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Powertrain 2023-11

DIESEL OF THE YEAR Scania Next Generation DC13, ultima tappa: generazione. Il nostro ha sedotto Tecnogen AZIENDE Cummins: a Cracovia il centro europeo di remanufacturing CONFRONTI 13 litri industriali: Caterpillar e Perkins lanciano il guanto di sfida a Scania SALONI Busworld Bruxelles: Ballard, Cummins, Fpt, ZF e tanti bus urbani elettrici Salone di Genova: Fpt, Hyundai, John Deere, mtu, Oxe, Punch, Scania ELETTRIFICAZIONE Eurac Reasearch: per i servizi sul Lago d’Orta Volvo CE: Sette escavatori e una pala Toyota: la road map delle batterie Voith: Fip (Future inverter platform) EVENTI PowerOn: Bosch Rexroth si è raccontata agli Oem. Luci sull’e-Lion RUBRICHE Editoriale, Hi-Tech, Automotive, VeT Network, Oem&motori

DIESEL OF THE YEAR
Scania Next Generation DC13, ultima tappa: generazione. Il nostro ha sedotto Tecnogen
AZIENDE
Cummins: a Cracovia il centro europeo di remanufacturing
CONFRONTI
13 litri industriali: Caterpillar e Perkins lanciano il guanto di sfida a Scania
SALONI
Busworld Bruxelles: Ballard, Cummins, Fpt, ZF e tanti bus urbani elettrici
Salone di Genova: Fpt, Hyundai, John Deere, mtu, Oxe, Punch, Scania
ELETTRIFICAZIONE
Eurac Reasearch: per i servizi sul Lago d’Orta
Volvo CE: Sette escavatori e una pala
Toyota: la road map delle batterie
Voith: Fip (Future inverter platform)
EVENTI
PowerOn: Bosch Rexroth si è raccontata agli Oem. Luci sull’e-Lion
RUBRICHE
Editoriale, Hi-Tech, Automotive, VeT Network, Oem&motori

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NOVEMBRE<br />

<strong>2023</strong><br />

N° <strong>11</strong><br />

EURO 5,00<br />

Forza<br />

TREDICI<br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com<br />

ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p.<br />

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

art. 1, comma 1, LO/MI<br />

• TREDICI, COME I LITRI<br />

DEL CONFRONTO. SUL<br />

PODIO CAT E PERKINS,<br />

DEUTZ, SCANIA<br />

• ELETTRICI? AUTOBUS AL<br />

BUSWORLD, ESCAVATORI<br />

A FIRMA VOLVO CE<br />

• CUMMINS HA<br />

INAUGURATO A<br />

CRACOVIA L’EUROPEAN<br />

MASTER REBUILD CENTRE


NOVEMBER 12-18, <strong>2023</strong><br />

HANNOVER, GERMANY<br />

HALL 15 | BOOTH G18<br />

Our new ambition is rising.<br />

Its name is Kohler Energy.<br />

When it comes to engines, we’ve been on the leading edge of technology<br />

and innovation since our foundation. But we don’t simply provide you with<br />

functional power: we redefine your energy resilience with industry-leading<br />

electrification, hybrid solutions, alternative fuels and innovative products,<br />

to create better lives and communities in a more sustainable future.<br />

This is the next chapter in our vision, and its name is Kohler Energy.


Novembre <strong>2023</strong><br />

SEGUICI SUI<br />

SOCIAL:<br />

powertrainweb.it<br />

14<br />

6<br />

24 28<br />

IL SONDAGGIO<br />

DEL MESE<br />

Volta Trucks, Volta crack. Il<br />

camion non s’ha da elettrificare?<br />

Rispondi su<br />

powertrainweb.it<br />

Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni<br />

non sono basate su un campione scientifico<br />

LE RISPOSTE DI<br />

OTTOBRE<br />

Tassi di interesse. La mazzata<br />

che ammazzerà Oem e fornitori?<br />

73%<br />

sì<br />

37%<br />

no<br />

DIESEL OF THE YEAR<br />

6. Scania Next Generation DC13:<br />

Ultima tappa: generazione.<br />

Il nostro ha sedotto Tecnogen<br />

AZIENDE<br />

14. Cummins:<br />

A Cracovia il centro europeo<br />

di remanufacturing<br />

CONFRONTI<br />

18. 13 litri industriali:<br />

Caterpillar e Perkins lanciano<br />

il guanto di sfida a Scania<br />

SALONI<br />

24. Busworld Bruxelles:<br />

Ballard, Cummins, Fpt, ZF<br />

e tanti bus urbani elettrici<br />

28. Salone di Genova:<br />

Fpt, Hyundai, John Deere,<br />

mtu, Oxe, Punch, Scania<br />

ELETTRIFICAZIONE<br />

32. Eurac Reasearch:<br />

Per i servizi sul Lago d’Orta<br />

32. Volvo CE:<br />

Sette escavatori e una pala<br />

36. Toyota:<br />

La road map delle batterie<br />

37. Voith:<br />

Fip (Future inverter platform)<br />

EVENTI<br />

38. PowerOn:<br />

Bosch Rexroth si è raccontata<br />

agli Oem. Luci sull’e-Lion<br />

RUBRICHE<br />

4. Editoriale 10. Hi-Tech<br />

12. Automotive 44. VeT<br />

50. Oem&motori<br />

SOMMARIO<br />

3


MA CHE BRUTTA SCOSSA!<br />

Casi diversi, applicazioni altrettanto<br />

aliene, più che di un “fil rouge”<br />

dovremmo parlare di un cavo.<br />

Quello dell’elettricità. Le notizie<br />

bomba che deflagrano nell’arena della<br />

elettrificazione sono due: la voce che<br />

Torqeedo è sul mercato e il fulmineo<br />

fallimento di Volta Crack... cioè Volta<br />

Trucks. La prima notizia proviene da un<br />

dettagliato ritratto a cura del Manager<br />

Magazin, mensile di Amburgo che da<br />

oltre mezzo secolo scandaglia i fondali<br />

dell’ecosistema finanziario. Sulla graticola<br />

per l’acquisizione di Torqeedo nel 2017 da<br />

parte di Deutz AG è finito il dimissionato<br />

board dell’azienda di Colonia. Una<br />

brutta gatta da pelare per il neo-Ceo,<br />

Sebastian Schulte, e i membri del<br />

rinnovato consiglio di amministrazione,<br />

Timo Krutoff, Markus Müller e Petra<br />

Mayer. Una squadra che si sta peraltro<br />

muovendo in modo lungimirante<br />

fin dall’insediamento, cavalcando<br />

l’onda lunga del mercato off-highway,<br />

correggendo la traiettoria degli errori<br />

dei predecessori e centrando l’agognato<br />

obiettivo dei 2 miliardi di fatturato.<br />

Manager Magazin apre così l’articolo<br />

sulla possibile cessione di Torqeedo: «Il<br />

più antico produttore di motori del mondo<br />

(Deutz AG, ndr) voleva guardare al futuro<br />

con gli azionamenti elettrici per le barche.<br />

Il risultato: problemi di qualità, minacce<br />

di azioni legali e vendita della divisione.<br />

Una lezione di cattiva gestione...».<br />

Si cambia scenario e si va in strada con<br />

l’esempio capziosamente virtuoso della<br />

start-up di successo, che aveva fatto<br />

scouting tra le sette sorelle del camion<br />

europeo, si stava ramificando e strutturando.<br />

Pensate che la consegna delle prime unità<br />

era prevista proprio per il terzo quarto di<br />

quest’anno, cioè a partire da qualche<br />

giorno fa... Questo, a poco più di un<br />

annetto dall’entrata a regime delle linee<br />

produttive dello stabilimento di Steyr,<br />

in Austria. Il camion elettrico da 16 ton<br />

si accomoda dunque nel sacello sepolcrale<br />

e i suoi fratellini da 7,5 e 12 ton non<br />

vedranno mai la luce del giorno. Volta<br />

Trucks ha aperto ufficialmente la procedura<br />

di bancarotta in Svezia. Su questo<br />

argomento torneremo, e approfondiremo,<br />

su POWERTRAIN Dicembre.<br />

EDITORIALE<br />

4


LA TECNOLOGIA<br />

GIUSTA PER<br />

SODDISFARE<br />

LE TUE ESIGENZE<br />

DIESEL AVANZATI • CARBURANTI RINNOVABILI<br />

IBRIDI • BATTERIE • IDROGENO<br />

Dal 1919 Cummins motorizza l’agricoltura. Con quasi un milione di motori agricoli<br />

alimentiamo aziende in tutto il mondo. Dall’azienda agricola, al campo, al futuro,<br />

Cummins fornisce i prodotti giusti per la tua attività.<br />

Ci vediamo ad Agritechnica, 12-18 novembre – padiglione 15, stand H23.<br />

©<strong>2023</strong> Cummins Inc.


scania. Next Generation DC13<br />

GENERAZIONE<br />

BRUNO<br />

Il Diesel of the Year fa irruzione nella generazione<br />

di potenza, a firma di Bruno Generators.<br />

Il sodalizio tra il gruppo capitanato da Renato<br />

Bruno e il fornitore svedese di<br />

soluzioni propulsive prosegue<br />

dal 2019, sotto le insegne dello<br />

Stage V. Il motore siglato 505A<br />

equipaggia un gruppo Fusteq,<br />

avvistato al Bauma<br />

C<br />

orreva l’anno 2019, Bruno Generators proietta<br />

l’ologramma del grifone sul grande schermo<br />

dello Stage V. Nel <strong>2023</strong>, Scania si aggiudica<br />

il Diesel of the Year con il Next Generation DC13.<br />

Qual è il trait d’union? Semplice, la generazione di<br />

potenza, che Bruno ha declinato anche nelle forme<br />

del 13 litri svedese. Al Bauma di Monaco di Baviera<br />

del 2019 trovammo un gruppo elettrogeno equipaggiato<br />

con lo Scania DC13, da 450 kVA. Bruno<br />

celebrava così l’epifania di Scania nell’ecosistema<br />

Stage V, applicato ai gruppi elettrogeni. All’epoca,<br />

Domenico De Gianni, Direttore Export di Bruno,<br />

dichiarò: «La nostra consolidata esperienza nel settore<br />

del noleggio e l’elevato livello di competenza e<br />

specializzazione, ci permettono di affrontare le sfide<br />

del passaggio dalle norme europee sulle emissioni<br />

Stage III A a Stage V. Per rispondere con successo<br />

a questa sfida, Bruno confida nel supporto tecnico e<br />

nell’avanzata esperienza professionale del partner<br />

Scania».<br />

Scania per la serie Fusteq<br />

La serie Fusteq includeva gruppi elettrogeni che<br />

spaziano dagli 8 agli 800 kVA, con cofanature altamente<br />

insonorizzate e dagli 800 ai 2.500 kVA in<br />

container HC da 20’ e 40’. Oltre agli elevati livelli<br />

stazionari<br />

L’AVVENTO DI SPACE CAPITAL CLUB<br />

Risale alla tarda primavera del 2022 la notizia<br />

dell’ingresso della piattaforma di investimenti<br />

Space Capital Club nella compagine societaria di<br />

Bruno Generators. La quota è pari a circa il 40%<br />

del capitale sociale. L’investimento si propone di<br />

supportare lo sviluppo internazionale del gruppo,<br />

con particolare attenzione al mercato nordamericano<br />

e australiano, e di accompagnare l’azienda alla<br />

quotazione in Borsa nell’arco di 3/5 anni.<br />

Renato Bruno, amministratore delegato, e il fratello<br />

Giuseppe, rimarranno azionisti di maggioranza<br />

continuando il processo di sviluppo del gruppo,<br />

focalizzato nella ingegnerizzazione e produzione<br />

di sistemi di generazione di fascia premium.<br />

Le caratteristiche di prodotto, derivanti dall’attività<br />

di ricerca e sviluppo proprietaria, sono protette da<br />

brevetti e vengono particolarmente apprezzate<br />

dal mercato rental, a cui il gruppo è esposto sia<br />

come fornitore Oem dei principali operatori attivi<br />

nel comparto (25% del fatturato), sia prestando<br />

un servizio diretto di noleggio tramite una flotta<br />

di circa 1.000 gruppi elettrogeni in Italia. Con 4<br />

stabilimenti in Italia (Piacenza, Grottaminarda, Bari<br />

e Milano), ed una presenza commerciale diretta nel<br />

Regno Unito, Usa e Germania, Bruno Generators<br />

vanta una presenza internazionale consolidata<br />

(export pari a oltre il 60% del fatturato) in più di<br />

70 Paesi con un’ampia ed eterogenea base di<br />

clienti attivi in mercati di riferimento diversificati.<br />

Ha recentemente acquisito Ftg Equipment, il proprio<br />

distributore in Usa, che rappresenterà la base per la<br />

futura crescita sul mercato americano. Nel consiglio<br />

di amministrazione della società affiancheranno<br />

il Ceo, Renato Bruno, e Giuseppe Bruno: Andrea<br />

Abbati Marescotti (presidente del comitato<br />

investimenti di Scc, già amministratore delegato di<br />

Brembo dal 20<strong>11</strong> al 2019 con vent’anni di carriera<br />

nel gruppo Cnh), Edoardo Subert, Alfredo Ambrosio,<br />

Giorgio Paris (VP di Volvo Penta) e Domenico<br />

De Gianni (manager di Bgg).<br />

6


Circa un anno<br />

fa fu vergata la<br />

firma sul contratto<br />

di fornitura<br />

di 63 gruppi<br />

elettrogeni di<br />

Bruno Generators,<br />

motorizzati dal<br />

DC09 320A Scania,<br />

da 230 kVA, per i<br />

posti di comando<br />

regionali del Corpo<br />

nazionale dei<br />

Vigili del Fuoco.<br />

Questa fornitura<br />

è destinata a<br />

incrementare<br />

i numeri delle<br />

Colonne Mobili<br />

Regionali nelle<br />

strutture modulari<br />

di pronto impiego.<br />

Le strutture<br />

forniranno l’energia<br />

adeguata per<br />

rispondere alle<br />

situazioni di<br />

emergenza, come<br />

terremoti, alluvioni<br />

o disastri ambientali<br />

di vario genere.<br />

di insonorizzazione, i gruppi elettrogeni Fusteq si<br />

distinguono per l’innovativo sistema di raffreddamento<br />

VSi che regola il regime di rotazione delle<br />

elettroventole in base al carico del gruppo elettrogeno<br />

e alla temperatura esterna, eliminando la<br />

ventola meccanica del motore e riducendone così<br />

i consumi di carburante. Tornando ai giorni nostri,<br />

sono proprio quelli di Scania che ci confermano:<br />

«Il pedigree di questo gruppo elettrogeno vanta non<br />

solo il primo motore Scania Stage V single-speed,<br />

ma anche la partecipazione al Bauma nel 2019 e la<br />

messa in servizio nello stesso anno presso gli stabilimenti<br />

produttivi di Tecnogen. Attività quest’ultima<br />

che è proseguita fino ad oggi ed ha permesso di<br />

raggiungere la soglia delle 20mila ore di funzionamento.<br />

Le fatiche di questo progetto ci hanno<br />

permesso di sviluppare e perfezionare sul campo il<br />

nostro motore Stage V, offrendo a Bruno una gamma<br />

Stage V adatta alle richieste più stringenti del<br />

mercato del noleggio. Memori di questa esperienza<br />

positiva, abbiamo chiesto a Bruno la sua disponibilità<br />

per una nuova collaborazione che ricalcasse<br />

il sentiero tracciato in precedenza, ma con l’ambizione<br />

di spingerci un po’ oltre. Il progetto – unico<br />

in tutta Europa – ha permesso la presentazione al<br />

mercato della nuova piattaforma motore da 13 litri;<br />

si tratta del primo motore di nuova generazione<br />

messo in funzione al di fuori degli stabilimenti<br />

di Södertälje. Squadra che vince non si cambia: il<br />

(Next Generation, ndr) DC13 505A Stage V è stato<br />

installato sempre all’interno di un gruppo Fusteq<br />

ed esposto al Bauma 2022. Al termine della fiera,<br />

A sinistra lo Scania 12,7 litri. In alto, tre scatti<br />

del Fusteq di Tecnogen.<br />

la macchina è stata spostata presso Tecnogen per<br />

sostituire il fratello maggiore e iniziare il lavoro<br />

sul campo. Queste unitamente ad altre iniziative<br />

di co-marketing come il progetto “Radio Norba<br />

Cornetto Battiti live”, hanno permesso di rafforzare<br />

la collaborazione commerciale tra Bruno e<br />

Scania. Ad oggi Bruno realizza gruppi elettrogeni<br />

per mercato stand-by e noleggio con tutta la nostra<br />

gamma di motori».<br />

La versione da gruppo porta in dote il set tecnologico<br />

del 12,7 per utilizzi off-highway. Si tratta<br />

di un motore a controllo elettronico, gestito dalla<br />

centralina Ems (Engine management system), con<br />

il common rail Xpi, concepito a quattro mani con<br />

Cummins per le più raffinate ed esigenti applicazioni<br />

stradali e travasato nell’industriale, doppio<br />

albero a camme in testa. Sia a 1.500 che a 1.800<br />

giri, il 6 cilindri in linea (AxC 130x160 millimetri)<br />

si segmenta in un generoso ventaglio da 240 a 528<br />

chilowatt elettrici.<br />

7


Gis Piacenza: Deutz e Webasto<br />

SOLLEVARE<br />

SENZA FRENI<br />

Intendiamoci, senza freni rispetto alle<br />

elucubrazioni dell’ingegneria degli<br />

Oem, soggetta ai diktat normativi e alle<br />

paturnie del mercato. Al Gis di Piacenza,<br />

in splendida forma, Deutz ha mostrato<br />

le soluzioni termiche, Webasto le<br />

declinazioni elettriche alle richieste<br />

del mondo del sollevamento<br />

Gis, una sigla che si è gradualmente<br />

imposta nel<br />

panorama del sollevamento.<br />

Queste le cifre della edizione<br />

andata in scena da giovedì 5<br />

a sabato 7 ottobre. Oltre 18mila<br />

presenze; 432 espositori, in crescita<br />

del 44%. La manifestazione<br />

si è tenuta in 71mila metri quadri,<br />

alla Fiera di Piacenza, tra area<br />

coperta e scoperta. La densità<br />

espositiva era palpabile, al di là<br />

della algida contabilità dei numeri.<br />

Al momento la risposta dei<br />

motoristi è però tiepida. Ha colto<br />

l’opportunità Deutz Italy, che si<br />

propone di aumentare la penetrazione<br />

nello scenario complessivo<br />

del sollevamento, partendo dalla<br />

posizione egemonica tra i telescopici.<br />

In esposizione abbiamo visto<br />

il Tcd3.9 L4 Value e il Tcd5.2. Il<br />

3,9 litri (AxC 99x120 millimetri)<br />

è stato sviluppato a quattro mani<br />

con John Deere Power Systems.<br />

Con la livrea americana è appar-<br />

so al Conexpo, mentre Deutz l’ha<br />

presentato in anteprima mondiale<br />

al Coreum di Stockstadt. La potenza<br />

dichiarata è <strong>11</strong>0 chilowatt,<br />

a 2.300 giri, con una coppia di<br />

700 Newtonmetro a 1.600. Posizionato<br />

nel portfolio Deutz tra<br />

il 3.6 e il 4.1, prosegue nella tradizione<br />

renana della densità di<br />

potenza, per esaudire le richieste<br />

degli installatori rispettando l’esigenza<br />

di ottimizzare lo spazio<br />

sotto i cofani. Tra l’altro, è stato<br />

progettato per alimentazioni come<br />

gas e idrogeno, in grado di ridurre<br />

sensibilmente le emissioni allo<br />

scarico, senza modificare il layout<br />

e l’ecosistema industriale.<br />

Webasto presidia movimento<br />

terra e sollevamento con le soluzioni<br />

elettrificate (basti pensare<br />

alle applicazioni Doosan).<br />

Il CV battery standard system<br />

prevede la tecnologia delle celle<br />

Samsung Sdi, ed è stato concepito<br />

per applicazioni flessibili, sotto<br />

il profilo dell’assorbimento di<br />

energia e del carico. L’approccio<br />

è modulare, con un allestimento<br />

compatibile fino a 10 unità, ed è<br />

configurabile per 400V o 800V.<br />

La capacità energetica va da 35<br />

kWh a 350 kWh. Webasto si è<br />

premurata di fornire un adeguato<br />

livello di sicurezza informatica.<br />

L’eBTM 2.0 è un’unità indipendente<br />

di gestione termica della<br />

batteria. Cosa significa? Beh, se il<br />

controllo della temperatura è essenziale<br />

per un endotermico, per<br />

un pacco batterie è vitale. Stabilità<br />

del sistema macchina, durata<br />

e affidabilità delle batterie dipendono<br />

in buona misura da questo<br />

dispositivo. Le dimensioni sono<br />

contenute (LxWxH: 1.000 x 700<br />

x 300 mm), per agevolare l’installazione<br />

su un ventaglio elastico di<br />

macchine. Snoccioliamo qualche<br />

dato essenziale: 8 kW di capacità<br />

di raffreddamento, 10 kW di riscaldamento,<br />

210 kWh di batteria.<br />

HI-TECH<br />

8


Da Punch a Dumarey. ZF Bouthéon<br />

IDENTITÀ È...<br />

Tradizione e innovazione al tempo stesso. Per<br />

il Gruppo Punch, la trasformazione onomastica<br />

in Dumarey Group non rappresenta un semplice<br />

omaggio al fondatore, Guido Dumarey. È il<br />

collante tra le radici e la proiezione nel futuro<br />

Il Gruppo Punch ha celebrato<br />

i suoi primi 40 anni di innovazione<br />

e l’evoluzione del<br />

marchio che riflette la sua evoluzione<br />

da azienda di metallo<br />

punzonato a specialista nello<br />

sviluppo, integrazione e produzione<br />

di soluzioni ingegneristiche<br />

per il settore automobilisti, per<br />

l’industriale e la nautica. Oggi<br />

il Gruppo Punch si trasforma<br />

in Dumarey Group, diventando<br />

così eponimo del fondatore. Nei<br />

prossimi mesi le società del gruppo<br />

passeranno a comunicare sotto<br />

un unico marchio: Dumarey.<br />

Questa strategia si riverbererà<br />

nei prossimi mesi nell’aggiornamento<br />

dei nomi delle società del<br />

Gruppo sotto una nuova identità<br />

visiva. Punch Powerglide Strasbourg,<br />

dedicata allo sviluppo e<br />

alla produzione di soluzioni di<br />

trasmissione e componenti automobilistici,<br />

sarà la prima del<br />

gruppo a cambiare nome: dal 10<br />

ottobre <strong>2023</strong> assumerà il nome di<br />

Dumarey Powerglide Strasbourg.<br />

È recente, inoltre, l’acquisizione<br />

dello stabilimento ZF<br />

Bouthéon, situato a ovest di Lione,<br />

che produce trasmissioni per<br />

veicoli commerciali. L’azienda,<br />

che prenderà il nome di Dumarey<br />

Powerglide Bouthéon, impiega<br />

più di 300 persone ed è specializzata<br />

nella lavorazione di parti<br />

meccaniche, nell’assemblaggio e<br />

nel collaudo di trasmissioni.<br />

Guido Dumarey<br />

ha indirizzato e<br />

accompagnato<br />

l’evoluzione del<br />

gruppo belga.<br />

Dalla punzonatura<br />

all’ingegneria<br />

di prodotto,<br />

automobilistico,<br />

industriale e marino.<br />

Hyundai Motor Group e Korea Zinc per il nichel<br />

Hyundai Motor Group ha annunciato<br />

la firma di un memorandum d’intesa<br />

con Korea Zinc, la principale società<br />

coreana di fusione di metalli non ferrosi,<br />

che vedrà le due realtà collaborare<br />

lungo tutta la catena del valore<br />

del nichel. La partnership prevede<br />

l’approvvigionamento congiunto di<br />

materie prime a base di nichel e la<br />

relativa lavorazione, la garanzia di<br />

una fornitura stabile di nichel lavorato<br />

e di altri materiali per batterie, come<br />

anche l’esplorazione di nuove attività,<br />

tra cui il riciclo delle batterie. Entrambe<br />

le aziende hanno in programma di<br />

acquistare congiuntamente nichel e di<br />

investire in progetti di sviluppo minerario<br />

per soddisfare i requisiti dell’Inflation<br />

Reduction Act. In aprile, il Gruppo ha<br />

presentato il suo piano di leadership<br />

globale nel settore dei veicoli elettrici<br />

producendo 3,64 milioni di EV entro<br />

il 2030, posizionandosi tra i primi tre<br />

produttori mondiali. Sfruttando la sua<br />

esperienza nella fusione di metalli non<br />

ferrosi come lo zinco e l’argento, nel<br />

2017 Korea Zinc ha aperto una filiale per<br />

la produzione di solfato di nichel per le<br />

batterie rivolti ai veicoli elettrici. L’azienda<br />

si sta concentrando sull’espansione della<br />

propria presenza nel settore delle batterie<br />

EV, con particolare attenzione al nichel.<br />

L’espansione comprende la creazione di<br />

una filiale per la produzione di materiali<br />

per le batterie EV e l’intenzione di<br />

costruire quest’anno una fonderia di<br />

nichel nel complesso industriale di Ulsan.<br />

La fornitura di nichel derivante dalla<br />

partnership è prevista a partire dal 2026.<br />

Nel 2031, il Gruppo intende rifornirsi del<br />

50% del nichel necessario per produrre<br />

batterie EV che soddisfino i requisiti Ira<br />

attraverso la partnership con Korea Zinc.<br />

Nell’ambito della collaborazione, Hmg<br />

Global, una joint venture estera costituita<br />

congiuntamente da Hyundai Motor, Kia<br />

e Hyundai Mobis, intende acquisire una<br />

partecipazione del 5% in Korea Zinc.<br />

Ufi Filters e il Cursor 16<br />

Ufi Filters ha la paternità<br />

del filtro blow-by per il<br />

nuovo motore Cursor 16<br />

Tst (Twin-stage turbine), il<br />

6 cilindri di Fpt Industrial<br />

per applicazioni off-road<br />

4WD – quattro ruote motrici.<br />

l blow-by progettato da Ufi<br />

Filters per il Cursor 16 Tst è<br />

di tipo rotante e autopulente,<br />

offre così una capacità di<br />

filtrazione superiore al 90%.<br />

Il filtro è sviluppato con<br />

media filtrante multistrato<br />

composto da fibre sintetiche<br />

– FormulaUfi.Micron – e<br />

da una rete metallica<br />

per garantirne la piena<br />

funzionalità nel tempo.<br />

La filtrazione blow-by<br />

di Ufi Filters svolge<br />

la funzione di filtrare<br />

e recuperare gli<br />

aerosol dell’olio<br />

generati in camera<br />

di combustione.<br />

Interpreta dunque<br />

un ruolo attivo<br />

nella riduzione<br />

delle emissioni<br />

inquinanti legate<br />

al funzionamento<br />

stesso dell’albero<br />

motore.<br />

HI-TECH<br />

10


EV. L’Università di Eindhoven e Qualcomm<br />

FUTURO DA<br />

TRANSFORMER<br />

L’elettrificazione e le nuove sfide: modelli “eterni”<br />

oppure con allestimenti e funzioni definiti dal<br />

software di bordo. Gli studenti del Politecnico di<br />

Eindhoven hanno concepito Eterna, un Bev destinato<br />

a durare più di un ventennio. Vi parliamo anche<br />

della piattaforma software di Qualcomm<br />

AUTOMOTIVE<br />

12<br />

C<br />

hi è convinto che le uniche incognite nel futuro<br />

delle Bev, le auto a batteria, siano la guerra dei<br />

prezzi tra Elon Musk e i costruttori cinesi oppure<br />

l’avvento delle batterie allo stato solido rischia<br />

di doversi ricredere molto rapidamente. Per il mondo<br />

dell’automotive il passaggio dai combustibili fossili<br />

all’elettricità non rappresenta semplicemente lo switch<br />

da un propulsore a un altro, come era avvenuto nel<br />

corso della lunga (e ricca) stagione che aveva visto<br />

prevalere i motori a gasolio su quelli a benzina. L’avvento<br />

delle Bev, infatti, mette in discussione tutti i<br />

punti di riferimento del “prodotto auto”, come documenta<br />

bene il recente progetto Eterna del Politecnico<br />

di Eindhoven, nei Paesi Bassi. Gli studenti olandesi<br />

sono partiti da un report dell’Adac, l’Automobile club<br />

tedesco, secondo il quale l’età media delle auto in Germania<br />

(e in Europa) continua a crescere ed è in pratica<br />

raddoppiata dal 1970: oggi si parla di più di 10 anni<br />

come media del parco per approdare alla demolizione<br />

intorno a 20 anni di età e con una percorrenza compresa<br />

tra 150 e 200mila chilometri. Dati che, almeno<br />

dal punto di vista anagrafico, fanno a pugni sia con la<br />

prospettiva di mantenere aggiornati i software di controllo<br />

delle Bev sia con la rapida evoluzione del “sistema<br />

batteria”. Certo, oggi la “fame” di Bev sostiene le<br />

quotazioni di Bmw i3 e Nissan Leaf usate con 10 anni<br />

di età, ma è una bolla destinata a scoppiare. E sarebbe<br />

comunque un controsenso in fatto di sostenibilità delle<br />

Bev avviare alla rottamazione mezzi in cui gran parte<br />

dei componenti è ancora pienamente funzionale.<br />

Una coupé Eterna<br />

La piccola coupé a due posti Eterna sviluppata a Eindhoven<br />

è quindi una Bev concepita per durare molto<br />

più di 20 anni, in linea di principio almeno il doppio,<br />

facendo leva su una costruzione modulare che si basa<br />

su un telaio ad alta resistenza e un motore elettrico<br />

long life, integrata da carrozzeria, interni e sistemi<br />

di controllo facilmente sostituibili per obsolescenza<br />

tecnica (e non solo), dopo un determinato numero di<br />

anni, con un costo ragionevole. Un concept sintetizzato<br />

con un video che, nello stile dei pit-stop della<br />

Formula 1, vede assemblare il prototipo Eterna nel<br />

giro di pochi minuti. In collaborazione con i colleghi<br />

della facoltà di economia, inoltre, i futuri ingegneri di<br />

Eindhoven hanno messo a punto anche una formula<br />

di leasing quinquennale, allo scadere del quale l’auto<br />

verrebbe completamente ricondizionata, interni, cruscotto<br />

e infotainment compresi, per essere rimessa in<br />

noleggio “ex novo”. In sintesi, si passerebbe dall’attuale<br />

“usa e getta” a una filosofia simile a quella oggi<br />

adottata per far percorrere milioni di chilometri ai rotabili<br />

ferroviari.<br />

Altrettanto dirompente la prospettiva tratteggiata da<br />

Qualcomm in un recente incontro con la stampa<br />

automotive tedesca per annunciare l’adozione della<br />

propria innovativa piattaforma software da parte di<br />

Mercedes. Enrico Salvatori, ingegnere romano oggi<br />

vicepresidente del colosso delle telecomunicazioni<br />

Usa (44 miliardi di dollari di fatturato lo scorso<br />

anno), ha infatti sottolineato come elettrificazione e<br />

digitalizzazione stiano aprendo al mondo automotive<br />

prospettive diverse dalle attuali. Dietro il nome da<br />

videogame dello Snapdragon Digital Chassis sviluppato<br />

da Qualcomm, che non a caso è tra i leader nella<br />

produzione di smartphone e portatili, ed è a oggi già<br />

adottato da alcuni modelli di Bmw, Mercedes e Renault,<br />

si cela un sistema che consente loro di usare lo<br />

stesso hardware per modelli diversi. Solo il software<br />

installato a bordo “fa la differenza” e definisce le funzioni<br />

disponibili secondo quello che si chiama Sdv,<br />

Software definited vehicle. Ciò vuol dire che, di base,<br />

ogni auto che adotta la tecnologia Sdv nel momento in<br />

cui viene costruita ha lo stesso infotainment, gli stessi


Nella foto di<br />

apertura, lo<br />

chassis elettrico.<br />

Di fianco, le parti<br />

scomponibili e<br />

il risultato finale.<br />

In pochi minuti si<br />

assembla Eterna,<br />

concept degli<br />

studenti del<br />

Politecnico di<br />

Eindhoven.<br />

La promessa è<br />

nella durata, non<br />

della batteria,<br />

dell’auto in sé:<br />

più di 20 anni.<br />

schermi, gli stessi sistemi di assistenza alla guida. E<br />

solo il software, in base alle impostazioni fornite in<br />

fabbrica (o dagli aggiornamenti “on the air”), decide<br />

quali funzioni e a che livello possono essere disponibili.<br />

Il che, per esempio, consentirebbe di variare il livello<br />

di equipaggiamento, e di conseguenza il prezzo,<br />

dell’auto senza dover intervenire fisicamente sul veicolo.<br />

E, come già da tempo avviene con le Tesla che<br />

prevede funzionalità a pagamento come l’Autopilot<br />

(guida semi autonoma), limitare servizi o prestazioni<br />

in funzione del canone di abbonamento scelto dal<br />

cliente. Oppure ancora proporre nuove funzionalità,<br />

come i navigatori satellitari integrati dall’intelligenza<br />

artificiale, anche ai clienti delle auto già vendute, purché<br />

sviluppate con una piattaforma Sdv.<br />

IL SUV NUOVO DELL’IMPERATORE<br />

In Giappone dal 1967 circola<br />

una berlina Toyota che<br />

rappresenta la quintessenza<br />

del marchio ma non porta le<br />

tre ellissi sul radiatore. È la<br />

Century, limousine costruita<br />

“quasi a mano” in 50 esemplari<br />

all’anno, il cui logo con una<br />

fenice dorata coincide con<br />

quello della famiglia imperiale.<br />

Venduta solo in alcuni Toyota<br />

Store del Giappone, la Century<br />

è riservata, oltre che alla Corte<br />

e al governo giapponesi, anche<br />

ai top manager delle grandi<br />

aziende del Paese. Ecco<br />

perché ha fatto sensazione, alla<br />

presentazione del MY 2024, il<br />

mutare della iperconservatrice<br />

limousine Century in un clone<br />

del suv Cullinan realizzato<br />

dalla altrettanto esclusiva<br />

Rolls-Royce. I responsabili del<br />

progetto della “nuova” Century,<br />

Yoshikazu Tanaka per la<br />

meccanica e Tatsuya Sonoda<br />

per il design, si affannano da<br />

settimane a sottolineare di aver<br />

voluto sviluppare un nuovo<br />

concetto di “chaffeur-driven car”<br />

che rappresenti un’alternativa<br />

agli apprezzati e confortevoli<br />

minibus Lexus Alphard. La<br />

“vox populi” non si ferma.<br />

L’imperatore Naruhito è nato<br />

nel 1960 e, stufo di circolare<br />

“imbalsamato” nelle limousine<br />

nere di servizio, avrebbe chiesto<br />

a Toyota di sviluppare un mezzo<br />

più al passo dei tempi.<br />

13


cummins. Reman Centre Cracovia<br />

COME<br />

NUOVO<br />

Il Master Rebuild Centre che Cummins ha inaugurato<br />

a Cracovia è il numero 13 su scala globale. Servirà<br />

il mercato europeo delle applicazioni minerarie,<br />

nautiche, generazione e ferroviarie dei motori<br />

da 19 a 79 litri, da 450 a 3.500 cavalli. Il processo<br />

di “rifacimento” avviene in sei passaggi<br />

repower<br />

14<br />

Benvenuti nell’epicentro della Mitteleuropa. Non<br />

è la Vienna asburgica, è Cracovia, sito Unesco,<br />

arcivescovato di Karol Wojtyla, residenza universitaria<br />

dal 1364. A un tiro di schioppo da Repubblica<br />

Ceca e Slovacchia, ospita un aeroporto internazionale<br />

e un intrico di direttrici autostradali per la<br />

Germania, il Sud Europa, Ucraina ed Est slavofono.<br />

È qui che Cummins ha deciso di installare il centro<br />

di competenza europeo per la ricostruzione della<br />

fascia motoristica di elevate cilindrate e prestazioni.<br />

Le ragioni dell’insediamento a Cracovia dipendono<br />

dai citati fattori logistici e viari e dal “talent pool”,<br />

che deriva dal diffuso know-how del territorio. Nel<br />

reticolo universitario cittadino, la Cracow University<br />

of Technology assiste 14mila studenti, e compare<br />

nello Shanghai Ranking’s Global Ranking of Academic<br />

Subjects 2019 e 2020 - Ingegneria meccanica,<br />

nella classifica mondiale delle università 2021<br />

e nel QS World University Rankings. La Polonia,<br />

al pari della Repubblica Ceca, è stata del resto il<br />

presidio dell’ingegneria e dell’industria meccanica<br />

ed elettronica all’interno del blocco sovietico. Una<br />

tradizione che ha consentito a Varsavia di rilanciare<br />

le proprie quotazioni nell’economia globalizzata.<br />

A Cracovia Cummins ha fatto 13<br />

Questo è il 13° “Master Rebuild Centre” della galassia<br />

Cummins, due dei quali nella sola Australia,<br />

ed è consacrato all’assistenza per il mercato<br />

europeo. Quale, anzi, quali mercati, delimitando il<br />

perimetro alle declinazioni applicative? Chiariamo<br />

infatti una cosa: qui si ragiona di grossi calibri, non<br />

dei motori super-compatti o della Performance Series,<br />

che ammiriamo alle fiere dell’agricolo e del<br />

construction. I motori sono compresi tra 19 e 78<br />

litri, da 331 a 2.572 chilowatt (da 450 a 3.500 cavalli),<br />

per applicazioni in miniera, grandi macchine<br />

da cava e cantiere, marino commerciale, ferroviario<br />

e generazione. La generazione lievita e continuerà<br />

a lievitare, il ferroviario richiede assistenza ed è<br />

“incatenato” agli obblighi di fruibilità del servizio<br />

pubblico, il settore minerario è caldo, soprattutto<br />

nel Nord Europa, per l’estrazione di terre rare. Sono<br />

tre i livelli di intervento. Si comincia dall’ultimate<br />

remanufacture (traducibile come “rifabbricazione<br />

definitiva”), che consiste nel montaggio e riassemblaggio<br />

integrale del motore e nella sostituzione con<br />

parti originali Cummins non solo dei componenti<br />

usurati, anche di quelle parti più esposte all’usura.<br />

Si tratta dunque di una formula chiavi in mano,<br />

che fornisce all’utilizzatore un motore equivalente<br />

al nuovo. Difficile stabilire un dato generalizzato<br />

sul risparmio. Dipende dall’applicazione, dal ciclo<br />

di lavoro, dall’usura della macchina e dalle variabili<br />

ambientali. Si potrebbe ipotizzare un risparmio<br />

medio nella forbice tra il 20% e il 30%. I benefici<br />

non si riducono a una mera contabilità finanziaria:<br />

per rivisitare un motore e consegnarlo come nuovo<br />

occorre fino all’85% di energia in meno. Il disegno<br />

green del plesso produttivo è garantito da un approccio<br />

olistico, che prevede la fornitura di energia<br />

elettrica tramite pannelli solari, l’installazione delle<br />

colonnine di ricarica e il riciclo dell’acqua di lavaggio<br />

dei processi. Sono inoltre sensibilmente ridotti<br />

l’utilizzo di materie prime, imballaggi e la produzione<br />

di rottami metallici. Il “reman” completo riconosce<br />

una garanzia assimilabile a quella del primo


«Ci concentriamo<br />

sulle ore standard,<br />

non sul numero di<br />

motori. La crescita<br />

maggiore dovrebbe<br />

provenire dal<br />

settore minerario.<br />

Vediamo alcune<br />

politiche di<br />

sviluppo da parte<br />

dei Paesi nordici».<br />

Non si esaurisce<br />

però in queste<br />

parole la ragion<br />

d'essere del Reman<br />

Centre di Cracovia.<br />

MASTER REBUILD CENTRE CRACOVIA<br />

4.600 metri quadri<br />

10 milioni € di investimento<br />

50 addetti<br />

19-78 litri<br />

450-3.500 cv<br />

2 gru da 15 tonn<br />

Banco prova con dinamometro<br />

2 stazioni disassemblaggio<br />

4 isole assemblaggio alte potenze<br />

3 isole assemblaggio “mid-range”<br />

Ann-Kristin de Verdier, Executive Managing<br />

Director di Cummins Europe Distribution Business:<br />

«Questa struttura è il risultato di un investimento<br />

significativo e strategico per offrire una maggiore<br />

scelta ai nostri clienti in tutta Europa, aiutandoli<br />

a ridurre i costi e ad aumentare la produttività.<br />

Cummins produce motori diesel da oltre 100 anni<br />

e, sebbene saremmo sempre felici di fornire<br />

ai clienti un nuovo motore, se c'è un modo per<br />

mantenere un motore esistente al massimo delle<br />

sue prestazioni, questa dovrebbe essere la prima<br />

opzione. Ecco perché abbiamo costruito questo<br />

nuovo Centro».<br />

equipaggiamento. I motori sono completamente<br />

messi alla frusta sul banco prove, compreso un<br />

test di oltre 20 parametri di convalida. Del resto, le<br />

aspettative di durata della revisione sono identiche<br />

a quelle di un motore uscito dalle linee produttive.<br />

Il secondo livello di rifacimento è definito advanced<br />

rebuild (“ricostruzione avanzata”): si tratta di una<br />

rivisitazione rispetto al classico aggiornamento del<br />

motore. Una rilettura meno in profondità, rispetto<br />

all’ultimate remanufacture, che si porta comunque<br />

in dote 12 mesi di garanzia sulle parti nuove e tre<br />

mesi di garanzia sulla manodopera. Anche in questo<br />

caso il motore è testato al banco prova. Infine, il<br />

cosiddetto classic refresh, o “aggiornamento classico”:<br />

gli interventi sul motore sono effettuati in<br />

situ, direttamente “a casa” dell’utilizzatore da parte<br />

di, chiamiamoli così, “flying doctor”, tecnici dotati<br />

delle attrezzature diagnostiche e di veicoli adeguatamente<br />

equipaggiati per questo genere di operazioni.<br />

Le riparazioni prevedono l’utilizzo esclusivo di<br />

ricambi originali Cummins, secondo i parametri del<br />

processo di assistenza QuickServe.<br />

Lo stabilimento si sviluppa su 4.600 metri quadri.<br />

I motori ricostruiti sono sottoposti a un processo<br />

di rigenerazione in sei fasi che prevede lo smon-<br />

15


Nella sede di<br />

Cracovia sarà<br />

possibile restituire<br />

a nuova vita le<br />

unità di grossa<br />

cilindrata. Il<br />

settore minerario<br />

in Scandinavia è<br />

in fermento. Non<br />

stanno a guardare<br />

nemmeno marino e<br />

generazione.<br />

repower<br />

16<br />

taggio, la pulizia, l’ispezione, la rilavorazione, il<br />

riassemblaggio con parti originali e il collaudo. Uno<br />

dei vantaggi risiede nell’accelerazione del time to<br />

market. In una congiuntura di asfittica programmazione<br />

dei tempi di consegna, in ragione dei persistenti<br />

colli di bottiglia della catena di fornitura, le<br />

consegne sono assai più brevi rispetto a un motore<br />

ordinato in fabbrica senza inficiare le prestazioni,<br />

con un tempo di ciclo tipico di 35 giorni lavorativi.<br />

«Qual è il costo del non rigenerare?», suggeriscono<br />

quelli di Cummins. Si potrebbe subire un guasto<br />

costoso, perché il downtime è l’incubo di qualsiasi<br />

segmento di business, figuriamoci un Lpg carrier<br />

nell’Atlantico, il gruppo di un data centre o un dumper<br />

nel deserto di Atacama.<br />

Un dato avvalorato dalla maggiore produttività di<br />

un motore rigenerato rispetto al precedente stato<br />

del motore stesso. L’assemblaggio costituisce ovviamente<br />

il passaggio critico, che dipende dalla<br />

precisione della procedura e dall’attenzione degli<br />

operatori. Per agevolare gli addetti il blocco “nudo”<br />

(lo short block) ruota su 360 gradi. Una macchina<br />

provvede poi all’imbullonaggio. Quindi si procede<br />

con l’assemblaggio di filtri e altre periferiche. I dirigenti<br />

Cummins definiscono la procedura di riassemblaggio<br />

come il montaggio dei mattoncini Lego.<br />

Noi ci permettiamo di paragonarlo a un puzzle: i<br />

singoli pezzi devono essere integri e sistemati al<br />

posto giusto.<br />

La pulizia è fondamentale<br />

Si può assemblare tutto alla perfezione, ma impu-<br />

rità residuali posso causare enormi problemi. Ogni<br />

unità in ristrutturazione è posizionata in un canestro<br />

dedicato, e conduce il motore alla macchina<br />

per la sabbiatura. Questo processo impiega da 10 a<br />

30 minuti. Cummins ha sostanzialmente eliminato i<br />

solventi nelle lavorazioni più dispendiose in termini<br />

energetici. I solventi sono invece utilizzati per i<br />

filtri da 5 micron applicati all’albero a gomiti. Se le<br />

impurità superano la soglia dei 5 mg, sono esaminati<br />

al microscopio e sottoposti a ulteriore verifica. Al<br />

termine dell’operazione, subiscono l’evaporazione<br />

mediante un’apposita asciugatrice.<br />

Il ciclo assorbe da 7/8 ore a quasi una giornata intera.<br />

I test dinamometrici riguardano i motori diesel,<br />

non quelli a gas metano, ugualmente soggetti a revisione<br />

ma non al “dyno-test”. La procedura di riparazione<br />

più complicata dal punto di vista tecnico<br />

è probabilmente la fasatura dell’iniezione. Quella<br />

più sensibile al fallimento umano e che si riverbera<br />

maggiormente sui costi è il processo di smontaggio,<br />

che in caso di errore comporta l’acquisto di nuovi<br />

pezzi. Il Qsk95 è escluso dalle attenzioni del Reman<br />

Centre di Cracovia.<br />

La maggior parte della popolazione europea dei


motori industriali tra 19 e 78 litri è in regime standby,<br />

e gli esemplari marini sono in servizio presso<br />

armatori che hanno sede e tratte nel Regno Unito,<br />

Paesi Bassi e Belgio. Diventerebbe dunque antieconomico,<br />

e logisticamente oneroso, il trasferimento<br />

dei 95 litri in Polonia. Per gli altri motori (Qsk19,<br />

Qsk35, Qsk60 e Qsk78) è possibile aggiornare l’elettronica<br />

anche di versioni a regolazione elettronica,<br />

ma più semplificate, come ad esempio quelli con<br />

sistema di iniezione Hpi.<br />

Cummins Preventech<br />

Cummins PrevenTech monitora i<br />

parametri del motore, come lo stato<br />

dei fluidi e le condizioni operative,<br />

setacciando costantemente i dati<br />

per ottimizzare le prestazioni delle<br />

macchine. L’analisi dettagliata<br />

consente di individuare i punti in cui<br />

il sistema non funziona a dovere,<br />

consigliando pratiche operative<br />

efficienti dal punto di vista del<br />

consumo di carburante o sostituzioni di<br />

componenti. È una modalità di accesso<br />

in remoto, che quindi minimizza i rischi<br />

associati alla manutenzione in aree<br />

remote, come abitualmente sono cave<br />

e miniere. Sfruttando la telematica<br />

avanzata e gli algoritmi proprietari,<br />

PrevenTech fornisce un monitoraggio<br />

remoto in tempo reale e un report<br />

sullo stato di salute dei macchinari. Il<br />

sistema utilizza una serie completa di<br />

sensori. Le funzionalità di reporting e di<br />

avviso basate su cloud di PrevenTech<br />

forniscono notifiche immediate sui<br />

dispositivi mobili di qualsiasi anomalia<br />

delle prestazioni. Oltre a esorcizzare<br />

lo spettro del downtime, questa<br />

soluzione di reportistica remota aiuta a<br />

pianificare le attività di manutenzione,<br />

a prolungare il ciclo di vita, a ridurre<br />

i costi operativi. PrevenTech tiene<br />

traccia della temperatura e della<br />

pressione dell’olio, consentendo<br />

agli operatori di determinare con<br />

precisione il cambio olio. L’efficacia<br />

di PrevenTech risiede dunque nella<br />

funzione prognostica. I dati in tempo<br />

reale confluiscono negli algoritmi<br />

analitici, in grado di prevedere i<br />

potenziali guasti, consentendo alle<br />

squadre di manutenzione di agire in<br />

modo proattivo.<br />

17


CONFRONTO. 13 litri industriali<br />

UNA STORIA<br />

CHE<br />

CONTINUA<br />

E lo fa aggiungendo sale e pepe, cioè chilowatt<br />

e Newtonmetro. Scania annovera in questa arena<br />

il Next Generation DC13, Diesel of the Year <strong>2023</strong>.<br />

Caterpillar e Perkins hanno presentato al Conexpo<br />

il 12,9 litri con le rispettive livree (C13D e 2606J).<br />

Di Deutz abbiamo reclutato sia il 12 a V che il<br />

13,5 in linea<br />

Si scrive 13 litri e si iscrive nel segmento <strong>11</strong>,9 -<br />

13,5 litri, fascia di potenza compresa nell’elastico<br />

ventaglio tra la cuspide dei 300 chilowatt (383,<br />

nello specifico) e l’attacco dei 500 chilowatt. Come<br />

mai un intervallo così esteso? Le prestazioni specifi-<br />

DA <strong>11</strong>,9 A 13,5 LITRI<br />

TERRA<br />

Marca CATERPILLAR CUMMINS DEUTZ DEUTZ FPT INDUSTRIAL<br />

Modello C13D X12 513 TCD12.0 V6 TCD13.5 L6 C13 2ST T<br />

CARTA D’IDENTITÀ<br />

A x C mm - C/A 130 x 162 - 1,25 130 x 150 - 1,15 130 x 150 - 1,15 135 x 157 - 1,16 135 x 150 - 1,<strong>11</strong><br />

N. cilindri - litri 6 - 12,90 6 - <strong>11</strong>,94 6 - <strong>11</strong>,94 6 - 13,48 6 - 12,88<br />

Potenza intermittente kW - rpm 515 - 2.100 383 - 1.900 404 - 1.700 454 - 2.100 500 - 2.100<br />

Pme bar 23,3 20,7 24,3 19,6 22,6<br />

Velocità lineare pistone m/s <strong>11</strong>,3 9,5 8,5 <strong>11</strong> 10,5<br />

Coppia max Nm - rpm 3.200 - 1.300 2303 - 1.400 2505 - 1.200 2757 - 1.100 2901 - 1.400<br />

Pme a coppia max bar 31,8 24,7 26,9 26,2 28,9<br />

Riserva di coppia % 52,2 50,1 52,1 50,8 48<br />

Coppia a potenza max Nm 2.342 1.921 2.264 2.058 2.274<br />

% Potenza a coppia max (kW) 84,6 (436) 88,20 (338) 78,00 (315) 70,00 (318) 85,10 (426)<br />

NELLO SPECIFICO<br />

Potenza kW/litro 39,9 32 33,7 33,6 38,8<br />

Coppia Nm/litro 248 192,7 209,6 204,4 225,2<br />

Potenza areale kW/dm 2 64,70 48,12 50,75 52,85 58,21<br />

METRO E BILANCIA<br />

Peso kg 1.154 1.125 983 990 1.430<br />

L x W x H mm<br />

1.381x969x1.273 1.274x994x1.134 1.378x852x1.161 1.378x852x1.161 1.365x912x1.213<br />

Ingombro m 3 1,70 1,44 1,36 1,36 1,51<br />

Massa/potenza kg/kW 2,2 2,9 2,4 2,2 2,9<br />

Densità globale kg/litri 89,4 94,2 82,3 73,4 <strong>11</strong>1<br />

Densità di potenza kW/m 3 302,9 266 297,1 333,8 331,1<br />

Densità assoluta t/m 3 0,68 0,78 0,72 0,73 0,95<br />

Densità relativa litri/m 3 7,59 8,30 8,78 9,91 8,53<br />

ELASTICITÀ 12,1 8,4 8,5 13,4 10,8<br />

PRESTAZIONI 8,7 7 7,5 7,5 8,0<br />

SOLLECITAZIONE 14,4 <strong>11</strong>,4 <strong>11</strong>,8 12,4 13,1<br />

LEGGEREZZA <strong>11</strong>,9 12,8 <strong>11</strong>,1 10 15,4<br />

COMPATTEZZA 9,8 8,9 10,2 10,3 10,2<br />

DIESEL INDUSTRIALI 8,5 7,4 7,7 8,3 7,9<br />

18


che, come solito, non mentono. Considerate due dati.<br />

La coppia a potenza massima si raccoglie nel fazzoletto<br />

del 20%. Una forbice percentualmente significativa<br />

che va però letta caso per caso, facendo attenzione ai<br />

parametri dell’ingombro e altri fattori come la risalita<br />

e la densità. Senza considerare (l’approfondimento ci<br />

porterebbe troppo lontano) le variabili di ingombro<br />

del post-trattamento, della coppa strutturale per i trattori,<br />

l’intreccio delle curve e l’elasticità del regime, sui<br />

quali ogni Oem esprime preferenze in base all’identikit<br />

della specifica applicazione. Sono trascorsi anni<br />

dall’ultima redazione di questo confronto e il profilo<br />

dei concorrenti ha subìto un vistoso make-up, quando<br />

non, addirittura, l’apparizione di cilindri disegnati da<br />

foglio bianco. È il caso della premiata ditta Caterpillar<br />

- Perkins, che ha sviluppato un 12,9 litri, in forma<br />

sinergica, sebbene con una concretizzazione duale,<br />

svelato al Conexpo sia in giallo che in grigio e recentemente<br />

ammirato allo Shard di Londra nella livrea<br />

Perkins. È tuttora un work in progress, dal momento<br />

che la produzione seriale è calendarizzata nel 2026.<br />

Un motore che comunque imprime una svolta nel<br />

chiacchiericcio sulla plausibilità dell’endotermico. Cominciamo<br />

dall’abc del confronto, l’Indice Diesel, che<br />

riassume le coordinate ingegneristiche di un progetto.<br />

Il C13D di Caterpillar e il 2606J di Perkins si aggiudicano<br />

il gradino più alto del podio, in coabitazione.<br />

A seguire, il 13,5 litri di Deutz, disegnato anch’esso<br />

a quattro mani, con Liebherr, e l’altra eclatante new<br />

entry del lotto, il 12,74 litri di Scania, vincitore del<br />

13 litri industriali<br />

Quello a cavallo<br />

tra i 12 e 13 litri è<br />

uno dei segmenti<br />

motoristici più<br />

resilienti alla<br />

consunzione<br />

del motore<br />

endotermico<br />

JOHN DEERE LIEBHERR MAN ENGINES MTU PERKINS SCANIA VOLVO<br />

JD14X D946 A7-04 D2676LE 6R 1300 2606J-E13TA NEXT GENERATION DC13 TAD1375VE<br />

132 x 165 - 1,25 130 x 150 - 1,15 126 x 166 - 1,32 132 x 156 - 1,18 130 x 162 - 1,25 130 x 160 - 1,23 131 x 158 - 1,21<br />

6 - 13,54 6 - <strong>11</strong>,94 6 - 12,41 6 - 12,80 6 - 12,90 6 - 12,74 6 - 12,77<br />

510 - 2.100 400 - 1.900 404 - 1.700 390 - 1.600 515 - 2.100 450 - 1.900 405 - 1.900<br />

21,9 20,5 23,4 23,3 23,3 22,8 20,4<br />

<strong>11</strong>,6 9,5 9,4 8,3 <strong>11</strong>,3 10,1 10<br />

3050 - 1.550 2605 - 1.250 2520 - 1.100 2605 - 1.300 3.200 - 1.300 3009 - 1.400 2650 - 1.150<br />

28,9 28 26 26,1 31,8 29,9 26,6<br />

49,8 58,4 52,4 56,8 52,2 56 55,4<br />

2.323 2.009 2.264 2.323 2.342 2.264 2.038<br />

97,10 (495) 85,3 (341) 71,90 (290) 91 (355) 84,60 (436) 96,80 (436) 78,90 (319)<br />

37,6 33,4 32,5 30,4 39,9 35,3 31,7<br />

225,1 218 202,9 203,3 248 236,1 207,4<br />

62,12 50,25 54,01 47,50<br />

1.521 1.341 1.107 1.071 1.154 1.050 1.267<br />

1.446x890x1.366 1.428x903x1.151 1.355x907x1.120 1.393x1.043x1.215 1.381x969x1.273 1.397x1.157x920 1.148x868x1.237<br />

1,76 1,48 1,38 1,77 1,70 1,49 1,23<br />

3 3,4 2,7 2,7 2,2 2,3 3,1<br />

<strong>11</strong>2,3 <strong>11</strong>2,3 89,1 83,6 89,4 82,4 99,2<br />

289,8 256,8 292,8 220,3 302,9 302,0 329,3<br />

0,86 0,91 0,80 0,61 0,68 0,70 1,03<br />

7,70 8,07 9,00 7,24 7,59 8,55 10,39<br />

9,5 10,1 9,3 6,5 12,1 9 <strong>11</strong><br />

8,2 7,6 7,4 7,3 8,7 8,1 7,4<br />

13,5 12,5 <strong>11</strong>,8 <strong>11</strong>,5 14,4 13,3 12,2<br />

15,5 14,8 <strong>11</strong>,7 <strong>11</strong>,2 <strong>11</strong>,9 <strong>11</strong> 13,1<br />

8,8 9,5 9,8 7,6 9,8 10,3 <strong>11</strong>,2<br />

7,7 7,5 7,6 7,1 8,5 8 7,7<br />

19


CATERPILLAR<br />

CUMMINS<br />

DEUTZ TCD12<br />

CATERPILLAR<br />

CUMMINS<br />

DEUTZ TCD12<br />

kW! 560!<br />

4.372! Nm!<br />

kW! 560!<br />

4.469! Nm!<br />

kW! 540!<br />

4.502! Nm!<br />

520!<br />

3.972!<br />

520!<br />

4.069!<br />

500!<br />

4.102!<br />

480!<br />

3.572!<br />

480!<br />

3.669!<br />

460!<br />

3.702!<br />

440!<br />

3.172!<br />

440!<br />

3.269!<br />

420!<br />

3.302!<br />

400!<br />

2.772!<br />

400!<br />

2.869!<br />

380!<br />

2.902!<br />

360!<br />

2.372!<br />

360!<br />

2.469!<br />

340!<br />

2.502!<br />

320!<br />

1.972!<br />

320!<br />

2.069!<br />

300!<br />

2.102!<br />

280!<br />

1.572!<br />

280!<br />

1.669!<br />

260!<br />

1.702!<br />

240!<br />

1.172!<br />

240!<br />

1.269!<br />

220!<br />

1.302!<br />

200!<br />

rpm!<br />

772!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

200!<br />

rpm!<br />

869!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

180!<br />

rpm!<br />

902!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

Diesel of the Year <strong>2023</strong>. L’esacilindrico avvicendato<br />

da Cat era un 12,5 litri, distante due millimetri di<br />

alesaggio e cinque millimetri di corsa dalla canna del<br />

12,9 litri. La densità di potenza ha alzato l’asticella<br />

del 10% rispetto al 18 litri mono-turbo. Per comprimere<br />

gli ingombri, il Doc è stato innestato sul Dpf.<br />

Questo motore è in grado di funzionare a 3.658 metri,<br />

corrispondenti ai 12.000 piedi dichiarati a Las Vegas,<br />

il doppio dell’attuale 13 litri, e affronta serenamente<br />

un’escursione termica da +60° a -40°. La riduzione del<br />

rumore tra motore e motore, senza la ventola, è quantificata<br />

fino a tre dB. Da segnalare anche la riduzione di<br />

oltre il 45% del numero di perdite nei giunti. Insieme<br />

ad altri miglioramenti contribuisce a una diminuzione<br />

del consumo di fluidi e a un aumento degli intervalli<br />

di manutenzione dei filtri dell’olio e del carburante.<br />

Il traguardo è quello delle 1.000 ore tra un tagliando<br />

e l’altro. Il treno di ingranaggi anteriore ha traslocato<br />

sul posteriore. È lì che si trovano i momenti di inerzia<br />

e i componenti che tradizionalmente producono<br />

rumore, che sono stati smorzati. Anche la pompa del<br />

carburante ad alta pressione contribuisce alla riduzione<br />

del rumore. Conferma per il common rail, comunque<br />

aggiornato alle esigenze di calibrazione del combustibile<br />

di un’unità così performante. Prima assoluta per<br />

la turbina a geometria variabile.<br />

LIEBHERR<br />

MAN<br />

PERKINS<br />

TERRA<br />

kW! 560!<br />

520!<br />

480!<br />

440!<br />

400!<br />

360!<br />

320!<br />

280!<br />

240!<br />

LIEBHERR<br />

Nm!<br />

4.600!<br />

4.200!<br />

3.800!<br />

3.400!<br />

3.000!<br />

2.600!<br />

2.200!<br />

1.800!<br />

1.400!<br />

kW! 560!<br />

520!<br />

480!<br />

440!<br />

400!<br />

360!<br />

320!<br />

280!<br />

240!<br />

MAN<br />

Nm!<br />

4.964!<br />

4.564!<br />

4.164!<br />

3.764!<br />

3.364!<br />

2.964!<br />

2.564!<br />

2.164!<br />

1.764!<br />

kW! 560!<br />

520!<br />

480!<br />

440!<br />

400!<br />

360!<br />

320!<br />

280!<br />

240!<br />

PERKINS<br />

4.372! Nm!<br />

3.972!<br />

3.572!<br />

3.172!<br />

2.772!<br />

2.372!<br />

1.972!<br />

1.572!<br />

1.172!<br />

200!<br />

rpm!<br />

1.000!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

200!<br />

rpm!<br />

1.364!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

200!<br />

rpm!<br />

772!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

20


DEUTZ TCD13.5L6<br />

FPT INDUSTRIAL<br />

JOHN DEERE<br />

DEUTZ TCD13.5<br />

FPT INDUSTRIAL<br />

JOHN DEERE<br />

kW! 560!<br />

4.970! Nm!<br />

kW! 560!<br />

4.175! Nm!<br />

kW! 560!<br />

Nm!<br />

3.993!<br />

520!<br />

4.570!<br />

520!<br />

3.775!<br />

520!<br />

3.593!<br />

480!<br />

4.170!<br />

480!<br />

3.375!<br />

480!<br />

3.193!<br />

440!<br />

3.770!<br />

440!<br />

2.975!<br />

440!<br />

2.793!<br />

400!<br />

3.370!<br />

400!<br />

2.575!<br />

400!<br />

2.393!<br />

360!<br />

2.970!<br />

360!<br />

2.175!<br />

360!<br />

1.993!<br />

320!<br />

2.570!<br />

320!<br />

1.775!<br />

320!<br />

1.593!<br />

280!<br />

2.170!<br />

280!<br />

1.375!<br />

280!<br />

1.193!<br />

240!<br />

1.770!<br />

240!<br />

975!<br />

240!<br />

793!<br />

200!<br />

rpm!<br />

1.370!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

200!<br />

rpm!<br />

575!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

200!<br />

rpm!<br />

393!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

Deutz schiera un attacco a due punte, entrambe esacilindriche,<br />

con canne diverse. Il risultato è un 12 e un<br />

13,5 litri, figli dell’accordo con Liebherr, che consegna<br />

il monoblocco all’architettura in linea e bandisce<br />

l’Egr. Non abbiamo considerato il tradizionale 12 a V,<br />

fedele alla filosofia del ricircolo, per le più morigerati<br />

prestazioni (390 chilowatt e 2.130 Newtonmetro). La<br />

cilindrata unitaria del 13,5 litri è modulare rispetto a<br />

quella del 9 litri, Diesel of the Year 2018. E il “caratterino”<br />

del Tcd13.5L6 emerge certamente dalla coppia,<br />

legata anche alla cilindrata più robusta dei dodici<br />

“apostoli” di questa fascia di potenza, e dalla valutazione<br />

relativa al peso piuma. Per esempio, l’incidenza<br />

della massa in relazione alla cubatura e, soprattutto,<br />

la tanto agognata densità di potenza. Solo il Cursor<br />

13 tallona da vicino il rosso di Colonia, merito anche<br />

del doppio stadio che imprime coesione del comburente<br />

e un ottimale riempimento della camera. Certo,<br />

richiede anche maggiore cautela nella gestione delle<br />

macchine e accortezza nella filtrazione delle impurità.<br />

Sul podio è salita anche Scania, che merita una<br />

adeguata riflessione. A Södertälje hanno pianificato<br />

il transito sull’affollato sentiero della transizione ecologica.<br />

Nella “Lonely Planet” svedese la promozione<br />

dell’elettrificazione, svelata all’Ecomondo del 2021,<br />

con i pacchi batteria da 32 kWh scalabili fino a 12<br />

Deutz presenta<br />

addirittura due<br />

motori, uno<br />

con la classica<br />

configurazione a<br />

V, un altro con<br />

architettura in linea,<br />

di derivazione<br />

Liebherr<br />

ROLLS-ROYCE<br />

SCANIA<br />

VOLVO<br />

ROLLS-ROYCE<br />

SCANIA<br />

VOLVO<br />

kW! 560!<br />

Nm!<br />

4.600!<br />

kW! 560!<br />

Nm!<br />

4.122!<br />

kW! 560!<br />

Nm!<br />

4.880!<br />

520!<br />

4.200!<br />

520!<br />

3.722!<br />

520!<br />

4.480!<br />

480!<br />

3.800!<br />

480!<br />

3.322!<br />

480!<br />

4.080!<br />

440!<br />

3.400!<br />

440!<br />

2.922!<br />

440!<br />

3.680!<br />

400!<br />

3.000!<br />

400!<br />

2.522!<br />

400!<br />

3.280!<br />

360!<br />

2.600!<br />

360!<br />

2.122!<br />

360!<br />

2.880!<br />

320!<br />

2.200!<br />

320!<br />

1.722!<br />

320!<br />

2.480!<br />

280!<br />

1.800!<br />

280!<br />

1.322!<br />

280!<br />

2.080!<br />

240!<br />

1.400!<br />

240!<br />

922!<br />

240!<br />

1.680!<br />

200!<br />

rpm!<br />

1.000!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

200!<br />

rpm!<br />

522!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

200!<br />

rpm!<br />

1.280!<br />

900! 1.300! 1.700! 2.100!<br />

21


unità, procede di pari passo con l’adeguamento dei<br />

parametri termodinamici e del raffinamento dell’endotermico.<br />

Con questi presupposti è stato concepito il<br />

Next Generation DC13, Diesel of the Year in carica.<br />

Un motore equilibrato, che non esaspera il ciclo del<br />

pistone e si avvicina alla fatidica soglia del 50% di<br />

efficienza. Vi rammentiamo quanto scrivemmo del Super,<br />

il genitore del nostro, lanciato in anteprima sotto<br />

la calandra del grifone. “Proiettato nell’orbita Euro 6E,<br />

in un arco di quattro potenze da 420 a 560 cavalli<br />

(le altre due sono da 460 e 500. Il range equivalente,<br />

espresso in chilowatt, si segmenta quindi a 309, 338,<br />

368 e 412 chilowatt), la catena cinematica di Scania<br />

Super strizza l’occhiolino al Tco. I risparmi di carburante<br />

rispetto alla precedente generazione sono stimati<br />

all’8% (e nei successivi dati riportati da alcuni flottisti,<br />

addirittura migliorato), per il lungo raggio. Come nella<br />

migliore tradizione scandinava, la compatibilità con<br />

le varianti bio e di sintesi sono parte integrante del<br />

progetto. L’Hvo è compatibile all’intera famiglia, le<br />

tarature mediane, da 460 e 500 cavalli, digeriscono il<br />

biodiesel Fame. Seguiranno altre versioni per i mercati<br />

extra europei e per il biometano. Scania è riuscita<br />

nell’impresa anche grazie al contributo dei doppi alberi<br />

a camme superiori e il doppio dosaggio dell’AdBlue<br />

dello Scania Twin Scr. Il momento torcente è disponibile<br />

a 900 giri, altro fattore che implementa l’efficienza,<br />

sia nell’impatto sul consumo specifico che per<br />

l’elasticità del motore”. Così si è espresso in merito<br />

Magnus Henriksson, Chief Engineer: «Sapevamo fin<br />

dall’inizio che i doppi alberi a camme in testa (Dohc)<br />

insieme tecnologia della testata singola con cilindri a<br />

4 valvole e Scr erano un requisito. Inoltre, il controllo<br />

preciso delle valvole da parte delle camme in testa è<br />

“ASPETTANDO L’EURO 7”. 13 LITRI CAMIONISTICI. DIESEL GENNAIO-FEBBRAIO 2022<br />

TERRA<br />

Marca CUMMINS DAF FORD<br />

Modello X12 MX-13 530 ECOTORQ 12.7L<br />

CARTA D’IDENTITÀ<br />

A x C mm - C/A 134 x 142 - 1,06 130 x 162 - 1,25 130 x 160 - 1,23<br />

N. cilindri - litri 6 - 12,01 6 - 12,90 6 - 12,74<br />

Potenza intermittente kW - rpm 373 - 2.000 390 - 1.800 368 - 1.800<br />

Pme bar 19 22,1 19,6<br />

Velocità lineare pistone m/s 9,5 9 9,6<br />

Coppia max Nm - rpm 2.305 - 1.000 2.500 - 1.000 2.500 - 1.000<br />

Pme a coppia max bar 24,6 24,8 25,2<br />

Riserva di coppia % 51,8 54,1 58<br />

Coppia a potenza max Nm 1.784 2.225 1.950<br />

% Potenza a coppia max (kW) 64,8 (242) 67,10 (262) 71,20 (262)<br />

NELLO SPECIFICO<br />

Potenza kW/litro 31 30,2 28,8<br />

Coppia Nm/litro 191,8 193,6 196,1<br />

Potenza areale kW/dm 2 44,09 48,99 46,23<br />

METRO E BILANCIA<br />

Peso kg 930 1.000 -<br />

L x W x H mm 1.294x931x1.002 1.375x825x1.150 -<br />

Ingombro m 3 1,21 1,30 -<br />

Massa/potenza kg/kW 2,5 2,6 -<br />

Densità globale kg/litri 77,4 77,5 - 92,9<br />

Densità di potenza kW/m 3 308,3 300 -<br />

Densità assoluta t/m 3 0,77 0,77 -<br />

Densità relativa litri/m 3 9,93 9,92 -<br />

INDICI<br />

Elasticità 13,1 9,9 -<br />

Prestazioni 6,9 7,1 7,1<br />

Sollecitazione <strong>11</strong>,4 <strong>11</strong>,3 <strong>11</strong>,6<br />

Leggerezza 10,2 10,3 -<br />

Compattezza 10,5 9,9 -<br />

DIESEL INDUSTRIALI 8 7,7 -<br />

22


indispensabile per il sistema Scr Scania avanzato con<br />

doppio dosaggio dell’urea». Fin qui la descrizione di<br />

un propulsore camionistico. Certo, le affinità non lo<br />

rendono esattamente speculare all’industriale, ma il li-<br />

gnaggio è questo. Diciamo che, nell’ottica di un livello<br />

sesto della letteratura normativa, il dialogo tra questo<br />

motore e le batterie lo rendono un candidato ideale a<br />

superare gli esami a pieni voti. Con 3.000 Newtonmetro<br />

è il solo reale antagonista di Cat e Perkins e si<br />

dimostra capace di erogare quasi il 97% della potenza,<br />

al regime di coppia massima. Anche sulla bilancia si<br />

comporta bene, poco sopra i mille chili, e un ingombro<br />

compatibile con l’alloggiamento del motore sugli<br />

sbalzi anteriori di macchine dal design angusto. Di lui<br />

ha detto Paolo Carri, Power Solutions Director Scania<br />

Italia, durante la premiazione in studio a Milano:<br />

«Le dimensioni complessive e le staffe di montaggio<br />

rimangono invariate e le interfacce con il cliente sono<br />

mantenute in posizioni simili. Basti pensare a come alcune<br />

macchine, come applicazioni ferroviarie e dumper,<br />

potrebbero beneficiare di un aumento della potenza<br />

massima dell’<strong>11</strong>% a 450 chilowatt e della coppia<br />

massima del 21% a oltre 3.000 Nm. Ciò si traduce in<br />

una maggiore produttività e in un miglioramento del<br />

consumo di carburante, elemento fondamentale per<br />

tutte le macchine destinate al lavoro, che può essere<br />

migliorato fino al 7%».<br />

Di Fpt Industrial abbiamo ribadito la precisione della<br />

sovralimentazione. Nel precedente confronto si era<br />

classificato secondo, dietro il Qsg12, avvicendato a<br />

Columbus dall’X12. Resisteva ancora la stagione dello<br />

Stage IV. Del 13 di John Deere apprezziamo il compattamento<br />

degli ingombri. Il peso è sostanzialmente<br />

allineato, appena 21 chili in meno.<br />

FPT INDUSTRIAL MAN MERCEDES RENAULT SCANIA VOLVO<br />

CURSOR 13 D2676 - 500 OM 471 - 530 DTI 13-520 DC13 173 D 13 K-540<br />

135 x 150 - 1,<strong>11</strong> 126 x 166 - 1,32 132 x 156 - 1,18 131 x 158 - 1,21 130 x 160 - 1,23 131 x 158 - 1,21<br />

6 - 12,88 6 - 12,41 6 - 12,80 6 - 12,77 6 - 12,74 6 - 12,77<br />

419 - 1.900 368 - 1.800 390 - 1.850 382 - 1.800 412 - 1.800 397 - 1.800<br />

21 20,1 20,1 20,3 22 21,1<br />

9,5 10 9,6 9,5 9,6 9,5<br />

2.400 - 950 2.500 - 930 2.597 - 1.100 2.548 - 1.100 2.803 - 900 2.597 - 1.000<br />

23,9 25,8 26 25,6 28,2 26,1<br />

47,3 58 56,6 56,6 58,1 55,4<br />

2.107 1.950 2.009 2.029 2.185 2.107<br />

57 (239) 66,20 (244) 76,80 (299) 76,90 (294) 64,20 (264) 68,50 (272)<br />

32,5 29,6 30,4 29,9 32,3 31<br />

186,3 201,2 202,7 199,4 219,9 203,2<br />

48,78 49,20 47,50 47,22 51,76 49,07<br />

1.197 1.<strong>11</strong>4 1.126 1.<strong>11</strong>5 1.100 1.134<br />

1.360x1.008x1.171 1.630x893x1.046 1.375x980x1.260 1.285x1.100x1.301 1.710x780x1.430 1.285x1.100x1.301<br />

1,61 1,52 1,70 1,84 1,91 1,84<br />

2,9 3 2,9 2,9 2,7 2,9<br />

89,7 87,9 87,3 86,3 88,8<br />

260,3 242,1 229,4 207,6 215,7 215,8<br />

0,74 0,73 0,66 0,61 0,58 0,62<br />

8 8,17 7,53 6,94 6,67 6,94<br />

12,5 <strong>11</strong>,9 10,9 10,3 12,4 <strong>11</strong>,3<br />

6,9 7,3 7,3 7,2 7,7 7,3<br />

<strong>11</strong>,1 <strong>11</strong>,9 <strong>11</strong>,9 <strong>11</strong>,7 12,6 <strong>11</strong>,9<br />

12,8 <strong>11</strong>,9 <strong>11</strong>,6 <strong>11</strong>,4 <strong>11</strong>,5 <strong>11</strong>,7<br />

8 8,6 7,9 7,2 7,6 7,3<br />

7,7 7,7 7,7 7,7 7,9 7,7<br />

23


BUSWORLD. Tutte le novità da Bruxelles<br />

UN NUOVO<br />

CONCETTO<br />

DI MOBILITÀ<br />

Grande successo per la<br />

ventiseiesima edizione di Busworld<br />

(Bruxelles, 7-12 ottobre), che<br />

ha registrato la presenza di oltre<br />

500 espositori e 40mila visitatori.<br />

Tante le novità nelle propulsioni<br />

presentate, tra cui quelle di<br />

Cummins, Fpt Industrial, Ballard, ZF<br />

batteria adotta l’eBM5, il primo Bms sviluppato<br />

da Fpt con algoritmi avanzati di gestione delle<br />

batterie per garantire un livello più elevato di<br />

sicurezza, precisione e prestazioni. Il terzo prodotto<br />

è il pacco batteria eBS69 da 69 kWh per<br />

gli autobus, con densità energetica best-in-class<br />

fino a 178 Wh/kg, che ottimizza l’installazione sui<br />

veicoli dei clienti ed è ideale per le applicazioni<br />

nel settore degli autobus. Il modello di batteria<br />

eBS37 è anche l’oggetto di una nuova partnership<br />

tra Fpt Industrial e Reefilla, un’innovativa startup<br />

torinese che offre il primo servizio predittivo<br />

di ricarica mobile per le flotte commerciali e i<br />

privati. Questo progetto pilota è finalizzato a dare<br />

una seconda vita alle batterie per i minibus e i<br />

veicoli commerciali elettrici.<br />

Nel segmento degli autobus con motori a combustione<br />

interna, Fpt Industrial ha presentato il N67<br />

NG. Il 6,7 litri a gas metano è in grado di offrire<br />

prestazioni ai vertici della categoria, con potenza<br />

e coppia rispettivamente fino a 285 cavalli e 1.250<br />

Newtonmetro, bassi consumi, rumorosità ridotta<br />

rispetto ai motori diesel grazie alla combustione<br />

stechiometrica multipoint, e riduzione delle emissioni<br />

di CO 2<br />

fino a un massimo del 15% (ciclo di<br />

guida transiente armonizzato a livello mondiale –<br />

Whtc) rispetto ai diesel equivalenti. Ottimizzato<br />

per gli autobus urbani e interurbani, l’N67 NG<br />

conforme alla normativa Euro 6 Step E è una soluzione<br />

sostenibile di facile utilizzo.<br />

Rimanendo all’interno del Gruppo, una delle<br />

novità più attese per questa edizione era l’Iveautomotive<br />

24<br />

Busworld Europe <strong>2023</strong>, che si è svolta a Bruxelles<br />

dal 7 al 12 ottobre, ha ospitato 526<br />

espositori, tra cui 75 costruttori di autobus<br />

(in aumento rispetto ai 66 costruttori di autobus<br />

presenti nel 2019) provenienti da 38 Paesi diversi.<br />

In particolare, 182 espositori partecipavano per la<br />

prima volta all’evento. Tra i debuttanti alla manifestazione,<br />

abbiamo visto il marchio Accelera<br />

by Cummins, lanciato a maggio, che in Belgio<br />

ha presentato la batteria BP95E, che può vantare<br />

una elevata densità di potenza, oltre ad opzioni di<br />

montaggio flessibili e una capacità di integrazione<br />

che la rendono ideale per le applicazioni sugli<br />

autobus urbani.<br />

Fpt e le soluzioni per autobus<br />

Fpt Industrial, nel suo debutto a Busworld come<br />

espositore indipendente, ha presentato la linea<br />

completa di prodotti e soluzioni sia per gli autobus<br />

con motori a combustione interna che per gli<br />

autobus con propulsione elettrica (e<strong>Powertrain</strong>).<br />

Soprattutto per quanto riguarda la propulsione<br />

elettrica, Fpt Industrial si sta rapidamente affermando<br />

come uno dei protagonisti indiscussi del<br />

mercato, grazie anche all’apertura dello stabilimento<br />

dedicato e<strong>Powertrain</strong> di Torino nell’ottobre<br />

2022. Tre i prodotti e<strong>Powertrain</strong> lungamente attesi:<br />

il primo è il pacco batteria eBS37 Evo da 37<br />

kWh per i minibus con densità energetica elevata<br />

fino a 140 Wh/kg, fino a otto anni di garanzia e<br />

nuove caratteristiche di sicurezza ai vertici della<br />

categoria (Ece R100.3). A sua volta, questo pacco


I Sustainable<br />

Bus Awards di<br />

quest’anno sono<br />

stati assegnati nel<br />

corso di Busworld<br />

a Man Lion’s City<br />

10 E, Iveco Bus<br />

Crossway LE Elec<br />

e Setra TopClass S<br />

515 Hdh.<br />

co Bus E-Way H2, l’autobus elettrico a celle a<br />

combustibile alimentato a idrogeno che amplierà<br />

la gamma di soluzioni a zero emissioni di Iveco<br />

Bus per le città. Si tratta di un autobus urbano<br />

a pianale ribassato lungo 12 metri dotato di un<br />

motore elettrico da 310 kW e un sistema di celle<br />

a combustibile fornito da Htwo, basato su fuel<br />

cell di Hyundai Motor Group. (la collaborazione<br />

italo-coreana fu annunciata allo Iaa dello scorso<br />

anno). Dotato di quattro serbatoi che offrono uno<br />

stoccaggio combinato di 7,8 chili di idrogeno e un<br />

pacco batterie da 69 kWh di Fpt Industrial, il veicolo<br />

offre un’autonomia di 450 km in condizioni<br />

operative normali, afferma Iveco Bus.<br />

Protagonisti gli elettrici<br />

Il focus naturalmente, per tutti, è sulla transizione<br />

energetica: Daimler Buses sostiene che un dimezzamento<br />

delle emissioni di CO 2<br />

dei nuovi autobus<br />

in Europa sia possibile a partire dal 2030, rispetto<br />

Sustainable Bus Awards 2024<br />

I Sustainable Bus Awards<br />

2024 sono stati consegnati<br />

il 6 ottobre durante la serata<br />

di gala del Busworld. Nella<br />

categoria “Urban”, il massimo<br />

riconoscimento è stato<br />

assegnato al Man Lion’s City 10<br />

E per gli sforzi tecnologici del<br />

produttore e la sua crescente<br />

quota di mercato nel segmento<br />

degli autobus a emissioni<br />

zero. Nella categoria “Intercity”<br />

ha vinto il nuovo Iveco Bus<br />

Crossway LE Elec. Questo<br />

modello, appena aggiornato<br />

con un design e caratteristiche<br />

tecnologiche completamente<br />

nuovi, mette in mostra il<br />

futuro della trasmissione a<br />

emissioni zero nel trasporto<br />

interurbano. Nella categoria<br />

“Coach” i riflettori sono puntati<br />

sul Setra TopClass S 515 Hdh.<br />

Riconosciuto per il suo comfort<br />

di lusso e le sue caratteristiche<br />

di sostenibilità, il Setra si è<br />

distinto come la scelta principale<br />

per viaggi sicuri in autobus.<br />

Questi veicoli pluripremiati<br />

rappresentano l’avanguardia<br />

delle soluzioni di trasporto<br />

sostenibili, incarnando l’impegno<br />

per un futuro più verde e<br />

sostenibile per l’intero settore.<br />

La giuria, composta da 8<br />

giornalisti europei esperti del<br />

settore Bus&Coach, seleziona<br />

un massimo di 5 veicoli per<br />

categoria. La valutazione<br />

tiene conto di come le nuove<br />

tecnologie rendono i veicoli<br />

più sicuri, più efficienti, più<br />

confortevoli, altamente<br />

connessi e meno inquinanti.<br />

Questo meticoloso processo<br />

di selezione e votazione<br />

garantisce che solo i veicoli più<br />

innovativi e promettenti ricevano<br />

il riconoscimento, evidenziando<br />

l’impegno del settore verso il<br />

progresso e la sostenibilità.<br />

25


al 2025, in tutti i segmenti. L’azienda con queste<br />

dichiarazioni sostiene la proposta della Commissione<br />

Europea che tutti i nuovi autobus urbani siano<br />

a zero emissioni a partire dal 2030 e prevede<br />

inoltre che entro il 2030 il costo totale di proprietà<br />

(Tco) di un autobus urbano a emissioni zero sarà<br />

equivalente a quello di un autobus diesel.<br />

L’elettrificazione del trasporto urbano viene portata<br />

avanti con convinzione anche da ZF, la cui divisione<br />

Commercial Vehicle Solutions al Busworld<br />

ha svelato l’assale AxTrax 2 LF, specificamente<br />

progettato per gli autobus urbani a pianale ribassato.<br />

Si tratta della più recente evoluzione ZF<br />

nella mobilità elettrica, la cui produzione di serie<br />

avrà inizio nel 2025. «L’inserimento di AxTrax 2<br />

LF all’interno della nostra gamma completa di<br />

powertrain elettrici è un’importante espansione<br />

del nostro rivoluzionario, scalabile e modulare<br />

e-Drive kit», ha dichiarato Winfried Gründler,<br />

Driveline Systems Product Line Leader della divisione<br />

CVS. «Questa soluzione costituisce il più<br />

recente passo di ZF a supporto dei produttori di<br />

veicoli commerciali e industriali nella transizione<br />

verso le tecnologie a zero emissioni». Il nuovo<br />

assale elettrico è dotato di due inverter indipendenti<br />

al carburo di silicio (SiC) e di un’unità di<br />

controllo elettronica ad alte prestazioni, offrendo<br />

così un sistema di trazione elettrica completo per<br />

gli autobus urbani. AxTrax 2 LF è disponibile in<br />

due varianti, che offrono rispettivamente potenze<br />

continue di 260 kW e 360 kW e coppie di picco<br />

di 22.700 Nm e 37.300 Nm. Con la variante più<br />

potente, è possibile ottenere una capacità di arrampicata<br />

del 20% anche per gli autobus articolati<br />

fino a 29 tonnellate, con un solo asse motore.<br />

Tra i costruttori italiani che hanno partecipato per<br />

la prima volta a Busworld c’è Rampini con il<br />

suo portafoglio completo di autobus a emissioni<br />

zero in dimensioni compatte. Il clou è la presentazione<br />

del nuovo midibus Hydrogen Range Extender<br />

Hydron, che entrerà in produzione nel 2024.<br />

Rampini ha sviluppato l’Hydron utilizzando il suo<br />

modello di autobus elettrico a batteria, con modifiche<br />

per incorporare lo stoccaggio del carburante<br />

e un motore a celle a combustibile Loop Energy<br />

S300 (30 kW) (la collaborazione con il fornitore<br />

canadese di celle a combustibile è stata avviata al<br />

Next Mobility Exhibition 2022 di Milano). Lungo<br />

8 metri, l’autobus può ospitare fino a 48 passeggeautomotive<br />

26


A sinistra, alcune soluzioni per autobus<br />

presentate da Accelera by Cummins a<br />

Busworld. In particolare, la batteria BP95E<br />

ideale per l’applicazione sugli autobus<br />

urbani. Sopra. ZF ha presentato il nuovo<br />

assale elettrico AxTrax 2 LF per autobus<br />

urbani a pianale ribassato. In basso,<br />

l’atteso bus Iveco E-Way H2 a idrogeno.<br />

ri ed è dotato di un serbatoio di idrogeno da 10,8<br />

chilogrammi che consente un’autonomia di 450<br />

chilometri. L’autonomia estesa dell’autobus fa sì<br />

che gli operatori non debbano fare rifornimento<br />

durante il servizio.<br />

Soluzioni alternative<br />

La scelta delle soluzioni alternative è anche al<br />

centro dello stand Scania, che ha presentatogli<br />

autobus alimentati a Gnl, costruiti in collaborazione<br />

con Irizar, e una nuova piattaforma per autobus<br />

elettrici a batteria con una capacità della batteria<br />

di 520 kWh. Per le aree interurbane, Scania<br />

ha sviluppato il nuovo bus elettrico a batteria di<br />

produzione Northvolt (520 kWh). Il gruppo all’inizio<br />

di quest’anno ha annunciato la decisione di<br />

cessare la produzione di carrozzerie per autobus<br />

Scania in Polonia e di continuare a offrire autobus<br />

e pullman completi grazie a partnership con<br />

allestitori (modello di business già adottato per il<br />

90% delle vendite di autobus Scania nel mondo).<br />

Due protagonisti dell’elettrificazione si sono presentati<br />

a Busworld insieme: si tratta della canadese<br />

Ballard Power Systems, presente con la sua<br />

gamma FCmove a fuel cell, e del produttore francese<br />

di batterie Forsee Power, che dichiara: «Con<br />

l’obiettivo dichiarato della neutralità carbonica<br />

entro il 2050, l’elettrificazione dei trasporti non è<br />

più un’opzione. Il Boston Consulting Group prevede<br />

che il 50% del mercato europeo della mobilità,<br />

compreso il trasporto pubblico, sarà elettrificato<br />

entro il 2030. Abbiamo già equipaggiato<br />

circa 2.500 autobus con i nostri sistemi di batterie<br />

intelligenti in tutto il mondo e Forsee Power è leader<br />

nel mercato mondiale degli autobus batterie<br />

al di fuori della Cina. Siamo più che mai convinti<br />

dell’impatto della mobilità a emissioni zero e<br />

dell’importanza di sviluppare prodotti quanto più<br />

possibile privi di carbonio».<br />

E, se parliamo di batterie, non possiamo tralasciare<br />

di parlare di Cina e India. Il colosso indiano Jbm<br />

ha presentato l’autobus urbano elettrico Ecolife e<br />

il coach di lusso Galaxy. Questo passo segna anche<br />

l’ingresso di Jbm Electric Vehicles nella regione<br />

dell’Unione Europea con una serie di prodotti e<br />

soluzioni specificamente studiati per fornire soluzioni<br />

end-to-end per l’ecosistema della mobilità<br />

elettrica del Vecchio Continente. Jbm Electric<br />

Vehicles afferma di avere una vasta esperienza di<br />

5.000 autobus elettrici distribuiti e in fase di realizzazione<br />

in varie aree geografiche del mondo e in<br />

molteplici applicazioni. L’azienda ha una capacità<br />

produttiva di oltre 20.000 autobus all’anno.<br />

Per quanto riguarda la Cina, Byd ha presentato<br />

in anteprima due nuovi autobus elettrici, oltre a<br />

due modelli già esistenti in Europa: il Byd eBus<br />

B19 (18,75 m) e il Byd eBus B15 (15 m), come<br />

annunciato. Con l’ultima generazione di autobus<br />

elettrici da 12 metri, Byd ha presentato il suo<br />

nuovo telaio per autobus elettrici che integra la<br />

batteria a lama al litio ferro fosfato nella struttura<br />

del telaio. Questa tecnologia Blade Battery<br />

Chassis utilizza anche un nuovo controller 6-in-<br />

1 con tecnologia al carburo di silicio, insieme a<br />

due motori a forcella per il mozzo delle ruote. La<br />

batteria Blade, con una capacità massima di 500<br />

kWh, garantisce un’autonomia dichiarata di 600<br />

km con una sola carica.<br />

27


SALONE DI GENOVA. Tutte le novità<br />

PRESENZA<br />

SUL<br />

TERRITORIO<br />

I numeri di questa edizione hanno parlato<br />

chiaro: la nautica italiana gode ancora di<br />

ottima salute e si conferma come, più che<br />

una nicchia, un settore trainante per le<br />

aziende che operano nella tecnologia<br />

e nella ricerca di soluzioni sostenibili,<br />

oltre che nel settore del design<br />

MARE<br />

28<br />

N<br />

onostante la vicinanza geografica e cronologica<br />

con lo Yachting Festival di Cannes,<br />

che si è svolto solo una settimana prima, il<br />

Salone Nautico Internazionale di Genova ha una<br />

personalità ben distinta, è rivolto più alla nautica<br />

commerciale che al diporto e molto focalizzato sul<br />

mercato italiano, ragione per cui molte novità, soprattutto<br />

quelle presentate dalle aziende del nostro<br />

Paese, sono state svelate all’ombra della Lanterna.<br />

Oggi la nautica rappresenta una delle vere eccellenze<br />

del Made in Italy. Nel 2022 sono stati 7 i<br />

miliardi di fatturato e l’Italia si è affermata come<br />

il primo esportatore al mondo in questo settore.<br />

È uno dei motivi per cui la 63esima edizione si è<br />

chiusa il 26 settembre registrando numeri da record:<br />

<strong>11</strong>8.269 visitatori (+13,9% rispetto al 2022), 1.043<br />

brand esposti (+4,5%), oltre un migliaio di barche<br />

esposte, dai 2 ai 40 metri di lunghezza, di cui 184<br />

rappresentavano novità assolute.<br />

Un bilancio molto positivo, secondo Saverio Cecchi,<br />

Presidente di Confindustria Nautica: «Questi<br />

sono i numeri di un Salone che continua a superarsi<br />

anno dopo anno e che, in questa edizione, è andato<br />

oltre le nostre stesse aspettative. Il nostro obiettivo<br />

è diventare la manifestazione numero uno di settore<br />

nel mondo. Stiamo lavorando per ottenere questo<br />

obiettivo, anche grazie alla stretta collaborazione<br />

tra pubblico e privato per far sì che il nuovo<br />

Waterfront di Levante, progettato da Renzo Piano,<br />

sia il primo quartiere espositivo al mondo tagliato<br />

espressamente per la nautica da diporto. Da domani<br />

iniziamo a lavorare per la prossima edizione in<br />

programma dal 19 al 24 settembre 2024».<br />

E, a proposito del Waterfront e della prossima edizione,<br />

per quella data dovrebbero essere ultimati<br />

gran parte dei lavori di ampliamento, con grande<br />

sollievo di espositori e partecipanti. Perché, diciamo<br />

la verità, quest’anno l’arrivo al porto di Genova è<br />

stato a dir poco difficoltoso per via dei lavori e della<br />

viabilità ridotta.<br />

Ha osservato il sindaco di Genova Marco Bucci<br />

durante la cerimonia di inaugurazione, affollata dai<br />

rappresentati delle istituzioni: «Camminando per le<br />

banchine in questi giorni ho sentito complimenti sul<br />

nuovo layout, i canali, l’Isola Blu completamente<br />

circondata dall’acqua. La nautica da diporto e il<br />

Salone Nautico sono un business importante e crescono<br />

ogni anno con una grande ricaduta economica<br />

e occupazionale nella nostra città. L’anno prossimo<br />

sarà l’anno dell’inaugurazione del Waterfront<br />

di Levante e questo nuovo quartiere insieme al Salone<br />

Nautico formano già un sistema sinergico che<br />

sta cogliendo grandi opportunità».<br />

L’importante è esserci<br />

Sono molte le novità presentate a Genova, ma per<br />

qualcuno l’aspetto più importante è proprio la presenza<br />

in una vetrina così importante per il mercato<br />

italiano. Come evidenzia Gianluca Bononi, vicedirettore<br />

del business marittimo di Rolls-Royce Power<br />

Systems, a Genova non sono esposte grandi<br />

novità rispetto a qualche giorno prima, a Cannes,<br />

ma «Genova per noi rappresenta un Salone impor-


È tempo di<br />

restyling per i<br />

Saloni nautici:<br />

il consorzio che<br />

gestisce Cannes<br />

ha lanciato un<br />

grande progetto<br />

di rinnovamento e<br />

ammodernamento<br />

del Vieux Port che<br />

prenderà avvio<br />

all’inizio del 2024<br />

per concludersi<br />

alla fine del 2026.<br />

A Genova, invece,<br />

il Waterfront di<br />

Levante, progettato<br />

da Renzo Piano<br />

come il primo<br />

quartiere espositivo<br />

al mondo tagliato<br />

espressamente per<br />

la nautica, sarà<br />

inaugurato l’anno<br />

prossimo.<br />

tante per il mercato dei costruttori italiani. Questo<br />

per noi è il luogo dell’incontro con i clienti della<br />

nautica commerciale e navale, con i quali abbiamo<br />

l’occasione di confrontarci. Le nuove aree, che<br />

dall’anno prossimo saranno dedicate alla manifestazione,<br />

sicuramente in futuro daranno un valore<br />

aggiunto».<br />

È proprio questo il senso della presenza, nello<br />

stand Bimotor, del motore Scania Next Generation<br />

DC13, vincitore del Diesel of the Year <strong>2023</strong>. È fresca<br />

di pochi giorni, infatti, la notizia dell’accordo di<br />

distribuzione tra Bimotor e Scania per il marino sul<br />

mercato italiano. Lo conferma Rinaldo Marengo,<br />

Sales & Purchasing General Manager di Bimotor:<br />

«Per Bimotor si tratta di una bella opportunità per<br />

ampliare verso l’alto la gamma di prodotto per il<br />

gruppo elettrogeno di bordo, che ora possiamo fornire<br />

al cliente dotato tutte le certificazioni, cosa che<br />

non era possibile per noi in precedenza». Come si<br />

usa dire adesso, fornitori di soluzioni, non più solo<br />

di prodotti. E aggiunge Ettore Brunero, Head of<br />

Mea and South East Asia: «Dopo aver completato<br />

la tradizionale gamma Fpt in basso due anni fa<br />

con Raywin, ora abbiamo guardato in alto non solo<br />

con il focus della propulsione ma specialmente con<br />

la power generation di bordo, dove intravvediamo<br />

nuove opportunità commerciali e crediamo di poter<br />

essere utili al mercato». «Questa scelta» conclude<br />

Marengo «ci impone di continuare ad evolvere<br />

soprattutto a Marghera, dove c’è la nostra anima<br />

marina e dove l’azienda dovrà strutturarsi per realizzare<br />

un prodotto finito. Il matrimonio con Scania<br />

è stato facile perché condividiamo gli stessi valori<br />

e l’approccio sul mercato in termini di servizio e<br />

di componenti customizzati. Scania ha apprezzato<br />

la nostra disponibilità nel mettere a disposizione<br />

la nostra struttura di formazione, lo Skill Center di<br />

Ciriè, che potrebbe integrarsi con quella di Scania<br />

per formare la loro rete sul marino».<br />

Confermano il tutto anche dal lato Scania, che con<br />

la presenza a Genova si rafforza nel settore marino,<br />

ampliando e diversificando il portafoglio, con<br />

motori da 700 a 1.150 CV, disponibili anche nel<br />

segmento yacht da diporto per uso privato e charter.<br />

Che si tratti di un Open sportivo, di un filante<br />

Double Deck o di un solido Explorer, le caratteristiche<br />

di estrema durata e operatività dei motori<br />

marini Scania contribuiscono ad offrire prestazioni<br />

eccezionali, elevata sicurezza e bassi consumi. A<br />

completamento della gamma di prodotti per il diporto,<br />

tutti certificati Rcd2 con range di potenza ai<br />

vertici della categoria, Scania dispone di una rete<br />

29


MARE<br />

30<br />

di assistenza competente e in espansione. Grazie<br />

al modulo C300 per la diagnostica a distanza, la<br />

rete Scania è in grado di identificare anomalie e<br />

problematiche legate al funzionamento del motore<br />

riducendo, così, tempi e costi di intervento.<br />

«Stiamo riscontrando un grandissimo interesse attorno<br />

alla nostra attuale gamma di prodotto, con il<br />

V8 che viene riconosciuto non solo quale icona di<br />

ingegneria Scania ma come propulsore dal rapporto<br />

peso/potenza senza eguali. Su questa solidissima<br />

base, nel futuro prossimo vedremo il debutto nel<br />

marino della nuova piattaforma 13 litri, fresca vincitrice<br />

del Diesel of the Year <strong>2023</strong>, e di una gamma<br />

altamente integrata di soluzioni ibride», dichiara<br />

Riccardo Moraglia, Responsabile Vendite Motori<br />

Marini di Scania Italia.<br />

Cosa c’è di nuovo<br />

Tra le première, e in particolare tra i motori nuovi,<br />

esposto nello stand di Socoges c’è il nuovo DX22,<br />

ora etichettato soltanto con il marchio “Hyundai”.<br />

Lanciato nel 2021 dall’allora Hyundai Doosan Infracore<br />

per espandere la famiglia DX, il nuovo diesel<br />

a controllo elettronico da 22 litri, 12 cilindri,<br />

pensato per la generazione di potenza, ora si apre<br />

con entusiasmo all’utilizzo marino. Le potenze variano<br />

dai 596 agli 846 kW per l’utilizzo propulsivo<br />

e dai 553 ai 664 kW per quello ausiliario.<br />

Rama Marine ha presentato a Genova alcune importanti<br />

novità riguardo ai suoi brand di punta, in<br />

particolare la nuova tecnologia Stage V, applicata<br />

al motore John Deere, e attualmente disponibile sui<br />

modelli 6135AFM85 (da 272 a 429 kW – da 365 a<br />

575 cv) e 6135SFM85 (da 317 a 559 kW – da 425<br />

a 750 cv), entrambi da 13,5 L, utilizzabili per la<br />

navigazione delle acque interne. Per quanto riguarda<br />

invece Lombardini Marine, Rama ha introdotto<br />

le nuove opzioni di Sail-Drive, utilizzando come<br />

base la tecnologia dell’azienda reggiana (proprietà<br />

di Kohler), con un range di potenza che va da 40.8<br />

a 50.6 cv (da 30 a 37 chilowatt).<br />

Per Paolo Ghisellini, titolare dell’omonima azienda<br />

ferrarese, Genova ha rappresentato l’occasione giusta<br />

per presentare il nuovo motore LP Series su base<br />

VM omologato Stage V, un 4,2 litri di 270, 320 e<br />

350 cv (rispettivamente 199, 235 e 257 chilowatt).<br />

«È un motore common rail di ultima generazione,<br />

molto versatile, ha già a corredo tutto l’impianto<br />

elettrico, è controllabile (coppia e consumi) da un<br />

piccolo pannello in carbonio e configurabile. L’abbiamo<br />

già montato su dieci imbarcazioni da charter<br />

affinché i test fossero effettuati nelle condizioni più<br />

dure e abbiamo colto l’occasione di Genova perché<br />

questo motore può essere usato per il diporto ma<br />

anche per il trasporto commerciale e da lavoro».<br />

Dall’automotive al marino<br />

Interessante la presenza di Punch Torino, azienda<br />

di ingegneria tradizionalmente legata all’automotive.<br />

Nello stand c’è un modellino, ma in acqua c’è<br />

vera e propria imbarcazione: si tratta della bellissima<br />

Heritage 9.9 US, frutto della collaborazione<br />

con Castagnola Yacht, con due potenti (500 cv)<br />

motori V8 Bukh, ingegnerizzati dall’azienda torinese,<br />

che ha anche curato tutta la parte di inte-<br />

grazione elettronica-barca, come spiega il Project<br />

Manager Paolo Pagano. «Con il motore Yanmar<br />

la Castagnola arrivava a 36 nodi, ora siamo a 50,<br />

quindi abbiamo sfruttato al massimo il vano motore<br />

esistente, abbiamo fatto la parte di analisi Cad/<br />

Cae, ma vogliamo presentare anche quella che sarà<br />

l’evoluzione, con l’idrogeno e le emissioni zero».<br />

Prosegue infatti anche la corsa di Punch al motore a<br />

idrogeno, di cui una parte è esposta nello stand. Un<br />

altro importante focus per questo Salone di Genova<br />

è stato sull’ottimizzazione dei motori Punch per<br />

l’utilizzo con Hvo, insieme ad Eni. Proprio durante<br />

il Salone, Punch ha inoltre comunicato alla stampa<br />

l’avvio di una collaborazione con Oxe Marine per<br />

lo sviluppo dei motori diesel fuoribordo, resa possibile<br />

grazie alla significativa competenza maturata<br />

in ambito ingegneristico automotive.<br />

Al servizio dei cantieri<br />

Grande spazio dedicato allo stand di Saim, insieme<br />

a Kohler, di cui l’azienda milanese è distributore<br />

per quanto riguarda il marino. Non ci sono<br />

grosse novità rispetto a quanto visto a Cannes,<br />

a parte la distribuzione di un dispositivo dell’azienda<br />

olandese Exalto Wiper Technologies, specializzata<br />

in tergicristalli per il mercato nautico e<br />

molto attiva in Germania nella distribuzione dei<br />

QS Seamaster. «Ci aspettiamo molto quest’anno<br />

dal Salone di Genova» commenta Massimo Donà,<br />

presidente e amministratore delegato, «perché ci<br />

sono tutte le premesse per andare bene, visto che il


comparto nautico sta vivendo un momento positivo<br />

in Italia. Prevediamo una stagione <strong>2023</strong>-24 più o<br />

meno sugli stessi livelli, come confermato dai dati<br />

presentati da Confindustria Nautica».<br />

Milos Poli, Sales Department di Ranieri Tonissi,<br />

sottolinea l’importanza della presenza a Genova:<br />

«Mentre a Cannes abbiamo partecipato più in veste<br />

di distributore Man (quest’anno con il V8 per<br />

yacht dotato di Scr, conforme Stage V e Tier III),<br />

naturalmente siamo legati a Genova per motivi<br />

territoriali e qui cerchiamo di spingere il brand<br />

Tonissi, quindi presentiamo tutta la gamma e le soluzioni<br />

complete che possiamo fornire ai cantieri».<br />

Sempre al servizio dei cantieri, ma di quelli più<br />

grandi, c’è Daviddi, azienda in crescita, nata solo<br />

sei anni fa nel Reggiano, a Quattro Castella, ma<br />

presente per la prima volta a Genova. Distribuisce<br />

in esclusiva in Italia stabilizzatori Quantum,<br />

eliche di manovra Ocean Marine Systems, generatori<br />

Zenoro, trattamenti gas di scarico Xeamos,<br />

sistemi di imbarco Feebe e batterie al litio Shift<br />

Clean Energy.<br />

Sono presenti a Genova anche molte aziende<br />

dell’indotto, come Honitech, nella persona del<br />

titolare Paolo Bertini, che ha esposto alcune<br />

macchine levigatrici, come la Vpm. La presenza<br />

di un’azienda di questo tipo si spiega con il fatto<br />

che sia il motore nautico che quello stazionario<br />

mediamente ogni 20mila ore hanno bisogno di<br />

un’operazione di levigatura (che si distingue dalla<br />

rettifica in quanto quest’ultima arriva a 900°C,<br />

mentre la levigatura a non più di 40-50°C).<br />

Lanciato nel<br />

2021 dall’allora<br />

Hyundai Doosan<br />

Infracore, il DX22<br />

(qui esposto nello<br />

stand Socoges)<br />

è un 22 litri, 12<br />

cilindri a controllo<br />

elettronico,<br />

pensato per la<br />

generazione di<br />

potenza e ora<br />

pronto all’utilizzo<br />

marino.<br />

AS Labruna elettrifica l’endotermico<br />

Nasce, presentato per la prima volta al Salone<br />

di Genova da AS Labruna, il nuovo kit HK<br />

per elettrificare le imbarcazioni da diporto<br />

e professionali con motore endotermico<br />

e trasmissione in linea d’asse in maniera<br />

semplice, rapida ed economica, con elevate<br />

performance in termini di affidabilità e<br />

autonomia. Con questo kit applicato al classico<br />

propulsore diesel l’imbarcazione può navigare<br />

in elettrico ad emissioni zero e nel completo<br />

silenzio. Il kit prevede una trasmissione a<br />

cinghia per adeguare in maniera precisa l’elica<br />

alla potenza del motore elettrico sfruttandola<br />

appieno. L’elica è sempre dimensionata per<br />

la potenza e il regime di giri del motore diesel.<br />

Variando i diametri delle pulegge si riesce ad<br />

ottenere il miglior rapporto di trasmissione.<br />

La cinghia utilizzata è a profilo super silenzioso<br />

per ottimizzare il comfort a bordo durante la<br />

navigazione. La puleggia è inserita tra la flangia<br />

dell’invertitore e la flangia della linea d’asse,<br />

in modo da rendere semplice anche<br />

il refitting di barche già esistenti.<br />

Il motore elettrico e il controller sono raffreddati<br />

ad acqua dolce mediante un circuito chiuso<br />

ed uno scambiatore acqua dolce/acqua<br />

mare. Il raffreddamento ad acqua rispetto<br />

al raffreddamento ad aria permette un<br />

uso prolungato per ore al massimo carico<br />

senza alcun innalzamento di temperatura e<br />

successivo derating. Tutti i componenti del<br />

raffreddamento sono racchiusi nel Cooling<br />

pack, facile da installare e collegare.<br />

Le batterie al litio utilizzate sono costituite<br />

da moduli da 2,5 kWh con la possibilità di<br />

estensione della autonomia di navigazione in<br />

modalità elettrica. La versione Gold prevede<br />

moduli da 7 kWh super performanti e leggeri.<br />

Durante il funzionamento del motore diesel<br />

il kit ricarica le batterie in soli 40 min. Le taglie<br />

di potenza disponibili sono 5 kW e 10 kW a<br />

48 V e 20 kW a 96 V.<br />

31


eurac research. Mobster<br />

SI PUÒ<br />

FARE!<br />

Eurac Research ha curato il progetto Mobster. In una<br />

prima fase ha calcolato la sostenibilità energetica<br />

della riconversione della flotta di autobus a Bolzano.<br />

Poi ha rivolto lo sguardo alle tre imbarcazioni per<br />

il trasporto pubblico nel Lago d’Orta. Il risultato?<br />

Con colonnine da 1 MW la riconversione è possibile<br />

Ricarica da 1.000, 500, 200 e 100 kW<br />

Come si evince dalle parole di Prina, il progetto ha<br />

preso in esame quattro scenari di infrastruttura di ricarica.<br />

In caso di potenze di ricarica più elevate (1.000<br />

e 500 chilowatt), l’intera flotta di imbarcazioni può<br />

essere sostituita con lo stesso numero di imbarcazioni<br />

elettriche senza alcuna modifica delle rotte o degli<br />

orari. Tuttavia, nello scenario con potenza di ricarica<br />

di 500 chilowatt, lo stato di carica delle imbarcazioni<br />

potrebbe scendere sotto il 50%, e complicare la gestione<br />

della flotta. Negli scenari con potenze di ricarica<br />

inferiori (200 e 100 kW), il numero minimo di<br />

imbarcazioni sale a quattro. Con 1.000 chilowatt i tre<br />

vascelli fanno le loro tratte, scaricando le batterie e ricaricando<br />

quando arrivano in porto, con stati di carica<br />

delle batterie tranquilli, mai sotto il 50% di scarica.<br />

La ricarica avviene in orario serale, alla conclusione<br />

delle tratte previste dal servizio pubblico, con le<br />

barche in porto. Nel caso delle stazioni di ricarica da<br />

1.000 e 500 chilowatt si rivela un’applicazione congemare<br />

32<br />

Il Lago D’Orta, riflessi cristallini sparsi nei 18,1 chilometri<br />

quadri di estensione. Una profondità massima<br />

di 143 metri. Come preservare l’afflato bucolico<br />

di questo specchio d’acqua di origine glaciale e conciliarlo<br />

con le esigenze del trasporto pubblico lacustre?<br />

Eurac Research è stata incaricata del progetto<br />

Mobster, un Interreg Italia-Svizzera, articolato in due<br />

fasi. La prima si è focalizzata sulla mobilità elettrica<br />

stradale nell’Alto Adige (vedi box). Successivamente<br />

il “compasso” della ricerca ha perimetrato il servizio<br />

di linea sul Lago d’Orta (citiamo, tra le principali località<br />

toccate dal trasporto passeggeri, Orta, Isola di San<br />

Giulio e Omegna). Nel suo complesso, le attività di<br />

ricerca si rivolgono alla sezione infrastrutturale. L’estensione<br />

del progetto nel caso studio del Lago d’Orta<br />

è conosciuta come Mobster quarto avviso.<br />

Mobster per Isola San Giulio. E non solo<br />

Per espletare questa missione hanno sviluppato ulteriormente<br />

il modello alto-atesino, applicandolo<br />

alla Provincia di Verbania-Cusio-Ossola, quindi alla<br />

riconversione della flotta di battelli turistici sul lago<br />

d’Orta. Stessi meccanismi con un grado di complessità<br />

in meno; è, infatti, assente lo studio dell’elevazione,<br />

relativo ai consumi in salita e discesa. Al microscopio<br />

sono finite le tre imbarcazioni turistiche che coprono<br />

le tratte lacustri, con una capacità da 70 a 295 posti.<br />

Il modello calcola il numero minimo di imbarcazioni<br />

elettriche e permette un’analisi di sensitività sulla<br />

potenza installata delle colonnine elettriche nei porti<br />

per svolgere servizio sulle tratte della flotta diesel.<br />

Lasciamo la parola direttamente a Matteo Giacomo<br />

Prina, l’autore principale dello studio. «A differenza<br />

dei lavori precedenti, il nostro modello incorpora una<br />

simulazione dettagliata basata sul tempo. Seguiamo la<br />

posizione e la carica della batteria di ogni imbarcazione<br />

elettrica modellata nel tempo, mentre serve le<br />

rotte programmate. Ciò consente di valutare se l’imbarcazione<br />

ha un’autonomia e un tempo di ricarica<br />

adeguati a mantenere il servizio. In caso contrario,<br />

il modello aggiunge un’altra imbarcazione elettrica.<br />

Espandendo gradualmente la flotta modellata secondo<br />

le necessità, l’ottimizzazione identifica le imbarcazioni<br />

minime necessarie per la sostituzione completa<br />

delle imbarcazioni a diesel. L’applicazione del nostro<br />

modello al Lago d’Orta ha evidenziato l’importanza<br />

della potenza di ricarica. Con un’infrastruttura di ricarica<br />

veloce da 1.000 chilowatt, le tre imbarcazioni<br />

diesel del lago potrebbero essere sostituite direttamente<br />

con tre imbarcazioni elettriche senza modificare le<br />

rotte o gli orari. Ma la ricarica lenta da 100-200 kW<br />

richiede l’aggiunta di una quarta imbarcazione elettrica<br />

per coprire tutte le rotte».


Lyona Zubareya,<br />

coautrice dello<br />

studio, insieme<br />

a Matteo<br />

Giacomo Prina:<br />

«Decarbonizzare<br />

la navigazione è la<br />

prossima sfida che<br />

richiede un’attenta<br />

pianificazione e<br />

l’elettrificazione<br />

del settore della<br />

navigazione interna<br />

potrebbe essere un<br />

primo facile passo<br />

in questo percorso.<br />

Pertanto, vorremmo<br />

sostenere le<br />

autorità regionali<br />

e le aziende di<br />

trasporto pubblico<br />

che scelgono<br />

questa transizione,<br />

con calcoli<br />

dettagliati su ciò<br />

che è necessario<br />

per realizzare<br />

la transizione<br />

nel modo più<br />

efficiente».<br />

niale. Questa è la sintesi della missione del progetto.<br />

Eurac Reasearch non esclude di ampliare gli orizzonti<br />

per sondare gli aspetti più economici, per supportare<br />

maggiormente le compagnie interessate. Alo stato attuale<br />

il modello si limita a stabilire la fattibilità dal<br />

punto di vista dell’autonomia dei mezzi.<br />

«Io mi occupo di modellazione dei sistemi energetici»,<br />

precisa Prina. Questa declinazione si è sviluppata<br />

dall’esperienza in Alto Adige, dove la disponibilità<br />

di fonti rinnovabili è assai elevata, in considerazione<br />

delle risorse idroelettriche. A Verbania bisognerebbe<br />

approfondire la delicata questione di come soddisfare<br />

la domanda per un bilancio ambientale completo dei<br />

mezzi. Del resto, ci spiegano che: «Sicuramente è fattibile<br />

lo studio di altre soluzioni come il repowering,<br />

oppure applicazioni basate sulle fuel cell. Il modello<br />

può estendersi in varie direzioni, dai costi al ciclo di<br />

vita, in rapporti alle applicazioni diesel».<br />

Eurac a Bolzano ha fatto le pulci al bus elettrico<br />

Tutto prende il via da qui, dalla<br />

collaborazione di Sasa, la società<br />

di trasporti di Bolzano, con Eurac<br />

Research, che ha sviluppato un modello<br />

per la conversione della flotta autobus<br />

provinciale interamente a zero emissioni.<br />

Quindi non si tratta di un repowering,<br />

ma della sostituzione con mezzi nuovi.<br />

Con un’analisi spaziale si sono ricostruite<br />

le tratte in tre dimensioni, mappando<br />

distanze, dislivelli e pendenze di tutte<br />

le 235 linee attive per calcolare col<br />

modello energetico il consumo nel caso<br />

di mezzi elettrici o a idrogeno. Fatta<br />

un’ottimizzazione del numero di mezzi<br />

necessari per una flotta interamente<br />

“alternativa”, era rilevante valutare dove<br />

installare le infrastrutture di ricarica o gli<br />

impianti per l’idrogeno e caricare i serbatoi.<br />

Dallo studio sul servizio di trasporto<br />

pubblico in Alto Adige è emerso che gli<br />

autobus a zero emissioni potrebbero<br />

garantire la maggior parte delle tratte<br />

anche nelle condizioni peggiori, con<br />

l’autobus affollato e pendenza massima,<br />

in una giornata invernale di maltempo.<br />

Considerando un ciclo tipico di lavoro<br />

e consentendo agli autobus elettrici di<br />

essere parzialmente ricaricati durante le<br />

soste di oltre 10 minuti, è emerso che circa<br />

l’80% dei casi un autobus diesel potrebbe<br />

essere sostituito da un autobus elettrico<br />

o a celle a combustibile.<br />

33


volvo ce. Per l’elettrificazione in cantiere<br />

CALA IL<br />

SETTEBELLO<br />

Volvo Construction Equipment dispone attualmente<br />

di sette macchine nel listino elettrico. Sei modelli di<br />

escavatori e pale gommate compatti e un escavatore<br />

di medie dimensioni. Lars Arnold, Product Manager,<br />

Sustainable Power, e Ray Gallant, Vice President,<br />

Sustainability and Productivity Services, di Volvo<br />

Construction Equipment Nord America, sono<br />

entrati nel dettaglio, anche tramite la comparazione<br />

prestazionale tra le macchine elettrificate di Volvo<br />

CE e i loro equivalenti mossi da endotermici<br />

Terra<br />

34<br />

Il Gruppo Volvo si è votato all’elettrificazione<br />

con congruo anticipo rispetto agli umori del settore.<br />

Volvo Buses è stato il primo costruttore a<br />

bandire la parola “endotermico” dal vocabolario<br />

degli autobus urbani. Volvo Penta ha annunciato<br />

di volere elettrificare anche le propulsioni marine.<br />

Volvo Construction Equipment è sulla stessa lunghezza<br />

d’onda. Ci siamo rivolti a chi è competente<br />

per il mercato nordamericano, che si dimostra<br />

sempre più scrupoloso nei confronti dell’impatto<br />

sullo scarico. La Carb, per esempio, si è allineata<br />

all’Unione europea nella tempistica della decarbonizzazione.<br />

Abbiamo intervistato Lars Arnold,<br />

Product Manager, Sustainable Power, e Ray Gallant,<br />

Vice President, Sustainability and Productivity<br />

Services, di Volvo Construction Equipment<br />

Nord America.<br />

Quanto è completa l’offerta di macchine elettriche<br />

di Volvo CE? Lars Arnold ha risposto che «Volvo<br />

CE offre attualmente sei modelli di escavatori e<br />

pale gommate compatti elettrici e un escavatore<br />

elettrico di medie dimensioni. I modelli compatti<br />

comprendono gli escavatori EC18 Electric,<br />

ECR18 Electric e EC25 Electric; le pale gommate<br />

L20 Electric e L25 Electric e il compattatore per<br />

asfalto DD25 Electric. Volvo offre anche il nuovo<br />

escavatore elettrico EC230 da 23 tonnellate, il<br />

primo escavatore di medie dimensioni progettato<br />

in proprio nel settore, già disponibile in Europa<br />

e presto in consegna in Nord America».<br />

Attualmente non esistono alternative agli ioni<br />

di litio. Esistono invece delle alternative alle<br />

batterie? Gallant: «Alla Volvo vediamo l’evoluzione<br />

dell’energia sostenibile nelle macchine<br />

pesanti per l’edilizia come una combinazione<br />

di diverse tecnologie. Dobbiamo renderci conto<br />

che l’approccio all’elettrificazione o all’energia<br />

sostenibile in questo genere di applicazioni non<br />

rappresenta un’unica soluzione tecnica, ma una<br />

serie di proposte diverse che dovremo sviluppare<br />

e mettere in campo. Le macchine compatte si prestano<br />

bene a una semplice trasmissione elettrica<br />

a batteria. Noi di Volvo CE montiamo sulle nostre<br />

macchine compatte un pacco batterie da 48V in<br />

grado di immagazzinare l’energia sufficiente per<br />

consentire alle macchine di svolgere il loro ciclo<br />

di lavoro durante il giorno, in base a un ciclo di<br />

lavoro tipico. Abbiamo anche diversi caricabatterie<br />

disponibili. Anche se si tratta di macchine<br />

più pesanti, oltre i 50 chilowatt, fino a circa<br />

100-120 chilowatt, possiamo alimentarle con un<br />

pacco batterie. L’unica differenza è che il pacco<br />

batterie arriva a una tensione molto più alta, 600<br />

V nel nostro caso, in modo da ottenere tempi di<br />

ricarica più rapidi e la potenza necessaria con<br />

un ragionevole equilibrio peso/potenza. Oltre a<br />

questo, va detto che una volta superati i 120-150<br />

chilowatt di potenza richiesta e con cicli di lavoro<br />

più lunghi, dobbiamo prendere in considerazione<br />

tecnologie come le celle a combustibile, i motori a<br />

combustione a idrogeno o l’alimentazione elettrica<br />

via cavo. Dobbiamo farlo perché le batterie sono<br />

troppo pesanti per fornire il tipo di potenza di cui<br />

avremo bisogno».


Lars Arnold: «Il tempo di funzionamento dipende dalla macchina:<br />

da quattro a sei ore per L20, L25, ECR25 e DD25 e da sei a otto<br />

ore per ECR18 ed EC18. Forniamo un intervallo perché queste<br />

macchine possono essere impiegate in modo molto intenso o in<br />

applicazioni leggere. L’intensità di utilizzo influisce sulla durata di<br />

una carica completa delle batterie di trazione».<br />

Può fornirci maggiori dettagli sull’EC230 Electric?<br />

Arnold: «L’EC230 Electric è stato sviluppato<br />

sulla base dell’EC220E diesel e offrirà le<br />

stesse prestazioni, se non migliori, con l’aggiunta<br />

di emissioni zero e un basso Tco. Si prevede<br />

una riduzione del 60%-70% dei costi di gestione<br />

dell’energia rispetto all’EC220E. Con l’EC230<br />

Electric, gli operatori beneficeranno anche di un<br />

sistema idraulico più reattivo. Gli operatori riferiscono<br />

che l’EC230 non solo ha raggiunto una<br />

forza di scavo simile a quella del suo equivalente<br />

diesel, ma lo ha fatto con un tempo di ciclo ancora<br />

più veloce e molto meno rumore. I connettori<br />

impermeabili a doppia chiusura dei cablaggi sono<br />

utilizzati per garantire connessioni esenti da corrosione,<br />

mentre i relè principali e le elettrovalvole<br />

sono schermati per evitare danni».<br />

Quali sono le operazioni più gravose per un<br />

escavatore elettrico in termini di potenza richiesta:<br />

traslazione, picchi di carico, sollevamento<br />

frequente della benna? Arnold: «Gli escavatori<br />

compatti Volvo sono dotati di batterie agli ioni<br />

di litio e di un motore elettrico che sostituisce il<br />

diesel per l’alimentazione dell’impianto idraulico.<br />

Le batterie immagazzinano energia elettrica sufficiente<br />

ad alimentare le macchine per un ciclo di<br />

lavoro tipico nelle applicazioni più comuni, come i<br />

lavori di giardinaggio e di pubblica utilità. Anche<br />

le pale gommate compatte elettriche Volvo utilizzano<br />

batterie agli ioni di litio, consentendo un funzionamento<br />

simile nelle applicazioni abituali delle<br />

macchine, tra cui lavori infrastrutturali leggeri,<br />

paesaggistica e agricoltura. Entrambi i modelli di<br />

pale incorporano due motori elettrici dedicati: uno<br />

per la trasmissione e uno per l’impianto idraulico.<br />

Il disaccoppiamento dei sottosistemi ha portato a<br />

una maggiore efficienza sia dei sistemi che dell’intera<br />

macchina. L’EC230 Electric è in grado di gestire<br />

le stesse applicazioni della sua controparte<br />

diesel, tra cui l’estrazione, il movimento terra e la<br />

livellazione, nonché la movimentazione di rifiuti e<br />

rottami. L’aspetto principale da ricordare è che si<br />

spegne invece di girare al minimo, il che consente<br />

di risparmiare energia e di utilizzarlo per 4-5 ore<br />

prima di doverlo rabboccare».<br />

Un rapido confronto tra il mini escavatore elettrico<br />

e il suo equivalente endotermico? Arnold:<br />

«Prendiamo in considerazione due modelli più<br />

popolari di Volvo: l’escavatore elettrico ECR25<br />

e la pala gommata elettrica L25. L’escavatore<br />

elettrico ECR25 ha una profondità di scavo<br />

di 2,76 m e una forza di strappo di 22,3 kN. La<br />

pala gommata elettrica L25 ha un carico di ribaltamento<br />

a pieno giro di 3,7 tonnellate (3,35<br />

tonnellate metriche), un’altezza di scarico di 2,5<br />

m (8,2 piedi) e una capacità di carico della forca<br />

di 2,2 tonnellate (2 tonnellate metriche). Le<br />

poche eccezioni sono un leggero aumento della<br />

potenza continua del motore e un peso operativo<br />

marginalmente superiore per l’escavatore elettrico<br />

ECR25. Anche la pala gommata elettrica L25<br />

ha un peso operativo leggermente superiore e un<br />

carico statico di ribaltamento più elevato rispetto<br />

al modello diesel».<br />

35


toyota. Le declinazioni dell’elettrificazione<br />

PIÙ CHE DI UNA BATTERIA<br />

Si dovrebbe ragionare di un serie di opzioni relative alle batterie. All’inaugurazione<br />

della sua fabbrica di auto elettriche (Bev Factory) Toyota ha indicato tre linee di<br />

sviluppo. Ci saranno le batterie Performance, Popularisation e High Performance.<br />

La direzione è quella della riduzione dei costi e dei tempi di ricarica<br />

Takero Kato,<br />

presidente della<br />

Toyota Bev Factory:<br />

«Avremo bisogno<br />

di diverse opzioni<br />

per le batterie,<br />

proprio come<br />

abbiamo diverse<br />

varianti di motori. È<br />

importante offrire<br />

soluzioni di batterie<br />

compatibili con una<br />

varietà di modelli<br />

e di esigenze dei<br />

clienti».<br />

batterie<br />

36<br />

Toyota ha parlato, e di per sé<br />

fa notizia. Se il contenuto<br />

dell’esternazione verte sulle<br />

batterie, l’eco inevitabilmente<br />

si amplifica, in ragione dei<br />

volumi e dell’autorevolezza del<br />

costruttore giapponese e delle<br />

passate perplessità espresse<br />

da Akio Toyoda in merito alle<br />

fregole elettriche. È successo<br />

in occasione del lancio della<br />

Bev Factory. Le tre linee guida<br />

per le batterie a elettroliti liquidi<br />

individuate da Toyota sono<br />

“Performance”, “Popularisation”<br />

e “High Performance”.<br />

La prima soluzione è destinata<br />

a essere introdotta con i Bev disponibili<br />

dal 2026. La batteria<br />

Performance agli ioni di litio<br />

aumenterà l’autonomia dei Bev<br />

fino a oltre 800 chilometri, in<br />

abbinamento con una migliore<br />

aerodinamica e una riduzione del peso del veicolo.<br />

Le caratteristiche salienti di questa batteria sono il<br />

20% di riduzione dei costi (rispetto all’attuale Bev<br />

bZ4X e il tempo di ricarica rapida, che si aggira<br />

intorno ai 20 minuti (SoC*1 = 10-80%).<br />

La seconda possibilità che Toyota sta esplorando<br />

mette nel mirino la riduzione degli oneri economici,<br />

per favorire la diffusione dei veicoli elettrici. La<br />

batteria Popularisation, che dovrebbe equipaggiare<br />

auto a partire da fine 2026-inizio 2027, è costruita<br />

utilizzando la tecnologia bipolare che Toyota ha<br />

sperimentato e confermato con le sue batterie per<br />

veicoli ibridi NiMh, combinata con l’economico<br />

fosfato di ferro di litio (LiFePO) come materiale di<br />

base. La batteria Popularisation dovrebbe estendere<br />

l’autonomia del 20% e ridurre i costi del 40%, nel<br />

confronto con l’attuale bZ4X). Il tempo di ricarica<br />

rapida si attesta sui 30 minuti, o addirittura meno<br />

(SoC*1= 10-80%).<br />

Infine la soluzione High Performance. La batteria<br />

ad alte prestazioni che combina la struttura bipolare<br />

con la chimica degli ioni di litio e un catodo ad alto<br />

tenore di nichel per ottenere maggiori progressi e<br />

aumentare ulteriormente l’autonomia fino a oltre<br />

1.000 chilometri, in combinazione con una migliore<br />

aerodinamica e una riduzione del peso del veicolo.<br />

Cosa si aspetta l’ingegneria di Toyota dalla batteria<br />

High-Performance? Un’ulteriore riduzione del 10%<br />

del costo rispetto alla Performance, alla quale si allinea<br />

in merito ai tempi di ricarica rapida, stimati<br />

sui 20 minuti o meno (SoC*1 = 10-80%). L’introduzione<br />

è prevista per il 2027-28.<br />

In conclusione, le batterie Toyota allo stato solido<br />

hanno un elettrolita solido che consente un movimento<br />

più rapido degli ioni e una maggiore tolleranza<br />

alle alte tensioni e alle temperature. Queste<br />

qualità rendono le batterie allo stato solido adatte<br />

alla carica e alla scarica rapida e alla fornitura di<br />

maggiore potenza in un formato più piccolo.


voith. Future inverter platform<br />

E INTEGRAZIONE SIA!<br />

La nuova famiglia di inverter Voith è più leggera e compatta, con una superiore<br />

densità di potenza rispetto alla precedente generazione. È conforme ai<br />

più recenti requisiti di cybersecurity nel settore automobilistico ed è stata<br />

concepita per essere adattabile a diverse applicazioni veicolari<br />

Manuel Calero, Vice<br />

President di Voith<br />

E-Mobility: «Questa<br />

integrazione è<br />

il risultato della<br />

esperienza di Voith<br />

in materia di sistemi<br />

completi. Gli<br />

utilizzatori del Veds<br />

(Voith electronic<br />

drive system)<br />

possono quindi<br />

essere certi che<br />

stiamo fornendo<br />

un pacchetto di<br />

sistema completo,<br />

in cui tutti i<br />

componenti sono<br />

esattamente<br />

abbinati l’uno<br />

all’altro e<br />

funzionano in<br />

modo efficace».<br />

Voith ha messo letteralmente le mani avanti<br />

sulla semplificazione dei processi di elettrificazione<br />

veicolare. Basta sfogliare qualsiasi<br />

discussione sulle batterie per intercettare la<br />

parola “integrazione”, scandita con enfasi. Voith<br />

ha presentato al Busworld la Future inverter platform<br />

(Fip) per il sistema di trazione Veds (Voith<br />

electrical drive system). Il sistema di trazione<br />

elettrica è stato finora applicato al segmento degli<br />

autobus, fin dalla sua introduzione nel 2021.<br />

L’inverter è stato concepito per equipaggiare i<br />

veicoli commerciali e sarà integrato nelle future<br />

generazioni del Veds. La tecnologia Fip entrerà<br />

in produzione di serie senza unità di gestione<br />

della trazione integrato (Dmu, Drive management<br />

unit) nel 2024 e con Dmu integrata nel 2025. Oltre<br />

all’inverter, il nuovo Fip incorporerà quindi<br />

anche la stessa unità di gestione della trazione,<br />

precedentemente separata, e offrirà quindi una<br />

densità di potenza molto più elevata rispetto al<br />

precedente inverter. All’interno del Veds, il Fip<br />

funziona come parte del sistema di azionamento<br />

elettrico, ma è anche un sistema a sé stante composto<br />

da inverter e unità di controllo. In ragione<br />

dell’integrazione dell’unità di controllo nell’alloggiamento<br />

dell’inverter, il Fip riduce anche la<br />

complessità di progettazione dell’intero sistema<br />

di azionamento. La riduzione della complessità<br />

semplifica il processo di progettazione e produzione<br />

del veicolo degli Oem. Nonostante la<br />

maggiore densità di potenza, il sistema Voith si<br />

presenta compatto e leggero, con un peso di 25<br />

chili, meno della metà rispetto al predecessore.<br />

Dal momento che il Fip funziona sia come inverter<br />

che come unità di controllo, potrebbe essere<br />

un potenziale bersaglio per gli hacker. A partire<br />

dalla metà del 2024, gli standard internazionali di<br />

sicurezza informatica, stabiliti dalla Commissione<br />

economica per l’Europa delle Nazioni Unite<br />

(Unr 155 e Unr 156), saranno applicati all’industria<br />

automobilistica. I veicoli stradali dovranno<br />

quindi soddisfare gli standard Iso 26262 e 21434<br />

per la sicurezza funzionale e l’ingegneria della<br />

cybersecurity. Voith ha pertanto deciso di utilizzare<br />

i più recenti microcontrollori di tipo automobilistico<br />

per i circuiti integrati della piattaforma<br />

di inverter. I controlli di cybersecurity integrati<br />

nel Future inverter platform non si limitano a<br />

prevenire attacchi da parte di pirati informatici;<br />

i convertitori di frequenza non saranno in grado<br />

di apportare modifiche che violino le norme sulla<br />

sicurezza funzionale.<br />

batterie<br />

37


power-on. Bosch Rexroth Italia<br />

A BORDO<br />

MACCHINA<br />

PowerOn ha rappresentato per Bosch<br />

Rexroth un momento di incontro<br />

con gli installatori. Coloro i quali<br />

dipendono dagli specialisti per<br />

l’armonica realizzazione dell'ecosistema<br />

macchina. Ci siamo concentrati sul demo<br />

elettrificato, ma c’è stato spazio per<br />

eOC-S, Eda, Dual path, circuito aperto,<br />

IoT, dimostratori gommati e cingolati<br />

PowerOn, un nome del suo abbrivio tecnologico,<br />

che non necessita di didascalie. Ci troviamo a<br />

Cernusco sul Naviglio, il cartello “Milano” si<br />

trova a un paio di fermate della M2. Bosch Rexroth<br />

ha organizzato una maratona enciclopedica del suo<br />

abbrivio tecnologico. Uno sforzo, organizzativo e<br />

logistico, tanto impegnativo quanto necessario, per<br />

uno specialista dei sistemi idraulici ee oleodinamici<br />

da sette miliardi di euro (Bosch, la casa madre, nel<br />

2022 ha fatturato complessivamente 88 miliardi).<br />

Come dire, quele di Rexroth sono spalle assai robuste,<br />

alle quali gli Oem si appoggiano anche per<br />

la frazione informatica, elettronica ed elettrica della<br />

transizione.<br />

terra<br />

38<br />

Angelo D’Ammando<br />

Angelo D’Ammando, direttore della Mobile applications<br />

division di Bosch Rexroth. Il cappello<br />

introduttivo su PowerOn ha riguardato le «sfide tecnologiche,<br />

di mercato, di competizione nelle risorse<br />

umane. Oggi, qui a Cernusco, vogliamo mostrare<br />

l’apporto delle nuove tecnologie anche su macchine<br />

che, a tanti di voi, possono sembrare obsolete». Il<br />

riferimento va ai dimostratori che Rexroth ha ridisegnato<br />

nelle “budella”, come usava dire durante<br />

la lunga stagione della meccanica dura e pura.<br />

Macchine di prova per saggiare, quasi toccando<br />

con mano, l’entità degli aggiornamenti tecnologici.<br />

Un’ideale prosecuzione di quanto discusso in questa<br />

stessa sala, un quarto di secolo or sono. Nel 1998<br />

si tenne infatti, in quello che fin da allora era il<br />

quartier generale di Rexroth Italia, un incontro dal<br />

titolo: “Le macchine mobili del terzo millennio”. In<br />

questa sede ci si dedica alla prototipia e «alla messa<br />

in opera di quelle soluzioni che alleggeriscono il<br />

carico dei clienti». Il virgolettato è preso in prestito<br />

allo stesso D’Ammando, che lo ha rilasciato durante<br />

l’intervista pubblicata sul numero di giugno di<br />

quest’anno. Un contenuto basilare, quello della presa<br />

in carico degli upgrade e della semplificazione a<br />

bordo macchina, che ha innervato la spina dorsale<br />

del programma, il 21 e il 22 di settembre.<br />

Matthias Goebel<br />

Prima di addentrarci nello slalom di contenuti,<br />

ascoltiamo le parole di Matthias Goebel, general<br />

manager della regione Sud Europa. Nell’introduzione<br />

ha sottolineato l’incertezza sul futuro da parte<br />

dei clienti. Si sta forse esaurendo, ci chiediamo noi,<br />

l’onda lunga delle applicazioni mobili industriali,<br />

dopo i fuochi d’artificio dell’ultimo triennio, alimentati<br />

da sovvenzioni varie, in primis gli incentivi<br />

4.0? Il focus, riprende Goebel, sottolinea le difficoltà<br />

nel reperire risorse umane, per ribadire un<br />

concetto espresso in precedenza da D’Ammando.<br />

«Dobbiamo sviluppare sistemi in modo da trasferire<br />

le competenze agli Oem e agli utilizzatori finali, in


Veronica<br />

Brasco,<br />

Energreen<br />

«La traslazione<br />

rappresenta una<br />

parte fondamentale<br />

delle nostre<br />

applicazioni.<br />

Il software di<br />

Bosch Rexroth<br />

è in linea con le<br />

nostre esigenze,<br />

essendo idonea<br />

all’utilizzo da<br />

parte di operatori<br />

inesperti. Come<br />

appurato durante<br />

le dimostrazioni,<br />

il sistema a<br />

ultrasuoni, che<br />

“vede” cosa c’è<br />

intorno, permette<br />

di bloccare<br />

immediatamente<br />

la macchina in<br />

caso di pericolo.<br />

Si impedisce così<br />

all’operatore<br />

qualsiasi manovra<br />

che possa mettere<br />

a repentaglio la sua<br />

e altrui incolumità».<br />

HydraForce e la divisione Compact Hydraulics<br />

Nell’economia di Bosch Rexroth<br />

il segmento Compact hydraulics<br />

vale suppergiù un miliardo di euro.<br />

Dopo l’acquisizione di HydraForce<br />

è stato plasmato un unico canale di<br />

vendita, attivate sinergie di prodotto<br />

e integrazione (per esempio con una<br />

omogeneizzazione di assistenza e<br />

garanzie) e stimolata la fase espansiva<br />

negli Stati Uniti. Gli stabilimenti italiani<br />

sono eredità della incorporazione di<br />

Oil Control, nella “valle oleodinamica”,<br />

tra le province di Modena e Reggio<br />

Emilia. Durante lo shopping completato<br />

nel 2005, Rexroth si aggiudicò, in un<br />

colpo solo, Oil Control, Edi System,<br />

Oleodimamica LC, Oil Sistem, Tarp e<br />

Fimma Oleodinamica. A quel tempo<br />

Manfred Grundke, coevo presidente<br />

di Bosch Rexroth, dichiarò: «Con<br />

l’acquisizione di Oil Control Group<br />

rafforziamo la nostra posizione<br />

nell’idraulica compatta, un mercato<br />

in forte crescita». E quel mercato<br />

si è confermato tale, nell ventennio<br />

trascorso. Con l’operazione Hydraforce,<br />

il mondo compact di Rexroth è in grado<br />

di soddisfare tutto quello che si trova<br />

nel mezzo tra pompa e attuatori. Le<br />

strutture produttive e commerciali delle<br />

due aziende forniranno una copertura<br />

più equilibrata in Europa e NordAmerica,<br />

spingendo insieme per guadagnare<br />

quote in Asia. Bosch Rexroth è orientata<br />

sui sistemi idraulici compatti, HydraForce<br />

si concentra sulle valvole a cartuccia<br />

meccaniche ed elettriche e sui circuiti<br />

idraulici integrati. La divisione, o<br />

business unit, dell’idraulica compatta<br />

avrà due teste pensanti, una nell’Illinois,<br />

a Lincolnshire, l’altra in Emilia, a<br />

Nonantola. La Compact Hydraulics,<br />

con l’avvento di HydraForce, annovera<br />

3.900 addetti, in nove stabilimenti.<br />

Oltre a Stati Uniti e Italia, sono distribuiti<br />

in Brasile, Cina, Germania e Regno<br />

Unito. A capo di questa divisione<br />

c’è Frank Hess, che ha dichiarato:<br />

«L’acquisizione di HydraForce amplia<br />

il nostro accesso al mercato globale<br />

attraverso canali di vendita indiretti:<br />

i partner di vendita e gli integratori di<br />

sistema diventeranno importanti gruppi<br />

target».<br />

39


modo che li possano usare facilmente, senza che<br />

gli operatori debbano specializzarsi (liberando così<br />

risorse per altri centri di spesa, ndr). Un approccio<br />

“easy to use”». A proposito di visione sistema “user<br />

friendly”, la piattaforma per la gestione degli ordini<br />

e la raccolta delle informazioni self-service e online<br />

andrà di pari passo con flussi logistici trasparenti.<br />

La tracciabilità dell’ordine seguirà il modello delle<br />

piattaforme di e-commerce.<br />

Come sintetizzare il contributo di Bosch Rexroth<br />

all’efficienza di una macchina?<br />

«È un ecosistema, non è pensabile di poterne prendere<br />

un singolo pezzo e aspettarci che possa fare<br />

la differenza. Il nostro grande vantaggio deriva<br />

dall’esperienza e dal supporto della casa madre.<br />

Dal motore a combustione interna alle macchine<br />

elettrificate, siamo costantemente impegnati a migliorare<br />

l’efficienza dei singoli prodotti. Qualsiasi<br />

cosa produciamo, questa contiene nel dna il germe<br />

della sostenibilità. Oggi come oggi, con l’avvento<br />

delle nuove tecnologie, tra cui la digitalizzazione,<br />

è aumentata tantissimo la possibilità di migliorare<br />

l’ecosistema. La pompa oleodinamica è ora in<br />

grado di dialogare con la centralina del motore a<br />

combustione per individuare il modo migliore di<br />

affrontare il ciclo di lavoro. Questa combinazione<br />

consente di ridurre il consumo energetico fino al<br />

40%».<br />

Qual è il senso di un evento come PowerOn, così<br />

a stretto contatto con gli Oem?<br />

«In prima battuta, il messaggio riguarda la divulgazione<br />

delle tecnologie che possono confortare e<br />

agevolare la progettazione degli Oem. Forniamo<br />

soluzioni per applicare le tre soluzioni fondamen-<br />

terra<br />

Querétaro e la geografia produttiva<br />

È in corso una riorganizzazione della geografia<br />

produttiva di Bosch Rexroth su scala planetaria.<br />

Nel corso del <strong>2023</strong> Lincolnshire ha coagulato<br />

anche la produzione di Bethlehem, servendo<br />

così da riferimento per il Nord America. Quello<br />

che è avvenuto a San Paolo del Brasile per<br />

l’America Latina. In Cina servirà più tempo per<br />

inverare questa tendenza all’agglutinazione<br />

e razionalizzazione delle linee produttive.<br />

Allo stato attuale restano operative le sedi<br />

di Changzhou e Pechino, così come non è<br />

previsto nessun piano di ridimensionamento<br />

di Birmingham, nel Regno Unito, e degli<br />

stabilimenti italiani.<br />

Per sgravare la supply chain europea è<br />

stato inaugurata la fabbrica nello stato di<br />

Querétaro, nell’area centrale del Messico. La<br />

sede produttiva si sviluppa in 42.000 metri<br />

quadrati. Qui, Bosch Rexroth ha iniziato a<br />

giugno la produzione di pompe, motori e<br />

valvole idrauliche per macchine mobili come<br />

escavatori, carrelli elevatori e trattori. L’azienda<br />

ha in programma di aumentare il numero dei<br />

componenti idraulici e dei prodotti di “linear<br />

motion”. Sono in previsione anche altri sistemi<br />

e componenti per macchine mobili industriali,<br />

come unità di trasmissione e motori a pistoni<br />

radiali. Non finisce qui, dal momento che, come<br />

anticipato, Bosch Rexroth svilupperà anche<br />

alcuni prodotti per la tecnologia del movimento<br />

lineare (guide, pattini) che trovano applicazione<br />

nell’ingegneria meccanica e impiantistica e<br />

nell’automazione di fabbrica. In generale, gli<br />

specialisti del settore prevedono una forte<br />

crescita per le macchine mobili e per il mercato<br />

dell’automazione di fabbrica, soprattutto in<br />

Nord America. «Con la sua strategia “local-forlocal”,<br />

Bosch Rexroth aumenta la capacità, la<br />

flessibilità e la solidità delle catene di fornitura,<br />

riduce l’impronta di CO 2<br />

con prodotti fabbricati<br />

a livello regionale e ottiene tempi di consegna<br />

più brevi», ha evidenziato Reinhard Schaefer,<br />

membro del Consiglio di Amministrazione<br />

di Bosch Rexroth con responsabilità per la<br />

produzione e la qualità. Oltre alla base di<br />

fornitori già esistente in Nord America, Bosch<br />

Rexroth conta su una rete di fornitori stabile<br />

e in continua crescita in Messico, ad esempio<br />

per fusioni, lavorazioni meccaniche, acciaio,<br />

alberi motore o cilindri. Insieme ai siti produttivi<br />

40


tali, nell’economia di un costruttore: sostenibilità,<br />

applicata a macchine più efficienti e omologate con<br />

le normative più restrittive; la transizione verso<br />

l’elettrificazione; infine, il necessario confronto sul<br />

deficit di talenti. Siamo partner in grado di fornire<br />

agli Oem un sottosistema che possono inserire nel<br />

sistema macchina senza investire risorse aggiuntive<br />

per maturare competenze di cui non dispongono<br />

internamente. D’altro canto, il prodotto Bosch<br />

Rexroth è facilmente implementabile e consente agli<br />

installatori di differenziarsi e di innestare su quel<br />

singolo prodotto la loro filosofia della macchina.<br />

Il terzo punto riguarda la semplificazione dei dispositivi,<br />

che applica alla perfezione le funzionalità<br />

della macchina, anche di fronte a un operatore<br />

inesperto».<br />

Bosch Rexroth Italia è specializzata anche nel<br />

project management, a supporto dell’installatore<br />

durante lo sviluppo della piattaforma. Un servizio<br />

che contempla il laboratorio dei softwaristi e un<br />

team dedicato all’elettrificazione, con ruoli specifici:<br />

product manager, project manager, specialisti di<br />

software, di service e di applicazione.<br />

Facciamo il punto sull’elettrico<br />

Scrutiamo solo alcuni lati del poliedro PowerOn.<br />

Quello più “à-la-page” riguarda i processi di sostituzione<br />

o affiancamento dell’idraulica con soluzioni<br />

elettriche. Abbiamo chiesto lumi al corner dedicato,<br />

nel capannone interamente consegnato ai cluster<br />

tecnologici. La famiglia si chiama e-Lion e annovera<br />

i prodotti concepiti da Bosch Rexroth per il mercato<br />

off-highway ad alto voltaggio. Per i tedeschi<br />

significa coprire le richieste da 270 a 800 Volt a corrente<br />

continua (full DC bus). Il motore più piccolo<br />

presente sull’espositore è l’Ems1-10, combinato a<br />

eOC-S<br />

Il controllo<br />

secondario<br />

funziona su tutte<br />

le macchine<br />

mobili compatte.<br />

La regolazione<br />

secondaria su<br />

alcune macchine<br />

permette il<br />

passaggio da<br />

circuito primario<br />

a secondario. Un<br />

rullo stradale, per<br />

esempio, passa<br />

da tre circuiti a<br />

uno. Una sola linea<br />

di alta pressione<br />

collega tutte le<br />

utenze. L’eOC-S<br />

controlla pressione,<br />

portata e coppia.<br />

di Bosch Rexroth a Bethlehem (Pennsylvania),<br />

Charlotte (Carolina del Nord), Fountain Inn<br />

(Carolina del Sud) e Lincolnshire (Illinois)<br />

negli Stati Uniti, che esistono da decenni, lo<br />

stabilimento di Querétaro servirà il mercato<br />

con soluzioni idrauliche e di automazione in<br />

modo molto più rapido e stabile. A Fountain<br />

Inn, Bosch Rexroth sta ampliando i propri<br />

servizi per includere la prototipazione,<br />

la personalizzazione, la rilavorazione e<br />

l’assistenza post-vendita e i pezzi di ricambio.<br />

«Con la nostra crescente capacità produttiva<br />

in questa regione, possiamo reagire ancora più<br />

velocemente di prima alle richieste dei clienti e<br />

soddisfare la crescente domanda di componenti<br />

e soluzioni, in particolare per le macchine<br />

agricole e da costruzione e per i costruttori<br />

di macchine in Nord America», ha aggiunto<br />

Christoph Kleu, Senior Vice President Finance<br />

and Administration di Bosch Rexroth in Nord<br />

America. «I nostri clienti in Nord America<br />

continueranno a ordinare dal loro referente<br />

regionale di Bosch Rexroth, ma avranno più<br />

opzioni per il trasporto e la consegna», ha<br />

specificato Kleu, in conclusione.<br />

41


terra<br />

42<br />

due pompe a ingranaggi. Il motore è disponibile in<br />

una configurazione che non richiede nessuna flangia<br />

di interfaccia e high-voltage orientabile. Ha un’interfaccia<br />

compatibile alla pompa, è disponibile con<br />

configurazione ad albero maschio e alloggiabile con<br />

gearbox centrale. Si sale di taglia con l’Ems1-13: il<br />

numero in doppia cifra (10 o 13) indica i centimetri<br />

di raggio del motore in corrispondenza delle parti<br />

attive. L’Ems1-13 è disponibile con configurazione<br />

high-voltage box per passacavo (cable gland). La<br />

stessa Bosch Rexroth si occupa della produzione<br />

di alcuni cablaggi, tra cui il cavo che trasferisce<br />

il segnale di velocità, posizione e temperatura dal<br />

motore all’inverter. Il gearbox, se preferite la scatola<br />

del cambio, central drive porta il moto all’assale,<br />

accettando velocità in ingresso fino a 16mila<br />

giri. È del tipo “high-end”, con pompa di ricircolo<br />

e heat exchanger integrati. L’olio è raffreddato con<br />

acqua a glicole, alla pari di motore e inverter, che<br />

presenta il medesimo housing per un duplice range<br />

di potenza. Se la classe di potenza è la 1, si arriva<br />

a 50 chilowatt di potenza continua; in classe di<br />

potenza 2 si raddoppia, fino a 100 kW. L’eGft è un<br />

riduttore ruota che accomoda in ingresso il motore<br />

elettrico. L’inverter offre funzioni di sicurezza fino<br />

all’“agriculture performance level D”, in conformità<br />

alle normative Iso31840 e Iso25<strong>11</strong>9 (monitoraggio<br />

della velocità del motore, coppia, tensione sul DC<br />

bus). Un’ulteriore misura di sicurezza, implementata<br />

nell’inverter stesso, è data da un DCDC converter<br />

integrato, per l’autoalimentazione quando la<br />

linea low-voltage viene meno per qualsiasi genere<br />

di malfunzionamento. In esposizione c’era anche un<br />

inverter di classe di potenza 3, per potenze nominali<br />

fino a 200 kW, che presenta un housing completamente<br />

diverso. Raffreddato a liquido, anche questo<br />

presenta DCDC converter integrati, funzioni di sicurezza<br />

e pure un DC filter integrato che riduce le<br />

armoniche nel DC Bus, che non è mai perfettamente<br />

a corrente continua. Persiste infatti abitualmente<br />

del rumore, cancellato dal filtro DC, consentendo<br />

così all’inverter di operare correttamente. Comune<br />

denominatore, tra gli altri, della sicurezza dei prodotti<br />

Bosch Rexroth, è un canale di high voltage<br />

interlock. Il cablaggio è flaggato sul prodotto stesso:<br />

una centralina veicolo manda fuori un segnale<br />

e controlla che ritorni correttamente. L’interlock è<br />

passivo, garantisce la sicurezza elettrica del veicolo.<br />

Un principio esteso al DCDC converter, che fa<br />

la connessione dai 700V ai 12V o 24V. Una sua<br />

prerogativa e la bidirezionalità: questo dispositivo<br />

converte anche da 12V o 24V a 700V, consentendo


Nebulizzatore<br />

Rexroth ha agito<br />

sull’efficienza di<br />

pompa e motore<br />

e ha introdotto<br />

un motoriduttore<br />

innovativo. L’anti<br />

slip control evita di<br />

far girare a vuoto le<br />

ruote, ottimizzando<br />

la trasmissione<br />

di coppia. Lato<br />

pompa, è stata<br />

incrementata la<br />

pressione massima.<br />

Lato motore,<br />

aumentato l’angolo<br />

di inclinazione del<br />

piattello. Disinnesco<br />

meccanico,<br />

ripartizione di<br />

coppia e Hlb (High<br />

level braking).<br />

una precarica della linea DC bus.<br />

Ciak si gira!<br />

Passiamo dalla teoria alla pratica. Anche in questo<br />

caso Bosch Rexroth ha superato l’esame. Il demo<br />

è un telescopico sviluppato in house. La trazione<br />

idrostatica è stata sostituita da un motore elettrico,<br />

comandato dal suo inverter. L’impatto, tangibile<br />

anche sul campo prova, investe l’accelerazione, la<br />

dinamica e la gestione della potenza disponibile.<br />

L’ingegneria dichiara un miglioramento delle prestazioni<br />

pari al 20%, rispetto al diesel. Il motore<br />

elettrico dispone di capacità di sovraccarico, già da<br />

fermo, fino a due volte e mezzo il valore nominale.<br />

E per i movimenti più calibrati? Grazie all’inverter,<br />

anche in salita, durante il carico delle forche<br />

e per altre operazioni di precisione, gira a basse<br />

velocità. La silenziosità, cavallo di battaglia degli<br />

elettrici, è stata misurata in 14 dBA di riduzione<br />

della rumorosità. La gestione sempre più completa<br />

della trazione, fino al cambio marcia, permette una<br />

sincronizzazione attiva, durante le fasi di cambiata.<br />

Hanno sviluppato un riduttore a due velocità, appositamente<br />

per l’elevata velocità dei motori elettrici,<br />

fino a 12mila giri. Nell’architettura hanno conservato<br />

l’idrostatica, azionata da un secondo motore<br />

e dal suo inverter. Il sistema è completo di caricabatterie,<br />

in versione europea, trifase, da 22 kW, e<br />

americana, monofase, 19 kW. Essendo modulare,<br />

permette una ricarica fino a 88 kW, con quattro<br />

dispositivi. La logica è master e slave. Nel pacchetto,<br />

anche il convertitore di corrente continua<br />

e i cavi. Insomma, la famiglia e-Lion è integralmente<br />

installata a bordo macchina. Tra le funzioni<br />

di sicurezza level D, compare la disattivazione del<br />

sistema attraverso la richiesta di coppia nulla. Tutto<br />

questo, con i soli motore e inverter, coadiuvati dalla<br />

adeguata comunicazione. Dalle arrampicate sul<br />

dosso artificiale, e dai dati della centralina proiettati<br />

sul maxi schermo, abbiamo osservato la gestione<br />

della frenata in discesa per ricaricare le batterie.<br />

In un’architettura elettrica, la pompa è sgravata<br />

dalle funzioni idrauliche, come il sollevamento e<br />

la discesa del braccio telescopico, con risparmio<br />

netto di energia oppure maggiore disponibilità per<br />

altri movimenti contemporanei. Per la stabilità interviene<br />

la compensazione elettronica del carico.<br />

La valvola di controllo E-Motion Plus è un punto<br />

cardinale dell’allestimento e-Lion. Con un solo software<br />

per motore elettrico e pompa si individuano i<br />

punti migliori di sincronizzazione. In modalità Eco,<br />

il rendimento aumenta del 10%.<br />

43


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DELL’IVECO STRALIS NP460 ● POLITICA CAMION PERICOLO PUBBLICO<br />

OTTOBRE<br />

<strong>2023</strong><br />

MENSILE<br />

€ 3,00<br />

10<br />

Prima immissione:<br />

5 ottobre <strong>2023</strong><br />

IN QUESTO NUMERO<br />

BATTERIE VS FUEL CELL ALLA RESA<br />

DEI CONTI, LE NOVITÀ MAN PER IL<br />

BUSWORLD, ISUZU CITIVOLT 12, VAN<br />

HOOL PER MARINO, LA STORIA DEL<br />

LUXURY BUS, FOCUS UK<br />

e-leganza<br />

del<br />

leader<br />

da Vadoetorno n. 10/<strong>2023</strong> da AUTOBUS n. 10/<strong>2023</strong><br />

44


ioioni<br />

VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 1720-3503 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/ MI - EURO 3,50<br />

N.10 - <strong>2023</strong> ANNO 28°<br />

OTTOBRE<br />

600 Vario<br />

ANTEPRIME: FENDT, CASE IH E STEYR. TUTTE LE NEW ENTRY PER AGRITECHNICA<br />

IN CAMPO: CARRARO AGRICUBE PRO 10.5 F. OLTRE IL FRUTTETO<br />

da TRATTORI n. 10/<strong>2023</strong><br />

La rivista VADO E TORNO<br />

affonda le radici nel 1962.<br />

Praticamente rappresenta<br />

l’antologia del camion dal<br />

boom economico ai nostri<br />

giorni. Le riviste AUTOBUS<br />

e TRATTORI affiancarono<br />

successivamente VADO E<br />

TORNO nella descrizione<br />

incalzante a aggiornata<br />

di quanto avviene nel<br />

trasporto persone e nella<br />

meccanizzazione agricola.<br />

Mondi che rappresentano,<br />

per noi di POWERTRAIN,<br />

gli scenari di quelle che su<br />

queste pagine chiamiamo<br />

applicazioni. Ad ogni uscita<br />

proporremo la sintesi di<br />

un articolo pubblicato sui<br />

numeri precedenti delle<br />

riviste di VADO E TORNO<br />

EDIZIONI, la nostra casa<br />

comune. Senza timore di<br />

smentita possiamo parlare<br />

di “filiera corta”: la catena<br />

cinematica e le macchine<br />

che la sostanziano.<br />

45


VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com ISSN 0042 2096 Poste Italiane s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

e vai con<br />

l’energia<br />

solare<br />

INFRASTRUTTURE AL BIANCO CI VUOLE IL BIS ● SUT A PARMA E<br />

A PRATO L’INTERPORTO DIVENTA PROTAGONISTA ● ANTEPRIME DAF<br />

XB E XBC - SCANIA R560 IBRIDO SOLARE - RENAULT TRAFIC VAN E-TECH<br />

ELECTRIC - TOYOTA HILUX ELECTRIC ● SPECIAL LA SECONDA VITA<br />

DELL’IVECO STRALIS NP460 ● POLITICA CAMION PERICOLO PUBBLICO<br />

OTTOBRE<br />

<strong>2023</strong><br />

MENSILE<br />

€ 3,00<br />

10<br />

Prima immissione:<br />

5 ottobre <strong>2023</strong><br />

Prosegue il<br />

percorso di<br />

elettrificazione<br />

di Mercedes:<br />

arriva anche in<br />

Italia l’attesa<br />

versione elettrica<br />

del ‘piccolo’<br />

della Stella: 280<br />

chilometri di<br />

autonomia, motore<br />

da 122 cavalli,<br />

batterie da 45<br />

kWh e possibilità<br />

di ricarica fino a<br />

75 chilowatt<br />

A bordo del Mercedes eCitan<br />

Small size<br />

alla spina<br />

C’è voluto un po’ ma, come<br />

annunciato e promesso, Mercedes-Benz<br />

Vans ha completato<br />

la gamma dei suoi furgoni nelle<br />

versioni full-electric. Così, all’eVito,<br />

capostipite dei van della Stella<br />

a emissioni zero, e all’eSprinter si<br />

aggiunge l’eCitan, il fratellino da<br />

città disponibile, appunto, anche<br />

con catena cinematica elettrificata.<br />

Prosegue dunque il percorso<br />

della Stella verso l’elettrificazione,<br />

che vive un momento importante<br />

proprio con il lancio dell’eCitan e<br />

che vedrà un vero e proprio punto<br />

di svolta nel 2026, con l’introduzione<br />

dell’architettura nativa elettrica<br />

Van.Ea, in grado di cambiare<br />

radicalmente il design dei furgoni<br />

Mercedes.<br />

Con autonomia di circa 280<br />

46


Estratto da ‘Vado e Torno’ n.10, <strong>2023</strong><br />

chilometri (ciclo misto, standard<br />

Wltp), motore da 122 cavalli e 24,9<br />

chilogrammetri di coppia, l’eCitan<br />

può contare su 45 kilowattora di<br />

capacità delle batterie.<br />

Due le lunghezze a disposizione, almeno<br />

per quanto riguarda la versione<br />

cargo della furgonetta, da 4.498<br />

e 4.922 millimetri con capacità di<br />

carico rispettivamente di 544 e 722<br />

chili, «pressoché inalterate» rispetto<br />

alla versione endotermica, che continuerà<br />

a essere commercializzata<br />

da Mercedes-Benz Vans.<br />

Più che il listino<br />

conta la rata<br />

Fissato anche il listino, che<br />

oscilla intorno ai 40 mila euro<br />

(38.742 più Iva per la versione<br />

Long, 40.276 euro per la Extra<br />

long), con possibilità di noleggio<br />

a lungo termine o di scegliere la<br />

formula con la rata iniziale da<br />

circa 6 mila euro e finanziamento<br />

di 4 anni con rate mensili intorno<br />

ai 450 euro.<br />

Perché, come spiega Dario Albano,<br />

Managing director di Mercedes-Benz<br />

Vans Italia, il prezzo<br />

di un van elettrico, tra i principali<br />

ostacoli alla diffusione su più larga<br />

scala della tecnologia, va visto<br />

«più come rata che come prezzo<br />

di listino vero e proprio».<br />

Prosegue Albano: «Il posizionamento<br />

premium è insito nella<br />

nostra storia, ancor prima che il<br />

marketing coniasse l’espressione:<br />

è legato non solo al veicolo, ma<br />

anche a tutto quello che c’è intorno,<br />

dai dispositivi di sicurezza al<br />

valore del mezzo, fino a tutti quei<br />

‘fratelli maggiori’ eVito e eSprinter<br />

è quindi disponibile il sistema<br />

multimediale del (...)<br />

Prosegue a pag. 70 di<br />

Vado e Torno Ottobre <strong>2023</strong>.<br />

Inquadra il QRcode<br />

e leggi l’articolo integrale.<br />

47


VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />

Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />

in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

OTTOBRE N. 10 - <strong>2023</strong><br />

ANNO 32°- euro 5,00<br />

Estratto da ‘AUTOBUS’ n.10, <strong>2023</strong><br />

IN QUESTO NUMERO<br />

BATTERIE VS FUEL CELL ALLA RESA<br />

DEI CONTI, LE NOVITÀ MAN PER IL<br />

BUSWORLD, ISUZU CITIVOLT 12, VAN<br />

HOOL PER MARINO, LA STORIA DEL<br />

LUXURY BUS, FOCUS UK<br />

e-leganza<br />

del<br />

leader<br />

Al Busworld<br />

il lancio del<br />

Crossway Low<br />

Entry Elec con<br />

nuovo design.<br />

Un vero cambio<br />

di passo nella<br />

storia del Classe<br />

II più venduto<br />

in Europa. Le<br />

novità estetiche<br />

vanno di pari<br />

(...)<br />

Anticipazione. Iveco Bus Crossway Le Elec<br />

In e-Voluzione<br />

senta al pubblico di Bruxelles<br />

forte di pacchi batteria Nmc prodotti<br />

in house da Fpt Industrial<br />

(gli stessi che si affiancheranno a<br />

Forsee Power per quanto riguarda<br />

la gamma E-Way, anch’essa<br />

presentata in versione aggiornata<br />

al salone). Capacità massima?<br />

485 kWh (69 per modulo), con<br />

possibilità di ricarica anche tramite<br />

pantografo. Sarà disponibile<br />

in versioni da 12 e 13 metri,<br />

mentre esce di scena la taglia<br />

da 10,8 metri e quella a tre assi.<br />

Nuova di zecca la suite di Adas,<br />

I<br />

veco Bus alzerà il sipario sulla<br />

nuova gamma Crossway il 6<br />

ottobre al Busworld. Il giornale<br />

che avete tra le mani ne riporta i<br />

dettagli - e un’immagine - in anteprima.<br />

Per il Classe II più venduto<br />

in Europa (oltre 4mila unità all’anno,<br />

2mila dei quali Low Entry - in<br />

crescita - 60mila mezzi prodotti al<br />

<strong>2023</strong>) non si tratta di mero maquillage<br />

ma di una vera e propria rivoluzione<br />

copernicana, che investe<br />

tutti i dettagli dell’autobus a partire<br />

dal nuovo logo, svelato proprio in<br />

occasione della fiera.<br />

Il Crossway Low Entry Elec preche<br />

poggia su piattaforma elettronica<br />

aggiornata. A fine 2024<br />

sarà disponibile con mirrorcam<br />

in luogo degli specchietti.<br />

Il Classe II arriva a maggio<br />

Prosegue a pag 28 di<br />

Autobus Ottobre <strong>2023</strong>.<br />

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l’articolo integrale.<br />

48


ioioni<br />

N.10 - <strong>2023</strong> ANNO 28°<br />

OTTOBRE<br />

Estratto da ‘TRATTORI’ n. 10, <strong>2023</strong><br />

VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 1720-3503 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/ MI - EURO 3,50<br />

600 Vario<br />

ANTEPRIME: FENDT, CASE IH E STEYR. TUTTE LE NEW ENTRY PER AGRITECHNICA<br />

IN CAMPO: CARRARO AGRICUBE PRO 10.5 F. OLTRE IL FRUTTETO<br />

Da realtà<br />

semisconosciuta<br />

a protagonista<br />

in molti mercati<br />

europei,<br />

l’indiana Solis<br />

cresce e punta<br />

sul settore<br />

multifunzione<br />

degli utility<br />

con la nuova<br />

gamma S<br />

alla soglia dei<br />

100 cavalli<br />

Solis<br />

Non chiamateli outsider<br />

no di trattori nel mondo. Fondata<br />

nel 2007, Solis fa parte del gruppo<br />

International Tractors Limited<br />

(ITL), che è uno dei principali<br />

produttori di trattori in India, proprietario<br />

anche del popolare marchio<br />

Sonalika. Per dare un’idea<br />

delle dimensioni dell’azienda,<br />

basti pensare che nel 2022 Solis<br />

ha prodotto oltre 180 mila trattori,<br />

posizionandosi così nella top 5<br />

dei costruttori mondiali. Ma attualmente<br />

la capacità dei suoi stabilimenti<br />

produttivi è esattamente<br />

il doppio, e quindi il suo margine<br />

1.581 trattori immatricolati<br />

in Francia nel 2022, 1.420<br />

in Turchia, 1.383 in Germania.<br />

Con 705 e 426 unità è<br />

il secondo marchio più venduto<br />

in Portogallo e Ungheria, il terzo<br />

con 307 unità in Repubblica<br />

Ceca.<br />

In Italia il marchio è importato<br />

e distribuito da Fiaccadori, che lo<br />

scorso anno ne ha venduti 450.<br />

Stiamo parlando di Solis, uno dei<br />

costruttori indiani più apprezzati<br />

sui mercati internazionali, e non<br />

a caso il primo esportatore indiadi<br />

crescita è ancora enorme.<br />

La sede principale di produzione<br />

dei trattori Solis è a Hoshiapur,<br />

nello stato del Punjab,<br />

nel nord dell’India, ma altri siti<br />

sono a Rajpura, sempre in Punjab<br />

e a Basmat, nello stato di Maharashtra,<br />

nell’ovest dell’India. La<br />

produzione copre la fascia di (...)<br />

Prosegue a pag. 38 di<br />

Trattori Ottobre <strong>2023</strong>.<br />

Inquadra il QRcode e leggi<br />

l’articolo integrale.<br />

49


Scania e i camion elettrici<br />

SEMPRE PIÙ<br />

IN ALTO<br />

La citazione di Mike Bongiorno<br />

serve a introdurre la nuova<br />

gamma di macchine elettriche<br />

con cui Scania di propone<br />

di incentivare l’utilizzo di<br />

camion elettrificati<br />

AUTOMOTIVE<br />

50<br />

Scania spinge sull’acceleratore<br />

dei camion elettrici. Per<br />

stimolarne l’effettiva diffusione<br />

(pesanti e anche distribuzione<br />

– vedi il clamoroso fallimento<br />

di Volta Trucks – ancora<br />

sono legati a un cordone ombelicale<br />

endotermico) gli svedesi<br />

hanno aggiornato la gamma. La<br />

massa complessiva a terra può<br />

raggiungere le 64 tonnellate,<br />

l’autonomia è fino a 390 chilometri,<br />

la capacità di ricarica è<br />

fino a 375 chilowatt, i livelli di<br />

potenza massima 400 o 450 kW.<br />

Il primo passo è stato l’introduzione<br />

di telai con forma e spazi<br />

ottimizzati, di batterie con celle<br />

Northvolt e più efficienti sistemi<br />

ausiliari. Successivamente Scania<br />

ha pianificato l’introduzione di<br />

una nuova gamma di E-Machine,<br />

la famiglia EM C1-4, in cinque<br />

diversi livelli di potenza. «Con<br />

questa aggiunta, introduciamo<br />

l’opportunità di personalizzare i<br />

veicoli elettrici a batteria in base<br />

alle loro operazioni», afferma<br />

Fredrik Allard, Senior Vice Pre-<br />

sident and Head of E-mobility<br />

Scania Group. Lo stesso Allard<br />

puntualizza: «Con i veicoli elettrici<br />

a batteria, la mentalità dovrebbe<br />

essere quella di caricare<br />

per l’autonomia necessaria: se<br />

si devono percorrere 120 chilometri<br />

per raggiungere la stazione<br />

di ricarica presso il deposito, si<br />

dovrebbe caricare per l’autonomia<br />

richiesta da quella distanza<br />

con un piccolo margine extra».<br />

L’aggiornamento della gamma<br />

di autocarri elettrici di Scania riguarda<br />

sia i trattori stradali, sia<br />

gli autotelai. Fonti Scania citano<br />

l’esempio di un ribaltabile da 27<br />

tonnellate. Equipaggiato con sei<br />

batterie può offrire fino a 350<br />

chilometri di autonomia tra una<br />

ricarica e l’altra e un’ora di ricarica<br />

aggiunge 270 km di autonomia.<br />

Tuttavia, anche soluzioni a<br />

potenze inferiori a 350 kW sono<br />

efficaci: una colonnina di ricarica<br />

da 130 kW aggiungerà 100 chilometri<br />

di autonomia in un’ora per<br />

un camion dal consumo energetico<br />

di 1,3 kWh/km.<br />

Motori e componenti per OEM<br />

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e mercato del motore diesel.<br />

Fondato nel 1986<br />

Direttore responsabile<br />

Maurizio Cervetto<br />

Coordinatore redazionale<br />

Fabio Butturi<br />

In redazione<br />

Stefano Agnellini, Ornella Cavalli,<br />

Fabrizio Dalle Nogare, Stefano Eliseo,<br />

Fabio Franchini, Riccardo Schiavo,<br />

Cristina Scuteri, Luca Vitali<br />

Ha collaborato<br />

Maria Grazia Gargioni<br />

Impaginazione e grafica<br />

Marco Zanusso<br />

Gestione editoriale<br />

Fabio Zammaretti<br />

Stampa<br />

Industrie Grafiche RGM srl,<br />

Rozzano (Mi)<br />

Fotolito<br />

Industrie Grafiche RGM srl,<br />

Rozzano (Mi)<br />

Autorizzazione del tribunale<br />

di Milano n.860 del 18 dicembre 1987<br />

Registro Nazionale della Stampa<br />

n. 4596 del 20/04/1994<br />

n. iscrizione R.O.C. 2880 del 30-<strong>11</strong>-2001<br />

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. -<br />

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004<br />

n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

VADO E TORNO<br />

EDIZIONI<br />

DIREZIONE<br />

AMMINISTRAZIONE<br />

via Brembo 27 - 20139 Milano.<br />

Tel. 02/55230950<br />

Sito internet<br />

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PUBBLICITÀ<br />

Direzione<br />

via Brembo 27<br />

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