Otherland - Le tre prove
Otherland è un mondo magico e pericoloso, un luogo dove le apparenze ingannano e tutto può accadere. Un mondo di vampiri, dei, fate e folletti. Ed è... orribile. Quando Myra e Rohan, amici da sempre, scoprono che la sorellina di Rohan è stata rapita e portata nell’Otherland, capiscono che l’unica strada per salvarla è prendere parte a una partita mortale: tre impossibili prove ideate dalla Regina delle Fate di quel mondo. In caso di vittoria, Rohan e Myra potranno riportare Shilpa a casa, ma in caso di sconfitta... saranno intrappolati nell’Otherland per sempre. Un’avventura fantasy piena di azione e colpi di scena dall’acclamata autrice di Un drago in biblioteca, Il mostro del lago, Il mago del bosco.
Otherland è un mondo magico e pericoloso, un luogo dove le apparenze ingannano e tutto può accadere. Un mondo di vampiri, dei, fate e folletti. Ed è... orribile.
Quando Myra e Rohan, amici da sempre, scoprono che la sorellina di Rohan è stata rapita e portata nell’Otherland, capiscono che l’unica strada per salvarla è prendere parte a una partita mortale: tre impossibili prove ideate dalla Regina delle Fate di quel mondo.
In caso di vittoria, Rohan e Myra potranno riportare Shilpa a casa, ma in caso di sconfitta... saranno intrappolati nell’Otherland per sempre.
Un’avventura fantasy piena di azione e colpi di scena dall’acclamata autrice di Un drago in biblioteca, Il mostro del lago, Il mago del bosco.
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non avessero sentito, ma la porta si aprì. Rohan era sulla<br />
soglia, come se fosse stato lì ad aspettare.<br />
«Ciao», disse Rohan. Sembrava preoccupato.<br />
D’altra parte, Rohan sembrava sempre preoccupato.<br />
Era un metro e mezzo di preoccupazione in forma umana.<br />
I capelli neri, sollevati con il gel, gli regalavano almeno un<br />
centimetro in più. Myra non sapeva come fosse possibile,<br />
ma di Rohan sembravano preoccupati anche i capelli. Gli<br />
occhi scuri erano spalancati e guardavano Myra come si<br />
po<strong>tre</strong>bbe guardare una bomba pronta a esplodere.<br />
Myra pensò che sembrava vestito per un funerale, e<br />
non in modo divertente, ironico, della serie «è il mio<br />
complimorte». Aveva una camicia blu scuro e pantaloni<br />
blu ancora più scuri. L’unico accenno di colore era la<br />
cravatta, che era rossa. Ma era comunque una cravatta.<br />
Una cravatta vera. Lo faceva sembrare un adulto<br />
rimpicciolito per sbaglio da un raggio laser.<br />
«CIAO!» disse Myra, a volume maiuscolo. «BUON<br />
COMPLIMORTE A NOI! ORA URLO!» Accompagnò<br />
la parola «urlo» con un vero e proprio ululato penetrante,<br />
con le mani ai lati del viso. Fare una bella entrata era<br />
importante, specialmente a una festa. Rohan si coprì le<br />
orecchie finché lei non ebbe finito. Guardò su e giù per<br />
la strada, controllando se c’era qualcuno nelle vicinanze,<br />
poi fece un cenno, sibilando: «Prego, entrate».<br />
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