Makinglife n.4 2023
Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.
Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.
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L’utilizzo di scarti<br />
agroalimentari è risultato<br />
vantaggioso?<br />
Gli scarti della filiera<br />
agroalimentare sono<br />
risultati essere le matrici più<br />
interessanti su cui lavorare,<br />
viste le implicazioni<br />
etiche ed ecologiche<br />
dell’economia circolare.<br />
Ma si sono rivelate anche<br />
le materie prime in grado<br />
di generare il maggiore<br />
tornaconto economico.<br />
Pensiamo al mais rosso,<br />
il cui valore commerciale<br />
come alimento è piuttosto<br />
modesto, visto che viene<br />
utilizzato per la produzione<br />
di polente e prodotti affini.<br />
Le parti della pianta che<br />
vengono scartate dal<br />
processo produttivo, come<br />
fusto e foglie, contengono<br />
invece importanti molecole<br />
funzionali e possono<br />
rientrare nella formulazione<br />
di integratori il cui valore<br />
commerciale supera di<br />
gran lunga quello della<br />
produzione per cui la pianta<br />
viene coltivata.<br />
Quanto è stato<br />
importante l’approccio<br />
multidisciplinare?<br />
L’approccio multidisciplinare<br />
è stato il fulcro attorno a cui<br />
è ruotato l’intero progetto.<br />
Per il buon funzionamento<br />
della piattaforma sono<br />
state infatti indispensabili<br />
competenze scientifiche<br />
variegate: biologiche e<br />
biotecnologiche, per poter<br />
“<br />
LE PARTI DELLA<br />
PIANTA CHE<br />
VENGONO SCARTATE<br />
CONTENGONO SPESSO<br />
MOLECOLE FUNZIONALI<br />
IL CUI VALORE SUPERA<br />
DI GRAN LUNGA QUELLO<br />
DELLA PRODUZIONE<br />
STESSA<br />
ad esempio effettuare<br />
i test di efficacia su<br />
cellule e tessuti, così<br />
come chimiche per poter<br />
sviluppare le migliori<br />
tecnologie di estrazione, e<br />
mediche per analizzare le<br />
esigenze nutrizionali della<br />
popolazione interessata dal<br />
progetto. Ma per FoodNet<br />
sono state fondamentali<br />
anche competenze che si<br />
allontanano dalla sfera<br />
scientifica. Parlo ad esempio<br />
di quelle economiche, che ci<br />
hanno permesso di rendere<br />
concreto e circostanziato<br />
l’approccio all’economia<br />
circolare, di quelle<br />
sociologiche che hanno<br />
portato alla conduzione di<br />
ricerche per individuare<br />
eventuali deserti alimentari<br />
e per capire dove vendere le<br />
diverse tipologie di prodotto,<br />
o di quelle psicologiche,<br />
importanti per comprendere<br />
i profili dei consumatori.<br />
L’università Bicocca ha in<br />
previsione altri progetti in<br />
questo ambito?<br />
Parlando di innovazione<br />
agroalimentare non si può<br />
non menzionare la neonata<br />
Fondazione Onfoods,<br />
capitanata dall’Università<br />
di Parma e a cui partecipa<br />
anche l’Università<br />
Bicocca. Ventisei realtà<br />
italiane collaboreranno<br />
per migliorare la filiera<br />
agroalimentare del nostro<br />
Paese e l’approccio alla<br />
“<br />
ANZIANI E BAMBINI<br />
SONO UN TARGET<br />
IMPORTANTE IN TEMA<br />
DI NUTRIZIONE, PERCHÉ<br />
SPESSO RISCONTRANO<br />
DIFFICOLTÀ OGGETTIVE<br />
CHE IMPEDISCONO<br />
LORO DI AVERE<br />
UN’ALIMENTAZIONE IN<br />
LINEA CON LE LORO<br />
ESIGENZE<br />
nutrizione, con particolare<br />
attenzione alle figure degli<br />
anziani e dei bambini. Gli<br />
anziani sono infatti un<br />
target importante quando<br />
si parla di nutrizione,<br />
perché spesso riscontrano<br />
difficoltà oggettive che<br />
impediscono loro di avere<br />
un’alimentazione in linea<br />
con le loro reali esigenze,<br />
rendendoli malnutriti.<br />
Così come i bambini in età<br />
evolutiva che, anche se per<br />
motivi diversi, riscontrano<br />
analogamente difficoltà nel<br />
perseguire i propri obiettivi<br />
nutrizionali.<br />
L’Università Bicocca<br />
partecipa inoltre<br />
all’ambizioso progetto<br />
Nbfc (National biodiversity<br />
future center), nato con<br />
l’obiettivo di monitorare,<br />
preservare, ripristinare<br />
e anche valorizzare la<br />
biodiversità italiana in modo<br />
da renderla un elemento<br />
centrale per lo sviluppo<br />
sostenibile del nostro Paese.<br />
Una finalità ambiziosa che<br />
abbraccia anche il mondo<br />
dell’alimentazione e della<br />
nutrizione. Infine, l’ateneo<br />
ha sviluppato un proprio<br />
centro per lo studio delle<br />
tematiche relative alla<br />
nutrizione: Best4Food.<br />
Articolato in diverse<br />
macroaree, il centro vuole<br />
approcciare la nutrizione a<br />
tutto tondo, coinvolgendo<br />
i diversi dipartimenti in<br />
un’unica grande ricerca<br />
volta a migliorare il nostro<br />
stato di salute e il nostro<br />
benessere.<br />
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