30.09.2023 Views

Saccargia: una tappa del pellegrinaggio medievale?,

Il lavoro si occupa delle orgini e delle funzionalità della basilica di Saccargia

Il lavoro si occupa delle orgini e delle funzionalità della basilica di Saccargia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

14 Franco G. R. Campus

zione religiosa secolare si dovette adeguare non solo alla struttura demografica ma

soprattutto al disegno proposto e diretto (verosimilmente anche finanziato) dall’autorità

politica locale. Un aspetto intuibile osservando anche il fatto che non si

mirò alla realizzazione di una distribuzione uniforme ma si concentrarono quattro

sedi nell’arco di trenta chilometri e tutte connesse ad un’unica viabilità di valle.

Nel secondo gruppo, formato dalle sedi di Ampurias e Bosa, l’elemento caratterizzante

è invece dato dal fatto che le strutture trovarono spazio presso le aree urbane-portuali

del precedente periodo romano, palesemente assecondando una

primitiva organizzazione religiosa 36 .

«De andare a visitare sa Ecclesia de sos tres gloriosos martyres». Il pellegrinaggio

come mezzo di supporto per i commerci.

A Torres, tra metà XI secolo e primi decenni del XII secolo si assiste alla

nascita delle nuove sedi vescovili, all’arrivo degli enti monastici, ma anche alla

progressiva cessione delle antiche chiese da parte dei laici, ma in tutto questo panorama

emerge, fisicamente e topograficamente, un elemento di forte continuità:

la persistenza della sede vescovile di Turris. Una conservazione dovuta in parte

alla coincidenza tra la sede cattedrale e centro martiriale (aspetto che ne faceva

una meta per il pellegrinaggio), ma il vero merito della sua continuità va anche associato

alla costante sopravvivenza del centro portuale, ma soprattutto alla popolazione

locale non cessò mai di frequentare le strutture religiose grazie anche alla

relativa distanza (curatorìe di Nurra, Flumenargia e Romangia) 37 . Un ruolo non

secondario in questo processo fu ricoperto dai pellegrini che si recavano nei luoghi

santi, o comunque in quegli spazi particolarmente legati al culto dei martiri protettori

38 . Nel suo insieme tutto il complesso monumenta le sul Monte Agellu a

Porto Torres offre attestazioni materiali del culto per i martiri già dalla fine del IV

36

Su Bosa i nuovi elementi in questo senso si trovano in L. BICCONE, A. VECCIU, Bosa bizantina e

giudicale. Nuove riflessioni sulla base dell’evidenza ceramica, in Settecento-Millecento cit., pp. 353-367.

Per la sede di Ampurias si veda M. G. SANNA - A. SODDU, Nota sull’ubicazione della sede vescovile di

Ampurias, in Martis. L’Anglona e la Sardegna nella Storia, in Cronache di Archeologia 7, Sassari 2008, pp.

77-82.

37

Sul quadro insediativo dei territori si veda M. MILANESE - M. CHERCHI - G. MARRAS - A. VECCIU,

I villaggi medievali della curatorìa di Romangia, in La basilica di S. Gavino a Porto Torres. Teorie a

confronto, Atti del convegno di studi, Porto Torres, 21 dicembre 2008, Pisa 2010, pp. 37-49.

38

Per il pellegrinaggio medievale in Sardegna i contributi presenti in Gli anni Santi nella Storia. Atti

del Congresso Internazionale, 16-19 ottobre 1999, (a cura di) L. D’Arienzo, Cagliari 2000; e quelli

presenti in Culti, santuari, pellegrinaggi in Sardegna e nella penisola iberica tra medioevo ed età contemporanea,

(a cura di) M.G. Meloni - O. Schena, Genova 2006.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!