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Costruzioni n. 773 settembre 2023

SICUREZZA SUL LAVORO LE VERIFICHE PERIODICHE DELLE PLE VISTE CON L’OCCHIO DELL’ESPERTO CARBONES ITALIA SCEGLIE HYUNDAI CE La società di trading con sede a Porto Marghera sposa i servizi del distributore Bauma Service di Verona WALKAROUND IL NUOVO MERLO TF30.7 CS PLUS

SICUREZZA SUL LAVORO LE VERIFICHE PERIODICHE DELLE PLE VISTE CON L’OCCHIO DELL’ESPERTO

CARBONES ITALIA SCEGLIE HYUNDAI CE
La società di trading con sede a Porto Marghera sposa i servizi del distributore Bauma Service di Verona

WALKAROUND IL NUOVO MERLO TF30.7 CS PLUS

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ostruzioni<br />

Casa editrice la fiaccola srl<br />

Settembre <strong>2023</strong><br />

dal 1952 in cantiere<br />

SICUREZZA SUL LAVORO<br />

LE VERIFICHE PERIODICHE DELLE PLE<br />

VISTE CON L’OCCHIO DELL’ESPERTO<br />

CARBONES ITALIA<br />

SCEGLIE HYUNDAI CE<br />

La società di trading<br />

con sede a Porto Marghera<br />

sposa i servizi del distributore<br />

Bauma Service di Verona<br />

WALKAROUND IL NUOVO MERLO TF30.7 CS PLUS<br />

9<br />

ISSN 0010-9665<br />

770010 966504<br />

0 0 7 7 3 >


MACCHINA COMPATTA<br />

GRANDI CAPACITÀ<br />

Ogni ora<br />

di lavoro,<br />

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Garanzia<br />

La scelta migliore per la<br />

tua tranquillità.<br />

LE NUOVE PALE V7 E V7-HW<br />

Saranno anche le macchine più piccole<br />

della nostra gamma, ma grazie alla<br />

loro trasmissione idrostatica a controllo<br />

elettronico, al loro semi-telaio oscillante ed<br />

al castello di carico a parallelogramma, le<br />

nostre nuove pale gommate compatte sono<br />

in grado di affrontare con grande facilità<br />

anche i lavori più impegnativi.<br />

Estensione di garanzia fino a 5 anni.<br />

■ Scegli tra 2.000 e un massimo di 5.000 ore di<br />

servizio all’acquisto.<br />

■ Approfitta della garanzia Kubota - senza<br />

Quando<br />

franchigia.<br />

trent’anni fa abbiamo inventato il concetto di short radius, sapevamo che<br />

era l’inizio di qualcosa di speciale. Oggi, aggiungiamo due nuove macchine alla<br />

■ gamma Completamente SR più ampia del trasferibile mercato. L’SK230 in caso SR di e rivendita.<br />

l’SK270 SR offrono prestazioni<br />

■ da Aumenta escavatore il di valore fascia media residuo senza della compromessi tua macchina.<br />

termini di stabilità o capacità<br />

di sollevamento. Se dovete lavorare in spazi ristretti, potete contare su controllo,<br />

sicurezza e comfort, senza compromessi.<br />

Per maggiori informazioni, vogliate contattare<br />

il vostro concessionario Kubota di zona.<br />

Fidatevi dell’originale<br />

SK230SR-7<br />

SK270SR-7<br />

KOBELCO CONSTRUCTION www.kubota-eu.com<br />

MACHINERY EUROPE B.V.<br />

www.kobelco-europe.com<br />

Kubota Europe sas - filiale Italiana SP Nuova Rivoltana 2-A 20054 Segrate MI


ISSN: 0010 - 9665<br />

costruzioni<br />

rivistacostruzioni<br />

ATTUALITÀ&PRODOTTI<br />

6 Parigi è sempre Parigi<br />

Intermat torna alla ribalta<br />

8 Il maxi rotativo<br />

Pegasus 60.35 in mostra a Piacenza<br />

9 A lezione di italiano<br />

Nuove acquisizioni per Sarens<br />

10 Alta formazione in Academy<br />

Percorsi con Niederstatter Academy<br />

11 Four Frankfurt Tower<br />

Soluzioni Peri per il quartetto<br />

12 Un’operazione fondamentale<br />

Verifica sicurezza sul sollevamento<br />

13 Nella foresta<br />

Il nuovo escavatore di Hitachi<br />

14 Una gamma full electric<br />

telescopici zero emission per Faresin<br />

50<br />

15 Vai di offshore<br />

Guinnes per Mammoet<br />

16 Strategie Green<br />

Holcim protagonista col calcestruzzo<br />

per la M4<br />

18 Ready to show<br />

Jekko protagonista al GIS<br />

19 For Earth, For life<br />

Kubota, visione sostenibile<br />

20 Tempi d’oro<br />

Bilanci positivi per Wacker Neuson<br />

22 Il non plus ultra dei Ranger<br />

Le nuove versioni dei pick up Ford<br />

23 L’onda è lunga<br />

Dati Unacea per il Mercato Italia<br />

24 Versatilità sui cingoli<br />

sennebogen 643 E nel raddoppio rete<br />

26 Idrogeno chiama Italia<br />

L’idrogeno giocherà un ruolo<br />

importante anche per le imprese che<br />

realizzano impianti e reti distributive<br />

MACCHINE&COMPONENTI<br />

50 Soluzioni su misura<br />

Carbonese Italia sceglie Hyunday.<br />

Nella flotta offerta anche due pale<br />

gommate HL975A<br />

56 Sulla cresta dell’onda<br />

Successo Eberspacher: reattività e<br />

flessibilità. Si guarda ai veicoli elettrici<br />

e a idrogeno<br />

104<br />

60 Una grande famiglia<br />

L’impresa GRENTI sceglie Takeuchi e il<br />

supporto di AR.AN. Un sodalizio dove<br />

fatti e parole contano ancora molto<br />

DECOSTRUZIONI&RICICLAGGIO<br />

66 La grande compatta<br />

Wirtgen ha presentato la nuova fresa<br />

68 Profilatura controllata<br />

Simex escavatori da 1,2 a 12t è<br />

apprezzata anche in Cina<br />

60<br />

CAVE&CALCESTRUZZO<br />

74 I primi 50 anni<br />

Nozze d’oro per l’esperienza VTN.<br />

Tra aspetto dell’ìimpegno e<br />

sentimento condiviso<br />

78 Prototipo super realistico<br />

Italcementi realizza in 3D printing<br />

il prototipo del Palasport della Blu<br />

Basket a Treviglio<br />

80 Liturgia della qualità<br />

Un’impresa affermata, con oltre 50<br />

anni di attività, sceglie AeternumCAL,<br />

per offrire un calcestruzzo top<br />

SOLLEVAMENTO&NOLEGGIO<br />

88 L’asso nella manica<br />

Casella Autogru sceglie la nuova<br />

articolata gingolata Palfinger PCC<br />

67.002<br />

94 Verifiche periodiche PLE<br />

Vi spieghiamo, assieme ad IPAF,<br />

cos’è una verifica periodica e come<br />

va eseguita professionalmente<br />

100 Sinergia produttiva<br />

Intervista doppia con Olmarket e Easy<br />

Lift, un connubio vincente tra fornitore<br />

e produttore<br />

104 Nuovi orizzonti<br />

Vernazza Autogru lavora ad un nuovo<br />

Polo Logistico di Vado Ligure. Nel<br />

2024 sarà attiva con hub intermodale<br />

TRUCK&ALLESTIMENTI<br />

110 E ora anche il pickup<br />

Ordini aperti dallo scorso agosto<br />

per l’esclusivo Ineos Grenadier.<br />

Si chiama Quartermaster<br />

100<br />

88<br />

WALKAROUND<br />

32<br />

Merlo ripropone<br />

in gamma<br />

un sollevatore<br />

largo 2 metri<br />

ed alto 2 metri<br />

ed un motore<br />

da 75 kW. Si chiama<br />

TF30.7 CS Plus<br />

[2] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

ostruzioni<br />

Fondato nel 1952<br />

da Giuseppe Saronni<br />

772 8-9 SETTEMBRE <strong>2023</strong><br />

Stampato su carta FSC<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Lucia Edvige Saronni<br />

lsaronni@fiaccola.it<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Matthieu Colombo<br />

mcolombo@fiaccola.it<br />

COORDINAMENTO EDITORIALE<br />

Federica Lugaresi<br />

flugaresi@fiaccola.it<br />

COLLABORATORI<br />

Paolo Cosseddu, Gianpaolo Delbosco,<br />

Antonio Fargas, Fabrizio Parati,<br />

Eliana Puccio, Isabella Visentin<br />

SEGRETERIA<br />

Jole Campolucci<br />

jcampolucci@fiaccola.it<br />

segreteria@fiaccola.it<br />

IMPAGINAZIONE<br />

Studio Grafico Page<br />

AMMINISTRAZIONE<br />

Francesca Lotti flotti@fiaccola.it<br />

Margherita Russo<br />

amministrazione@fiaccola.it<br />

ABBONAMENTI<br />

Mariana Serci<br />

Patrizia Zanetti<br />

abbonamenti@fiaccola.it<br />

TRAFFICO E PUBBLICITÀ<br />

Giovanna Thorausch<br />

gthorausch@fiaccola.it<br />

AGENTI<br />

Giorgio Casotto<br />

T 0425 34045 - cell. 348 5121572 -<br />

info@ottoadv.it<br />

per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto<br />

Adige, Veneto, Emilia Romagna<br />

(escluse Parma e Piacenza)<br />

Mensile<br />

LO-NO/00516/02.2021CONV<br />

Reg. Trib. Milano N. 2562 del<br />

22/1/1952<br />

STAMPA<br />

INGRAPH Srl - Via Bologna, 106 -<br />

20831 Seregno (MB)<br />

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />

STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio<br />

313 21/11/1985 Roc 32150<br />

PREZZI DI VENDITA<br />

abb. annuo Italia Euro 100,00<br />

abb. annuo Estero Euro 200,00<br />

una copia Euro 10,00<br />

una copia Estero Euro 20,00<br />

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione<br />

totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed<br />

immagini pubblicate su questa<br />

rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici,<br />

digitali, ecc.<br />

La responsabilità di quanto espresso negli articoli<br />

firmati rimane esclusivamente agli Autori.<br />

Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list<br />

esclusivamente per l'invio delle nostre comunicazioni<br />

e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento<br />

UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri ricevere<br />

in futuro altre informazioni, può far richiesta alla<br />

Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />

Organo di informazione e documentazione<br />

Unione Costruttori Italiani<br />

di Macchine per Cantieri Edili,<br />

Stradali, Minerari e Affini<br />

Questo periodico è<br />

associato all’Unione<br />

Stampa Periodica Italiana:<br />

numero di iscrizione 14440<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

REDAZIONE<br />

Mauro Armelloni, Edvige Fornara,<br />

Emilia Longoni<br />

20123 Milano<br />

costruzioni@fiaccola.it<br />

MARKETING E PUBBLICITÀ<br />

Via Conca del Naviglio, 37<br />

Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO<br />

Tel. +39 02 89421350<br />

COSTRUZIONIWEB.COM<br />

slevada@fiaccola.it<br />

Fax +39 02 89421484<br />

casaeditricelafiaccola@legalmail.it


9<br />

ISSN 0010-9665<br />

770010 966504<br />

0 0 7 7 3 ><br />

Partner<br />

CTE SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . .13<br />

ctelift.com<br />

DIECI Srl . . . . . . . . . . . . . . . . .55<br />

dieci.com<br />

EBERSPAECHER Srl . . . . . . . .19<br />

eberspaecher.it<br />

ECOMONDO <strong>2023</strong> . . . . . . . . .112<br />

ecomondo.com<br />

FARESIN INDUSTRIES SpA . . .49<br />

faresin.com<br />

FASSI GRU SpA . . . . . . . . . . . .87<br />

fassi.com<br />

IN COPERTINA<br />

ostruzioni<br />

Casa editrice la fiaccola srl<br />

Settembre <strong>2023</strong><br />

SICUREZZA SUL LAVORO<br />

LE VERIFICHE PERIODICHE DELLE PLE<br />

VISTE CON L’OCCHIO DELL’ESPERTO<br />

CARBONES ITALIA<br />

SCEGLIE HYUNDAI CE<br />

La società di trading<br />

con sede a Porto Marghera<br />

sposa i servizi del distributore<br />

Bauma Service di Verona<br />

WALKAROUND IL NUOVO MERLO TF30.7 CS PLUS<br />

dal 1952 in cantiere<br />

n Per illustrarvi al meglio come deve<br />

avvenire una verifica tecnica di una<br />

PLE, abbiamo chiesto aiuto all’ispettore<br />

tecnico indipendente Jacopo<br />

Bolpagni, tra l’altro istruttore senior<br />

di IPAF, e siamo stati ospitati da<br />

Haulotte Italia nella sede di San Giu -<br />

liano Milanese. A pagina 112 potete<br />

leggere l’articolo che abbiamo realizzato<br />

in collaborazione con IPAF con<br />

l’obiettivo di schematizzare le procedure<br />

corrette e le principali fasi di<br />

un’ispezione tecnica professionale<br />

per la verifica periodica prevista dal<br />

Testo Unico (D.Lgs. 81/08).<br />

HAULOTTE ITALIA Srl . . . . . . .31<br />

haulotte.it<br />

HITACHI CONSTRUCTION<br />

MACHINERY EUROPE . . . . .9, 11<br />

hitachicm.com<br />

IMER INTERNATIONAL SpA . .21<br />

imergroup.com<br />

JCB SpA . . . . . . . . . . . . . . . . .77<br />

jcb.com<br />

JEKKO Srl . . . . . . . . . . . . . . . .15<br />

jekko.it<br />

JLG EMEA . . . . . . . . . . . . . . . .20<br />

jlg.com<br />

KOBELCO CONSTRUCTION<br />

MACHINERY . . . . . . . . . . .III Cop<br />

kobelco-europe.com<br />

KUBOTA EUROPE Sas . . . . . . . .1<br />

kubota-eu.com<br />

LIEBHERR INTERNATIONAL<br />

DEUTSCHLAND . . . . . . . . . . . .67<br />

liebherr.com<br />

MERLO SpA . . . . . . . . . . . . . .109<br />

merlo.com<br />

MIDI EQUIPMENT SpA –<br />

TAKEUCHI . . . . . . . . . . . . . . . . . .5<br />

takeuchi-italia.it<br />

OLEOMARKET Srl –<br />

OLMARK . . . . . . . . . . . . . . . . . .17<br />

olmark.com<br />

ORMET Srl – OVERMAT . . . . .24<br />

overmat.it<br />

PADOAN Srl . . . . . . . . . . . . . . .18<br />

padoan.it<br />

SCAI SpA . . . . . . . . . . . . . .IV Cop<br />

scaispa.com<br />

TRIANGLE TYRE . . . . . . . . . . .93<br />

triangletyre.it<br />

VERNAZZA AUTOGRU Srl . . . .73<br />

vernazzautogru.it<br />

VOLVO C.E. ITALIA SpA . . . . . .99<br />

volvoce.it<br />

WEBASTO THERMO & COMFORT<br />

ITALY Srl . . . . . . . . . . . . . . . . . .59<br />

webasto-comfort.com<br />

WERENT Srl . . . . . . . . . . . . . . . .7<br />

werentgroup.com<br />

YANMAR CONSTRUCTION<br />

EQUIPMENT EUROPE . . . . .II Cop<br />

yanmar.com<br />

YANMAR ITALY SpA . . . . . . . .25<br />

yanmar.com<br />

Aziende citate<br />

Carbones Italia . . . . .50<br />

Dieci . . . . . . . . . . . . . . .8<br />

Doka . . . . . . . . . . . . .30<br />

Eberspächer . . . . . . .56<br />

Faresin . . . . . . . . . . .14<br />

Fincasale . . . . . . . . .12<br />

Ford . . . . . . . . . . . . . .22<br />

Hitachi . . . . . . . . . . . .13<br />

Holcim . . . . . . . . . . . .16<br />

Hyundai . . . . . . . . . . .20<br />

Imprese Pesenti . . . .80<br />

Ineos . . . . . . . . . . . .110<br />

Italcementi . . . . . . . .78<br />

Jekko . . . . . . . . . . . . .18<br />

Kubota . . . . . . . . . . . .19<br />

Mammoet . . . . . . . . .15<br />

Merlo . . . . . . . . . . . . .32<br />

Niederstatter . . . . . .10<br />

Oleomarket . . . . . . .100<br />

Palfinger . . . . . . . . . .88<br />

Peri . . . . . . . . . . . . . .11<br />

Sennebogen . . . . . . .24<br />

Simex . . . . . . . . . . . .68<br />

Takeuchi . . . . . . . . . .60<br />

Vernazza . . . . . . . . .104<br />

VTN . . . . . . . . . . . . . .74<br />

Wacker Neuson . . . .20<br />

Wirtgen . . . . . . . . . . .66<br />

Vieni a trovarci presso<br />

i nostri concessionari.<br />

21 agosto<br />

1963-<strong>2023</strong><br />

www.takeuchi-italia.it<br />

[4] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Fiere<br />

5 i poli tematici dell’evento parigino<br />

• Movimento Terra, Demolizione e Trasporto<br />

• Strade, Industrie dei Materiali e Fondazioni<br />

• Sollevamento e Movimentazione<br />

• Edilizia, Ingegneria Civile e Filiera del Calcestruzzo, che<br />

include l'evento WOCE, che presenterà l'intera catena del<br />

valore della filiera del calcestruzzo, da monte a valle.<br />

• Novità 2024: Nuove Tecnologie ed Energie (energia elettrica,<br />

idrogeno, gas naturale, veicoli autonomi, ingegneria<br />

virtuale, ecc.)<br />

Parigi è sempre<br />

PARIGI<br />

Dopo sei anni di pausa forzata, causa pandemia,<br />

nel 2024 torna alla ribalta Intermat con una ricetta<br />

evoluta. Un evento must per i mercati francofoni<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

La prossima edizione del salone delle soluzioni e delle<br />

tecnologie sostenibili per il settore edile, Intermat<br />

si terrà come sempre a Paris Nord Villepinte dal 24<br />

al 27 aprile 2024: da mercoledì a sabato compresi.<br />

I principali produttori mondiali hanno già scelto l'evento<br />

per presentare le loro innovazioni, che dal 2018 hanno subito<br />

una forte accelerazione in risposta alle sfide della decarbonizzazione.<br />

L’organizzazione annuncia che l'edizione<br />

2024 sarà una vetrina dell'intera industria delle<br />

costruzioni, unita e mobilitata per includere queste sfide<br />

nella strategia francese di basse emissioni di carbonio<br />

all'orizzonte del 2050.<br />

Alle porte della scorsa estate avevano confermato la loro<br />

partecipazione alla fiera, aziende quali Ausa, Epiroc,<br />

Faymonville, Liebherr (che in Francia conta circa 1.000<br />

dipendenti), Magni e Volvo. Si aggiungono agli espositori<br />

già annunciati: Alphi, Bobcat, Cummins, Imer, Komatsu,<br />

Groupe Monnoyeur, Putzmeister, Sany, Sateco, Schwing<br />

Stetter, Sunward, Takeuchi, Topcon e Wacker Neuson.<br />

Online trovate le testimonianze delle principali aziende<br />

espositrici che raccontano la loro esperienza e le motivazioni<br />

che le hanno spinte a partecipare alla fiera, che<br />

dopo sei anni di assenza, sarà l'occasione ideale per rinnovare<br />

rapporti costruttivi con tutti i professionisti del settore<br />

edile e dei lavori pubblici, desiderosi di trovare nuove<br />

soluzioni, attrezzature e tecnologie a basse emissioni<br />

di carbonio. Intermat 2024 sarà un’edizione ripensata attorno<br />

a quattro grandi sfide del settore delle costruzioni,<br />

riunendo l'intera filiera attorno a una visione comune del<br />

futuro, per promuovere l'eccellenza collettiva e affrontare<br />

le principali sfide in termini di decarbonizzazione ed<br />

energia, digitalizzazione, impegno nella RSI, formazione<br />

e occupazione, e ad organizzare una piattaforma di dialogo<br />

con le autorità pubbliche. Le quattro linee direttrici<br />

saranno: innovazioni per trovare risposte alle grandi sfide<br />

delle costruzioni, l’integrazione delle risorse di energie<br />

alternative performanti per sostenere l’economia, valorizzare<br />

le professioni, le risorse finanziarie e quelle umane,<br />

quindi puntare al raggiungimento della neutralità in<br />

termini di emissioni di carbonio per contribuire alla salvaguardia<br />

del pianeta.<br />

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SOLLEVATORI<br />

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[6] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Sollevatori telescopici<br />

Il maxi rotativo<br />

Dieci presenterà<br />

a Piacenza il maxi<br />

Pegasus 60.35<br />

visto al Bauma<br />

e nuove soluzioni<br />

tecnologiche<br />

in grado di migliorare<br />

profittabilità<br />

e sostenibilità senza<br />

rinunce in termini<br />

di performance<br />

Alle Giornate Italiane<br />

del Sollevamento<br />

Dieci Pegasus<br />

60.35, il nuovo telescopico<br />

rotativo della linea Elite,<br />

capace di integrare le<br />

polivalenti caratteristiche<br />

dei telescopici rotativi con<br />

le innovative soluzioni<br />

tecnologiche volte ad<br />

aumentare<br />

esponenzialmente facilità<br />

d’uso, efficienza,<br />

sicurezza e versatilità. Tra<br />

queste merita un primo<br />

piano l’elettronica Easy<br />

Tech System, una<br />

piattaforma Software e<br />

Hardware di controllo<br />

della macchina<br />

completamente nuova<br />

che gestisce<br />

completamente e in<br />

maniera avanzata tutte le<br />

funzionalità del mezzo.<br />

Tra le innovazioni<br />

principali: la gestione retro<br />

azionata dei movimenti di<br />

braccio, torretta e<br />

attrezzature che assicura<br />

una maggiore precisione e<br />

controllo dei movimenti,<br />

con la possibilità di<br />

impostare i parametri di<br />

soglia massima per<br />

ciascuno. Vi è poi la<br />

movimentazione del<br />

braccio secondo 6<br />

modalità di lavoro<br />

selezionabili (Soft, Fast,<br />

Normal, Eco, Wall e Floor),<br />

il sistema<br />

antiribaltamento, Anti Tilt<br />

System Pro, con il<br />

controllo del carico in<br />

tempo reale e blocco dei<br />

movimenti aggravanti. Il<br />

sistema è anche in grado<br />

di rilevare in modo<br />

automatico l’attrezzatura<br />

collegata e misurare il<br />

carico sollevato in tempo<br />

reale visualizzando sul<br />

display 12” sia la<br />

posizione che il peso. La<br />

postazione di guida è<br />

dotata di due joystick<br />

proporzionali con sensore<br />

capacitivo per il controllo<br />

dei movimenti del braccio.<br />

Sul bracciolo di destra<br />

sono ergonomicamente<br />

raccolti tutti i comandi<br />

fisici incluso il minijoystick<br />

per il comando<br />

proporzionale dei 4 piedi<br />

stabilizzatori indipendenti.<br />

Doppio il display: da 4,3’’,<br />

dietro al volante, e display<br />

multitouch 12”, sul<br />

bracciolo di destra, per le<br />

funzionalità avanzate. La<br />

visibilità è amplificata sa<br />

un sistema di visione<br />

intorno alla macchina che<br />

comprende fino a 3<br />

telecamere e dalla<br />

possibilità di guidare la<br />

macchina da terra e da<br />

cestello grazie ad un<br />

radiocomando.<br />

Pegasus 60.35 Elite è<br />

anche dotato di Autolivellamento<br />

in<br />

stabilizzazione; funzione<br />

“limiti” per delimitare l’area<br />

di lavoro; soft motion, per<br />

movimenti rallentati in<br />

base al carico e<br />

configurazione; funzione<br />

“arm too high” che riduce<br />

la velocità se il braccio<br />

viene sollevato.<br />

dieci.com<br />

Sarens consolida<br />

la sua posizione<br />

di leader nel<br />

sollevamento<br />

pesante grazie<br />

a nuove acquisizioni<br />

e sinergie sul<br />

mercato dello Stivale<br />

A lezioni di italiano<br />

CCon cento sedi in<br />

65 Paesi e oltre<br />

4.500 impiegati nel<br />

mondo, la belga Sarens è<br />

una delle realtà leader nel<br />

settore dei grandi<br />

sollevamenti e un partner<br />

di riferimento per i più<br />

grandi progetti al mondo.<br />

A inizio estate, Sarens ha<br />

raggiunto un accordo con<br />

la società italiana Zanetti,<br />

in base al quale acquisirà<br />

una parte di minoranza<br />

delle azioni della Zanetti<br />

che, contestualmente<br />

venderà un'altra porzione<br />

delle azioni della società<br />

alla Effe Holding, società<br />

italiana guidata da Carlo<br />

Fagioli. Zanetti è<br />

specializzata nella<br />

fornitura di soluzioni<br />

innovative e altamente<br />

personalizzate per i settori<br />

petrolifero e del gas,<br />

eolico, energetico,<br />

ceramico, marittimo e<br />

civile. La società italiana<br />

vanta inoltre oltre 50 anni<br />

d’esperienza in servizi di<br />

ingegneria, test, pesatura<br />

industriale, trasporto,<br />

sollevamento e sistemi di<br />

sollevamento alternativi.<br />

Con questo accordo le tre<br />

parti coinvolte puntano ad<br />

arricchire e incrementare<br />

la propria operatività<br />

offrendo servizi completi<br />

e soluzioni tecniche molto<br />

più specifiche e complete<br />

IL NUOVO<br />

ZW160-7<br />

HAI TUTTO<br />

SOTTO<br />

CONTROLLO<br />

grazie a questa<br />

collaborazione. Il fatto di<br />

avere un maggior numero<br />

di specialisti nel settore<br />

favorisce la qualità dei<br />

servizi forniti ai clienti,<br />

consentendo loro di<br />

affrontare le proprie sfide<br />

ingegneristiche in modo<br />

molto più efficiente e<br />

produttivo. In questo<br />

modo Sarens riesce ad<br />

aumentare la propria<br />

presenza in Italia, dove ha<br />

realizzato progetti come<br />

quello di San Giorgio di<br />

Nogaro, dove Sarens è<br />

riuscito a trasportare<br />

tramite SPMT le 16 nuove<br />

paratoie delle chiuse del<br />

Canale di Panama (del<br />

peso compreso tra 1.900<br />

e 4.300 t).<br />

sarens.com<br />

LA FIACCOLA- COSTRUZIONI_85x123.indd 1 26/07/<strong>2023</strong> 17:07:36<br />

[8] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [9]


Attualità&Prodotti<br />

Sicurezza<br />

Alta formazione con l’Academy<br />

A Bergamo,<br />

va in onda la qualità<br />

dei percorsi formativi<br />

della Niederstätter<br />

Academy che<br />

spaziano dalle gru<br />

edili alle macchine<br />

movimento terra.<br />

Anche a domicilio<br />

La Niederstätter<br />

Academy Bergamo è<br />

un centro di<br />

formazione per operatori<br />

di macchine edili<br />

rinomato; un riferimento<br />

per la regione Lombardia,<br />

situato in posizione<br />

centrale e comoda,<br />

direttamente all'uscita<br />

dell'autostrada A4 Castelli<br />

Calepio. Su un'estesa area,<br />

con una zona dedicata<br />

alle lezioni pratiche per la<br />

movimentazione dei<br />

materiali e il movimento<br />

terra, saranno a<br />

disposizione per prove e<br />

test diverse macchine da<br />

costruzione e da lavoro<br />

dei migliori marchi di<br />

produzione e con le<br />

tecnologie più recenti.<br />

Come centro di<br />

formazione accreditato,<br />

Niederstätter Academy<br />

offre un programma<br />

completo di corsi per gli<br />

operatori di tutte le<br />

macchine da costruzione<br />

e da lavoro.<br />

È possibile partecipare a<br />

corsi di sicurezza per<br />

datori di lavoro, operatori<br />

e collaboratori.<br />

I corsi di formazione<br />

sono rivolti alle imprese<br />

edili e artigiane, agli enti<br />

pubblici e all’industria.<br />

Corsi di formazione di<br />

base, di aggiornamento e<br />

per operatori esperti, con<br />

date dei corsi garantite<br />

(senza numero minimo<br />

di partecipanti), sono<br />

offerti a breve distanza di<br />

tempo per tutte le<br />

tipologie di macchine<br />

immaginabili. La<br />

Niederstätter Academy<br />

rilascia inoltre una<br />

tessera di abilitazione<br />

personale con la quale<br />

ogni partecipante può<br />

accedere a un portale<br />

online dove poter<br />

visualizzare tutte le date<br />

dei corsi, i corsi<br />

completati con le date di<br />

scadenza e i certificati<br />

ottenuti.<br />

Sono nati da poco i corsi<br />

specifici per gruisti<br />

esperti. L’edizione <strong>2023</strong><br />

della formazione si<br />

concentra sulle funzioni<br />

e sulle innovazioni<br />

dell'ultima generazione di<br />

gru a torre Liebherr. Il<br />

corso insegna<br />

l'applicazione delle nuove<br />

tecnologie e l'uso degli<br />

strumenti digitali sulla<br />

gru. I corsi di formazione<br />

per operatori esperti<br />

sono disponibili anche<br />

per altre macchine edili,<br />

come escavatori e pale<br />

gommate.<br />

Oltre a questi corsi<br />

specifici, è ora possibile<br />

prenotare anche la<br />

formazione con la<br />

macchina appena<br />

acquistata nella propria<br />

azienda o direttamente in<br />

cantiere.<br />

Innumerevoli aziende di<br />

tutto il Nord Italia si sono<br />

convinte della qualità dei<br />

percorsi formativi e<br />

iscrivono regolarmente i<br />

loro collaboratori alla<br />

Niederstätter Academy.<br />

La famiglia Niederstätter<br />

ha da sempre uno stretto<br />

legame con il settore delle<br />

costruzioni e dialoga<br />

costantemente con le<br />

imprese di questo<br />

comparto, adattando i<br />

propri servizi alle esigenze<br />

dei clienti.<br />

Di seguito il link per<br />

prenotare corsi di<br />

formazione:<br />

n-academy.it/bergamo<br />

FOUR Frankfurt tower<br />

Quattro torri futuristiche alte fino a 233 metri svetteranno presto nel<br />

cuore dello skyline di Francoforte, anche grazie alle soluzioni Peri.<br />

Ciascuna delle torri richiede tecniche differenti. Le vedremo nel 2025<br />

AFrancoforte è in<br />

costruzione un<br />

quartetto di torri<br />

progettato per abitarci,<br />

lavorarci, ma anche<br />

passare del tempo libero.<br />

Con quattro progetti<br />

sviluppati sotto lo stesso<br />

ombrello, le quattro torri<br />

saranno tra loro diverse.<br />

La T1, la torre più alta del<br />

quartetto, scaglierà il cielo<br />

ad un'altezza di 233 m,<br />

una volta completata,<br />

offrirà 56 piani di uffici. T2<br />

e T3 sono due grattacieli<br />

residenziali, con altezze<br />

rispettivamente di 178 m<br />

128 m. Una volta<br />

completata, la Torre T2<br />

sarà una delle torri<br />

residenziali più alte della<br />

Germania. La Torre T4 è la<br />

torre più piccola<br />

dell'insieme, con 25 piani<br />

ed un'altezza di 104 mi. In<br />

totale verranno costruiti<br />

circa 600 appartamenti<br />

con balcone incassato,<br />

oltre ad un albergo,<br />

residence e uffici.<br />

Con le facciate realizzate<br />

con materiali diversi e la<br />

disposizione intelligente<br />

delle torri, il quartetto di<br />

torri offrirà anche una<br />

piacevole atmosfera<br />

residenziale e lavorativa<br />

con un sofisticato<br />

spettacolo di luci..<br />

IL NUOVO<br />

ZW180-7<br />

HAI TUTTO<br />

SOTTO<br />

CONTROLLO<br />

La collaborazione tra Peri<br />

e l'appaltatore “GP Con” è<br />

iniziata fin dalle prime fasi<br />

con lo sviluppo del<br />

concetto di costruzione<br />

per realizzare l'architettura<br />

impegnativa e consentire<br />

un'efficiente pianificazione<br />

strutturale. Il concetto<br />

globale prevede l'utilizzo<br />

di soluzioni di sistema<br />

PERI diverse e innovative,<br />

che vengono utilizzate in<br />

cantiere nell'ambito di una<br />

cooperazione basata sulla<br />

partnership e con il<br />

supporto costante di un<br />

project manager Peri.<br />

L'offerta comprende oltre<br />

ai sistemi rampanti Peri<br />

anche numerosi sistemi di<br />

casseforme per pareti e<br />

solai, soluzioni del kit di<br />

ponteggio Peri UP e<br />

un'ampia gamma di<br />

componenti.<br />

peri.com<br />

LA FIACCOLA- COSTRUZIONI_85x123.indd 2 26/07/<strong>2023</strong> 17:07:40<br />

[10] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [11]


®<br />

L’esperto risponde<br />

Un’operazione fondamentale<br />

Verifiche periodiche su apparecchi<br />

di sollevamento fissi in stabilimento,<br />

a seguito di eventi straordinari<br />

A cura di Carlo Farina - Presidente Fincasale<br />

Dopo eventi<br />

straordinari come<br />

terremoti, alluvioni<br />

o incendi, la verifica sullo<br />

stato della sicurezza e<br />

dell’integrità delle<br />

strutture industriali nel<br />

loro complesso<br />

diventano una priorità<br />

fondamentale. Oggetto di<br />

tale verifica devono<br />

essere anche gli<br />

apparecchi di<br />

sollevamento installati<br />

negli stabilimenti (ad<br />

esempio gru a ponte, a<br />

bandiera, ecc.).<br />

Non risultando<br />

disposizioni legislative<br />

specifiche inerenti alla<br />

verifica degli apparecchi<br />

di sollevamento dopo tali<br />

eventi straordinari, il<br />

datore di lavoro dovrà<br />

provvedere ad assicurare<br />

che le attrezzature di<br />

lavoro risultino ancora<br />

conformi alle<br />

disposizioni dei relativi<br />

costruttori come già<br />

stabilito dall’art. 71,<br />

comma 4, 8 e 11 del<br />

Dlgs. 81.08 (testo unico<br />

della sicurezza). Risulta<br />

quindi fondamentale,<br />

prima della rimessa in<br />

esercizio degli<br />

apparecchi di<br />

sollevamento, sottoporli<br />

ad una preventiva<br />

manutenzione<br />

straordinaria e<br />

successivamente ad una<br />

verifica periodica da<br />

parte dell’organismo di<br />

controllo per assicurare:<br />

• L’integrità strutturale:<br />

eventi come terremoti o<br />

incendi possono<br />

compromettere l’integrità<br />

delle strutture in cui sono<br />

installati gli apparecchi di<br />

sollevamento. Le<br />

verifiche periodiche<br />

aiutano ad identificare<br />

eventuali danni strutturali<br />

che potrebbero influire<br />

sulla sicurezza e sulle<br />

prestazioni degli<br />

apparecchi. Nel caso in<br />

cui la verifica desse esito<br />

negativo oppure il<br />

tecnico presentasse dei<br />

dubbi sull’integrità<br />

strutturale<br />

dell’apparecchio,<br />

potrebbe rendersi<br />

necessaria una verifica<br />

strutturale tramite<br />

controlli non distruttivi<br />

(magnetoscopia, liquidi<br />

penetranti, ecc.).<br />

• Il funzionamento sicuro:<br />

eventi straordinari<br />

possono causare danni<br />

più o meno visibili agli<br />

apparecchi di<br />

sollevamento, come<br />

l’allineamento errato, la<br />

rottura di cavi o la<br />

compromissione dei<br />

sistemi di frenatura. Le<br />

verifiche periodiche<br />

consentono di<br />

individuare tali problemi<br />

e permettono di<br />

intervenire<br />

tempestivamente per<br />

garantire un<br />

funzionamento sicuro.<br />

• La valutazione dei<br />

Ing. Carlo Farina<br />

Presidente<br />

Gruppo Fincasale.<br />

sistemi di sicurezza: gli<br />

apparecchi di<br />

sollevamento sono dotati<br />

di sistemi di sicurezza<br />

fondamentali per<br />

prevenire incidenti e<br />

garantire la sicurezza dei<br />

lavoratori. Dopo eventi<br />

straordinari, questi<br />

sistemi potrebbero aver<br />

subito danni o essere<br />

fuori calibrazione. Le<br />

verifiche periodiche<br />

includono la valutazione<br />

di tali sistemi per<br />

assicurarsi che siano<br />

operativi ed efficaci.<br />

Per concludere, le<br />

verifiche periodiche sugli<br />

apparecchi di<br />

sollevamento a seguito<br />

di eventi straordinari<br />

sono una pratica<br />

fortemente consigliata ai<br />

fini di garantirne la<br />

sicurezza, l’integrità<br />

strutturale e il corretto<br />

funzionamento degli<br />

annessi dispositivi.<br />

Queste verifiche non<br />

solo soddisfano gli<br />

obblighi normativi, ma<br />

riflettono anche<br />

l’impegno delle aziende<br />

per la sicurezza dei<br />

propri dipendenti e la<br />

continuità delle<br />

operazioni industriali.<br />

Escavatori<br />

Nella foresta<br />

n Hitachi ha lanciato il nuovo escavatore ZX135USL-7<br />

in versione forestale. Progettato per applicazioni<br />

come il disboscamento, l’abbattimento di tronchi,<br />

il carico e lo scavo, soddisfa le esigenze dei clienti<br />

europei ed è assemblato nello stabilimento HCME di<br />

Amsterdam, Paesi Bassi. Questa versione ha un carro<br />

heavy duty e un'altezza da terra maggiorata a 560 mm<br />

per spostarsi più agevolmente su terreni irregolari,<br />

mentre il raggio di rotazione posteriore di appena 1.490<br />

mm lo rende ideale per lavorare in ambienti compatti.<br />

Grazie al nuovo sistema idraulico HIOS V<br />

di Hitachi lo ZX135USL-7 consuma il 9% meno rispetto<br />

al precedente modello. La versione forestale è<br />

caratterizzata dal braccio rinforzato ed allestito<br />

con tre linee ausiliarie ed è ordinabile con lama dozer.<br />

Per quanto riguarda la cabina, il comfort aumenta e le<br />

vibrazioni scendono del 16% rispetto al modello di<br />

precedente generazione. Non manca il sedile<br />

pneumatico montato sulla stessa slitta delle consolle<br />

laterali che sono, tra l’altro, regolabili in altezza.<br />

Non mancano le più recenti tecnologie di monitoraggio<br />

da remoto, Owner's Site e ConSite. Entrambi questi<br />

sistemi inviano quotidianamente i dati operativi<br />

dell’escavatore al sistema a Global e-Service tramite<br />

tecnologia Gprs o satellite. Come sugli escavatori più<br />

grandi, la qualità dell’olio motore e dell'olio idraulico<br />

sono costantemente monitorate tramite due sensori<br />

che rilevano anomalie. "Siamo orgogliosi di presentare<br />

l'escavatore forestale ZX135USL-7" - afferma Burkhard<br />

Janssen, Product Manager Applicazioni speciali e<br />

nuove tecnologie presso Hitachi Construction<br />

Machinery (Europe) NV -"la sua eccezionale affidabilità,<br />

efficienza e produttività offrono ai proprietari<br />

l'opportunità di aumentare i profitti e ridurre i costi.<br />

E la sua cabina evoluta ha caratteristiche di comfort e<br />

sicurezza da leader del settore."<br />

hitachicm.com<br />

Saremo presenti al<br />

dal 5 al 7 ottobre a<br />

Piacenza.<br />

Vi aspettiamo!<br />

PERFORMANCE:<br />

ALTEZZA DI LAVORO 22 M<br />

SBRACCIO 10,5 M<br />

PORTATA MAX 250 KG<br />

Tel. +39 0464 48.50.50<br />

www.ctelift.com<br />

info@ctelift.com<br />

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Sede:<br />

CTE SpA - Via Caproni, 7 - 38068 Rovereto (TN) - Italy<br />

StabilimentI:<br />

Loc. Terramatta, 5 - 37010 Rivoli V.se (VR) - Italy<br />

via E. Fermi, 2 - 37010 Affi (VR) - Italy<br />

22<br />

IN OGNI<br />

SOLUZIONE<br />

SEMPLICE<br />

C’È UNA<br />

GRANDE<br />

IDEA_<br />

LA NUOVA LINEA ZETA:<br />

DOPPIO PANTOGRAFO CON DOPPIO SFILO<br />

PER SFRUTTARE L’INTERA AREA DI LAVORO.<br />

E CON L’INNOVATIVO S3 EVO!<br />

[12] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Sollevatori telescopici<br />

Una gamma full electric<br />

Come gli stessi<br />

sollevatori con<br />

motori a<br />

combustione interna,<br />

questa gamma di<br />

macchine con<br />

stabilizzatori frontali conta<br />

tre modelli: 14.42 Full<br />

Electric, con capacità di<br />

4,2 ton e un’altezza<br />

massima di sollevamento<br />

di 14 metri; 17.40 Full<br />

Electric, con capacità di 4<br />

ton e un’altezza massima<br />

di sollevamento di 17<br />

metri; 17.45 Full Electric,<br />

con capacità di 4,5 ton e<br />

un’altezza massima di<br />

sollevamento di 17 metri.<br />

Il cuore del nuovo<br />

sollevatore nuovo 17.45<br />

Full Electric è un<br />

nuovissimo pack di<br />

batterie agli ioni di litio ad<br />

alta tensione da 45 kWh<br />

che permette<br />

un’autonomia fino a 8 ore.<br />

Per la ricarica è stato<br />

montato un caricatore di<br />

bordo da 11 kW, che<br />

consente al telescopico<br />

elettrico di caricarsi con<br />

corrente alternata in circa<br />

4 ore. Inoltre grazie a un<br />

sistema chiamato<br />

Universal Charge,<br />

d’ispirazione<br />

automobilistica, è<br />

possibile ricaricare le<br />

batterie con assoluta<br />

flessibilità, grazie ad<br />

un’unica interfaccia plug<br />

in per le alimentazioni<br />

220V monofase e 400V<br />

trifase come per le<br />

stazioni di ricarica rapida<br />

pubbliche e private. La<br />

nuova serie Big Range Full<br />

Electric è equipaggiata<br />

con un motore elettrico da<br />

51 kW dedicato alla<br />

trasmissione, che<br />

assicura prestazioni<br />

assolutamente<br />

comparabile a quelle<br />

ottenute con motori<br />

endotermici. La potenza<br />

viene erogata secondo<br />

necessità grazie ad un<br />

processo made-in-Faresin<br />

che evita sprechi di<br />

energia a favore della<br />

durata della carica. Grazie<br />

a queste caratteristiche, il<br />

motore consente di<br />

raggiungere una velocità<br />

massima di 25 km/h e di<br />

registrare una forza di<br />

trazione di picco 44.3kN.<br />

Per i servizi è stato<br />

montato un motore<br />

elettrico da 23 kW che<br />

permette di movimentare<br />

il lungo braccio, composto<br />

da tre sezioni sfilanti, con<br />

movimenti estremamente<br />

fluidi e precisi.<br />

A questo punto non ci<br />

resta che vedere un 17.45<br />

Full Electric al lavoro!<br />

faresin.com<br />

I tre nuovi modelli<br />

Full Electric della<br />

Big Range fanno<br />

di Faresin, l’unico<br />

costruttore a offrire<br />

una gamma<br />

di telescopici<br />

a zero emissioni.<br />

Al 6.26 MY<strong>2023</strong> si<br />

affiancano i 14.42,<br />

17.40 e 17.45<br />

Sollevamento<br />

Vai di offshore<br />

n L’azienda olandese si è<br />

aggiudicata la commessa per<br />

la costruzione di quello che<br />

sarà il più grande parco eolico<br />

offshore al mondo. Si tratta<br />

della Dogger Bank Wind Farm,<br />

130 chilometro al largo delle<br />

coste britanniche del Mare del<br />

Nord, una joint venture tra SSE<br />

Renewables, Equinor,<br />

Vårgrønn che prevede una<br />

potenza installata di 3,6 GW e<br />

una produzione di 18TW/h.<br />

Nell’ottobre 2022 SSE<br />

Renewables ed Equinor<br />

hanno deciso di estendere<br />

il progetto con ulteriori 1,3 GW<br />

di turbine. Il committente di<br />

questo maxi appalto è la GE<br />

Renewables, che nel cantiere<br />

di Able Seaton Port a<br />

Middlesbrough, nello North<br />

Yorkshire, assemblerà e<br />

installerà 277 set di pale,<br />

piattaforme e torri delle<br />

turbine Hailade-X di GE.<br />

“Mammoet è coinvolta in<br />

alcuni dei maggiori progetti di<br />

eolico offshore nel mondo” –<br />

sottolinea Alberto Galbiati,<br />

CEO di Mammoet Italy (in<br />

foto). “Oggi abbiamo tutte le<br />

carte in regola per vincere le<br />

sfide di questo nuovo<br />

mercato”.<br />

mammoet.com<br />

[14] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Calcestruzzo<br />

Strategia<br />

Holcim protagonista per la M4, con la fornitura<br />

di 400 mila metri cubi di calcestruzzo<br />

e con il recupero, la lavorazione e il riutilizzo<br />

di circa 500 mila tonnellate di aggregati<br />

testi di Gabriele Villa<br />

in collaborazione con<br />

GREEN<br />

orgogliosi di aver realizzato quest’opera di<br />

ingegneria con le migliori tecnologie del settore<br />

“Siamo<br />

dimostrando ancora una volta come, insieme,<br />

possiamo realizzare infrastrutture tecnologicamente avanzate<br />

nel nostro Paese”, ha dichiarato Pietro Salini, CEO di<br />

Webuild riferendosi alla milanese M4.<br />

Alla realizzazione della nuova metropolitana M4 di Milano<br />

ha contribuito in maniera significativa anche Holcim Italia<br />

e, come ha affermato Calogero Santamaria, amministratore<br />

delegato di Holcim Aggregati Calcestruzzi: “Holcim è<br />

stato un attore fondamentale nella realizzazione della linea<br />

4 e con l’apertura di San Babila si raggiunge un grande traguardo<br />

che consentirà di collegare il centro della città di<br />

Milano all’aeroporto in soli 12 minuti. Abbiamo fornito circa<br />

400 mila metri cubi di varie tipologie di calcestruzzi e<br />

con il recupero, la lavorazione ed il riutilizzo in calcestruzzo<br />

di circa 500 mila tonnellate di aggregati provenienti dagli<br />

scavi delle stazioni, Holcim ha contribuito in maniera determinante<br />

alla sostenibilità e all’economia circolare<br />

dell’opera risparmiando risorse naturali. Siamo orgogliosi<br />

di aver partecipato a rendere Milano più sostenibile in quanto<br />

contribuire a costruire infrastrutture che agevolino le connessioni<br />

tra le persone e tra i luoghi, riducendo allo stesso<br />

tempo le emissioni e l’utilizzo di risorse naturali e<br />

applicando i principi dell’economia circolare è uno degli<br />

obiettivi principali della nostra strategia”.<br />

aveva a suo tempo fornito i propri<br />

materiali, anche la M4 è una “metropolitana<br />

leggera ad automatismo<br />

integrale”.<br />

Soluzioni sostenibili<br />

e approccio circolare<br />

Holcim ha fornito in sei anni circa<br />

400 mila metri cubi di svariate tipologie<br />

di calcestruzzi strutturali<br />

e sostenibili realizzati con cemento<br />

pozzolanico 32,5: C35 per<br />

fondazioni, elevazioni e solai; C30<br />

per diaframmi e C40 per elevazioni<br />

e solai. Il calcestruzzo LSC<br />

(Low strenght Concrete) è stato<br />

utilizzato soprattutto per i riempimenti,<br />

mentre il Fibro 30 è stato<br />

impiegato per realizzare le pavimentazioni.<br />

Per la realizzazione<br />

dei pali è stato utilizzato il calcestruzzo in C35 autocompatto,<br />

mentre i micropali sono stati realizzati con<br />

Spritzbeton.<br />

In particolare, il calcestruzzo LSC è un prodotto equiparabile<br />

a un terreno artificiale pompato che consente il riempimento<br />

di scavi e trincee con la possibilità di una facile rimozione<br />

con mezzi manuali. Il cemento 32,5 pozzolanico,<br />

utilizzato per la formulazione della quasi totalità del calce-<br />

OLMARK.COM<br />

struzzo fornito, è caratterizzato<br />

dal basso sviluppo del calore di<br />

idratazione ed è studiato per garantire<br />

elevata durabilità in opere<br />

strutturali in calcestruzzo<br />

esposte ad ambienti aggressivi<br />

(come la resistenza ai solfati) o<br />

in situazioni ove sia richiesto un<br />

basso sviluppo del calore d’idratazione.<br />

È quindi certificato LH,<br />

in quanto per la sua composizione<br />

chimica e in conformità alle<br />

Normative di riferimento ottiene<br />

un calore di idratazione inferiore<br />

ai 270 J/g. Inoltre, la presenza di<br />

componenti ad attività pozzolanica<br />

ed il ridotto tenore di C3A<br />

conferiscono al prodotto caratteristiche<br />

superiori di stabilità alle<br />

aggressioni ambientali ed un’alta<br />

resistenza agli attacchi chimici. Questo cemento risulta<br />

essere resistente ai solfati secondo la Norma UNI EN<br />

197-1 e quindi certificato SR. Dal 2021 i calcestruzzi confezionati<br />

con tali cementi sono entrati a far parte della famiglia<br />

ECOPact in quanto Holcim ha inoltre recuperato e<br />

lavorato nelle proprie cave gli aggregati provenienti dagli<br />

scavi (circa 500.000 tonnellate) ri-utilizzandoli nel calcestruzzo<br />

destinato all’opera stessa.<br />

[16] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

La nuova metropolitana e l’ambiente<br />

La M4 di Milano è uno dei più significativi progetti di mobilità<br />

sostenibile sotterranea in Europa: questa nuova linea<br />

della metropolitana a regime consentirà di evitare 75 mila<br />

tonnellate di emissioni di CO 2<br />

nell’aria. La metropolitana,<br />

infatti, contribuisce fortemente allo sviluppo di una mobilità<br />

più sostenibile in quanto comporta emissioni zero e<br />

ridimensiona il traffico automobilistico con considerevoli<br />

benefici sia per l’ambiente sia per chi vive e lavora in città.<br />

Si calcola che l’avvio a regime delle nuove linee M4 e M5<br />

possa ridurre di circa 30 milioni gli spostamenti annui su<br />

auto ma anche il 2% di emissioni inquinanti. Una volta terminata,<br />

“La Blu” sarà in grado di trasportare 86 milioni di<br />

persone ogni anno, evitando più di 180 mila viaggi in auto<br />

ogni giorno. Come la linea 5, per la cui realizzazione Holcim<br />

natdesign.eu<br />

“Mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco”<br />

Un proverbio italiano<br />

utilizzato ad hoc per<br />

condividere e sottolineare<br />

il messaggio di KNOW<br />

HOW fluidodinamico che<br />

in OLEOMARKET è pilastro<br />

di esperienza culturale assimilata<br />

nel settore specialistico<br />

delle connessioni ad alta<br />

pressione.<br />

Background posto al servizio<br />

della linea di montaggio<br />

con l’ottimale gestione kit<br />

di tubazioni MARKHIP<br />

e raccorderia OLMARK<br />

oltre a tubi rigidi sagomati<br />

idonei ad alimentare direttamente<br />

lo stock di produzione<br />

in conformità al progetto<br />

LEAN PRODUCTION.


Attualità&Prodotti<br />

Attualità&Prodotti<br />

Sostenibilità<br />

Minigru<br />

Ready to show<br />

n Anche quest’anno, il costruttore italiano di<br />

minigru Jekko sarà tre le aziende espositrici<br />

delle Giornate Italiane del Sollevamento, che si<br />

terranno a Piacenza dal 5 al 7 ottobre. L’azienda<br />

esporrà in prima linea sei macchine, per<br />

rappresentare la gamma di minigru<br />

telescopiche SPX, tutte con batterie agli ioni di<br />

litio. Potrete toccare con mano due esemplari<br />

della nuova e avveniristica SPX328 (uno con jib<br />

elettrico ed uno con runner jib), la SPX532 con<br />

jib idraulico, e la SPX650 dotata di jib idraulico.<br />

Per la linea delle minigru articolate cingolate JF<br />

verranno presentati i modelli JF235 con jib, uno<br />

tra gli ultimi modelli lanciati sul mercato, JF545<br />

sia con jib sia con cestello biposto e la JF990,<br />

l’ammiraglia di casa Jekko. In quanto alla linea<br />

Accessori, saranno esposti i bilancini di<br />

sollevamento da 5-10-20 tonnellate, utili per la<br />

movimentazione industriale e per il<br />

sollevamento di manufatti, hanno possibilità di<br />

estensione telescopica.<br />

I Minipicker Jekko MPK06 e MPK10, saranon<br />

presente in fiera presso lo stand della LEVO di<br />

Verona, rivenditore ufficiale Jekko di questi<br />

prodotti per l’Italia.<br />

jekko-cranes.com<br />

For Earth, For Life<br />

n Il tema di Expo 2025, che si<br />

terrà ad Osaka, Kansai,<br />

Giappone, è “Progettare la<br />

società del futuro per le<br />

nostre vite”, che si allinea<br />

perfettamente al motto<br />

diventato sinonimo del<br />

marchio Kubota “For Earth,<br />

For Life”. In questa sede, al<br />

“Future Life Expo: Città<br />

futura”, Kubota presenterà la<br />

sua visione per un futuro<br />

sostenibile in tema di “Cibo e<br />

Agricoltura”.<br />

Ad annunciarlo è stato Yuichi<br />

Kitao (in foto), presidente e<br />

direttore rappresentativo di<br />

Kubota Corporation (Naniwaku,<br />

Osaka, Giappone),<br />

dichiarando che l’azienda<br />

sarà Platinum Sponsor<br />

proprio del “Future Life Expo:<br />

Future City”, uno dei progetti<br />

Future Society Showcase, ad<br />

Expo 2025 Osaka, Kansai,<br />

Giappone.<br />

Tra le soluzioni tecniche<br />

sviluppate negli anni, c’è<br />

sicuramente la<br />

progettazione e la<br />

costruzione di macchinari<br />

agricoli e movimento terra,<br />

che ha sostenuto la<br />

produzione di massa di<br />

colture per sfamare una<br />

popolazione affamata a<br />

partire dagli anni '60. Oggi<br />

Kubota opera in più di 120<br />

paesi in tutto il mondo.<br />

All’evento Kubota presenterà<br />

a una vasta gamma di<br />

soluzioni ai visitatori<br />

giapponesi e provenienti da<br />

tutto il mondo per offrire la<br />

visione di una società<br />

sostenibile e resiliente che<br />

valorizzi la risorsa “acqua”,<br />

un fattore essenziale per la<br />

produzione alimentare e la<br />

gestione circolare dei rifiuti.<br />

ke.kubota-eu.com<br />

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SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO E RISCALDATORI<br />

DAL PROGETTO AL TEST:<br />

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di progettisti e i più avanzati strumenti di test sono a vostra disposizione per sviluppare<br />

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estesa in tutto il mondo, Eberspächer combina in modo unico la prossimità al Cliente<br />

in fase di progettazione con un servizio di assistenza a livello globale.<br />

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con telaio integrato capace di adattarsi in modo intelligente<br />

alle superfici. Anche durante la guida a tutta altezza, si livella<br />

automaticamente fino a 10 gradi su terreni irregolari o pendii,<br />

con un risultato di stabilità ineguagliabile e totale funzionalità.<br />

Grazie a quattro motori indipendenti, bracci di controllo e<br />

cilindri, segue il profilo del terreno per assicurare una stabilità<br />

senza precedenti alla piattaforma.<br />

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Bilanci<br />

Tempi d’oro<br />

n Il gruppo Wacker Neuson, produttore leader di<br />

apparecchiature leggere e compatte, ha registrato<br />

ancora una volta una crescita dinamica nella prima<br />

metà dell’anno fiscale <strong>2023</strong>: più 27,4% in più di ricavi<br />

rispetto al medesimo periodo 2022! Rispetto alla prima<br />

metà del 2022, i ricavi del Gruppo sono aumentati del<br />

27,4% raggiungendo 1.365,9 milioni di euro (1°<br />

semestre 2022: 1.072,5 milioni di euro). L’utile prima<br />

degli interessi e delle tasse (EBIT) è stato superiore del<br />

101,9% rispetto all’anno precedente attestandosi a<br />

176,7 milioni di euro (1° semestre 2022: 87,5 milioni di<br />

euro). L’incremento della redditività rispetto allo stesso<br />

periodo dell'anno precedente è attribuibile<br />

all’adeguamento dei prezzi di vendita per riflettere gli<br />

aumenti del costo dei materiali e all’adeguamento dei<br />

modelli di prezzo. Tuttavia, i colli di bottiglia selettivi<br />

legati ai materiali e la conseguente necessità di<br />

rilavorazione sulle macchine prodotte continuano a<br />

incidere sulla produttività degli stabilimenti. Come già<br />

pubblicato, la vendita di immobilizzazioni non più<br />

necessarie per le operazioni completate a gennaio ha<br />

comportato un effetto economico straordinario positivo<br />

di circa 15 milioni di euro. Con il 12,9%, il margine EBIT è<br />

stato nettamente superiore a quello dell’anno<br />

precedente (primo semestre 2022: 8,2%). La crescita è<br />

principalmente trainata dalla forte domanda sia in<br />

Europa, sia in Nord America. Nella regione EMEA (che<br />

include l’Europa, ndr), i ricavi sono cresciuti del 23,9%<br />

raggiungendo 1.023,5 milioni di euro (primo semestre<br />

2022: 826,3 milioni di euro). Oltre al mercato interno<br />

tedesco, la crescita dei ricavi è stata trainata anche<br />

dal grande mercato<br />

europeo delle macchine<br />

edili, la Francia. Inoltre,<br />

anche molti paesi<br />

dell’Europa dell’Est e del<br />

Nord Europa hanno<br />

registrato tassi di crescita<br />

a due cifre.<br />

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di lavoro da 6 m a 9,2 m<br />

• Portata 230 kg (130 kg su estensione piattaforma<br />

in uso esterno)<br />

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sulle ruote anteriori<br />

• Sterzo idraulico a 90°<br />

• Batterie AGM 24V 170Ah C5<br />

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Attualità&Prodotti<br />

Pick up<br />

Il non plus ultra<br />

dei Ranger<br />

Wildtrak X e Tremor,<br />

sono le due nuove versioni<br />

del pick up Ford<br />

per il fuoristrada estremo<br />

Ford Pro introduce i<br />

Ranger Wildtrak X e<br />

Ranger Tremor al top<br />

della famiglia di pick-up<br />

Ranger, best-seller in<br />

Europa. I nuovi Ranger<br />

sono dotati di sospensioni<br />

a corsa lunga con<br />

ammortizzatori Bilstein<br />

dedicati, nuovi sistemi di<br />

assistenza alla guida in<br />

fuoristrada e un nuovo<br />

design, ancora più<br />

accattivante. In termini<br />

pratici, i nuovi modelli<br />

portano al debutto un<br />

sistema di portapacchi<br />

flessibile che semplifica il<br />

trasporto di scale, assi o<br />

kayak, liberando spazio<br />

sul pianale di carico.<br />

Questo sistema di carico<br />

è ora disponibile come<br />

opzione sulle più<br />

classiche versioni Ranger<br />

Limited e Wildtrak.<br />

Il Ranger Wildtrak X si<br />

basa sul modello Wildtrak<br />

con un aumento<br />

dell'altezza da terra di<br />

26 mm e una carreggiata<br />

più larga di 30 mm. Tra<br />

le nuove tecnologie<br />

segnaliamo il Trail Turn<br />

Assist, che utilizza la<br />

distribuzione della coppia<br />

per ridurre il raggio di<br />

sterzata fino al 25%, il Trail<br />

Control che funziona in<br />

modo simile al cruise<br />

control ma sotto i 32<br />

km/h, la modalità Rock<br />

Crawl che su terreni<br />

irregolari calibra<br />

automaticamente la<br />

risposta dell'acceleratore,<br />

il controllo della trazione e<br />

il cambio marcia.<br />

Il nuovo Ranger Tremor si<br />

basa sul Ranger XLT e<br />

condivide il telaio e gli<br />

aggiornamenti tecnologici,<br />

nonché il nuovo sistema di<br />

trazione integrale di<br />

Wildtrak X per garantire<br />

prestazioni fuoristrada<br />

sicure. La geometria delle<br />

sospensioni dedicata al<br />

Tremor contribuisce a<br />

creare un assetto più<br />

robusto e più saldo,<br />

migliorato dalla<br />

carreggiata maggiorata e<br />

dalle modanature dell'arco<br />

esteso. Di serie è montata<br />

una caratteristica barra<br />

sportiva tubolare che<br />

definisce il look<br />

avventuroso del Ranger<br />

Tremor, mentre i gradini<br />

laterali in alluminio<br />

pressofuso e i doppi ganci<br />

anteriori a vista<br />

continuano lo stile<br />

orientato alla funzionalità.<br />

Gli esclusivi dettagli esterni<br />

Boulder Grey e la griglia<br />

oscurata caratterizzano il<br />

modello. Sotto al cofano<br />

motore, gira sempre il<br />

fluido e potente quattro<br />

cilindri diesel bi-turbo Ford<br />

EcoBlue da 2,0 litri che<br />

eroga 500 Nm di coppia a<br />

1.750 giri/min, 150 kW di<br />

potenza massima, che<br />

lavora in coppia al cambio<br />

automatico a 10 velocità.<br />

ford.it<br />

Mercato Italia<br />

L’onda è lunga<br />

n Nei primi sei mesi del<br />

<strong>2023</strong> sono state<br />

immesse sul mercato<br />

italiano 12.197 macchine<br />

construction, con una<br />

crescita del 6% rispetto a<br />

quanto rilevato nel primo<br />

semestre del 2022. Più in<br />

dettaglio, sono state<br />

11.852 le macchine<br />

movimento terra vendute<br />

(+7%) e 345 le macchine<br />

stradali<br />

(-21%). La dinamica<br />

espansiva, da un<br />

confronto tra primo e<br />

secondo trimestre <strong>2023</strong><br />

(+29%), risulta stabile<br />

rispetto a quanto<br />

registrato tra il primo e il<br />

secondo trimestre dello<br />

scorso anno (+27%).<br />

I dati, elaborati da<br />

Unacea sulla base dei<br />

risultati di vendita dei<br />

produttori e degli<br />

importatori di macchine<br />

movimento terra e per i<br />

lavori stradali, sono stati<br />

presentati a luglio.<br />

“Il mercato di macchine<br />

per costruzioni in Italia si<br />

mantiene ancora stabile<br />

nel secondo trimestre del<br />

<strong>2023</strong>, seppure rallentato<br />

dallo shock energetico e<br />

dall’aumento dei prezzi<br />

delle supply chain che<br />

hanno effetti negativi su<br />

ordini e marginalità - ha<br />

dichiarato Michele<br />

Vitulano, presidente di<br />

Unacea. In questo<br />

momento è necessario<br />

spingere il governo a<br />

sostenere l’industria di<br />

settore, che ricopre un<br />

ruolo importante sulla<br />

bilancia commerciale del<br />

paese, attraverso<br />

interventi pubblici di<br />

sviluppo del nostro<br />

comparto produttivo che<br />

mirino a rinnovare il<br />

parco macchine con<br />

effetti positivi sulla<br />

produttività, l’efficienza e<br />

la sostenibilità<br />

ambientale.”<br />

unacea.org<br />

A destra, il nuovo interno<br />

con maxi monitor lcd.<br />

A lato un dettaglio degli<br />

ammortizzatori Bilstein.<br />

[22] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

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Gru cingolate<br />

Versatilità<br />

su cingoli<br />

La Sennebogen 643 E da 40 t è tra<br />

le protagoniste del cantiere per il raddoppio<br />

della linea farroviaria Nivelles e Lillois<br />

Asud di Bruxelles si<br />

lavora<br />

all'ampliamento<br />

della rete ferroviaria<br />

urbana RER belga, per<br />

raddoppiare il numero di<br />

binari tra le stazioni di<br />

Nivelles e Lillois. Per<br />

questo impegnativo<br />

progetto infrastrutturale,<br />

l'impresa di costruzioni<br />

Galère ha scelto di<br />

schierare in campo la<br />

flessibile gru cingolata<br />

telescopica Sennebogen<br />

643 E da 40 t. Il progetto<br />

della ferrovia urbana belga<br />

RER durerà ben 9 anni e<br />

dovrebbe essere<br />

completato entro la fine<br />

del 2029. A Lillois,<br />

l’impresa sta lavorando in<br />

joint venture con Jan de<br />

Nul per costruire un tunnel<br />

di cemento sotto la nuova<br />

ferrovia a quattro binari<br />

linea. Quest’opera è<br />

necessaria affinché<br />

l'acqua accumulata nel<br />

terrapieno possa essere<br />

deviata sotto i binari. Oltre<br />

al sollevamento e al<br />

posizionamento dei<br />

moduli di rinforzo e dei<br />

pannelli della cassaforma,<br />

la gru da 40 t è impegnata<br />

soprattutto nella posa dei<br />

tubi d'acciaio, che<br />

possono pesare fino a 5 t.<br />

Questi devono deviano<br />

temporaneamente l'acqua<br />

prima, che la costruzione<br />

del tunnel sia completata<br />

e devono quindi essere<br />

inseriti con attenzione<br />

sotto la struttura in<br />

calcestruzzo.<br />

Quest’impresa,<br />

specializzata nella<br />

realizzazione di<br />

infrastrutture in tutta<br />

Europa, ha in flotta diverse<br />

autogrù telescopiche<br />

multistrada, ma per il<br />

cantiere in oggetto ha<br />

scelto la cingolata<br />

telescopica Sennebogen<br />

perché permette di<br />

sollevare carichi<br />

importanti e di traslare,<br />

anche su terreni non<br />

perfettamente piani, con<br />

un’inclinazione fino a 4<br />

gradi. Il suo braccio Full<br />

Power è lungo 30 m e può<br />

essere sfilato in continuo,<br />

anche con un carico<br />

sospeso, consentendo<br />

capacità di carico ottimali<br />

a qualsiasi lunghezza del<br />

braccio. Questo braccio, in<br />

combinazione con il carro<br />

cingolato particolarmente<br />

robusto e allargabile<br />

idraulicamente, rende la<br />

643 E la gru pick & carry<br />

perfetta per applicazioni<br />

lungo le linee ferroviarie.<br />

sennebogen.com<br />

NON C’È NULLA AL MONDO<br />

CHE NON POSSA FARE<br />

David Philippot<br />

gruista dell’impresa<br />

belga Galère.<br />

Sotto la gru<br />

cingolata 643 E<br />

da 40 t in azione.<br />

4TN101: IDEALE PER GLI<br />

IMPIEGHI PIÙ GRAVOSI<br />

Con la forza di 105 kW niente lo può fermare, il 4TN101 è il motore di cui hai bisogno<br />

per ogni tipo di lavoro. Con la sua esuberante coppia di 550Nm, ai vertici della<br />

categoria, il 4TN101 è l’ideale per gli impieghi più gravosi. Non ultimo, dato che quando<br />

si tratta di affidabilità Yanmar non ha rivali, su questo motore viene fornita una garanzia<br />

gratuita di 5 anni. Per maggiori informazioni visita il sito yanmar.com/eu/industrial/5-year<br />

[24] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

Yanmar Italy S.p.A. Tel. +39 0331 208409 info-yi@yanmar.com www.yanmaritaly.it


Attualità&Prodotti<br />

Carburanti alternativi<br />

BAUMA 2022 Alla fiera di Monaco di Baviera,<br />

Liebherr ha presentato l’escavatore cingolato<br />

R9XX H2 con motore a combustione interna<br />

di idrogeno. Al suo fianco il produttore<br />

del combustibile Total Energies.<br />

La transizione dalle<br />

fossili richiederà<br />

un mix energetico<br />

di rinnovabili,<br />

in cui l’idrogeno pesa<br />

relativamente poco.<br />

Ma può giocare un ruolo<br />

importante. Anche<br />

per le imprese che<br />

realizzeranno impianti<br />

e reti di distribuzione<br />

testi di Paolo Cosseddu<br />

IDROGENO<br />

chiama Italia<br />

La parola chiave è “mix”: per raggiungere la neutralità<br />

climatica entro il 2050, con l’obbiettivo intermedio di<br />

ridurre le emissioni di almeno il 55% fissato dalla<br />

Legge europea per il clima, sarà necessario rimpiazzare<br />

l’attuale produzione di energia derivante da fonti fossili con<br />

quella da rinnovabili, uno sforzo straordinario che si potrà<br />

fare solo mettendo insieme - appunto - un mix di tecnologie<br />

e soluzioni da scegliere in base alle applicazioni. E tra<br />

queste, per quota parte, ci sarà certamente l’idrogeno.<br />

Confindustria sull’attenti<br />

Il recente convegno H2 organizzato da Confindustria ha<br />

cercato di andare al fondo del problema, producendo una<br />

vasta quantità di dati e di materiali sullo stato dell’arte del<br />

settore e sulle sue prospettive nel medio e lungo periodo.<br />

Se attualmente la produzione dell’idrogeno - secondo dati<br />

forniti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza<br />

Energetica - Direzione Generale Incentivi Energia - è basata<br />

in gran parte sullo steam reforming del metano (si par-<br />

[26] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [27]


Attualità&Prodotti<br />

Carburanti alternativi<br />

DIRETTA E INDIRETTA Liebherr Components offre<br />

due motori a idrogeno: un 4 cilindri a iniezione diretta<br />

H964 e un 6 cilindri a iniezione indiretta H966.<br />

MOTORI A IDROGENO JCB Lo scorso mese di febbraio siamo stati in Inghilterra per toccare con mano il nuovo motore<br />

a combustione interna di idrogeno JCB e vedere le prime macchine movimento terra inglesi a idrogeno in azione.<br />

la infatti di “idrogeno grigio”, l’indirizzo è quello di arrivare a<br />

sostituirlo con quello rinnovabile, ovvero derivante da elettrolisi<br />

dell’acqua, e in quanto tale rientrante nella categoria<br />

RFNBO (Renewable fuels of non biological origin).<br />

C’è poi il nodo della rete di distribuzione, in merito alla quale<br />

Confindustria indica lo studio effettuato da Italgas: certo,<br />

è necessario un investimento in reti di nuova costruzione<br />

probabilmente limitate a utenze “hard to abate”, ma<br />

la chiave potrebbe in realtà essere rappresentata dallo sfruttamento<br />

di quella - già esistente - di distribuzione di altri<br />

gas (naturale, biometano, syngas).<br />

I primi risultati dell’assessment tecnico mostrano risultati<br />

incoraggianti, dimostrando una compatibilità della rete<br />

esistente con miscele di idrogeno fino al 10%. La catena di<br />

approvvigionamento prevedrebbe quindi una produzione<br />

energetica proveniente da fonti rinnovabili - solare, eolico,<br />

idroelettrico - o direttamente dall’acqua, e poi a scendere da<br />

monte a valle gli impianti di elettrolisi, lo stoccaggio e, a quel<br />

punto, l’immissione diretta nelle reti di distribuzione del gas<br />

con destinazione verso gli stabili residenziali o industriali, per<br />

produzione di acqua calda sanitaria, gas per cucina e riscaldamento,<br />

o ancora per le necessità di industrie<br />

energivore, oppure in forma pura nelle stazioni dedicate<br />

alla mobilità, privata, pubblica e professionale,<br />

terrestre, navale, o aerea.<br />

MULTI CARBURANTE Al ConExpo di Las Vegas,<br />

Cummins ha presentato un 15 litri che funziona<br />

a idrogeno, gas naturale, diesel e HVO.<br />

Le quattro direttrici del percorso Italia<br />

Riassumendo, la strategia italiana dell’idrogeno,<br />

si sviluppa in quattro punti: miscelazione con<br />

il gas naturale per gli utilizzatori energivori e gasivori<br />

hard to abate, nei settori industriali che richiedono<br />

combustione e calore di processo; feedstock<br />

con sostituzione di idrogeno grigio con quello rinnovabile<br />

in raffinerie e bioraffinerie, anch’esse hard to abate;<br />

trasporto pubblico locale e pesante, con ampliamento<br />

della rete di rifornimento; residenziale, in blending, di nuovo,<br />

con il gas naturale per uso domestico.<br />

Lo sforzo per la transizione<br />

Sembra molto - e da un certo punto di vista lo è sicuramente<br />

- ma va chiarita la dimensione dello sforzo (al momento<br />

la produzione di idrogeno “verde” non è particolarmente competitiva<br />

dal punto di vista economico) e soprattutto la proporzione:<br />

entro il 2030 la legge europea chiede di tirare fuori<br />

dal cappello una quota di fabbisogno di circa 120 TW,<br />

equivalenti a 70 GW in più rispetto alla capacità produttiva<br />

registrata nel 2019; lo scenario FF55 fa salire il totale a 102<br />

GW installati al 2030 (e i conti tornano, essendo installati al<br />

2019 proprio 32 GW). Un monte così diviso: 12 GW di solare<br />

distribuito, 42 GW di solare utility, 7 GW di eolico onshore<br />

e 9 di offshore.<br />

CONEXPO <strong>2023</strong> La giapponese Kubota ha presentato<br />

a Las Vegas un quattro cilindri da 3,8 litri di cilindrata<br />

dotato di una nuova alimentazione per idrogeno.<br />

In tutto questo conto, l’idrogeno ha certamente un peso, ma<br />

va tenuto presente che è pari a 5 GW, dei quali 1,5 da realizzare<br />

tra Nord e Centro Nord Italia, ed il resto tra Sud, Centro<br />

Sud e isole, peraltro le zone indicate come quelle con più elevato<br />

potenziale.<br />

Secondo i primari attori potenziali - oltre a Confindustria,<br />

gli studi citano dati provenienti da Italgas, Eni e Terna - dal<br />

punto di vista tecnico e persino economico gli obbiettivi<br />

sono complessi ma realizzabili, a patto di seguire un percorso<br />

a tappe ben delineato e senza incertezze. Il discorso<br />

cambia se si guarda al quadro istituzionale, dove si registrano<br />

le lentezze strutturali dei sistemi di approvazione<br />

(basti guardare agli impianti e alle comunità energetiche<br />

teoricamente pronti ma in realtà fermi in attesa di via libera<br />

che non arrivano), oltre all’incertezza legata al succedersi<br />

di governi che - senza volerla buttare in politica - sui<br />

temi della transizione possono avere un diverso senso di<br />

priorità. Nel lungo elenco compilato da Confindustria dei<br />

passi necessari basta il primo - “riforme” - per trovare già<br />

il primo scoglio, per tacere dei successivi: diffusione delle<br />

rinnovabili, efficientamento energetico, mobilità e trasporto<br />

sostenibile, e così via.<br />

Il potenziale del Pnrr<br />

Persino avendo sotto mano la risposta alla fatidica domanda<br />

- “chi paga?” - e a disposizione lo strumento approntato<br />

dall’Europa, ovvero quel Pnrr che prevede un investimento<br />

totale di 191 miliardi di euro spalmati in quattro<br />

anni proprio sulla transizione green, l’adeguata capacità di<br />

spesa continua a latitare, se è vero che proprio nelle prime<br />

settimane di questa estate la terza rata destinata all’Italia<br />

è stata direttamente saltata e si affacciano le prime forti<br />

perplessità sull’esigibilità della quarta.<br />

Rispetto ai progetti di hydrogen valley, 43 in tutto quelli presentati<br />

sul suolo nazionale, dei quali il numero più alto,<br />

pari a sei, in Campania, e nessuno in Liguria, unica regione<br />

ferma a zero, il 48% è stato ammesso, il 39% è ammesso<br />

ma non finanziabile, e il 13% finanziabile solo in parte.<br />

E poiché tutto quanto detto fin qui richiede, tra le altre<br />

cose, di rendere l’idrogeno preferibile anche per fattori banalmente<br />

competitivi, con una cifra superiore ai 90 miliardi<br />

di euro messi a bilancio per investimenti in hydrogen<br />

valley, l’obbiettivo è fattibile. Se tutto questo non<br />

avviene, sarà il mercato stesso a continuare a preferire<br />

le solite fonti fossili, facendo cascare tutto il castello teorico<br />

su cui si basa la legge europea.<br />

Sempre a proposito di transizione energetica e risorse rinnovabili<br />

lungo la Penisola, anche lo sviluppo di energia prodotta<br />

con solare o eolico on e offshore risulta frenata nel<br />

suo corso. Basti dire che, in alcune Regioni esemplificative<br />

dello Stivale, le richieste di “connessione” per queste<br />

due tipologie di rinnovabili ben collaudate sono superiori<br />

o più o meno pari a quelle già accettate.<br />

[28] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [29]


credit Paul Koller<br />

Casseforme<br />

Sua altezza<br />

Doka gioca la carta<br />

dello sbalzo bilanciato<br />

per realizzare il ponte<br />

più alto lungo<br />

la principale<br />

autostrada austriaca<br />

Con un'altezza di 50<br />

metri, il ponte<br />

Aurach è il ponte<br />

più alto dell’autostrada<br />

austriaca A1 e nelle ore di<br />

punta è talmente<br />

transitato che<br />

mediamente è<br />

attraversato da circa<br />

50.000 veicoli al giorno.<br />

Oggi, dopo 60 anni di<br />

servizio, il ponte in acciaio<br />

composito deve essere<br />

completamente rinnovato.<br />

In qualità di partner<br />

esperto nella costruzione<br />

a sbalzo equilibrato, lo<br />

specialista delle<br />

casseforme Doka è stato<br />

coinvolto nella nuova<br />

costruzione di questa<br />

importante infrastruttura<br />

nazionale. Per evitare<br />

interruzioni di traffico, i<br />

progettisti hanno pensato<br />

di realizzare il nuovo<br />

punto in parallelo a quello<br />

esistente e di realizzarlo in<br />

modo che resista a carichi<br />

decisamente maggiori<br />

rispetto al ponte attuale.<br />

Per ciascuno dei cinque<br />

piloni del ponte è<br />

necessario consolidare il<br />

terreno con 30 pali<br />

prodondi oltre 30 metri.<br />

Per preparare il terreno a<br />

questo trattamento, nel<br />

2022 è stata utilizzata la<br />

più grande trivellatrice a<br />

rotazione dell'Austria con<br />

un peso operativo di 180<br />

tonnellate.<br />

Poi, nell’autunno del 2022,<br />

è stato gettato il<br />

calcestruzzo per le cinque<br />

fondamenta sulle quali<br />

sono stati spostati ed<br />

eretti i pilastri, ciascuno<br />

del peso di diverse<br />

tonnellate. Per la<br />

realizzazione di questi<br />

pilastri, alti fino a 40 metri,<br />

sono state utilizzate le<br />

cassaforme a telaio<br />

Framax Xlife e la<br />

cassaforma rampante<br />

MF240 di Doka. Dopo il<br />

completamento dei<br />

pilastri, su di essi sono<br />

state gettate le teste a T,<br />

punto di partenza per il<br />

metodo di costruzione a<br />

sbalzo bilanciato.<br />

Le casseforme scorrevoli<br />

a sbalzo Doka sono<br />

quandi entrate in azione<br />

seguendo al millimetro le<br />

indicazioni elaborate dal<br />

sistema di progettazione<br />

DokaCAD per Revit.<br />

doka.com<br />

[30] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


ostruzioni<br />

WALKAROUND di<br />

ostruzioni<br />

WALKAROUND<br />

Altezza max<br />

Sbraccio max<br />

Peso operativo<br />

Portata massima<br />

6,7 m<br />

3,6 m<br />

6.800 kg<br />

3.000 kg<br />

Testi e foto di Matthieu Colombo<br />

TF 30.7 CS Plus<br />

[32] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [33]


WALKAROUND di<br />

ostruzioni<br />

Merlo TF 30.7 CS Plus<br />

1<br />

ostruzioni<br />

Il rapporto tra dimensioni<br />

contenute e potenza del motore<br />

elevata fanno del TF30.7<br />

un modello unico sul mercato,<br />

anche per comfort e allestimento<br />

2<br />

L’Adaptive Stability Control<br />

System ottimizza le prestazioni<br />

in tempo reale, in funzione<br />

dei parametri di lavoro rilevati<br />

dall’elettronica Merlo<br />

7<br />

Scegliendo la cabina CS con<br />

sospensione idropneumatica<br />

aumenta l’ingombro in altezza, ma<br />

il comfort è al top della categoria.<br />

Sedile pneumatico disponibile<br />

8<br />

Contando le tre potenti versioni<br />

Turbofarmer e le due più semplici<br />

Panoramic, si hanno 5 versioni<br />

di 30.7. È un modello versatile,<br />

con omologazione stradale<br />

3<br />

La sicurezza è in primo piano.<br />

Oltre ai generosi specchi retrovisori<br />

convessi sono disponibili la<br />

retrocamera di prossimità<br />

e quella che individua i pedoni<br />

4<br />

Le prestazioni sono elevate.<br />

3.000 kg di portata massima,<br />

2.200 kg alla massima altezza<br />

e 1.100 kg al massimo sbraccio.<br />

Macchina veloce e stabile<br />

9<br />

Ricco catalogo di attrezzature<br />

(ZM2) che esalta la versatilità<br />

in tutta sicurezza. Spicca<br />

la cesta porta persone, semplice<br />

da utilizzare e a prova di errore<br />

10<br />

I TF30.7 e P30.7 hanno il sistema<br />

di localizzazione e trasmissione<br />

dati MerloMobility 4.0<br />

per il controllo da remoto.<br />

Anche in chiave Industria 4.0.<br />

5<br />

Doppio impianto idraulico<br />

parallelo: uno è dedicato alla<br />

sola trasmissione, mentre quello<br />

di lavoro è un raffinato<br />

load sensing flow sharing<br />

6<br />

La cabina è la stessa dei maxi<br />

Merlo, con una larghezza interna<br />

di ben 995 mm. Certificata ROPS<br />

e FOPS level II, disponibile con<br />

climatizzatore, accessibilità ottima<br />

Merlo reintroduce un sollevatore largo 2 metri, alto 2 metri<br />

e con un motore da cento cavalli, ora Stage V. Il top di gamma<br />

TF30.7 CS Plus è potente, compatto, sicuro e confortevole<br />

[34] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> 2020 <strong>2023</strong> [35]


ostruzioni<br />

Cabina bassa 1.980 / standard 2.120 / ammortizzata CS 2.210 mm<br />

Merlo TF 30.7 CS Plus<br />

2.000 mm<br />

TESTATA ESCLUSIVA Il braccio<br />

ha una struttura comune al fratello<br />

P27.6, ma lo sfilo ha una testa dedicata,<br />

più robusta e che gioca un ruolo<br />

nella distribuzione trasversale dei pesi.<br />

Tettuccio in policarbonato e tendina di serie<br />

Specchietti convessi di serie<br />

Due specchi retrovisori convessi<br />

Specchio interno<br />

Qualità e sicurezza<br />

LAVORARE È UN PIACERE La cabina del TB350R<br />

conferma l’attenzione che Takeuchi dedica anche<br />

al comfort dell’operatore. Ogni modello nuovo che<br />

abbiamo preso in esame negli ultimi anni<br />

ci ha sorpreso sia per l’ergonomia, sia per la scelta<br />

di materiali di qualità percepita sempre migliore.<br />

In questo caso l’ambiente cabina è dotato di serie<br />

di un vero climatizzatore automatico (bocchette 360°)<br />

che si controlla tramite il touch screen lcd<br />

e il comando rotativo di tipo automotive.<br />

Valida anche la parte multimedia (radio DAB)<br />

con gestione delle chiamate in viva voce.<br />

Manca il sedile pneumatico, ma la silenziosità<br />

è da escavatore da 20 t! La migliore del segmento.<br />

5 fari led<br />

Filtro abitacolo e ricircolo<br />

Il compatto che mancava<br />

Dopo aver pensionato il P32.6, Merlo<br />

ripropone in gamma un sollevatore largo<br />

2 m ed alto 2 m, con un potente motore<br />

Stage V da 75 kW in 3 versioni<br />

Turbofarmer. Così è l’unico sul mercato.<br />

Ci sono poi due Panoramic da 55 kW<br />

CABINA BASSA, STANDARD O SOSPESA?<br />

Il sollevatore telescopico “2x2 m” spinto<br />

da un motore da 100 cavalli era sparito<br />

dalla gamma Merlo. Ora ritorna alla grande,<br />

con 3 versioni: le Turbofarmer disponibili<br />

con cabina bassa, standard o ammortizzata<br />

idropneumatica CS. In parallelo anche due<br />

Panoramic con un motore diverso,<br />

da 55 kW di potenza, e con cabina standard<br />

o bassa. Potenti e compatte, anche grazie<br />

alle tre modalità di sterzata di serie,<br />

le 5 versioni del 30.7 sono molto sicure.<br />

In queste pagine analizziamo un preserie<br />

del top di gamma TF30.7 CS Plus.<br />

ASSALI DEDICATI La ripartizione dei pesi rasenta<br />

il 50%-50% tra assale anteriore e posteriore grazie agli<br />

assali made in Merlo, che hanno un ruolo<br />

strategico.<br />

REGOLABILI VELOCEMENTE<br />

I poggia braccia del TB350R, montati<br />

su tubolare telescopico, si regolano<br />

in altezza e inclinazione.<br />

Molti porta oggetti - presa 12V<br />

540 mm e pedali ripiegabili<br />

Accesso alla cabina sicuro<br />

GRIGLIE OPG LEVEL II DISPONIBILI<br />

La cabina è certificata ROPS/TOPS/OPG<br />

Level I. Tra le opzioni Takeuchi è anche<br />

disponibile la coppia di griglie (frontale<br />

e superiore) per ottenere l’OPG Level II.<br />

Realizzate su misura, permettono<br />

di aprire il parabrezza.<br />

DETTAGLI<br />

IMPORTANTI<br />

La vasca lavavetri<br />

è esterna alla cabina.<br />

D’estate l’operatore<br />

non rischia<br />

di respirare<br />

esalazioni.<br />

[36] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> giugno <strong>2023</strong> [37]


Larghezza interna cabina 995 mm<br />

Merlo TF 30.7 CS Plus<br />

CAB SUSPENSION La versione CS è unita al telaio<br />

tramite 4 supporti articolati e 4 supporti elastici protetti<br />

da soffietti che ricordano le moto da enduro.<br />

La sospensione attiva è assicurata da un ammortizzatore<br />

idropneumatico (a destra) che insiste<br />

sulla base posteriore della struttura cabina.<br />

CONTROLLO QUALITÀ<br />

Le linee produttive Merlo<br />

sono oggetto<br />

di molteplici controlli<br />

durante la fase<br />

costruttiva di ogni<br />

sollevatore telescopico.<br />

Vani porta oggetti<br />

Postazione moderna con monitor dedicato al monitoraggio del carico sollevato<br />

LA PORTA BIPARTITA<br />

La porta è composta<br />

da una parte superiore<br />

apribile in modo<br />

indipendente da quella<br />

inferiore.<br />

Cabina Rops e griglia integrata Fops. Pratica tenda che filtra i raggi UV<br />

Come in prima classe<br />

Pratici vani porta oggetti<br />

I Merlo 30.7 hanno tutti la stessa maxi cabina dei Merlo più grandi, come il P120.10 HM.<br />

La cella di sicurezza può però essere montata bassa, ad altezza standard o, solo<br />

in allestimento Turbofarmer, nella versione CS con sospensione idropneumatica ad azoto<br />

COME I GRANDI Uno dei punti di forza del<br />

Merlo TF30.7 è la possibilità di scegliere<br />

la versione CS, Cabina Sospesa,<br />

che è caratterizzata da una tecnologia<br />

idropneumatica brevettata da Merlo.<br />

Questa soluzione tecnica, unita<br />

al sedile con sospensione<br />

pneumatica opzionale, fa del<br />

TF30.7 CS Plus il sollevatore telescopico più<br />

confortevole della categoria. In ogni caso<br />

il modulo cabina è quello dei Merlo più grande<br />

e la larghezza interna di 995 mm è un valore<br />

al top della categoria del 30.7, così come<br />

è da riferimento la superficie vetrata<br />

che assicura una visibilità ottima a 360°.<br />

A questa vanno aggiunte le telecamere.<br />

Pratici comandi manuali<br />

Cilindro pneumatico<br />

Deflettore posteriore anti intrusione<br />

Barra di supporto anteriore<br />

ARIA CONDIZIONATA DI SERIE<br />

Il condensatore del<br />

clima con elettroventole<br />

è a sbalzo posteriore<br />

del tetto cabina.<br />

Ben otto le bocchette<br />

per la diffusione dell'aria.<br />

PNEUMATICO A RICHIESTA<br />

Il sedile Grammer è disponibile<br />

in differenti versioni. Quella più<br />

completa è riscaldata e dotata<br />

di sospensione pneumatica adattiva.<br />

[38] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [39]


La sicurezza è in primo piano<br />

ostruzioni<br />

Merlo TF 30.7 CS Plus<br />

ZERO PENSIERI CON L’ASCS Gli operatori sono<br />

sempre meno preparati, mentre le tecnologie<br />

che rendono più sicuro l’utilizzo delle<br />

macchine operatrici evolvono. Sui 30.7<br />

è di serie anche l’ ASCS, il sistema Merlo<br />

di controllo adattivo del controllo della<br />

stabilità della macchina. L’Adaptive Stability<br />

Control System, monitora il peso del carico<br />

movimentato, l’angolo del braccio,<br />

la posizione dello sfilo, quindi la posizione<br />

del carico e rileva, se montata, il tipo<br />

di attrezzatura Merlo montata.<br />

DUE RETROCAMERE DISPONIBILI Alla telecamera<br />

posteriore VDO che inquadra la porzione prossima<br />

al sollevatore, si può aggiungere una seconda retrocamera<br />

per riconoscere la presenza di pedoni e sagome<br />

in movimento tramite il confronto di fotogrammi.<br />

Telecamera posteriore di prossimità disponibile<br />

Telecamera posteriore che riconosce le persone<br />

Qualità<br />

assoluta<br />

Merlo è sinonimo di innovazione dedicata<br />

ai propri prodotti. Ogni anno l’8% del fatturato<br />

viene investito in ricerca&sviluppo. Le uniche<br />

parti dei sollevatori non prodotte in casa<br />

sono il motore termico e le pompe idrauliche.<br />

Ogni componente è realizzato ad hoc<br />

TUTTO MADE IN CUNEO Lo stabilimento Merlo<br />

è da anni in costante evoluzione e i lavori<br />

di ampliamento sono una costante.<br />

L’adeguamento dei processi produttivi<br />

è mirato a incrementare la qualità<br />

e la produttività, sempre mantenendo<br />

il controllo completo dei processi<br />

produttivi. Tutti i sollevatori telescopici<br />

sono realizzati al 90% da Merlo, partendo<br />

dalla lamiera. Persino le fusioni, create<br />

all’esterno con stampi Merlo, sono<br />

poi fresate direttamente in stabilimento.<br />

Questo approccio costruttivo rende<br />

i Merlo impossibili da riprodurre.<br />

IL DNA TRASPARE OVUNQUE Osservando i Merlo nel<br />

dettaglio non si trovano componenti condivisi con altri<br />

costruttori. Persino le cerniere delle porte sono uniche.<br />

In alto, una piegatrice di lamierati totalmente<br />

automatizzata introdotta per lavorare 24 ore su 24.<br />

Qui sopra un telaio in fase di saldatura robotizzata.<br />

RESISTONO<br />

A 1000 BAR<br />

Le connessioni<br />

idrauliche sono<br />

realizzate<br />

con un sistema<br />

a sgancio<br />

rapido<br />

brevettato<br />

da Merlo.<br />

A sinistra,<br />

il telaio saldato<br />

al 100%<br />

in stabilimento:<br />

copia<br />

perfettamente<br />

il profilo<br />

cabina.<br />

Assale anteriore<br />

Assale posteriore<br />

PROFILO RASTREMATO Il cofano motore dei 30.7<br />

ha un design “automotive”. Il profilo superiore è ribassato<br />

per favorire la visibilità laterale destra, ma anche<br />

per favorire il raffreddamento del vano motore.<br />

PERFETTO CON LE ORIGINALI Grazie<br />

al sensore frontale che riconosce<br />

le attrezzature originali Merlo, quindi<br />

il loro peso e la loro geometria, l'ASCS adotta<br />

il diagramma di carico ottimale per ottenere<br />

il massimo delle prestazioni in tutta sicurezza.<br />

[40] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Merlo TF 30.7 CS Plus<br />

Turbo con<br />

wastegate<br />

NON VIBRA<br />

Il motore tedesco<br />

ha nel basamento un doppio<br />

contralbero di bilanciamento<br />

per ridurre le vibrazioni.<br />

1<br />

2<br />

3<br />

TECNOLOGIA DA GRANDE<br />

IN FORMATO SMALL E STAGE V<br />

Il TCD2.9 è un 4 cilindri turbo intercooler<br />

dotato di sistema common rail con<br />

iniettori piezoelettrici, l’Egr è esterno,<br />

raffreddato e ricircola solo se necessario.<br />

Rispetta lo Stage V con Doc, Dpf e Scr.<br />

MANUTENZIONE POCA E SEMPLICE<br />

Il cambio olio motore è previsto<br />

a intervalli di 500 ore. I punti di controllo<br />

e manutenzione ordinaria sono tutti<br />

sul lato destro ed esterno del motore.<br />

HA UNA COPPIA DA RECORD<br />

In questa configurazione il TCD 2.9<br />

dà il meglio di sè arrivando ad assicurare<br />

ben 400 Nm di coppia a 1.600 giri/min.<br />

Rispetto ai diretti concorrenti a 4 cilindri<br />

è un valore degno di nota, soprattutto<br />

se si considerano gli ingombri effettivi<br />

di monoblocco e accessori.<br />

TURBO CON WASTEGATE<br />

Il motore Deutz è alimentato con turbo<br />

a geometria fissa, dotato di valvola<br />

di by pass per evitare picchi<br />

di pressione. Nella configurazione<br />

“Merlo“, anche la turbina è sul lato<br />

esterno del motore, sopra il cooler Egr.<br />

OLIO RAFFREDDATO E CCV<br />

La costante qualità dell’olio motore<br />

è assicurata da uno scambiatore<br />

di calore acqua-olio montato sul<br />

fianco del monoblocco. Il recupero<br />

dei vapori d’olio da basamento<br />

e coperchio valvole è filtrato.<br />

ECO POWER DRIVE Il TF30.7 CS Plus<br />

non offre modalità di lavoro ma una<br />

gestione elettronica adattiva della<br />

potenza motore che risponde<br />

in tempo reale al carico idraulico<br />

richiesto. Utilizzando le attrezzature,<br />

il joystick incrementa il regime motore<br />

all’aumentare della sua inclinazione.<br />

Calano i consumi e le emissioni.<br />

Ha coppia<br />

da vendere<br />

La versione Stage V turbo da 2,9 litri<br />

di cilindrata e 75 kW del diffuso TCD<br />

Deutz ha il Dpf e l’Scr. Montato<br />

longitudinalmente, ha tendicinghia<br />

automatico ed Egr a controllo<br />

elettronico. Potenza compatta.<br />

PICCOLO CON LE SPALLE LARGHE<br />

Questo Deutz è ultra collaudato.<br />

Messo in ombra dalla diffusissima versione<br />

da 3,6 litri, il TCD2.9 è particolarmente<br />

compatto, perfetto per il TF30.7.<br />

Grazie al sistema common rail con iniettori<br />

piezoelettrici e al turbo con wastegate eroga<br />

75 kW a 2.300 giri/min, ma soprattutto<br />

assicura 400 Nm di coppia massima a 1.600<br />

giri al minuto. Rispetta lo Stage V con Egr<br />

esterno raffreddato e doppio modulo allo<br />

scarico: Doc e Dpf, quindi Scr.<br />

90 LITRI<br />

DI GASOLIO<br />

E 15 DI UREA<br />

Il serbatoio del<br />

combustibile è davanti<br />

alla cabina. A 90 litri<br />

di capacità gasolio<br />

corrispondono<br />

15 litri di urea<br />

contenuti da un<br />

serbatoio concentrico<br />

a quello del gasolio.<br />

COMMON RAIL BOSCH<br />

L’iniezione indiretta è di tipo<br />

common rail con un iniettore<br />

piezoelettrico per cilindro<br />

(più iniezioni a ciclo)<br />

a pressioni elevate ma non<br />

troppo: tra i 160 e i 180 MPa.<br />

Modulo Scr<br />

Scr<br />

Doc<br />

Aoc<br />

Scr<br />

Dpf<br />

Scambiatore refrigerante<br />

PULIZIA UGUALE EFFICIENZA Alla<br />

base degli scambiatori di calore frontali<br />

è prevista una paratia mobile per puire<br />

la base del vano di raffreddamento.<br />

POST TRATTAMENTO COMPLETO<br />

Per rispettare lo Stage V, lo scarico<br />

di questo 2,9 litri ha un Doc, un filtro<br />

antiparticolato e prevede iniezioni di urea<br />

a monte di un modulo Scr. L’intasamento<br />

del filtro e le rigenerazioni sono gestite<br />

in automatico dall’elettronica e l’operatore<br />

deve giusto dare il consenso. Se si rinvia<br />

più volte la rigenerazione, il sistema<br />

ne richiede una attiva a macchina ferma.<br />

DOC, DPF ED SCR In foto a sinistra il modulo, Scr<br />

perfettamente integrato al parafango posteriore destro<br />

A destra, l’iniettore di urea gestito dall’impianto Bosch<br />

Denoxtronic 2.0, molto affidabile.<br />

VENTOLA ASPIRANTE TERMOSENSIBILE Per calzare il potente<br />

quattro cilindri sul fianco del TF30.7, largo appena 2 metri<br />

e con una cabina da 995 mm di larghezza interna, tutto<br />

è stato progettato nel dettaglio. L’impianto di raffreddamento,<br />

in particolare, è molto curato per ottimizzare una<br />

termodinamica che eviti picchi di temperatura,<br />

ma che permetta la il corretto funzionamento del Dpf.<br />

Iniettore urea<br />

ASPIRA<br />

SE NECESARIO<br />

Calzare il TCD2.9<br />

da 75 kW sotto<br />

al cofano del<br />

compatto TF30.7<br />

ha richiesto<br />

soluzioni<br />

dedicate.<br />

Tra i fiori<br />

all’occhiello<br />

c’è sicuramente<br />

la ventola<br />

di raffreddamento<br />

a frizione viscosa<br />

che ottimizza<br />

l’efficienza.<br />

Maxi intercooler in alluminio<br />

Ventola con frizione viscosa<br />

Vasca compensazione più alta<br />

di testa motore e culmine radiatore<br />

La ventola<br />

di raffreddamento<br />

con frizione viscosa aspira<br />

aria nel vano motore solo<br />

quando necessario.<br />

Assorbe meno potenza<br />

e incrementa l’efficienza.<br />

Questa favorisce anche<br />

il raggiungimento<br />

della corretta temperatura<br />

d’esercizio del Dpf.<br />

[42] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [43]


PS<br />

Merlo TF 30.7 CS Plus<br />

PS<br />

Pompa dei servizi<br />

PT<br />

Pompa di trasmissione<br />

PT<br />

A sinistra, rossa,<br />

la dropbox con<br />

cascata d’ingranaggi<br />

a bagno d’olio ripartisce<br />

la potenza motore<br />

alle due pompe<br />

indipendenti<br />

a portata variabile.<br />

Comando trasmissione sulla colonna di sterzo e su joystick<br />

Staccabatteria<br />

automatico<br />

Un’idraulica<br />

Olio idraulico servizi - anche bio<br />

Filtro olio di trasmissione<br />

da grande<br />

Trasmissione idrostatica a doppia velocità<br />

e idraulica di lavoro, sono tra loro distinte<br />

MADE IN MERLO<br />

L’azienda italiana<br />

ha iniziato a produrre<br />

anche distributori<br />

idraulici. Quello del<br />

modello TF30.7 CS<br />

Plus è di produzione<br />

interna. Quello<br />

dei Panoramic no.<br />

BARICENTRO BASSO Il serbatoio<br />

dell’olio della trasmissione è integrato<br />

nella parte inferiore e centrale<br />

del telaio principale della macchina<br />

in modo che il suo peso contribuisca<br />

ad abbassare il baricentro<br />

e incrementare la stabilità operativa.<br />

IMPIANTI PARALLELI Come i maxi Merlo, il TF30.7 CS<br />

Plus ha due impianti idraulici paralleli a controllo load<br />

sensing con logica flow sharing. Quello della trasmissione<br />

è alimentato da una pompa a portata variabile, mentre<br />

quello dei servizi (braccio, attrezzature)<br />

è alimentato da una pompa da 110 litri/min di portata<br />

massima. Questa soluzione assicura la massima<br />

funzionalità nelle azioni combinate e preserva l’olio<br />

trasmissione da possibili contaminanti esterni che<br />

potrebbero arrivare da attrezzature idrauliche condivise.<br />

Parafango in metallo con paraspruzzi<br />

Fari stradali anteriori di serie<br />

Doppia linea idraulica posteriore<br />

110 l/min e 21 MPa<br />

Radiatore olio servizi opzionale<br />

Gancio traino omologato<br />

Linee frontali proporzionali<br />

MULTISERVIZIO Al posteriore<br />

si possono trainare accessori idraulici<br />

a due vie controllabili anche con<br />

potenziometro da una consolle<br />

dedicata in cabina. C’è anche una<br />

connessione elettrica.<br />

Fari posteriori led con indicatori di direzione<br />

Nuovi parafango estesi<br />

SU STRADA ARRIVA A 40 KM/H Rispetto<br />

al P27.6, i modelli TF30.7 e P30.7 offrono<br />

una trasmissione idrostatica con doppia<br />

gamma di velocità: da 0 a 20 km/h, oppure<br />

da 0 a 40 km/h. L’elettronica permette<br />

inoltre di impostare una velocità di traslazione<br />

da mantenere. Da notare i nuovi parafango<br />

anteriori disegnati per ridurre le proiezioni<br />

di acqua e fango sul parabrezza (dotato di ottimo<br />

tergicristallo con braccio a pantografo).<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [45]


WALKAROUND di<br />

ostruzioni<br />

Merlo TF 30.7 CS Plus<br />

Tre versioni Turbofarmer...<br />

e due versioni Panoramic<br />

Potenti Turbofarmer o efficienti Panoramic?<br />

La scelta è da fare considerando il tipo<br />

di applicazione prevalente in cui la macchina<br />

sarà impegnata. L’esemplare di preserie<br />

del TF30.7 CS Plus è letteralmente<br />

il top di gamma che primeggia in termini<br />

di comfort e prestazioni<br />

TROVA LE DIFFERENZE Se hanno la stessa cabina, a cofani chiusi i Turbofarmer e i Panoramic sono identici. La cabina<br />

sospesa CS è disponibile solo per i TF. Qui sopra abbiamo a sinistra un Panoramic con cabina bassa e a destra<br />

un Turbofarmer con cabina CS ammortizzata idropneumaticamente. In termini d’altezza ci sono 230 mm di differenza.<br />

5 DIFFERENTI VERSIONI Merlo ha sviluppato<br />

questo modello per soddisfare una clientela<br />

molto ampia e rispondere alle più disparate<br />

esigenze applicative. Dal punto di vista<br />

strutturale le 5 versioni condividono tutte la<br />

parti, ma non è così se parliamo di<br />

componenti e scelta della cabina.<br />

Da una parte si hanno le tre versioni<br />

Turbofarmer caratterizzate dal potente<br />

motore Duetz turbo da 2.9 litri di cilindrata<br />

nella sua versione più performante da 75<br />

kW e distributore a centro chiuso di tipo LS<br />

flow sharing. Dall’altra ci sono le due<br />

versioni Panoramic con il più piccolo<br />

motore Kohler turbo da 2,5 litri di cilindrata<br />

e 55,4 kW di potenza massima e una coppia<br />

di 300 Nm a 1.500 giri/min, ossia inferiore<br />

del 25% rispetto al Deutz che fa segnare<br />

400 Nm a 1.600 giri/min. Inoltre, i<br />

Panoramic hanno un’idraulica più semplice,<br />

con distributore a centro aperto, pompa da<br />

100 litri/min (10% in meno) che fa<br />

registrare tempi di ciclo leggermente<br />

superiori. I Panoramic raggruppano<br />

insomma tutte le qualità dei TF30.7,<br />

soprattutto in termini di capacità di portata<br />

e sicurezza, rivelandosi più semplici (non<br />

serve l’urea) e adatti ai parchi noleggio.<br />

P30.7L Qui sopra abbiamo un Panoramic con cabina bassa che riduce l’altezza del corpo macchina ad appena<br />

1.980 mm. Anche n questa versione, la visibilità laterale destra resta notevole anche a braccio abbassato. In ogni caso,<br />

tutti i 30.7 hanno specchi retrovisori convessi. Quello doppio sul lato destro è degno di un pullman e resta in sagoma.<br />

ZAVORRA<br />

SOTTO CABINA<br />

Il bilanciamento<br />

dei pesi dei Merlo<br />

30.7 è curato nel<br />

dettaglio.<br />

Sotto le cabine<br />

standard o CS<br />

si trovano due<br />

moduli di zavorra.<br />

Nel caso della<br />

versione a cabina<br />

ultra ribassata,<br />

lo stesso peso<br />

è ricollocato<br />

nel telaio.<br />

Qui a sinistra<br />

il motore Deutz<br />

da 75 kW dedicato<br />

ai Turbofarmer.<br />

POTENZA PIÙ CHE ADEGUATA<br />

Come spiegato, le versioni<br />

Panoramic con cabina standard<br />

o cabina bassa sono motorizzate<br />

sempre con un 4 cilindri Stage V,<br />

ma si tratta di un Kohler turbo<br />

common rail da 2,5 litri che eroga<br />

55,4 kW di potenza massima.<br />

Lavorando, non si percepisce una<br />

differenza di potenza tanto evidente<br />

come sulla carta e, d’altro canto,<br />

il post trattamento allo scarico<br />

è composto da Doc e Dpf, ma non<br />

di sistema Scr con iniezioni di Urea.<br />

Non vi resta che provarli...<br />

[46] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [47]


Merlo TF 30.7 CS Plus<br />

full<br />

innovazione,<br />

electric<br />

prestazioni,<br />

sostenibilità<br />

L’alternativa ecologica<br />

della tecnologia:<br />

il futuro è oggi<br />

Il MerloTF30.7 CS Plus in numeri<br />

Portata massima<br />

Altezza massima<br />

Portata alla max altezza<br />

Massimo sbraccio<br />

Portata al max sbraccio<br />

Potenza netta<br />

Motore Deutz<br />

Cilindrata<br />

Cilindri<br />

Alesaggio x corsa<br />

Regime di taratura<br />

Velocità del pistone<br />

Valvole per cilindro<br />

Distribuzione<br />

Iniezione<br />

Fasi d'iniezione<br />

Ricircolo gas<br />

Post trattamento<br />

Alimentazione aria<br />

Pompe<br />

Portata<br />

Regolazione pompa<br />

Distributore idraulico<br />

Pressione<br />

Trasmissione<br />

Marce<br />

Velocità massima<br />

Tiro alle ruote<br />

Freni (n° per asse)<br />

Pneumatici<br />

Passo<br />

Carreggiata/Larg. ai pneum.<br />

Raggio sterzo (pneum.)<br />

Forza strappo<br />

Lunghezza alla piastra<br />

Altezza trasporto min-max<br />

Batteria<br />

Alternatore<br />

Serbatoio gasolio (urea)<br />

Sistema idraulico (idrostatica)<br />

3.000<br />

6,7<br />

2.200<br />

3,6<br />

1.100<br />

75<br />

TCD2.9<br />

2,9<br />

4<br />

92 x 110<br />

2.300<br />

9,68<br />

4<br />

convenzionale<br />

common rail<br />

multijet<br />

raffreddato<br />

DOC+DPF+SCR<br />

turbo intercooler<br />

2 x variabile<br />

n.d. + 110<br />

2LS + FS<br />

centro chiuso<br />

21<br />

idrostatica<br />

var. continua<br />

0-20/0-40<br />

n.d.<br />

dischi (2)<br />

400/70R24<br />

2.740<br />

n.d./2.000<br />

n.d.<br />

n.d.<br />

n.d.<br />

1.980/2.210<br />

n.d.<br />

120<br />

90 (15)<br />

220 (12)<br />

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kg<br />

m<br />

kg<br />

m<br />

kg<br />

kW<br />

I<br />

n°<br />

mm<br />

giri/min<br />

m/s<br />

l/min<br />

Mpa<br />

km/h<br />

daN<br />

a secco<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

daN<br />

mm<br />

mm<br />

Ah<br />

A<br />

l<br />

l<br />

ANCHE CONNESSO L’allestimento dei TF30.7 e P30.7 può<br />

includere anche il sistema MerloMobility 4.0 che permette<br />

la localizzazione gps della macchine, il controllo da remoto<br />

e la trasmissione dati. Anche in chiave Industria 4.0.<br />

MerloMobility 4.0<br />

HA UNA MARCIA IN PIÙ La telemetria<br />

ideata da Merlo trasmette ogni dato della<br />

singola macchina in tempo reale<br />

(ogni 5 minuti) e permette di monitorare<br />

da remoto più macchine. Oltre alla funzione<br />

geofencing che limita l’area geografica di<br />

lavoro, il sistema offre funzioni esclusive<br />

come la possibilità di impostare dei limiti<br />

operativi e di utilizzo della macchina.<br />

È ad esempio possibile limitare da remoto<br />

la velocità dei movimenti della macchina,<br />

la velocità di marcia, dare un limite di carico<br />

sollevabile e attivare la funzione “blocco<br />

motore” che impedisce l’avvio del mezzo.<br />

INTERVALLI DI MANUTENZIONE<br />

• OLIO MOTORE E FILTRO<br />

• CAMBIO OLIO IDRAULICO<br />

• FILTRO OLIO IDR. SERVICE<br />

• FILTRO OLIO IDRAULICO TRASM.<br />

• CAMBIO REFRIGERANTE<br />

500 ore<br />

1.500 ore<br />

500 ore<br />

500 ore<br />

24 mesi<br />

Si ringrazia per la collaborazione l’ufficio marketing<br />

di Merlo il Centro Formazione e Ricerca Merlo.<br />

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Macchine&Componenti<br />

Pale gommate<br />

Carbones Italia sceglie Hyundai. Nella flotta offerta<br />

da Bauma Service “chiavi in mano ” anche due<br />

HL975A, ma una ha l’innovativa trasmissione CVT<br />

SOLUZIONI<br />

su misura<br />

testi e foto di Matthieu Colombo<br />

Nel 2020 è nata la società Carbones Italia, una nuova<br />

realtà controllata da Carbones Holding GmbH<br />

con sede a Vienna, un gruppo attivo da oltre vent’anni<br />

nel trading internazionale di materiali metallurgici<br />

e che sta allargando i suoi orizzonti differenziando la tipologia<br />

di merci. Carbones Italia è stata costituita per acquisire<br />

un’area di circa 110.000 metri quadri a Porto<br />

Marghera per gestire direttamente la logistica dei propri<br />

materiali che arrivano via mare.<br />

In origine Italsider e negli anni passata per diverse proprietà,<br />

l’area è in un punto strategico di Marghera, ha circa<br />

un terzo della superficie coperta, è collegata direttamente<br />

alla rete ferroviaria e vanta ora una palazzina uffici<br />

FILIERA SIDERURGICA La HL975A CVT in foto<br />

movimenta ghisa sfusa che pesa 7 t per metro cubo!<br />

L’esperianza dell’operatore è fondamentale.<br />

completamente ristrutturata, con tanto di rooftop, bar e<br />

piscina.<br />

Messi alla prova<br />

Bauma Service, distributore Hyundai, ha saputo conquistare<br />

la fiducia di Carbones Italia grazie a una consulenza<br />

attenta e professionale che ha permesso di perfezionare<br />

nel tempo un pacchetto di soluzioni “chiavi in mano”<br />

con macchine Hyundai CE. Inizialmente, l’azienda di Verona<br />

ha offerto due pale gommate HL770-7A a noleggio che<br />

presto sono state apprezzate, sostituite e integrate da ulteriori<br />

modelli. Oggi sui piazzali, nelle stive delle navi da scaricare<br />

e nelle strutture coperte della Carbones Italia sono<br />

in azione cinque pale gommate Hyundai, più un escavatore<br />

cingolato HX300A NL. Le pale sono una HL975A CVT,<br />

una HL975A con trasmissione tradizionale, due HL970 e<br />

una HL955A. Tutte le macchine sono offerte dal concessionario<br />

con formule di noleggio a lungo termine full service<br />

con un unico valore variabile determinato dall’usura<br />

dei pneumatici e delle benne. Per ogni macchina è studiato<br />

un pacchetto in base al tipo di utilizzo effettivo.<br />

La coppia di HL975A<br />

Durante la visita alla Carbones Italia la nostra attenzione è<br />

[50] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [51]


Pale gommate<br />

Avviare un nuovo sito operativo come quello di<br />

Porto Marghera non è semplice e le ambizioni<br />

della holding sono elevate. Trovare dei consulenti<br />

in grado di rispondere tempestivamente alle nostre<br />

esigenze con soluzioni su misura, come fa<br />

Bauma Service, è importante perché ci permette<br />

di non pensare all’efficienza delle macchine<br />

operatrici.<br />

Alessandro<br />

Rainato<br />

direttore tecnico<br />

Carbones Italia<br />

Angelo<br />

Schenato<br />

direttore<br />

commerciale<br />

Bauma Service<br />

Questo cliente dimostra come<br />

oggi vendere macchine non<br />

basti, ma che la consulenza<br />

esperta è un valore aggiunto<br />

che non ha prezzo, anche nel<br />

caso del noleggio. La qualità<br />

delle macchine Hyundai CE e<br />

saper suggerire il giusto modello<br />

con soluzioni tecniche<br />

dedicate, è stata la nostra carta<br />

vincente.<br />

Carbones Italia<br />

Controllata al 100% dal gruppo viennese Carbones<br />

Holding Gmbh, Carbones Italia ha investito oltre<br />

30 milioni di euro, dal 2020 ad oggi, e sta gettando<br />

le basi per incrementare progressivamente la<br />

sua attività di import export attraverso il sito di<br />

Porto Marghera.<br />

Nelle immagini nella sequenza a piede pagine, da<br />

sinistra: la nuova sede completamente ristrutturata<br />

per ospitare uffici e appartamenti, un hangar<br />

storico adibito ad officina e ricovero macchine,<br />

materiali ferrosi sfusi, la struttura principale coperta,<br />

l’arrivo diretto della linea farroviaria e la spazzatrice<br />

per contenere le polveri.<br />

andata alla coppia delle pale HL975A che a colpo d’occhio<br />

sono identiche, ma di fatto sono molto differenti nell’utilizzo.<br />

Una di esse è infatti dotata dalla trasmissione a variazione<br />

continua firmata ZF che trasmette la potenza alle<br />

ruote sia con tecnologia idrostatica, sia con trasmissione<br />

meccanica, in modo da ottimizzare prestazioni ed efficienza.<br />

Entrambe le macchine sono fornite con un contratto<br />

di noleggio a lungo termine full service da 42 mesi o<br />

10.000 ore operative, allo scadere delle quali Carbones può<br />

scegliere sia la formula di riacquisto buy back da parte di<br />

Bauma Service, sia di riscattare le macchine stesse.<br />

CICERONE Il direttore tecnico di Carbones Italia<br />

Alessandro Rainato, in alto in foto, ci ha accompagnato<br />

nella vista al nuovo sito di Porto Marghera.<br />

Super pesanti e super leggeri<br />

Come potete vedere dalle immagini, alla HL975A CVT è<br />

toccato il cerino corto, visto che è stata scelta per il lavoro<br />

più gravoso, ovvero la movimentazione di materiali ferrosi<br />

diretti alla filiera metallurgica italiana. In particolare, la<br />

macchina movimenta ghisa sfusa che pesa 7 t per metro<br />

cubo e bricchette di una lega che pesa 3,6 t a metro<br />

cubo. Detto in altre parole, quando la HL975A CVT deve<br />

caricare ghisa dà prova di tenacia senza mai riuscire a riempire<br />

la sua benna con taglienti e fianchi rinforzati. In questa<br />

applicazione, secondo il responsabile di piazzale Matteo<br />

[52] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [53]


Pale gommate<br />

IMPORT<br />

EXPORT<br />

I cereali per<br />

alimentazione<br />

animale sono<br />

per lo più<br />

esportati<br />

e arrivano<br />

in Carbones<br />

via treno.<br />

La HL975A<br />

carica le navi<br />

alimentando<br />

un nastro<br />

trasportatore.<br />

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ANIMALE<br />

Per lavorare<br />

con i cereali,<br />

l’ingrassatore<br />

automatico<br />

dispensa<br />

grasso animale,<br />

mentre l’olio<br />

idraulico è bio.<br />

Visentin: “La pala gommata con trasmissione<br />

CVT si comporta molto bene. In principio bisogna<br />

sforzarsi per cambiare “ritmo” di lavoro, ma una volta<br />

che si è capito come lavora la trasmissione si incrementa<br />

la produttività. Il tutto a fronte di un consumo che si attesta<br />

a circa 13 litri/ora di gasolio”.<br />

Alla seconda HL975A, quella con trasmissione powershift,<br />

è forse andata meglio, visto che la sua mission è movimentare<br />

cereali per l’alimentazione animale (Carbones<br />

Italia è autorizzata anche per cereali edibili dall’uomo ma<br />

non ne ha ancora fatto import export). Questa pala gommata<br />

Hyundai è stata quindi allestita da Bauma Service<br />

con una benna ad alto ribaltamento di prim’ordine, firmata<br />

Trevi Benne, ma soprattutto con olio idraulico biologico<br />

e impianto d’ingrassaggio che funziona con grasso animale<br />

in modo da non inquinare i cereali.<br />

Detto in altre parole, mai due HL975A di uno stesso cliente<br />

non sono mai state tanto differenti tra loro!<br />

NASTRO TRASPORTATORE La movimentazione dei<br />

cereali avviene su differenti livelli. Quelli che arrivano<br />

su vagone ferroviario vengono svuotati in una baia<br />

interrata e coperta dall’acqua piovana, quindi trasferiti<br />

e stoccati con nastri trasportatori.<br />

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[54] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Macchine&Componenti<br />

Aziende<br />

Martin C'è una forte domanda per i nostri prodotti, che sostiene<br />

una crescita percentuale a due cifre del fattu-<br />

Peters<br />

Managing Partner rato netto. Tuttavia, un insieme di fattori, e in particolare<br />

il forte aumento dei costi per materie prime ed<br />

Eberspächer<br />

energia, ha portato a risultati non pienamente soddisfacenti.Questo<br />

risultato conferma l’attenzione costante<br />

alla redditività, che ci consente di sostenere il nostro percorso<br />

di trasformazione.<br />

Diversificazione dei prodotti , reattività<br />

e flessibilità alla base del successo Eberspächer.<br />

Il Gruppo guarda ai veicoli elettrici e ad idrogeno<br />

SULLA CRESTA<br />

dell’onda<br />

testi di Gianpaolo Delbosco<br />

Continua la crescita progressiva del Gruppo<br />

Eberspächer, nonostante si sia appena chiuso un<br />

anno fiscale caratterizzato da grandi sfide. Nella gestione<br />

2022, la società ha generato un fatturato netto di 2,7<br />

miliardi di euro, con una crescita del 19,9% su base annua.<br />

Come in tutta l’industria automobilistica, i fattori esterni<br />

hanno avuto un impatto significativo sulla redditività. L'utile<br />

prima di interessi e imposte (EBIT), rettificato per le componenti<br />

straordinarie, ammonta a 26,6 milioni di euro.<br />

Nell'anno in corso, l’azienda prosegue il suo percorso di trasformazione<br />

con un solido portafoglio ordini, investimenti<br />

e attività di sostenibilità certificate. Il 2022 è stato un anno<br />

ricco di sfide per il Gruppo Eberspächer. Le conseguenze<br />

di un importante attacco informatico, l'impatto della guer-<br />

ra in Ucraina, la persistente carenza di semiconduttori, le<br />

interruzioni della supply chain, nonché l'aumento dei tassi<br />

di inflazione in tutto il mondo, hanno richiesto di reagire rapidamente<br />

e con molta flessibilità.<br />

Diamo i numeri<br />

Il Gruppo ha chiuso il 2022 con un fatturato netto di 2,7 miliardi<br />

di euro (+19,9% sull’anno precedente che aveva chiuso<br />

a 2,3 miliardi). Il fatturato lordo è aumentato a 6,4 miliardi<br />

di euro (+7,3% rispetto all’anno precedente, quando<br />

si era attestato a 6,0 miliardi) con una crescita più contenuta,<br />

per via del calo delle materie utilizzate nella produzione<br />

dei monoliti, il cui fatturato tuttavia non comporta valore<br />

aggiunto per il Gruppo. Il flusso di cassa operativo è<br />

migliorato significativamente a 187,7 milioni di euro (rispetto<br />

ai -74,9 milioni dell’anno precedente).<br />

L’utile prima di interessi e imposte (EBIT), rettificato per le<br />

componenti straordinarie, ammonta a 26,6 milioni di euro.<br />

Voci straordinarie, tra le quali i costi causati un’attacco informatico<br />

e quelli a sostegno del processo di trasformazione,<br />

hanno portato a un EBIT, prima delle rettifiche pari<br />

-21,0 milioni di euro, a conferma di un contesto economico<br />

difficile. Con un mercato volatile, il processo di trasformazione<br />

dell’industria automobilistica ha subito un'enorme<br />

accelerazione e questo ha richiesto ulteriori investimenti<br />

[56] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [57]


Aziende<br />

AUTO ELETTRICA...<br />

I nuovi sistemi di gestione della<br />

batteria (BMS) per<br />

accumulatori agli ioni di litio<br />

da 12V sono una nuova<br />

e promettente linea di prodotto.<br />

per il futuro e azioni rapide basate su<br />

processi efficienti.<br />

"Stiamo dedicando tutti i nostri sforzi a sviluppare l'eccellenza<br />

operativa in ogni settore della nostra azienda - ha precisato<br />

Martin Peters, Managing Partner del Gruppo<br />

Eberspächer - al fine di garantire una crescita redditizia. Per<br />

rispondere alle rilevanti trasformazioni in atto sui mercati<br />

in cui operiamo, stiamo rendendo la nostra organizzazione<br />

ancora più orientata al futuro. Stiamo già assistendo<br />

a progressi significativi grazie all’impegno di tutti i nostri<br />

collaboratori".<br />

Parola d’ordine diversificare<br />

Nel 2022, la frazione dei ricavi netti del Gruppo Eberspächer<br />

non correlata al mercato dei veicoli a combustione interna<br />

ha raggiunto il 48%. Ciò significa che il Gruppo ha già<br />

superato il suo obiettivo fissato per il 2025. In particolare,<br />

l'anno scorso hanno contribuito a questo risultato la continua<br />

e robusta domanda di riscaldatori elettrici per veicoli<br />

ibridi plug-in ed elettrici a batteria in Europa e Cina.<br />

L'azienda ha investito nell'ulteriore espansione del portafoglio<br />

prodotti in tutte le divisioni, incrementando le spese<br />

di ricerca e sviluppo a 51,6 milioni di euro rispetto ai 43,9<br />

milioni dell’esercizio precedente.<br />

Le attività globali del Gruppo rimangono caratterizzate da<br />

una percentuale rilevante di fatturato proveniente dall’estero,<br />

con l’84% circa del fatturato generato al di fuori della<br />

Germania. I dipendenti e i collaboratori che hanno lavorato<br />

per il Gruppo sono stati 10.681 distribuiti in circa 80 sedi<br />

in 30 paesi. Sono stati inoltre avviati i lavori per nuovi impianti<br />

produttivi in Bulgaria, Thailandia e Malesia, che entreranno<br />

in funzione entro il <strong>2023</strong>.<br />

Sistemi di trazione alternativi<br />

Nel corso del 2022 la crescita del Gruppo è stata sostenuta<br />

sia da prodotti dedicati ai sistemi di trazione tradizionali<br />

che da quelli sviluppati per sistemi di trazione alternativi.<br />

La divisione Purem by Eberspächer, specializzata in<br />

sistemi di scarico, ha aumentato il suo fatturato lordo del<br />

5,2% arrivando a circa 5,7 miliardi di euro (l’anno precedente<br />

era di 5,3 miliardi di euro).<br />

Al netto del fatturato pass-through relativo<br />

ai monoliti dei sistemi di catalizzazione,<br />

i ricavi ammontano a 1,9 miliardi di euro,<br />

con un aumento del 19,7 % rispetto agli<br />

1,6 miliardi del 2021.<br />

Le differenti percentuali di crescita sono<br />

dovute al calo dei prezzi delle materie prime per i<br />

monoliti, che vengono utilizzati nei sistemi di scarico.<br />

Nonostante le conseguenze della pandemia di Covid-19,<br />

la crescita esponenziale dei motori elettrici e i continui problemi<br />

di approvvigionamento di componenti elettronici, che<br />

hanno caratterizzato l’intero settore, i ricavi sono aumentati<br />

in tutti i mercati globali. Hanno contribuito anche i nuovi<br />

siti di produzione negli Stati Uniti e l’aumento della produzione<br />

di sistemi di scarico per veicoli commerciali in Messico.<br />

In Europa, la domanda si è spostata su sistemi di scarico<br />

sempre più complessi, per veicoli di fascia alta, soprattutto<br />

negli ultimi mesi del 2022, ed è stato avviato lo sviluppo di<br />

nuovi prodotti che consentiranno di soddisfare i futuri standard<br />

di emissione.<br />

Il know-how della tecnologia di trattamento dei gas scarico<br />

ha mostrato ricadute positive anche sui prodotti dedicati<br />

ai sistemi di trazione innovativi: Purem by Eberspächer è<br />

oggi in grado di offrire componenti per applicazioni con celle<br />

a combustibile e per il motore a idrogeno.<br />

Guardando al domani<br />

A proposito di idrogeno, l’area di applicazione delle celle a<br />

combustibile rappresenta per Eberspächer un’area a elevato<br />

potenziale di crescita per i prossimi anni. L' azienda sta<br />

perseguendo questo obiettivo nella sua nuova sede statunitense<br />

a Lafayette, in Colorado, dove è stata creata un’unità<br />

di business dedicata alla mobilità a idrogeno. Nella divisione<br />

Sistemi di climatizzazione, i ricavi ammontano a 721,1<br />

milioni di euro (l’anno precedente sono stati 604,2 milioni),<br />

con un notevole aumento su base annua.<br />

Circa l'88 % del fatturato è stato realizzato con prodotti indipendenti<br />

dai motori a combustione interna. I maggiori driver<br />

sono stati i riscaldatori per veicoli elettrici, che oltre al riscaldamento<br />

dell’abitacolo assumono la funzione di<br />

protezione delle batterie di trazione dalle temperature troppo<br />

basse. Il mercato dei sistemi di climatizzazione per autobus<br />

è tornato positivo, mentre sono diminuiti notevolmente<br />

i ricavi dei riscaldatori a combustibile. Per quanto riguarda<br />

le soluzioni di condizionamento dell'aria a funzionamento<br />

elettrico, la divisione ha beneficiato di nuovi ordini e gare d'appalto<br />

a lungo termine nel fiorente settore dei camper, dei veicoli<br />

commerciali e delle macchine construction.<br />

[58] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Macchine&Componenti<br />

MMT<br />

L’impresa GRENTI sceglie<br />

Takeuchi e il tempestivo<br />

supporto di AR.AN.<br />

Un mondo in cui le parole,<br />

i fatti e le strette di mano<br />

contano ancora molto<br />

testi e foto di Matthieu Colombo<br />

UNA GRANDE<br />

famiglia<br />

Abbiamo incontrato GRENTI, un’impresa giunta alla<br />

quarta generazione, nata a inizio Novecento “con<br />

l’Appennino parmense alle spalle”, che ha iniziato<br />

commerciando legname e inerti ed è cresciuta prima con<br />

la costruzione della Cisa, poi supportando lo sviluppo<br />

del tessuto industriale attorno a Parma.<br />

Oggi quest’impresa di lungo corso è più che mai al passo<br />

con i tempi, persegue una crescita professionale costante,<br />

secondo i principi concreti dell’ecosostenibilità (non<br />

solo a parole) e primeggia nelle gare d’appalto grazie a una<br />

gestione interna affinata, certificata. Grenti, oggi società<br />

operazioni, conta tra l’altro attestazioni SOA per operare<br />

in sette categorie OG e otto categorie OS, ha stilato un proprio<br />

codice etico ed ha anche meritato la certificazione<br />

per la parità di genere nel contesto lavorativo.<br />

Attualmente, quest’impresa di costruzioni parmense lavora<br />

in tutt’Italia eseguendo opere di edilizia industriale, di<br />

urbanizzazione, infrastrutture, opere di geotecnica e regimazione<br />

delle acque, lavori di demolizione e gestione<br />

dei relativi rifiuti da C&D, produce inerti e calcestruzzo, si<br />

è specializzata anche in manutenzione delle aree verdi e,<br />

ciliegina sulla torta che coincide con l’arrivo in azienda della<br />

quarta generazione, ha cominciato a realizzare importanti<br />

opere di ristrutturazione e restauro. Tra queste è d’attualità<br />

quella in essere del Palazzo Monguidi di Parma, un<br />

centralissimo ex convento di monache benedettine.<br />

[60] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [61]


Macchine&Componenti<br />

MMT<br />

Stefano<br />

Merusi<br />

Sono quarant’anni<br />

che lavoro con<br />

operatore Grenti<br />

Grenti e tra non molto mi toccherà<br />

andare in pensione. Con il passare<br />

degli anni ho utilizzato escavatori<br />

sempre più importanti e il<br />

lavoro che mi piace di più è fare le<br />

scogliere. Guardando il TB2150<br />

Heavy ero un poco scettico per il<br />

braccio su blocco di brandeggio,<br />

ma devo dire che in cantieri come<br />

questo permette di non riposizionare<br />

il carro troppo spesso. Una<br />

cosa che trovo molto utile è sicuramente<br />

la lama che permette reniterri<br />

veloci, in autonomia.<br />

In questo cantiere non abbiamo lavorato a ritmi sostenuti,<br />

ma seguito i tempi dettati da chi ha montato la strut-<br />

Natalino<br />

Girolamo<br />

operatore tura prefabbricata. Lavorando in parallelo ad un’altra squadra<br />

di lavoro la programmazione è importante, ma<br />

Grenti<br />

l’affidabilità delle macchine lo è ancora di più! Con le<br />

Takeuchi non ci sono problemi di sorta. Mi sono trovato a lavorare<br />

per laprima volta con la lama laser portata dalla TL12V2<br />

e la rapidità operativa di questa accoppiata mi ha stupito.<br />

Dal badile allo scavo 3D<br />

Questa lunga introduzione sulla storia dell’impresa fa comprendere<br />

sia quanto i Grenti conoscano le macchine operatrici<br />

e quanto sia importante la loro esperienza di cantiere.<br />

Esperienza che è patrimonio condiviso degli operatori, coscienti<br />

di fare parte di una grande famiglia di lavoratori. CO-<br />

STRUZIONI ha incontrato l’impresa grazie ad Andrea Armellini,<br />

concessionario Takeuchi AR.AN. per Parma e Reggio Emilia<br />

da ben 23 anni, dal 1999. Andrea prima ci ha condotto in cantiere<br />

e poi ad incontrare Giuseppe Grenti, presidente dell’omonima<br />

impresa. Abbiamo visto al lavoro tre delle sette<br />

Takeuchi della flotta Grenti, impegnate nei lavori per l’am-<br />

pliamento di uno dei complessi industriali di un importante<br />

gruppo italiano (che preferisce mantenere l’anonimato).<br />

Quando siamo arrivati in cantiere, che vedete in foto, abbiamo<br />

subito capito che la squadra di lavoro aveva una marcia<br />

in più. Non stiamo parlando delle macchine Takeuchi, certo<br />

affidabili e prestanti, ma della sinergia con cui Natalino,<br />

Stefano e Massimo lavorano, anche perché si conoscono<br />

da oltre vent’anni.<br />

Le Takeuchi in campo<br />

Grenti ha acquistato le prime Takeuchi nel 2016, nel 2021<br />

ha aggiunto una TL12V2 e nel 2022 ne ha sostituite cinque.<br />

Lavoro per Grenti da<br />

oltre vent’anni e solitamente<br />

utilizzo escavatori<br />

di peso superiore.<br />

Questo TB280FR lo<br />

trovo confortevole grazie<br />

alla cabina spaziosa<br />

e mi trovo bene anche<br />

con i comandi<br />

progressivi e sensibili<br />

il giusto. In termini di<br />

prestazioni ci si abitua<br />

presto a lavorare con il braccio con<br />

offset alla base, quindi a sfruttare le<br />

potenzialità di questo particolare<br />

modello.<br />

Massimo<br />

Oppici<br />

operatore<br />

Grenti<br />

A conti fatti, oggi l’impresa ha una pala gommata compatta<br />

TL12V2, i mini TB217R, TB153FR, TB240 con lama<br />

angolabile, TB257FR, TB280FR, l’escavatore gommato<br />

TB295W e l’escavatore TB2150 Heavy. Noi abbiamo visto<br />

in azione la TL12V2, allestita con lama e sensori laser<br />

Trimble, impegnata nel preparare il fondo da compattare<br />

[62] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [63]


Macchine&Componenti<br />

MMT<br />

Giuseppe<br />

Grenti<br />

presidente<br />

Grenti<br />

Andrea<br />

Armellini<br />

titolare<br />

concessionaria<br />

AR.AN.<br />

La nostra storia è radicata al territorio ed ha<br />

preso la via delle costruzioni dal secondo<br />

dopoguerra, quando mio padre Atos ha rilevato l’attività di<br />

suo padre: commercio di legname e materiale da costruzione.<br />

Da allora siamo cresciuti sempre, anche in momenti<br />

difficili, in modo progressivo. La costruzione dell’autocamionale<br />

della Cisa è per noi una pietra miliare, come lo è stato<br />

l’ingresso in azienda dei nostri figli. Oggi, grazie alla loro<br />

preparazione e alla nostra esperienza, lavoriamo per committenti<br />

primari su tutto il territorio nazionale. Sappiamo cos’è<br />

il sacrificio, che la fiducia sul lavoro va guadagnata e perseguiamo<br />

la qualità, nel rispetto del territorio, della natura.<br />

QUARTA<br />

GENERAZIONE<br />

Nella foto<br />

in alto, Marcello<br />

Giumelli<br />

rappresenta<br />

la quarta<br />

generazione<br />

di famiglia.<br />

Al suo fianco<br />

lavorano sorelle<br />

e cugini.<br />

Marcello<br />

Giumelli<br />

Geologo<br />

Grenti<br />

prima del getto dalla pavimentazione industriale, il TB2150<br />

Heavy che è stato impiegato per gli scavi propedeutici al<br />

getto dei plinti e per approntare il piazzale ad accogliere<br />

il nuovo capannone industriale, quindi il TB280FR con il<br />

caratteristico braccio offset che è stato utilizzato per scavare<br />

le trincee per la posa dei sottoservizi.<br />

Da 23 anni AR.AN. è sinonimo di Takeuchi<br />

A detta dell’impresa Grenti, che sicuramente apprezza le<br />

qualità del prodotto Takeuchi e il loro valore di rivendita,<br />

dato che ha appena rinfrescato la flotta di macchine rosso-grigie,<br />

un grande valore aggiunto al prodotto è dato<br />

dalla rassicurante presenza e dalla reattività del concessionario<br />

locale AR.AN. Per le ultime cinque macchine acquistate,<br />

l’impresa di Solignano (PR) ha sottoscritto un<br />

contratto di manutenzione programmata “full service“ per<br />

la durata di cinque anni.<br />

D’altro canto Andrea Armellini definisce Grenti “non un<br />

semplice cliente, ma un partner di lavoro da supportare<br />

sia nelle esigenze, sia con una consulenza esperta<br />

e trasparente per la scelta di macchine e attrezzature<br />

operative”.<br />

[64] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [65]


Frese<br />

Con una larghezza<br />

di fresatura fino<br />

a 1,80 m, la nuova<br />

W 150 F(i) è perfetta<br />

per grandi cantieri<br />

in spazi ristretti<br />

La forza<br />

compatta<br />

Novita’- la L1-32<br />

Fino a 4000 kg di<br />

portata massima.<br />

Tower Cranes<br />

La potente W 150 F(i)<br />

completa la classe delle<br />

frese compatte Wirtgen<br />

con un modello<br />

di dimensioni compatte<br />

e con un peso ottimizzato<br />

per facilitare il trasporto.<br />

La grande compatta<br />

Wirtgen ha<br />

presentato la<br />

nuova fresa a<br />

freddo W 150 F(i), un<br />

modello che unisce<br />

dimensioni compatte a<br />

prestazioni elevate,<br />

assicurate anche grazie a<br />

tecnologie come i sistemi<br />

di assistenza digitale e il<br />

sistema di livellamento<br />

LEVEL PRO ACTIVE. Con<br />

una larghezza di fresatura<br />

che arriva fino a 1,80 m, la<br />

nuova Wirtgen si presenta<br />

come un modello<br />

semplice da trasferire da<br />

un cantiere all’altro.<br />

Dietro ai suoi cofani, gira<br />

[66] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

un motore “di famiglia”,<br />

ossia un sei cilindri John<br />

Deere da 9 litri Stage V di<br />

cilindrata che eroga una<br />

potenza massima di 315<br />

kW ed ha una mappatura<br />

appositamente calibrata<br />

per rispondere ai requisiti<br />

della fresatura a freddo.<br />

L’elevata coppia garantita<br />

in tutte le condizioni di<br />

carico la W 150 F(i) è<br />

progettata per assicurare<br />

elevate rese di fresatura,<br />

con una profondità di<br />

lavoro massima di 330<br />

mm. Il Mill Assist, Wirtgen<br />

Performance Tracker<br />

(WPT) e il sistema di<br />

livellazione LEVEL PRO<br />

ACTIVE supportano<br />

l’operatore e aumentano<br />

l’efficienza. I sistemi<br />

hanno già dimostrato il<br />

loro potenziale nelle altre<br />

frese a freddo della serie<br />

F. Con la W 150 F(i), la<br />

macchina più grande della<br />

classe delle frese<br />

compatte, gli utenti<br />

beneficiano ora anche di<br />

una maggiore produttività,<br />

di una maggiore efficienza<br />

e di una chiara<br />

documentazione di tutti i<br />

dati rilevanti grazie a un<br />

rapporto di cantiere<br />

generato e trasmesso in<br />

automatico. La W 150 F(i)<br />

ha poi il sistema di<br />

livellazione LEVEL PRO<br />

ACTIVE che garantisce<br />

risultati di fresatura precisi<br />

anche per i modelli a<br />

freddo. La fresa a freddo<br />

W 150 F(i) è dotata del<br />

sistema di cambio rapido<br />

HT22, resistente all’usura,<br />

con il collaudato piano<br />

portadenti HT22 PLUS.<br />

In combinazione con la<br />

nuova generazione di<br />

denti a codolo cilindrico<br />

X², l’usura del portadente<br />

si riduce anche del 25%.<br />

I clienti beneficiano di<br />

intervalli di sostituzione<br />

prolungati e di un cambio<br />

rapido in cantiere.<br />

Il sistema di cambio<br />

rapido del rullo di<br />

fresatura MCS (Multiple<br />

Cutting System) consente<br />

di cambiare rapidamente<br />

la larghezza di lavoro per<br />

ottenere un’elevata<br />

flessibilità.<br />

wirtgen-group.com<br />

La serie L1<br />

– Gru completamente operative con un unico trasporto<br />

– Risparmio di spazio grazie alle dimensioni compatte e ai supporti flessibili<br />

– Impiego efficiente grazie ai riduttori dalle elevate prestazioni<br />

– La moderna tecnica di comando aumenta la sicurezza sia per gli operatori che per il materiale<br />

www.liebherr.com<br />

Vieni a trovarci alla<br />

GIS EXPO<br />

05 – 07 ottobre <strong>2023</strong><br />

Piacenza<br />

Area esterna G22 – I49


De<br />

&Riciclaggio<br />

Teste fresanti<br />

PROFILATURA<br />

controllata<br />

La produttività delle teste fresanti Simex per<br />

escavatori da 1,2 a 12 t è apprezzata anche in Cina.<br />

In questo cantiere una TFC50 eleva la sicurezza<br />

e migliora le condizioni di lavoro degli operatori<br />

testi di Gianpaolo Delbosco<br />

Acausa della pandemia, la diciannovesima edizione<br />

dei Giochi asiatici, un maxi evento multisportivo<br />

pan-asiatico, è slittata da <strong>settembre</strong> 2022 a <strong>settembre</strong><br />

<strong>2023</strong>. Per la precisione, i giochi si svolgono dal 23<br />

<strong>settembre</strong> all'8 ottobre <strong>2023</strong> a Hangzhou, nella provincia<br />

di Zhejiang, in Cina, mentre la ventesima e seguente edizione<br />

è in programma a Nagoya, Giappone.<br />

L’evento coinvolge sportivi dell’intero continente e raggruppa<br />

le discipline più svariate: dagli sport acquatici alle<br />

arti marziali, dal baseball al ciclismo, dal cricket all’equitazione,<br />

dalla ginnastica ritmica alla pallacanestro. In tutto<br />

i Giochi asiatici contano 40 discipline, inclusa la gara di<br />

Dragonboat.<br />

Riqualificazione urbana<br />

L’arrivo dei Giochi asiatici a Hangzhou, per la terza volta nella<br />

storia cinese dopo le edizioni di Pechino nel 1990 e<br />

Canton nel 2010, ha generato un gran fermento e portato<br />

la città della provincia di Zhejiang a programmare vari interventi<br />

di riqualificazione urbana. Tra questi, la nostra attenzione<br />

si è posata sul rifacimento delle superfici di alcuni<br />

tunnel stradali che da anni ottimizzano la viabilità di<br />

Hangzhou, in quanto una testa fresante dell’italiana Simex<br />

ha fatto la differenza in termini di produttività.<br />

Una soluzione per noi scontata<br />

Per scarificare lo stato d’intonaco superficiale ammalorato<br />

e poter poi installare nuovi sistemi di comunicazione<br />

per promuovere l’evento sportivo, l’impresa addetta alla<br />

manutenzione straordinaria dei tunnel ha iniziato i lavori<br />

PRODUTTIVITÀ ALLE STELLE A destra e sotto in foto,<br />

la TFC50 che il distributore cinese ATE ha fornito<br />

all’impresa di Hangzhou per i lavori di manutenzione.<br />

[68] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [69]


De<br />

&Riciclaggio<br />

Teste fresanti<br />

utilizzando delle levigatrici elettriche da parete, a mano,<br />

senza però ottenere i risultati sperati, procedendo a rilento,<br />

con scarsa produttività e costringendo gli operatori a<br />

condizioni di lavoro poco salubri.<br />

La soluzione, per noi europei del settore quasi scontata, è<br />

stata l’utilizzo di una testa fresante a taglio continuo TFC<br />

50, equipaggiata con ruote laterali integrate da catena. A<br />

suggerire l’utilizzo dell’attrezzatura idraulica Simex, è stata<br />

la società ATE, importatrice dei prodotti Simex in Cina.<br />

In particolare, il modello d’accesso alla gamma delle quattro<br />

teste fresanti costruite nel bolognese per macchine<br />

compatte, è stato abbinato ad un miniescavatore girosagoma<br />

da circa 3,9 t di peso operativo, modello LiuGong<br />

9035E.<br />

Una produttività sei volte superiore<br />

La catena centrale che caratterizza la TFC 50, rende il profilo<br />

di taglio continuo, senza interruzioni tra i tamburi, al<br />

centro. Questa caratteristica tecnica rende l’attrezzatura<br />

Simex ideale per lavori di finitura su superfici piane.<br />

L’operatore dell’impresa cinese ha così potuto lavorare con<br />

movimenti verticali, dall’alto verso il basso, con passate af-<br />

PRIMA<br />

E DOPO<br />

A destra,<br />

gli operatori<br />

che lavorano<br />

a terra<br />

in galleria.<br />

A sinistra,<br />

il mini LiuGong<br />

con testa<br />

fresante Simex<br />

in azione:<br />

il giorno<br />

e la notte<br />

in termini<br />

di produttività.<br />

fiancate: i dischi laterali hanno assolto la doppia funzione<br />

di garantire il perfetto controllo dello spessore del materiale<br />

asportato, aiutando l’operatore nella fase di appoggio<br />

e discesa della testa fresante, mentre la catena posta tra<br />

essi ha assicurato la linearità della demolizione controllata.<br />

La produttività si è attestata intorno ai 50 m 2 /ora ovvero,<br />

a detta del cliente, di sei volte superiore al metodo<br />

manuale utilizzato in precedenza. Nei lavori di profilatura<br />

delle pareti in galleria, la continuità del profilo di taglio assicurato<br />

dalle ruote laterali e dalla catena centrale si è rivela<br />

una carta vincente. Questo perché ha permesso di<br />

scarificare in modo uniforme, con passate parallele, utilizzando<br />

l’intera larghezza di fresatura dell’attrezzatura, senza<br />

dover uniformare la fresata dopo ogni passaggio.<br />

Quattro modelli per mini e midiescavatori<br />

Le teste fresanti TFC a taglio continuo sono specificatamente<br />

progettate per lavorare accoppiate a mini escavatori<br />

ed escavatori sino a 12 ton. Come spiegato, questi modelli<br />

sono caratterizzati da un innovativo sistema senza<br />

interruzione centrale o ingombri oltre il profilo laterale dell’attrezzatura.<br />

Le TFC sono si rivelano ideali per lavori di finitura<br />

su superfici piane, ma anche per eseguire scavi di<br />

trincea.<br />

Analogamente a quanto accade su superfici piane, con la<br />

TFC è possibile eseguire fresature strette quanto la testa<br />

fresante anche in pareti verticali o, come successo a<br />

Hangzhou, sulle volte di gallerie.<br />

Nel lavoro di profilatura di pareti e gallerie la catena centrale<br />

permette di fresare con passate affiancate utilizzando<br />

l’intera larghezza di taglio dell’attrezzatura, evitando che<br />

rimangano porzioni di materiale non fresato, a beneficio<br />

della velocità e produttività delle operazioni in cantiere.<br />

D’altro canto, scavando in trincea è possibile lavorare in<br />

profondità, tanto che SImex dichiara come unico limite<br />

operativo la cinematica del braccio escavatore.<br />

Grazie alla fresatura uniforme che le TFC garantiscono, an-<br />

[70] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [71]


Teste fresanti<br />

SICUREZZA La scarifica dell’intonaco con uomini a terra, avrebbe costretto<br />

gli operatori a una lunga esposizione ai gas di scarico delle auto in galleria.<br />

Con la TFC50, un solo operatore in cabina è stato dieci volte più veloce.<br />

4 TESTE FRESANTI PER LE COMPATTE<br />

Modelli TFC50 TFC100 TFC400 TFC600<br />

Larghezza di taglio (mm) 370 480 440/500 490/540<br />

Diametro tamburi (mm) 230 260 420 480<br />

Peso attrezzatura (t) 90 170 400 670<br />

Peso escavatore (t) 1,2-3 2,5-4,5 6-10 9-12<br />

Portata olio richiesta (l/min) 20-40 30-60 65-115 90-150<br />

Pressione max (bar) 250 300 300 300<br />

Coppia max (Nm) 600 1.060 3.800 5.900<br />

Forza al dente (N) 5.100 8.100 18.500 24.500<br />

che scavando non è più necessario muovere il braccio a<br />

destra e sinistra per rimuovere le porzioni che normalmente<br />

si formano tra i tamburi e si ottiene una trincea perfetta.<br />

In sostanza la collaudata gamma delle grandi TF trova il<br />

suo naturale completamento nella gamma TFC.<br />

Silenziose e precise nell’area di lavoro, le quattro teste fresanti<br />

per escavatori con peso operativo compreso tra 1,2<br />

e 12 t si distinguono per le alte performance in svariate applicazioni<br />

e per la loro versatilità.<br />

Oltre ad essere adatte a scavo di trincee, scarifica e profilatura<br />

di superfici piane e pareti verticali, asportazione calcestruzzo<br />

ammalorato in galleria, le TFC sono perfette anche<br />

a supporto delle manutenzioni stradali per, ad esempio,<br />

velocizzare la finitura intorno a chiusini e marciapiedi, ma<br />

sono anche apprezzate nella manutenzione del verde velocizzando<br />

la frantumazione di radici e ceppi. Insomma:<br />

chi più ne ha più ne metta!


De<br />

&Riciclaggio<br />

Azienda<br />

I PRIMI<br />

50 anni<br />

testi e foto di Damiano Diotti<br />

Mezzo secolo sotto l'aspetto dell'impegno,<br />

con il preciso sentimeno condiviso (tra<br />

titolari, dipendenti e fornitori) dell'unicità<br />

irripetibile dell'esperienza VTN<br />

della famiglia Vaccaro, e quindi di VTN,<br />

principia dall'attività di Nelio Vaccaro (con un paio di<br />

L’avventura<br />

collaboratori) in un piccolo garage di Noventa<br />

Vicentina: costruivano benne per escavatori e pale. Anno<br />

dopo anno, con il costante incremento del numero di clienti,<br />

la produzione si arricchisce di nuove e sempre più performanti<br />

attrezzature, frutto del crescente impegno nella<br />

ricerca, di continui investimenti in risorse umane e avanzate<br />

tecnologie. Oggi, VTN è un'azienda che vanta un fatturato<br />

sui 28 milioni di euro, oltre 100 dipendenti e rapporti<br />

di lavoro in tutti i continenti. Un'azienda che, nel corso<br />

del tempo, ha saputo, puntando sulla qualità, raggiungere<br />

traguardi importanti. Tra di essi, anche un ragguardevole<br />

traguardo anagrafico: il mezzo secolo. <strong>Costruzioni</strong> ha partecipato<br />

alla giornata che ha celebrato questo rilevante targuardo.<br />

Una festa, con dipendenti dell'azienda, fornitori e<br />

clienti italiani, che si è strutturata con la visita allo<br />

stabilimento VTN a Cagnano di Pojana Maggiore<br />

e con una cena nella cinquecentesca Villa Curti,<br />

a Sovizzo.<br />

Molte le autorità<br />

intervenute<br />

Diamo un quadro della giornata di<br />

festeggiamenti con un sintetico elenco<br />

di alcuni passaggi delle autorità<br />

interventute. Luca Zaia, presidente<br />

della Regione Veneto: «Quella di VTN<br />

è una storia di eccellenza, che ha<br />

compiuto 50 anni sapendo unire innovazione<br />

tecnologica e qualità. Nel vostro<br />

percorso ravviso quelle caratteristiche che<br />

i veneti hanno nel proprio DNA: la laboriosità e<br />

la determinazione, la volontà di guardare al futuro<br />

avendo ben salde le proprie radici e sempre pronti<br />

a rimboccarsi le maniche per affrontare le sfide quotidiane<br />

in un mercato che evolve continuamente. La<br />

vostra esperienza è una ricchezza. Una testimonianza<br />

di valori che sono espressione della nostra identità.<br />

Siete, infatti, parte di quelle imprese che hanno fatto<br />

DORIS LUNARDI Presidente di VTN Europe. Lunardi<br />

con Nerio Vaccaro ha fondato VTN nel 1973.<br />

crescere l'economia della nostra regione».<br />

Marco Zecchinato, Assesore regionale: «Una delle imprese<br />

che fanno grande questo territorio nel Veneto, in Italia e<br />

a livello internazionale. Vicenza è la sesta provincia in Italia<br />

per numero di brevetti depositati. E questo significa innovazione:<br />

VTN è parte integrante di questo continuo processo<br />

di innovazione. La Regione Veneto è orgogliosa di<br />

realtà come VTN».<br />

Luca Zoppelletto, Presidente del Raggruppamento Est<br />

Vicentino di Confindustria: «50 anni sono un grande anniversario.<br />

(…) Ai prossimi cinquant'anni!».<br />

Andrea Tovo, Sezione Meccanica, Metallurgica ed<br />

Elettronica di Confidustria Vicenza: «Siete un perfetto esempio<br />

delle nostre medie imprese sotto il punto di vista tecnologico,<br />

della ricerca e anche sotto il punto di vista della<br />

gestione familiare. Molte delle nostre imprese sono a ge-<br />

[74] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [75]


Azienda<br />

FESTEGGIAMENTI La giornata di celebrazione della ricorrenza dei 50 anni di VTN si è conclusa con una<br />

partecipatissima cena nella cinquecentesca Villa Curti, a Sovizzo, in provincia di Vicenza.<br />

stione familiare e questa è una vera e propria ricchezza».<br />

Paola Fortuna, sindaco di Pojana Maggiore (luogo in cui<br />

la VTN ha la propria sede): «Questa festa è una festa anche<br />

della nostra comunità. Ho sentito parlare di VTN in<br />

modo significativo sostanzialmente negli anni Ottanta,<br />

vale a dire quando l'azienda si stava strutturando e stava<br />

ampliandosi. Consetitemi un ricordo personale: ricordo<br />

mio padre, anch'egli imprenditore, che diceva della<br />

famiglia Vaccaro: 'Sono persone che lavorano con<br />

onestà'. E io credo che quel sentimento di mio padre fosse<br />

comune a tutta la comunità pojanese. Per altro, già<br />

da allora VTN aveva compreso che fare imprenditoria significa<br />

anche avere un ruolo sociale. Come sindaco di<br />

Pojano Maggiore sottolineo che questa azienda è un valore<br />

aggiunto per il nostro territorio. Voglio anche ricordare<br />

che lo sguardo di apertura del fondatore dell'azienda<br />

nei confronti della nostra comunità è vivo, perché VTN<br />

sostiene tutt'ora tanti progetti delle nostre associazioni».<br />

Mattia Veronese, Sindaco di Noventa Vicentina: «È grazie<br />

ad aziende come VTN che il nostro territorio si fa conoscere<br />

nel mondo». Infine, una parte delle considerazioni<br />

del padrone di casa Doris Lunardi, Presidente VTN Europe:<br />

«La costanza, la passione per il proprio mestiere ci ha portato<br />

a fronteggiare momenti di crisi che pure ci sono stati<br />

in questo ricco e lungo percorso che ci ha condotti sino<br />

al traguardo dei 50 anni. Sappiamo che qualcosa di importante<br />

non si costruisce con pochi ingredienti: senza i<br />

nostri clienti, i nostri fornitori (alcuni ancora con noi da oltre<br />

40 anni) e i nostri dipendenti tutta questa storia non sarebbe<br />

stata scritta. Siamo cresciuti insieme per dare vita a<br />

qualcosa di Made in Italy, a qualcosa da far durare ancora<br />

lungo nel tempo».<br />

[76] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Stampa 3D<br />

PROTOTIPO<br />

Perché un nuovo Palasport a Treviglio<br />

Il nuovo palazzo, che ospiterà le gare interne della<br />

Blu Basket, sarà collocato all’interno del territorio<br />

trevigliese e rappresenterà un centro di aggregazione<br />

per la città e le aree limitrofe, i<br />

giovani e le loro famiglie, con spazi e strutsuper<br />

realistico<br />

Italcementi realizza in 3D printing<br />

il prototipo del nuovo Palasport<br />

della Blu Basket a Treviglio<br />

testi di Gianpaolo Delbosco<br />

Èstato svelato il prototipo del nuovo Palasport della<br />

Blu Basket che accoglierà fino a 8.000 spettatori. Il<br />

presidente della Blu Basket Stefano Mascio e l’architetto<br />

Riccardo Baruffi, progettista incaricato per l’opera,<br />

hanno illustrato il nuovo progetto alle autorità, alle istituzioni<br />

e alle categorie produttive della città e della Regione<br />

Lombardia, alla presenza di Juri Imeri (Sindaco di Treviglio),<br />

di Lara Magoni (Sottosegretario con delega allo Sport di<br />

Regione Lombardia) e di Giorgio Maggi, presidente<br />

Regionale Fip.<br />

COME QUELLO VERO Il “modellino” da 2 metri<br />

per 2 metri e pesante 450 kg è stato realizzato<br />

con calcestruzzo Italcementi per la stampa in 3D.<br />

ture per il tempo libero, lo sport e la cultura, oltre a costituire<br />

la nuova casa della Blu Basket. Il posizionamento strategico<br />

sull’asse Milano-Venezia, la centralità tra le province<br />

di Bergamo, Brescia, Milano, Cremona e Lodi,<br />

l’immediatezza dell’innesto con la recente autostrada<br />

BreBeMi, e la vicinanza ai due aeroporti internazionali di<br />

Milano Linate e Orio al Serio pongono in posizione nevralgica<br />

Treviglio, crocevia perfetto per una infrastruttura che<br />

potrà ospitare eventi sportivi, ma anche importanti appuntamenti<br />

culturali e di svago. A queste motivazioni legate<br />

allo sviluppo del territorio si aggiungono le ambizioni<br />

di una società, la Blu Basket 1971, che punta ai massimi<br />

livelli del basket italiano.<br />

Il cemento sviluppato per il 3D<br />

Nel suo intervento, Deborah Floris, responsabile assistenza<br />

tecnica e tecnologica di Italcementi, ha sottolineato: “Se<br />

il palazzo dello sport deve essere una struttura innovativa<br />

e sostenibile, in linea con le nuove tendenze della progettazione,<br />

anche il prototipo non può essere da meno. È<br />

stato realizzato con il cemento di Italcementi, messo a punto<br />

specificatamente per la stampa 3D e rappresenta la nuova<br />

frontiera dell’applicazione del digitale alla produzione di<br />

calcestruzzo. Il prodotto è nato nei laboratori Italcementi.<br />

Per la ricerca, avviata nel 2015, la società ha impiegato circa<br />

15 professionisti tra ingegneri, chimici, architetti e tecnici<br />

per oltre 15.000 ore di lavoro di ricerca ed ha riguardato<br />

sia lo sviluppo di formulazioni in grado di adattarsi a diversi<br />

sistemi di stampa 3D”.<br />

Gruppo Mascio e Italcementi<br />

L’idea di realizzare un modellino con materiale innovativo<br />

prende forma a fine 2022 quando il presidente della Blu<br />

Basket, Stefano Mascio, lancia la sfida insieme all’azienda<br />

Italcementi e Calcestruzzi per lo studio del nuovo Palazzetto<br />

dello Sport. Le società iniziano un intenso scambio di informazioni<br />

con i progettisti del palazzetto - Riccardo e<br />

Giovanni Baruffi, dello Studio Tecnico Associato Baruffi<br />

di Caravaggio (BG) - per la realizzazione di un modello con<br />

tecnologia 3D printing da poter esporre in previsione dell’avvio<br />

dei lavori.<br />

Dalla collaborazione tra i tecnici e i ricercatori di Italcementi<br />

e i progettisti del palazzetto emerge la volontà comune di<br />

realizzare un modellino (2 metri x 2 metri, 450 kg di peso)<br />

dello stesso materiale previsto per la composizione del<br />

nuovo palazzetto: il calcestruzzo. L’intenzione dei progettisti<br />

è, infatti, realizzare un esemplare che possa rappresentare<br />

non solo nella forma, ma anche nella scelta del<br />

materiale le peculiarità del progetto. Grazie all’expertise<br />

di Italcementi nella messa a punto di cementi per la stampa<br />

3D e alla collaborazione con ETESIAS, spin-off<br />

dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, il modellino<br />

è realizzato presso il Polo Universitario di San Giovanni a<br />

Teduccio sede dei laboratori della società partenopea.<br />

Il processo di fabbricazione<br />

Partendo quindi dai rendering, resi disponibili dai progettisti,<br />

è stato possibile studiare il modello con cui realizzare<br />

il prototipo del nuovo palazzetto di Treviglio, frutto dell’abbinamento<br />

di elementi ottenuti con la stampa 3D robotica<br />

in mescole cementizie, rappresentanti la struttura, e di elementi<br />

stampati in 3D con la tecnologia FDM (fused deposition<br />

modeling) in materiale PLA (acido polilattico, ovvero<br />

una bioplastica sostenibile, un materiale termoplastico<br />

ottenuto da risorse rinnovabili come amido di mais, radici<br />

di tapioca o canna da zucchero) rappresentanti il “contesto”<br />

del plastico. Lo studio del modello e del processo di<br />

fabbricazione digitale, suddivisibile in diversi step, è stato<br />

affidato a ETESIAS che ha realizzato lo stampato 3D in collaborazione<br />

con Italcementi.<br />

Il know-how di Italcementi<br />

La stampa in 3D è nuova opportunità per il settore delle costruzioni.<br />

É un sistema di progettazione e realizzazione basato<br />

sulle tecnologie digitali che coinvolge gli studi di architettura<br />

e di progettazione, le imprese di costruzioni, le<br />

maestranze, i centri di ricerca, le università. Il 3D Printing è<br />

una tecnica sviluppata dal 1970 ed è stata da allora applicata<br />

a materiali come i polimeri, il metallo o l'argilla. Essa<br />

consiste nel depositare strati successivi di materiale sotto<br />

controllo computerizzato al fine di realizzare un modello<br />

progettato da uno specifico software 3D. Negli ultimi<br />

anni anche i materiali cementizi sono stati introdotti nel<br />

settore del 3D Printing. Dal 2015, Italcementi ha cominciato<br />

a studiare la tecnologia di stampa 3D nel settore cementizio<br />

presso i laboratori di ricerca e innovazione. La ricerca<br />

Italcementi ha coinvolto sia lo sviluppo di formulazioni<br />

in grado di adattarsi a diversi sistemi di stampa 3D, sia lo<br />

studio di soluzioni in cui il 3D printing possa essere utilizzato<br />

per applicazioni strutturali.<br />

Dal punto di vista della formulazione, i materiali cementizi<br />

per stampa 3D sviluppati sono adattabili per le diverse tecnologie<br />

di stampa e possiedono le caratteristiche necessarie<br />

per essere miscelato, trasportato con una pompa da<br />

cantiere ed estruso attraverso ugelli, anche di forma differente,<br />

posti sulla testa di una macchina di stampa.<br />

[78] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [79]


Cave&Calcestruzzo<br />

Aziende<br />

LITURGIA<br />

della qualità<br />

Un’impresa affermata, con oltre cinquant’anni<br />

anni di attività alle spalle, sceglie il sistema<br />

AeternumCAL, per poter offrire al mercato<br />

un calcestruzzo con altissime prestazioni<br />

testi di Fabrizio Parati<br />

in collaborazione con<br />

IMPRESE PESENTI<br />

Sullo sfondo e sopra,<br />

due scorci della cava<br />

di Covo, in provincia<br />

di Bergamo.<br />

Quattro fratelli. Tre di loro si occupavano di un’azienda<br />

agricola, mentre il quarto, con lo stesso camioncino<br />

che di mattina era impiegato per la consegna<br />

del latte, nel pomeriggio recapitava l’inerte,<br />

prelevato del fiume Serio, ai clienti. E questa vicenda non<br />

è una prodigiosa invenzione catalogabile con le formule<br />

“c’era una volta” o “leggenda narra”. A sancirne l’autenticità<br />

sono le parole di Gianluigi Pesenti, Direttore<br />

Commerciale dell’azienda: “Ho la testimonianza diretta<br />

di mio padre che mi ha sempre raccontato delle loro origini<br />

contadine e dei primi passi nel mondo del trasporto<br />

latte e poi, negli anni Sessanta, dell’edilizia. L’ultimo dei<br />

suoi numerosi fratelli aveva deciso di aprire una piccola<br />

cava, primo volano attorno al quale nasce una ditta di lavori<br />

stradali. Questo mio zio, purtroppo, è morto giovane,<br />

a soli 33 anni, e mio padre si è fatto coraggio e gli è suc-<br />

ceduto nella gestione dei lavori della cava”.<br />

Oggi, Imprese Pesenti, di Covo (BG), forte di un’esperienza<br />

di oltre mezzo secolo, ha 137 collaboratori (l’80% di<br />

questa forza lavoro è impiegato nel settore dei lavori stradali),<br />

due cave e tre poli produttivi: uno a Covo, per gli inerti,<br />

i calcestruzzi e per ben 35 tipologie di asfalto (identificabili<br />

in tre sottocategorie: strato di base, strato di usura<br />

e strato di collegamento); uno ad Antegnate, per gli inerti<br />

e, il terzo, a Vailate, per i calcestruzzi.<br />

Le due cave, quella di Covo (che la rivista leStrade ha visitato)<br />

e quella di Antegnate, sono equidistanti dai fiumi<br />

Serio (a Ovest) e Oglio (a Est). Se ne ricava, pertanto, un<br />

materiale alluvionale, estremamente pulito, sano e completo:<br />

«Abbiamo una pezzatura che riesce a soddisfare<br />

tutte le nostre esigenze», ci assicura Gianluigi Pesenti.<br />

A portarci in visita e a darci una panoramica sulla cava di<br />

Covo - un sito di 60 ettari dove<br />

si estraggono e si trasformano<br />

inerti da costruzione di alta<br />

qualità: tutti materiali con certificazione<br />

del sistema di controllo di produzione di fabbrica<br />

ai fini della marcatura CE - è Davide Pesenti,<br />

Responsabile produzione: “Scaviamo in falda, e arriviamo<br />

a una profondità di circa 27 metri. Il laghetto di Covo<br />

ha una superficie di 300mila metri quadrati. Abbiamo<br />

16 tipologie di inerti tra aggregati naturali e frantumati.<br />

L’estrazione avviene con una draga a benna mordente.<br />

Abbiamo dei materiali naturali - le sabbie e le ghiaie - fino<br />

a una pezzatura di 32 millimetri. Tutto quello che è naturale<br />

e supera i 32 millimetri viene mandato a cumulo, e da<br />

lì è venduto tal quale o mandato in lavorazione per ottenere<br />

i pietrischi: le sabbie frantumate, le sabbie frantu-<br />

[80] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [81]


Cave&Calcestruzzo<br />

Aziende<br />

QUALITÀ<br />

MONITORATA<br />

Gli impianti<br />

di produzione di inerti<br />

della cava di Covo,<br />

sono dotati<br />

di sensoristica<br />

per il monitoraggio<br />

puntuale della<br />

produttività.<br />

Il sistema di controllo e monitoraggio della produzione<br />

degli impianti è firmato dall’italiana MA-estro.<br />

mate lavate, il pietrisco 1-2-6, 5-11, 10-20, 16-32. L’impianto<br />

di Covo è in grado di lavorare oltre 1.500 metri cubi al giorno.<br />

L’altra cava si trova ad Antegnate, in località Cascina<br />

Ronzona: è un sito estrattivo attivo da tre anni e ha una potenzialità<br />

produttiva che ci permetterà di affrontare i prossimi<br />

anni”.<br />

Imprese Pesenti si occupa di lavori stradali e costruzioni,<br />

di demolizioni, della produzione di asfalti, di calcestruzzi<br />

(due impianti a secco e 140 mila metri cubi di produzione<br />

annua) e fornisce anche blocchi in calcestruzzo custom<br />

made per le esigenze di ogni applicazione (https://concreteblock.impresepesenti.it/i-blocchi/).<br />

È in grado, soprattutto,<br />

di presidiare l’intera filiera produttiva per la realizzazione<br />

di infrastrutture, d’insediamenti industriali e<br />

commerciali operando come partner di eccellenza in grado<br />

di assicurare la massima qualità di tutte le fasi costruttive.<br />

Imprese Pesenti è in grado di gestire un progetto<br />

anche come capocommessa o general contractor. Ha<br />

operato con clienti come Brebemi, CEPAV, Alta Velocità<br />

Ferroviaria, TEEM, ST Microelectronics, Italtrans, ed è di<br />

poco fa l’attività presso il cantiere dello storico e prestigioso<br />

marchio di biciclette Bianchi...<br />

Emilio Pesenti, che in azienda segue i lavori stradali e i contratti:<br />

“Lavoriamo in tutto il Nord Italia e con alta capacità<br />

produttiva. Con Brebemi abbiamo fornito 3.000 metri cubi<br />

al giorno, mentre con l’Alta Velocità eravamo a 6.000 metri<br />

al giorno con punte di 9.000. Le faccio solo questi due<br />

esempi, tra molti possibili, perché credo che diano un quadro<br />

chiaro della nostra flessibilità ed esperienza nel settore<br />

che i nostri clienti hanno apprezzato”.<br />

Mezzi e tecnologie<br />

Dal primo trattore agricolo degli anni Cinquanta ad oggi,<br />

i Pesenti sono sempre stati animati da una sorta di culto<br />

dell’investimento in mezzi e tecnologie capaci di assicurare<br />

efficienza e risultati. A dar lustro a questa vocazione<br />

all’aggiornamento basterrebbe ricordare che,<br />

nella propria cava di Antegnate, Imprese Pesenti dispone<br />

di una draga unica in Italia, costruita appositamente<br />

per le esigenze dell’azienda. Ma il vasto parco macchine<br />

contempla anche oltre sessanta mezzi tra autocarri<br />

pesanti, leggeri e furgoni, e una cinquantina tra escavatori<br />

e pale caricatrici. Senza contare rulli compressori,<br />

grader e dozer, vibrofinitrici e fresatrici, betoniere, frantoi<br />

e vagli mobili, sollevatori telescopici e autovetture da<br />

cantiere. Inoltre, con un cospicuo investimento, la completa<br />

dotazione di impianti per la produzione di inerti è<br />

stata aggiornata, lo scorso anno, con le soluzioni di ottimizzazioni<br />

dei processi di MA-estro. Ma “prima ancora<br />

di implementare il sistema di controllo di MA-estro abbiamo<br />

riorganizzato completamente la gestione delle<br />

manutenzioni. Le macchine ora lavorano costantemente<br />

e interveniamo solo con manutenzioni programmate.<br />

Abbiamo abbattuto del 90% le manutenzioni d’urgenza”,<br />

ci dice Davide Pesenti.<br />

[82] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [83]


Cave&Calcestruzzo<br />

Aziende<br />

Sopra, alcuni impianti della sede di Covo di Imprese Pesenti. Nella pagina a destra, alcune applicazioni in cantiere del<br />

calcestruzzo formulato con l’AeternumCAL per ottenere prodotti di massima qualità.<br />

vamento, e a cercare di illustrare come ad esso si devono<br />

ricondurre alcune tra le ragioni più significative del suo<br />

successo. La scelta di Imprese Pesenti di collaborare con<br />

l’azienda Tekna Chem, di Renate (MB) è essa stessa da intendersi<br />

alla luce della dimensione riformista dell’azienda<br />

Pesenti. Il rapporto professionale tra Imprese Pesenti e<br />

Tekna Chem è di lunga data ed è legato ad un cantiere che<br />

ha dato lustro all’Impresa Pesenti.<br />

A parlarcene è ancora Gianluigi Pesenti: “Il rapporto con<br />

Tekna Chem nasce vent’anni fa, vale a dire quando, in sole<br />

50 ore, abbiamo dovuto realizzare i sottopassi ferroviari<br />

a Treviglio (BG). Nell’arco di 24 ore abbiamo gettato le travi<br />

di fondazione su cui abbiamo appoggiato delle strutture<br />

prefabbricate a cerniera. Per l’occasione è stato progettato,da<br />

parte di Tekna Chem, un calcestruzzo che a un’ora<br />

e mezza doveva dare circa 250 kg/cm 2 . Non si trattava ancora<br />

dell’AeternumCAL (che nasce nel 2004), e di cui poi<br />

parleremo. Ma la concezione in nuce era quella. Potremmo<br />

definirlo il primo AeternumCAL. Abbiamo fatto questo cantiere<br />

e l’operazione si è rivelata un successo. L’obiettivo lo<br />

abbiamo raggiunto: in 50 ore abbiamo scavato, gettato<br />

questa tipologia di calcestruzzo e posizionato le strutture<br />

che le dicevo. In 54 ore dovevamo consegnare la struttura<br />

con i binari, perché alla mattina alle 6 doveva riprendere<br />

la normale circolazione ferroviaria, e abbiamo anticipato<br />

i tempi di ben quattro ore”.<br />

“Da quel primo contatto, che risale a circa vent’anni fa -continua<br />

Pesenti - è nato un rapporto d’amicizia con il Geometra<br />

Silvio Cocco, ideatore dell’AeternumCAL e CEO di Tekna<br />

Chem, e con la Dottoressa Valeria Campioni, Vicepresidente<br />

dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo e responsabile chimico<br />

di Tekna Chem. Da quel cantiere in poi Tekna Chem<br />

ha iniziato a fornirmi gli additivi fino a quando, una decina<br />

di anni fa, mi hanno proposto l’utilizzo dell’AeternumCAL,<br />

cioè di un prodotto che, a quel tempo, era un’assoluta novità.<br />

Ed io, da buon San Tommaso, l’ho soppesato e valutato,<br />

perché prima di sposare una causa ho l’abitudine di<br />

testarla scrupolosamente. Ebbene, strada facendo mi sono<br />

accorto che questa tipologia di calcestruzzo poteva fare<br />

la differenza sia dal punto di vista strutturale sia dal punto<br />

di vista del mercato. Mi sono reso conto che sul mercato<br />

non esistevano prodotti con le performanti caratteristiche<br />

dell’AeternumCAL”.<br />

Sopra, si possono vedere i Concrete Block di Pesenti: blocchi assemblabili in calcestruzzo per diversi campi<br />

d’impiego (edilizia, industria, agricoltura, recycling, sicurezza). Si tratta di un sistema semplice e modulare,<br />

senza limiti di forma e dimensione della struttura da realizzare.<br />

Economia circolare<br />

Imprese Pesenti è tra i pionieri dell’economia circolare:<br />

nel 1996 ha aperto un impianto di riciclo macerie a Covo,<br />

affiancandolo, negli anni, a uno per la raccolta di carta,<br />

legno, plastica (Vailate) e avviando un processo di recupero<br />

della fresatura d’asfalto prodotta durante i rifacimenti<br />

stradali (Covo). Non a caso, nella sede di Covo c’è<br />

un ufficio ambientale, accanto a quello tecnico (con quattro<br />

addetti) e all’ufficio gare, con 12 geometri che seguono<br />

i lavori stradali e non solo.<br />

La collaborazione con Tekna Chem<br />

Pretendere di dare conto in un solo articolo della complessità<br />

di Imprese Pesenti è riduttivo. Qui ci limitiamo, oltre<br />

a quanto detto, a sottolineare il tratto fondamentale di<br />

quest’azienda, vale a dire l’energica propensione al rinno-<br />

Una qualità senza pari<br />

“E la cosa vale tuttora - spiega Pesenti - ad oggi, ancora non<br />

esiste un calcestruzzo di qualità superiore all’AeternumCAL.<br />

In sostanza, per sintetizzarne i pregi, possiamo dire che<br />

con un unico compound riusciamo ad ottenere un calcestruzzo<br />

in grado di assicurare la totale impermeabilità (e<br />

quindi carbonatazione zero), e il doppio delle resistenze rispetto<br />

a quelle espresse da un calcestruzzo ordinario».<br />

Aeternum non ha bisogno, inoltre, dell’impiego di superfluidificanti,<br />

perché è esso stesso un iperfluidificante capace<br />

di dare un calcestruzzo in classe ≥ a un S5 con un<br />

rapporto a/c non superiore a 0,46. Non servono neppure<br />

compensatori di ritiro, perché esso stesso è un compensatore<br />

di ritiro. Non ha la necessità di filler nell’impasto in<br />

caso di calcestruzzi auto-compattanti (SCC), perché esso<br />

stesso funziona da anti-segregante. Non dà la necessità<br />

di ricorrere a sovradosaggi di cemento per raddoppiare le<br />

resistenze di un normale calcestruzzo (C25/20 o altro), perché<br />

è esso stesso un incrementatore di resistenze. Un’opera<br />

realizzata con l’impiego dell’AeternumCAL assicura una<br />

vita utile che va ben oltre i 250 anni, coerente con la scelta<br />

di Tekna Chem di perseguire la qualità e, con essa, la durabilità<br />

delle opere”.<br />

“Conseguenza ulteriore: il rispetto dell’ambiente, perché durabilità<br />

significa anche reale sostenibilità. L’impiego<br />

dell’AeternumCAL significa, altresì, ridurre le emissioni di<br />

[84] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [85]


Aziende<br />

Sopra, la sede dell’Istituto Italiano<br />

per il Calcestruzzo, a Renate (MB.)<br />

CO 2 nell’aria, grazie al numero ridotto di manutenzioni, rifacimenti,<br />

trasporti e smaltimenti”.<br />

“Imprese Pesenti si serve ora regolarmente e su larga scala<br />

dell’AeternumCAL: “In particolare, lo impieghiamo laddove<br />

abbonda la presenza d’acqua, perché è impermeabile,<br />

ma anche nei casi in cui si riscontra l’esigenza di un<br />

certo tipo di ritiro, perché l’AeternumCAL dà la possibilità<br />

di avere un ritiro decisamente limitato, se non quasi nullo.<br />

Oggi, in Imprese Pesenti, siamo al 28% di calcestruzzi<br />

speciali. E l’AeternumCAL ricopre il 6% ed è in costante<br />

crescita. Lo impieghiamo in cantieri ordinari - negli ultimi<br />

due anni abbiamo fornito e realizzato oltre 700 mila metri<br />

quadrati di strutture per la logistica - ma anche in cantieri<br />

‘straordinari’: dove, ad esempio, ci sono vasche antincendio,<br />

delle strutture immerse nell’acqua o a contatto<br />

con sostanze particolarmente aggressive. Adesso, ad<br />

esempio, lo stiamo utilizzando in un cantiere in cui stiamo<br />

realizzando delle trincee per un impianto di biogas,<br />

cioè si tratta di una struttura in cui gli attacchi acidi e i percolati<br />

sono potenti”.<br />

Dal punto di vista economico, “va smascherata la falsa idea<br />

dei maggiori costi: rispetto a un tradizionale calcestruzzo<br />

abbiamo un costo di venti euro in più al metro cubo”. Ma<br />

la cosa interessante è questa: “se avessi bisogno di un calcestruzzo<br />

che si avvicinasse alle prestazioni che mi sono<br />

garantite dall’AeternumCAL avrei la necessità di servirmi<br />

di (minimo) tre elementi che costano tre volte tanto rispetto<br />

all’utilizzo del compound AeternumCAL. Dal punto di vista<br />

dell’utilizzatore finale, pertanto, l’AeternumCAL è anche<br />

economicamente conveniente.<br />

Noi al prezzo dell’AeternumCAL forniamo un prodotto che<br />

assolve a tre funzioni e una di queste tre l’assolve al 100%”.<br />

Gianluigi Pesenti ci tiene anche a sottolineare che “il sistema<br />

AeternumCAL non è per tutti. Nel senso che per essere<br />

certificati produttori AeternumCAL bisogna assicurare<br />

di avere ben determinate caratteristiche tecniche.<br />

Prima di tutto, l’impianto di betonaggio deve essere come<br />

minimo computerizzato. In sintesi, è un prodotto per le imprese<br />

che guardano realmente alla voce qualità”.<br />

Alle spalle del sistema AeternumCAL vigila, infatti, anche<br />

l’attenta e continuativa assistenza tecnica fornita dall’Istituto<br />

Italiano per il Calcestruzzo. Il pacchetto d’acquisto<br />

dell’AeternumCAL comprende anche la consulenza e la<br />

progettazione del calcestruzzo stesso. Siamo davanti a<br />

un prodotto controllato, garantito e coperto da una poliza<br />

di assicurazione “Generali Assicurazioni”.<br />

Tekna Chem, infatti, sostiene una rete di clienti che considera<br />

“partner” nel progetto AeternumCAL.<br />

[86] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Sollevamento&Noleggio<br />

Gru cingolate<br />

L’ASSO<br />

nella manica<br />

Casella Autogru<br />

sceglie la nuova gru<br />

articolata cingolata<br />

con carro scarrabile<br />

Palfinger PCC 57.002<br />

testi e foto di Damiano Diotti<br />

Prima in Italia, la piacentina Casella Autogru ha acquistato<br />

una gru cingolata con braccio telescopico<br />

articolato Palfinger PCC 57.002 con l’obiettivo di differenziare<br />

la propria offerta sul mercato con uno strumento<br />

di lavoro versatile che può incrementare la competitività<br />

operativa sul mercato. La presentazione alla stampa e agli<br />

esperti di settore della gru cingolata scelta dalla piacentina<br />

Autogru Casella è avvenuta a Soarza di Villanova<br />

sull’Arda (PC), presso la secolare Cascina Pizzavacca.<br />

La Palfinger PCC 57.002 è una rara gru semovente da 52,7<br />

tm di momento di sollevameto massimo, con una vocazione<br />

ai lavori di tipo industriale, senza dubbio, ma anche<br />

a cantieri non raggiungibili con mezzi tradizionali su gomma,<br />

applicazioni in quota per la posa di linee elettriche o<br />

impianti di risalita, applicazioni per l’allestimento di grandi<br />

eventi in ambienti come palazzetti dello sport o stadi.<br />

Oltre a essere una gru articolata che basa le sue prestazioni<br />

sulla lunga esperienza del costruttore austriaco, ma<br />

allestita su un compatto carro semovente, la PCC 57.002<br />

ha l’esclusiva caratteristica di potersi privare del carro (scarrabile)<br />

e poter lavorare in posizione statica con curve di carico<br />

dedicate. Oltre alla versione E con braccio dotato di sei<br />

sfili, la versatile Palfinger può essere allestita con la prolunga<br />

jib PJ125C E, dotata di ulteriori sei sfili.<br />

Prestazioni notevoli…<br />

Tradotto in prestazioni in cantiere, la versione con braccio<br />

solleva fino a 4.250/4.350 kg a oltre 19 m d’altezza<br />

e sbraccia fino a 16,9 m con 2.470/2.550 kg in punta. A<br />

PRESENTAZIONE IN CASCINA Palfinger e Casella<br />

Autogru hanno presentato congiuntamente<br />

il primo esemplare di PCC 57.002 arrivato in Italia.<br />

5 metri di raggio dal centro ralla, la PCC 57.002 solleva<br />

bel 10.000 kg. Il tutto a fronte di una capacità nominale<br />

massima dichiarata di 17.900 kg e di un peso operativo<br />

di circa 19.235 kg, dei quali 7.000 sono di modulo sottocarro<br />

con motore diesel Caterpillar da 3,6 litri tarato a<br />

75 kW di potenza massima. Senza il modulo semovente<br />

del sottocarro, la PCC 57.002 può lavorare connettendosi<br />

a una rete elettrica industriale per alimentare il suo motore<br />

elettrico da 400V (32A) per azzerare le emissioni in<br />

applicazioni indoor. La cosa stupefacente, dal nostro punto<br />

di vista, è il modulo gru che, privato di sottocarro, è in<br />

grado di spostarsi longitudinalmente e orizzontalmente<br />

“camminando” sui propri stabilizzatori, sempre connesso<br />

alla rete elettrica. Questa modalità è utile esclusivamente<br />

per affrontare passaggi limitati in termini di altezza.<br />

Il modulo gru della PCC 57.002 ha una altezza<br />

massima di soli 2.080 mm, che diventano 2.540 mm con<br />

antenna jib montata. Montando quest’ultima, battezzata<br />

PJ125C E e pesante 1.285 kg, la macchina completa con<br />

la massima combinazione telescopica permette di superare<br />

i 32 m d’altezza, per una capacità di carico 790/810<br />

kg a 30 m d’altezza e uno sbraccio massimo che cresce<br />

fino a 29,5 m portando 420/450 kg. Un accessorio<br />

interessante per questa Palfinger è sicuramente la cesta<br />

porta persone.<br />

[88] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [89]


Sollevamento&Noleggio<br />

Gru cingolate<br />

7.000 KG DI CARRO Complessivamente il peso operativo della macchina<br />

completa è di 19.235 kg, a cui vanno aggiunti i 1.285 kg dell’antenna<br />

jib opzionale scelta da Casella Autogru. Il solo sottocarro con motore<br />

termico e relativo contrappeso pesa da solo 7.000 kg.<br />

Marcello<br />

Fortunato<br />

amministratore<br />

delegato<br />

Palfinger<br />

Partecipare alla presentazione<br />

di questa<br />

gru cingolata al mercato italiano, assieme<br />

a un gruppo come Casella Autogru, è<br />

per me motivo di orgoglio. Con tre sedi in<br />

Italia (Piacenza, Cremona e Parma) e una<br />

in Svizzera, in Canton Ticino, questa realtà<br />

italiana è l’esempio di come le nuove<br />

generazioni siano l’ossigeno del nostro<br />

settore. Di come sappiano innovare.<br />

SCARRABILE La PCC 57.002 si distingue per la possibilità di separare<br />

la parte gru (alimentabile elettricamente “alla spina”) dal sottocarro con<br />

motorizzazione diesel CAT. Questo stratagemma permette di accedere<br />

ad ambienti dove l’altezza operativa fa la differenza.<br />

Davide Villa<br />

CEO e procuratore<br />

Casella Autogru<br />

Negli ultimi 5/6 anni io<br />

e mio fratello abbiamo introdotto una nuova<br />

strategia in azienda per cambiare approccio,<br />

offrire nuove soluzioni ed essere<br />

pronti a gestire il non programmato.<br />

Con la sua versatilità, questa nuova gru<br />

rispecchia nelle sue caratteristiche i valori<br />

che abbiamo perseguito. Ci è piaciuta<br />

la macchina, ma devo dire che la visita<br />

alle linee di produzione è stata per me<br />

decisiva a finalizzare l’acquisto.<br />

TRASLABILE<br />

Una volta a terra<br />

il modulo gru può<br />

traslare<br />

longitudinalmente<br />

e trasversalmente<br />

appoggiando<br />

a terra e sfilando<br />

traverse<br />

e stabilizzatori.<br />

[90] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> [91]


Gru cingolate<br />

…in formato agile e compatto<br />

Il valore aggiunto della PCC 57.002, non sono tanto le prestazioni<br />

quanto il rapporto tra queste, la dimensione complessiva<br />

della macchina e soprattutto la versatilità che<br />

un carro cingolato da 9.800 daN di forza di trazione può<br />

garantire, ad esempio facendo registrare una pendenza<br />

massima superabile del 60%. In termini di dimensioni il<br />

dato più importante è la larghezza massima di 1.900 mm,<br />

a cui segue una lunghezza massima di 5.880 mm e una<br />

altezza che si misura in 2.830 mm che a jib montato diventano<br />

3.280 mm. Altezza, come anticipato, che si riduce<br />

di 460 mm se si separa il modulo gru idraulica dal sottocarro<br />

cingolato.<br />

Smart e sicura anche nello stabilizzare<br />

Merita attenzione anche la gestione elettronica della macchina<br />

e, in particolare, della stabilizzazione che permette<br />

di lavorare anche con gli stabilizzatori parzialmente aperti,<br />

sfruttando sempre il massimo potenziale effettivo della<br />

macchina stabilizzata. In termini di controllo elettronico citiamo<br />

la chiusura della macchina automatizzata, la funzione<br />

Rope Tension Control che monitora la tensione della<br />

gru, la Synchronized Rope Control per il tiro della fune<br />

sinconizzato e la Active Oscillation Suppression, che elimina<br />

le oscillazioni meccaniche del braccio garantendo<br />

una maggiore stabilità del carico.<br />

Differenziare per crescere<br />

“Questo concentrato di innovazione e tecnologia segna -<br />

secondo le parole di Davide Villa - “un ulteriore passo lungo<br />

il percorso di differenziazione rispetto alla concorrenza<br />

di Casella Autogru: anche grazie alla nuova Palfinger PCC<br />

57.002 saremo in grado di ragionare fuori dagli schemi, potenziando<br />

notevolmente l’offerta di soluzioni di sollevamento<br />

innovative e personalizzate, efficaci anche nelle applicazioni<br />

più complesse”.<br />

ALTEZZA<br />

MINIMA<br />

A sinistra<br />

e in alto,<br />

la PCC 57.002<br />

stabilizzata<br />

rasoterra, senza<br />

carro cingolato,<br />

con braccio<br />

e prolunga jib<br />

aperti.<br />

[92] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Sollevamento&Noleggio<br />

Sicurezza<br />

Verifiche<br />

periodiche<br />

PLE<br />

testi e foto di Matthieu Colombo<br />

La sicurezza sul lavoro è un argomento<br />

vastissimo. Su questo numero abbiamo<br />

pensato di porre l’accento sulle verifiche<br />

tecniche periodiche delle macchine<br />

previste dal Testo Unico (D.Lgs. 81/08) e di<br />

farlo in collaborazione con IPAF, la federazione<br />

internazionale che promuove l'uso sicuro<br />

ed efficace dei mezzi mobili di accesso<br />

aereo nel senso più ampio del termine.<br />

Iniziamo con il sottolineare che per verifica<br />

“periodica” si intende ogni 12 mesi, ogni anno,<br />

e che ogni macchina nuova, una volta consegnata<br />

al cliente, deve essere oggetto della<br />

“denuncia di messa in servizio” all’Inail in modo che l’ente<br />

assegni al mezzo una matricola. Senza questa prassi<br />

la macchina nuova non può lavorare in Italia.<br />

Per illustrarvi al meglio come deve avvenire una verifica<br />

tecnica di una PLE, abbiamo chiesto aiuto all’ispettore<br />

tecnico indipendente Jacopo Bolpagni, tra l’altro istruttore<br />

senior di IPAF, e siamo stati ospitati da Haulotte Italia<br />

Vi spieghiamo, assieme<br />

ad IPAF, cos’è una<br />

verifica periodica<br />

e come va eseguita<br />

professionalmente<br />

1° - CONTROLLO<br />

DOCUMENTAZIONE E TAGLIANDI<br />

Presenza manuale operatore<br />

Per prima cosa si esegue<br />

il controllo della documentazione<br />

tecnica e di manutenzione<br />

periodica, secondo le indicazioni<br />

date dai singoli costruttori<br />

tramite il manuale operatore.<br />

Da normativa, i documenti<br />

di manutenzione devono<br />

essere conservati per minimo<br />

3 anni. Nel caso<br />

la documentazione non sia<br />

presente, la verifica può anche<br />

essere interrotta. È essenziale<br />

la presenza della targhetta<br />

identificativa della macchina<br />

e sua leggibilità.<br />

Documenti di manutenzione<br />

Le verifiche periodiche delle PLE sono troppo spesso sottovalutate.<br />

Lavorare con una macchina non in regola può generare,<br />

oltre che un effettivo pericolo per l'utilizzatore e<br />

Jacopo per terzi, un grave problema sanzionatorio, con rilevanza<br />

legale. Un’ispezione deve essere eseguita a re-<br />

Bolpagni<br />

ispettore tecnico<br />

gola d'arte, con metodo scientifico, completa in tutte<br />

esperto PLE<br />

le sue fasi. E' quindi fondamentale affidarsi agli enti<br />

preposti, che sono supportati da tecnici (periti, architetti<br />

o ingegneri) con comprovata esperienza nel settore.<br />

nella sede di San Giuliano Milanese. Prima di procedere<br />

ricordiamo che le verifiche periodiche di macchine<br />

e attrezzature per il sollevamento di persone<br />

o carichi sono sempre demandate ad un organismo<br />

abilitato dal Ministero del Lavoro, secondo l’accordo<br />

Stato-Regioni, per tipo di macchine/attrezzature<br />

e per area geografica. Gli ispettori<br />

che eseguono fisicamente le verifiche<br />

periodiche sono spesso liberi professionisti<br />

incaricati dai suddetti organismi accreditati.<br />

Le fasi principali dell’ispezione sono: il controllo<br />

della documentazione tecnica e di manutenzione,<br />

l’attento controllo visivo dello stato<br />

della macchina con particolare attenzione<br />

su saldature e giunture, il controllo del funzionamento<br />

della microvelocità e il controllo del<br />

funzionamento di sistemi di sicurezza.<br />

CONTROLO BATTERIE Sulle PLE elettriche<br />

un controllo visivo delle batterie richiede<br />

pochi secondi e ad un occhio esperto può fare<br />

la differenza. Non è prassi, ma non si nega a nessuno.<br />

[94] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [95]


Sollevamento&Noleggio<br />

Sicurezza<br />

IPAF ripone un'attenzione maniacale verso<br />

ogni attività manutentiva e di verifica<br />

sulle PLE. A tal fine sposiamo le buone<br />

prassi del settore aeronautico, che,<br />

prima di altri, ha adottato le check list<br />

per effettuare ogni attività di controllo e<br />

verifica: se si risponde SI si passa al quesito<br />

successivo, se si risponde NO si<br />

Maurizio<br />

Quaranta<br />

Responsabile<br />

IPAF<br />

per l'Italia<br />

2° - ISPEZIONE TECNICA VISIVA<br />

mette da parte la PLE<br />

implicata e si procede<br />

ad analisi piu' approfondite.<br />

3° FUNZIONAMENTO MICROVELOCITÀ CON LE SINGOLE FUNZIONALITÀ<br />

Il terzo step è il controllo del<br />

funzionamento della microvelocità<br />

(o dell’inibizione della traslazione)<br />

per ogni singola funzione,<br />

ossia del sistema che limita<br />

la velocità di traslazione in base,<br />

ad esempio, all’apertura del<br />

braccio, al suo sfilo, all’apertura<br />

del jib o all’altezza del piano<br />

della piattaforma.<br />

4° - FUNZIONAMENTO DEI SISTEMI DI SICUREZZA<br />

Un quarto punto è il controllo del funzionamento dei<br />

sistemi di sicurezza e della presenza degli adesivi<br />

direzionali e di allerta. Un controllo da eseguire è quello<br />

del sovraccarico della cesta, ovvero se l’elettronica<br />

della macchina lo rileva o meno. Sui modelli più recenti<br />

è spesso presente una barra “antischiacciamento”<br />

posta sopra la consolle di comando. Nel caso in cui<br />

Prove di microvelocità a macchina “aperta”<br />

l’operatore sia involontariamente schiacciato tra<br />

le cesta e un ostacolo, questa barra viene abbassata<br />

e interrompe il comando; su alcuni modelli lo inverte<br />

momentaneamente per liberare l’operatore in pericolo.<br />

Va provato il funzionamento del fungo d’emergenza<br />

in cesta e sulla torretta o carro della macchina, ma anche<br />

il funzionamento della discesa d’emergenza manuale.<br />

Funzionamento barra antischiacciamento<br />

Ispezione visiva cricche<br />

Barra d’accesso alla cesta<br />

In secondo luogo, si effettua un attento controllo<br />

visivo dello stato della macchina con particolare<br />

attenzione a saldature e giunture. Nel caso si vedano<br />

o intuiscano cricche o crepe l’ispettore può richiedere<br />

dei controlli supplementari con strumentazioni come<br />

il magnetoscopio o con liquidi penetranti<br />

(le stesse tecniche che si utilizzano per il controllo<br />

strutturale obbligatorio dopo i primi 20 anni di vita<br />

della macchina). Se si vedono delle riparazioni,<br />

si verifica la documentazione di avvenuta lavorazione<br />

in cui è indicato il tipo di intervento<br />

e l’officina che lo ha eseguito.<br />

Ispezione di saldature e giunzioni<br />

Arresto d’emergenza<br />

Pattini sfili<br />

Discesa manuale da terra<br />

Qui sopra la barra<br />

antischiacciamento<br />

di sicurezza Haulotte<br />

battezzata<br />

Activ' Shield Bar.<br />

Se l’operatore<br />

collassa su di essa<br />

i comandi che lo<br />

schiacciano cessano.<br />

Punti d’ancoraggio alla cesta<br />

Giochi e rotazione torretta<br />

Mai trascurare<br />

l’importanza degli adesivi<br />

che indicano il fronte<br />

e il retro delle PLE.<br />

Usura gomme


Sicurezza<br />

Sinonimo di sicurezza nel mondo delle PLE<br />

L'International Powered Access Federation, nota come IPAF, raggiunge l'incredibile traguardo<br />

dei suoi primi 40 anni di attività. Fondata nel 1983, quest'organizzazione ha scritto una<br />

storia di sicurezza e innovazione nel mondo delle piattaforme aeree e delle attrezzature di<br />

accesso in altezza. La sua lunga e preziosa esperienza ha contribuito a rendere più sicuri<br />

ed efficienti i luoghi di lavoro in tutto il mondo. Nel corso degli anni, IPAF ha fornito formazione,<br />

risorse e supporto per migliorare le competenze degli operatori, ridurre i rischi sul posto<br />

di lavoro e garantire una migliore comprensione delle procedure di sicurezza. www.ipaf.org<br />

QUALI SONO LE SPECIFICITÀ DEGLI SCISSOR<br />

Discesa manuale da terra<br />

In questa pagina evidenziamo<br />

le ulteriori specificità per le ispezioni<br />

periodiche delle PLE verticali.<br />

Funzionamento del dispositivo anticesoiamento in discesa<br />

VERSATILITÁ INSUPERATA<br />

Funzionamento estensione cesta<br />

Funzionamento del doppio consenso<br />

Funzionamento delle minigonne anti-ribaltamento (potholes)<br />

SCOPRI<br />

DI PIÚ!<br />

Affronta i lavori più difficili con sicurezza e controllo. La generazione F dell’ECR50 è l’ultimo girosagoma<br />

tuttofare di Volvo, consente un facile accesso in ogni ambiente e di lavorare in spazi ristretti, ma anche<br />

di ridurre il rischio di danni alla macchina. La sua eccezionale agilità, versatilità e facilità d’uso lo fanno<br />

essere una vera macchina da 5 t pronta per qualsiasi lavoro, ovunque sia, questo escavatore compatto<br />

combina qualità, affidabilità e innovazione per offrire una redditività più che ottimale.<br />

Per maggiori informazioni, rivolgetevi al vostro concessionario Volvo.<br />

www.volvoce.it<br />

Volvo Construction Equipment


Sollevamento&Noleggio<br />

Oleodinamica<br />

SINERGIA<br />

produttiva<br />

testi di Paolo Cosseddu<br />

Intervista doppia con Oleomarket ed Easy Lift,<br />

un connubio tra fornitore e produttore<br />

che sta dando belle soddisfazioni a entrambi<br />

Lo spunto - forse non inedito, ma<br />

nemmeno tanto comune - è di<br />

quelli che certamente possono<br />

suscitare l’interesse degli operatori<br />

del settore: parlare di macchine<br />

di lavoro, e di un particolare<br />

segmento di esse, non solo con chi<br />

le produce ma anche con il fornitore<br />

della componentistica. È così che<br />

è nata la chiacchierata a più voci con<br />

Easy Lift, realtà di assoluto rilievo globale<br />

nella realizzazione e commercializzazione<br />

di piattaforme aeree, e<br />

Oleomarket (a marchio Olmark), che<br />

con la prima ha un rapporto di strettissima<br />

collaborazione e a cui fornisce<br />

“ciò che va dentro”, ovvero quei<br />

tubi che rappresentano una delle sue<br />

produzioni di punta.<br />

Per Easy Lift, a rispondere è stata<br />

Hassna Chokri, ufficio acquisti, mentre<br />

per Oleomarket è stata Giorgia<br />

Lodi Rizzini, responsabile marketing<br />

e customer service, con qualche incursione<br />

dell’amministratore unico<br />

Gianluca Fantuzzi, ideatore di quest’occasione.<br />

PARTIAMO DAL RAPPORTO TRA LE DUE AZIENDE, CHE SEMBRA ANDARE OLTRE<br />

ED ESSERE PIÙ STRETTO DI QUELLO SOLITO FRA FORNITORE E PRODUTTORE.<br />

Hassna Chokri<br />

Giorgia Lodi Rizzini<br />

Lodi Rizzini: È una collaborazione che va avanti da un<br />

decennio, e che è divenuta più intensa in questi ultimi anni,<br />

che sono stati ricchi di nuovi progetti. Abbiamo studiato<br />

insieme connessioni e dinamiche sulla base delle esigenze<br />

del cliente, acquisendo un metodo che sta dando buoni<br />

frutti. Oleomarket è un’azienda che opera nel settore<br />

da oltre 40 anni, mentre Easy Lift si caratterizza per il suo<br />

approccio giovane e dinamico, e credo che questo mix sia<br />

azzeccato, sia uno dei motivi alla base di un rapporto che<br />

funziona.<br />

Chokri: In un certo senso potremmo<br />

quasi dire che i processi fra di noi si svolgono<br />

al contrario rispetto a come un osservatore<br />

esterno potrebbe immaginarseli.<br />

La nostra caratteristica è quella di<br />

aderire alle esigenze del cliente, più che<br />

offrirgli soluzioni standardizzate e preconfezionate.<br />

Quindi è il cliente stesso<br />

a venire da noi per spiegarci cosa gli serve,<br />

e noi a nostra volta ne parliamo con<br />

Olmark per progettare insieme il macchinario<br />

in grado di soddisfare quell’aspettativa.<br />

Lodi Rizzini: La collaborazione di<br />

Oleomarket con Easy Lift si è affinata in<br />

tre versanti: progettazione di connessioni flessibili adatte<br />

alle caratteristiche compatte e dinamiche dell’applicazione,<br />

realizzate con il nostro tubo Dedalus. I Plus di questa<br />

tubazione flessibile sono la treccia in acciaio ad alta resistenza,<br />

il tubo compatto di dimensioni ridotte per spazi<br />

ristretti, l’alta flessibilità grazie ad un raggio di curvatura altamente<br />

prestazionale, Isobar in tutta la sua gamma dal ¼<br />

al ½”. Secondo, la progettazione e realizzazione di connessioni<br />

rigide a disegno cliente. Terzo, su richiesta del<br />

cliente abbiamo studiato insieme una marcatura del co-<br />

dice articolo che permettesse un’immediata rintracciabilità<br />

del prodotto, e di conseguenza velocizzare l’attività di<br />

montaggio in linea degli operatori, soprattutto per le tubazioni<br />

molto lunghe. Le piattaforme R160 e R180 credo<br />

possano essere un buon esempio di felice collaborazione<br />

fra noi, perché si trattava di realizzare due piattaforme<br />

aeree ergonomiche ma anche molto compatte. Per ottenere<br />

quella compattezza, il tubo Dedalus era ideale poiché<br />

in grado di entrare in spazi piccoli, con un raggio di curvatura<br />

molto funzionale e una pressione uniforme distribuita<br />

per tutta la sua lunghezza. Credo sia il tubo preferito<br />

da Easy Lift!<br />

Uno dei grandi temi di questi ultimi anni, specialmente<br />

durante e dopo la pandemia, è stata la crisi delle supply<br />

chain e le preoccupazioni riguardanti il rifornimento<br />

sia di componenti che di prodotti finiti, con tutti i ritardi<br />

che ne conseguono. Questa vostra stretta collaborazione<br />

ha aiutato a ovviare questo problema?<br />

Chokri: Intanto, forse a differenza di altre aziende o segmenti,<br />

nel nostro caso quello della pandemia non è stato<br />

un periodo di rallentamento, anzi, direi piuttosto di accelerazione,<br />

il lavoro è esploso. Forse proprio per le ragioni<br />

citate, ma con l’effetto opposto, nel senso che i clienti<br />

forse per la paura di restare senza materiali hanno anticipato<br />

ordini che normalmente sarebbero stati più distribuiti<br />

nel tempo. E in questo devo dire che la risposta<br />

di Oleomarket a questa sollecitazione è sempre stata impeccabile,<br />

non ha conosciuto crisi.<br />

Lodi Rizzini: Confermo e aggiungerei che sono stati un<br />

paio di anni difficili da gestire proprio per via della diffi-<br />

[100] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [101]


Sollevamento&Noleggio<br />

Oleodinamica<br />

coltà a programmare e dell’esigenza di dover rispettare<br />

tempi di consegna sempre piuttosto ravvicinati. Per fortuna<br />

potevamo e possiamo contare su magazzini molto<br />

assortiti e su prodotti adatti a un numero molto vario<br />

di applicazioni.<br />

Quali sono le vostre impressioni su questo <strong>2023</strong> e quali<br />

aspettative avete per il prossimo anno?<br />

Chokri: Quest’anno c’è una richiesta importante della R180,<br />

quindi un modello piccolo nelle due versioni idraulica ed<br />

elettroidraulica. Quest’ultima ha conosciuto un forte impulso,<br />

soprattutto grazie agli incentivi legati a Industria 4.0<br />

che ha portato molti a voler rinnovare il parco macchine.<br />

Sta andando molto bene anche il modello RA24, medie dimensioni,<br />

nuova generazione, molto apprezzato soprattutto<br />

dai noleggiatori. In generale, al momento abbiamo<br />

ordinativi fino al primo trimestre del 2024, quindi abbastanza<br />

avanti nel tempo, tant’è che - Oleomarket a parte -<br />

ci auguriamo che gli altri fornitori riescano a starci dietro,<br />

perché alcuni hanno limitata capacità produttiva, soprattutto<br />

nel settore della carpenteria. Volgendo uno sguardo<br />

all’anno in corso, Il primo semestre del <strong>2023</strong> si delinea, per<br />

Easy Lift, come un periodo di crescita solida. Non mancano<br />

le sfide, quelle legate a questo preciso momento storico,<br />

come la difficoltà nel reperimento dei materiali che continua<br />

a farsi sentire, ma sebbene i conteggi siano ancora<br />

chiaramente parziali, il primo semestre del <strong>2023</strong> è sicuramente<br />

positivo.<br />

I numeri relativi alle macchine vendute sono in linea con<br />

quelli dello stesso periodo dello scorso anno mentre il fatturato<br />

è cresciuto del +7% e il portafoglio ordini continua<br />

ad essere soddisfacente, grazie anche alla sinergia con<br />

dealer e partner vecchi e nuovi.<br />

Le vendite sono state trasversali, confermando la presenza<br />

di Easy Lift nei mercati più tradizionali ma anche aprendo<br />

promettenti novità. Bene le vendite nel settore del noleggio,<br />

sia in Italia, dove spicca la collaborazione con Loxam<br />

che all’estero, con le flotte noleggio della società cinese<br />

Maclift e dell’indiana Sendhamarai che si sono arricchite<br />

rispettivamente di 4 e 8 macchine.<br />

In questi mesi il mercato di Easy Lift ha continuato ad ampliarsi<br />

grazie a nuove collaborazioni tra cui quella con Ahern<br />

Iberica per la Spagna e le prime vendite a nuovi dealer a<br />

Malta (R210), in Turchia (RA26) e in Oman (R160BA), conosciuti<br />

in occasione della fiera Bauma 2022.<br />

Lodi Rizzini: Anche per noi si tratta di un momento positivo,<br />

che speriamo continui. Oleomarket esporta circa il 70 per<br />

cento della sua produzione, in tutto il mondo. Da almeno vent’anni<br />

abbiamo rapporti stretti con aziende anche di importanti<br />

dimensioni, e al tempo stesso impegnative dal punto di<br />

vista tecnico. Cosa che ci richiede la capacità di offrire una<br />

gamma completa di tubi, sia flessibili che rigidi. È una bella<br />

sfida, e direi che la stiamo affrontando bene.<br />

Quali sono, se ve ne sono, le criticità che registrate al momento?<br />

Penso al costo dell’energia, o ai tassi d’interesse<br />

e la crisi del credito, per esempio.<br />

Chokri: Per noi, la grande difficoltà è quella di trovare personale<br />

qualificato. Si fa veramente fatica ed è un problema,<br />

specialmente in un momento di crescita.<br />

Lodi Rizzini: L’aumento del costo dell’energia è stato sensibile<br />

ed è certamente un tema rilevante. Noi ci siamo recentemente<br />

dotati di un nuovo forno elettrico per i trattamenti<br />

termici più efficiente, più due nuovi banchi prova adatti a eseguire<br />

test su tutti i componenti, e anche in questo caso abbiamo<br />

scelto facendo particolare attenzione alla voce dei<br />

consumi. Invece, la questione dei costi finanziari ed energetici<br />

pesa soprattutto sui clienti, intendendo quelli italiani<br />

giacché quelli esteri in realtà se la cavano meglio, anche riguardo<br />

ai servizi che hanno a disposizione.<br />

Avete novità di gamma che potete anticipare?<br />

Chokri: Direi di sì, c’è questo nuovo modello da 53 metri che<br />

per ora abbiamo mostrato solo in qualche occasione pubblica,<br />

destando un certo interesse: arriverà in tempi brevi,<br />

diciamo. E poi c’è la RA15, un prototipo rivisto potremmo definirlo,<br />

macchina piccola di nuova generazione, molto differente<br />

da quelle di dimensioni simili che abbiamo conosciuto<br />

sin qui.<br />

L’azienda Oleomarket in pillole<br />

Oleomarket, sul mercato con il marchio Olmark, vanta<br />

più di quarant’anni di esperienza nel settore fluidodinamico.<br />

Si contraddistingue nella produzione di tubi<br />

Markhip ad alta pressione in gomma o termoplastici assemblati<br />

con inserti Olmark nelle dimensioni da 1/8 al<br />

3” fino a 800 bar di pressione di esercizio Le tubazioni<br />

possono essere accessoriate, su richiesta del cliente,<br />

con idonee soluzioni di protezione come la Spiretta, antischiacciamento<br />

e ottima resistenza abrasiva, oppure la<br />

Guaintex la cui applicazione è idonea a prestazioni antispruzzo.<br />

È possibile inoltre fornire attività di collaudo<br />

prestazionali a pressioni e decontaminazione particellare<br />

interna. Oleomarket offre anche la possibilità di identificazione<br />

e tracciabilità del prodotto che può’ avvenire<br />

con il sistema M.I.T.O. o con la punzonatura del codice<br />

cliente, oltre a soluzioni di packaging (Thecabox) innovative<br />

e conformi ai progetti lead production. Oleomarket<br />

esporta il 70% della produzione in circa 50 paesi nel mondo<br />

e fornisce molte prestigiose aziende OEM Dealer in<br />

svariati settori.<br />

L’offerta dell’azienda Easy Lift<br />

Easy Lift nasce da due figure esperte del settore a fine<br />

2005. Oggi produce 12 modelli di piattaforme su cingoli<br />

e 4 modelli di piattaforme su ruote, progettate accuratamente<br />

per contenerne le dimensioni e consentire<br />

così di lavorare in spazi angusti come i centri storici, luoghi<br />

chiusi e zone residenziali, grazie anche agli stabilizzatori<br />

a geometria variabile e al livellamento automatico.<br />

Tutti i modelli sono dotati di trasmissione idraulica<br />

con cingoli in gomma per affrontare senza problemi percorsi<br />

accidentati; nonostante il baricentro basso per la<br />

clientela più esigente è disponibile il carro allargabile.<br />

Inoltre tutti i cingoli in gomma possono essere forniti<br />

nella versione anti-traccia per pavimenti più delicati o lavori<br />

interni.<br />

Il radiocomando è disponibile su quasi tutti i modelli permette<br />

un diverso utilizzo della piattaforma, grazie a movimenti<br />

molto proporzionali e velocità regolabili secondo<br />

l’esigenza del cliente che ne fanno un punto di forza.<br />

Il motore elettrico fornito di serie, i motori a scoppio Stage<br />

V (sia benzina, sia diesel), l’olio biodegradabile e le batterie,<br />

ne fanno le macchine ideali anche per lavorare dove<br />

l’inquinamento atmosferico ed acustico deve essere<br />

ridotto al minimo. I ragni Easy Lift sono ideali sia per l’utilizzo<br />

in aree di lavoro esterne che in aree di lavoro interne<br />

e i contesti di lavoro sono molteplici, come ad<br />

esempio, la costruzione, la manutenzione, la ristrutturazione<br />

e la tinteggiatura di edifici pubblici e privati, la costruzione<br />

e la manutenzione di infrastrutture come viadotti<br />

e ponti e la manutenzione del verde con attività di<br />

potatura degli alberi. Importanti sono anche i lavori in<br />

quota nel campo dell’elettricità e delle telecomunicazioni,<br />

per installare e sistemare luci e cavi elettrici.<br />

Fra le macchine della gamma Easy Lift, alcune si distinguono<br />

per l’ottimo rapporto grandezza/peso che le distinguono<br />

dalle macchine concorrenti e che le rendono<br />

leggere da manovrare e facili da trasportare seppure di<br />

taglia grande.<br />

La piattaforma RA53 è l’ultima novità lanciata e si tratta<br />

di una macchina all’avanguardia dal punto di vista tecnologico<br />

e strutturale, che offre uno sbraccio massimo<br />

di 20,00 m e un’altezza di scavalcamento di ben 32 m.<br />

La sua lunghezza di trasporto è di 8,20 m senza cesta,<br />

la larghezza è di 1,57 m e l’altezza è di 1,98 m.<br />

Una delle novità strutturali è sicuramente l’argano lanciato<br />

sulla RA53, ma oggi disponibile anche su molti altri modelli<br />

della gamma. L’argano viene collocato al posto del<br />

cesto e incrementa la versatilità delle macchine permettendo<br />

di sollevare anche merci, oltre che persone.<br />

[102] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [103]


Sollevamento&Noleggio<br />

Logistica<br />

muni di Vado Ligure e Quiliano, in provincia di Savona.<br />

Vernazza l’ha acquistata così com’era, perché in Liguria c’è<br />

poca disponibilità di spazi tanto grandi, sapendo che si<br />

sarebbe dovuta liberare da impianti e manufatti di ogni tipo.<br />

L’area è tutt’ora in fase di smantellamento, con una previsione<br />

globale dei lavori pari a cinque anni. Oggi Vernazza<br />

è arrivata a portare a compimento circa il 70-75% delle demolizioni<br />

e si prevede di terminare a fine 2024.<br />

Il nuovo corso di Vernazza<br />

Nel Polo si è deciso di fare impresa in ottica sostenibile, creando<br />

nuove competenze condividendole con il territorio.<br />

Sin dalle origini Vernazza Polo Logistico segna il nuovo corso<br />

di Vernazza Autogru ed espande le sue potenzialità di<br />

crescita per il futuro. Nel 2020 la famiglia Vernazza ha intrapreso<br />

un percorso innovativo che la porterà verso nuovi<br />

orizzonti e ha dovuto definire un’importante strategia di lungo<br />

periodo. Tra i valori che ispirano l’agire dell’Azienda, uno<br />

in particolare caratterizza le operazioni del Polo Logistico:<br />

la sostenibilità. Fin dal principio tutte le attività di ripristino<br />

di mercato per i materiali o le strutture ancora utilizzabili, riducendo<br />

al minimo il quantitativo di materiale destinato agli<br />

impianti di riciclaggio o stoccaggio di rifiuti. Questa particolare<br />

attitudine dell’azienda caratterizza sempre di più le<br />

scelte strategiche, contribuendo a minimizzare l’impatto<br />

ambientale prodotto dall’attività operativa.<br />

Nell’area del Polo Logistico Vernazza gli esempi di recupero<br />

virtuoso sono tanti. Vale la pena elencarli: riutilizzo di<br />

tappeti in gomma di nastri trasportatori, precedentemente<br />

utilizzati per il trasporto di diversi materiali, al fine di realizzare<br />

nuove suole per calzature; riciclo di serbatoi di vetroresina<br />

riutilizzati da agricoltori come riserve idriche per l’irrigazione<br />

dei campi; vendita e riutilizzo di una grandissima<br />

quantità di componenti elettrici, derivanti dallo smontaggio<br />

e demolizione degli impianti industriali presenti; vendita di<br />

grandi quantità di legname sottoforma di tavole ed assi a<br />

piccoli artigiani per la realizzazione di nuovi prodotti in legno;<br />

riutilizzo di una piccola quantità dello stesso legname,<br />

sottoforma di oggetti accessori, per i nostri trasporti e sollevamenti<br />

e vendita e riutilizzo di macchinari industriali.<br />

NUOVI<br />

orizzonti<br />

Dopo aver acquisito<br />

le aree non utilizzate<br />

della centrale Tirreno<br />

Power di Vado Ligure,<br />

Vernazza Autogru<br />

lavora ad un nuovo<br />

Polo Logistico.<br />

Nel 2024 la società<br />

sarà attiva al 100%<br />

con uno strategico hub<br />

intermodale<br />

Vernazza Autogru ha investito su se stessa con l’obiettivo<br />

di mantenere una posizione di leadership nel settore<br />

del sollevamento carichi “chiavi in mano” e dare<br />

un futuro alle 200 persone circa che lavorano in azienda, tra<br />

Italia e Francia. È questo, in sostanza, il senso della creazione<br />

del Polo Logistico di Vado Ligure: si tratta di un’area<br />

di circa 30 ettari (300 mila metri quadrati) che insiste sui cotesti<br />

ing. Giulia Vernazza<br />

delle aree sono state orientate all’economia circolare, cioè<br />

ad un approccio per cui i beni e i materiali che possono avere<br />

ancora una vita utile, impiegandoli in altri ambiti o settori,<br />

è bene che siano reimmessi nell’economia, per non disperdere<br />

quel valore e non incrementare i rifiuti prodotti.<br />

Seguendo questo precetto, l’azienda ha condotto tutte le<br />

operazioni di ripristino delle aree ricercando potenzialità<br />

Le tappe della riconversione<br />

Marzo 2020 Il giorno 6, l’area dell’ex Centrale Termoelettrica<br />

a carbone, nei territori di Vado Ligure e Quiliano, viene acquistata<br />

da Vernazza Autogru. I 300.000 metri quadrati dell’area,<br />

dotati di un grande valore logistico grazie alle molteplici<br />

connessioni stradali e ferroviarie che collegano l’area<br />

di Vernazza Autogru e il Porto di Vado con i principali poli<br />

logistici del Nord Italia e le aree di interesse oltre mare, hanno<br />

dato la possibilità di ampliare e diversificare i servizi oggi<br />

offerti, andando a toccare anche settori inediti per l’Azienda<br />

stessa, attraverso un modello “Vernazza” di coinvolgimento<br />

e relazione con il territorio dei Comuni di Vado Ligure e<br />

Quiliano.<br />

Marzo-maggio 2020 L’Azienda ha subito dovuto fare i conti<br />

con il lockdown imposto al Paese, perdendo di fatto circa<br />

un mese e mezzo di piena operatività. Appena è stato<br />

possibile, una parte considerevole delle persone di Vernazza<br />

Autogru ha iniziato a lavorare incessantemente per rendere<br />

usufruibile una prima porzione dell’area, stabilendovi<br />

strutture adibite ad uffici e servizi per permettere il coordinamento<br />

delle operazioni di riconversione industriale.<br />

Giugno 2020 Il 22 giugno, alla presenza delle Istituzioni<br />

locali e regionali è stato presentato il Polo Logistico attraverso<br />

un evento aperto che ha di fatto sancito la rinascita<br />

dell’area. In tale contesto l’azienda ha posto un tassello fondamentale<br />

nelle operazioni di trasformazione del territorio,<br />

cambiandone l’aspetto in modo importante grazie allo<br />

smontaggio del carbodotto. È stata un’impresa a forte impatto<br />

anche visivo: il “tubo blu” che sovrastava l’area sopra<br />

l’ex Centrale a carbone non è stato demolito ma smontato<br />

per preservarne le caratteristiche tecniche e consentirne<br />

il riutilizzo in altri contesti; ogni metro del carbodotto ha<br />

un peso complessivo di circa 2,5 tonnellate e il nastro numero<br />

3, oggetto dello smontaggio, è lungo circa 450 m; lo<br />

smontaggio è stato completato sollevando sezioni da 20,<br />

40 o 60 m, ulteriormente tagliate a terra in pezzi da 20 m,<br />

pronti per il trasporto.<br />

[104] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [105]


Sollevamento&Noleggio<br />

Logistica<br />

PEZZO<br />

DOPO PEZZO<br />

Nell’estate<br />

2020 è stato<br />

smontato<br />

il nastro<br />

numero 3,<br />

totalmente<br />

carenato, lungo<br />

oltre 400 m<br />

lineari.<br />

A sinistra,<br />

alcuni momenti<br />

salienti<br />

dell’intervento.<br />

Giugno-<strong>settembre</strong> 2020 Nell’estate 2020 è stato smontato<br />

il nastro numero 3, totalmente carenato, lungo oltre 400<br />

metri lineari. Un elemento di particolare complessità è stato<br />

il fatto che lo smontaggio ha coinvolto aree e terreni di<br />

soggetti terzi. L’operazione è stata condotta in un periodo<br />

storico caratterizzato da una contrazione del lavoro determinata<br />

dalla crisi pandemica: le operazioni legate al nastro<br />

3 hanno impiegato personale aziendale che sarebbe stato<br />

altrimenti ridotto, a causa del rallentamento improvviso di<br />

numerosi cantieri.<br />

Come nel caso degli altri impianti e componenti, anche per<br />

il nastro 3 è stato venduto l’intero tappeto di gomma del carbodotto,<br />

utile per la fabbricazione di suole per calzature<br />

all’estero. Nello stesso periodo, è stata bonificata e riqualificata<br />

l’area dell’ex carbonile, con un’estensione di circa<br />

80.000 metri quadrati. A <strong>settembre</strong> 2020 sono stati avviati<br />

i cantieri per la ristrutturazione dei locali poi adibiti ad uffici,<br />

per circa 750 metri quadrati.<br />

Ottobre-dicembre 2020 In circa tre mesi di lavoro è stato<br />

riqualificato l’ex Parco Nafta 1, grazie alla demolizione dei<br />

tre basamenti in cemento armato sopra i quali si adagiavano<br />

le tre cisterne di stoccaggio della nafta. Tale intervento<br />

è stato funzionale e preliminare allo smontaggio delle condotte<br />

fumi delle polveri di carbone, eseguito a partire da gennaio<br />

per conto di Tirreno Power. Nello stesso periodo sono<br />

stati programmati e progettati i cantieri per il ripristino delle<br />

altre aree.<br />

Gennaio 2021 L’11 del mese sono stati avviati tre cantieri<br />

fondamentali: demolizione dell’ex parco Nafta 2: sono state<br />

demolite le due cisterne, rispettivamente da 50.000 e<br />

100.000 metri cubi. Il ferro così ricavato è stato venduto al<br />

fine di ridurre al minimo il residuo a smaltimento e contribuendo<br />

alla sostenibilità, economica e ambientale, del ripristino;<br />

smontaggio nastro 7 e nastro 6: è stato avviato l’11<br />

gennaio il primo dei due cantieri che, in circa un mese di lavoro,<br />

ha visto trasformarsi l’area, con lo smontaggio dei due<br />

nastri interessati; smontaggio delle condotte fumi delle polvere<br />

di carbone: per conto di Tirreno Power, un’importante<br />

gru tralicciata è stata posizionata nell’area del Polo Logistico<br />

al fine di smontare le condotte fumi collocate nelle aree di<br />

Tirreno Power, con un diametro di circa 6,5 metri. Una volta<br />

a terra, le sezioni delle condotte sono state scoibentate<br />

e il materiale ottenuto è stato rivenduto.<br />

Marzo-giugno 2021 Nella primavera del 2021 sono stati<br />

completati importanti cantieri avviati a gennaio, dallo smontaggio<br />

dei tubi del carbodotto sino al ripristino delle aree ex<br />

Parco Nafta 2. È stato, inoltre, smontato il primo rack, che<br />

trasportava il gesso allo stato grezzo dall’impianto di desolforazione<br />

sino alla struttura adibita allo stoccaggio. Da<br />

marzo 2021 sono anche operativi gli uffici del Polo Logistico.<br />

Luglio-ottobre 2021 Sono stati avviati i lavori di bonifica e<br />

riqualificazione dell’impianto ITSD per il trattamento degli<br />

spurghi prodotti dall’impianto di desolforazione nei pressi<br />

della zona portineria, all’ingresso del Polo Logistico. Il cantiere<br />

è stato completato con manodopera interna Vernazza,<br />

grazie alle certificazioni ottenute dal personale aziendale a<br />

valle di specifici corsi di formazione erogati, nonché grazie<br />

ad alcune specifiche assunzioni. Ad ottobre 2021, il Polo<br />

Logistico ha partecipato alle Giornate Italiane del<br />

Sollevamento, presentandosi per la prima volta.<br />

Novembre-dicembre 2021 Nell’ultima parte dell’anno è stato<br />

rimosso il nastro 8, una vera e propria sfida. Sebbene il<br />

numero 8 fosse il più corto (100 metri di lunghezza), si è<br />

trattato di un intervento complesso in quanto il dislivello era<br />

di circa 20 metri, con la torre più alta a circa 60 metri e la più<br />

bassa a 40 metri. Inoltre, le condizioni climatiche invernali,<br />

caratterizzate dal freddo e da importanti raffiche di vento,<br />

hanno complicato ulteriormente gli interventi. Nello stesso<br />

periodo è stato, inoltre, avviato il cantiere per lo smontaggio<br />

dell’impianto ITAA, un’area di 10.000 metri quadri dedicati<br />

allo stoccaggio dell’ammoniaca, che terminerà nel 2022.<br />

Gennaio-febbraio 2022 Durante la fine della stagione invernale<br />

dell’anno 2022 terminate le attività di smontaggio<br />

dell’impianto ITAA per il trattamento dell’ammoniaca insistente<br />

su un’area di circa 10.000 metri quadrati.<br />

Marzo-maggio 2022 In circa tre mesi di lavoro sono stati<br />

demoliti due grossi silos contenenti calcare necessario al<br />

processo di desolforazione dei fumi derivanti dalla combustione<br />

del carbone. I due silos avevano un diametro di<br />

circa 14 m e un’altezza di circa 20 m. La materia prima, compresi<br />

i vari componenti facenti parte della struttura, è stata<br />

poi rivenduta al fine di ridurre al minimo lo smaltimento<br />

e contribuendo alla sostenibilità, perseguendo nel progetto<br />

di economia circolare.<br />

Giugno-agosto 2022 Nell’estate dello scorso anno sono<br />

iniziate le attività di smontaggio di due grossi silos contenti<br />

ceneri di carbone pesanti, lavoro che verrà ultimato nell’anno<br />

avvenire. I due silos presentano un diametro di circa<br />

14 m e un’altezza di circa 17 m.<br />

[106] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [107]


Logistica<br />

Settembre-dicembre 2022 Nel primo periodo<br />

dell’ultimo quadrimestre dell’anno<br />

sono stati rimossi due filtropressa aventi<br />

peso di circa 25 tonnellate cadauno, situati<br />

all’interno di un capannone industriale interamente<br />

coperto. La struttura del capannone<br />

rendeva difficile l’utilizzo di una<br />

gru, perciò si ha preferito utilizzare la tecnica<br />

dello “skiddaggio”. È stato creato un<br />

varco nella facciata del capannone per<br />

consentire l’estrazione del macchinario industriale.<br />

In seguito, è stata realizzata una<br />

struttura metallica di supporto necessaria<br />

alle operazioni di skiddaggio. Infine, è<br />

stato posizionato un sistema di martinetti<br />

idraulici che, azionati da una centralina<br />

idraulica, hanno spinto verso l’esterno il<br />

pesante componente.<br />

Contemporaneamente all’esterno due autogru<br />

imbracano il filtropressa e con un’unica<br />

manovra lo posizionano su un autoarticolato<br />

pronto per la consegna presso<br />

il cliente. Anche il riuso di un componente<br />

industriale è economia circolare!<br />

Parallelamente sono terminati gli studi propedeutici<br />

per la più grande demolizione all’interno<br />

del Polo Logistico, quella relativa<br />

all’impianto DeSox. Quest’ultimo rappresentava l’impianto<br />

di desolforazione dei fumi derivanti dalla combustione del<br />

carbone che avveniva nelle caldaie di proprietà della centrale<br />

Tirreno Power. Trattandosi di un impianto esteso in<br />

pianta per circa 20.000 mq e con altezze oltre i 45 m, è stato<br />

necessario appaltare totalmente il lavoro di scoibentazione<br />

e demolizione ad un’azienda leader del settore.<br />

Quest’attività sarà oggetto di un radicale cambiamento della<br />

morfologia dell’area, oltre che una grossa sfida per tutto<br />

il personale del Polo che lo vedrà impegnato per vari mesi<br />

dell’anno successivo.<br />

Entro 2024 l’Azienda conta di demolire tutto. Ora si guarda<br />

alle esigenze dei futuri e potenziali clienti per strutturare<br />

il Polo Logistico al meglio e andare a regime in quatto-cinque<br />

anni. Sono già attivi accordi con varie aziende, in alcuni<br />

casi saranno clienti della logistica, in altri del preassemblaggio,<br />

oppure entrambe le cose.<br />

Puntare sui servizi per crescere<br />

Tra i servizi che il Polo Logistico può offrire vi è il trasporto<br />

tramite tubazione interrata di prodotti liquidi organici ed inorganici<br />

dal Porto di Vado Ligure ai serbatoi di approvvigionamento<br />

ubicati all’interno dell’area. Il Polo è, infatti, dotato<br />

di una pipeline di collegamento caratterizzata da un diametro<br />

di 24 pollici, il cui tracciato è interrato al di sotto della<br />

Strada di Scorrimento Veloce. Il condotto unisce il centro<br />

di smistamento ubicato in Via Bertola con il complesso<br />

industriale. Il centro di smistamento è direttamente collegato<br />

con il pontile di scarico sito in prossimità del terminal<br />

di Vado Ligure. Le tubazioni possono trasportare diverse tipologie<br />

di prodotti liquidi come oli vegetali, oli lubrifi canti<br />

e biocarburanti. Inoltre, poiché la pipeline risulta interrata,<br />

possono essere veicolate sostanze che devono mantenere<br />

una temperatura costante durante il transito.<br />

Oltre alla disponibilità di aree per lo stoccaggio, il nuovo Polo<br />

Logistico offrirà anche molteplici attività e servizi come<br />

ad esempio: pesa automatizzata, messa a disposizione<br />

di gru tralicciate, autogru telescopiche e semoventi, piattaforme<br />

aeree e carrelli elevatori per eseguire sollevamenti<br />

vari, movimentazioni varie con carrelli modulari SPMT, skiddaggi<br />

e posizionamenti con martinetti, esecuzione trasporti<br />

eccezionali e no, disponibilità tensostrutture provvisorie per<br />

attività indoor, allestimenti campi base provvisori, assistenza<br />

nella progettazione di sollevamento e trasporto, organizzazione<br />

ed esecuzione di spedizioni via mare tramite il terminal<br />

di Vado Ligure, programmazione trasporti tramite raccordo<br />

ferroviario presente nell’area con relativo collegamento<br />

con rete ferroviaria nazionale e portuale di Vado Ligure, supporto<br />

al cliente nella fase di approvvigionamento delle materie<br />

prime, in quella di produzione e della successiva distribuzione<br />

del prodotto finito (supply chain) e assistenza<br />

nelle operazioni necessarie ai servizi con elicotteri.<br />

A proposito dello skiddaggio (dall’inglese “slittare/scivolare”),<br />

è una tecnica che è stata anche utilizzata proprio a Vado<br />

per il recupero di due grandi macchinari industriali che, essendo<br />

situati all’interno di un capannone interamente coperto,<br />

rendeva difficile l’utilizzo di una gru. Per svolgere tale<br />

attività è necessario conoscere le caratteristiche tecniche<br />

del componente da movimentare, oltre che l’area di lavoro<br />

e l’area circostante ad essa. Viene quindi studiato un piano<br />

di movimentazione che successivamente viene applicato<br />

sull’area di lavoro.<br />

[108] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Truck&Allestimenti<br />

Grenadier Quartermaster<br />

E ora anche<br />

IL PICK UP<br />

Da agosto sono aperti gli ordini per il pick up<br />

dell’esclusivo Ineos Grenadier. Stessa architettura<br />

e motori della versione SW, si chiama Quartermaster.<br />

Non si ferma davanti a nulla, ma tutto ha un prezzo<br />

in collaborazione con<br />

Detto, fatto. Dopo il debutto ufficiale al Goodwood<br />

Festival of Speed, celebre competizione motoristica<br />

di autovetture storiche, arriva sul mercato Ineos<br />

Grenadier Quartermaster, la versione pick-up Double Cab<br />

per cinque persone derivata dalla Grenadier. Tre gli allestimenti<br />

disponibili: Standard, Trialmaster e Fieldmaster. Si<br />

parte da 83.640 euro: un veicolo non certo per tutti ma che<br />

offre le stesse prestazioni senza compromessi della versione<br />

Station Wagon. Del resto i due modelli sono stati sviluppati<br />

e prodotti in contemporanea - presso lo stabilimento<br />

di Hambach, in Francia - e condividono gran parte<br />

dell’architettura e dei componenti, a partire dal robusto e rigido<br />

telaio a longheroni a sezione scatolata.<br />

La lunghezza totale del pick up è di 5.440 mm, 305 mm<br />

in più della station wagon. Il passo è aumentato da 2.920<br />

a 3.220 mm. I centimetri extra permettono di offrire un vano<br />

di carico lungo 1.560 mm e largo 1.610 mm per trasportare<br />

un europallet standard, mantenendo inalterata l'abitabilità<br />

interna della Grenadier base. La portata è di 760 kg,<br />

mentre la capacità di traino è di 3.500 kg.<br />

Il portellone, largo ben 1.280 mm, è in grado di sostenere<br />

225 kg di peso una volta aperto. Tra gli accessori figurano,<br />

tra l’altro, barre portatutto, una copertura di tela con telaio<br />

per il cassone, un tonneau cover a rullo con serratura, un<br />

portapacchi e Power Take-Off da 400 Watt.<br />

Anche Grenadier Quartermaster è mosso da motori benzina<br />

e diesel Bmw sei cilindri in linea da 3 litri turbocompressi<br />

e monta una trasmissione automatica ZF otto rapporti.<br />

Il propulsore benzina eroga 210 kW (286 Cv) di potenza<br />

massima con 450 Nm di coppia, mentre il diesel 183<br />

kW (249 Cv) con 550 Nm di coppia. Ineos Automotive dichiara<br />

una velocità massima per entrambi i modelli di 160<br />

km/h, mentre il consumo è pari a 14,4-14,9 l/100 km con<br />

325-336 g/km di CO 2<br />

per la variante benzina e 10,9-12,1<br />

l/100 km e 286-317 g/km di CO 2<br />

per il diesel.<br />

Il fuoristrada è per lui<br />

Il bloccaggio del differenziale centrale e il riduttore a due<br />

velocità sono di serie mentre i bloccaggi anteriore e posteriore<br />

sono disponibili come optional. Il pick up montarobuste<br />

sospensioni 5-link anteriori e posteriori, assali rigidi<br />

Carraro, freni Brembo e una cremagliera a ricircolo di<br />

sfere. Grenadier Quartermaster se la cava egregiamente<br />

in fuoristrada grazie un’altezza da terra di 264 mm, una profondità<br />

di guado di 800 mm. L’angolo di attacco è di 35,5<br />

gradi, l’angolo di dosso di 26,2 gradi e quello di uscita di<br />

22,6 gradi. Misure che lo distinguono dai pick up standard.<br />

Quali i prossimi passi di Ineos Automotive? Per il 2026 è<br />

stato annunciato il lancio di un modello completamente<br />

elettrico alimentato a batterie. A questo seguirà una versione<br />

a idrogeno con tecnologia fuel cell di cui il brand inglese<br />

ha mostrato un assaggio proprio a Goodwood.<br />

[110] <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>settembre</strong> <strong>2023</strong> [111]


MACCHINA COMPATTA<br />

GRANDI CAPACITÀ<br />

LE NUOVE PALE V7 E V7-HW<br />

Saranno anche le macchine più piccole<br />

della nostra gamma, ma grazie alla<br />

loro trasmissione idrostatica a controllo<br />

elettronico, al loro semi-telaio oscillante ed<br />

al castello di carico a parallelogramma, le<br />

nostre nuove pale gommate compatte sono<br />

in grado di affrontare con grande facilità<br />

anche i lavori più impegnativi.<br />

Fidatevi dell’originale<br />

Quando trent’anni fa abbiamo inventato il concetto di short radius, sapevamo che<br />

era l’inizio di qualcosa di speciale. Oggi, aggiungiamo due nuove macchine alla<br />

gamma SR più ampia del mercato. L’SK230 SR e l’SK270 SR offrono prestazioni<br />

da escavatore di fascia media senza compromessi in termini di stabilità o capacità<br />

di sollevamento. Se dovete lavorare in spazi ristretti, potete contare su controllo,<br />

sicurezza e comfort, senza compromessi.<br />

SK230SR-7<br />

SK270SR-7<br />

KOBELCO CONSTRUCTION MACHINERY EUROPE B.V.<br />

www.kobelco-europe.com

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