Makinglife n.4 2023
Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.
Nell'ottica dell'economia circolare, il semplice recupero e riutilizzo dei prodotti non è più sufficiente. È fondamentale ricavare dagli scarti e dai sottoprodotti il massimo valore possibile. Ad esempio valorizzando i composti bioattivi contenuti negli scarti agroalimentari per produrre sostanze attive da utilizzare per la nutraceutica, la cosmesi e l’industria alimentare.
- No tags were found...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
makinglife | settembre <strong>2023</strong><br />
Una delle sessioni tematiche di INSAFE (Innovation for<br />
sustainability in food system and economy, Paestum 20-21<br />
ottobre) sarà dedicata alle filiere biologiche e al contenuto<br />
“etico” di prodotti. Il tema è molto divisivo e, per quanto<br />
continuino a crescere sia il suolo coltivato secondo le linee<br />
guida biologiche che le quote di mercato di prodotti derivanti<br />
da coltivazioni biologiche, la contrapposizione tra produzioni<br />
biologiche e convenzionali (se non quando intensive) è<br />
sempre più presente nel dibattito economico-politico.<br />
Non è forse inopportuno ricordare come le politiche<br />
dell’Unione europea di promozione e impulso all’agricoltura<br />
biologica erano e sono intese assolvere primariamente a<br />
due funzioni sociali. La prima è l’incentivo a un impiego del<br />
suolo e delle risorse coerente con uno sviluppo sostenibile,<br />
riducendo la desertificazione e l’impiego di fertilizzanti e<br />
pesticidi, promuovendo il rispetto dei cicli naturali, la fertilità<br />
del suolo e la sua biodiversità. La seconda è quella legata<br />
alla potenzialità, per la filiera biologica, di intercettare la<br />
domanda di prodotti biologici da parte dei consumatori,<br />
in particolare coloro maggiormente sensibili rispetto alle<br />
istanze di tutela dell’ambiente e del benessere animale.<br />
MERCATO IN CRESCITA<br />
MA A VELOCITÀ RIDOTTA<br />
Il mercato del consumatore sensibile ai temi della<br />
preservazione delle risorse e al benessere ambientale e<br />
animale è in crescita e il numero di consumatori disposto<br />
a pagare un sovrapprezzo per un prodotto biologico è in<br />
aumento. Tuttavia, da questa proposizione generale ne<br />
discendono altre due, interessanti. La prima è che il mercato<br />
è in crescita ma la derivata di crescita è negativa (dati 2021).<br />
Questo vuol dire che seppur in un quadro ancora fortemente<br />
positivo per il settore, la velocità di conquista di quote di<br />
mercato si è ridotta sensibilmente e per certi versi anche<br />
inaspettatamente. La seconda considerazione da fare è<br />
che il quadro positivo europeo (e anche mondiale, seppur<br />
su scale diverse) come al solito riflette situazioni molto<br />
diverse. Ad esempio in Danimarca (2018) oltre il 13% della<br />
spesa alimentare è etichettata “bio”, con una spesa procapite<br />
di prodotti biologici che si attesta oltre i 320 euro. Per<br />
contro, altri Paesi, soprattutto dell’Europa orientale, hanno<br />
spese annue di pochi euro pro-capite. Per quanto riguarda<br />
la superficie agricola utilizzata per produzioni biologiche,<br />
passiamo dall’oltre 25% dell’Austria a meno del 3% (in<br />
diminuzione) per Polonia, Bulgaria, Romania, Malta.<br />
Una facile, seppur sicuramente semplicistica analisi<br />
di questi dati suggerisce che il biologico è un mercato<br />
maturo in termini di consapevolezza del consumatore ma<br />
fortemente legato alla capacità di spesa. L’Italia rappresenta<br />
un elemento trainante nel contesto europeo, sia in termini<br />
di superfici agricole utilizzate che in termini di quote di<br />
mercato per i prodotti certificati bio. Ma proprio per questa<br />
funzione trainante e per l’impatto globale che il comparto<br />
ha sull’economia nazionale, gli elementi di attenzione non<br />
devono esser trascurati e, anzi, occorrerebbe aver la capacità<br />
di anticiparli.<br />
Ed è proprio questo il tema e l’ambizione di uno dei workshop<br />
tematici che si terranno durante la prima edizione di INSAFE.<br />
SPIEGARE IL VALORE<br />
DEL BIOLOGICO...<br />
Il mercato degli integratori e supplementi alimentari e<br />
quello dei cosmetici funzionali hanno un duplice ruolo da<br />
svolgere negli anni a venire nel mantenere e fornire impulso<br />
a questa importante parte dell’economia nazionale. Se negli<br />
obiettivi della Unione europea viene espressamente citata la<br />
possibilità di intercettare una fetta di consumatori sensibile<br />
ai temi delle produzioni biologiche, è compito dell’industria<br />
dell’integrazione e della cosmetica funzionale portare<br />
evidenze sul fatto che la filiera biologica produce valore<br />
aggiunto al prodotto finale. Se questo viene percepito – e in<br />
un mercato che si sta sempre più avvicinando alla maturità<br />
23