La mia ditta 3/2023
La rivista di AXA al servizio delle aziende vi informa tre volte all'anno su temi che interessano i piccoli imprenditori.
La rivista di AXA al servizio delle aziende vi informa tre volte all'anno su temi che interessano i piccoli imprenditori.
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3 | <strong>2023</strong><br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong>DITTA<br />
<strong>La</strong> rivista per PMI di AXA<br />
Imprenditorialità<br />
Dall’idea commerciale<br />
al modello di business<br />
Pagina 8<br />
Customer experience<br />
management<br />
Vicinanza alla clientela<br />
quale vantaggio competitivo<br />
Pagina 14<br />
Incomparabile<br />
freschezza<br />
Intervista a Erland Brügger e Silvan Brauen,<br />
i co-CEO di Rivella<br />
Pagina 30
Il mio motivo d’orgoglio<br />
Jonas Blaser, Nicolas Sigrist<br />
e Fadri Zimmermann di<br />
GANGO LUEGE<br />
Ho conosciuto Nicolas otto anni fa al Gurtenfestival<br />
e ci siamo capiti al volo fin dall’inizio. Per<br />
noi due fare video a quei tempi era più che altro<br />
un hobby. Con l'arrivo dei primi lavori, tuttavia,<br />
ci siamo rapidamente accorti che insieme eravamo<br />
un ottimo team. Non era mai stata nostra<br />
intenzione avviare un'attività indipendente, ma<br />
con l’aumentare degli ordini è stato un passo<br />
del tutto naturale. Nel 2016 abbiamo fondato<br />
GANGO LUEGE e nel 2021 è arrivato a bordo Fadri,<br />
il terzo del gruppo. Sarà perché siamo nati<br />
tutti e tre lo stesso giorno, ma for<strong>mia</strong>mo un trio<br />
Tre registi – una visione<br />
affiatato. Tutti fanno tutto e la parola «no» da<br />
GANGO LUEGE praticamente non esiste. Oltre<br />
alla produzione di corporate movie, video musicali<br />
e di animazione 2D e 3D, nonché lo svolgimento<br />
di workshop, abbiamo anche un podcast.<br />
Chi volesse vederci al lavoro, può guardare i nostri<br />
blog su YouTube. Per il futuro sarebbe stupendo<br />
potersi concedere il tempo di realizzare<br />
un documentario. E se poi fosse anche proiettato<br />
al Film Festival di Locarno naturalmente sarebbe<br />
fantastico.<br />
gangoluege.ch<br />
Foto: Sarah Stangl<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
2 03/<strong>2023</strong>
Il mio motivo d’orgoglio<br />
Evelin Stefano<br />
di VUP<br />
Ho sempre lavorato come indipendente. Ho iniziato con<br />
la BIM BAM BINO AG, un'agenzia di eventi e arredamento<br />
per bambini, a cui ho affiancato nel tempo anche Ballmania.ch,<br />
una piscina di palline per adulti. Nel 2016, con<br />
un corso di formazione come consulente armocromista e<br />
d’immagine diplomata, ho scoperto la <strong>mia</strong> vera passione!<br />
Intanto vedevo che la cravatta stava gradualmente scomparendo<br />
dal collo degli uomini lasciandoli spaesati sul<br />
dress code da adottare al lavoro. Mi sono così lanciata<br />
nella missione di rivoluzionare la cravatta. Per farla<br />
breve, ho comprato un sacco di cravatte, le ho fatte a<br />
pezzi e poi rimesse assieme in modo inedito. Alla fine<br />
Accessorio multifunzionale<br />
mi sono ritrovata tra le mani un accessorio che sapevo<br />
avrebbe funzionato. Così è nato VUP, un complemento<br />
multifunzionale adatto a ogni stile. <strong>La</strong> <strong>mia</strong> clientela è varia<br />
quanto il prodotto stesso e comprende sia privati che<br />
aziende. L’anno scorso ad esempio ho rifornito una banca<br />
con oltre 1000 VUP. Poter coltivare la <strong>mia</strong> passione mi<br />
rende estremamente felice. Non potrei neanche immaginarmi<br />
di fare un lavoro che non mi dia soddisfazione. Il<br />
mio desiderio? Che la <strong>mia</strong> invenzione riceva l'attenzione<br />
che si merita e che VUP entri nella storia della moda<br />
come nuovo genere di accessorio.<br />
vup.fashion<br />
03/<strong>2023</strong> 3<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
Appena<br />
controllati i bilanci<br />
trimestrali,<br />
ora si passa<br />
alla domanda<br />
d’esecuzione.<br />
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EasyGov.swiss
INDICE | EDITORIALE<br />
«Gring ache<br />
u seckle»<br />
COLOPHON<br />
Editore: AXA, Newsroom<br />
Indirizzo della redazione:<br />
AXA «<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong>»<br />
Römerstrasse 17<br />
8400 Winterthur<br />
www.la-<strong>mia</strong>-<strong>ditta</strong>.ch<br />
E-mail: meine.firma@axa.ch<br />
Redazione:<br />
Melanie Ade (direzione)<br />
Hanno collaborato a questo<br />
numero:<br />
Simona Altwegg<br />
Joëlle Jeitler<br />
Online: Urs Wildi<br />
Traduzione:<br />
<strong>La</strong>nguage Services, AXA<br />
Concezione e realizzazione:<br />
Der <strong>La</strong>youter,<br />
Marco Vara, AXA Newsroom<br />
Stampa e spedizione:<br />
Swissprinters AG<br />
Brühlstrasse 5<br />
CH-4800 Zofingen<br />
Periodicità:<br />
tre volte l’anno in italiano,<br />
tedesco e francese<br />
Tiratura complessiva:<br />
84 000<br />
Amministrazione<br />
delle inserzioni:<br />
Galledia Fachmedien AG<br />
Burgauerstrasse 50<br />
9230 Flawil<br />
Tel. 058 344 97 69<br />
ornella.assalve@galledia.ch<br />
www.galledia.ch<br />
Modifiche d’indirizzo e<br />
disdette:<br />
via mail a<br />
meine.firma@axa.ch<br />
Stampato<br />
8<br />
2<br />
3<br />
7<br />
8<br />
14<br />
18<br />
Il mio motivo d'orgoglio: Jonas Blaser, Nicolas Sigrist,<br />
Fadri Zimmermann, gangoluege GmbH<br />
Il mio motivo d'orgoglio: Evelin Stefano, VUP Fashion<br />
Successo<br />
Imprenditorialità: sangue, lacrime e sudore. Quello che serve<br />
a una giovane azienda per affermarsi sul mercato.<br />
Customer experience management: se utilizzato correttamente<br />
garantisce alle PMI un cruciale vantaggio concorrenziale<br />
e ne diventa la chiave del successo futuro.<br />
Il grafico: <strong>La</strong> Svizzera su quattro ruote.<br />
Ricordate questa leggendaria frase risalente<br />
agli anni Novanta? L’aveva pronunciata<br />
l’allora diciannovenne mezzofondista<br />
Anita Weyermann, quando<br />
nel 1997 ai Campionati mondiali di<br />
Atene vinse a sorpresa la medaglia di<br />
bronzo per la Svizzera sulla distanza di<br />
1500 metri, scrivendo così un pezzo di<br />
storia dello sport elvetico. Ancora oggi,<br />
molti giovani imprenditori e imprenditrici<br />
dovrebbero tenere presente questa<br />
battuta in dialetto bernese, la quale<br />
sprona a dare il meglio di sé perseguendo<br />
con tenacia l’obiettivo. Infatti,<br />
fondare una nuova impresa è una cosa,<br />
posizionarsi con successo sul mercato,<br />
essere redditizi e crescere nel tempo,<br />
un’altra. Nel nostro articolo a pagina 8<br />
vi raccontiamo come un’idea commerciale<br />
nata in sordina riesce a sfondare<br />
a livello internazionale e perché a volte<br />
occorre fare anche cose che non sono<br />
nelle proprie corde.<br />
E a proposito di successo negli affari:<br />
saperlo conservare a lungo termine<br />
non è per nulla scontato. In tempi<br />
caratterizzati da globalizzazione, digitalizzazione<br />
e inflazione la prossimità<br />
e la comprensione della clientela diventano<br />
un vantaggio competitivo decisivo.<br />
Vi mostriamo come entusiasmare<br />
la vostra clientela e lasciare alle spalle<br />
la concorrenza. Questi e altri ancora i<br />
temi dell’attuale numero.<br />
myclimate.org/01-23-363482<br />
19<br />
Sicurezza<br />
Buona lettura!<br />
20<br />
22<br />
Future leadership skills: come sarà lo stile dirigenziale del<br />
futuro e quali capacità richiede.<br />
Studio PMI: perché le possibilità di lavorare part-time sono<br />
ancora ridotte nelle professioni tipicamente maschili.<br />
Melanie Ade<br />
Caporedattrice<br />
«<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong>»<br />
25<br />
Responsabilità<br />
Foto: Dan Cermak; Keystone/Gaëtan Bally<br />
Siamo anche su<br />
LinkedIn.<br />
Venite a visitarci<br />
all’indirizzo<br />
www.linkedin.com/<br />
company/meine-firma<br />
per contenuti davvero<br />
interessanti anche<br />
online.<br />
26<br />
30<br />
34<br />
35<br />
Assicurazione trasporti: come minimizzare il rischio di merce<br />
danneggiata.<br />
Intervista: i due co-CEO di Rivella, Erland Brügger e Silvan<br />
Brauen, ci spiegano la ricetta per fare assurgere una bibita a<br />
base di siero di latte a bevanda nazionale.<br />
Il mio motivo d'orgoglio: Thomas Mächler, Züriring / IMAG AG<br />
Il mio motivo d'orgoglio: Constanze Gülle, Hörzentrum<br />
Schweiz<br />
03/<strong>2023</strong> 5<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
<strong>La</strong> vostra azienda vuole<br />
rispar<strong>mia</strong>re energia,<br />
noi abbiamo gli incentivi.<br />
Ne vogliamo parlare?<br />
0848 444 444<br />
Insieme verso l’ottimizzazione energetica<br />
della vostra azienda.
Successo<br />
Domanda di un lettore<br />
Acquisti a rate<br />
Vendo elettrodomestici online e li faccio<br />
pagare tramite fattura (consegnata alla<br />
clientela insieme ai prodotti). Sia sulla<br />
fattura che sulla pagina Internet c’è<br />
scritto che il pagamento è da effettuare<br />
entro 30 giorni. Ora un cliente sta<br />
pagando a rate, anche se il contratto non<br />
lo prevede. Ne ha il diritto?<br />
S. T., Friburgo<br />
No, procedere in questo modo non è<br />
ammesso, in quanto si applicano le condizioni<br />
di pagamento del contratto di compravendita.<br />
Se non vi è alcun accordo sul pagamento a<br />
rate, a valere è la legge, e le disposizioni<br />
legali prevedono un versamento unico dopo<br />
la ricezione della merce. Solitamente in<br />
Svizzera il termine di pagamento è di<br />
30 giorni.<br />
Carole Kaufmann Ryan<br />
Avvocata AXA-ARAG<br />
Foto: p.g.c.; Keystone/Nils Hendrik Mueller<br />
Controversie edilizie<br />
in aumento<br />
Bambini rumorosi, piante che sconfinano nel giardino altrui o un<br />
nuovo capanno che crea ombra indesiderata: molti sono i motivi che<br />
fanno perdere la pazienza con i vicini. Dopo l’impennata di richieste<br />
di informazioni relative alle controversie con il vicinato durante la<br />
pande<strong>mia</strong>, la situazione sembra ora tornare alla normalità. L'anno<br />
scorso AXA-ARAG aveva registrato un calo del 13 per cento di casi<br />
rispetto all’anno precedente, mentre in quello in corso la flessione<br />
ammonta attualmente a un altro 6 per cento. Il maggior numero di<br />
richieste di informazioni relative alle controversie proviene dai Cantoni<br />
Vaud, Vallese e Berna, mentre il Cantone di Zurigo è quello in<br />
cui si registra il minor numero di casi giuridici notificati, seguito dai<br />
Cantoni Argovia e Turgovia. Ormai da anni, i motivi alla base dei litigi<br />
più frequenti tra vicini sono legati a progetti di costruzione, piante e<br />
rumore. Tuttavia, mentre le lamentele riconducibili a piante ed emissioni<br />
acustiche diminuiscono, quelle collegate ad attività edilizie sono<br />
in costante aumento. AXA-ARAG constata un incremento annuo del<br />
10 per cento. Come primo passo, in caso di controversia con i vicini,<br />
è sempre consigliabile un approccio diretto. Qualora non si giunga ad<br />
alcun risultato, sarebbe opportuno ricorrere a un mediatore imparziale:<br />
in questo ambito si ottiene solitamente un risultato migliore che<br />
presentandosi in tribunale, in quanto un procedimento giudiziario<br />
implica dei rischi, si protrae nel tempo e può diventare molto costoso.<br />
Inoltre, succede di rado che una sentenza giudiziaria risolva effettivamente<br />
il conflitto.<br />
03/<strong>2023</strong> 7<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
START-UP<br />
Storie di alti<br />
e bassi<br />
Da sola, una buona idea non è purtroppo garanzia di successo. Per riuscire ad affermarsi<br />
sul mercato come start-up servono coraggio, tenacia e a volte anche un pizzico di fortuna.<br />
Tre aziende ci rivelano la loro ricetta.<br />
Testo Melanie Ade Foto Dan Cermak<br />
L<br />
a tipica start-up svizzera nasce da un<br />
progetto congiunto con un’università<br />
o da uno spin-off di un Politecnico federale;<br />
opera nel settore delle tecnologie,<br />
ha un’idea di base innovativa o<br />
addirittura dirompente ed è altamente scalabile.<br />
«Noi non rientriamo esattamente in questo<br />
schema», dice ridendo Andreas Lenzhofer,<br />
co-fondatore di Dagsmejan. Sia lui che sua moglie<br />
Catarina Dahlin avevano già lavorato per<br />
diversi anni in grandi aziende – lui nella consulenza<br />
d’impresa, lei nel marketing. Ma nel<br />
2016, nel bel mezzo della loro carriera lavorativa,<br />
i due maturano il desiderio di trasformarsi<br />
in imprenditori per il resto della loro vita professionale.<br />
E così, la sera dopo il lavoro, nel salotto<br />
di casa elaborano un progetto. «Abbiamo<br />
L’esperto<br />
Raphael Tobler è imprenditore e presidente della<br />
Swiss Startup Association. L’organizzazione non<br />
statale si impegna a creare un ambiente favorevole<br />
per le start-up svizzere. Il suo obiettivo è<br />
rendere la Svizzera il numero uno tra gli hotspot<br />
europei per le start-up.<br />
swissstartupassociation.ch<br />
adottato un approccio strategico, analizzando<br />
i trend destinati a interessare la società nei<br />
successivi 20 anni e tenendo conto delle nostre<br />
capacità e dei settori in cui avremmo potuto<br />
riscuotere successo» spiega Lenzhofer. E così è<br />
nata la loro azienda Dagsmejan, che soddisfa<br />
appieno l’aspetto innovativo e scalabile della<br />
tipica start-up.<br />
Dormire meglio grazie a indumenti<br />
funzionali<br />
Dagsmejan è una parola composta da due termini<br />
svedesi, «dag» (ovvero giorno) e «mejan»<br />
(energia). Energia per la giornata, dunque. Ecco<br />
l’idea di base dei due imprenditori. «Abbiamo<br />
notato che l’abbigliamento sportivo negli ultimi<br />
anni ha avuto uno sviluppo formidabile,<br />
mentre gli indumenti che si usano per dormire<br />
sono rimasti nell’ombra, tanto che i più<br />
si accontentano di pantaloncini vecchi e di una<br />
t-shirt dismessa», afferma l’ex consulente aziendale.<br />
Eppure si tratta di vestiti che indossiamo<br />
per circa un terzo della nostra giornata, spiega<br />
Andreas Lenzhofer. «<strong>La</strong> salute e il benessere, e<br />
quindi anche un sonno ottimale e ristoratore,<br />
sono elementi sempre più importanti per la<br />
nostra società. Ciononostante, finora nessuno<br />
aveva mai pensato che un pigiama funzionale<br />
potesse migliorare la qualità del sonno. Ben presto<br />
ci siamo quindi resi conto di aver trovato<br />
una lacuna di mercato».<br />
Consapevoli di non essere esperti del tessile<br />
e di avere quindi bisogno di aiuto per lo sviluppo<br />
del prodotto, la coppia di fondatori si ri-<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />
Dagsmejan contribuisce<br />
a migliorare la qualità del<br />
sonno grazie a capi di abbigliamento<br />
funzionale. I suoi<br />
indumenti sono prodotti in<br />
modo sostenibile ed etico e<br />
sono composti al 100% da<br />
fibre naturali. Fondata nel<br />
2016 con sede principale a<br />
Zurigo, oggi l’azienda vende<br />
i propri pigiami in oltre 80<br />
Paesi.<br />
dagsmejan.ch<br />
Andreas Lenzhofer e Catarina<br />
Dahlin vogliono produrre<br />
l’abbigliamento da notte più<br />
comodo al mondo contribuendo<br />
così a migliorare chiaramente<br />
la qualità del sonno in<br />
modo naturale e sostenibile.<br />
▶<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
8 03/<strong>2023</strong>
03/<strong>2023</strong> 9<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA 10<br />
03/<strong>2023</strong>
START-UP<br />
«Soprattutto all’inizio è consigliabile avvalersi di un supporto<br />
esterno da imprenditori affermati e business angel»<br />
Cristian Grossmann, CEO Beekeeper<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />
Beekeeper è una un’app piattaformnicazione<br />
di comunicazione e collaborazione che<br />
di comu-<br />
aiuta digitale aziende che aiuta con le aziende attività<br />
prevalentemente a creare un network manuali di contatti<br />
per un i propri network collabora-<br />
di contatti<br />
a<br />
creare<br />
per tori i sprovvisti propri collaboratori<br />
di postazione<br />
sprovvisti di lavoro digitale, postazione affinché di<br />
lavoro possano digitale, essere affinché informati e<br />
possano motivati. essere informati e<br />
motivati. Fondata nel Fondata 2012, oggi nel 2012,<br />
oggi l’azienda l’azienda ha un ha organico un organico di<br />
di oltre oltre 200 200 unità. unità.<br />
beekeeper.ch<br />
beekeeper.io/de<br />
Il sistema operativo mobile<br />
sviluppato dal CEO di Beekeeper,<br />
Cristian Grossman, offre ai<br />
dipendenti senza postazione<br />
PC accesso ad altri colleghi,<br />
processi e informazioni,<br />
permettendo loro di lavorare<br />
in modo produttivo, motivato<br />
e sicuro.<br />
volge all’Empa (<strong>La</strong>boratori Federali Svizzeri di<br />
Scienza e Tecnologia dei Materiali), alla Scuola<br />
universitaria superiore di Lucerna e a un professore<br />
del sonno dell’Università di Stoccolma.<br />
Il progetto di ricerca viene finanziato da Innosuisse,<br />
l’Agenzia svizzera per la promozione<br />
dell’innovazione. «Dato che volevamo sviluppare<br />
un prodotto completamente nuovo, dovevamo<br />
analizzare su base scientifica cosa serve<br />
al corpo umano durante il sonno, quali materiali<br />
sono adatti per questo tipo di indumenti<br />
funzionali e qual è la forma che un pigiama<br />
deve avere per una funzione ottimale», spiega<br />
Andreas Lenzhofer.<br />
Le battute di arresto ci sono sempre<br />
Più semplice a dirsi che a farsi: la fase di ricerca<br />
e sviluppo non è durata i nove mesi previsti, ma<br />
circa 18, e dopo un passo in avanti ce n’erano<br />
due indietro. «Sembrava di stare sulle montagne<br />
russe, dopo un piccolo successo si presentava<br />
subito un nuovo problema al quale occorreva<br />
trovare una soluzione. Più di una volta<br />
siamo stati sul punto di gettare la spugna»,<br />
ricorda il co-fondatore. Anche Raphael Tobler,<br />
imprenditore e presidente della Swiss Startup<br />
Association (SSA), capisce bene un simile scenario.<br />
«I giovani imprenditori devono essere<br />
estremamente ostinati e persistenti. Nessuno<br />
sta aspettando il tuo prodotto, e le battute di<br />
arresto ci sono sempre. Bisogna essere in grado<br />
di rialzarsi sempre, imparare dai propri errori<br />
e andare avanti».<br />
<strong>La</strong> persistenza ha pre<strong>mia</strong>to Andreas Lenzhofer<br />
e Catarina Dahlin: oggi Dagsmejan si è affermata<br />
sul mercato e i suoi pigiami si vendono in<br />
tutto il mondo. Cosa consiglierebbe a chi fonda<br />
un’azienda? «È importante avere un buon prodotto<br />
non copiabile in tempi rapidi. Occorre un<br />
team di fondatori ben funzionante e in grado di<br />
perseguire gli stessi interessi nel breve, medio<br />
e lungo termine. Occorre una visione condivisa<br />
dell’intensità con cui si intende collaborare con<br />
gli investitori. E non bisogna aver paura di accettare<br />
tutto il sostegno offerto dall’ecosistema<br />
svizzero delle start-up».<br />
Mettere in rete il personale di prima linea<br />
Quando nel 2012 Cristian Grossmann e il suo<br />
partner hanno fondato la start-up«Beekeeper»,<br />
l’ecosistema svizzero delle start-up era ancora<br />
agli albori. Non esistevano infatti né un’ampia<br />
comunità di investitori, né programmi di mentoring.<br />
Ciononostante i due avevano un obiettivo<br />
dichiarato: creare una piattaforma per per-<br />
mettere al personale impiegato in prima linea<br />
(ovvero in ambiti quali produzione, commercio<br />
al dettaglio, cantieri, cura della persona o ristorazione)<br />
di fare rete, informarsi e impegnarsi.<br />
«A livello mondiale oltre l’80% dei lavoratori<br />
e delle lavoratrici opera in prima linea. Nonostante<br />
ciò, la digitalizzazione e lo sviluppo<br />
tecnologico per questo tipo di forza lavoro arranca»<br />
spiega Cris Grossmann, che è anche CEO<br />
dell’azienda tecnologica. «Il nostro sistema operativo<br />
mobile consente ai lavoratori sprovvisti<br />
di postazione PC di essere a diretto contatto con<br />
tutti i colleghi, i processi e le informazioni di<br />
cui hanno bisogno per lavorare in modo produttivo,<br />
motivato e sicuro».<br />
Sfruttare il sostegno esterno<br />
Una visione di ampio respiro, dunque. Ma anche<br />
Beekeeper ha avuto problemi iniziali, come<br />
racconta Grossmann. «Agli esordi è stato difficile<br />
trovare il personale adatto. Tanti preferivano<br />
lavorare per aziende già affermate come<br />
Google o UBS e avere uno stipendio elevato,<br />
piuttosto che per una start-up sconosciuta dalle<br />
opache prospettive di successo». Inoltre, all’inizio<br />
si perde molto tempo per risolvere questioni<br />
banali su aspetti giuridici, fiscali o amministrativi.<br />
«Spesso i giovani imprenditori pensano di<br />
dover creare tutto da zero. Invece, molti altri<br />
fondatori di aziende hanno dovuto affrontare<br />
le stesse problematiche e hanno già trovato le<br />
soluzioni adatte. Soprattutto all’inizio, è quindi<br />
consigliabile ricorrere a un supporto esterno di<br />
imprenditori affermati e business angel». Anche<br />
il presidente di SSA Raphael Tobler sottolinea<br />
questo aspetto: «Non appena le start-up<br />
stilano i primi contratti con clienti, investitori o<br />
partner, dovrebbero assolutamente rivolgersi a<br />
un avvocato che verifichi i documenti. Si tratta<br />
infatti di questioni in cui l’avventatezza e la<br />
mancanza di nozioni giuridiche possono essere<br />
devastanti e causare in seguito costi elevati».<br />
Oggi, a oltre dieci anni di distanza, Beekeeper<br />
opera in più di 30 Paesi e sono oltre 1300 le<br />
aziende che si affidano alle sue soluzioni digitali.<br />
E anche Grossmann sceglierebbe nuovamente<br />
la strada dell’imprenditoria: «Rispetto<br />
ad altri Paesi, la Svizzera è un paradiso per le<br />
start-up. I clienti sono aperti all’innovazione, ci<br />
sono molte aziende internazionali e un sistema<br />
promosso dallo Stato che sostiene e aiuta i giovani<br />
imprenditori se non tutto va per il verso<br />
giusto». Anche Raphael Tobler lo ribadisce, ma<br />
vede ancora un fabbisogno di sensibilizzazione<br />
nella nostra società: «Il tema dell’imprendito-<br />
▶<br />
03/<strong>2023</strong> 11<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
START-UP<br />
«Quando dovevo tenere un pitch da qualche parte, a volte mi<br />
chiedevo: ma chi me lo ha fatto fare?»<br />
Manuel Baumann, Chief Technology Officer di Oviva<br />
rialità è trattato ancora in misura insufficiente<br />
nel sistema scolastico. In seguito, quindi, a<br />
molti manca il coraggio di uscire dalla propria<br />
comfort zone e dall’idea del posto fisso, nonostante<br />
le buone idee per un nuovo modello di<br />
business». Il suo consiglio ai potenziali giovani<br />
imprenditori: «Chi ha un’idea dovrebbe analizzarne<br />
quanto prima il potenziale di accettazione.<br />
Parlatene in famiglia e con gli amici,<br />
chiedete ai potenziali clienti se acquisterebbero<br />
il vostro prodotto, e continuate a svilupparlo in<br />
base ai feedback ricevuti». Non serve a niente<br />
portare avanti per anni un business case nella<br />
vostra mente senza sapere se il mercato ne ha<br />
davvero bisogno.<br />
Affinare il proprio modello di business<br />
Questa esperienza è condivisa anche da Manuel<br />
Baumann e dai suoi due soci. Nel 2014 fondano<br />
l’azienda Oviva con l’obiettivo di svolgere tramite<br />
un’interazione digitale via app i consulti<br />
medici per i quali non occorre una visita in<br />
presenza fisica. L’offerta intendeva alleggerire<br />
il carico di lavoro dei medici e far rispar<strong>mia</strong>re<br />
tempo ai pazienti. Ben presto però capiscono<br />
una cosa: l’app aveva una struttura troppo generale<br />
e non si distingueva quasi da WhatsApp.<br />
Bisognava quindi continuare a sviluppare il modello<br />
di business. «Per poter apportare un valore<br />
aggiunto a medici e pazienti dovevamo analizzare<br />
vari punti: quale parte del settore sanitario<br />
potremmo coprire al meglio con la nostra idea,<br />
oppure quali servizi medici si potrebbero sostituire<br />
con un’offerta digitale?», spiega Manuel<br />
Baumann, Chief Technology Officer di Oviva.<br />
Uno dei tre fondatori, un pediatra, aveva già<br />
sperimentato che i bambini sovrappeso sono<br />
più facilmente motivabili a cambiare alimentazione<br />
se per farlo si usa lo smartphone. Quindi<br />
Oviva sviluppa la propria offerta in tale direzione:<br />
una consulenza alimentare digitale via<br />
app, con la possibilità di chiedere supporto individuale<br />
al personale medico specializzato. Ma<br />
dopo un anno i giovani imprenditori si rendono<br />
conto che anche questo modello di business<br />
Fondare un’azienda? Ma certo!<br />
Nella quotidianità di chi costituisce un’azienda,<br />
a volte capita di avere sfortuna. E di tanto<br />
in tanto si commettono anche errori. Affinché<br />
ciò non ponga la parola «fine» alla vostra attività<br />
indipendente, esistono le assicurazioni<br />
per start-up di AXA.<br />
axa.ch/startups<br />
non funziona. «<strong>La</strong> nostra app si rivolgeva alle<br />
persone che pensavano solo alla prova costume.<br />
Ma in questo settore il mercato è già molto agguerrito,<br />
ci si trova a competere con Weight<br />
Watchers e migliaia di altre app simili. Solo la<br />
pubblicità su Google ci sarebbe già costata tutto<br />
il margine, se non molto di più» ricorda ridendo<br />
Baumann.<br />
Il giusto product/market fit<br />
I tre fondatori decidono quindi di aggiustare<br />
nuovamente il tiro del loro modello di business.<br />
Oggi Oviva viene perlopiù prescritta ai pazienti<br />
dal medico curante, e la cassa malati ne assume<br />
i costi. Una situazione vantaggiosa per tutti: i<br />
medici possono alleggerire il proprio carico di<br />
lavoro, i pazienti ricevono una consulenza su<br />
misura per le loro esigenze e le casse malati<br />
forniscono un trattamento basato su basi scientifiche.<br />
«Rispetto a una tipica consulenza nutrizionale,<br />
in cui i pazienti sono ricevuti soltanto<br />
in presenza fisica presso uno studio medico, noi<br />
disponiamo di un algoritmo ben consolidato e,<br />
sulla scorta di un set di dati molto ampio, possiamo<br />
dimostrare di essere più efficaci di una<br />
consulenza classica», spiega il CTO.<br />
Una vera storia di successo: ad oggi Oviva ha<br />
trattato oltre 300 000 pazienti in tutto il mondo<br />
ed è considerata una delle start-up più promettenti<br />
in Svizzera. Se agli inizi qualcuno avesse<br />
fatto una simile previsione, Baumann avrebbe<br />
riso, come ricorda: «Quando dovevo tenere un<br />
pitch per reperire la successiva tornata di finanziamenti,<br />
a volte mi chiedevo: ma chi me lo ha<br />
fatto fare?» Ma come fondatore di un’azienda<br />
spesso bisogna uscire dalla propria comfort<br />
zone e fare cose che non necessariamente<br />
sono nelle proprie corde. Il suo suggerimento,<br />
quindi: «In via ideale il team di fondatori deve<br />
presentare un’ampia diversità e coprire tutte<br />
le basic skill, sia commerciali che tecniche.<br />
Quando occorre acquistare esternamente delle<br />
prestazioni, all’improvviso si ha a che fare con<br />
interessi di terzi che non sempre collimano con<br />
i propri. E in men che non si dica le cose si fanno<br />
costose e complicate».<br />
Per concludere, anche Raphael Tobler ha un altro<br />
consiglio per i nostri lettori e lettrici: «Se una<br />
start-up vi contatta per una collaborazione, non<br />
scartate fin da subito l’idea. Siate aperti verso le<br />
nuove idee e date una chance alla cosa. Quando<br />
PMI di grande esperienza e start-up innovative<br />
uniscono le forze, a beneficiarne è l’intera econo<strong>mia</strong><br />
svizzera, in quanto ognuno può trarre<br />
vantaggio dai punti di forza degli altri». ●<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />
Oviva offre alle persone<br />
affette da patologie dovute al<br />
peso una consulenza nutrizionale<br />
accompagnata da app e<br />
fondata su basi scientifiche,<br />
con prescrizione medica e<br />
copertura della cassa malati.<br />
Oviva è stata creata nel 2014<br />
e oggi conta un organico di<br />
circa 600 dipendenti in tutto<br />
il mondo.<br />
oviva.com<br />
Via app, in presenza nello<br />
studio medico o per telefono:<br />
Oviva affianca passo dopo<br />
passo le pazienti e i pazienti<br />
verso il loro «peso benessere».<br />
Il Chief Technology Officer<br />
Manuel Baumann ha co-fondato<br />
l’azienda nel 2014.<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
12 03/<strong>2023</strong>
03/<strong>2023</strong> 13<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
«<strong>La</strong> centralità del<br />
cliente non è un<br />
progetto che prima o<br />
poi si chiude. È una<br />
forma mentis e un<br />
processo di miglioramento<br />
continuo su<br />
tutti i fronti»<br />
Lukas Karrer,<br />
responsabile Digital Helion AG<br />
Nei panni del cliente<br />
Il customer experience management è sulla bocca di tutti. Se utilizzato<br />
correttamente garantisce alle PMI un vantaggio competitivo decisivo<br />
e ne diventa la chiave del successo futuro.<br />
Testo Melanie Ade Foto Marco Vara<br />
C<br />
ome dimostrato da un recente studio,<br />
inflazione e fattori macroeconomici<br />
influiscono direttamente sul<br />
comportamento dei consumatori:<br />
due terzi di tutte le persone intervistate<br />
sono meno fedeli al marchio rispetto a soli<br />
due anni fa. Le PMI hanno due strade davanti<br />
a sé: creare fidelizzazione tramite offerte finanziariamente<br />
vantaggiose oppure investire le proprie<br />
risorse affinché prodotti e servizi forniscano<br />
alla clientela l’esperienza migliore possibile, instaurando<br />
in tal modo un clima di vicinanza.<br />
«Un’esperienza positiva lascia al cliente un buon<br />
ricordo del marchio nel lungo periodo, rafforzando<br />
il legame emotivo e creando lealtà. Questo<br />
può consentire alle PMI di assicurarsi vantaggi<br />
concorrenziali decisivi su un mercato sempre<br />
più competitivo», spiega Glenn Oberholzer, CEO<br />
di Stimmt AG. Le PMI devono quindi chiedersi<br />
come strutturare le interazioni che hanno rilevanza<br />
per il cliente finale in modo da lasciare un<br />
ricordo positivo e indurlo ad adottare un comportamento<br />
favorevole per l’attività aziendale.<br />
In altre parole: come si consolida il rapporto con<br />
il cliente per farne un ambasciatore del marchio?<br />
Creare valore aggiunto per la clientela<br />
Devono essere le stesse domande che si è posto<br />
il fornitore di soluzioni energetiche Helion<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />
Helion, secondo fornitore<br />
di soluzioni energetiche in<br />
Svizzera, commercializza<br />
prodotti e servizi fondamentali<br />
per la transizione green.<br />
Accanto a impianti solari e<br />
pompe di calore, l’azienda<br />
propone soluzioni complete<br />
nel campo dell’elettromobilità.<br />
Dispone di sei sedi in<br />
tutto il Paese e conta oltre<br />
550 dipendenti.<br />
helion.ch<br />
Energy AG di Zuchwil, in quanto il mercato<br />
su cui opera, quello delle energie alternative,<br />
è molto competitivo, ma i prodotti sono intercambiabili.<br />
«Per distinguerci dai competitor e<br />
raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di crescita<br />
dobbiamo puntare sul servizio – e sull’esperienza<br />
dei clienti. Le idee non ci mancano,<br />
ma abbiamo dovuto individuare le modalità<br />
per creare effettivamente un valore aggiunto<br />
per il nostro pubblico», afferma Lukas Karrer,<br />
responsabile Digital. Secondo Glenn Oberholzer<br />
questo è il punto chiave: «Customer experience<br />
management non significa migliorare<br />
tutte le interazioni con l’azienda, bensì individuare<br />
quelle ritenute rilevanti per il cliente e<br />
concentrarsi su di loro». In tal modo le risorse<br />
saranno impiegate proprio dove possono avere<br />
il massimo impatto.<br />
«Molte aziende credono di conoscere perfettamente<br />
le esigenze della clientela, ma questa<br />
visione inside-out spesso è fuorviante. Nemmeno<br />
il miglior prodotto sulla piazza può entusiasmare<br />
il cliente se il customer journey si<br />
inceppa in qualche modo, vi sono problemi in<br />
fase di ordinazione o tempi di attesa al telefono.<br />
Il primo passo del customer experience<br />
management è quindi sempre mettersi nei<br />
panni dei clienti: assumerne la prospettiva<br />
aiuta a capirne la scala di valori».<br />
▶<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
14 03/<strong>2023</strong>
CUSTOMER EXPERIENCE MANAGEMENT<br />
L’uomo della transizione: Lukas<br />
Karrer, responsabile Digital<br />
di Helion, fornitore di soluzioni<br />
in campo energetico.<br />
03/<strong>2023</strong> 15<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
«Le risposte ci hanno<br />
indicato esattamente<br />
dove gli interessati<br />
auspicavano un<br />
sostegno per la<br />
propria quotidianità<br />
lavorativa. Siamo<br />
partiti da lì»<br />
Patrick Meier,<br />
direttore di Belcolor AG<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />
Belcolor AG Flooring, fondata<br />
nel 1971, è diventata<br />
un rinomato grossista di<br />
rivestimenti esclusivi per<br />
pavimenti. L’azienda, con<br />
sede principale a San Gallo,<br />
occupa 75 dipendenti dislocati<br />
presso cinque diverse<br />
sedi e propone alla propria<br />
clientela, oltre a un grande<br />
assortimento di prodotti, numerose<br />
offerte di consulenza<br />
e servizio.<br />
belcolor.ch<br />
Il direttore Patrick Meier ha<br />
capito molto presto che<br />
la via del successo passa per<br />
l’esperienza del cliente.<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
16 03/<strong>2023</strong>
CUSTOMER EXPERIENCE MANAGEMENT<br />
Consigli e<br />
suggerimenti<br />
Con vari colloqui Helion Energy ha constatato<br />
che da un lato spesso i clienti devono decidere<br />
un acquisto senza le necessarie conoscenze<br />
tecniche o informazioni dettagliate; dall’altro<br />
molti temono le pastoie burocratiche connesse<br />
all’installazione di un impianto fotovoltaico o<br />
una pompa di calore. Helion ha sviluppato una<br />
soluzione per ambo le situazioni: un configuratore<br />
digitale per ottenere, con poche operazioni,<br />
una sintesi dettagliata di prezzi, alternative<br />
e redditività del prodotto; una formula di<br />
assistenza lungo l’intero processo di realizzazione<br />
dell’impianto, dalla documentazione alla<br />
pianificazione finanziaria fino al rapporto con<br />
le autorità. «Helion non si limita a installare<br />
un impianto, ma propone un pacchetto completo<br />
“no stress”, dal preventivo alla manutenzione,<br />
che soddisfa una reale esigenza della<br />
clientela», afferma Lukas Karrer. E il successo<br />
è lì a dimostrarlo: dall’introduzione delle due<br />
misure l’azienda è in costante crescita, nonostante<br />
l’agguerrita concorrenza. Ma non è un<br />
buon motivo per riposarsi sugli allori, afferma<br />
Karrer: «<strong>La</strong> centralità del cliente non è un progetto<br />
che prima o poi si chiude. È una forma<br />
mentis e un processo di miglioramento continuo<br />
su tutti i fronti».<br />
Distinguersi per valore aggiunto<br />
Anche presso Belcolor AG, l’offerente leader nei<br />
rivestimenti per pavimenti in Svizzera, ci si è<br />
resi ben presto conto che la strada del successo<br />
passa attraverso l’esperienza del cliente. «Operiamo<br />
su un mercato con prodotti intercambiabili<br />
e la digitalizzazione ha mostrato, proprio nel<br />
commercio, che modelli operativi rivoluzionari<br />
possono cancellare interi settori. Chi può garantirmi<br />
quindi che fra 15 anni avremo ancora successo?»,<br />
dice Patrick Meier, direttore di Belcolor<br />
AG. Al momento la sua azienda non lamenta<br />
perdite di fatturato, ma Meier non vuole certo<br />
arrivare fino a quel punto: «Nell’aspra competizione<br />
giocata sul prezzo dobbiamo distinguerci<br />
per l’utilità che diamo al cliente. Per questo abbiamo<br />
dovuto sviluppare un modello commerciale<br />
non limitato alla vendita di prodotti, bensì<br />
finalizzato a fornire un valore aggiunto al di là<br />
dei servizi tradizionali».<br />
Insieme a Stimmt AG, Belcolor ha condotto numerose<br />
interviste per capire dove siano i maggiori<br />
punti nevralgici per la propria clientela e<br />
come si possano risolvere. «Le risposte ci hanno<br />
indicato esattamente dove gli interessati auspicavano<br />
un sostegno per la propria quotidianità<br />
lavorativa. Siamo partiti da lì», spiega Meier. Ne<br />
1 <br />
Conoscete i vostri clienti<br />
Un’analisi precisa rappresenta<br />
la base per un customer<br />
experience management<br />
di successo. Occorre<br />
rispondere alle seguenti<br />
domande: chi sono i vostri<br />
clienti? Quali aspettative<br />
hanno verso il vostro prodotto,<br />
il servizio o l’azienda?<br />
Quali sono i principali punti<br />
nevralgici lungo il customer<br />
journey e come potete<br />
migliorarli?<br />
2 <br />
Analizzate i principali<br />
touchpoint<br />
Non tutte le interazioni<br />
con un’azienda sono rilevanti<br />
dal punto di vista del<br />
cliente. Definite i punti di<br />
contatto che possono essere<br />
considerati importanti<br />
per il cliente e concentratevi<br />
su di loro. In tal modo<br />
potrete indirizzare le risorse<br />
esattamente dove queste<br />
generano la massima utilità.<br />
Questo produrrà un’esperienza<br />
di vendita positiva<br />
e, di conseguenza, clienti<br />
entusiasti.<br />
3 <br />
Programmate una<br />
strategia onnicomprensiva<br />
Singole misure per incrementare<br />
l’interazione e la<br />
soddisfazione cliente sono<br />
una buona cosa, ma non<br />
sono necessariamente<br />
garanzia di successo. Nel<br />
peggiore dei casi investirete<br />
più di quanto non beneficerete.<br />
Assumete pertanto<br />
una visione globale e strategica<br />
per disporre di una<br />
base realmente professionale<br />
in materia di customer<br />
experience. A tal riguardo<br />
dovrete valutare criticamente<br />
tutti i processi visibili<br />
dall’esterno.<br />
sono nati due servizi innovativi: in primo luogo<br />
uno scanner laser mobile, prenotabile per effettuare<br />
rilievi e realizzare scalini a computer,<br />
«un’operazione prima effettuata solo manualmente<br />
e molto dispendiosa per i posatori e che<br />
ora possiamo sostituire del tutto con il nostro<br />
servizio preciso e veloce». Secondo: due autocarri<br />
che, come showroom mobili, portano direttamente<br />
a casa del cliente l’attrezzatura outdoor<br />
Belcor, consulenza per la configurazione<br />
giardino inclusa. E l'azienda sta già lavorando<br />
a ulteriori progetti per migliorare l’esperienza<br />
del cliente.<br />
«I due esempi mostrano che il customer experience<br />
management apporta rapidamente<br />
grande valore aggiunto e non è assolutamente<br />
complicato come molti pensano. Occorre essere<br />
disposti a mettersi nei panni del cliente,<br />
valutare criticamente i propri prodotti e servizi<br />
e implementare misure concrete. Consiglio<br />
a tutte le PMI, grandi o piccole che siano, di<br />
affrontare in un modo o nell’altro questi due<br />
aspetti e di metterli regolarmente in pratica,<br />
se desiderano far crescere la propria attività<br />
e mantenere il successo», conclude Glenn<br />
Oberholzer.<br />
●<br />
L’esperto<br />
Dal 1998 Stimmt AG aiuta le aziende a distinguersi<br />
tramite una customer experience positiva.<br />
Precursori nel concetto di centralità del cliente,<br />
con tutto il portato di relazioni ed esperienza,<br />
Glenn Oberholzer e il suo team sono veri professionisti<br />
nel creare vicinanza con il pubblico.<br />
stimmt.ch<br />
03/<strong>2023</strong> 17<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
IL GRAFICO: MOBILITÀ<br />
<strong>La</strong> Svizzera su quattro ruote.<br />
Anche se la Svizzera è considerata una roccaforte dei mezzi pubblici,<br />
nel nostro Paese l’auto è comunque di gran lunga il mezzo di trasporto<br />
più importante. <strong>La</strong> mobilità elettrica è in forte espansione, ma con delle<br />
riserve.<br />
Su strada<br />
Dei 30 chilometri percorsi ogni giorno dalla popolazione in Svizzera,<br />
oltre due terzi viene affrontato a bordo di un’auto. Gli spostamenti<br />
su rotaia, invece, hanno raggiunto appena i 4,9 chilometri.<br />
0 km<br />
Particolarmente mobile è risultata la fascia di età compresa tra i 18<br />
e i 24 anni, che ha percorso in media 40,9 chilometri.<br />
Nuove messe in circolazione<br />
Nel 2022 in Svizzera sono stati messi in circolazione<br />
322 387 nuovi veicoli a motore, il 7,8 per<br />
cento in meno rispetto al 2021. In confronto<br />
all’ultimo anno «pre-Covid», nel 2019 tale dato è<br />
risultato inferiore del ben 21,2 per cento. A questo<br />
esito ha contribuito anche la guerra in Ucraina che<br />
ha inasprito ulteriormente i problemi di<br />
approvvigionamento legati alla pande<strong>mia</strong>. Le<br />
autovetture hanno costituito circa tre quarti delle<br />
nuove immatricolazioni.<br />
Auto elettriche in<br />
aumento<br />
Nel 2022 il 17,7 per cento delle<br />
autovetture di nuova immatricolazione<br />
era a trazione esclusivamente<br />
elettrica, 4,5 punti<br />
percentuali in più rispetto<br />
al 2021 (13,2 per cento).<br />
Auto<br />
20,8 km<br />
MEZZI PUBBLICI DI TRASPORTO<br />
1,0 km<br />
Biciclo a<br />
motore<br />
0,4 km<br />
30 km<br />
Via libera<br />
Che gli attivisti per il clima si incollino pure<br />
sull’asfalto all’imbocco del Gottardo: la popolazione<br />
elvetica continua a ritenere gli spostamenti<br />
in auto in primo luogo sinonimo di autono<strong>mia</strong>,<br />
libertà e divertimento: l’impatto ambientale<br />
occupa solo il quarto posto.<br />
Consenso in percentuale:<br />
Autono<strong>mia</strong><br />
Libertà<br />
Divertimento<br />
Impatto ambientale<br />
Partecipazione attiva<br />
Tranquillità<br />
Lusso<br />
Rilassamento<br />
Attrattiva<br />
Stress<br />
Progresso<br />
Pigrizia<br />
Arretratezza<br />
Immagine/prestigio<br />
Nessuno<br />
30<br />
28<br />
22<br />
20<br />
20<br />
19<br />
13<br />
12<br />
10<br />
9<br />
5<br />
4<br />
5<br />
65<br />
59<br />
Ferrovia<br />
4,9 km<br />
A piedi<br />
1,6 km<br />
Pareri condivisi<br />
L’elettromobilità è in espansione: più<br />
della metà della popolazione elvetica è<br />
pronta ad affrontare il cambiamento.<br />
Quasi il 30 per cento è tuttavia categoricamente<br />
contrario alla nuova tecnologia di<br />
propulsione.<br />
29%<br />
Non se<br />
ne parla<br />
16%<br />
Non so<br />
56%<br />
Potrei<br />
pensarci<br />
ALTRO<br />
0,4 km<br />
Bicicletta (incl. e-bike)<br />
0,9 km<br />
Nessun cambio di mentalità<br />
Oltre due terzi di tutta la popolazione<br />
svizzera ritiene tuttora importante<br />
possedere un’auto. Anche tra i più<br />
giovani, coloro che tengono conto della<br />
problematica del clima sono in netta<br />
minoranza: appena il 37 per cento delle<br />
persone tra i 18 e i 35 anni non considera<br />
importante possedere un’automobile.<br />
Irrilevante/piuttosto <br />
irrilevante <br />
Età 18–35<br />
36–55<br />
> 55<br />
Piuttosto importante/<br />
importante<br />
0% 20 40 60 80 100<br />
Fonti: Barometro della mobilità AXA <strong>2023</strong>; Ufficio federale di statistica (UST)<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
18 03/<strong>2023</strong>
Sicurezza<br />
Domanda di un lettore<br />
Tachimetro<br />
più alto<br />
Ho venduto un’auto su Internet e per<br />
sbaglio nell’annuncio ho scritto che il<br />
veicolo aveva percorso circa 65 000<br />
chilometri. Quando l’acquirente ha<br />
ritirato la macchina, ha notato che il<br />
tachimetro segnava invece 85 000 chilometri.<br />
Me lo ha segnalato e io ho chiesto scusa<br />
per la svista, spiegando che avevo digitato<br />
male la cifra. Tuttavia, vorrei negare al<br />
cliente la riduzione di prezzo richiesta.<br />
Questo comportamento è corretto?<br />
P. K., Coira<br />
Il chilometraggio di un’auto è una caratteristica<br />
garantita. Dato che il valore segnato dal<br />
tachimetro è superiore a quanto indicato su<br />
Internet, il valore del veicolo diminuisce. Di<br />
conseguenza, l’acquirente può richiedere a<br />
posteriori una riduzione del prezzo o<br />
addirittura esigere la risoluzione del<br />
contratto di compravendita in virtù dell’art.<br />
205 cpv. 1 CO. Le consigliamo quindi di<br />
accettare e di abbassare il prezzo.<br />
Carole Kaufmann Ryan<br />
Avvocata AXA-ARAG<br />
Foto: p.g.c.: Somyot Techapuwapat/EyeEm<br />
Le donne scelgono investimenti<br />
più conservativi<br />
ma più costanti<br />
Negli investimenti si delinea un chiaro gender gap: gli uomini hanno<br />
una maggiore propensione al rischio ma rimodulano la propria strategia<br />
tre volte più spesso delle donne. Anche tra giovani e anziani si denota<br />
un approccio nettamente diverso, come evidenziato da una statistica di<br />
AXA. Non solo le donne investono meno ma, quando lo fanno, le somme<br />
sono più esigue e le allocazioni nettamente meno rischiose. Il volume di<br />
investimento medio presso AXA si colloca a 90 000 franchi per gli uomini<br />
e 75 000 franchi per le donne, e mentre gli investitori in media scelgono<br />
una quota azionaria del 63 per cento, le investitrici optano per una<br />
componente azionaria mediamente inferiore di dieci punti percentuali<br />
nonché investono in misura maggiore in metalli preziosi e immobili.<br />
Un’ulteriore peculiarità: secondo i dati di AXA, gli uomini definiscono<br />
una strategia individuale (32%) più spesso delle donne (25%) e la rimodulano<br />
con una frequenza tre volte maggiore. Le investitrici ruotano quindi<br />
il proprio portafoglio meno spesso – una scelta perlopiù vincente per gli<br />
investimenti a lungo termine. Le statistiche di AXA denotano anche che<br />
tra le persone di età inferiore ai 50 anni la differenza tra investitori e investitrici<br />
sul versante della propensione al rischio è ancora più accentuata.<br />
In questa fascia di età le donne investono in azioni non solo il 10 ma addirittura<br />
il 15 per cento in meno rispetto ai loro coetanei. Si potrebbe anche<br />
dire che i giovani investitori hanno una spiccata propensione al rischio.<br />
Infatti, in generale i più giovani scelgono una quota azionaria superiore<br />
rispetto ai più anziani: 71 per cento tra gli uomini di età compresa fra 31<br />
e 40 anni, soltanto 45 per cento tra gli ultrasettantenni.<br />
03/<strong>2023</strong><br />
19 <strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
FUTURE LEADERSHIP SKILLS<br />
Addio autoritarismo:<br />
il futuro della dirigenza<br />
Il mondo si fa sempre più complesso e così le esigenze<br />
di chi lavora – per i dirigenti una vera sfida. Ecco come sarà<br />
lo stile dirigenziale del futuro e quali capacità richiede.<br />
Testo Melanie Ade<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
20 03/<strong>2023</strong><br />
Foto: iStock
FUTURE LEADERSHIP SKILLS<br />
N<br />
ell’era della globalizzazione e digitalizzazione<br />
le PMI sono chiamate<br />
ad affrontare sfide senza<br />
precedenti. Nuove tecnologie,<br />
trend effimeri e modelli di business<br />
dirompenti costringono le imprese e chi<br />
le dirige a perfezionarsi di continuo sul piano<br />
sia personale che organizzativo e a reagire con<br />
flessibilità a cambiamenti complessi. Nello<br />
stesso tempo la carenza di personale specializzato<br />
ha scombinato gli equilibri del mercato<br />
occupazionale: oggi chi cerca lavoro ha più<br />
scelta. Come spiega il professor dott. Wolfgang<br />
Jenewein, tutto ciò impone ai vertici delle<br />
aziende un cambio di mentalità.<br />
Leadership positiva e paritaria<br />
Se un tempo per avere successo bastava il classico<br />
stile dirigenziale basato sulle gerarchie,<br />
oggi si deve puntare sulla leadership positiva<br />
e paritaria, afferma Wolfgang Jenewein: «Si<br />
tratta di vedere e ascoltare le persone, stabilire<br />
con loro un contatto autentico, dare loro la<br />
sensazione di essere apprezzate. E per riuscirci<br />
bisogna nutrire un sincero interesse nei loro<br />
confronti. Si può parlare del raggiungimento<br />
degli obiettivi in modo freddo e pragmatico<br />
oppure umano e coinvolgente, segnalare problemi<br />
e carenze qualitative in tono pedante<br />
oppure adottare un atteggiamento rispettoso<br />
verso il personale e chiedergli in cosa pensa di<br />
poter migliorare».<br />
Stimolare anziché correggere<br />
Una leadership di tipo moderno presuppone<br />
uno spostamento delle priorità: quello che ieri<br />
era il capo oggi è un coach. Invece di imporre<br />
strategie e processi rigidi, deve stimolare il personale<br />
e spronarlo a riflettere e impegnarsi.<br />
Ma ciò non significa trattarlo con i guanti di<br />
velluto, precisa Jenewein: «Chi occupa una<br />
posizione dirigenziale può tuttora avanzare<br />
delle pretese, ma prima ancora dovrebbe riconoscere<br />
i punti di forza delle persone con cui<br />
lavora e incentivarne lo sviluppo. Un personale<br />
addestrato e intimamente motivato tende a<br />
impegnarsi di più per l’azienda. In compenso<br />
ha però bisogno di libertà d’azione e spazi di<br />
manovra».<br />
Coloro che pensano che questioni come lo<br />
sviluppo dell’organizzazione o la cultura dirigenziale<br />
non li riguardano, si sbagliano: «Chi<br />
non adegua il proprio stile dirigenziale, nel<br />
medio termine finirà per non trovare più talenti<br />
disposti a lavorare per la sua azienda, il<br />
L’esperto<br />
Wolfgang Jenewein è professore<br />
titolare di leadership<br />
all’Università di San Gallo.<br />
<strong>La</strong> sua attività di ricerca si<br />
incentra sulla leadership<br />
positiva, la trasformazione<br />
culturale di organizzazioni<br />
e la conduzione di team<br />
altamente performanti nel<br />
campo dell’econo<strong>mia</strong> e dello<br />
sport. Insieme al personale<br />
di Jenewein AG – la<br />
sua società di consulenza<br />
dirigenziale e culturale –<br />
aiuta organizzazioni, team e<br />
singole persone a sviluppare<br />
i loro potenziali.<br />
linkedin.com/in/wolfgangjenewein<br />
cui sviluppo a lungo andare sarà meno agile e<br />
innovativo di quanto necessario per rimanere<br />
concorrenziali. Il risultato: perdita di clienti e<br />
graduale calo della competitività», spiega l’esperto<br />
di econo<strong>mia</strong> aziendale.<br />
Tutto parte dalla riflessione autocritica<br />
Ai vertici di una PMI converrà dunque fare una<br />
riflessione autocritica: come dirigiamo l’impresa?<br />
Qual è il nostro modo di concepire la<br />
collaborazione in azienda? Come si è evoluto<br />
negli ultimi anni? In molti casi può essere utile<br />
consultare un coach esperto di sviluppo organizzativo,<br />
spiega Wolfgang Jenewein. Successivamente<br />
sarà bene elaborare una filosofia di<br />
gestione condivisa da radicare in azienda nel<br />
corso di un processo di sviluppo assistito. «Non<br />
basta parlare di introdurre un nuovo stile dirigenziale:<br />
bisogna anche mettere in pratica quel<br />
che si va predicando. Pian piano nascerà così<br />
la consapevolezza di quel che significano una<br />
buona leadership, una sana convivenza e una<br />
cultura d’impresa positiva», così l’esperto.<br />
Umanità e autenticità<br />
Per finire, Wolfgang Jenewein dispensa ai dirigenti<br />
tre importanti consigli. Primo: «Non<br />
prendersi troppo sul serio». Solo chi rimane<br />
con i piedi per terra e all’occorrenza sa ridere<br />
di sé riuscirà ad avvicinarsi al personale e potrà<br />
contare su un feedback sincero qualora le cose<br />
non dovessero andare come sperato. Secondo:<br />
«Essere se stessi, non recitare una parte: anche<br />
i dirigenti sono esseri umani». Non nascondete<br />
la vostra vulnerabilità, condividete con il personale<br />
paure, preoccupazioni ed errori. Considerato<br />
che trascorriamo più tempo al lavoro che<br />
non in famiglia, è importante che l’ambiente<br />
sia umano. Ciò vi garantirà l’impegno di coloro<br />
che lavorano con voi. Terzo: «Per accendere<br />
l’entusiasmo altrui, ci vuole passione. Solo chi<br />
ama ciò che fa riuscirà a motivare e trascinare<br />
gli altri». <br />
●<br />
«Dirigere non è questione di tempo<br />
ma di atteggiamento»<br />
Wolfgang Jenewein, professore titolare, Università di San Gallo<br />
03/<strong>2023</strong> 21<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
STUDIO<br />
Solo poche PMI adottano<br />
misure concrete per<br />
contrastare le disparità di<br />
genere presenti.<br />
Foto: iStock<br />
Part-time: possibilità<br />
ancora ridotte nelle<br />
professioni tipicamente<br />
maschili<br />
Le PMI sono a favore del lavoro a tempo parziale, ma in molte aziende il grado di occupazione<br />
minimo è dell’80%. Questo rende difficile il reinserimento nella vita professionale, soprattutto<br />
per le donne. E anche per la settimana di quattro giorni il percorso si fa sempre più arduo.<br />
Testo Melanie Ade<br />
A<br />
seguito dei cambiamenti demografici<br />
il mercato del lavoro si trova in<br />
una fase di grande trasformazione<br />
e, per la prima volta, il numero di<br />
pensionamenti supera quello delle<br />
persone che iniziano la propria carriera. I datori<br />
di lavoro devono quindi confrontarsi con<br />
un mercato sempre più contratto. Inoltre, la<br />
trasformazione in atto non riguarda solo il nu-<br />
mero di lavoratrici e lavoratori, ma anche le loro<br />
aspettative e richieste. Data la carenza di risorse<br />
umane i rapporti di forza si spostano infatti a favore<br />
dei dipendenti, le cui esigenze hanno così<br />
un peso sempre maggiore.<br />
Una tendenza importante e molto dibattuta è<br />
il lavoro a tempo parziale. A questo proposito le<br />
PMI svizzere hanno generalmente un atteggiamento<br />
positivo, come evidenziato dai risultati<br />
<strong>La</strong><br />
<strong>La</strong><br />
<strong>mia</strong><br />
<strong>mia</strong> DITTA DITTA<br />
22 03/<strong>2023</strong>
STUDIO<br />
«Concretamente c’è una notevole differenza se si intende<br />
un grado di occupazione del 40% o dell’80%.»<br />
Michael Hermann, direttore di Sotomo<br />
dell’attuale Studio sul mercato del lavoro delle<br />
PMI, condotto quest’anno da AXA per la seconda<br />
volta in collaborazione con l’istituto di ricerca<br />
Sotomo. Solo un’azienda su dieci circa non vede<br />
alcuna utilità in un grado lavorativo dell’80%<br />
rispetto a un impiego a tempo pieno. In tempi di<br />
carenza di forza lavoro, da un punto di vista economico<br />
ci si chiede tuttavia sempre più spesso se<br />
l’econo<strong>mia</strong> svizzera possa permettersi una diffusione<br />
su larga scala di questo modello. Resta<br />
il fatto che, tra tutti i gruppi di età, il grado di<br />
occupazione ideale per la popolazione svizzera<br />
si colloca nella sfera del tempo parziale.<br />
Soglie inferiori elevate per il grado<br />
di occupazione minimo<br />
Il problema? C’è lavoro a tempo parziale e lavoro<br />
a tempo parziale. «Nel dibattito sul tema,<br />
si parla spesso in maniera indistinta di lavoro a<br />
tempo parziale come concetto generale. Concretamente,<br />
tuttavia, c’è una notevole differenza<br />
se si intende un grado di occupazione del 40%<br />
o dell’80%», spiega Michael Hermann, direttore<br />
di Sotomo. Per lo Studio sul mercato del lavoro<br />
delle PMI, alle imprese è stato quindi chiesto a<br />
quanto deve ammontare il grado di occupazione<br />
affinché il personale possa adempiere integralmente<br />
ai propri compiti e obblighi. I risultati<br />
dello studio indicano che per le piccole PMI con<br />
un organico tra le 5 e le 9 unità la soglia inferiore<br />
si attesta a un grado medio dell’80%: un livello<br />
nettamente superiore rispetto alle PMI di medie<br />
e grandi dimensioni, per le quali è sufficiente anche<br />
un grado medio del 60% (grafico 1).<br />
Il livello più basso per il grado di occupazione<br />
minimo, pari al 50%, si riscontra in settori<br />
con un’elevata quota occupazionale femminile<br />
come il commercio al dettaglio, l’istruzione e il<br />
settore sanitario e sociale. «<strong>La</strong> ripartizione tradizionale<br />
dei ruoli per faccende domestiche e accudimento<br />
dei figli, ancora attuale, fa sì che il<br />
lavoro a tempo parziale sia diffuso e istituzionalizzato<br />
nelle professioni tipicamente femminili,<br />
mentre in quelle tipicamente maschili le possibilità<br />
di questo tipo restano limitate. È quindi<br />
lecito chiedersi in che misura la possibilità di<br />
svolgere un lavoro a tempo parziale abbia a che<br />
fare con l’attività in sé e quanto invece dipenda<br />
dai ruoli tradizionali», spiega Hermann.<br />
L’influenza delle aspettative sociali<br />
Il 43% delle PMI interpellate ha motivato il<br />
grado occupazionale minimo predominante al<br />
loro interno con il maggior lavoro di coordinamento<br />
e pianificazione che risulterebbe necessario<br />
per gradi più bassi. Come secondo mo-<br />
Grafico 1: grado lavorativo minimo necessario suddiviso<br />
per dimensioni e settore dell’azienda<br />
PMI piccole (5-9 coll.)<br />
PMI medie (10-49 coll.)<br />
PMI grandi (50-250 coll.)<br />
Erogazione di servizi finanziari e<br />
assicurativi<br />
Informazione e comunicazione<br />
Commercio<br />
Industria edilizia / costruzione<br />
Industria<br />
Ristorazione / settore dell’ospitalità<br />
e gastronomico<br />
Commercio al dettaglio<br />
Educazione e formazione<br />
Sanità e settore sociale<br />
Per dimensioni dell’azienda<br />
Per settore economico<br />
0%<br />
80%<br />
60%<br />
60%<br />
0% 25% 50% 75% 100%<br />
80%<br />
80%<br />
80%<br />
80%<br />
60%<br />
60%<br />
50%<br />
50%<br />
50%<br />
25% 50% 75% 100%<br />
«A quanto deve ammontare il grado lavorativo minimo dei dipendenti regolari della sua<br />
azienda affinché possano adempiere integralmente ai propri compiti e obblighi?»<br />
(N=301), grado lavorativo in percentuale, rappresentato dalla mediana.<br />
Grafico 2: misure per ridurre gli squilibri a livello<br />
di parità di genere<br />
Orari di lavoro flessibili<br />
Incentivazione del lavoro a<br />
tempo parziale e job sharing<br />
Possibilità di home office<br />
Considerazione della parità di<br />
genere nel reclutamento<br />
Nessuna riunione in ore<br />
marginali<br />
Programmi di incentivazione<br />
mirati<br />
Quote fisse per ogni sesso<br />
Altro<br />
Nessun provvedimento<br />
0%<br />
36%<br />
29%<br />
22%<br />
18%<br />
11%<br />
10%<br />
6%<br />
2%<br />
30%<br />
25% 50% 75% 100%<br />
«Quali misure adotta la sua azienda per conseguire la parità di genere?». Solo PMI con<br />
disparità di genere, (N = 201), dati in percentuale.<br />
03/<strong>2023</strong> 23<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
STUDIO<br />
«Per l’econo<strong>mia</strong> svizzera sarebbe però opportuno che le donne<br />
lavorassero con gradi di occupazione più elevati.»<br />
Michael Hermann, direttore di Sotomo<br />
tivo, le aziende intervistate hanno indicato l’aspettativa<br />
della clientela in termini di orario di<br />
presenza del personale (41%). Soltanto oltre un<br />
terzo (35%) motiva il grado minimo con il fatto<br />
che il lavoro in questione richiede un determinato<br />
orario di presenza. Mentre per i gradi occupazionali<br />
più bassi l’elevato onere di coordinamento<br />
e di pianificazione appare evidente, i<br />
tempi di presenza richiesti dalla clientela sono<br />
fortemente correlati con le aspettative sociali.<br />
Per le aziende e i settori con un elevato grado<br />
occupazionale minimo ci si domanda quindi<br />
se questo sia determinato dalle caratteristiche<br />
intrinseche del lavoro, oppure se dipenda dalle<br />
aspettative sociali circa le modalità di svolgimento<br />
di una determinata professione.<br />
Grafico 3: cosa<br />
si intende per<br />
settimana di<br />
quattro giorni<br />
lavorativi?<br />
39%<br />
Numero<br />
inferiore di<br />
ore a parità<br />
di salario<br />
30%<br />
Numero<br />
inferiore di<br />
ore con<br />
salario<br />
ridotto<br />
32%<br />
Stesso<br />
numero di ore<br />
a parità di<br />
salario<br />
«Cosa si intende esattamente<br />
quando si parla di<br />
una settimana lavorativa<br />
ridotta a quattro giorni?»<br />
(N=301), indicazioni in<br />
percentuale.<br />
Percorso in salita per la settimana corta<br />
Rispetto al sondaggio dell’anno precedente è aumentato<br />
lo scetticismo verso una settimana lavorativa<br />
di quattro giorni disciplinata per legge:<br />
mentre nel 2022 l’introduzione generalizzata di<br />
questo modello veniva giudicata positivamente<br />
dal 39% degli intervistati, nel <strong>2023</strong> la quota è<br />
scesa al di sotto di un terzo (31%). I risultati<br />
dello studio indicano inoltre che fra le PMI svizzere<br />
sono diffuse aspettative molto diverse circa<br />
le implicazioni legate all’introduzione della settimana<br />
corta. Con questo concetto soltanto una<br />
minoranza delle persone intervistate, ossia il<br />
39%, intende una riduzione dell’orario di lavoro<br />
a fronte di un salario invariato (modello della<br />
compensazione salariale). Il 32% degli intervistati<br />
presuppone che nella settimana di quattro<br />
giorni venga svolto lo stesso numero di ore lavorative<br />
su un periodo di quattro giornate invece<br />
che cinque (modello della ridistribuzione<br />
dell’orario lavorativo). Un ulteriore 30% intende<br />
invece una riduzione del numero di ore settimanali,<br />
a fronte però di un contestuale taglio del<br />
salario (modello della compensazione dell’orario<br />
di lavoro, grafico 3).<br />
Tra gli intervistati con un approccio favorevole<br />
alla settimana lavorativa corta, l’idea si sovrappone<br />
al modello della compensazione salariale<br />
con frequenza maggiore di quanto accade tra gli<br />
scettici. Il 55% di coloro che si pronunciano a<br />
favore di una settimana di quattro giorni intende<br />
una riduzione dell’orario di lavoro a fronte di<br />
un salario invariato. Nel complesso, tuttavia, soltanto<br />
il 17% si pronuncia a favore di questa soluzione.<br />
«Un grado di occupazione all’80% è oggi<br />
ampiamente accettato. Per ora sono invece pochissime<br />
le PMI favorevoli a una settimana lavorativa<br />
di quattro giorni disciplinata dalla legge,<br />
men che meno al modello della compensazione<br />
salariale», spiega Michael Hermann.<br />
Empowerment femminile:<br />
poche le misure concrete<br />
Una strategia molto discussa per la gestione<br />
della carenza di risorse umane è l’aumento della<br />
partecipazione femminile al mercato del lavoro.<br />
In prevalenza sono infatti ancora le donne<br />
a farsi carico di gran parte delle faccende domestiche<br />
e dell’accudimento dei figli, con una<br />
conseguente riduzione del grado d'impiego. Per<br />
l’econo<strong>mia</strong> svizzera sarebbe però opportuno che<br />
lavorassero con gradi occupazionali più elevati.<br />
I risultati dello studio indicano che, per<br />
quanto il 70% delle aziende interpellate con<br />
situazioni di disparità di genere cerchi di contrastare<br />
la tendenza (grafico 2), sono poche le<br />
PMI ad adottare misure specifiche: i provvedimenti<br />
più diffusi sono gli orari di lavoro flessibili<br />
(36%) e il lavoro a tempo parziale e lo<br />
job sharing (29%). Ancora meno frequente è la<br />
considerazione del genere in sede di selezione<br />
del personale (18%) o i programmi di incentivazione<br />
mirati (10%). «Proprio queste ultime due<br />
misure potrebbero contribuire all'assunzione<br />
più frequente di donne, consentendo loro di fare<br />
più carriera e lavorare con gradi d'impiego più<br />
elevati» afferma Michael Hermann.<br />
●<br />
Foto: Marco Vara<br />
Michael Hermann, direttore di Sotomo: «Concretamente c’è una notevole differenza se si intende<br />
un grado di occupazione del 40% o dell’80%».<br />
Lo studio<br />
Per realizzare questo studio, l’istituto di ricerca<br />
Sotomo ha interpellato 301 PMI svizzere con un<br />
numero di dipendenti pari o superiore a cinque della<br />
Svizzera tedesca e francese. I dati sono stati raccolti<br />
tra il 21 febbraio e il 1° marzo <strong>2023</strong> tramite il panel<br />
aziendale di AmPuls.<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
24 03/<strong>2023</strong>
Responsabilità<br />
Domanda di un lettore<br />
Errori alla guida<br />
Sempre più veicoli possono parcheggiare,<br />
frenare e sterzare automaticamente. Ma<br />
cosa accade se doto il mio parco veicoli a<br />
motore di simili sistemi di assistenza alla<br />
guida e questi reagiscono in modo errato,<br />
provocando un danno a terzi?<br />
T. K., Thun<br />
I dispositivi di assistenza al parcheggio e<br />
alla frenata rientrano ormai pressoché tra<br />
le dotazioni standard dei nuovi veicoli. Si<br />
tratta però di meri sistemi di assistenza o<br />
di supporto per la persona alla guida che<br />
deve avere il controllo del proprio veicolo in<br />
ogni momento e, se individua un errore del<br />
sistema, deve intervenire manualmente. Se la<br />
o il conducente può tuttavia dimostrare che<br />
durante la manovra il sistema di assistenza<br />
al parcheggio ha improvvisamente accelerato<br />
anziché fermarsi e che vi è un errore di<br />
sistema comprovato all’origine di un danno<br />
a un veicolo di terzi parcheggiato, l’assicurazione<br />
di responsabilità civile di chi detiene<br />
il veicolo pagherà la riparazione del mezzo<br />
danneggiato, verificando poi un possibile<br />
regresso nei confronti del produttore. Del<br />
danno al proprio veicolo si fa carico un’assicurazione<br />
casco collisione o eventualmente la<br />
casa automobilistica. Va detto comunque che<br />
AXA sostiene l’utilizzo di sistemi di assistenza<br />
alla guida, poiché riducono il numero di gravi<br />
sinistri nella circolazione stradale nonostante<br />
la crescente densità di traffico.<br />
Patrick Villiger<br />
Responsabile Sinistri<br />
Veicoli a motore<br />
Casse pensione:<br />
più sostenibilità, grazie!<br />
Le casse pensione dovrebbero essere obbligate per legge a investire in<br />
modo sostenibile: è l’opinione condivisa da quasi la metà della popolazione<br />
svizzera, come mostra un sondaggio rappresentativo condotto<br />
da AXA. Sono di questo parere soprattutto le persone intervistate della<br />
Svizzera romanda (62%) e i giovani (55%). Tra coloro che si ritengono<br />
contrari vi è una maggioranza di uomini: il 39% infatti respinge l’obbligo<br />
di sostenibilità imposto dalla legge a fronte di solo il 20% delle<br />
donne, ossia la metà. Allo stesso modo la metà degli intervistati circa si<br />
dichiara abbastanza o molto interessata a un investimento sostenibile<br />
del proprio patrimonio di previdenza di tutti e tre i pilastri, nonostante<br />
solo il 34% ritenga che questo incida positivamente sul rendimento. Il<br />
comportamento personale d’investimento appare però contraddittorio:<br />
solo un quarto investe il proprio capitale di previdenza 3a in soluzioni<br />
integralmente o per lo più sostenibili (donne 30%, uomini 22%); un<br />
altro terzo cerca di farlo, ma poi ci ripensa nel caso in cui il rendimento<br />
risulti inferiore. È poi opinione diffusa tra gli intervistati che le casse<br />
pensione non dovrebbero investire in alcun modo in attività legate al<br />
lavoro minorile, nella produzione di armi messe al bando o in aziende<br />
o Paesi che violano i diritti umani. Particolare importanza assumono<br />
infine le energie rinnovabili, la biodiversità, la tutela dell’ambiente e<br />
l’impiego consapevole delle risorse naturali: sono questi, secondo il loro<br />
parere, gli ambiti in cui le casse pensione dovrebbero procedere a investimenti<br />
sostenibili.<br />
03/<strong>2023</strong> 25<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
REPORTAGE SINISTRI<br />
Una catena di<br />
fornitura che<br />
garantisce continuità<br />
L’azienda Neutromedics effettua oltre 5000 spedizioni<br />
all’anno. In genere va tutto liscio, ma non sempre.<br />
Nel caso in cui un pacco rimanga bloccato, oltre a risarcire<br />
il danno, l’assicurazione trasporti conduce anche<br />
difficili trattative.<br />
Testo Simona Altwegg Foto Marco Vara<br />
C<br />
hi apre un pacco di Neutromedics<br />
si meraviglierà non poco del suo<br />
contenuto: si tratta infatti di tessuti<br />
ossei, tendinei e nervosi di origine<br />
umana spediti a una temperatura<br />
di meno 80 gradi Celsius in scatole di polistirolo<br />
perfettamente isolate e riempite di ghiaccio<br />
secco. Inutile dire che logistica e trasporto<br />
devono essere impeccabili e che va consegnato<br />
al più presto. Se il ghiaccio secco evapora, aumenta<br />
la temperatura e diventano inutilizzabili.<br />
«È un rischio che non possiamo correre»,<br />
afferma Bea Schnitzer, responsabile amministrativa<br />
di Neutromedics AG.<br />
Materiale di origine umana per trapianti<br />
Neutromedics, che conta sette collaboratori,<br />
commercializza tessuti di origine umana da<br />
impiegare a fini medici, ossia tessuti ossei,<br />
tendinei e nervosi prelevati da donatori statunitensi.<br />
Questa azienda unica nel suo genere<br />
nel panorama elvetico distribuisce a sua volta<br />
a medici sportivi e ortopedici in Svizzera il materiale<br />
da trapiantare nei pazienti.<br />
Un prodotto che presenta particolari problemi<br />
di trasporto è il menisco. Neutromedics cerca<br />
negli USA il tessuto di un donatore il più possibile<br />
«compatibile» con un determinato paziente<br />
in Svizzera e lo importa. I tempi della<br />
logistica sono calcolati in maniera estremamente<br />
precisa: è necessario pianificare fin nei<br />
minimi dettagli la spedizione per rispettare la<br />
data dell’intervento, attenersi a tutte le restrizioni<br />
previste e garantire sempre la catena del<br />
freddo. Il ghiaccio secco è controllato a più ri-<br />
«È come un’assicurazione<br />
casco totale.<br />
Qualsiasi cosa<br />
succeda al<br />
pacco durante<br />
la spedizione,<br />
liquidiamo immediatamente<br />
il danno al<br />
cliente»<br />
Marco Gämperle, responsabile<br />
Sinistri Assicurazione trasporti di AXA<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />
Fondata nel 1993, Neutromedics<br />
AG commercializza<br />
tessuti di origine umana<br />
per interventi ortopedici.<br />
L'azienda con sede a Cham<br />
conta sette dipendenti.<br />
neutromedics.ch<br />
prese in tutte le fasi, dall’invio alla consegna,<br />
ed eventualmente ne viene aggiunto dell’altro.<br />
«Prima di una spedizione sono sempre in leggera<br />
tensione e spero che non ci siano imprevisti»,<br />
afferma Bea Schnitzer.<br />
Qualche raro caso di smarrimento<br />
L’azienda di Cham effettua oltre 5000 spedizioni<br />
all'anno. Benché in genere tutto vada liscio,<br />
in qualche raro caso il pacco può essere<br />
smarrito. «Più o meno due pacchi all’anno non<br />
vengono consegnati al destinatario», afferma<br />
Bea Schnitzer. Per evenienze del genere Neutromedics<br />
ha stipulato con AXA un’assicurazione<br />
trasporti che copre i danni indipendentemente<br />
dal fatto che l’azienda sia il destinatario o il<br />
mittente della merce. «È come un’assicurazione<br />
casco totale. Qualsiasi cosa succeda al<br />
pacco durante la spedizione, liquidiamo immediatamente<br />
il danno al cliente, sia che la merce<br />
viaggi da Cham a Berna o da New York a Parigi»,<br />
sostiene Marco Gämperle, responsabile Sinistri<br />
Assicurazioni trasporti di AXA.<br />
Trattative difficili<br />
In un secondo momento l’assicurazione contatta<br />
il fornitore di servizi responsabile dei<br />
danni di trasporto, quindi la Posta o il corriere,<br />
per chiedere il risarcimento. In mancanza di<br />
un’assicurazione trasporti sarebbe l’azienda<br />
stessa a doversene occupare. <strong>La</strong> responsabilità<br />
è però limitata e la procedura complessa. «Di<br />
solito il vettore prevede solo un rimborso calcolato<br />
in base al peso e non dell’intero valore<br />
del pacco. Inoltre, spesso non risponde proprio ▶<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
26 03/<strong>2023</strong>
REPORTAGE SINISTRI<br />
1 – Il ghiaccio secco mantiene a<br />
bassa temperatura i tessuti di<br />
origine umana da trapiantare.<br />
Se evapora, il contenuto del<br />
pacco diventa inutilizzabile.<br />
2 – Neutromedics AG effettua oltre<br />
5000 spedizioni all’anno. È<br />
quindi indispensabile che vada<br />
tutto liscio.<br />
3 – Un corretto imballaggio interno<br />
ed esterno protegge la merce<br />
spedita dagli urti e da sollecitazioni<br />
varie.<br />
4 – <strong>La</strong> spedizione del menisco e del<br />
tendine di Achille richiede<br />
un’attenta pianificazione e una<br />
preparazione minuziosa.<br />
2<br />
1<br />
4<br />
3<br />
03/<strong>2023</strong> 27<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
REPORTAGE SINISTRI<br />
o declina qualsiasi responsabilità, soprattutto<br />
quando una piccola azienda si rivolge a un<br />
grosso corriere che si trova dall’altro capo del<br />
mondo», spiega Marco Gämperle. AXA dispone<br />
di una rete internazionale. «Mi fa piacere che<br />
le venga delegato questo compito oneroso»,<br />
afferma Bea Schnitzer che aggiunge: «Non vogliamo<br />
rinunciare a un’assicurazione trasporti<br />
valida per tutte le ditte di spedizione con cui<br />
collaboriamo a livello globale, ne siamo estremamente<br />
soddisfatti». È indicata per tutte le<br />
aziende produttive e commerciali che effettuano<br />
sistematicamente spedizioni. E più passa<br />
il tempo, più conviene: negli ultimi anni il numero<br />
di invii è notevolmente aumentato. Le<br />
materie prime e i prodotti vengono scambiati e<br />
trasportati in tutto il mondo via mare, via terra<br />
o via aerea. Aumenta quindi anche il rischio di<br />
smarrimento.<br />
Marco Gämperle e il suo team propongono<br />
alla loro clientela soluzioni personalizzate. «<strong>La</strong><br />
gamma del materiale spedito è estremamente<br />
vasta. <strong>La</strong> copertura assicurativa varia quindi a<br />
seconda della tipologia di pacchi», sostiene. Insieme<br />
analizzano anche la <strong>ditta</strong> di spedizioni<br />
più adatta a collaborare con quel determinato<br />
cliente. Sul fatto che valga la pena scegliere uno<br />
spedizioniere di alto profilo qualitativo Bea<br />
Schnitzer e Marco Gämperle non hanno dubbi.<br />
Infatti, anche se l’assicurazione risarcisce i<br />
danni di trasporto, l’ideale sarebbe che nulla<br />
andasse storto.<br />
●<br />
Assicurazione<br />
trasporti<br />
L’assicurazione trasporti<br />
copre le merci contro i rischi<br />
di perdita o danneggiamento<br />
dal luogo di invio a quello<br />
di destinazione. Le aziende<br />
produttive o commerciali<br />
coprono così il rischio<br />
finanziario e delegano ad<br />
AXA il compito di condurre<br />
difficili trattative in caso di<br />
sinistro e di regresso.<br />
axa.ch/trasporti<br />
Carico prezioso: Teddy, la mascotte dell’ufficio, viene portato perlopiù in braccio.<br />
Riduzione del rischio:<br />
consigli utili per le spedizioni<br />
1 Imballaggio adeguato<br />
Un corretto imballaggio interno ed<br />
esterno protegge la merce spedita dagli<br />
urti e da sollecitazioni varie. Ne vale<br />
sempre la pena, anche se si traduce in<br />
un aumento di peso, volume e spese<br />
di trasporto. Inoltre, a seconda della<br />
sua natura, per ridurre il rischio di<br />
furto è bene pensare a un imballaggio<br />
che non dia nell’occhio. Se la merce<br />
è sensibile alle temperature elevate,<br />
prevedere un eventuale ritardo nella<br />
consegna all’atto dell’imballaggio.<br />
2 Accurata selezione del vettore<br />
Per la scelta della <strong>ditta</strong> di spedizione<br />
con cui collaborare tenere conto non<br />
solo della disponibilità e del prezzo,<br />
ma anche della qualità. Prestare inoltre<br />
attenzione agli accordi contrattuali:<br />
soprattutto l’entità del risarcimento<br />
danni e le direttive in materia di sicurezza<br />
e di prevenzione dei danni sono<br />
decisive. In caso di esperienze negative<br />
prendere in considerazione l’ipotesi di<br />
cambiare fornitore di servizi.<br />
3 Valutazione del subappaltatore<br />
Accettare i subappaltatori del vettore<br />
solo previa valutazione.<br />
4 Controllo della merce<br />
All’atto della consegna e del ritiro effettuare<br />
un controllo della merce che,<br />
possibilmente, va controfirmato.<br />
5 Assicurazione trasporti<br />
Definire diversi criteri per l’assicurazione<br />
trasporti. Vale la pena procedere<br />
a un’analisi costi-benefici e confrontarsi<br />
con l’assicuratore.<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
28 03/<strong>2023</strong>
Nessuna visione<br />
è troppo grande<br />
Ogni giorno sosteniamo un gran numero<br />
di fondatrici e fondatori d’impresa. Li<br />
incoraggiamo a realizzare le loro ambizioni,<br />
affiancandoli con consigli e aiuto fattivo.<br />
E con soluzioni assicurative e previdenziali<br />
adeguate.<br />
Know You Can<br />
02/<strong>2023</strong><br />
29<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
MARKETING<br />
INTERVISTA<br />
E di che colore<br />
è la vostra sete?<br />
Rivella è parte integrante della Svizzera dal 1952. A dispetto<br />
della storia di successo che si snoda lungo oltre 70 anni,<br />
l’azienda è più innovativa di qualsiasi altra. Da maggio,<br />
Erland Brügger e Silvan Brauen condividono il ruolo di CEO<br />
e ci spiegano cosa rende l’azienda così competitiva e<br />
vincente.<br />
Intervista Melanie Ade<br />
Foto Marco Vara<br />
Nella vostra funzione si beve solo<br />
Rivella?<br />
Silvan Brauen: Certo! O con piacere anche uno<br />
dei nostri altri marchi come Focuswater. Naturalmente<br />
di tanto in tanto assaggiamo anche<br />
un prodotto della concorrenza. Dobbiamo tenerci<br />
aggiornati su ciò che propone il mercato.<br />
E qual è la vostra varietà preferita?<br />
Erland Brügger: Mi piacciono tutte, ma bevo<br />
soprattutto la più leggera e meno dolce Refresh:<br />
quando non hai più 25 anni, o fai molta bicicletta<br />
o stai attento all'apporto calorico. (Ride).<br />
Dal maggio <strong>2023</strong> condividete il ruolo<br />
di CEO. Come sta andando?<br />
Silvan Brauen: Benissimo. I primi mesi sono<br />
iniziati bene, abbiamo già assunto insieme le<br />
prime decisioni strategiche importanti e abbiamo<br />
avuto modo di trarre grandi benefici<br />
dallo scambio reciproco.<br />
Erland Brügger: Naturalmente si nota che<br />
lavoriamo intensamente insieme già da dodici<br />
anni, senza trascurare che in Rivella abbiamo<br />
gerarchie molto piatte e i problemi vengono risolti<br />
dove risiede la competenza professionale.<br />
<strong>La</strong> nostra ripartizione del lavoro non è quindi<br />
completamente nuova, ma solo più accentuata.<br />
Oggi il modello di lavoro top sharing<br />
è piuttosto raro, in particolare nelle<br />
posizioni di CEO. Come mai questa<br />
scelta?<br />
Erland Brügger: Ho ricoperto il ruolo di CEO<br />
da solo per dodici anni e volevo portare nuovi<br />
impulsi nella gestione dell’impresa, affrontare<br />
le tematiche in un modo diverso da come ho<br />
fatto negli ultimi anni. D’altro lato, in un'a-<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> <strong>ditta</strong><br />
Rivella è stata fondata nel<br />
1952 a Stäfa ZH da Robert<br />
Barth, all’epoca studente<br />
di giurisprudenza. Oggi l’azienda<br />
ha sede a Rothrist AG.<br />
Oltre all’assortimento Rivella,<br />
lo stabilimento di Argovia<br />
imbottiglia l’acqua Focus, i<br />
succhi di frutta Michel e, dal<br />
2022, la bevanda alla caffeina<br />
Enertea. Rivella impiega 237<br />
collaboratori.<br />
rivella-group.com<br />
rivella.ch<br />
zienda di famiglia si vuole rispondere all’esigenza<br />
di stabilità degli azionisti. Nel nostro<br />
tandem coniughiamo entrambi gli aspetti: una<br />
ventata d’aria fresca e anni di esperienza, una<br />
peculiarità che avvantaggia l’intera azienda.<br />
Ci sono state anche delle sfide?<br />
Silvan Brauen: Velocità e strutture semplici<br />
sono i punti di forza della nostra azienda, per<br />
cui ci premeva che il nuovo modello non ci rallentasse,<br />
in quanto dobbiamo coordinarci. Inoltre,<br />
i processi operativi non dovevano diventare<br />
più complicati perché il personale si ritrova di<br />
punto in bianco con due interlocutori: questo<br />
era il punto nodale per noi.<br />
Erland Brügger: Se poi si lavora a tempo pieno<br />
per trent'anni, ci si rende conto di avere meno<br />
risorse quando si riduce il grado di occupazione<br />
– attualmente lavoro ancora all'ottanta<br />
per cento e da gennaio scenderò al sessanta<br />
per cento. Bisogna osservare consapevolmente<br />
i giorni di riposo e non sempre mi riesce bene.<br />
Ma ci sto lavorando.<br />
Come riuscite a trarre beneficio l'uno<br />
dall'altro?<br />
Silvan Brauen: L'apprendimento reciproco<br />
è uno dei principali vantaggi del modello. Ci<br />
separa una generazione, per cui abbiamo opinioni<br />
e competenze diverse. Erland apporta<br />
un’esperienza dirigenziale di lunga data come<br />
CEO, io piuttosto l’enfasi sull’innovazione e sul<br />
mercato.<br />
Erland Brügger: Ma siamo complementari<br />
anche sotto il profilo caratteriale, alcune cose<br />
sono naturalmente più congeniali a Silvan, altre<br />
a me. In un modello di cogestione si può<br />
trarne particolare vantaggio.<br />
Ogni bambino in Svizzera conosce Rivella.<br />
Come si trasforma una bevanda<br />
a base di siero di latte in un successo<br />
commerciale?<br />
Silvan Brauen: Uno dei criteri più importanti<br />
per il successo è dato dalla differenziazione, e in<br />
questo Rivella riesce più di ogni altro marchio<br />
grazie alla sua unicità. Inoltre, sin dall’inizio<br />
Rivella si dedica a un trattamento differenziato<br />
del mercato e a un’attività di sponsorizzazione<br />
▶<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
30<br />
03/<strong>2023</strong>
Generazioni diverse, competenze<br />
diverse, e appunto per questo<br />
un team di eccellenza: i co-CEO<br />
Silvan Brauen ed Erland Brügger.<br />
03/<strong>2023</strong> 31<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
MARKETING<br />
INTERVISTA<br />
Note biografiche<br />
coerente, non solo nello sport, bensì anche nel<br />
settore degli eventi. Poi siamo sicuramente aiutati<br />
anche dalla Swissness e dal fattore simpatia;<br />
non per nulla siamo votati da anni come uno<br />
dei marchi più amati o affidabili della Svizzera.<br />
Erland Brügger: Non va neppure dimenticato<br />
che questo apprezzato successo non è stato<br />
regalato a Rivella, ma è frutto di un duro lavoro.<br />
Rivella è un prodotto di cui il mondo non<br />
ha necessariamente bisogno e questo la rende<br />
unica. Se prima di costituire l’azienda fosse<br />
stata condotta una classica ricerca di mercato,<br />
la bevanda non sarebbe verosimilmente mai<br />
arrivata sul mercato. Nei primi dieci anni di attività<br />
Rivella non ha realizzato alcun profitto, i<br />
nostri predecessori hanno messo molto lavoro,<br />
cuore e anima nello sviluppo dell’azienda.<br />
Da dove deriva il nome Rivella?<br />
Silvan Brauen: Il nome Rivella è mutuato dal<br />
villaggio ticinese di Riva San Vitale. Unendo il<br />
nome della località ticinese alla parola italiana<br />
«rivelazione», il fondatore Robert Barth ha creato<br />
il marchio Rivella.<br />
Fatta eccezione per i Paesi Bassi,<br />
non avete riscosso successo all’estero,<br />
nel 2019 vi siete ritirati dal mercato<br />
tedesco. Perché?<br />
Erland Brügger: Siamo presenti in Olanda con<br />
Rivella Blu già dal 1958, prima ancora che la variante<br />
senza zuccheri aggiunti fosse immessa<br />
sul mercato svizzero. È stata la prima bevanda<br />
light mai lanciata in Europa e nell’arco degli<br />
anni siamo riusciti ad affermarci. In Germania<br />
abbiamo poi cercato di lanciare Rivella Rossa,<br />
ma il mercato era già saturo, senza contare che<br />
all'epoca lo zucchero si trovava già al centro di<br />
aspre critiche, per cui era difficile posizionarsi<br />
sul mercato con una bevanda zuccherata.<br />
Una buona parola chiave. Le bevande<br />
zuccherate come Rivella Rossa hanno<br />
davvero ancora un futuro? Come affrontate<br />
questa situazione?<br />
Erland Brügger: Offrendo alternative. Non vogliamo<br />
dire ai consumatori cosa possono bere.<br />
Anche se gli enti ufficiali ritengono che i consumatori<br />
dovrebbero essere protetti dall’uso eccessivo<br />
di zuccheri attraverso l’introduzione di<br />
una sugar tax, noi seguiamo una via più liberale.<br />
Ci siamo quindi impegnati a ridurre volontariamente<br />
il contenuto di zucchero delle bevande,<br />
tant’è vero che i nostri nuovi prodotti sono tutti<br />
sensibilmente meno zuccherati dell’originale.<br />
Silvan Brauen lavora per<br />
il Gruppo Rivella dal 2011.<br />
Negli ultimi anni il 38enne<br />
ha ricoperto varie funzioni<br />
all’interno dell’azienda, da<br />
ultimo quella di responsabile<br />
marketing. In qualità di co-<br />
CEO «Mercati», in futuro sarà<br />
responsabile dei comparti<br />
marketing, vendite, M&A e<br />
comunicazione aziendale.<br />
Silvan Brauen è laureato in<br />
econo<strong>mia</strong> presso le università<br />
di Friburgo e Göteborg<br />
(Svezia). È cresciuto a Murten<br />
e vive a Berna con la sua<br />
compagna e due figli piccoli.<br />
«Ci separa una<br />
generazione,<br />
per cui abbiamo<br />
opinioni<br />
e competenze<br />
diverse. Erland<br />
apporta<br />
un’esperienza<br />
dirigenziale<br />
di lunga data<br />
come CEO,<br />
io piuttosto<br />
l’enfasi sull’innovazione<br />
e sul mercato»<br />
Silvan Brauen, co-CEO<br />
Dopo un tracollo temporaneo, nel 2022<br />
avete nuovamente aumentato il vostro<br />
fatturato. Come ci siete riusciti?<br />
Erland Brügger: Le bevande analcoliche vengono<br />
consumate d’impulso e quindi più al ristorante<br />
o in viaggio che a casa. A seguito della<br />
crisi pandemica, questo comparto è stato completamente<br />
abbandonato, i ristoranti avevano<br />
chiuso i battenti e la gente ha bevuto più acqua<br />
a casa. Ne abbiamo pesantemente risentito<br />
durante la pande<strong>mia</strong>, ma poi la situazione si è<br />
nuovamente stabilizzata.<br />
Silvan Brauen: Con la nostra acqua vitaminica<br />
Focuswater, che abbiamo acquisito nel<br />
2019, siamo anche riusciti a posizionarci in un<br />
segmento assolutamente di tendenza e in forte<br />
crescita.<br />
Finora la vostra è un’azienda di famiglia.<br />
È un vantaggio o uno svantaggio?<br />
Erland Brügger: Direi che per molti dipendenti<br />
è il motivo per cui lavorano da noi. <strong>La</strong><br />
famiglia Barth mette molto cuore, anima ed<br />
energia in questa azienda e vuole mantenere<br />
appetibile il marchio nel lungo periodo, creando<br />
di fatto un legame che il nostro personale<br />
avverte pienamente. Sanno per chi lavorano e<br />
che non sono semplicemente un ingranaggio di<br />
un gruppo a vocazione globale, senza contare<br />
che molti dei nostri clienti nel settore gastronomico<br />
sono essi stessi a conduzione familiare,<br />
per cui si costruisce più rapidamente un rapporto<br />
rispetto a un fornitore multinazionale.<br />
Altri marchi ricchi di tradizione come<br />
Franz Carl Weber sono appena stati<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
32 03/<strong>2023</strong>
INTERVISTA<br />
Note biografiche<br />
Erland Brügger regge le sorti<br />
del Gruppo Rivella in qualità<br />
di CEO già dal 2011. Da maggio<br />
<strong>2023</strong> il 57enne riveste<br />
questa carica in un modello<br />
di coworking e, in veste<br />
di co-CEO «Operations», è<br />
responsabile principalmente<br />
dei comparti supply chain,<br />
finanze/IT e risorse umane.<br />
Nato a Soletta, è laureato in<br />
econo<strong>mia</strong> e specializzato in<br />
marketing e ha lavorato, tra<br />
l’altro, per Unilever Svizzera<br />
e Wander. Sposato, ha tre figli<br />
adulti e vive a Muri presso<br />
Berna.<br />
venduti a grandi catene e anche Calida<br />
sta cercando un acquirente. Una simile<br />
vendita non è mai stata tema di discussione?<br />
Erland Brügger: Non c'è da illudersi: abbiamo<br />
un azionariato familiare, per cui l’interrogativo<br />
del futuro si pone automaticamente ogni<br />
qualche decennio. Finora è stato possibile trovare<br />
una soluzione successoria all'interno della<br />
famiglia. Qualora un giorno non fosse più così,<br />
occorrerà cercare una soluzione alternativa. Da<br />
noi non è diverso da quanto avviene in altre<br />
aziende.<br />
Ci sono sempre più produttori locali di<br />
bibite. Cosa pensate della specializzazione<br />
del mercato delle bevande?<br />
Silvan Brauen: Questa tendenza si è diffusa da<br />
vari anni nel segmento della birra e ora si sta<br />
estendendo anche al nostro mercato. A nostro<br />
giudizio, in Svizzera sia i piccoli fornitori sia le<br />
multinazionali hanno la loro ragione d’essere:<br />
la varietà stimola gli affari.<br />
Rivella è un’azienda ricca di tradizione,<br />
ciò malgrado vi distinguete<br />
puntualmente per le innovazioni, basti<br />
pensare ultimamente agli Enertea. Perché<br />
questo focus sull’innovazione?<br />
Erland Brügger: Rivella Rossa e Blu sono marchi<br />
fortemente ancorati alla realtà locale e alla<br />
tradizione che per generazioni hanno saputo<br />
affermarsi sul mercato e che per questo sono<br />
una componente importante della nostra storia<br />
aziendale e dell’eredità dei nostri predecessori.<br />
In quanto successori siamo ora chiamati<br />
a guidare il marchio e i suoi prodotti verso un<br />
futuro luminoso, in cui non si può prescindere<br />
da uno sviluppo e un‘innovazione costanti. È<br />
il credo della nostra azienda vissuto dal 1952 e<br />
parte integrante del nostro DNA.<br />
Altre novità, come ad esempio le<br />
varietà al rabarbaro o alla pesca, non<br />
hanno incontrato il gusto dei consumatori<br />
e non sono riuscite ad affermarsi.<br />
Come ve lo spiegate?<br />
Silvan Brauen: Aromi come il rabarbaro, la pesca<br />
o il sambuco erano edizioni limitate, proposte<br />
volutamente solo per un determinato periodo<br />
di tempo per sorprendere i consumatori<br />
a breve termine e conquistarli così al marchio.<br />
L’esatto contrario di innovazioni strategiche<br />
come Rivella Refresh, nata in risposta a un’esigenza<br />
della clientela e che rimarrà nell’assortimento<br />
come concetto a lungo termine.<br />
Con l'acquisizione del marchio lifestyle<br />
Focuswater nel 2019 avete fatto<br />
un colpo vincente; da allora le vendite<br />
di acque vitaminiche sono quintuplicate.<br />
In futuro punterete sull’acquisto<br />
di marchi terzi o sullo sviluppo di altri<br />
prodotti?<br />
Silvan Brauen: Chiaramente su entrambi.<br />
L’acquisizione di Focuswater è stata un successo<br />
strepitoso. Opportunità come questa non<br />
capitano spesso. Siamo interessati a queste<br />
possibilità anche in futuro, ma al tempo stesso<br />
portiamo avanti innovazioni su tutti i nostri<br />
marchi oltre a sviluppare nuovi modelli di business.<br />
●<br />
«Ma siamo<br />
complementari<br />
anche<br />
sotto il profilo<br />
caratteriale,<br />
alcune cose<br />
sono naturalmente<br />
più<br />
congeniali a<br />
Silvan, altre a<br />
me. In un<br />
modello di<br />
cogestione si<br />
può trarne<br />
particolare<br />
vantaggio»<br />
Erland Brügger, co-CEO<br />
03/<strong>2023</strong> 33<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
Il mio motivo d’orgoglio<br />
Thomas Mächler<br />
di Züriring<br />
A 23 anni ho rilevato IMAG, la produzione<br />
di batterie fondata da mio nonno<br />
e che quest’anno, alla terza generazione,<br />
festeggia i 100 anni. Due anni<br />
fa ho avviato una seconda attività con<br />
Züriring, che offre simulazioni race e<br />
un ambiente di classe per eventi e meeting.<br />
<strong>La</strong> prima volta che ho partecipato<br />
a una simulazione di guida sono uscito<br />
entusiasta. <strong>La</strong> grafica estremamente<br />
dettagliata, l’irregolarità palpabile del<br />
terreno e la scossa adrenalinica mi<br />
In corsia di sorpasso<br />
hanno affascinato. Visto che nell'azienda<br />
avevo lo spazio necessario, nel<br />
2020 mi sono lanciato nel settore delle<br />
simulazioni race senza tanto pensarci e<br />
ho fondato Züriring. Ad oggi abbiamo<br />
già tenuto diversi eventi aziendali, compleanni<br />
o addii al celibato. A rendermi<br />
particolarmente orgoglioso è portare<br />
IMAG al traguardo dei 100 anni e, al<br />
contempo, aver dato vita con Züriring<br />
a un’altra <strong>ditta</strong>.<br />
zueriring.ch<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA<br />
34 03/<strong>2023</strong>
Il mio motivo d’orgoglio<br />
Constanze Gülle (centro) con<br />
il team di Hörzentrum Schweiz<br />
a Köniz<br />
Sentire significa partecipare<br />
<strong>La</strong>voro da 16 anni al centro udito Hörzentrum<br />
Schweiz di Köniz dove sono amministratrice,<br />
socia e tecnica audioprotesista. A Köniz<br />
siamo un team di cinque persone che ripara,<br />
pulisce e adatta gli apparecchi acustici. Del<br />
mio lavoro amo in particolare il poter aiutare<br />
le persone che si rivolgono a noi per prendere<br />
parte alla vita di tutti i giorni. Lo dico sempre:<br />
sentire significa partecipare. <strong>La</strong> perdita di<br />
udito, infatti, comporta un forte isolamento<br />
personale che rischia di emarginare chi ne<br />
soffre dalla vita sociale e dal mondo. Restituire<br />
la capacità di tornare a sentire il cinguettio<br />
degli uccelli o le risate dei nipotini è una<br />
bellissima esperienza. Per il nostro futuro di<br />
PMI mi auguro di continuare ad affermarci<br />
sui grandi operatori del mercato. Finora ci<br />
siamo riusciti grazie alla nostra assistenza<br />
continua alla clientela. Per noi la persona<br />
viene prima di tutto e con alcuni dei nostri<br />
clienti abbiamo instaurato un rapporto quasi<br />
di amicizia, un aspetto che continueremo a<br />
valorizzare anche in avvenire.<br />
hzs.ch<br />
03/<strong>2023</strong> 35<br />
<strong>La</strong> <strong>mia</strong> DITTA
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