<br />
in sostituzione delle versioni diesel più grandi e<br />
rappresenta la soluzione migliore per un utilizzo<br />
efficace degli attrezzi agricoli elettrici.<br />
Parte integrante della vasta offerta per il settore<br />
agricolo è l’F36 PowerPack Stage V per applicazioni<br />
stazionarie e semi-stazionarie. L’evoluzione<br />
dell’F5 è il motore schierato da Fpt nell’affollatissima<br />
arena dei super compatti. Il modulo di<br />
post-trattamento è installato sul motore, comprensivo<br />
del sistema di iniezione dell’urea tecnica e<br />
tutti i sensori e i collettori necessari. Su richiesta,<br />
alternatori, starter, sistemi di preriscaldamento<br />
dell’acqua e dell’aria e serbatoi per l’urea di diverse<br />
dimensioni, e altre soluzioni per la personalizzazione<br />
del layout e delle funzionalità a bordo<br />
macchina.<br />
La sempre maggiore richiesta di soluzioni elettrificate,<br />
a cui abbiamo assistito in questa edizione<br />
della fiera, ha portato Fpt a presentare un pacco<br />
batteria appositamente studiato per l’off-road,<br />
l’eBS42, realizzato in collaborazione con Microvast.<br />
Grazie alla densità energetica e all’elevato<br />
livello di flessibilità offerto dalla sua configurazione<br />
multipack, può essere installato su vari tipi<br />
di macchine agricole.<br />
I Nef per l’agricoltura<br />
Prodotto in oltre 2 milioni di unità dal 2001, l’N45<br />
continua ad avere successo nel settore agricolo<br />
grazie alla varietà di configurazioni che è in grado<br />
di offrire. Viene qui presentato per la prima volta<br />
nella versione da 147 chilowatt, dedicata alle applicazioni<br />
agricole più impegnative, con intervalli di<br />
manutenzione fino a 1.200 ore. Per quanto riguarda<br />
invece il gas naturale, tecnologia in cui Fpt Industrial<br />
è sempre stata all’avanguardia, ad Agritechnica<br />
non può mancare l’N67 NG, prodotto in oltre<br />
80mila esemplari in vent’anni. Con l’utilizzo di biometano,<br />
le emissioni sono praticamente annullate,<br />
ottenendo la creazione di ecosistemi di economia<br />
circolare. Ricordiamo che l’N67 NG è utilizzato sul<br />
New Holland T6.180 Methane Power, vincitore del<br />
titolo “Sustainable Tractor of the Year 2022”.<br />
E, a proposito di Tractor of the Year, il premio per<br />
il miglior trattore aziendale è stato assegnato al<br />
trattore McCormick X5.<strong>12</strong>0 P3-Drive, che monta<br />
il motore F36 di Fpt Industrial: la sua compattezza,<br />
robustezza e affidabilità lo rendono il veicolo<br />
utility perfetto per l’uso quotidiano nelle attività<br />
agricole, compatibile anche con l’Hvo.<br />
Nella foto grande,<br />
la piattaforma<br />
multifuel XC13<br />
con, al centro, la<br />
nuova versione a<br />
idrogeno, chiamata<br />
XC13 H2 (presente<br />
anche nella foto<br />
piccola). A lato,<br />
Sylvain Blaise,<br />
Presidente della<br />
<strong>Powertrain</strong> Business<br />
Unit di Iveco<br />
Group, durante<br />
la presentazione<br />
ad Agritechnica.<br />
In basso, L’F36<br />
Stage V che<br />
equipaggia il miglior<br />
trattore Utility<br />
di quest’anno, il<br />
McCormick X5,<strong>12</strong>0<br />
P3-Drive.<br />
26<br />
27
kohler. Agritechnica<br />
UN NUOVO<br />
CAPITOLO<br />
Sono due le notizie: Kohler Energy si<br />
costituisce come azienda autonoma, con il<br />
fondo Platinum Equity come investitore di<br />
maggioranza, una scelta che consentirà alla<br />
divisione di avere maggiore autonomia e agilità<br />
nelle decisioni. L’altra è la presentazione<br />
del Kdh, Kohler direct injection hydrogen<br />
Nella foto grande,<br />
debutta sotto<br />
i riflettori della<br />
fiera di Hannover<br />
il nuovo Kohler<br />
Kdh, motore a<br />
idrogeno derivato<br />
dalla collaudata<br />
piattaforma Kdi,<br />
di cui conserva<br />
gran parte della<br />
componentistica.<br />
A lato, Vincenzo<br />
Perrone, Presidente<br />
di Kohler Engines,<br />
e Brian Melka,<br />
Presidente di<br />
Kohler Energy.<br />
terra<br />
È<br />
successo pochissimi giorni prima dell’inizio<br />
di Agritechnica: Kohler Co. ha annunciato la<br />
decisione strategica di costituire Kohler Energy<br />
come azienda separata e indipendente, con Platinum<br />
Equity impegnata come principale partner<br />
finanziario. Le attività coinvolte in questa operazione<br />
sono Power Systems, Engines, Home Energy,<br />
Kohler Uninterruptible Power, Clarke Energy,<br />
Curtis Instruments e Heila Technologies.<br />
Brian Melka, Presidente di Kohler Energy: «Si<br />
tratta di una nuova prospettiva che stavamo valutando<br />
da tempo. Con questo passaggio, potremo<br />
concentrarci maggiormente sulle nostre attività.<br />
Kohler Co. è un marchio premium orientato al<br />
design, ma la divisione Energy ha sempre avuto<br />
clienti e canali diversi. Questa acquisizione ci dà<br />
anche la possibilità di avere una struttura operativa<br />
diversa. L’intero gruppo dirigente è ancora<br />
al suo posto, ma verrà eliminata parte della burocrazia,<br />
il che significa che avremo maggiori opportunità<br />
di investire. Abbiamo investito molto nei<br />
nuovi prodotti e stiamo aprendo nuovi impianti di<br />
produzione in tutto il mondo, quindi si tratta davvero<br />
di un nuovo capitolo».<br />
Vincenzo Perrone, Presidente di Kohler Engines,<br />
commenta: «Siamo felici di questo passaggio perché<br />
sostanzialmente consente alla divisione Energy<br />
di avere un maggior grado di autonomia, di agilità<br />
e di focus sui nostri progetti».<br />
Riflettori puntati sul Kdh<br />
Agritechnica è l’occasione scelta per svelare il nuovo<br />
motore a idrogeno Kdh, nato sulla piattaforma<br />
Kdi e in particolare sul Kdi 2504 Tcr, con cui condivide<br />
gran parte dei componenti, e alcune altre<br />
soluzioni, come la prima fuel cell a idrogeno di<br />
Kohler con una membrana elettrolitica a polimeri<br />
solidi da 100 kW, che utilizza idrogeno verde, per<br />
il backup di emergenza, il peak shaving e la risposta<br />
alla domanda. Il sistema è adatto per un’ampia<br />
gamma di utenti energetici mission-critical, tra cui<br />
ospedali, data center, servizi pubblici, porti e impianti<br />
di trattamento delle acque.<br />
Durante la presentazione ufficiale del motore a<br />
idrogeno, Melka ha affermato: «È un momento<br />
entusiasmante per il futuro della nostra azienda<br />
energetica. Mentre governi, aziende e individui<br />
cercano modi per ridurre la propria impronta di<br />
carbonio, anche noi stiamo cercando modi per<br />
contribuire positivamente alla decarbonizzazione,<br />
attraverso nuove tecnologie. Riteniamo di poter<br />
fornire la più ampia gamma di soluzioni, in particolare<br />
nel settore dell’idrogeno, data la nostra<br />
presenza unica in diversi mercati finali». Aggiunge<br />
poi, nell’intervista che abbiamo avuto modo di<br />
fargli dopo la presentazione: «Da un punto di vista<br />
strategico, non esiste una sola soluzione ai problemi.<br />
Nel passato siamo stati molto impegnati in<br />
un panorama multifunzionale e multitecnologico<br />
e continuiamo a concentrarci sullo sviluppo dei<br />
prodotti che realizziamo affinché siano più sostenibili<br />
e più rispettosi dell’ambiente in futuro. Pensiamo<br />
che ci sia ancora molta strada da fare con<br />
il tradizionale motore a combustione interna, non<br />
abbiamo raggiunto la massima efficienza e sostenibilità<br />
nemmeno con i combustibili tradizionali.<br />
Oggi stiamo lanciando un motore a idrogeno e un<br />
modulo di celle a combustibile in collaborazione<br />
con i maggiori produttori automobilistici. Penso<br />
che ci troviamo nella posizione migliore perché<br />
operiamo in settori e mercati così diversi che<br />
possiamo davvero avere una visione un po’ più<br />
ampia. Penso che l’idrogeno abbia un’enorme opportunità<br />
sul mercato, ma non funzionerà per ogni<br />
situazione. Credo che l’innovazione debba avere<br />
un significato sostenibile, l’idrogeno in realtà non<br />
è la sfida più grande, la sfida più grande è come<br />
renderlo altrettanto produttivo, con le stesse caratteristiche<br />
prestazionali del motore diesel. Quando<br />
guardiamo all’innovazione, sia che si tratti dell’idrogeno<br />
o di altre tecnologie, non ci limitiamo a<br />
fare ciò che fanno gli altri, dobbiamo trovare modi<br />
per offrire più valore ai nostri clienti».<br />
Spiega Perrone: «Il Kdh è lo stesso motore del Kdi<br />
2504, con la stessa cilindrata e la stessa architettura.<br />
Alcuni componenti ovviamente sono diversi,<br />
come ovviamente il sistema di iniezione, ma non<br />
si tratta di modifiche straordinarie, caratteristica<br />
che ci consentirà di entrare in produzione senza<br />
grossi problemi». L’aspetto innovativo è l’iniezione<br />
diretta, che consente di replicare il comportamento<br />
del diesel, inclusa la risposta ai transitori, aggirando<br />
il problema del ritorno di fiamma. La filosofia<br />
progettuale alla base del motore Kdh è quella di<br />
rispecchiare le prestazioni del motore diesel originale,<br />
comprendendo potenza massima (55,4 kW,<br />
cioè 75 cavalli a 2.600 giri), coppia di picco (315<br />
Nm a 1.500 giri) e di regime minimo e risposta ai<br />
transitori, garantendo così una produttività ottimale<br />
dell’attrezzatura.<br />
Questo motore è concepito come una soluzione<br />
drop-in, che offre adattabilità a una vasta gamma<br />
di applicazioni. Componenti cruciali come il<br />
circuito di raffreddamento, la presa di forza e il<br />
volano, i punti di fissaggio del motore e la linea<br />
di aspirazione rimangono invariati. Inoltre, Kohler<br />
sottolinea che il post-trattamento non è richiesto<br />
nello Stage V, semplificando l’integrazione di questo<br />
motore innovativo.<br />
Le impressioni su Agritechnica<br />
Parte dello stand di Kohler è occupata da Curtis<br />
Instruments, società acquisita alla fine del 2021.<br />
Melka sottolinea il ruolo e l’importanza di Curtis<br />
nella scelta della soluzione più adatta al cliente: «Ci<br />
sono casi in cui l’elettrificazione completa ha senso<br />
e funziona davvero, apportando valore al cliente, e<br />
ci sono casi in cui è l’ibrido la soluzione migliore. È<br />
proprio qui che la divisione motori e il team Curtis<br />
collaborano per combinare queste due tecnologie».<br />
Aggiunge Perrone: «Crediamo anche nelle soluzioni<br />
power pack, in particolare i nostri Oem di dimensioni<br />
medie sono interessati alle soluzioni drop-in».<br />
E, commentando questa edizione di Agritechnica,<br />
sottolinea: «Abbiamo visto molta elettrificazione,<br />
ma abbiamo anche notato che il ritmo di lancio dei<br />
nuovi prodotti è leggermente rallentato. Penso che i<br />
nostri clienti Oem abbiano fatto uno sforzo enorme<br />
per lanciare le macchine e i nuovi prodotti negli<br />
ultimi due anni, ora stanno cercando di capire in<br />
quale direzione stiamo andando».<br />
Conclude infine Melka: «C’è molta spinta verso le<br />
nuove tecnologie per i motori e anche verso la loro<br />
sostituzione, ma la realtà è che i motori prodotti<br />
oggi sono migliori del 99% rispetto a vent’anni fa.<br />
Ci sono ampie parti del mondo che non utilizzano<br />
ancora la tecnologia esistente. Se facessimo in modo<br />
che Paesi come l’India e la Cina si adeguassero alle<br />
nostre norme per le emissioni, in realtà avremmo<br />
un impatto molto maggiore sulla sostenibilità complessiva.<br />
Un impatto molto maggiore rispetto alla<br />
conversione all’idrogeno. Siamo impegnati al 100%<br />
nelle nuove tecnologie, ma riteniamo anche che il<br />
motore diesel abbia ancora molta strada da fare».<br />
28<br />
29
kubota. Agritechnica<br />
<strong>Powertrain</strong><br />
INTERNATIONAL<br />
MICRO È IN CRESCITA<br />
Il miglioramento dell’offerta microibrida di Kubota è in corso, anche per le<br />
applicazioni agricole. Da Osaka hanno portato il V3307-CR-T P0 Micro Hybrid e<br />
il D1803-CR-T P1 Hybrid. In esposizione anche il motore a idrogeno, sviluppato<br />
dal best seller da 3.8 litri. «Stiamo cercando di promuovere la tecnologia per<br />
ridurre l’impronta di carbonio, con Hvo, GtL o altri carburanti sintetici. La nostra<br />
strategia di ibridizzazione è complementare a questa filosofia»<br />
INTERNATIONAL<br />
<strong>Powertrain</strong><br />
Powertra<br />
PowertraIN<br />
Daniel Grant,<br />
Manager Marketing<br />
Intelligence,<br />
Business Unit<br />
Engines Europe,<br />
Kubota UK: «Gli<br />
obiettivi di sviluppo<br />
sostenibile, adottati<br />
dal vertice delle<br />
Nazioni Unite<br />
nel 2015, hanno<br />
stabilito 17 obiettivi<br />
per un mondo<br />
migliore entro il<br />
2030. Crediamo<br />
che la nostra<br />
visione per il futuro<br />
sia in linea con tali<br />
obiettivi».<br />
TERRA<br />
30<br />
Daniel Grant e Ko Shiozaki<br />
ce lo avevano detto<br />
al Conexpo: «La strategia<br />
relativa al motore a combustione,<br />
che si concentra sull’aumento<br />
dell’efficienza e sull’adattabilità<br />
delle soluzioni per la tipologia di<br />
combustibile, prevede anche una<br />
soluzione per i carburanti, in cui<br />
stiamo cercando di promuovere<br />
la tecnologia per ridurre l’impronta<br />
di carbonio, come Hvo,<br />
GtL o altri carburanti sintetici.<br />
La nostra strategia di ibridizzazione<br />
è complementare a questa<br />
filosofia». Una soluzione microibrida<br />
aveva già fatto la sua prima<br />
apparizione all’Intermat di Parigi<br />
nel 2018, ed è stata meglio<br />
esplicitata al Bauma di Monaco<br />
nel 2019. Un carrello elevatore<br />
ha affiancato una batteria agli<br />
ioni di litio e un convertitore al<br />
D1803CR-T, in sostituzione del V2403CR-T. Un’operazione<br />
di downsizing e una significativa riduzione<br />
di CO 2<br />
, oltre che di NOx e PM. Kubota prosegue la<br />
sua specializzazione nel microibrido ad Agritechnica<br />
<strong>2023</strong>: un approccio che rispetta le impronte applicative,<br />
promuove l’affidabilità del motore a combustione<br />
e installa una frazione elettrica in grado di fornire coppia,<br />
salita e versatilità applicativa (ad esempio indoor).<br />
Ad Hannover abbiamo potuto toccare con mano uno<br />
dei motori più venduti. Il Kubota V3307-CR-T P0<br />
Micro Hybrid da 3,3 litri e 4 cilindri ha una potenza<br />
nominale di 55,4 chilowatt a 2600 giri. Poiché il<br />
V3307-CR-T P0 ha le stesse dimensioni del motore<br />
common rail senza frazione elettrica, è facile da installare.<br />
Era esposto anche il compatto D1803-CR-T P1<br />
Hybrid, che ha una potenza di 37 kW a 2700 giri. Il<br />
generatore del motore sincrono CA è racchiuso nell’alloggiamento<br />
del volano mantenendo le dimensioni del<br />
motore al minimo e tutti i componenti necessari, come<br />
i motori e le batterie agli ioni di litio da 48 V, sono<br />
forniti da Kubota. Ciò significa che le risorse per lo<br />
sviluppo del cliente possono essere ridotte al minimo.<br />
Non è necessario un meccanismo di trasmissione a<br />
cinghia, aumentando così la robustezza e la facilità<br />
di manutenzione. Il P1 da 1,8 litri di cilindrata ha una<br />
coppia massima di 150,5 Nm a 1.600 giri. Il P1 è dotato<br />
di un sistema di combustione ad iniezione diretta<br />
e di common rail. Per la P0 il sistema microibrido è<br />
controllato integralmente dalla Ecu, senza sollecitazioni<br />
da parte degli organi meccanici. Ciò è reso possibile<br />
riscrivendo il software nell’unità di controllo elettronica<br />
esistente dei motori Kubota. Non è necessaria<br />
alcuna Ecu aggiuntiva per il controllo ibrido. Nello<br />
stand Kubota grande spazio anche per il motore a<br />
idrogeno da 3,8 litri, basato sul motore WG3800 ad<br />
accensione comandata. È configurato per le specifiche<br />
agricole. A questo proposito, Kubota sta collaborando<br />
con un’altra azienda giapponese, Denyo, allo sviluppo<br />
di un gruppo elettrogeno alimentato a idrogeno. Ancora<br />
Daniel Grant, Manager Marketing Intelligence<br />
per Kubota BU Engine Europe, afferma: «La nostra<br />
nuova gamma di motori ibridi e a idrogeno è un perfetto<br />
esempio di come raggiungere la neutralità delle<br />
emissioni di carbonio e, allo stesso tempo, aiutare i<br />
progettisti e gli operatori delle macchine a beneficiare<br />
sia di una manutenzione ridotta esigenze e consumo di<br />
carburante, nonché una maggiore facilità di installazione<br />
e flessibilità di progettazione della macchina».<br />
1<br />
Leader in<br />
EFFICIENCY<br />
<strong>Powertrain</strong><br />
Scania DC13 is the Diesel of the Year <strong>2023</strong> - An overview<br />
on power generation - CONEXPO-CON/AGG: an impressive<br />
amount of news - Comparisons: 7.5L - Batteries: Segula<br />
Echoes from<br />
TAIWAN<br />
1<br />
Chronicles from Taipei, the city with an electric heart -<br />
Hybrid<br />
1<br />
E-trucks: Iveco and Nikola take different paths & ACT<br />
Expo - ConExpo: Danfoss, Deere, Kubota, Parker, Volvo<br />
INTERNATIONAL<br />
DRIVELINE<br />
Hybrid powertrains from Kohler, Kubota, Perkins, MAN -<br />
Perkins 2606J leads the ICE’s redemption - Cummins<br />
European Master Rebuild Centre - Cannes&Genoa Boat Shows<br />
1<br />
1<br />
<strong>Powertrain</strong><br />
The gentle<br />
EVOLUTION<br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com<br />
www.powertraininternationalweb.com<br />
www.dieseloftheyear.com<br />
ISSN 0042<br />
Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />
Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />
D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />
POWERTRAIN-Diesel SUPPLEMENT<br />
May <strong>2023</strong><br />
In UK, where JCB tested hydrogen machines - AGCO Core 75 -<br />
e-way: the tractors scenario and Eleo’s battery plant opening -<br />
H2: NGV, Liebherr, Prinoth&FPT - Comparisons: 11 liter engines<br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com<br />
www.powertraininternationalweb.com<br />
www.dieseloftheyear.com<br />
ISSN 0042<br />
Some bright<br />
Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />
Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />
D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />
POWERTRAIN-Diesel SUPPLEMENT<br />
IDEAS<br />
July <strong>2023</strong><br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com<br />
www.powertraininternationalweb.com<br />
www.dieseloftheyear.com<br />
ISSN 0042<br />
Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />
Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />
D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />
POWERTRAIN-Diesel SUPPLEMENT<br />
Automotive: H2 ICE at Politecnico di Milano - Maserati Folgore<br />
November <strong>2023</strong><br />
and FPT Industrial - SeaFuture - Venice Boat Show - Bimotor<br />
tested Stage V - Alternatives: AS Labruna, NGV, Punch - Volvo IPS<br />
www.powertraininternationalweb.com<br />
INTERNATIO<br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com<br />
www.powertraininternationalweb.com<br />
www.dieseloftheyear.com<br />
ISSN 0042<br />
Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />
Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />
D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />
POWERTRAIN-Diesel SUPPLEMENT<br />
March <strong>2023</strong><br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com<br />
www.powertraininternationalweb.com<br />
www.dieseloftheyear.com<br />
ISSN 0042<br />
Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />
Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />
D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />
Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />
POWERTRAIN-Diesel SUPPLEMENT<br />
September <strong>2023</strong>
man engines. Agritechnica<br />
NON MANCA<br />
NULLA<br />
H4576 è la sigla che identifica l’ariete a idrogeno.<br />
Vanta già un’applicazione congeniale, un battipista.<br />
Ad Hannover, Man ha redatto un abbecedario della<br />
propulsione per l’agricolo. C’è il diesel ottimizzato,<br />
anche con il telaio strutturale. Ci sono il gas, le<br />
batterie e, come anticipato, il 16,8 litri a idrogeno,<br />
sviluppato sul monoblocco Diesel of the Year 2014<br />
terra<br />
Ad Hannover, Man Engines ha imbandito una<br />
tavola dove non manca nulla, veramente<br />
nulla. Idrogeno? C’è e si chiama H4576,<br />
applica l’alimentazione a idrogeno al monoblocco<br />
del D3876, Diesel of the Year 2016. Serve uno<br />
strutturale per le specifiche esigenze degli Oem che<br />
espongono all’Agritechnica? Il D2676 ha la coppa<br />
dell’olio sviluppata allo scopo, ampiamente collaudata<br />
sul Fendt 1050 Vario. E la nouvelle vague<br />
dell’elettrificazione? Dal camion all’industriale il<br />
passo è breve per chi, come Man, ha dato i natali<br />
all’endotermico, è sinonimo di generazione e nautica<br />
e imprime la sagoma del leone sulle calandre di<br />
camion, autobus e commerciali. Reiner Roessner,<br />
Head of Sales Man Engines, ci aiuta a inquadrare<br />
gli sforzi profusi a Norimberga per diversificare le<br />
soluzioni tecnologiche e armonizzare l’offerta propulsiva<br />
sulle possibili direttrici di sviluppo.<br />
Negli ultimi anni, Man ha ridisegnato la sua<br />
gamma di motori industriali. Dobbiamo aspettarci<br />
altre innovazioni, magari nella gamma di<br />
potenza inferiore (vedi D08)?<br />
«Nel settore delle applicazioni mobili industriali,<br />
Man Engines offre una gamma di motori da 205 kW<br />
a 816 kW secondo gli attuali standard di emissione.<br />
La base è costituita da moderne piattaforme motoristiche,<br />
che offrono un grande potenziale per sviluppi<br />
futuri. A ciò si aggiunge il Man BatteryPack,<br />
che abbiamo presentato a questa edizione di Agritechnica,<br />
in grado di fornire ulteriore potenziale per<br />
alimentare le applicazioni dei clienti. Il D08, che<br />
completa il portafoglio di prestazioni nella fascia<br />
d’attacco, è stato profondamente rivisto da Man e<br />
ora è dotato del solo Scr. Il D08 è disponibile come<br />
motore a 4 e 6 cilindri per progetti off-road».<br />
Come si sta attrezzando la Man Engine Academy<br />
per affrontare le sfide poste dai nuovi carburanti<br />
e dai motori elettrici?<br />
«Naturalmente, per la nostra Man Engine Academy<br />
è normale adattarsi alle nuove tecnologie in linea<br />
con i nuovi prodotti forniti da Man Engines. In genere<br />
formiamo i clienti diretti, ma anche i clienti finali<br />
nei segmenti on-road, off-road, power e marine. Oltre<br />
ai seminari diretti a Norimberga e alle rappresentanze<br />
nazionali in Florida, per le Americhe, e a<br />
Singapore, per il continente asiatico, sono disponibili<br />
anche corsi di formazione direttamente presso la<br />
sede del cliente. Questi eventi faccia a faccia sono<br />
integrati da corsi di formazione online, in modo da<br />
risparmiare tempo e costi di viaggio. Nel settore<br />
delle applicazioni non stradali, stiamo formando<br />
direttamente i dipendenti dell’assistenza di alcuni<br />
clienti e svolgendo corsi di formazione secondo il<br />
principio “train-the-trainer”. L’avvio della produzione<br />
in serie di sistemi di trazione alternativi nel<br />
settore dei veicoli fuoristrada può essere pianificato<br />
molto bene in termini di tempo. Questo ci permette<br />
di preparare i corsi di formazione per i nostri clienti<br />
in modo specifico e in base all’attuale stato di sviluppo,<br />
secondo i nostri elevati standard di qualità. Per<br />
quanto riguarda gli azionamenti elettrici a batteria,<br />
attualmente l’attenzione si concentra sulla formazione<br />
soprattutto per autobus e autocarri Man, in<br />
quanto i veicoli sono già in uso in questo settore. Per<br />
quanto riguarda i carburanti alternativi, la nostra<br />
esperienza nel settore confluisce direttamente nei<br />
corsi di formazione della Man Engines Academy».<br />
State studiando l’applicabilità dei motori Cng e<br />
Gnl alle grandi macchine da raccolta o ad altre<br />
applicazioni speciali?<br />
«Per la gamma di potenza da 205 kW a 816 kW, in<br />
cui Man Engines sviluppa e produce motori diesel<br />
per macchine agricole, l’uso di gas metano o Gnl<br />
non è attualmente preferito come alternativa dal<br />
punto di vista dell’utente. Innanzitutto, sono tre le<br />
ragioni che ne riducono l’accettazione da parte dei<br />
costruttori di macchine e dei clienti finali:<br />
1) Poiché il gas non ha la densità di potenza del<br />
diesel, i motori a gas non producono la coppia prodotta<br />
da un motore diesel della stessa cilindrata.<br />
Con un motore significativamente più grande, i concetti<br />
di veicolo esistenti devono essere modificati<br />
con costi elevati.<br />
2) I serbatoi di gasolio, Hvo o e-fuel possono essere<br />
integrati nelle macchine molto più facilmente<br />
rispetto ai voluminosi serbatoi a pressione di gas o<br />
addirittura alle bombole di gas.<br />
3) Infrastruttura di rifornimento: a differenza della<br />
rete di stazioni di servizio esistente, l’infrastruttura<br />
per il rifornimento dei serbatoi a pressione o<br />
la sostituzione delle bombole di gas non è ancora<br />
stata realizzata».<br />
A ritroso tra le opzioni sul tavolo<br />
Ripercorrendo la “road map” indicata in apertura, il<br />
16,8 litri si è convertito all’idrogeno. Circa l’80%<br />
della componentistica è condivisa. Anche in questo<br />
caso, come in quello di Prinoth, c’è una macchina<br />
per le operazioni in quota. È una battipista, il PistenBully<br />
800 di Kässbohrer Off-Road Vehicles.<br />
Non lo abbiamo anticipato, perché lo diamo per<br />
scontato. Con l’E3872, Man Engines investe su una<br />
tecnologia ponte sulla strada della decarbonizzazione,<br />
che rivendica qualche legame di parentela con<br />
la tecnologia dell’idrogeno. È infatti predisposto per<br />
funzionare con una percentuale di idrogeno fino al<br />
20% in volume.<br />
Grazie al funzionamento a gas naturale, biogas o<br />
gas speciali, la CO 2<br />
può essere ridotta localmente di<br />
circa il 10-20% rispetto a un motore diesel convenzionale.<br />
L’efficienza al 44% e l’utilizzo del calore<br />
residuo per la produzione di energia candidano il<br />
Man E3872 da 735 kWe a 1.500 giri all’impiego<br />
per l’energia decentralizzata.<br />
Passiamo al D2676 con struttura portante. Dicevamo<br />
del Fendt 1050 Vario, che con 380 kW è il<br />
trattore serializzato più potente al mondo. La coppa<br />
dell’olio costituisce una parte portante del telaio; il<br />
motore conferisce al veicolo la necessaria rigidità.<br />
Non solo il <strong>12</strong>,4 litri, anche gli altri motori non stradali<br />
di prodotti Man Engines possono essere utilizzati,<br />
in conformità alla norma EN15940 in Europa<br />
o alla specifica statunitense Astm D975.<br />
Anche con la spina<br />
Accumulo di energia elettrica, una panoplia di opzioni<br />
e semplici proposizioni. Dall’alimentazione<br />
mobile alle stazioni di ricarica rapida basate sul<br />
principio del power bank, sistemi di accumulo per<br />
le energie rinnovabili o il bilanciamento dei picchi<br />
di carico. «Stiamo già facendo le prime esperienze<br />
con clienti selezionati in applicazioni classiche. In<br />
futuro, utilizzeremo queste esperienze per sviluppare<br />
progetti futuri in applicazioni mobili o stazionarie.<br />
Si potrebbe trattare, ad esempio, di veicoli<br />
per il trasporto autonomo di merci o passeggeri o<br />
di sistemi energetici intelligenti», afferma Jürgen<br />
Haberland, Responsabile Power Man Engines.<br />
Le radici sono nella strada. Il furgone completamente<br />
elettrico eTge è stato commercializzato già nel 2018,<br />
alla pari dei medi eTgm, in circolazione negli ecosistemi<br />
urbani proprio dal 2018. La linea di fuoco sarà<br />
completata nel 2024 dai pesanti eTgx ed eTgs. Oltre<br />
1.000 gli autobus elettrici Lion’s City E.<br />
L’idrogeno, per<br />
Man, non ha confini<br />
applicativi. Lo<br />
dimostrano L’H4576<br />
e l’E3872, motore<br />
a gas che funziona<br />
anche con una<br />
miscela fino al 20%<br />
di idrogeno.<br />
32<br />
33
ecomondo. Pronti per la transizione<br />
BILANCIO<br />
POSITIVO<br />
Considerando che si trattava della<br />
prima edizione senza Key Energy,<br />
il salone sulla cogenerazione che<br />
è stato spostato in un diverso<br />
periodo dell’anno, le presenze<br />
registrate sono state superiori<br />
nell’ordine del 15%, rispetto al 2022.<br />
In totale, circa 1.500 espositori si<br />
sono radunati alla fiera di Rimini<br />
I camion fullelectric<br />
hanno<br />
avuto il ruolo di<br />
protagonisti a<br />
Ecomondo, come<br />
l’esemplare di<br />
Volvo nella foto<br />
in apertura. Qui a<br />
fianco, il modello<br />
di mattoncini<br />
Lego rappresenta<br />
il funzionamento<br />
del Bess di Volvo<br />
Penta, in un futuro<br />
a zero emissioni.<br />
assolutamente non pervenuto a Rimini. Insomma,<br />
la sfida è epocale ed è arrivato il momento, per le<br />
Case, di prendere una direzione, a costo di correre<br />
dei rischi.<br />
Di questo non ha paura Daimler Truck Italia, che<br />
ha fatto davvero all-in sull’elettrico, con l’eEconic,<br />
presentato lo scorso anno, proprio per la raccolta<br />
rifiuti, la nuova generazione del Fuso eCanter e<br />
soprattutto l’eActros 300 e 400, con il City Tractor<br />
a far capolino per la prima volta in Italia. Daimler<br />
Truck ha fatto una scelta precisa, quella dell’elettrico,<br />
e dell’idrogeno in futuro, con l’obiettivo di<br />
vendere il 60% di veicoli elettrici entro la fine del<br />
decennio.<br />
Per la prima volta in Italia si è visto il nuovo trattore<br />
stradale 100% elettrico di Scania, che allo<br />
stand del Grifone era attorniato da un autotelaio<br />
per spazzatrice con bombole poste dietro la cabina<br />
a Cng (predisposto per il bio-Cng) e da un imponente<br />
pesante Super da 500 cavalli alimentabile<br />
con Hvo. «In un parco così antiquato come quello<br />
italiano, il Super è la risposta immediata, ma l’elettrico<br />
rappresenta l’unica certezza che abbiamo<br />
per un futuro sostenibile, infatti dobbiamo sfruttare<br />
tutte le tecnologie a disposizione», ha detto<br />
Enrique Enrich, Presidente e Amministratore<br />
Delegato di Scania Italia.<br />
Piuttosto simile la visione di Volvo Trucks, che<br />
ha messo in bella mostra tre versioni del suo pesante<br />
FH di cui si celebra quest’anno il trentesimo<br />
anniversario. C’è l’elettrico con autonomia di 300<br />
chilometri estendibile fino a 500, il modello alieventi<br />
L<br />
’edizione <strong>2023</strong> di Ecomondo, la fiera della<br />
sostenibilità che si tiene ogni anno a Rimini,<br />
si è chiusa con numeri molto positivi. Le<br />
presenze registrate sono cresciute del 15% rispetto<br />
all’anno scorso, un risultato apprezzabile se si<br />
considera che si è trattato della prima edizione<br />
senza Key Energy, il salone sulla cogenerazione.<br />
Su uno spazio di 150mila metri quadrati a Riminifiera,<br />
abbiamo visto 1.500 espositori – di cui 630<br />
internazionali – dei settori più disparati, uniti dalla<br />
volontà di dare il proprio contributo alla transizione<br />
energetica.<br />
Camion: non solo elettrico<br />
Un posto di riguardo lo hanno avuto i costruttori<br />
di camion: presenti ben sei su otto (Man e Ford<br />
Trucks gli unici assenti). Renault Trucks e Daf,<br />
invece, hanno fatto ritorno alla fiera dopo alcuni<br />
anni di assenza, mentre Isuzu ha confermato la<br />
sua presenza e Foton Motor ha esordito tramite il<br />
distributore E-Truck Trade.<br />
La spinta all’elettrificazione dei veicoli non è certo<br />
venuta meno, ma per certi versi abbiamo notato<br />
una maggiore presenza di camion con motore endotermico<br />
tra gli stand. Soluzioni a gas, predisposti<br />
per il “bio” e anche fiducia crescente nell’Hvo<br />
come soluzione di decarbonizzazione che tenga<br />
conto delle caratteristiche e della disponibilità,<br />
appunto, dei motori termici. Specialmente nel lungo<br />
raggio, qualche dubbio sull’effettiva fattibilità<br />
dell’elettrico pare balenare da più parti, con l’idrogeno<br />
a far da convitato di pietra ma, a dirla tutta,<br />
mentabile a biogas con autonomia di circa 1.000<br />
chilometri e poi, appunto, il grande ritorno del<br />
diesel, con la scelta del trasportatore Lannutti di<br />
sperimentare l’Hvo anche sull’FH.<br />
Ecomondo è stata l’occasione, per Volvo, di radunare<br />
tutte le realtà del Gruppo nel nome della<br />
sostenibilità: Volvo Construction Equipment ha<br />
presentato, in anteprima nazionale, il primo escavatore<br />
completamente elettrico di medie dimensioni,<br />
l’EC230 Electric, che sta già riscuotendo<br />
Uno dei focus principali di<br />
Ecomondo è stato l’utilizzo<br />
sostenibile dell’acqua in tutte<br />
le fasi della filiera del servizio<br />
idrico, attraverso il risparmio, il<br />
monitoraggio, la depurazione e<br />
il riutilizzo delle risorse idriche<br />
in ottica circolare nei settori<br />
agricolo, industriale e civile.<br />
Il contributo di Siemens ha<br />
abbracciato tutti questi ambiti,<br />
attraverso un’ampia offerta di<br />
soluzioni digitali che coprono<br />
le esigenze di automazione,<br />
motion control e processo. Tra le<br />
soluzioni proposte, Simatic Tia<br />
Portal, che permette di accedere<br />
ad una gamma completa<br />
di servizi di automazione<br />
digitalizzati, dalla pianificazione<br />
digitale e ingegneria integrata al<br />
funzionamento trasparente.<br />
I vari moduli del portale<br />
gestiscono il risparmio,<br />
l’efficienza energetica, il controllo<br />
di processo, i consumi e il<br />
telecontrollo. Le soluzioni Sitrans<br />
estraggono l’immensa quantità<br />
di dati generata dagli impianti<br />
di processo e li elaborano in<br />
base alle esigenze specifiche<br />
dell’operatore, contribuendo<br />
a prevenire i fermi macchina<br />
prima che si verifichino, grazie<br />
successo presso alcuni clienti in Europa. Presente<br />
nel grande stand anche Volvo Penta, con un’unità<br />
Bess (Battery energy storage systems) costruita<br />
in collaborazione con un Oem della power generation.<br />
Volvo Penta è il fornitore del blocco DC,<br />
basato su tecnologia collaudata del Gruppo Volvo<br />
in collaborazione con i suoi Oem, con l’obiettivo<br />
di contribuire alla transizione energetica basata su<br />
fonti rinnovabili. I sistemi di accumulo dell’energia<br />
a batteria migliorano l’affidabilità, la capaci-<br />
Obiettivo digitalizzazione ed efficienza energetica<br />
a un monitoraggio costante<br />
delle condizioni di salute degli<br />
asset di un impianto. Al centro<br />
dello stand Siemens, anche<br />
soluzioni per il monitoraggio<br />
dei gas di processo, come<br />
Ultramat23 per il controllo<br />
delle emissioni, importante<br />
sul piano della sostenibilità e<br />
dell’efficienza energetica. Altra<br />
novità è rappresentata dalla<br />
nuova piattaforma di analizzatori<br />
Tdls (Tunable diode laser<br />
spectroscopy), Siemens Sitrans<br />
Tdl, in grado di aumentare la<br />
sostenibilità e l’efficienza dei<br />
processi di combustione.<br />
34<br />
35
eventi<br />
tà e la resilienza della rete elettrica attraverso lo<br />
stoccaggio e la distribuzione dell’energia. Volvo<br />
Penta sta sviluppando un sottosistema destinato<br />
al Bess che sia scalabile e costruito appositamente,<br />
con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e le<br />
prestazioni per l’erogazione di potenza verso un<br />
futuro a zero emissioni nette. Una divertente installazione<br />
Lego, che rappresenta il funzionamento<br />
del Bess, ha offerto un’anteprima della visione di<br />
Volvo Penta per un futuro a zero emissioni.<br />
Daf, di ritorno a Ecomondo dopo otto anni di<br />
assenza, ha colorato di giallo lo stand con l’XD<br />
della New Generation, declinato però anche nella<br />
sua versione elettrica (con livrea bianca). Parliamo<br />
di elettrici di nuova concezione, con possibilità<br />
di scegliere il numero di pacchi batterie con cui<br />
equipaggiare il veicolo.<br />
Renault Trucks ha presentato l’ultimo arrivato<br />
nella gamma, il Trafic E-Tech, insieme al D Wide,<br />
sempre rigorosamente elettrico. Una presenza tutta<br />
elettrica, dunque, ma un momento di riflessione,<br />
quello della conferenza stampa, durante il quale<br />
si è parlato di transizione non solo esponendo gli<br />
obiettivi del costruttore, ma non negando le criticità<br />
di un momento storico in cui, per dirla con<br />
Edouard Savelli, nuovo AD di Renault Trucks<br />
Italia, «i costruttori sono pronti, la tecnologia c’è,<br />
ma il mercato non è ancora pronto per il passaggio<br />
agli elettrici».<br />
I camion elettrici erano finora mancati a Iveco,<br />
reduce dalla partnership con Nikola. Eccolo, però,<br />
in mostra a Rimini, il primo S-Way con powertrain<br />
elettrificato e ben 9 pacchi batterie. Sia sui<br />
leggeri che sui medio-pesanti, però, il costruttore<br />
nazionale non rinnega ciò su cui ha da tempo puntato,<br />
cioè il gas naturale, in particolare nella sua<br />
versione compressa e possibilmente “bio”. Sullo<br />
stand Iveco è inoltre presente un’area dedicata a<br />
Gate (Green & Advanced Transport Ecosystem),<br />
società fondata da Iveco Group che sblocca il futuro<br />
della mobilità green con l’innovativa formula<br />
di noleggio a lungo termine pay-per-use.<br />
Largo agli assali elettrici<br />
Allison Transmission ha presentato a Rimini le<br />
ultime innovazioni, tra cui la gamma di assali elettrici<br />
e le nuove tecnologie che consentono di ridurre<br />
consumi e emissioni. È stata anche l’occasione per<br />
presentare alla stampa e ai clienti italiani Trond<br />
Johansen, nuovo responsabile vendite Europa, e<br />
Simone Pace, responsabile commerciale Italia.<br />
Allison ha esposto lo spaccato di una trasmissione<br />
3000 Series, adatta ai veicoli con motori fino a 276<br />
kW (370 cavalli), una delle più usate nel settore<br />
municipale e nella raccolta rifiuti. Le applicazioni<br />
in cui Allison è presente sono diverse: dal trasporto<br />
medio e pesante al movimento terra, dagli autobus<br />
al settore delle emergenze e dell’antincendio. Ma<br />
la partecipazione ad Ecomondo, oltre a confermare<br />
l’impegno del brand nei confronti della transizione<br />
verso una mobilità più sostenibile, testimonia la sua<br />
presenza importante nei mezzi per la raccolta rifiuti,<br />
dove gli Allison sono da anni lo standard di riferimento.<br />
Negli ultimi anni, Allison si è concentrata<br />
sullo sviluppo di soluzioni innovative per ridurre i<br />
consumi e le emissioni, senza rinunciare alla produttività,<br />
come nel caso della tecnologia xFE (extra<br />
Fuel Economy). Questo “risparmio di carburante” è<br />
il risultato di nuovi rapporti di trasmissione progettati<br />
per ottenere più valore da ogni pieno. In pratica,<br />
i modelli di trasmissione xFE sono stati progettati<br />
per bloccare il convertitore di coppia a velocità inferiori,<br />
proprio per i continui cambi di marcia e le<br />
velocità medie più basse delle flotte. Ciò significa<br />
che il blocco avviene molto prima e che i veicoli<br />
funzionano più a lungo ai regimi in cui sono più<br />
efficienti. A Ecomondo Allison ha presentato anche<br />
l’assale elettrico eGen Power 100S, la prima variante<br />
a motore singolo della gamma di assali elettrici,<br />
pensata per trattori pesanti 6×4, camion heavy-duty<br />
e autobus scolastici medi, e l’eGen Power 130S,<br />
progettato specificamente per supportare il peso assiale<br />
lordo più elevato, pari a 13 tonnellate, spesso<br />
Le soluzioni alternative proposte da Allison<br />
Transmission. A sinistra, la Serie 3000,<br />
una delle più utilizzate nel settore<br />
municipale e nella raccolta rifiuti.<br />
Sopra, l’assale elettrico eGen Power 100S<br />
pensato per trattori pesanti, camion heavyduty<br />
e autobus medi. Nella pagina a fianco.<br />
Un progetto sviluppato da Cgt che sfrutta<br />
la cogenerazione da biogas anche per<br />
produrre biometano sostenibile.<br />
richiesto dai veicoli commerciali in Europa e nei<br />
mercati dell’Asia Pacifica. Il 130S utilizza un singolo<br />
motore per generare 225 chilowatt di potenza<br />
continua, con una potenza di picco di 325 chilowatt<br />
e 26.000 Newtonmetro di coppia alle ruote. Ultimo<br />
nato nella famiglia di assali completamente elettrici<br />
di Allison, l’eGen Power 85S, è stato già integrato<br />
nell’autobus completamente elettrico Isuzu Novo<br />
Volt esposto all’ultima edizione di Busworld a Bruxelles.<br />
Soluzioni per la gestione dei rifiuti<br />
Un tema al centro di Ecomondo è stato naturalmente<br />
quello del trattamento dei rifiuti, argomento<br />
affrontato da Cgt con tre novità di prodotto che<br />
rafforzano il suo ruolo di partner in grado di proporre<br />
soluzioni per coprire l’intera catena del valore<br />
del cliente: dalla movimentazione al trattamento<br />
con le macchine Caterpillar e Komptech, passando<br />
poi allo sfruttamento del biogas mediante impianti<br />
di cogenerazione o di upgrading a biometano e<br />
infine alla raffinazione del compost ed alla produzione<br />
di Css. La prima novità è il frutto di un<br />
importante accordo con Andritz, grazie al quale<br />
Cgt distribuirà in esclusiva per l’Italia la linea<br />
trituratori e raffinatori per rifiuti quali i Raee; la<br />
seconda è il bioseparatore Dominator, utilizzato<br />
prevalentemente per la separazione della frazione<br />
plastica dal rifiuto organico ma che può trovare<br />
svariate applicazioni in differenti ambiti industriali.<br />
Infine la terza è il miscelatore Caiman, che<br />
trova il suo impiego principale nella miscelazione<br />
del digestato con lo strutturante per avviare poi il<br />
compost alla fase di maturazione.<br />
36<br />
37
SCHAEFFLER. Alle celle fornisce le...<br />
PIASTRE<br />
BIPOLARI<br />
Gli stack di celle a combustibile che adottano le<br />
piastre bipolari di nuova generazione di Schaeffler<br />
possono raggiungere una densità di potenza circa il<br />
20% superiore. L’orientamento in termini di ingegneria<br />
di processo è rivolto all’industrializzazione su larga<br />
scala, per “democratizzare” l’adozione delle fuel cell<br />
componenti<br />
Schaeffler una ne fa e cento ne pensa. Eminente<br />
nel settore stradale, ha nel dna la produzione<br />
di cuscinetti, per i veicoli commerciali come<br />
per le applicazioni industriali. L’azienda bavarese<br />
si rivolge così come interlocutore privilegiato<br />
agli specialisti dei motori elettrici. Non è però di<br />
elettrificazione che vi parleremo, ma di fuel cell.<br />
Nell’architettura della cella a combustibile sono<br />
centrali le piastre bipolari, deputate a separare il<br />
combustibile dai gas ossidanti, a distribuire i gas<br />
reagenti alle celle e fornire il flusso di elettroni<br />
alle celle a combustibile con membrana a scambio<br />
protonico. Il valore aggiunto di queste piastre è da<br />
individuare nella via maestra dei sistemi propulsivi<br />
di ogni genere. Secondo i progettisti, gli stack realizzati<br />
utilizzando le piastre Schaeffler raggiungono<br />
una densità di potenza superiore di circa il 20%<br />
rispetto a quella degli stack realizzati utilizzando<br />
piastre della generazione precedente. «Schaeffler ha<br />
sviluppato un design innovativo che sfrutta in modo<br />
ottimale la superficie della piastra», ha spiegato<br />
Jochen Schröder, Head E-Mobility di Schaeffler.<br />
«Quanto più fini e precise sono le strutture della<br />
piastra bipolare, tanto più efficiente è la piastra».<br />
Le piastre di Schaeffler consentono una densità di<br />
potenza dello stack delle celle a combustibile di 4,6<br />
chilowatt per litro di volume di cella a combustibile<br />
(comprese le piastre terminali e l’hardware di<br />
compressione).<br />
Il peso delle piastre<br />
Per le applicazioni automobilistiche, diverse centinaia<br />
di queste piastre vengono sovrapposte, ciascuna<br />
separata da un gruppo di elettrodi a membrana<br />
(Mea, Membrane electrode assembly), per formare<br />
uno stack. Le piastre rappresentano fino all’80%<br />
del peso dello stack e fino al 65% del suo volume.<br />
Gli stack che comprendono fino a 400 unità di<br />
queste celle hanno una potenza totale di 140 kW,<br />
sufficiente per i veicoli commerciali leggeri. I pesanti<br />
fino a 40 tonnellate richiedono generalmente<br />
due stack. Quando si sviluppa un business plan e<br />
si valuta il Tco di un sistema alimentato a idrogeno,<br />
non si deve considerare solamente il costo<br />
del combustibile, ma il sistema nel complesso. La<br />
nuova generazione di piastre bipolari di Schaeffler<br />
è progettata per l’industrializzazione su larga scala,<br />
per raggiungere la scalabilità della produzione:<br />
per fare questo, serve competenza nello stampaggio<br />
e nella tecnologia di deformazione dei metalli<br />
per stampare le necessarie strutture ultrafini sulla<br />
superficie delle piastre, che hanno uno spessore di<br />
soli 50-100 micrometri.<br />
Un’altra caratteristica da segnalare delle piastre bipolari<br />
metalliche prodotte da Schaeffler è il sistema<br />
di rivestimento utilizzato. Economicità significa anche<br />
durabilità ed efficienza.<br />
E i rivestimenti?<br />
I rivestimenti mantengono un elevato livello di<br />
conducibilità elettrica per tutta la durata di vita<br />
della fuel cell. Enertect è il nome di una gamma<br />
di sistemi di rivestimento sviluppati espressamente<br />
per le piastre bipolari. I rivestimenti sono applicati<br />
utilizzando una versione appositamente adattata e<br />
perfezionata del processo di deposizione fisica da<br />
vapore (Pvd, acronimo di Physical vapour deposition),<br />
ampiamente collaudato da Schaeffler nella<br />
produzione di milioni di componenti di trasmissioni<br />
a valvole altamente sollecitate nel corso degli anni.<br />
Infine, per rendere le celle a combustibile resistenti<br />
a gas e acqua, Schaeffler utilizza guarnizioni stampate<br />
a iniezione o serigrafate oppure, a seconda delle<br />
esigenze, uno speciale processo di saldatura laser<br />
sviluppato internamente.<br />
In un impianto di produzione pilota appositamente<br />
costruito a Herzogenaurach, l’azienda sta producendo<br />
le nuove piastre in serie fino a diverse decine di<br />
migliaia di unità, destinate ai costruttori di veicoli<br />
internazionali per la produzione di prototipi e piccole<br />
serie. L’impianto, completamente automatizzato,<br />
fa parte del centro di eccellenza Schaeffler per<br />
l’idrogeno. All’inizio del 2024 Schaeffler avvierà<br />
la produzione di piastre bipolari sotto il nome di<br />
Innoplate, grazie alla joint venture con Symbio, ad<br />
Haguenau in Francia.<br />
In un impianto di<br />
produzione pilota<br />
appositamente<br />
costruito, Schaeffler<br />
produce fino a<br />
diverse decine di<br />
migliaia di unità per<br />
l’utilizzo in prototipi<br />
e piccole serie.<br />
38<br />
39
petronas. LUBRICANTS INTERNATIONAL<br />
OLIO<br />
PER TUTTI<br />
Il centro R&D di Petronas Lubricants International<br />
ha compiuto cinque anni e guarda sempre più a<br />
sostenibilità e propulsioni alternative, come dimostra<br />
l’istituzione della divisione Nev Fluids. Intanto,<br />
proprio a Santena si inaugura il museo aziendale che<br />
ripercorre la gloriosa storia di Fiat Lubrificanti<br />
automotive<br />
40<br />
Un’enclave internazionale, globale, nella provincia<br />
piemontese. Un luogo proiettato al futuro,<br />
che mantiene però viva la memoria del<br />
suo passato. È stata pregna di significato la celebrazione<br />
dei primi cinque anni di vita del Global research<br />
and technology center di Petronas Lubricants<br />
International (Pli) a Santena, in provincia di Torino.<br />
Un centro, quello aperto dalla multinazionale malese,<br />
dove nascono idee (e, ovviamente, lubrificanti)<br />
per tutti i settori della mobilità. Con l’obiettivo di<br />
rendere non solo i prodotti, ma anche i processi, più<br />
sostenibili. Come? Lavorando sui materiali utilizzati<br />
per la formulazione degli oli, per esempio, ma<br />
anche cercando di intercettare i trend che segneranno<br />
il futuro dell’automotive e recuperando l’energia<br />
prodotta durante i test ai banchi prova. Energia che<br />
viene utilizzata per alimentare il resto del centro e,<br />
in caso di surplus, reimmessa in rete a vantaggio<br />
del territorio.<br />
La voce di Petronas Lubricants International<br />
«Quando abbiamo inaugurato il centro, nel 2018,<br />
ci eravamo promessi di destinare il 75 per cento<br />
dei progetti proprio alla ricerca della sostenibilità,<br />
e a quel tempo non era per nulla scontato», ha<br />
detto Alessandro Orsini, Head of group marketing<br />
di Pli. Più facile da immaginare era la volontà di<br />
essere presenti direttamente in un territorio chiave<br />
per l’automotive europeo, ancor più che italiano,<br />
con il cuore pulsante di quella che oggi è Stellantis,<br />
e il quartier generale di un costruttore come Iveco,<br />
a pochi chilometri. D’altronde, tutto risale al 2008,<br />
quando Petronas acquisì la pesante eredità di Fiat<br />
Lubrificanti, decidendo di valorizzarne e di non<br />
cancellarne know-how, presa sul territorio e storia,<br />
come vedremo.<br />
Inaugurato nel 2018, il centro R&D di Pli conta su<br />
17mila metri quadrati di superficie coperta, duemila<br />
metri quadrati di laboratori e ben sei banchi prova<br />
sviluppati con Avl. Oltre 150 persone di 10 nazionalità<br />
diverse lavorano attualmente a Santena grazie a<br />
un budget in R&D che negli anni è stato progressivamente<br />
incrementato, a fronte di un investimento<br />
complessivo che sfiora i 60 milioni di dollari. Fondamentale,<br />
in termini di sviluppo del prodotto e di<br />
spinta verso la sostenibilità, la partnership ormai<br />
di lunga data di Petronas con il team Mercedes di<br />
Formula 1 (che si estende agli altri team motorizzati<br />
Mercedes): una collaborazione che durerà almeno<br />
fino al 2026. E a proposito di partnership, nello sviluppo<br />
di lubrificanti per veicoli pesanti rimane centrale<br />
il rapporto con Iveco. Un esempio è il celebre<br />
olio motore Petronas Urania, ma anche in questo<br />
caso il futuro guarda all’elettrificazione e Petronas<br />
ha lavorato con il costruttore nazionale all’eDaily,<br />
non a caso presente a Santena lo scorso 18 ottobre.<br />
Un passaggio cruciale nell’evoluzione del centro<br />
R&T di Santena è la progressiva trasformazione a<br />
energy provider: i banchi meccanici sono stati riprogettati<br />
per recuperare l’energia prodotta durante<br />
i test di collaudo, invece di dissiparla come calore<br />
sprecato. Come abbiamo accennato nell’attacco,<br />
questa energia viene rimessa in circolo per alimentare<br />
il resto del centro, mentre l’eventuale surplus<br />
finisce nella rete elettrica e inviato a un fornitore di<br />
elettricità, per essere reimmessa in rete, al servizio<br />
della comunità locale.<br />
Ma torniamo alla storia, quella con la “S” maiuscola.<br />
Quella di un’eccellenza italiana come Fiat<br />
Lubrificanti che ha trovato posto in un piccolo ma<br />
La celebrazione dei primi cinque anni<br />
di vita del centro di ricerca Petronas di<br />
Santena ha sancito anche la nascita<br />
della nuova divisione Nev Fluids,<br />
completamente dedicata allo sviluppo<br />
di lubrificanti per veicoli elettrici. Proprio<br />
l’aumento dei veicoli a zero emissioni<br />
allo scarico ha spinto Petronas verso la<br />
nuova business unit, che sarà guidata da<br />
James Mark. «Siamo in un’epoca molto<br />
stimolante per l’industria automotive.<br />
Sono entusiasta di guidare i nostri team<br />
di ricerca e sviluppo per progettare<br />
già oggi le soluzioni di fluidi Ev per<br />
il domani. Il mio obiettivo è quello di<br />
far crescere l’attività Nev di Petronas<br />
significativo museo organizzato per argomenti, dai<br />
prodotti (ci sono quelli davvero iconici, dal Paraflu<br />
ai lubrificanti a marchio Selenia, per esempio) alle<br />
campagne di comunicazione; dall’attività nelle officine<br />
fino all’impegno del motorsport. Dunque, rally<br />
ma anche Motomondiale e Superbike oltre alla già<br />
citata Formula 1. Un museo, l’Heritage highlights<br />
di Santena, aperto qualche mese fa ma ufficialmente<br />
inaugurato a ottobre, che ambisce a trovare la<br />
sua collocazione nei percorsi turistici del territorio<br />
come esempio virtuoso di turismo industriale. «Per<br />
valorizzare un patrimonio che non è solo nostro,<br />
ma che è anche nazionale», come sintetizzato da<br />
Ciro Lupo, a capo del business per Italia e Africa.<br />
Nev Fluids: solo per i veicoli elettrici<br />
Lubricants International fino a renderla<br />
un attore globale di primo piano in questo<br />
segmento». Come dimostra la linea<br />
Petronas Iona, pensata appunto per i<br />
veicoli elettrici. Efficienza e sostenibilità<br />
sono i principali driver sui quali si<br />
baserà l’azione della nuova business<br />
unit di Petronas, che svilupperà, tra<br />
l’altro, soluzioni per il raffreddamento<br />
delle batterie, lubrificanti per powertrain<br />
elettrificati, ma anche liquidi di<br />
raffreddamento per le stazioni di ricarica.<br />
Cambiano, insomma, le esigenze rispetto<br />
alle tradizionali catene cinematiche<br />
con propulsione termica, e Petronas<br />
vuole continuare a giocare un ruolo di<br />
Petronas è legata<br />
al territorio torinese<br />
dal cordone<br />
ombelicale di<br />
Fiat - Iveco. In<br />
basso, uno scorcio<br />
del museo che<br />
ripercorre le<br />
tappe di crescita<br />
dell’azienda, a<br />
partire dal 19<strong>12</strong>,<br />
anno di fondazione<br />
del marchio Olio<br />
Fiat.<br />
primissimo piano. Alessandro Orsini,<br />
Head of Group Marketing and Group<br />
Customer Excellence di Pli, commenta:<br />
«L’obiettivo di Petronas Lubricants<br />
International è quello di diventare uno<br />
dei principali attori nel settore delle<br />
soluzioni per fluidi per veicoli elettrici<br />
e questo team sarà il catalizzatore per<br />
accelerare il raggiungimento di questa<br />
ambizione. L’esperienza di James<br />
sarà fondamentale per accelerare<br />
efficacemente l’offerta dell’azienda<br />
per un futuro di mobilità sostenibile e<br />
per diventare un attore rilevante nel<br />
settore dei fluidi per Nev Fluids a livello<br />
globale».<br />
41
VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com ISSN 0042 2096 Poste Italiane s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
Vadoetorno<br />
network<br />
STY COSA MANCA PER IL DECARBON ● ANTEPRIME MERCEDES<br />
eACTROS 600 ● SALONI AL SOLUTRANS NON SOLO CONFERME<br />
L’ECOSISTEMA AL GLOBAL MOBILITY CALL ● INTERVISTA EDUARD<br />
SAVELLI DI RENAULT TRUCKS ● PROVE MAN TGX 18.520 - RENAULT<br />
TRUCKS T480 HIGH ● POLITICA VIA I PARASSITI DAL TRASPORTO<br />
dammi il<br />
quattro<br />
NOVEMBRE<br />
<strong>2023</strong><br />
MENSILE<br />
€ 3,00<br />
11<br />
Prima immissione:<br />
6 novembre <strong>2023</strong><br />
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />
Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />
in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
NOVEMBRE N. 11 - <strong>2023</strong><br />
ANNO 32°- euro 5,00<br />
IN QUESTO NUMERO<br />
TUTTE LE NOVITÀ DEL BUSWORLD<br />
EUROPA <strong>2023</strong>, I VINCITORI SBY 2024,<br />
LA NOSTRA PROVA SU STRADA DEL SETRA<br />
S 515 HD, L’HYDRON DI RAMPINI<br />
E I SEI METRI ELETTRICI KING LONG<br />
È qui<br />
la<br />
festa<br />
da Vadoetorno n. 11/<strong>2023</strong> da AUTOBUS n. 11/<strong>2023</strong><br />
VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 1720-3503 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/ MI - EURO 3,50<br />
N.11 - <strong>2023</strong> ANNO 28°<br />
NOVEMBRE<br />
La prova del 9<br />
AGRITECHNICA <strong>2023</strong>: IN ANTEPRIMA LE NEW ENTRY DEL SALONE<br />
IN CAMPO: STEYR ABSOLUT 6280 CVT. LA FAMIGLIA SI ALLARGA<br />
da TRATTORI n. 11/<strong>2023</strong><br />
La rivista VADO E TORNO<br />
affonda le radici nel 1962.<br />
Praticamente rappresenta<br />
l’antologia del camion dal<br />
boom economico ai nostri<br />
giorni. Le riviste AUTOBUS<br />
e TRATTORI affiancarono<br />
successivamente VADO E<br />
TORNO nella descrizione<br />
incalzante a aggiornata<br />
di quanto avviene nel<br />
trasporto persone e nella<br />
meccanizzazione agricola.<br />
Mondi che rappresentano,<br />
per noi di POWERTRAIN,<br />
gli scenari di quelle che su<br />
queste pagine chiamiamo<br />
applicazioni. Ad ogni uscita<br />
proporremo la sintesi di<br />
un articolo pubblicato sui<br />
numeri precedenti delle<br />
riviste di VADO E TORNO<br />
EDIZIONI, la nostra casa<br />
comune. Senza timore di<br />
smentita possiamo parlare<br />
di “filiera corta”: la catena<br />
cinematica e le macchine<br />
che la sostanziano.<br />
42<br />
43
VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com ISSN 0042 2096 Poste Italiane s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
dammi il<br />
quattro<br />
Estratto da ‘Vado e Torno’ n.11, <strong>2023</strong><br />
STY COSA MANCA PER IL DECARBON ● ANTEPRIME MERCEDES<br />
eACTROS 600 ● SALONI AL SOLUTRANS NON SOLO CONFERME<br />
L’ECOSISTEMA AL GLOBAL MOBILITY CALL ● INTERVISTA EDUARD<br />
SAVELLI DI RENAULT TRUCKS ● PROVE MAN TGX 18.520 - RENAULT<br />
TRUCKS T480 HIGH ● POLITICA VIA I PARASSITI DAL TRASPORTO<br />
NOVEMBRE<br />
<strong>2023</strong><br />
MENSILE<br />
€ 3,00<br />
11<br />
Prima immissione:<br />
6 novembre <strong>2023</strong><br />
Beppe Sciandra<br />
inizia la sua storia<br />
da padroncino con<br />
il predecessore<br />
della serie T.<br />
È amore a prima<br />
vista che continua<br />
ancora oggi.<br />
Con l’usato sicuro<br />
di Renault Trucks<br />
fa la spola tra Italia<br />
e Francia<br />
Prova verità: Renault Trucks T480 High<br />
Fan della Losanga<br />
grazie al Magnum<br />
lavoro in un mulino: di giorno<br />
preparavamo la farina in sacchi<br />
da 50 chili che di notte si distribuiva<br />
in Liguria con un vecchio<br />
Fiat 650N».<br />
Da allora Beppe ha guidato di<br />
tutto, anche in cava. Prima cotendevamo<br />
io e mio cugino». Lo<br />
zio, inoltre, era titolare di una<br />
ditta di pullman. Insomma, ingranaggi,<br />
motori, grasso e gasolio<br />
fanno parte del dna di Beppe.<br />
«Sotto “naja” a 21 anni presi le<br />
patenti del camion e subito trovai<br />
Beppe, classe 1974, è nato e<br />
cresciuto ad Albenga nella<br />
cascina dello zio in mezzo<br />
a trattori e macchine agricole di<br />
ogni genere. La prima volta che<br />
ha guidato un trattore aveva sei<br />
anni: «Era del nonno e ce lo con-<br />
me autista e poi, nel 2017, da<br />
padroncino: «Ho iniziato con il<br />
Poldone primo, un vecchio Renault<br />
Magnum 480 del 2003 col<br />
motore americano Mack e un milione<br />
e 300 mila chilometri sul<br />
groppone».<br />
«Guidando il Magnum ho imparato<br />
ad apprezzare il brand francese.<br />
Poi è arrivato il Poldone<br />
secondo, un altro Magnum 480<br />
con motore Mack. E nel 2021,<br />
ho acquistato il Poldone terzo,<br />
un T480 del 2015 con 300 mila<br />
chilometri. Un vero affare. La<br />
concessionaria Bergamo Trucks<br />
me lo consegnò in condizioni eccellenti,<br />
personalizzato con interni<br />
in pelle bianca e finiture rosse.<br />
Purtroppo, però, l’anno seguente,<br />
mentre scaricavo con un semirimorchio<br />
silos del cliente con<br />
200 quintali di cemento all’interno,<br />
si è spezzato il telaio proprio<br />
quando la cisterna era quasi in<br />
verticale facendola crollare sopra<br />
la cabina. Fortunatamente<br />
ero fuori quando il camion si è<br />
letteralmente disintegrato. Dopo<br />
quell’esperienza, basta silos e<br />
cisterne».<br />
«Chiusa l’inchiesta dopo un anno,<br />
ottenuto il rimborso dall’assicurazione<br />
e estinto il leasing,<br />
alla Bergamo Truck ho trovato<br />
questo T480 con cabina alta e<br />
510 mila chilometri, sempre del<br />
2015, ma tenuto anche meglio,<br />
con due anni di garanzia. Ora<br />
ne ha 580 mila e va come un<br />
orologio».<br />
Si capisce che sono<br />
un fan dei Metallica?<br />
Beppe, che da sempre è appassionato<br />
di musica heavy metal,<br />
ha voluto mettere il nome del suo<br />
gruppo preferito, i Metallica, su<br />
tutti i suoi camion (...)<br />
Prosegue a pag. 46 di<br />
Vado e Torno Novembre <strong>2023</strong>.<br />
Inquadra il QRcode<br />
e leggi l’articolo integrale.<br />
44<br />
45
VADO E TORNO EDIZIONI<br />
www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />
Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />
in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />
NOVEMBRE N. 11 - <strong>2023</strong><br />
ANNO 32°- euro 5,00<br />
N.11 - <strong>2023</strong> ANNO 28°<br />
NOVEMBRE<br />
IN QUESTO NUMERO<br />
TUTTE LE NOVITÀ DEL BUSWORLD<br />
EUROPA <strong>2023</strong>, I VINCITORI SBY 2024,<br />
LA NOSTRA PROVA SU STRADA DEL SETRA<br />
S 515 HD, L’HYDRON DI RAMPINI<br />
E I SEI METRI ELETTRICI KING LONG<br />
È qui<br />
la<br />
festa<br />
Estratto da ‘AUTOBUS’ n.11, <strong>2023</strong><br />
Estratto da ‘TRATTORI’ n. 11, <strong>2023</strong><br />
VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 1720-3503 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/ MI - EURO 3,50<br />
La prova del 9<br />
AGRITECHNICA <strong>2023</strong>: IN ANTEPRIMA LE NEW ENTRY DEL SALONE<br />
IN CAMPO: STEYR ABSOLUT 6280 CVT. LA FAMIGLIA SI ALLARGA<br />
Il racconto del<br />
convegno in<br />
terra sarda<br />
per celebrare<br />
i 130 anni di<br />
Ctm Cagliari,<br />
tra passato,<br />
presente e futuro<br />
Dopo quattro<br />
anni torna<br />
ad Hannover<br />
la fiera più<br />
importante della<br />
meccanizzazione<br />
agricola.<br />
Gli espositori sono<br />
oltre 2.600, con<br />
gli italiani a guidare<br />
la compagine<br />
degli “stranieri”<br />
Mobility innovation Tour. La tappa di Cagliari<br />
130 anni di questi Mit<br />
Agritechnica<br />
L’attesa è finita<br />
dente di Asstra Andrea Gibelli.<br />
Non sono mancati gli interventi<br />
da parte dei vertici delle aziende<br />
che hanno fornito e stanno fornendo<br />
a Ctm autobus di nuova<br />
generazione: Iveco Bus, Solaris,<br />
Kiepe Electric e Otokar.<br />
La giornata di lavori<br />
Ad aprire le danze il presidente<br />
Ctm, Carlo Andrea Arba, che ha<br />
posto l’accento sugli ambiziosi<br />
obiettivi dell’operatore: «La<br />
trazione elettrica entro il 2026<br />
muoverà l’80 per cento dei no-<br />
29 settembre, il Mobility<br />
Innovation Tour è sbarcato<br />
in Sardegna, nel capoluogo<br />
regionale, per la sua<br />
sesta tappa dell’anno.<br />
Un appuntamento più speciale<br />
del solito visto che il convegno<br />
è coinciso con un anniversario<br />
importante per Ctm Cagliari, che<br />
ha spento le 130 candeline. Dopo<br />
i saluti istituzionali hanno preso<br />
parte alla tavola rotonda i vertici<br />
di Ctm (con il presidente Carlo<br />
Andrea Arba e il direttore generale<br />
Bruno Useli), oltre al presistri<br />
mezzi. Oltre ai 18 autobus da<br />
<strong>12</strong> metri Solaris Urbino da poco<br />
a disposizione, abbiamo già acquistato<br />
altri 157 mezzi elettrici<br />
e ci apprestiamo all’acquisto di<br />
15 autobus a idrogeno».<br />
(...)<br />
Prosegue a pag <strong>12</strong> di<br />
Autobus Novembre <strong>2023</strong>.<br />
Inquadra il QR code e leggi<br />
l’articolo integrale.<br />
1.581 trattori immatricolati in<br />
Francia nel 2022, 1.420 in<br />
Turchia, 1.383 in Germania.<br />
Con 705 e 426 unità è il secondo<br />
marchio più venduto in Portogallo<br />
e Ungheria, il terzo con<br />
307 unità in Repubblica Ceca.<br />
In Italia il marchio è importato e<br />
distribuito da Fiaccadori, che lo<br />
scorso anno ne ha venduti 450.<br />
Stiamo parlando di Solis, uno dei<br />
costruttori indiani più apprezzati<br />
sui mercati internazionali, e<br />
non a caso il primo esportatore<br />
indiano di trattori nel mondo.<br />
Fondata nel 2007, Solis fa parte<br />
del gruppo International Tractors<br />
Limited (ITL), che è uno dei<br />
principali produttori di trattori<br />
in India, proprietario anche del<br />
popolare marchio Sonalika. Per<br />
dare un’idea delle dimensioni<br />
dell’azienda, basti pensare che<br />
nel 2022 Solis ha prodotto oltre<br />
180 mila trattori, posizionandosi<br />
così nella top 5 dei costruttori<br />
mondiali. Ma attualmente la capacità<br />
dei suoi stabilimenti produttivi<br />
è esattamente il doppio, e<br />
quindi il suo margine di crescita<br />
è ancora enorme. La sede principale<br />
di produzione dei trattori<br />
Solis è a Hoshiapur, nello stato<br />
del Punjab, nel nord dell’India,<br />
ma altri siti sono a Rajpura, sempre<br />
in Punjab e a Basmat, nello<br />
stato di Maharashtra, nell’ovest<br />
dell’India. La produzione copre<br />
la fascia di (...)<br />
Prosegue a pag. 26 di<br />
Trattori Novembre <strong>2023</strong>.<br />
Inquadra il QRcode e leggi<br />
l’articolo integrale.<br />
46<br />
47
INDICE DEGLI ARGOMENTI <strong>2023</strong><br />
Argomenti n. pag. Argomenti n. pag. Argomenti n. pag. Argomenti n. pag.<br />
ANTEPRIME<br />
9 litri 7 22 AB: Festival biometano 7 38 Zivan-DeltaQ: Conexpo 5 24<br />
Ngv: FP087 fuel agnostic 1 20 13 litri 11 18 Diesel Technic: Sud Italia 7 42 Cat-Perkins: Conexpo 5 26<br />
Agco Power: Core75 1 24<br />
Perkins: Shard Londra 10 18 Cummins: Conexpo 5 28<br />
Honda: e-GX 4 28 DIESEL MARE Hydrogen Experience 10 22 Hyundai: Conexpo 5 30<br />
Webasto: Doosan 6 34 Cartello: parte II 1 40 Rexroth: PowerOn 11 38 Kubota: Conexpo 5 34<br />
Eni: Toyota e H2. Mestre 7 26 AS Labruna: benefit 3 40 Battery Experts Forum <strong>12</strong> 16 Kohler: Patrizia Barrasso 5 40<br />
Man: dual fuel 9 26 Wärtsilä 3 42 Agritechnica: apre <strong>12</strong> 20 Rexroth: D’Ammando 6 28<br />
Electric Boat Show 6 40 Agritechnica: Agco <strong>12</strong> 22 John Deere: Conexpo 6 32<br />
AUTOMOTIVE Bergen: ammoniaca 6 40<br />
Agritechnica: Cummins <strong>12</strong> 24 Volvo Penta: Conexpo 6 34<br />
Euro 7 1 10 Fpt: Bimotor a Venezia 7 36<br />
Agritechnica: Deutz <strong>12</strong> 26 ITG 7 16<br />
Unem: software consumi 1 <strong>12</strong> Venezia: il Salone 7 38<br />
Agritechnica: Fpt <strong>12</strong> 28 Volvo CE: elettrici 11 34<br />
Hyvia: idrogeno 1 14 Scania: a Genova 6 38<br />
Agritechnica: Kohler <strong>12</strong> 30<br />
Agritechnica: Kubota <strong>12</strong> 32<br />
Punch: Renault Euro 7 1 16 Salone Venezia 9 18<br />
OEM&MOTORI<br />
Hyundai: Enginius 1 17 SeaFuture La Spezia 9 21<br />
Ecomondo <strong>12</strong> 34 Lekker-Volvo 1 50<br />
Mazda: Wenkel 3 18 Volvo Penta: Ips 9 24<br />
Energreen: Perkins 3 22<br />
VW: autarchia elettrica 4 5 Ghisellini 9 26<br />
HI-TECH<br />
Cgm 3 50<br />
Eve: elettrici 4 30 Bimotor: Stage V 9 28 Microchannel: incisione 1 6 Venieri 4 50<br />
Fpt: Nikola 4 36 Punch: Vassallo e Costa 9 34 Cummins: Siemens 1 7 Rotair 5 50<br />
E-fuel 5 10 Ngv: biometano, metanolo 9 38 Volvo Penta: D17 3 8 Certina: Nuova Tmr 6 50<br />
Camion: Iveco-Nikola 6 10 Simplifhy: idrogeno 9 40 Deutz: Daimler Truck 4 6 Reinova: riciclo batterie 7 50<br />
Fpt: Iveco Bus Foggia 6 <strong>12</strong> Shyps: Viking e H2 9 40 Comer-ZF: bilanci 2022 4 7 Bimotor: con Scania 9 50<br />
Auto lusso: diesel 7 10 Cannes <strong>2023</strong> 10 24<br />
mtu: metanolo 5 8 Cummins: X15H e Terex 10 50<br />
Fpt: Folgore Maserati 7 <strong>12</strong> Anteprima Genova 10 28<br />
Kohler Energy 5 9 Scania: camion elettrici 11 50<br />
Cina: messa punto elettrici 9 <strong>12</strong> mtu: commmerciali 10 30<br />
Isotta: IFuture 6 8 I motori del Toty 2024 <strong>12</strong> 50<br />
Miretti: Emission Partner 6 9<br />
Iaa Mobility 10 8 Atena SeaFuture 10 32<br />
2G: idrogeno 6 9<br />
PoliEindhoven: Eterna 11 <strong>12</strong> Salone Genova 11 28<br />
SERVIZI<br />
VM: idrogeno 7 8<br />
StartUp: e-truck <strong>12</strong> 8 Eurac: Orta elettrico 11 32<br />
Cnh: Tech Day Phoenix 1 18<br />
Punch: Vitesco 7 9 Ngv: con Fev 3 14<br />
Eurac: bus: elettrico-H2 <strong>12</strong> 14<br />
Italgas: H2, Cng, bio 7 9 Jcb: 4.8 idrogeno 3 18<br />
DOTY<br />
Reinova: con E2C 9 10 Prinoth:idrogeno, Fpt 3 22<br />
COMPONENTI Scania NG DC13 3 6<br />
Saim: thruster QS30-110 9 11 Trattori: elettrificazione 4 30<br />
Bosch Rexroth: vision 1 32 Scania: Super 5 6<br />
Abb: Dynafin 9 11 Idrogeno: sicurezza 4 34<br />
Allison e Dana: off-road 1 35 Scania: premiazione 6 6<br />
Bosch: idrogeno 10 6 Dellorto 4 36<br />
Parker: bauma 1 36 Scania: con Perlini 7 6<br />
Cgt: Surgital 10 7 Seminari: Dpe 5 <strong>12</strong><br />
Comer Industries: bauma 1 38 Scania: con Tuxedo 9 6<br />
Isotta: Bochicchio Ad 10 7 Siemens Xcelerator 5 38<br />
Mta: bauma ed Eima 1 39 Scania: con Bruno 11 6<br />
Gis: Deutz e Webasto 11 8 Hidromek: mtu 6R1000 6 14<br />
Westcar: giunti 3 36<br />
Punch: diventa Dumarey 11 9 Saim: R&D Integrated 6 24<br />
Cmtg: thick detection 3 38 EVENTI E FIERE Ufi: Fpt Cursor 16 11 9 Man Engines: Campus 6 36<br />
Veil: 10 anni 10 36 HyVolution Parigi 3 <strong>12</strong> Futurmotive <strong>12</strong> 6 Kohler: energia verde 6 38<br />
Matrix: 1,5 GW in Italia 10 38 Dpe-K.EY 3 16 Kohler: Platinum <strong>12</strong> 7 Avl Italia: Green Camp 6 39<br />
Cmtg: vibrazioni 10 39 Isotta: Centro innovazione 4 8 Weichai: con Bosch <strong>12</strong> 8 Pitteri Violini: Jcb 6 28<br />
Toyota: batterie 11 36 Pre Samoter 4 <strong>12</strong> Dpe: Electricity Expo <strong>12</strong> 8 Sgariboldi: Rama 6 30<br />
Voith: Inverter 11 37 K.EY-Dpe 4 16<br />
Bu: Meneghini-Brugnetti 7 24<br />
Schaeffler: piastre bipolari <strong>12</strong> 38 Conexpo 4 20 INTERVISTE<br />
Unem: Parte 1 9 14<br />
Samoter 6 16 Volvo Penta: Procicchiani 1 26 Federtec: Governance 10 10<br />
CONFRONTI<br />
Kohler: DemoDays 7 20 Zapi Group 3 30 Unem: Parte 2 10 14<br />
11 litri 1 28 Kubota: Plantworx 7 28 Linz Electric 3 34 Cummins: Cracovia 11 14<br />
7-8 litri 4 26 Hydrogen Expo 7 30 Danfoss: Conexpo 5 18 Busworld: Bruxelles 11 24<br />
8 litri 6 22 PoliMi: termico idrogeno 7 32 Parker: Conexpo 5 20 Petronas: R&D Santena <strong>12</strong> 40<br />
48<br />
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Tractor of the year 2024<br />
TRE PIÙ<br />
UNO<br />
Tre termici e un<br />
elettrico. È il bilancio<br />
del Toty 2024, tenutosi<br />
all’Agritechnica. Iridati<br />
l’OM473 di Mercedes,<br />
l’F36 di Fpt Industrial e<br />
il Deutz Tcd2.9L4 HT<br />
Il Tractor of the year 2024 ha<br />
espresso un verdetto in due<br />
lingue: italiano e tedesco. Il<br />
premio più ambito, riservato al<br />
trattore da campo aperto, è stato<br />
assegnato a Claas. Lo Xerion<br />
<strong>12</strong>.650 Terra Trac è il trattore con<br />
trasmissione a variazione continua<br />
più potente al mondo. Sotto il cofano<br />
alloggia l’OM473 di Mercedes,<br />
alias a firma Rolls-Royce<br />
Power Systems 6R1500, capace di<br />
480 kW, potenza superiore alle tre<br />
convenzionali (al top, il 6R1550<br />
C60 eroga 460 kW a 1.700 giri,<br />
e 2.900 Nm 1.300). Sui trattori<br />
di medio-bassa potenza, en plein<br />
del Gruppo Argo. Il McCormick<br />
X5.<strong>12</strong>0 P3-Drive è il best of utility.<br />
Attinge agli 83,8 kW dall’ F36<br />
di Fpt Industrial, ha un peso a<br />
vuoto di 4.000 chili, con un carico<br />
massimo consentito fino a 7.000<br />
chili. La trasmissione powershift<br />
automatizzata consente di cambiare<br />
automaticamente fino a <strong>12</strong><br />
marce, sia in campo che su straoem&motori<br />
da. Il Best of Specialized è il il<br />
Landini Rex4 <strong>12</strong>0 GT Roboshift<br />
Dynamic, equipaggiato dal Deutz<br />
Tcd2.9L4 HT, capace di 82,3 kW<br />
e 420 Nm. Si iscrive in questa categoria<br />
anche il Sustainable Toty.<br />
Il Fendt e107 Vario è il primo<br />
trattore specializzato completamente<br />
elettrico con una potenza<br />
superiore a 44 kW. Ha una capacità<br />
della batteria di 100 kWh,<br />
con un’autonomia stimata tra 4<br />
e 7 ore per applicazioni a carico<br />
parziale come la potatura, il taglio<br />
dell’erba o la pulizia delle strade.<br />
Poiché le prese di ricarica rapida a<br />
corrente continua non sono ancora<br />
diffuse in questi ambiti, il Fendt<br />
e107 Vario è dotato di una presa<br />
Ccs2 che consente una ricarica a<br />
corrente alternata fino a 22 kW o<br />
può essere caricata attraverso una<br />
presa industriale da 32 A se utilizzata<br />
con un caricatore mobile<br />
da 22 kW. Con questa potenza, la<br />
batteria può essere ricaricata completamente<br />
in 5 ore.<br />
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