16 DOSSIER Atelier: quando la bollicina è di Haute Couture La collezione dei più pregiati tra gli spumanti Valdo, sartorialità che premia DI RICCARDO COLLETTI Se raggiungere il perfetto equilibrio che rende unica ogni bollicina è Arte, al cuore delle colline di Conegliano e Valdobbiadene c’è chi ha deciso non solo di farsi interprete di una tradizione d’eccellenza, ma di dare vita, ampliando i propri orizzonti in bottiglia, a un vero Atelier capace di plasmare spumanti frutto di un know-how oggi secolare. Da quasi 100 anni, infatti, Valdo combina un “saper fare” di eccellenza con la forza dei numeri, esaltando da una parte il glorioso territorio d’appartenenza, la culla del Prosecco Superiore, dall’altra testimoniando la passione di una famiglia, i Bolla, che sulle colline dal 2019 Patrimonio Unesco hanno portato la propria immensa passione per il vino e per la natura a sposare il più puro spirito imprenditoriale. E la storia ha dato ragione a un’intuizione che oggi si fa sempre più espressione sartoriale nella creazione di bollicine che sono fedele ritratto di stile, gusto e cultura di un marchio tra i più noti del vino tricolore. Nell’articolato mosaico che definisce la proposta della storica realtà di Valdobbiadene, la collezione Atelier è la veste che ha saputo proiettare i più pregiati tra gli spumanti Valdo nel futuro, ambasciatori di quel vivere bene tipicamente italiano di cui da sempre le sue bollicine sono testimonial. Etichette che sono veri e propri modelli enologici di Haute Couture, che hanno assunto i loro eleganti lineamenti all’interno di una cantina che si trasforma in studio d’artista, luogo intriso di dedizione e capacità di creare. È così che in bottiglia la Bellezza si tramuta in Arte, grazie a una gamma che materializza l’intuito del presidente Pierluigi Bolla e del team guidato da Gianfranco Zanon, dando corpo alle diverse interpretazioni di Valdobbiadene secondo lo stile Valdo. Finimenti sartoriali, classicismo Déco, ispirazione futurista, memoria visionaria, geometrie e profili che raccontano le colline e i segreti del Prosecco Superiore: tutto questo è racchiuso in Atelier, dove tradizione e innovazione nell’interpretazione dell’uva Glera trovano sintesi. Produzioni uniche che vengono riconosciute per la loro eccellenza anche a livello internazionale, come testimonia uno dei classici senza tempo firmati Valdo: quell’iconica Cuvée di Boj che 12 mesi fa ha festeggiato la sua 40esima vendemmia e in questo <strong>2023</strong> ha conseguito l’ambizioso riconoscimento Best of Show Prosecco in occasione della recente sessione estiva di degustazione di Mundus Vini. Da notare, come l’Oro ricevuto e la menzione di migliore etichetta nella categoria da parte della bollicina che in bottiglia racchiude l’eccezionalità delle uve dell’antica località “valle dei buoi”, zona vocata dalle straordinarie caratteristiche territoriali situata nella frazione San Pietro di Barbozza, abbia bissato la precedente medaglia, sempre del metallo più pregiato, al Berliner Wein Trophy, contest che ha visto salire sul gradino più alto del podio anche la Cuvée 1926. Ma il trionfo internazionale non è stato il solo highlight dell’anno per Cuvée di Boj, finito sotto le luci della ribalta anche per la partnership che ha condotto alla nascita di una special edition “Valdo per AS Roma” unica nel suo genere: a essere riportato in bottiglia è l’ologramma Official Product della squadra giallorossa con Qr Code univoco e dinamico, mentre il prezioso packaging la rende un prodotto iconico che sarà oggetto da collezione per ricordare i più felici ricordi calcistici. Poi c’è un’altra testimonianza dell’Amore, con la A maiuscola, di Valdo per il territorio: quell’Amor Soli, progetto enologico nato per espressa volontà della famiglia Bolla, primo Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Biologico di Valdo e simbolo che esprime l’impegno alla sostenibilità iniziato dall’azienda oltre 20 anni fa. Un’etichetta giunta con l’annata 2021, prodotta in sole 7760 bottiglie numerate, alla sua seconda edizione e che ha fissato un nuovo traguardo: i 95 punti di valutazione ricevuti in occasione del prestigioso Decanter Wine Awards <strong>2023</strong> hanno rappresentato il punteggio più alto mai ottenuto da Valdo nella speciale competizione, il concorso più partecipato e influente al mondo. Un cerchio che si chiude, la costante tensione verso l’eccellenza, con la produzione che più di tutte fissa lo sguardo oltre il presente. È il futuro nel calice quello simboleggiato dal Metodo Classico Tenuta Pradase, massima espressione della Valdobbiadene di Valdo. Il frutto, la bollicina che affina per almeno 24 mesi sui lieviti, di antichi cloni di Glera, Bianchetta, Perera e Verdiso recuperati e messi a dimora nei diversi filari di un “santuario” sulle colline Patrimonio Unesco. Una “biblioteca” del sapere e della biodiversità nel vocato terroir di Valdobbiadene, che regala una tiratura limitata che dall’annata 2020 si tramuta in “Vigna Pradase”, a seguito dell’ottenimento dalla Regione Veneto del toponimo di cui l’azienda diventa titolare esclusiva. L’ennesima testimonianza di un’expertise che evolve, affondando le proprie radici in profondità nella terra in cui Valdo ha la sua casa dal 1926.
L’ATELIER VALDO: UNA COLLEZIONE DI CAPOLAVORI UNICI DEDICATI ALLA RISTORAZIONE, CREATI SOLO CON LE UVE DEGLI STORICI CONFERITORI DI VALDOBBIADENE E SPUMANTIZZATI CON UN LUNGO AFFINAMENTO SUI LIEVITI DI MINIMO 5 MESI. www.valdo.com