Maestri Liguri '800 e '900 - 88ª Edizione

Galleria Arte Casa
Genova
Maestri Liguri '800 e '900

In copertina
Andrea Figari, In riviera. Boccadasse, 1881 ca.
21 OTTOBRE - 11 NOVEMBRE 2023
Orario: 10 - 13 / 14,30 - 19 • Tutti i giorni, 1 a e 2 a Domenica comprese

50 °
1968 • 2018
Maestri Liguri '800 e '900
88 a EDIZIONE
21 OTTOBRE - 11 NOVEMBRE 2023
Galleria Arte Casa
di Diletta Pelizza & C. s.a.s.
Via Garibaldi, 12 - 16124 Genova
010 541433 - 338 6619453
info@galleria-artecasa.it - www.galleria-artecasa.it

Mostra a cura di:
Giacomo Goslino
Tito Pelizza
Schede delle opere:
Giacomo Goslino
Gli autori ringraziano la Fondazione Ragghianti di Lucca per la disponibilità a fornire l'immagine
fotografica della scultura in terracotta intitolata Sogno di Rodolfo Castagnino e per il contributo
nella ricerca bibliografica relativa alla scultura Orango piccolo di Angelo Camillo Maine.
4

Genova e la Liguria vivono un'epoca di rinnovato interesse per l'arte, l'architettura e il paesaggio,
in cui Via Garibaldi è l'epicentro dell'azione sinergica di istituzioni culturali, musei e fondazioni.
Da operatori del settore non possiamo che essere riconoscenti per l'impegno nella valorizzazione
del patrimonio culturale cittadino e, nel nostro settore specifico, ci sentiamo parte attiva del
percorso intrapreso.
Data tale premessa, per Galleria Arte Casa è motivo di grande soddisfazione rinnovare l'appuntamento
espositivo autunnale con una mostra degna di grande interesse collezionistico.
Le traiettorie principali dell'arte ligure tra '800 e '900 si incontrano nella selezione di circa
cinquanta opere: dipinti e sculture di notevole qualità artistica e oggettuale, presentati con
passione e meticolosa cura per il dettagli.
La pittura dell'Ottocento introduce alle esperienze figurative dei primi anni del nuovo secolo, utili
a comprendere i presupposti della ricerca che i pittori intraprendono a partire dagli anni Venti e che
si concretizza con il Ritorno all'ordine. Galleria Arte Casa conferma inoltre la grande attenzione
che conferisce alle opere scultoree, diversificandone la proposta e aumentando il numero di pezzi
inseriti nel percorso espositivo.
Per approfondire le caratteristiche, la qualità e il valore storico delle opere selezionate, rimandiamo
alle schede in catalogo. In questa sede ci limitiamo a seguire la “traccia” fornita dalla copertina: se
In riviera di Andrea Figari, raffinata tavoletta ascrivibile agli anni Ottanta del XIX secolo denota la
genesi formale del percorso del grande marinista nel naturalismo di matrice ottocentista, Montagne
innevate di Aurelio Craffonara, dimostra come il virtuoso acquarellista utilizzasse il bianco naturale
della carta come mezzo espressivo e, con pochi altri colori, confezionasse un autentico capolavoro.
5

OPERE

1 Giorgio Matteo Aicardi
Finalborgo (SV) 1891 - Genova 1985
La raccolta delle ginestre
Olio su cartone
Cm 26,5 x 32,5
Firmato in basso a sinistra
Titolato e datato 1938 sul retro
Sul retro: autentica a firma di Giovanni Paganelli
Provenienza: già raccolta eredi dell’artista
ESPOSIZIONI:
- LXVII Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova, marzo 2013
BIBLIOGRAFIA:
- Catalogo della LXVII Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, a cura di T. Pelizza e
G. Paganelli, Galleria Arte Casa, Genova, marzo 2013, n° 2 di catalogo, riprodotto a pag. 8
«…Sono opere profondamente e fluidamente impostate che tanto piacciono per la limpida
interpretazione ed il lirico contenuto. Con immediatezza di segno, con personale impronta e
percettiva acutezza, col prestigioso pennello e palpiti di accesa vitalità, esalta, in lirici accenti,
il suggestivo fascino della natura…» (G. Migone 1980).
8

9

2 Giuseppe Amisani
Mede (PV) 1881 - Portofino (GE) 1941)
Mattino d’aprile
Olio su tavola
Cm 15 x 22
Firmato in basso a destra
Probabile datazione: 1919 ca.
Raffinato studio per il dipinto Il ricamo, riprodotto sulla monografia redatta da Giorgio Nicodemi
negli anni Venti e recentemente esposto alla mostra Giuseppe Amisani. Il pittore del re,
ampia antologica dedicata all’opera del pittore.
Espressione di quella dimensione “domestica”, che costituisce un elemento rilevante del naturalismo
di Giuseppe Amisani, la piccola opera è caratterizzata da una notevole immediatezza
esecutiva. I colpi di colore, distribuiti in maniera simile alle tessere di un mosaico, prevalgono
sull’impianto disegnativo ed esaltano la luminosità del dipinto.
10

11

3 Franco Bargiggia
Milano 1888 - Sanremo (IM) 1866
Maternità
Fusione in bronzo
Cm 34 x 15 x 13
Firmata sulla base
Probabile datazione: 1920 ca.
Ascrivibile agli anni Venti del Novecento, ovvero al periodo in cui lo scultore esplora le possibilità
formali del Liberty, il raffinato e inedito bronzo aggiunge un tassello rilevante alla conoscenza
di Bargiggia.
Il linearismo sinuoso e sensuale del corpo della madre trae origine dagli abbondanti pomi
che emergono in prossimità della base e, mediante una torsione ascensionale, termina con il
piccolo corpo del bimbo, sorretto e abbracciato.
12

13

4 Eugenio Baroni
Taranto 1880 - Genova 1935
Andrea Doria
Fusione in bronzo
Cm 27 x 9 x 6,5
Firmata sulla base
Probabile datazione: 1929 ca.
ESPOSIZIONI:
- Eugenio Baroni, Centro Polivalente, Bogliasco (GE) 1990
BIBLIOGRAFIA:
- “L’Eroica. Rassegna italiana di Ettore Cozzani”, n° 139, Milano 1930
- F. Sborgi e A. Tenca (a cura di), Eugenio Baroni, catalogo della mostra, Centro Polivalente,
De Ferrari Editore, Genova 1990, n° 27 di catalogo, riprodotto a pag. 69
«Andrea D’Oria, il grande ammiraglio, l’astuto politico,
il patriota, è raffigurato chiuso nell’armatura cinquecentesca,
appoggiato con una mano alla spada, avvinta dai
rami di un alberello d’alloro, mentre l’altra accarezza la
lunga barba. Il mare è simboleggiato da un delfino che
guizza fra i piedi adunchi dell’eroe» (Argo, 1930).
Sulle colonne di “Emporium”, dopo qualche mese dall’inaugurazione
dell’allora Galleria Regina Elena - oggi Nino
Bixio in piazza Corvetto a Genova - con queste parole viene
descritta la grande statua di Andrea Doria che, insieme a
quella di Guglielmo Embriaco, ne sovra l’ingresso.
Ideata da Eugenio Baroni, l’opera è il risultato di un sofisticato
processo di elaborazione formale, di cui il presente
studio in bronzo, nei particolari di straordinaria fattura
e perizia tecnica, ne costituisce una tappa fondamentale.
14

15

5 Ave Bassano
Gavi Ligure (AL) 1874 - Genova 1951
Ego sum lux mundi
Fusione in bronzo
Cm 42 x 13 x 16
Firmata sulla base
Probabile datazione: 1920 ca.
Suggestivo bronzo in cui lo scultore recupera l'iconografia classica della figura di Cristo
nell'atto di benedire e ne aggiorna l'impianto formale che, pur richiamando illustri precedenti
michelangioleschi, si iscrive nel clima di ieratica solidità del Novecento italiano.
Da un soggetto non comune nella produzione di Ave Bassano, nasce una scultura struggente e
fortemente evocativa, caratterizzata inoltre da particolari di fusione perfettamente conservati.
16

17

6 Ave Bassano
Gavi Ligure (AL) 1874 - Genova 1951
La spigolatrice
Fusione in bronzo
Cm 30 x 13 x 17
Siglata sulla base
Probabile datazione: 1910 ca.
Accademico di merito alla Ligustica nella Classe degli Scultori dal 1932 e Capo della Comunità
Ligure degli Artieri della Pietra dal 1938, l’attività scultorea di Bassano, artista colto e attento,
segue molteplici linee espressive e poetiche.
Simile, dal punto di vista formale, a certe figure di De Albertis, La spigolatrice è ispirata al
mondo rurale celebrato dal Realismo europeo dell’Ottocento e rievoca, al contempo, l’immaginario
dell’Italia risorgimentale.
18

19

7 Luigi Bassano
Genova 1900 - ivi 1989
Frutta nello studio
Olio su tela
Cm 43 x 48
Firmato in basso a sinistra
Probabile datazione: 1930 ca.
Affine per caratteristiche tecniche e originalità compositiva al coevo Frutta, conservato presso la
Galleria d’Arte Moderna di Genova - i due oli presentano la medesima misura -, il “divertente”
dipinto è collocabile nel periodo migliore della ricerca di Bassano, gli anni Trenta.
Il motivo della frutta e dei giornali o riviste appoggiati sul tavolo, ricorrente nella poetica novecentista,
è declinato in questo caso dalla notevole geometrizzazione della fetta di anguria
che, di un colore rosso acceso, sembra emergere dalla superficie dipinta.
20

21

8 Emilio Bocciardo
Genova 1869 - ivi 1939
Pineta di Niasca presso Portofino
Olio su cartone telato
Cm 50 x 60
Probabile datazione: 1925 ca.
Sul retro: di pugno dell’artista, titolo
Se il punto di riferimento diretto, in quanto a soggetto, tono e intensità dei volumi, è Domenico
Guerello, nell’universo immaginifico di Bocciardo la natura acquisisce nuovamente consistenza
tangibile. Il serrato avvicendarsi di zone ombrose di diversa intensità dissolve la vegetazione in
atmosfere luminescenti.
Espressione di attitudine naturalista e velato simbolismo, caratteristica comune a tanta pittura di
paesaggio di quegli anni, l’affascinante dipinto aggiunge un tassello rilevante alla conoscenza
dell’opera di Emilio Bocciardo.
22

23

9 Emilio Bocciardo
Genova 1869 - ivi 1939
Portofino
Olio su cartone
Cm 24 x 31,5
Probabile datazione: 1925 ca.
Sul retro: autentica a firma Antonietta Bocciardo, nipote dell’artista
Provenienza: già raccolta eredi dell’artista; collezione privata, Genova
ESPOSIZIONI:
- Emilio Bocciardo, Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova 2012
- LXXI Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova, aprile 2015
BIBLIOGRAFIA:
- Catalogo della LXXI Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, a cura di T. Pelizza e
G. Paganelli, Galleria Arte Casa, Genova, aprile 2015, n° 6 di catalogo, riprodotto a pag. 12
- Luciano Caprile (a cura di), Emilio Bocciardo, catalogo della mostra, Fondazione Edoardo
Garrone, Genova 2012, riprodotto a pag. 26
«Un senso profondo di pace e di distensione di pensiero ci proviene da un insolito Portofino
degli anni Venti che non ci consegna una delle tipiche vedute della celebre località della Riviera
di Levante ma si sofferma su alcune barche sospese nell’acqua con l’accennata presenza
delle abitazioni sullo sfondo. Questi natanti paiono bianchi ritagli di carta lasciati dondolare
sul riverbero dell’ultimo sole; l’assenza della presenza umana premia una solitudine declinata
dalla pace interiore, da un respiro di sogno…» (L. Caprile 2012).
24

25

10 Pasquale Domenico Cambiaso
Genova 1811 - ivi 1894
Mattino a Sestri Levante
Olio su tela
Cm 50 x 65
Probabile datazione: 1855 ca.
Una limpida veduta di Sestri Levante, animata ma silenziosa, in cui risaltano le migliori qualità
di Cambiaso. Dal segno fine e meticoloso, alla stesura del colore lieve e delicata, all’attenzione
per quei caratteri naturalistici che avrebbero segnato la sua attività successiva.
La vegetazione in primo piano, rigogliosa e fitta, illuminata dai timidi raggi del sole del mattino,
contribuisce a rafforzare la notevole profondità del dipinto.
Realizzate in punta di pennello, le costruzioni a ridosso della spiaggia che si specchiano sulla
superficie dell’acqua e la barca ormeggiata allo scoglio determinano la qualità di una rilevante
pagina di pittura.
26

27

11 Sexto Canegallo
Sestri Ponente (GE) 1892 - Genova 1966
Sulla terrazza
Olio su cartone
Cm 43,5 x 25
Probabile datazione: 1912 ca.
«È un profondo bisogno del mio spirito tenermi nel vero, che io sento d’una vastità e d’una
bellezza infinite: in questo campo senza leggi né confini prestabiliti è per me tutta l’ispirazione
verso l’opera artistica. Che cos’è il vero? Io credo “vero” tutto ciò che è esistente, cioè
reale: per me verità e realtà sono due termini sinonimi. Deriva da questa idea l’altra per cui io
cerco la definizione delle fonti della mia arte nella definizione stessa della realtà».
Dagli appunti di Sexto Canegallo, recentemente ordinati e pubblicati (F. Dioli 2023) è possibile
risalire alla genesi dell’ iter creativo e poetico dell’artista; la mai del tutto abbandonata “figura”
ne è probabilmente il punto di partenza. Nel colorismo astratto e visionario di un'opera giovanile
e inedita, si intravede l’inizio del processo che prende forma nella mente Canegallo.
28

29

12 Rodolfo Castagnino
Genova 1893 - ivi 1978
Gatto
Fusione in bronzo
Cm 25 x 15,5 x 25
Firmata in prossimità della base
Probabile datazione: 1935 ca.
La stilizzazione Déco e i richiami più o meno espliciti alle istanze novecentiste si alternano,
nell’evoluzione dell’opera dell’artista chiavarese, all’attenzione nei confronti dei temi prediletti
della scultura naturalista.
È il caso del Gatto, indagato con notevole sensibilità animalista nei suoi aspetti anatomici e
quotidiani, la cui flessibilità corporea si coniuga con la solidità del bronzo. Scevra da manierismi,
la scultura si colloca nella linea di continuità creativa che ha fatto dell’Italia uno dei
centri più importanti della scultura animalista.
30

31

13 Rodolfo Castagnino
Genova 1893 - ivi 1978
Sogno
Fusione in bronzo
Cm 37,5 x 13 x 22
Firmata in prossimità della base
Probabile datazione: 1942 ca.
BIBLIOGRAFIA:
- Franco Sborgi, Vicende alternative all’interno degli
anni Venti, in Franco Sborgi (a cura di), La scultura
a Genova e in Liguria. Il Novecento, vol. III,
Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, Genova
1989, pag. 105
- Franco Ragazzi (a cura di), Cento anni di Scultura
a Chiavari fra ‘800 e ‘900, catalogo della mostra,
Sagep, Genova 1993, pag. 70
- F. Ragazzi e F. Sborgi (a cura di), Presenze liguri
alle Biennali di Venezia. 1895 - 1995, catalogo
della mostra, Tormena Editore, Genova 1995,
pag. 294
Fondazione Ragghianti, Lucca
Fototeca Carlo Ludovico Ragghianti
Arte contemporanea, b. 67, n. 00013654.
Memore della lezione di Arturo Martini - come sottolineato da Franco Sborgi - l’elegante scultura
di matrice neoclassica è la versione in bronzo della terracotta esposta in occasione della
Biennale di Venezia del 1942.
La meticolosa cura della superficie, utile a evidenziarne le vibrazioni luminose e i caratteri
trasognati della figura femminile, lo sguardo e la postura, suscitano una sensazione di leggerezza
che, evidenziata dallo spumoso panneggio, stempera la rigida matericità del bronzo ed
evoca, appunto, le atmosfere irreali del sogno.
32

33

14 Raffaele Collina
Faenza (RA) 1899 - Campoligure (GE) 1968
Casa di campagna
Olio su tavola
Cm 51 x 59
Firmato in basso a sinistra
Probabile datazione: 1930 ca.
Sul retro: di pugno dell’artista, titolo e firma
L’intenso brano agreste Casa di campagna denota le migliori qualità di Raffaele Collina, «sano
e sincero artista moderno», come ebbe a definirlo Arturo Pinghelli in occasione della sua partecipazione
alla Prima Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma del 1931.
Celebrato nel 2022 con un’ampia mostra antologica allestita presso il Museo Arturo Martini di
Vado Ligure, il pittore coniuga le volumetrie novecentiste e i valori luministici peculiari della
pittura ligure.
34

35

15 Giuseppe Cominetti
Salasco (VC) 1882 - Roma 1930
Il giardino d’amore
Tecnica mista su carta
Cm 14 x 22,5
Firmato in basso a destra
Probabile datazione: 1920 ca.
Dedicato A Nino Berrini questo schizzo del giardino d’amore. G. Cominetti
In basso a sinistra: di pugno dell’autore, Il Beffardo Atto II
16
Il Beffardo
Tecnica mista su carta
Cm 14 x 22,5
Firmato in basso a destra
Probabile datazione: 1920 ca.
Dedicato A Nino Berrini in ricordo dei giorni dell'Argentina. G. Cominetti
In basso a sinistra: di pugno dell'autore, Il Beffardo Atto III
Sul retro: appunti autografi a firma Nino Berrini
Esempi della creatività multiforme dell’artista, grande pittore divisionista e futurista, ma anche
autore di scenografie per numerosi teatri italiani negli anni immediatamente successivi alla
Prima Guerra Mondiale.
Ispirato alla vita di Cecco Angiolieri, Il Beffardo si anima entro gli spazi ideati da Giuseppe
Cominetti, di cui i due bozzetti presentati ne costituiscono una rara testimonianza.
La dedica dell’artista allo scrittore e drammaturgo Nino Berrini e le indicazioni di quest’ultimo
appuntate sul retro e rivolte all’artista ne determinano inoltre il notevole valore storico e culturale.
36

15
16
37

17 Aurelio Craffonara
Gallarate (MI) 1875 - Genova 1945
Montagne innevate
Acquerello su carta
Cm 60 x 95
Firmato e datato XV (1937) in basso a sinistra
Di inusuali e imponenti dimensioni, capolavoro di Aurelio Craffonara, virtuoso dell’acquerello
e sensibile interprete di vedute montane, capace di sfruttare al massimo le possibilità espressive
del bianco naturale della carta.
Pochi altri colori e, soprattutto, il sapiente utilizzo di velature leggere e sfumate, conferiscono
consistenza formale agli elementi della composizione e favoriscono una rilevante profondità
prospettica a un acquerello conservato in maniera pressochè perfetta.
38

39

18 Aurelio Craffonara
Gallarate (MI) 1875 - Genova 1945
Primavera in Liguria
Tecnica mista su carta
Cm 30 x 28,5
Firmato in basso a destra
Probabile datazione: 1930 ca.
Uno dei motivi più diffusi della pittura ligure - l’albero e i prati a picco sul mare - rielaborato
dal maestro indiscusso dell’acquerello.
Capace di ispirarsi alle stampe giapponesi, di raggiungere quella pulizia del segno tipica
dell’illustrazione e, al contempo, di restituire magnificamente la luce della riviera, Craffonara
compone un’istantanea della primavera in Liguria.
40

41

19 Gennaro D’Amato
Napoli 1857 - Pieve Ligure (GE) 1947
Da Pieve Ligure
Olio su tavola
Cm 66 x 51
Firmato in basso a sinistra
Probabile datazione: 1930 ca.
Prolifico illustratore per le maggiori testate giornalistiche dell’epoca e raffinato interprete di
una pittura di paesaggio che affonda le radici nel “paesismo d’emozione” di metà Ottocento,
l’artista dipinge languide impressioni della Riviera di Levante tra Pieve, Bogliasco e Portofino.
La rapidità esecutiva conferisce al dipinto una notevole consistenza atmosferica e non gli impedisce,
tuttavia, di soffermarsi su alcuni dettagli della vegetazione e delle case del suggestivo
borgo che dalle alture scendono verso il mare, delineati mediante un’ampia varietà cromatica.
42

43

20 Pietro Dodero
Genova 1881 - ivi 1967
Pini sul mare
Olio su tavola
Cm 27 x 33
Firmato e datato 25 in basso a destra
Sul retro: di pugno dell’artista, Pietro Dodero Genova
Soggetto suadente ed emblematico della pittura ligure del primo Novecento, l’albero a picco
sul mare ha catturato la fantasia di artisti quali Rubaldo Merello, Antonio Discovolo, Domenico
Guerello ed Emilio Bocciardo.
Seppur impegnato nella ricerca di forme e volumi di matrice novecentista, anche Dodero si è
lasciato affascinare dal motivo naturalistico, realizzando dal vero una visione dalla consistenza
minerale e dalla stesura cromatica vibrante e luminosa.
44

45

21 Cesare Esposito
Napoli 1886 - Genova 1943
Portofino
Olio su tela
Cm 69 x 99
Firmato in basso a destra
Probabile datazione: 1920 ca.
«Ed ecco, all’improvviso, scoprirsi un’insenatura nascosta, di ulivi e castani. Un piccolo villaggio,
Portofino, si allarga come un arco di luna attorno a questo calmo bacino. Attraversiamo
lentamente lo stretto passaggio che unisce al mare questo magnifico porto naturale, e ci addentriamo
verso l’anfiteatro delle case, circondate da un bosco di un verde possente e fresco,
e tutto si riflette nello specchio delle acque tranquille, ove sembrano dormire alcune barche
da pesca» (Guy De Maupassant 1889).
46

47

22 Berto Ferrari
Bogliasco (GE) 1887 - Genova 1965
La foce dell’Entella
Olio su cartone
Cm 30 x 40
Datato Chiavari 23 - XI - 33 in basso sinistra e firmato in basso a destra
Sul retro: di pugno dell’artista, titolo, data e firma
Con l’immediatezza tipica dell’esecuzione dal vero, elemento confermato dall’indicazione
esatta del giorno in cui viene realizzato il dipinto, Berto Ferrari tratteggia un soggetto peculiare
della pittura dell’Ottocento.
Le lavandaie, colte nell’atto di compiere il proprio lavoro, si animano nei guizzi colorati di
una pennellata rapida e fugace. Filamenti scavati nella materia cromatica illuminano di sole
autunnale i contorni delle figure, delle costruzioni in secondo piano e delle piccole rocce.
48

49

23 Berto Ferrari
Bogliasco (GE) 1887 - Genova 1965
San Fruttuoso di Camogli
Olio su tela applicata su cartone
Cm 36,5 x 31,5
Firmato e datato 1934 in basso a sinistra
«Nei quadri del Ferrari vi è tutto il profumo della nostra riviera. Niente novecentismo, ma in
compenso un squisita naturalezza e un tocco delicato che rende ogni minima sfumatura senza
per questo incappare nel manierismo. […] Ed è questo il giudizio di coloro che considerano
la pittura non come espressione manierata o comunque artefatta delle bellezze che la natura
ci offre, ma come la fedele ripercussione che le stesse bellezze naturali esercitano sull’anima
dell’artista» (“A Compagna. Rivista mensile illustrata”, Genova, gennaio 1930).
50

51

24 Andrea Figari
Sassari 1858 - Genova 1945
Navi in porto
Olio su cartone
Cm 22 x 33
Firmato in basso a destra
Probabile datazione: 1920 ca.
Con grande libertà il pittore crea un efficace dialogo tra le diverse tonalità ed evidenzia, al
contempo, i colori accesi del porto di Genova che emergono dalla cortina dei fumi e dei
vapori delle imbarcazioni.
Realizzato su cartone Lefranc, il supporto utilizzato da pittori della levatura dello spagnolo
Sorolla, il piacevole dipinto si ricollega alla tradizione postimpressionista degli appunti di
piccolo formato molto diffusi in quegli anni e di cui Figari è stato un indiscutibile maestro.
52

53

25 Andrea Figari
Sassari 1858 - Genova 1945
In riviera. Boccadasse
Olio su tavola
Cm 18,5 x 31,5
Firmato in basso a sinistra
Probabile datazione: 1881 ca.
Sul retro: cartiglio recante titolo e firma
ESPOSIZIONI:
- XXXI Esposizione Società Promotrice di Belle Arti, Ridotto del Teatro Carlo Felice, Genova 1882
BIBLIOGRAFIA:
- Catalogo della XXXI Esposizione Società Promotrice di Belle Arti, Ridotto del Teatro Carlo Felice,
Genova 1882, n° 201 di catalogo
Raffinata tavoletta ascrivibile agli anni Ottanta del XIX Secolo, in cui è possibile rintracciare la
genesi formale del percorso del grande marinista nel naturalismo di metà Ottocento.
La cromia accesa e brillante che caratterizza l’antico borgo di Boccadasse nell’ora meridiana
segna la qualità luministica del prezioso dipinto; la presenza nel percorso espositivo della
Promotrice genovese del 1882, oltre a renderne possibile la datazione e la collocazione nel
periodo della prima maturità del pittore, ne determina il notevole valore storico.
54

55

26 Agostino Fossati
La Spezia 1830 - ivi 1904
Nel golfo di Spezia
Olio su tavola
Cm 16 x 40
Probabile datazione: 1880 ca.
Sul retro: Al carissimo amico Ugo Paoletti in segno d’affetto.
G. Poggi. 1 aprile 1891, Spezia
Improntato a una concezione vedutistica del paesaggio - si noti ad esempio l’orientamento
fortemente orizzontale - il dipinto, data l’immediatezza esecutiva, è con tutta probabilità
stato realizzato en plein air.
Le caratteristiche tipiche delle tavolette di Fossati, la stesura del colore per velature leggere,
le figure a pochi metri dalla spiaggia, le barche e le navi militari, le Alpi Apuane con le creste
innevate sullo sfondo, si incontrano nella piacevole armonia della superficie dipinta.
56

57

27 Alfredo Ubaldo Gargani
Genova 1898 - ivi 1947
Fiaba di maggio
Olio su cartone
Cm 67 x 48
Firmato e datato 1924 in basso a destra
Un’atmosfera onirica e fiabesca arricchisce di possibilità narrative il piacevole dipinto, affine per
soggetto e libertà coloristica all'opera coeva conservata alla Galleria d'Arte Moderna di Genova.
Un Divisionismo permeato di elementi simbolisti, che sembra scaturire da accensioni cromatiche
di derivazione fauve, segna l’attività del pittore negli anni Venti.
Orientata, per utilizzare le parole di Gianfranco Bruno, a un «sintetismo compositivo sorretto
da un notevole senso cromatico», la ricerca di Gargani si muove entro le soluzioni stilistiche e
poetiche dell’epoca, mantenendo sempre un elevato livello di autonomia espressiva.
58

59

28 Angelo Camillo Maine
Genova 1892 - ivi 1969
Orango piccolo
Fusione in bronzo
Cm 27 x 15 x 11
Probabile datazione: 1957 ca.
Sulla base: cartiglio recante informazioni sull’autore,
sull’opera e l’indicazione “pezzo unico”.
Provenienza: già studio dell’artista, Genova;
collezione privata, Milano
ESPOSIZIONI:
- 12° Biennale d’Arte Triveneta e 2° Premio Internazionale del Bronzetto, Sala della Ragione,
Padova 1957
BIBLIOGRAFIA:
- Catalogo della 12ª Biennale d’Arte Triveneta e 2° Premio Internazionale del Bronzetto,
Tipografia S.A.G.A., Padova 1957, pag. 32
- G. Berardi e E. Lago (a cura di), Fantastic animals. Italian sculpture between the two wars,
Berardi Galleria d’Arte, Roma 2023, riprodotto a pag. 41
Ideatore di una linea espressiva che costituisce un unicum nella scultura ligure, orientata a
esplorare il genere animalista attraverso le sue componenti fantastiche e surreali, con l’Orango
piccolo, funzionale alla realizzazione dell’Orango grande, Maine partecipa alla 12ª Biennale
d'Arte Triveneta.
Nel piccolo bronzo ottenuto dalla fusione del bozzetto in terracotta è riscontrabile la sensibilità
tattile dell’artista, nell’articolazione nello spazio del corpo dell’animale, l’intuizione creativa.
60

61

29 Evasio Montanella
Prà (GE) 1878 - Genova 1940
Mattino a Prà
Olio su tavola
Cm 25 x 35
Firmato e datato 1930 in basso a sinistra
Il racconto della quotidianità del piccolo borgo di Prà e delle fatiche legate al mondo del mare
e della pesca prende corpo tra le righe del diario pittorico che Montanella compone lungo
gran parte della sua vita, registrandone le variazioni luministiche e cercando di imprimere
sulla superficie pittorica gli usi e i costumi degli abitanti del luogo.
Suoni, colori e volti ispirano la poetica di un artista abituato a dipingere lontano dal frastuono
del centro cittadino, secondo una prassi comune a tanti pittori del Novecento.
62

63

30 Evasio Montanella
Prà (GE) 1878 - Genova 1940
Calura
Olio su tavola
Cm 40 x 66,5
Firmato e datato 1928 in basso a destra
Sul retro: di pugno dell’artista Pittore E. Montanella. Genova Prà;
cartiglio recante titolo e firma
La presenza del pittore, tra gli anni Venti e Trenta, alla Galleria Pesaro di Milano e alla Quadriennale
d’Arte Nazionale di Roma, ne evidenzia l’adesione al clima di rinnovato interesse
per l’armonia della tradizione figurativa antica che ha segnato il Ritorno all’ordine.
La partecipazione emotiva alla vita quotidiana del Ponente cittadino, ai modi semplici degli
abitanti di Prà e al loro profondo legame con il mondo del mare, prende forma nelle atmosfere
sospese, talvolta quasi metafisiche, che si respirano nei colori accesi dei suoi dipinti.
64

65

31 Plinio Nomellini
Livorno 1866 - Firenze 1943
Alla fonte
Olio su tela
Cm 88 x 148
Firmato in basso a destra
Probabile datazione: 1915 ca.
Ascrivibile al 1915 circa, ovvero agli anni in cui Nomellini coniuga le atmosfere simboliste
alle accensioni cromatiche maturate in Versilia, il grande capolavoro rivela l’unicità del vocabolario
tecnico e poetico del pittore. L’immaginario agreste e bucolico conferisce evidenza
letteraria a un dipinto dal sapore antico e, al contempo, permeato di elementi di modernità.
L’occhio di chi osserva corre da una pennellata all’altra, scoprendo un inesauribile mosaico di
colori accesi e vibranti, cifra stilistica di un artista che, più di una volta, ha intuito la vertigine
della pittura astratta.
Mentre i raggi di un sole che filtra con determinazione dalle fronde ne illumina l’anatomia
acerba e quasi statuaria, un giovane ragazzo regge un’anfora colma d’acqua ed emerge
dalla vegetazione rigogliosa…
66

67

32 Eugenio Olivari
Genova 1882 - ivi 1917
Letture scientifiche
Olio su cartone
Cm 11,5 x 14
Firmato in basso a sinistra
Probabile datazione: 1906 ca.
BIBLIOGRAFIA:
- Sergio Paglieri, Eugenio Olivari e il suo tempo. Pittura ligure tra Ottocento e Novecento,
Tolozzi editore, Genova 1969, fig. 14
33
Letture scientifiche
Olio su cartone
Cm 11,5 x 13,5
Probabile datazione: 1906 ca.
BIBLIOGRAFIA:
- Sergio Paglieri, Eugenio Olivari e il suo tempo. Pittura ligure tra Ottocento e Novecento,
Tolozzi editore, Genova 1969, fig. 15
Assiduo frequentatore della Società di Letture e Conversazioni Scientifiche, punto di riferimento
della vita intellettuale cittadina, con sensibilità impressionista il pittore ne tratteggia gli interni,
consegnando ai posteri una serie di appunti dalla notevole capacità evocativa.
Se nel primo piccolo olio sono il lampadario, le statue in marmo e le tre figure assorte nella
lettura a catturare l’attenzione di chi osserva, nel secondo sono i colori della sera in una Piazza
delle Fontane Marose che si intravvede dalla grande vetrata.
68

32
33
69

34 Eso Peluzzi
Cairo Montenotte (SV) 1894 - Monchiero (CN) 1985
Sulla spiaggia di Varigotti
Olio su tela
Cm 43 x 73
Firmato in basso a sinistra
Probabile datazione: 1935 ca.
«Tante volte son già fuggito / che il ritorno è un gesto abituale, / ma pure rimetto radici / soltanto
sopra le sabbie / calcate con piede bambino.
Mare che cingi / sonoro la terra, / ogni scoglio che schiuma / m’attira a una sosta.
Ovunque mi trovo lo stesso / che andrò in cerca di ricci / e tese lenze fuggendo dai prati /
assolati dalla calura.
Tuffarmi, emergere madido, / rincorrere barche / è la mia vita che altri / non può apprendere
e soffocare.
Pure se a riva / un giorno qualcuno sostasse / ad attendere, / forse la mia solitudine / vasta e il
bisogno d’oceani / si spegnerebbe in un riso d’accordo / con le risacche schiumanti.
(Giovanni Descalzo, Paese e mito, 1938)
70

71

35 Eso Peluzzi
Cairo Montenotte (SV) 1894 - Monchiero (CN) 1985
Casolari a Borgovecchio. Bardonecchia
Olio su tela
Cm 45 x 80
Firmato in basso a destra
Datazione: 1958
Sul retro: cartiglio dell’artista recante informazioni sull’opera
Seppur riconducibile agli anni Cinquanta del XX Secolo, il dipinto mantiene la freschezza
cromatica e la precisione del segno del Peluzzi del primo periodo.
La materia pittorica distribuita ora per campiture piatte, ora per filamenti e rapidi tocchi di
colore, a rammentare gli esordi divisionisti del pittore, traspone sulla superficie dipinta le
rifrazioni luminose della neve e rievoca le fresche atmosfere della montagna nei dintorni di
Bardonecchia.
72

73

36 Emanuele Rambaldi
Pieve di Teco (IM) 1903 - Savona 1968
Vicoli assolati di Chiavari
Olio su tavola
Cm 38,5 x 50
Probabile datazione: 1928 ca.
Sul retro: di pugno dello scultore Rodolfo Castagnino,
Questo dipinto mi fu regalato dall’amico pittore E. Rambaldi
intorno agli anni 928 - 929. Rodolfo Castagnino
La consapevolezza novecentista muove la mano del pittore. Le strutture assumono notevole
consistenza formale e una tavolozza povera e incentrata su tonalità terrose favorisce una sorta
di idealizzazione primigenia di un soggetto solitamente relegato al rango di ambiente entro
cui animare un’azione.
L’artista muove nella direzione della semplificazione delle masse colorate, raggiungendo una
luminosità quasi smaltata. L’opera è inedita e l’iscrizione a firma dello scultore Castagnino
apposta sul retro della tavola ne evidenzia il valore storico.
74

75

37 Emanuele Rambaldi
Pieve di Teco (IM) 1903 - Savona 1968
La Piazzetta degli Scogli
Olio su tavola
Cm 24,5 x 28,5
Firmato in basso a destra
Probabile datazione: 1929 ca.
Provenienza: già Collezione Fernando Galardi, Genova
ESPOSIZIONI:
- Emanuele Rambaldi, Villa Favarelli, Imperia 2007
BIBLIOGRAFIA:
- Franco Ragazzi (a cura di), Emanuele Rambaldi, catalogo della mostra,
De Ferrari, Genova 2007, n° 34 di catalogo, riprodotto a pag. 76
La Piazzetta degli scogli delinea la figurazione del Rambaldi maturo, che troverà pieno sviluppo
nel corso degli anni Trenta. La pennellata rapida testimonia il rinnovato interesse dell’artista
per la pittura dal vero e il progressivo venir meno delle direttive artistiche di sarfattiana
memoria indica la strada che Rambaldi intraprenderà negli anni a venire, segnata da equilibri
meno rigorosi e da colorismi accesi e velatamente espressionisti.
Esposta a Villa Favarelli nel 2007, l’opera è parte del corpus di piccoli oli e appunti pittorici
che Rambaldi realizza nei dintorni di Chiavari.
76

77

38 Eugenio Rappa
Monaco di Baviera 1886 - Varallo Sesia (VC) 1958
Tramonto a Sant’Ilario
Olio su tela
Cm 70 x 76
Firmato in basso a destra
Probabile datazione: 1935 ca.
Sul retro: di pugno dell’artista, titolo e firma
Ariosa veduta da Sant’Ilario all’ora del tramonto di Eugenio Rappa, attivo in Liguria negli
anni Trenta del XX secolo e di cui è difficile ricostruire in maniera esauriente la parabola
biografica e artistica.
Segnata da una notevole sensibilità luministica, in particolare nella luce dell’ultimo sole che
accende la facciata della chiesa a contrasto con il resto della composizione su cui inizia a
calare la sera, l’opera aggiunge un tassello rilevante alla conoscenza di un pittore sensibile e
attento osservatore della natura.
78

79

39 Ernesto Rayper
Genova 1840 - Stella (SV) 1873
Mattino d'autunno
Olio su cartone
Cm 22 x 35
Probabile datazione: 1870 ca.
«L’ispirazione del Rayper si ferma compiacente a pochi rami d’albero, al bizzarro intreccio
delle fronde sullo sfondo del cielo, ai ciuffi d’erba, alle corolle dei fiori di prato, ricchi di grazia
e di colore. Sono ippocastani dalle foglie grandi e membranose, pioppi agili e svelti, tremolanti,
che si profilano nel cielo striato da cirri, spezzato da cumuli, sconvolto dal tramonto,
sereno, specchiantesi nelle limpide e chete acque di fiume o di lago; ancora sono prati umidi
sotto cieli autunnali, brughiere ove la ginestra spicca nel verde lucente, pianure silenziose…»
(O. Grosso).
80

81

40 Ernesto Rayper
Genova 1840 - Stella (SV) 1873
Motivo presso Rivara
Acquerello su carta
Cm 15,5 x 22,5
Probabile datazione: 1870 ca.
La sensibilità verista di Ernesto Rayper segna il contenuto del piccolo acquerello, la cui materia
cromatica è lieve e consistente al contempo.
L’impostazione tonale peculiare della Scuola Grigia vibra nella ruvidità della carta e accende
quel senso di vitalità fisica che pervade gli elementi naturali, le rocce, gli alberi e gli arbusti e
caratterizza tanta parte dell’opera di Rayper.
82

83

41 Paolo Stamaty Rodocanachi
Genova 1891 - ivi 1958
Entroterra ligure
Olio su cartone
Cm 70 x 89
Probabile datazione: 1935 ca.
Sul retro: cartiglio della mostra Paolo S. Rodocanachi, Genova 1977
ESPOSIZIONI:
- Paolo S. Rodocanachi, Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova 1977
BIBLIOGRAFIA:
- G. Beringheli e G. Marcenaro (a cura di), Paolo S. Rodocanachi, Sagep, Genova 1977, n° 19
di catalogo, riprodotto a pag. 20 e a pag. 53
«La pittura di Rodocanachi si basa sull’osservazione del dato naturale, indagato e contemplato
a lungo, quindi ricostruito mediante la lenta sovrapposizione di magre pennellate di colore;
l’impostazione acquista così una grande forza evocativa, disciplinata dalla volontà costruttiva
dell’artista, che accoglie in maniera autonoma gli spunti forniti dal Novecento Italiano»
(G. Paganelli 1995).
84

85

42 Oscar Saccorotti
Roma 1898 - Recco (GE) 1986
Vaso di fiori
Olio su tela
Cm 70 x 60
Firmato e datato 1934 in basso a destra
Datato al 1934, ovvero agli anni della consacrazione dell’artista sulla scena espositiva nazionale,
l’opera è un prezioso esempio di quella «squisita elencazione botanica» di cui scrive
Giubbini in occasione della mostra antologica allestita a Villa Croce a proposito, appunto, del
legame di Saccorotti al motivo floreale.
La poetica novecentista e l’innata sensibilità di Oscar Saccorotti si accordano nell’armonia
cromatica leggera ed equilibrata in un'opera di grande levità formale e compositiva.
86

87

43 Antonio Schiaffino
Camogli (GE) 1879 - Genova 1968
Giorno d’estate
Olio su tela
Cm 22 x 36
Firmato in basso a destra
Probabile datazione: 1925 ca.
La chiara e luminosa tavolozza del grande colorista di Camogli trabocca nell’intensità del piccolo
e raffinato olio.
Caratterizzata da grande sensibilità del tocco e ineguagliabile abilità tecnica, nella sua semplicità
l’opera è con tutta probabilità realizzata en plein air e costituisce un esempio evidente
della sensibilità luministica e compositiva di Antonio Schiaffino.
88

89

44 Antonio Schiaffino
Camogli (GE) 1879 - Genova 1968
Pace campestre
Olio su tela
Cm 55 x 38
Firmato e datato 930 in basso a sinistra
Sul retro: di pugno dell’artista, titolo e firma
ESPOSIZIONI:
- LXXVIII Mostra della Società per le Belle Arti, Palazzo Rosso, Genova 1931
BIBLIOGRAFIA:
- Catalogo della LXXVIII Mostra della Società per le Belle Arti, Palazzo Rosso,
Genova 1931, n° 150 di catalogo
Esposto in occasione della mostra organizzata dal Sindacato ligure nel 1931, il dipinto presenta
caratteristiche di grande freschezza cromatica e articolazione compositiva.
Ma sono forse le possibilità interpretative a costituire il fulcro dell’opera. Come in un romanzo
dal finale aperto, la sedia, il libro e il panno blu, emergono dal raffinato gioco di luci e ombre
e rimangono immobili al centro del dipinto, in attesa che la storia continui…
90

91

45 Giovanni Solari
Genova 1907 - ivi 1998
La valle del Bisagno
Olio su cartone
Cm 51 x 57
Firmato e datato 931 in basso a destra
Sul retro: di pugno dell’artista, titolo, data e firma
La semplificazione compositiva che informa tanta parte dell’attività dell’artista è funzionale alla
notevole profondità del dipinto, con i punti di fuga che si perdono seguendo il greto del Bisagno
e i valichi delle alture. Attraverso la prospettiva a volo d’uccello chi osserva può cogliere nell’immediato
l’intera sezione della valle.
La pennellata morbida e libera e non troppo attenta all’esatta restituzione dei volumi e delle
proporzioni è caratteristica costante di Giovanni Solari, artista impegnato e refrattario alle
imposizioni culturali.
92

93

46 Angelo Vernazza
Sampierdarena (GE) 1869) - Genova 1937)
Scalinata San Giorgio, Portofino
Olio su tavola
Cm 34 x 19,5
Firmato in basso al centro
Probabile datazione: 1899 ca.
Sul retro: Scalinata San Giorgio (detta del Diavolo), Portofino.
Dono dell’amico pittore Angelo Vernazza, anno 1899
Angelo Vernazza, brillante allievo di Nicolò Barabino, conduce il paesaggismo di fine Ottocento
alle istanze divisioniste e simboliste. Come nel caso di questo piccolo olio che, nell’inusuale
orientamento verticale accentuato, accompagna la tensione ascensionale della scalinata
che conduce alla Chiesa di San Giorgio a Portofino.
La tavolozza classica si anima nella stesura del colore a tocchi rapidi e velatamente filamentosi
di derivazione, appunto, divisionista. Di notevole forza evocativa è il contrasto tra la luce
abbacinante che illumina la facciata della chiesa e l’ombra della scalinata, in una sorta di
gioco semantico tra la denominazione vernacolare di quest’ultima, la Scalinata del Diavolo, e
la sacralità del luogo ove conduce.
94

95

47 Adelina Zandrino
Genova 1893 - ivi 1994
Maternità
Olio su tavola
Cm 42 x 42
Firmato e datato XIX (1941) in alto a sinistra
«Nel viso di un bambino, nei suoi occhi, vedo il riflesso della divinità che egli porta inconsapevolmente
dal fiorito mondo da cui è venuto. Quando la sua piccola bocca sorride, vi alita
un soffio di paradiso. Ecco perché amo circondare di piccoli angeli canori le culle dei miei
bimbi addormentati e sorridenti. Mi pare di penetrarne i sogni e il divino eterno mistero da cui
scaturirono» (A. Zandrino 1938).
96

97

Ultima di copertina
Aurelio Craffonara, Montagne innevate, 1937
Finito di stampare nel mese di Ottobre 2023 da Grafiche G7 - Genova
Foto e Grafica: L’Agorà - Genova
© Galleria Arte Casa, 2023

galleria-artecasa.it