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Saccargia: una tappa del pellegrinaggio medievale?,

Il lavoro si occupa delle orgini e delle funzionalità della basilica di Saccargia

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Saccargia: una tappa nel pellegrinaggio medievale? 11

senza nell’Isola di un legato pontificio 25 . Allo studioso non sfuggono alcune considerazioni

sulle caratteristiche di questa suddivisione: difatti, se da un lato – afferma

Turtas – possono essere plausibili le interferenze di ordine politico nella scelta

delle sedi metropolite, attraverso una coincidenza dei confini delle province ecclesiastiche

con i territori giudicali, il panorama ha un’eccezione nel caso del giudicato

di Gallura che non ebbe una sede provinciale autonoma 26 . Quello che sembra

emergere, quindi, è un programma di forte gerarchizzazione condotto dall’amministrazione

ecclesiastica che, secondo Pier Giorgio Spanu, va letto in parallelo alle

condizioni del clero rurale che nel pieno XI secolo, secondo quanto riportano le

fonti, si trovava in una condizione miserevole, avvezzo a comportamenti poco edificanti

e costretto ad operare in edifici ridotti al limite dell’abbandono 27 . Partendo

da queste impressioni è importante evidenziare come non esista al momento nell’Isola

uno studio mirato ad un confronto tra territori diocesani (forma, composizione

interna, distribuzione delle sedi parrocchiali) e popolamento rurale 28 . Ma

un tentativo in questa direzione è necessario per contestualizzare il coevo caso di

Saccargia. Ad esempio, partendo dalla prima attestazione delle diocesi minori nel

giudicato di Torres emerge, come già detto, un periodo di prima citazione dei ve-

25

TURTAS, Storia della chiesa in Sardegna cit., pp. 183-184.

26

Per Raimondo Turtas «l’esiguità del territorio e lo scarso numero delle diocesi (solo due) del

giudicato di Gallura rendeva più problematica la creazione di una provincia ecclesiastica autonoma che,

ove si fosse realizzata, avrebbe comportato un solo suffraganeo; tuttavia, quasi a bloccare sul nascere

ogni indebita conclusione nel senso di una minore indipendenza politica del giudicato, le due diocesi

non vennero assegnate ad alcuna delle province ecclesiastiche limitrofe, ma furono poste sotto la diretta

dipendenza della Santa Sede, che le tenne fino al 1138 quando furono attribuite da Innocenzo II alla rinnovata

provincia ecclesiastica pisana» (TURTAS, Storia della chiesa in Sardegna cit., p. 186, nota 32).

27

P. G. SPANU, I possedimenti Vittorini in Sardegna, in De re monastica 1 cit., pp. 245-279. Per i

diversi insediamenti monastici precedenti, R. MARTORELLI, Insediamenti monastici in Sardegna dalle

origini al XV secolo: linee essenziali, «Rivista dell’Istituto di Storia Dell’Europa Mediterranea», 4 (2010),

pp. 39-72. Sugli insediamenti cultuali rupestri, correlati alla presenza di esperienze religiose anacoretiche

o cenobitiche, si veda F.G.R. CAMPUS, Le chiese rupestri della Sardegna: la ripresa della ricerca attraverso

l’esempio di un monumento dell’area occidentale, in La Sardegna Paleocristiana tra Eusebio e Gregorio

Magno, atti del Convegno Nazionale di studi, Cagliari 10-12 ottobre 1996, a cura di A. Mastino - G.

Sotgiu - N. Spaccapelo, in Studi e ricerche di cultura religiosa I, Cagliari 1999, pp. 15-48.

28

La suddivisione diocesana generalmente accolta è quella codificata dal pagamento delle decime

(Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV, Sardinia, a cura di P. Sella (Studi e Testi 113), Città del

Vaticano 1945, con carta allegata delle diocesi della Sardegna medievale). Sul piano dei territori diocesani

si veda F. LANZONI, Le diocesi d’Italia, Dalle origini al principio del secolo VII (Studi e testi 35), Faenza

1927, pp. 656-679; C. G. MOR, In tema di origini: vescovadi e giudicati in Sardegna, in Studi storici e

giuridici in onore di Antonio Era, Padova 1963, pp. 255-268. Per quanto riguarda il territorio dell’arcivescovile

di Torres si hanno alcuni contributi orientati ad una storia dei singoli territori: Bisarcio (F. AMADU,

La diocesi medioevale di Bisarcio, Cagliari 1963), Castra (F. AMADU, La diocesi medioevale di Castro,

Ozieri 1984), Ploaghe (G. SPANEDDA, Una diocesi Sarda nel medioevo. Ploaghe, Sassari 1991), Sorres (G.

ZICHI, Sorres e la sua diocesi, Sassari 1975), Ottana (R. LAI, La diocesi medievale di Ottana e la cronotassi

dei suoi vescovi, Nuoro 2007).

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