24.10.2023 Views

syndicom rivista N.37

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

«Per affrontare datori di lavoro come Alphabet, che hanno<br />

strategie globali, dobbiamo fare la stessa cosa» Daniel Hügli<br />

21<br />

Lottare insieme a livello mondiale<br />

Oltre 1200 attivisti e segretari sindacali provenienti da 109 Paesi<br />

si sono incontrati al 6° Congresso sindacale mondiale di UNI Global<br />

Union a Filadelfia dal 27 al 30 agosto. C’era anche <strong>syndicom</strong>.<br />

Daniel Hügli sul palco del congresso mondiale sindacale a Filadelfia. (© UNI Global Union)<br />

Daniel Hügli, membro del Comitato<br />

direttore di <strong>syndicom</strong>, era presente a<br />

Filadelfia: perché un Congresso sindacale<br />

mondiale?<br />

Anche se siamo diversi, siamo una<br />

grande famiglia sindacale mondiale,<br />

che si unisce per dare peso alle sue lotte.<br />

Abbiamo bisogno di organizzarci, e<br />

questo più che mai: mentre le aziende<br />

diventano sempre più grandi e i governi<br />

attaccano i diritti delle lavoratrici e<br />

dei lavoratori, dobbiamo cercare nuovi<br />

e più forti legami tra di noi e all’interno<br />

dei nostri sindacati.<br />

Quali sono le «battaglie» sindacali che<br />

riguardano tutti i Paesi?<br />

Sebbene i problemi non siano ovviamente<br />

affrontati nello stesso modo o<br />

con la stessa urgenza – a seconda che<br />

ci si trovi in Ucraina o in Giappone –,<br />

ovunque i sindacati sono la soluzione.<br />

Rafforzare l’influenza dei lavoratori è<br />

una priorità: aumentare il numero dei<br />

nostri iscritti per poter rivendicare<br />

con una forza ancora maggiore diritti<br />

come la sicurezza, la salute, l’uguaglianza<br />

e il diritto di partecipazione e<br />

negoziazione.<br />

In un settore che conosco bene,<br />

quello ICT (Information & Communication<br />

Technology) dobbiamo affrontare<br />

datori di lavoro come Alphabet,<br />

che hanno strategie globali. Noi dobbiamo<br />

fare la stessa cosa e organizzarci<br />

a livello internazionale per mettere<br />

in atto strumenti efficaci e vincolanti e<br />

tenere testa alle multinazionali.<br />

Quali proposte concrete sono emerse<br />

dall’incontro?<br />

Abbiamo adottato risoluzioni e misure<br />

per concentrarci nei prossimi quattro<br />

anni sulla ricostruzione del potere<br />

sindacale a livello globale. I dibattiti si<br />

sono concentrati, ad esempio, sui<br />

modi per affrontare l’impatto del cambiamento<br />

climatico e per garantire<br />

una giusta transizione per le lavoratrici<br />

e i lavoratori di tutti i settori, o per<br />

«sollevarsi insieme» (come lo slogan<br />

«rising together» di questo 6° Congresso),<br />

per i giovani, la pace, la democrazia<br />

e i diritti umani. Ascoltare le testimonianze<br />

dei nostri colleghi<br />

provenienti dalla Colombia, dal Nepal<br />

o dalle Filippine è stato incredibilmente<br />

ricco e mi ha dato non solo nuove<br />

prospettive e altre angolazioni di<br />

lotta, ma anche l’energia e il coraggio<br />

per difendere instancabilmente le libertà<br />

sindacali e umane.<br />

Muriel Raemy<br />

I documenti del 6° Congresso<br />

mondiale di UNI Global Union<br />

Insieme per la parità<br />

globale<br />

Patrizia Mordini, Responsabile delle pari<br />

opportunità e membro del Comitato direttivo<br />

Più di 700 sindacaliste provenienti da oltre<br />

200 Paesi si sono riunite a Filadelfia<br />

per la Conferenza mondiale delle donne<br />

di UNI Global Union. All’insegna del<br />

motto «Women Rising Together», abbiamo<br />

stabilito le priorità per i prossimi<br />

quattro anni ed eletto il nuovo Comitato<br />

esecutivo. Abbiamo condiviso le cosiddette<br />

«best practices» e imparato dalle<br />

campagne di tutti i continenti su sei<br />

temi: per un lavoro dignitoso e un mondo<br />

sostenibile, per un mondo libero dalla<br />

violenza sessuale e dalle molestie, per<br />

le questioni giovanili, per la promozione<br />

delle donne all’interno dei sindacati,<br />

nonché per la salute e la sicurezza sul lavoro.<br />

Molte sindacaliste si sono concentrate<br />

su quest’ultimo tema, prendendo<br />

in considerazione l’intero ciclo di vita<br />

delle donne. Oltre alla maternità, anche<br />

le altre due «M», mestruazioni e menopausa,<br />

dovrebbero uscire dalla zona<br />

tabù. La menopausa, in particolare, è<br />

ancora raramente affrontata, anche se<br />

studi dimostrano che molte donne si<br />

sentono danneggiate sul lavoro a causa<br />

dei sintomi della menopausa. In Gran<br />

Bretagna, lo scorso anno il 60 % delle<br />

donne fra 50 e 64 anni ha dichiarato che<br />

la menopausa ha avuto un impatto negativo<br />

sul lavoro. In Australia la percentuale<br />

sale all’83 %. A volte le donne lasciano<br />

addirittura il lavoro. Pochi Paesi raccolgono<br />

dati, ma hanno già creato condizioni<br />

di lavoro progressiste: una sindacalista<br />

australiana ha riferito di misure<br />

già approvate dal Parlamento. La Conferenza<br />

ha quindi chiesto che le questioni<br />

relative a mestruazioni e menopausa<br />

siano incluse nei negoziati e nei CCL.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!