SPECIALE TRASPORTI speciale a cura della redazione Ethical Transport Approach: Una Nuova Prospettiva per l'Industria del Trasporto Pesante in Italia Da un'iniziativa coraggiosa di due imprenditori del settore è emerso l'"Ethical Transport Approach", un decalogo che promuove comportamenti etici e fornisce pratiche guida nel settore del trasporto pesante. La flessione nel ricambio generazionale è influenzata da vari fattori. Carpella sottolinea: "I salari medi sono allettanti, non inferiori a 2.000 euro al mese, ma è necessaria maggiore attenzione all'aspetto umano". Addio agli stereotipi sui camionisti e al mondo dei mezzi pesanti. Un approccio etico al trasporto su gomma che incorpora pratiche di buon senso delineate in un codice mirato a elevare la figura dell'autotrasportatore. Il progetto, promosso dai bresciani Emanuela Carpella e Giuseppe Lacorte insieme all'avvocato Agostino Crosti, docente al Politecnico di Milano, si traduce in un codice etico che potrebbe essere la chiave per affrontare la carenza di circa 20.000 autisti in Italia. Carpella spiega: "Non si tratta solo di stipendi, ma anche della percezione di questo lavoro. Invitiamo gli operatori a abbracciare questi principi e adottare il nostro decalogo, come già facciamo noi". Come i piloti d’aereo I fondatori dell’associazione sono convinti che, attraverso la promozione e la più ampia conoscenza del progetto ETA, sarà possibile ottenere maggiori investimenti, pubblici e privati, nella formazione professionale dell’autotrasportatore e dei suoi collaboratori «raggiungendo il traguardo etico e umanistico dell’essere umano al centro, per creare valore aggiunto pur nella condivisione dei rapporti di lavoro». «Così facendo e rovesciando il paradigma del camionista stereotipato che svolge un lavoro duro e pericoloso ma sottopagato, si potrebbe giungere alla loro equiparazione con i piloti commerciali di aereo, con una loro divisa identificativa, con competenze e anzianità di servizio. Riteniamo che si potrebbe attrarre anche una percentuale di giovani in cerca di un’attività lavorativa ben retribuita», conclude Carpella. Un problema anche dell'industria La carenza di autisti è uno dei numerosi problemi che affliggono, specie negli ultimi anni, l’autotrasporto italiano (non solo). Per quanto possa sembrare relativo al mondo del lavoro si tratta di una questione che, a cascata, ricade anche sull’industria e sul mercato. Una questione che, semplificando, si potrebbe spiegare così: se non ci sono le persone a cui farli guidare le aziende acquistano meno camion. Tuttavia mettersi alla guida di un camion non è semplice e l’iter professionale da compiere è spesso lungo e, soprattutto, oneroso. Lo step principale da superare è quello della patente adatta, oltre anche le altre necessarie abilitazioni professionali (CQC, licenze etc); un "gradino" arduo più dal punto di vista economico che pratico. Alle industrie e ai giovani che vogliono intraprendere questo tipo di professione viene così incontro il Governo. Bonus patente camion, 25,3 milioni, per il <strong>2023</strong> è già esaurito. Il contributo erogato fino al 2026 serve ad aiutare a conseguire le patenti per bus e autocarri. Un fondo da 25,3 milioni in 5 anni Da parte del ministero per le Infrastrutture e i Trasporti sono stati infatti stanziati 25,3 milioni di euro per il periodo che va dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2026, destinati al cosiddetto bonus patente. Si tratta di fondi del MIT destinati a giovani tra i 18 e i 35 anni che vogliano conseguire la patente o le abilitazioni professionali per la guida dei veicoli destinati all'esercizio dell'attività di autotrasporto di persone e di merci. ll bonus patente <strong>2023</strong> è finanziato dal fondo “Programma patenti giovani autisti per l’autotrasporto”, che ha messo a disposizione 3,7 milioni di euro per il 2022 e 5,4 milioni di euro dal <strong>2023</strong> fino al 2026. Il bonus patente <strong>2023</strong> può essere richiesto fino al 31 dicembre 2026 tramite l’apposita piattaforma online del Ministero dei Trasporti e delle Mobilità Sostenibili, rivolgendosi presso le autoscuole. Ma sul sito del MIT si viene a sapere che i fondi stanziati per il <strong>2023</strong> sono già esauriti, con tutta probabilità sono stati richiesti tutti dalle autoscuole che hanno avuto accesso prima dei privati al portale. Il contributo erogato dal Ministero sarà pari all'80% della spesa sostenuta per il conseguimento delle varie autorizzazioni alla guida e comunque di importo non superiore a 2.500 euro. Suddetto contributo potrà essere riconosciuto una volta sola, nel percorso professionale del beneficiario. 10
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