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Maestri Liguri '800 e '900 - 88ª Edizione

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Galleria Arte Casa<br />

Genova<br />

<strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>'800</strong> e <strong>'900</strong>


In copertina<br />

Andrea Figari, In riviera. Boccadasse, 1881 ca.<br />

21 OTTOBRE - 11 NOVEMBRE 2023<br />

Orario: 10 - 13 / 14,30 - 19 • Tutti i giorni, 1 a e 2 a Domenica comprese


50 °<br />

1968 • 2018<br />

<strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>'800</strong> e <strong>'900</strong><br />

88 a EDIZIONE<br />

21 OTTOBRE - 11 NOVEMBRE 2023<br />

Galleria Arte Casa<br />

di Diletta Pelizza & C. s.a.s.<br />

Via Garibaldi, 12 - 16124 Genova<br />

010 541433 - 338 6619453<br />

info@galleria-artecasa.it - www.galleria-artecasa.it


Mostra a cura di:<br />

Giacomo Goslino<br />

Tito Pelizza<br />

Schede delle opere:<br />

Giacomo Goslino<br />

Gli autori ringraziano la Fondazione Ragghianti di Lucca per la disponibilità a fornire l'immagine<br />

fotografica della scultura in terracotta intitolata Sogno di Rodolfo Castagnino e per il contributo<br />

nella ricerca bibliografica relativa alla scultura Orango piccolo di Angelo Camillo Maine.<br />

4


Genova e la <strong>Liguri</strong>a vivono un'epoca di rinnovato interesse per l'arte, l'architettura e il paesaggio,<br />

in cui Via Garibaldi è l'epicentro dell'azione sinergica di istituzioni culturali, musei e fondazioni.<br />

Da operatori del settore non possiamo che essere riconoscenti per l'impegno nella valorizzazione<br />

del patrimonio culturale cittadino e, nel nostro settore specifico, ci sentiamo parte attiva del<br />

percorso intrapreso.<br />

Data tale premessa, per Galleria Arte Casa è motivo di grande soddisfazione rinnovare l'appuntamento<br />

espositivo autunnale con una mostra degna di grande interesse collezionistico.<br />

Le traiettorie principali dell'arte ligure tra <strong>'800</strong> e <strong>'900</strong> si incontrano nella selezione di circa<br />

cinquanta opere: dipinti e sculture di notevole qualità artistica e oggettuale, presentati con<br />

passione e meticolosa cura per il dettagli.<br />

La pittura dell'Ottocento introduce alle esperienze figurative dei primi anni del nuovo secolo, utili<br />

a comprendere i presupposti della ricerca che i pittori intraprendono a partire dagli anni Venti e che<br />

si concretizza con il Ritorno all'ordine. Galleria Arte Casa conferma inoltre la grande attenzione<br />

che conferisce alle opere scultoree, diversificandone la proposta e aumentando il numero di pezzi<br />

inseriti nel percorso espositivo.<br />

Per approfondire le caratteristiche, la qualità e il valore storico delle opere selezionate, rimandiamo<br />

alle schede in catalogo. In questa sede ci limitiamo a seguire la “traccia” fornita dalla copertina: se<br />

In riviera di Andrea Figari, raffinata tavoletta ascrivibile agli anni Ottanta del XIX secolo denota la<br />

genesi formale del percorso del grande marinista nel naturalismo di matrice ottocentista, Montagne<br />

innevate di Aurelio Craffonara, dimostra come il virtuoso acquarellista utilizzasse il bianco naturale<br />

della carta come mezzo espressivo e, con pochi altri colori, confezionasse un autentico capolavoro.<br />

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OPERE


1 Giorgio Matteo Aicardi<br />

Finalborgo (SV) 1891 - Genova 1985<br />

La raccolta delle ginestre<br />

Olio su cartone<br />

Cm 26,5 x 32,5<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Titolato e datato 1938 sul retro<br />

Sul retro: autentica a firma di Giovanni Paganelli<br />

Provenienza: già raccolta eredi dell’artista<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- LXVII Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova, marzo 2013<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della LXVII Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, a cura di T. Pelizza e<br />

G. Paganelli, Galleria Arte Casa, Genova, marzo 2013, n° 2 di catalogo, riprodotto a pag. 8<br />

«…Sono opere profondamente e fluidamente impostate che tanto piacciono per la limpida<br />

interpretazione ed il lirico contenuto. Con immediatezza di segno, con personale impronta e<br />

percettiva acutezza, col prestigioso pennello e palpiti di accesa vitalità, esalta, in lirici accenti,<br />

il suggestivo fascino della natura…» (G. Migone 1980).<br />

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2 Giuseppe Amisani<br />

Mede (PV) 1881 - Portofino (GE) 1941)<br />

Mattino d’aprile<br />

Olio su tavola<br />

Cm 15 x 22<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1919 ca.<br />

Raffinato studio per il dipinto Il ricamo, riprodotto sulla monografia redatta da Giorgio Nicodemi<br />

negli anni Venti e recentemente esposto alla mostra Giuseppe Amisani. Il pittore del re,<br />

ampia antologica dedicata all’opera del pittore.<br />

Espressione di quella dimensione “domestica”, che costituisce un elemento rilevante del naturalismo<br />

di Giuseppe Amisani, la piccola opera è caratterizzata da una notevole immediatezza<br />

esecutiva. I colpi di colore, distribuiti in maniera simile alle tessere di un mosaico, prevalgono<br />

sull’impianto disegnativo ed esaltano la luminosità del dipinto.<br />

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3 Franco Bargiggia<br />

Milano 1888 - Sanremo (IM) 1866<br />

Maternità<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 34 x 15 x 13<br />

Firmata sulla base<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

Ascrivibile agli anni Venti del Novecento, ovvero al periodo in cui lo scultore esplora le possibilità<br />

formali del Liberty, il raffinato e inedito bronzo aggiunge un tassello rilevante alla conoscenza<br />

di Bargiggia.<br />

Il linearismo sinuoso e sensuale del corpo della madre trae origine dagli abbondanti pomi<br />

che emergono in prossimità della base e, mediante una torsione ascensionale, termina con il<br />

piccolo corpo del bimbo, sorretto e abbracciato.<br />

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4 Eugenio Baroni<br />

Taranto 1880 - Genova 1935<br />

Andrea Doria<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 27 x 9 x 6,5<br />

Firmata sulla base<br />

Probabile datazione: 1929 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Eugenio Baroni, Centro Polivalente, Bogliasco (GE) 1990<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- “L’Eroica. Rassegna italiana di Ettore Cozzani”, n° 139, Milano 1930<br />

- F. Sborgi e A. Tenca (a cura di), Eugenio Baroni, catalogo della mostra, Centro Polivalente,<br />

De Ferrari Editore, Genova 1990, n° 27 di catalogo, riprodotto a pag. 69<br />

«Andrea D’Oria, il grande ammiraglio, l’astuto politico,<br />

il patriota, è raffigurato chiuso nell’armatura cinquecentesca,<br />

appoggiato con una mano alla spada, avvinta dai<br />

rami di un alberello d’alloro, mentre l’altra accarezza la<br />

lunga barba. Il mare è simboleggiato da un delfino che<br />

guizza fra i piedi adunchi dell’eroe» (Argo, 1930).<br />

Sulle colonne di “Emporium”, dopo qualche mese dall’inaugurazione<br />

dell’allora Galleria Regina Elena - oggi Nino<br />

Bixio in piazza Corvetto a Genova - con queste parole viene<br />

descritta la grande statua di Andrea Doria che, insieme a<br />

quella di Guglielmo Embriaco, ne sovra l’ingresso.<br />

Ideata da Eugenio Baroni, l’opera è il risultato di un sofisticato<br />

processo di elaborazione formale, di cui il presente<br />

studio in bronzo, nei particolari di straordinaria fattura<br />

e perizia tecnica, ne costituisce una tappa fondamentale.<br />

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5 Ave Bassano<br />

Gavi Ligure (AL) 1874 - Genova 1951<br />

Ego sum lux mundi<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 42 x 13 x 16<br />

Firmata sulla base<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

Suggestivo bronzo in cui lo scultore recupera l'iconografia classica della figura di Cristo<br />

nell'atto di benedire e ne aggiorna l'impianto formale che, pur richiamando illustri precedenti<br />

michelangioleschi, si iscrive nel clima di ieratica solidità del Novecento italiano.<br />

Da un soggetto non comune nella produzione di Ave Bassano, nasce una scultura struggente e<br />

fortemente evocativa, caratterizzata inoltre da particolari di fusione perfettamente conservati.<br />

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6 Ave Bassano<br />

Gavi Ligure (AL) 1874 - Genova 1951<br />

La spigolatrice<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 30 x 13 x 17<br />

Siglata sulla base<br />

Probabile datazione: 1910 ca.<br />

Accademico di merito alla Ligustica nella Classe degli Scultori dal 1932 e Capo della Comunità<br />

Ligure degli Artieri della Pietra dal 1938, l’attività scultorea di Bassano, artista colto e attento,<br />

segue molteplici linee espressive e poetiche.<br />

Simile, dal punto di vista formale, a certe figure di De Albertis, La spigolatrice è ispirata al<br />

mondo rurale celebrato dal Realismo europeo dell’Ottocento e rievoca, al contempo, l’immaginario<br />

dell’Italia risorgimentale.<br />

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7 Luigi Bassano<br />

Genova 1900 - ivi 1989<br />

Frutta nello studio<br />

Olio su tela<br />

Cm 43 x 48<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Affine per caratteristiche tecniche e originalità compositiva al coevo Frutta, conservato presso la<br />

Galleria d’Arte Moderna di Genova - i due oli presentano la medesima misura -, il “divertente”<br />

dipinto è collocabile nel periodo migliore della ricerca di Bassano, gli anni Trenta.<br />

Il motivo della frutta e dei giornali o riviste appoggiati sul tavolo, ricorrente nella poetica novecentista,<br />

è declinato in questo caso dalla notevole geometrizzazione della fetta di anguria<br />

che, di un colore rosso acceso, sembra emergere dalla superficie dipinta.<br />

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8 Emilio Bocciardo<br />

Genova 1869 - ivi 1939<br />

Pineta di Niasca presso Portofino<br />

Olio su cartone telato<br />

Cm 50 x 60<br />

Probabile datazione: 1925 ca.<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, titolo<br />

Se il punto di riferimento diretto, in quanto a soggetto, tono e intensità dei volumi, è Domenico<br />

Guerello, nell’universo immaginifico di Bocciardo la natura acquisisce nuovamente consistenza<br />

tangibile. Il serrato avvicendarsi di zone ombrose di diversa intensità dissolve la vegetazione in<br />

atmosfere luminescenti.<br />

Espressione di attitudine naturalista e velato simbolismo, caratteristica comune a tanta pittura di<br />

paesaggio di quegli anni, l’affascinante dipinto aggiunge un tassello rilevante alla conoscenza<br />

dell’opera di Emilio Bocciardo.<br />

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9 Emilio Bocciardo<br />

Genova 1869 - ivi 1939<br />

Portofino<br />

Olio su cartone<br />

Cm 24 x 31,5<br />

Probabile datazione: 1925 ca.<br />

Sul retro: autentica a firma Antonietta Bocciardo, nipote dell’artista<br />

Provenienza: già raccolta eredi dell’artista; collezione privata, Genova<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Emilio Bocciardo, Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova 2012<br />

- LXXI Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova, aprile 2015<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della LXXI Mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> fra Ottocento e Novecento, a cura di T. Pelizza e<br />

G. Paganelli, Galleria Arte Casa, Genova, aprile 2015, n° 6 di catalogo, riprodotto a pag. 12<br />

- Luciano Caprile (a cura di), Emilio Bocciardo, catalogo della mostra, Fondazione Edoardo<br />

Garrone, Genova 2012, riprodotto a pag. 26<br />

«Un senso profondo di pace e di distensione di pensiero ci proviene da un insolito Portofino<br />

degli anni Venti che non ci consegna una delle tipiche vedute della celebre località della Riviera<br />

di Levante ma si sofferma su alcune barche sospese nell’acqua con l’accennata presenza<br />

delle abitazioni sullo sfondo. Questi natanti paiono bianchi ritagli di carta lasciati dondolare<br />

sul riverbero dell’ultimo sole; l’assenza della presenza umana premia una solitudine declinata<br />

dalla pace interiore, da un respiro di sogno…» (L. Caprile 2012).<br />

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10 Pasquale Domenico Cambiaso<br />

Genova 1811 - ivi 1894<br />

Mattino a Sestri Levante<br />

Olio su tela<br />

Cm 50 x 65<br />

Probabile datazione: 1855 ca.<br />

Una limpida veduta di Sestri Levante, animata ma silenziosa, in cui risaltano le migliori qualità<br />

di Cambiaso. Dal segno fine e meticoloso, alla stesura del colore lieve e delicata, all’attenzione<br />

per quei caratteri naturalistici che avrebbero segnato la sua attività successiva.<br />

La vegetazione in primo piano, rigogliosa e fitta, illuminata dai timidi raggi del sole del mattino,<br />

contribuisce a rafforzare la notevole profondità del dipinto.<br />

Realizzate in punta di pennello, le costruzioni a ridosso della spiaggia che si specchiano sulla<br />

superficie dell’acqua e la barca ormeggiata allo scoglio determinano la qualità di una rilevante<br />

pagina di pittura.<br />

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11 Sexto Canegallo<br />

Sestri Ponente (GE) 1892 - Genova 1966<br />

Sulla terrazza<br />

Olio su cartone<br />

Cm 43,5 x 25<br />

Probabile datazione: 1912 ca.<br />

«È un profondo bisogno del mio spirito tenermi nel vero, che io sento d’una vastità e d’una<br />

bellezza infinite: in questo campo senza leggi né confini prestabiliti è per me tutta l’ispirazione<br />

verso l’opera artistica. Che cos’è il vero? Io credo “vero” tutto ciò che è esistente, cioè<br />

reale: per me verità e realtà sono due termini sinonimi. Deriva da questa idea l’altra per cui io<br />

cerco la definizione delle fonti della mia arte nella definizione stessa della realtà».<br />

Dagli appunti di Sexto Canegallo, recentemente ordinati e pubblicati (F. Dioli 2023) è possibile<br />

risalire alla genesi dell’ iter creativo e poetico dell’artista; la mai del tutto abbandonata “figura”<br />

ne è probabilmente il punto di partenza. Nel colorismo astratto e visionario di un'opera giovanile<br />

e inedita, si intravede l’inizio del processo che prende forma nella mente Canegallo.<br />

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12 Rodolfo Castagnino<br />

Genova 1893 - ivi 1978<br />

Gatto<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 25 x 15,5 x 25<br />

Firmata in prossimità della base<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

La stilizzazione Déco e i richiami più o meno espliciti alle istanze novecentiste si alternano,<br />

nell’evoluzione dell’opera dell’artista chiavarese, all’attenzione nei confronti dei temi prediletti<br />

della scultura naturalista.<br />

È il caso del Gatto, indagato con notevole sensibilità animalista nei suoi aspetti anatomici e<br />

quotidiani, la cui flessibilità corporea si coniuga con la solidità del bronzo. Scevra da manierismi,<br />

la scultura si colloca nella linea di continuità creativa che ha fatto dell’Italia uno dei<br />

centri più importanti della scultura animalista.<br />

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13 Rodolfo Castagnino<br />

Genova 1893 - ivi 1978<br />

Sogno<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 37,5 x 13 x 22<br />

Firmata in prossimità della base<br />

Probabile datazione: 1942 ca.<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Franco Sborgi, Vicende alternative all’interno degli<br />

anni Venti, in Franco Sborgi (a cura di), La scultura<br />

a Genova e in <strong>Liguri</strong>a. Il Novecento, vol. III,<br />

Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, Genova<br />

1989, pag. 105<br />

- Franco Ragazzi (a cura di), Cento anni di Scultura<br />

a Chiavari fra ‘800 e ‘900, catalogo della mostra,<br />

Sagep, Genova 1993, pag. 70<br />

- F. Ragazzi e F. Sborgi (a cura di), Presenze liguri<br />

alle Biennali di Venezia. 1895 - 1995, catalogo<br />

della mostra, Tormena Editore, Genova 1995,<br />

pag. 294<br />

Fondazione Ragghianti, Lucca<br />

Fototeca Carlo Ludovico Ragghianti<br />

Arte contemporanea, b. 67, n. 00013654.<br />

Memore della lezione di Arturo Martini - come sottolineato da Franco Sborgi - l’elegante scultura<br />

di matrice neoclassica è la versione in bronzo della terracotta esposta in occasione della<br />

Biennale di Venezia del 1942.<br />

La meticolosa cura della superficie, utile a evidenziarne le vibrazioni luminose e i caratteri<br />

trasognati della figura femminile, lo sguardo e la postura, suscitano una sensazione di leggerezza<br />

che, evidenziata dallo spumoso panneggio, stempera la rigida matericità del bronzo ed<br />

evoca, appunto, le atmosfere irreali del sogno.<br />

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14 Raffaele Collina<br />

Faenza (RA) 1899 - Campoligure (GE) 1968<br />

Casa di campagna<br />

Olio su tavola<br />

Cm 51 x 59<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, titolo e firma<br />

L’intenso brano agreste Casa di campagna denota le migliori qualità di Raffaele Collina, «sano<br />

e sincero artista moderno», come ebbe a definirlo Arturo Pinghelli in occasione della sua partecipazione<br />

alla Prima Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma del 1931.<br />

Celebrato nel 2022 con un’ampia mostra antologica allestita presso il Museo Arturo Martini di<br />

Vado Ligure, il pittore coniuga le volumetrie novecentiste e i valori luministici peculiari della<br />

pittura ligure.<br />

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15 Giuseppe Cominetti<br />

Salasco (VC) 1882 - Roma 1930<br />

Il giardino d’amore<br />

Tecnica mista su carta<br />

Cm 14 x 22,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

Dedicato A Nino Berrini questo schizzo del giardino d’amore. G. Cominetti<br />

In basso a sinistra: di pugno dell’autore, Il Beffardo Atto II<br />

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Il Beffardo<br />

Tecnica mista su carta<br />

Cm 14 x 22,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

Dedicato A Nino Berrini in ricordo dei giorni dell'Argentina. G. Cominetti<br />

In basso a sinistra: di pugno dell'autore, Il Beffardo Atto III<br />

Sul retro: appunti autografi a firma Nino Berrini<br />

Esempi della creatività multiforme dell’artista, grande pittore divisionista e futurista, ma anche<br />

autore di scenografie per numerosi teatri italiani negli anni immediatamente successivi alla<br />

Prima Guerra Mondiale.<br />

Ispirato alla vita di Cecco Angiolieri, Il Beffardo si anima entro gli spazi ideati da Giuseppe<br />

Cominetti, di cui i due bozzetti presentati ne costituiscono una rara testimonianza.<br />

La dedica dell’artista allo scrittore e drammaturgo Nino Berrini e le indicazioni di quest’ultimo<br />

appuntate sul retro e rivolte all’artista ne determinano inoltre il notevole valore storico e culturale.<br />

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17 Aurelio Craffonara<br />

Gallarate (MI) 1875 - Genova 1945<br />

Montagne innevate<br />

Acquerello su carta<br />

Cm 60 x 95<br />

Firmato e datato XV (1937) in basso a sinistra<br />

Di inusuali e imponenti dimensioni, capolavoro di Aurelio Craffonara, virtuoso dell’acquerello<br />

e sensibile interprete di vedute montane, capace di sfruttare al massimo le possibilità espressive<br />

del bianco naturale della carta.<br />

Pochi altri colori e, soprattutto, il sapiente utilizzo di velature leggere e sfumate, conferiscono<br />

consistenza formale agli elementi della composizione e favoriscono una rilevante profondità<br />

prospettica a un acquerello conservato in maniera pressochè perfetta.<br />

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18 Aurelio Craffonara<br />

Gallarate (MI) 1875 - Genova 1945<br />

Primavera in <strong>Liguri</strong>a<br />

Tecnica mista su carta<br />

Cm 30 x 28,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Uno dei motivi più diffusi della pittura ligure - l’albero e i prati a picco sul mare - rielaborato<br />

dal maestro indiscusso dell’acquerello.<br />

Capace di ispirarsi alle stampe giapponesi, di raggiungere quella pulizia del segno tipica<br />

dell’illustrazione e, al contempo, di restituire magnificamente la luce della riviera, Craffonara<br />

compone un’istantanea della primavera in <strong>Liguri</strong>a.<br />

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19 Gennaro D’Amato<br />

Napoli 1857 - Pieve Ligure (GE) 1947<br />

Da Pieve Ligure<br />

Olio su tavola<br />

Cm 66 x 51<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Prolifico illustratore per le maggiori testate giornalistiche dell’epoca e raffinato interprete di<br />

una pittura di paesaggio che affonda le radici nel “paesismo d’emozione” di metà Ottocento,<br />

l’artista dipinge languide impressioni della Riviera di Levante tra Pieve, Bogliasco e Portofino.<br />

La rapidità esecutiva conferisce al dipinto una notevole consistenza atmosferica e non gli impedisce,<br />

tuttavia, di soffermarsi su alcuni dettagli della vegetazione e delle case del suggestivo<br />

borgo che dalle alture scendono verso il mare, delineati mediante un’ampia varietà cromatica.<br />

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20 Pietro Dodero<br />

Genova 1881 - ivi 1967<br />

Pini sul mare<br />

Olio su tavola<br />

Cm 27 x 33<br />

Firmato e datato 25 in basso a destra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, Pietro Dodero Genova<br />

Soggetto suadente ed emblematico della pittura ligure del primo Novecento, l’albero a picco<br />

sul mare ha catturato la fantasia di artisti quali Rubaldo Merello, Antonio Discovolo, Domenico<br />

Guerello ed Emilio Bocciardo.<br />

Seppur impegnato nella ricerca di forme e volumi di matrice novecentista, anche Dodero si è<br />

lasciato affascinare dal motivo naturalistico, realizzando dal vero una visione dalla consistenza<br />

minerale e dalla stesura cromatica vibrante e luminosa.<br />

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21 Cesare Esposito<br />

Napoli 1886 - Genova 1943<br />

Portofino<br />

Olio su tela<br />

Cm 69 x 99<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

«Ed ecco, all’improvviso, scoprirsi un’insenatura nascosta, di ulivi e castani. Un piccolo villaggio,<br />

Portofino, si allarga come un arco di luna attorno a questo calmo bacino. Attraversiamo<br />

lentamente lo stretto passaggio che unisce al mare questo magnifico porto naturale, e ci addentriamo<br />

verso l’anfiteatro delle case, circondate da un bosco di un verde possente e fresco,<br />

e tutto si riflette nello specchio delle acque tranquille, ove sembrano dormire alcune barche<br />

da pesca» (Guy De Maupassant 1889).<br />

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22 Berto Ferrari<br />

Bogliasco (GE) 1887 - Genova 1965<br />

La foce dell’Entella<br />

Olio su cartone<br />

Cm 30 x 40<br />

Datato Chiavari 23 - XI - 33 in basso sinistra e firmato in basso a destra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, titolo, data e firma<br />

Con l’immediatezza tipica dell’esecuzione dal vero, elemento confermato dall’indicazione<br />

esatta del giorno in cui viene realizzato il dipinto, Berto Ferrari tratteggia un soggetto peculiare<br />

della pittura dell’Ottocento.<br />

Le lavandaie, colte nell’atto di compiere il proprio lavoro, si animano nei guizzi colorati di<br />

una pennellata rapida e fugace. Filamenti scavati nella materia cromatica illuminano di sole<br />

autunnale i contorni delle figure, delle costruzioni in secondo piano e delle piccole rocce.<br />

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23 Berto Ferrari<br />

Bogliasco (GE) 1887 - Genova 1965<br />

San Fruttuoso di Camogli<br />

Olio su tela applicata su cartone<br />

Cm 36,5 x 31,5<br />

Firmato e datato 1934 in basso a sinistra<br />

«Nei quadri del Ferrari vi è tutto il profumo della nostra riviera. Niente novecentismo, ma in<br />

compenso un squisita naturalezza e un tocco delicato che rende ogni minima sfumatura senza<br />

per questo incappare nel manierismo. […] Ed è questo il giudizio di coloro che considerano<br />

la pittura non come espressione manierata o comunque artefatta delle bellezze che la natura<br />

ci offre, ma come la fedele ripercussione che le stesse bellezze naturali esercitano sull’anima<br />

dell’artista» (“A Compagna. Rivista mensile illustrata”, Genova, gennaio 1930).<br />

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24 Andrea Figari<br />

Sassari 1858 - Genova 1945<br />

Navi in porto<br />

Olio su cartone<br />

Cm 22 x 33<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

Con grande libertà il pittore crea un efficace dialogo tra le diverse tonalità ed evidenzia, al<br />

contempo, i colori accesi del porto di Genova che emergono dalla cortina dei fumi e dei<br />

vapori delle imbarcazioni.<br />

Realizzato su cartone Lefranc, il supporto utilizzato da pittori della levatura dello spagnolo<br />

Sorolla, il piacevole dipinto si ricollega alla tradizione postimpressionista degli appunti di<br />

piccolo formato molto diffusi in quegli anni e di cui Figari è stato un indiscutibile maestro.<br />

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25 Andrea Figari<br />

Sassari 1858 - Genova 1945<br />

In riviera. Boccadasse<br />

Olio su tavola<br />

Cm 18,5 x 31,5<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1881 ca.<br />

Sul retro: cartiglio recante titolo e firma<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- XXXI Esposizione Società Promotrice di Belle Arti, Ridotto del Teatro Carlo Felice, Genova 1882<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della XXXI Esposizione Società Promotrice di Belle Arti, Ridotto del Teatro Carlo Felice,<br />

Genova 1882, n° 201 di catalogo<br />

Raffinata tavoletta ascrivibile agli anni Ottanta del XIX Secolo, in cui è possibile rintracciare la<br />

genesi formale del percorso del grande marinista nel naturalismo di metà Ottocento.<br />

La cromia accesa e brillante che caratterizza l’antico borgo di Boccadasse nell’ora meridiana<br />

segna la qualità luministica del prezioso dipinto; la presenza nel percorso espositivo della<br />

Promotrice genovese del 1882, oltre a renderne possibile la datazione e la collocazione nel<br />

periodo della prima maturità del pittore, ne determina il notevole valore storico.<br />

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26 Agostino Fossati<br />

La Spezia 1830 - ivi 1904<br />

Nel golfo di Spezia<br />

Olio su tavola<br />

Cm 16 x 40<br />

Probabile datazione: 1880 ca.<br />

Sul retro: Al carissimo amico Ugo Paoletti in segno d’affetto.<br />

G. Poggi. 1 aprile 1891, Spezia<br />

Improntato a una concezione vedutistica del paesaggio - si noti ad esempio l’orientamento<br />

fortemente orizzontale - il dipinto, data l’immediatezza esecutiva, è con tutta probabilità<br />

stato realizzato en plein air.<br />

Le caratteristiche tipiche delle tavolette di Fossati, la stesura del colore per velature leggere,<br />

le figure a pochi metri dalla spiaggia, le barche e le navi militari, le Alpi Apuane con le creste<br />

innevate sullo sfondo, si incontrano nella piacevole armonia della superficie dipinta.<br />

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27 Alfredo Ubaldo Gargani<br />

Genova 1898 - ivi 1947<br />

Fiaba di maggio<br />

Olio su cartone<br />

Cm 67 x 48<br />

Firmato e datato 1924 in basso a destra<br />

Un’atmosfera onirica e fiabesca arricchisce di possibilità narrative il piacevole dipinto, affine per<br />

soggetto e libertà coloristica all'opera coeva conservata alla Galleria d'Arte Moderna di Genova.<br />

Un Divisionismo permeato di elementi simbolisti, che sembra scaturire da accensioni cromatiche<br />

di derivazione fauve, segna l’attività del pittore negli anni Venti.<br />

Orientata, per utilizzare le parole di Gianfranco Bruno, a un «sintetismo compositivo sorretto<br />

da un notevole senso cromatico», la ricerca di Gargani si muove entro le soluzioni stilistiche e<br />

poetiche dell’epoca, mantenendo sempre un elevato livello di autonomia espressiva.<br />

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28 Angelo Camillo Maine<br />

Genova 1892 - ivi 1969<br />

Orango piccolo<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 27 x 15 x 11<br />

Probabile datazione: 1957 ca.<br />

Sulla base: cartiglio recante informazioni sull’autore,<br />

sull’opera e l’indicazione “pezzo unico”.<br />

Provenienza: già studio dell’artista, Genova;<br />

collezione privata, Milano<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- 12° Biennale d’Arte Triveneta e 2° Premio Internazionale del Bronzetto, Sala della Ragione,<br />

Padova 1957<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della 12ª Biennale d’Arte Triveneta e 2° Premio Internazionale del Bronzetto,<br />

Tipografia S.A.G.A., Padova 1957, pag. 32<br />

- G. Berardi e E. Lago (a cura di), Fantastic animals. Italian sculpture between the two wars,<br />

Berardi Galleria d’Arte, Roma 2023, riprodotto a pag. 41<br />

Ideatore di una linea espressiva che costituisce un unicum nella scultura ligure, orientata a<br />

esplorare il genere animalista attraverso le sue componenti fantastiche e surreali, con l’Orango<br />

piccolo, funzionale alla realizzazione dell’Orango grande, Maine partecipa alla 12ª Biennale<br />

d'Arte Triveneta.<br />

Nel piccolo bronzo ottenuto dalla fusione del bozzetto in terracotta è riscontrabile la sensibilità<br />

tattile dell’artista, nell’articolazione nello spazio del corpo dell’animale, l’intuizione creativa.<br />

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29 Evasio Montanella<br />

Prà (GE) 1878 - Genova 1940<br />

Mattino a Prà<br />

Olio su tavola<br />

Cm 25 x 35<br />

Firmato e datato 1930 in basso a sinistra<br />

Il racconto della quotidianità del piccolo borgo di Prà e delle fatiche legate al mondo del mare<br />

e della pesca prende corpo tra le righe del diario pittorico che Montanella compone lungo<br />

gran parte della sua vita, registrandone le variazioni luministiche e cercando di imprimere<br />

sulla superficie pittorica gli usi e i costumi degli abitanti del luogo.<br />

Suoni, colori e volti ispirano la poetica di un artista abituato a dipingere lontano dal frastuono<br />

del centro cittadino, secondo una prassi comune a tanti pittori del Novecento.<br />

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30 Evasio Montanella<br />

Prà (GE) 1878 - Genova 1940<br />

Calura<br />

Olio su tavola<br />

Cm 40 x 66,5<br />

Firmato e datato 1928 in basso a destra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista Pittore E. Montanella. Genova Prà;<br />

cartiglio recante titolo e firma<br />

La presenza del pittore, tra gli anni Venti e Trenta, alla Galleria Pesaro di Milano e alla Quadriennale<br />

d’Arte Nazionale di Roma, ne evidenzia l’adesione al clima di rinnovato interesse<br />

per l’armonia della tradizione figurativa antica che ha segnato il Ritorno all’ordine.<br />

La partecipazione emotiva alla vita quotidiana del Ponente cittadino, ai modi semplici degli<br />

abitanti di Prà e al loro profondo legame con il mondo del mare, prende forma nelle atmosfere<br />

sospese, talvolta quasi metafisiche, che si respirano nei colori accesi dei suoi dipinti.<br />

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31 Plinio Nomellini<br />

Livorno 1866 - Firenze 1943<br />

Alla fonte<br />

Olio su tela<br />

Cm 88 x 148<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1915 ca.<br />

Ascrivibile al 1915 circa, ovvero agli anni in cui Nomellini coniuga le atmosfere simboliste<br />

alle accensioni cromatiche maturate in Versilia, il grande capolavoro rivela l’unicità del vocabolario<br />

tecnico e poetico del pittore. L’immaginario agreste e bucolico conferisce evidenza<br />

letteraria a un dipinto dal sapore antico e, al contempo, permeato di elementi di modernità.<br />

L’occhio di chi osserva corre da una pennellata all’altra, scoprendo un inesauribile mosaico di<br />

colori accesi e vibranti, cifra stilistica di un artista che, più di una volta, ha intuito la vertigine<br />

della pittura astratta.<br />

Mentre i raggi di un sole che filtra con determinazione dalle fronde ne illumina l’anatomia<br />

acerba e quasi statuaria, un giovane ragazzo regge un’anfora colma d’acqua ed emerge<br />

dalla vegetazione rigogliosa…<br />

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32 Eugenio Olivari<br />

Genova 1882 - ivi 1917<br />

Letture scientifiche<br />

Olio su cartone<br />

Cm 11,5 x 14<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1906 ca.<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Sergio Paglieri, Eugenio Olivari e il suo tempo. Pittura ligure tra Ottocento e Novecento,<br />

Tolozzi editore, Genova 1969, fig. 14<br />

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Letture scientifiche<br />

Olio su cartone<br />

Cm 11,5 x 13,5<br />

Probabile datazione: 1906 ca.<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Sergio Paglieri, Eugenio Olivari e il suo tempo. Pittura ligure tra Ottocento e Novecento,<br />

Tolozzi editore, Genova 1969, fig. 15<br />

Assiduo frequentatore della Società di Letture e Conversazioni Scientifiche, punto di riferimento<br />

della vita intellettuale cittadina, con sensibilità impressionista il pittore ne tratteggia gli interni,<br />

consegnando ai posteri una serie di appunti dalla notevole capacità evocativa.<br />

Se nel primo piccolo olio sono il lampadario, le statue in marmo e le tre figure assorte nella<br />

lettura a catturare l’attenzione di chi osserva, nel secondo sono i colori della sera in una Piazza<br />

delle Fontane Marose che si intravvede dalla grande vetrata.<br />

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34 Eso Peluzzi<br />

Cairo Montenotte (SV) 1894 - Monchiero (CN) 1985<br />

Sulla spiaggia di Varigotti<br />

Olio su tela<br />

Cm 43 x 73<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

«Tante volte son già fuggito / che il ritorno è un gesto abituale, / ma pure rimetto radici / soltanto<br />

sopra le sabbie / calcate con piede bambino.<br />

Mare che cingi / sonoro la terra, / ogni scoglio che schiuma / m’attira a una sosta.<br />

Ovunque mi trovo lo stesso / che andrò in cerca di ricci / e tese lenze fuggendo dai prati /<br />

assolati dalla calura.<br />

Tuffarmi, emergere madido, / rincorrere barche / è la mia vita che altri / non può apprendere<br />

e soffocare.<br />

Pure se a riva / un giorno qualcuno sostasse / ad attendere, / forse la mia solitudine / vasta e il<br />

bisogno d’oceani / si spegnerebbe in un riso d’accordo / con le risacche schiumanti.<br />

(Giovanni Descalzo, Paese e mito, 1938)<br />

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35 Eso Peluzzi<br />

Cairo Montenotte (SV) 1894 - Monchiero (CN) 1985<br />

Casolari a Borgovecchio. Bardonecchia<br />

Olio su tela<br />

Cm 45 x 80<br />

Firmato in basso a destra<br />

Datazione: 1958<br />

Sul retro: cartiglio dell’artista recante informazioni sull’opera<br />

Seppur riconducibile agli anni Cinquanta del XX Secolo, il dipinto mantiene la freschezza<br />

cromatica e la precisione del segno del Peluzzi del primo periodo.<br />

La materia pittorica distribuita ora per campiture piatte, ora per filamenti e rapidi tocchi di<br />

colore, a rammentare gli esordi divisionisti del pittore, traspone sulla superficie dipinta le<br />

rifrazioni luminose della neve e rievoca le fresche atmosfere della montagna nei dintorni di<br />

Bardonecchia.<br />

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36 Emanuele Rambaldi<br />

Pieve di Teco (IM) 1903 - Savona 1968<br />

Vicoli assolati di Chiavari<br />

Olio su tavola<br />

Cm 38,5 x 50<br />

Probabile datazione: 1928 ca.<br />

Sul retro: di pugno dello scultore Rodolfo Castagnino,<br />

Questo dipinto mi fu regalato dall’amico pittore E. Rambaldi<br />

intorno agli anni 928 - 929. Rodolfo Castagnino<br />

La consapevolezza novecentista muove la mano del pittore. Le strutture assumono notevole<br />

consistenza formale e una tavolozza povera e incentrata su tonalità terrose favorisce una sorta<br />

di idealizzazione primigenia di un soggetto solitamente relegato al rango di ambiente entro<br />

cui animare un’azione.<br />

L’artista muove nella direzione della semplificazione delle masse colorate, raggiungendo una<br />

luminosità quasi smaltata. L’opera è inedita e l’iscrizione a firma dello scultore Castagnino<br />

apposta sul retro della tavola ne evidenzia il valore storico.<br />

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37 Emanuele Rambaldi<br />

Pieve di Teco (IM) 1903 - Savona 1968<br />

La Piazzetta degli Scogli<br />

Olio su tavola<br />

Cm 24,5 x 28,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1929 ca.<br />

Provenienza: già Collezione Fernando Galardi, Genova<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Emanuele Rambaldi, Villa Favarelli, Imperia 2007<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Franco Ragazzi (a cura di), Emanuele Rambaldi, catalogo della mostra,<br />

De Ferrari, Genova 2007, n° 34 di catalogo, riprodotto a pag. 76<br />

La Piazzetta degli scogli delinea la figurazione del Rambaldi maturo, che troverà pieno sviluppo<br />

nel corso degli anni Trenta. La pennellata rapida testimonia il rinnovato interesse dell’artista<br />

per la pittura dal vero e il progressivo venir meno delle direttive artistiche di sarfattiana<br />

memoria indica la strada che Rambaldi intraprenderà negli anni a venire, segnata da equilibri<br />

meno rigorosi e da colorismi accesi e velatamente espressionisti.<br />

Esposta a Villa Favarelli nel 2007, l’opera è parte del corpus di piccoli oli e appunti pittorici<br />

che Rambaldi realizza nei dintorni di Chiavari.<br />

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38 Eugenio Rappa<br />

Monaco di Baviera 1886 - Varallo Sesia (VC) 1958<br />

Tramonto a Sant’Ilario<br />

Olio su tela<br />

Cm 70 x 76<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, titolo e firma<br />

Ariosa veduta da Sant’Ilario all’ora del tramonto di Eugenio Rappa, attivo in <strong>Liguri</strong>a negli<br />

anni Trenta del XX secolo e di cui è difficile ricostruire in maniera esauriente la parabola<br />

biografica e artistica.<br />

Segnata da una notevole sensibilità luministica, in particolare nella luce dell’ultimo sole che<br />

accende la facciata della chiesa a contrasto con il resto della composizione su cui inizia a<br />

calare la sera, l’opera aggiunge un tassello rilevante alla conoscenza di un pittore sensibile e<br />

attento osservatore della natura.<br />

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39 Ernesto Rayper<br />

Genova 1840 - Stella (SV) 1873<br />

Mattino d'autunno<br />

Olio su cartone<br />

Cm 22 x 35<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

«L’ispirazione del Rayper si ferma compiacente a pochi rami d’albero, al bizzarro intreccio<br />

delle fronde sullo sfondo del cielo, ai ciuffi d’erba, alle corolle dei fiori di prato, ricchi di grazia<br />

e di colore. Sono ippocastani dalle foglie grandi e membranose, pioppi agili e svelti, tremolanti,<br />

che si profilano nel cielo striato da cirri, spezzato da cumuli, sconvolto dal tramonto,<br />

sereno, specchiantesi nelle limpide e chete acque di fiume o di lago; ancora sono prati umidi<br />

sotto cieli autunnali, brughiere ove la ginestra spicca nel verde lucente, pianure silenziose…»<br />

(O. Grosso).<br />

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40 Ernesto Rayper<br />

Genova 1840 - Stella (SV) 1873<br />

Motivo presso Rivara<br />

Acquerello su carta<br />

Cm 15,5 x 22,5<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

La sensibilità verista di Ernesto Rayper segna il contenuto del piccolo acquerello, la cui materia<br />

cromatica è lieve e consistente al contempo.<br />

L’impostazione tonale peculiare della Scuola Grigia vibra nella ruvidità della carta e accende<br />

quel senso di vitalità fisica che pervade gli elementi naturali, le rocce, gli alberi e gli arbusti e<br />

caratterizza tanta parte dell’opera di Rayper.<br />

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41 Paolo Stamaty Rodocanachi<br />

Genova 1891 - ivi 1958<br />

Entroterra ligure<br />

Olio su cartone<br />

Cm 70 x 89<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

Sul retro: cartiglio della mostra Paolo S. Rodocanachi, Genova 1977<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Paolo S. Rodocanachi, Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova 1977<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Beringheli e G. Marcenaro (a cura di), Paolo S. Rodocanachi, Sagep, Genova 1977, n° 19<br />

di catalogo, riprodotto a pag. 20 e a pag. 53<br />

«La pittura di Rodocanachi si basa sull’osservazione del dato naturale, indagato e contemplato<br />

a lungo, quindi ricostruito mediante la lenta sovrapposizione di magre pennellate di colore;<br />

l’impostazione acquista così una grande forza evocativa, disciplinata dalla volontà costruttiva<br />

dell’artista, che accoglie in maniera autonoma gli spunti forniti dal Novecento Italiano»<br />

(G. Paganelli 1995).<br />

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42 Oscar Saccorotti<br />

Roma 1898 - Recco (GE) 1986<br />

Vaso di fiori<br />

Olio su tela<br />

Cm 70 x 60<br />

Firmato e datato 1934 in basso a destra<br />

Datato al 1934, ovvero agli anni della consacrazione dell’artista sulla scena espositiva nazionale,<br />

l’opera è un prezioso esempio di quella «squisita elencazione botanica» di cui scrive<br />

Giubbini in occasione della mostra antologica allestita a Villa Croce a proposito, appunto, del<br />

legame di Saccorotti al motivo floreale.<br />

La poetica novecentista e l’innata sensibilità di Oscar Saccorotti si accordano nell’armonia<br />

cromatica leggera ed equilibrata in un'opera di grande levità formale e compositiva.<br />

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43 Antonio Schiaffino<br />

Camogli (GE) 1879 - Genova 1968<br />

Giorno d’estate<br />

Olio su tela<br />

Cm 22 x 36<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1925 ca.<br />

La chiara e luminosa tavolozza del grande colorista di Camogli trabocca nell’intensità del piccolo<br />

e raffinato olio.<br />

Caratterizzata da grande sensibilità del tocco e ineguagliabile abilità tecnica, nella sua semplicità<br />

l’opera è con tutta probabilità realizzata en plein air e costituisce un esempio evidente<br />

della sensibilità luministica e compositiva di Antonio Schiaffino.<br />

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44 Antonio Schiaffino<br />

Camogli (GE) 1879 - Genova 1968<br />

Pace campestre<br />

Olio su tela<br />

Cm 55 x 38<br />

Firmato e datato 930 in basso a sinistra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, titolo e firma<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- LXXVIII Mostra della Società per le Belle Arti, Palazzo Rosso, Genova 1931<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della LXXVIII Mostra della Società per le Belle Arti, Palazzo Rosso,<br />

Genova 1931, n° 150 di catalogo<br />

Esposto in occasione della mostra organizzata dal Sindacato ligure nel 1931, il dipinto presenta<br />

caratteristiche di grande freschezza cromatica e articolazione compositiva.<br />

Ma sono forse le possibilità interpretative a costituire il fulcro dell’opera. Come in un romanzo<br />

dal finale aperto, la sedia, il libro e il panno blu, emergono dal raffinato gioco di luci e ombre<br />

e rimangono immobili al centro del dipinto, in attesa che la storia continui…<br />

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45 Giovanni Solari<br />

Genova 1907 - ivi 1998<br />

La valle del Bisagno<br />

Olio su cartone<br />

Cm 51 x 57<br />

Firmato e datato 931 in basso a destra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, titolo, data e firma<br />

La semplificazione compositiva che informa tanta parte dell’attività dell’artista è funzionale alla<br />

notevole profondità del dipinto, con i punti di fuga che si perdono seguendo il greto del Bisagno<br />

e i valichi delle alture. Attraverso la prospettiva a volo d’uccello chi osserva può cogliere nell’immediato<br />

l’intera sezione della valle.<br />

La pennellata morbida e libera e non troppo attenta all’esatta restituzione dei volumi e delle<br />

proporzioni è caratteristica costante di Giovanni Solari, artista impegnato e refrattario alle<br />

imposizioni culturali.<br />

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46 Angelo Vernazza<br />

Sampierdarena (GE) 1869) - Genova 1937)<br />

Scalinata San Giorgio, Portofino<br />

Olio su tavola<br />

Cm 34 x 19,5<br />

Firmato in basso al centro<br />

Probabile datazione: 1899 ca.<br />

Sul retro: Scalinata San Giorgio (detta del Diavolo), Portofino.<br />

Dono dell’amico pittore Angelo Vernazza, anno 1899<br />

Angelo Vernazza, brillante allievo di Nicolò Barabino, conduce il paesaggismo di fine Ottocento<br />

alle istanze divisioniste e simboliste. Come nel caso di questo piccolo olio che, nell’inusuale<br />

orientamento verticale accentuato, accompagna la tensione ascensionale della scalinata<br />

che conduce alla Chiesa di San Giorgio a Portofino.<br />

La tavolozza classica si anima nella stesura del colore a tocchi rapidi e velatamente filamentosi<br />

di derivazione, appunto, divisionista. Di notevole forza evocativa è il contrasto tra la luce<br />

abbacinante che illumina la facciata della chiesa e l’ombra della scalinata, in una sorta di<br />

gioco semantico tra la denominazione vernacolare di quest’ultima, la Scalinata del Diavolo, e<br />

la sacralità del luogo ove conduce.<br />

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47 Adelina Zandrino<br />

Genova 1893 - ivi 1994<br />

Maternità<br />

Olio su tavola<br />

Cm 42 x 42<br />

Firmato e datato XIX (1941) in alto a sinistra<br />

«Nel viso di un bambino, nei suoi occhi, vedo il riflesso della divinità che egli porta inconsapevolmente<br />

dal fiorito mondo da cui è venuto. Quando la sua piccola bocca sorride, vi alita<br />

un soffio di paradiso. Ecco perché amo circondare di piccoli angeli canori le culle dei miei<br />

bimbi addormentati e sorridenti. Mi pare di penetrarne i sogni e il divino eterno mistero da cui<br />

scaturirono» (A. Zandrino 1938).<br />

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Ultima di copertina<br />

Aurelio Craffonara, Montagne innevate, 1937<br />

Finito di stampare nel mese di Ottobre 2023 da Grafiche G7 - Genova<br />

Foto e Grafica: L’Agorà - Genova<br />

© Galleria Arte Casa, 2023


galleria-artecasa.it

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