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syndicom rivista N.37

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

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18<br />

Dalle<br />

professioni<br />

Stampa scritta, discesa all’inferno<br />

Tamedia continua a tagliare. Il 25 settembre, il personale, sostenuto<br />

da <strong>syndicom</strong>, ha organizzato una manifestazione a Losanna<br />

per protestare contro i licenziamenti annunciati. Eravamo più<br />

di cento: speriamo che questo spirito di lotta si diffonda.<br />

Allorché mercoledì 20 settembre la direzione<br />

di Tamedia ha annunciato alle<br />

redazioni il piano di riduzione dei costi,<br />

l’entità dei tagli ha superato i timori<br />

dei giornalisti e dei lavoratori dei<br />

media: 50 posti di lavoro fissi e 20 posti<br />

freelance in tutto il Paese. Nella<br />

Svizzera romanda saranno licenziate<br />

28 persone entro la fine di ottobre.<br />

Sono interessate le redazioni di 24<br />

heures, Tribune de Genève, la redazione<br />

T (la redazione comune delle testate<br />

francofone di Tamedia) e Matin Dimanche,<br />

per ottenere un risparmio di<br />

3,5 milioni di franchi. Questo smantellamento<br />

corrisponde a più del 10<br />

per cento dell’organico (nella Svizzera<br />

romanda lavorano attualmente 250<br />

persone). <strong>syndicom</strong> denuncia la totale<br />

mancanza di responsabilità sociale<br />

dell’editore zurighese che, svuotando<br />

le redazioni, impedisce loro di svolgere<br />

il lavoro essenziale per una società<br />

informata e per la democrazia. Dobbiamo<br />

anche sottolineare la totale<br />

mancanza di responsabilità sociale di<br />

un’azienda miliardaria che taglia posti<br />

di lavoro in un settore già depresso,<br />

in gran parte a causa delle sue stesse<br />

decisioni. Tutto questo è già stato detto<br />

e ripetuto. Ma a Tamedia non importa.<br />

Per Stephanie Vonarburg, vicepresidente<br />

di <strong>syndicom</strong> e responsabile<br />

del settore Media, si tratta di un vero e<br />

proprio scandalo. «Le redazioni sono<br />

già dissanguate e costantemente sotto<br />

pressione». E questo in un momento<br />

in cui TX Group, il nome ufficiale<br />

dell’azienda, sta andando bene finanziariamente:<br />

TX Group ha fatto registrare<br />

un utile di 123 milioni nel 2022<br />

e di 177 milioni nel 2021. Lo scorso<br />

anno TX Group ha pagato 47,7 milioni<br />

di dividendi ai suoi azionisti, 78,4 milioni<br />

nel 2021 e oltre un miliardo da<br />

Manifestazione contro Tamedia alla Tour Edipresse a Losanna, lo scorso 25 settembre. (© Sergio Ferrari)<br />

quando il gruppo è stato quotato in<br />

borsa nel 2000. La maggior parte di<br />

questo denaro va nelle tasche dall’azionista<br />

di maggioranza, la famiglia<br />

Supino-Coninx.<br />

Risparmiare 6 milioni tagliando 50<br />

posti di lavoro e sottrarre 47 milioni<br />

dal bilancio per darli agli azionisti che<br />

non ne hanno bisogno? Sempre più<br />

persone rifiutano questo modo di fare.<br />

Questa frenetica corsa al profitto deve<br />

finire. <strong>syndicom</strong> sostiene le redazioni<br />

in tutte le loro azioni future per contrastare<br />

questo nuovo piano di risparmio<br />

e i licenziamenti che renderanno<br />

più precarie decine di figure professionali<br />

nella Svizzera francese e tedesca,<br />

senza contare l’ulteriore pressione<br />

sulle redazioni già dissanguate.<br />

È il lavoro dei suoi dipendenti che ha<br />

permesso a Tamedia di godere di<br />

un’ottima salute finanziaria. È ora che<br />

il gruppo investa nelle sue redazioni,<br />

nel suo personale e nel giornalismo.<br />

Le nostre colleghe e i nostri colleghi<br />

non ne possono più. La lotta sindacale<br />

continua.<br />

Melina Schröter<br />

I media secondo Supino<br />

«Ma Der Bund e Berner Zeitung<br />

piacciono ai lettori!». Due testate,<br />

una sola redazione: questa la formula<br />

di Pietro Supino per salvare la<br />

carta stampata. E i giornalisti che<br />

hanno perso il lavoro? E i rischi per<br />

la pluralità di opinioni? In fondo,<br />

sono una sorta di danno collaterale,<br />

ha risposto candidamente Supino,<br />

invitato dalla fondazione Möbius a<br />

Lugano a fine settembre. Per il presidente<br />

del gigante mediatico TX<br />

Group (già Tamedia), la causa della<br />

crisi è l’offerta alternativa sovrabbondante.<br />

«Siamo in declino, soltanto<br />

non ne conosciamo la velocità»,<br />

ha ammesso, prevedendo che<br />

dei tre centri stampa attualmente<br />

esistenti ne resterà uno solo. Quanto<br />

alla SSR, secondo lui dovrebbe<br />

occuparsi soltanto dell’offerta culturale<br />

e di tutto quanto non fa concorrenza<br />

ai privati. Più chiaro di<br />

così... (Giovanni Valerio)

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